Vedi OMAN quanto e' bello! - Viaggi Avventure nel ...
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http://www.viaggiavventurenelmondo.it/viaggi/1137 RACCONTI DI VIAGGIO | Iran RACCONTI RACCONTI DI VIAGGIO DI VIAGGIO | Oman | Sudafrica Vedi OMAN quanto e ' bello! Da un Oman breve gruppo Ruggieri Testo e foto di Franco Ruggieri F inalmente la penisola arabica, sognata ma il suo popolo pur nella modernità per anni, e il Sultanato di Oman, ha saputo conservare integre le proprie che mi dà l’opportunità di fare il Re tradizioni, mostrandosi al visitatore gentile Mago, all’incontrario e senza doni. Nelle ed educato. Una nazione ove si respira letture giovanili ero rimasto attratto da pace e tranquillità. Il Sultano Qaboos, questo piccolo e potente Sultanato che onnipresente con i suoi ritratti, non ha figli estendeva i suoi territori a cavallo di due ed è amatissimo dal suo popolo che, a continenti: Oman in Asia e Zanzibar in ragione, lo considera il padre del moderno Africa. Si leggeva che se stavi in Oman Oman. ti sembrava di stare in Africa e se stavi a Zanzibar ti sembrava di stare in Arabia, In questo viaggio ho scoperto tanti elementi per via della sua eterogenea popolazione. della cultura araba simili a quelli del Questa particolarità incuriosiva ancor più le meridione d’Italia. Sarà per i due secoli di mie attenzioni verso questa parte di mondo. dominazione della Sicilia e dei sessant’anni Ebbi modo di capire che le ricchezze degli di occupazione di Bari, da parte degli omaniti si producevano a Zanzibar, ma non arabi, ma in diversi momenti mi tanto per il commercio delle spezie quanto è sembrato di rivivere scene di per il commercio degli schiavi. A Stone vita della mia infanzia, e con gli Town vi era uno dei più grandi mercati amici di lettura vorrei condividere d’Africa, dove le “Perle Nere” (schiave le sensazioni di un viaggio bambine) erano la merce più preziosa. bellissimo. Grazie all’attuale sovrano, moderato ed 23/8: Afa e Ramadam illuminato, Qaboos Bin Said, oggi l’Oman è Provenendo da un antico paese annoverato tra le nazioni arabe socialmente di pescatori, Vieste sul Gargano, più civili e progredite. Salito al trono nel ero curioso di vedere subito il 1970 con l’aiuto degli inglesi, dopo aver mercato del pesce. Avevo capito, deposto il padre, ha traghettato la nazione dalle letture preparatorie, che dal medioevo all’era moderna. Prima del si trovava all’inizio della baia di suo governo vi erano appena quattro Muttrah, a sinistra guardando il chilometri di strade asfaltate e due scuole. mare, ossia vicinissimo al nostro Non esisteva l’elettricità. Era vietato portare Hotel Naseem. Uscito di buon’ora, gli occhiali da sole ed entrare in città dopo sono colpito dalla bellissima il tramonto. L’Oman del medioevo e del baia che da Muttrah arriva sino commercio degli schiavi non esiste più, a Muscat. Intuisco subito il mercato del pesce, dall’intonaco Avventure nel mondo 1 | 2018 - 119
RACCONTI DI VIAGGIO | Oman bianco dell’edificio e dal movimento di persone. Mi siamo musulmani (si potrebbe tradurre anche con il varietà simile ai nostri fasolari. Le assaggio: sono avvicino e mi intrufolo tra camion-frigo stracarichi di termine “infedeli”) ci è permesso farlo solo in luoghi ottime e ne faccio una scorpacciata, rompendole una tonni e Dishadasha di vari colori (tunica tradizionale chiusi o anche all’aperto ma in luoghi appartati, contro l’altra alla maniera di Robinson Crusoe. Alla maschile). I ritmi, rispetto ai nostri mercati, sono cioè non in pubblico. Perché questo li offenderebbe fine mi ricordo che di giorno, durante il Ramadam, diversi. Da noi il pesce viene sbarcato dal tardo molto. In ultimo ci dice che durante il Ramadam non le avrei potute mangiare. Mi tranquillizza, però, il pomeriggio fino a notte fonda, per essere portato lui deve osservare i canonici riti delle preghiere in fatto che oltre noi sulla spiaggia non c’è anima viva Moschea. Quindi smetterà il servizio alle 18,00. Va e, quindi non ho dato scandalo. Intanto, ci assale la bene? Malinconico coro di Ok. Vuol dire che faremo fame e soprattutto la sete. Ci fermiamo in un piccolo anche l’esperienza del Ramadam. D’altronde un po’ souq di As Seeb per comprare qualche banana e di digiuno non fa male. Tutti pronti? Allora si può un pò d’acqua. Noi ci ristoriamo abbassandoci nel partire. No, fermi tutti. Faccio a Laura, la bonazza Toyota, Igor invece, mangia d’istinto una banana del gruppo, la seguente preghiera: “E’ vero che non come se fosse in Italia. E zacchete, si becca un rientra nei divieti, però quando siamo andati a fare sonoro cazziatone dall’autista di una macchina che il cambio da Euro in OR (Rial Omaniti) ho notato che ci affiancava, a suon di clacson e d’incomprensibili camminavi a piedi scalzi. E allora? Ribatte Laura. imprecazioni. Che tortura, non sappiamo se Sono provocanti, le rispondo. I miei piedi? Sì, i tuoi arrabbiarci o se ridere. Restiamo impassibili e piedi sono molto belli e quindi se fanno effetto su facciamo finta di niente. Al tramonto il Muezzin noi maschietti occidentali (3 su 10 donne) vuol proclama la fine del Ramadam ed è grande festa. dire che per loro sono provocanti e quindi possono Aprono i ristoranti, i bar, e finalmente possiamo bere turbare il loro senso del pudore. Pertanto, ti prego in libertà, e non di nascosto. Per strada, all’uscita di mettere le scarpe, siamo nel Ramadam! Laura: dalla Moschea, uomini e bambini tutti in dishadasha Mi sembra esagerato però mi adeguo.”A Muscat bianca, sono sorridenti, contenti. Si vedono anche visitiamo l’interessante museo Bayt Az-Zubair sulla le donne, pur se vestite con abiti scuri e molto cultura omanita allestito in una antica casa patrizia. castigati. E’ molto bello e l’esperienza del Ramadam Nel giardino della casa sono stati ristrutturati tutti gli incomincia a piacermi. Ceniamo sulla Corniche, Muscat - Mercato del Pesce ambienti di vita quotidiana, e perfino una capanna vicino all’ingresso del Souq. Menù? Kebab e insalate di canne e rami di palma, molto fresca nonostante a volontà. Il Souq di Muttrah sulla corniche è molto la calura esterna. E così, poiché era ben arredata bello. Qui vengo attratto da un intenso profumo subito al mercato, dove l’asta inizia prima dell’alba. di tappeti e cuscini abbiamo approfittato per d’oriente, che mi ricorda la sagrestia della Cattedrale Qui la cosa è molto più tranquilla. Intanto le barche stravaccarci e rivivere un momento di vita omanita. di Vieste, dove da ragazzo facevo il chierichetto. arrivano con le prime luci dell’alba, dopo aver salpato I forti di origine portoghese, Mirani e Al Jalali si E’ incenso. Quello vero, quello di una volta e non le reti, ed il mercato, senza banditore, inizia tra le sei possono ammirare solo dall’esterno. Impeccabile quello industriale di oggi. La fragranza è diversa. Si e le sette. La trattativa è molto silenziosa, si capisce è l’architettura contemporanea del Palazzo del sente che sta bruciando proprio la resina originale che i grossisti, hanno già avuto contatti preliminari Sultano, e l’immensa piazza. Proseguiamo in dell’incenso e non suoi surrogati chimici. Da un con le barche. La vista del prodotto serve solo per direzione dell’Hotel Al Bustan Palace, dove per negozietto esce una nuvola di profumo proveniente confermare e calcolare il prezzo in base al peso. entrare occorre essere per forza clienti (secondo da un piccolo braciere di terracotta. Il venditore di Viene quindi trasportato verso altre destinazioni. Adil). Noi da buoni italiani non crediamo molto a spezie mi mostra i cristalli di incenso simili a pece Anche qui si parla di grossisti giapponesi che hanno questa storia, anche perché vorremmo diventare di pino essiccata. Decido di comprarne un po’ e comprato il pesce ancor prima di essere pescato, clienti di questo famoso Hotel. Magari solo per di portarlo in dono al mio amico Totore il titolare sopratutto tonni. I piccoli commercianti, invece, prendere un the. Proviamo, così, a chiedere e ci dell’antica Sartoria Laprocina a Vieste, dove ha sede tirano alla lunga la trattativa, per speculare un accolgono con grandi sorrisi. E’ un Hotel di extra la nostra sezione di Avventure nel Mondo e dove si prezzo migliore. Poche sono le specie identificabili, lusso, ma ciò che a noi colpisce è l’architettura e allestisce il presepe del Seggio, che si arricchirà con in quanto somiglianti a pesci dei nostri mari. Oltre ai la ricchezza dei materiali usati. Proviamo a chiedere l’Incenso originale dell’Oman, quello dei Re Magi. tonni, riconosco, triglie, acciughe e sarde, scorfani, un the e morale della favola ci servono un eccellente mormore e cefali, tutti comunque diversi dai nostri the al cardamomo con datteri da mangiucchiare, 24/8: La fornace di Wadi Bani Awf e la Dust per grandezza e caratteristiche estetiche. Gli altri sdraiati vicino al caminetto (ovviamente spento). Nel Storm di Ibri. mi risultano ignoti. E’ uno spettacolo vedere tanto mentre, si presenta un distinto giovane in giacca Oggi si va a nord-ovest per arrivare fino a Ibri. Fuori pesce multicolore tra vecchi e giovani pescivendoli e cravatta: si chiama Rocco Bova ed è il Direttore Muscat, sosta alla Grande Moschea Sultan Qaboos: con turbante, barba lunga e dishadasha. Poi vado sul del reparto ristorazione. Ha piacere di parlare con molo. Alcune barche stanno facendo mercato man suoi connazionali e restiamo a chiacchierare fino a mano che estraggono dalla stiva il pesce pescato. quando decidiamo di ritornare da Adil che ci riporta Su altre i pescatori sono intenti a liberare il pesce in Hotel. Lui va in Moschea. Un gruppo decide di dalle reti. andare a riposare in attesa dell’apertura del Souq, Decidiamo di assumere un driver omanita per non mentre l’altro guidato dal nostro amico di viaggio avere problemi con le strade. Adil è un omanita nero. Igor, decide di andare ad esplorare le spiagge a Nord Ha la mia stessa altezza, m. 1,67 con copricapo, di Mutrah, per constatare la veridicità sulla presenza tarchiatello e tranquillo. Parla inglese ma non è troppo di meduse. Dopo mezz’ora arriviamo ad As Seeb, loquace. Però ci tiene a dire che siamo nel Ramadam dove troviamo una spiaggia libera con bassa marea. e che quindi dobbiamo osservare alcune regole, Facciamo il bagno con un po’ di timore perché soprattutto quando siamo in pubblico. Ahi! Solo non abbiamo le scarpette e sul fondo sabbioso si prima di partire avevamo saputo dalla TV dell’inizio avvertono movimenti strani: granchi, sogliole, razze? del Ramadam. Dictat: le donne non possono esporre Comunque nessun problema. Ci eravamo buttati in gambe e braccia, gli uomini possono esporre le mare in cerca di refrigerio, ma l’acqua è molto calda. braccia ma non le gambe. Durante il giorno non si Sulla battigia, mi accorgo che a causa della bassa può mangiare, bere e fumare. Però, dato che noi non marea, ci sono centinaia di grandi conchiglie di una Birkat al Mawz 120 - Avventure nel mondo 1 | 2018
Al Ajia RACCONTI DI VIAGGIO | Oman stratigrafie geologiche. da lavoro. E’ un tecnico specializzato nel taglio di In Italia sarebbe cave di pietra, originario di Verona. Dice che dopo stato ribattezzato sei mesi non ce la fa più, perché oltre il lavoro non Valle Inferno, per riesce a fare altro. I rapporti umani, oltre quelli sul il calore atroce, luogo di lavoro, sono impossibili in quanto la società attratto, conservato omanita è molto chiusa. Mai parlato con una donna. e sprigionato dalle Figuriamoci il resto. nere rocce. Ma noi, che a Indiana Jones 25/8: Jebel, Wadi e Falaj. gli facciamo un baffo, Al Sulayaf fu abbandonata perché l’uomo moderno decidiamo di fare una si è stancato di vivere in case di fango. Ci troviamo, mini passeggiata nella infatti, di fronte ad una città circondata da mura fornace, per vedere da sgretolate dalla pioggia e dal vento, dal tempo e vicino l’interessante dall’incuria dell’uomo. Girovagare tra vicoletti e fenomeno geologico cortili è molto suggestivo. A volte ti sembra di sentire delle “Stone Pencils”: ancora i rumori delle faccende di casa, o il pianto rocce frantumate dei bambini. Porte sbilenche e ventilatori contorti, che sembrano pezzi ci fanno capire che sono state abbandonate da non di legno bruciato. molto tempo. Architetture semplici e primitive, fatte E’ tale il caldo che di archi e contrafforti, nicchie e stretti passaggi, che l’aria che sale dal rendono gli ambienti irreali. Eppure queste case non suolo gonfia la gonna ci sembrano del tutto abbandonate: si percepisce di Carla come una che il fango delle pareti, oltre a paglia e pietre Mongolfiera. Il caldo contiene ancora lo spirito della gente vissuta qui per secco del Wadi, fa centinaia di anni, forse millenni. In religioso silenzio bene alla mia sinusite, medito che questi nudi e poveri muri hanno visto la ed infatti mi sento nascita e la morte di centinaia di persone. I sorrisi tutte le vie respiratorie degli sposi e le lacrime delle vedove. liberate. Mezz’ora al giorno, tra le 12,00 Proseguiamo verso Al Ayn, antica necropoli (2000 e le 14,00 sarebbe – 3000 a.C.), lungo la strada tra Ibri e Jabrin. Dal la terapia ideale. fondovalle del piccolo Wadi guardando verso la Attraverso le scarpe, montagna, arcaiche costruzioni tronco-coniche però, avverto che i appaiono come sentinelle sul crinale della collina. molto bella e dall’architettura interessante. Posso dire piedi incominciano Il paesaggio è arricchito dal Jebel Misht che fa da che è la Moschea moderna più bella che abbia mai a bollire, quindi faccio cenno agli amici di tornare quinta alle antiche tombe. Le pietre sono fatte di conosciuto. Ad alcune donne del gruppo è impedito alle Toyota. La gola è arsa e la sete impossibile, lastre tipo gneiss, ma di un colore marrone scuro, entrare perché non riescono a coprire bene le braccia per fortuna non passa nessuno e possiamo bere quasi bruciato dal sole e dal tempo. E’ un posto e gli stinchi. E’ l’unica Moschea omanita visitabile da come cammelli. Beviamo, però, dietro le macchine magico dove restare a meditare per ore. A vederle stranieri non musulmani. Mi chiedo perché questa senza farci vedere da Adil. Per lui sarebbe una qualcuno le ha paragonate a nuraghi, altri a trulli. Ma sì e le altre no? Provo a darmi una risposta: forse, doppia tortura: avere sete, non poter bere e vedere io vi dico che rassomigliano terribilmente ai “Pagliari per farci ammirare lo sfarzo dei marmi e delle bere gli altri. Quindi, per educazione, gli evitiamo garganici”. La tecnica costruttiva è identica, come ceramiche, dei lussuosi candelabri e degli immensi la seconda tortura. Forse è questo il motivo per il anche l’ingresso e la scala circolare in pietra che gira tappeti. E’ comunque una meraviglia! Proseguiamo quale voleva evitare il Wadi Bani Awf, che a noi è esternamente intorno alla costruzione. E’ diversa per Barka e il suo vivace mercato del pesce sulla piaciuto moltissimo. Birbantello! Gli sterrati dei la pietra: calcare quella garganica, gneiss quella spiaggia accanto al forte. Questo mercato è molto Wadi sono come strade, al punto che agli incroci ci omanita. Tali similitudini sono davvero imbarazzanti, affascinante perché la contrattazione si svolge sono normali cartelli stradali bilingue. Il paesaggio e ci fanno riflettere: identiche civiltà agro-pastorali direttamente sulla spiaggia, gridando dalla battigia è bellissimo, alberi lungo le strade, palmeti, greggi in ambienti aridi e identiche necessità e modalità verso le barche che stanno arrivando, o all’ombra di capre e villaggi. Nella stagione costruttive. Bella foto di gruppo e via di qualche sbilenco ombrellone. Mi confondo tra delle piogge diventano normali corsi si riparte verso Jabrin. Un forte del pescatori e compratori e, riesco a fotografare d’acqua, pericolosi come le nostre 1600, costruito e arredato come un scene molto interessanti. Nel vicino mercato delle fiumane calabresi. Usciti dal wadi palazzo, con magnifiche decorazioni e erbe compriamo un po’ di frutta, acqua e bibite. E prendiamo la strada che conduce ad passaggi segreti, ci offre la possibilità finalmente visitiamo un forte dall’interno, quello di Ibri. Il paesaggio è arido. All’orizzonte di riposarci al fresco e di bere di Nakhal, con stanze arredate e perfino una piccola si addensano grandi nuvoloni da cui nascosto. Dietro le spalle di qualcuno biblioteca. Molto bello. Soprattutto per lo scenario sfrecciano scintillanti e saettanti si vedeva salire qualche nuvoletta tra la vallata tappezzata di palmeti e i Monti Hajar fulmini. Ci troviamo all’improvviso di fumo. E già, durante il Ramadam che si stagliano verso il cielo. I palmeti della pianura, in una tempesta non di sabbia ma è anche vietato fumare di giorno. isole verdi in un mare di aridità, sono alimentati dalle di polvere “Dust Storm” dice Adil, con qualche Interessanti il panorama che si gode dalla cima del sorgenti provenienti dalle montagne. Tra queste vi gocciolone. Non si vede niente e perdiamo di vista il Mastio, le alcove funerarie ed un sistema arcaico sono quelle calde di Al Towarah, sollazzo per bambini secondo fuoristrada, che marcia a velocità ridotta. Ci di canaline per convogliare aria fresca. Tutt’intorno e greggi di capre, come puntualmente indicato dalla racconteranno che non vedevano proprio niente e si un ricco palmeto di palme da dattero. Ed infatti, nel Lonely. Per noi un delizioso pediluvio. Proseguiamo son dovuti fermare fino al passaggio della tormenta. forte sono ben identificabili le stanze dove venivano lungo il Wadi Bani Awf che al contrario dei giudizi Ci concediamo un’ottima cena al ristorante dell’Hotel conservati i datteri e quelle dove veniva estratto il di Adil è molto interessante, soprattutto per le Oasis. Qui si avvicina un altro giovane italiano, in tuta loro prelibato succo sciropposo. Questo aspetto, in Avventure nel mondo 1 | 2018 - 121
RACCONTI DI VIAGGIO | Oman realtà, mi era venuto in mente, ma non avendo trovato corsi d’acqua. Da qui viene incanalata in una lunga zona: “When red rain”. Pensavo a particolari segnali riscontri nei Souq e nei mercati , l’avevo cancellato e ramificata rete per non disperdere neanche una luminosi che si accendono durante la pioggia fitta. dalla mente. Pensavo, infatti, che se nel meridione goccia, e portarla ovunque. All’improvviso, mentre Invece sono avvertimenti per le piogge di sabbia d’Italia si ricava lo sciroppo dall’ebollizione dei ero assorto in questi pensieri, odo uno strano rumore rossa, che non ti fanno vedere niente. A causa del fichi, delle carrube e del mosto di vino, sicuramente che aumentava, e si avvicinava sempre più. Non temporale non possiamo visitare a piedi le rovine qui si userà ricavarlo dai datteri. Ma non trovavo è possibile. Grandine! Il rumore mi ha fatto subito della vecchia Tanuf (città di fango abbandonata), riferimenti. Nel Forte di Jabrin, invece, una tabella ricordare le disastrose grandinate distrutta a cannonate negli anni esplicativa ci mostra l’estrazione dai datteri di questo estive che nei vigneti della Puglia non ’50 dagli inglesi per soffocare una succo prelibato, simile al miele, ottimo ricostituente lasciano nulla sui vitigni, né le foglie né rivolta contro il sultano. Riusciamo e base per molti dolci. Un altro gioiello verde: Bahla, i grappoli. Guardo verso l’imboccatura però a guardarla e fotografarla dalla antica capitale posta in un’oasi fortificata, con il del wadi e vedo un muro scuro che macchina, al riparo dalla pioggia e da possente castello protetto dall’Unesco (attualmente avanza rombante verso me, sospinto da possibili crolli. Raggiungiamo Niwza, in ristrutturazione) e piantagioni di palme da datteri. un forte vento. E’ a 100 metri. A 50 metri. l’antica capitale, inseguiti da una Il colpo d’occhio è bellissimo. Proseguiamo per Mi investe di colpo. Ma non è grandine, tempesta di polvere senza pioggia. il Jebel Shams, il tetto di Oman (m. 3.075) per sono goccioloni d’acqua e sabbia Tutta la città è avvolta all’improvviso ammirare il panorama sul canyon, più profondo che battendo sui grossi e aridi ciottoli da questa grande nube di polvere, d’Arabia. E’ uno spettacolo mozzafiato e non fa del wadi producono quello strano e tamburellante poi tutto si calma e torna il sereno come se nulla caldo, anzi c’è una bell’arietta fresca che ci induce a rumore. Sono tutto zuppo e cerco di proteggere la fosse accaduto. L’ora della tempesta di polvere è la fare un veloce pranzo al sacco, nascosti a turno nel mia Canon sotto la camicia. Non so se preoccuparmi stessa che ci ha investiti ieri, alle porte di Ibri. Che cassone del Toyota. Foto di rito, relax e partenza. Nel o reputarmi fortunato per aver assistito ad un tale strano! Nizwa è oggi una grande città circondata Toyota, però stiamo larghi, chi manca? Carla! Lucia fenomeno, sicuramente comune per gli omaniti, ma da piantagioni di palme. Ma al centro della grande si sbianca e balbetta: soffriva di vertigini. Ripeto ad alquanto raro per noi. Mi incammino verso il luogo oasi c’è una perla, la cittadella fortificata con un alta voce: soffre di vertigini! Organizziamo subito di appuntamento, ma non posso correre perché i magnifico Souq ed un magnifico forte. La curiosità ci una squadra di ricerca a ventaglio. Lucia e Alba sulla ciottoli sono bagnati e viscidi per via della polvere induce a fare un primo giro al souq per poi dedicarci sinistra, io e Maurizio sulla destra. Escludiamo che contenuta nei goccioloni. Dopo poco vedo il Toyota ai sollazzi offerti dall’Hotel: Suite di lusso e bagno abbia scavalcato la recinzione che dà sul canyon. Ci e Alba nelle mie stesse condizioni, sembriamo due in piscina fino al tramonto. Meritata cena e meritata arrampichiamo come capre sulle rocce e gridiamo pulcini. Il tambureggiamento è durato sì e no dieci nanna. Che giornata ragazzi! a squarciagola con l’aiuto dell’eco: Carlaaaaaa, minuti, il tempo di bagnare la terra e sporcare il 26/8: Wadi al Muyadin: la voce di Hallah - Wahiba Carlaaaaa. Nessuna risposta. Ci ritroviamo al Toyota di sabbia rossa. Mi viene subito in mente la Sands: le dune di Hallah. Toyota: nessuna notizia. Si preoccupa anche Adil. strana scritta posta sotto alcuni segnali STOP della Lasciamo Nizwa dopo aver fatto acquisti al Illuminazione: e se si è incamminata lungo la strada? In avanti o indietro? Chi lo sa? Prendiamo una decisione. Io resto al bivacco in attesa, in quanto bisogna rifare la stessa strada dell’andata, gli altri con il Toyota proseguono. Mi raccomando: se la trovate fatela sedere davanti così la vedo subito e mi tranquillizzo. Sono, infatti, preoccupato, non mi era mai capitata una sparizione. Dopo 5 minuti vedo il 4x4 e davanti la dama bianca sorridente: “avevo deciso di fare due passi per digerire il lauto pranzo”. Meno male, la prendiamo a ridere. Mentre aspettavo, già mi immaginavo i titoli dei giornali: “Fatale pic nic a Jebel Shams! Il mistero di Hanging Rock si ripete in Oman?”. Sollevati, si ridiscende a valle per raggiungere Wadi Tanuf. Qui è d’obbligo un mini trek per osservare il monumentale sistema di falaj, tuttora attivi. Percorriamo insieme il wadi fin oltre la diga. Sulla strada del ritorno, mentre il resto del gruppo decide di andare direttamente al Toyota, noto che un tratto della muraglia si può facilmente scalare e guardare all’interno del falaj. Scalate alcune rocce, con l’aiuto di alcuni rami di rigogliosi alberi (alimentati dalle perdite della condotta), mi affaccio nel falaj e ammiro uno spettacolo meraviglioso: acqua cristallina e gorgogliante. Mi tolgo gli occhiali e immergo direttamente la testa nel falaj. Il sistema dei falaj è antichissimo e comune a tutte quelle popolazioni costrette a vivere in territori aridi, con scarse precipitazioni. Anche se cambiano i nomi e le tecniche li ritroviamo, in Giordania, in Iran, in Siria, in Sicilia, in Puglia, sul Gargano, insomma in tutto il bacino mediterraneo e regioni circostanti. A queste latitudini, nei tempi passati ma anche oggi, l’acqua rappresenta l’elemento più prezioso. Ogni oasi, villaggio o città, è sorta in prossimità di 122 - Avventure nel mondo 1 | 2018
RACCONTI DI VIAGGIO | Oman ricchissimo mercato di frutta e mercanzie varie per è una gioia per gli occhi umani e per quello elettronico iniziamo un viaggio introspettivo, dentro di noi, in dirigerci verso Wadi Muyadin. All’imboccatura del della Canon. Quando la scorta d’acqua sta per finire, simbiosi con l’ambiente circostante. E’ magica la Wadi, Adil ci dice che deve fare un salto in Moschea si ode in lontananza un chiacchierio ovattato. E’ contemplazione di questo paesaggio incantevole e a pregare perché è Ramadam. Come se non lo un piccolo villaggio di case colorate, incastonato all’apparenza inanimato, ma la voce del muezzin sapessimo. Quindi ci lascia e se ne va col Toyota. Il tra le rocce. Vediamo che all’ombra di alcuni e l’orologio ci ricordano che dobbiamo ritornare al gruppo si divide in due: i jeeppisti che continuano per alberi vi sono gruppetti di donne che parlottano e, luogo in cui Adil ci aveva dato appuntamento, per il fondo valle sul 4x4 guidato da Igor e i pedoni che bambini che giocano. Ci avviciniamo dirigerci verso Birkat Mawz. Adil ci vogliono esplorarlo a piedi. Ed è stata quest’ultima con l’intenzione di chiedere un po’ conduce, attraverso una ripida salita, una decisione eccellente. Sotto un sole accecante d’acqua, ma oltrepassata la linea senza dire nulla. Quando ero bambino, e circondati da aride rocce, ci sembra di sentire di salvaguardia, le donne si alzano tra le assolate dune degli arenili di un miraggio: il gorgoglio di un ruscello. Più avanti e se ne vanno. Capiamo di essere Vieste, le donne stendevano al sole il wadi svolta a sinistra e vediamo una piccola oasi indesiderati e allora continuiamo per il candido bucato per farlo asciugare. di palme da dattero. Poterla visitare è un’occasione la nostra strada, sotto il sole cocente. Ai bordi delle lenzuola ponevano dei unica. E’ un intrigo di viottoli, tra riquadri di terreno, Carla e Lucia strizzano dalle bottiglie le ciottoli e agli angoli delle pietre più allagati da un sistema primitivo ma scientifico di ultime gocce d’acqua e guardano con grandi, per non farle svolazzare a piccoli falaj. Ogni riquadro con grandi o piccole occhi dolci Maurizio, che previdente, causa della brezza marina. La visione palme riceve l’acqua a turno, in base alla chiusura abbonda sempre nella scorta di di Birkat Mawz, dall’osservatorio di ed apertura di rudimentali paratoie, di legno, pietre o liquidi. Il sole è allo zenit, saranno Adil, mi ha ricordato questa immagine fango. Ci sono anche orti e giardini di agrumi, perfino almeno 45° all’ombra, ma di ombra dell’infanzia, con la differenza che banani con caschi carichi di frutti. L’alimentazione è difficile parlare, perché sotto qualche sparuto il lenzuolo non era bianco ma verde e le pietre dei piccoli falaj avviene attraverso il sollevamento di alberello è inavvertibile. Solo l’ombra a ridosso dei erano sostituite da torri e bastioni, a difesa dell’oasi una paratoia posta su un grande falaj superiore, ad costoni rocciosi è un po’ fresca, e ci riposiamo per di palme, incastonata non tra dune ma tra aride un’altezza di 7 metri dal suolo. La piccola cascata ed riprendere fiato. Si procede a fatica, il ritmo delle colline. E’ l’ultima valle fertile prima del deserto. il suo fragore provocano una piacevole sensazione di nostre falcate è lento. Solo la bellezza struggente Infatti, ci trasferiamo verso Al Mintirib da cui frescura. Da qualche parte, nell’oasi, ci deve essere ed aspra del paesaggio ci induce ad andare oltre. prendiamo uno sterrato che in venti km ci conduce anche una piccola pozza per i pesci, dato che ne Quando all’improvviso, come per incanto, udiamo al Campment delle Wahiba Sands, dove arriviamo osserviamo alcuni lunghi oltre 20 cm, nuotare nei la voce di Hallah. E’ la preghiera di mezzogiorno, nel primo pomeriggio. I dipendenti, tutti indiani (in piccoli falaj. E’ quasi doloroso abbandonare il fresco proveniente dalla Moschea del villaggio, che il vento Oman ve ne sono 500.000 su una popolazione di dell’oasi, ma il desiderio di guardare oltre è troppo incanala nel wadi e sospinge fino alle nostre orecchie. 2.500.000), ci preparano un’eccezionale merenda forte. Ogni scorcio del wadi, ogni roccia, ogni arbusto Restiamo estasiati ed increduli, e quasi meditando costituita da frutta fresca, datteri, yogurt, bevande. Ad un tratto Igor ci mette in allarme: attenzione ci sono le formiche-leone. Ci guardiamo intorno, ma non si vede nulla. Dove sono? Gli chiediamo in coro. Non si vedono ma ci sono. Ecco, guardate questi piccoli crateri, larghi un pollice. Sotto sono nascoste le formiche in attesa della caduta della preda, nel cratere di sabbia. Propone di fare un esperimento e con la sveltezza di un felino cattura una mosca, gli toglie le ali e ancora viva la lascia scivolare nel cratere. All’improvviso viene risucchiata sotto la sabbia. C’è ma non si vede! E allora con l’aiuto di un bastoncino scava sotto il cratere fino a portare all’esterno la formica-leone, di colore chiaro e dal morso fastidioso per l’uomo. Applauso generale! E adesso a noi grande duna! Ma di tutti gli arditi solo in quattro decidono di sfidare la scalata, a piedi nudi e senza acqua (è Ramadam non si può bere di giorno). Parto prima io, poi seguono Carla e Lucia, ed infine Maurizio. Gli altri con i mezzi meccanici decidono di esplorare il deserto circostante. La scalata sembra facile e parto a passo veloce. Ma ragazzi, che fatica! Sarà il caldo d’agosto, sarà il bioritmo sconvolto, ma sta di fatto che arrivo al punto di fermarmi ogni dieci metri per respirare. Lo stesso dicasi per le ragazze e Maurizio. Testardo, comunque, decido di continuare perché ormai la vetta è vicina. Ci arrivo col fiatone prima del tramonto, giusto in tempo per riprendere le energie ed assistere all’antico spettacolo del “coucher du soleil”. Appena calato il sole, dietro le dune di fronte, si alza il famoso vento del tramonto che ti infila la sabbia dappertutto. Il paesaggio è però molto bello. Dune, dune e ancora dune, a perdita d’occhio e, poi il nulla in un infinito e stridente silenzio. Carla e Lucia desistono nel raggiungimento della cima e si fermano a meditare a mezza costa, Avventure nel mondo 1 | 2018 - 123
RACCONTI DI VIAGGIO | Oman imitate da Maurizio che si ferma poco sotto. Così un gran bagno e poi un’ottima cena a buffet, nel veniamo divisi in gruppetti e guidati da vari ranger decido anch’io di ripararmi dal vento e dalla sabbia, ristorantino del villaggio a forma di barcone. Ma il a vedere alcune tartarughe che scavano grandi e rifugiarmi qualche metro sotto il crinale. Restiamo clou della serata sono le tartarughe marine di Ras buche e altre che depongono le uova. Vediamo tutte lì a lungo, distanti ma a vista, a guardare Al Jinz. Adil dice che le fasi: l’arrivo dal mare, lo scavo della buca, la il silenzio e ad ascoltare il buio (come ci accompagnerà e deposizione, il ritorno al mare, e alcune tartarughine diceva Lucio Dalla). Se non fosse stato che resterà con noi vaganti. Evento eccezionale che attendevo da trenta per la presenza delle formiche-leone fin oltre mezzanotte. anni. Come volontario del WWF Puglia, ho salvato avrei proposto di dormire alla Belle E il Ramadam nella diecine di Caretta caretta, ma mai avevo assistito Etoile. Moschea? Gatta dal vivo alla nidificazione e deposizione delle uova. 27/8: Wadi Khalid: il Giardino di Hallah ci cova. Alle 20,30 Posso dire che, per un appassionato di natura, solo - Ras al Jinz: Asilo nido di tartarughe partiamo per Ras Al questa esperienza vale tutto il viaggio. Chiaramente verdi. Jinz, la riserva marina, dobbiamo fissare tutto nella nostra memoria perché Dal primo giorno Adil ci diceva che il ora Parco Nazionale, è severamente vietato fotografare. Ed è giusto così, Wadi Khalid è “very beautiful and you dove migliaia di in quanto il bianco del flash può essere confuso con can swin”. Non riuscivamo a capire la seconda tartarughe marine della specie Chelonia mydas il bianco delle onde e disorientare le tartarughine parte della frase: nuotare? Al principio, infatti, ci (Tartaruga verde o franca) depongono le uova. Nel appena sgusciate. Tutto il gruppo è davvero contento sembra come ogni altro wadi, poi notiamo che i falaj periodo di deposizione da agosto a novembre, sulla di questa magnifica esperienza. si fanno più grandi e ricchi d’acqua. Più a monte si spiaggia ce ne sono quotidianamente a centinaia. In 28/8: Ras al Hadd: relax in un mare di pesci! aprono in piccoli laghetti e ancora oltre scorgiamo inverno, invece, se ne vedono solo pochi esemplari E’ venerdì di Ramadam e Adil mi dice che alle 13,30 una gola con acque profonde, turchesi e cristalline. e, in compenso numerosissimi possono essere i vuole la libera uscita, per compensare lo straordinario Non perdiamo tempo, ci spogliamo e via ci tuffiamo turisti che sbarcano dalle navi da crociera. Agosto della sera precedente. Ok, concesso. Ci dedichiamo, tutti a mare, pardon, nel wadi. L’acqua è bella quindi è un ottimo mese per poterle osservare. Da quindi, alla vicina cittadina di Sur in cui sono ubicati fresca ed esploriamo la gola fino alla cascata. Igor un rapporto dello UICN (Istituto per la Conservazione diversi arsenali che in tempi passati arrivavano a resta ad osservare dei pesci singolari. Sono ciclidi della Natura delle Nazioni Unite), risulta che ben garantire alla città una flotta di oltre 100 Dhows, la e usano proteggere i piccoli portandoli nella bocca: tre specie di tartarughe marine su sette presenti al più importante dell’Oman. Il declino cominciò con la scena è molto interessante. Sarebbe passata mondo, nidificano sui litorali dell’Oman. Questo è l’arrivo dei piroscafi a vapore della British Indian inosservata se non fosse stato per l’intuizione di davvero un record perché non vi è alcuna nazione Steamer Navigation Company. Aggirarsi tra i reparti Igor. Non vorremmo mai lasciare questo luogo. Ma ci al mondo con tre specie nidificanti e questo sta a del cantiere ha però un particolare fascino. L’odore aspetta Ras Al Hadd dove ci sistemiamo in un resort, significare che i sistemi di salvaguardia funzionano. del legno piallato ed il rumore degli attrezzi da lavoro, semplice e bello su una spiaggia ubicata in una baia Ma soprattutto vi è stata una politica educativa molto di fronte allo scheletro di un dhow in costruzione, ci riparata. Le capanne di canne e paglia, sono belle ed efficiente. Un bravo ranger in Dishadasha spiega e fanno entrare in un’altra epoca, quella dei mercanti ospitali, con ventilatore ed aria condizionata. Subito mima in modo buffo la deposizione delle uova, poi di spezie e di schiavi, e di pirati. Di fronte si nota 124 - Avventure nel mondo 1 | 2018
RACCONTI DI VIAGGIO | Oman incantati per l’abbondanza di acqua che viene dalle montagne e, per le palme che rendono il paesaggio incredibilmente bello e tropicale. Gli antichi falaj in argilla sono sostituiti da quelli in cemento o da tubi, ma il paesaggio man mano che si risale il fiume è sempre più bello. Un bagno alla Tarzan in una limpida pozza tra rocce e palme non ce lo toglie nessuno. Immaginiamo che il giardino dell’Eden debba essere così e non vogliamo abbandonarlo. Ma Adil ci aveva detto di far ritorno al Toyota alle 13,00 per completare la visita del giardino di Hallah. Lasciamo la strada asfaltata e attraverso sentieri di terra battuta ci dedichiamo alla scoperta di tratti di costa magnifica, dove il giallo-rosso delle rocce si la bella cittadina di pescatori di Al Ajia. Per arrivarci confonde con il blu cobalto del mare, creando una prendiamo una barchetta che fa da traghetto. La suggestiva tavolozza. White Beach ci accoglie con baia con il porticciolo, i dhows in rada ed il faro, e la voce antica del mare, ed il silenzio circostante ci le linde ville di facoltosi commercianti ne fanno una induce a celebrare un connubio spirituale tra uomo ideale cartolina d’oriente. La percorriamo tutta fino al e natura. Sappiamo però che le sorprese non sono faro in compagnia di un gregge di capre, guidato da finite. Le relazioni in nostro possesso ci descrivono la un caprone che impartiva gli ordini facendo strane dolina di Bimmah come un sito geologico d’immenso pernacchie con la bocca. Decidiamo di tornare a Ras fascino. Gli amici del gruppo non riescono ad al Hadd per dedicarci ancora al mare: maschera, immaginare come una dolina dell’entroterra possa boccaglio e scarpette per un grande snorkelling. contenere acqua di mare. A me il fenomeno era già Decido di partire direttamente dalla spiaggia e fare noto e lo avevo già osservato sull’isola di Pianosa tutta la costa sinistra della baia. Appena entrato in nell’arcipelago delle Tremiti e a Punta Perdiz a Cuba. mare, noto che a ginocchio d’acqua il fondo sabbioso Si potrebbe definire volgarmente un laghetto salato, è ricchissimo di triglie, un’infinità di triglie, dal colore in realtà è uno sprofondamento della superficie, leggermente più chiaro di quelle nostrane. Avanzo che crea una depressione invasa dall’acqua marina e incomincio a vedere sfrecciare timidi cefali. La attraverso un tunnel naturale che lo collega al scogliera ha una caratteristica stupefacente e mare. E’ un luogo magnifico e spettacolare. Anche preoccupante allo stesso tempo: è tappezzata di qui lasciamo il segno del nostro passaggio con un ostriche. Non vi è un cm quadrato libero ed in più memorabile bagno, seguito con la doccia a base di sono taglienti come un rasoio. Per fortuna, il mare acqua contenuta nelle bottiglie di plastica. Siamo non è agitato quindi non vi è pericolo di sbatterci ormai alle porte di Qurayyat, la città di Adil. Questi contro. Avanzo ancora, ed il paesaggio sopr’acqua, per farsi perdonare delle molteplici marachelle ci di rocce rosse si fa sempre più spettacolare. Anche dice che può mettere a nostra disposizione una sott’acqua non si scherza; è un arcobaleno di colori camera della sua casa, per riposarci, mangiare addosso a una miriade di pesci. Solo alcuni mi sono qualcosa e cambiarci. Chiaramente accettiamo, noti: pagliaccio, chirurgo, pappagallo, balestra, zebra, anche perché da queste parti non si può rifiutare e perfino una murena. Tanti altri non si presentano l’offerta di ospitalità. E poi siamo curiosi di vedere ed il loro nome mi resterà ignoto. com’è fatta una casa omanita di oggi. In realtà 29/8: Memorabili bagni nel Wadi Shab e nel Sink non è una casa ma una grande villa multifamiliare, Hole di Bimmah. in periferia, cintata da un alto muro. Ci mette a Salutiamo Ras al Hadd con un bagno mattutino e su disposizione una grande camera con bagno, sempre consiglio di Adil riempiamo delle bottiglie di acqua a disposizione degli ospiti. E’ampia almeno 30 mq ed dolce. Ci serviranno per farci una doccia lungo la alta 4 m, tutt’intorno sono disposti dei divani foderati costa. Chiedo ad Adil di fermarci a Qalhat alla tomba con tessuti sintetici e per terra un grande tappeto. Il di Bibi Mirian. Il sito archeologico del II sec. d.C. centro della sala è dominato da un grande televisore. non è difficile da raggiungere dall’autostrada, che Ma ciò che colpisce la nostra attenzione è un grande da tempo ha sostituito l’antica pista carovaniera. arazzo della Mecca con la spianata della Ka’ba, Il Mausoleo non è monumentale e ai viaggiatori che noi, non musulmani, possiamo vedere solo in distratti potrebbe passare inosservato. Per noi questa maniera. Non vediamo persone adulte ma invece, ha un profondo significato, visto che qui solo bambini che ci portano ciotole di acqua fresca, fecero sosta sia Marco Polo che Ibn Battuta, prima piatti e coltelli per la frutta. Abbiamo capito che si di imbarcarsi per l’estremo oriente. E’ uno di quei scandalizzerebbero nel vederci mangiare e bere luoghi in cui i viaggiatori moderni dovrebbero durante le ore diurne, contravvenendo alle regole del fermarsi almeno un istante e rendere omaggio con Ramadam. Siamo insomma scandalosi infedeli e noi la memoria a due grandi viaggiatori del passato. purtroppo comprendiamo il loro disagio. Comunque La vegetazione costiera è quasi inesistente, ma la sosta a noi è andata bene perché ci siamo il mare è straordinario, di un azzurro variabile dal ristorati, lavati e cambiati, prima di prendere l’aereo celeste chiaro al blu scuro. Deviamo lungo il Wadi per il ritorno a casa. Nonostante il Ramadam e il Tiwi per circa 6 km, finché la strada si restringe e caldo d’agosto, questa nazione ci ha proprio stupito proseguiamo per una breve passeggiata a piedi al punto che è vero ciò che si canta: “Vedi Omàn fino all’imboccatura del Wadi Shab. Restiamo quanto è bello…….” !!! Avventure nel mondo 1 | 2018 - 125
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