Formare i giovani alla cura della dignità umana - L'Osservatore Romano il Settimanale - Vatican News

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Formare i giovani alla cura della dignità umana - L'Osservatore Romano il Settimanale - Vatican News
L’Osservatore
 il Settimanale
                Romano
 Città del Vaticano, giovedì 24 settembre 2020
 anno LXXIII, numero 39 (4.063)

Formare i giovani alla cura
della dignità umana
Formare i giovani alla cura della dignità umana - L'Osservatore Romano il Settimanale - Vatican News
il Settimanale                                                                          L’Osservatore Romano
                                                                                                       giovedì 24 settembre 2020

  #editoriale                                                                                                                      2

Francesco:
il cuore
dell’uomo
è “proteso
verso il futuro”

      P
                   apa Francesco è ritornato a parlare di un tema       antichi. Ad esempio per i greci il futuro non
                   che a lui sta molto a cuore: il futuro. Lo ha        c’era ma corrispondeva all’eterno ritorno
                   fatto parlando alla redazione della rivista bel-     dell’identico, cioè alla ripetizione ciclica del pas-
                   ga «Tertio» lo scorso giovedì 18 settembre,
                   con queste parole: «Il professionista cristiano
                                                                        sato. Questo era il fato che, ineluttabile, come           La comunicazione
                                                                        una ruota ritornava sempre su stesso non riu-
                   dell’informazione deve dunque essere un por-         scendo mai a sganciarsi dai ritmi della natura             secondo
                   tatore di speranza e di fiducia nel futuro. Per-     per cui dopo l’inverno tornava sempre la pri-
                   ché solamente quando il futuro è accolto come        mavera e così via, per sempre. Ulisse torna a              il cristiano
                   realtà positiva e possibile, anche il presente di-   casa, a Itaca e finisce con incontrare Laerte
                   venta vivibile».                                     suo padre, cioè il passato. Ad Abramo invece               ovvero l’esercizio
                      Il presente, dice il Papa, in qualche modo, è     il Signore parla proponendogli di andare in
                   generato, nella sua concreta possibilità, dal fu-    una terra straniera che “ti indicherò”. E Abra-
                                                                                                                                   della speranza
                   turo. Immaginare il futuro, un futuro possibi-       mo si muove, spinto, come dirà san Paolo, da
                   le, “umano”, è determinante per poter vivere il      una “spes contra spem”, sperando contro ogni
                   presente. Significativo l’uso del verbo “acco-       speranza.
                   gliere”: futuro e presente sono due doni (la            Per il cristiano il futuro dunque non solo
                   parola “presente” lo indica già nel suo signifi-     riattiva la memoria, ma suscita la speranza,
                   cato) che l’uomo può e deve saper ricevere. Si       questa virtù nuova e decisiva che la Bibbia
                   potrebbe dire anche di più: che anche il passa-      mette al centro dell’esistenza umana. Sempre
                   to nasce, “proviene”, dal futuro. Di fronte alle     san Paolo, parlando ai greci di Tessalonica,
                   sfida rappresentata dal futuro, che è sempre         scrive loro della sorte delle persone defunte af-
                   una “av-ventura”, qualcosa che sta per venire,       finché «non continuiate ad affliggervi come gli
                   ogni uomo esamina il presente e lo fa sulla
                                                                        altri che non hanno speranza» (1Ts 4, 13). Il
                   scorta del passato, cioè riattiva la memoria per
                                                                        cristiano è l’uomo della speranza, che si sforza
                   cercare, nel bagaglio della sua esperienza, un
                                                                        di immaginare il futuro in cui confida perché               L’OSSERVATORE ROMANO
                   suggerimento, una strada per attraversare il
                                                                        Cristo è il Signore della storia, avendo spezza-
                   momento che ha di fronte. È il futuro stesso
                                                                        to le catene del tempo con la sua incarnazio-               Unicuique suum                Non praevalebunt
                   che, presentandosi, opera questa riattivazione
                   della memoria, riportando alla mente scene, si-      ne, morte e risurrezione.                                   Edizione settimanale in lingua italiana

                   tuazioni, episodi del passato. Ecco perché il           Così è il cristiano e così ancor più il «pro-                       Città del Vaticano
                   futuro è così importante, esso ci dice che l’uo-     fessionista cristiano dell’informazione» chia-                         ornet@ossrom.va
                                                                                                                                            www.osservatoreromano.va
                   mo è de-centrato, trova il suo baricentro fuori      mato oggi, dice il Papa, in questa fine estate
                   di sé, in qualcosa che lo precede, che gli sta       del 2020, «ad alimentare la speranza nella si-                         ANDREA MONDA
                   davanti e lo attira.                                 tuazione di pandemia che il mondo sta attra-                                 D irettore

                      Questo vale per ogni uomo e ancora di più         versando. Voi siete seminatori di questa spe-                         GIANLUCA BICCINI
                                                                                                                                                   Coordinatore
                   per il cristiano. Egli sa che il suo “cuore”, il     ranza in un domani migliore. Nel contesto di
                                                                                                                                       PIERO DI D OMENICANTONIO
                   centro della sua vita, è in Dio e finché non “ri-    questa crisi, è importante che i mezzi di comu-                          Progetto grafico
                   posa” in Dio (come ha colto il genio di              nicazione sociale contribuiscano a far sì che le
                   sant’Agostino) è inquieto, è appunto de-cen-         persone non si ammalino di solitudine e pos-                                Redazione
                                                                                                                                    via del Pellegrino, 00120 Città del Vaticano
di ANDREA MONDA    trato. Questo cuore quindi è “al di là”, è nel       sano ricevere una parola di conforto». La sfida                         fax +39 06 6988 3675

                   futuro che per ora si può solo immaginare.           del futuro è questa terribile malattia della soli-
                   Questo è un aspetto caratterizzante del cristia-     tudine, che già da decenni dilaga nelle società                       Servizio fotografico
                                                                                                                                     telefono 06 6988 4797 fax 06 6988 4998
                   no che nutre la sua fede dall’ascolto della Pa-      occidentali, per fortuna ci sono dei “presidi                   photo@ossrom.va     www.photo.va

                   rola di Dio, leggendo il testo della Bibbia, un      ospedalieri”, e sono i giornalisti, anche loro ar-
                                                                                                                                        TIPO GRAFIA VATICANA EDITRICE
                   libro che ha fatto un grande dono all’umanità        ruolati in questo grande “ospedale da campo”                       L’OSSERVATORE ROMANO
                   regalandogli, appunto, il futuro. Prima              che è la Chiesa, portatrice di quella “grande
                                                                                                                                                   Abbonamenti
                   dell’Antico e del Nuovo Testamento infatti il        speranza” di cui parlava Benedetto XVI nella                 Italia, Vaticano: € 58,00 (6 mesi € 29,00).

                   futuro non aveva una propria e legittima citta-      Spe salvi, la speranza che, sempre secondo san                        telefono 06 6989 9480
                                                                                                                                                 fax 06 6988 5164
                   dinanza nelle idee e nella vita degli uomini         Paolo, “non delude” (Romani 5).                                           info@ossrom.va
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                                                                                            giovedì 24 settembre 2020

#catechesi                                                                                                              3

         «Sussidiarietà e virtù della speranza»:
         questi i due aspetti approfonditi da Papa
         Francesco all’udienza generale di mercoledì
         mattina, 23 settembre, proseguendo nel Cortile
         di San Damaso il ciclo di catechesi sul tema
         «Guarire il mondo» in tempo di pandemia.

 C
         ari fratelli e sorelle, sembra che il tempo non è
         tanto buono, ma vi dico buongiorno lo stesso!
         Per uscire migliori da una crisi come quella at-
         tuale, che è una crisi sanitaria e al tempo stes-
         so una crisi sociale, politica ed economica,
         ognuno di noi è chiamato ad assumersi la sua
         parte di responsabilità cioè condividere le re-
         sponsabilità. Dobbiamo rispondere non solo
         come persone singole, ma anche a partire dal
         nostro gruppo di appartenenza, dal ruolo che           economiche si sono trovate e ancora si trovano
         abbiamo nella società, dai nostri principi e, se       in grave difficoltà, perciò le istituzioni pubbli-
         siamo credenti, dalla fede in Dio. Spesso, pe-         che cercano di aiutare con appropriati inter-
         rò, molte persone non possono partecipare alla         venti sociali, economici, sanitari: questa è la
         ricostruzione del bene comune perché sono              loro funzione, quello che devono fare.
         emarginate, sono escluse o ignorate; certi
         gruppi sociali non riescono a contribuirvi per-           D all’altro lato, però, i vertici della società
         ché soffocati economicamente o politicamente.          devono rispettare e promuovere i livelli inter-
         In alcune società, tante persone non sono libe-        medi o minori. Infatti, il contributo degli indi-
         re di esprimere la propria fede e i propri valo-       vidui, delle famiglie, delle associazioni, delle
         ri, le proprie idee: se le esprimono vanno in          imprese, di tutti i corpi intermedi e anche del-
         carcere. Altrove, specialmente nel mondo occi-         le Chiese è decisivo. Questi, con le proprie ri-
         dentale, molti auto-reprimono le proprie con-          sorse culturali, religiose, economiche o di par-
         vinzioni etiche o religiose. Ma così non si può        tecipazione civica, rivitalizzano e rafforzano il
         uscire dalla crisi, o comunque non si può              corpo sociale (cfr. CDSC, 185). Cioè, c’è una
         uscirne migliori. Usciremo in peggio.                  collaborazione dall’alto in basso, dallo Stato
                                                                centrale al popolo e dal basso in alto: delle
            Affinché tutti possiamo partecipare alla cura       formazioni del popolo in alto. E questo è pro-
         e alla rigenerazione dei nostri popoli, è giusto       prio l’esercizio del principio di sussidiarietà.
         che ognuno abbia le risorse adeguate per farlo
         (cfr. Compendio della dottrina sociale della Chie-        Ciascuno deve avere la possibilità di assu-
         sa [CDSC], 186). Dopo la grande depressione            mere la propria responsabilità nei processi di
                                                                guarigione della società di cui fa parte. Quan-
                                                                                                                        All’udienza generale
         economica del 1929, Papa Pio XI spiegò quan-
         to fosse importante per una vera ricostruzione         do si attiva qualche progetto che riguarda di-          il Pontefice
         il principio di sussidiarietà (cfr. Enc. Quadragesi-   rettamente o indirettamente determinati grup-
         mo anno, 79-80). Tale principio ha un doppio
                                                                pi sociali, questi non possono essere lasciati          spiega
                                                                fuori dalla partecipazione. Per esempio: “Cosa
         dinamismo: dall’alto verso il basso e dal basso
         verso l’alto. Forse non capiamo cosa significa
                                                                fai tu? — Io vado a lavorare per i poveri —             che o si lavora
                                                                Bello, e cosa fai? — Io insegno ai poveri, io di-
         questo, ma è un principio sociale che ci fa più
         uniti.
                                                                co ai poveri quello che devono fare — No,               insieme
                                                                questo non va, il primo passo è lasciare che i
            Da un lato, e soprattutto in tempi di cam-          poveri dicano a te come vivono, di cosa hanno           o non si uscirà mai
         biamento, quando i singoli individui, le fami-         bisogno: Bisogna lasciar parlare tutti! E così
         glie, le piccole associazioni o le comunità loca-      funziona il principio di sussidiarietà. Non pos-        dalla crisi
         li non sono in grado di raggiungere gli obietti-       siamo lasciare fuori della partecipazione questa
         vi primari, allora è giusto che intervengano i         gente; la loro saggezza, la saggezza dei gruppi
         livelli più alti del corpo sociale, come lo Stato,     più umili non può essere messa da parte (cfr.
         per fornire le risorse necessarie ad andare            Esort. ap. postsin Querida Amazonia [QA], 32;
         avanti. Ad esempio, a causa del lockdown per il        Enc. Laudato si’, 63). Purtroppo, questa ingiu-
         coronavirus, molte persone, famiglie e attività        stizia si verifica spesso là dove si concentrano
                                                                grandi interessi economici o geopolitici, come
                                                                ad esempio certe attività estrattive in alcune
                                                                zone del pianeta (cfr. QA, 9.14). Le voci dei

Attuare                                                         popoli indigeni, le loro culture e visioni del
                                                                mondo non vengono prese in considerazione.
                                                                Oggi, questa mancanza di rispetto del principio
                                                                di sussidiarietà si è diffusa come un virus. Pen-
                                                                siamo alle grandi misure di aiuti finanziari at-

il principio                                                    tuate dagli Stati. Si ascoltano di più le grandi
                                                                compagnie finanziarie anziché la gente o colo-
                                                                ro che muovono l’economia reale. Si ascoltano
                                                                di più le compagnie multinazionali che i movi-
                                                                menti sociali. Volendo dire ciò con il linguag-

di sussidiarietà                                                gio della gente comune: si ascoltano più i po-
                                                                tenti che i deboli e questo non è il cammino,
                                                                non è il cammino umano, non è il cammino
                                                                che ci ha insegnato Gesù, non è attuare il
                                                                principio di sussidiarietà. Così non permettia-

ascoltando                                                      mo alle persone di essere «protagoniste del
                                                                proprio riscatto» (Messaggio per la 106.ma
                                                                Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato,
                                                                13 maggio 2020). Nell’inconscio collettivo di
                                                                alcuni politici o di alcuni sindacalisti c’è que-

i più deboli
                                                                sto motto: tutto per il popolo, niente con il
                                                                popolo. Dall’alto in basso ma senza ascoltare
                                                                la saggezza del popolo, senza far attuare que-

                                                                                                CONTINUA A PAGINA 4
Formare i giovani alla cura della dignità umana - L'Osservatore Romano il Settimanale - Vatican News
il Settimanale                                                                                           L’Osservatore Romano
                                                                                                                                                  giovedì 24 settembre 2020

    #catechesi                                                                                                                                                                4

                                                CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 3                                       sta immagine, possiamo dire che il principio
                                                                                                                   di sussidiarietà consente ad ognuno di assume-
                                                sta saggezza nel risolvere dei problemi, in que-                   re il proprio ruolo per la cura e il destino della
                                                sto caso nell’uscire dalla crisi. O pensiamo an-                   società. Attuarlo, attuare il principio di sussi-
                                                che al modo di curare il virus: si ascoltano più                   diarietà dà speranza, dà speranza in un futuro
                                                le grandi compagnie farmaceutiche che gli                          più sano e giusto; e questo futuro lo costruia-
                                                operatori sanitari, impegnati in prima linea ne-                   mo insieme, aspirando alle cose più grandi,
                                                gli ospedali o nei campi-profughi. Questa non                      ampliando i nostri orizzonti (cfr. Discorso ai
                                                è una strada buona. Tutti vanno ascoltati,                         giovani del Centro Culturale Padre Félix Varela,
                                                quelli che sono in alto e quelli che sono in                       L’Avana – Cuba, 20 settembre 2015). O insie-
                                                basso, tutti.                                                      me o non funziona. O lavoriamo insieme per
                                                                                                                   uscire dalla crisi, a tutti i livelli della società, o
                                                   Per uscire migliori da una crisi, il principio di
                                                                                                                   non ne usciremo mai. Uscire dalla crisi non si-
                                                sussidiarietà dev’essere attuato, rispettando
                                                                                                                   gnifica dare una pennellata di vernice alle si-
                                                l’autonomia e la capacità di iniziativa di tutti,
                                                                                                                   tuazioni attuali perché sembrino un po’ più
                                                specialmente degli ultimi. Tutte le parti di un                    giuste. Uscire dalla crisi significa cambiare, e il
                                                corpo sono necessarie e, come dice San Paolo,                      vero cambiamento lo fanno tutti, tutte le per-
                                                quelle parti che potrebbero sembrare più de-                       sone che formano il popolo. Tutte le professio-
                                                boli e meno importanti, in realtà sono le più                      ni, tutti. E tutti insieme, tutti in comunità. Se
                                                necessarie (cfr. 1 Cor 12, 22). Alla luce di que-                  non lo fanno tutti il risultato sarà negativo.
                                                                                                                      In una catechesi precedente abbiamo visto
                                                                                                                   come la solidarietà è la via per uscire dalla cri-
                                                                                                                   si: ci unisce e ci permette di trovare proposte
                                                                                                                   solide per un mondo più sano. Ma questo
                                                                                                                   cammino di solidarietà ha bisogno della sussi-
          La vicinanza del Papa alla gente                                                                         diarietà. Qualcuno potrà dirmi: “Ma padre og-
                                                                                                                   gi sta parlando con parole difficili!”. Ma per
                                                                                                                   questo cerco di spiegare cosa significa. Solida-
         di Cuba che soffre per la pandemia                                                                        li, perché andiamo sulla strada della sussidia-
                                                                                                                   rietà. Infatti, non c’è vera solidarietà senza
                                                                                                                   partecipazione sociale, senza il contributo dei
A cinque anni dal viaggio a Cuba, Papa Francesco ha ricordato «tutti i figli e le figlie di quella amata           corpi intermedi: delle famiglie, delle associa-
terra», assicurando loro «vicinanza e preghiera... in questi tempi difficili» di pandemia. Al termine
                                                                                                                   zioni, delle cooperative, delle piccole imprese,
dell’udienza, prima di recitare il Padre nostro e impartire la benedizione, il Pontefice ha infatti come
di consueto salutato i gruppi di fedeli presenti e quelli collegati attraverso i media, e in spagnolo ha parlato
                                                                                                                   delle espressioni della società civile. Tutti de-
della storica visita in terra cubana (19-22 settembre 2015).                                                       vono contribuire, tutti. Tale partecipazione
                                                                                                                   aiuta a prevenire e correggere certi aspetti ne-
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese.                                                               gativi della globalizzazione e dell’azione degli
Apparteniamo tutti ad un unico “corpo” e tutte le membra di un corpo sono necessarie, ci                           Stati, come accade anche nella cura della gen-
dice San Paolo! Per uscire meglio dalla crisi attuale, vi invito ad assumervi la vostra parte                      te colpita dalla pandemia. Questi contributi
di responsabilità, anche se piccola, per costruire un mondo più giusto e più fraterno. Dio                         “dal basso” vanno incentivati. Ma quanto è
vi benedica!                                                                                                       bello vedere il lavoro dei volontari nella crisi. I
                                                                                                                   volontari che vengono da tutte le parti sociali,
Saluto cordialmente i fedeli di lingua inglese. Mentre l’estate volge al termine, auguro che                       volontari che vengono dalle famiglie più bene-
questi giorni di riposo portino a tutti pace e serenità. Su di voi e sulle vostre famiglie                         stanti e che vengono dalle famiglie più povere.
invoco la gioia del Signore Gesù Cristo. Dio vi benedica!                                                          Ma tutti, tutti insieme per uscire. Questo è so-
                                                                                                                   lidarietà e questo è principio di sussidiarietà.
Rivolgo un cordiale benvenuto ai fratelli e alle sorelle di lingua tedesca. Il Signore ci
invita a contribuire con i doni che ci ha dato al bene della società. Confidando nel suo                              Durante il lockdown è nato spontaneo il ge-
aiuto vogliamo costruire insieme un futuro pieno di speranza, giustizia e pace. Lo Spirito                         sto dell’applauso per i medici e gli infermieri e
Santo ci accompagni sempre con la sua forza.                                                                       le infermiere come segno di incoraggiamento e
                                                                                                                   di speranza. Tanti hanno rischiato la vita e
Saludo cordialmente a los fieles de lengua española. ¡Son tantos hoy! En estos días se han                         tanti hanno dato la vita. Estendiamo questo
cumplido cinco años de mi viaje apostólico a Cuba. Saludo a mis hermanos Obispos y a                               applauso ad ogni membro del corpo sociale, a
todos los hijos e hijas de esa amada tierra. Les aseguro mi cercanía y mi oración. Pido al                         tutti, a ognuno, per il suo prezioso contributo,
Señor, por intercesión de Nuestra Señora de la Caridad del Cobre, que los libre y alivie                           per quanto piccolo. “Ma cosa potrà fare quello
en estos momentos de dificultad que atraviesan a causa de la pandemia. Y a todos, que el                           di là? — Ascoltalo, dagli spazio per lavorare,
Señor nos conceda construir juntos, como familia humana, un futuro de esperanza, en el                             consultalo”. Applaudiamo gli “scartati”, quelli
que la dimensión local y la dimensión global se enriquezcan mutuamente, florezca la be-
                                                                                                                   che questa cultura qualifica “scartati”, questa
lleza y se construya un presente de justicia donde todos se comprometan a servir y a com-
partir. Que Dios los bendiga a todos.                                                                              cultura dello scarto, cioè applaudiamo gli an-
                                                                                                                   ziani, i bambini, le persone con disabilità, ap-
Saluto cordialmente i pellegrini e ascoltatori di lingua portoghese e vi incoraggio a cercare                      plaudiamo i lavoratori, tutti quelli che si met-
sempre lo sguardo della Madonna che conforta quanti sono nella prova e tiene aperto                                tono al servizio. Tutti collaborano per uscire
l’orizzonte della speranza. Nell’affidare voi e le vostre famiglie alla sua protezione, invoco                     dalla crisi. Ma non fermiamoci solo all’applau-
su tutti la Benedizione di Dio.                                                                                    so! La speranza è audace, e allora incoraggia-
                                                                                                                   moci a sognare in grande. Fratelli e sorelle,
Saluto i fedeli di lingua araba. In mezzo alle difficoltà in cui vive il mondo di oggi, la                         impariamo a sognare in grande! Non abbiamo
parola di Dio rimane l’unico approdo sicuro, la guida e la fonte del vigore necessario, per                        paura di sognare in grande, cercando gli ideali
affrontare, con autentica speranza, le sfide della vita e per contribuire alla costruzione                         di giustizia e di amore sociale che nascono
della casa comune. Il cristiano è pertanto chiamato alla vita, non alla disperazione, perché                       dalla speranza. Non proviamo a ricostruire il
l’ultima parola è quella di Dio, non quella degli uomini. Il Signore vi benedica tutti e vi                        passato, il passato è passato, ci aspettano cose
protegga sempre da ogni male.
                                                                                                                   nuove. Il Signore ha promesso: “Io farò nuove
                                                                                                                   tutte le cose”. Incoraggiamoci a sognare in
Saluto cordialmente tutti i Polacchi. Sono tanti qui!
Tra poco benedirò una campana che si chiama «La Voce dei non Nati», commissionata                                  grande cercando questi ideali, non proviamo a
dalla Fondazione “Sì alla Vita”. Essa accompagnerà gli eventi volti a ricordare il valore                          ricostruire il passato, soprattutto quello che
della vita umana dal concepimento alla morte naturale. La sua voce risvegli le coscienze                           era iniquo e già malato, che ho nominato già
dei legislatori e di tutti gli uomini di buona volontà in Polonia e nel mondo. Il Signore,                         come ingiustizie. Costruiamo un futuro dove
unico e vero Donatore della vita benedica voi e le vostre famiglie.                                                la dimensione locale e quella globale si arric-
                                                                                                                   chiscano mutualmente — ognuno può dare il
Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli di lingua italiana. Tutti incoraggio a progettare il                          suo, ognuno deve dare del suo, la sua cultura,
proprio futuro come un generoso servizio a Dio e al prossimo.                                                      la sua filosofia, il suo modo di pensare —, do-
Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, ai giovani, ai malati e agli sposi                      ve la bellezza e la ricchezza dei gruppi minori
novelli. La testimonianza di fede e di carità che animò san Pio da Pietrelcina, di cui oggi                        anche dei gruppi scartati possa fiorire perché
facciamo memoria, sia per ciascuno un invito a confidare sempre nella bontà di Dio,                                pure lì c’è bellezza, e dove chi ha di più si im-
accostandosi con fiducia al Sacramento della Riconciliazione, di cui il Santo del Gargano,                         pegni a servire e a dare di più a chi ha di me-
instancabile dispensatore della misericordia divina, fu assiduo e fedele ministro.                                 no.
Formare i giovani alla cura della dignità umana - L'Osservatore Romano il Settimanale - Vatican News
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                                                                                                         giovedì 24 settembre 2020

  #chiesainitalia                                                                                                                    5

      C’
                         erano i poveri della città di Como — carcerati,
                         profughi, vittime della tratta e senza tetto, «i
                         fratelli e le sorelle ai quali egli ha voluto più
                         bene» ha affermato il vescovo Oscar Cantoni
                         — sabato mattina, 19 settembre, in cattedrale
                         per la messa di suffragio del loro padre e ami-
                         co don Roberto Malgesini, ucciso martedì
                         scorso mentre stava servendo gli “ultimi”.
                            Francesco, in unione spirituale con loro, e
                         anche con l’intera comunità di Como, ha volu-
                         to essere spiritualmente presente alla concele-
                         brazione — con il vescovo diocesano c’erano
                         altri sei presuli e numerosi sacerdoti — attra-
                         verso il cardinale elemosiniere Konrad Kraje-
                         wski che, dopo aver presieduto la messa, è an-
                         dato a consegnare personalmente ai genitori di
                         don Roberto — con il gesto di baciare le loro
                         mani — una corona del rosario, dono del Pon-
                         tefice. Altre coroncine sono state portate dal
                         porporato per «il ragazzo sfortunato che è in
                         carcere», per i poveri e i volontari vicini a don
                         Roberto.
                            In particolare, alla messa era presente il po-
                         polo delle parrocchie di Regoledo di Cosio
                         (dove don Roberto è nato), Gravedona, Lipo-
                         mo (lì è stato vicario) e i rappresentanti della
                         comunità Beato Giovanbattista Scalabrini do-
                         ve ha esercitato il suo ministero pastorale. Le
 Messa di suffragio      offerte raccolte durante il rito — ma anche
                         all’uscita della cattedrale e nelle piazze (sono
          presieduta     stati allestiti tre maxischermi nelle piazze Gri-
                         moldi, Verdi e Cavour) — saranno destinate al-
      dal cardinale      la carità del Papa e ai poveri della diocesi.
          Krajewski         «Vi porto un saluto e un abbraccio fraterno
                         da parte del Santo Padre. Lui sta con noi. Si
che ha testimoniato      unisce a noi nella preghiera» ha detto il cardi-    gno, non il mio”. Questa pagina si riferisce in         Fedeli assistono alla celebrazione
                         nale Krajewski. «Appena è giunta la notizia in      particolare a noi sacerdoti, che dobbiamo vive-         (Ansa)
       la vicinanza      Vaticano della morte di don Roberto — ha af-        re il puro Vangelo, che dobbiamo diffondere
                         fermato — il Santo Padre, nell’udienza genera-      la fragranza di Gesù dovunque andiamo. È
           spirituale    le di mercoledì scorso, ha ripreso le parole del    proprio la preghiera del cardinal Newman che
       di Francesco      vostro vescovo che sono uscite dal cuore del
                         buon pastore e ha affermato: “Rendo lode a
                                                                             madre Teresa raccomandava alle sue sorelle
                                                                             che ogni giorno escono a servire i poveri per
   a tutto il popolo     Dio della testimonianza, cioè del martirio di       rappresentare Gesù stesso: “Caro Gesù, / aiu-
                         don Roberto, testimone della carità verso i più     tami a diffondere la Tua fragranza ovunque
            di Como      poveri”».                                           vada, / inonda la mia anima con il Tuo Spirito
                            «Papa Francesco sta con noi e si unisce al       e la Tua Vita. / Penetra e possiedi tutto il mio
                         dolore e alla preghiera dei familiari di don Ro-    essere, / così completamente che la mia vita /
                         berto, bacia proprio le loro mani», ha fatto        non sia che un riflesso luminoso della Tua. /
                         presente il cardinale elemosiniere. E «si unisce    Risplendi attraverso di me, e sii così presente
                         ai fedeli della sua parrocchia, ai fratelli biso-   in me, / che ogni anima con cui vengo a con-
                         gnosi che ha servito con tutto il cuore fino        tatto sperimenti / la Tua presenza nella mia
                         all’ultima mattina, e a tutta la comunità coma-     anima. Che alzino gli occhi e vedano non più
                         sca».                                               me, ma Gesù soltanto! Rimani con me, / e al-
                            La vicinanza del Papa è stata profondamen-       lora comincerò a risplendere / come Tu ri-
                         te sentita da tutti: «Don Roberto è morto,          splendi; / risplendere in modo da essere luce
                         quindi vive. L’amore non muore mai, neppure         per gli altri. / La luce, o Gesù, proverrà tutta
                         con la morte. La pagina del Vangelo che noi         da Te; / niente di essa sarà mia. / Sarai Tu a
                         sacerdoti spesso leggiamo e che don Roberto         risplendere sugli altri attraverso di me. / Fa’

Nell’abbraccio del Papa
il ricordo di don Malgesini
                         ci ricorda proprio oggi, la pagina che non si       che, così, io ti lodi nel modo che più ami: / ri-
                         può strappare mai dal Vangelo, ci ricorda:          splendendo di luce su coloro che sono attorno
                         “Non c’è amore più grande di questo, dare la        a me. / Fa’ che ti annunci senza predicare, /
                         vita per i suoi amici”. Non si può essere cri-      non a parole, ma con l’esempio, / con una for-
                         stiani fino in fondo se questa pagina non è fat-    za che trascina, / con l’influenza benevola di
                         ta nostra. Perché questo è capitato a don Ro-       ciò che faccio, / con la pienezza tangibile
                         berto e non a me? Non lo so. Lui nella sua vi-      dell’amore / che il mio cuore porta per Te.
                         ta ha incorporato la preghiera di Gesù: “Padre      Amen”».
                         nostro, sia la tua volontà non la mia, sia santi-
                         ficato il tuo nome, non il mio, venga il tuo re-                                   CONTINUA A PAGINA 12
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#chiesainitalia                                                                                                                        6

Si chiedeva
sempre:
«Cosa vuole
Gesù da me?»

       U
                        n uomo che aveva dedicato interamente la sua
                        vita agli ultimi degli ultimi, quelli che non
                        hanno nemmeno un tetto sulla testa. Quasi un
                        “santo della porta accanto”, come lo ricorda il
                        suo vescovo. Un prete di strada, letteralmente,
                        anche se non amava dirsi tale. Ma era lì, sulla
                        strada, che don Roberto Malgesini, 51 anni,          sue azioni concrete, frutto di questa preghie-
                        collaboratore dell’unità pastorale Beato Scala-      ra». Le persone che aiutava facevano parte
                        brini di Como, passava le sue giornate, dall’al-     della sua vita. E loro ricambiavano l’affetto. Si
                        ba a notte inoltrata, sempre pronto ad aiutare i     fidavano e affidavano. Per loro era disponibile
                        suoi amici, migranti e persone senza dimora. E       24 ore su 24. E quando non riusciva a trovare
                        proprio sulla strada è morto il 15 settembre,        soluzioni concrete, chiedeva aiuto alla Caritas.
                        accoltellato da uno di quelli che aiutava, una       Non aveva una parrocchia ma celebrava le
                        persona con gravi problemi psichici, di origine      messe nell’unità pastorale.
                        tunisina. Come Charles de Foucauld in Alge-             Probabilmente è stato ucciso per un motivo
                        ria, come don Renzo Beretta a Ponte Chiasso          banale. Tant’è che chi ha commesso il gesto si
                        nel 1991. Nello stesso giorno in cui ricorre l’an-   è subito recato dai carabinieri per costituirsi.
                        niversario dell’assassinio di don Pino Puglisi a     Una persona con un disagio mentale grave,
                        Palermo. Incredibile coincidenza.                    che girava per le strade di Como da una venti-
                           «Credo profondamente che la vita non ci           na d’anni, senza familiari, perso nella solitudi-
                        appartiene e nulla succede a caso», commenta         ne e nei meandri oscuri della sua psiche. E che
                        il diacono Roberto Bernasconi, direttore di          tuttavia, stando alla questura, non risultava in
                        Caritas Como: «Sapeva che sarebbe potuto             carico ai servizi sociali. Don Roberto gli aveva
                        accadere qualcosa. La sua frase ricorrente era:      dato la possibilità di dormire al coperto in una
                        “Mi chiedo sempre cosa vuole Gesù da me?”            parrocchia perché era difficile da gestire in un
                        Si riteneva uno strumento nelle mani del Si-         dormitorio. Gli ricordava di prendere le medi-
                        gnore, voleva recuperare la dimensione della         cine. «In Italia — afferma Bernasconi — la ma-
                        Croce nelle persone sofferenti che incontrava».      lattia psichica è la Cenerentola del sistema sa-
                        Bernasconi paragona la sua morte a un marti-         nitario e questi sono i risultati. Credo ci sia
                        rio, perché «frutto del suo impegno disinteres-      anche una responsabilità delle istituzioni per-
                        sato».                                               ché tutto viene demandato alla Caritas, alle
                           Erano amici da una vita i due Roberto, si         comunità parrocchiali e alle altre associazioni
          Il ricordo    vedevano spesso e collaboravano, seppure con         ma non c’è niente di strutturato per aiutarli ad
                        stili diversi, nella missione comune dell’aiuto      affrontare un cammino di recupero».
       del direttore    ai poveri. Il sacerdote ucciso era anche molto
                                                                                Il direttore della Caritas, addolorato, osser-
                        legato al vescovo di Como, Oscar Cantoni,
      della Caritas     suo padre spirituale ai tempi del seminario. Il
                                                                             va le reazioni sui social e si intristisce perché è
                                                                             già iniziata la caccia all’untore, e subito le
                        presule aveva confermato l’impegno di don
          diocesana     Roberto tra i senza dimora di Como, si con-
                                                                             strumentalizzazioni politiche. «Vorrei invece
                                                                             che la sua morte — confida — diventasse un se-
                        frontavano spesso. «Sono convinto che don
                        Roberto sia stato un santo della porta accanto       me per far nascere una nuova società ma sarà
                        — ha detto monsignor Cantoni — per la sua            molto difficile far passare questa idea, anche
                        semplicità, per l’amorevolezza con cui è anda-       nelle nostre comunità. Almeno un tentativo
                        to incontro a tutti, per la stima che ha ricevuto    andrebbe fatto. Però questo è il momento di
                        da tanta gente anche non credente o non cri-         rispettare il dolore dei familiari e pregare per
                        stiana, per l’aiuto fraterno e solidale che ha       lui. Verrà il giorno in cui bisognerà fare queste
                        voluto dare a tutti in questa città che ha tanto     valutazioni».
                        bisogno di imparare la solidarietà perché que-          Don Roberto Malgesini, nato a Morbegno,
                        sto è il nuovo nome della pace».                     in Valtellina, ha tre fratelli. Sapevano che si
                           I duecentocinquanta senza dimora presenti         esponeva a rischi, però rispettavano il suo sen-
                        in città trovavano la sua porta sempre aperta.       tire. «Lascia un vuoto a livello di ideali — con-
di PATRIZIA CAIFFA      Al mattino portava la colazione a una settanti-      clude Bernasconi — perché era colui che li te-
                        na di persone, aiutato da un piccolo gruppo          neva vivi. Noi arrivavamo dopo per renderli
                        di volontari. Durante la giornata incontrava i       concreti. Speriamo di riuscire a prendere esem-
                        suoi amici: sulle panchine, alla mensa, li ac-       pio da lui e di avere la possibilità di migliorare
                        compagnava in ospedale. Praticamente viveva          il cammino della Caritas e il cammino delle
                        in strada con loro. «Mi rimane nel cuore la          comunità parrocchiali nell’attenzione alle per-
                        sua semplicità e costanza nel vivere una vita        sone». Nella serata di martedì, tutta la comu-
                        così faticosa», aggiunge il direttore della Cari-    nità ecclesiale di Como si è riunita in cattedra-
                        tas di Como: «Si alzava tutte le mattine alle 4,     le per pregare il rosario, per lui e per il suo as-
                        andava a pregare in chiesa e poi partiva per le      salitore.
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#messaggio                                                                                                               7

        La speranza «che questo periodo» di pandemia da covid-19 «ci aiuti a guarire dal virus
        dell’autosufficienza» è stata espressa da Papa Francesco in un messaggio inviato ai partecipanti
        alla Giornata dei sacerdoti anziani e malati della Lombardia, riuniti nel santuario mariano
        di Caravaggio giovedì 17 settembre. Eccone il testo.

 C
        ari fratelli sacerdoti,                                 uno spazio limitato, sembravano interminabili
        mi rallegro che anche quest’anno, nonostante            e sempre uguali. Abbiamo sentito la mancanza
        le limitazioni necessarie per contrastare la pan-       degli affetti più cari e degli amici; la paura del
        demia, vi siate ritrovati assieme ai vostri Vesco-      contagio ci ha ricordato la nostra precarietà.
        vi nel Santuario della Madonna di Caravag-              In fondo, abbiamo conosciuto quello che alcu-
        gio.                                                    ni di voi, come anche molti altri anziani, vive-
           Ringrazio la Conferenza Episcopale Lom-              te quotidianamente. Spero tanto che questo
        barda, che da sei anni organizza questa gior-           periodo ci aiuti a capire che, molto più
        nata di preghiera e fraternità con il clero an-         dell’occupare spazi, è necessario non sciupare
        ziano e ammalato. È bella quest’attenzione dei          il tempo che ci viene donato; che ci aiuti a gu-
        pastori per la parte fisicamente più fragile del        stare la bellezza dell’incontro con l’altro, a
        loro presbiterio. In realtà, siete sacerdoti che,       guarire dal virus dell’autosufficienza. Non di-
        nella preghiera, nell’ascolto, nell’offerta delle       mentichiamo questa lezione!
        sofferenze, compite un ministero non seconda-              Nel periodo più duro, pieno «di un silenzio
        rio nelle vostre Chiese.                                assordante e di un vuoto desolante» (Momento
           Ringrazio l’UNITALSI e quanti si adoperano           di preghiera, 27 marzo 2020), tanti, quasi spon-
        per la buona riuscita di questo incontro. Col           taneamente, hanno sollevato il loro sguardo al
        loro impegno concreto e con lo spirito che li           Cielo. Con la grazia di Dio, può essere
        anima, i volontari esprimono la gratitudine di          un’esperienza di purificazione. Anche per la
        tutto il popolo di Dio verso i suoi ministri.           nostra vita sacerdotale la fragilità può essere
                                                                                   «come il fuoco del fonditore
                                                                                   e come la lisciva dei lavan-
                                                                                   dai» (Mal 3, 2) che, innalzan-
                                                                                                                         Il Papa
Guarire dal virus
                                                                                   doci verso Dio, ci raffina e ci
                                                                                   santifica. Non abbiamo paura
                                                                                   della sofferenza: il Signore          nella Giornata
                                                                                   porta la croce con noi!
                                                                                      Cari fratelli, alla Vergine
                                                                                                                         dei preti anziani

dell’autosufficienza                                                               Maria affido ciascuno di voi.
                                                                                   A lei, Madre dei sacerdoti, ri-
                                                                                   cordo nella preghiera i tanti
                                                                                   preti deceduti a causa di que-
                                                                                   sto virus e quanti stanno af-
                                                                                                                         e malati
                                                                                                                         della Lombardia
                                                                                   frontando il percorso di riabi-
                                                                                   litazione.
           Ed è soprattutto a voi, cari confratelli che            Vi mando di cuore la mia benedizione. E
        vivete il tempo della vecchiaia o l’ora amara           voi, per favore, non dimenticatevi di pregare
        della malattia, che sento il bisogno di dire gra-       per me.
        zie. Grazie per la testimonianza di amore fede-
        le a Dio e alla Chiesa. Grazie per l’annuncio              Roma, San Giovanni in Laterano, 13 agosto
        silenzioso del vangelo della vita. Grazie perché        2020
        siete memoria viva cui attingere per costruire il
        domani della Chiesa.
           Negli ultimi mesi, tutti abbiamo sperimenta-
        to delle restrizioni. Le giornate, trascorse in
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                                                                                                                                                                                  giovedì 24 settembre 2020

 #copertina                                                                                                                                                                                                   8/9

                                                                                                                                                                                                              La lettera
                                                                                                                                                                                                              del cardinale
                                                                                                                                                                                                              Parolin

                                                                                                                                                                                                              «La tradizionale giornata
                                                                                                                                                                                                              dedicata all’Università
                                                                                                                                                                                                              Cattolica del Sacro Cuore si
                                                                                                                                                                                                              svolge quest’anno in un
                                                                                                                                                                                                              contesto molto particolare,
                                                                                                                                                                                                              segnato da una pandemia
                                                                                                                                                                                                              che sta condizionando la
                                                                                                                                                                                                              vita di tutta l’umanità».
                       «Le nuove generazioni siano formate alla cura                                                                                                                                          Inizia così la lettera inviata
                       della dignità umana e della casa comune».                                                                                                                                              nella circostanza festiva dal
                       Al termine dell’Angelus di domenica 20 settembre,                                                                                                                                      cardinale Pietro Parolin,
                       data in cui in Italia è stata celebrata                                                                                                                                                segretario di Stato,
                       la Giornata per l’Università cattolica del Sacro                                                                                                                                       all’arcivescovo di Milano
                       Cuore, il Papa ha espresso questo auspicio,                                                                                                                                            Mario Delpini, presidente
                       incoraggiando l’opera formativa svolta                                                                                                                                                 dell’Istituto Toniolo di studi
                       dall’istituzione accademica. In precedenza                                                                                                                                             superiori. «L’impatto del
                       il Pontefice aveva proposto ai fedeli riuniti                                                                                                                                          contagio sulla vita sociale —
                       in piazza San Pietro una riflessione sul brano                                                                                                                                         ha aggiunto — ha reso
                       evangelico della liturgia (Mt 20, 1-16) dedicato                                                                                                                                       necessaria la
                       alla parabola dei lavoratori della vigna.                                                                                                                                              riorganizzazione, per ragioni
                                                                                                                                                                                                              sanitarie, del sistema
                                                                                                                                                                                                              formativo in tutti i suoi
                                                                                                                                                                                                              ordini e gradi. Anche il

      C
                       ari fratelli e sorelle, buongiorno!                                                                                                                                                    mondo universitario è stato
                       L’odierna pagina evangelica (cfr. Mt 20, 1-16)                                                                                                                                         costretto a modificare
                                                                                                                                                                                                              profondamente le modalità
                       narra la parabola dei lavoratori chiamati a
                                                                                                                                                                                                              di gestione delle proprie
                       giornata dal padrone della vigna. Attraverso
                                                                                                                                                                                                              attività accademiche

                                                                                  Formare i giovani alla cura
                       questo racconto, Gesù ci mostra il sorprenden-                                                                                                                                         passando dalla tradizionale
                       te modo di agire di Dio, rappresentato da due                                                                                                                                          frequentazione delle sedi ai
                       atteggiamenti del padrone: la chiamata e la ri-                                                                                                                                        supporti informatici e
                       compensa.                                                                                                                                                                              digitali che consentono di
                          Prima di tutto la chiamata. Per cinque volte                                                                                                                                        operare a distanza. Di
                       il padrone di una vigna esce in piazza e chia-                                                                                                                                         fronte ad un tale scenario il

                                                                           della dignità umana e della casa comune
                       ma a lavorare per lui: alle sei, alle nove, alle                                                                                                                                       tema scelto “Alleati per il
                       dodici, alle tre e alle cinque del pomeriggio. È                                                                                                                                       futuro” assume significati
                                                                                                                                                                                                              nuovi e implica peculiari
                       toccante l’immagine di questo padrone che
                                                                                                                                                                                                              responsabilità. Il mondo
                       esce a più riprese sulla piazza a cercare lavora-
                                                                                                                                                                                                              universitario, infatti, oltre ad
                       tori per la sua vigna. Quel padrone rappresen-                                                                                                                                         essere colpito come gli altri
                       ta Dio che chiama tutti e chiama sempre, a                                                                                                                                             ambiti della vita sociale
                       qualsiasi ora. Dio agisce così anche oggi: con-                                                                                                                                        dagli effetti della pandemia,
                       tinua a chiamare chiunque, a qualsiasi ora, per                                                                                                                                        si presenta anche come uno
                       invitare a lavorare nel suo Regno. Questo è lo                            no sdegnati e si lamentano contro il padrone,       A conclusione della preghiera mariana, prima             spazio privilegiato per
                       stile di Dio, che a nostra volta siamo chiamati                           ma lui insiste: vuole dare il massimo della ri-     di parlare della Giornata dell’Università                elaborare risposte efficaci e
                       a recepire e imitare. Egli non sta rinchiuso nel                          compensa a tutti, anche a quelli che sono arri-     cattolica, il Papa ha esortato i pastori e i fedeli      contrastare a diversi livelli le
                       suo mondo, ma “esce”: Dio sempre è in uscita,                             vati per ultimi (vv. 8-15). Sempre Dio paga il      ungheresi a prepararsi spiritualmente al Congresso       conseguenze del lavoro
                       cercando noi; non è rinchiuso: Dio esce. Esce                             massimo: non rimane a metà pagamento. Paga          eucaristico internazionale, che avrebbe dovuto           svolto, proprio nei momenti
                       continuamente alla ricerca delle persone, per-                            tutto. E qui si capisce che Gesù non sta par-       svolgersi nei giorni scorsi a Budapest ma, a causa       di maggiore criticità per il
                       ché vuole che nessuno sia escluso dal suo dise-                           lando del lavoro e del giusto salario, che è un     della pandemia, è stato rinviato al prossimo             Paese, dal contagio». In
                       gno d’amore.                                                              altro problema, ma del Regno di Dio e della         anno.                                                    particolare «l’Ateneo
                                                                                                 bontà del Padre celeste che esce continuamen-                                                                fondato da padre Agostino
                          Anche le nostre comunità sono chiamate ad                              te a invitare e paga il massimo a tutti.            Cari fratelli e sorelle,                                 Gemelli può offrire un
                       uscire dai vari tipi di “confini” che ci possono                                                                              secondo i programmi fatti prima della pande-             contributo originale e
                                                                                                    Infatti, Dio si comporta così: non guarda al
                       essere, per offrire a tutti la parola di salvezza                                                                             mia, nei giorni scorsi avrebbe dovuto svolgersi          prezioso, grazie alle alte
                                                                                                 tempo e ai risultati, ma alla disponibilità,
                       che Gesù è venuto a portare. Si tratta di aprir-                                                                              il Congresso Eucaristico Internazionale a Bu-            competenze scientifiche e
                                                                                                 guarda alla generosità con cui ci mettiamo al
                       si ad orizzonti di vita che offrano speranza a                                                                                dapest. Per questo desidero rivolgere il mio sa-         alle elevate capacità
                                                                                                 suo servizio. Il suo agire è più che giusto, nel
L’appello del Papa     quanti stazionano nelle periferie esistenziali e
                       non hanno ancora sperimentato, o hanno
                                                                                                 senso che va oltre la giustizia e si manifesta      luto ai Pastori e ai fedeli dell’Ungheria e a tut-       professionali, corroborate
                                                                                                                                                                                                              dall’impegno etico a servizio
                                                                                                 nella Grazia. Tutto è Grazia. La nostra salvez-     ti coloro che aspettavano con fede e con gioia
         al termine    smarrito, la forza e la luce dell’incontro con                            za è Grazia. La nostra santità è Grazia. Do-        questo evento ecclesiale. Il Congresso è stato
                                                                                                                                                                                                              del bene comune e dalla
                                                                                                                                                                                                              visione cristiana finalizzata a
                       Cristo. La Chiesa deve essere come Dio: sem-                              nandoci la Grazia, Egli ci elargisce più di         rinviato all’anno prossimo, dal 5 al 12 settem-
       dell’Angelus    pre in uscita; e quando la Chiesa non è in                                quanto noi meritiamo. E allora, chi ragiona         bre, sempre a Budapest. Proseguiamo, spiri-
                                                                                                                                                                                                              promuovere uno sviluppo
                                                                                                                                                                                                              umano integrale». Lo
                       uscita, si ammala di tanti mali che abbiamo                               con la logica umana, cioè quella dei meriti ac-     tualmente uniti, il cammino di preparazione,             testimonia «il personale
                       nella Chiesa. E perché queste malattie nella                              quistati con la propria bravura, da primo si        trovando nell’Eucaristia la fonte della vita e           accademico e sanitario del
                       Chiesa? Perché non è in uscita. È vero che                                trova ultimo. “Ma, io ho lavorato tanto, ho         della missione della Chiesa.                             Policlinico universitario A.
                       quando uno esce c’è il pericolo di un inciden-                            fatto tanto nella Chiesa, ho aiutato tanto, e mi                                                             Gemelli, che si è fatto
                       te. Ma è meglio una Chiesa incidentata, per                                                                                      Oggi in Italia ricorre la Giornata per l’Uni-
                                                                                                 pagano lo stesso di questo che è arrivato per       versità Cattolica del Sacro Cuore. Incoraggio a          carico, con grande
                       uscire, per annunziare il Vangelo, che una                                ultimo”. Ricordiamo chi è stato il primo santo                                                               generosità e competenza, di
                       Chiesa ammalata da chiusura. Dio esce sem-                                                                                    sostenere questa importante istituzione cultu-           accogliere e curare migliaia
                                                                                                 canonizzato nella Chiesa: il Buon Ladrone.          rale, chiamata a dare continuità e nuovo vigo-
                       pre, perché è Padre, perché ama. La Chiesa                                Ha “rubato” il Cielo all’ultimo momento della                                                                di persone colpite dal covid-
                       deve fare lo stesso: sempre in uscita.                                                                                        re ad un progetto che ha saputo aprire la por-           19. Una consolidata capacità
                                                                                                 sua vita: questo è Grazia, così è Dio. Anche
                                                                                                                                                     ta del futuro a molte generazioni di giovani. È          ad unire avanzata ricerca
                          Il secondo atteggiamento del padrone, che                              con tutti noi. Invece, chi cerca di pensare ai
                                                                                                                                                     quanto mai importante che le nuove genera-               scientifica, efficiente
                       rappresenta quello di Dio, è il suo modo di ri-                           propri meriti, fallisce; chi si affida con umiltà
                                                                                                 alla misericordia del Padre, da ultimo — come       zioni siano formate alla cura della dignità              organizzazione sanitaria e
                       compensare i lavoratori. Come paga, Dio? Il
                                                                                                 il Buon Ladrone — si trova primo (cfr v. 16).       umana e della casa comune.                               rigore etico, fanno di questa
                       padrone si accorda per «un denaro» (v. 2) con                                                                                                                                          eccellenza dell’Ateneo dei
                       i primi operai assunti al mattino. A coloro che                              Maria Santissima ci aiuti a sentire ogni gior-      Saluto tutti voi, romani e pellegrini di vari
                                                                                                                                                                                                              cattolici italiani una
                       si aggiungono in seguito invece dice: «Quello                             no la gioia e lo stupore di essere chiamati da      Paesi: famiglie, gruppi parrocchiali, associazio-
                                                                                                                                                                                                              espressione paradigmatica
                       che è giusto ve lo darò» (v. 4). Al termine del-                          Dio a lavorare per Lui, nel suo campo che è il      ni e singoli fedeli.                                     del compito educativo di
                       la giornata, il padrone della vigna ordina di                             mondo, nella sua vigna che è la Chiesa. E di           A tutti auguro una buona domenica. Per fa-            una Università cattolica».
                       dare a tutti la stessa paga, cioè un denaro.                              avere come unica ricompensa il suo amore,           vore, non dimenticatevi di pregare per me.
                       Quelli che hanno lavorato fin dal mattino so-                             l’amicizia con Gesù.                                Buon pranzo e arrivederci.
Formare i giovani alla cura della dignità umana - L'Osservatore Romano il Settimanale - Vatican News
il Settimanale                                                                           L’Osservatore Romano
                                                                                                            giovedì 24 settembre 2020

#sanità                                                                                                                                    10

Combattere
la povertà
farmaceutica
                       Un’ampia diffusione nel mondo di eventuali nuovi
                       vaccini contro il covid-19 è stata auspicata
                       dal Papa nel discorso ai membri della fondazione
                       Banco Farmaceutico, ricevuti sabato mattina,
                       19 settembre, nell’Aula Paolo VI, in occasione
                       del ventennale di attività.

    C
                       ari fratelli e sorelle, buongiorno!                   già morte quasi un milione di persone, si sta
                       Vi do il benvenuto. Ringrazio il Presidente           tramutando in una grave crisi economica, che
                       della Fondazione Banco Farmaceutico per le            genera ancora poveri e famiglie che non sanno
                       cordiali parole che mi ha rivolto. Come ha ri-        come andare avanti. Mentre si opera l’assisten-
                       cordato, in questo anno ricorre il ventesimo          za caritativa, si tratta di combattere anche que-
                       anniversario della nascita del Banco Farmaceu-        sta povertà farmaceutica, in particolare con
                       tico: tanti auguri! Da quella intuizione inizia-      un’ampia diffusione nel mondo dei nuovi vac-
                       le, tanta strada è stata fatta. Oltre ad essere       cini. Ripeto che sarebbe triste se nel fornire il
                       presenti in Italia, operate anche in altre nazio-     vaccino si desse la priorità ai più ricchi, o se
                       ni.                                                   questo vaccino diventasse proprietà di questa
                          Chi vive nella povertà, è povero di tutto,         o quella Nazione, e non fosse più per tutti.
                       anche di farmaci, e quindi la sua salute è più        Dovrà essere universale, per tutti.
                       vulnerabile. A volte si corre il rischio di non          Cari amici, vi ringrazio molto per il servizio
                       potersi curare per mancanza di soldi, oppure          che svolgete a favore dei più deboli. Grazie di
                       perché alcune popolazioni del mondo non               quello che fate. La Giornata di Raccolta del
                       hanno accesso a certi farmaci. C’è anche una          Farmaco è un esempio importante di come la
                       “marginalità farmaceutica”, e questo dobbiamo         generosità e la condivisione dei beni possono
                       dirlo. Questo crea un ulteriore divario tra le        migliorare la nostra società e testimoniare
                       nazioni e tra i popoli. Sul piano etico, se c’è la    quell’amore nella prossimità che ci viene ri-
                       possibilità di curare una malattia con un far-        chiesto dal Vangelo (cfr. Gv 13, 34). Benedico
                       maco, questo dovrebbe essere disponibile per          tutti voi qui presenti, le vostre famiglie. Bene-
                       tutti, altrimenti si crea un’ingiustizia. Troppe      dico e chiedo a Dio di benedire tutti voi che,
                       persone, troppi bambini muoiono ancora nel            come ha detto il presidente, siete di diverse re-
                       mondo perché non possono avere quel farma-            ligioni. Ma Dio è Padre di tutti e io chiedo:
                       co che in altre regioni è disponibile, o quel
                                                                             Dio, benedica tutti voi, le vostre famiglie, il
                       vaccino. Conosciamo il pericolo della globaliz-
                                                                             vostro lavoro, la vostra generosità. E, poiché i
                       zazione dell’indifferenza. Vi propongo invece di
       Il Pontefice    globalizzare la cura, cioè la possibilità di acces-
                                                                             preti sempre chiedono, vi chiedo di pregare
                                                                             per me. Grazie.
                       so a quei farmaci che potrebbero salvare tante
          ribadisce    vite per tutte le popolazioni. E per fare questo
      che i vaccini    c’è bisogno di uno sforzo comune, di una con-
                       vergenza che coinvolga tutti. E voi siete
contro il covid-19     l’esempio di questo sforzo comune.
                          Auspico che la ricerca scientifica possa pro-
   dovranno essere
         universali
                       gredire per cercare sempre nuove soluzioni a
                       problemi vecchi e nuovi. Il lavoro di tanti ri-
                       cercatori è prezioso e rappresenta un magnifi-
                                                                                     Un servizio a chi soffre
                       co esempio di come lo studio e l’intelligenza
  e non accessibili    umani siano capaci di far crescere, per quanto        Mettendosi a disposizione del Papa per aiutare «una realtà che abbia particolare bisogno
 solo ai più ricchi    possibile, nuovi percorsi di guarigione e di cu-
                       ra.
                                                                             di una donazione di farmaci» il presidente della fondazione Banco Farmaceutico, Sergio
                                                                             Daniotti, ha espresso gratitudine «per questo incontro che avviene nel ventesimo anno»
                          Le aziende farmaceutiche, sostenendo la ri-        di un servizio nato per iniziativa di «un gruppo di giovani farmacisti — figli spirituali
                       cerca e orientando la produzione, generosa-           del servo di Dio Luigi Giussani — per rispondere al bisogno di chi non può permettersi
                       mente possono concorrere ad una più equa di-          medicine». In particolare, «la Giornata di raccolta del farmaco — ha affermato Daniotti
                       stribuzione dei farmaci.                              all’inizio dell’udienza — non sarebbe possibile senza i farmacisti che devolvono al Banco
                                                                             quanto guadagnerebbero dai farmaci donati. Queste risorse, come quelle donate dai
                          I farmacisti sono chiamati a svolgere un ser-      cittadini o altre realtà della società civile, non sono “soldi per i poveri” ma “soldi dei
                       vizio di cura in prossimità alle persone più bi-      poveri” e, pertanto, cerchiamo di gestirli nel miglior modo possibile». Ma «anche senza
                       sognose, e in scienza e coscienza operano per         volontari la Giornata non sarebbe possibile» ha fatto presente Daniotti. Essi, infatti,
                       il bene integrale di quelli che a loro si rivolgo-    «invitano al dono e svolgono un compito delicato: chi entra in farmacia, spesso,
                       no.                                                   soffre o è preoccupato, per la sua salute o per quella di un suo caro: l’invito va fatto
                          Anche i governanti, attraverso le scelte legi-     incontrando tale sofferenza. E, ogni anno, anche persone gravemente malate ci
                                                                             testimoniano la generosità e il desiderio di aiutare il fratello povero. Quando poi — ha
                       slative e finanziarie, sono chiamati a costruire
                                                                             concluso — nelle farmacie recuperiamo medicine non utilizzate, che andrebbero distrutte,
                       un mondo più giusto, in cui i poveri non ven-         spesso incontriamo il dolore di chi ha perso qualcuno e spera che le medicine non
                       gano abbandonati o, peggio ancora, scartati.          diventino spreco».
                          La recente esperienza della pandemia, oltre
                       a una grande emergenza sanitaria in cui sono
Formare i giovani alla cura della dignità umana - L'Osservatore Romano il Settimanale - Vatican News
il Settimanale                                                                                  L’Osservatore Romano
                                                                                                                                    giovedì 24 settembre 2020

   #comunicazione                                                                                                                                                  11

Nell’attuale pandemia
i media aiutino le persone
a non ammalarsi di solitudine
                                          «Alimentare la speranza nella situazione
                                          di pandemia che il mondo sta attraversando»
                                          e contribuire «a far sì che le persone non si
                                          ammalino di solitudine»: questa la duplice
                                          missione che il Papa ha affidato ai media
                                          di ispirazione cristiana, ricevendo in udienza
                                          nella mattina di venerdì 18 settembre,
                                          nella Sala Clementina, i giornalisti
                                          di «Tertio», settimanale belga che celebra
                                          i vent’anni di attività.

          C
                                          ari fratelli e sorelle, benvenuti!
                                          Sono lieto di incontrare voi, collaboratori del
                                          Settimanale cristiano «Tertio», che festeggia il
                                          suo ventennale. Vi auguro un proficuo pelle-
                                          grinaggio a Roma e mi congratulo per tutto
                                          ciò che fate nel campo dell’informazione e del-
                                          la comunicazione. Ringrazio Monsignor Smet
                                          e il Signor Van Lierde per le loro parole di in-
                                          troduzione.
                                             Nella società in cui viviamo, l’informazione
                                          fa parte integrante del nostro quotidiano.
                                          Quando è di qualità, essa ci permette di com-
                                          prendere meglio i problemi e le sfide che il
                                          mondo è chiamato ad affrontare, e ispira i
                                          comportamenti individuali, familiari e sociali.
                                          In particolare, è molto importante la presenza
                                          di media cristiani specializzati nell’informazio-
                                                                                                      gliere Cristo e il suo messaggio liberatore. Tale
                                                                                                      riferimento, dunque, è non solo un richiamo
                                                                                                                                                                   Il Papa
                                          ne di qualità sulla vita della Chiesa nel mon-
                                          do, capace di contribuire a una formazione
                                                                                                      alla speranza, ma mira altresì a far sentire la              ai giornalisti belgi
                                                                                                      voce della Chiesa e quella degli intellettuali
                                          delle coscienze.                                            cristiani in uno scenario mediatico sempre più               del settimanale
                                             Del resto, il nome stesso del vostro settima-            secolarizzato, al fine di arricchirlo con rifles-
                                          nale, «Tertio», fa riferimento alla Lettera apo-            sioni costruttive. Cercando una visione positi-              cristiano «Tertio»
                                          stolica di San Giovanni Paolo II Tertio millen-             va delle persone e dei fatti, respingendo i pre-
                                          nio adveniente, in vista del grande Giubileo
                                          dell’anno 2000, per preparare i cuori ad acco-                                               CONTINUA A PAGINA 15

                         Compito difficile in una società secolarizzata
Bienvenue à Rome. Carrefour de l’Église universelle. «Benvenuto a   che ai tempi in cui era provinciale dei gesuiti                  ecclesiastico dell’ambasciata presso la Santa Sede — «da
Roma. Crocevia della Chiesa universale»: è il titolo del            dell’Argentina aveva stretto legami di amicizia con i            giornalisti laici, con l’aiuto del cardinale Godfried
libro che Emmanuel Van Lierde ha donato al Pontefice al             confratelli dell’università di Namur».                           Danneels», all’epoca primate del Belgio. Un sostegno
termine dell’udienza di stamane. Pubblicato nel                     Nel saluto rivolto al vescovo di Roma all’inizio                 confermato anche dall’attuale arcivescovo della capitale, il
ventennale della rivista «Tertio» da lui diretta, il volume         dell’udienza, il direttore-caporedattore del settimanale         cardinale Jozef De Kesel, dai presuli e dai religiosi del
contiene analisi e interviste, compresa quella fatta a Papa         belga aveva riletto il passaggio di una delle risposte del       Paese.
Francesco il 7 dicembre 2016.                                       Papa che, a proposito del ruolo dei media, disse: «Hanno         «Tertio» si propone, ha proseguito Smet, «di contribuire
Ricordando il contesto della conversazione di quattro               una responsabilità molto grande. Al giorno d’oggi hanno          alla nuova evangelizzazione» e di mantenere alta
anni fa — poco dopo che il Belgio era stato duramente               nelle loro mani la possibilità e la capacità di formare          l’attenzione sui «cristiani perseguitati in Medio
colpito dagli attacchi terroristici del cosiddetto                  un’opinione: possono formare una buona o una cattiva             Oriente», sui «conflitti nel mondo» e sui tanti che
“Stato islamico” del 22 marzo nell’area metropolitana               opinione. I mezzi di comunicazione... di per sé, sono fatti      fuggono «da guerre e violenze». Anche perché, «quando
di Bruxelles — Van Lierde ha dichiarato a «L’O sservatore           per costruire, per inter-cambiare, per fraternizzare, per far    alcuni giornali belgi, originariamente cattolici, hanno
Romano» di sentirsi «felice per questa seconda possibilità          pensare, per educare». E «Tertio», ha assicurato Van             seguito la tendenza generale della secolarizzazione»,
che il Pontefice ci ha offerto, perché pur avendo buoni             Lierde, «si impegna per questo giornalismo costruttivo»,         sostituendo «l’informazione religiosa, altri hanno
legami con la Chiesa, la nostra è comunque un’iniziativa            rendendo «visibile la rilevanza sociale del cristianesimo        ritenuto necessario» — ha concluso il sacerdote —
laica». L’incontro odierno, ha aggiunto, «ci incoraggia nel         nel ventunesimo secolo». Tale missione si riscontra anche        rilanciare nuove forme di presenza «nell’universo
nostro difficile compito di trasmettere il messaggio                nel nome della testata, «fondata nelle Fiandre» proprio          mediatico, per far sentire la voce degli intellettuali
cristiano in un Paese fortemente secolarizzato». Una                nell’anno 2000 — ha poi spiegato monsignor Dirk Smet,            cristiani» nel dibattito pubblico, soprattutto in campo
realtà, ha spiegato, «che Bergoglio conosce bene, visto             rettore del Pontificio Collegio Belga e consigliere              etico.
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