Università Popolare Programma Turistico 2019 - presenta Rosignano Solvay

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Università Popolare Programma Turistico 2019 - presenta Rosignano Solvay
Università Popolare
     Rosignano Solvay

        presenta

Programma Turistico
       2019
Università Popolare Programma Turistico 2019 - presenta Rosignano Solvay
UNIVERSITA’ POPOLARE,
                              Rosignano Solvay (Li)
                                Via E. Solvay 40
                                Tel. 0586 761526
Queste “Proposte Turistiche” sono state espressamente redatte per i Soci della
Università Popolare di Rosignano Solvay (LI), fruendo della L.R.T. 42/2000 con
capacità di agire ai sensi degli art. 90, 91 e 92.

Per informazioni, iscrizioni, pagamenti, rivolgersi a:

                       Segreteria UNIVERSITA’ POPOLARE,
                        Rosignano Solvay (Li) Via E. Solvay 40
                                   Tel. 0586 761526
                         info@universitapopolarerosignano.it

il lunedì, il mercoledì e il venerdì, dalle ore 17,00 alle ore 19,00

N.B.

I pagamenti possono essere effettuati:

  - In contanti da versare alla Segreteria dell’Università Popolare
  - Assegno di c/c bancario intestato a Università Popolare
  - Bonifico Bancario sul c/c dell’Università Popolare c/o la Banca Credito
    Cooperativo Castagneto Carducci (filiale di Rosignano Solvay)
       IBAN IT14N0846125100000010688497
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Gita di Fine Anno
                                            Fiuggi (FR)
                            (29 – 30 – 31 dicembre / 1 gennaio 2019)

29 Dicembre

Ore 6.45 Ritrovo dei Sig.ri partecipanti c/o il Teatro Solvay, carico bagagli e partenza in Bus GT
Brevi soste durante il percorso.

Arrivo a Fiuggi, sistemazione in Hotel e pranzo.

Nel pomeriggio visita alla cittadina di Ferentino

Rientro in Hotel per la cena e pernottamento.

30 Dicembre

Prima colazione in Hotel

Partenza in Bus per la visita guidata alla cittadina di Veroli

Rientro in Hotel per il pranzo.

Nel pomeriggio partenza per la visita guidata all’ Abbazia di Casamari.

Nel tardo pomeriggio rientro in Bus in Hotel; cena e pernottamento.

31 Dicembre

Prima colazione in Hotel e visita guidata al Castello di Fumone.

Rientro in Hotel per il pranzo.

Pomeriggio libero

Cenone e Veglione in Hotel con musica dal vivo, cotillon, brindisi e lenticchie a mezzanotte,
ricordino della serata.

Pernottamento in Hotel

1 Gennaio

Prima colazione in Hotel e mattinata a disposizione.
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Pranzo Capodanno in Hotel

Nel pomeriggio partenza per Rosignano Solvay, con arrivo previsto per le ore 21,00

Quota individuale di partecipazione . . . . . . . . . . . . 420,00

Supplemento camera Singola. . . . . . . . . . . . . . . . . . 30,00

Termine iscrizioni      23 novembre 2018

Modalità di pagamento:

   - All’atto dell’iscrizione dovranno essere versati 75,00 Euro
   - La rimanenza entro e non oltre il 10 dicembre 2018
   La Quota comprende:

   - Bus GT a disposizione per la durata della gita.
   - Sistemazione in ottimo Hotel 3 Stelle in camere doppie con servizi privati e trattamento di
     pensione completa (comprese le bevande)
   - Cenone di Fine Anno
   - Uso dell’area benessere (Dedalo) dell’Hotel, con vasche idro e vasche kneipp, docce
     emozionali, area relax.
   - Le escursioni come da programma
   - Servizio Guida nelle escursioni
   - Assicurazione

La Quota non comprende:

   Le mance, gli ingressi a musei e/o monumenti, tassa di soggiorno (1,20 Euro /gg), gli extra in
   genere e tutto quello non compreso alla voce la Quota comprende.

                                                Le Escursioni

Abbazia di Casamari (Km 40)
Perla dell’architettura gotico-cistercense in Italia. Fondata nel 1005 come cenobio
benedettino, passò nel 1140 ai cistercensi, che nel secolo successivo la riedificarono
secondo i canoni architettonici dell’Ordine. Di particolare interesse è la basilica, la sala
capitolare ed il museo dell’Abbazia.
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Veroli (Km 29)
Città di origine antichissima, sorge su un colle nel settore sud-orientale dei Monti Ernici.
Di epoca preromana sono le mura poligonali che, con sovrapposizioni romane e
medioevali ancora oggi sono visibili, cadde sotto il dominio di Roma, ma rimasta ad essa
sempre fedele ottenne già nel 90 a.C. la municipalità romana e con essa autonomia
amministrativa. Testimonianza del periodo dell'alleanza con Roma sono i Fasti Verulani
(I sec. d.C.), un particolare calendario romano marmoreo, bellissima la cattedrale di Santa
Maria Salome, al cui interno si trova la Scala Santa Tempo

Ferentino (Km 21)
 Città ernica, conserva ancora ben visibile la cerchia di mura poligonali, lunga circa due
chilometri, che proteggeva la comunità risalente ai secoli VIII° -IV°. Nel XIII° secolo
venne scelta da papa Innocenzo III° quale capoluogo della regione del Lazio meridionale,
allora chiamata Campagna e Marittima, fu in seguito residenza di molti Papi. La Chiesa
di Santa Maria Maggiore è un bellissimo esempio, per eleganza di forme, di gotico-
ogivale, edificata nel XIII° secolo ad opera dei monaci cistercensi, la Cattedrale edificata
sulla sommità dell’Acropoli è un bellissimo esempio di arte Cosmatesca. Tempo visita
2h00’

Fumone (Km 15)
Borgo medievale caratteristico e suggestivo, fu prigione di Papa Celestino V; nel tempo
mantiene la sua funzione di controllo e trasmissione delle notizie.
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Venezia e la Riviera del Brenta
                                       (9 ÷ 11 aprile 2019)

1° Giorno
Ore 7,00 Ritrovo presso la Sede U.P. via E. Solvay 40, Rosignano S., e partenza in Bus GT. Breve
soste durante il percorso e arrivo a Stra (Ve); pranzo in ristorante.
Dopo il pranzo, breve trasferimento a Villa Pisani per la visita guidata.

Villa Pisani Museo Nazionale, la “Regina delle ville venete”, è una delle principali mete turistiche del
Veneto. Situata lungo l’incantevole Rivera del Brenta, la maestosa villa dei nobili Pisani ha ospitato
nelle sue 114 stanze dogi, re e imperatori, ed oggi è un museo nazionale che conserva arredi e opere
d'arte del Settecento e dell'Ottocento, tra cui il capolavoro di Gianbattista Tiepolo “Gloria della
famiglia Pisani”, affrescato sul soffitto della maestosa Sala da Ballo. E ieri come oggi il parco incanta
per le scenografiche viste, le originali architetture, dalla Coffee House all’Esedra, il famoso labirinto
di siepi, tra i più importanti d'Europa, la preziosa raccolta di agrumi nell’Orangerie e di piante e fiori
nelle Serre Tropicali, "tutto quello che può ricreare la vista e soddisfare il gusto", come vantava
Almorò Pisani.

Nel tardo pomeriggio trasferimento in Bus a Sottomarina/Chioggia. Sistemazione in Hotel, cena e
pernottamento.
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2° Giorno
Prima colazione in Hotel e trasferimento in motonave da Chioggia/Sottomarina a Venezia. Incontro
con la guida e visite guidate a la Basilica di San Marco e Palazzo Ducale.

Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita ai sestieri di Dorsoduro e Santa Croce; tempo libero per
acquisti. Ritrovo dei sig.ri partecipanti in luogo convenuto e rientro in Hotel con motonave.
Cena e pernottamento in Hotel.

3° giorno:
Prima colazione in Hotel e trasferimento in motonave da Chioggia/Sottomarina a Murano.
Incontro con la guida e visita dell'isola.
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Pranzo in ristorante. Transfer di rientro in motonave a Chioggia /Sottomarina. Partenza in Bus per
Rosignano Solvay, con arrivo previsto per le ore 22,00

Quota individuale di partecipazione: Euro 370,00
Supplemento Camera Singola: Euro 40,00

Modalità di pagamento:

   - All’atto dell’iscrizione: 75,00 Euro

   - La rimanenza entro e non oltre il 22 marzo 2019

La quota comprende:

   -   Bus a disposizione per la durata del viaggio
   -   Pranzo a Stra il primo giorno (bevande incluse)
   -   Biglietto d'ingresso per Villa Pisani
   -   n. 2 guide per la villa (obbligatori due turni di visita)
   -   n. 2 pernottamenti in Hotel *** a Chioggia/Sottomarina con sistemazione in camera doppia
       con trattamento ½ pensione (comprese le bevande)
   -   Transfer in motonave da Chioggia/Sottomarina a Venezia a/r
   -   Guida turistica a Venezia mattino e pomeriggio tot. h. 4
   -   Ingresso per Palazzo Ducale + Basilica San Marco (salta fila)
   -   Radio-auricolari per visita giornaliera
   -   Pranzo in ristorante a Venezia menù di carne o pesce (bevande incluse)
   -   Transfer in motonave da Chioggia/Sottomarina a Murano a/r
   -   Guida turistica h. 2 a Murano
   -   Pranzo a base di pesce in ristorante a Murano (bevande incluse)
   -   Assicurazione viaggio (assistenza e spese mediche)
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La quota non comprende:

- Eventuale tassa di soggiorno, mance, eventuali altri ingressi a musei e monumenti non
  espressamente citati. e tutto quello indicato nel presente programma.
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Civita di Bagnoregio ed il Lago di Bolsena
                  “…dalla Città che muore al suggestivo Lago”
                                        (1 Maggio 2019)
Ore 6.45 Ritrovo dei Sig.ri partecipanti c/o il Teatro Solvay, carico bagagli e partenza in Bus GT Brevi
soste durante il percorso. Arrivo a Civita di Bagnoregio nota come “la città che muore”; luogo di
struggente bellezza posto su un'isolata massa tufacea nel mezzo della Valle dei Calanchi e collegato
al mondo da una stretta passerella. “Andare a Civita è come intraprendere un viaggio a ritroso nel
tempo, dove tutto si è fermato”. Salita con i pulmini all’antico abitato da cui si domina uno dei
panorami più suggestivi sulle famose 'crete’. Visita al Duomo, al luogo della casa natale di S.
Bonaventura e al solitario e silenzioso borgo, testimonianza della civiltà etrusca, di cui Civita fu un
importante centro.

Al termine della visita trasferimento in Bus per il Lago di Bolsena e pranzo in un ottimo ristorante in
riva al lago.

Nel primo pomeriggio passeggiata nel pittoresco centro storico di Bolsena, con visita alla Chiesa di
S. Cristina del IV sec., alla Grotta della Santa che conserva la pietra con la sua impronta e alla Cappella
del Miracolo Eucaristico, con le pietre bagnate dal sangue del SS. nel miracolo avvenuto nel 1263.
Nel tardo pomeriggio partenza in Bus per Rosignano Solvay, con arrivo previsto per le ore 21,00.
Quota individuale di partecipazione:   70,00 Euro
Pagamento all’atto dell’iscrizione

La Quota comprende:

  -   Viaggio A/R in Bus GT
  -   Pranzo in ristorante (comprese le bevande)
  -   Visite come da programma
  -   Assistenza Guida turistica
  -   Assicurazione

La Quota non comprende:

  - Le mance, gli extra in genere, eventuali altri ingressi a Musei o Monumenti, e tutto quello non
    compreso alla voce “La Quota Comprende”.
La Sicilia
                                      (4 ÷ 15 giugno 2019)
1° Giorno

Ore 07.20 Ritrovo dei Sig.ri partecipanti c/o il Teatro Solvay, carico bagagli e partenza in Bus GT
Brevi soste e pranzo durante il percorso. Arrivo a Salerno, disbrigo delle formalità d’imbarco,
sistemazione a bordo del traghetto in cabine prenotate e partenza con alla volta di Catania. Cena libera.

2° Giorno

Arrivo a Catania nella tarda mattinata, e trasferimento in Bus al Resort Athena, che sorge nel comune
di Ragusa. Sistemazione nella camera. Pranzo, cena e pernottamento.

Dal 3° al 10° Giorno

Pensioni complete in Resort.

Escursioni di ½ giornata a:

  - Noto

  - Caltagirone

  - Modica

  - Ragusa

  - Piazza Armerina

  E di una intera giornata a:

  - Taormina

  - Siracusa

11° Giorno

Prima colazione in Hotel, carico bagagli e partenza per Taormina.

Giornata dedicata alla visita guidata a questa bella località Siciliana. Pranzo in Ristorante.

Nel tardo pomeriggio trasferimento in Bus per Catania. Disbrigo delle formalità d’imbarco,
sistemazione a bordo del traghetto in cabine prenotate e partenza con alla volta di Salerno. Cena libera.
12° Giorno

Arrivo a Salerno nella tarda mattinata. Partenza in bus e sosta per il pranzo.

Proseguimento del viaggio in bus per Rosignano Solvay, con arrivo previsto per le ore 21,30

Quota individuale di partecipazione: 850,00 Euro

Supplemento camera singola: 120,00 Euro

Modalità di pagamento:

All’atto dell’iscrizione 100,00 Euro

Entro il 15 febbraio ulteriori    100,00

Saldo entro il 18 maggio 2019

La Quota comprende:

  - Bus GT a disposizione per tutta la durata del viaggio.

  - Viaggio Salerno-Catania A/R con sistemazione in cabine interne con servizi.

  - Soggiorno in Resort 4 Stelle in camere doppie (singole/triple quando richiesto) e
    trattamento di pensione completa.

  - Pranzi del 1° e 12° giorno in ristorante.

  - Pranzi in ristorante a Siracusa e Taormina.

  - Bevande ai pasti principali (acqua e vino).

  - Le escursioni come da programma.

  - Assistenza guida turistica per le escursioni

  - Assicurazione medico bagaglio.

La Quota non comprende:

Eventuali tasse di soggiorno, le mance, gli ingressi a musei e monumenti, le cene sul traghetto,
gli extra in genere, e tutto quello non compreso alla voce La Quota Comprende.
Possibilità di usufruire dei servizi di 1° colazione e cena, a bordo del traghetto durante i viaggi di
andata e ritorno, con questi menù concordati:

Prima colazione:

  - Tazza di caffè o caffelatte o te

  - 2 panini con burro e marmellata o 1 croissant

  - 1 succo di frutta

  - 1 yogurt

Cena:

  - Antipasto

  - Primo piatto

  - Secondo & contorno

  - Formaggio

  - Frutta di stagione

  - Dolce di stagione

  - 1 pane

  - ½ acqua o bevanda analcolica o ¼ di vino o birra italiana

Il costo complessivo di una 1° Colazione + una Cena è di 15,00 Euro/cad.

N.B. - Da comunicare l’adesione all’atto dell’iscrizione.
Il Resort Athena
Il Resort Athena , che sorge nel comune di Ragusa; immerso in un ambiente incontaminato e lambito
dall'incantevole Riserva Naturale del Pino D'Aleppo e si affaccia sul mare a ridosso dell'antica e
mitica città greca di Kamarina. Il Resort: dispone di camere con balcone privato o veranda, si
distinguono in doppie, triple e quadruple con brandina (80x190) o letto a castello, tutte dispongono di
aria condizionata e riscaldamento, servizi privati con asciugacapelli, telefono, tv color, cassetta di
sicurezza, frigobar (servizio bevande e snack su richiesta a pagamento).

Ristorazione
1° Colazione, pranzo e cena a buffet con acqua, vino e birra alla spina. Durante il soggiorno saranno
organizzate serate a tema.

Animazione, Sport e Servizi
Il Resort dista 4,8 Km dalla suggestiva spiaggia finissima e con uno stupendo palmeto. Raggiungibile
in soli 7 / 8 minuti con un servizio navetta continuato dalle ore 9,00 alle ore 19,00. Spiaggia attrezzata
con ombrelloni, lettini, canoe e pedalò. In spiaggia è disponibile uno chalet con bar.
Animazione: l’attività di animazione, prevede animazione diurna con giochi, tornei, sport, musica,
balli di gruppo e caraibici, piano bar Serale con baby dance, spettacoli musicali, cabaret. SERVIZI:
bar corpo centrale, bar piscina olimpionica, bar spiaggia, pizzeria a pagamento, supermarket, boutique
abbigliamento, artigianato, tabacchi, centro benessere, sala tv, un centro fitness con attrezzature
all’avanguardia, parafarmacia, discoteca, anfiteatro, sala congressi.

Sport: 3 campi di calcio in erba regolamentari 5-7-11 giocatori, 5 campi da tennis con illuminazione
notturna (a pagamento), 6 campi di bocce,1 campo da basket, 1 campo polivalente basket/pallavolo, 1
campo da beach volley, 1 campo di mini-golf, 3 piscine di cui 1 olimpionica, ping pong, canoe, pedalò,
beach volley. Tensostruttura per 600 persone.

                           Noto - La capitale del Barocco

Da qualunque direzione Voi la raggiungiate, la vedrete svettare sull’altopiano coperto da agrumeti che
domina la Valle dell’Asinaro. Vi apparirà fin da subito di un’armonia nelle forme che rasenta quasi la
finzione. Definita la “Capitale del Barocco”, nel 2002 il suo centro storico è stato dichiarato
Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO, insieme con il Val di Noto.
Noto ha origini antichissime, ma per come oggi appare è il frutto della ricostruzione dopo il devastante
terremoto del 1693 che la distrusse completamente. Venne così ricostruita su un luogo più ampio e
sicuro, con impianto lineare, strade parallele e ampie, utilizzando la pietra locale calcarea chiara e
compatta, a cui il tempo ha conferito un meraviglioso color oro con sfumature tendenti al rosa. Le
strade principali sono tre e scorrono da est a ovest, l’obiettivo è che il sole le illumini sempre.
L’ingresso al centro storico è annunciato dalla Porta Reale, un impattante arco di trionfo dell’800,
costruito per la visita del re Ferdinando II di Borbone detto il re delle due Sicilie. Davanti a Voi si
aprirà l’asse principale della città Corso Vittorio Emanuele. Percorrendo pochi metri, giungerete nella
prima delle tre piazze, Piazza Immacolata. Qui in cima ad un’imponente scalinata troverete la chiesa
di San Francesco all’Immacolata, caratterizzata da una bellissima e semplice facciata barocca.
All’interno troverete un ricordo della “Noto antica”, sull’altare la vergine col bambino dipinta su legno
(opera attribuita a Monachello 1564).
Porta Reale - Ingresso città di Noto
Chiesa San Francesco

A sinistra della chiesa di San Francesco vedrete l’elegante monastero di S.s. Salvatore con la bellissima
torre e il belvedere. Dalla parte opposta l’ex convento di clausura di Santa Chiara. Continuando a
percorrere Corso Vittorio Emanuele arriverete a piazza municipio, dove potrete ammirare la Cattedrale
e Palazzo Ducezio. Percorrendo ancora qualche metro rallenterete d’un tratto: la vostra attenzione
verrà catturata da una via Nicolaci, una strada in pendenza delimitata da bellissimi palazzi barocchi,
caratterizzati da balconcini molto fantasiosi, adornati da sirene, putti, cavalli e perfino leoni e
personaggi della mitologia.

Tra i palazzi quello sicuramente maggiormente degno di nota è Palazzo Nicolaci, aperto al pubblico e
assolutamente da visitare. Tornando sul Corso, e proseguendo ancora per qualche metro vi imbatterete
in piazza XVI MAGGIO. Qui potrete ammirare Villa D’Ercole d’origine settecentesca, la Chiesa di
San Domenico, ed infine completando il giro su Voi stessi il Teatro Vittorio Emanuele, risalente
quest’ultimo all’800.
Se il periodo che avete scelto per visitare questa deliziosa cittadina è tra luglio e settembre e non avete
voglia di girarla con le tipiche temperature di quei mesi, non preoccupatevi: al tramonto Vi apparirà
ancora più bella! Appena le luci cominciano ad accendersi. Si apre il sipario e via allo spettacolo! I
palazzi storici e le chiese sono aperte fino a tarda sera, quindi avrete tutto il tempo di visitarle. Noto
Vi riserverà delle bellissime sorprese, noi ve ne abbiamo anticipata solo qualcuna!

                                               Modica
Le chiese solitamente non si affacciano su piazze, ma su imponenti e scenografiche scalinate modellate
sui declivi delle colline. Lo stile prevalente dei monumenti è quello comunemente identificato come
tardo barocco, ma più specificatamente, per quel che riguarda Modica, dobbiamo parlare del Barocco
siciliano della Sicilia sud orientale, quello successivo al catastrofico terremoto del Val di Noto del
1693. Altro elemento caratterizzante il territorio, in particolare la campagna, è la fitta rete di "muri a
secco" che delimita gli appezzamenti di terreno, trapunti di maestosi alberi di carruba, molto frequenti
in tutto il territorio provinciale (maggior produttore italiano del suo frutto). La ragione della fitta
maglia di muri a secco va ricercata nella precoce formazione di una classe di piccoli proprietari terrieri,
che dalla prima metà del Cinquecento frazionarono un immenso feudo, la Contea di Modica,
corrispondente grosso modo al territorio dell’odierna Provincia di Ragusa delimitando le nuove
proprietà con tali recinti.

Il Duomo di San Giorgio in Modica viene spesso indicato e segnalato come monumento simbolo del
Barocco siciliano tipico di questo estremo lembo d'Italia. La chiesa di San Giorgio, inserita nella Lista
Mondiale dei Beni dell'Umanità dell'UNESCO, è il risultato finale della ricostruzione
sei/settecentesca, avvenuta in seguito ai disastrosi terremoti che colpirono Modica nel 1542, nel 1613
e nel 1693 (il più grave, vedi Terremoto del Val di Noto) lievi danni apportarono i sismi nell'area iblea
succedutisi nel corso del Settecento e nel 1848. L'imponente facciata a torre, che si eleva per un'altezza
complessiva di 62 metri, fu costruita a partire dal 1702 e completata, nel coronamento finale e con
l'apposizione della croce in ferro sulla guglia, nel 1842. La cupola s'innalza per 36 metri. Una
scenografica scalinata di 164 gradini, disegnata per la parte sopra strada dal gesuita Francesco Di
Marco nel 1814 e completata nel 1818, conduce ai cinque portali del tempio, che fanno da preludio
alle cinque navate interne della chiesa, che ha pianta basilicale a croce latina e tre absidi dopo il
transetto. La prospettiva frontale di tutto l'insieme è arricchita da un giardino pensile su più livelli,
detto Orto del Piombo, costeggiato dalla scalinata monumentale, e compone una scenografia che
ricorda Trinità dei Monti in Roma. L'interno della chiesa è a cinque navate, con 22 colonne sormontate
da capitelli corinzi. Sul lato sinistro del Duomo di San Giorgio è visibile Palazzo Polara, della fine
del Settecento, sul cui frontone spicca lo stemma della famiglia con la stella polare. Palazzo Polara, è
una costruzione in stile tardo barocco, introdotta da un elegante scalone. La facciata, in un tutt'uno
scenografico con la scalinata monumentale ed il prospetto del Duomo di San Giorgio, domina la parte
bassa del centro storico di Modica e le colline che la circondano facendole corona, in un suggestivo
colpo d'occhio che ci conduce verso il Belvedere della città alta, il cosiddetto Pizzo.
La chiesa di Santa Maria del Gesù e l'annesso convento, Monumento Nazionale, resistiti a vari
terremoti, appartennero ai Frati Francescani Minori Osservanti. La chiesa conserva uno splendido
chiostro a due ordini in stile tardogotico, con tante colonnine variamente decorate e ognuna diversa
dall'altra. La chiesa fu costruita restaurando un preesistente edificio francescano già presente almeno
dal 1343, e grazie alla volontà e alla munificenza della contessa Giovanna Ximenes de Cabrera, al fine
di celebrarvi, nel gennaio del 1481, le nozze della propria figlia Anna con Fadrique Enrìquez, primo
cugino del Re di Spagna Ferdinando il Cattolico.

Palazzo Grimaldi, XVIII/XIX secolo, con l'annesso portale della Chiesetta di S. Cristoforo, cappella
privata della famiglia Grimaldi, si incontra lungo il corso principale a poche decine di metri dal Duomo
di San Pietro. Rappresenta, forse, con i suoi 14 balconi in due piani, il più bell'esempio di edificio in
stile neorinascimentale fra quelli che si affacciano sul centro storico di Modica Bassa. Il terzo piano è
stato sovrapposto nel secondo Ottocento ma il progettista ha lavorato nel segno di chi lo aveva
preceduto, inserendo le mensole sotto i balconi del terzo piano. Qui, peraltro, il partito centrale
ripropone un balcone quasi identico a quello del secondo piano, in cui si nota la presenza ai lati degli
scudi araldici di famiglia. Il palazzo è sede della Fondazione Giovanni Pietro Grimaldi, creata
dall'illustre fisico che fu anche Magnifico Rettore dell'Università di Catania, nonché fratello del
celebre agronomo Clemente, ed ospita nei suoi saloni una Pinacoteca, ricca di opere pittoriche dei più
noti artisti dell'area iblea dalla seconda metà dell'Ottocento fino ai nostri giorni.

La chiesa di Santa Maria del Carmelo, detta "del Carmine" (fine XIV inizi XV secolo), è uno dei
pochi monumenti che resistette alla violenza del terremoto del 1693. E infatti il prospetto, che aveva
in parte superato anche il terremoto del 1542 e quello del 1613, è arricchito da un bel portale risalente
alla fine del Trecento, già dichiarato Monumento Nazionale all'inizio del XX secolo, sovrastato da un
rosone francescano con dodici raggi, il tutto in stile tardo gotico chiaramontano.

Il Portale De Leva, di primo Trecento, Monumento Nazionale, è un elegante esempio dello stile
gotico chiaramontano che poi dominò come stile in Sicilia nel corso di tutto il Trecento. È, insieme al
portale della Cappella Palatina custodita all'interno della Chiesa di Santa Maria di Betlem, il più bel
portale di Modica, con gli archi di una grande ogiva scolpiti a tre ordini, con decorazioni geometriche
a zig zag, e foglie di acanto a completare la fitta trama di ricami arabeschi.

Il Palazzo degli Studi (1610 1630) era in realtà il convento dei Gesuiti, i quali fin dal loro
insediamento nella struttura ne fecero il Collegio dove istruire i rampolli dell'aristocrazia di Modica.
Il Collegio, costruito ampliando e restaurando un palazzo donato al Comune dal nobile palermitano
Alliata, era annesso alla chiesa dei SS. Gesù e Maria, o del Collegio (poi diventata S. Maria del
Soccorso), il cui prospetto barocco fu rifatto nel 1714 su progetto di Rosario Gagliardi, mentre il
convento, resistendo al terremoto del 1693, determinò la scelta dei Gesuiti e del popolo modicano di
non spostare la città sugli altopiani limitrofi.
Il castello del conte di Modica, In cima ad una rupe, costruito sul pianoro conclusivo di un
promontorio roccioso a becco d'aquila, ha rappresentato per tanti secoli la sede del potere politico e
amministrativo di quella che fu la Contea di Modica. Dal punto di vista monumentale, il Castello, o
ciò che di esso rimane, nato come fortificazione rupestre che si sovrappone ad un'emergenza funeraria
del tipo di Pantalica, viene modificato in varie epoche tra l'VIII e il XIX secolo, e si erge su un
promontorio roccioso difficilmente attaccabile, con due lati su tre costituiti da pareti a strapiombo.

Torre Orologio, Sui resti post terremoto (fine XVII secolo) di una torretta di avvistamento (fano)
medioevale del castello dei Conti, posta a cavaliere delle mura sottostanti, è stato apposto, nel 1725,
un orologio meccanico a contrappesi, ancora perfettamente funzionante, i cui complessi meccanismi
vengono controllati e riavviati ogni 24 ore circa. Dalla balaustra della torre si può godere di un
suggestivo, insolito, panorama sulla parte bassa del centro storico. La torre dell'orologio imponente
testimone secolare della vita cittadina è sempre stata considerata il "simbolo" dell'antica nobile Città
di Modica e insieme alle due chiese maggiori di Modica dichiarate "patrimonio dell'Umanità" è il
monumento più fotografato della Città.

                                         Caltagirone
I principali punti di interesse turistico del centro storico sono la lunga Scalinata di Santa Maria del
Monte o comunemente detta “La Matrice “, in cui ognuna delle 142 alzate è decorata con un
differente motivo di piastrelle in ceramica che riprendono gli stili del passato, e il ponte di S.
Francesco che collega i due colli su cui si sviluppa il centro storico.
Degni di nota i presepi artistici: nei locali della ex biblioteca comunale è stato istituito il Museo
internazionale del presepe, che vanta una collezione di oltre mille pezzi dal Settecento ad oggi.
Ragusa
Ragusa è situata nel cuore del Val di Noto, nel sud est della Sicilia, ed è capoluogo della provincia
più a sud d’Italia. Immersa in un territorio molto ricco di bellezze naturali e architettoniche da visitare,
la città sorge sui Monti Iblei e si trova accanto al corso del fiume Irminio, la cui foce fa parte di una
riserva naturale situata tra Marina di Ragusa e Donnalucata. L’architettura barocca, che si
distingue per la sua estrosità e per la ricchezza di elementi decorativi su volte, colonne, capitelli e
facciate, costituisce lo stile artistico più diffuso nel territorio ragusano, dove fiorì a seguito del
terremoto del 1693. L’importanza storica e artistica della città ha fatto sì che nel 2002 entrasse a far
parte dei siti patrimonio UNESCO.
Tra i monumenti e le chiese da poter visitare i sono alcuni i dei 18 monumenti Unesco. La maggior
parte di questi si trovano nel centro storico di Ragusa Ibla, ma alcuni sono dislocati nella parte “nuova”
della città. Iniziando il percorso da Piazza San Giovanni, si può ammirare la Cattedrale di San
Giovanni Battista, databile tra il XVII e il XVIII secolo. La sua facciata, un magnifico esempio di
barocco, è divisa in cinque parti da alte colonne e presenta numerose sculture e intagli. Subito accanto,
in via Roma, si trova il Palazzo Vescovile, la più grande costruzione tardo-settecentesca di Ragusa.
Procedendo poi lungo Corso Italia si giunge a Palazzo Bertini, la cui facciata mostra tre personaggi
della cultura barocca sotto forma di mascheroni in pietra: un mendicante, un nobile e un mercante. Il
quarto e ultimo monumento Unesco presente nella parte nuova di Ragusa è Palazzo Zacco, sede del
Museo del Tempo Contadino in cui potrai vedere gli strumenti della tradizione campagnola locale.
Piazza Armerina
Piazza Armerina, splendida città d’arte, incastonata nel centro della Sicilia, vanta una lunga serie di
monumenti che raccontano un passato glorioso. Fiore all’occhiello della cittadina è la Villa Romana
del Casale, risalente alla fine del IV sec. d.C. e appartenuta a una potente famiglia romana. La
splendida villa imperiale nel cuore romano della Sicilia, in provincia di Enna, è una magnifica dimora
rurale, il cui fascino è dovuto soprattutto agli incantevoli mosaici, considerati i più belli e meglio
conservati nel loro genere. L'antica villa, per la sua bellezza e l'eccezionale ricchezza di elementi
architettonici e decorativi, può considerarsi uno degli esempi più significativi di dimora di
rappresentanza. Risalente al 320-350 d.C. la villa sarebbe appartenuta ad un esponente
dell’aristocrazia senatoria romana, probabilmente un governatore di Roma. Un'importante campagna
di scavo condotta verso la metà del Novecento portò alla luce 3500 metri quadrati di pavimentazione
a mosaico figurativo e in stile geometrico, oltre a colonne, statue, capitelli e monete. Lo stile di vita
del proprietario della casa viene celebrato da questa serie di mosaici pavimentali e parietali e si
manifesta, con ricchezza ed eloquenza, in tutti gli ambienti della casa mostrando evidenti influenze
stilistiche dall'arte africana, che hanno indotto a pensare alla presenza di maestranze africane tra i
lavoratori. Nei mosaici si distinguono differenti stili e cicli narrativi: uno dedicato alla mitologia e ai
poemi omerici, l'altro con riferimenti alla natura e a scene di vita quotidiana dell'aristocrazia romana.
Quattro zone distinte sono state individuate tra i resti della villa: l'ingresso monumentale con cortile
a ferro di cavallo; il corpo centrale della villa, costruito intorno ad una corte con giardino; una grande
sala con tre absidi, preceduta da un colonnato ovoidale, intorno a cui sorgono diversi vani; il
complesso termale. A dicembre 2012 si sono conclusi i lavori di restauro che per diversi anni hanno
interessato i mosaici e le pitture parietali. Tanti gli ambienti che oggi sono visitabili: La zona delle
terme; la corte porticata d’ingresso e l’arco onorario; il Vestibolo e il porticato del peristilio; gli
ambienti di servizio, tra cui la stanza della “Piccola Caccia”, il corridoio della “Grande Caccia” e la
stanza delle “Palestrite”; gli appartamenti padronali settentrionali con il mosaico di Ulisse e Polifemo
e la stanza con Amore e Psiche e gli appartamenti padronali meridionali con il mosaico che raffigura
il Mito di Arione e la stanza di Eros e Pan; il Triclinio e il portico; la Basilica.

                                              Siracusa
Siracusa è adagiata lungo una baia armoniosa. Il nome evoca subito il passato greco, i tiranni e la
rivalità con Atene e con Cartagine, passato di cui la città conserva numerose testimonianze, questo si
affianca un periodo forse meno conosciuto, ma non meno suggestivo, che si rivive percorrendo le
stradine dell'isola, dove il tempo sembra essersi fermato in bilico tra Medioevo e Barocco. Subito alle
spalle di Ortigia si estende l'Acradina, come veniva chiamata nell'antichità la zona pianeggiante
contigua ad Ortigia. E poi la Neaú polis, area "nuova" dove si trova il teatro, l'Orecchio di Dionisio e
la latomia del Paradiso, una delle più belle, e, ad oriente, il quartiere di Tyche che ricorda la presenza
di un tempio dedicato alla dea Fortuna (dal greco Tyche, il caso). Domina tutta l'Epipoli, custodita e
difesa dal castello Eurialo, in posizione elevata e strategica.

ORTIGIA - L'isola, l'insediamento più antico della città, è legata alla terraferma dal Ponte Nuovo,
prolungamento di c.so Umberto I, una delle principali arterie di Siracusa. Qui la sensazione del mare
si fa più forte fin dalla darsena che si stende sia a destra che a sinistra del ponte ed è animata da barche
colorate. Lasciando vagare lo sguardo lungo la banchina si nota a destra, proprio sull'angolo, un bel
palazzo in stile neogotico: l'intonaco rosso e le bifore della dimora del poeta e scrittore Antonio Cardile
(ME 1883-SR 1951) invitano il visitatore a proseguire il periplo dell'isola. L'atmosfera che si respira
è più calma e pacata ed i rumori sembrano giungere attutiti. Sulla destra il mare, sulla sinistra le antiche
mura spagnole che testimoniano come un tempo (fino al 1800) tutta la città vecchia fosse fortificata.

Fonte Arethusa- Sorgente di acqua dolce, ebbe nell'antichità un ruolo determinante per l'insediamento
del primo nucleo di abitanti. L'esistenza della fonte è legata ad una leggenda. Arethusa, ninfa di Diana
perseguitata dall'amore del cacciatore Alfeo, chiede aiuto alla dea che la fa fuggire lungo una via
sotterranea. Raggiunta così l'isola di Ortigia, la ninfa si trasforma in fonte. Alfeo però non si perde
d'animo e, trasformatosi in fiume sotterraneo, passa lo Ionio fino a raggiungere Ortigia dove mescola
le sue acque con quelle di Arethusa. Oggi nella fonte, tra papiri e palme, nuotano anatre e papere. Il
fronte delle case, dai colori pastello, rende l'armoniosa continuità che pervade anche le vie interne.
Appare sulla punta estrema dell'isola la mole del Castello Maniace (non visitabile). Fortezza in pietra
arenaria costruita da Federico II di Svevia nella prima metà del XIII sec. La struttura squadrata e
massiccia è tipica della tipologia costruttiva sveva.

Piazza Duomo - Dalla forma irregolare e leggermente tondeggiante lungo il lato che fronteggia la
cattedrale, quest'incantevole piazza si permea di un'atmosfera particolarmente suggestiva al tramonto
ed al calare della notte, quando viene illuminata. E' delimitata da bei palazzi barocchi tra i quali
spiccano la notevole facciata di Palazzo Beneventano del Bosco, dalla bella corte interna, con di fronte
il Palazzo del Senato (nel cui cortile è custodita una Carrozza del Senato del XVIII sec.) e la Chiesa
di S. Lucia a chiudere il lato corto.

Duomo - Il sito ove sorge il Duomo viene destinato fin dall'antichità ad ospitare un luogo di culto. Ad
un tempio eretto nel VI sec. a.C. si sostituì il Tempio di Atena, innalzato in onore della dea con i
proventi della fatidica e schiacciante vittoria ad Himera (480 a.C.) contro i Cartaginesi. Il tempio viene
inglobato, nel VII sec., in un edificio cristiano: vengono innalzati muri a chiudere lo spazio tra le
colonne del peristilio e vengono aperte otto arcate nella cella centrale per permettere il passaggio alle
due navate laterali così ottenute. Le imponenti colonne doriche sono ancora oggi visibili sul lato
sinistro, sia all'esterno che all'interno dell'edificio. Forse trasformata in moschea durante la
dominazione araba, la chiesa viene rimaneggiata in epoca normanna. Il terremoto del 1693 causò il
crollo della facciata che viene rifatta in forme barocche (XVIII sec.) dal palermitano Andrea Palma
che utilizzò come modulo compositivo basilare la colonna. L'ingresso è preceduto da un atrio con un
bel portale fiancheggiato da due colonne a torciglioni lungo le cui spire si avvolgono rami d'uva.
All'interno, il lato destro della navata laterale è delimitato dalle colonne del tempio, che oggi danno
accesso alle cappelle. Nella 1° cappella di destra è conservato un bel fonte battesimale formato da un
cratere greco in marmo sostenuto da sette leoncini in ferro battuto del XIII sec. La cappella di S.
Lucia presenta un bel paliotto argenteo del '700. Nella nicchia è conservata la statua argentea della
santa, opera di Pietro Rizzo (1599). La cattedrale raccoglie molte statue dei Gagini tra cui quella della
Vergine (di Domenico) e di S. Lucia (di Antonello) lungo la navata laterale sinistra e la Madonna della
Neve (di Antonello) nell'abside sinistra. A nord della piazza, in via Landauna, si trova la Chiesa dei
Gesuiti, dall'imponente facciata.

Via della Maestranza - È una delle vie principali e più antiche di Ortigia ed è fiancheggiata da
abitazioni nobili di aspetto barocco di cui, qui di seguito, segnaliamo le più significative. Al n° 10 il
Palazzo Interlandi Pizzuti e, poco più avanti, Palazzo Impellizzeri (n° 17), che presenta una facciata
ritmata da finestre e balconi dalle linee sinuose. Poco oltre, Palazzo Bonanno (n° 33), sede
dell'Azienda Autonoma di Turismo, è una severa costruzione medievale dalla bella corte con una
loggia al primo piano. Al n° 72 si eleva l'imponente Palazzo Romeo Bufardeci, dall'esuberante
facciata con balconi rococò. La via si apre poi in una piazzetta coronata dalla Chiesa di S. Francesco
all'Immacolata cui si appoggia la torre campanaria risalente all'800. La facciata chiara, convessa, è
lineare e scandita da colonne e lesene. La chiesa ospitava, nella notte tra 28 ed il 29 di novembre, un
rito di origine antica, la Svelata, durante il quale veniva svelata l'immagine della Madonna. Questo
avveniva nelle prime ore dell'alba (per permettere alla gente di recarsi al lavoro che un tempo iniziava
prestissimo). Durante la notte una banda musicale annunciava ai fedeli l'inizio della celebrazione.
Verso la fine della via si delinea la facciata ricurva di Palazzo Rizza (n° 110). Palazzo Impellizzeri
(n° 99) domina la via dall'alto della sua sontuosa ed originale cornice di volti umani e grotteschi
sormontata da motivi floreali. Alle spalle dell'ultimo tratto si stende il Quartiere della Giudecca dalla
planimetria antica, con vie serrate e perpendicolari tra loro. Venne abitato dalla comunità ebraica
durante il XVI sec., fino alla loro espulsione.

Tempio di Apollo - L'edificio, costruito nel VI sec. a. C., è il più antico tempio dorico periptero
(racchiuso da colonne) della Sicilia. Secondo un'iscrizione dedicato ad Apollo, secondo Cicerone ad
Artemide, è stato trasformato in chiesa bizantina, poi in moschea e di nuovo chiesa sotto i Normanni.
Si possono ancora vedere resti di colonne del peristilio e una parte del muro del recinto sacro. Dalla
piazza si diparte Corso Matteotti, passeggio di Ortigia, fiancheggiato da eleganti negozi.

Teatro Greco - È uno dei più imponenti dell'antichità. La cavea è stata completamente scavata nella
pietra sfruttando la naturale pendenza del colle Temenite. La data di costruzione è stata stabilita
intorno al V sec. a.C. in base alla notizia della rappresentazione della prima dei Persiani di Eschilo. Ci
è giunto anche il nome del probabile costruttore: Damocopo, detto Myrilla per aver utilizzato unguenti
(miroi) all'inaugurazione del teatro. Il teatro viene modificato da Ierone II nel III sec. a.C.: divisa in
nove cunei, la cavea è percorsa, a metà circa, da un corridoio. Lungo la parete, in corrispondenza di
ogni settore, viene inciso il nome di una personalità o di una divinità. Nel settore centrale della cavea
sono ancora visibili i solchi lasciati da due macine ed il canale di scolo dell'acqua. Alle spalle della
cavea si trova un grande spiazzo su cui si apre, al centro, la cosiddetta Grotta del Ninfeo con vasca
rettangolare ravvivata dalle acque di un acquedotto greco che corre per circa 35 km e nasce dal Rio
Bottiglieria, affluente del fiume Anapo, nella zona di Pantalica. In disuso durante il Medioevo, nel
XVI sec, l'acquedotto viene riattivato dal marchese di Sortino per alimentare i mulini impiantati nel
teatro. Sulla sinistra si apre la Via dei Sepolcri. Nelle pareti che la fiancheggiano sono scavati ipogei
di epoca bizantina e nicchie votive che servivano, appunto, per depositare offerte. Ancora oggi al
teatro vengono messi in scena spettacoli classici greci e latini che si svolgono durante l'estate (in
giugno, tutti gli anni pari).
Orecchio di Dionisio - Questa suggestiva grotta si trova in una delle più belle latomie di Siracusa, la
Latomia del Paradiso, oggi un delizioso giardino ricco di aranci, palme, magnolie. Come evoca il
nome, l'aspetto della grotta richiama un padiglione auricolare, sia nella sagoma dell'entrata che nel
disegno serpeggiante dell'interno.

Fu Caravaggio, durante un suo viaggio in Sicilia agli inizi del '600, ad assegnarle questo nome,
affascinato anche dalla leggenda secondo la quale Dionisio il Vecchio, grazie all'eco eccezionale,
avrebbe potuto ascoltare, non visto, i suoi nemici. La levigatezza delle pareti, così alte e regolari, e lo
sviluppo interno, quasi labirintico e sempre immerso nella penombra, rendono difficile credere che si
tratti di una cava. In realtà, questa particolare conformazione è dovuta alla tecnica di scavo utilizzata:
una piccola fenditura nella parte più alta, poi allargata verso il basso (forse seguendo il tracciato di un
acquedotto) man mano che si scoprivano strati di ottima pietra. La grotta ha anche un'eccezionale
acustica e non è raro imbattersi in una guida, turista o curioso che si cimenta nel canto dando bella
prova di sé. Molte le storie che circolano sulla grotta e sul suo utilizzo una volta terminata: accanto
all'ipotesi più veritiera che la vuole adibita a prigione (come tutte le altre latomie) e a quella più
fantasiosa di "cornetto acustico" di Dionisio, c'è anche chi sostiene che venisse utilizzata dal coro per
gli spettacoli al vicino teatro. Accanto si trova la Grotta dei Cordari, così chiamata perché utilizzata,
fino a poco tempo fa, da questi artigiani per intrecciare la corda in un ambiente piacevolmente fresco.
Visibile purtroppo solo dall'esterno (per motivi di sicurezza) fornisce un ottimo esempio delle tecniche
di scavo.

Tomba di Archimede - Visibile solo dall'esterno da via Romagnoli, angolo via Teracati. All'estremità
orientale della Latomia Intagliatella si estende la Necropoli Grotticelli. Tra le cavità ricavate nella
roccia, se ne evidenzia una particolare, dall'entrata abbellita da colonne doriche (molto rovinate) e da
un frontone a timpano. È la cosiddetta Tomba di, Archimede, in effetti un colombario (ambiente con
nicchie destinate ad accogliere urne funerarie) di epoca romana.

Le Latomie - Le latomie, dal greco litos: pietra e temnos: taglio, sono le antiche cave da cui venivano
ricavati i blocchi di pietra calcarea utilizzati per la costruzione di edifici pubblici e grandi dimore.
Dopo aver scelto la zona che offriva la possibilità di estrarre conci regolari e di buona qualità, si dava
inizio allo scavo. Per estrarre la pietra si ricavavano delle fenditure nelle quali venivano inseriti cunei
di legno. Si provvedeva poi a bagnare il legno che aumentava così di volume spaccando la pietra.
Tracciando una mappa di tutte le latomie (ne sono state individuate 12, ma alcune sono state "
seppellite" dalle costruzioni), si nota che esse si dispongono lungo una sorta di arco che corrisponde
al profilo della terrazza calcarea che si eleva approssimativamente al confine dei due antichi quartieri
di Neapolis e Tyche. La più suggestiva è la Latomia del Paradiso che si trova nel Parco
Archeologico. Si tratta in effetti di un insieme di cave attorno alle quali è sorto un delizioso giardino.
Dall'alto (di fianco al teatro greco) si riesce ad avere una visuale complessiva ed a distinguere alcuni
dei pilastri che sorreggevano la volta di copertura delle grotte, crollata in seguito a movimenti tellurici.
Procedendo lungo la linea, verso est, si incontrano la Latomia Intagliatella, la Latomia di S. Venera,
la Latomia del Casale e la Latomia dei Cappuccini, forse la più grandiosa e spettacolare grazie alle
alte pareti scoscese.

"EPIPOLI"

Castello di Eurialo - Lungo via Epipoli, in località Belvedere, a 9 km ca a nord-ovest. La strada che
raggiunge la fortezza, permette di rendersi conto dell'imponente aspetto difensivo che la città assume
sotto Dionisio il Vecchio. L'abile stratega, oltre a fortificare Ortigia. decide di cingere la città di mura
inglobando anche i due quartieri di Tyche e Neapolis, fino a quel momento extra-moenia. e quindi
facili prede di attacchi. In quest'ottica dà inizio alla costruzione delle imponenti mura dionigiane (27
km) lungo l'altopiano dell'Epipoli, che racchiude a nord la città. La cinta era costituita da due pareti
parallele di blocchi squadrati di pietra calcarea il cui interstizio era riempito di pietrame. Alta 10 m e
larga circa 3 m. era provvista di postierle che assicuravano il passaggio senza offrire al possibile
nemico un facile punto di attacco, come invece potevano essere le porte (proprio per questo erano
affiancate da torri difensive). Un tratto delle mura è visibile lungo la strada che conduce a Belvedere
(sulla sinistra). Sulla sommità dell'altipiano viene edificato il castello, chiamato Eurialo dal nome del
promontorio su cui sorge, a forma di testa di chiodo (gr. Euryelos). La fortezza è una delle più
imponenti dell'antichità. Tre erano i fossati da superare prima di giungere al mastio, cuore della
fortezza, e percorsi da gallerie sotterranee che rendevano impossibile controllare il passaggio delle
guarnigioni e dei rifornimenti e facilitavano lo sgombero dei materiali che i nemici gettavano nei
fossati, Il nemico, se mai fosse riuscito ad entrare, sarebbe rimasto disorientato. L'ingresso della zona
archeologica coincide con il primo di quei fossati. Poco più avanti si delinea il secondo, profondo,
dalle pareti verticali ed infine il terzo, vera e propria opera strategica. Quest'ultimo presenta tre piloni
alti e ben squadrati che testimoniano l'esistenza di un ponte Levatoio comunicante con l'area del
mastio. Il lato orientale è percorso da una serie di gallerie comunicanti una delle quali, lunga addirittura
200 m, giungeva fino alla porta a tenaglia (Tripylon), una delle uscite della fortezza. Lungo il lato
occidentale del fossato si aprivano invece dei vani adibiti a deposito per le vettovaglie. Alle spalle si
erge il mastio quadrato, preceduto da un imponente schieramento di cinque torri difensive. Oltre il
mastio si penetra in un recinto con ancora visibili, sulla destra, tre cisterne quadrate. Sulla punta
estrema, si gode di un bel panorama su Siracusa (di fronte) e, a sinistra, sulla piana.

                                            Taormina
Non si può non rimanere affascinati dall'immensa bellezza di questo luogo, quando si visiterà il Teatro
Greco (III a.C), simbolo della città. Immerso tra cipressi e piante di fichi d’india, con la cavea scavata
nella roccia, il Teatro Ellenistico di Taormina, trasformato in arena dai romani offre uno spettacolare
panorama sul mare turchese fin sulle coste della Calabria, sulla città di Siracusa e sulla fumante vetta
dell’Etna. Gli amanti della storia e dell'arte troveranno a Taormina il luogo ideale per saziare la propria
passione.

Entrando in città da porta Messina, si raggiunge il cuore medievale di Taormina. Poco lontano dalla
porta, palazzo Corvaia e la seicentesca chiesa di San Pancrazio, che sorge sui resti di un tempio
greco. Da visitare, poco distante, anche la cavea dell’antico Odeon e la vicina chiesa di Santa Caterina
d’Alessandria. Nelle vicinanze la strada si amplia in piazza IX aprile, terrazza da cui si gode un
ampio panorama, mentre la porta di Mezzo aperta nella seicentesca torre dell’Orologio conduce nel
quartiere medievale di Taormina, dai caratteristici edifici con ornamenti ed elementi architettonici
romanici e gotici. Risalgono invece all’epoca normanna il massiccio palazzo difensivo dei duchi di
Santo Stefano, con elementi gotici, arabi e normanni, e la Badia Vecchia.

Non solo storia, Taormina è caratterizzata anche da una rigogliosa natura come quella dei giardini
pubblici della Villa Comunale. Immancabile una passeggiata lungo Corso Umberto I, la via principale
della città, ideale per un po' di shopping; qui infatti si trovano molti negozi di artigianato che vendono
di tutto: dalle ceramiche ai gioielli, dall’abbigliamento ai souvenir. Per godere di un po' di tranquillità
ci si può addentrare nei pittoreschi vicoli e cortili della parte più vecchia di Taormina.
65° Festival Pucciniano
                                  Torre del Lago (LU)
                                          (2 agosto 2019)

                                AIDA (di G. Verdi)
Ore 18.45 Ritrovo dei Sig.ri partecipanti c/o il Teatro Solvay, e partenza per Torre del Lago; arrivo
e breve tempo a disposizione. Sistemazione in poltroncine di 3° Settore numerate.

Ore 21,15 Inizio dello spettacolo.

A termine spettacolo, ritrovo del Sig.ri partecipanti in luogo convenuto e partenza in Bus per
Rosignano Solvay, con arrivo previsto per le ore 02,00.

Quota individuale di partecipazione: 90,00

Modalità di pagamento:

All’atto dell’iscrizione: 40,00 Euro

La rimanenza entro il 19 luglio 2019

La quota comprende:

  - Viaggio A/R in Bus GT

  - Ingresso in teatro con sistemazione in poltroncine di 3° Settore

  - Assicurazione

La Quota non comprende:

  - Le mance, gli extra e tutto quello non compreso alla voce La Quota Comprende.
Teatro Torre del Lago

Aida - opera in quattro atti di Giuseppe Verdi. Libretto di Antonio Ghislanzoni.

Ismail Pascià, Viceré d'Egitto, commissionò a Giuseppe Verdi un inno da suonare in occasione delle
celebrazioni per l'apertura del Canale di Suez avvenuta nel 1870. L’ Aida fu rappresentata per la prima
volta il 24 dicembre 1871 al Teatro Nazionale del Cairo (inaugurato pochi mesi prima con il Rigoletto).
L'opera ottenne da subito un enorme successo e ancora oggi continua ad essere una delle opere liriche
più famose.

                          Poltroncine 3° Settore Prenotate
Bormio, la Valtellina e St Moritz
                            Bormio (1.255 mt s.l.m.)
                              (25 agosto ÷ 3 settembre 2019)

1° Giorno

Ore 07,20 Ritrovo presso la Sede U.P . via E. Solvay 40, Rosignano S., e partenza in Bus GT; brevi
soste durante il percorso con pranzo in ristorante.
Nel pomeriggio arrivo a Bormio (Hotel Sant Anton 4 Stelle), sistemazione nelle camere, cena e
pernottamento

dal 2° al 9° Giorno
Pensioni complete in Hotel (pranzi in ristorante quando previsto)

Saranno organizzate le seguenti escursioni di ½ giornata:

   -   Livigno
   -   Tirano
   -   Grosio
   -   Santa Caterina Valfurva
   -   Tenuta vinicola con degustazione
   -   Laghi di Cancano con minibus (facoltativo)
   -   Bormio 3000 con funivia (facoltativo)

. . . di un’intera giornata con pranzo in ristorante:

   - St Moritz

N.B. In caso avverse condizioni meteorologiche, le escursioni potranno avere variazioni.

10° giorno
Prima colazione e pranzo in Hotel. Mattinata libera.
Nel primo pomeriggio partenza in Bus e brevi soste durante il percorso.
L’arrivo a Rosignano Solvay è previsto per le ore 20,45.
Quota individuale di partecipazione . . . . . . . .. . .   Euro 790,00
Supplemento camera singola . . . . . . . . . . . . …. . .. Euro   180,00
All’atto dell’iscrizione dovranno essere versati 100,00 Euro

La rimanenza entro e non oltre il 7 agosto 2019

Termine iscrizioni 31 maggio 2019

La Quota comprende:

Viaggio A/R in Bus GT
Sistemazione in ottimo Hotel 4 Stelle, in camere doppie con servizi privati, con trattamento di
pensione completa.
Bevande (acqua e vino) ai pasti principali
Pranzo in ristorante a St Moritz
Pranzo in ristorante durante il viaggio di andata
Escursioni e visite come da programma
Assicurazione viaggio

La Quota non comprende:
Le mance, gli extra in genere, eventuali imposte di soggiorno, ingresso a Musei e/o monumenti,
impianti di risalita (Cabinovie, seggiovie ecc.), le escursioni facoltative e tutto quello non compreso
alla voce “La Quota Comprende”.

N.B. Obbligatorio un documento personale valido per l’espatrio, per l’escursione
a St Moritz (non sono valide per l’espatrio, la carta d’identità elettronica con
rinnovo cartaceo e la carta d’identità cartacea con timbro di rinnovo).

Hotel Sant Anton (4 stelle), di recente realizzazione in tipico stile valtellinese e circondato da prati
e zone verdi, sorge di fronte al Centro Termale e Congressuale di Bormio, vicino al centro storico
e sportivo. Varia la cucina dell'Hotel che riesce a combinare piatti prelibati della cucina della
tradizione valtellinese con piatti tipici della cucina internazionale, tutti abbinati da pregiati vini del
territorio. Pranzo e cena vengono serviti ai tavoli con un ampio buffet di antipasti e verdure. Una
ricca prima colazione a buffet con una grande varietà di prodotti del giorno. Le camere dell’hotel sono
tutte dotate di ogni comfort: servizi privati con doccia idromassaggio, asciugacapelli, TV sat, telefono,
cassaforte, minibar; la maggior parte delle camere sono con balcone e godono di una vista
panoramica. L’hotel dispone anche di camere comunicanti. La struttura dispone di bar, sala giochi e
sala lettura, ascensore, ampio giardino, sala conferenze, Wi-Fi gratuito. A pagamento: centro
benessere dotato di sauna, bagno turco, vasca idromassaggio, percorso Kneipp, docce emozionali.
Bormio
l ricco passato di Contea si respira ancor oggi a Bormio passeggiando nel centro storico immersi tra
le innumerevoli testimonianze del suo glorioso passato. In ognuna delle cinque contrade (o reparti) in
cui è suddivisa Bormio si può ancora ammirare il grande patrimonio artistico frutto di una storia
secolare che rende questa zona unica rispetto alla gran parte delle altre località turistiche montane. Il
liber stratorum, risalente al 1304, rappresenta il più antico documento dello sviluppo urbanistico di
Bormio: a quei tempi due erano le sole grandi aree occupate: quella che oggi corrisponde alla Piazza
del Kuerc e quella attorno alla chiesa di Sant’Antonio nel cuore del reparto Combo. Ancor oggi queste
due zone, perfettamente conservate, offrono la possibilità di godere di innumerevoli scorci tra le case
e gli incantevoli angoli rimasti come un tempo. Numerosi sono anche gli affreschi che, la gran parte
restaurati, adornano le facciate di molte case del centro storico di Bormio così come gli splendidi
portali intagliati nel legno. Nel XIV secolo, periodo in cui era fiorente il commercio e il transito,
Bormio contava ben 32 torri, simbolo della potenza dei casati, la cui quasi totalità sono però andate
distrutte. Rimangono, oltre quella del Kuerc simbolo stesso di Bormio, la Torre degli Alberti, nel cuore
della Via Roma, e quella annessa al Palazzo De Simoni.
LOCALITA'                   Altitudine Distanza in Km
    interessate nel presente programma   (mt s.l.m.)     Bormio

                Bormio                     1.255           0

Funivia Bormio 2000 (***)                  2.000           0
Funivia Bormio Heaven (***)                3.012           0
Grosio                                      656           24
Laghi di Cancano                           1.902          21
Livigno                                    1.816          38
Ospizio Bernina                            2.253          73
P.so Aprica                                1.176          55
Passo del Bernina                          2.330          72
Passo Trepalle                             2.291          29
Pontresina                                 1.805          88
Poschiavo                                              1.014                54
     Santa Caterina Valfurva                                1.730                13
     St Moritz                                              1.822               100
     Tirano                                                  441                 40
     (***) Impianti di Risalita

              Itinerario storico/culturale di Bormio
                             Un itinerario da percorrere a piedi

                  per scoprire gli angoli più caratteristici di Bormio.
Il centro storico di Bormio testimonia ancora oggi lo splendore che in passato questa Contea raggiunse:
l’indipendenza goduta fino all’avvento di Napoleone aveva fatto fiorire l’architettura del contado
rendendo Bormio una cittadina alpina ricca di cultura.

Punto di partenza ideale per un percorso culturale immersi nella storia di Bormio è senz’altro la Piazza
del Kuerc (o Piazza Cavour) dove oltre all’omonima costruzione si possono ammirare la collegiata dei
SS. Gervasio e Protasio e la Torre delle Ore che domina la piazza. La piazza è caratterizzata dalla
particolarità di essere in salita ed è racchiusa tra le facciate di antichi e imponenti palazzi, recentemente
restaurati, che un tempo appartenevano alla nobiltà bormina. Questo complesso di edifici, che
odiernamente delimitano il lato ovest di Piazza Cavour, prende anche il nome di Coperto Vecchio: tali
palazzi sono conosciuti con tale appellativo (o anche come Coperto di sotto) allorché, nel XIV secolo,
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