Un Mood per la "meglio gioventù" - Cronache Salerno

Pagina creata da Marika Falcone
 
CONTINUA A LEGGERE
Un  Mood                per         la       “meglio
gioventù”
di Olga Chieffi

Buona la “prima” per il Mood di Antonio Bruno, domenica
mattina, nella stordente luce della primavera campana, il
quale ha inaugurato il suo innovativo lounge bar, accogliendo
quanti hanno inteso affiancare il nostro giovane e determinato
patron, in questa sua nuova avventura. Antonio Bruno ha da
sempre gettato il cuore oltre l’ostacolo e la grinta acquisita
sui campi di gara, è stata espressa anche in questa sua nuova
attività, che lo ha visto festeggiato dalla “meglio gioventù”
di Battipaglia, amici e anche amministratori di una cittadina
che deve avere e dar fiducia alle nuove generazioni di
imprenditori, che hanno scelto di rimanere e far fiorire le
proprie radici nella propria ferace terra. Amministrazione
uscente in grande spolvero con il sindaco, Cecilia Francese,
il suo vice, Angelo Cappelli e il presidente del consiglio
comunale, Francesco Falcone, che si è complimentata,
naturalmente, con Antonio, mentre il segretario cittadino
dell’UdC, Avvocato Luca Muto, unitamente all’avvocato Vera
Carbone, che incontreremo nel prossimo agone elettorale,
pensano che quel larghetto che ospita i tavoli all’aperto del
Mood, possa rappresentare il primo salotto, la prima tappa,
per raggiungere il centro cittadino. “E’ uno dei locali
cittadini – ha dichiarato affettuosamente Luca Muto – che
nasce con un’idea ben precisa, innovativa e lungimirante. E’
un vero e proprio incrocio, poiché è vicino sia allo svincolo
autostradale, sia al centro, è servito da un bel parcheggio
gratuito che dista pochi metri, e si pone, quindi, come faro
per tornare ad “illuminare” una zona che era rimasta da tempo
ai margini della movida battipagliese”. “Cercherò – ha
continuato Antonio Bruno – anche di organizzare qualche evento
in sinergia con gli altri locali che sono vicini, una sinergia
e una competizione, al tempo stesso, che, siamo sicuri, ci
porterà lontano”. Intanto, giornata gravosa per l’eccellente
barman Valerio Citro e per la sua squadra, che è dovuto
passare da un cocktail Martini old style, al Negroni, al Long
Island, Mojito e alla miriade di Spritz, che hanno rinfrancato
i primi calori dei fruitori, i quali in un ambiente
accogliente ed elegante, che non disdegna uno sguardo e il
ricordo delle antiche mura di cui è ospite, hanno potuto
godere anche della performance del sassofonista Vito De
Simone. Vito, gemma del magistero di Lauro De Gennaro, ha
spaziato al sax alto, tra amati standard e nuove melodie,
mantenendosi impeccabilmente nei canoni estetici del modus
tutto salernitano dell’interpretare gli strumenti a fiato,
esprimendosi in quella lingua e in quel ritmo, così
fascinosamente amalgamati, intrecciato in un mood, dominato da
puzzle formati da coordinate di reperti che incrostano il suo
contenitore musicale, donandolo attraverso una iridescente
comunicabilità, preludio a quelle notti d’estate che, a breve,
potremo trascorrere tutti insieme appassionatamente.

Le ricadute del Covid                                  sul
tessuto socio-economico
di Pina Ferro

Il Focus socio-economico sulla città di Battipaglia promosso
da Fondazione Cassa Rurale Battipaglia insieme a Banca
Campania Centro e realizzato da Fondazione Saccone arriva alla
terza tappa. Dopo il grande riscontro dei primi due
appuntamenti, dedicati agli imprenditori del territorio e al
settore agricolo, domani, alle ore 18, andrà in live streaming
sulle pagine Facebook dei promotori del progetto e su quelle
dei media accreditati, l’evento conclusivo dedicato alle
ricadute del Covid-19 sul tessuto socio-economico di
Battipaglia. Nel corso del talk, verrà presentato il
questionario che i ricercatori hanno elaborato per
somministrarlo a tutti i cittadini battipagliesi. Il
questionario, sviluppato in collaborazione con l’Università
degli Studi di Salerno, si propone di rilevare opinioni e
stati d’animo su lavoro, condizione sociale, istituzioni,
mezzi di informazione, rapportati ai diversi profili socio-
demografici rilevati. Tutti gli interessati potranno compilare
il       questionario          al       seguente        link:
https://it.surveymonkey.com/r/questionario-popolazione-battipa
glia. Moderato dai giornalisti e partner di Gruppo Stratego
Giuseppe Alviggi e Antonio Del Vecchio, il talk vedrà la
partecipazione del consigliere di amministrazione di Banca
Campania Centro Amabile Guzzo e di Angelo Mammone, consigliere
della Fondazione Cassa Rurale Battipaglia, del referente del
Celpe Unisa Salvatore Farace, della presidente della
Fondazione Comunità Salernitana Antonia Autuori e del
presidente della Fondazione Saccone Giorgio Scala. Il Focus
socio-economico sulla città di Battipaglia è realizzato in
collaborazione con il Celpe dell’Università degli Studi di
Salerno e patrocinato da Camera di Commercio di Salerno,
Confindustria Salerno, Ordine dei Dottori Commercialisti e
degli Esperti Contabili di Salerno, Consorzio Asi Salerno e
Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di
Salerno. Il Focus, come ha spesso ricordato il presidente
della Fondazione, Federico Del Grosso, “nasce con l’intento di
comprendere e analizzare i possibili scenari di sviluppo dei
settori produttivi della città e a mettere a disposizione di
enti e istituzioni un valido strumento, utile a individuare
azioni strategiche da mettere in campo per il rilancio e la
crescita del territorio”.
Al via i vaccini                                per        i
dipendenti agricoli
di Erika Noschese

Sarà Battipaglia la prima città della provincia di Salerno a
vaccinare titolari e dipendenti delle imprese agricole.
Confragricoltura e l’Asl di Salerno hanno infatti realizzato
il primo centro dedicato alla vaccinazione anti covid, proprio
su iniziativa di Confagricoltura Salerno, ed in stretta
collaborazione con l’Asl di Salerno e Regione Campania. L’hub
vaccinale è dedicato esclusivamente ai titolari ed ai
dipendenti di tutte le imprese agricole della Provincia di
Salerno. Il centro vaccinale – che sarà inaugurato alle ore
9.00 del prossimo 19 maggio 2021 alla presenza del presidente
della Regione Campania, Vincenzo De Luca – è localizzato nella
ex Fabbrica dei Sapori di Battipaglia che si trova in Via
Spineta 84/C, dove le imprese agricole interessate potranno
far affluire, previa prenotazione, i propri dipendenti. Si
tratta del primo Centro vaccinale d’Italia autorizzato
dall’Asl di Salerno e dalla Regione Campania dedicato alle
imprese agricole, nel pieno rispetto delle norme vigenti in
materia. L’attività di vaccinazione sarà attiva a partire dal
giorno 19 maggio e proseguirà nei successivi con orario 09 –
17, senza interruzioni. Le imprese agricole che vorranno
vaccinare i propri dipendenti devono prenotare telefonando o
inviando un messaggio WhatsApp al numero 3451196368 oppure
possono        scrivere         all’indirizzo          e-mail
salerno@confagricoltura.it . I dipendenti delle imprese
agricole, una volta giunti nel centro vaccinale, potranno
rispondere al questionario di anamnesi e dare il proprio
consenso informato alla vaccinazione, che sarà successivamente
inoculata, prenotando il richiamo. “Come Confagricoltura
Salerno abbiamo inteso con questa importante operazione di
volontariato dare un segno tangibile della volontà di ripresa
delle imprese agricole della Piana del Sele, nel solco della
necessaria sicurezza nei luoghi di lavoro, che come a tutti
noto in agricoltura non si sono mai fermati – afferma il
presidente di Confagricoltura Salerno, Antonio Costantino.
“Ringrazio qui pubblicamente l’azienda del gruppo Rago –
conclude – per aver reso disponibili gratuitamente i locali
dell’ex Fabbrica dei Sapori, sito autorizzato dalla Asl di
Salerno”.

“Lo Yoga, la via del bene”,
progetto   al   via  presso
l’Icatt di Eboli
Partirà nei prossimi giorni, all’interno dell’Istituto a
Custodia Attenuata per il Trattamento delle Tossicodipendenze
(ICATT) di Eboli, il progetto “Lo Yoga, la via del bene”
promosso dal Centro Sportivo Nazionale Libertas in
partenariato con l’Unione Sportiva Acli Salerno, presieduto da
Giuliana Mastrovito, e l’Associazione di Promozione Sociale
“Mi girano le ruote” di Campagna presieduta da Vitina
Maioriello. Realizzato con il finanziamento concesso dal
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito del
fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse
generale del terzo settore, la proposta progettuale si pone in
linea con gli interventi avviati in collaborazione sinergica
con gli istituti penitenziari anche a seguito del protocollo
firmato dall’US Acli con il Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria al fine di sviluppare programmi motori, sportivi
e formativi utili ed efficaci al periodo detentivo, al
percorso rieducativo e al reinserimento sociale. Nello
specifico si intende far conoscere e praticare ai ragazzi,
ospiti dell’ICATT di Eboli, lo “yoga” come quell’insieme di
attività fisiche volte al perseguimento di un benessere psico-
sensoriale, avvertito come necessità sempre più urgente nella
società del benessere materiale. Un’iniziativa pioniera e
lodevole che può essere presa a modello per l’intera regione
in quanto realizzarla all’interno di un carcere dove tempo e
spazio sono dimensioni di fondamentale importanza significa
introdurre elementi positivi e costruttivi per il
miglioramento delle condizioni psico-fisiche dei detenuti
poiché alla necessità di scontare una pena si accompagna
l’esigenza di un reinserimento in società e di una rinascita
umana. Lo sport per i detenuti può rappresentare una leva di
sviluppo sociale e di inclusione, un mezzo potente che diventa
luogo di effettiva giustizia e solidarietà. L’attività di yoga
che si svolgerà il giovedì pomeriggio, a cadenza settimanale,
sarà tenuta da Emilia Prosapio, socia dell’Associazione “Mi
girano le ruote” e sarà rivolta a dieci ospiti della
struttura, i quali avranno la possibilità di compiere un
viaggio dentro sé stessi riannodando le fila del proprio
vissuto personale grazie ad una disciplina millenaria che
consente di sviluppare una personalità equilibrata,
consapevolezza, forza di volontà, e di fare ricorso alle
risorse interiori. Le Acli, l’Ufficio nazionale per la
Pastorale del Tempo Libero Turismo e Sport della CEI, in
collaborazione con “Mi girano le ruote” contribuiranno alla
modellizzazione dell’intervento e della diffusione dei
risultati progettuali.
Tutti     al     “Mood”    di
Battipaglia, il nuovo concept
di Antonio Bruno
di Olga Chieffi

E’ finalmente giunto il giorno dell’inaugurazione del Mood, il
lounge bar di Antonio Bruno, che attende, oramai, da un anno
di poter aprire i suoi spazi, in via Ripa, 44 in Battipaglia.
L’appuntamento per gli habituè dell’aperitivo domenicale e per
tutto ciò che possa racchiudere la parola incontro, è fissato
per domani alle ore 11. “A vida è a arte do encontro” scriveva
il poeta Vinicius de Moraes e Antonio Bruno ci rende partecipi
della prima tappa di un lungo percorso, di uno spazio nuovo
che aprirà le porte all’incedere di cose e persone, con cui
inspiegabilmente, ci si troverà a condividere più di quanto si
possa immaginare, uno stato d’animo, una tensione dello
spirito, prima ancora che un modo d’essere, ovvero un “Mood”.
Esiste un legame stretto tra il pensiero filosofico
dell’esistenza e della ragione umane e il sapere del
progettare-costruire, entrambe hanno un comune e fondamentale
riferimento, lo spazio. Noi uomini della fine ereditiamo il
concetto di spazio come extensio, con esso Cartesio pensava lo
spazio quale pienezza e continuità della materia e, quindi,
quale medium del movimento, del tendere avanti a sé, quale
sinonimo dell’amplificazione. Il Mood è pronto a determinare
una cosa come cosa-per-l’uomo, che diventa condizione
dell’esistenza, punto di riferimento dell’esperienza,
l’esistenza razionale, assumendo, quindi, la caratteristica
comunicativa o sociale di “luogo familiare”. Uno spazio, il
Mood, che potrà considerarsi il segno, nel suo divenir parola,
suono, immagine, che diventa di-segno, archè, principio in
quanto da-dove della progettualità, essenziale punto di
dipartimento di ogni pensiero che, per essere se stesso deve
discernere, orientarsi, gustare, rilassarsi e “giocare” e che,
da domani, prenderà a offrire qualcosa di una drammaturgia
segreta, che porterà tutti noi a “fare parte della scena”, al
fianco di Antonio Bruno e della sua giovane e determinata
crew. Dietro al bancone troveremo il barman Valerio Citro, il
cui pensiero abbraccia tutto il mondo del bar, partendo dai
classici IBA e dalle loro rivisitazioni che proporrà, per
finire con quelli che si definiscono signature drink, ovvero i
cocktail della casa, creati da lui stesso e dal suo mentore
Domenico Di Fede, l’esperto bar manager, con qualche tocco di
mixology che lascerà stregati i clienti. “Il concept del Mood
– afferma Valerio – è stato fin da subito un progetto che mi
ha intrigato, dove potrò dare sfogo alla mia creatività dietro
il bancone e a casa dove trascorrerò parte del mio tempo a
studiare i possibili abbinamenti per cercare di servire i
migliori drink possibili. Ovviamente, tutto questo grazie al
titolare Antonio il quale ha subito creduto in me. Il drink
che mi sento di consigliare nel giorno dell’inaugurazione è il
cocktail della casa “The Wind Rose”. Alcuni ingredienti di
questo cocktail possono richiedere anche qualche giorno di
preparazione. Come suggerisce il nome all’interno troviamo il
liquore alle rose e, per questo motivo, abbiamo deciso di
dedicarlo alle donne, ma invitiamo anche gli uomini a provarlo
e sono sicuro che non rimarranno delusi”. Ha scelto un lavoro
che si fa con amore, Antonio Bruno, che deve essere sostenuto
da una grandissima passione, da una predisposizione per la
curiosità umana in tutti gli ambiti, per riuscire in quel
fantastico gioco di miscelazioni umane ed emozioni che
dovranno riuscire a mantenersi in equilibrio dalla mattina
fino a tarda notte. “Amare la propria terra significa restare,
significa raccogliere la sfida di riuscire a realizzare un
sogno senza dover andare via. Sfida – questo il messaggio di
Antonio Bruno – che, mai come oggi, è ardua e stimolante. Noi
del Mood l’abbiamo raccolta in pieno, in un momento difficile
per tutti. Siamo un team giovane che vuole crescere insieme,
che vuole offrire e al tempo stesso vivere nuove esperienze
nella propria città, nella propria regione, una delle più
belle del mondo. Io, mio fratello Francesco, i ragazzi del
team Mood, Angelica Frasca e Matteo Sala, che saranno i vostri
consiglieri e creatori di quello speciale legame con il
cliente, un qualcosa di molto molto raro, un rapporto di
fiducia molto importante che, siamo consci, si acquisisce
soltanto con il tempo, auguriamo a tutti di veder nascere e
crescere tante altre attività come la nostra, per far squadra
e far ritornare a splendere una città che soffre e che merita
di rinascere, di ritornare ad essere prestigioso incrocio
sociale e culturale per la provincia di Salerno”.

Violentata e minacciata dal
fidanzato
E’ stata costretta, sotto minaccia, ad avere rapporti sessuali
con il fidanzato, ma anche rapporti a tre. L’incubo di una
giovane donna di Battipagllia è termminato nella mattinata di
ieri con l’arresto dell’uomo che avrebbe dovuto proteggerla ed
amarla. Con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, violenza
sessuale e lesioni personali è statoammanettato e tradotto in
carcere, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare
emessa dal Gip D’agostino del Tribunale di Salerno, il 42enne
W.C., già noto alle forze dell’ordine per vari reati,
residente a Baronissi. A stringere le manette ai polsi
dell’uomo sono stati i carabinieri della compagnia di
Battipaglia, agli ordini del maggiore Vitantonio Sisto. Il
provvedimento di custodia cautelare in carcere è giunto al
termine di una attività investigativa portata avanti dai
militari di Battipaglia e durata alcune settimane. Le indagini
hanno preso il via a seguito della denuncia della donna stanca
e di subire le continue minacce e psicologicamente provata da
quanto era costretta a vivere. Un quadro agghiacciante quello
ricostruito dai militari dell’Arma: la donna era stata
costretta anche ad avere rapporti sessuali con il 42enne ed
un’altra persona. Rapporti che erano stati ripresi dal
cellulare. Successivamente l’uomo aveva trasferito i video
dalla memoria del telefonino ad una usb, forse, ipotizzano gli
inquirenti, per poi diffonderli. La donna era da tempo sotto
minaccia, con anche delle aggressioni: una di queste si era
consumata all’interno di un’auto: il 42enne non aveva esitato
a sbattere la testa dell’ex fidanzata contro lo sterzo. A
finire nel mirino dell’uomo sono stati anche il padre ed un
amico della donna. Il 42enne con il volto coperto da un
passamontagna ha aggredito i due. Il 42 enne era anche in
possesso di tirapugni. Nel corso della perquisizione
domiciliare rinvenuti anche dei coltelli, non utilizzati dal
42ennne per compiere azioni criminali.

Fondi Croce Rossa: al via
processo per Cariello, Lenza
e Mastrangelo
Al via uno dei processi che vede imputato, tra gli altri, l’ex
sindaco di Eboli, Massimo Cariello: è quello inerente
l’affidamento alla Croce Rossa Italiana, sezione di Serre e
succursale di Santa Cecilia, del progetto “Doposcuola
Solidale”, corso gratuito per il quale, a fine progetto, il
Comune erogò 8mila euro laddove era previsto solo un
patrocinio morale senza alcun impegno di spesa per l’ente
civico. Oltre a Cariello, accusati di abuso d’ufficio anche
l’ex assessore alle Politiche Sociali, Lazzaro Lenza, e
l’allora dirigente del settore, ora in pensione, Agostino
Mastrangelo. Nell’udienza interlocutoria, celebrata presso la
seconda Sezione penale del Tribunale di Salerno, è stata
presentata la lista dei testimoni: tra quelli chiamati a
deporre in aula dalla pubblica accusa, figurano l’ex
consigliere comunale, Santo Venerando Fido; l’ avvocato
Damiano Cardiello, già consigliere comunale di minoranza e
candidato sindaco di Eboli alle prossime elezioni Comunali, e
il maggiore Salvatore Luciano. Le indagini scattarono a
seguito della denuncia dell’irregolare elargizione economica
da parte proprio dei due consiglieri di opposizione, ora
testimoni dell’accusa, basate sulle due determine con le quali
si avviò il progetto: nella prima fu dato incarico alla Croce
Rossa di organizzare il doposcuola per bambini, molti dei
quali stranieri residenti a Santa Cecilia; nella seconda,
l’iniziativa da gratuita divenne a carico dell’ente, che
bonificò 8mila euro alla Croce Rossa a titolo di rimborso
spese. Secondo la tesi della Procura della Repubblica di
Salerno, invece, a progetto completato il funzionario delegato
firmò la determina con cui si procedeva al riconoscimento
della somma attestando, su istigazione di Cariello, che il
progetto non fosse finito procedendo all’affidamento mentre,
al contrario, era già terminato. Per questo, Mastrangelo dovrà
rispondere anche di falso ideologico.

Truffa   Bpr,   a   rischio
processo 81 persone
Prestiti fasulli e truffa ai danni della filiale Bper di
Bellizzi: chiesto il rinvio a giudizio per l’ex direttore,
Amedeo Saracino e i due funzionari Michele Del Grosso e
Francesco Nappo, i quali dovranno comparire a giugno, davanti
al gup Francesco Guerra del Tribunale di Salerno, per
l’udienza preliminare insieme agli intermediari, Domenico
Cerbone, Massimo Maresca, Gianluca Romano e Mario Ingenito.
L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla
truffa e all’esercizio abusivo di mediatori creditizi. Nel
caso specifico di Maresca, Romano, Ingenito e Saracino sono
state stralciate le posizioni per il reato associativo; 81 in
tutto gli imputati, tra i quali i beneficiari dei
finanziamenti bancari, alcuni dei quali residenti a Capaccio
Paestum, Casal Velino, Salerno, Battipaglia, Pontecagnano e
diversi comuni salernitani. Il sistema escogitato prevedeva
l’erogazione di prestiti che, una volta elargiti, venivano poi
restituiti soltanto in minima parte. A far scattare le
indagini, quattro anni fa, la Direzione Centrale
dell’istituto, che segnalò diverse anomalie. Il responsabile
della filiale si trovò costretto, suo malgrado, a denunciare
alla locale Stazione dell’Arma la probabile truffa, di cui
egli stesso era, in realtà, uno dei principali artefici. Nel
corso delle successive indagini, i finanzieri del Comando
provinciale di Salerno ricostruirono che, a fronte di una
novantina di finanziamenti concessi per oltre 800.000 euro,
alla banca erano state rimborsate rate per neanche un decimo.
Un ruolo chiave lo avevano i promoter, che avevano il compito
di reclutare gli pseudo clienti, ovvero persone disposte a
presentarsi allo sportello per aprire il conto corrente e
richiedere il prestito, perlopiù prive di fonti di reddito,
talvolta senza fissa dimora e perfino con precedenti penali,
che mai avrebbero avuto il riconoscimento del credito se la
loro pratica non fosse stata istruita con documentazione
farlocca. Una volta accreditato il bonifico, partiva
l’operazione di svuotamento del conto, che finiva in rosso per
non pagare le rate. I soldi, invece, secondo la procura
salernitana, confluivano su due conti correnti intestati a
società che effettuavano vendita di auto.
I due sogni di Stefania
Capone nel nome della sorella
Rosy
di Monica De Santis

Stefania Capone, 32enne di Battipaglia, lancia attraverso il
portale www.gofundme.com un’idea per gli studenti e un centro
per Rosy. Nella precisione Stefania che ad oggi ha già
raccolto 3.775 grazie a ben 43 donazioni, ha due sogni da
realizzare. E questi due sogni li spiega nella presentazione
scritta proprio sul portale dove sta raccogliendo le donazioni
e sulla sua pagina facebook denominata “Da un’idea per gli
studenti, a un centro per Rosy”. “Mi chiamo Stefania e Rosy
era la mia sorellina. – scrive Stefania – Per 31 anni ho avuto
l’onore di essere una guida per lei, prima ancora di essere
sua sorella. Adesso è lei a guidare me ed i miei passi. Non ho
intenzione di dilungarmi, né di voler toccare “corde” in modo
forzoso o a tutti i costi, perché non mi appartiene. Ho 32
anni e tanti progetti e desideri da voler realizzare. –
prosegue ancora la giovane battipagliese – Ce ne sono due però
che Rosy conosce bene, perché sono mesi che mi guida e mi
sprona ad andare avanti. Vorrei si concretizzassero entrambi,
perché sono complementari. Tra i due, quello per la quale sto
creando la raccolta è il più piccolo, ma non meno importante.
Si tratta di un progetto imprenditoriale che riguarda il mondo
della formazione ed informazione a 360°”. Stefania non scende
nei particolari del suo progetto e spiega anche il perchè… “Il
fatto che non esistano competitor, per ora, non mi permette,
mio malgrado, di essere più esplicita nella presentazione,
perché sono certa che chiunque, disponendo di un po’ di
capitali, farebbe propria l’idea”. Detto ciò a grandi linee
spiega di cosa si tratta… “Parliamo di un portale che avrà
anche un’app, in grado di facilitare e supportare ogni
studente (soprattutto universitari, ma anche liceali, bambini
o semplicemente cultori di materie in particolare)
nell’apprendimento e nel proprio percorso formativo, adottando
un approccio vincente, scientificamente provato, basato
sull’ascolto, dove ogni studente avrà la possibilità sia di
imparare che di diventare in un certo senso “imprenditore di
se stesso” e quindi guadagnare per qualcosa per la quale non
sarebbe mai stato pagato, ovvero: studiare. Penso possa essere
un’avventura nel vero senso della parola, ma fruttuosa, motivo
per il quale provo estremo piacere nel pensare che tramite il
mio progetto e la società che si costituirà, potrò dare lavoro
a tanti giovani, ma soprattutto potrò utilizzare parte dei
proventi che ne deriveranno, per la realizzazione di quello
che è il desiderio più grande, ovvero la creazione di un luogo
di riabilitazione per persone con disabilità, intitolato a mia
sorella, Rosy Capone”. Stefani spiega quale sia il suo
secondo, e più grande progetto, quello pensato per la sua
adorata sorella Rosy… “Nella mia mente, da tempo ho costruito
un posto dove la mia Rosy non sarebbe stata una paziente, ma
semplicemente Rosy, con la sua casetta ben attrezzata dove
poter vivere con i propri familiari, dottori e terapisti
pronti a prendersi cura di lei, una palestra dove fare terapia
insieme ai suoi amici, che come lei, sono semplicemente nati
meno fortunati di me e di tanti altri e così via. E’ un
progetto ambizioso, ma i fondi per realizzarlo? Dove trovo i
fondi per dar vita a tutto questo? Mi piace pensare che io
possa riuscirci attraverso la mia idea, quella più piccola,
con l’augurio che sia volano per qualcosa di più grande. Ciò
che vi chiedo è una mano per partire, perché da sola, per
svariati motivi, non mi è possibile”. Dunque da qui parte la
sua raccolta fondi e nasce anche la sua pagina facebook..
“Ecco come mi piacerebbe procedere: Seguite la pagina Facebook
“Da un’idea per gli studenti, a un centro per Rosy”. Qui
verranno postati ogni settimana dei video messaggi realizzati
da persone alle quali presenterò la mia idea. Sarei felice di
parlarne anche con qualcuno che ha sostenuto la mia campagna
qui. Sono certa che l’entusiasmo che spero di trasmettere a
queste persone, possa essere a sua volta trasmesso ad altri
donatori. Sia qui che sulla pagina FB avrò il piacere di
condividere passo dopo passo tutta la crostruzione, dall’idea
al progetto. Posterò il marchio, non appena inoltrerò la
domanda per registrarlo, posterò dei video, i “work in
progress”, fino ad arrivare alla presentazione del progetto.
Inoltre, sulla piattaforma, ci sarà una sezione a voi
dedicata, dove saranno inseriti i nomi di tutti coloro che
hanno sostenuto attraverso una donazione questo progetto,
qualsiasi importo essa sia. Credo molto in questo progetto,
motivo per il quale penso di riuscire un giorno a creare posti
di lavoro e il centro per tutti i ragazzi come Rosy”. Ed
infatti sulla piattaforma vi è l’elenco di tutte le persone
che fino ad oggi hanno effettuato una donazione, alcuni sono
anonimi, altri invece hanno lasciato il loro nome e cognome.
Diverse le donazioni da 10 euro, ma anche diverse quelle da
200 euro fino ad arrivare alla donazione fatta dal signor
Pasquale che ha donato 1000 euro.

Spaccio nella Piana arrivano
le condanne
di Pina Ferro

Spaccio di droga nella Piana e nei Picentino arrivano le
condanne. I giudici della Prima sezione Penale collegiale –
(Montefusco presidente, Caccavale e D’Agostino a latere),
hanno emesso la sentenza che ha definito il procedimento con
cui la Procura della Repubblica di Salerno, in seguito a
complesse e laboriose attività di indagine supportate da
intercettazioni telefoniche ed ambientali, aveva acceso i fari
sul gruppo che ha operato nel territorio di Campagna circa
dieci anni fa. Gli imputati erano accusati, a vario titolo ed
in diversa misura, di detenzione, spaccio e coltivazione di
sostanze stupefacenti, associazione finalizzata allo spaccio,
nonché porto illegale di armi e munizioni e danneggiamento
aggravato. Molte delle accuse a carico di alcuni imputati sono
state ridimensionate. I giudici, al termine della camera di
consigli durata oltre 4 ore, hanno condannato: Davide Nieddu,
a 4 anni, 1 mese e 10 giorni di reclusione (il Pm aveva
chiesto 9 anni di reclusione); Fabio Cafaro 2 anni e 5 mesi
(richiesta pm 9 anni e 6 mesi di reclusione); Emanuele Sessa,
3 anni di reclusione (richiesta pm 8 anni e 6 mesi); Cosimo
Busillo, 7 anni e 2 mesi (richiesta pm 8 anni); Armando De
Luna, 5 anni e 2 mesi (richiesta del Pm 5 anni e 10 mesi);
Camelia Agiurgioaei, 6 anni e 8 mesi (richiesta del Pm 7 anni
e 3 mesi); Stefano Calzaretta, 1 anno e 8 mesi (richiesta 2
anni e 3 mesi); Anna D’Ambrosio, 2 anni e 2 mesi (richiesta 3
anni e 3 mesi); Fabio Viviani 1 anno e 6 mesi, (richiesta 1
anno e 9 mesi di reclusione); Antonio Pepe, 1 anno e 4 mesi
(richiesta 3 anni e 6 mesi di reclusione); Carmine Mansi 1
anno e 5 mesi,(richiesta 1 anno e 9 mesi); Daniele Fimiano, 1
anno e 8 mesi (richiesta 3 anni); Gelsomino Del Giorno , 1
anno e 6 mesi (richiesta di 3 anni e 6 mesi); Mirko Glielmi 6
mesi (richiesta di 2 anni). Assolti dalle imputazioni a loro
ascritte Angelo Ciro Tierno (difeso dall’avvocato Stefano
Soriano), per il quale la Procura aveva chiesto 1 anno e 9
mesi, Cristian Busillo (difeso dall’Avv. Dario Barbirotti),
per il quale la Procura aveva chiesto 1 anno e 6 mesi,
Gerardina Piccirillo (difesa da Dario Barbirotti), per la
quale erano stati chiesti 7 anni, Vincenzo Caiafa (difeso da
Luca Ruggiero), la Procura aveva chiesto 2 anni e 6 mesi,
Antonino Salito (difeso da Elisabetta Granito) erano stati
chiesto 6 anni; Moscato Ruggiero (difeso da Livio Moscato),
per il quale erano stati chiesti 3 anni e 6 mesi, Mastrolia
Gerardo (difeso da Edoardo Rocco), per il quale il Pm aveva
chiesto 2 anni e 10 mesi. Le indagini, partite nel 2013,
avevano permesso di disvelare una ampia rete di spaccio di
sostanze stupefacenti del tipo marijuana e crack alla quale si
approvvigionavano i tossicodipendenti della zona nonché
un’associazione finalizzata al traffico illecito di
stupefacenti, costituita, tra gli altri, da Antonino Busillo,
col ruolo di capo, promotore ed organizzatore e da Gaetano
Glielmi già condannati in precedenza con il rito
dell’abbreviato.
Puoi anche leggere