FAUSTO COPPI - "Un uomo solo è al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi" - La Mitica

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FAUSTO COPPI - "Un uomo solo è al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi" - La Mitica
BOVERI LUCA CLASSE IIIB - ISTITUTO COMPRENSIVO TORTONA A
                                                                   FAUSTO COPPI

                                                           «Un uomo solo è al comando,
                                                           la sua maglia è biancoceleste,
                                                           il suo nome è Fausto Coppi»
FAUSTO COPPI - "Un uomo solo è al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi" - La Mitica
FAUSTO COPPI – LA STORIA
                                                           INTRODUZIONE

                                                           Fausto Coppi rappresenta un mito dello sport in generale e del ciclismo in particolare: la storia delle
                                                           sue origini, delle sue imprese e della sua vita mi hanno ispirato nell’argomento da affrontare per la mia
                                                           tesi. Un altro motivo che mi ha spinto a scegliere la sua storia
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                                                           come argomento di tesi è che nel 2019 appena concluso,
                                                           è stato celebrato il centenario della sua nascita;
                                                           La sua storia mi è stata raccontata in maniera molto partecipata
                                                           poiché mio nonno ha vissuto da ragazzino le imprese del
                                                           giovane Coppi in Italia e nel Mondo e così ho potuto
                                                           apprezzare meglio il personaggio e la sua storia.

                                                           Coppi nacque a Castellania, un piccolo paesino delle colline
                                                           tortonesi, il 15 settembre 1919: quarto figlio dei cinque di Domenico
                                                           Coppi e Angiolina Boveri, nativa di Montale Celli, il paese di mio nonno dove io abito spesso e che
                                                           dista pochi chilometri da Castellania.
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FAUSTO COPPI – LA STORIA
                                                           LA VITA
                                                           Fausto Coppi era figlio di contadini ed all’epoca, il suo destino non poteva che essere duro e sofferto.
                                                           Il padre di Fausto frequentava i mercati di Novi e di Tortona e ci andava col cavallo o in bicicletta: fu il
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                                                           primo proprietario di una bicicletta a Castellania.

                                                           Fausto imparò presto a reggersi in bicicletta, dopo innumerevoli cadute di cui però non doveva lamentarsi
                                                           perché sua madre lo avrebbe sgridato. Cavalcando la bicicletta di suo zio provava indicibili ebrezze e con
                                                           suo fratello Livio imitavano la sfida tra Girardengo e
                                                           Binda che erano i ciclisti famosi di quei tempi.
                                                           Suo fratello Livio era più grande di Fausto ed era
                                                           particolarmente appassionato ai lavori della campagna
                                                           ed agli animali da lavoro: quando lo zio prete lo mandò
                                                           in seminario, Livio scappò e suo padre disse «Se vuole
                                                           il prete può farlo Fausto» perché veniva considerato
                                                           non particolarmente vocato ai duri lavori della campagna.

                                                                                                                       Una sfida in bici tra amici del paese: Fausto con i fratelli Livio e Serse (sulla
                                                                                                                       destra). Una favola può cominciare anche così
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FAUSTO COPPI – LA STORIA
                                                           Né la campagna né il seminario attiravano il giovane Fausto che provava sempre più amore e passione
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                                                           per la bicicletta che divenne uno strumento necessario quando, ancora ragazzino, il padre gli trovò lavoro
                                                           come garzone in una salumeria di Novi Ligure: a quindici anni si comprò la prima bicicletta, una Maino
                                                           grigio perla, e la usò per andare e tornare dal lavoro, per fare le consegne della salumeria e per
                                                           allenarsi; almeno settanta chilometri al giorno, raccontano le sue biografie.

                                                           A Novi Ligure incontra Biagio Cavanna, già massaggiatore di
                                                           Girardengo e Guerra , che sarà il suo "scopritore" ed il primo a
                                                           Credere in lui: era divenuto quasi cieco a causa di una malattia ma
                                                           nel massaggiare i muscoli del giovane Fausto capì che poteva
                                                           diventare un campione.
                                                           Fausto Coppi pareva avere un fisico fragile (ed in parte è vero, basti
                                                           vedere l'elenco dei suoi infortuni) ma nello stesso tempo aveva delle
                                                           caratteristiche che lo rendevano adatto alle gare di resistenza sotto
                                                           sforzo.
                                                           1 SCIENZE - EDUCAZIONE FISICA.
                                                                                                                     Biagio Cavanna e Fausto Coppi: oltre ad essere l’uomo che per primo ne intuì le
                                                           2 INGLESE                                                 straordinarie capacità, divenne il maestro più seguito da Fausto. Un personaggio
                                                                                                                     singolare che ebbe un ruolo fondamentale nella leggenda di Coppi
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FAUSTO COPPI – LA STORIA
                                                           Nel luglio 1937 il nome di Fausto Coppi comparve per la prima volta sulla Gazzetta dello Sport, dopo
                                                           una vittoria in una gara della categoria “Giovani fascisti”. Un po’ più tardi un giornalista lo descrisse così:
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                                                           “ Di poche parole, timido, mite. Lo osserviamo in corsa con pedalata agile, stilizzata: uno di quei giovani
                                                           che sono nati per andare in bicicletta”. Il garzone sconosciuto di una salumeria sarebbe presto diventato
                                                           il Campionissimo.
                                                           Il ciclismo di quei tempi era dominato da Gino Bartali: nel 1940, nella
                                                           sua squadra (la Legnano), arriva il giovane promettente gregario
                                                           Fausto Coppi che, approfittando del momento di difficoltà di Bartali,
                                                           vince a 20 anni l’ultimo giro d’Italia di pace.

                                                           Nel Novembre del 1942, nonostante l’inizio della Guerra, Coppi riesce
                                                           con successo a far suo il record dell'ora ed il 7 Novembre sulla
                                                           pista del Velodromo Vigorelli di Milano coglie anche questo successo.
                                                           Con lo scoppio della guerra Fausto Coppi viene richiamato alle armi ed
                                                           assegnato al 38° Regimento fanteria (divisione Ravenna) di stanza
                                                           a Tortona.
                                                                                                                       Il giovanissimo Fausto Coppi con la maglia del Dopolavoro Ferroviario di Tortona
                                                                                                                       (tutta rattoppata): sotto gli occhi stupiti di tutti vinse la corsa dopo avere staccato
                                                                                                                       gli avversari. Stava iniziando una incredibile scalata.
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FAUSTO COPPI – LA STORIA
                                                           Dopo i primi mesi di arruolamento arriva purtroppo il momento in cui il reparto del Campionissimo
                                                           viene destinato al fronte. Il comandante del reparto è irremovibile: Fausto Coppi è un soldato come gli
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                                                           altri e quindi deve partire, anche perché dalla Federazione non è stata fatta alcuna pressione.
                                                           Chiamato sotto le armi, Fausto Coppi parte per la Tunisia. Qui viene catturato dagli Inglesi che lo
                                                           spediscono in Africa ma gli permettono di allenarsi per 2 ore al giorno
                                                           dove viene a contatto con la malaria, la stessa malattia che gli sarà fatale
                                                           molti anni dopo.

                                                           3 STORIA
                                                           Mentre finiva la guerra Coppi tornò a Napoli con gli inglesi e restò lì
                                                           qualche mese, lavorando come automobilista aggregato alle forze alleate.
                                                           Dopo anni senza bici voleva tornare ad allenarsi: ne parlò al giornale
                                                           “La voce’’, che pubblicò un annuncio dal titolo “Una bici per Coppi”.
                                                           Qualcuno rispose e cinque anni dopo aver vinto il Giro, a 25 anni,
                                                           Coppi tornò a fare il ciclista. Finita definitivamente la Guerra, tornò in
                                                           bicicletta a Castellania partendo da Caserta.

                                                                                                                        Il soldato Coppi venne arruolato e ci fu polemica perché la Federazione non fece in
                                                                                                                        modo di evitare la sua partenza per il fronte.
FAUSTO COPPI - "Un uomo solo è al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi" - La Mitica
FAUSTO COPPI – LA STORIA
                                                           Nel 1946, alla ripresa dell'attività professionistica, Fausto Coppi lascia la Legnano di Bartali e firma per
                                                           la Bianchi (la famosa "maglia biancoceleste"). L'esordio con la nuova maglia avverrà alla Milano-
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                                                           Sanremo, vinta dopo una fuga solitaria di 150 Km e con un distacco di 14 minuti sul secondo arrivato !!
                                                           In quell’occasione divenne storica la frase del famoso giornalista Niccolò Carosio, che commentò così
                                                           l’arrivo della corsa:
                                                                       “Primo Fausto Coppi, in attesa del secondo classificato
                                                                                        trasmettiamo musica da ballo”.
                                                           Da questo momento in poi “l’Airone” diventa praticamente inarrestabile,
                                                           e la rivalità con Bartali sempre più accesa: la competizione stimolava
                                                           entrambi a spingersi oltre i loro limiti, dandosi battaglia ma sempre
                                                           mantenendo tra di loro grandissima stima professionale, grande
                                                           correttezza e lealtà. Dopo un'altra vittoria nel Giro d'Italia del1947,
                                                           il 1949 è l'anno della definitiva consacrazione per Fausto Coppi:
                                                           Milano-Sanremo, Giro d'Italia e Tour de France sono le vittorie più
                                                           importanti. Nessuno prima di lui era riuscito a centrare la doppietta
                                                           Giro-Tour nello stesso anno: ormai Fausto Coppi è per tutti il
                                                           “Campionissimo”.        4 FRANCESE                                   Amici o rivali? «In corsa era grande battaglia ma poi si era amici, si
                                                                                                                                stava bene insieme» Così disse Coppi riferendosi ai suoi rivali
FAUSTO COPPI - "Un uomo solo è al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi" - La Mitica
FAUSTO COPPI – LA STORIA
                                                           Il 1950 sarà segnato dalla tripla frattura al bacino che il Campionissimo si procura durante la tappa al
                                                           Giro d'Italia mentre il 1951 sarà ancora più tragico a causa della morte del fratello Serse che il 29
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                                                           giugno, durante il Giro del Piemonte cade a 2 km dall’arrivo scivolando
                                                           a causa di una rotaia del tram. Pur avendo battuto la testa, Serse si
                                                           rialza e termina la gara ma la sera stessa, in albergo, muore per
                                                           emorragia cerebrale. Anche se sconvolto e pensando di abbandonare
                                                           le corse, il Campionissimo dopo pochi giorni si presenta al via del
                                                           Tour de France ma tra alti e bassi lo conclude al decimo posto a
                                                           46 minuti dal primo arrivato (Louison Bobet). Nel 1952 Fausto
                                                           Coppi torna ad essere il Campionissimo e per la seconda volta
                                                           centra la doppietta Giro d’Italia-Tour de France ma pochi giorni
                                                           dopo la fine della Grande Boucle cade durante una gara in pista,          Serse era più che un fratello per Fausto: sebbene più
                                                                                                                                     giovane di lui forniva a Fausto stimoli, sicurezza,
                                                           fratturandosi scapola e clavicola sinistra.                               incoraggiamento e comprensione.

                                                           Con il 1953 arriva la quinta vittoria nel Giro d’Italia e soprattutto il Campionato del Mondo su
                                                           strada a Lugano.
FAUSTO COPPI - "Un uomo solo è al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi" - La Mitica
FAUSTO COPPI – LA STORIA
                                                           Gli anni successivi da un lato vedono l’inizio del declino, dall’altro
                                                           fanno emergere il lato umano di Coppi, che ha fatto parlare molto i
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                                                                                                                                    Fausto Coppi e la Dama Bianca: l’Italia degli anni ’50 era
                                                           giornali: nel 1953 inizia una relazione extraconiugale con Giulia        divisa per la loro relazione

                                                           Occhini, già sposata anche lei, suscitando grande scandalo.
                                                           La relazione fu condannata persino da Papa Pio XII e il marito
                                                           della “Dama Bianca” denunciò la moglie per adulterio. Lei fu subito
                                                           arrestata, ed entrambi furono condannati in sede processuale.
                                                           Alla fine, per sposarsi dovettero andare addirittura in Messico.
                                                           Nel Dicembre del 1959 Fausto Coppi parte con alcuni amici per
                                                           un viaggio in Africa per partecipare ad una competizione ad              Una delle ultime foto di Fausto sorridente in Africa prima
                                                                                                                                    della sua tragica scomparsa

                                                           Ouagadougou ed in seguito ad una battuta di caccia. (la sua grande passione).
                                                           5 GEOGRAFIA
                                                           Il Campionissimo, tornato in Italia, è ammalato con febbre alta: si tratta di malaria contratta in Africa
                                                           ma i medici sbagliano la diagnosi e la curano come una forte influenza. Fausto Coppi morirà alle 8:45
                                                           del 2 gennaio 1960, all'età di quarant'anni.
                                                           Verrà sepolto a Castellania.
FAUSTO COPPI - "Un uomo solo è al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi" - La Mitica
FAUSTO COPPI – LA STORIA
                                                           Per molti aspetti la vita di Fausto Coppi potrebbe essere paragonata ad un lungo viaggio in bicicletta
                                                           dove il Campione ha passato momenti di felicità, momenti di sofferenza e di dolore.
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                                                           Il Poeta Giovanni Pascoli, nella sua poesia "La Bicicletta" immagina la vita proprio come un viaggio
                                                           in bicicletta.

                                                           6 ITALIANO

                                                           Tra le definizioni che rendono l’idea di come Fausto Coppi fosse predisposto per essere un campione
                                                           di bicicletta, mi ha colpito la frase del famoso giornalista sportivo Gianni Brera:
                                                           «La struttura morfologica di Coppi, se permettete, sembra un’invenzione della natura per completare
                                                                                         il modestissimo estro meccanico della bicicletta».
                                                           Con tale frase si vuole evidenziare che Coppi è riuscito ad esaltare uno strumento meccanico basato
                                                           sulla velocità delle ruote.
                                                           7 TECNOLOGIA
FAUSTO COPPI – LA STORIA
                                                           La grandezza di Coppi non è stata solo nelle sue vittorie ma nel modo con cui le conquistò.
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                                                           Eddy Merckx vinse più di lui, ma di Coppi ha detto: «Le sue vittorie sono diventate romanzo, le mie
                                                           cronaca».
                                                           La grandezza di Coppi sta nel segno che ha lasciato nella storia del ciclismo, dello sport e dell’Italia e
                                                           nel simbolo che fu in vita e che divenne ancora di più dopo la sua morte.

                                                           Alla storia di Coppi sono stati dedicati romanzi, film, documentari ed
                                                           anche canzoni.
                                                           Molto bella è la canzone dedicata al campionissimo da Gino Paoli,
                                                           intitolata ”COPPI”.
                                                           8 MUSICA

                                                           Oltre a Coppi, tra i personaggi che hanno contribuito a rendere famosi
                                                           in tutto il mondo le colline del tortonese ricordiamo il pittore
                                                           Giuseppe Pelizza da Volpedo
                                                           9 ARTE                                                               Foto tratta dal settimanale «Domenica del Corriere» del
                                                                                                                                Gennaio 1960 dove Coppi pare voglia salutare idealmente
                                                                                                                                per l’ultima volta i suoi tantissimi tifosi.
1 SCIENZE: LE CARATTERISTICHE FISICHE DI COPPI
Fausto Coppi aveva un fisico apparentemente poco atletico e pure incline all’infortunio, fragile nei muscoli e
soprattutto nelle ossa (ebbe molti infortuni durante la sua carriera): in realtà aveva doti perfette di resistenza
sotto sforzo, che erano fondamentali per un ciclista e che lo resero imbattibile.
Tutto in lui sembrava fatto per divenire quasi un tutt'uno con la bicicletta: le gambe, le braccia, i polmoni, e
soprattutto il cervello, che sapeva comandare i muscoli poderosi della meravigliosa macchina.

Nel vocabolario di Coppi la parola «sforzo» non esisteva, ma c’era anche chi sosteneva che egli fosse imperfetto
e perciò non in grado di continuare per molti anni a sostenere sforzi violenti e chi invece affermava che tutto ciò
che sembrava imperfetto in Coppi era, dal punto di vista ciclistico, perfettissimo.

Pare che la tiroide di Coppi funzionasse leggermente in eccesso, andando a stimolare le funzioni dell'organismo:
ne derivò una prontezza di riflessi fuori dal comune, un'acutezza ed un'intelligenza di corsa straordinari, un fisico
dalle reazioni fulminee.
La tiroide, situata alla base del collo, fa parte delle ghiandole endocrine ed ha un’enorme importanza per il buon
funzionamento del nostro organismo: attraverso la produzione di ormoni tiroidei (T4 e T3) essa controlla, infatti, la
frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, il peso corporeo la tolleranza al caldo ed al freddo. La produzione di
ormoni tiroidei è però introdotta dal TSH, un ormone prodotto dall’ipofisi e «inviato» alla tiroide.

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1 SCIENZE: LE CARATTERISTICHE FISICHE DI COPPI
A causa della sua conformazione toracica, molti non vedevano in lui l'«Apollo» della bicicletta ma non capirono
che a Coppi era possibile ottenere ciò che ad altri madre natura precludeva, appunto perché il suo torace
presentava nel diametro antero-posteriore una prevalenza sul diametro traverso, di qui anzi l'aspetto
tondeggiante, per non dire addirittura carenato anteriormente. La sua capacità polmonare (6.300 c.c. in regime
normale, frequentemente 6.600-6.700) unitamente alla sua straordinaria muscolatura cardiaca (il suo cuore a
riposo batteva meno di 40 volte al minuto) lo rendevano particolarmente resistente agli sforzi durante le sue
imprese.
Uno dei segreti che ha dato al campionissimo la possibilità di compiere imprese leggendarie, è la preparazione.
Chi avrebbe potuto tracciare le linee di questa preparazione se non quel Cavanna che di Coppi conosceva anche
le più piccole consuetudini di vita?

1 EDUCAZIONE FISICA
In allenamento, i suoi gregari lo impegnavano molto, perché avevano ricevuto ordini da Biagio Cavanna di
metterlo alla frusta. Loro cambiavano ogni giorno, lui era sempre lui.
L’energia per la contrazione muscolare viene fornita dall’ATP               (Adenosintrifosfato): all’atto della contrazione
muscolare l’ATP cede energia chimica che il muscolo utilizza come energia meccanica e per fare ciò perde un
fosfato e diventa ADP. E’ quindi necessario risintetizzare l’ATP. Ciò può avvenire in tre meccanismi differenti e in
Fausto Coppi (come nei ciclisti in generale) il meccanismo utilizzato prevalentemente è quello AEROBICO.
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1 EDUCAZIONE FISICA: IL CICLO AEROBICO
Il meccanismo aerobico è così chiamato per l’impiego di ossigeno il quale degrada lipidi, glucidi e proteine e
crea come scarto acqua ed anidride carbonica che vengono espulse mediante respirazione e sudorazione. Grazie
all’ossigeno si ha la demolizione del glucosio molto maggiore di quella ottenuta con il meccanismo anaerobico: a
fronte di una capacità molto elevata questo meccanismo ha una potenza molto ridotta. In Fausto Coppi tale
meccanismo era ottimizzato grazie alla sua capacità polmonare in grado di fornire ossigeno più di ogni altro
atleta.
Fausto Coppi viene considerato inoltre il primo campione del ciclismo a ricorrere agli studi di dietetica e di
medicina sportiva: studiò infatti i lavori di vari esperti di dietetica suoi contemporanei applicandone rigorosamente i
consigli ed apportandovi in alcuni casi modifiche e miglioramenti per adattarli alle esigenze specifiche del suo
fisico e del ciclismo.
Per tutta la sua carriera Coppi seguì sempre regimi dietetici accuratamente studiati, arrivando a modificare
completamente le vivande distribuite durante i rifornimenti delle corse e introducendo così per la prima volta una
alimentazione razionale per i corridori. Per questi aspetti venne considerato un campione scientifico, che
sfruttava gli studi per migliorare le prestazioni sportive, senza ricorrere a metodi scorretti quali l’utilizzo di sostanze
proibite

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2 DOPING IN SPORT
When we talk about doping in sport, we are referring to the use of drugs that athletes must not take. Steroids, for

example, are banned in professional sports because they help an athlete's performance. In fact, if you take them,

it becomes fast and strong. This is not fair in a competition! For this reason, there are always doping tests in

major sporting events. What happens if a competitor uses a drug? Red blood cells increase in the bloodstream in

order to improve his aerobic capacity and endurance.

We have many examples of unfair practices in sport. In 2000, Marion Jones won three gold medals at the Sydney

Summer Olympics and then, it was discovered that she had used steroids: so, her victories were canceled and

she went to prison for six months and had a two-year suspension for competitions.

Another doping scandal was that related to the cyclist Lance Armstrong: at the end of his career an anti-doping

investigation led to the American cyclist been deprived of his seven Tour de France titles. He admitted to having

used steroids during competitions.

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2 DOPING IN SPORT

These are just two of the many examples of cases of using prohibited substances in sport: the doping authorities

say that the use of drugs goes against the spirit of sport which includes values such as fair competition, equality

and respect for the rules.

And now I want to say something about doping in the days of Fausto Coppi: in an interview, Fausto Coppi

admitted that he used "BOMBE" but we had to say that they mostly had a placebo effect because containing

simply caffeine and amphetamine.

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3 STORIA                                DESIDERIO DI ESPANSIONE
                                                                                                 LA SECONDA
                                            DELLA GERMANIA NAZISTA
                                                                                                 GUERRA
          22 Maggio 1939
      Patto d’Acciaio tra Italia e
                                                1 Settembre 1939                                 MONDIALE
                                               La Germania di Hitler
              Germania                           invade la Polonia
                                                                                             L’Italia, nonostante il Patto
                                                                                                        d’Acciaio
                                                  3 Settembre 1939                                non entra in guerra
                                               Francia e GB dichiarano
                                                guerra alla Germania

    La Germania occupa la
 Danimarca e la Norvegia per
 accerchiare la Gran Bretagna         SECONDA GUERRA MONDIALE
                                                                                                  La Germania occupa il Belgio e
                                                                                                     l’Olanda per attaccare la
                                                                                                              Francia
Hitler prova ad attaccare la Gran
  Bretagna, ma la resistenza è
 tenace e deve lasciare il paese
                                                                                                    Parigi viene occupata ed il 22
      10 Giugno 1940                                                                                Giugno 1940 la Francia firma
  Mussolini entra in guerra a                  LA GUERRA LAMPO                                   l’armistizio: occupazione tedesca
       fianco di Hitler                                                                                 in quasi tutto il paese

                                                                                                        27 Settembre 1940
  Mussolini tenta una guerra                                                                              Patto tripartito
parallela: fallisce in Grecia ed in                                                                  Asse Roma-Berlino-Tokyo
                                      BOVERI LUCA CLASSE IIIB - ISTITUTO COMPRENSIVO TORTONA A
               Africa
3 STORIA – LA SECONDA GUERRA MONDIALE
 OPERAZIONE BARBAROSSA:                                    Il 14 Agosto 1941, Roosevelt e            7 Dicembre 1941. Il Giappone
  LA GERMANIA PROVA AD                                  Churchill firmano la Carta Atlantica e      attacca flotta USA a Pearl Harbor
  INVADERE LA RUSSIA CHE                                 successivamente viene costituita l’           per ottenere il controllo del
   RIESCE A RESISTERE AGLI                                   Alleanza delle Nazioni Unite                        Pacifico
          ATTACCHI
                                                                   1941
                                                             LA GUERRA LAMPO
                                                             DIVENTA GUERRA DI
 Inizia la controffensiva sovietica                            LOGORAMENTO                              STATI UNITI E GRAN
                                                                                                      BRETAGNA DICHIARANO
                                                                                                       GUERRA AL GIAPPONE

    Fallimento della conquista russa a
                                                                    1942
  Stalingrado e ritirata italo-tedesca ad
                                                          Controffensiva degli alleati                  Gli Alleati sono uniti nella
               El Alamein.
                                                          e indebolimento dell’Asse                      lotta per la «resa senza
                                                                                                       condizioni» della Germania
 Nel Gennaio 1943 Roosevelt e Churchill
si accordano per azioni contro Germania
    e Italia. 10 LUGLIO sbarco in Sicilia

  Il Gran Consiglio del Fascismo vota
    la sfiducia a Mussolini, che viene
                 arrestato
                                                                                                          Inizia la «guerra civile» tra i
                                                                                                        fedeli a Mussolini e i partigiani
             3 Settembre 1943                                         1943
Il governo di Badoglio firma l’armistizio con             L’ ITALIA SI ARRENDE AGLI
            gli anglo-americani                                     ALLEATI
                                                                                                             Mussolini, liberato dai
                8 Settembre 1943                                                                          tedeschi, fonda la Repubblica
Viene reso noto l’armistizio.Il Re fugge in Puglia ed                                                            Sociale di Salò
   il 13 Ottobre dichiara guerra alla Germania            BOVERI LUCA CLASSE IIIB - ISTITUTO COMPRENSIVO TORTONA A
3 STORIA – LA SECONDA GUERRA MONDIALE
                                                                                   Continua la controffensiva
                                             1944                                  Sovietica contro l’esercito
                                      CONTINUA L’AVANZATA                                   Tedesco
                                         DEGLI ALLEATI
          6 GIUGNO 1944
     OPERAZIONE OVERLORD
Gli Alleati sbarcano in Normandia
   e con l’aiuto della Resistenza
   Francese liberano la Francia

                                                  1945
      27 Gennaio 1945                                                               MUSSOLINI CATTURATO IL
                                             LA FINE DELLA
  Viene liberato il campo di                                                       27 APRILE DAI PARTIGIANI E
                                                GUERRA
concentramento di Auschwits                                                          FUCILATO IL 28 APRILE

       10 Aprile 1945
 HITLER SI SUICIDA NEL SUO
    BUNKER A BERLINO

                                         Gli USA lanciano le bombe
                                         atomiche sul Giappone: il 6                Il 15 Agosto 1945 il Giappone
      8 Maggio 1945                                                                            firma la
                                         Agosto a Hiroshima ed il 9
LA GERMANIA FIRMA LA RESA                                                               RESA INCONDIZIONATA
                                              Agosto a Nagasaki

                                    BOVERI LUCA CLASSE IIIB - ISTITUTO COMPRENSIVO TORTONA A
4 LA GRANDE BOUCLE
Le Tour de France, appelé par les Français "la Grande Boucle", est une compétition cycliste par étapes créée en

1903 par Henri Desgrange et Gèo Lefèvre. Il se déroule chaque année en France en juillet et se déroule

actuellement sur un parcours de plus de 3000 kilomètres et est considéré comme l'événement cycliste le plus

prestigieux au monde. Au début du XXe siècle, Desgrange, journaliste sportif, fonde avec son collègue Lefèvre un

journal cycliste appelé l'Auto et pour faire la publicité du journal Gèo Lefèvre propose d'organiser une course

cycliste: ainsi naît le Tour de France.

Le premier tour de France est parti de Montgeron (Essonne) et arrive à Paris, en passant par les principales villes

(Lyon, Marseille, Toulouse, Bordeaux, Nantes): la course a été un grand succès même si le public, estimé entre

200 et 500.000 personnes, n'était pas toujours présent en cours de route. Dans le monde du sport, la course était

suivie quotidiennement par la presse et en France tout le monde en parlait. Le vainqueur, Maurice Garin a été

acclamé à Paris, au Parc des Princes. Aujourd'hui, la dernière étape, selon la tradition, se termine à Paris, sur

l'avenue des Champs-Elysées. A l'arrivée, place de l'Etoile, les coureurs parcourent l'Arc de Triomphe, applaudis

par une foule de spectateurs.             BOVERI LUCA CLASSE IIIB - ISTITUTO COMPRENSIVO TORTONA A
4 LA GRANDE BOUCLE
Le vainqueur a droit au "maillot jaune", l'un des symboles de la tournée.

Cette chemise, créée en 1919, doit sa couleur au drap jaune sur lequel est paru le journal L'Auto.

En 2013, la Grande Boucle a célébré sa 100e édition (la course n'a pas pu être organisée pendant les deux

guerres mondiales): à l'occasion du centenaire, le 15 juin 2013 a été organisée la "tour party", où tous les

cyclistes ils ont pu parcourir les rues du Tour sans compétition, mais uniquement pour le plaisir d'avoir participé à

un événement sportif connu dans le monde entier!

Le Tour de France 1949, trente-sixième édition de la Grande Boucle, s'est déroulé en vingt et une étapes entre le

30 juin et le 24 juillet 1949 pour un total de 4808 km. Il a été remporté pour la première fois par le cycliste italien

Fausto Coppi qui est devenu le premier coureur de l'histoire à remporter le Giro d'Italia et le Tour de France la

même année: Fausto Coppi répétera toujours cet exploit en 1952. Deuxième au classement général, l'éternel rival

italien Gino Bartali tandis que le français Jacques Marinelli était troisième du classement général, à plus de 25

‘minutes du vainqueur.

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5 AFRICA OCCIDENTALE
L'Africa occidentale è costituita dalla fascia di paesi che si affacciano sull'oceano Atlantico, fino al Golfo di
Guinea ed ai monti del Camerun ed è un'area con grandi differenze geografiche, di biodiversità e di culture.
L'Africa occidentale può essere divisa in tre zone geografiche principali disposte in senso orizzontale: una fascia
settentrionale costituita dal deserto, un'area meridionale con boscaglia e foreste e una parte centrale
semidesertica detta Sahel, dove si recò Fausto Coppi nel suo ultimo viaggio prima di morire.
Territorio
L'Africa occidentale ha poche montagne e per lo più il suo territorio è pianeggiante o lievemente ondulato. La
monotonia del paesaggio è interrotta solo da qualche rilievo: nonostante siano poche, le montagne ospitano le
sorgenti di diversi fiumi. Il corso d'acqua più grande della regione è il Niger, oltre ai fiumi Volta e Senegal.
Clima
Nell'Africa occidentale predomina un clima sub-tropicale arido, con una piovosità quasi ovunque inferiore ai 100
mm annui. Le temperature di queste zone sono molto calde in estate e miti in inverno. Le coste occidentali hanno

un clima mediterraneo con discrete piogge invernali.
Economia
Le piantagioni di caffè, cotone, canna da zucchero, banane, palma da olio costituiscono una risorsa fondamentale
e le esportazioni di questi prodotti si sono notevolmente incrementate dalla metà del Novecento. Tutta l'Africa
occidentale è dotata di buoni porti marittimi importanti perché vengono usati come vie di comunicazione.

                                         BOVERI LUCA CLASSE IIIB - ISTITUTO COMPRENSIVO TORTONA A
5 AFRICA OCCIDENTALE
I paesi dell'Africa occidentale sono i più poveri del mondo e le cifre riguardanti la loro situazione economica sono
piuttosto tristi. Lo scarso sviluppo economico della regione è condizionato dalle conseguenze del dominio
coloniale e dalla presenza di grandi compagnie straniere che monopolizzano le aree più fertili destinandole a
piantagioni e controllano l’estrazione delle risorse energetiche e minerarie.
Gli Stati
Senegal, Gambia, Guinea Bissau, Sierra Leone, Liberia, Costa d’Avorio, Ghana, Togo, Benin, Nigeria e Capo
Verde
Le problematiche politiche ed ambientali
Negli ultimi 50 anni tutti gli stati africani hanno conquistato l’indipendenza dai vari sistemi politici coloniali, mentre
in Africa occidentale la costruzione di un modello politico democratico è fallito a causa dell’insicurezza sociale,
dell’immobilismo economico e della diffusa frammentazione culturale.
Le questioni ecologiche e ambientali come la deforestazione, l'erosione del suolo, l'inquinamento dell'aria e
dell'acqua, lo sconfinamento delle zone urbane nelle aree protette, la distruzione degli habitat e la conservazione
delle risorse naturali stanno diventando sempre più pressanti in Africa così come in molte altre parti del mondo.
Inoltre nell'Africa l'incremento demografico crea forti pressioni sul territorio e sulle risorse naturali.

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6 PASCOLI: LA BICICLETTA
Giovanni Pascoli nasce a San Mauro di Romagna nel 1855.
Nel 1867 suo padre viene assassinato ed è l’inizio di una serie di lutti che segneranno la sua vita.
Frequenta la facoltà di lettere a Bologna ed aderisce al movimento socialista partecipando a manifestazioni contro
il governo che gli costeranno anche la prigionia in carcere per alcuni mesi.
Dopo la laurea intraprende la carriera di professore di latino e greco che inizia nei licei di Matera e Massa: nel
1905 torna a Bologna quale successore di Carducci alla cattedra di Letteratura Italiana.
E’ di questi anni la pubblicazione della maggior parte delle sue opere.

La bicicletta è inserita nei Canti di Castelvecchio (1903), la seconda raccolta pascoliana. Le immagini della vita di
campagna, i ricordi familiari, il mondo delle cose umili sono un rifugio dal mondo esterno e dal mistero della morte.
La poesia di Giovanni Pascoli, scritta nel 1903 ed intitolata «La bicicletta» è suddivisa in tre parti, ognuna della
quale è composta da tre quartine di tre novenari, un senario ed un verso sciolto finale.
Lo schema di rime che il poeta decide di utilizzare è AB-AB.

Per quanto riguarda il significato del testo, Pascoli usa la metafora di un viaggio in bici per spiegare la fugacità
della vita e l’impossibilità di fermare o rallentare il tempo: come il tempo, anche la bici continua a correre e non si
ferma, rendendogli impossibile soffermarsi a guardare ciò che lo circonda.

                                        BOVERI LUCA CLASSE IIIB - ISTITUTO COMPRENSIVO TORTONA A
6 PASCOLI: LA BICICLETTA

La poesia comincia con la sensazione del poeta di sentire il cinguettio di un uccellino che gli fa da sveglia, di
vedere un mare dorato di spighe di grano ed insieme un lungo corteo funebre (vita/morte).
Nella seconda parte Pascoli racconta del suo incontro con la vergine e della loro veloce conversazione.
L’ultima parte infine si apre con una riflessione esistenziale che termina con il suo ritorno a casa.

Il viaggio in bicicletta che il poeta conduce durante il corso di tutto il testo è rappresentato dall’onomatopea che si
ripete al termine di ogni strofa: dlin…dlin… e che sta ad indicare il suono del campanello del mezzo.
L’immagine utilizzata dal poeta per alludere al potere consolatorio della poesia è «impeto d’ala»: un’immagine che
restituisce un senso di libertà e che spazza via la malinconia della vita.
L’anafora presente nella prima parte della poesia è data dalla ripetizione dell’espressione «mi parve», mentre il
parallelismo si ha tra «attimo», «battito» e «palpito».
L’obiettivo è quello di sottolineare la fugacità del tempo, della vita: con espressioni come «attimo, battito e palpito»
si ha proprio la percezione di qualcosa che non possa durare.
Diverse sono le onomatopee utilizzate: il suono prodotto dal campanello della bici, «tremule messi» e «stridire gli
acridi».

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6 PASCOLI: LA BICICLETTA
A rimandare alla contrapposizione vita/morte è innanzitutto l’immagine del pigolio di un uccellino appena nato e di
spighe di grano dorate affiancate da quella del lungo corteo funebre al quale assiste il poeta.
Altre espressioni che simboleggiano il tema della morte sono quella della «falce alla mano», presente nella
seconda strofa ed infine nell’ultima «non è che un addio» contrapposto poi al «impeto d’ala» che invece indica la
salvezza.

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7 ENERGIA IDRICA
Sfruttando la forza di gravità e il ciclo chiuso dell’acqua, l’ Energia Idroelettrica è stata una delle prime opzioni
che l’uomo ha avuto per creare una forma utile di energia, usando uno dei cosiddetti “motori della natura”. Sin
dall’antichità, gli esseri umani hanno utilizzato l’energia dell’acqua in movimento: già Greci e Romani usavano dei
mulini ad acqua per macinare il grano che sfruttavano la rotazione di ruote munite di pale, creata dal movimento
dell’acqua. L’energia idrica è tra le più interessanti dal punto di vista ambientale perché è pulita, rinnovabile ed
inesauribile.
Oggi, sfruttando la forza dell’acqua in movimento per generare elettricità, l’energia idroelettrica è diventata la più
grande fonte di produzione di energia rinnovabile e a basse emissioni di inquinanti, diffusa in tutto il Mondo.
L’energia dell’acqua in caduta viene sfruttata nelle CENTRALI IDROELETTRICHE dove provoca la rotazione di
grandi turbine elettromagnetiche (che hanno sostituito la vecchia ruota) che trasformano l’energia cinetica in
energia elettrica.
LA CENTRALE IDROELETTRICA in generale prevede la realizzazione di uno sbarramento (diga) per l’accumulo
delle acque, rendendo disponibile l’energia potenziale. Esistono anche centrali idroelettriche senza dighe, dette
ad acqua fluente, che sfruttano direttamente i corsi d’acqua

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7 ENERGIA IDRICA
L’acqua viene trasportata alla centrale attraverso dei canali di derivazione, collegate ad un pozzo piezometrico
prima di arrivare alle condotte forzate, chiamate così perché all’interno di esse viene creato un forte dislivello
prima di portare l’acqua alla turbina collegata all’ alternatore che trasforma l’energia meccanica in energia
elettrica. Prima di poter essere utilizzata, tale energia deve passare attraverso il trasformatore che abbassa
l’intensità della corrente.
Una centrale idroelettrica può soddisfare il fabbisogno elettrico di migliaia di famiglie in modo eco-sosteniblie.
Le variabili che determinano la potenza di una centrale sono il dislivello dell’acqua che si riesce a creare prima
dell’arrivo alla centrale, detto salto utile, e la portata cioè il volume d’acqua che transita attraverso una sezione
nel tempo di un secondo. L’evoluzione tecnologica ha fatto sì che ormai quasi tutti gli impianti siano controllati
da punti di tele-controllo.

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8 GINO PAOLI: «COPPI»

La canzone «Coppi» è stata scritta da Gino Paoli nel 1985 ed è stata interpretata da lui stesso nel 1988
ed inserita nell’album «L’ufficio delle cose perdute».

La canzone è formata da 4 strofe e        4 ritornelli, ha un ritmo incalzante e ciclico: inizia con un intervento
strumentale eseguito dal violino e dopo la decima strofa è presente un assolo eseguito sempre dal violino. La
canzone termina con le note dolci del pianoforte, prima del verso “e va su”.
L’andamento è abbastanza veloce

Il testo della canzone descrive fisicamente il personaggio, elenca le sue vittorie, il suo atteggiamento durante le
gare e parla anche della sua morte. Per tali motivi gli atteggiamenti emotivi prevalenti sono di esaltazione del
campione ma anche di malinconia per la sua scomparsa.

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8 GINO PAOLI: «COPPI»
ANALISI DEL TESTO
«Un omino con le ruote contro tutto il mondo                             un omino con le ruote contro l‘Izoard»
L’autore descrive Coppi con il suo fisico esile sulla bicicletta, contro tutti i suoi avversari e contro la montagna
che lo vide trionfatore al suo primo Giro d’Italia nel 1940.
«Viene su dalla fatica e dalle strade bianche la fatica muta e bianca che non cambia mai»
Gino Paoli fa riferimento alle origini di Fausto Coppi, che sono quelle di umili contadini abituati a faticare nei
campi.
«Qui da noi per cinque volte poi due volte in Francia per il mondo quattro volte contro il vento due
Occhi miti e naso che divide il vento»
Le parole ritraggono i suoi principali successi (5 giri d’Italia, 2 Tour de France, 4 campionati del Mondo, ed i
successi alla Parigi-Roubaix e Freccia Vallone ) , il suo viso da persona buona e umile.
«Non c'è tempo per fermarsi              per restare indietro la signora senza ruote non aspetta più
Un omino che non ha la faccia da campione con un cuore grande come l‘Izoard»
Il riferimento è alla morte di Fausto Coppi che è arrivata all’improvviso, troppo presto per portarsi via un
campione umile e buono.

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9 PELLIZZA DA VOLPEDO
Giuseppe Pellizza, autore del famoso quadro Il Quarto Stato, nasce a Volpedo nel 1868.
Come Fausto Coppi era figlio di piccoli proprietari terrieri e iniziò a studiare presso la scuola tecnica di
Castelnuovo Scrivia dove apprese i rudimenti del disegno.
Grazie all'attività dei genitori, l'artista entra in contatto con personaggi di primo piano della cultura milanese
dell'Ottocento, come i fratelli Grubicy, mercanti d'arte che sostenevano l'arte contemporanea e che giocheranno
un ruolo fondamentale nella vita artistica di Giuseppe, tanto che il pittore si iscrive proprio su loro consiglio
all’accademia di Brera.
A Milano Pelizza frequenta lo studio del pittore Giuseppe Puricelli, che si ispira alla pittura di verità e di natura e
successivamente quello di Pio Sanquirico.
Terminato il tirocinio milanese sotto la guida di illustri maestri (come Francesco Hayez e Giuseppe Bertini),
Giuseppe Pellizza va nel 1887 a Roma, dove si iscrive prima all'Accademia di San Luca e poi all'Accademia di
Francia.
Non soddisfatto dell’esperienza romana, nel 1888 Pellizza si sposta a Firenze, dove frequenta l'Accademia di
Belle Arti, sotto la guida del maestro Giovanni Fattori.

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9 PELLIZZA DA VOLPEDO
All'epoca Firenze è considerata capitale artistica internazionale: alla fine dell'anno accademico, l'artista decide di
tornare a Volpedo, pronto ad affrontare la pittura dal vero, attraverso lo studio della natura.
Preciso e meticoloso negli studi, Giuseppe Pelizza decide di perfezionare ulteriormente la sua tecnica e nel 1889
va a studiare per due anni a Bergamo, presso l'Accademia Carrara dove insegna il famoso ritrattista Cesare
Tallone.
Nel dicembre del 1889 Pellizza va a Parigi in occasione dell'Esposizione Universale, viaggio fondamentale per
accrescere la sua cultura artistica, ma è costretto a tornare a casa per la morte della sorella Antonietta.
Nel 1892 si sposa con la giovane Teresa Bidone e da quell’anno inizia a firmarsi aggiungendo al suo cognome il
"da Volpedo". Espone in diverse parti d'Italia presso importanti mostre e inizia ad ottenere fama e seguito. Viaggia
per la nazione passando da Milano a Genova. Nel 1894 espone a Milano alla seconda Triennale riscuotendo gran
successo.    Durante    i   suoi   spostamenti       il   pittore     conosce       diverse        tecniche,   soprattutto   l'arte
divisionista di Segantini, Morbelli e Longoni.
Il Divisionismo trae il nome dalla particolare tecnica pittorica messa a punto dai suoi protagonisti e allude al
procedimento pittorico basato sulla scomposizione dei colori reali nei colori elementari e loro complementari e
nell'accostamento di questi ultimi sulla tela sotto forma di piccole pennellate: è una chiara derivazione
del Puntinismo (o Neo-impressionismo).

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9 PELLIZZA DA VOLPEDO
Tra il 1893 e il 1894 torna per qualche mese a Firenze dove studia presso l'Istituto di Studi Superiori per
accrescere anche la sua cultura storica ed umanistica. In questi anni l'arte di Pellizza Da Volpedo subisce diversi
cambiamenti. Abbandona la semplice pittura dal vero, per orientarsi verso un'arte di tipo simbolista.
Nel 1900 torna a Parigi per l'Esposizione Internazionale dove partecipa con l'opera simbolista "Specchio della
vita". Nel 1902 espone "Il Quarto Stato" alla Quadriennale torinese senza ottenere però un grande successo,
anzi suscitando discussioni e polemiche tra il pubblico, proprio per i temi trattati nell'opera, quali giustizia
sociale, uguaglianza e libertà. Queste polemiche allontanarono da Pellizza gli amici di sempre, si ritrova quindi
a dover ricostruire le sue amicizie e frequentazioni, anche a causa della morte del suo più importante punto di
riferimento, il massimo esponente del divisionismo: Segantini
In questi anni Pellizza non viaggia molto, fino al 1904, quando decide di viaggiare verso l' Engadina, per
dedicarsi, come Segantini, alla pittura di paesaggio.
Nel 1906 torna a Roma, dove vende alcune sue opere, ma quando sembra essere iniziato un periodo positivo per
Pellizza, la sua vita è turbata dalla morte del figlio terzogenito e dell'amatissima moglie.
Questi funesti eventi portano l'artista ad una grave depressione, tanto che Pellizza Da Volpedo la mattina del 14
giugno del 1907 decide di togliersi la vita.
Tra le principali opere di Pellizza ricordiamo, oltre al Quarto Stato: Fiumana, Ambasciatori della fame, Il Sole,
Carità Cristiana, Il sorgere del sole, Panni al sole, Prato Fiorito, etcc..
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9 PELLIZZA DA VOLPEDO
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