E FRA I SASSI SPUNTA SALVADOR DALÌ (2 GIORNO)
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….E FRA I SASSI SPUNTA SALVADOR DALÌ (2° GIORNO) di Isa Grassano I chiostri delle Monacelle danno sulle impervie Gravine e godersi da qui le prime ore del mattino è davvero uno spettacolo. Dopo una ricca colazione, non dimenticate di assaggiare il pane igp, morbido e croccante, siete pronti per una seconda giornata alla scoperta di questa città senza tempo. Dalla Cattedrale, tornate verso via delle Beccherie, la vecchia via “delle vuccerie” (macellerie). Oggi è rimasta solo una bottega che vende carne, ma in compenso ci sono numerosi laboratori con artigiani che lavorano il legno, la terracotta, dipingono a mano e molti negozi di souvenir.
Da qui raggiungerete piazza Vittorio Veneto con il belvedere Guerricchio e il mega elefante di Dalì (l’Elefante Spaziale). Si possono ammirare tre opere del maestro catalano sparse per le strade o le piazze (anche il Piano Surrealista e la Danza del Tempo); le altre, che comprendono sculture museali grandi e piccole, illustrazioni, opere in vetro, libri illustrati e arredi, sono state collocate nel complesso rupestre di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci nel cuore dei Sassi. Fino al 30 novembre 2019 ospita la mostra, organizzata da Dalì Universe con il Circolo La Scaletta, “Salvador Dalí – La persistenza degli Opposti” (www.daliamatera.it).
E poco più avanti da piazza Vittorio Veneto c’è il mio posto del cuore. Un angolo poco conosciuto, intimo e raccolto, in via San Biagio dove si affaccia la chiesa di San Giovanni Battista, considerata il gioiello architettonico del Medioevo per la raffinata decorazione. Qui, quando ero ragazzina, andavo ogni domenica per la celebrazione liturgica. Poi sarete pronti per scendere nei Sassi, per addentrarvi tra queste stradine tortuose che si susseguono e s’intersecano,
attratti dalla luce e pure dallo sventolio dei panni stesi che infonde quel senso di quotidiano. foto Lucrezia Argentiero Infine, prima di partire ricordate di prendere una cartolina illustrata e celebrativa della città. Sono distribuite gratuitamente grazie a una iniziativa della Pro Loco. Tra i responsabili del progetto c’è Luca Petruzzellis che dice: «…una riporta Mariangela Melato sul set del film “l’albero di Guernica” del regista spagnolo Fernando Arrabel, girato nel 1975. Un’altra raffigura il cucù, un fischietto a forma di gallo. Un tempo era un pegno di promessa d’amore, oggi è un portafortuna». Provare per credere.
foto Lucrezia Argentiero LA MIA TOP TEN IN ITALIA 1) Aosta, per fare un vero e proprio viaggio a ritroso negli anni, fino a 6000 anni indietro nell’Area Megalitica. All’interno si alternano testimonianze archeologiche dal Neolitico all’Età del Bronzo, passando per l’Età del Ferro e del Rame.
2) Bologna, la città dove vivo, per visitare la casa di Lucio Dalla, all’interno del palazzo quattrocentesco Palazzo Fontana in via D’Azeglio, che a partire da metà gennaio resterà aperta ogni venerdì (visite prenotabili con Bologna Welcome). 3) Castelmezzano e Pietrapertosa, due tra i borghi più belli d’Italia posti su due speroni rocciosi delle Dolomiti Lucane. A Castelmezzano si possono scorgere tracce dei templari, a Pietrapertosa il passato legato agli arabi.
4) Matera, per quanto descritto sopra 5) Milano, per andare sulle tracce di Leonardo da Vinci, in occasione dei 500 anni dalla sua morte. A Palazzo Reale, dal 4 marzo, va in scena il meraviglioso mondo della natura prima e dopo Leonardo. E per la cena ci si ferma dal nuovo ristorante Al Mercante, anche bottega storica, proprio accanto alla Pinacoteca Ambrosiana. Si mangia cucina tradizionale rivisitata, circondati dalle opere artistiche di Achille Funi.
IN THE WORLD 1) Cipro, la terza isola più grande del Mediterraneo, dopo la Sicilia e la Sardegna, è una sorta di eden. Lo scoglio di Afrodite (a circa 25 chilometri da Pafos), chiamato “Petra tou Romiou”, è uno dei tratti più belli del litorale, dove, si dice, che la divinità emerse dalle onde del mare. E vi è anche una curiosità: un lago salato, un po’ fuori la città di Larnaca, il regno dei fenicotteri rosa.
2) Dresda, per visitare la pinacoteca Gemäldegalerie Alte Meister nello Zwinger, la casa degli Angioletti più imitati al mondo (resi celebri da Fiorucci), ovvero “la Madonna Sistina”, opera di Raffaello Sanzio. E ancora il teatro dell’opera Semperoper. Nei dintorni si raggiunge il Castello di Pillnitz, a soli 15 km, con un grande parco circostante con piante e fiori da tutto il mondo. Per lo shopping vale una tappa, la storica Manifattura di porcellana di Meißen.
3) Gozo. Appena scesi dal traghetto, si ha la sensazione di essere catapultati in un altro mondo. Rilassato e dai ritmi lenti. Ci si può distendere al sole nella baia di Ramla I- Hamra, con una sabbia rossastra e acque cristalline. Secondo la leggenda, questa zona fu il palcoscenico dell’incontro tra la Ninfa Calipso e Ulisse. Oppure si va a Xlendi Bay, a sud di Vittoria, situata in una stretta valle, con un porto protetto e una flotta di barche di pescatori. 4) Groningen. Una città al nord dell’Olanda dove tutti si muovono in bici, in qualsiasi stagione. Ogni chilometro di strada ha una corsia ciclabile, con pannelli che indicano le direzioni. Da non perdere un giro nel centro storico che ruota attorno al Martinitoren, la torre della cattedrale del 1400 dalla struttura gotica, dedicata a San Martino, visibile da più parti grazie ai 97 metri di altezza e divenuta il simbolo.
5) Lisbona, per scoprire che è intrisa di misteri e leggende, a cominciare da quella relativa alla sua fondazione: si narra infatti che sia stato il mitico Ulisse a fondarla essendosi avventurato oltre le Colonne d’Ercole. Si gira a bordo del mitico tram eléctrico giallo n. 28, il modo migliore per raggiungere i posti più noti. Per dormire, l’hotel Lisboa Plaza, due passi da Avenida da Liberdade, un hotel storico aperto negli anni cinquanta, con i pavimenti di parquet originali.
SASSI SEGRETI PER LA CAPITALE DELLA CULTURA 2019 (1° giorno) di Isa Grassano «La prima volta che l’ho vista, ho perso la testa, perché era semplicemente perfetta… ». Così ha più volte ripetuto il regista Mel Gibson, attratto dalla città di Matera tanto da girarvi The Passion. Il divo americano è rimasto stregato dal fascino della città antica, che sembra una succursale della
Cappadocia, dove ha trovato un’atmosfera inutilmente cercata altrove. E come dargli torto. La stessa cosa era capitata a Pier Paolo Pasolini quando, nel 1964, fra le grotte dell’altipiano, aveva ricostruito “Il Vangelo secondo Matteo”. Capiterà anche a voi, io perdo la testa ogni volta torno nella mia città d’origine. Torno e ogni volta mi emoziono. Rapita dal suo magnetismo, da quella vertigine culturale che si prova guardando i Sassi (patrimonio Unesco dal 1993). E s’intuisce immediatamente il perché Matera ha sbaragliato la concorrenza ed è stata nominata capitale della cultura, in una simbiosi perfetta tra architettura e natura, tra forma e materia, tra antico e moderno.
foto Lucrezia Argentiero Il 19 gennaio, giorno dell’inaugurazione da capitale per tutto il 2019, inaugurazione accompagnata dalle musiche delle bande popolari, 131 provenienti da tutti i comuni della Basilicata, 20 dalle Regioni d’Italia e 27 da tutta Europa. Un ricco programma (consultabile su www.matera-basilicata2019.it), circa 300 eventi, quattro grandi mostre (sulla civiltà rupestre, sul Rinascimento Mediterraneo, sulla scuola Pitagorica e sull’Antropocene). Vale la pena munirsi del Passaporto 2019 (al costo di 19 euro), uno speciale biglietto di ingresso, per usufruire del ricco cartellone annuale e sentirsi “cittadini temporanei” e non turisti.
foto Lucrezia Argentiero Da dove iniziare? Dallo stesso percorso che consiglio ai miei amici. La partenza è da piazzetta Pascoli (per chi arriva da Matera Sud) con il colpo emozionante su questo groviglio di rioni pietrosi. Piccola e raccolta, prende il nome dal vecchio liceo classico “Emanuele Duni” (lo stesso che ho frequentato io) in cui il poeta romagnolo insegnò per due anni, latino e greco. Andateci al tramonto, quando cominciano ad accendersi le prime lucine e le pietre chiare dei Sassi si colorano delle mille sfumature di rosso e arancio.
Date poi un’occhiata al vicino palazzo Lanfranchi, uno dei più bei palazzi seicenteschi con la sua facciata asimmetrica. Le sale sono intitolate a Carlo Levi, lo scrittore che ha contribuito a far uscire Matera dall’isolamento, descrivendo nel suo romanzo “Cristo si è fermato a Eboli” la disastrosa condizione di vita della gente ammassata nei Sassi. Ospita il museo di arte medievale e moderna della Basilicata, e dal 19 aprile al 29 settembre ospiterà anche l’esposizione
“Rinascimento visto da Sud. Matera e l’Italia meridionale nel mediterraneo tra ‘400 e ‘500“. Più di 180 preziose opere d’arte, rarissimi oggetti e documenti storici. Uno dei numerosi eventi di Matera Capitale. Dinnanzi, si può ammirare anche la Goccia di Azuma, realizzata dal famoso scultore e pittore giapponese, artista Kenjiro Azuma. Percorrendo via Ridola, vale la pena dare uno sguardo alla Chiesa del Purgatorio, in stile tardo barocco, arricchita da teschi e scheletri. Poco più avanti, la strada apre su Piazza San Francesco d’Assisi, con la chiesa omonima, la cui facciata, preceduta da un’ampia scalinata, si impone per il riecheggiare del barocco leccese, anche se in forme più sobrie.
Proseguite poi, attraversando piazza del Sedile (qui spicca il palazzo sede del Conservatorio Musicale) verso la Cattedrale. Lungo la strada si aprono altri meravigliosi scorci sui rioni pietrosi. Impossibile non fermarsi per scattare decine di fotografie o selfie. E dopo pochi metri arriverete nel cuore della Civita, il nucleo più antico (i Sassi si dividono in Barisano a Nord e Caveoso a Sud e in mezzo la Civita).
foto Lucrezia Argentiero Mi affaccio sempre dalla terrazza per restare ogni volta incantata da tanta struggente bellezza. Entrate in Chiesa, un tripudio di ori e di decorazioni. Cercate l’affresco della Madonna della Bruna del XIII secolo (la Protettrice della città che si festeggia il 2 luglio). Di fianco alcuni dei più importanti palazzi, come palazzo Gattini, già residenza della più antica famiglia nobiliare materana, trasformato in un hotel di lusso con tanto di Spa, aperta anche agli esterni. Fermatevi qui per la notte.
O nella vicina struttura Le Monacelle, L’intero complesso segue il filo conduttore dell’amore per i materiali legati alla terra. I colori predominanti sono il calore dell’ocra e del bianco panna. Dopo questo primo giorno a Matera, vi diamo appuntamento a domani, dove andremo alla scoperta delle tracce di Dalì.
L’autrice Isa Grassano, lucana doc, vive a Bologna. Scrive di turismo, attualità, libri, personaggi e storie vere, per Viaggi e Venerdì di Repubblica, Donna Moderna, Io Donna, Marco Polo e sul suo blog amichesiparte. Tiene corsi di formazione per giornalisti ed è autrice di libri. L’ultimo è Forse Non Tutti Sanno che in Italia (Newton Compton). È coautrice della recente antologia Lettere alla Madre (Morellini). Il suo segreto? L’ottimismo dei folli e la tenacia dei muli.
DOVE DORMIRE *B&B “Il Cantagallo”, via Taranto 4/i. Tel. 3277823064, www.ilcantagallo.it. Cucina accessoriata, terrazzo con gazebo e posto auto sono i punti forti di questo bed and breakfast ricavato in un appartamento mansardato. Prezzo medio: 65 € per la coppia *B&B “L’Affaccio”, Via Santa Cesarea, 4 Matera, Tel. 329.2039091, www.laffaccio.com. Un bed and breakfast ricavato in un palazzotto dei primi anni del 900. Ideale per gli amanti dell’arte: alle pareti le opere dell’artista Angela Difonzo, de la “Mani nell’arte”, una piccola bottega e galleria d’arte a pochi metri, dove trovare originali oggetti fatti a mano. Doppia da 70 euro. *Hotel “Le Monacelle” 4*. . Via Riscatto, 9. Tel. 0835.344097, www.lemonacelle.com. Camere raffinate, una diversa dell’altra e una terrazza belvedere che affaccia sulla Murgia e sul torrente Gravina. Ha una piccola chiesetta dove a volte Mel Gibson si ritirava per pregare. Doppia 96 euro
DOVE MANGIARE *La Lopa. via Bruno Buozzi, 13, tel. 0835 16 51 370, www.lalopa.com. Cucina a km zero, di eccellenza e prodotti provenienti dalla dolomite lucane. Nel locale, un vero e proprio Sasso recuperato, si organizzano anche eventi didattici e laboratori di pasta fatta in casa. *“L’abbondanza Lucana”, via Bruno Buozzi, 11 | tel. 0835 33 45 74. Un viaggio fra gusto, cultura e antichi sapori. Pasta artigianale, peperoni cruschi, la salsiccia sbriciolata, sono alcune delle selezioni gastronomiche volute da Francesco Abbondanza. *“Le Bubbole” Di Palazzo Gattini, via San Potito, 57, tel. 0835 19 70 562, www.palazzogattini.it. Gestito da Pietro Demuro, all’interno dell’hotel di lusso Palazzo Gattini, offre una cucina “espressa” con materie prime eccellenti. Stagionalità, qualità, creatività, ricerca e tradizione sono gli ingredienti di ogni ricetta. Tra le specialità, Darna di baccalà cotta a bassa temperatura, humus di ceci e cipolla rossa croccante.
Mani nell’Arte, la creatività di Angela Difonzo DOVE COMPRARE *Tittà Art Couture, via delle Beccherie, www.tittajewels.com. La botteguccia più piccola (solo 7 metri quadri) in via delle Beccherie. Claudia Perdicchia crea gioielli in cui convive la tecnica del mosaico, del ricamo, dell’infilatura delle pietre dure. Spesso con un richiamo alla tradizione, come il cucù. *Il Bottegaccio, Via Madonna dell’Idris, 10, www.ilbottegaccio.it. Nel cuore del Sasso Caveoso, Mario Daddiego realizza a mano il meglio dell’artigianato tipico tra cui le “pupe”, bambole in terracotta e vestiti decorati nei colori più disparati e che riprendono la tradizione popolare. Da non perdere il timbro per il pane, che un tempo serviva a distinguere il pane nel forno a legna in comune. *Midecò, via delle Beccherie 79, tel. 333 72 60 978, Originali souvenir: i Sassi rappresentati su tessuti, porcellane, ceramiche, vetro e dipinti a mano da Mirella Caruso.
*Lucanum, www.lucanum.it, Un gioco da tavolo per scoprire e conoscere meglio la Basilicata, fino ad arrivare a Matera. Stile Monopoly si compone di un tabellone con la mappa della regione, 8 elementi artistici, 4 punti panoramici. C’è anche un’app mobile per sfide in rete. Vince chi dimostra di conoscere meglio la storia e le eccellenze lucane (costo 20,19 euro). Disponibile presso la libreria Mondadori in piazza Vittorio Veneto. COME ARRIVARE In treno: Matera non è collegata con la rete FS; con Italo fino a Salerno e poi servizio sostitutivo in bus; con Trenitalia fino a Salerno e poi servizio sostitutivo Freccialink In aereo: con le principali compagnie fino all’aeroporto di Bari Palese e poi con un servizio navetta fino a Matera In auto: dalla costa tirrenica, immettersi nell’autostrada Salerno – Reggio Calabria. Seguire per Potenza. Quindi proseguire per Metaponto lungo la SS 407 “Basentana” fino alle indicazioni Matera. Dalla costa adriatica, percorrere l’autostrada Bologna-Taranto fino all’uscita Bari Nord. Proseguire per la zona industriale, per Altamura-Matera, cioè le SS 96 e poi la SS 99. In pullman: servizio autobus extra-urbani low-cost Flixbus prenotabile direttamente dal sito (www.flixbus.it/autobus/matera). Come muoversi: un tour con ape calessino permette di scoprire i Sassi su tre ruote. Tra questi, Ape nei Sassi (www.apeneisassi.it o telefonicamente al 329 46 58 589; range di prezzi 20 euro)
INFO www.comune.matera.it/turismo www.matera-basilicata2019.it DESTINAZIONI GOURMET: 8 CITTÀ EUROPEE DA VISITARE NEL 2019. (parte 2) VERSO IL SUD: LISBONA, SUD EGEO, MATERA -di Cesare Zucca- Voglia di luce, sole, colori, emozioni? In più amate la buona tavola? Le ricette della tradizione? I sapori antichi e Il meglio della cucina regionale? Il nostro viaggio continua… oggi vi porto a scoprire tre gioielli del Mediterraneo e le loro meravigliose ricette della tradizione. Dagli azzurri delle maioliche portoghesi, al blu intenso del del Mare Egeo e delle casa, alla tavolozza dei colori dei sassi di Matera che all’alba riflettono candide sfumature tipicamente mediterranee e al tramonto sembrano confondersi con il cielo. LISBONA, Portogallo
E’ la seconda classificata nella lista delle Capitali Europee della Cultura Gatronomica 2019. Una città tutta da scoprire e una destinazione super trendy. Cucina ricca, saporita, solare e ben condita. Da ristoranti stellati, a tipiche tabernas e suggestivi bar petiscos dove troverete stuzzichini con olive, insalata di polipo e crocchette di pesce.
Tra le specialità: caldo verde (zuppa nazionale con cavolo, patate, erbe e fettine di chorizo), arroz de polvo (risotto cremoso con polipo), bifanas (involtini di maiale e vino), pregos (tramezzini di carne) e la famosa francesinha (toast superfacito con uova, prosciutto, salsiccia, formaggio e salsa al Porto).
Tanto pesce, gustosi frutti di mare e ‘sua Maesta’ baccalà, fritto nelle pataniscas, oppure mantecato à Bras. Il dolcetto nazionale è pasteis de nata (piattelle alla crema, della serie ‘una tira l’altra’…) da gustare nella storica pasteleria alla Torre de Belèm.
SUD EGEO, Grecia Una città non vi basta? Puntate verso l’Egeo Meridionale, designato Regione Europea della Gastronomia 2019. Vi aspettano
più di 50 isole delle Cicladi e del Dodecanneso: Paros, Andros, Milos, Mykonos, Kos, Santorini, Syros, Naxos, Tinos, Rodi, Kalymnos, Karpathos e tante altre destinazioni idilliache ricche di tavole vibranti di gusto, colore e delizie che vanno dal polipo alle sardine in crosta di sesamo, all’agnello profumato alle erbe, a formaggi di pecora, a verdure e legumi solari. Tanto pesce servito in stile kakavia (stufato) e gouna (essiccato al sole). e xtapodi (calamari arrosto)
Capra, agnello e manzo, innaffiati dai vini locali. L’ineguagliabile fava di Santorini, essiccata e poi preparata come una purea, molto simile come consistenza all’hummus. È un piatto semplice ma allo stesso tempo molto nutriente, può essere servito come piatto principale oppure più spesso come contorno con feta, cipolle e olive nere.
Tanto pesce servitor in stile kakavia (stufato) e gouna (essiccato al sole). Ottimi formaggi tra cui kefalotiri, ladotiri, skotiri, mizithra. Ottimi piatti vegetariani: revithokeftedes (polpette di ceci), tsimetia (fiori di zucchine ripiene). Tanto miele: il profumatissimo mayiotiko proviene dai fiori primaverili e viene usato in molti piatti: avgokalamara (pasta fritta), kalsounia (dolce al formaggio) amigdalota (biscotti di marzapane) lo troviamo perfino nell’acquavite tsikoudia. Grazie al suo ambiente geofisico, ai prodotti locali e all’identità gastronomica la regione del Sud Egeo è un paradiso terrestre.
MATERA, Italia Infine Matera, il 2019 si annuncia come un anno glorioso per il gioiello lucano eletto Capitale della Cultura Europea 2019.
Molti viaggiatori esperti di cibo conoscono da tempo questa città di montagna unica, costellata da caverne, da antiche abitazioni scavate nella roccia, dai suoi poveri Sassi abitati da famiglie e bestiame, da storie, leggende e arte. Matera, a lungo isolata dal resto d’Italia, rimane uno degli ultimi veri baluardi della cucina povera. Autentiche ricette contadine composte da ingredienti poverissimi che danno vita ad un piatto buonissimi, sani e nutrienti, come le spettacolari zuppe di legumi locali e quelle con i ceci neri. Sarà un grande anno per Matera che il 19 Gennaio inaugurerà ufficialmente gli eventi con la partecipazione di bande provenienti dalle Capitali della Cultura di tutto il mondo. Grande festa anche per il pane di Matera, celebre in tutto il mondo, che sarà protagonista di workshops, degustazioni e festeggiamenti.
Indiscutibile leggenda della cucina materana è il dolce peperone crusco, che viene prima essiccato al sole e poi fritto per tramutarsi in una croccante e saporita esplosione di gusto, deliziosa in tutte le stagioni. A partire dal 1 Agosto, tra balli, canti e tavole imbandite, si celebrerà la crapiata (tradizionale piatto conviviale con grano, farro, lenticchie, ceci, fagioli, fave, patate e piselli). In Giugno, la città dei Sassi ospiterà Breadway, un viaggio nella tradizione della panificazione materana. La primavera 2019 vedrà l’installazione delle tavolate Mammamiaaa, cene aperte e tutti in cui l’ospite prepara una ricetta tradizionale della
sua famiglia insieme a dieci invitati. A novembre si terrà l’Asta del Tartufo bianco lucano in contemporanea a quella di Alba. TGrande spazio alla cucina locale, dalla cialledda (pane duro condito con patate, cipolla, erbette della Murgia), Paste ricche, saporite e solari: le strascinate (pasta con cime di rape materane e peperoni cruschi), i gnummareddi (involtini di interiora di agnello, fegato, polmone, cuore e animelle legati da un sottile budello naturale), il baccalà con peperoni cruschi, cutturiddi (agnello con cipolline, pomodori, alloro e rosmarino), pignata (carne di pecora o di castrato condito in terracotta con salame piccante, pecorino, peperoncino e tante verdure).
Lunedì prossimo ci aspettano Francia e Finlandia, due regioni con caratteristiche diverse ma con una passione in comune: grandi competizioni gastronomiche. Vi porterò in due meravigliose città: Lione e Helsinky. Buon viaggio gourmet! DESTINAZIONI GOURMET: 8 CITTÀ EUROPEE DA VISITARE NEL 2019. (parte 1) VERSO L’EST: CRACOVIA, LUBIANA, SIBIU di Cesare Zucca- Golosi, buongustai, amanti della buona cucina…preparate le valigie e dimenticate la dieta!
Insieme viaggeremo alla volta di 8 meravigliose destinazioni che nel 2019 festeggeranno il meglio della propria gastronomia. Cracovia, Lubiana, Sibiu, Matera, Lisbona, Helsinky, Lione e il Sud Egeo vi aspettano con i loro prodotti, le loro ricette, la loro storia e la loro cultura culinaria. Festival, competizioni, ristoranti, chef stellati, ristoratori della tradizione e dell’iinovazione, conferme e sorprese, migliaia di tavole imbandite, locations spettacolari… Inutile dirlo: Buon Appetito! CRACOVIA, Polonia Patrimonio dell’umanità UNESCO, luogo di storia, arte, cultura e squisita gastronomia. Cracovia è stata proclamata la Capitale Europea della Cultura Gastronomica 2019 e celebrerà il titolo con grandi eventi culinari tra cui Zapusty (Carnevale di Febbraio), protagonista l’irrinunciabile pasticceria locale: makowiec (torta ai semi di papavero), paczki (bomboloni fritti ripieni), galaretka (gelatine di frutta), sernik (al formaggio), szarlotka, (torta
ripiena di mele servita calda con panna montata). La cucina polacca è sostanziosa e varia: pierogi (il raviolo nazionale al formaggio, patate, funghi, crauti, salmone, selvaggina), śledzie w śmietanie (aringhe in panna acida), smalec (crostini di pane spalmati con strutto e cipolla fritta, maggiorana e vodka), volaille z kurczka (bistecche di pollo ripiene di funghi), kielbasa (salsiccia classica e bianca), il succulento bigos, (stufato di crauti con carni e salumi), zapiekanka, (popolarissima baguette al forno condita funghi, al salmone o al formaggio). Tante zuppe: pomidorowa (riso e pomodoro), grochówka (piselli e pancetta) e… la mia preferita zurek, (segale acida, patate, salsicce, alloro e maggiorana e uovo sodo).
LUBIANA, Slovenia Il 2019 sarà un anno gourmet, dalla spettacolare Gourmet Cup (25-28 Gennaio) che si svolgerà nel bellissimo Castello e
nella vicina Krvavec, premiata due volte come migliore sky resort della SlovenIa, alla Festa di San Martino (11 Novembre) con circa 80 produttori di vino sloveno e ristoratori di eccellenza provenienti da tutta la Slovenia. L’offerta si concentrerà sul vino novello, mentre la parte culinaria proporrà tradizionali piatti lubianesi rivisitati in una chiave moderna. E poi ancora fino numerose competizioni di potica (dolce al ripienodi di miele e noci), Chef sloveni come Ana Roš, proclamata ‘Migliore Chef Donna del Mondo 2017’, sono alla guida di una cucina locale, premiata con le stelle Michelin. La capitale Lubiana, ha locali hipster ma anche rustici ristoranti di campagna. Durante l’anno, la città organizza eventi golosi, come Festival delle ciliegie, la Domenica delle fragole, la Mostra delle delicatezze delle fattorie slovene. Da non perdere un meraviglioso Food Tour, percorso guidato dedicato ai buongustai, attraverso botteghe, mercati e ristoranti tipici, alla scoperta (e all’assaggio!) della gastronomia locale che esalta i piatti sloveni preparati con ingredienti locali, prodotti coltivati nei prati, boschi,
campi e giardini. Il sale è raccolto dalle saline dell’Adriatico, il miele è fatto da api native, gli eccellenti vini, come Refosco e Malvazija, vengono abbinati ai piatti della tradizione: oca o anatra arrosto con mlinci (pasta non lievitata) e cavolo rosso stufato, pršut (prosciutto essiccato all’aria), zlikrofi (ravioli ripieni di maiale) la classica prekmurska gibanica (dolce di pasta frolla e strudel fruttato). SIBIU, Romania
Si è piazzata seconda nella lista ‘European Region of Gastronomy 2019’. Si trova nella Transilvania meridionale e offre una cucina tradizionale e invitante, nè troppo piccante nè troppo complicate, perfetta tutto l’anno e sopratutto nei mesi freddi. Impera la carne di maiale: jumari (ciccioli di grasso di maiale con pancetta affumicata, cipolle e pane casalingo) accompagnati da buon bicchiere di țuică (brandy di prugne) cighiri (grosse polpette con l’aggiunta di interiora e spezie) mici (salsicce alla griglia), drob de miel (polpettone pasquale con agnello, interiora, uova e tante erbe).
Zuppe favolose: ciorba radautean (zuppa di pollo servita con crema acida) e ciorba de burta (con la trippa). sarmale (involtini di cavolo, mamaliga, (polenta soffice al formaggio). Tra i dolci: alivenci (quasi una polenta alla vaniglia con uvetta e yogurt) julfa (classica torta della nonna,) papanasi (con formaggio fritto e marmellata di mirtilli) e la classica placinta (sfoglia al formaggio).
Dopo l’Est Europa, punteremo verso Sud, per scoprire e riscoprire le tradizioni gastronomiche di Lisbona, delle azzurrissime Isole dell’Egeo Meridionale e della Capitale della Cultura Europea 2109: l’incomparabile Matera. A lunedì prossimo e… buon viaggio gourmet! ADRENALINA LUCANA CON IL “VOLO DELL’ANGELO”
Di Raffaele d’Argenzio E’ senza dubbio affascinante guardarsi intorno in questo scenario delle Piccole Dolomiti Lucane, inaspettate e da scoprire. Non è vero che io ed i miei amici siamo i primi, ma ci pare di esserlo. Il gusto della scoperta ha un sapore intenso, virile, che dà energia e coraggio. Ora guardo quel borgo lassù, e so che devo raggiungerlo, che voglio raggiungerlo. E’ Pietrapertosa ( pietra bucata), anche esso uno dei Borghi più belli d’Italia. Ma per raggiungerlo prendo la strada più breve, quella del volo. Ma ne avrò il coraggio? Per arrivare al punto da cui si spicca il volo, la strada è certamente in salita, ma ci si abitua subito, passo dopo passo, si fa del trekking, la polvere cittadina viene spazzata via. Eccoci qui, arrivati. Ci si guarda nell’indecisione, si
va non si va? Si vola o non si vola? I più giovani sono entusiasti, gli adulti indecisi guardano il panorama stupendo prendendo tempo, ma il gusto della scoperta ha il sapore del coraggio. Non si torna indietro: IO VOLO! E’ un attimo, mi imbracano con le misure di sicurezza, il casco per forare l’aria come un proiettile e poi parto. Sai che sei appeso ad un cavo d’acciao, sicuro, ma non sono abituato a non sentire sulla sotto di me. Ti sembra di volare davvero, il panorama è stupendo e la velocità di oltre 100 km orari ti inietta adrenalina pura nelle vene, adrenalina lucana. Arrrivi e vorresti non fosse già finito. Ma poi pensi che puoi fare il volo del ritorno. (www.volodellangelo.com) Veduta di Pietrapertosa PIETRAPERTOSA, SULLE TRACCE DEGLI ARABI Ora sono a Pietrapertosa, anche qui guglie e forme modellate dall’acqua e dal vento. Anche qui una bella chiesa, quella
del Convento San Francesco, un grande convento che non ti aspetti in un piccolo borgo. Affreschi interessanti tardo 1400. Anche interessante il quartiere dell’Arabata, infatti questo borgo fu creato proprio dagli arabi intorno all’anno mille, guidati dal principe Bomar. Viuzze, scale, case scavate nella roccia, e poi piccoli orti verdi, protetti dalle case abbarbicate alla montagna, che ricordano le case arabe. Che Piertrapertosa fosse un borgo unico e interessante lo testimoniano anche le foto scattate qui dal grande fotografo Henri Cartier-Bresson. Ed ora le riproduzioni di quelle foto sono sparse nelle stradine a dimostrazione che qui il tempo ha assunto un’altra dimensione.
Ed anche qui una salita (ma siamo nelle Dolomiti, no? Anche se Piccole) un castello Normanno, un ampliamento di quello arabo precedente. E qui si trova la famosa pietra pertosa (pietra bucata) che ha dato il nome al paese. Una grande caverna intorno alla quale era stata fatta la fortezza. Da qui un panorama stupendo sulla valle del Basento, anche qui a volte si può arrivare a vedere il golfo di Taranto.
Dove mangiare? Alla “ Locanda di Pietra”, ho mangiato bene, piatti della tradizione lucana, curati con materie prima di qualità.
Ristorante Alla Locanda di Pietra Si sta bene a Pietrapertosa, l’occasione per tornarci è a metà agosto per l’evento “Sulle tracce degli Arabi”. Ci sarà anche la danza del ventre. Io vorrei ma non posso. Il Volo dell’Angelo mi aspetta. E pare che questa tratta da Pietrapertosa a Castelmezzano sia ancora più bella. www.comune.pietrsapertosa.pz.it
Il volo degli innamorati ITALIA PIU’: LA TERZA CITTA’ PIU’ ANTICA DEL MONDO DIVENTA CAPITALE DELLA CULTURA. PERCHE’ANDARCI: Terza tra le più antiche città del mondo ancora abitate è Matera, capoluogo della Basilicata, con i suoi 10.000 anni di vita, dopo Gerico (12.000 anni) e Aleppo (13.000 anni). La città splende per i suoi Sassi, dichiarati dall’UNESCO “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” nel 1993. Sviluppatisi intorno alla Civita, creano un’intera città scavata nel tufo,
un sistema abitativo articolato lungo i pendii di una profonda valle: la Gravina. Prima fulcro della civiltà contadina, oggi completamente ristrutturati, i Sassi rivivono in residenze, botteghe artigiane, locali. Matera è candidata Capitale Europea della Cultura per il 2019. DA VEDERE: L’area più antica di Matera è costituita dai rioni Sasso Barisano e Sasso Caveoso, divisi al centro dal colle della Civita, con il Duomo; la parte medievale-rinascimentale della città si sviluppa ai bordi dei Sassi, lungo “il Piano”; infine si estende la città nuova, con eleganti rioni. Moltissime le chiese materane dal XIII a XIX secolo (numerosi gli eremi, i cenobi, le cripte, le laure e le basiliche ipogee, spesso affrescate, scavate nel tufo), di cui S.Giovanni, S.Domenico e
il Duomo sono le più antiche. DOVE DORMIRE: Locanda San Martino, Via Fiorentini, 71 – 75100 – Matera, Italy, tel. (+39) 0835 256600 www.locandadisanmartino.it/ A cinque minuti dalla via del Corso, la Locanda San Martino è nel cuore dei Sassi e offre terrazze panoramiche e camere scavate nel tufo. Hotel del Campo, Via Lucrezio snc – 75100 Matera (MT), tel. +39 0835 388844 www.hoteldelcampo.it/it/home L’Hotel del Campo rimane uno dei più esclusivi a Matera, frutto del riadattamento di un’antica masseria risalente alla fine del 1700, proprietà di Domenico Ridola, fondatore dell’omonimo Museo Nazionale
DOVE MANGIARE: Ristorante Alle Fornaci, Piazza Firrao, 7 75100 – Matera (MT), Tel: 0835 335037 Intimo ed elegante, rappresenta un raffinato ritrovo per i cultori della cucina tipica lucana e nazionale www.ristoranteallefornaci.it/il-ristorante Trattoria il Caveoso, Via Bruno Buozzi, 21 (Matera) Tel: 0835312374 www.ristorantedelcaveoso.it/ Nel cuore dei Sassi, la Trattoria il Caveoso prepara pietanze della tradizione lucana accogliendo i suoi ospiti nelle rocce secolari. Per maggiori informazioni visitate il sito: www.comune.matera.it Colori e Sogno intorno a Matera dal 12 aprile al 7 maggio COLORI E SOGNO INTORNO A MATERA Matera è città antichissima. Scavata nel tufo, nota come la
“Città Sotterranea” e famosa per i suoi “Sassi”, martedì 12 aprile inaugura negli Ipogei di piazza San Francesco, la mostra “Colori e sogno intorno a Matera” di Athos Faccincani. L’artista dalla formazione poliedrica e sempre attento ai problemi e ai mutamenti sociali, proporrà lavori dedicati a Matera, una pittura, testimone di gioia e di serenità, che regala colori accesi, luce, sole e racconti semplici nel contesto del recupero del figurativo e dei valori interiori. Un omaggio al cammino della città verso la candidatura a capitale europea della cultura per il 2019. www.comune.matera.it DOVE DORMIRE: Caveoso Hotel, In questo 3 stelle nel cuore dei “sassi”, ogni angolo racconta una storia antica di centinaia di anni. www.caveosohotel.com DOVE MANGIARE: Ristorante del Caveoso, Sapori di una volta in chiave creativa e per i vini un’accurata selezione di etichette. www.ristorantedelcaveoso.it
I Magnifici 7: Matera, Basilicata MATERA, Basilicata Terza tra le più antiche città del mondo ancora abitate è Matera, capoluogo della Basilicata, con i suoi 10.000 anni di vita, dopo Gerico (12.000 anni) e Aleppo (13.000 anni). La città splende per i suoi Sassi, dichiarati dall’UNESCO “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” nel 1993. Sviluppatisi intorno alla Civita, creano un’intera città scavata nel tufo, un sistema abitativo articolato lungo i pendii di una profonda valle: la Gravina. Prima fulcro della civiltà contadina, oggi completamente ristrutturati, i Sassi rivivono in residenze, botteghe artigiane, locali. L’unicità di Matera è stata riconosciuta ufficialmente, tanto da essere stata scelta come Capitale Europea della Cultura per il 2019.
DOVE MANGIARE: Ristorante Alle Fornaci www.ristoranteallefornaci.it/il-ristorante, Trattoria il Caveoso www.ristorantedelcaveoso.it/ DOVE DORMIRE: Hotel del Campo www.hoteldelcampo.it/it/home, Locanda San Martino www.locandadisanmartino.it/ Mantova e Matera unite per la
Cultura Mantova – dal 2008 nella World Heritage List dell’Unesco – ha confermato la propria vocazione all’accoglienza presentando le iniziative declinate in chiave turistica per l’anno che la vede investita del ruolo di Capitale Italiana della Cultura. Molte le proposte ideate e organizzate anche per il pubblico internazionale alla scoperta delle attrattive culturali, ma anche ambientali ed enogastronomiche, che hanno reso celebre la città nel mondo. Arte, architettura, archeologia, musica, natura, tipicità culinarie: Mantova durante l’anno svelerà attraverso percorsi tematici inediti tutti i suoi tesori. Dal complesso di palazzo Ducale, una vera “città nella città” che si estende dal castello di San Giorgio a Piazza Sordello e conserva meraviglie come la Camera degli Sposi del Mantegna, a Palazzo Te, villa rinascimentale costruita e decorata da Giulio Romano. Dalla Basilica di Sant’Andrea progettata da Leon Battista Alberti al Teatro Scientifico del Bibiena e alla Basilica Palatina di Santa Barbara. Le visite però non si concentreranno solo sui monumenti e le piazze del centro storico: Mantova è anche Parco del Mincio, un’area protetta che circonda la città con tre laghi e sponde verdi da percorrere, riserve naturali e habitat da scoprire con itinerari in barca, in bicicletta o a piedi che permettono di ammirare la flora e la fauna tipica delle zone lacustri e di vedere i borghi rivieraschi che la circondano. Altre mete come Sabbioneta e San Benedetto Po completano le proposte di itinerari. Da non perdere anche i percorsi tra cultura ed enogastronomia, per conoscere le tipicità dei prodotti e delle ricette di Mantova, la cui cucina è stata definita “di principi e di popolo”. I turisti potranno acquistare la Mantova card a 20 euro, valida 72 ore, che garantisce l’accesso a 15 musei di Mantova
e Sabbioneta, l’utilizzo di bus e bici pubbliche e offerte in ristoranti e hotel. I visitatori potranno inoltre sperimentare, grazie all’app creata appositamente per Mantova Capitale, un’inedita interazione tra mondo fisico e mondo digitale: la Phigital City, tutta da scoprire. GLI ITINERARI: 1 – Mantova e Sabbioneta, patrimonio dell’umanità dell’Unesco Le due città rinascimentali con l’impronta dei Gonzaga Mantova e Sabbioneta, splendori del Rinascimento (1 giorno) Mantova, Sabbioneta e Castellaro Lagusello (3 giorni) 2 – Mantova, città d’arte, città di cultura Oltre duemila anni di storia hanno lasciato testimonianze uniche, dagli etruschi alle opere di artisti come Andrea Mantegna, Giulio Romano e Leon Battista Alberti Mantova e i suoi tesori (1 o 2 giorni) Il Percorso del Principe, lo spirito del Rinascimento (1 giorno) Il centro storico, la città romana e medievale (½ giornata) Mantova e i borghi più belli d’Italia (3 giorni) Mantova e il Settecento (1 giorno) Mantova archeologica (2 giorni) 3 – Un viaggio tra la natura Percorsi a piedi, in bicicletta o sull’acqua alla scoperta dei
laghi e della Riserva Naturale Valli del Mincio Luce di Luna (½ giornata) Mantova e i laghi (½ giornata) Terra Acqua e Cielo (1 giorno) 4 – Enogastronomia d’eccellenza Assaggi e lezioni per conoscere una cucina raffinata, che esalta i prodotti del territorio Alla tavola dei Gonzaga – City Break con cooking class (2 giorni) 5 – Arte e fede Un percorso tra basiliche, santuari e reliquie sacre Edifici religiosi e arte sacra (2 o 3 giorni) Mantova e Matera, due meraviglie, città patrimonio dell’umanità che vogliono darsi un futuro all’altezza della loro storia. Per questo i sindaci di Matera Raffaello de Ruggieri e di Mantova Mattia Palazzi, insieme ai presidenti delle Regioni Basilicata e Lombardia Marcello Pittella e Roberto Maroni hanno firmato giovedì 11 febbraio nella città dei Sassi il protocollo d’intesa per la collaborazione culturale. Il sindaco Palazzi si è recato nel capoluogo lucano assieme a Maroni per siglare il protocollo fra le due città Unesco e capitali della cultura nel 2016 e nel 2019. Mantova e Matera sono due capitali della cultura che cercheranno di unire le forze. Così è stato creato un ponte ideale fra la Basilicata e la Lombardia attraverso la Capitale Culturale Italiana 2016 (Mantova) e quella europea del 2019 (Matera, appunto). Il protocollo d’intesa prevede che tra le due città e le Regioni Lombardia e Basilicata si realizzi il potenziamento dei rapporti culturali. Il protocollo avvierà una collaborazione interistituzionale tra le due città entrambe patrimonio Unesco. Una sorta,
quindi, di gemellaggio culturale tra i due Comuni e le due Regioni. La Regione Lombardia farà parte di un gruppo di lavoro che approfondirà i temi dell’innovazione tecnologica applicata ai beni culturali. Saranno, inoltre, valorizzate iniziative quali il cineturismo, le collaborazioni con imprese culturali e creative, le promozioni di entrambi i territori anche presso i musei lombardi e con un evento a Bruxelles. Il protocollo prevede anche lo scambio di esperienze nella gestione del patrimonio culturale e dei servizi urbani come la mobilità sostenibile e l’accessibilità. Matera parteciperà ad un evento in programma a Mantova nel 2016 e, viceversa, Mantova sarà ospite nella città dei Sassi nel 2019. I LUOGHI DEL CUORE IN ITALIA I siti archeologici del Fondo Ambiente Italiano più amati dagli italiani
Numerose sono le splendide località che il FAI ci aiuterà a scoprire anche quest’anno. Diverse testate autorevoli ed organizzazioni hanno pubblicato delle classifiche dei luoghi italiani più incantevoli, mete ideali per il 2015, di cui alcune sono già state segnalate sulla rivista Weekend in auto. Esiste però un’altra classifica davvero interessante e probabilmente più autorevole: è quella stilata dal FAI e dedicata ai siti naturali più belli d’Italia. Il rapporto si chiama, I luoghi del cuore ed è il frutto di un lavoro durato dieci anni, raccogliendo dati attraverso il censimento nazionale dei luoghi da non dimenticare. La prima e più grande mappatura mai realizzata in Italia. Coinvolge il 73,7% cento dei comuni e indica i luoghi più amati dagli italiani. Il rapporto riunisce i dati raccolti in sei censimenti effettuati dal 2003 ad oggi, ponendo ai primi posti i luoghi naturali: aree naturali, aree marine e montagne, poi il patrimonio archeologico, senza dimenticare l’estrema importanza culturale dei borghi storici e delle aree rurali. La Classifica del FAI Ecco i siti più votati e segnalati in tutti e sei i censimenti del FAI: Piemonte Cittadella di Alessandria Lombardia Lago Azzurro, Campo Dolcino (Sondrio) Trentino Alto Adige Carceri storiche a Trento Campania
Museo Totò, Rione Sanità, Napoli Puglia Chiesa di San Nicola, San Paolo di Civitate, Foggia Basilicata Chiesetta di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto, Pisticci, Matera Valle D’Aosta Ferrovia del Drinc, Miniera di Colonna a Cogne Liguria Chiesetta di Nostra Signora degli Angeli, Monte Ornato, Savona Emilia Romagna Borgo di Finale Emilia, Modena Toscana Tempio della Congregazione olandese alemanna, Livorno Sicilia Castello Svevo di Augusta, Siracusa Sardegna Villa Sanna e Parco di Monserrato, Sassari Umbria Giardino e Monastero delle Suore Orsoline, Calvi dell’Umbria, Terni Marche
Chiesa di San Filippo Neri, Fermo Veneto Castello Carrarese, Padova Lazio Faro del Monte della Guardia, Isola di Ponza Abruzzo Castello di Rosciano Molise Borgo di Civitacampo-Marano, Campobasso Calabria Chiesetta Cattolica, Stilo, Reggio Calabria Friuli Venezia Giulia Parco e Castello di Miramare, Trieste MATERA, LA TERZA CITTA’ PIU’
ANTICA DEL MONDO Terza tra le più antiche città del mondo ancora abitate è Matera, capoluogo della Basilicata, con i suoi 10.000 anni di vita, dopo Gerico (12.000 anni) e Aleppo (13.000 anni). PERCHÈ ANDARCI: La città splende per i suoi Sassi, dichiarati dall’UNESCO “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” nel 1993. Sviluppatisi intorno alla Civita, creano un’intera città scavata nel tufo, un sistema abitativo articolato lungo i pendii di una profonda valle: la Gravina. Prima fulcro della civiltà contadina, oggi completamente ristrutturati, i Sassi rivivono in residenze, botteghe artigiane, locali. Matera è candidata Capitale Europea della Cultura per il 2019. DA VEDERE: L’area più antica di Matera è costituita dai rioni Sasso Barisano e Sasso Caveoso, divisi al centro dal colle della Civita, con il Duomo; la parte medievale-rinascimentale della città si sviluppa ai bordi dei Sassi, lungo “il Piano”; infine si estende la città nuova, con eleganti rioni. Moltissime le chiese materane dal XIII a XIX secolo (numerosi gli eremi, i cenobi, le cripte, le laure e le basiliche ipogee, spesso affrescate, scavate nel tufo), di cui S.Giovanni, S.Domenico e il Duomo sono le più antiche. DOVE DORMIRE: A cinque minuti dalla via del Corso, la Locanda San Martino è nel cuore dei Sassi e offre terrazze panoramiche e camere
scavate nel tufo www.locandadisanmartino.it. L’Hotel del Campo rimane uno dei più esclusivi a Matera, frutto del riadattamento di un’antica masseria risalente alla fine del 1700, proprietà di Domenico Ridola, fondatore dell’omonimo Museo Nazionale. www.hoteldelcampo.it. DOVE MANGIARE: Il Ristorante Alle Fornaci, intimo ed elegante, rappresenta un raffinato ritrovo per i cultori della cucina tipica lucana e nazionale www.ristoranteallefornaci.it/il-ristorante. Nel cuore dei Sassi, la Trattoria il Caveoso prepara pietanze della tradizione lucana accogliendo I suoi ospiti nelle rocce secolari www.ristorantedelcaveoso.it – Info: www.comune.matera.it
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