Alfonso Pellegrino accusa un malore mentre passeggia, dramma della solitudine e diritti negati
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Alfonso Pellegrino accusa un malore mentre passeggia, dramma della solitudine e diritti negati di Erika Noschese La dignità di una persona calpestata da regole blande di un governo, nazionale e di riflesso locale, che non rispetta le esigenze e i bisogni di una comunità e che, soprattutto non tiene conto di patologie gravi. La storia di Alfonso Pellegrino, cittadino cavese di 63 anni non è solo il dramma della solitudine ma della mancanza di interlocuzione in una filiera istituzionale che dovrebbe anteporre il bene di ogni singolo cittadino. Percettore del reddito di cittadinanza, Pellegrino viene contattato dai cosiddetti navigator: per lui è pronto un lavoro, in villa comunale. Le sue condizioni di salute non gli consentono di accettare ma qui scatta l’avvertimento: senza lavoro non ci sarà più il sussidio disposto dal governo giallo verde. Il 63enne cavese si trova costretto ad accettare. Come se non bastasse, durante una passeggiata accusa un malore e si accascia al suolo; durante la caduta si provoca delle fratture importanti ma qualcuno tra i presenti gli consiglia di non chiamare il 118. Così, viene accompagnato in ospedale ma i medici del pronto soccorso non si accorgono delle fratture e lo dimettono. Contro la sua volontà. Alfonso Pellegrino vive da solo, a casa non c’è nessuno pronto ad accoglierlo e a badare a lui e, ingessato, sarebbe impossibilitato anche a prepararsi da mangiare. L’uomo, durante la caduta, ha infatti riportato la frattura dell’omero e del metatarso, costringendolo quasi all’immobilità. L’uomo, non avendo familiari da contattare, è stato costretto a restare in pronto soccorso per 24 ore circa ma nessuno si è preoccupato per lui, né medici né personale
infermieristico. Ad intervenire il Cad, attraverso la presidente Sonia Senatore che fin da subito si è attivata per provare a risolvere il problema e trovare una soluzione concreta. “Queste sono le risposte al cittadino che mancano e di cui la politica perde appeal e si diserta dal seggio elettorale”, ha infatti dichiarato la Senatore. L’uomo è stato accompagnato a casa dal settore Politiche Sociali del Comune di Cava de’ Tirreni che gli ha lasciato una busta di mozzarelle per il pranzo, senza occuparsi realmente dell’uomo che, proprio a causa della caduta, dovrebbe recarsi dal suo medico di famiglia e sottoporsi agli accertamenti del caso. Flai-Cgil, ‘riassunta delegata licenziata per ritorsione’ Aveva fumato una sigaretta fuori dall’area riservata all’esterno dello stabilimento in cui lavorava: con questa motivazione il 21 novembre 2019 una lavoratrice, delegata sindacale della Flai-Cgil Salerno, fu licenziata “per giusta causa” dalla direzione aziendale dello stabilimento Ortoromi di Bellizzi, in provincia di Salerno. Oggi, a distanza di due anni dal fatto, il Tribunale di Salerno, sezione Lavoro, con sentenza del 30 settembre 2021, pronunciata dal giudice del lavoro, Michela Doronzo, ha reintegrato la donna. Lo rende noto la Flai-Cgil. “Il licenziamento e’ stato dichiarato nullo per insussistenza del fatto materiale contestatole e per la natura ritorsiva del licenziamento stesso perche’ – spiegano gli avvocati Rita Salzano e Giuseppe Lambiase, nominati dalla
Flai-Cgil Salerno che ha sostenuto la lavoratrice nella battaglia legale – il reale motivo che ha determinato il recesso datoriale e’ da individuarsi nella volonta’ dell’azienda di liberarsi della dipendente che per prima aveva rivendicato i propri diritti rivolgendosi al sindacato”. “Dopo due anni di battaglia legale – ha affermato il segretario generale Flai-Cgil Salerno, Alferio Bottiglieri – finalmente un giudice ha cristallizzato una verita’ che noi sapevamo essere l’unica fin dall’inizio: la nostra delegata fu licenziata per la sua attivita’ sindacale all’interno dello stabilimento e non per aver semplicemente violato l’area riservata ai fumatori. Con questa sentenza – aggiunge Bottiglieri – si stabilisce, una volta di piu’, che fare attivita’ sindacale, difendere i diritti e le tutele di lavoratori e lavoratrici, non puo’ e non deve essere motivo per un licenziamento per giusta causa. Auspichiamo adesso che la lavoratrice rientri quanto prima al proprio di posto di lavoro, tornando a ricoprire mansioni e funzioni svolte fino alla data del suo ingiusto ed illegittimo licenziamento, e siano ripristinate corrette relazioni sindacali”. Tofalo (M5s), con elezioni e’ nato laboratorio politico “Sono tornato, dopo le amministrative, all’attivita’ parlamentare e in questa delicata fase credo sia opportuno fare una riflessione piu’ ampia e ringraziare qualcuno”. Cosi’ il deputato del Movimento 5 Stelle, Angelo Tofalo: “Grazie prima di tutto a questo fantastico gruppo del Movimento che a Salerno abbiamo rigenerato e costruito sul territorio. Sono certo che in futuro continuera’ a dare grandi soddisfazioni. Lavoratori, professionisti, commercianti, dipendenti pubblici,
piccoli imprenditori, medici, ingegneri, avvocati, insegnati e giovani studenti, tutti mossi da un solo obiettivo, quello di migliorare la nostra comunita’. Sono certo che Catello e Claudia faranno un lavoro incredibile e avranno un supporto concreto da parte di tutto il gruppo. Io per queste 32 persone ci saro’ sempre”. Tofalo: “A livello Italia, possiamo dircelo con estrema sincerita’, non ci sono stati risultati esaltanti e arrivare al 16,76 percento, secondi come sindaco e come coalizione, dietro una vera corazzata, con Elisabetta Barone (11479 voti) e 7 liste civiche (10023 voti), e’ stato davvero un risultato incredibile. Voglio ringraziare Elisabetta, oggi consigliera comunale, per aver condotto questa campagna elettorale con compostezza e grande equilibrio, sono piu’ che certo che fara’ molto bene in Comune e che continuera’ a maturare tanta esperienza politica”. Tofalo ha proseguito: “Voglio poi ringraziare i protagonisti delle altre 6 liste, a partire da Oltre, i cui consiglieri uscenti, Leonardo Gallo, Donato Pessolano (rieletto) e Corrado Naddeo (rieletto), hanno fatto una scelta importante e si sono impegnati coerentemente a costruire un’alternativa al sistema. “Semplice Salerno, Primavera Salernitana”, la lista principale di Elisabetta supportata dagli On. Salvatore Forte ed Andrea De Simone. La lista “Davvero Ecologia e Diritti”, organizzata da Michele Ragosta e trainata da un altro consigliere uscente Giuseppe Ventura, un vero “trattore” che continuera’ a lavorare e ad impegnarsi con tutti noi. La lista “Salerno Citta’ Aperta” costruita dal collega Federico Conte, composta da persone di spessore e qualita’ assoluta. La lista “Salerno in Comune”, guidata da Gianluca De Martino che racchiude la forte esperienza associativa sul territorio. Infine la mia lista preferita “Onda Salernitana – Waves”, un gruppo di giovanissimi di cui sono certo sentirete parlare sempre di piu’ in futuro”
De Luca, M5S non determinanti “Per le comunali a Napoli è stata scelta la linea della Regione, partire dalla coalizione regionale aggiungendo i 5 Stelle che non sono determinanti né qui né tantomeno che mai in Italia”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervenuto al teatro Bellini ad un’iniziativa pubblica. “A Milano sono il 2,9%, a Bologna più o meno, Torino 8-9% con sindaco uscente – ricorda De Luca -. A Salerno vinciamo senza i 5 Stelle, in Calabria perdiamo. In vista delle politiche qualche coalizione la dobbiamo mettere in piedi”. Salernitana, Ribery è l’ago della bilancia di Marco De Martino Con la sosta per gli impegni delle nazionali, è tempo di primi bilanci in serie A. La prima parte del campionato se n’è andata e l’equilibrio, soprattutto nelle posizioni di coda, regna sovrano. Dieci squadre racchiuse in soli cinque punti compongono la parte destra della graduatoria, quella della bagarre salvezza. La Salernitana, dopo il primo successo stagionale ottenuto ai danni del Genoa, è salita per la prima volta sul treno, riuscendo addirittura a lasciare per la prima volta l’ultima posizione, ora occupata dal Cagliari. La compagine di Fabrizio Castori, nell’arco di queste prime sette giornate, è stata protagonista di una vera e propria
metamorfosi tecnica e tattica. Nei primi tre turni i granata sono sembrati ancora con la testa alla serie B, nelle successive quattro hanno invece cambiato letteralmente volto, sia nei numeri che nelle prestazioni. Questa trasformazione ha un nome e cognome: Franck Ribery è stato l’autentico ago della bilancia che ha reso la Salernitana una squadra in grado di competere anche in serie A. INIZIO HORROR Come detto, la Salernitana che ha esordito in serie A aveva ancora una mentalità da squadra operaia di categoria inferiore. Un gruppo che era pervaso da un timore reverenziale che ne tarpava le ali e lo portava a commettere errori tanto macroscopici quanto decisivi. A Bologna il primo esempio: avanti nel risultato a 13’ dalla fine, la Salernitana ha consentito il ritorno dei felsinei, apparsi tutt’altro che irresistibili, grazie agli errori individuali in marcatura, sia su azione che sui calci piazzati. Contro la Roma ed il Torino sono arrivati due umilianti 4-0, entrambi maturati nella ripresa dopo una strenua ma inutile difesa in trincea durante i primi 45’. Undici gol incassati in sole tre partite e zero punti in classifica sono i numeri che certificano la falsa partenza della Salernitana. Poi, dal turno successivo, l’innesto dal 1’ di Ribery ha, di fatto, cambiato le carte in tavola. CON FR7 RINASCE LA SPERANZA Dopo lo spezzone disputato a Torino a giochi pressoché fatti, Franck Ribery è stato inserito nell’undici titolare nella proibitiva sfida interna contro l’Atalanta. Per far posto al fuoriclasse francese, Castori ha modificato modulo, passando ad un 3-4-1-2 molto più propositivo. A cambiare però diametralmente è stato l’atteggiamento della squadra. Da timida ed impacciata, la Salernitana si è trasformata in spavalda e feroce al cospetto di un avversario, gli orobici di Gasperini, tra i più quotati in serie A. La Salernitana, prima del gol beffa di Zapata nel finale, ha accarezzato la vittoria negata solo dal palo colpito da Obi. Contro il Verona c’è stato il successivo passo in avanti, con una doppia rimonta nata non soltanto dalla spinta emotiva ma anche da trame di gioco ed occasioni da gol molto più frequenti ed incisive. Il primo punto con gli
scaligeri non ha avuto seguito nel turno successivo contro il Sassuolo ma anche a Reggio Emilia, nonostante l’assenza di Ribery, la Salernitana è stata capace di tenere sulle spine l’avversario sfiorando ripetutamente il gol del pareggio che avrebbe senz’altro meritato. Contro il Genoa è storia recente. La Salernitana si è castorizzata, ha tratto il massimo nonostante la leggera flessione sotto il profilo della pericolosità offensiva, capitalizzando tre punti vitali che ne hanno riacceso la speranza. Ed anche i numeri testimoniano la crescita progressiva dei granata: solo quattro reti subite in quattro gare (meno della metà nonostante una gara in più rispetto alle prime tre), tre gol fatti (uno in più rispetto alle prime tre) e quattro punti conquistati (a fronte del misero zero nelle prime tre). L’effetto Ribery c’è stato e, paradossalmente, ha inciso più sulla difesa che sull’attacco. Proprio quello offensivo è ora il reparto che va rivitalizzato. ASPETTANDO SIMY Gondo, Bonazzoli e Djuric hanno tutti timbrato il cartellino, anche se solo una volta. Ora si attende al varco Nwanko Simy, ingaggiato dalla Salernitana proprio con l’intenzione di regalare a Castori un bomber capace di andare in doppia cifra e trascinare a suon di gol la squadra granata alla salvezza. Finora il nigeriano ha deluso ma attenzione con le sentenze anticipate. Anche a Crotone, nella straordinaria passata stagione in cui ha raggiunto quota 20 gol in classifica marcatori, Simy ha cominciato a rilento. Nelle prime dodici giornate, infatti, l’attaccante nativo di Lagos mise a segno soltanto tre reti, che peraltro portarono in dote al Crotone solo un punto. Da gennaio in poi Simy ingranò le marce alte, riuscendo nel proprio exploit personale ma non in quello di squadra. Morale della favola: Simy, fisiologicamente, ha bisogno di tempo per trovare la forma migliore e (ri)trovare la via del gol. La Salernitana, dal canto suo, non può far altro che attendere che ci riesca, al più presto possibile.
Sanges: “I commercialisti saranno attenti osservatori della prossima riforma fiscale” di Monica De Santis “Noi come commercialisti auspichiamo al più presto che vengano riattivata la possibilità di svolgere le elezioni perché per la professione questo è un momento molto delicato e molto importante, abbiamo bisogno di una governance, sia a livello nazionale che a livello provinciale stabile”. Così Antonio Sanges, membro del comitato scientifico dell’AMC, Associazione Nazionale commercialisti, in merito alle elezioni nazionali e provinciali per il rinnovo del consiglio dell’ordine dei commercialisti, bloccate dopo un ricorso al Tar. “I dottori commercialisti sono sempre in prima linea a difesa del contribuente e a difesa delle aziende, quindi, è fondamentale che la nostra governance detti delle linee guida per poter affrontare un momento molto delicato che è quello che stiamo vivendo attualmente, ovvero del post pandemia. Non si deve dimenticare ne sottovalutare l’importanza dei commercialisti in questo momento. Siamo sempre stati una figura presente, puntuale e precisa anche nei vari adempimenti che lo Stato ha proposto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, dal Decreto Cura Italia all’ultimo Decreto Ristori”. Sui candidati a livello provinciale Sanges spiega… “A livello provinciale, qui a Salerno, abbiamo tre liste, che si sono presentate e tutte quante propongono validi programmi e validi professionisti. Presumo che le intelligenze riusciranno a prevalere sui colori delle liste e chiunque vincera sicuramente porrà in essere strategie significative e potenziamenti per far comprendere ancora di più al territorio
l’importanza della figura del commercialista, che in un momento di criticità aziendale come questa è sempre in prima fila per difendere quelli che sono gli interessi e gli elementi di riferimento aziendale”. Si sta assistendo anche ad una straformazione della figura del commercialista? “Esatto il dottore commercialista non sarà più soggetto principale, attivo per quanto riguarda il processo tributario, o visto di conformità, ma si sta ritagliando un ruolo di specializzazione per quanto riguarda la nuova normativa sulla crisi di impresa. Quindi come dice lo slogan pubblicitario del Consiglio Nazionale grazie a queste elezioni saremo sempre di più attenti osservatori della prossima riforma fiscale, perché la nostra professione è efficiente ed efficace a tutelare il bene comune delle imprese locali e nazionali”. Crede che si voterà prima della fine dell’anno? “Mi auguro che il buon senso della categoria prevalga e si riesca a votare entro la fine del dell’anno. Attendiamo quelli che sono i risvolti del ricorso al Tar e poi speriamo di andare al voto. Ripeto è fondamentale e di vitale importanza rinnovare la governance a livello provinciale, regionale e nazionale anche in virtù del nuovo piano di resilienza, noi dobbiamo essere attori principali in questo momento di trasformazione post lockdown per far ripartire l’Italia”. Gerardo Botti: “Ecco la mia cura per far rifiorire Sessa Cilento” di Monica De Santis Eletto con il 53,37% dei consensi il dottor Gerardo Botti,
figlio del dottor Pasquale Botti (per 28 anni sindaco di Sessa Cilento) è il nuovo sindaco di Sessa Cilento, suo paese natale dove è tornato da meno di un anno, ovvero da quando è andato in pensione da direttore scientifico dell’istituto Pascale di Napoli. All’indomani della sua elezioni il dottor Botti, commenta così i mesi di campagna elettorale, che proprio facili non sono stati… “E’ stata campagna elettorale molto combattuta, un po’ aspra e devo dire la verità non pensavo, forse perchè mi immaginavo una campagna elettorale tranquilla come è tranquilla la vita che si vive in questi piccoli centri del Cilento, ed invece non è stato così, ho conosciuto un’altra parte dei miei concittadini che non avevo avuto la fortuna di conoscere”. E questo l’ha un po’ delusa oppure le ha fatto capire che a Sessa Cilento si aveva un po’ paura di un cambiamento? “Forse la mia figura ha fatto un po’ paura, perchè abbiamo di fatto lavorato su una lista di programma che ha visto coinvolti molto i giovani. Tra questi due donne molto attive. E forse questo è un fatto insolito, visto che abitualmente le liste che si fanno nei piccoli comuni non sono mai liste pro il paese, ma sono sempre liste che si fanno contro l’uscente e così via”. Ha pesato secondo lei la figura di suo padre nella sua elezione? “Penso proprio di si, anche se di fatto, la mia candidatura è stata un qualcosa che viene da dentro. Questo senso di attaccamento alle origini che aumenta nel corso degli anni. Le dico la verità, quando io studiavo e ho fatto la professione di ricercatore e medico, diceva sempre di interessarmi poco della politica altrimenti mi avrebbe distratto dagli altri obiettivi. Ho deciso quando ho fatto la domanda di preavviso di pensione ed ho scelto di trasferirmi nella mia terra natia”. Parlando ad un medico viene spontaneo chiederle quale sarà la sua cura per Sessa Cilento? “La cura è riassunto in breve ma sostanzioso programma che non si impernea su qualcosa di impossibile da realizzare, ma di fatto sulla valorizzazione dell’esistente. La priorità è comunque quella di risvegliare gli entusiasmi presenti sul territorio che sono un po’ repressi. Altro punto del nostro programma è quello di partire dalle persone intese
come singoli individui per raggiungere e condividere insieme le stesse finalità che sono opportunità di sviluppo economico. Quindi lavoreremo molto sul lavoro, sulle attrattive, sulla riscoperta dei beni culturali che possano diventare un volano e attirare turisti. Raforzare il legame tra abitanti, associazioni, terzo settore ed istituzioni. Magari avere questo aspetto consociativo anche con i comuni limitrofi, ai quali ho già bussato ed ho trovato ampio consenso. Condividere con i comuni limitrofi queste modalità di sviluppo sicuramente aiuterà a far crescere non solo il nostro comune, ma tutte le comunità che sono alle falde del Monte Stella. Poi massima attenzione per le famiglie con la creazione di micro nidi e di sostegno alle persone anziane. E soprattutto ascoltare attraverso uno sportello di ascolto e supporto psicologico quelle che sono le vere esigenze, le istanze e le problematiche che possono avere i nostri cittadini”. Insomma c’è tanto da fare? “Non abbiamo pensato a costruire le Torri Gemelle ma a valorizzare l’esistente, il territorio, l’ambiente la riconversione energetica. Questi sono i notri obiettivi, lavorare su quello che abbiamo già, e incentivare i giovani che sono il nostro futuro. Ecco perchè abbiamo pensato anche a degli scambi internazionali finanziati dall’unione Europea che ci permetta di dar loro occasioni importanti”. Si lavorerà anche sulla viabilità? “Soprattutto su quella, siamo in attesa di quei finanziamenti che dovrebbero essere stanziati proprio per i centri come il nostro, che sono negli anni rimasti orfani di un turismo importante perchè mal collegate”. Lei è un medico e conosce bene l’esigenze delle persone. Spesso si è parlato della difficoltà di chi vive nei comuni dell’entroterra cilentano ad avere una buona assistenza medica perchè troppo lontani dai centri più grandi. La sanità sarà in primo piano nel suo mandato? “Penso proprio di si. Perchp attraverso la collaborazione con le associazioni già esistenti abbiamo previsto un servizio di ambulanza attivo 24 ore su 24, che non sia soltando l’ambulanza del nostro comune ma anche dei paesi limitrofi. Dobbiamo poi rafforzare l’assistenza domiciliare per gli anziani. E poi creare un
centro diagnostico di prevenzione sul territorio, e di questo ne ho parlato già con il direttore generale dell’Asl di Salerno, che possa essere d’aiuto a tutte le necessità che le persone, soprattutto anziane, hanno bisogno. Poi potenziare, il servizio domiciliare di assistenza medica” I giocatori della Salernitana parteciperanno all’apertura del club in ricordo di Loris di Monica De Santis Domani 8 ottobre inaugura il club dal “Presidente” in memoria di Loris Del Campo, il giovane tifoso della Salernitana morto durante i festeggiamenti della promozione in serie A. Il club voluto fortemente dagli amici di Loris e dal fratello, punta a diventare un punto d’incontro per tutti coloro che hanno conosciuto, apprezzato ed amato il giovane tifoso. L’appuntamento, per il taglio del nastro è alle 19:30, in Via Sorelle Vigorito 13 (Zona Campo De Gasperi). Per l’occasione è stata confermata la presenza di una delegazione della Salernitane con 3 calciatori ed ancora una delegazione di tutti i club ultras granata, che per un giorno si ritroveranno tutti insieme per ricordare un ragazzo che come loro viveva per la Salernitana. “Ringrazio tutti gli amici e tifosi granata che hanno aderito a questo progetto in memoria di Loris, – afferma Alessio del Campo, fratello di Loris e tra i Fondatori del club – per me domani si realizza un sogno nato da una promessa fatta a mio fratello, nel giorno del suo funerale. Il nostro intento è portare la sua euforia nella Curva Sud con tutti i nostri amici di sempre. Loris era un
ragazzo solare, sempre allegro, sorridente. E la sua allegria la portava anche in curva, ad ogni partita della Salernitana, quella stessa allegria che adesso io ed i suoi amici vogliamo continuare a portare allo stadio. L’euforia di Loris non deve mancare, non deve finire con la sua morte, ma anzi dovrà essere sempre presente, solo così il ricordo di mio fratello resterà sempre vivo nel cuore di tutti noi. L’invito, – conclude Alessio – è esteso a tutti i tifosi della Salernitana. Spero che siano davvero tanti quelli che domani verranno all’inaugurazione del club del Presidente, io vi aspetto tutti ed anche Loris!”. Giuseppe Perillo: “Rivisitiamo la pneumologia, facciamo emergere il sommerso” di Monica De Santis Sarà il Reginna Palace Hotel di Maiori ad ospitare la decima edizione della vetrina biennale della pneumologia denominata “Pneumo-Campania” che si terrà da oggi fino al prossimo 9 ottobre. Il Congresso, organizzato dall’U.O.C. di Pneumologia dell’A.O.U. di Salerno, diretta dal professor Sergio Poto e dalla Cattedra di Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università di Salerno, diretta dal professorAlessandro Vatrella, ha già registrato molte adesioni da parte di medici provenienti da tutta la regione e, come di consueto, anche quest’anno, si connoterà per la partecipazione di moderatori e relatori di riconosciuta e validata competenza, nonché medici
di famiglia, specialisti, provenienti da tutta Italia. Il titolo del Congresso “Rivisitiamo la Pneumologia – Facciamo emergere il sommerso” conferma la sua “mission” ovvero favorire la proficua collaborazione e sensibilizzazione degli specialisti coinvolti nelle dinamiche assistenziali nel comprendere i nuovi ambiti della moderna medicina respiratoria. Primari e cattedratici tratteranno, nell’ambito della tre giorni del meeting, le varie patologie respiratorie: ostruttive, infettive, allergiche, neoplastiche, interstiziali, per rispondere alla continua domanda di aggiornamento ed alle necessarie molteplici sinergie da mettere in campo per curarle. 8 sessioni scientifiche, 4 letture magistrali, 80 Faculty, 3 laboratori con parte teorica e parte pratica, curati da tutor qualificati sono i “capitoli strutturali” di Pneumo-Campania 2021 che è stato accreditato presso il Ministero della Salute quale evento formativo, per la concessione di 16 crediti ECM. “Mi piace evidenziare – spiega il professor Giuseppe Perillo, presidente di Pneumo- Campania, già direttore della Struttura Complessa di Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’AOU “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno” – che da sempre il nostro obiettivo è di mettere al servizio del cittadino, un comune patrimonio di esperienze e di conoscenze, perseguendo l’alleanza tra pneumologi, farmacisti, infettivologi, microbiologi, immunologi, medici di medicina generale, specialisti e tutti coloro che sono coinvolti nella ricerca e nella gestione delle malattie respiratorie. Vogliamo e dobbiamo essere pronti per una offerta sanitaria adeguata ai bisogni individuali dei cittadini, attraverso una capillare diffusione di informazioni sulle patologie che interessano l’apparato respiratorio, considerando che hanno una altissima incidenza e che soprattutto il tumore al polmone è la prima causa di morte nei Paesi industrializzati ed in costante aumento in Italia.” – conclude Perillo Proprio per l’alta valenza dei contenuti scientifici, sociali e culturali, nelle passate edizioni, a Pneumo-Campania è stata attribuita l’ambita “Medaglia del Presidente della Repubblica” da parte
dei Presidenti Ciampi e Napolitano; così come memorabili sono state le “ Lectio Magistralis” del cardinale Ersilio Tonini e quella del prof. Holgate . Fedele alla sua “storia”, anche in questa edizione Pneumo-Campania, con la segreteria organizzativa di Top Congress & incentive travel s.r.l, non distoglie lo sguardo dall’attualità e dalla pandemia in atto ed infatti ha dedicato una sessione all’infettivologia, con l’intervento, tra gli altri, del prof. Roberto Parrella, direttore UOC Malattie Infettive e Respiratorie dell’Ospedale Cotugno di Napoli, su “Covid e polmone”. Pnrr: Cozzolino, enorme flusso di risorse pubbliche verso Italia e il mezzogiorno “Nei prossimi anni avremo un flusso di risorse pubbliche verso l’Italia e verso il Sud come mai accaduto nella storia recente del Paese, in un arco di tempo che coprirà quasi un decennio: c’è il PNRR, ci sono i fondi strutturali e poi il bilancio comunitario. Inoltre c’è la vecchia programmazione da completare, per cui ci sono anche parecchi miliardi da investire: in Europa c’è preoccupazione sulla capacità di spendere in maniera adeguata queste risorse, quindi l’UE sarà molto esigente sui piani operativi, sulla governance, sulla concretezza degli indirizzi”. Lo ha detto Andrea Cozzolino, europarlamentare con delega ai fondi europei, nel corso del forum “Progettazione e gestione dei fondi europei” promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presieduto da Vincenzo Moretta. “Tutte le amministrazioni nazionali, regionali e locali devono sviluppare al più presto una capacità di programmazione, spesa
e attuazione: le nuove sfide rappresentano l’occasione per migliorare i percorsi esistenti e per consolidare lo stretto rapporto con tutti i soggetti interessati all’attuazione di politiche ed all’uso delle risorse pubbliche, nazionali e comunitarie”, ha evidenziato Moretta, intervenendo a margine del forum. Nel corso dell’incontro è stato inoltre presentata la quarta edizione del corso dell’Ordine dei commercialisti in “Progettazione e gestione dei fondi europei”. “Nei prossimi anni arriveranno tanti fondi per i quali occorrono progetti seri, sani e sostenibili”, ha sottolineato Liliana Speranza, direttrice scientifica del corso e Consigliere Delegato della Commissione Ricerca e Programmi Comunitari Odcec Napoli. “Si tratta di un cambiamento importante che porterà tante responsabilità anche ai professionisti, che devono mettersi a disposizione per supportare gli enti territoriali ed essere protagonisti del cambiamento”. Secondo Riccardo Realfonzo, direttore scientifico del corso e professore ordinario dell’Università degli Studi del Sannio, “c’è molta attenzione a tutta la programmazione, soprattutto per quanto concerne Horizon Europe, che si occupa di ricerca ed innovazione e si rivolge sia al pubblico che ai privati. Il corso è importante per i professionisti che vogliono affiancare le piccole e medie imprese nella progettazione ma utile anche per chi opera all’interno delle pubbliche amministrazioni, dove possono capitare problematiche nel know how”. Per Raffaele Lupacchini, presidente della Commissione Ricerca e Programmi Comunitari Odcec Napoli, “è fondamentale non perdere le risorse: per questo motivo l’elemento essenziale è la programmazione, darsi un obiettivo a 7/10 anni rispetto al quale utilizzare i fondi a disposizione. Il PNRR ci offre grandi possibilità ma ha anche un termine ristretto, quello del 2026. Leggendo gli obiettivi ambiziosi della Presidenza del Consiglio riusciremo a fare un balzo consistente del PIL attivando gli investimenti pubblici e privati. Ma dobbiamo fare esattamente ciò che c’è scritto in quel programma, quindi transizione ecologica e digitale senza trascurare l’inclusione sociale per recuperare gli ultimi. Sono obiettivi ambiziosi che vanno accompagnati
dalle riforme”. Al forum sono intervenuti Mauro Ascione (presidente della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco), e Daniela De Gregorio (direttore scientifico del corso), Francesco Gombia, Stefania Mele, Laura Stefanelli, Alessandra Maria Stilo e Antonio Esposito.
Puoi anche leggere