Natella ammonisce Loffredo: "Manca il confronto" - Cronache ...
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Natella ammonisce Loffredo: “Manca il confronto” di Erika Noschese Rilanciare il commercio e dare risposte alle esigenze di crescita turistica della città. E’ questo l’obiettivo della commissione Annona e Turismo, presieduta dal capogruppo al Comune del Psi, Massimiliano Natella che non risparmia stoccate all’assessore Dario Loffredo, reo – a detta del consigliere – di aver annunciato il piano per la realizzazione dei chioschi senza prima il confronto in commissione. I socialisti, ancora una volta, alzano la voce e provano a far valere la loro posizione anche con l’assessore, eletto – ormai cinque anni fa – proprio tra le file socialista, per poi abbandonare definitivamente il partito a vittoria ottenuta. Intanto, l’amministrazione comunale, infatti, è al lavoro per la pubblicazione di un nuovo bando Ncc, ovvero l’assegnazione di licenze per il “Noleggio con conducente”. “La città di Salerno necessita, per la sua collocazione geografica e per il ruolo di hub nel sistema dei trasporti, dell’istituzione di questo servizio mai avviato prima d’ora; il testo è stato trasferito al settore Annona per le opportune verifiche tecniche in vista dell’approvazione in consiglio comunale”, ha dichiarato il consigliere socialista Massimiliano Natella. Altra proposta attesa da tempo ed oggetto di grosso interesse di molti consiglieri è la quella relativa alla pubblicazione di un bando per nuovi chioschi e per la revisione del vecchio piano delle edicole cittadine. A più riprese si è affrontato questo tema, anticipato proprio attraverso queste colonne dall’assessore al Commercio Dario Loffredo: “la città dopo anni di assenza di provvedimenti in questo settore necessita di una ricognizione delle aree di interesse commerciale per programmare la collocazione di nuove attività considerando anche la possibilità di rivedere le assegnazioni correnti e
magari non più funzionanti – ha aggiunto il consigliere Natella – Discorso analogo è il provvedimento relativo alle edicole cittadine: occorre rivedere il vecchio piano ed immaginare anche una possibilità di modifica della tipologia merceologica vista la scarsa resa commerciale di tali attività riscontrata negli ultimi anni”. Altro tema posto all’attenzione dell’amministrazione è quello relativo alle spiagge cittadine. Oltre alla ricognizione effettuata nell’ultimo anno degli arenili comunali, la commissione propone un bando pubblico per l’assegnazione degli arenili con l’obiettivo di garantire il libero accesso e nel contempo servizi aggiuntivi per una gradevole fruizione degli spazi. Da qui la stoccata all’assessore Loffedo: “Rammentiamo all’assessore al commercio, pertanto, di attendere il confronto in commissione, programmato tra l’altro nei prossimi giorni, prima degli annunci pubblici – ha dichiarato – Questi provvedimenti tanto attesi passano per l’approvazione ed il coinvolgimento di tutti coloro che hanno a cuore i problemi della città e che esercitano le proprie funzioni all’interno delle commissioni consiliari con proposte in attesa di valutazione da parte dell’amministrazione comunale”. Il Covid si porta via Raoul Casadei. Il ricordo dell’attrice Daniela
D’Aragona di Monica De Santis Il mondo della musica e dello spettacolo piange un’altra illustre vittima del Covid, Raoul Casadei, il re del liscio, è morto all’età di 83 all’Ospedale Bufalini di Cesena per complicazioni legate al Covid-19. Casadei è stato maestro elementare per 17 anni e si appassiona alla musica a 16 anni, quando suo zio Secondo gli regala una chitarra. Alla fine degli anni ’50, inizia a partecipare agli spettacoli dell’Orchestra Casadei. Suo zio decide di rinominare la sua formazione Orchestra Secondo e Raoul Casadei. Ed è anche grazie a lui che in Italia comincia a diffondersi il liscio, fino ad arrivare al boom degli ‘Anni 70. Tra le canzoni più note, ‘Simpatia’, ‘La mazurka di periferia’, ‘Romagna e Sangiovese’, ‘Romagna Capitale’, ‘Tavola grande’. L’Orchestra Casadei partecipa al Festivalbar (1973), esordisce a di Sanremo (1974) e a Un disco per l’Estate (1975). Nel 1980, Casadei si ritira dal palcoscenico e continua a gestire l’orchestra da dietro le quinte. L’anno successivo inaugura la motonave Ciao Mare ‘La Nave del Sole’, una balera galleggiante a bordo della quale si ballava il liscio. Dopo 40 anni, nel 2001, lascia la direzione dell’orchestra al figlio Mirko. Nel 2013, insieme con Paolo Gambi, ha scritto il libro ‘Bastava un grillo per farci sognare’, edizioni Piemme. A ricordare Raoul Casadei oltre alle numerose personalità del mondo della musica, dello spettacolo e della politica italiana, anche i tanti che con lui hanno lavorato, tra questi anche l’attrice salernitana Daniela D’Aragona, che da qualche anno era entrata a far parte proprio della grande famiglia dei Casadei. “Attrice! La mia attrice napoletana!” Così mi ha sempre chiamato. – racconta commossa Daniela D’Aragona – Da questa mattina (ieri per chi legge, n.d.r), riesco a sentire solo queste parole e la sua inconfondibile voce. Ho avuto la fortuna e l’onore di vivere per anni, quasi tutti i giorni al
fianco del maestro Raoul Casadei, della cara moglie Pina e di tutta la sua amata famiglia. Io campana, ero nel cuore della tradizione Romagnola. Con Raoul il confronto era continuo, era un piacere ascoltarlo, era una focina di aneddoti e di nuove idee. – prosegue ancora l’attrice salernitana – Lo ascoltavo per ore mentre era intento a fumare la sua adorata pipa. Mi illuminavo nel pensare a cosa aveva creato, a come ci era riuscito, a come aveva vissuto e ciò nonostante a come erano saldi e fermi i suoi valori riportati sempre nei testi delle sue canzoni. Era un entusiasta della vita, mi ha insegnato a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno e mai mezzo vuoto, mi ha insegnato a credere e a perseverare nei sogni, mi ha insegnato a rispettare noi stessi in primis per poi farlo con gli altri, mi ha sempre ricordato come è importante ciò che facciamo perché l’arte dona momenti di gioia e di spensieratezza a chi sa coglierla ed apprezzarla e soprattutto aggrega le persone. Lui che con la sua ‘Musica Solare’ ha fatto ballare, abbracciare ed innamorare intere generazioni. Lui che è e resterà per sempre e per tutti, l’indiscusso, unico e solo Re del Liscio, ambasciatore della Romagna nel mondo. E per me invece la mia buona stella, d’altronde non poteva essere diversamente per l’energia, l’ottimismo, il carisma, il talento e la generosità che aveva – conclude Daniela D’Aragona – Nel mio cuore custodirò gli innumerevoli ricordi, le risate, gli insegnamenti, le cantate, le tavolate, le sgridate, l’amore paterno, l’affetto di Pina e dei suoi figli, l’amicizia di Carolina e soprattutto l’infinita stima e gratitudine. ‘Il vento cancella dalla sabbia i ricordi ma dal cuore no, il vento non può’. Per sempre la tua “Attrice””. Come detto prima, sono tante le persone che nella giornata di ieri hanno ricordato il grande maestro della musica… “”E’ scomparso Raoul Casadei, vittima del Covid. Se ne va un protagonista della cultura e della identità della nostra terra”. scrive su Twitter Andrea De Maria, deputato Pd eletto a Bologna, ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati. “Viva Raoul sempre!”scrive invece il figlio Mirko Casadei. “E’ veramente con grande tristezza che apprendo della scomparsa di
Raoul Casadei. Con lui se ne va uno straordinario personaggio, un compositore che con grande professionalita’ ha portato in Italia e nel mondo un messaggio musicale profondamente radicato nella tradizione, legato all’allegria e alla voglia di vivere fino a diventare uno dei simboli, un ambasciatore della sua e nostra terra”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha commentato la scomparsa di Raoul Casadeo, comunicata questa mattina. “Voglio esprimere il più sincero cordoglio ai suoi familiari, anche a nome dell’intera comunità emiliano-romagnola. Sono certo che il nostro Raoul continuerà a vivere nella sua musica, e noi non dimenticheremo colui che per noi sarà sempre il Re del liscio”, conclude Bonaccini. Mentre il vicesegretario del Pd Andrea Orlando scrive “È morto Raul Casadeo, un interprete della cultura popolare. Milioni di persone, hanno ascoltato e ballato le sue canzoni. Amato da un’Italia profonda ed umile, spesso nascosta. Le sagre, le feste di piazza, le fiere anche del borgo piu’ sperduto sono stati i luoghi della sua musica”. Mi stringo al dolore della famiglia Casadei in questo triste giorno in cui la musica italiana perde uno straordinario interprete e un autore che ha saputo coniugare tradizione e innovazione in un percorso di grande qualità artistica. Giustamente definito ‘il re del liscio’, Casadei è stato un musicista amato in tutto il mondo che con energia e passione ha fatto ballare intere generazioni portando la tradizione popolare nelle piazze e tra la gente. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo e l’entusiasmo suo e della sua famiglia mi hanno fatto amare ancora di più la sua musica e la Romagna”. Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha ricordato Raoul Casadei. “Ci sono e ci saranno tanti modi per ricordare la figura di Raoul Casadei, ma a me piace pensare a quello che ci ha dato con la sua musica in una vita piena di cose: gioia e allegria”. Così il sindaco di Rimini e presidente di Destinazione Romagna, Andrea Gnassi, ricorda Raoul Casadei in un lungo post su Facebook. Il liscio, scrive ancora Gnassi, “era ed è parte di quello che siamo, a Rimini e in Romagna. Ma Raoul Casadei negli anni Settanta, con la sua contaminazione
pop, lo ha fatto diventare patrimonio popolare di tutto il Paese. Da genere local a passione mainstream, con hit che scalano le classifiche dei dischi italiani più venduti”. Per vedere il video di uno dei suoi brani più celebri cliccare su questo link: https://www.youtube.com/watch?v=_TNK698yF7E *vietata la riproduzione integrale e/o parziale Vaccinazioni over 70 aperta la piattaforma APERTA LA PIATTAFORMA ADESIONI A O VOER 70 La Regione Campania comunica che da oggi è aperta la piattaforma telematica anche per le adesioni alle vaccinazioni riservate ai campani con oltre 70 anni di età. Il link è il seguente:https://adesionevaccinazioni.soresa.it/adesione/citta dino
ATTESTATI DI VACCINAZIONE ON LINE Da oggi è possibile visionare e stampare l’attestato di vaccinazione, accedendo al seguente link: https://adesionevaccinazioni.soresa.it/info/cittadino Lavori al Teatro di Velia Richiesta di accesso agli atti di Pina Ferro Lavori di “recupero e integrazione delle sedute del Teatro di Velia”, la senatrice (commissione Cultura) del Movimento 5 Stelle chiede, al competente Ministero l’accesso agli atti con una nota datata 22 febbraio. E, lo scorso 1 marzo, in una nota ulteriore, diretta in primis al nucleo carabinieri Tpc (Tutela Patrimonio Culturale) di Napoli “ho riassunto, prima di porre nuovi quesiti quanto si conosce (da fonti aperte) circa la ditta esecutrice del contestatissimo intervento di restauro delle sedute della cavea, concesso per affidamento diretto alla “Restauro e Costruzioni Srl” grazie ad una somma urgenza che suscita più di un dubbio. “Si tratta – sottolinea la senatrice penatastellata – di una società a responsabilità limitata con sede ad Eboli la cui attività principale identificata dal codice ateco 200: “Costruzione di edifici residenziali e non residenziali. Non si trova quasi nulla, in rete, circa le attuali pregresse esperienze di questa ditta
che sarebbe nata a maggio 2019 (erede di numerose altre), salvo la richiesta di iscrizione in White list presentata alla prefettura di Salerno il 7 maggio 2020 per l’attività “Noli a freddo di macchinari”. Nel mondo della comunicazione esasperata, dunque, la “Restauro e Costruzioni Srl dei signori Gianino Infante e Natascia Alfano sembra, dunque, tenere alla privacy assai più che alla pubblicità delle proprie competenze e tace soprattutto, delle esperienze nel settore che la ragione sociale menzione per prima: il restauro”. La senatrice Margherita Corrado ricorda anche che le cronache locali citano la “Restauri e Costruzioni” solo a novembre 2019, per segnalare che si è aggiudicata l’appalto della manutenzione del cimitero di Eboli (avendo la meglio sulle altre 57 ditte concorrenti) dove un fratello del contitolare, il commercialista e consigliere comunale Pasquale Infante avrebbe avuto un ruolo di primo piano nello sfruttamento del lavoro degli immigrati clandestini nella Piana del Sele svelato dall’ inchiesta Caporalato della procura di Salerno, mentre la presunta corruzione del sindaco Massimo Cariello da parte di un altro fratello Pierino Infante, già amministratore comunale a sua volta ha concorso all’arresto a settembre 2020, del primo cittadino ebolitano. Un approfondimento si impone a questo punto in tutte le sedi deputate. “Al netto di quanto sopra ho chiesto ai destinatari della nota – aggiunge la senatrice Corrado – quali esperienze “certificate abbia maturato la “Restauro e Costruzioni Srl”, ditta in possesso della categoria Og2 (classifica III -bis) in fatto di restauro di beni culturali e in base a quali presupposti il Rup del progetto ha deciso l’affidamento diretto dei “Lavori recupero integrazione delle sedute del teatro di Velia” proprio alla ditta citata. Dalla direzione generale musei, intanto, a conferma della rinuncia implicita dei vertici amministrativi ad esercitare i propri doveri di indirizzo, direzione, coordinamento e controllo nei confronti degli istituti e luoghi della cultura dotati di autonomia speciale persino quando siano di secondo livello come il Parco di Paestum Velia mi si “rimanda” alla Direzione del parco per ostensione degli
atti prodotti e detenuti da quella che la Direzione generale interpellata non possiede. In aggiunta a quanto inviatomi dal Servizio I della suddetta direzione il 15 febbraio scorso avevo richiesto espressamente di poter vedere: incarico di Rup ad un dipendente amministrativo con il previsto elenco dei requisiti in suo possesso e in più, se carente di qualcuno dei requisiti richiesti, in carica agli affidatari delle attività di supporto Rup; incarico di progettista e direttore dei lavori numero 115 del 15 1 2021; comunicazione del Rup numero 154 del 21 2021; comunicazione incarico di consulenza all’ingegnere Pasquale Trotta che, si legge, “ha verificato il progetto dal punto di vista strutturale”; documentazione prodotta a seguito della attentata ricognizione citata dal dottor Zuchtriegel nella nota del 12 febbraio, dalla quale sarebbero emerse “criticità meritevoli di un intervento immediato” con specifico riferimento alla documentazione schedografica, fotografia e grafica prodotta; copia del progetto grafico, completa per tutte le tipologie di intervento previste nei lavori in oggetto; copia dell’affidamento alla ditta esecutrice e della documentazione fornita da contesta amministrazione per l’esecuzione dei lavori; curriculum della ditta esecutrice “Restauri e Costruzioni Srl”. Vedremo se davvero gutta cavat lapidem, come dicevano i romani, o lo sforzo compiuto per costringere la Pa ad accettare la richiesta di trasparenza che viene dalla società deve intendersi definitivamente fallito”. Inizio zona rossa in Campania: controlli
rinforzati della Compagnia Carabinieri a Salerno La rinnovata “zona rossa” nel territorio campano è stata inaugurata sulla città di Salerno con un servizio di controllo rinforzato della Compagnia Carabinieri. Controlli su tutta la città con dieci equipaggi che hanno posto l’attenzione sulle zone di principale assembramento. Le piazze del centro storico, il lungomare, nonché la zona di Sant’Eustachio e vari punti su Pastena e Torrione sono stati monitorati dai militari, fra cui le stazioni della metropolitana. Controllati circa 60 automotoveicoli e un centinaio di persone, elevando 5 sanzioni per violazioni in materia di Covid. Nelle attività condotte, inoltre, la Stazione Salerno Principale ha rintracciato la pregiudicata 40enne I.F. ricercata per i reati di estorsione e truffa; notificato un provvedimento della Corte d’Appello di Torino, è stata tradotta presso la Casa Circondariale di Fuorni ove sconterà la pena residua di sei mesi e 20 giorni. Volontari e forze dell’ordine al Porto di Salerno
Volontari della Croce Rossa, Forze dell’Ordine e Protezione civile, allertati dalle istituzioni, all’una della scorsa notte, erano presso lo scalo commerciale cittadino in attesa dell’arrivo dei migranti. La presenza degli stranieri era stata segnalata all’interno di un container Arturo Sessa da segretario della Cgil a dirigente del Comune di Castel San Giorgio di Pina Ferro Il rappresentante sindacale della Cgil, Arturo Sessa inserito nella pianta organica del Comune di Castel San Giorgio. Una decisione, inaspettata, quella dell’amministrazione comunale guidata da Paola Lanzara che ha immediatamente scatenato polemiche tra i cittadini. La delibera è stata affissa all’albo pretorio pochi giorni fa. Tra i primi a scendere in campo è il gruppo social “Ultima ora da Castel San Giorgio” che in un post manifesta dubbi e perplessità sulla scelta operata e sulla necessità di dotarsi, da parte del comune di un nuovo dirigente. “Il comune di Castel San Giorgio – si
legge nel post -si è appena dotato, 20 febbraio, di una nuova pianta organica che prevede ben 9 posizioni organizzative, ovvero 9 funzionari/dirigenti. Classificandosi così, come primo comune per numero di dirigenti in tutta la provincia di Salerno. La pianta organica è stata man mano, in questi 3,5 anni, ampliata per compiacere i politici di turno e i grandi elettori di questa maggioranza. Ultimamente è stato reintegrato al comune Arturo Sessa, che era in distacco sindacale e vicinissimo alla pensione, per creargli ad hoc un posto da dirigente del nostro Comune. C’era davvero bisogno di un’altra posizione organizzativa? Tra l’altro affidata a chi non ha mai lavorato? La risposta è assolutamente no. Però il signor Sessa, grande elettore di questa maggioranza, prossimo al pensionamento, ha ben pensato di farsi regalare una pensione d’oro dai cittadini di Castel San Giorgio e l’amministrazione tutta, ad esclusione ad onor del vero dell’assessore De Caro, ha accettato questa onerosa richiesta. Tanto ad Arturo Sessa lo paga Pantalone, mica loro. Un funzionario, oltre al lauto stipendio, percepisce in più tanti soldini, nascosti in vocine del bilancio come premio di funzione, di indennità, raggiungimento degli obiettivi e così via. Premi che vanno ad ingrassare lo stipendio e, se sì è in dirittura di arrivo pensionistico, vanno a garantire una pensione d’oro. Come vedete l’ex sindacalista ha pensato bene di metter le mani su un cospicuo tesoretto. Ora pensate per un attimo, e poi ritornate alle vostre vite, tutto ciò moltiplicato per i funzionari a quanto ammonta a fine anno e da dove vengono prelevati i soldini.Capito il giochetto? Un’altra marchetta elettorale a discapito dei cittadini e per fortuna che erano quelli della casa di vetro, e noi che pensavamo che stavano studiando a come risolverci il problema delle bollette gori. Però fa strano che un lavoratore, un comunista credente, un sindacalista integgerrimo, pensa a se e non ai tanti. L’amministrazione tutta: sono intese anche le opposizioni che stanno zitte e non solo perché si tratta del Sessa ma perché ci son troppe interessenze e allora meglio puntare i fari sul falso litigio per le scuole così il popolo
si distrae”. Cutolo sepolto nel corso della notte Stesso destino del suo “nemico”Fabbrocino Il feretro di Raffaele Cutolo è arrivato poco dopo le 23,15 nel cimitero di Ottaviano, paese del boss della Nuova camorra organizzata, dove è stato sepolto, in nottata, subito dopo la benedizione. Quindi nessuna sepoltura questa mattinacome era trapelato in un primo momento. Ad attendere la bara, scortata dalle forze dell’ordine, c’erano la moglie Immacolata Iacone e la figlia Denyse, che si erano recate a Parma, dove è morto il boss detenuto in regime di 41 bis. Immacolata e la figlia sono state raggiunte nel cimitero dal fratello e la sorella di Cutolo, Pasquale e Rosetta, e da pochi altri parenti, per un totale di dodici persone ammesse alla benedizione del feretro. La strada che porta al camposanto è stata chiusa per motivi di ordine pubblico fino a questa mattina. Nello stesso cimitero è sepolto anche Mario Fabbrocino, boss dell’omonimo clan, e promotore della Nuova Famiglia, nata in contrapposizione alla Nco di Cutolo. Fabbrocino morì a 76 anni nel 2019 in un ospedale di Parma, dove era detenuto all’ergastolo, e fu sepolto poi ad Ottaviano. La Questura di Napoli, che ha vietato i funerali pubblici, ha disposto un massiccio servizio d’ordine, che esclude anche l’impiego della Polizia locale. Il sindaco di Ottaviano, Luca Capasso, ha firmato un’ ordinanza di chiusura al traffico, dalla mezzanotte, di via Vecchia Sarno, la strada che conduce al cimitero,presidiata dalla Polizia. A benedire la salma del fondatore della Nco è stato il parroco della chiesa di San Michele, don Michele
Napolitano, che da una decina d’ anni compie il suo ministero ad Ottaviano e non ha conosciuto il boss. Nella piccola cappella posta all’ ingresso del cimitero, che sorge fuori città, nei pressi della frazione di San Gennariello, possono entrare al massimo 20 persone. Ma gli ammessi alla breve cerimonia, senza celebrazione della Messa, erano molti in meno. Da Parma sono ripartite nel pomeriggio, insieme al feretro, scortato dalle forze dell’ ordine, la moglie di Cutolo, Immacolata Iacone, 53 anni, e la figlia Denyse, 13 anni, avuta con l’ inseminazione artificiale. Hanno potuto vedere la salma ieri mattina, prima dello svolgimento dell’ autopsia disposta dal sostituto procuratore Ignazio Vallardi, che si è svolta nell’ Istituto di Medicina legale dell’ Ospedale Maggiore di Parma. Ad Ottaviano, dove risiede ancora la sorella maggiore di Cutolo, Rosetta, di 84 anni, sono apparsi manifesti a lutto, firmati dai familiari, tra cui il fratello minore, Pasquale, in passato coinvolto in inchieste, ma in posizione defilata rispetto al clan. Il linguaggio dei manifesti è quello di rito, con una sgrammaticatura: “all’età di 79 anni serenamente – è scritto nel testo – si è spento la cara esistenza di Raffaele Cutolo, detto ‘e Monache” , un soprannome, questo, attribuito ai componenti della famiglia dell’ fondatore della Nco, e che apparteneva già al padre. “A causa dell’ emergenza Covid- aggiunge il manifesto – si dispensa dalle visite”. Un altro manifesto funebre è stato fatto affiggere dai nipoti. Un destino parallelo, accomuna fino alla morte Raffaele Cutolo al suo nemico Mario Fabbrocino, boss dell’ omonimo clan di San Giuseppe Vesuviano, ed esponente della “Nuova Famiglia” che fece uccidere nel 1990 a Tradate, in Lombardia, dove si trovava al soggiorno obbligato, l’ unico figlio del capo della Nco, Roberto, 28 anni, in un agguato che avrebbe coinvolto anche elementi della ‘ndrangheta calabrese. Fabbrocino, che aveva perso a propria volta un fratello 10 anni prima per mano di Cutolo, fu condannato all’ ergastolo, e mori” in carcere anche lui a Parma, nel 2019. Fu sepolto ad Ottaviano davanti a pochi intimi alle sei di mattina. I manifesti funebri apparvero a
tumulazione avvenuta. Il Masterplan della discordia, Alfieri e le minacce di dimissioni di Pina Ferro “Lo spirito di collaborazione ricambiato con la tracotanza”. E’ il messaggio che il sindaco Franco Alfieri invia ad un assessore regionale di Vincenzo De Luca. Il primo cittadino di Capaccio Paestum, Alfieri (Pd), minacciò di dimettersi da consigliere del governatore della Campania De Luca per il Masterplan costa di Salerno, se non fossero state accolte le sue obiezioni e le sue istanze a proposito di una “delibera” della Regione Campania. La notizia è stata riportata su Giustizia di Fatto, la news letter del giovedì riservata algli abbonati de Il Fatto Quoridiano. Fu l’assessore all’Urbanistica, Bruno Discepolo, a ricevere da Alfieri l’sms di fuoco. In quei giorni il cellulare di Alfieri era intercettato nell’ambito delle indagini sul signore delle ambulanze e delle pompe funebri della piana del Sele, Roberto
Squecco. L’sms di Alfieri a Discepolo risale alle 20.39 del 14 novembre 2019, e riceve risposta alle 8.12 del mattino successivo. Sono rintracciabili nelle carte depositate dalla Procura di Salerno al Riesame, chiamato a decidere sull’arresto di Squecco e della moglie, Stefania Nobili, ex consigliera di maggioranza di Alfieri. Stefania Nobili si e ̀ dimessa pochi giorni dopo l’esecuzione della misura cautelare ed e ̀ stata surrogata. Alfieri: “Ho avuto l’ultima versione della delibera. Se e ̀ quella domani stesso non solo mi dimetto da consigliere del presidente ma non sottoscriverò neanche il protocollo di intesa per il comune di Capaccio Paestum. Lo spirito di collaborazione ricambiato con la tracotanza”. Discepolo: “Ho letto ora il tuo messaggio, non capisco cosa sta succedendo. Chiamami appena puoi”. La tensione di Alfieri era concentrata sui dettagli del protocollo di intesa tra la Regione Campania e i comuni della costa campana per la rigenerazione e valorizzazione del Litorale Salerno Sud. Il protocollo riguardava i territori dei comuni di Agropoli, Battipaglia, Bellizzi, Capaccio – Paestum, Castellabate, Eboli, Pontecagnano – Faiano. Alfieri e ̀ il sindaco di Paestum e dal 2007 al 2017 fu sindaco di Agropoli. I progetti in discussione ricadono nel “cuore” del suo consenso politico ed elettorale. Il protocollo fu poi sottoscritto, e presentato pochissimi giorni dopo, il 19 novembre 2019, nella sala “De Sanctis” di Palazzo Santa Lucia a Napoli. Presenti De Luca, Discepolo, Alfieri e i sindaci e delegati dei comuni interessati. La “minaccia” di dimissioni era subito rientrata. Premio di laurea “Patrizia
Reso, Partigiana della memoria”, al via la prima edizione Patrizia Reso, una donna in grado di attraversare il mondo in tutti i suoi aspetti, spendendo tutte le sue energie per colmare di affetto gli altri, a partire dalla sua famiglia volutamente numerosa. Da sempre impegnata per l’affermazione dei diritti inalienabili tutelati dalla Costituzione, in particolare quelli delle donne, per il riconoscimento dell’acqua come “bene comune”, per la tutela delle persone con diversa abilità. Attraverso la fatica di ricerche minuziose è riuscita a restituire alla memoria collettiva i nomi di partigiani dimenticati (nel volume “La storia ignorata”),delle vittime di tragedie (nel libro “Senza ritorno”),di donne pioniere nel mondo del lavoro e in particolare nel cinema(nell’opera “Tracce metelliane di Elvira Coda Notari”, prima donna regista italiana); ha raccontato la condizione di subordinazione delle donne (in “Fotografie a colori e in bianco e nero”) e la miseria e lo sfruttamento dei bambini (nel suo “Bambini nel mondo”); ha fatto riemergere un tratto di storia ormai lontano, quello di Cava de’Tirreni, la sua città, che durante il ventennio fascista fu sede di confinati politici (nel libro “Il fascismo e Cava città di confino”).Da iscritta all’ANPI prima e poi da Presidente della sezione di Cava de’ Tirreni ha interpretato al meglio il ruolo di testimone della libertà ed il ripudio di ogni forma di dittatura, tutto ciò, senza mai far venire meno la propria figura di figlia, moglie, madre e nonna. Per questi motivi e tanti altri, la sua famiglia ha deciso di istituire il Premio di Laurea “Patrizia Reso Partigiana della Memoria”.
Il premio è rivolto a studenti universitari di area umanistica e giuridico-economica, laureandi o che abbiano conseguito la laurea massimo nei due anni antecedenti il bando. Le tesi dovranno riguardare gli ambiti di interesse affrontati da Patrizia nei suoi libri, così da mantenere alta l’attenzione su tematiche per le quali si è sempre impegnata; affinché non sia trascurato lo studio, la diffusione e il rafforzamento dei principi di libertà, di uguaglianza, di democrazia, giustizia sociale e unione fra i popoli. Lucio Senatore e i figli Simone Lucio, Claudio, Silvia e Donatella Senatore, nell’istituire il premio si impegnano a destinare al vincitore la somma di € 500,0)0, al netto di eventuali ritenute fiscali. La commissione che anno per anno individuerà la Tesi da premiare sarà formata da: un rappresentante della famiglia; un rappresentante del Comune di Cava de’Tirreni; dai professori dell’Università degli studi di Salerno Alfonso Conte e Marco Galdi e dal già prof. Franco Bruno Vitolo; da un rappresentante indicato dell’Associazione giornalisti “Cava – Costa d’Amalfi; da un rappresentante indicato dall’Anpi. Il giudizio della Commissione sarà inappellabile. Il premio di laurea sarà consegnato nell’ambito di una cerimonia pubblica che si terrà il 23 ottobre di ogni anno a Cava de’ Tirreni. Le candidature dovranno essere presentate entro il mese di luglio, corredate da una copia inviata su supporto informatico della tesi di laurea all’indirizzo e- mail lucsen54@gmail.com. I commissari si riuniranno nel successivo mese di settembre, dopo aver letto in via autonoma i lavori presentati, per decidere collegialmente chi premiare. Il laureato o laureando premiato dovrà consegnare, all’atto della premiazione, in duplice copia rilegata la propria tesi
di laurea, in modo che una copia sia consegnata alla Famiglia Senatore ed una seconda copia sia conservata in apposito fondo della Biblioteca Comunale di Cava de’ Tirreni. Il Comune di Cava de’Tirreni potrà utilizzarne il contenuto per i propri scopi istituzionali citandone la fonte.
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