Estate 2019, tutti pazzi per Mimmo al Ponzano beach

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Estate 2019, tutti pazzi per Mimmo al Ponzano beach
Estate 2019, tutti pazzi per
Mimmo al Ponzano beach

Dai locali della Roma by night al Ponzano beach prosegue con
successo il tour musicale di Mimmo, tra i migliori
pianobaristi della Capitale. Domenico D’agostino, in arte
Mimmo, uno dei pochi rimasti a saper fare questa professione
che spesso, soprattutto in occasione di matrimoni e
compleanni, vede gente improvvisata con dischetti e
marchingegni vari che fa finta di suonare mentre cerca di
intonare qualche canzone con tanto reverbero. Ma non è
certamente il caso di Mimmo che ormai da anni è presente nei
migliori locali capitolini dove intrattiene giovani e meno
giovani spaziando nel suo repertorio musicale “infinito” in
grado di soddisfare tutti. E così lo si può ascoltare mentre
Estate 2019, tutti pazzi per Mimmo al Ponzano beach
canta un successo di Baglioni o di Renato Zero ma anche mentre
si esibisce in virtuosismi pianistici. E la caratteristica di
Mimmo è quella di interpretare ogni canzone riuscendo quindi a
suscitare emozioni negli ascoltatori. E per questa estate 2019
lo si può ascoltare anche di giorno tra un bagno in piscina o
mentre ci si abbronza al sole direttamente al Ponzano beach a
pochi chilometri da Roma, tutti i sabati e le domeniche dalle
12 alle 17.

Tre cuoche stellate per il
Estate 2019, tutti pazzi per Mimmo al Ponzano beach
tennis femminile
PALERMO – Il ritorno del grande tennis femminile a Palermo con
il 30 Ladies Open in programma dal 20 al 28 luglio, sarà
celebrato con tre cene firmate da altrettante chef donna
stellate, accompagnate dai vini delle cinque tenute siciliane
di Cusumano che si svolgeranno in una lounge realizzata a
bordo piscina del Country Time Club. Tre ‘Stelle’ accomunate
dall’amore per la grande cucina del sud Italia e da una stella
Michelin. Il 23 luglio sarà la volta di Martina Caruso del
Signum di Salina, quindi il 24 toccherà a Caterina Ceraudo del
Dattilo di Strongoli in Calabria, mentre chiuderà la mini –
rassegna Patrizia Di Benedetto del Bye Bye Blues di Palermo
giovedì 25 luglio.

Sarà il cuoco e oste palermitano Filippo La Mantia ad aprire e
presentare il calendario degli appuntamenti con una festa
prologo lunedì 22 luglio.

I piatti, gli abbinamenti con i vini Cusumano, le ricette sono
raccolti in un libro “Il sapore della rinascita” del fotografo
Pucci Scafidi.

Cusumano. Fondata da Alberto e Diego Cusumano nel 2001 a
Partinico dove ha sede, produce vini eleganti e identitari in
cinque tenute: Ficuzza a Piana degli Albanesi in provincia di
Palermo, San Giacomo a Butera (Caltanissetta), Presti e Pegni
sulle colline di Monreale, Monte Pietroso a Monreale, San
Carlo a Partinico (Palermo). Nel 2013 la famiglia Cusumano ha
creato Alta Mora racchiudendo sotto un unico nuovo marchio le
contrade di Guardiola, Pietramarina, Verzella, Feudo di Mezzo
e Solicchiata sull’Etna.

Da IL SAPORE DELLA RINASCITA, il libro che accompagna la
rassegna

CATERINA CERAUDO
Estate 2019, tutti pazzi per Mimmo al Ponzano beach
“Il mio obiettivo è di rendere felici i clienti”. Lo ripete
spesso Caterina, ultima dei tre figli di Roberto, che, a
Strongoli, nella provincia più povera della Calabria, lanciò
una scommessa che sembrava una pazzia. Quando il “bio” non era
come adesso materia quotidiana delle nostre ricerche a caccia
del prodotto lontano dai rischi dei pesticidi, Roberto volle
provare che il buon cibo, il buon vino, il buon olio sono
necessità assoluta per vivere sani.

Di Caterina colpisce il sorriso, ma soprattutto tenacia e
pragmatismo. Quando le chiedono quale sia l’ingrediente base
del suo lavoro, risponde in maniera disarmante: “Rimanere con
i piedi per terra”.

C’è tutta la cultura meridionale nelle sue parole, c’è la
consapevolezza che non si è mai arrivati alla meta, ma che
bisogna sempre provare a migliorarsi. Detto da una che poco
più che ventenne ha conquistato la Stella Michelin, sembra
quasi un paradosso. Detto da una che nel 2017 è stata
incoronata “Migliore chef donna dell’anno” per la Guida
Michelin, forse lo è ancor di più, ma Caterina ha studiato e
lavorato per fare dell’oggi solo una tappa di passaggio verso
nuovi traguardi, consapevole che nella vita non ti regala
niente nessuno.

A lei e alla sua famiglia piacciono le sfide e piace
realizzarle lì dove sono nati e cresciuti. La sfida più grande
è di trasformare ciò che ti circonda nella scenografia ideale
dei tuoi sogni da realizzare. Ci accomuna questa voglia di non
arrenderci davanti alle difficoltà, di provare a dimostrare
(soprattutto a noi stessi), che nel “profondo sud” volontà,
carattere e tenacia possono e devono essere le vere armi
vincenti per fare qualcosa.

Caterina ha dimostrato che Strongoli può essere una delle
capitali della ristorazione internazionale facendone un punto
di attrazione, così come noi vogliamo tornare a dimostrare che
si può e si deve provare ad organizzare grandi eventi sportivi
Estate 2019, tutti pazzi per Mimmo al Ponzano beach
a Palermo. La rinascita passa dalla voglia di impegnarsi in
prima persona, senza sentirsi mai arrivati. Caterina mi ha
raccontato che “costanza, studio e passione” sono alla base
del suo lavoro. Un lavoro che ha nel ristorante Dattilo a
Strongoli la sua sede naturale. Realizzato in un vecchio
frantoio all’interno di un casolare del ‘600, è gestito
dall’intera famiglia Ceraudo. Un’oasi di paradiso diventato
anche luogo di attrazione “celebrato” dal New York Times che,
nel 2017, aveva inserito il Dattilo tra le 52 mete
imperdibili.

A 32 anni, Caterina è tra le chef più apprezzate per la sua
cucina che “rispetta” il territorio e la tradizione della
famiglia, ma il percorso di… avvicinamento ai fornelli, ha
origini lontane. Prima la laurea in Viticoltura ed Enologia a
Pisa, poi l’esperienza formidabile nella “Scuola di alta
formazione” di Niko Romito a Castel di Sangro in Abruzzo,
quindi nel 2013 il ritorno al Dattilo per mantenere la stella
Michelin che aveva conquistato lo chef che l’aveva preceduta,
Frank Rizzuti. “La stella Michelin? La vivo come un punto di
partenza” dice Caterina e non potrebbe essere diversamente per
chi vuole migliorarsi sempre attingendo dalla tradizione e dal
rispetto per la terra, consapevole che le difficoltà non
mancano e bisogna essere sempre pronti a superarle. Ama
J’ssuisjamais alle di YannTiersen, e per Caterina la felicità
ha il sapore del “cioccolato”, mentre sostiene che il piatto
che più la rappresenta è “Triglia, pane e arancia”. I dolci
preferisce mangiarli più che prepararli, anche se quasi tutti
i clienti che si recano al Dattilo non si perdono il “Dolce al
finocchio”, buonissimo e senza grassi.

“Il mio è il lavoro più bello” ripete e noi siamo felici che
un lavoro fatto di profumi e gusto troverà ospitalità per una
sera nel nostro circolo rendendo partecipi tutti coloro che lo
vorranno di un evento che, siamo sicuri, rimarrà nella testa e
nel cuore di chi ama cibarsi di emozioni.

MARTINA CARUSO
Estate 2019, tutti pazzi per Mimmo al Ponzano beach
Martina ha virtualmente raccolto il testimone dalla Ceraudo,
anche se con un anno di…ritardo: Caterina nel 2017, Martina
nel 2019. Ha ricevuto la stella in una stagione della vita per
lei importante: il suo Signum ha festeggiato i 30 anni di
attività e lei ne compirà 30 a dicembre prossimo. “È il
riconoscimento – si legge nella motivazione – alla sua cucina
strutturata, ma allo stesso tempo fresca e delicata con
proposte originali che esaltano i sapori e i profumi dei
prodotti locali”, ma anche alla “sua gran-de volontà e
capacità di progredire e di rappresentare la sua isola
raggiante, attraverso una grande tecnica e il tocco femminile
di una giovane donna appassionata e determinata”. C’è tutta
Martina nella motivazione del Premio. C’è il suo essere figlia
di Salina al 100% e c’è la sua determinazione nel fare un
lavoro che aveva capito potesse essere la sua professione ad
appena 14 anni. Dieci anni dopo il suo nome era già scritto
nella Guida Michelin con accanto una stella: la più giovane
donna italiana a ricevere il riconoscimento al quale punta chi
guida un ristorante di prestigio.

Bisognerebbe andare almeno una volta al Signum, straordinario
Resort a Malfa con panorama mozzafiato su Panarea e Stromboli,
per capire e conoscere meglio Martina. Bisognerebbe godere di
uno dei tramonti più belli al mondo per apprezzare e
condividere la magia di un luogo unico. “La mia femminilità in
cucina è espressione della mia terra”, sostiene Martina che ha
viaggiato molto prima di tornare nella sua Salina, “isola
nell’isola”. In 27 chilometri quadrati c’è il mondo di
un’appassionata sognatrice che si è imposta una missione, e
cioè di “far crescere e valorizzare il patrimonio isolano
attraverso la sua cucina”.

“Salina è la mia isola e la amo infinitamente – dice Martina –
ne valorizzo il territorio e ne custodisco ogni dettaglio. È
una terra vulcanica, fonte di energia. Quell’energia che mi
scorre nelle vene e mi spinge a fare sempre di più”.
Un’energia che l’ha portata a 16 anni lontano dalla sua isola
Estate 2019, tutti pazzi per Mimmo al Ponzano beach
per frequentare l’Istituto Alberghiero a Cefalù, poi le
esperienze professionali a Londra, Roma e Vico Equense, prima
di tornare a Salina e raccogliere in cucina l’eredità di papà
Michele. Molte delle sue ricette sono l’evoluzione di ciò che
cucinava il padre, mentre mamma Clara, psicologa, si è sempre
occupata dell’albergo. Ad unirci non c’è solo il “rimanere
sempre con i piedi per terra”, ma anche l’amore per lo sport:
nuoto, calcio, pallavolo e, adesso, la corsa. Ogni giorno
un’ora con le scarpe da ginnastica ai piedi ed il passo
sostenuto da Malfa a Capo Faro respirando i profumi di
un’isola che porta poi in tavola lavorando solo prodotti
locali ed eccellenze siciliane.

Ama Rino Gaetano (da ascoltare rigorosamente su vinile e
giradischi) ed il suo divertimento è la fotografia, mentre
l’inverno è la stagione dei viaggi. A Salina l’attività va in
letargo e Martina ne approfitta per soddisfare la voglia di
esplorare cucine nel mondo, come quella recente dallo chef
Pedro Miguel Schiaffino a Lima, anche se nella sua cucina c’è
e rimane sempre il “gusto della macchia mediterranea”.

Quel gusto che porterà al Country in una delle magiche serate
di luglio dedicate a loro, alle straordinarie chef stellate.
Pensate, nel mondo sono 169 i ristoranti guidati da donne: di
questi 41 sono in Italia (che è il primo paese al mondo per
ristoranti a guida femminile) e noi ne avremo 3 in occasione
del ritorno a casa del Torneo. Tre donne splendide e
sorprendenti: se per Caterina la felicità ha il sapore del
“cioccolato”, per Martina, appassionata sognatrice, la
felicità è, come ha detto lei stessa, un… panino con
mortadella.

PATRIZIA DI BENEDETTO

Patrizia è stata la nostra Beatrice nel Paradiso dell’alta
cucina. Ci ha guidato in un mondo affascinante che conoscevamo
solo da avventori. Grazie a lei si è realizzato il progetto
delle chef stellate per gli Open di Tennis.
Estate 2019, tutti pazzi per Mimmo al Ponzano beach
Patrizia è stata nel 2011 la prima chef donna in Sicilia ad
ottenere la stella Michelin, riportando, con il suo Bye Bye
Blues di Mondello, il riconoscimento più prestigioso a Palermo
dopo 20 anni di assenza. “All’inizio è stata abbastanza dura e
ho dovuto faticare parecchio ma, a poco a poco, arrivavano le
prime soddisfazioni e di pari passo cresceva il mio amore per
questo lavoro” ci ha detto Patrizia, nata da una famiglia
palermitana in cui le donne hanno sempre coltivato l’amore per
la cucina e la passione per le tradizioni siciliane. È
diventata chef quasi inconsapevolmente (“un vero atto di
incoscienza” sostiene lei), quando immaginava, ormai, la sua
vita dietro una scrivania. Ed invece nel 1991, insieme al
marito, Antonio Barraco, sommelier di professione, rileva il
Bye Bye Blues ed il ristorante diventa subito un punto di
riferimento per i palermitani, ma la voglia di sperimentare e
sperimentarsi ha portato presto Patrizia in giro per il mondo.
“Attualmente sto collaborando ad un progetto in Giappone per
la valorizzazione e promozione dei loro prodotti
agroalimentari, acquacoltura e zootecnica, studiando dei menù
con profilo mediterraneo”.

La parola chiave e, che unisce Patrizia a Martina e Caterina,
è “Mediterraneo”, cioè l’essenza del nostro essere, l’insieme
di tante culture e dominazioni che hanno fatto delle nostre
terre e del nostro mare qualcosa di unico ed apprezzato nel
mondo. La buona cucina, la cucina di qualità sono il veicolo
per far conoscere il meglio di noi stessi e della nostra
tradizione.

“Due ingredienti sono sempre presenti nella mia cucina: il
mangiare bene ed in modo salutare – sottolinea Patrizia –
utilizzo unicamente prodotti del mio territorio e solo e
soltanto prodotti stagionali, con garanzia di qualità e
freschezza delle materie prime, che sono i protagonisti
indiscussi dei miei piatti”. Piatti che nascono dal cuore più
che dal cervello, piatti da gustare al Bye Bye Blues, nome di
un ristorante che racchiude anche un preciso intento: “Addio
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tristezza”, perché chi fa il suo ingresso in via del Garofalo,
nel cuore di Mondello-Valdesi, lascia fuori da quelle mura
tutte le difficoltà del vivere quotidiano per abbandonarsi ai
piaceri della buona tavola.

“Mi propongo da sempre di raggiungere e riuscire a soddisfare
la gente che viene a trovarmi, regalando ai miei clienti
qualche momento piacevole e allegro come dice il nome del
ristorante”. Stesso nome che Patrizia e Antonio hanno voluto
dare ad un altro loro ristorante inaugurato 6 anni fa in
Brasile, nello Stato di Bahia, mentre nel 2017 hanno dato il
know-how per l’apertura di un ristorante di cucina italiana a
Taiwan.

“La mia è una cucina decisamente femminile e per femminile
intendo una cucina fatta d’istinto, sentimento e creatività”.
Una cucina che fa scuola nel mondo. Patrizia partecipa ogni
anno al Word Gourmet Summit di Dubai e, una volta l’anno, ad
eventi in Giappone per diffondere la cultura gastronomica
siciliana. Basta dare un’occhiata agli ultimi impegni
all’estero per capire quale sia l’impatto della cucina di
Patrizia all’estero: ha partecipato all’Italian Fair al
Marriott di Osaka, al Word Gourmet Summit ad Hong Kong e
Pechino ed al Creative Chef Summit in Ucraina. A luglio
prossimo, con Martina e Caterina, Patrizia sarà insieme a
tutti noi al Country per un torneo che vuole risplendere di
luce propria e, soprattutto, vuole continuare a regalare
emozioni.
Estate 2019, tutti pazzi per Mimmo al Ponzano beach
Tempi duri per i manipolatori
affettivi: a Fregene Roberta
Bruzzone     spiega      come
riconoscerli e allontanarli
“Io non ci stò più” questo il titolo del libro con i consigli
pratici per riconoscere un manipolatore affettivo e
liberarsene scritto da Roberta Bruzzone la profiler più famosa
d’Italia.

La psicologa forense e criminologa investigativa è intervenuta
lo scorso sabato all’arena Fellini di Fregene, dove si è
tenuta una presentazione del suo ultimo lavoro che è stato
discusso insieme alla biologa e genetista forense Marina
Baldi, all’avvocato Serena Gasperini e alla giornalista Chiara
Rai.

Cliccare sulla foto per guardare il video
servizio

Ilvideo servizio trasmessoa Officina Stampa del 4/7/2019

All’evento era presente anche l’Avvocato specializzato in
diritto penale e criminologia Anna Maria Anselmi assessora al
Comune di Fiumicino con deleghe ai Servizi sociali, Pari
Opportunità, Farmacie, cimiteri, Formazione e Lavoro. E di
fronte al numeroso pubblico si sono dunque analizzati quelli
che sono i segnali classici per riconoscere i manipolatori
affettivi, le trappole che usano per farci fare ciò che
vogliono quindi le strategie da mettere in campo per
neutralizzarli e le tecniche per allontanarli definitivamente
dalla nostra vita.

“Io non ci stò più” è un libro dunque rivolto a tutti, anche a
chi pensa di non averne bisogno. E tutti, prima o poi, abbiamo
a che fare con un manipolatore affettivo: qualcuno che dice di
tenere a noi, ma finisce per farci fare sempre quello che
vuole.

La manifestazione è stata introdotta da un momento musicale,
molto apprezzato dal pubblico, con l’esibizione della pianista
Kasia Chojnacka e del sassofonista Carmelo Iorio.

“Ci vediamo a via Veneto”,
sabato    6    luglio     una
“ecopuntata” con il Direttore
dell’Anbi
Massimo
Gargano Direttore Generale dell’ANBI – Associazione Nazionale
Consorzi di
gestione e tutela del territorio e acque irrigue – ospite
della prossima puntata
di di sabato 6 luglio di “Ci vediamo a via Veneto”, la
trasmissione condotta da
Chiara Rai dalla prestigiosa location dell’Harry’s Bar by
Lepore di via Veneto.

Un appuntamento, quello fissato con il Direttore Generale
dell’Anbi per cercare di capire meglio quelli che sono i
mutamenti climatici e come razionalizzare le risorse naturali
come ad esempio l’acqua.

La trasmissione potrà essere seguita
anche su questa pagina a partire dalle
ore 18 di sabato 6 Luglio

“L’obiettivo comune – ha detto Massimo Gargano – deve essere
educare ad un uso consapevole della risorsa idrica, senza
penalizzare l’agricoltura mediterranea, ma valorizzando i
servizi ecosistemici dell’irrigazione”.

Una puntata, quella di sabato prossimo, per capire meglio
quali iniziative vengono messe in campo dall’Anbi per offrire
un contributo alla qualità all’agricoltura irrigua, alla
sostenibilità ambientale, e alla vita dei cittadini.

A   Ischia    un   parterre
d’eccezione per la 17ima
edizione del Film Festival
Prosegue con successo la 17esima edizione dell’Ischia Film
Festival 2019, fino al 6 luglio, nell’isola del capoluogo
campano, la kermesse della Settima Arte negli anni è diventata
un appuntamento da non perdere di tutto il Bel Paese ed
attirato nel tempo tantissimi “viaggiatori”.
La prima serata della manifestazione dell’isola verde ha
aperto il 29 giugno dove hanno partecipato grandi ospiti, tra
questi Walter Veltroni che ha presentato nella parte bassa del
Castello Aragonese di Piazza d’Armi gremita di persone, la sua
prima opera di fiction una commedia all’italiana dal titolo:
“C’è Tempo”.

L’ex segretario del PD ha dichiarato durante la presentazione:
“Mi sono occupato di cinema, ho studiato da ragazzo per indizi
di felicità. Un ragazzino incredibilmente intelligente, che
potrebbe essere collocato in qualunque momento della Storia”.
prosegue Veltroni “Non può essere smielata perché s’ispira a
quella tradizione, che era cinica e sarcastica. Anche perché è
quanto il sapore della vita”. Al Castello Aragonese di cui i
lavori iniziarono nel rinascimento, nel 1441 da Alfonso V
d’Aragona, ha ospitato sempre nella stessa serata di fine
giugno il film di Giuseppe Stasi e Giancarlo con “Bentornato
Presidente” seguito del dal Fortunato “Bentornato Presidente”,
e sempre come protagonista Claudio Bisio.

A raccontare il film oltre ai registi due dei protagonisti
Paolo Calabresi e Guglielmo Poggi. Altro momento interessante
della kermesse Ischitana è stato con Vinicio Marchioni,
protagonista di “Cronofobia” , diretto da Francesco Rizzi, in
concorso, e “Drive Me Home” di Simone Catania, nella sezione
Best Of. “ Ho avuto la fortuna di lavorare in due opere dal
respiro europeo” ha dichiarato l’attore romano. “Opere un po’
folli, ma forse per fare film c’è bisogno anche di un po’ di
incoscienza”.

La manifestazione dell’Isola Verde, chiamata così per il
colore della pietra grigio-verde del tufo del Monte Epomeo,
fin dagli anni settanta ha ospitato artisti come Salvator
Dalì, Pablo Picasso e Giorgio De Chirico e si consolida ancor
di più con Ischia Film Festival luogo di apertura verso il
mondo. La kermesse è stata realizzata con il contributo del
Ministero per i Beni e le attività Culturali – Direzione
Generale Cinema, della Regione Campania e con il sostegno di
Campari, BPER Banca, arttisti 7607, Regione Marche e Mini.

Tivoli, “Tutti in volo” da
Monte Ripoli con i ragazzi
disabili:      un’emozione
mozzafiato
Una domenica speciale per 24 persone definite diversamente
abili ma al contrario vitali e felici grazie ad ALTIVOLI che
con capacita e in totale sicurezza li ha portati “Tutti in
volo”
Il 30 giugno 2019 si è svolta la quarta edizione di “Tutti in
volo” organizzato dall’ASD Altivoli presieduto da Michele
Morabito unitamente all’intero Direttivo, in collaborazione
con l’Associazione CMG Onlus e con il patrocinio dell’Aero
Club Italia, comune di Tivoli, Centro Maria Gargani Onlus. Una
manifestazione evento gratuito rivolto ai ragazzi disabili ai
quali è stata data la possibilità di provare l’emozione di
volare con il parapendio biposto da Monte Ripoli.
Nel pomeriggio di un domenica ventilata si è perfezionata una
delle più belle ed interessanti celebrazioni che si possano
ideare: abbattere ogni barriera anche culturale. Sul
Monte Ripoli grazie a questi piloti appassionati ed esperti
che hanno tutto tranne che la bizzarria ed in totale sicurezza
hanno accompagnato 24 persone diversamente abili proprio come
novelli Icaro. 24 persone che hanno dimostrato di essere più
sani dei “normali” e che si sono lasciati trasportare dal
vento con il mezzo di volo libero più semplice e leggero
esistente, derivato dai paracadute guidato magistralmente
attraverso con i fasci funicolari. I passeggeri erano pieni di
vita, speranza e passione, felici ed ebbri di emozioni e
dell’opportunità che gli esperti piloti della Altivoli hanno
riservato.

Un volo rassicurato prima di ogni decollo e dopo il morbido
atterraggio mentre era facile per le centinaia di persone
presenti tra accompagnatori parenti amici e curiosi riuscire a
trattenere le emozioni pensando che a mille metri di altezza
la disabilità non esisteva. C’erano solo sorrisi ed abbracci.
La cosa più bella che si può donare la conferma che la
disabilità esiste solo nella mente di chi per forza si
dichiara normale. Si percepiva la sintonia, tra lo stupore dei
presenti, la gioia dei partecipanti e la passione degli
istruttori.

“Le ali oggi le avete voi” ha esordito così una delle guide.
Una giornata che ha regalato ai passeggeri le ali, con le
quali hanno potuto osservare la terra da un’altra prospettiva
e che ha permesso di varcare quel confine immaginario del “non
posso” per avere la certezza che di bello nella vita c’è
ancora molto. I loro occhi i sorrisi e la felicità era palese
anche quando con mani forti e delicate li adagiavano sulla
sedia a rotelle con cui erano arrivati sul campo di volo e che
per venti minuti avevano lasciato
incustodita.

Nessuno ha avuto timore di un’esperienza unica, anzi già
pronti per la prossima edizione, grazie agli istruttori capaci
di trasmette sicurezza. Per qualcuno si è trattato di una
gioiosa esperienza da custodire gelosamente e da raccontare a
tutti. Circa seicento le persone presenti all’evento tra cui
due esponenti di Fratelli d’Italia: la consigliere regionale
Chiara
Colosimo e Giovanna Ammaturo, consigliere comunale di Guidonia
Montecelio che con il Presidente Sirio Veroli della ASD
Alessandro Guidoni, che da anni è vicino ad Altivoli, hanno
tentato da tempo di coptare alcuni ragazzi di Guidonia
Montecelio frenate loro malgrado da una burocrazia sempre
negativa.
Fregene, grande attesa per
l’evento con Roberta Bruzzone
Grande attesa per la presentazione del libro “Io non ci sto
più” scritto dalla Psicologa forense e Criminologa
investigativa più famosa d’Italia Roberta Bruzzone che sarà a
Fregene domani 29 giugno 2019 ore 21:00 presso l’Auditorium
scuola media statale Albertini .

Un vademecum fondamentale per riconoscere i manipolatori
affettivi, le cosiddette “sanguisughe” della vita degli altri,
egocentrici e che assorbono energie e potenziale di altre
persone a loro vicine per nutrire il proprio disturbo
narcisistico, la propria carenza di autostima.

Insieme a Roberta Bruzzone interverranno:

L’Avvocato penalista Serena Gasperini, la Dottoressa Marina
Baldi, biologa e genetista forense. Modera l’incontro la
giornalista Chiara Rai
Un’icona del grande cinema
italiano a “Ci vediamo a via
Veneto”: Antonella Lualdi

Sabato 29 giugno 2019 alle 18 in diretta
dall’Harry’s Bar by Lepore

Antonella Lualdi una delle ultime dive italiane ospite a “Ci
vediamo a via Veneto” la trasmissione giornalistica condotta
in diretta web da Chiara Rai tutti i sabati alle 18 da quella
che rappresenta la location rappresentativa della Dolce Vita:
l’Harry’s Bar by Lepore di via Vittorio Veneto. E insieme alla
famosa attrice ci sarà la figlia d’arte del Cinema italiano
Carlotta Bolognini.
La trasmissione potrà essere seguita
anche su questa pagina a partire dalle
ore 18 di sabato 29 Giugno

Antonella Lualdi, una star al pari della
Bosè e della Lollobrigida

Negli anni cinquanta inanella vari successi come Miracolo a
Viggiù (1951), Ha fatto 13 (1951), La cieca di Sorrento
(1952), È arrivato l’accordatore (1952), Il cappotto (1952) di
Alberto Lattuada.
Nel frattempo conosce il futuro marito, l’attore Franco
Interlenghi, reduce dal successo de I vitelloni (1953), di
Federico Fellini, da cui ha due figlie: Antonellina, anch’ella
attrice, e Stella che ha partecipato al film Top Crack (1967).
I due recitano insieme in Il più comico spettacolo del mondo
(1953), Gli innamorati (1955), Padri e figli (1957) di Mario
Monicelli e Giovani mariti (1958) di Mauro Bolognini. Senza il
marito lavora in A Parigi in vacanza (1957), Il colore della
pelle (1959), I delfini (1960), Appuntamento a Ischia (1960),
Il disordine (1962), Gli imbroglioni (1963), Se permettete
parliamo di donne di Ettore Scola (1964) accanto a Vittorio
Gassman, La colonna di Traiano (1969) e Un caso di coscienza
(1969). Il suo successo dagli anni settanta cala e ottiene
solo piccole parti in film dal valore diseguale.
Negli anni settanta frequenta la redazione del giornale
Sorrisi in via Virgilio 8 a Roma, nello stesso palazzo è la
sede della CAM, per la quale incide il 45 giri Il sogno, con
arrangiamenti e direzione d’orchestra di Stelvio Cipriani.
È apparsa senza veli sull’edizione italiana di Playboy nel
febbraio 1976.
Dal 1992 ha avuto un ritorno di popolarità apparendo nella
serie televisiva francese Il commissario Cordier nel ruolo di
Lucia Cordier, moglie italiana del protagonista.
Nel 2018 pubblica la sua Autobiografia Antonella Amata da
Franco Nello stesso anno partecipa alla canzone Voyages
Extraordinaires “ Di Alessandro Orlando GraIano Per la prima
volta in una collaborazione con sua figlia, l’attrice
Antonella Interlenghi e sua nipote, la cantautrice Beatrice
Sanjust.

Carlotta Bolognini figlia di Manolo
produttore Italiano e nipote di Mauro
Regista

Cresciuta sui set cinematografici del papà produttore, Manolo,
e dello zio regista Mauro, ha lavorato in produzione in
diversi film con la regia di Dino Risi, Pasquale Squitieri,
Jean Yanne, Coluche, Alberto Sironi, Carlo Cotti, Lina
Wertmuller.
Collabora con il Centro Culturale Mauro Bolognini, con il
Laboratorio d’arte e cinema di Alfredo Lo Piero a Catania, con
il premio Gianni Di Venanzo di Teramo. Ha scritto il libro
intervista Manolo Bolognini, la mia vita nel cinema, ricordi e
aneddoti di backstage di oltre 50 anni di cinema del padre. Ha
ideato, prodotto e sceneggiato il docufilm Figli del set, un
omaggio al cinema visto attraverso gli occhi del figli di ogni
reparto del cinema, con Ricky Tognazzi, Danny Quinn, Saverio
Vallone, Fabio e Fabrizio Frizzi, Renzo Rossellini, Alessandro
Rossellini, Simona Izzo, Claudio Risi, George Hilton e
tantissimi altri, voce narrante di Giancarlo Giannini. Il
docufilm ha partecipato come evento speciale al Giffoni Film
Festival a Taormina e ai David di Donatello. È stata art
director e aiuto regista per lo spettacolo teatrale Emma B.,
tratto da Madame Bovary. Carlotta Bolognini ha ricevuto i
premi: “donna che fa la differenza 2014” in Campidoglio, “Dea
Alata” a Venezia, “Gianni di Venanzo”, “Raf Vallone”, “Circeo
Film e cultura”, il premo “Speciale Cinema Anzio”, l’ITFF
International Tour Film Festival”, il premio “Musa d’Argento”,
quelli di Mauro Bolognini” e di “Manolo Bolognini”. Il 16
febbraio 2018 è stata invitata a Montecitorio, alla Camera dei
deputati, per organizzare un evento in ricordo di Manolo
Bolognini. l’8 marzo 2018 ha ritirato il premio “Donne
nell’arte 2018”.

“Ci vediamo a via Veneto”, la
VII puntata con Gianfranco
Butinar:   all’Harry’s    Bar
arriva “l’erede del Califfo”
Gianfranco Butinar il “figlio d’arte” di Franco Califano, sarà
ospite sabato 22 giugno, insieme a Michele Baldi, della VII
puntata di “Ci Vediamo a via Veneto” il programma condotto da
Chiara Rai tutti i sabati in diretta dall’Harry’s Bar di Roma
by Lepore, lo storico locale della Dolce Vita di via Veneto.

L’intervista potrà essere seguita anche su questa
pagina a partire dalle ore 18 di sabato 22 Giugno

Un’intervista    alla   scoperta    del
personaggio e della sua amicizia con il
Califfo

Butinar figlioccio del Poeta maledetto con cui ha vissuto 22
anni tra palco ed intima amicizia, sta portando in tour in
giro per l’Italia lo spettacolo “80 NOSTALGIA DI CALIFANO”,
con l’intento di sfociare in seguito anche all’estero nelle
“colonie” gremite di italiani, con l’ambizione di dare seguito
a un progetto per far conoscere e apprezzare le molteplici
sfaccettature del Califfo, uno dei più intriganti cantautori
della storia della musica leggera italiana. Due ore abbondanti
di spettacolo tra pietre miliari della canzone, chicche
sconosciute ai più, monologhi deliranti e commoventi allo
stesso tempo, imperdibili aneddoti, ed inediti che sono
rimasti nel cassetto di Gianfranco dopo la scomparsa del
Maestro.
Turismo Italiano: tutte le
novità
Si è concluso l’esame degli emendamenti del Ddl Delega al
Turismo in Commissione Attività Produttive Commercio e
Turismo. Interessanti gli arricchimenti emersi da tutti i
commissari, ora il provvedimento, dopo i pareri delle altre
commissioni di competenza, approderà in Aula.
“Oggi – dichiara l’On. Lino Pettazzi – abbiamo discusso e
concluso il voto degli emendamenti, approvati assieme ad altre
buone proposte che hanno proprio l’obiettivo di produrre un
ottimo e innovativo documento. Rimangono i punti che
riguardano la revisione e l’aggiornamento della normativa
relativa alle classificazioni alberghiere e l’aggiornamento
delle extra-alberghiere, il riordino e l’aggiornamento delle
professioni turistiche, la semplificazione delle procedure, il
monitoraggio della raccolta dati e l’istituzione del codice
identificativo nazionale. Grande soddisfazione del lavoro
svolto fino ad ora poiché il turismo italiano è un settore
perennemente in crescita tanto che ormai viene definito
“industria del turismo” ed ha un’incidenza significativa nel
Pil del Paese. Gli emendamenti puntano ad allargare l’ambito
di applicazione della delega ai settori emergenti: molto
importante sarà organizzare il modello di turismo accessibile
attento ai bisogni di tutti con una elevata qualità
dell’offerta; un turismo quindi inclusivo, pronto a rispondere
ai bisogni di diverse fasce di popolazione, famiglie numerose,
anziani e giovani, che hanno esigenze diversificate: bambini,
anziani, mamme con passeggini, persone con disabilità che si
muovono su sedia a ruote o che hanno difficoltà di
deambulazione, persone con limitazioni agli arti superiori e/o
inferiori, persone che non vedono e/o non sentono, che hanno
allergie o intolleranze ad ambienti o ad alimenti.”

Ecco i punti:

Turismo sostenibile che punta a mantenere l’integrità
culturale, dei processi ecologici essenziali, della diversità
biologica e dei sistemi di vita dell’area, pilastro importante
soprattutto per un territorio attrattivo in cui il turismo in
grandi quantità può portare impatti di carico pesanti sul
territorio e pertanto va distribuito e orientato sulle
bellezze di tutto il Paese.

Turismo termale che va rilanciato agganciandolo al turismo
sanitario e della salute con trattamenti sanitari specifici e
assistenza da parte di personale medico professionalmente
qualificato di cui il nostro paese può vantare eccellenze.
L’ultimo provvedimento organico sul settore termale è avvenuto
più di 18 anni fa.

Ma anche il turismo rurale inteso come sviluppo di
un’attrattiva fondata sulla riscoperta delle aree rurali
caratterizzate dalla coltivazione, allevamento e produzione di
prodotti locali enogastronomici, in particolar modo DOP, IGP,
STG, prodotti di montagna, prodotti che rientrano nei sistemi
di certificazione regionali riconosciuti dalla UE, prodotti
agroalimentari tradizionali.

Turismo   esperienziale   incentrato   sulla   promozione   e   la
valorizzazione dei mestieri che caratterizzano il territorio
riconosciuti per valore artistico, artigianale, della
tradizione, attraverso la diretta esperienza del turista.

L’ittiturismo da me personalmente inserito: l’Italia è toccata
nel suo perimetro dal mare ed ha importanti vie fluviali e
laghi, il turismo legato alla pesca può essere quindi
valorizzato con l’ambizione di portare importanti vantaggi sia
per contribuire alla diversificazione di fonti di reddito dei
pescatori tramite attività complementari, che per nuove
esperienze turistiche legate al mare, fiumi, laghi e lagune.
Il turismo delle radici e del ritorno indirizzato alle tante
comunità di italiani residenti all’estero che desiderano
riscoprire le loro radici. Per gli oriundi italiani il viaggio
in Italia diventerebbe un’esperienza unica, che può portare 80
milioni di visitatori, secondo le stime infatti questo è il
numero degli oriundi italiani che vivono all’estero.

Roberto Giuliani, una delle
massime istituzioni musicali
italiane a “Ci vediamo a via
Veneto”: sabato 15 giugno ore
18 l’intervista con Chiara
Rai
Il noto musicologo e Direttore del Conservatorio di Santa
Cecilia di Roma Roberto Giuliani sarà ospite della VI puntata
di “Ci vediamo a via Veneto”, il programma condotto dalla
giornalista Chiara Rai.

L’intervista, che sarà trasmessa in diretta il
prossimo sabato 15 giugno a partire dalle 18 potrà
essere seguita anche su questa pagina nella
finestra sottostante dove resterà disponibile
anche per visioni successive

Giuliani, può essere considerato, senza nessun margine di
smentita, una delle massime istituzioni musicali italiane.
Diplomato in Pianoforte principale con
Vittorio Venturi, laureato in Discipline delle Arti della
Musica e dello
Spettacolo con Agostino      Ziino,   ha   compiuto   studi   di
Clavicembalo con Walter
Kolneder e di Analisi e Composizione con Cesare Carlini.

Ha iniziato a insegnare nei Conservatori
statali nel 1987, e dal 1992 è titolare in ruolo di Storia
della musica
nel corso di Didattica presso il Conservatorio “S. Cecilia”
dove, tra
l’altro: dal 2004 al 2010, ha fatto parte per due mandati del
Consiglio
Accademico; ha contribuito alla creazione e al funzionamento
di diverse
commissioni di studio e operative; ha ideato e coordina, con
Carla Conti, la
rassegna di presentazioni di libri cd e dvd Alziamo il volume,
che ha
ospitato i più importanti nomi della musica italiana; ha
presentato la
relazione conclusiva nell’European Platform         of    Artistic
Research in Music –
AEC – Association Européenne des Conservatoires.

Parallelamente, dal 1990 al 2013, è
stato professore a contratto di discipline musicali e
musicologiche presso le
Università di Lecce, Macerata, Napoli, Parma e Roma, per le
materie: Storia
della teoria e della didattica compositiva, Storia della
musica
contemporanea, Discografia e videografia musicale, Didattica
musicale multimediale, Musica e nuovi media.

Ha svolto attività di direzione musicale e artistica,
e prima di dedicarsi all’insegnamento        e     alla   ricerca
musicologica, ha svolto
attività concertistica (come clavicembalista e pianista,
solista e in
formazioni da camera), presentando         musiche       in   prima
esecuzione, anche in veste
di direttore.

Ha collaborato con i maggiori musicisti
e musicologi italiani, e con le maggiori istituzioni nazionali
e internazionali
tra le quali: Unione Europea, Mozarteum di Salisburgo, Centro
Europeo di
Ravello, ICON – Italian Culture On Net, Accademia Nazionale di
Santa Cecilia,
Teatro alla Scala di Milano, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro
Comunale di
Firenze, Teatro Valli di Reggio Emilia, Maggio Musicale
Fiorentino, Sagra
Musicale Malatestiana di Rimini, Sagra Musicale Umbra, Solisti
Aquilani,
Festival Contempoartensemble, Fondazione Scelsi di Roma,
Fondazione Cini di
Venezia, Accademia d’Ungheria, Istituto Italiano di Studi
Gesualdiani,
BMG-Ricordi, Assessorati del Comune e della Provincia di Roma
e della Regione
Lazio, Rotary Club, Museo Nazionale degli Strumenti Musicali,
Istituto di
Ricerca per il Teatro Musicale, Associazione per l’Economia
della Cultura,
Nuovo IMAIE – Istituto mutualistico Artisti Interpreti
Esecutori, ecc.;
l’impegno umanitario lo ha portato, tra l’altro, a coordinare
l’iniziativa Insieme
per Haiti. I suoni della solidarietà, finalizzata alla
raccolta fondi per Medici
senza frontiere, dopo il terremoto del 2010, fino alla
collaborazione con
la Fondation Résonnance e l’Associazione Peter Pan in favore
dei bambini
affetti da malattie gravi.

Ha lavorato a lungo per RAI-Radiotre,
conducendo tra l’altro Pomeriggio musicale e Novanta anni di
musica
italiana, collaborando con RAI-Educational, RAI-Teche ecc., e
dirigendo
gruppi di ricerca.

Nell’ambito del suo costante impegno per la diffusione
della musica, è stato più volte consultato, in qualità di
esperto e di
rappresentante sia di Conservatori sia di Università, dalle
Commissioni Cultura
della Camera e del Senato, sui progetti legislativi relativi
agli studi
musicali, alle attività concertistiche, ai beni culturali. È
stato commissario
straordinario governativo e componente di commissioni
nazionali di concorso,
anche come presidente, e di commissioni di studio
ministeriali, nazionali e
internazionali, tra le quali quella nominata dal Ministro
dell’Università nel
2000 e formata assieme a lui, dal Direttore del Conservatorio
di Parigi, dal
Direttore del Conservatorio di Milano e dall’Ordinario decano
dell’Università
di Roma II. Dal 2014 fa parte dell’Albo degli Esperti di
Valutazione
dell’ANVUR-Agenzia Nazionale    di   Valutazione   del   sistema
Universitario e della
Ricerca, per il settore Musica dell’AFAM, a seguito di
selezione nazionale.

Attualmente è componente del Comitato
scientifico internazionale del progetto      Musica      nel   900
Italiano e
consulente scientifico dell’Istituto Centrale per i Beni
Sonori e Audiovisivi
(Discoteca di Stato); è stato componente della Consulta per lo
Spettacolo –
Sezione Musica del Ministero dei Beni e delle Attività
Culturali e del Turismo
(che sovrintende alle ripartizioni del FUS-Fondo Unico dello
Spettacolo),
consulente musicale del Premio Strega, componente del
Consiglio direttivo della
Società Italiana di Musicologia, della National Branch
dell’IASA-International
Association of Sound Archives ecc.

Le sue aree di studio sono i rapporti tra musica e
mass media, con particolare riferimento al disco, alla radio,
alla televisione;
la musica del Novecento; la prassi esecutiva; la conservazione
e legislazione
dei beni culturali, e del diritto d’autore; la diffusione
della musica nei
diversi gradi scolari e settori sociali.

In relazione a questi argomenti, in
ambiti anche multidisciplinari, nazionali e internazionali: ha
diretto progetti
di ricerca; ha partecipato      a    congressi;   ha   pubblicato
monografie e miscellanee,
oltre a saggi sulle       maggiori      riviste    nazionali    e
internazionali (Early
Music, Mozart-Jahrbuch, Nuova Rivista Musicale Italiana,
Rivista Italiana di
Musicologia ecc.) e articoli su quotidiani nazionali e
periodici di
divulgazione (Amadeus, Il Giornale della Musica, Musica
dossier, Piano Time,
Suonosud ecc.); ha tenuto conferenze e corsi presso
istituzioni
internazionali, teatri, fondazioni, accademie, associazioni
concertistiche,
università italiane e straniere, musei ecc.

Ha pubblicato tra l’altro per BMG-Ricordi un volume
monografico su Salvatore Sciarrino, e per l’editore Guerini di
Milano il libro La musica nel cinema e nella televisione,
presentato nella Sala accademica del Conservatorio da Ennio
Morricone, Franco Piersanti e Roman Vlad; un suo testo è stato
inserito nel volume di Economia della Cultura intitolato
Testimoni della cultura, accanto a quelli di Piero Angela,
Paolo Baratta, Antonio Cognata, Carlo Fuortes, Roberto Grossi,
Marino Sinibaldi, Monique Veaute ecc.
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