Vedi OMAN quanto e' bello! - Viaggi Avventure nel ...

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     RACCONTI DI VIAGGIO | Iran                                                                  RACCONTI
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        Vedi OMAN
        quanto e ' bello!
                                                                                            Da un Oman breve gruppo Ruggieri
     Testo e foto di Franco Ruggieri

   F
        inalmente la penisola arabica, sognata       ma il suo popolo pur nella modernità
        per anni, e il Sultanato di Oman,            ha saputo conservare integre le proprie
        che mi dà l’opportunità di fare il Re        tradizioni, mostrandosi al visitatore gentile
   Mago, all’incontrario e senza doni. Nelle         ed educato. Una nazione ove si respira
   letture giovanili ero rimasto attratto da         pace e tranquillità. Il Sultano Qaboos,
   questo piccolo e potente Sultanato che            onnipresente con i suoi ritratti, non ha figli
   estendeva i suoi territori a cavallo di due       ed è amatissimo dal suo popolo che, a
   continenti: Oman in Asia e Zanzibar in            ragione, lo considera il padre del moderno
   Africa. Si leggeva che se stavi in Oman           Oman.
   ti sembrava di stare in Africa e se stavi a
   Zanzibar ti sembrava di stare in Arabia,          In questo viaggio ho scoperto tanti elementi
   per via della sua eterogenea popolazione.         della cultura araba simili a quelli del
   Questa particolarità incuriosiva ancor più le     meridione d’Italia. Sarà per i due secoli di
   mie attenzioni verso questa parte di mondo.       dominazione della Sicilia e dei sessant’anni
   Ebbi modo di capire che le ricchezze degli        di occupazione di Bari, da parte degli
   omaniti si producevano a Zanzibar, ma non         arabi, ma in diversi momenti mi
   tanto per il commercio delle spezie quanto        è sembrato di rivivere scene di
   per il commercio degli schiavi. A Stone           vita della mia infanzia, e con gli
   Town vi era uno dei più grandi mercati            amici di lettura vorrei condividere
   d’Africa, dove le “Perle Nere” (schiave           le sensazioni di un viaggio
   bambine) erano la merce più preziosa.             bellissimo.

     Grazie all’attuale sovrano, moderato ed         23/8: Afa e Ramadam
   illuminato, Qaboos Bin Said, oggi l’Oman è        Provenendo da un antico paese
   annoverato tra le nazioni arabe socialmente       di pescatori, Vieste sul Gargano,
   più civili e progredite. Salito al trono nel      ero curioso di vedere subito il
   1970 con l’aiuto degli inglesi, dopo aver         mercato del pesce. Avevo capito,
   deposto il padre, ha traghettato la nazione       dalle letture preparatorie, che
   dal medioevo all’era moderna. Prima del           si trovava all’inizio della baia di
   suo governo vi erano appena quattro               Muttrah, a sinistra guardando il
   chilometri di strade asfaltate e due scuole.      mare, ossia vicinissimo al nostro
   Non esisteva l’elettricità. Era vietato portare   Hotel Naseem. Uscito di buon’ora,
   gli occhiali da sole ed entrare in città dopo     sono colpito dalla bellissima
   il tramonto. L’Oman del medioevo e del            baia che da Muttrah arriva sino
   commercio degli schiavi non esiste più,           a Muscat. Intuisco subito il
                                                     mercato del pesce, dall’intonaco

                                                                                                              Avventure nel mondo 1 | 2018 - 119
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RACCONTI DI VIAGGIO | Oman

bianco dell’edificio e dal movimento di persone. Mi          siamo musulmani (si potrebbe tradurre anche con il           varietà simile ai nostri fasolari. Le assaggio: sono
avvicino e mi intrufolo tra camion-frigo stracarichi di      termine “infedeli”) ci è permesso farlo solo in luoghi       ottime e ne faccio una scorpacciata, rompendole una
tonni e Dishadasha di vari colori (tunica tradizionale       chiusi o anche all’aperto ma in luoghi appartati,            contro l’altra alla maniera di Robinson Crusoe. Alla
maschile). I ritmi, rispetto ai nostri mercati, sono         cioè non in pubblico. Perché questo li offenderebbe          fine mi ricordo che di giorno, durante il Ramadam,
diversi. Da noi il pesce viene sbarcato dal tardo            molto. In ultimo ci dice che durante il Ramadam              non le avrei potute mangiare. Mi tranquillizza, però, il
pomeriggio fino a notte fonda, per essere portato            lui deve osservare i canonici riti delle preghiere in        fatto che oltre noi sulla spiaggia non c’è anima viva
                                                             Moschea. Quindi smetterà il servizio alle 18,00. Va          e, quindi non ho dato scandalo. Intanto, ci assale la
                                                             bene? Malinconico coro di Ok. Vuol dire che faremo           fame e soprattutto la sete. Ci fermiamo in un piccolo
                                                             anche l’esperienza del Ramadam. D’altronde un po’            souq di As Seeb per comprare qualche banana e
                                                             di digiuno non fa male. Tutti pronti? Allora si può          un pò d’acqua. Noi ci ristoriamo abbassandoci nel
                                                             partire. No, fermi tutti. Faccio a Laura, la bonazza         Toyota, Igor invece, mangia d’istinto una banana
                                                             del gruppo, la seguente preghiera: “E’ vero che non          come se fosse in Italia. E zacchete, si becca un
                                                             rientra nei divieti, però quando siamo andati a fare         sonoro cazziatone dall’autista di una macchina che
                                                             il cambio da Euro in OR (Rial Omaniti) ho notato che         ci affiancava, a suon di clacson e d’incomprensibili
                                                             camminavi a piedi scalzi. E allora? Ribatte Laura.           imprecazioni. Che tortura, non sappiamo se
                                                             Sono provocanti, le rispondo. I miei piedi? Sì, i tuoi       arrabbiarci o se ridere. Restiamo impassibili e
                                                             piedi sono molto belli e quindi se fanno effetto su          facciamo finta di niente. Al tramonto il Muezzin
                                                             noi maschietti occidentali (3 su 10 donne) vuol              proclama la fine del Ramadam ed è grande festa.
                                                             dire che per loro sono provocanti e quindi possono           Aprono i ristoranti, i bar, e finalmente possiamo bere
                                                             turbare il loro senso del pudore. Pertanto, ti prego         in libertà, e non di nascosto. Per strada, all’uscita
                                                             di mettere le scarpe, siamo nel Ramadam! Laura:              dalla Moschea, uomini e bambini tutti in dishadasha
                                                             Mi sembra esagerato però mi adeguo.”A Muscat                 bianca, sono sorridenti, contenti. Si vedono anche
                                                             visitiamo l’interessante museo Bayt Az-Zubair sulla          le donne, pur se vestite con abiti scuri e molto
                                                             cultura omanita allestito in una antica casa patrizia.       castigati. E’ molto bello e l’esperienza del Ramadam
                                                             Nel giardino della casa sono stati ristrutturati tutti gli   incomincia a piacermi. Ceniamo sulla Corniche,
 Muscat - Mercato del Pesce                                  ambienti di vita quotidiana, e perfino una capanna           vicino all’ingresso del Souq. Menù? Kebab e insalate
                                                             di canne e rami di palma, molto fresca nonostante            a volontà. Il Souq di Muttrah sulla corniche è molto
                                                             la calura esterna. E così, poiché era ben arredata           bello. Qui vengo attratto da un intenso profumo
subito al mercato, dove l’asta inizia prima dell’alba.       di tappeti e cuscini abbiamo approfittato per                d’oriente, che mi ricorda la sagrestia della Cattedrale
Qui la cosa è molto più tranquilla. Intanto le barche        stravaccarci e rivivere un momento di vita omanita.          di Vieste, dove da ragazzo facevo il chierichetto.
arrivano con le prime luci dell’alba, dopo aver salpato      I forti di origine portoghese, Mirani e Al Jalali si         E’ incenso. Quello vero, quello di una volta e non
le reti, ed il mercato, senza banditore, inizia tra le sei   possono ammirare solo dall’esterno. Impeccabile              quello industriale di oggi. La fragranza è diversa. Si
e le sette. La trattativa è molto silenziosa, si capisce     è l’architettura contemporanea del Palazzo del               sente che sta bruciando proprio la resina originale
che i grossisti, hanno già avuto contatti preliminari        Sultano, e l’immensa piazza. Proseguiamo in                  dell’incenso e non suoi surrogati chimici. Da un
con le barche. La vista del prodotto serve solo per          direzione dell’Hotel Al Bustan Palace, dove per              negozietto esce una nuvola di profumo proveniente
confermare e calcolare il prezzo in base al peso.            entrare occorre essere per forza clienti (secondo            da un piccolo braciere di terracotta. Il venditore di
Viene quindi trasportato verso altre destinazioni.           Adil). Noi da buoni italiani non crediamo molto a            spezie mi mostra i cristalli di incenso simili a pece
Anche qui si parla di grossisti giapponesi che hanno         questa storia, anche perché vorremmo diventare               di pino essiccata. Decido di comprarne un po’ e
comprato il pesce ancor prima di essere pescato,             clienti di questo famoso Hotel. Magari solo per              di portarlo in dono al mio amico Totore il titolare
sopratutto tonni. I piccoli commercianti, invece,            prendere un the. Proviamo, così, a chiedere e ci             dell’antica Sartoria Laprocina a Vieste, dove ha sede
tirano alla lunga la trattativa, per speculare un            accolgono con grandi sorrisi. E’ un Hotel di extra           la nostra sezione di Avventure nel Mondo e dove si
prezzo migliore. Poche sono le specie identificabili,        lusso, ma ciò che a noi colpisce è l’architettura e          allestisce il presepe del Seggio, che si arricchirà con
in quanto somiglianti a pesci dei nostri mari. Oltre ai      la ricchezza dei materiali usati. Proviamo a chiedere        l’Incenso originale dell’Oman, quello dei Re Magi.
tonni, riconosco, triglie, acciughe e sarde, scorfani,       un the e morale della favola ci servono un eccellente
mormore e cefali, tutti comunque diversi dai nostri          the al cardamomo con datteri da mangiucchiare,               24/8: La fornace di Wadi Bani Awf e la Dust
per grandezza e caratteristiche estetiche. Gli altri         sdraiati vicino al caminetto (ovviamente spento). Nel        Storm di Ibri.
mi risultano ignoti. E’ uno spettacolo vedere tanto          mentre, si presenta un distinto giovane in giacca            Oggi si va a nord-ovest per arrivare fino a Ibri. Fuori
pesce multicolore tra vecchi e giovani pescivendoli          e cravatta: si chiama Rocco Bova ed è il Direttore           Muscat, sosta alla Grande Moschea Sultan Qaboos:
con turbante, barba lunga e dishadasha. Poi vado sul         del reparto ristorazione. Ha piacere di parlare con
molo. Alcune barche stanno facendo mercato man               suoi connazionali e restiamo a chiacchierare fino a
mano che estraggono dalla stiva il pesce pescato.            quando decidiamo di ritornare da Adil che ci riporta
Su altre i pescatori sono intenti a liberare il pesce        in Hotel. Lui va in Moschea. Un gruppo decide di
dalle reti.                                                  andare a riposare in attesa dell’apertura del Souq,
Decidiamo di assumere un driver omanita per non              mentre l’altro guidato dal nostro amico di viaggio
avere problemi con le strade. Adil è un omanita nero.        Igor, decide di andare ad esplorare le spiagge a Nord
Ha la mia stessa altezza, m. 1,67 con copricapo,             di Mutrah, per constatare la veridicità sulla presenza
tarchiatello e tranquillo. Parla inglese ma non è troppo     di meduse. Dopo mezz’ora arriviamo ad As Seeb,
loquace. Però ci tiene a dire che siamo nel Ramadam          dove troviamo una spiaggia libera con bassa marea.
e che quindi dobbiamo osservare alcune regole,               Facciamo il bagno con un po’ di timore perché
soprattutto quando siamo in pubblico. Ahi! Solo              non abbiamo le scarpette e sul fondo sabbioso si
prima di partire avevamo saputo dalla TV dell’inizio         avvertono movimenti strani: granchi, sogliole, razze?
del Ramadam. Dictat: le donne non possono esporre            Comunque nessun problema. Ci eravamo buttati in
gambe e braccia, gli uomini possono esporre le               mare in cerca di refrigerio, ma l’acqua è molto calda.
braccia ma non le gambe. Durante il giorno non si            Sulla battigia, mi accorgo che a causa della bassa
può mangiare, bere e fumare. Però, dato che noi non          marea, ci sono centinaia di grandi conchiglie di una

                                                                                                                                         Birkat al Mawz
 120 - Avventure nel mondo 1 | 2018
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Al Ajia                                                                                                          RACCONTI DI VIAGGIO | Oman

                                                                                             stratigrafie geologiche.    da lavoro. E’ un tecnico specializzato nel taglio di
                                                                                             In Italia sarebbe           cave di pietra, originario di Verona. Dice che dopo
                                                                                             stato        ribattezzato   sei mesi non ce la fa più, perché oltre il lavoro non
                                                                                             Valle Inferno, per          riesce a fare altro. I rapporti umani, oltre quelli sul
                                                                                             il    calore      atroce,   luogo di lavoro, sono impossibili in quanto la società
                                                                                             attratto, conservato        omanita è molto chiusa. Mai parlato con una donna.
                                                                                             e sprigionato dalle         Figuriamoci il resto.
                                                                                             nere rocce. Ma noi,
                                                                                             che a Indiana Jones         25/8: Jebel, Wadi e Falaj.
                                                                                             gli facciamo un baffo,      Al Sulayaf fu abbandonata perché l’uomo moderno
                                                                                             decidiamo di fare una       si è stancato di vivere in case di fango. Ci troviamo,
                                                                                             mini passeggiata nella      infatti, di fronte ad una città circondata da mura
                                                                                             fornace, per vedere da      sgretolate dalla pioggia e dal vento, dal tempo e
                                                                                             vicino l’interessante       dall’incuria dell’uomo. Girovagare tra vicoletti e
                                                                                             fenomeno geologico          cortili è molto suggestivo. A volte ti sembra di sentire
                                                                                             delle “Stone Pencils”:      ancora i rumori delle faccende di casa, o il pianto
                                                                                             rocce         frantumate    dei bambini. Porte sbilenche e ventilatori contorti,
                                                                                             che sembrano pezzi          ci fanno capire che sono state abbandonate da non
                                                                                             di legno bruciato.          molto tempo. Architetture semplici e primitive, fatte
                                                                                             E’ tale il caldo che        di archi e contrafforti, nicchie e stretti passaggi, che
                                                                                             l’aria che sale dal         rendono gli ambienti irreali. Eppure queste case non
                                                                                             suolo gonfia la gonna       ci sembrano del tutto abbandonate: si percepisce
                                                                                             di Carla come una           che il fango delle pareti, oltre a paglia e pietre
                                                                                             Mongolfiera. Il caldo       contiene ancora lo spirito della gente vissuta qui per
                                                                                             secco del Wadi, fa          centinaia di anni, forse millenni. In religioso silenzio
                                                                                             bene alla mia sinusite,     medito che questi nudi e poveri muri hanno visto la
                                                                                             ed infatti mi sento         nascita e la morte di centinaia di persone. I sorrisi
                                                                                             tutte le vie respiratorie   degli sposi e le lacrime delle vedove.
                                                                                             liberate. Mezz’ora al
                                                                                             giorno, tra le 12,00        Proseguiamo verso Al Ayn, antica necropoli (2000
                                                                                             e le 14,00 sarebbe          – 3000 a.C.), lungo la strada tra Ibri e Jabrin. Dal
                                                                                             la terapia ideale.          fondovalle del piccolo Wadi guardando verso la
                                                                                             Attraverso le scarpe,       montagna, arcaiche costruzioni tronco-coniche
                                                                                             però, avverto che i         appaiono come sentinelle sul crinale della collina.
molto bella e dall’architettura interessante. Posso dire                                     piedi      incominciano     Il paesaggio è arricchito dal Jebel Misht che fa da
che è la Moschea moderna più bella che abbia mai            a bollire, quindi faccio cenno agli amici di tornare         quinta alle antiche tombe. Le pietre sono fatte di
conosciuto. Ad alcune donne del gruppo è impedito           alle Toyota. La gola è arsa e la sete impossibile,           lastre tipo gneiss, ma di un colore marrone scuro,
entrare perché non riescono a coprire bene le braccia       per fortuna non passa nessuno e possiamo bere                quasi bruciato dal sole e dal tempo. E’ un posto
e gli stinchi. E’ l’unica Moschea omanita visitabile da     come cammelli. Beviamo, però, dietro le macchine             magico dove restare a meditare per ore. A vederle
stranieri non musulmani. Mi chiedo perché questa            senza farci vedere da Adil. Per lui sarebbe una              qualcuno le ha paragonate a nuraghi, altri a trulli. Ma
sì e le altre no? Provo a darmi una risposta: forse,        doppia tortura: avere sete, non poter bere e vedere          io vi dico che rassomigliano terribilmente ai “Pagliari
per farci ammirare lo sfarzo dei marmi e delle              bere gli altri. Quindi, per educazione, gli evitiamo         garganici”. La tecnica costruttiva è identica, come
ceramiche, dei lussuosi candelabri e degli immensi          la seconda tortura. Forse è questo il motivo per il          anche l’ingresso e la scala circolare in pietra che gira
tappeti. E’ comunque una meraviglia! Proseguiamo            quale voleva evitare il Wadi Bani Awf, che a noi è           esternamente intorno alla costruzione. E’ diversa
per Barka e il suo vivace mercato del pesce sulla           piaciuto moltissimo. Birbantello! Gli sterrati dei           la pietra: calcare quella garganica, gneiss quella
spiaggia accanto al forte. Questo mercato è molto           Wadi sono come strade, al punto che agli incroci ci          omanita. Tali similitudini sono davvero imbarazzanti,
affascinante perché la contrattazione si svolge             sono normali cartelli stradali bilingue. Il paesaggio        e ci fanno riflettere: identiche civiltà agro-pastorali
direttamente sulla spiaggia, gridando dalla battigia        è bellissimo, alberi lungo le strade, palmeti, greggi        in ambienti aridi e identiche necessità e modalità
verso le barche che stanno arrivando, o all’ombra           di capre e villaggi. Nella stagione                                          costruttive. Bella foto di gruppo e via
di qualche sbilenco ombrellone. Mi confondo tra             delle piogge diventano normali corsi                                         si riparte verso Jabrin. Un forte del
pescatori e compratori e, riesco a fotografare              d’acqua, pericolosi come le nostre                                           1600, costruito e arredato come un
scene molto interessanti. Nel vicino mercato delle          fiumane calabresi. Usciti dal wadi                                           palazzo, con magnifiche decorazioni e
erbe compriamo un po’ di frutta, acqua e bibite. E          prendiamo la strada che conduce ad                                           passaggi segreti, ci offre la possibilità
finalmente visitiamo un forte dall’interno, quello di       Ibri. Il paesaggio è arido. All’orizzonte                                    di riposarci al fresco e di bere di
Nakhal, con stanze arredate e perfino una piccola           si addensano grandi nuvoloni da cui                                          nascosto. Dietro le spalle di qualcuno
biblioteca. Molto bello. Soprattutto per lo scenario        sfrecciano scintillanti e saettanti                                          si vedeva salire qualche nuvoletta
tra la vallata tappezzata di palmeti e i Monti Hajar        fulmini. Ci troviamo all’improvviso                                          di fumo. E già, durante il Ramadam
che si stagliano verso il cielo. I palmeti della pianura,   in una tempesta non di sabbia ma                                             è anche vietato fumare di giorno.
isole verdi in un mare di aridità, sono alimentati dalle    di polvere “Dust Storm” dice Adil, con qualche               Interessanti il panorama che si gode dalla cima del
sorgenti provenienti dalle montagne. Tra queste vi          gocciolone. Non si vede niente e perdiamo di vista il        Mastio, le alcove funerarie ed un sistema arcaico
sono quelle calde di Al Towarah, sollazzo per bambini       secondo fuoristrada, che marcia a velocità ridotta. Ci       di canaline per convogliare aria fresca. Tutt’intorno
e greggi di capre, come puntualmente indicato dalla         racconteranno che non vedevano proprio niente e si           un ricco palmeto di palme da dattero. Ed infatti, nel
Lonely. Per noi un delizioso pediluvio. Proseguiamo         son dovuti fermare fino al passaggio della tormenta.         forte sono ben identificabili le stanze dove venivano
lungo il Wadi Bani Awf che al contrario dei giudizi         Ci concediamo un’ottima cena al ristorante dell’Hotel        conservati i datteri e quelle dove veniva estratto il
di Adil è molto interessante, soprattutto per le            Oasis. Qui si avvicina un altro giovane italiano, in tuta    loro prelibato succo sciropposo. Questo aspetto, in

                                                                                                                                Avventure nel mondo 1 | 2018 - 121
Vedi OMAN quanto e' bello! - Viaggi Avventure nel ...
RACCONTI DI VIAGGIO | Oman

realtà, mi era venuto in mente, ma non avendo trovato      corsi d’acqua. Da qui viene incanalata in una lunga     zona: “When red rain”. Pensavo a particolari segnali
riscontri nei Souq e nei mercati , l’avevo cancellato      e ramificata rete per non disperdere neanche una        luminosi che si accendono durante la pioggia fitta.
dalla mente. Pensavo, infatti, che se nel meridione        goccia, e portarla ovunque. All’improvviso, mentre      Invece sono avvertimenti per le piogge di sabbia
d’Italia si ricava lo sciroppo dall’ebollizione dei        ero assorto in questi pensieri, odo uno strano rumore   rossa, che non ti fanno vedere niente. A causa del
fichi, delle carrube e del mosto di vino, sicuramente      che aumentava, e si avvicinava sempre più. Non          temporale non possiamo visitare a piedi le rovine
qui si userà ricavarlo dai datteri. Ma non trovavo         è possibile. Grandine! Il rumore mi ha fatto subito     della vecchia Tanuf (città di fango abbandonata),
riferimenti. Nel Forte di Jabrin, invece, una tabella      ricordare le disastrose grandinate                                        distrutta a cannonate negli anni
esplicativa ci mostra l’estrazione dai datteri di questo   estive che nei vigneti della Puglia non                                   ’50 dagli inglesi per soffocare una
succo prelibato, simile al miele, ottimo ricostituente     lasciano nulla sui vitigni, né le foglie né                               rivolta contro il sultano. Riusciamo
e base per molti dolci. Un altro gioiello verde: Bahla,    i grappoli. Guardo verso l’imboccatura                                    però a guardarla e fotografarla dalla
antica capitale posta in un’oasi fortificata, con il       del wadi e vedo un muro scuro che                                         macchina, al riparo dalla pioggia e da
possente castello protetto dall’Unesco (attualmente        avanza rombante verso me, sospinto da                                     possibili crolli. Raggiungiamo Niwza,
in ristrutturazione) e piantagioni di palme da datteri.    un forte vento. E’ a 100 metri. A 50 metri.                               l’antica capitale, inseguiti da una
Il colpo d’occhio è bellissimo. Proseguiamo per            Mi investe di colpo. Ma non è grandine,                                   tempesta di polvere senza pioggia.
il Jebel Shams, il tetto di Oman (m. 3.075) per            sono goccioloni d’acqua e sabbia                                          Tutta la città è avvolta all’improvviso
ammirare il panorama sul canyon, più profondo              che battendo sui grossi e aridi ciottoli                                  da questa grande nube di polvere,
d’Arabia. E’ uno spettacolo mozzafiato e non fa            del wadi producono quello strano e tamburellante        poi tutto si calma e torna il sereno come se nulla
caldo, anzi c’è una bell’arietta fresca che ci induce a    rumore. Sono tutto zuppo e cerco di proteggere la       fosse accaduto. L’ora della tempesta di polvere è la
fare un veloce pranzo al sacco, nascosti a turno nel       mia Canon sotto la camicia. Non so se preoccuparmi      stessa che ci ha investiti ieri, alle porte di Ibri. Che
cassone del Toyota. Foto di rito, relax e partenza. Nel    o reputarmi fortunato per aver assistito ad un tale     strano! Nizwa è oggi una grande città circondata
Toyota, però stiamo larghi, chi manca? Carla! Lucia        fenomeno, sicuramente comune per gli omaniti, ma        da piantagioni di palme. Ma al centro della grande
si sbianca e balbetta: soffriva di vertigini. Ripeto ad    alquanto raro per noi. Mi incammino verso il luogo      oasi c’è una perla, la cittadella fortificata con un
alta voce: soffre di vertigini! Organizziamo subito        di appuntamento, ma non posso correre perché i          magnifico Souq ed un magnifico forte. La curiosità ci
una squadra di ricerca a ventaglio. Lucia e Alba sulla     ciottoli sono bagnati e viscidi per via della polvere   induce a fare un primo giro al souq per poi dedicarci
sinistra, io e Maurizio sulla destra. Escludiamo che       contenuta nei goccioloni. Dopo poco vedo il Toyota      ai sollazzi offerti dall’Hotel: Suite di lusso e bagno
abbia scavalcato la recinzione che dà sul canyon. Ci       e Alba nelle mie stesse condizioni, sembriamo due       in piscina fino al tramonto. Meritata cena e meritata
arrampichiamo come capre sulle rocce e gridiamo            pulcini. Il tambureggiamento è durato sì e no dieci     nanna. Che giornata ragazzi!
a squarciagola con l’aiuto dell’eco: Carlaaaaaa,           minuti, il tempo di bagnare la terra e sporcare il      26/8: Wadi al Muyadin: la voce di Hallah - Wahiba
Carlaaaaa. Nessuna risposta. Ci ritroviamo al              Toyota di sabbia rossa. Mi viene subito in mente la     Sands: le dune di Hallah.
Toyota: nessuna notizia. Si preoccupa anche Adil.          strana scritta posta sotto alcuni segnali STOP della    Lasciamo Nizwa dopo aver fatto acquisti al
Illuminazione: e se si è incamminata lungo la
strada? In avanti o indietro? Chi lo sa? Prendiamo
una decisione. Io resto al bivacco in attesa, in quanto
bisogna rifare la stessa strada dell’andata, gli altri
con il Toyota proseguono. Mi raccomando: se la
trovate fatela sedere davanti così la vedo subito
e mi tranquillizzo. Sono, infatti, preoccupato, non
mi era mai capitata una sparizione. Dopo 5 minuti
vedo il 4x4 e davanti la dama bianca sorridente:
“avevo deciso di fare due passi per digerire il lauto
pranzo”. Meno male, la prendiamo a ridere. Mentre
aspettavo, già mi immaginavo i titoli dei giornali:
“Fatale pic nic a Jebel Shams! Il mistero di Hanging
Rock si ripete in Oman?”. Sollevati, si ridiscende a
valle per raggiungere Wadi Tanuf. Qui è d’obbligo un
mini trek per osservare il monumentale sistema di
falaj, tuttora attivi. Percorriamo insieme il wadi fin
oltre la diga. Sulla strada del ritorno, mentre il resto
del gruppo decide di andare direttamente al Toyota,
noto che un tratto della muraglia si può facilmente
scalare e guardare all’interno del falaj. Scalate
alcune rocce, con l’aiuto di alcuni rami di rigogliosi
alberi (alimentati dalle perdite della condotta),
mi affaccio nel falaj e ammiro uno spettacolo
meraviglioso: acqua cristallina e gorgogliante. Mi
tolgo gli occhiali e immergo direttamente la testa nel
falaj. Il sistema dei falaj è antichissimo e comune a
tutte quelle popolazioni costrette a vivere in territori
aridi, con scarse precipitazioni. Anche se cambiano i
nomi e le tecniche li ritroviamo, in Giordania, in Iran,
in Siria, in Sicilia, in Puglia, sul Gargano, insomma
in tutto il bacino mediterraneo e regioni circostanti.
A queste latitudini, nei tempi passati ma anche
oggi, l’acqua rappresenta l’elemento più prezioso.
Ogni oasi, villaggio o città, è sorta in prossimità di

 122 - Avventure nel mondo 1 | 2018
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RACCONTI DI VIAGGIO | Oman

ricchissimo mercato di frutta e mercanzie varie per          è una gioia per gli occhi umani e per quello elettronico   iniziamo un viaggio introspettivo, dentro di noi, in
dirigerci verso Wadi Muyadin. All’imboccatura del            della Canon. Quando la scorta d’acqua sta per finire,      simbiosi con l’ambiente circostante. E’ magica la
Wadi, Adil ci dice che deve fare un salto in Moschea         si ode in lontananza un chiacchierio ovattato. E’          contemplazione di questo paesaggio incantevole e
a pregare perché è Ramadam. Come se non lo                   un piccolo villaggio di case colorate, incastonato         all’apparenza inanimato, ma la voce del muezzin
sapessimo. Quindi ci lascia e se ne va col Toyota. Il        tra le rocce. Vediamo che all’ombra di alcuni              e l’orologio ci ricordano che dobbiamo ritornare al
gruppo si divide in due: i jeeppisti che continuano per      alberi vi sono gruppetti di donne che parlottano e,        luogo in cui Adil ci aveva dato appuntamento, per
il fondo valle sul 4x4 guidato da Igor e i pedoni che        bambini che giocano. Ci avviciniamo                                          dirigerci verso Birkat Mawz. Adil ci
vogliono esplorarlo a piedi. Ed è stata quest’ultima         con l’intenzione di chiedere un po’                                          conduce, attraverso una ripida salita,
una decisione eccellente. Sotto un sole accecante            d’acqua, ma oltrepassata la linea                                            senza dire nulla. Quando ero bambino,
e circondati da aride rocce, ci sembra di sentire            di salvaguardia, le donne si alzano                                          tra le assolate dune degli arenili di
un miraggio: il gorgoglio di un ruscello. Più avanti         e se ne vanno. Capiamo di essere                                             Vieste, le donne stendevano al sole
il wadi svolta a sinistra e vediamo una piccola oasi         indesiderati e allora continuiamo per                                        il candido bucato per farlo asciugare.
di palme da dattero. Poterla visitare è un’occasione         la nostra strada, sotto il sole cocente.                                     Ai bordi delle lenzuola ponevano dei
unica. E’ un intrigo di viottoli, tra riquadri di terreno,   Carla e Lucia strizzano dalle bottiglie le                                   ciottoli e agli angoli delle pietre più
allagati da un sistema primitivo ma scientifico di           ultime gocce d’acqua e guardano con                                          grandi, per non farle svolazzare a
piccoli falaj. Ogni riquadro con grandi o piccole            occhi dolci Maurizio, che previdente,                                        causa della brezza marina. La visione
palme riceve l’acqua a turno, in base alla chiusura          abbonda sempre nella scorta di                                               di Birkat Mawz, dall’osservatorio di
ed apertura di rudimentali paratoie, di legno, pietre o      liquidi. Il sole è allo zenit, saranno                                       Adil, mi ha ricordato questa immagine
fango. Ci sono anche orti e giardini di agrumi, perfino      almeno 45° all’ombra, ma di ombra                                            dell’infanzia, con la differenza che
banani con caschi carichi di frutti. L’alimentazione         è difficile parlare, perché sotto qualche sparuto          il lenzuolo non era bianco ma verde e le pietre
dei piccoli falaj avviene attraverso il sollevamento di      alberello è inavvertibile. Solo l’ombra a ridosso dei      erano sostituite da torri e bastioni, a difesa dell’oasi
una paratoia posta su un grande falaj superiore, ad          costoni rocciosi è un po’ fresca, e ci riposiamo per       di palme, incastonata non tra dune ma tra aride
un’altezza di 7 metri dal suolo. La piccola cascata ed       riprendere fiato. Si procede a fatica, il ritmo delle      colline. E’ l’ultima valle fertile prima del deserto.
il suo fragore provocano una piacevole sensazione di         nostre falcate è lento. Solo la bellezza struggente        Infatti, ci trasferiamo verso Al Mintirib da cui
frescura. Da qualche parte, nell’oasi, ci deve essere        ed aspra del paesaggio ci induce ad andare oltre.          prendiamo uno sterrato che in venti km ci conduce
anche una piccola pozza per i pesci, dato che ne             Quando all’improvviso, come per incanto, udiamo            al Campment delle Wahiba Sands, dove arriviamo
osserviamo alcuni lunghi oltre 20 cm, nuotare nei            la voce di Hallah. E’ la preghiera di mezzogiorno,         nel primo pomeriggio. I dipendenti, tutti indiani (in
piccoli falaj. E’ quasi doloroso abbandonare il fresco       proveniente dalla Moschea del villaggio, che il vento      Oman ve ne sono 500.000 su una popolazione di
dell’oasi, ma il desiderio di guardare oltre è troppo        incanala nel wadi e sospinge fino alle nostre orecchie.    2.500.000), ci preparano un’eccezionale merenda
forte. Ogni scorcio del wadi, ogni roccia, ogni arbusto      Restiamo estasiati ed increduli, e quasi meditando         costituita da frutta fresca, datteri, yogurt, bevande.
                                                                                                                        Ad un tratto Igor ci mette in allarme: attenzione ci
                                                                                                                        sono le formiche-leone. Ci guardiamo intorno, ma
                                                                                                                        non si vede nulla. Dove sono? Gli chiediamo in coro.
                                                                                                                        Non si vedono ma ci sono. Ecco, guardate questi
                                                                                                                        piccoli crateri, larghi un pollice. Sotto sono nascoste
                                                                                                                        le formiche in attesa della caduta della preda, nel
                                                                                                                        cratere di sabbia. Propone di fare un esperimento
                                                                                                                        e con la sveltezza di un felino cattura una mosca,
                                                                                                                        gli toglie le ali e ancora viva la lascia scivolare nel
                                                                                                                        cratere. All’improvviso viene risucchiata sotto la
                                                                                                                        sabbia. C’è ma non si vede! E allora con l’aiuto di
                                                                                                                        un bastoncino scava sotto il cratere fino a portare
                                                                                                                        all’esterno la formica-leone, di colore chiaro e dal
                                                                                                                        morso fastidioso per l’uomo. Applauso generale! E
                                                                                                                        adesso a noi grande duna! Ma di tutti gli arditi solo in
                                                                                                                        quattro decidono di sfidare la scalata, a piedi nudi e
                                                                                                                        senza acqua (è Ramadam non si può bere di giorno).
                                                                                                                        Parto prima io, poi seguono Carla e Lucia, ed infine
                                                                                                                        Maurizio. Gli altri con i mezzi meccanici decidono di
                                                                                                                        esplorare il deserto circostante. La scalata sembra
                                                                                                                        facile e parto a passo veloce. Ma ragazzi, che fatica!
                                                                                                                        Sarà il caldo d’agosto, sarà il bioritmo sconvolto, ma
                                                                                                                        sta di fatto che arrivo al punto di fermarmi ogni dieci
                                                                                                                        metri per respirare. Lo stesso dicasi per le ragazze e
                                                                                                                        Maurizio. Testardo, comunque, decido di continuare
                                                                                                                        perché ormai la vetta è vicina. Ci arrivo col fiatone
                                                                                                                        prima del tramonto, giusto in tempo per riprendere
                                                                                                                        le energie ed assistere all’antico spettacolo del
                                                                                                                        “coucher du soleil”. Appena calato il sole, dietro le
                                                                                                                        dune di fronte, si alza il famoso vento del tramonto
                                                                                                                        che ti infila la sabbia dappertutto. Il paesaggio è però
                                                                                                                        molto bello. Dune, dune e ancora dune, a perdita
                                                                                                                        d’occhio e, poi il nulla in un infinito e stridente
                                                                                                                        silenzio. Carla e Lucia desistono nel raggiungimento
                                                                                                                        della cima e si fermano a meditare a mezza costa,

                                                                                                                               Avventure nel mondo 1 | 2018 - 123
Vedi OMAN quanto e' bello! - Viaggi Avventure nel ...
RACCONTI DI VIAGGIO | Oman

imitate da Maurizio che si ferma poco sotto. Così        un gran bagno e poi un’ottima cena a buffet, nel           veniamo divisi in gruppetti e guidati da vari ranger
decido anch’io di ripararmi dal vento e dalla sabbia,    ristorantino del villaggio a forma di barcone. Ma il       a vedere alcune tartarughe che scavano grandi
e rifugiarmi qualche metro sotto il crinale. Restiamo    clou della serata sono le tartarughe marine di Ras         buche e altre che depongono le uova. Vediamo tutte
lì a lungo, distanti ma a vista, a guardare                                             Al Jinz. Adil dice che      le fasi: l’arrivo dal mare, lo scavo della buca, la
il silenzio e ad ascoltare il buio (come                                                ci accompagnerà e           deposizione, il ritorno al mare, e alcune tartarughine
diceva Lucio Dalla). Se non fosse stato                                                 che resterà con noi         vaganti. Evento eccezionale che attendevo da trenta
per la presenza delle formiche-leone                                                    fin oltre mezzanotte.       anni. Come volontario del WWF Puglia, ho salvato
avrei proposto di dormire alla Belle                                                    E il Ramadam nella          diecine di Caretta caretta, ma mai avevo assistito
Etoile.                                                                                 Moschea?            Gatta   dal vivo alla nidificazione e deposizione delle uova.
27/8: Wadi Khalid: il Giardino di Hallah                                                ci cova. Alle 20,30         Posso dire che, per un appassionato di natura, solo
- Ras al Jinz: Asilo nido di tartarughe                                                 partiamo per Ras Al         questa esperienza vale tutto il viaggio. Chiaramente
verdi.                                                                                  Jinz, la riserva marina,    dobbiamo fissare tutto nella nostra memoria perché
Dal primo giorno Adil ci diceva che il                                                  ora Parco Nazionale,        è severamente vietato fotografare. Ed è giusto così,
Wadi Khalid è “very beautiful and you                                                   dove       migliaia    di   in quanto il bianco del flash può essere confuso con
can swin”. Non riuscivamo a capire la seconda            tartarughe marine della specie Chelonia mydas              il bianco delle onde e disorientare le tartarughine
parte della frase: nuotare? Al principio, infatti, ci    (Tartaruga verde o franca) depongono le uova. Nel          appena sgusciate. Tutto il gruppo è davvero contento
sembra come ogni altro wadi, poi notiamo che i falaj     periodo di deposizione da agosto a novembre, sulla         di questa magnifica esperienza.
si fanno più grandi e ricchi d’acqua. Più a monte si     spiaggia ce ne sono quotidianamente a centinaia. In        28/8: Ras al Hadd: relax in un mare di pesci!
aprono in piccoli laghetti e ancora oltre scorgiamo      inverno, invece, se ne vedono solo pochi esemplari         E’ venerdì di Ramadam e Adil mi dice che alle 13,30
una gola con acque profonde, turchesi e cristalline.     e, in compenso numerosissimi possono essere i              vuole la libera uscita, per compensare lo straordinario
Non perdiamo tempo, ci spogliamo e via ci tuffiamo       turisti che sbarcano dalle navi da crociera. Agosto        della sera precedente. Ok, concesso. Ci dedichiamo,
tutti a mare, pardon, nel wadi. L’acqua è bella          quindi è un ottimo mese per poterle osservare. Da          quindi, alla vicina cittadina di Sur in cui sono ubicati
fresca ed esploriamo la gola fino alla cascata. Igor     un rapporto dello UICN (Istituto per la Conservazione      diversi arsenali che in tempi passati arrivavano a
resta ad osservare dei pesci singolari. Sono ciclidi     della Natura delle Nazioni Unite), risulta che ben         garantire alla città una flotta di oltre 100 Dhows, la
e usano proteggere i piccoli portandoli nella bocca:     tre specie di tartarughe marine su sette presenti al       più importante dell’Oman. Il declino cominciò con
la scena è molto interessante. Sarebbe passata           mondo, nidificano sui litorali dell’Oman. Questo è         l’arrivo dei piroscafi a vapore della British Indian
inosservata se non fosse stato per l’intuizione di       davvero un record perché non vi è alcuna nazione           Steamer Navigation Company. Aggirarsi tra i reparti
Igor. Non vorremmo mai lasciare questo luogo. Ma ci      al mondo con tre specie nidificanti e questo sta a         del cantiere ha però un particolare fascino. L’odore
aspetta Ras Al Hadd dove ci sistemiamo in un resort,     significare che i sistemi di salvaguardia funzionano.      del legno piallato ed il rumore degli attrezzi da lavoro,
semplice e bello su una spiaggia ubicata in una baia     Ma soprattutto vi è stata una politica educativa molto     di fronte allo scheletro di un dhow in costruzione, ci
riparata. Le capanne di canne e paglia, sono belle ed    efficiente. Un bravo ranger in Dishadasha spiega e         fanno entrare in un’altra epoca, quella dei mercanti
ospitali, con ventilatore ed aria condizionata. Subito   mima in modo buffo la deposizione delle uova, poi          di spezie e di schiavi, e di pirati. Di fronte si nota

 124 - Avventure nel mondo 1 | 2018
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RACCONTI DI VIAGGIO | Oman

                                                               incantati per l’abbondanza di acqua che viene dalle
                                                               montagne e, per le palme che rendono il paesaggio
                                                               incredibilmente bello e tropicale. Gli antichi falaj
                                                               in argilla sono sostituiti da quelli in cemento o da
                                                               tubi, ma il paesaggio man mano che si risale il
                                                               fiume è sempre più bello. Un bagno alla Tarzan in
                                                               una limpida pozza tra rocce e palme non ce lo toglie
                                                               nessuno. Immaginiamo che il giardino dell’Eden
                                                               debba essere così e non vogliamo abbandonarlo.
                                                               Ma Adil ci aveva detto di far ritorno al Toyota alle
                                                               13,00 per completare la visita del giardino di Hallah.
                                                               Lasciamo la strada asfaltata e attraverso sentieri di
                                                               terra battuta ci dedichiamo alla scoperta di tratti di
                                                               costa magnifica, dove il giallo-rosso delle rocce si
la bella cittadina di pescatori di Al Ajia. Per arrivarci      confonde con il blu cobalto del mare, creando una
prendiamo una barchetta che fa da traghetto. La                suggestiva tavolozza. White Beach ci accoglie con
baia con il porticciolo, i dhows in rada ed il faro, e         la voce antica del mare, ed il silenzio circostante ci
le linde ville di facoltosi commercianti ne fanno una          induce a celebrare un connubio spirituale tra uomo
ideale cartolina d’oriente. La percorriamo tutta fino al       e natura. Sappiamo però che le sorprese non sono
faro in compagnia di un gregge di capre, guidato da            finite. Le relazioni in nostro possesso ci descrivono la
un caprone che impartiva gli ordini facendo strane             dolina di Bimmah come un sito geologico d’immenso
pernacchie con la bocca. Decidiamo di tornare a Ras            fascino. Gli amici del gruppo non riescono ad
al Hadd per dedicarci ancora al mare: maschera,                immaginare come una dolina dell’entroterra possa
boccaglio e scarpette per un grande snorkelling.               contenere acqua di mare. A me il fenomeno era già
Decido di partire direttamente dalla spiaggia e fare           noto e lo avevo già osservato sull’isola di Pianosa
tutta la costa sinistra della baia. Appena entrato in          nell’arcipelago delle Tremiti e a Punta Perdiz a Cuba.
mare, noto che a ginocchio d’acqua il fondo sabbioso           Si potrebbe definire volgarmente un laghetto salato,
è ricchissimo di triglie, un’infinità di triglie, dal colore   in realtà è uno sprofondamento della superficie,
leggermente più chiaro di quelle nostrane. Avanzo              che crea una depressione invasa dall’acqua marina
e incomincio a vedere sfrecciare timidi cefali. La             attraverso un tunnel naturale che lo collega al
scogliera ha una caratteristica stupefacente e                 mare. E’ un luogo magnifico e spettacolare. Anche
preoccupante allo stesso tempo: è tappezzata di                qui lasciamo il segno del nostro passaggio con un
ostriche. Non vi è un cm quadrato libero ed in più             memorabile bagno, seguito con la doccia a base di
sono taglienti come un rasoio. Per fortuna, il mare            acqua contenuta nelle bottiglie di plastica. Siamo
non è agitato quindi non vi è pericolo di sbatterci            ormai alle porte di Qurayyat, la città di Adil. Questi
contro. Avanzo ancora, ed il paesaggio sopr’acqua,             per farsi perdonare delle molteplici marachelle ci
di rocce rosse si fa sempre più spettacolare. Anche            dice che può mettere a nostra disposizione una
sott’acqua non si scherza; è un arcobaleno di colori           camera della sua casa, per riposarci, mangiare
addosso a una miriade di pesci. Solo alcuni mi sono            qualcosa e cambiarci. Chiaramente accettiamo,
noti: pagliaccio, chirurgo, pappagallo, balestra, zebra,       anche perché da queste parti non si può rifiutare
e perfino una murena. Tanti altri non si presentano            l’offerta di ospitalità. E poi siamo curiosi di vedere
ed il loro nome mi resterà ignoto.                             com’è fatta una casa omanita di oggi. In realtà
29/8: Memorabili bagni nel Wadi Shab e nel Sink                non è una casa ma una grande villa multifamiliare,
Hole di Bimmah.                                                in periferia, cintata da un alto muro. Ci mette a
Salutiamo Ras al Hadd con un bagno mattutino e su              disposizione una grande camera con bagno, sempre
consiglio di Adil riempiamo delle bottiglie di acqua           a disposizione degli ospiti. E’ampia almeno 30 mq ed
dolce. Ci serviranno per farci una doccia lungo la             alta 4 m, tutt’intorno sono disposti dei divani foderati
costa. Chiedo ad Adil di fermarci a Qalhat alla tomba          con tessuti sintetici e per terra un grande tappeto. Il
di Bibi Mirian. Il sito archeologico del II sec. d.C.          centro della sala è dominato da un grande televisore.
non è difficile da raggiungere dall’autostrada, che            Ma ciò che colpisce la nostra attenzione è un grande
da tempo ha sostituito l’antica pista carovaniera.             arazzo della Mecca con la spianata della Ka’ba,
Il Mausoleo non è monumentale e ai viaggiatori                 che noi, non musulmani, possiamo vedere solo in
distratti potrebbe passare inosservato. Per noi                questa maniera. Non vediamo persone adulte ma
invece, ha un profondo significato, visto che qui              solo bambini che ci portano ciotole di acqua fresca,
fecero sosta sia Marco Polo che Ibn Battuta, prima             piatti e coltelli per la frutta. Abbiamo capito che si
di imbarcarsi per l’estremo oriente. E’ uno di quei            scandalizzerebbero nel vederci mangiare e bere
luoghi in cui i viaggiatori moderni dovrebbero                 durante le ore diurne, contravvenendo alle regole del
fermarsi almeno un istante e rendere omaggio con               Ramadam. Siamo insomma scandalosi infedeli e noi
la memoria a due grandi viaggiatori del passato.               purtroppo comprendiamo il loro disagio. Comunque
La vegetazione costiera è quasi inesistente, ma                la sosta a noi è andata bene perché ci siamo
il mare è straordinario, di un azzurro variabile dal           ristorati, lavati e cambiati, prima di prendere l’aereo
celeste chiaro al blu scuro. Deviamo lungo il Wadi             per il ritorno a casa. Nonostante il Ramadam e il
Tiwi per circa 6 km, finché la strada si restringe e           caldo d’agosto, questa nazione ci ha proprio stupito
proseguiamo per una breve passeggiata a piedi                  al punto che è vero ciò che si canta: “Vedi Omàn
fino all’imboccatura del Wadi Shab. Restiamo                   quanto è bello…….” !!!

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