Casamonica, demolite otto ville del clan. Conte, grazie a forze ordine
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Casamonica, demolite otto ville del clan. Conte, grazie a forze ordine “Mi trovo nella periferia est di Roma dove questa mattina sono state sgomberate otto ville abusive di proprietà dei Casamonica. Sono qui per dare un messaggio molto chiaro: questo Governo è per la legalità e il rispetto delle regole”. Lo dice il premier Giuseppe Conte che sta trasmettendo su Fb la diretta della sua visita “Quella di oggi è una giornata storica per la città di Roma e per i romani. Mettiamo fine a anni di illegalità e inviamo un
segnale forte alla criminalità e al clan Casamonica, sgomberando e abbattendo otto villette abusive nella periferia est di Roma. L’amministrazione si è impegnata come mai è successo nella sua storia recente: per 10 mesi abbiamo pianificato questa operazione che vede l’impegno di ben 600 uomini della Polizia Locale”, annuncia su Fb la sindaca di Roma Virginia Raggi. Soffitti dipinti, tende dorate, due statue di tigri e una di un cavallo: le villette hanno “arredamenti sfarzosi o apparentemente sfarzosi”, ha spiegato il comandante della polizia locale di Roma Antonio Di Maggio. Gli agenti sono al lavoro dall’alba e in alcuni casi hanno dovuto procedere all’apertura forzata delle porte. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è in via del Quadraro 110 a Roma dove sono scattate le operazioni di demolizione. “Piano piano stiamo riportando pezzi di città alla legalità. E’ un bel segnale per Roma, non è il primo e non sarà l’ultimo. Le regole tornano ad essere rispettate. Non sono entrato nelle villette per non intralciare il lavoro delle forze dell’ordine, ma da quello che si vede è emerso lo spazio abbondante occupato e lo sfarzo alle spalle degli altri. La pacchia è finita”, ha detto il ministro dell’Interno. “Stop a 30 anni di illegalità e un segnale forte contro criminalità e clan Casamonica. Grazie a 600 uomini Polizia Locale e a forze ordine. Istituzioni a fianco cittadini onesti contro malavita”, aggiunge Virginia Raggi su Facebook. “Otto villette Casamonica abbattute in queste ore dall’amministrazione Raggi. Il buongiorno si vede dal mattino. Forza e che altre amministrazioni comunali prendano coraggio: la Commissione antimafia non farà mancare il suo pieno appoggio”, scrive su Fb il neopresidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra
Acilia, scoperta piantagione di marijuana: 100 piante in una casetta attrezzi di una villa ROMA – Questa mattina, i Carabinieri della Stazione di Acilia hanno arrestato una coppia di Acilia, l’uomo di 56 anni e la donna di 50enne, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. I Carabinieri avevano da tempo “attenzionato” una villetta di via Silvestro de Nardis ad Acilia, dove avevano percepito degli strani movimenti e un anomalo odore acre che si sprigionava dal giardino. La successiva ispezione della rimessa degli attrezzi, attigua alla villetta della coppia e ubicata nel giardino della stessa, ha permesso di rinvenire 100 piante di marijuana dal fusto di oltre un metro, con
foglie e infiorescenze, adeguatamente illuminate con lampade UV, alimentate da liquido fertilizzante e tenute sotto controllo da un sofisticato misuratore della temperatura e dell’umidità. I due avevano ben attrezzato l’ambiente per la coltivazione e la lavorazione della piantagione. Le 100 piante rinvenute, del peso totale di oltre 22 kg, sono state immediatamente sequestrate insieme alla serra completa di impianto di irrigazione, illuminazione e stabilizzazione della temperatura. Oltre a ciò, all’interno della villetta sono stati sequestrati molteplici dosi di hashish e marijuana pronte per la commercializzazione e una bilancia elettronica. Gli arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria. Colleferro, 55enne perseguita il sindaco, lo minaccia e segue chiedendo soldi: arrestato
Singolare quanto successo in Provincia di Roma. Un 55enne, gravato da numerosi pregiudizi penali per reati contro la persona, pretendeva a tutti i costi somme di denaro o buoni spesa da parte del Sindaco e dell’amministrazione comunale. E’ quanto successo nella città di Colleferro dove i Carabinieri hanno arrestato il malfattore eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Velletri. Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Colleferro, coordinati dalla Procura della Repubblica di Velletri, sono scattate a seguito delle quasi quotidiane pressioni, minacce ed espressioni intimidatorie che il pregiudicato pronunciava nei confronti del Sindaco. Nonostante il 55enne fosse già stato destinatario della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio dal territorio del comune di Colleferro, continuava imperterrito nelle sue richieste seguendo il primo cittadino non solo quando si recava al lavoro ma anche attendendolo nei pressi della sua auto.
Dopo i numerosi interventi dei Carabinieri sia per le violazioni della misura di prevenzione che per le dinamiche delittuose, il malvivente è stato arrestato ed associato presso il carcere di Velletri; ora dovrà rispondere di tentata estorsione aggravata e delle numerose violazioni della misura di prevenzione personale alla quale i Carabinieri lo avevano sottoposto. Nemi, assemblea per il ponte monumentale: tutte le novità dai consiglieri metropolitani
NEMI (RM) – Partecipata e ben riuscita l’assemblea pubblica con focus sul ponte di Nemi sulla via Nemorense organizzata dai consiglieri comunali di “Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri i quali, in maniera trasversale, hanno invitato i cittadini dai consiglieri metropolitani dell’area dei Castelli Romani, questo pomeriggio (lunedì 19 novembre 2018) a Nemi nell’accogliente e centralissimo bar Byron. L’incontro è stato moderato da Chiara Rai direttore di questo quotidiano. “Il mio e quello di Patrizia Corrieri – hanno detto – intende essere un intervento di saluto e benvenuto ma vorrei sottolineare che siamo qui perché abbiamo sentito la necessità di fare un punto della situazione riguardo tutta la vicenda dei ponti, partendo dal bisogno di informare i cittadini nella maniera più puntuale possibile. In questo senso l’iniziativa non è propriamente politica ovvero di parte, piuttosto di servizio a tutta la comunità nemese. La comunicazione e la trasparenza sono i principi cardine che, insieme ad altri, devono necessariamente caratterizzare una qualsiasi azione di governo, nel rispetto dei ruoli di ognuno e del principio di delega di ogni eletto. Inoltre è giusto che sia l’intera comunità a farsi carico e discuta di problemi che sono generali e che travalicano gli schieramenti e che faccia quadrato nella ricerca di una soluzione. Questo spiega perché, come gruppo consigliare “Ricomincio da Nemi” abbiamo voluto mettere intorno allo stesso tavolo tutti quelli che sono gli interlocutori istituzionali che possono dare risposte concrete alle tante domande che legittimamente i tanti cittadini, commercianti, professionisti, artigiani e genitori di Nemi si pongono. Ringrazio il consigliere della città metropolitana Massimiliano Borelli, presidente della 6° commissione Viabilità; il consigliere della città metropolitana Flavio Gabbarini, presidente della 4° commissione Ambiente, per aver accettato di intervenire. Un ringraziamento particolare va a Giovanni Libanori nella sua doppia veste di consigliere di città metropolitana e di capogruppo consigliare di maggioranza
di “Uniti per Nemi” del Comune di Nemi, che con la sua adesione a questo incontro dimostra di aver colto in pieno lo spirito della nostra iniziativa”.
Ma cosa succede? Verrà demolito e ricostruito il ponte (viadotto 1) che si trova a Nemi sulla strada provinciale via Nemorense, chiusa alla circolazione di auto e pedoni dal 7 settembre scorso. Al momento l’interdizione va dal chilometro 3,500 a 4,100. Il provvedimento è stato adottato dalla Città Metropolitana di Roma a causa del “significativo stato di degrado della sottostruttura”. Ora deve essere presentato il progetto ma quando inizieranno i lavori, almeno per le due fasi principali di demolizione e apposizione della trave portante, verrà chiusa la via comunale De Sanctis e i residenti di Nemi alta, almeno per quei giorni, dovranno sostenere il peso dei disagi. La Città Metropolitana ha stanziato per il 2019 un milione e mezzo di euro che rientra nel programma triennale delle opere pubbliche Una cifra frutto di un lavoro congiunto in commissione viabilità: “È prevalso il buonsenso – ha detto il presidente della sesta commissione viabilità Massimiliano Borelli – soprattutto abbiamo ascoltato la richiesta di un territorio che altrimenti rimarrebbe isolato perché la chiusura della Nemorense compromette una circolazione importante per i residenti di Nemi e degli altri paesi ma anche un flusso turistico che al momento è assente nella cittadina a causa della chiusura dell’arteria . Abbiamo fatto in modo che si procedesse velocemente”.
Il cantiere potrebbe durare circa otto mesi Il progetto esecutivo per il viadotto 1 dev’essere ancora presentato, il cantiere potrebbe durare circa otto mesi: “Auspichiamo lavori in tempi rapidi – hanno aggiunto Massimiliano Borelli insieme al presidente della quarta commissione Ambiente Flavio Gabbarini – per questo si ipotizza che la scelta progettuale sia quella di utilizzare una unica trave per il ponte. Questo significa che i disagi per la chiusura delle strade riguarderebbero la fase di demolizione e di apposizione della trave”. Soddisfatto per aver ottenuto lo stanziamento per il ponte a favore della comunità nemese anche il consigliere metropolitano Giovanni Libanori (Noi con l’Italia): “Adesso – ha detto – la preoccupazione riguarda soprattutto i tempi di realizzazione. Spero che la burocrazia non crei troppi ritardi. Su Nemi gravano moltissimi vincoli da quelli ambientali, idrogeologici, archeologici e questo potrebbe causare dei ritardi che graverebbero sulle spalle di residenti e commercianti. Non possiamo lasciare Nemi isolata per troppo tempo e faremo il possibile per fare in modo che l’iter autorizzativo proceda senza intoppi”. Una criticità segnalata fin dal 2016 Ci sono state diverse domande da parte del pubblico tra cui una osservazione e una domanda da parte di Paolo Garofalo il quale ha inteso sottolineare l’assenza del sindaco di Nemi Alberto Bertucci ad un incontro così importante e anche il fatto che l’assemblea si sarebbe potuta tenere in un luogo istituzionale se almeno il primo cittadino lo avesse permesso. Il consigliere Libanori ha precisato che il sindaco è molto impegnato in due situazioni delicate in Comune e che il vicesindaco, per motivi personali, non è potuto essere presente. E, per quanto riguarda la sala, non è pervenuta
alcuna richiesta in tal senso. Azzurra Marinelli, segretaria del locale Pd, ha precisato che per dato che per l’assemblea scolastica organizzata dai genitori degli alunni il sindaco non aveva concesso la sala, questa volta, non l’hanno chiesta perché probabilmente avrebbero incassato un altro diniego. Carlo Cortuso ha liquidato la vicenda con: “Chi è assente ha sempre torto”. E poi si è rivolto a Giovanni Libanori sottolineando il fatto che l’amministrazione non si è mossa riguardo il ponte nonostante sia stato un cavallo di battaglia nel programma elettorale di Uniti per Nemi, fatto di tante promesse e nonostante ci fossero delle segnalazioni dei vigili del fuoco. Libanori ha replicato dicendo che l’amministrazione comunale ha sempre segnalato, anche nel 2016, le criticità del ponte e richiesto un intervento ai tecnici della Città Metropolitana ma senza avere risposte se non quando è successa la tragedia a Genova. Purtroppo l’amministrazione non aveva quindi fatto i conti con la lentezza della Città Metropolitana, a guida pentastellata, nel rispondere alle segnalazioni. Presente tra gli uditori anche l’ex sindaco di Nemi Cinzia Cocchi la quale si è complimentata con i consiglieri Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri e ha partecipato con interesse all’assemblea. Genzano, sciopero degli assistenti scolastici ai
disabili: lavoratori senza stipendio Riceviamo e pubblichiamo nota dai sindacati GENZANO DI ROMA (RM) – La mattina di Mercoledì 14 novembre si è svolta l’assemblea dei lavoratori di Progetto Colonna impiegati nel servizio di assistenza scolastica ai disabili del comune di Genzano. I lavoratori ad oggi non hanno ancora ricevuto lo stipendio che dovevano ricevere il 20 ottobre. Viste le difficoltà che i lavoratori stanno vivendo su questo servizio da più di un anno, ad inizio ottobre abbiamo indetto lo stato di agitazione e considerato il silenzio e la non soluzione dei problemi che stanno lasciando i lavoratori senza stipendio, abbiamo
proclamato per la giornata del 21 novembre lo sciopero del servizio. In questi mesi i lavoratori hanno continuato ad assicurare il servizio con responsabilità e professionalità nonostante le costanti difficoltà relative al pagamento degli stipendi. Abbiamo cercato in questi mesi di trovare soluzioni che non creassero problemi sul servizio. Dopo più di un anno ci troviamo ancora senza una soluzione e costantemente nell’incertezza di avere lo stipendio a fine mese. Crediamo che i lavoratori, i ragazzi e la cittadinanza del Comune di Genzano non si meritino questa situazione. Per questo mercoledì invitiamo tutti a partecipare al presidio che si terrà in occasione dello sciopero dalle 10 alle 12 in piazza Tommaso Frasconi a Genzano insieme ai lavoratori del servizio. Da Anzio la filiera della cocaina tra Lavinio e Torvaianica: smantellata organizzazione criminale. In manette 10 persone
ANZIO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Anzio stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Velletri, su richiesta della locale Procura della Repubblica, che dispone l’arresto per 10 persone ritenute responsabili in concorso fra loro di acquisto, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina. I provvedimenti scaturiscono da un’attività investigativa portata avanti dai Carabinieri della Tenenza di Ardea, nel primo semestre del 2017, che ha avuto inizio a seguito di alcuni controlli effettuati sul Lungomare ardeatino dalle cui risultanze è emerso che alcuni soggetti gravitanti nell’area e con precedenti specifici avevano ceduto delle dosi di cocaina. https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2018/11/AN ZIO-CARABINIERI.mp4 L’indagine consentiva, attraverso il monitoraggio degli indagati, di scoprire l’esistenza di una proficua ed assai redditizia attività di spaccio nella citata zona, portata avanti fondamentalmente da un gruppo di soggetti a capo del quale vi era uno degli odierni arrestati il quale, oltre ad approvvigionare i suoi collaboratori di stupefacente del tipo
cocaina, aveva messo in atto un vero e proprio sistema basato sulla costante presenza di uno spacciatore pronto a portare la droga in uno degli 11 luoghi di spaccio del litorale tra Lavinio e Torvaianica, con un vero e proprio cambio turno. Per la ricezione dell’ordine veniva utilizzato sempre lo stesso telefono, passato in consegna da uno spacciatore all’altro Proprio la dinamicità degli spacciatori e il numero elevato di luoghi di incontro per la cessione dello stupefacente ha reso particolarmente difficili gli accertamenti da parte degli investigatori. Il modus operandi era sempre lo stesso, il richiedente contattava lo spacciatore di turno e, mediante l’uso di termini in gergo utilizzati per quantificare la dose – Promo, Jeep/Jeeppetta, Pandino – ordinava la dose per poi concordare il luogo di incontro. Una volta giunti sul posto a bordo dei rispettivi autoveicoli o motoveicoli, avveniva lo scambio. Quindi piccoli trasporti, poco rischiosi e rapidi. L’Attività d’indagine ha consentito contestualmente di far emergere come uno degli indagati, spacciatore al soldo del capogruppo, sfruttando la rete di vendita aveva avviato un’attività di spaccio in proprio con l’ausilio di un suo parente il quale era il custode dello stupefacente “parallelo”. A tali conclusioni investigative si perveniva mediante l’ausilio di attività tecnica ma anche in virtù di meticolosa, paziente e scrupolosa attività investigativa tradizionale di riscontro con servizi di osservazione e controllo, che permettevano ai militari di documentare uno smercio continuo di stupefacente; si arrivava ad accertare decine di cessioni al giorno che, seppur fatte in piccole quantità, risultavano particolarmente proficue al gruppo in oggetto portando
introiti quantificati in circa 45mila Euro mensili. L’operazione dei Carabinieri si è svolta nelle prime ore del mattino ed è stata attuata con l’impiego di circa 50 carabinieri della Compagnia di Anzio e del Gruppo di Frascati e con l’ausilio di militari del Nucleo Cinofili di Roma S. Maria di Galeria (RM), presenti con cani addestrati alla ricerca di droga. Anguillara Sabazia, Convenzione Servizi Socio Assistenziali. Le opposizioni: “la farsa di Galea è servita!!”
ANGUILLARA SABAZIA (RM) – I gruppi consiliari di minoranza del Comune di Anguillara Sabazia intervengono sulla questione della convenzione per la gestione dei servizi socio sanitari tra i cinque comuni firmata lo scorso 15 maggio 2018 all’unanimità dall’Organo deliberativo del Comitato Istituzionale e in rappresentanza dell’amministrazione sabatina dal vice sindaco e assessore Sara Galea. “Ennesima farsa nella recente seduta di Consiglio Comunale, – scrivono in una nota congiunta tutti i rappresentanti dell’opposizione consiliare – che prevedeva all’ordine del giorno autoconvocato, l’approvazione dello schema di convenzione per il piano assistenziale di zona socio- sanitario. Come tutti sappiamo – prosegue la nota – una realtà che esiste da oltre venti anni e che prevede l’integrazione dei servizi socio assistenziali dei Comuni di Bracciano, Anguillara, Manziana, Trevignano e Canale Monterano con la Asl RM4. Nonostante l’avvenuta approvazione dello schema di convenzione
da parte del Vice Sindaco Galea in sede al Comitato Istituzionale rappresentato dai sindaci interessati, improvvisamente dopo sei mesi, l’amministrazione giallognola di Anguillara si sveglia e, disconoscendo la firma del Vice Sindaco, decide di apportare modifiche alla convenzione. Risultato? Ritardare inevitabilmente i tempi di attivazione del Piano e soprattutto con il rischio di perdere il 40% dei finanziamenti regionali nonostante la Regione Lazio aveva già diffidato il Comune di Anguillara Sabazia ad approvare rapidamente la convenzione per poter disporre celermente dei fondi. Adesso, con la scellerata decisione di modificare la convenzione, il Comune di Anguillara rischia di essere escluso dal Piano socio sanitario con danno grave per le famiglie e per gli utenti, mentre si profila altresì l’ipotesi di danno erariale considerato il probabile mancato arrivo dei finanziamenti regionali previsti. Abbiamo tentato come minoranza, di convincere i Consiglieri Comunali di governo ad essere ragionevoli e comprendere l’importanza e la necessità di approvare la convenzione senza modifiche, peraltro già sottoscritta dal loro Vice Sindaco Galea. Tuttavia il dialogo con amministratori così inetti e arroganti è impossibile: sono abituati a sghignazzare ed irridere mentre presentiamo le nostre proposte, non tenendo in alcun conto che quando si parla di servizi sociali e alla persona, non si può e non si deve fare politica, ma soltanto assicurare ai più bisognosi e sfortunati l’assistenza qualificata che meritano. La nostra distanza è siderale: per risolvere le problematiche afferenti i servizi sociali comprensoriali ci vuole tempestività, trasparenza, corretta informazione e coinvolgimento della sfera associativa. Abbiamo letto con stupore la versione mistificata e ridicola
tipica della Giunta Anselmo laddove nel comunicato ufficiale si danno spiegazioni aberranti e contraddittorie sulle modalità di svolgimento dei fatti. E’ sotto gli occhi di tutti che i cittadini sono stanchi, come noi d’altronde, di atteggiamenti ipocriti supportati da una sempre più spiccata incapacità amministrativa. La sconcertante gestione della vicenda narrata dal Vice Sindaco Galea, dovrebbe condurla soltanto a rassegnare le dimissioni per dimostrare un briciolo di dignità e senso del pudore atteso che oggi Anguillara rischia di essere esclusa dai Servizi Sociali di zona, provocando un danno incalcolabile per tutti quei soggetti socialmente deboli e svantaggiati che attendo l’attivazione dei servizi.” Intanto a fronte delle modifiche della Convezione deliberate in Consiglio dal Comune di Anguillara Sabazia lo scorso 14 novembre, in contrasto con quanto deliberato dagli altri quattro comuni nei propri Consigli comunali, è convocato un Comitato Istituzionale finalizzato ad analizzare le determinazioni conseguenti. Roma, sabato prossimo la manifestazione indetta da Magnitudo Italia: cittadini in piazza contro Raggi e M5S
ROMA – Magnitudo Italia scende in piazza. Sabato 24 novembre i cittadini di Roma si uniranno alla manifestazione indetta da movimenti e comitati civici che partirà da piazza Risorgimento alle ore 16:00. Degrado, criminalità, servizi inefficienti ed immondizia che inonda i quartieri sono alcune delle problematiche che affliggono i cittadini della capitale. Il luogo scelto per la mobilitazione è emblematico: “Il rione Prati, storico quartiere romano, – dichiara in una nota Francesco Capasso, portavoce di Magnitudo Italia – tocca con mano le incapacità amministrative di questa giunta
comunale. È una situazione insostenibile – prosegue Capasso – – ed è per questo che il 24 novembre scenderemo in piazza. Dal degrado del parco di Castel Sant’Angelo, in cui regnano sovrani ratti e incuria, alle centinaia di alberi caduti soltanto nell’ultimo anno. Dall’immondizia che straborda dai cassonetti e si riversa sui marciapiedi, fino al senso di insicurezza e paura diffuso fra i residenti del quartiere. Questa manifestazione sarà un forte segnale nei confronti della giunta Raggi – conclude Capasso – che in due anni e mezzo di governo ha dimostrato tutta la sua incompetenza e la sua scarsa professionalità”. Il corteo terminerà in piazza Cola di Rienzo, dove verrà allestita un’area in cui potranno intervenire tutte le forze politiche aderenti e tutti i cittadini presenti. OFFICINA STAMPA 27/9/2018 L’INTERVISTA AL SEGRETARIO DEL FRONTE DELLA GIOVENTU’
Bagno di Folla per Bruno Astorre all’ex Consorzio. Il senatore Pd: “Anguillara governata da un sindaco condannato. Vergogna!” ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Bagno di folla per il senatore Bruno Astorre ad Anguillara Sabazia. Il senatore è in pole position per la segreteria regionale del Partito Democratico del Lazio. Una persona che riesce a colpire la pancia delle persone e ad avere ancora fiducia nel PD che in questi tempi non gode
particolarmente di larghi consensi. Pienone all’ex Consorzio Eppure ieri, all’ex Consorzio della città sabatina c’erano tantissimi cittadini dell’intero circondario a partire da Anguillara, Trevignano, Bracciano, Allumiere, Oriolo Romano, Campagnano, Civitavecchia, Fiumicino e i piccoli paesi del circondario della provincia di Roma Nord. Astorre si è presentato con una squadra tutta al femminile, donne motivate che da sempre sono presenti sul territorio e fanno “azioni concrete”, hanno ribadito, “senza prima annunciarle sul web”. In sala, tra i tanti amministratori e non del Partito Democratico dell’area, c’era l’ex sindaco di Anguillara Sabazia Francesco Pizzorno, l’ex assessore Enrico Stronati, il consigliere comunale Silvio Bianchini. Le donne sul territorio Le donne, Michela Califano, Lucia Bianchini, Barbara Dominici, Sabrina Telloni, Mariella Camilletti, Cinzia Caccia, hanno sottolineato l’importanza di tre parole che poi sono lo slogan della campagna elettorale di Bruno Astorre: unità, umiltà e umanità. Tre termini a cui Astorre da un’importanza fondamentale. Le cinque donne candidate hanno ribadito che “da soli non si va da nessuna parte” che bisogna essere presenti, vicino alle persone e questo è il Pd sano che deve riconquistare il proprio elettorato. Un partito fondato sui valori della solidarietà, accoglienza e integrazione in stretta correlazione con la sicurezza.
Un partito che deve salvaguardare le piccole e medie imprese. Il programma di Astorre è chiaro al riguardo: “Vinceremo tanto a poco – ha detto il senatore Pd – ma sempre con rispetto e volontà di collaborazione con gli avversari. Però vinceremo tanto a poco!”. Astorre ha poi ringraziato di vero tutti i presenti, in particolar modo Paolo Bianchini: “Sempre al mio fianco – ha detto – si mette sempre in disparte agli ultimi posti ma è lui il motore di questo territorio!”. Del consigliere Silvio Bianchini, Astorre ha detto che è un consigliere con valori autentici che crede fortemente nella politica sana e costruttiva. “Tornare vicino alle persone, con umiltà” “Negli ultimi tempi abbiamo peccato di umiltà, non abbiamo ascoltato certi segnali – ha proseguito Astorre – e abbiamo fatto diversi sbagli tra cui il referendum delle Trivelle (costato 300 milioni di euro) e che ha visto il governo Renzi distante dai lavoratori, quelli che operano sulle piattaforme. E poi basta questa disgregazione, qualunque segretario del Pd è stato criticato, ci vuole unità, ci vuole unità. Se viene eletto segretario va sostenuto e senza creare le solite spaccature interne”. Infatti, il referendum sulle trivelle che ha citato ieri Astorre non è stato altro che il frutto di guerre intestine soprattutto ad opera di quei consiglieri e quei pochi governatori regionali “dissidenti” che hanno cavalcato il referendum per una conta interna al Pd per poi ottenere un pugno di mosche. “Anguillara Sabazia governata da un
sindaco condannato” E le “sconfitte” hanno lasciato spazio a chi la politica la fa dietro la tastiera: “Anguillara Sabazia è governata da un sindaco condannato e da consiglieri in odore di indagini. Ecco i Cinque Stelle! E’ una vergogna!”. Alle “convenzioni di circolo” del Pd regionale la mozione senatore di Areadem, sostenuto anche da chi fa riferimento al governatore del Lazio Nicola Zingaretti, ha ricevuto il 60,59 per cento delle preferenze, per un totale di 9.191 voti. Gli sfidanti Claudio Mancini, più vicino a Orfini, e Andrea Alemanni, della componente Rughetti-Richetti, si sono fermati a 4.886 voti, il 32,21%, e 1.091 voti, 7,19%. Astorre ha vinto anche nei circoli di Roma: 1.610 preferenze, il 43,86% del totale, su Mancini, fermo a 1.519 voti, il 41,38%, e Alemanni con 542 voti, 14,76%. “Il primo dicembre potranno votare tutti i cittadini, anche chi non è tesserato Pd! La prossima decisiva partita – ha comunicato di recente Astorre – si giocherà ai gazebo con le primarie aperte. Un grande esercizio di democrazia e partecipazione che, al di là delle diverse mozioni, riunirà il popolo del Pd sotto la stessa bandiera, per dare il via a un nuovo cammino con unità, umanità e umiltà. Dal giorno dopo, tutti insieme per il Partito democratico, contro la pessima amministrazione del sindaco Raggi e del Governo del fallimento”. Roma, casa di tolleranza
travestita da centro estetico: denunciata 30enne cinese per sfruttamento della prostituzione ROMA – Un centro massaggi “hot” è stato scoperto dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma piazza Dante in via Prospero Alpino, in zona Garbatella. I militari, seguendo gli spostamenti di una persona di interesse operativo dall’Esquilino sono giunti nel quartiere Garbatella, trovandosi difronte a quello che in apparenza era un centro estetico ma che in realtà nascondeva una “casa di tolleranza”. Dietro i normali trattamenti rilassanti pubblicizzati, anche attraverso annunci sulla rete, c’era una donna cinese che si prostituiva, gestita e controllata dalla titolare del “centro massaggi”, connazionale di 30 anni. La tenutaria, che tratteneva il denaro pattuito per ogni
singola prestazione, è stata denunciata a piede libero con l’accusa di sfruttamento della prostituzione. Dopo la perquisizione, nel corso della quale sono stati sequestrati anche 2.500 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita gestita dalla 30enne, sono stati apposti i sigilli alle porte del locale. Roma, trasporto pubblico: facebook censura il blog Odissea Quotidiana ROMA – La censura Facebook si è abbattuta inesorabilmente, neanche fossimo ai tempi dell’Inquisizione, impedendo al blog Odissea Quotidiana qualsiasi tipo di condivisione, anche dare informazioni utili, e in tempo reale, agli utenti del trasporto pubblico capitolino sullo stato del servizio. “Il
colosso non risponde, – spiega Andrea Castano uno degli amministratori, – non abbiamo idea di quanto duri questo blocco.” “Pare che si sia stata una segnalazione multipla sui link di Odissea, – precisa Castano, – di sicuro è iniziato lunedì, all’indomani del referendum consultivo sulla messa a gara del TPL romano. Probabilmente – prosegue Catalano – a seguito della tornata referendaria, abbiamo cominciato a chiedere conto al Sindaco, che si vantava di ‘aver vinto’, di cosa intendesse fare con Atac; non ci bastavano i vaghi annunci dei 600 autobus per esempio. Questo ha scatenato molti tifosi e ci sono state diverse liti. Credo sia partito tutto da lì. Per contenere il disagio, e continuare a tenere alta l’attenzione su uno degli argomenti più insidiosi per l’Amministrazione pentastellata, abbiamo cominciato a condividere gli stessi contenuti, attraverso un altro blog che rimanda a quello di Odissea Quotidiana, e questo viene accettato da Facebook. Il blog è romatrasportinews.blogspot.it, il quale in origine serviva esclusivamente per fornire notizie riguardo al trasporto pubblico.” David Nicodemi
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