Eventi estivi: Ancora niente spazi per gli operatori privati
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Eventi estivi: Ancora niente spazi per gli operatori privati di Monica De Santis Chi credeva che la presentazione della stagione estiva del Verdi e di Casa del Contemporaneo potesse essere anche l’occasione di dare risposta ai tanti operatori privati (quelli che non prendono contributi comunali, regionali o altri, per intenderci) in merito agli spazi dove poter organizzare eventi, è rimasto sicuramente deluso. La presentazione di ieri mattina altro non ha fatto che confermare che le uniche due location più note ed anche più grandi resteranno fruibili solo per pochi eletti. Gli altri, i privati, che decideranno di investire su Salerno, e le tante associazioni culturali si dovranno accontentare di qualche spazio che verrà recuperato in qualche parco cittadino, come ha detto in conferenza l’assessore Willburger. E quando si parla di parchi ovviamente si intende o il Parco del Mercatello o il Parco del seminario. Ora il primo è accettabile, il secondo per nulla. Ma la decisione da parte dell’amministrazione comunale non è stata ancora presa. Forse settimana prossima si riuscirà a sapere qualcosa di più, con buona pace di quanti avevano già presentato le loro richieste di spazi al Comune, sperando nelle stesse condizioni della scorsa estate, per gli spettacoli estivi e che al momento sono in attesa, con il rischio che una volta stabilita la location gli artisti optionati non siano più disponibili. Ma mentre il privato aspetta e spera, ieri mattina è stata l’occasione per, il primo cittadino, di anticipare alcuni degli eventi finanziati dai vari enti (Regione, Comune, Scabec, etc…) eventi come Salerno Letteratura che sarà presentata ufficialmente martedì mattina e che come per la passata edizione dovrebbe prevedere circa un centinaio di appuntamenti
in diverse location del Centro Storico. E poi ancora il Sea Sun, il Premio Charlot che si terrà dal 18 al 24 lgulio, il Teatro dei Barbuti che avrà inizio come sempre ad agosto ed ancora il Festival del Cinema (anche se questo, che è il più antico festival del cinema d’Italia, oramai da anni d’evento ha davvero poco. Ed infine la Fiera del Crocefisso. La trentesima edizione della maniefestazione ideata dal mai dimenticato professor Peppe Natella, ed organizzata dalla Bottega San Lazzaro diretta dalla figlia Chiara Natella, che si doveva svolgere tra fine aprile ed inizio maggio del 2020, poi rimandata, causa pandemia a fine aprile inizio maggio 2021, alla fine si farà. Mese prescelto settembre, anche se le date per il momento sono ancora top secret. Un’edizione sicuramente ricca di novità ma che dovrebbe coinvolgere meno location rispetto al solito e regole più severe per cercare di evitare assembramenti nel centro storico. Ritorna in città la lirica d’Estate di Olga Chieffi Presentazione del cartellone lirico, ieri mattina, in presenza e in teatro, per ritornare ad emozionarci insieme. Si acquista gioia a cominciare dalla fine, dalla mancanza, da un taglio e ciò che è perduto ed è ciò che ci spinge ad operare a creare, a “giocare” termine caro alle arti, che presto, a cominciare da fine giugno, ricominceranno a popolare il teatro Verdi. Ospiti di Daniel Oren e Antonio Marzullo, il sindaco Enzo Napoli e il suo assessore alla cultura Antonia Willburger, unitamente ad Igina Di Napoli direttrice di Casa Del Contemporaneo, di stanza al teatro Ghirelli, ove negli spazi
all’aperto si terranno le opere, hanno illustrato il cartellone, gemma dell’estate salernitana che ci accompagnerà da 7 luglio al 24 settembre, per poi in autunno, riaprire ufficialmente le porte del massimo cittadino, con diversi concerti e récital che faranno da preludio al gran finale di stagione. C’è grande ottimismo nelle parole del sindaco Enzo Napoli, poiché sarà la cultura a dare quella spinta in più per uscire dalla gelata subita nelle successive ondate pandemiche, e ritornare alla “Buona Vita!”, così come l’Assessore Willburger, ha inteso puntare sulla ricerca di nuovi spazi per offrire una risposta immediata ad un mondo dello spettacolo e dei suoi lavoratori che sono stati fermi per troppo tempo. A Daniel Oren abituato a interpretare i preludi, piace crearli con la sua illuminante parola. Se la fiammella è stata tenuta accesa con “Le Feste al Massimo” cui una platea internazionale e numerosissima ha partecipato in streaming, e il maestro ha dovuto inchinarsi facendo la commedia, ai palchi vuoti, in un “forno”, termine d’uso quando gli spettatori non riempiono la sala, ora è il momento di ritornare all’applauso, alla gente, a quel gioco filosofico di Michel Serres e della sua noise, quel clamore che ci colpisce, di cui non dominiamo l’origine, né la sua crescita incontrollabile, il rumore, il rumore di fondo, quel bailamme che non si arresta, i nostri segnali, i nostri messaggi, le nostre parole, che rappresenta l’agone, la performance, che senza la presenza del pubblico non ha senso. Titoli popolari, riempi-teatro a partire da Tosca, che riapparirà il prossimo 7 luglio. Ad evocare la Roma di Floria Tosca, personaggio e non persona dalla psicologia complessa, strumento e motore d’un teatrale “gioco degli opposti”, mano caritatevole ed omicida e di Vitellio Scarpia, il Barone, capo della Polizia segreta, “Bigotto satiro che affina colle devote pratiche la foia libertina e strumento al lascivo talento fa il confessore e il boia”, sarà Renato Giacchieri, il quale avrà a disposizione le eccezionali voci di Maria Josè Siri e Fabio Sartori, mentre il famigerato Barone sarà Roberto Frontali. Non mancherà Angelo Nardinocchi nella veste del Sagrestano, mentre a completare il cast l’Angelotti di Carlo
Striuli e lo Spoletta del salernitano Francesco Pittari. Dal 25 al 28 agosto, sarà di scena il più celebre binomio dell’estetica naturalistica la Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni e I Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, opere di frattura tra il “rilassamento” della grande opera romantica e l’urgenza presentita di un novello corso. Opere che hanno aperto il cosiddetto “decennio” dei manifesti, ma che tuttavia sembrano avvalersi di esterni corredi, piuttosto che di ragioni morali profonde. Sarà Riccardo Canessa a firmarne la regia, con sul palcoscenico voci del calibro di Ekaterina Semenchuk nel ruolo di Santuzzam Martina Belli quale Lola, e due felici ritorni, Carlo Ventre e Franco Vassallo che daranno voce a Turiddu e Alfio. I Pagliacci verranno giocati nel segno di Enrico Caruso, ha rivelato Riccardo, ieri in sala, per il centenario della scomparsa del grande tenore che nella stagione del 1896-1897 debuttò al Verdi con I Puritani, interpretando poi, proprio il capolavoro di Leoncavallo, insieme alla Carmen e alla Favorita, in un cameo giocato nell’aria principe di Canio, “Vesti la giubba”. Ad interpretare Canio sarà Carlo Ventre che avrà la splendida Nino Machaidze al suo fianco quale Nedda, e ancora Franco Vassallo nel ruolo di Tonio, Francesco Pittari, in quello di Beppe, mentre Silvio sarà Biagio Pizzuti. Riflettori, quindi, puntati, dal 15 al 17 settembre su Rigoletto, il buffone gobbo che a Salerno ha avuto validissimi interpreti da Devid Ceccon, il “Rigolettone” al grandissimo Renato Bruson, con la sua amata trama che viene saldamente riassunta nella forma classica del quartetto, che rispetta i canoni estetici del primo Romanticismo, ancora osservante delle forme classiche, snodantesi intorno alla melodia principale del tenore, che deve essere molto esposto, vero bersaglio delle mire di Rigoletto, che mormora nell’ombra, mentre le due donne restano invece soggiogate dal fascino del ducaNel ruolo del titolo avremo al Ghirelli George Petean, con il duca di Mantova affidato al giovanissimo tenore Valentyn Dytiuk, Gilda avrà la voce di Hasmik Torosyan e a completare il quartetto la Maddalena di Martina Belli, per la regia di Pier Francesco
Maestrini. Dal 24 al 28 settembre ritorna “Quel gran medico, dottore enciclopedico” di Dulcamara con il suo Elisir d’amore, sempre vivissimo, incantevole e inossidabile melodramma donizettiano che con il suo acuto e insolito alternarsi di effervescente comicità e di malinconiosa, sognante tenerezza non riesce mai a stancare, seducendo continuamente l’ascoltatore in ogni scena, in ogni battuta, perfino nel più breve dei recitativi secchi. Sarà un Elisir “areniano” per la regia di Stefano Trespidi, che saluterà Irina Lungu, nel ruolo di Adina, Ancora Valentyn Dytiuk quale Nemorino, Biagio Pizzuti in quello del vanaglorioso Belcore, Misha Kiria in quello del Dottor Dulcamara, mentre Miriam Artiaco sarà Giannetta. Ritorno in teatro per la Traviata dal 15 al 19 dicembre, che avrà sul podio Pier Giorgio Morandi e la regia di Massimo Gasparon, con Gianluca Terranova (il Caruso televisivo), nel ruolo di Alfredo, in coppia con Nino Machaidze, magica Violetta, e Massimo Cavalletti, che darà voce a Giorgio Germont. Fine anno, il 27 e il 28 dicembre sulle punte col più celebre dei ballet blanc il Lago dei cigni con le coreografie originali di Marius Petipa, e la musica di Peter Il’ic Cajkovskij, affidato al Corpo di ballo del teatro di San Carlo. Un’estate in musica con il liceo Confalonieri di Olga Chieffi La musica deve essere eseguita live! Così anche la nostra piattaforma, giovedì sera, si è messa decisamente contro la mano, lasciando impreziosire il salotto virtuale di approfondimento musicale di Le Cronache “In prima fila con…”
dagli studenti del Liceo Musicale “Teresa Confalonieri” di Campagna, esclusivamente dal vivo. Tanti i temi trattati con il Dirigente Scolastico, prof. Gianpiero Cerone, le docenti di pianoforte Tiziana Caputo e chitarra, Lucia Ferrara, il violinista Luca Gaeta, referente per la scuola media, il Sindaco Roberto Monaco e il Direttore del Museo della Memoria e della Pace, Arch. Marcello Naimoli. Se Gianpiero Cerone, ha aderito senza pensarci due volte al Piano Scuola Estate, proprio per recuperare i momenti performativi che sono venuti a mancare, nel corso di questa pandemia, il Sindaco Roberto Monaco, sta decidendo sui grandi eventi che da sempre caratterizzano la sua Campagna, ovvero la Chiena, nel periodo estivo e i Fucanoli, in inverno, comune covid free, dove si accederà riguardo gli spettacoli con green pass. “Un’ estate – ha sottolineato Gianpiero Cerone – che sarà sigillata proprio da un bel momento performativo da preparare in scuola, con l’entusiasmo che contraddistingue allievi e docenti”. Il direttore del Museo Marcello Naimoli ha continuato sullo stesso tenor, ovvero che il Museo si apre ai laboratori e ai master del Liceo musicale, lasciando che i ragazzi entrino a far parte dei diversi progetti. “Abbiamo avuto – ha annunciato il direttore – un finanziamento regionale proprio per realizzare una sala musica dedicata a tutti i musicisti internati nei campi di concentramento che intitoleremo a Bogdan Zins”. Il clarinettista Luciano Marchetta, ha animato punti segreti e storici della cittadina, come il cortile del palazzo Pironti, dal quale ha lasciato eseguire il trio Divertimento n°1 per tre corni di bassetto KV 229 di Mozart, in una trascrizione per due clarinetti (Giuseppe D’Alessandro e Ilary Stabile) e clarinetto basso (Antonio Maggio), ricordando anche la ricerca filologica sullo Stadler Quintet del M° Giovanni De Falco, eseguito in prima assoluta in occasione del 250° anniversario della nascita del genio salisburghese, nonché prima di chiudere in bellezza con due pezzi di Karlheinz con i Pesci dal suo speciale “Tierkreis” lo Zodiaco, in cui ogni melodia pare sia in armonia con i tratti del corrispondente segno zodiacale, eseguiti da Gerardo
Casale, Orazio Di Cosimo, Rebecca Di Dato, Francesco Pierro, Francesco ed Erika Vigile. La diretta era però iniziata dall’ istituto con Lucia Rosa, violino con Valentino Sirico, violoncello, e assiso alla tastiera del gran coda il violinista Daniele Gibboni, per un omaggio ad Antonio Vivaldi, con il primo tempo del concerto in la Minore dall’Estro Armonico, in cui i ragazzi guidati dal nostro Gibboni sono riusciti a trasmettere quell’ ansia onnicomprensiva, quel demone bruciante che ha sempre spinto il Prete Rosso ad una continua sperimentazione, producendo quei magnetici affreschi sonori grazie alla forza del suo potere evocativo e della sua logica formale. Ragazzi che certamente saranno protagonisti del progetto filiera della musica che a breve indirà le audizioni per le orchestre regionali verticali, formate dai preziosi talenti delle diverse istituzioni. “Nuovi metodi e pratiche per noi – affermava Luca Gaeta – che siamo prodotti di quei conservatori che l’Italia ha creato e cui il mondo guarda, in primis dal compianto Josè Antonio Abreu, sostenuto e ammirato dai più grandi musicisti del mondo, e che ora tradiamo per un sistema europeo che non è il nostro”. Sindaco Napoli: “Bene le azioni di Piero De Luca a sostegno del Sud e degli enti locali” L’amministrazione Comunale di Salerno esprime particolare apprezzamento per l’azione messa in campo dall’onorevole Piero De Luca a sostegno del Sud e dei comuni campani. Il deputato dem sta sviluppando iniziative di ascolto dei territori, delle
forze economiche e sociali e degli amministratori locali per recepire problematiche e progetti. Una presenza costante al fianco di chi è impegnato a dare quotidianamente risposte ai cittadini come il Comune di Salerno. Di particolare rilievo la battaglia per l’equa ripartizione del PNRR e per gli investimenti infrastrutturali che dovranno contribuire a colmare il gap economico, competitivo, imprenditoriale ed occupazionale con il resto d’Italia e d’Europa. Il Comune di Salerno sostiene questo forte impegno politico ed istituzionale al servizio della nostra comunità. Siamo ad una svolta storica. Salerno nei prossimi anni può diventare un hub di sviluppo per tutto il territorio con l’integrazione sinergica di assi ferroviari AC/AV, con il decollo dell’aeroporto Salerno Costa Amalfi, con Porto rinnovato, Stazione marittima e Porta Ovest. La Salernitana insiste per Frattesi, il Sassuolo nicchia di Marco De Martino SALERNO – In attesa della fumata bianca societaria, il mercato della Salernitana continua a muoversi seppur in maniera timida. Dopo aver gettato le basi per portare a Salerno alcuni suoi fedelissimi, come Gagliolo, Letizia e Lasagna, il club granata ha sondato il terreno con il Sassuolo per il centrocampista dell’under 21 azzurra Davide Frattesi (nella foto). La Salernitana infatti avrebbe chiesto il prestito dell’ex talento di Empoli e Monza alla società emiliana, ottenendo per ora una risposta evasiva. Il Sassuolo infatti potrebbe decidere di aggregare Frattesi alla prima squadra per il ritiro precampionato soprattutto se dovesse cedere
Locatelli. Passi avanti invece con l’Udinese per il riscatto di Coulibaly. Il centrocampista è uno dei pupilli di Castori che l’ha messo in cima alla lista delle riconferme. La Salernitana per riscattarlo dovrà sborsare almeno due milioni di euro e nell’affare potrebbe chiedere di inserire ai friulani anche il cartellino di lasagna, valutato vicino agli otto milioni. Trattative in corso anche con il Parma per Gagliolo ed Inglese, con il Benevento per Letizia, con il Chievo per Garritano e con il Crotone per Simy e Messias. Vanno avanti i contatti con gli esperti centrocampisti, in regime di svincolo dal Benevento, Viola ed Hetemaj. Come accaduto per Cavion, messo sotto contratto dalla Salernitana già a gennaio, i due mediani potrebbero firmare a prescindere dagli sviluppi societari in casa granata visto che il 1 luglio saranno entrambi liberi da vincoli contrattuali. Pour parler con l’Atalanta per il prestito del portiere titolare dell’Under 21 azzurra Carnesecchi. Alta Velocità, a rischio lotto di Salerno di Erika Noschese Ancora un “cambio di programma” per la realizzazione della rete ferroviaria ad Alta Velocità che dovrebbe interessare anche la provincia di Salerno. A sollevare il caso, il parlamentare di Liberi e Uguali, Federico Conte che, nei giorni scorsi, ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini, dopo alcune indiscrezioni che vedrebbero stralciato il progetto originario. Si tratta, di fatti, di un’infrastruttura che conta un finanziamento pari a 27,77
miliardi di euro a valere sul fondo Pnrr e 3.20 miliardi di euro dal Fondo Complementare, con l’obiettivo di estendere l’alta velocità al sud, con la conclusione della direttrice Napoli-Bari, l’avanzamento ulteriore della Palermo-Catania- Messina e la realizzazione dei primi lotti funzionali delle direttrici Salerno-Reggio Calabria e Taranto-Potenza- Battipaglia. Proprio per quanto riguarda il lotto 0 per la tratta Salerno-Battipaglia, il progetto prevede uno sviluppo di circa 44 chilometri che dovrebbe terminare proprio in prossimità della stazione di Battipaglia; tratto che, da Sarno, arriverebbe a Baronissi dove dovrebbe essere realizzata la nuova stazione di Salerno che interesserebbe tutta la Valle dell’Irno, per poi proseguire fino a Battipaglia-Eboli nella zona industriale. Ancora un “cambio di programma” per la realizzazione della rete ferroviaria ad Alta Velocità che dovrebbe interessare anche la provincia di Salerno. A sollevare il caso, il parlamentare di Liberi e Uguali, Federico Conte che, nei giorni scorsi, ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini, dopo alcune indiscrezioni che vedrebbero stralciato il progetto originario. Si tratta, di fatti, di un’infrastruttura che conta un finanziamento pari a 27,77 miliardi di euro a valere sul fondo Pnrr e 3.20 miliardi di euro dal Fondo Complementare, con l’obiettivo di estendere l’alta velocità al sud, con la conclusione della direttrice Napoli-Bari, l’avanzamento ulteriore della Palermo-Catania-Messina e la realizzazione dei primi lotti funzionali delle direttrici Salerno-Reggio Calabria e Taranto-Potenza-Battipaglia. Proprio per quanto riguarda il lotto 0 per la tratta Salerno- Battipaglia, il progetto prevede uno sviluppo di circa 44 chilometri che dovrebbe terminare proprio in prossimità della stazione di Battipaglia; tratto che, da Sarno, arriverebbe a Baronissi dove dovrebbe essere realizzata la nuova stazione di Salerno che interesserebbe tutta la Valle dell’Irno, per poi proseguire fino a Battipaglia-Eboli nella zona industriale.
Vaccini, in Campania mancano le dosi Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ricorda che alla Campania mancano ancora 30mila dosi di vaccino, che dovranno essere utilizzate per le altre fasce d’età. E’ qui che l’Unità di crisi sta concentrando gli sforzi, per assicurare la copertura alle categorie più vulnerabili. Degli oltre 300mila over80, 47mila sono in attesa della dose unica o della prima dose (15,7%). Nella fascia 70-79, mancano all’appello oltre 80mila cittadini (17,3%). Tra il personale scolastico, inoltre, non risultano vaccinate circa 500 persone. Un vulnus che andrà colmato prima della ripresa delle lezioni, per evitare il rischio di altri contagi e di possibili focolai. Ieri sono stati convocati all’hub della Mostra d’Oltremare duemila persone fragili e 800 tra vulnerabili e disabili. Molte defezioni si registrano nella fascia 40-49, anche tra quelli che hanno effettuato la prenotazione. C’è poi il problema dei non deambulanti. Oltre 6mila persone, che hanno richiesto la vaccinazione, non sono stati ancora raggiunti a domicilio dalle Usca o dai medici di famiglia. Considerando la fascia che va dai 12 anni in su, risulta coperto con la prima dose circa il 50% della popolazione che ha scelto di vaccinarsi (circa 2,5 milioni), ma solo il 20%, poco piu’ di un milione di persone, ha ricevuto anche il richiamo. Intanto, l’unità di Crisi della Regione Campania ha annunciato che superano quota un milione, per la precisione sono 1.064.291, le seconde dosi di vaccino anti covid-19 somministrate. Fino a ieri, erano 3.795.575 di dosi consegnate al territorio e i 3.472.894 di quelle somministrate. Sono quindi 2.408.603 i cittadini che hanno ricevuto la prima dose. Le donne rappresentano la maggioranza
di coloro che hanno ricevuto il vaccino: sono il 1.844.778, in termini percentuali il 53,12%. Gli uomini si attestano sul 46,88% (1.628.116). Dando uno sguardo alla distribuzione per categoria si nota che: gli over 80 vaccinati sono 458.788; gli over 70 383.433; quelli over 60 301.526; gli over 50 389.971; gli over 40 147.311. La categoria maggiormente rappresentata nel report resta quella dei “soggetti fragili e caregiver” con 977.480 vaccinati. Luca Di Giuseppe, attivista del M5S: “Io candidato? Valuterò” di Erika Noschese “Ad oggi il Movimento 5 Stelle non ha un capo politico eletto democraticamente, non ha struttura legittimata, non ha un metodo che legittimi le scelte. In questa fase credo sia giusto che ognuno faccia quello che sente. Per quanto riguarda Salerno, io sarò dalla parte di quelli contro l’amministrazione uscente”. Lo ha dichiarato Luca Di Giuseppe, attivista salernitano del Movimento 5 Stelle. Nonostante la sua giovane età, è particolarmente attivo nella vita politica salernitana e si è sempre esposto, in prima persona, per il bene del Movimento che oggi vive una situazione di caos dovuta proprio alla nascita del governo Draghi e il “divorzio” tra i pentastellati e la piattaforma Rousseau. Mancano meno di sei mesi alle prossime elezioni amministrative, civiche e partiti sono in alto mare e gli scenari cambiano di continuo. Il Movimento 5 Stelle, invece, sembra completamento sparito dalle scene. Cosa sta succedendo? “La situazione di confusione che
si sta manifestando in tutti i gruppi che si dicono contro l’amministrazione, è causata dall’assenza di politica. Sono i riflessi di decenni a senso unico. L’egemonia di De Luca ha appassito la città in termini politici ed elettorali. Oggi c’è bisogno di politica e di civismo. Tra gli oppositori di De Luca va abbattuta la logica del «Mi candido come sindaco per entrare in Comune». Questo facilita l’amministrazione uscente. A me interessa sostenere un sindaco che provi a liberare la città. Ci vorrà tempo, lo so. Più che i simboli politici, guardo le persone. E sono disponibile a dialogare soltanto con chi sia apertamente contrario a quelli che hanno scambiato la cosa pubblica per un bancomat. Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, non saprei. Ci sono dei rappresentanti istituzionali con cui ragiono, altri no. Continuo a mantenere un rapporto fraterno con le decine di attivisti che hanno animato negli anni il Meetup di Salerno”. La sua candidatura è stata più volte richiesta, soprattutto dai giovani. Ha sciolto le riserve? “Sinceramente no, deciderò nelle prossime settimane. Valuterò tutte le ipotesi possibili. Confido in un progetto credibile che coinvolga le forze migliori della città. E mi auguro che ci sia la volontà di pensare a Salerno. Se non si dovesse arrivare ad un punto d’incontro con le associazioni e gli attivisti del territorio, non escludo nulla. La forza dei miei coetanei e dei giovani che si impegnano da anni sul territorio, è sottovalutata. In qualunque caso troveremo le modalità per dire “ci siamo anche noi”. A Napoli l’accordo Pd-M5S sembra fortemente compromesso, ci sono già i primi dissidenti pronti a staccarsi e lanciare un proprio candidato sindaco, a Salerno – secondo lei – quale dovrebbe essere la posizione dei pentastellati? “Ad oggi il Movimento 5 Stelle non ha un capo politico eletto democraticamente, non ha struttura legittimata, non ha un metodo che legittimi le scelte. In questa fase credo sia giusto che ognuno faccia quello che sente. A Napoli ci sono persone a cui voglio bene che non si sentono rappresentate dalla candidatura di Manfredi. Fanno bene ad organizzarsi ed auto-determinarsi.Per quanto riguarda Salerno, io sarò dalla
parte di quelli contro l’amministrazione uscente”. Da giovane attivista, cosa si aspetta dalla prossima amministrazione comunale? “Mi aspetto una maggiore attenzione verso la mia generazione e le famiglie. Più biblioteche. Più asili nido. Più sensibilità verso anziani. Una città a misura d’uomo che permetta di rispondere alle esigenze fondamentali dei cittadini in ogni quartiere, con l’obiettivo di ridurre gli spostamenti in auto o in motorino. Una città in cui ad ogni intervento di edilizia pubblica corrisponda la creazione di posti per bici. Una città in cui la tassa dei rifiuti non sia più tra le più alte d’Italia. Una città con un bilancio che guardi l’ambiente come priorità: lo chiamerei il bilancio verde. Una città in cui aprire un’attività non sia un gesto eroico”. Il Movimento 5 Stelle vive una fase di stallo e di forte caos, la spaccatura non sembra aver aiutato, soprattutto in questa fase… “Il Movimenti 5 Stelle dal punto di vista nazionale deve decidere cosa vuole essere. Sono stato tra quelli che si è esposto di più durante gli “Stati generali” (il percorso di riorganizzazione) e durante le votazioni per decidere se entrare o meno nel Governo Draghi. Tirando le somme, c’è stato un percorso che non ha portato a nulla e che è costato un bel po’ di soldi. Poi c’è un Governo con Brunetta. E poi, continuo a non capire come si possa mettere ai margini la piattaforma Rousseau. Non è una piattaforma telematica, è il metodo che ha consentito a centinaia di persone di entrare nelle istituzioni”. C’è stato un confronto tra i pentastellati e i Verdi, secondo lei potrebbero andare insieme? “Non lo sapevo. Da quello che so a Salerno ci sono diversi partiti e gruppi che si dicono “verdi”: i verdi europei, i davvero verdi, i verdi italiani etc.”.
Imposta sulla pubblicità: morosi 74 impianti Misure preventive per sostenere il contrasto dell’evasione dei tributi locali a Capaccio Paestum. Continua il massiccio lavoro di accertamento messo in atto dall’Area Tributi ed Entrate Patrimoniali, diretta dal funzionario apicale Antonio Rinaldi. Questa volta, le verifiche tecniche e documentali hanno interessato gli impianti pubblicitari siti lungo la statale 18, nel tratto che ricomprende il centro urbano, con l’approvazione della lista di carico dei proprietari risultati morosi con il pagamento dell’imposta comunale sulla pubblicità (Icp), a seguito delle verifiche effettuate, per complessivi 179.778,96 euro e relativamente alle annualità 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020. Nello specifico, con apposite determina, si è preso atto dell’attività condotta e conclusa dal Nucleo di Polizia Tributaria, organico all’Ufficio Tributi comunali, mirata ad analizzare la regolarità amministrativa e tributaria Icp/Cup relativa agli impianti pubblicitari che insistono sulla SS18, relativamente a quanto sancito dalla delibera di Giunta n. 380/2013, la quale delimita il ‘centro urbano’ su suddetta Strada Statale il tratto compreso tra il km 88+130 e il km 90+450 (dalla località Ponte Barizzo al Cerro). Dai riscontri è emerso che, su tale tratto, insistono 74 impianti pubblicitari che non sono risultati in regola con il pagamento della relativa imposta: è stata, così, approvata la lista di carico finalizzata all’emissione degli accertamenti esecutivi, comprensivi di sanzioni di legge ed interessi legali, per cristallizzare le somme evase.
Contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti Un incontro intercomunale per cercare di contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti nei valloni che costeggiano la strada provinciale 129 che collega Croce di Cava de’ Tirreni al Comune di Pellezzano. Alla riunione, tenutasi a Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, promossa dal vicesindaco con delega all’Ambiente, Nunzio Senatore, erano presenti il vicesindaco di Pellezzano, Michele Murino, i rappresentanti delle rispettive città della Polizia Municipale e degli uffici tecnici comunali, dell’Associazione ambientalista molto attiva sul territorio Anpana e della Metellia Servizi. “Il prossimo passaggio istituzionale – afferma il vicesindaco, Senatore – sarà quello di un tavolo di concertazione con la provincia per mettere in campo un serie di attività che devono indurre a scoraggiare che quell’area venga utilizzata come una pattumiera dove è possibile scaricare di tutto e di più in maniera indisturbata e impunita. C’è bisogno di realizzare delle opere di protezione dei valloni, di dossi per limitare la velocità dei veicoli e soprattutto un sistema di videosorveglianza in grado di identificare le targhe dei veicoli e lanciare allert in caso di scarichi”. Un’area molto isolata, esposta purtroppo al fenomeno dell’abbandono indiscriminato di ogni tipo di rifiuto, non solo ai lati della carreggiata della strada provinciale, ma addirittura scaraventati nei burroni e dirupi, devastando la ricca vegetazione e l’intero ecosistema. “Oggi mancava qualche rappresentante della Provincia, pur invitato – afferma il vicesindaco Murino – che deve attivarsi in maniera concreta e non più procrastinabile nella vigilanza con la polizia provinciale e nella realizzazione delle opere come guardrail. I Comuni di Pellezzano e Cava de’ Tirreni non possono subire questa inerzia”.
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