Un Mood per la "meglio gioventù" - Cronache Salerno
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Un Mood per la “meglio gioventù” di Olga Chieffi Buona la “prima” per il Mood di Antonio Bruno, domenica mattina, nella stordente luce della primavera campana, il quale ha inaugurato il suo innovativo lounge bar, accogliendo quanti hanno inteso affiancare il nostro giovane e determinato patron, in questa sua nuova avventura. Antonio Bruno ha da sempre gettato il cuore oltre l’ostacolo e la grinta acquisita sui campi di gara, è stata espressa anche in questa sua nuova attività, che lo ha visto festeggiato dalla “meglio gioventù” di Battipaglia, amici e anche amministratori di una cittadina che deve avere e dar fiducia alle nuove generazioni di imprenditori, che hanno scelto di rimanere e far fiorire le proprie radici nella propria ferace terra. Amministrazione uscente in grande spolvero con il sindaco, Cecilia Francese, il suo vice, Angelo Cappelli e il presidente del consiglio comunale, Francesco Falcone, che si è complimentata, naturalmente, con Antonio, mentre il segretario cittadino dell’UdC, Avvocato Luca Muto, unitamente all’avvocato Vera Carbone, che incontreremo nel prossimo agone elettorale, pensano che quel larghetto che ospita i tavoli all’aperto del Mood, possa rappresentare il primo salotto, la prima tappa, per raggiungere il centro cittadino. “E’ uno dei locali cittadini – ha dichiarato affettuosamente Luca Muto – che nasce con un’idea ben precisa, innovativa e lungimirante. E’ un vero e proprio incrocio, poiché è vicino sia allo svincolo autostradale, sia al centro, è servito da un bel parcheggio gratuito che dista pochi metri, e si pone, quindi, come faro per tornare ad “illuminare” una zona che era rimasta da tempo ai margini della movida battipagliese”. “Cercherò – ha continuato Antonio Bruno – anche di organizzare qualche evento in sinergia con gli altri locali che sono vicini, una sinergia
e una competizione, al tempo stesso, che, siamo sicuri, ci porterà lontano”. Intanto, giornata gravosa per l’eccellente barman Valerio Citro e per la sua squadra, che è dovuto passare da un cocktail Martini old style, al Negroni, al Long Island, Mojito e alla miriade di Spritz, che hanno rinfrancato i primi calori dei fruitori, i quali in un ambiente accogliente ed elegante, che non disdegna uno sguardo e il ricordo delle antiche mura di cui è ospite, hanno potuto godere anche della performance del sassofonista Vito De Simone. Vito, gemma del magistero di Lauro De Gennaro, ha spaziato al sax alto, tra amati standard e nuove melodie, mantenendosi impeccabilmente nei canoni estetici del modus tutto salernitano dell’interpretare gli strumenti a fiato, esprimendosi in quella lingua e in quel ritmo, così fascinosamente amalgamati, intrecciato in un mood, dominato da puzzle formati da coordinate di reperti che incrostano il suo contenitore musicale, donandolo attraverso una iridescente comunicabilità, preludio a quelle notti d’estate che, a breve, potremo trascorrere tutti insieme appassionatamente. Le ricadute del Covid sul tessuto socio-economico di Pina Ferro Il Focus socio-economico sulla città di Battipaglia promosso da Fondazione Cassa Rurale Battipaglia insieme a Banca Campania Centro e realizzato da Fondazione Saccone arriva alla terza tappa. Dopo il grande riscontro dei primi due appuntamenti, dedicati agli imprenditori del territorio e al settore agricolo, domani, alle ore 18, andrà in live streaming sulle pagine Facebook dei promotori del progetto e su quelle
dei media accreditati, l’evento conclusivo dedicato alle ricadute del Covid-19 sul tessuto socio-economico di Battipaglia. Nel corso del talk, verrà presentato il questionario che i ricercatori hanno elaborato per somministrarlo a tutti i cittadini battipagliesi. Il questionario, sviluppato in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno, si propone di rilevare opinioni e stati d’animo su lavoro, condizione sociale, istituzioni, mezzi di informazione, rapportati ai diversi profili socio- demografici rilevati. Tutti gli interessati potranno compilare il questionario al seguente link: https://it.surveymonkey.com/r/questionario-popolazione-battipa glia. Moderato dai giornalisti e partner di Gruppo Stratego Giuseppe Alviggi e Antonio Del Vecchio, il talk vedrà la partecipazione del consigliere di amministrazione di Banca Campania Centro Amabile Guzzo e di Angelo Mammone, consigliere della Fondazione Cassa Rurale Battipaglia, del referente del Celpe Unisa Salvatore Farace, della presidente della Fondazione Comunità Salernitana Antonia Autuori e del presidente della Fondazione Saccone Giorgio Scala. Il Focus socio-economico sulla città di Battipaglia è realizzato in collaborazione con il Celpe dell’Università degli Studi di Salerno e patrocinato da Camera di Commercio di Salerno, Confindustria Salerno, Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Salerno, Consorzio Asi Salerno e Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Salerno. Il Focus, come ha spesso ricordato il presidente della Fondazione, Federico Del Grosso, “nasce con l’intento di comprendere e analizzare i possibili scenari di sviluppo dei settori produttivi della città e a mettere a disposizione di enti e istituzioni un valido strumento, utile a individuare azioni strategiche da mettere in campo per il rilancio e la crescita del territorio”.
Al via i vaccini per i dipendenti agricoli di Erika Noschese Sarà Battipaglia la prima città della provincia di Salerno a vaccinare titolari e dipendenti delle imprese agricole. Confragricoltura e l’Asl di Salerno hanno infatti realizzato il primo centro dedicato alla vaccinazione anti covid, proprio su iniziativa di Confagricoltura Salerno, ed in stretta collaborazione con l’Asl di Salerno e Regione Campania. L’hub vaccinale è dedicato esclusivamente ai titolari ed ai dipendenti di tutte le imprese agricole della Provincia di Salerno. Il centro vaccinale – che sarà inaugurato alle ore 9.00 del prossimo 19 maggio 2021 alla presenza del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca – è localizzato nella ex Fabbrica dei Sapori di Battipaglia che si trova in Via Spineta 84/C, dove le imprese agricole interessate potranno far affluire, previa prenotazione, i propri dipendenti. Si tratta del primo Centro vaccinale d’Italia autorizzato dall’Asl di Salerno e dalla Regione Campania dedicato alle imprese agricole, nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia. L’attività di vaccinazione sarà attiva a partire dal giorno 19 maggio e proseguirà nei successivi con orario 09 – 17, senza interruzioni. Le imprese agricole che vorranno vaccinare i propri dipendenti devono prenotare telefonando o inviando un messaggio WhatsApp al numero 3451196368 oppure possono scrivere all’indirizzo e-mail salerno@confagricoltura.it . I dipendenti delle imprese agricole, una volta giunti nel centro vaccinale, potranno rispondere al questionario di anamnesi e dare il proprio consenso informato alla vaccinazione, che sarà successivamente inoculata, prenotando il richiamo. “Come Confagricoltura
Salerno abbiamo inteso con questa importante operazione di volontariato dare un segno tangibile della volontà di ripresa delle imprese agricole della Piana del Sele, nel solco della necessaria sicurezza nei luoghi di lavoro, che come a tutti noto in agricoltura non si sono mai fermati – afferma il presidente di Confagricoltura Salerno, Antonio Costantino. “Ringrazio qui pubblicamente l’azienda del gruppo Rago – conclude – per aver reso disponibili gratuitamente i locali dell’ex Fabbrica dei Sapori, sito autorizzato dalla Asl di Salerno”. “Lo Yoga, la via del bene”, progetto al via presso l’Icatt di Eboli Partirà nei prossimi giorni, all’interno dell’Istituto a Custodia Attenuata per il Trattamento delle Tossicodipendenze (ICATT) di Eboli, il progetto “Lo Yoga, la via del bene” promosso dal Centro Sportivo Nazionale Libertas in partenariato con l’Unione Sportiva Acli Salerno, presieduto da Giuliana Mastrovito, e l’Associazione di Promozione Sociale “Mi girano le ruote” di Campagna presieduta da Vitina Maioriello. Realizzato con il finanziamento concesso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito del fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale del terzo settore, la proposta progettuale si pone in linea con gli interventi avviati in collaborazione sinergica con gli istituti penitenziari anche a seguito del protocollo firmato dall’US Acli con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria al fine di sviluppare programmi motori, sportivi e formativi utili ed efficaci al periodo detentivo, al
percorso rieducativo e al reinserimento sociale. Nello specifico si intende far conoscere e praticare ai ragazzi, ospiti dell’ICATT di Eboli, lo “yoga” come quell’insieme di attività fisiche volte al perseguimento di un benessere psico- sensoriale, avvertito come necessità sempre più urgente nella società del benessere materiale. Un’iniziativa pioniera e lodevole che può essere presa a modello per l’intera regione in quanto realizzarla all’interno di un carcere dove tempo e spazio sono dimensioni di fondamentale importanza significa introdurre elementi positivi e costruttivi per il miglioramento delle condizioni psico-fisiche dei detenuti poiché alla necessità di scontare una pena si accompagna l’esigenza di un reinserimento in società e di una rinascita umana. Lo sport per i detenuti può rappresentare una leva di sviluppo sociale e di inclusione, un mezzo potente che diventa luogo di effettiva giustizia e solidarietà. L’attività di yoga che si svolgerà il giovedì pomeriggio, a cadenza settimanale, sarà tenuta da Emilia Prosapio, socia dell’Associazione “Mi girano le ruote” e sarà rivolta a dieci ospiti della struttura, i quali avranno la possibilità di compiere un viaggio dentro sé stessi riannodando le fila del proprio vissuto personale grazie ad una disciplina millenaria che consente di sviluppare una personalità equilibrata, consapevolezza, forza di volontà, e di fare ricorso alle risorse interiori. Le Acli, l’Ufficio nazionale per la Pastorale del Tempo Libero Turismo e Sport della CEI, in collaborazione con “Mi girano le ruote” contribuiranno alla modellizzazione dell’intervento e della diffusione dei risultati progettuali.
Tutti al “Mood” di Battipaglia, il nuovo concept di Antonio Bruno di Olga Chieffi E’ finalmente giunto il giorno dell’inaugurazione del Mood, il lounge bar di Antonio Bruno, che attende, oramai, da un anno di poter aprire i suoi spazi, in via Ripa, 44 in Battipaglia. L’appuntamento per gli habituè dell’aperitivo domenicale e per tutto ciò che possa racchiudere la parola incontro, è fissato per domani alle ore 11. “A vida è a arte do encontro” scriveva il poeta Vinicius de Moraes e Antonio Bruno ci rende partecipi della prima tappa di un lungo percorso, di uno spazio nuovo che aprirà le porte all’incedere di cose e persone, con cui inspiegabilmente, ci si troverà a condividere più di quanto si possa immaginare, uno stato d’animo, una tensione dello spirito, prima ancora che un modo d’essere, ovvero un “Mood”. Esiste un legame stretto tra il pensiero filosofico dell’esistenza e della ragione umane e il sapere del progettare-costruire, entrambe hanno un comune e fondamentale riferimento, lo spazio. Noi uomini della fine ereditiamo il concetto di spazio come extensio, con esso Cartesio pensava lo spazio quale pienezza e continuità della materia e, quindi, quale medium del movimento, del tendere avanti a sé, quale sinonimo dell’amplificazione. Il Mood è pronto a determinare una cosa come cosa-per-l’uomo, che diventa condizione dell’esistenza, punto di riferimento dell’esperienza, l’esistenza razionale, assumendo, quindi, la caratteristica comunicativa o sociale di “luogo familiare”. Uno spazio, il Mood, che potrà considerarsi il segno, nel suo divenir parola, suono, immagine, che diventa di-segno, archè, principio in quanto da-dove della progettualità, essenziale punto di dipartimento di ogni pensiero che, per essere se stesso deve discernere, orientarsi, gustare, rilassarsi e “giocare” e che,
da domani, prenderà a offrire qualcosa di una drammaturgia segreta, che porterà tutti noi a “fare parte della scena”, al fianco di Antonio Bruno e della sua giovane e determinata crew. Dietro al bancone troveremo il barman Valerio Citro, il cui pensiero abbraccia tutto il mondo del bar, partendo dai classici IBA e dalle loro rivisitazioni che proporrà, per finire con quelli che si definiscono signature drink, ovvero i cocktail della casa, creati da lui stesso e dal suo mentore Domenico Di Fede, l’esperto bar manager, con qualche tocco di mixology che lascerà stregati i clienti. “Il concept del Mood – afferma Valerio – è stato fin da subito un progetto che mi ha intrigato, dove potrò dare sfogo alla mia creatività dietro il bancone e a casa dove trascorrerò parte del mio tempo a studiare i possibili abbinamenti per cercare di servire i migliori drink possibili. Ovviamente, tutto questo grazie al titolare Antonio il quale ha subito creduto in me. Il drink che mi sento di consigliare nel giorno dell’inaugurazione è il cocktail della casa “The Wind Rose”. Alcuni ingredienti di questo cocktail possono richiedere anche qualche giorno di preparazione. Come suggerisce il nome all’interno troviamo il liquore alle rose e, per questo motivo, abbiamo deciso di dedicarlo alle donne, ma invitiamo anche gli uomini a provarlo e sono sicuro che non rimarranno delusi”. Ha scelto un lavoro che si fa con amore, Antonio Bruno, che deve essere sostenuto da una grandissima passione, da una predisposizione per la curiosità umana in tutti gli ambiti, per riuscire in quel fantastico gioco di miscelazioni umane ed emozioni che dovranno riuscire a mantenersi in equilibrio dalla mattina fino a tarda notte. “Amare la propria terra significa restare, significa raccogliere la sfida di riuscire a realizzare un sogno senza dover andare via. Sfida – questo il messaggio di Antonio Bruno – che, mai come oggi, è ardua e stimolante. Noi del Mood l’abbiamo raccolta in pieno, in un momento difficile per tutti. Siamo un team giovane che vuole crescere insieme, che vuole offrire e al tempo stesso vivere nuove esperienze nella propria città, nella propria regione, una delle più belle del mondo. Io, mio fratello Francesco, i ragazzi del
team Mood, Angelica Frasca e Matteo Sala, che saranno i vostri consiglieri e creatori di quello speciale legame con il cliente, un qualcosa di molto molto raro, un rapporto di fiducia molto importante che, siamo consci, si acquisisce soltanto con il tempo, auguriamo a tutti di veder nascere e crescere tante altre attività come la nostra, per far squadra e far ritornare a splendere una città che soffre e che merita di rinascere, di ritornare ad essere prestigioso incrocio sociale e culturale per la provincia di Salerno”. Violentata e minacciata dal fidanzato E’ stata costretta, sotto minaccia, ad avere rapporti sessuali con il fidanzato, ma anche rapporti a tre. L’incubo di una giovane donna di Battipagllia è termminato nella mattinata di ieri con l’arresto dell’uomo che avrebbe dovuto proteggerla ed amarla. Con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e lesioni personali è statoammanettato e tradotto in carcere, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip D’agostino del Tribunale di Salerno, il 42enne W.C., già noto alle forze dell’ordine per vari reati, residente a Baronissi. A stringere le manette ai polsi dell’uomo sono stati i carabinieri della compagnia di Battipaglia, agli ordini del maggiore Vitantonio Sisto. Il provvedimento di custodia cautelare in carcere è giunto al termine di una attività investigativa portata avanti dai militari di Battipaglia e durata alcune settimane. Le indagini hanno preso il via a seguito della denuncia della donna stanca e di subire le continue minacce e psicologicamente provata da
quanto era costretta a vivere. Un quadro agghiacciante quello ricostruito dai militari dell’Arma: la donna era stata costretta anche ad avere rapporti sessuali con il 42enne ed un’altra persona. Rapporti che erano stati ripresi dal cellulare. Successivamente l’uomo aveva trasferito i video dalla memoria del telefonino ad una usb, forse, ipotizzano gli inquirenti, per poi diffonderli. La donna era da tempo sotto minaccia, con anche delle aggressioni: una di queste si era consumata all’interno di un’auto: il 42enne non aveva esitato a sbattere la testa dell’ex fidanzata contro lo sterzo. A finire nel mirino dell’uomo sono stati anche il padre ed un amico della donna. Il 42enne con il volto coperto da un passamontagna ha aggredito i due. Il 42 enne era anche in possesso di tirapugni. Nel corso della perquisizione domiciliare rinvenuti anche dei coltelli, non utilizzati dal 42ennne per compiere azioni criminali. Fondi Croce Rossa: al via processo per Cariello, Lenza e Mastrangelo Al via uno dei processi che vede imputato, tra gli altri, l’ex sindaco di Eboli, Massimo Cariello: è quello inerente l’affidamento alla Croce Rossa Italiana, sezione di Serre e succursale di Santa Cecilia, del progetto “Doposcuola Solidale”, corso gratuito per il quale, a fine progetto, il Comune erogò 8mila euro laddove era previsto solo un patrocinio morale senza alcun impegno di spesa per l’ente civico. Oltre a Cariello, accusati di abuso d’ufficio anche l’ex assessore alle Politiche Sociali, Lazzaro Lenza, e l’allora dirigente del settore, ora in pensione, Agostino
Mastrangelo. Nell’udienza interlocutoria, celebrata presso la seconda Sezione penale del Tribunale di Salerno, è stata presentata la lista dei testimoni: tra quelli chiamati a deporre in aula dalla pubblica accusa, figurano l’ex consigliere comunale, Santo Venerando Fido; l’ avvocato Damiano Cardiello, già consigliere comunale di minoranza e candidato sindaco di Eboli alle prossime elezioni Comunali, e il maggiore Salvatore Luciano. Le indagini scattarono a seguito della denuncia dell’irregolare elargizione economica da parte proprio dei due consiglieri di opposizione, ora testimoni dell’accusa, basate sulle due determine con le quali si avviò il progetto: nella prima fu dato incarico alla Croce Rossa di organizzare il doposcuola per bambini, molti dei quali stranieri residenti a Santa Cecilia; nella seconda, l’iniziativa da gratuita divenne a carico dell’ente, che bonificò 8mila euro alla Croce Rossa a titolo di rimborso spese. Secondo la tesi della Procura della Repubblica di Salerno, invece, a progetto completato il funzionario delegato firmò la determina con cui si procedeva al riconoscimento della somma attestando, su istigazione di Cariello, che il progetto non fosse finito procedendo all’affidamento mentre, al contrario, era già terminato. Per questo, Mastrangelo dovrà rispondere anche di falso ideologico. Truffa Bpr, a rischio processo 81 persone Prestiti fasulli e truffa ai danni della filiale Bper di Bellizzi: chiesto il rinvio a giudizio per l’ex direttore, Amedeo Saracino e i due funzionari Michele Del Grosso e Francesco Nappo, i quali dovranno comparire a giugno, davanti al gup Francesco Guerra del Tribunale di Salerno, per
l’udienza preliminare insieme agli intermediari, Domenico Cerbone, Massimo Maresca, Gianluca Romano e Mario Ingenito. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e all’esercizio abusivo di mediatori creditizi. Nel caso specifico di Maresca, Romano, Ingenito e Saracino sono state stralciate le posizioni per il reato associativo; 81 in tutto gli imputati, tra i quali i beneficiari dei finanziamenti bancari, alcuni dei quali residenti a Capaccio Paestum, Casal Velino, Salerno, Battipaglia, Pontecagnano e diversi comuni salernitani. Il sistema escogitato prevedeva l’erogazione di prestiti che, una volta elargiti, venivano poi restituiti soltanto in minima parte. A far scattare le indagini, quattro anni fa, la Direzione Centrale dell’istituto, che segnalò diverse anomalie. Il responsabile della filiale si trovò costretto, suo malgrado, a denunciare alla locale Stazione dell’Arma la probabile truffa, di cui egli stesso era, in realtà, uno dei principali artefici. Nel corso delle successive indagini, i finanzieri del Comando provinciale di Salerno ricostruirono che, a fronte di una novantina di finanziamenti concessi per oltre 800.000 euro, alla banca erano state rimborsate rate per neanche un decimo. Un ruolo chiave lo avevano i promoter, che avevano il compito di reclutare gli pseudo clienti, ovvero persone disposte a presentarsi allo sportello per aprire il conto corrente e richiedere il prestito, perlopiù prive di fonti di reddito, talvolta senza fissa dimora e perfino con precedenti penali, che mai avrebbero avuto il riconoscimento del credito se la loro pratica non fosse stata istruita con documentazione farlocca. Una volta accreditato il bonifico, partiva l’operazione di svuotamento del conto, che finiva in rosso per non pagare le rate. I soldi, invece, secondo la procura salernitana, confluivano su due conti correnti intestati a società che effettuavano vendita di auto.
I due sogni di Stefania Capone nel nome della sorella Rosy di Monica De Santis Stefania Capone, 32enne di Battipaglia, lancia attraverso il portale www.gofundme.com un’idea per gli studenti e un centro per Rosy. Nella precisione Stefania che ad oggi ha già raccolto 3.775 grazie a ben 43 donazioni, ha due sogni da realizzare. E questi due sogni li spiega nella presentazione scritta proprio sul portale dove sta raccogliendo le donazioni e sulla sua pagina facebook denominata “Da un’idea per gli studenti, a un centro per Rosy”. “Mi chiamo Stefania e Rosy era la mia sorellina. – scrive Stefania – Per 31 anni ho avuto l’onore di essere una guida per lei, prima ancora di essere sua sorella. Adesso è lei a guidare me ed i miei passi. Non ho intenzione di dilungarmi, né di voler toccare “corde” in modo forzoso o a tutti i costi, perché non mi appartiene. Ho 32 anni e tanti progetti e desideri da voler realizzare. – prosegue ancora la giovane battipagliese – Ce ne sono due però che Rosy conosce bene, perché sono mesi che mi guida e mi sprona ad andare avanti. Vorrei si concretizzassero entrambi, perché sono complementari. Tra i due, quello per la quale sto creando la raccolta è il più piccolo, ma non meno importante. Si tratta di un progetto imprenditoriale che riguarda il mondo della formazione ed informazione a 360°”. Stefania non scende nei particolari del suo progetto e spiega anche il perchè… “Il fatto che non esistano competitor, per ora, non mi permette, mio malgrado, di essere più esplicita nella presentazione, perché sono certa che chiunque, disponendo di un po’ di capitali, farebbe propria l’idea”. Detto ciò a grandi linee
spiega di cosa si tratta… “Parliamo di un portale che avrà anche un’app, in grado di facilitare e supportare ogni studente (soprattutto universitari, ma anche liceali, bambini o semplicemente cultori di materie in particolare) nell’apprendimento e nel proprio percorso formativo, adottando un approccio vincente, scientificamente provato, basato sull’ascolto, dove ogni studente avrà la possibilità sia di imparare che di diventare in un certo senso “imprenditore di se stesso” e quindi guadagnare per qualcosa per la quale non sarebbe mai stato pagato, ovvero: studiare. Penso possa essere un’avventura nel vero senso della parola, ma fruttuosa, motivo per il quale provo estremo piacere nel pensare che tramite il mio progetto e la società che si costituirà, potrò dare lavoro a tanti giovani, ma soprattutto potrò utilizzare parte dei proventi che ne deriveranno, per la realizzazione di quello che è il desiderio più grande, ovvero la creazione di un luogo di riabilitazione per persone con disabilità, intitolato a mia sorella, Rosy Capone”. Stefani spiega quale sia il suo secondo, e più grande progetto, quello pensato per la sua adorata sorella Rosy… “Nella mia mente, da tempo ho costruito un posto dove la mia Rosy non sarebbe stata una paziente, ma semplicemente Rosy, con la sua casetta ben attrezzata dove poter vivere con i propri familiari, dottori e terapisti pronti a prendersi cura di lei, una palestra dove fare terapia insieme ai suoi amici, che come lei, sono semplicemente nati meno fortunati di me e di tanti altri e così via. E’ un progetto ambizioso, ma i fondi per realizzarlo? Dove trovo i fondi per dar vita a tutto questo? Mi piace pensare che io possa riuscirci attraverso la mia idea, quella più piccola, con l’augurio che sia volano per qualcosa di più grande. Ciò che vi chiedo è una mano per partire, perché da sola, per svariati motivi, non mi è possibile”. Dunque da qui parte la sua raccolta fondi e nasce anche la sua pagina facebook.. “Ecco come mi piacerebbe procedere: Seguite la pagina Facebook “Da un’idea per gli studenti, a un centro per Rosy”. Qui verranno postati ogni settimana dei video messaggi realizzati da persone alle quali presenterò la mia idea. Sarei felice di
parlarne anche con qualcuno che ha sostenuto la mia campagna qui. Sono certa che l’entusiasmo che spero di trasmettere a queste persone, possa essere a sua volta trasmesso ad altri donatori. Sia qui che sulla pagina FB avrò il piacere di condividere passo dopo passo tutta la crostruzione, dall’idea al progetto. Posterò il marchio, non appena inoltrerò la domanda per registrarlo, posterò dei video, i “work in progress”, fino ad arrivare alla presentazione del progetto. Inoltre, sulla piattaforma, ci sarà una sezione a voi dedicata, dove saranno inseriti i nomi di tutti coloro che hanno sostenuto attraverso una donazione questo progetto, qualsiasi importo essa sia. Credo molto in questo progetto, motivo per il quale penso di riuscire un giorno a creare posti di lavoro e il centro per tutti i ragazzi come Rosy”. Ed infatti sulla piattaforma vi è l’elenco di tutte le persone che fino ad oggi hanno effettuato una donazione, alcuni sono anonimi, altri invece hanno lasciato il loro nome e cognome. Diverse le donazioni da 10 euro, ma anche diverse quelle da 200 euro fino ad arrivare alla donazione fatta dal signor Pasquale che ha donato 1000 euro. Spaccio nella Piana arrivano le condanne di Pina Ferro Spaccio di droga nella Piana e nei Picentino arrivano le condanne. I giudici della Prima sezione Penale collegiale – (Montefusco presidente, Caccavale e D’Agostino a latere), hanno emesso la sentenza che ha definito il procedimento con cui la Procura della Repubblica di Salerno, in seguito a complesse e laboriose attività di indagine supportate da
intercettazioni telefoniche ed ambientali, aveva acceso i fari sul gruppo che ha operato nel territorio di Campagna circa dieci anni fa. Gli imputati erano accusati, a vario titolo ed in diversa misura, di detenzione, spaccio e coltivazione di sostanze stupefacenti, associazione finalizzata allo spaccio, nonché porto illegale di armi e munizioni e danneggiamento aggravato. Molte delle accuse a carico di alcuni imputati sono state ridimensionate. I giudici, al termine della camera di consigli durata oltre 4 ore, hanno condannato: Davide Nieddu, a 4 anni, 1 mese e 10 giorni di reclusione (il Pm aveva chiesto 9 anni di reclusione); Fabio Cafaro 2 anni e 5 mesi (richiesta pm 9 anni e 6 mesi di reclusione); Emanuele Sessa, 3 anni di reclusione (richiesta pm 8 anni e 6 mesi); Cosimo Busillo, 7 anni e 2 mesi (richiesta pm 8 anni); Armando De Luna, 5 anni e 2 mesi (richiesta del Pm 5 anni e 10 mesi); Camelia Agiurgioaei, 6 anni e 8 mesi (richiesta del Pm 7 anni e 3 mesi); Stefano Calzaretta, 1 anno e 8 mesi (richiesta 2 anni e 3 mesi); Anna D’Ambrosio, 2 anni e 2 mesi (richiesta 3 anni e 3 mesi); Fabio Viviani 1 anno e 6 mesi, (richiesta 1 anno e 9 mesi di reclusione); Antonio Pepe, 1 anno e 4 mesi (richiesta 3 anni e 6 mesi di reclusione); Carmine Mansi 1 anno e 5 mesi,(richiesta 1 anno e 9 mesi); Daniele Fimiano, 1 anno e 8 mesi (richiesta 3 anni); Gelsomino Del Giorno , 1 anno e 6 mesi (richiesta di 3 anni e 6 mesi); Mirko Glielmi 6 mesi (richiesta di 2 anni). Assolti dalle imputazioni a loro ascritte Angelo Ciro Tierno (difeso dall’avvocato Stefano Soriano), per il quale la Procura aveva chiesto 1 anno e 9 mesi, Cristian Busillo (difeso dall’Avv. Dario Barbirotti), per il quale la Procura aveva chiesto 1 anno e 6 mesi, Gerardina Piccirillo (difesa da Dario Barbirotti), per la quale erano stati chiesti 7 anni, Vincenzo Caiafa (difeso da Luca Ruggiero), la Procura aveva chiesto 2 anni e 6 mesi, Antonino Salito (difeso da Elisabetta Granito) erano stati chiesto 6 anni; Moscato Ruggiero (difeso da Livio Moscato), per il quale erano stati chiesti 3 anni e 6 mesi, Mastrolia Gerardo (difeso da Edoardo Rocco), per il quale il Pm aveva chiesto 2 anni e 10 mesi. Le indagini, partite nel 2013,
avevano permesso di disvelare una ampia rete di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo marijuana e crack alla quale si approvvigionavano i tossicodipendenti della zona nonché un’associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, costituita, tra gli altri, da Antonino Busillo, col ruolo di capo, promotore ed organizzatore e da Gaetano Glielmi già condannati in precedenza con il rito dell’abbreviato.
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