E FRA I SASSI SPUNTA SALVADOR DALÌ (2 GIORNO)

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E FRA I SASSI SPUNTA SALVADOR DALÌ (2 GIORNO)
….E  FRA   I  SASSI  SPUNTA
SALVADOR DALÌ (2° GIORNO)
di Isa Grassano

I chiostri delle Monacelle danno sulle impervie Gravine e
godersi da qui le prime ore del mattino è davvero uno
spettacolo. Dopo una ricca colazione, non dimenticate di
assaggiare il pane igp, morbido e croccante, siete pronti per
una seconda giornata alla scoperta di questa città senza
tempo.

Dalla Cattedrale, tornate verso via delle Beccherie, la
vecchia via “delle vuccerie” (macellerie). Oggi è rimasta solo
una bottega che vende carne, ma in compenso ci sono numerosi
laboratori con artigiani che lavorano il legno, la terracotta,
dipingono a mano e molti negozi di souvenir.
E FRA I SASSI SPUNTA SALVADOR DALÌ (2 GIORNO)
Da qui raggiungerete piazza Vittorio Veneto con il belvedere
Guerricchio e il mega elefante di Dalì (l’Elefante Spaziale).
Si possono ammirare tre opere del maestro catalano sparse per
le strade o le piazze (anche il Piano Surrealista e la Danza
del Tempo); le altre, che comprendono sculture museali grandi
e piccole, illustrazioni, opere in vetro, libri illustrati e
arredi, sono state collocate nel complesso rupestre di Madonna
delle Virtù e San Nicola dei Greci nel cuore dei Sassi. Fino
al 30 novembre 2019 ospita la mostra, organizzata da Dalì
Universe con il Circolo La Scaletta, “Salvador Dalí – La
persistenza degli Opposti” (www.daliamatera.it).
E FRA I SASSI SPUNTA SALVADOR DALÌ (2 GIORNO)
E poco più avanti da piazza Vittorio Veneto c’è il mio posto
del cuore. Un angolo poco conosciuto, intimo e raccolto, in
via San Biagio dove si affaccia la chiesa di San Giovanni
Battista, considerata il gioiello architettonico del Medioevo
per la raffinata decorazione. Qui, quando ero ragazzina,
andavo ogni domenica per la celebrazione liturgica.

Poi sarete pronti per scendere nei Sassi, per addentrarvi tra
queste stradine tortuose che si susseguono e s’intersecano,
E FRA I SASSI SPUNTA SALVADOR DALÌ (2 GIORNO)
attratti dalla luce e pure dallo sventolio dei panni stesi che
infonde quel senso di quotidiano.

                   foto Lucrezia Argentiero

Infine, prima di partire ricordate di prendere una cartolina
illustrata e celebrativa della città. Sono distribuite
gratuitamente grazie a una iniziativa della Pro Loco. Tra i
responsabili del progetto c’è Luca Petruzzellis che dice:
«…una riporta Mariangela Melato sul set del film “l’albero di
Guernica” del regista spagnolo Fernando Arrabel, girato nel
1975. Un’altra raffigura il cucù, un fischietto a forma di
gallo. Un tempo era un pegno di promessa d’amore, oggi è un
portafortuna». Provare per credere.
E FRA I SASSI SPUNTA SALVADOR DALÌ (2 GIORNO)
foto Lucrezia Argentiero

                   LA MIA TOP TEN
IN ITALIA
1) Aosta, per fare un vero e proprio viaggio a ritroso negli
anni, fino a 6000 anni indietro nell’Area Megalitica.
All’interno si alternano testimonianze archeologiche dal
Neolitico all’Età del Bronzo, passando per l’Età del Ferro e
del Rame.
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2) Bologna, la città dove vivo, per visitare la casa di Lucio
Dalla, all’interno del palazzo quattrocentesco Palazzo Fontana
in via D’Azeglio, che a partire da metà gennaio resterà aperta
ogni venerdì (visite prenotabili con Bologna Welcome).

3) Castelmezzano e Pietrapertosa, due tra i borghi più belli
d’Italia posti su due speroni rocciosi delle Dolomiti Lucane.
A Castelmezzano si possono scorgere tracce dei templari, a
Pietrapertosa il passato legato agli arabi.
E FRA I SASSI SPUNTA SALVADOR DALÌ (2 GIORNO)
4) Matera, per quanto descritto sopra

5) Milano, per andare sulle tracce di Leonardo da Vinci, in
occasione dei 500 anni dalla sua morte. A Palazzo Reale, dal 4
marzo, va in scena il meraviglioso mondo della natura prima e
dopo Leonardo. E per la cena ci si ferma dal nuovo ristorante
Al Mercante, anche bottega storica, proprio accanto alla
Pinacoteca Ambrosiana. Si mangia cucina tradizionale
rivisitata, circondati dalle opere artistiche di Achille Funi.
E FRA I SASSI SPUNTA SALVADOR DALÌ (2 GIORNO)
IN THE WORLD
 1) Cipro, la terza isola più grande del Mediterraneo, dopo la
Sicilia e la Sardegna, è una sorta di eden. Lo scoglio di
Afrodite (a circa 25 chilometri da Pafos), chiamato “Petra tou
Romiou”, è uno dei tratti più belli del litorale, dove, si
dice, che la divinità emerse dalle onde del mare. E vi è anche
una curiosità: un lago salato, un po’ fuori la città di
Larnaca, il regno dei fenicotteri rosa.
E FRA I SASSI SPUNTA SALVADOR DALÌ (2 GIORNO)
2) Dresda, per visitare la pinacoteca Gemäldegalerie Alte
Meister nello Zwinger, la casa degli Angioletti più imitati al
mondo (resi celebri da Fiorucci), ovvero “la Madonna Sistina”,
opera di Raffaello Sanzio. E ancora il teatro dell’opera
Semperoper. Nei dintorni si raggiunge il Castello di Pillnitz,
a soli 15 km, con un grande parco circostante con piante e
fiori da tutto il mondo. Per lo shopping vale una tappa, la
storica Manifattura di porcellana di Meißen.
E FRA I SASSI SPUNTA SALVADOR DALÌ (2 GIORNO)
3) Gozo. Appena scesi dal traghetto, si ha la sensazione di
essere catapultati in un altro mondo. Rilassato e dai ritmi
lenti. Ci si può distendere al sole nella baia di Ramla I-
Hamra, con una sabbia rossastra e acque cristalline. Secondo
la leggenda, questa zona fu il palcoscenico dell’incontro tra
la Ninfa Calipso e Ulisse. Oppure si va a Xlendi Bay, a sud di
Vittoria, situata in una stretta valle, con un porto protetto
e una flotta di barche di pescatori.

4) Groningen. Una città al nord dell’Olanda dove tutti si
muovono in bici, in qualsiasi stagione. Ogni chilometro di
strada ha una corsia ciclabile, con pannelli che indicano le
direzioni. Da non perdere un giro nel centro storico che ruota
attorno al Martinitoren, la torre della cattedrale del 1400
dalla struttura gotica, dedicata a San Martino, visibile da
più parti grazie ai 97 metri di altezza e divenuta il simbolo.
5) Lisbona, per scoprire che è intrisa di misteri e leggende,
a cominciare da quella relativa alla sua fondazione: si narra
infatti che sia stato il mitico Ulisse a fondarla essendosi
avventurato oltre le Colonne d’Ercole. Si gira a bordo del
mitico tram eléctrico giallo n. 28, il modo migliore per
raggiungere i posti più noti. Per dormire, l’hotel Lisboa
Plaza, due passi da Avenida da Liberdade, un hotel storico
aperto negli anni cinquanta, con i pavimenti di parquet
originali.
SASSI SEGRETI PER LA CAPITALE
DELLA   CULTURA    2019   (1°
giorno)
di Isa Grassano

«La prima volta che l’ho vista, ho perso la testa, perché era
semplicemente perfetta… ». Così ha più volte ripetuto il
regista Mel Gibson, attratto dalla città di Matera tanto da
girarvi The Passion. Il divo americano è rimasto stregato dal
fascino della città antica, che sembra una succursale della
Cappadocia, dove ha trovato un’atmosfera inutilmente cercata
altrove. E come dargli torto. La stessa cosa era capitata a
Pier Paolo Pasolini quando, nel 1964, fra le grotte
dell’altipiano, aveva ricostruito “Il Vangelo secondo Matteo”.

Capiterà anche a voi, io perdo la testa ogni volta torno nella
mia città d’origine. Torno e ogni volta mi emoziono. Rapita
dal suo magnetismo, da quella vertigine culturale che si prova
guardando i Sassi (patrimonio Unesco dal 1993). E s’intuisce
immediatamente il perché Matera ha sbaragliato la concorrenza
ed è stata nominata capitale della cultura, in una simbiosi
perfetta tra architettura e natura, tra forma e materia, tra
antico e moderno.
foto Lucrezia Argentiero

Il 19 gennaio, giorno dell’inaugurazione da capitale per tutto
il 2019, inaugurazione accompagnata dalle musiche delle bande
popolari, 131 provenienti da tutti i comuni della Basilicata,
20 dalle Regioni d’Italia e 27 da tutta Europa. Un ricco
programma (consultabile su www.matera-basilicata2019.it),
circa 300 eventi, quattro grandi mostre (sulla civiltà
rupestre, sul Rinascimento Mediterraneo, sulla scuola
Pitagorica e sull’Antropocene). Vale la pena munirsi del
Passaporto 2019 (al costo di 19 euro), uno speciale biglietto
di ingresso, per usufruire del ricco cartellone annuale e
sentirsi “cittadini temporanei” e non turisti.
foto Lucrezia Argentiero

Da dove iniziare? Dallo stesso percorso che consiglio ai miei
amici. La partenza è da piazzetta Pascoli (per chi arriva da
Matera Sud) con il colpo emozionante su questo groviglio di
rioni pietrosi. Piccola e raccolta, prende il nome dal vecchio
liceo classico “Emanuele Duni” (lo stesso che ho frequentato
io) in cui il poeta romagnolo insegnò per due anni, latino e
greco. Andateci al tramonto, quando cominciano ad accendersi
le prime lucine e le pietre chiare dei Sassi si colorano delle
mille sfumature di rosso e arancio.
Date poi un’occhiata al vicino palazzo Lanfranchi, uno dei più
bei palazzi seicenteschi con la sua facciata asimmetrica. Le
sale sono intitolate a Carlo Levi, lo scrittore che ha
contribuito a far uscire Matera dall’isolamento, descrivendo
nel suo romanzo “Cristo si è fermato a Eboli” la disastrosa
condizione di vita della gente ammassata nei Sassi.

Ospita il museo di arte medievale e moderna della Basilicata,
e dal 19 aprile al 29 settembre ospiterà anche l’esposizione
“Rinascimento visto da Sud. Matera e l’Italia meridionale nel
mediterraneo tra ‘400 e ‘500“. Più di 180 preziose opere
d’arte, rarissimi oggetti e documenti storici. Uno dei
numerosi eventi di Matera Capitale. Dinnanzi, si può ammirare
anche la Goccia di Azuma, realizzata dal famoso scultore e
pittore giapponese, artista Kenjiro Azuma.

Percorrendo via Ridola, vale la pena dare uno sguardo alla
Chiesa del Purgatorio, in stile tardo barocco, arricchita da
teschi e scheletri. Poco più avanti, la strada apre su Piazza
San Francesco d’Assisi, con la chiesa omonima, la cui
facciata, preceduta da un’ampia scalinata, si impone per il
riecheggiare del barocco leccese, anche se in forme più
sobrie.
Proseguite poi, attraversando piazza del Sedile (qui spicca il
palazzo sede del Conservatorio Musicale) verso la Cattedrale.
Lungo la strada si aprono altri meravigliosi scorci sui rioni
pietrosi. Impossibile non fermarsi per scattare decine di
fotografie o selfie. E dopo pochi metri arriverete nel cuore
della Civita, il nucleo più antico (i Sassi si dividono in
Barisano a Nord e Caveoso a Sud e in mezzo la Civita).
foto Lucrezia Argentiero

Mi affaccio sempre dalla terrazza per restare ogni volta
incantata da tanta struggente bellezza. Entrate in Chiesa, un
tripudio di ori e di decorazioni. Cercate l’affresco della
Madonna della Bruna del XIII secolo (la Protettrice della
città che si festeggia il 2 luglio).

Di fianco alcuni dei più importanti palazzi, come palazzo
Gattini, già residenza della più antica famiglia nobiliare
materana, trasformato in un hotel di lusso con tanto di Spa,
aperta anche agli esterni. Fermatevi qui per la notte.
O nella vicina struttura Le Monacelle, L’intero complesso
segue il filo conduttore dell’amore per i materiali legati
alla terra. I colori predominanti sono il calore dell’ocra e
del bianco panna. Dopo questo primo giorno a Matera, vi diamo
appuntamento a domani, dove andremo alla scoperta delle tracce
di Dalì.
L’autrice
Isa Grassano, lucana doc, vive a Bologna. Scrive di turismo,
attualità, libri, personaggi e storie vere, per Viaggi e
Venerdì di Repubblica, Donna Moderna, Io Donna, Marco Polo e
sul suo blog amichesiparte. Tiene corsi di formazione per
giornalisti ed è autrice di libri. L’ultimo è Forse Non Tutti
Sanno che in Italia (Newton Compton). È coautrice della
recente antologia Lettere alla Madre (Morellini). Il suo
segreto? L’ottimismo dei folli e la tenacia dei muli.
DOVE DORMIRE
 *B&B “Il Cantagallo”, via Taranto 4/i. Tel. 3277823064,
www.ilcantagallo.it. Cucina accessoriata, terrazzo con gazebo
e posto auto sono i punti forti di questo bed and breakfast
ricavato in un appartamento mansardato. Prezzo medio: 65 € per
la coppia

*B&B “L’Affaccio”, Via Santa Cesarea, 4 Matera, Tel.
329.2039091, www.laffaccio.com. Un bed and breakfast ricavato
in un palazzotto dei primi anni del 900. Ideale per gli amanti
dell’arte: alle pareti le opere dell’artista Angela Difonzo,
de la “Mani nell’arte”, una piccola bottega e galleria d’arte
a pochi metri, dove trovare originali oggetti fatti a mano.
Doppia da 70 euro.

*Hotel “Le Monacelle” 4*. . Via Riscatto, 9. Tel. 0835.344097,
www.lemonacelle.com. Camere raffinate, una diversa dell’altra
e una terrazza belvedere che affaccia sulla Murgia e sul
torrente Gravina. Ha una piccola chiesetta dove a volte Mel
Gibson si ritirava per pregare. Doppia 96 euro
DOVE MANGIARE
*La Lopa. via Bruno Buozzi, 13, tel. 0835 16 51 370,
www.lalopa.com. Cucina a km zero, di eccellenza e prodotti
provenienti dalla dolomite lucane. Nel locale, un vero e
proprio Sasso recuperato, si organizzano anche eventi
didattici e laboratori di pasta fatta in casa.

*“L’abbondanza Lucana”, via Bruno Buozzi, 11 | tel. 0835 33 45
74. Un viaggio fra gusto, cultura e antichi sapori. Pasta
artigianale, peperoni cruschi, la salsiccia sbriciolata, sono
alcune delle selezioni gastronomiche volute da Francesco
Abbondanza.

*“Le Bubbole” Di Palazzo Gattini, via San Potito, 57, tel.
0835 19 70 562,    www.palazzogattini.it. Gestito da Pietro
Demuro, all’interno dell’hotel di lusso Palazzo Gattini, offre
una cucina “espressa” con materie prime eccellenti.
Stagionalità, qualità, creatività, ricerca e tradizione sono
gli ingredienti di ogni ricetta. Tra le specialità, Darna di
baccalà cotta a bassa temperatura, humus di ceci e cipolla
rossa croccante.
Mani nell’Arte, la creatività di Angela Difonzo

DOVE COMPRARE
*Tittà      Art     Couture,     via      delle    Beccherie,
www.tittajewels.com. La botteguccia più piccola (solo 7 metri
quadri) in via delle Beccherie. Claudia Perdicchia crea
gioielli in cui convive la tecnica del mosaico, del ricamo,
dell’infilatura delle pietre dure. Spesso con un richiamo alla
tradizione, come il cucù.

*Il   Bottegaccio,       Via    Madonna    dell’Idris,     10,
www.ilbottegaccio.it. Nel cuore del Sasso Caveoso, Mario
Daddiego realizza a mano il meglio dell’artigianato tipico tra
cui le “pupe”, bambole in terracotta e vestiti decorati nei
colori più disparati e che riprendono la tradizione popolare.
Da non perdere il timbro per il pane, che un tempo serviva a
distinguere il pane nel forno a legna in comune.

*Midecò, via delle Beccherie 79, tel. 333 72 60 978, Originali
souvenir: i Sassi rappresentati su tessuti, porcellane,
ceramiche, vetro e dipinti a mano da Mirella Caruso.
*Lucanum, www.lucanum.it, Un gioco da tavolo per scoprire e
conoscere meglio la Basilicata, fino ad arrivare a Matera.
Stile Monopoly si compone di un tabellone con la mappa della
regione, 8 elementi artistici, 4 punti panoramici. C’è anche
un’app mobile per sfide in rete. Vince chi dimostra di
conoscere meglio la storia e le eccellenze lucane (costo 20,19
euro). Disponibile presso la libreria Mondadori in piazza
Vittorio Veneto.

COME ARRIVARE
In treno: Matera non è collegata con la rete FS; con Italo
fino a Salerno e poi servizio sostitutivo in bus; con
Trenitalia fino    a   Salerno   e   poi   servizio   sostitutivo
Freccialink

In aereo: con le principali compagnie fino all’aeroporto di
Bari Palese e poi con un servizio navetta fino a Matera

In auto: dalla costa tirrenica, immettersi nell’autostrada
Salerno – Reggio Calabria. Seguire per Potenza. Quindi
proseguire per Metaponto lungo la SS 407 “Basentana” fino alle
indicazioni Matera. Dalla costa adriatica, percorrere
l’autostrada Bologna-Taranto fino all’uscita Bari Nord.
Proseguire per la zona industriale, per Altamura-Matera, cioè
le SS 96 e poi la SS 99.

In pullman: servizio autobus extra-urbani low-cost Flixbus
prenotabile         direttamente          dal        sito
(www.flixbus.it/autobus/matera).

Come muoversi: un tour con ape calessino permette di scoprire
i Sassi su tre ruote. Tra questi, Ape nei Sassi
(www.apeneisassi.it o telefonicamente al 329 46 58 589; range
di prezzi 20 euro)
INFO
www.comune.matera.it/turismo

www.matera-basilicata2019.it

DESTINAZIONI GOURMET: 8 CITTÀ
EUROPEE DA VISITARE NEL 2019.
(parte 2) VERSO IL SUD:
LISBONA, SUD EGEO, MATERA
-di Cesare Zucca-

Voglia di luce, sole, colori, emozioni? In più amate la buona
tavola? Le ricette della tradizione?
I sapori antichi e Il meglio della cucina regionale?
Il nostro viaggio continua… oggi vi porto a scoprire tre
gioielli del Mediterraneo e le loro meravigliose ricette della
tradizione. Dagli azzurri delle maioliche portoghesi, al blu
intenso del del Mare Egeo e delle casa, alla tavolozza dei
colori dei sassi di Matera che all’alba riflettono candide
sfumature tipicamente mediterranee e al tramonto sembrano
confondersi con il cielo.

LISBONA, Portogallo
E’ la seconda classificata nella lista delle Capitali Europee
della Cultura Gatronomica 2019. Una città tutta da scoprire e
una destinazione super trendy. Cucina ricca, saporita, solare
e ben condita. Da ristoranti stellati, a tipiche tabernas e
suggestivi bar petiscos dove troverete stuzzichini con olive,
insalata     di   polipo     e   crocchette     di    pesce.
Tra le specialità: caldo verde (zuppa nazionale con cavolo,
patate, erbe e fettine di chorizo), arroz de polvo (risotto
cremoso con polipo), bifanas (involtini di maiale e vino),
pregos (tramezzini di carne) e la famosa francesinha (toast
superfacito con uova, prosciutto, salsiccia, formaggio e salsa
al                                                    Porto).
Tanto pesce, gustosi frutti di mare e ‘sua Maesta’ baccalà,
fritto nelle pataniscas, oppure mantecato à Bras. Il dolcetto
nazionale è pasteis de nata (piattelle alla crema, della serie
‘una tira l’altra’…) da gustare nella storica pasteleria alla
Torre de Belèm.
SUD EGEO, Grecia

Una città non vi basta? Puntate verso l’Egeo Meridionale,
designato Regione Europea della Gastronomia 2019. Vi aspettano
più di 50 isole delle Cicladi e del Dodecanneso: Paros,
Andros, Milos, Mykonos, Kos, Santorini, Syros, Naxos, Tinos,
Rodi, Kalymnos, Karpathos e tante altre destinazioni
idilliache ricche di tavole vibranti di gusto, colore e
delizie che vanno dal polipo alle sardine in crosta di sesamo,
all’agnello profumato alle erbe, a formaggi di pecora, a
verdure e legumi solari. Tanto pesce servito in stile kakavia
(stufato) e gouna (essiccato al sole). e xtapodi (calamari
arrosto)
Capra,   agnello   e   manzo,   innaffiati   dai   vini   locali.
L’ineguagliabile fava di Santorini, essiccata e poi preparata
come una purea, molto simile come consistenza all’hummus. È un
piatto semplice ma allo stesso tempo molto nutriente, può
essere servito come piatto principale oppure più spesso come
contorno con feta, cipolle e olive nere.
Tanto pesce servitor in stile kakavia (stufato) e gouna
(essiccato al sole). Ottimi formaggi tra cui kefalotiri,
ladotiri, skotiri, mizithra. Ottimi piatti vegetariani:
revithokeftedes (polpette di ceci), tsimetia (fiori di
zucchine ripiene). Tanto miele: il profumatissimo mayiotiko
proviene dai fiori primaverili e viene usato in molti piatti:
avgokalamara (pasta fritta), kalsounia (dolce al formaggio)
amigdalota (biscotti di marzapane) lo troviamo perfino
nell’acquavite tsikoudia. Grazie al suo ambiente geofisico, ai
prodotti locali e all’identità gastronomica la regione del Sud
Egeo è un paradiso terrestre.
MATERA, Italia

Infine Matera, il 2019 si annuncia come un anno glorioso per
il gioiello lucano eletto Capitale della Cultura Europea 2019.
Molti viaggiatori esperti di cibo conoscono da tempo questa
città di montagna unica, costellata da caverne, da antiche
abitazioni scavate nella roccia, dai suoi poveri Sassi abitati
da famiglie e bestiame, da storie, leggende e arte. Matera, a
lungo isolata dal resto d’Italia, rimane uno degli ultimi veri
baluardi della cucina povera. Autentiche ricette contadine
composte da ingredienti poverissimi che danno vita ad un
piatto buonissimi, sani e nutrienti, come le spettacolari
zuppe di legumi locali e quelle con i ceci neri. Sarà un
grande anno per Matera che il 19 Gennaio inaugurerà
ufficialmente gli eventi con la partecipazione di bande
provenienti dalle Capitali della Cultura di tutto il mondo.
Grande festa anche per il pane di Matera, celebre in tutto il
mondo, che sarà protagonista di workshops, degustazioni e
festeggiamenti.
Indiscutibile leggenda della cucina materana è il  dolce
peperone crusco, che viene prima essiccato al sole e poi
fritto per tramutarsi in una croccante e saporita esplosione
di gusto, deliziosa in tutte le stagioni. A partire dal 1
Agosto, tra balli, canti e tavole imbandite, si celebrerà la
crapiata (tradizionale piatto conviviale con grano, farro,
lenticchie, ceci, fagioli, fave, patate e piselli). In Giugno,
la città dei Sassi ospiterà Breadway, un viaggio nella
tradizione della panificazione materana. La primavera 2019
vedrà l’installazione delle tavolate Mammamiaaa, cene aperte e
tutti in cui l’ospite prepara una ricetta tradizionale della
sua famiglia insieme a dieci invitati. A novembre si terrà
l’Asta del Tartufo bianco lucano in contemporanea a quella di
Alba. TGrande spazio alla cucina locale, dalla cialledda (pane
duro condito con patate, cipolla, erbette della Murgia),

Paste ricche, saporite e solari: le strascinate (pasta con
cime di rape materane e peperoni cruschi), i gnummareddi
(involtini di interiora di agnello, fegato, polmone, cuore e
animelle legati da un sottile budello naturale), il baccalà
con peperoni cruschi, cutturiddi (agnello con cipolline,
pomodori, alloro e rosmarino), pignata (carne di pecora o di
castrato condito in terracotta con salame piccante, pecorino,
peperoncino e tante verdure).
Lunedì prossimo ci aspettano Francia e Finlandia, due regioni
con caratteristiche diverse ma con una passione in comune:
grandi competizioni gastronomiche.
Vi porterò in due meravigliose città: Lione e Helsinky.
Buon viaggio gourmet!

DESTINAZIONI GOURMET: 8 CITTÀ
EUROPEE DA VISITARE NEL 2019.
(parte   1)   VERSO    L’EST:
CRACOVIA, LUBIANA, SIBIU
     di Cesare Zucca-

Golosi, buongustai, amanti della buona cucina…preparate le
valigie e dimenticate la dieta!
Insieme viaggeremo alla volta di 8 meravigliose destinazioni
che nel 2019 festeggeranno il meglio della propria
gastronomia.
Cracovia, Lubiana, Sibiu, Matera, Lisbona, Helsinky, Lione e
il Sud Egeo vi aspettano con i loro prodotti, le loro ricette,
la loro storia e la loro cultura culinaria.
Festival, competizioni, ristoranti, chef stellati, ristoratori
della tradizione e dell’iinovazione,     conferme e sorprese,
migliaia di tavole imbandite, locations spettacolari…
Inutile dirlo: Buon Appetito!

CRACOVIA, Polonia

Patrimonio dell’umanità UNESCO, luogo di storia, arte, cultura
e squisita gastronomia.
Cracovia è stata proclamata la Capitale Europea della Cultura
Gastronomica 2019 e celebrerà il titolo con grandi eventi
culinari tra cui Zapusty (Carnevale di Febbraio), protagonista
l’irrinunciabile pasticceria locale: makowiec (torta ai semi
di papavero), paczki (bomboloni fritti ripieni), galaretka
(gelatine di frutta), sernik (al formaggio), szarlotka, (torta
ripiena di mele servita calda con panna montata).

La cucina polacca è sostanziosa e varia: pierogi (il raviolo
nazionale al formaggio, patate, funghi, crauti, salmone,
selvaggina), śledzie w śmietanie (aringhe in panna acida),
smalec (crostini di pane spalmati con strutto e cipolla
fritta, maggiorana e vodka), volaille z kurczka (bistecche di
pollo ripiene di funghi), kielbasa (salsiccia classica e
bianca), il succulento bigos, (stufato di crauti con carni e
salumi), zapiekanka, (popolarissima baguette al forno condita
funghi, al salmone o al formaggio). Tante zuppe: pomidorowa
(riso e pomodoro), grochówka (piselli e pancetta) e… la mia
preferita zurek, (segale acida, patate, salsicce, alloro e
maggiorana e uovo sodo).
LUBIANA, Slovenia

Il 2019 sarà un anno gourmet, dalla spettacolare Gourmet Cup
(25-28 Gennaio) che si svolgerà nel bellissimo Castello e
nella vicina Krvavec, premiata due volte come migliore sky
resort della SlovenIa, alla Festa di San Martino (11 Novembre)
con circa 80 produttori di vino sloveno e ristoratori di
eccellenza provenienti da tutta la Slovenia. L’offerta si
concentrerà sul vino novello, mentre la parte culinaria
proporrà tradizionali piatti lubianesi rivisitati in una
chiave moderna. E poi ancora fino numerose competizioni di
potica (dolce al ripienodi di miele e noci), Chef sloveni come
Ana Roš, proclamata ‘Migliore Chef Donna del Mondo 2017’, sono
alla guida di una cucina locale, premiata con le stelle
Michelin. La capitale Lubiana, ha locali hipster ma anche
rustici ristoranti di campagna. Durante l’anno, la città
organizza eventi golosi, come Festival delle ciliegie, la
Domenica delle fragole, la Mostra delle delicatezze delle
fattorie slovene.

Da non perdere un meraviglioso Food Tour, percorso guidato
dedicato ai buongustai, attraverso botteghe, mercati e
ristoranti tipici, alla scoperta (e all’assaggio!) della
gastronomia locale che esalta i piatti sloveni preparati con
ingredienti locali, prodotti coltivati ​​nei prati, boschi,
campi e giardini. Il sale è raccolto dalle saline
dell’Adriatico, il miele è fatto da api native, gli eccellenti
vini, come Refosco e Malvazija, vengono abbinati ai piatti
della tradizione: oca o anatra arrosto con mlinci (pasta non
lievitata) e cavolo rosso stufato, pršut (prosciutto essiccato
all’aria), zlikrofi (ravioli ripieni di maiale) la classica
prekmurska gibanica (dolce di pasta frolla e strudel
fruttato).

SIBIU, Romania
Si è piazzata seconda nella lista ‘European Region of
Gastronomy 2019’.
Si trova nella Transilvania meridionale e offre una cucina
tradizionale e invitante, nè troppo piccante nè troppo
complicate, perfetta tutto l’anno e sopratutto nei mesi
freddi. Impera la carne di maiale: jumari (ciccioli di grasso
di maiale con pancetta affumicata, cipolle e pane casalingo)
accompagnati da buon bicchiere di țuică (brandy di prugne)
cighiri (grosse polpette con l’aggiunta di interiora e spezie)
mici (salsicce alla griglia), drob de miel (polpettone
pasquale con agnello, interiora, uova e tante erbe).
Zuppe favolose: ciorba radautean (zuppa di pollo servita con
crema acida) e ciorba de burta (con la trippa). sarmale
(involtini di cavolo, mamaliga, (polenta soffice al
formaggio). Tra i dolci: alivenci (quasi una polenta alla
vaniglia con uvetta e yogurt) julfa (classica torta della
nonna,) papanasi (con formaggio fritto e marmellata di
mirtilli) e la classica placinta (sfoglia al formaggio).
Dopo l’Est Europa, punteremo verso Sud, per scoprire e
riscoprire le tradizioni gastronomiche di Lisbona, delle
azzurrissime Isole dell’Egeo Meridionale e della Capitale
della Cultura Europea 2109: l’incomparabile Matera.
A lunedì prossimo e… buon viaggio gourmet!

ADRENALINA LUCANA                         CON       IL
“VOLO DELL’ANGELO”
Di Raffaele d’Argenzio

E’ senza dubbio affascinante guardarsi intorno     in questo
scenario delle Piccole Dolomiti Lucane, inaspettate e da
scoprire. Non è vero che io ed i miei amici siamo i primi, ma
ci pare di esserlo. Il gusto della scoperta     ha un sapore
 intenso, virile, che dà energia e coraggio. Ora guardo quel
borgo lassù, e so che devo raggiungerlo, che voglio
raggiungerlo.

E’ Pietrapertosa ( pietra bucata), anche esso uno dei Borghi
più belli d’Italia. Ma per raggiungerlo prendo la strada più
breve, quella del volo. Ma ne avrò il coraggio?

Per arrivare al punto da cui si spicca il volo, la strada è
certamente in salita, ma ci si abitua subito, passo dopo
passo, si fa del trekking, la polvere cittadina viene spazzata
via. Eccoci qui, arrivati. Ci si guarda nell’indecisione, si
va non si va? Si vola o non si vola? I più giovani sono
entusiasti, gli adulti indecisi guardano il panorama stupendo
prendendo tempo, ma il gusto della scoperta ha il sapore del
coraggio. Non si torna indietro: IO VOLO!

E’ un attimo, mi imbracano con le misure di sicurezza, il
casco per forare l’aria come un proiettile e poi parto. Sai
che sei appeso ad un cavo d’acciao, sicuro, ma non sono
abituato a non sentire sulla sotto di me. Ti sembra di volare
davvero, il panorama è stupendo e la velocità di oltre 100 km
orari ti inietta adrenalina pura nelle vene, adrenalina
lucana. Arrrivi e vorresti non fosse già finito. Ma poi pensi
che puoi fare il volo del ritorno.

(www.volodellangelo.com)

Veduta di Pietrapertosa

PIETRAPERTOSA, SULLE TRACCE DEGLI ARABI

Ora sono a Pietrapertosa, anche qui guglie e forme modellate
dall’acqua e dal vento. Anche qui una bella chiesa, quella
del Convento San Francesco, un grande convento che non ti
aspetti in un piccolo borgo. Affreschi interessanti tardo
1400.

Anche interessante il quartiere dell’Arabata, infatti questo
borgo fu creato proprio dagli arabi intorno all’anno mille,
guidati dal principe Bomar. Viuzze, scale, case scavate nella
roccia, e poi piccoli orti verdi,        protetti dalle case
abbarbicate alla montagna, che ricordano le case arabe. Che
Piertrapertosa fosse un borgo unico e interessante lo
testimoniano anche le foto scattate qui dal grande fotografo
Henri Cartier-Bresson. Ed ora le riproduzioni di quelle foto
sono sparse nelle stradine a dimostrazione che qui il tempo ha
assunto un’altra dimensione.
Ed anche qui una salita (ma siamo nelle Dolomiti, no? Anche
se Piccole) un castello Normanno, un ampliamento di quello
arabo precedente. E qui si trova la famosa pietra pertosa
(pietra bucata) che ha dato il nome al paese. Una grande
caverna intorno alla quale era stata fatta la fortezza.

Da qui un panorama stupendo sulla valle del Basento, anche qui
a volte si può arrivare a vedere il golfo di Taranto.
Dove mangiare? Alla “ Locanda di Pietra”, ho mangiato bene,
piatti della tradizione lucana, curati con materie prima di
qualità.
Ristorante Alla Locanda di Pietra

Si sta bene a Pietrapertosa, l’occasione per tornarci è a metà
agosto per l’evento “Sulle tracce degli Arabi”. Ci sarà anche
la danza del ventre. Io vorrei ma non posso.

Il Volo dell’Angelo mi aspetta. E pare che questa tratta da
Pietrapertosa a Castelmezzano sia ancora più bella.

www.comune.pietrsapertosa.pz.it
Il volo degli innamorati

ITALIA PIU’: LA TERZA CITTA’
PIU’ ANTICA DEL MONDO DIVENTA
CAPITALE DELLA CULTURA.
PERCHE’ANDARCI:

Terza tra le più antiche città del mondo ancora abitate è
Matera, capoluogo della Basilicata, con i suoi 10.000 anni di
vita, dopo Gerico (12.000 anni) e Aleppo (13.000 anni). La
città splende per i suoi Sassi, dichiarati dall’UNESCO
“Patrimonio Mondiale dell’Umanità” nel 1993. Sviluppatisi
intorno alla Civita, creano un’intera città scavata nel tufo,
un sistema abitativo articolato lungo i pendii di una profonda
valle: la Gravina. Prima fulcro della civiltà contadina, oggi
completamente ristrutturati, i Sassi rivivono in residenze,
botteghe artigiane, locali. Matera è candidata Capitale
Europea della Cultura per il 2019.

DA VEDERE:

L’area più antica di Matera è costituita dai rioni Sasso
Barisano e Sasso Caveoso, divisi al centro dal colle della
Civita, con il Duomo; la parte medievale-rinascimentale della
città si sviluppa ai bordi dei Sassi, lungo “il Piano”; infine
si estende la città nuova, con eleganti rioni. Moltissime le
chiese materane dal XIII a XIX secolo (numerosi gli eremi, i
cenobi, le cripte, le laure e le basiliche ipogee, spesso
affrescate, scavate nel tufo), di cui S.Giovanni, S.Domenico e
il Duomo sono le più antiche.

DOVE DORMIRE:

Locanda San Martino, Via Fiorentini, 71 – 75100 – Matera,
Italy, tel. (+39) 0835 256600 www.locandadisanmartino.it/

A cinque minuti dalla via del Corso, la Locanda San Martino è
nel cuore dei Sassi e offre terrazze panoramiche e camere
scavate nel tufo.

Hotel del Campo, Via Lucrezio snc – 75100 Matera (MT), tel.
+39 0835 388844 www.hoteldelcampo.it/it/home

L’Hotel del Campo rimane uno dei più esclusivi a Matera,
frutto del riadattamento di un’antica masseria risalente alla
fine del 1700, proprietà di Domenico Ridola, fondatore
dell’omonimo Museo Nazionale
DOVE MANGIARE:

Ristorante Alle Fornaci, Piazza Firrao, 7 75100 – Matera (MT),
Tel: 0835 335037

Intimo ed elegante, rappresenta un raffinato ritrovo per i
cultori della cucina tipica lucana e nazionale
www.ristoranteallefornaci.it/il-ristorante

          Trattoria il Caveoso, Via Bruno Buozzi, 21 (Matera)
Tel: 0835312374 www.ristorantedelcaveoso.it/

Nel cuore dei Sassi, la Trattoria il Caveoso prepara pietanze
della tradizione lucana accogliendo i suoi ospiti nelle rocce
secolari.

Per   maggiori     informazioni      visitate     il    sito:
www.comune.matera.it

Colori            e     Sogno          intorno             a
Matera
dal 12 aprile al 7 maggio

COLORI E SOGNO INTORNO A MATERA

Matera è città antichissima. Scavata nel tufo, nota come la
“Città Sotterranea” e famosa per i suoi “Sassi”, martedì 12
aprile inaugura negli Ipogei di piazza San Francesco, la
mostra “Colori e sogno intorno a Matera” di Athos Faccincani.
L’artista dalla formazione poliedrica e sempre attento ai
problemi e ai mutamenti sociali, proporrà lavori dedicati a
Matera, una pittura, testimone di gioia e di serenità, che
regala colori accesi, luce, sole e racconti semplici nel
contesto del recupero del figurativo e dei valori interiori.
Un omaggio al cammino della città verso la candidatura a
capitale    europea     della   cultura     per   il   2019.
www.comune.matera.it

DOVE DORMIRE:

Caveoso Hotel, In questo 3 stelle nel cuore dei “sassi”, ogni
angolo racconta una storia antica di centinaia di anni.
www.caveosohotel.com

DOVE MANGIARE:

Ristorante del Caveoso, Sapori di una volta in chiave creativa
e per i vini un’accurata selezione di etichette.
www.ristorantedelcaveoso.it
I   Magnifici                      7:        Matera,
Basilicata
MATERA, Basilicata

Terza tra le più antiche città del mondo ancora abitate è
Matera, capoluogo della Basilicata, con i suoi 10.000 anni di
vita, dopo Gerico (12.000 anni) e Aleppo (13.000 anni). La
città splende per i suoi Sassi, dichiarati dall’UNESCO
“Patrimonio Mondiale dell’Umanità” nel 1993. Sviluppatisi
intorno alla Civita, creano un’intera città scavata nel tufo,
un sistema abitativo articolato lungo i pendii di una profonda
valle: la Gravina. Prima fulcro della civiltà contadina, oggi
completamente ristrutturati, i Sassi rivivono in residenze,
botteghe artigiane, locali. L’unicità di Matera è stata
riconosciuta ufficialmente, tanto da essere stata scelta come
Capitale Europea della Cultura per il 2019.
DOVE      MANGIARE:       Ristorante     Alle    Fornaci
www.ristoranteallefornaci.it/il-ristorante, Trattoria il
Caveoso www.ristorantedelcaveoso.it/

DOVE DORMIRE: Hotel del Campo www.hoteldelcampo.it/it/home,
Locanda San Martino www.locandadisanmartino.it/

Mantova e Matera unite per la
Cultura
Mantova – dal 2008 nella World Heritage List dell’Unesco – ha
confermato la propria vocazione all’accoglienza presentando le
iniziative declinate in chiave turistica per l’anno che la
vede investita del ruolo di Capitale Italiana della Cultura.

Molte le proposte ideate e organizzate anche per il pubblico
internazionale alla scoperta delle attrattive culturali, ma
anche ambientali ed enogastronomiche, che hanno reso celebre
la città nel mondo. Arte, architettura, archeologia, musica,
natura, tipicità culinarie: Mantova durante l’anno svelerà
attraverso percorsi tematici inediti tutti i suoi tesori. Dal
complesso di palazzo Ducale, una vera “città nella città” che
si estende dal castello di San Giorgio a Piazza Sordello e
conserva meraviglie come la Camera degli Sposi del Mantegna, a
Palazzo Te, villa rinascimentale costruita e decorata da
Giulio Romano. Dalla Basilica di Sant’Andrea progettata da
Leon Battista Alberti al Teatro Scientifico del Bibiena e alla
Basilica Palatina di Santa Barbara.

Le visite però non si concentreranno solo sui monumenti e le
piazze del centro storico: Mantova è anche Parco del Mincio,
un’area protetta che circonda la città con tre laghi e sponde
verdi da percorrere, riserve naturali e habitat da scoprire
con itinerari in barca, in bicicletta o a piedi che permettono
di ammirare la flora e la fauna tipica delle zone lacustri e
di vedere i borghi rivieraschi che la circondano.
Altre mete come Sabbioneta e San Benedetto Po completano le
proposte di itinerari.
Da non perdere anche i percorsi tra cultura ed enogastronomia,
per conoscere le tipicità dei prodotti e delle ricette di
Mantova, la cui cucina è stata definita “di principi e di
popolo”.

I turisti potranno acquistare la Mantova card a 20 euro,
valida 72 ore, che garantisce l’accesso a 15 musei di Mantova
e Sabbioneta, l’utilizzo di bus e bici pubbliche e offerte in
ristoranti e hotel. I visitatori potranno inoltre
sperimentare, grazie all’app creata appositamente per Mantova
Capitale, un’inedita interazione tra mondo fisico e mondo
digitale: la Phigital City, tutta da scoprire.

GLI ITINERARI:

1 – Mantova e Sabbioneta, patrimonio dell’umanità dell’Unesco
Le due città rinascimentali con l’impronta dei Gonzaga
Mantova e Sabbioneta, splendori del Rinascimento (1 giorno)
Mantova, Sabbioneta e Castellaro Lagusello (3 giorni)

2 – Mantova, città d’arte, città di cultura
Oltre duemila anni di storia hanno lasciato testimonianze
uniche, dagli etruschi alle opere di artisti come Andrea
Mantegna, Giulio Romano e Leon Battista Alberti
Mantova e i suoi tesori (1 o 2 giorni)
Il Percorso del Principe, lo spirito del Rinascimento (1
giorno)
Il centro storico, la città romana e medievale (½ giornata)
Mantova e i borghi più belli d’Italia (3 giorni)
Mantova e il Settecento (1 giorno)
Mantova archeologica (2 giorni)

3 – Un viaggio tra la natura
Percorsi a piedi, in bicicletta o sull’acqua alla scoperta dei
laghi e della Riserva Naturale Valli del Mincio
Luce di Luna (½ giornata)
Mantova e i laghi (½ giornata)
Terra Acqua e Cielo (1 giorno)

4 – Enogastronomia d’eccellenza
Assaggi e lezioni per conoscere una cucina raffinata, che
esalta i prodotti del territorio
Alla tavola dei Gonzaga – City Break con cooking class (2
giorni)

5 – Arte e fede
Un percorso tra basiliche, santuari e reliquie sacre
Edifici religiosi e arte sacra (2 o 3 giorni)

Mantova e Matera, due meraviglie, città patrimonio
dell’umanità che vogliono darsi un futuro all’altezza della
loro storia.

Per questo i sindaci di Matera Raffaello de Ruggieri e di
Mantova Mattia Palazzi, insieme ai presidenti delle Regioni
Basilicata e Lombardia Marcello Pittella e Roberto Maroni
hanno firmato giovedì 11 febbraio nella città dei Sassi il
protocollo d’intesa per la collaborazione culturale.
Il sindaco Palazzi si è recato nel capoluogo lucano assieme a
Maroni per siglare il protocollo fra le due città Unesco e
capitali della cultura nel 2016 e nel 2019. Mantova e Matera
sono due capitali della cultura che cercheranno di unire le
forze. Così è stato creato un ponte ideale fra la Basilicata e
la Lombardia attraverso la Capitale Culturale Italiana 2016
(Mantova) e quella europea del 2019 (Matera, appunto). Il
protocollo d’intesa prevede che tra le due città e le Regioni
Lombardia e Basilicata si realizzi il potenziamento dei
rapporti culturali.

Il protocollo avvierà una collaborazione interistituzionale
tra le due città entrambe patrimonio Unesco. Una sorta,
quindi, di gemellaggio culturale tra i due Comuni e le due
Regioni. La Regione Lombardia farà parte di un gruppo di
lavoro che approfondirà i temi dell’innovazione tecnologica
applicata ai beni culturali. Saranno, inoltre, valorizzate
iniziative quali il cineturismo, le collaborazioni con imprese
culturali e creative, le promozioni di entrambi i territori
anche presso i musei lombardi e con un evento a Bruxelles. Il
protocollo prevede anche lo scambio di esperienze nella
gestione del patrimonio culturale e dei servizi urbani come la
mobilità sostenibile e l’accessibilità.

Matera parteciperà ad un evento in programma a Mantova nel
2016 e, viceversa, Mantova sarà ospite nella città dei Sassi
nel 2019.

I LUOGHI DEL CUORE IN ITALIA
I siti archeologici del Fondo Ambiente Italiano più amati
dagli italiani
Numerose sono le splendide località che il FAI ci aiuterà a
scoprire anche quest’anno. Diverse testate autorevoli ed
organizzazioni hanno pubblicato delle classifiche dei luoghi
italiani più incantevoli, mete ideali per il 2015, di cui
alcune sono già state segnalate sulla rivista Weekend in auto.

Esiste però un’altra classifica davvero interessante e
probabilmente più autorevole: è quella stilata dal FAI e
dedicata ai siti naturali più belli d’Italia. Il rapporto si
chiama, I luoghi del cuore ed è il frutto di un lavoro durato
dieci anni, raccogliendo dati attraverso il censimento
nazionale dei luoghi da non dimenticare. La prima e più grande
mappatura mai realizzata in Italia. Coinvolge il 73,7% cento
dei comuni e indica i luoghi più amati dagli italiani.

Il rapporto riunisce i dati raccolti in sei censimenti
effettuati dal 2003 ad oggi, ponendo ai primi posti i luoghi
naturali: aree naturali, aree marine e montagne, poi il
patrimonio archeologico, senza dimenticare l’estrema
importanza culturale dei borghi storici e delle aree rurali.

La Classifica del FAI

Ecco i siti più votati e segnalati in tutti e sei i censimenti
del FAI:

Piemonte

Cittadella di Alessandria

Lombardia

Lago Azzurro, Campo Dolcino (Sondrio)

Trentino Alto Adige

Carceri storiche a Trento

Campania
Museo Totò, Rione Sanità, Napoli

Puglia

Chiesa di San Nicola, San Paolo di Civitate, Foggia

Basilicata

Chiesetta di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto, Pisticci,
Matera

Valle D’Aosta

Ferrovia del Drinc, Miniera di Colonna a Cogne

Liguria

Chiesetta di Nostra Signora degli Angeli, Monte Ornato, Savona

Emilia Romagna

Borgo di Finale Emilia, Modena

Toscana

Tempio della Congregazione olandese alemanna, Livorno

Sicilia

Castello Svevo di Augusta, Siracusa

Sardegna

Villa Sanna e Parco di Monserrato, Sassari

Umbria

Giardino e Monastero delle Suore Orsoline, Calvi dell’Umbria,
Terni

Marche
Chiesa di San Filippo Neri, Fermo

Veneto

Castello Carrarese, Padova

Lazio

Faro del Monte della Guardia, Isola di Ponza

Abruzzo

Castello di Rosciano

Molise

Borgo di Civitacampo-Marano, Campobasso

Calabria

Chiesetta Cattolica, Stilo, Reggio Calabria

Friuli Venezia Giulia

Parco e Castello di Miramare, Trieste

MATERA, LA TERZA CITTA’ PIU’
ANTICA DEL MONDO
Terza tra le più antiche città del mondo ancora abitate è
Matera, capoluogo della Basilicata, con i suoi 10.000 anni di
vita, dopo Gerico (12.000 anni) e Aleppo (13.000 anni).

PERCHÈ ANDARCI:

La città splende per i suoi Sassi, dichiarati dall’UNESCO
“Patrimonio Mondiale dell’Umanità” nel 1993. Sviluppatisi
intorno alla Civita, creano un’intera città scavata nel tufo,
un sistema abitativo articolato lungo i pendii di una profonda
valle: la Gravina. Prima fulcro della civiltà contadina, oggi
completamente ristrutturati, i Sassi rivivono in residenze,
botteghe artigiane, locali. Matera è candidata Capitale
Europea della Cultura per il 2019.

DA VEDERE:

L’area più antica di Matera è costituita dai rioni Sasso
Barisano e Sasso Caveoso, divisi al centro dal colle della
Civita, con il Duomo; la parte medievale-rinascimentale della
città si sviluppa ai bordi dei Sassi, lungo “il Piano”; infine
si estende la città nuova, con eleganti rioni. Moltissime le
chiese materane dal XIII a XIX secolo (numerosi gli eremi, i
cenobi, le cripte, le laure e le basiliche ipogee, spesso
affrescate, scavate nel tufo), di cui S.Giovanni, S.Domenico e
il Duomo sono le più antiche.

DOVE DORMIRE:

A cinque minuti dalla via del Corso, la Locanda San Martino è
nel cuore dei Sassi e offre terrazze panoramiche e camere
scavate nel tufo www.locandadisanmartino.it. L’Hotel del Campo
rimane uno dei più esclusivi a Matera, frutto del
riadattamento di un’antica masseria risalente alla fine del
1700, proprietà di Domenico Ridola, fondatore dell’omonimo
Museo Nazionale. www.hoteldelcampo.it.

DOVE MANGIARE:

Il Ristorante Alle Fornaci, intimo ed elegante, rappresenta un
raffinato ritrovo per i cultori della cucina tipica lucana e
nazionale www.ristoranteallefornaci.it/il-ristorante. Nel
cuore dei Sassi, la Trattoria il Caveoso prepara pietanze
della tradizione lucana accogliendo I suoi ospiti nelle rocce
secolari      www.ristorantedelcaveoso.it          –    Info:
www.comune.matera.it
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