Casanova e l'Albertolli Palazzo dei Congressi, Lugano Giovedì 28 novembre 2019 20:30
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Casanova e l’Albertolli Palazzo dei Congressi, Lugano Giovedì 28 novembre 2019 20:30 Associazione per l’Orchestra barocca della Svizzera italiana e il Coro della Radiotelevisione svizzera
Carlo Allemano (L’Albertolli, artista ticinese) tenore Lavinia Bini (Lucia Morosini, bella ragazza di Lugano) soprano Mattia Olivieri (Giacomo Casanova, Cavaliere di Seingalt) baritono Marco Bussi (Vittor Giuseppe von Roll, Landfogto di Lugano) baritono Lucia Cirillo (Maria Anna Ludovica von Roll, sua moglie) contralto Luigi De Donato (Pietro Taglioretti, padrone dell’Albergo Svizzero) basso buffo Federico Benetti (Il Dottor Agnelli, teologo e stampatore) baritono Emanuele D’Aguanno (Il Bargello) tenore L’attore Mario Cei nel ruolo de “Il Trovatore”. Riccardo Pisani (Il conte Carlo Riva) tenore Matteo Bellotto (Il capo dei sindacatori, Bernese) baritono Laura Antonaz (La Marcolfa di Cioccaro) soprano Alessio Tosi (Un pastore) tenore Orchestra della Svizzera italiana Coro della RSI Diego Fasolis Maestro concertatore e Direttore d’orchestra 2 3
Casanova e l’Albertolli Commedia lirica in due atti (1938) Atto I di scongiurare l’amata di non accettare Come ogni anno al 10 febbraio la gita in barca ma, quando crede di aver 1769 Lugano festeggia il suo santo dimostrato l’incostanza del cavaliere patrono protettore San Lorenzo. La vedendolo comparire con la Marcolfa festa è preparata all’Albergo Svizzero mascherata e additandoli a Lucia, essa dall’albergatore Pietro Taglioretti e crede di riconoscere in ciò un suo intrigo. dall’artista Albertolli, scultore legato a Lucia, Lucia lo respinge e, sentendosi assillata, sua nipote. Da qualche tempo nell’albergo cerca protezione presso Casanova, il quale si trattiene il famoso Casanova, venuto a nel frattempo ha riconosciuto l’inganno. Lugano per pubblicare uno dei suoi scritti. Nella sua pena l’Albertolli cerca di chiarire Il suo corteggiamento nei confronti di Lucia il suo progetto di vita: nella fede rivolta sembra lusingare la sua vanità, mentre il all’arte cercherà consolazione. geloso Albertolli nutre dubbi sulla fedeltà dell’amata in esternazioni che feriscono Atto II l’orgoglio di Lucia. Arrivano gli ospiti: il Il 7 ottobre 1769 in Piazza Castello davanti Landfogto di Lugano, Viktor von Roll con alla sede del Landfogto si svolge la fiera la consorte Maria Ludovica e i sindacatori d’autunno che accoglie i pastori scesi dalle dei cantori svizzeri con esponenti locali. Alpi e gli artigiani locali pronti a partire Casanova dispensa galanterie innalzando verso il settentrione in cerca di fortuna. una lode alla bellezza delle donne luganesi, Questi raccontano le loro esperienze e che lascia Lucia molto turbata. Infine il Lucia li invita alla danza sotto i platani. Landfogto apre le danze che concludono Ancora una volta Casanova vorrebbe con la festa. Dopo che la maggior parte degli lei danzare, ma essa ricusa rendendosi ospiti si è allontanata, qualcuno rimane ora conto dell’infingimento contenuto sulla piazza di fronte all’albergo illuminata nelle sue parole. Ora prega la Madonna dal chiaro di luna. Rapito dalla bellezza chiedendo perdono per la sua stoltezza, di Lucia, il cavaliere la invita a una gita in ravvedendosi anche grazie ai canti dei barca per cantarle una serenata veneziana, contadini, alle nenie delle mamme, alle chiedendole di aspettarlo al lago quando melodie dei pescatori e alla voce delle si presenterà in costume di domino. Dopo campane che risvegliano nella ragazza qualche esitazione Lucia acconsente. i valori autentici. Casanova non desiste Testimone di questa conversazione è e torna insistentemente ad assediarla. la von Roll che in quel di Soletta (sede Interviene allora l’Albertolli che sfida il rivale degli ambasciatori francesi) aveva a duello. Prima che ciò avvenga compare il fatto esperienza dell’arte seduttiva del Bargello, capo delle guardie, che arresta il Casanova, per cui astutamente architetta cavaliere per portarlo davanti al Landfogto. un tranello guadagnandosi con cinque Lucia e l’Albertolli si riconciliano; poi si Fotografia della prima rappresentazione nel 1938 tolte dall’album personale di Richard Flury. talleri la collaborazione della Marcolfa, la saprà che Casanova avrà lasciato la città più brutta donna di Lugano, inducendola senza saldare il conto dell’albergo. L’opera a presentarsi a Casanova mascherata al termina con un inno alla “Sacra terra del posto di Lucia. Invano l’Albertolli cerca Ticino”. 4 5
Un ambizioso esperimento nazionale di Carlo Piccardi Genere tipicamente svizzero di spettacolo acquisirono un significativo grado di di popolo per il popolo, prefigurato da organicità che ne fece un momento Rousseau, il Festspiel assunse importanza originale di spiccata espressione artistica, dalla metà dell’Ottocento in poi come distintivo della condizione particolare strumento formativo della coscienza della minoranza di lingua e cultura italiane nazionale elvetica. Declinato nella Svizzera nel contesto svizzero, sorprendente nella alemannica intorno alle celebrazioni capacità di dare vita a un’esperienza delle battaglie fondative, sostenute dai che nei suoi vari intrecci costituisce Confederati contro l’impero e contro Carlo una fondamentale testimonianza di il Temerario, e nella Fête des vignerons coinvolgimento collettivo, anche grazie agli della Svizzera francese come idealizzazione eccellenti risultati performativi raggiunti. I della vita agreste risalente addirittura a primi spettacoli - Vigilia di sagra (1933) di origini pagane, nella Svizzera italiana tal Alina Borioli con musica di Arnaldo Filipello, Foto della prima rappresentazione nel 1938. genere fece la sua comparsa nel ‘900, Al canvetto (1935) di Giovanni Anastasi dopo la prima guerra mondiale. Dagli con musica di Arnaldo Filipello, Il cantico allestimenti della Festa delle camelie a del Ticino (1935) poema coreografico di Era una chiara presa di distanza, a dire una precisa logica legava il Festspiel, in Locarno a partire dal 1924, dallo spettacolo Armando Maria Bossi con musica di Enrico il vero isolata; che comunque qualcosa quanto spettacolo concepito su misura del Tiro federale di Bellinzona (1929), alle Dassetto, Danze illustrative di canzonette seminò quando la fiera luganese, che nel per la massa, e il nuovo (allora) mezzo di rappresentazioni musicali e coreografiche ticinesi (1936) coreografate da Ada 1937 aveva rinunciato allo spettacolo comunicazione pure agente al livello del della Fiera Svizzera di Lugano negli anni Franellich - furono chiaramente esemplati tradizionale preferendo allestire alcune pubblico indifferenziato. Trenta, anche in Ticino il Festspiel si sul modello romando della caratterizzazione opere liriche italiane, subì la critica della La novità maggiore era però costituita impose come specchio del paese che della realtà rurale della regione, letta nei “Neue Zürcher Zeitung” (8 ottobre 1937): dal carattere nazionale che si intendeva mette in scena se stesso, inalberando i termini ricreativi del “popolo allegro”, “Quando si manifesterà a Lugano il poeta, attribuire all’operazione. In un certo senso valori della civile convivenza con i caratteri concetto che più tardi (negli anni ‘80) il musicista e il regista che regalerà ai il progetto si collocava nella prospettiva della propria identità, spesso formalizzati sarebbe stato coniato da Virgilio Gilardoni suoi compatrioti un autentico Festspiel dibattuta in quegli anni (invero utopica) nell’orgoglio di una tradizione mitizzata e a denunciare l’assecondamento dei ticinesi ticinese, come per esempio quello offerto di un teatro nazionale, non solo quello risolti nell’estetizzazione dei propri costumi, nell’interpretazione del proprio paese a suo tempo alla Festa federale di tiro a propugnato da Max Eduard Liehburg ad uso patriottico ma anche turistico e messo in vetrina in artificiosa foggia per Bellinzona?”. Con uno scatto d’orgoglio, attraverso i “Luzerner Spiele”, ma anche ricreativo. diletto della clientela turistica. unendo le forze (cioè coinvolgendo la Radio quello concepito da Oskar Eberle nel 1936 La sua stagione più fertile è concentrata In verità già nel 1933, in una “fantasia della Svizzera italiana) si reagì pervenendo con la proposta di mantenere i teatri stabili tra il 1933 e il 1944 nel contesto della Fiera letteraria” apparsa l’11 dicembre nel a una proposta originale il cui fulcro fu solo a Basilea, Berna e Zurigo, e, per gli altri Svizzera di Lugano, sull’arco degli anni più quotidiano “Avanguardia”, Guido Calgari assunto proprio da Guido Calgari, allora centri, di organizzare due teatri itineranti, critici nei rapporti tra la Confederazione innalzò la sua voce a deridere il modo in cui impegnato a sviluppare le modalità della uno per il teatro recitato (con sede a San e i paesi vicini, segnati dalla difficoltà di aveva preso piede tal genere di spettacolo, drammaturgia radiofonica a partire da Gallo) e uno per il teatro musicale (con garantirsi il riconoscimento della propria immaginando un lavoro teatrale inteso un concetto letterario del teatro. Il fatto sede a Lucerna). Nel caso specifico il autonomia politica e culturale. Per il Ticino come “una protesta contro il cliché di certe che abbia denominato “commedia lirica” senso era quello di realizzare una sintesi fu il periodo di più attiva dimostrazione feste, in cui compare perfino quel piccolo il nuovo Festspiel intitolato Casanova e tra il patrimonio di italianità specifico del di appartenenza alla realtà nazionale, portiere d’albergo che tutti conoscono, a l’Albertolli lo testimonia, così come il fatto cantone subalpino e la sua vocazione ad ricambiato da altrettanto intensa attenzione condurre il suo ciuco, dietro cui c’è quello di parlarne più tardi come dell’“esperienza essere riconosciuto come parte integrante e partecipazione di pubblico confederato che deve fingersi ubriaco, e barellare per la di una commedia a trama, concepita della Confederazione. agli spettacoli luganesi. Tali spettacoli strada, cantando il mazzolin di fiori”. e musicata con criteri d’arte”. In verità 6 7
La vicenda è basata sulla presenza descrizione del suo soggiorno presso documentata di Giacomo Casanova tra l’Albergo Svizzero offrendo spunti essenziali il luglio e il dicembre 1769 a Lugano, al Calgari per situarlo credibilmente in giuntovi da Torino con l’intenzione di relazione alle figure rappresentative della stamparvi la Confutazione della storia del cittadina di allora: l’albergatore Taglioretti, governo veneto d’Amelot de la Houssaye, gli stampatori milanesi Agnelli, presenti scrittore seicentesco che aveva diffamato dal 1746 con una succursale che si fece la Serenissima Repubblica di San Marco, un merito grazie all’assenza di censura con l’intenzione di riacquisire qualche distribuendo in Italia e oltre pubblicazioni benemerenza di fronte alle autorità che diffondevano le nuove idee veneziane in modo che gli consentissero illuministiche, il landvogto solettese von di rientrare in patria dopo la nota evasione Roll e la di lui moglie, con la quale Casanova dai Piombi. Nell’Histoire de ma vie il celebre anni prima aveva effettivamente avuto Richard Flury, compositore (1896-1967). personaggio si è diffuso a sufficienza nella un’avventura galante. La scelta del compositore Richard Flury locale, “un ticinese serio e d’ingegno, come (1896-1967) fu quindi programmatica non sono purtroppo coloro che, in ogni riguardando un artista “che, se è di nome occasione, rappresentano il Ticino quale e di sangue non ticinese, vive però molta una repubblica di sbraitanti ‘canvettieri’”, parte dell’anno in Ticino e ama questa elevando l’azione a un livello degno della nostra terra con l’affetto riverente di un memoria storica, non di gente umile bensì figlio” (come riferiva il “Radioprogramma”, di illustri personaggi, ciò che ha indotto 13 agosto 1938). In verità il compositore l’autore a competere con le manifestazioni solettese, la cui prima moglie dopo la meglio predisposte ad accogliere tale separazione si era trasferita con tre figli in materia drammaturgica, vale a dire quelle Ticino, trascorreva regolarmente le proprie del dramma musicale, dell’opera. Non vacanze nel Luganese, venendo in contatto per niente la definizione di Festspiel alla con Leopoldo Casella, direttore della fine scomparve per essere sostituita da Radiorchestra che aveva eseguito alla RSI la “commedia lirica in due atti”, la cui trama sua Tessiner Sinfonie in cui erano elaborati configura una situazione di chiaro stampo quattro canti popolari ticinesi, diffusa operistico. Benché nell’avvertenza al il 1° agosto 1936 sulla rete radiofonica libretto leggiamo che “l’Albertolli non nazionale. Compositore d’altra parte assai è necessariamente Giocondo” (il noto richiesto, impegnato contemporaneamente architetto, scultore, pittore, decoratore, nella realizzazione di due Festspiele nella nato a Bedano nel 1743 e morto a Milano Svizzera tedesca, per l’orchestrazione di nel 1839, dove fu professore all’Accademia Casanova e l’Albertolli il Flury si avvalse di Brera), ma è “un simbolo, più che un della collaborazione di Edouard Favre personaggio reale, che riassume in sé il (1872-1946). meglio della serietà e della bravura, della L’operazione era dunque ideologica modestia e dell’alacrità di nostra gente”, lo e assai pretenziosa per i vari gradi di spartito per voce e pianoforte ne riporta innovazione che intendeva fronteggiare. quel nome storico. Lo rivela l’“avvertenza” al libretto stampato in cui è dichiarata la pretesa di dar vita al personaggio dell’“Albertolli”, l’artista 8 9
Guido Calgari, librettista sotto l’insegna di un caldo spirito svizzero prodotto spirituale”. L’attenzione della (1905-1969). e di un profondo attaccamento a quella stampa confederata era essenzialmente terra ticinese, la cui suggestione spiega concentrata sulla musica, nella misura prima di ogni altro fattore lo scioglimento in cui, rispetto ai modelli conosciuti di dell’azione scenica”. Superando il Festspiel, era nella novità del rapporto con pregiudizio verso una scelta compositiva la lingua italiana che interessava verificare estranea ai canoni della tradizione italiana, la capacità del compositore alemannico. La il giornale perciò si schierava con la critica questione più intrigante era quindi quella svizzero-tedesca che aveva già salutato dello stile che non tradisse il compito l’opera come “un’opera svizzera nel miglior di riferirsi al pubblico svizzero-italiano, senso della parola”, riconoscendo in Flury contribuendo semmai a correggere quegli il compositore “che ha dato al pubblico eccessi che avevano preso il sopravvento svizzero un lavoro che ha le sue peculiarità nella costituenda tradizione del Festspiel nella schiettezza dell’ispirazione, nella ticinese in termini di concessione ai facili dignità stilistica, nell’adesione non esteriore rimandi ai temi delle canzoni popolari. ma intima allo spirito della terra in cui si Il carattere di esperimento legato alla sintesi svolge l’azione”. A dire il vero tutto era stato tra i due mondi culturali intrigava e andava predisposto fin dalla pubblicazione dello verificato. Dopo avere rilevato come Flury spartito per canto e pianoforte dell’opera “non si sia lasciato sfuggire alcuna delle nella primavera da parte di Hug & Co. a possibilità offerte da questa commedia Zurigo, per cui una serie di giudizi in merito musicale”, dimostrando la capacità di raccolti nel supplemento della “Solothurner essere “melodioso senza diventare banale, Zeitung”, il giornale della città del ricco di sentimento, ma rimanendo entro compositore, precedettero di alcuni mesi le nobili linee maestre”, il cronista della la rappresentazione vera e propria. Gustav basilese “National-Zeitung” manifestava Renker, caporedattore dell’ “Emmenthaler qualche dubbio circa il risultato raggiunto: Blatt” e autorevole critico musicale in quel “In merito alla piacevolezza della sua Nel secondo atto del lavoro Calgari si ... / Fra le vallate l’eco ne rimbalza / grida e di Berna, ne indicava l’originalità nel fatto di musica, egli rifiuta quasi in modo timoroso è premurato di sottolineare il valore canzoni. / Oh là lì, oh là là”) non dover risalire a Mozart per confrontarsi con tutti gli effetti a buon mercato e rinuncia storico della fiera di Lugano, importante solo introduce lo jodel nel coro, ma è un compositore di area tedesca impegnato anche, forse con dispiacere del pubblico appuntamento annuale. Nell’intenzione disposto dal compositore a mo’ di Ländler a dar forma a un’opera in lingua italiana, luganese, al bel canto”. dello scrittore questo è il momento nel calcato e rozzo accento contadino. possibile solo nella trilingue Svizzera e La questione rimaneva aperta, in ambito simbolico che testimonia l’incontro di due nella familiarità degli svizzeri tedeschi ticinese soprattutto relativamente alla mondi culturali, delle genti provenienti dal Come fu accolta tale originale operazione con “il nostro bel Ticino”, sottolineando “popolarità” della musica, comunque in nord che portano i capi di bestiame da artistica? Più che convinte adesioni si “come il lento solettese si sia abilmente relazione allo sforzo messo in atto dalla vendere e da scambiare con quelli portati registrarono le attestazioni di stima. Anni districato nella grazia della lingua italiana Radio della Svizzera italiana nella sua dai lombardi, “intrecciando la canzone al dopo lo stesso Calgari, pur notando come al punto da ricavarne motivo d’attrazione responsabilità di ente nazionale, la quale jodel” che Flury si è incaricato di realizzare tale “commedia lirica [fosse da ritenere] attraverso il valore della musica”. Da “ha dotato il proprio repertorio di un’opera musicalmente nell’“Introduzione pastorale”, ancor oggi degna di considerazione, parte sua il musicologo zurighese Eugen contrassegnata da un suggello di rara vagamente modellata sui moduli coloristici soprattutto per la probità della musica”, Koller elogiava il significativo passo in nobiltà artistica, come è apparso a non alpini della sinfonia del Guillaume Tell giunse ad ammettere che “tale musica non avanti dei “cari confederati ticinesi” per il pochi radioascoltatori”. L’estensore del rossiniano, nei salti intervallari dello jodel mi pare intonarsi allo spirito italiano del fatto di lasciarsi alle spalle nell’occasione bilancio dell’operazione, pubblicato sul che a un certo punto si svela nella curvatura libretto – non riuscì a far presa sul pubblico”. fieristica le abituali rappresentazioni di “Radioprogramma”, prendendo atto delle del tema di Ora valmagina, in un originale La voce più favorevole venne da “Gazzetta opere italiane, osando proporre “un’opera riserve con cui il lavoro di Calgari e Flury era rapporto sincretistico. Il successivo Ticinese” nel sottolineare la collaborazione svizzera, scritta e composta da due stato accolto ma ricordando che “bisogna “Canto dei pastori” (“Su con le mandre per tra lo scrittore svizzero italiano e il svizzeri, messa in mostra come un proprio diffidare dai successi senza contrasti”, l’impervie balze / dei grandi gioghi alpini compositore svizzero tedesco, “avvenuta 10 11
concludeva: “Vi è troppa poderosa vitalità È chiaro invece che, pur nella sua Non v’è chi non vi veda il preannuncio del in questi due atti perché sull’incartamento problematicità, se Casanova e l’Albertolli Festspiel più popolare e rappresentativo (per rimanere nell’immagine burocratica) può considerarsi un lavoro più che tramandato nella Svizzera italiana, Sacra possa accumularsi la polvere”. Con questa dignitoso, per Calgari non fu un approdo, terra del Ticino appunto, presentato a conclusione ci sentiamo di concordare, bensì un passaggio. Lo lascia presagire già Zurigo nel maggio 1939 durante le giornate benché, al di là dell’apparizione di singoli la china del finale che si apre all’ “allegra ticinesi all’Esposizione nazionale con la brani in forma concertistica, le circostanze musica villereccia” della festa conclusiva, musica di Gian Battista Mantegazzi, l’unica non riservarono all’opera in questione lo che dovrebbe essere “una villotta [che] fa rimasta nella memoria dei ticinesi per aver sbocco che avrebbe meritato sulle scene. volteggiare le coppie nel suo facile ritmo interpretato con aderenza all’umiltà della In ogni caso l’allestimento luganese fu paesano”, in cui si innesta il coro condizione rurale tramandata attraverso assicurato con tutto il prestigio necessario, i tempi il sentimento di attaccamento alla a partire dalla scelta degli interpreti con Sacra terra del Ticino, realtà comunitaria del villaggio. Questa in capo il baritono Afro Poli nel ruolo di operosa, ardente e schietta, volta lontano dall’ambizione di affermare Casanova, il quale fu per un decennio ti protegga un pio destino un’identità nobile, facendovi sentire legato al Teatro alla Scala, il tenore Michele e infuturi il tuo lavor. attraverso il lieve palpito di un tessuto Barrosa (l’Albertolli), il basso Eraldo Coda musicale di leggerezza trasfigurata la virtù (Taglioretti), il soprano Dolores Ottani di un popolo che il Calgari avrebbe additato (Lucia), il baritono Renato Guerra (von Roll), Ne’ tuoi figli è la fierezza in termini “di bontà, di bellezza, / di cose il contralto Jole Jacchia (Anna Lodovica Che ogni mamma inorgoglisce, schiette, semplici eppur care, / domestica von Roll), il tenore Arsenio Giunta(l’Abate nella pace è la certezza ricchezza / di sentimenti, pur ne la modesta Giampietro Riva) e un giovane baritono d’un più fulgido avvenir. / fatica di ogni giorno”, richiamando “il locale nel ruolo dello stampatore Agnelli, nido di sacri affetti, le liete culle amate” Ezio Greppi di Caslano, il quale qualche Terra nostra, madre eletta, (Avemmaria triste), i “duri arnesi” della mese prima era stato chiamato a sii tu sempre benedetta. terra, il sorriso “stanco, e troppe rughe” partecipare al concerto che al Teatro Apollo (Canto delle mamme contadine), “la nostra ospitò Beniamino Gigli, esibendosi in duo gente sobria ed alacre e prudente” (Grido con il grande tenore. La corale Giuseppe dei magnani), la “materna melodia” (Le Verdi era diretta da Arnaldo Filipello mentre campane del Ticino), le “nostre donne la concertazione fu affidata a Otmar Nussio, gentili dai miti profili”, dall’alacri mani maestro stabile dell’Orchestra della Radio febrili” (Ghirlanda), il “pio lavoro” (Noi siamo della Svizzera italiana, di fresca nomina e già ticinesi). attivo anche come compositore. 12 13
Carlo Allemano Nato a Torino, ha studiato con Elio della Valle d’Itria di Martina Franca, sotto Battaglia. Nel 1989 ha vinto il Concorso la direzione di: Christophe Rousset, René Toti dal Monte di Treviso e nel 1990 Jacobs, Wolfgang Sawallisch, Claudio il primo premio al concorso Mozart Abbado, Riccardo Muti, Zubin Mehta, dello Wiener Staatsoper. Ha cantato in Leopold Hager, Gianandrea Gavazzeni, teatri e festival tra cui: Teatro alla Scala, Fabio Biondi. Tra i progetti recenti e futuri: Wiener Staatsoper, Volksoper Wien, La Clemenza di Tito a Valencia, Didone Bayerische Staatsoper (Monaco), La Abbandonata (Jarba) a Innsbruck, La Monnaie (Bruxelles), Opéra national du Divisione del Mondo (Giove) a Strasburgo, Rhin (Strasburgo), Maggio Musicale Nancy, Versailles, La Dorilla in Tempe Fiorentino, Barbican Theatre (Londra), di Vivaldi (Admeto) al Wexford Festival Glyndebourne Festival, Salzburger Opera. Festspiele, Ravenna Festival, Festival Lavinia Bini Nata ad Empoli, nel 2009 si è diplomata Cagliari, al Teatro Colón di Buenos Aires, in Canto sotto la guida di Benedetta al Salzburger Landestheater, al Teatro di Pecchioli al Conservatorio Luigi Liegi, e sotto la direzione di Riccardo Muti, Cherubini di Firenze, laureandosi Daniele Rustioni, Daniele Callegari, Ottavio contemporaneamente in Scienze Dantone, Andrea Battistoni, Rinaldo Giuridiche all’Università degli studi di Alessandrini, Pisa. Ha recentemente vinto il secondo Tra i prossimi impegni sono da segnalare premio ed il premio del pubblico nel la partecipazione nel ruolo di Zerlina nel Concorso Internazionale Tebaldi a Don Giovanni a Bologna, a L’Elisir d’amore San Marino per la sezione Barocco. a Torino e alla prima mondiale di 7 Minuti Ha cantato all’Eurofestival di Roma, al di Giorgio Battistelli a Nancy. Teatro Comunale di Bologna, al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, al Festival Pergolesi-Spontini di Jesi, al Teatro Comunale di Firenze, nei teatri di Ravenna, Ferrara e Reggio Emilia, al Teatro Petruzzelli di Bari, al Teatro Lirico di 14 15
Marco Bussi Ha avuto modo di esibirsi in alcune fra alla Cité de la Musique di Parigi, a le più importanti istituzioni operistiche Stoccarda, Boston, Los Angeles, Nagoya in Italia e all’estero (Teatro del Maggio e altrove. Brillante interprete delle opere Musicale Fiorentino, Teatro Comunale di di Rossini, Donizetti e Mozart, è a suo agio Bologna, Teatro Carlo Felice di Genova, anche nel repertorio barocco col quale si Teatro Lirico di Cagliari, Teatro Petruzzelli è esibito in importanti festival (Ambronay, di Bari, Teatro Olimpico di Vicenza, Teatro La Chaise Dieu, Royaumont, Utrecht, Sociale di Como, Teatro Ponchielli di Bucarest, La Valletta, Bruxelles). Ha Cremona, Teatro Donizetti di Bergamo, collaborato con direttori d’orchestra quali Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Zubin Mehta, Antonino Fogliani, Claudio Comunale di Bolzano, Festival MiTo), Scimone, Daniel Kawka, Christopher nonché all’estero presso il Wexford Opera Franklin. Festival, al Concertgebouw di Amsterdam, Mattia Olivieri Con le sue doti naturali, la straordinaria NNTT di Tokyo, Dandini al Teatro alla capacità attoriale e l’inappuntabile Scala, Conte nelle Nozze di Figaro a preparazione musicale si sta Firenze, quello tedesco alla Bayerische consolidando come uno dei baritoni di Staatsoper con Ping e Belcore, Silvio nella riferimento nel panorama internazionale. produzione inaugurale dei Pagliacci ad Presente nei cartelloni scaligeri dal 2015 Amsterdam, Mercutio in Romeo et Juliette con una o più produzioni per stagione, e Prosdocimo nel Turco in Italia alla Scala, ha iniziato una felice collaborazione alla Monnaie con Carmina Burana e Ford, anche con il Maggio Musicale Fiorentino nonché presenze alla ROH Covent Garden, debuttando come Alphonse ne La alla Houston Grand Opera negli Stati favorite, ruolo che ha interpretato anche Uniti, e i ritorni alla Scala, Firenze, Venezia, al Liceu di Barcellona e a Palermo. Fra Tokyo, Amsterdam, al Glyndebourne gli impegni recenti e futuri una serie di Festival e alla Bayerische Staatsoper. debutti: quello verdiano come Ford al 16 17
Lucia Cirillo Dopo aver vinto il Concorso “As.Li.Co” e il Lucia Cirillo collabora con direttori di Concorso Internazionale “Toti Dal Monte”, fama internazionale quali F. Biondi, S. inizia una brillante carriera che la porta ad Cambreling, O. Dantone, D. Fasolis, D. esibirsi nelle più importanti sale e festivals Gatti, V. Jurowski, e registi quali R. Carsen, europei (Concertgebouw Amsterdam, G. Déflo, Sir P. Hall, D. Livermore e P. Pizzi. Deutsche Oper Berlin, Festival Chopin Si esibisce abitualmente con le più di Varsavia, Festival di Glyndebourne, La importanti orchestre barocche europee, Corunha, Festival di Salisburgo, La Fenice da “Europa Galante” ad “Accademia di Venezia, La Scala di Milano, l’ Opera Bizantina”, da “Il Giardino Armonico” a “I di Parigi , il Teatro Comunale di Bologna, Barocchisti”. il Teatro Comunale di Torino, il Teatro Ha al suo attivo importanti produzioni Massimo di Palermo, il Teatro Real di video e discografiche per Decca, Madrid). Deutsche Grammophone, Dynamic, Il suo vasto repertorio spazia dal Barocco FraBernardo, Glossa, OpusArte, al Belcanto, fino a compositori quali Passacaille, TDK, Vivaldi Edition-Naïve. Musorgskij, Prokofiev e Strauss. Luigi De Donato Nato a Cosenza, ha compiuto gli studi Alessandrini e la regia di Bob Wilson. presso il Conservatorio di musica Ha collaborato con direttori d’orchestra Stanislao Giacomantonio. Il suo repertorio quali Diego Fasolis, William Christie, spazia da Cavalli (Il Novello Giasone), a Christophe Rousset, Alan Curtis, Fabio Mozart (Nozze di Figaro), al bel canto Biondi, Paul McCreesh. Si è esibito in italiano (Cenerentola, La cambiale di importanti teatri tra cui il Maggio Musicale matrimonio, Barbiere di Siviglia, Il viaggio Fiorentino, La Fenice, il Rossini Opera a Reims, La sonnambula, Elisir d’amore, Festival, l’Opéra Royal di Versailles, il Linda di Chamounix) con incursioni in Capitole di Tolosa, il Theater an der opere di Verdi, Bizet, Smetana, Puccini e Wien, Il Teatro Real di Madrid, il Barbican nel repertorio del Novecento. Di recente Center di Londra, il Théâtre du Châtelet ha cantato ne L’incoronazione di Poppea, di Parigi, il Concertgebouw di Amsterdam l’Orfeo e Il ritorno di Ulisse in Patria e in festival quali Aix-en-Provence e alla Scala con la direzione di Rinaldo Salzburger Festspiele. 18 19
Emanuele D’Aguanno Nato a Roma,ha studiato al conservatorio (Belfiore) a Magdeburg; La Clemenza di Vicenza e successivamente con di Tito a Linz e Glyndebourne; La pietra W.Matteuzzi e H. Tanaka. La sua recente del paragone (Giocondo) a Cagliari. Tra attività lo ha visto protagonista in: Don i tanti titoli anche: Falstaff (Fenton) a Pasquale (Ernesto) allo Staatstheater Pavia, Cremona, Como, Brescia e al teatro Augsburg; Il sogno di Scipione (Publio) alla Colon a Buenos Aires; Der Rosenkavalier Fenice; Traviata (Alfredo) a Glyndebourne, (Sangern) e Medea in Corinto (Egeo) a Cagliari e Shanghai; Don Giovanni Monaco di Baviera; Il ritorno di Ulisse (Ottavio) a Glyndebourne, Dubai e alla in patria (Giove/Anfinomo) al Teatro alla Royal Opera House a Londra; Die Lustige Scala; Pagliacci (Beppe) a Bari; Otello Witwe (Camille de Rossillion) al Bellini di (Cassio) a Toronto; Rigoletto (Duca Catania e al NCPA di Pechino; Piramo e di Mantova) a Tokyo; L’elisir d’amore Tisbe al Theater an der Wien, Salisburgo, (Nemorino) a Firenze e a Tokyo. Ha inciso Budapest e Valencia; La Straniera (Arturo) per varie etichette: Capriccio, Sony, al Bellini di Catania; La finta giardiniera Dynamic, Opus Arte, Unitel Classic. Federico Benetti Ha debuttato nel 2007 iniziando nel Barbiere di Siviglia a Clermont- un’intensa attività concertistica e Ferrand e Vichy, Commendatore in Don operistica che lo ha portato nei principali Giovanni a Treviso e Ferrara, Angelotti in teatri italiani ed europei, tra cui il Teatro Tosca a Tolone, dove in seguito è stato dell’Opera di Roma, il Maggio Musicale impegnato nel Ballo in Maschera (Samuel), Fiorentino, il Carlo Felice di Genova, il Traviata e Rigoletto. Nel repertorio Teatro Verdi di Trieste, il Teatro Regio barocco ha debuttato in Orfeo (Plutone) di Torino, i teatri del circuito As.Li.Co., al Monteverdi Festival di Cremona nel il Festival Puccini a Torre del Lago, il 2017, e successivamente nel Rinaldo di Festival Verdi di Parma. A partire dal Haendel (Mago Cristiano). Recentemente 2013 ha debuttato nel ruolo di Enrico VIII ha cantato come basso solista nella in Anna Bolena diretto da Fabio Biondi, Johannes Passion di Bach a Roma e è stato Sarastro nel Flauto Magico, Perugia, diretto da Fabio Maestri. Sparafucile in Rigoletto, poi Don Basilio 20 21
Mario Cei Nato a Vicenza da famiglia toscana, figlio di versi poetici, realizza con Alessandro d’arte studia fin da bambino recitazione Quasimodo letture dedicate a poeti di e pianoforte, si diploma all’Accademia tutti i tempi, anche con tournée in Europa, dei Filodrammatici di Milano nel 1980 Asia e Nord America. Collabora con la sotto la guida di Ernesto Calindri. In RAI, ma soprattutto con la Rete 2 della RSI Teatro affronta, in ruoli di primo piano, Radiotelevisione Svizzera come interprete testi classici e contemporanei, da di radiodrammi, commedie, fiction, e Hofmannsthal (Elettra) a Sofocle (Elettra) curando programmi di prosa o poesia. Dai e Euripide, da Shakespeare (Racconto primi anni 2000, si dedica con passione d’inverno) ad Alfieri (Oreste) e D’Annunzio alla canzone francese d’autore. Scrive e (La città morta), da Luzi (Ipazia) a Testori interpreta “Boum! Je chante Trenet!” e (Il dio di Roserio) e Cerami (Socrate). “Prévert mon ami”, in cui, accompagnato Lavora con il Piccolo Teatro di Milano, lo da pianisti e diretto da F. Crivelli, alterna Stabile di Genova, l’Olimpico di Vicenza, testi poetici a canzoni cantate in lingua il Teatro greco di Siracusa, diretto da originale. Nel 2015 ha rappresentato in registi come S. Sequi, L. Puggelli, G. prima nazionale italiana Crime passionnel, Proietti, G. De Monticelli, L. Ronconi, F. opera in francese per uomo solo con Crivelli e in cinema da Loy (Testa o croce) musica di Astor Piazzolla. e Fellini (L’intervista). Esperto dicitore Diego Fasolis, Maestro concertatore e Direttore d’orchestra Maestri collaboratori: Gabriele Cerilli, Sofia Molinari, Michele Patuzzi, Paolo Raffo 22 23
Orchestra della Svizzera italiana Musicisti (OSI) Orchestra in costante evoluzione artistica, Sono inoltre di rilievo le coproduzioni Violini Walter Zagato Sostituto spalla, Robert Kowalski Konzertmeister, Tamàs Major è la principale realtà musicale della operistiche e di danza con le maggiori Konzertmeister, Andreas Laake Prima parte, Hans Liviabella Prima parte, Barbara Cianna- Svizzera italiana. Con Markus Poschner, istituzioni musicali della Svizzera italiana mea-Monté Rizzi Sostituto prima parte, Chun He Gao, Irina Roukavitsina-Bellisario, Duilio direttore principale dal 2015, si distingue e con partner internazionali, così come Galfetti, Fabio Arnaboldi, Katie Vitalie, Denis Monighetti, Piotr Nikiforoff Viole Monica Benda Prima parte, Ivan Vukčević Prima parte, Jan Snakowski Sostituto sulla scena europea con interpretazioni l’attività in tournée e la presenza a prima parte, Aurélie Adolphe, Andriy Burko innovative e convincenti e con produzioni festival europei che negli ultimi anni si è Violoncelli Luca Magariello Prima parte, Johann Sebastian Paetsch Prima parte, discografiche pluripremiate: l’integrale intensificata. Straordinario l’impegno per Felix Vogelsang Sostituto prima parte, Beat Helfenberger delle Sinfonie di Brahms, premio i più piccoli: oltre 11’000 bambini ogni Contrabbassi Enrico Fagone Prima parte, Jonas Villegas Sostituto prima parte discografico internazionale ICMA anno seguono i concerti-spettacolo ideati Flauti Bruno Grossi Prima parte, Alessandra Russo Prima parte 2018, i CD dedicati a Richard Strauss, per loro. Nella formazione musicale dei Oboi Marco Schiavon Prima parte, Federico Cicoria Prima parte figura a cui l’Orchestra è storicamente giovani l’OSI si qualifica con una stretta Clarinetti Corrado Giuffredi Prima parte, Paolo Beltramini Prima parte legata, e l’attuale progetto triennale con collaborazione a più livelli con la Scuola Fagotti Mathieu Brunet Prima parte, Alberto Biano Prima parte registrazioni di inediti rossiniani. universitaria di Musica del Conservatorio Corni Vittorio Ferrari Prima parte, Zora Slokar Prima parte, Georges Alvarez Prima parte della Svizzera italiana. Open air, cine- Trombe Sébastien Galley Prima parte, Serena Basandella Prima parte L’Orchestra produce ogni anno una concerti e festival estivi completano Timpani Louis Sauvêtre propria stagione concertistica con artisti di la programmazione coinvolgendo un rinomanza internazionale. Due le rassegne pubblico allargato. principali, che si distinguono per scelte di programmi ed interpreti: la prima si Da quasi 20 anni l’OSI gode di un rapporto svolge nella Sala Teatro LAC Lugano Arte privilegiato con Martha Argerich, che in e Cultura, di cui l’OSI è orchestra residente; passato ha scelto Lugano come sede del la seconda all’Auditorio Stelio Molo RSI di suo Progetto. Lugano. Informazioni: osi.swiss Sostituti e aggiunti Violini Fiorenza De Donatis, Hana Kotkova, Mirela Lico, Andrea Mascetti Viole Gustavo Fioravanti Contrabbassi Giovanni Chiaramonte Clarinetti Ivan Villar Sanz, Trombe Marco Bellini, Flavio Bergamasco Tromboni Eugenio Abbiatici, Fabio Costa, Stephen Menotti Percussioni Danilo Grassi, Paolo Arpa Maria Gamboz 24 25
Coro della Radiotelevisione svizzera Cantanti Fondato nel 1936 da Edwin Loehrer, Il Coro si esibisce regolarmente nei grandi Soprani ha raggiunto rinomanza mondiale con Festival da Bruges a Salisburgo, da New Laura Antonaz, Rossana Bertini, Lorenza Donadini Camarca, Iris Douma, Roberta Giua, registrazioni radiofoniche e discografiche York a Roma. Da qualche anno partecipa Silvia Piccollo, Nadia Ragni, Alessandra Rampoldi, Anna Simboli, Doris Steffan-Wagner relative al repertorio italiano tra Cinque e a produzioni operistiche (Salisburgo, Contralti Ottocento. Dopo Edwin Loehrer, Francis Monaco, Parigi, Baden-Baden, Edimburgo) Maddalena Altieri, Anna Bessi, Elena Carolina Biscuola, Elisa Bonazzi, Annemieke Cantor, Travis e André Ducret, nel 1993 il Coro mostrando flessibilità e abilità scenica. Elena Carzaniga, Marta Fumagalli, Isabella Hess Pagani, Brigitte Ravenel è stato affidato a Diego Fasolis che ha Il repertorio spazia dal Rinascimento alla sviluppato una ricca attività concertistica Musica contemporanea con particolare Tenori e discografica e lo ha portato ad essere impegno per la Musica Sacra italiana, a Massimo Altieri, Maurizio Matteo Dalena, Vincenzo Di Donato, Giuseppe Maletto, riconosciuto come uno dei migliori Bach e include il monumentale progetto Massimiliano Pascucci, Riccardo Pisani, Martin Steffan, Alessio Tosi complessi vocali da camera europei. di esecuzione Integrale delle opere Grand Prix du Disque, Diapason d’Or, Disco di Palestrina. Dal 2018 la gestione è Bassi d’Oro, Stella di Fonoforum, Nomination affidata, sempre sotto la direzione di Matteo Bellotto, Claudio Pistolato, Marco Radaelli, Pino Raduazzo, Marco Saccardin, Grammy Award, Echo Classic, ICMA, sono Fasolis all’Associazione “I Barocchisti”. Marco Scavazza, Achim Schwesig, Yiannis Vassilakis alcuni dei riconoscimenti assegnati al La lunghissima collaborazione con l’OSI Maestro del coro, Michele Patuzzi Coro dalla stampa specializzata per le prosegue regolarmente con il tradizionale produzioni pubblicate con le case Arts, Concerto Spirituale del Venerdì Santo e Chandos, Decca, Deutsche Grammophon, con nuovi progetti dedicati a Rossini. EMI, Naxos, Warner Classics. Claudio Abbado, Michel Corboz, Ton Koopman, Gustav Leonhardt, Michael Radulescu sono tra i direttori che hanno lodato le qualità musicali del Coro. 26 27
Con il sostegno di Flury Stiftung Fondazione Ing. Pasquale Lucchini In collaborazione con LAC Lugano Arte e Cultura e con la Divisone Eventi e Congressi della Città di Lugano.
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