Orientamento ai risultati - Guida a prassi innovative EQUABENCH
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11 EQUABENCH Benchmarking dell’eccellenza in Europa Orientamento ai risultati Guida a prassi innovative
2 Orientamento ai risultati - Guida a prassi innovative Sommario 1. Background del progetto EQUABENCH 2. I partner nel progetto 3. Orientamento ai risultati – Il concetto 4. Prassi innovative 4.1 Fattori chiave per una ben riuscita implementazione delle Balanced Score Cards (il Modello BSC in una organizzazione CFP), Centro Studi Opera Don Calabria 4.2 Un servizio per l’accesso al lavoro orientato ai risultati, Centro Studi Opera Don Calabria 4.3 La diffusione della Balanced Scorecards come sistema di gestione della performance, Cedar 4.4 La matrice obiettivi come strumento più alto per la pianificazione e il controllo di una impresa, Josefsheim Bigge 4.5 In che maniera i risultati influenzano la pianificazione strategica, National Learning Network 4.6 Il modello “qualità di vita” come strumento per la valutazione dei risultati, CRPG 4.7 Come migliorare i risultati nella Formazione Professionale: un approccio di Gestione del Caso con la collaborazione dei datori di lavoro, University Rehabilitation Institute, Repubblica di Slovenia 4.8 Un approccio filosofico alla misurazione e anticipazione dei bisogni e delle aspettative degli stakeholder, in particolar modo del cliente, Pluryn
3 EQUABENCH - Benchmarking dell’eccellenza in Europa 1. Background del progetto EQUABENCH Nell’ottobre 2008 otto organizzazioni operanti nel campo dell’educazione e formazione professionale (EFP), con alle spalle una provata storia nel settore dell’innovazione e del “miglioramento permanente”, si misero insieme per dar vita al progetto EQUABENCH . I partner, provenienti dall’Italia, dalla Slovenia, dall’Irlanda del Nord, dalla Repubblica Irlandese, dal Belgio, dalla Germania, dal Portogallo e dall’Olanda seguiranno un programma biennale di condivisione dell’expertise e delle buone prassi attraverso laboratori, attività di benchmarking e eventi a scopo di disseminazione. EQUABENCH consoliderà un network di organizzazioni EFP a livello europeo, agevolando così l’import export di buone prassi, con l’obiettivo di migliorare la qualità della formazione per le persone con disabilità o con svantaggi di altro tipo. Ciascun membro del network potrà importare e applicare nella propria organizzazione almeno uno tra gli aspetti innovativi di buone prassi. EQUABENCH identificherà e adatterà le prassi qualitativamente valide dei membri del network, dalle quali nasceranno sei Guide a prassi innovative strutturate seguendo i Concetti Fondamentali di Eccellenza della EFQM (Fondazione Europea per la Gestione della Qualità). Le Guide saranno disponibili gratuitamente presso tutte le organizzazioni EFP in tutta Europa. Questa è la quinta guida prodotta da EQUBENCH, il cui argomento è “Orientamento ai risultati ”. Altre Guide di questa serie tratteranno i seguenti argomenti: Leadership e costanza di obiettivo L’approccio centrato sul cliente La gestione per processi e fatti Sviluppo e coinvolgimento delle risorse umane Apprendimento permanente, innovazione e miglioramento Così EQUABENCH; con questo lavoro, faciliterà la strada a tutte le organizzazioni EFP europee per un sicuro raggiungimento di obiettivi di qualità attraverso sistemi “focalizzati sull’azienda” e orientati ai risultati, nella ricerca di uno standard di qualità riconosciuto a livello internazionale. EQUABENCH è supportato dal programma europeo Leonardo “Transfer of innovation – Trasferimento dell’Innovazione” attraverso l’Agenzia Nazionale del Regno Unito Ecotec.
4 Orientamento ai risultati - Guida a prassi innovative 2. I partner nel progetto The Cedar Foundation 31 Ulsterville Avenue Belfast BT9 7AS Irlanda del Nord Telefono: +44 28 90 666188 Email: s.maguire@cedar-foundation.org Sito web: www.cedar-foundation.org Persona da contattare: Stella Maguire, Capo dello Sviluppo dell’Organizzazione e dei Servizi La Cedar Foundation, nata nel 1941, è una organizzazione di volontariato leader nel campo dei servizi per le persone con disabilità in tutta l’Irlanda del Nord. Ha uno staff di oltre 250 dipendenti e soddisfa una clientela di più di 1600 unità all’anno. I suoi servizi sono raggruppati in 4 aree di intervento: formazione, traumi cranici, bambini e giovani, opzioni di vita. Questa associazione ha una vasta esperienza nella conduzione di progetti europei, compresi i progetti Leonardo. Ha anche un alto grado di expertise e di competenza professionale su vasta scala per quanto riguarda l’eccellenza aziendale, la garanzia della qualità e gli sviluppi innovativi. L’organizzazione è investitore del programma televisivo americano People Champion, è stata insignita dell’ISO 9001 2008 per tutte le sue aree di intervento e nel 2007 ha ricevuto l’European Excellence Award e uno speciale riconoscimento per la valutazione dell’approccio centrato sul cliente secondo il Modello di Eccellenza della EFQM European Platform for Rehabilitation 15, Rue de Spa 1000 Brussels Belgio Telefono: + 32 2 736 54 44 Email: jana.kukuckova@epr.eu Sito web: www.epr.eu Persona da contattare: Jana Kukuckova, Coordinatrice EQUASS La Piattaforma Europea per la Riabilitazione (EPR) è un network di provider europei leader nel campo dei servizi di riabilitazione per le persone con disabilità e per altri gruppi con svantaggi diversi. Le organizzazioni membri della piattaforma sono ONG no profit con una grande influenza nei rispettivi Paesi grazie all’alta qualità dei loro servizi e alla cura che applicano nella ricerca di pari opportunità per la loro clientela. L’EPR si pregia di rappresentare la miglior prassi nel settore della riabilitazione a livello europeo, missione che ha perseguito negli anni attraverso un importante azione di partnership, le sue attività di gestione della conoscenza, e le migliaia di figure professionali che operano nelle organizzazioni membri di questo network. Si tratta di 28 organizzazioni appartenenti a 17 paesi europei (dati 2009). Grazie al ruolo chiave che svolge nello scenario europeo, la EPR garantirà alle attività di EQUABENCH una vasta disseminazione e sicuramente saprà trasformare i risultati del progetto in prodotti sostenibili, dai quali la clientela di tutta Europa potrà trarre giovamento.
5 EQUABENCH - Benchmarking dell’eccellenza in Europa Josefsheim gGmbH Heinrich Sommer-Straße13 59939 Olsberg Germania Telefono: +49 (0) 2962 800-469 Email: m.kuenemund@josefsheim-bigge.de Sito web: www.josefsheim-bigge.de Persona da contattare: Martin Künemund, Project Manager Corporate Development Il Josefsheim Bigge offre servizi nel campo della riabilitazione per le persone con disabilità fisiche. Al momento circa 770 persone usufruiscono di questi servizi, che coprono una gamma di interventi indipendenti dall’età dei gruppi target e spaziano nell’area dei servizi residenziali per minori, giovani e adulti, compreso un kindergarten speciale, un centro per la formazione professionale e un laboratorio protetto. I formatori del centro per la formazione professionale collaborano strettamente con la scuola professionale collegata, con la scuola residenziale e con i servizi speciali (integrazione sociale e psicologica, servizi medici). Il loro scopo è supportare i giovani a livello individuale e inserirli nel mercato del lavoro. Il servizio per l’integrazione assiste e accompagna i giovani diplomati nella ricerca di un lavoro. Il Josefsheim Bigge è stato il primo istituto tedesco per la riabilitazione a guadagnare il riconoscimento di Eccellenza EQUASS nel 2006. La sua gestione della qualità si basa sul modello della EFQM. Il Josefsheim ha una pluriennale esperienza in progetti e cooperazioni a livello europeo. National Learning Network Roslyn Park Sandymount Dublin 4 Irlanda Telefono: +353 1 2057276 Email: david.muldoon@nln.ie Sito web: www.rehab.ie Persona da contattare: David Muldoon, Capo Accreditamento, Standard & Supporto Il National Learning Network è una divisione del Rehab Group che fornisce servizi nel campo della formazione professionale e evolutiva a persone con disabilità e altre forme di svantaggio in 50 località nella Repubblica Irlandese. Si tratta di una gamma di servizi in centri, per il lavoro, a casa e a scuola o al college, di cui usufruiscono ogni anno circa 4500 persone. Lo staff è formato da 650 elementi. Tutti i programmi di formazione sono conformi agli standard di qualità nazionali e sottoposti a valutazione interna ed esterna. Il National Learning Network ha ricevuto il riconoscimento di Eccellenza EFQM, il riconoscimento di Eccellenza EQUASS (qualità europea nei servizi sociali) e il riconoscimento Excellence through People (Gold Standard) ed ha alle spalle una lunga storia di attivo coinvolgimento in azioni e progetti a livello europeo.
6 Orientamento ai risultati - Guida a prassi innovative Centro Studi Opera Don Calabria Viale Don Calabria 13 Cap 44100 Ferrara Italia Telefono: +39 0532 741515 Email: sarti@cittadelragazzo.it Sito web: www.centrodoncalabria.it Persona da contattare: Giuseppe Sarti, Coordinatore L’Associazione Centro Studi Opera Don Calabria fu fondata nel 1994; la sede nazionale, che si trova a Verona, coordina tutte le attività a livello europeo, nazionale e regionale. Ha ottenuto il riconoscimento di Centro Nazionale per la Formazione Professionale (legge 40 del 1987) ed il riconoscimento di istituto privato per la Formazione Professionale dalle Regioni Veneto, Emilia Romagna e Sicilia. E’ inoltre iscritta all’anagrafe dell’Ufficio Nazionale Italiano per la Ricerca. Si occupa infatti anche di ricerca, promozione e coordinamento di attività sociali, indirizzate soprattutto alle persone svantaggiate. Sviluppa attività nel campo della formazione professionale, principalmente per persone svantaggiate, e fornisce supporto per il reinserimento lavorativo e il mantenimento del posto di lavoro. Svolge anche azioni nei settori della giustizia minorile, per i minori stranieri, gli istituti di correzione, le carceri e come mediatore nei processi di riabilitazione. Pluryn Arbeid Nijmeegsebaan 9 6561 KE Groesbeek Olanda Telefono: +31610914930 Email: bgrimbergen@pluryn.nl Sito web: www.pluryn.nl Persona da contattare: Birgit Grimbergen, Quality Professional Il settore principe in cui opera il Pluryn Arbeid è quello della qualificazione/educazione, ma l’obiettivo principale è comunque l’inserimento lavorativo. Scopo dell’organizzazione è (re)integrare le persone disabili lontane dal mercato del lavoro. I servizi offerti sono: presa in carico, valutazione dei bisogni e scelta della carriera, formazione job oriented, educazione professionale, azioni di supporto per il raggiungimento delle abilità sociali, supporto psicologico e counselling, formazione per l’empowerment, supporto per la vita indipendente (assistenza domestica), supporto nei percorsi educativi tradizionali, esperienze lavorative in simulazioni aziendali e in aziende vere e proprie, ricerca di lavoro, inserimento lavorativo e coaching lavorativo. Il Pluryn ha 50 dipendenti che lavorano nelle sue tre sedi: Groesbeek, Groningen e Hoensbroek..I prodotti offerti spaziano in una gamma vasta e articolata: alcuni sono disponibili in tutte e tre le sedi, altri sono specifici di una sede o dell’altra. Il Pluryn vanta un riconoscimento di qualità nazionale (Blik op Werk) e uno internazionale (EQRM). Un suo prodotto particolare è lo strumento per l’empowerment sia dei clienti che dello staff.
7 EQUABENCH - Benchmarking dell’eccellenza in Europa CRPG – Centro de Reabilitação Profissional de Gaia Avenida João Paulo II, 4410-406 Arcozelo, Vila Nova de Gaia, Portogallo Telefono: +351227537705 Email: antonio.rilho@crpg.pt Sito web: www.crpg.pt Persona da contattare: António Rilho, Quality Professional La mission del CRPG è fornire servizi di riabilitazione integrati ed individuali di pregio e di alta qualità, secondo i bisogni e le aspettative della clientela, sempre alla ricerca del massimo grado di soddisfazione da parte degli stakeholder, perseguito attraverso miglioramento e innovazione permanenti. Il suo obiettivo principale è l’inclusione sociale delle persone con disabilità, per perseguire il quale implementa piani di riabilitazione globale individuali, che si basano su interventi bio-psico-sociali, e fornisce servizi di consulenza a datori di lavoro, aziende, ospedali, compagnie di assicurazione e altri partner sociali. Vanta più di 1500 clienti all’anno, e fornisce circa 3067 servizi, soprattutto nel campo della formazione professionale. Il CRPG ha ricevuto il riconoscimento della EQRM e ha partecipato allo sviluppo sia della EQRM che dell’EQUASS. Slovenije za rehabilitacijo Linhartova 51, 1000 Ljubljana Slovenia Telefono: +386 1 4758176 Email: jurij.svajger@ir-rs.si Sito web: www.ir-rs.si Persona da contattare: Jurij Svajger, Direttore amministrativo Clinica Ospedaliera per la Fisiatria e la Riabilitazione Questo Istituto per la Riabilitazione della Repubblica Slovena è la principale organizzazione per la riabilitazione nel Paese ed implementa programmi di riabilitazione complessa per persone con disabilità fisica, programmi di ricerca e programmi educativi nel campo della riabilitazione. Le sue attività possono essere raggruppate come segue: Riabilitazione e Cura; Ricerca; Educazione e Settore Amministrativo. Il Centro di Riabilitazione Professionale (CPR) è uno dei servizi di riabilitazione offerti nel settore Riabilitazione e Cura. Il CPR fu fondato nel 1948 come parte dell’Istituto per la Riabilitazione. E’ una istituzione centrale in Slovenia nell’ambito della riabilitazione professionale e dell’inserimento lavorativo di persone con disabilità fisiche. Il suo scopo è sviluppare le abilità e le capacità dei clienti fino a metterli in grado di trovare e mantenere un lavoro e progredire nel loro percorso lavorativo.
8 Orientamento ai risultati - Guida a prassi innovative 3 Orientamento ai risultati Il concetto L’eccellenza è raggiungere risultati che soddisfino pienamente tutti gli stake- holder dell’organizzazione. Come mettere in pratica il concetto In questo mondo moderno in continuo cambiamento sono eccellenti quelle organizzazioni che sanno essere agili, flessibili e che rispondono con tempismo, giacché i bisogni e le aspettative degli stakeholder mutano, spesso frequentemente e in maniera assai veloce. Le organizzazioni eccellenti sanno misurare e anticipare i bisogni e le aspettative dei propri stakeholder, monitorano le loro esperienze e percezioni, e monitarono e rivedono le performance di altre organizzazioni. Sanno trarre informazioni sia dagli stakeholder del momento che da quelli che potrebbero diventarlo in futuro, informazioni finalizzate a mettere a punto, rivedere e implementare la politica, le strategie, gli obiettivi, i target, le misure e le pianificazioni, a breve, medio e lungo termine. Le informazioni raccolte aiutano anche l’organizzazione a sviluppare e conseguire una serie equilibrata di risultati per gli stakeholder. I benefici Valore aggiunto per gli stakeholder. Successo sostenibile per tutti gli stakeholder. Comprensione delle richieste di performance presenti e future per raggiungere i target. Allineamento e focus trasversali a tutta l’organizzazione. Stakeholder altamente soddisfatti. 4
EQUABENCH - Benchmarking dell’eccellenza in Europa 9 4. Prassi innovative 4.1 Fattori chiave per una ben riuscita implementazione delle Balanced Score Cards (il Modello BSC in una organizzazione CFP), Centro Studi Opera Don Calabria Il Modello BSC è uno strumento che facilita una efficace gestione delle organizzazioni orientate ai risultati. Questo paragrafo evidenzia gli elementi del Modello che si diversificano nelle sue applicazioni nelle organizzazioni CFP e fornisce consigli su come intensificare l’impatto del Modello nel settore delle organizzazioni CFP. Missione, Gestione, Supporto Il BSC è un sistema strategico di gestione che traduce la mission e la strategia di una organizzazione in obiettivi e misure tangibili. Il Modello BSC richiede l’identificazione di driver di performance. Poi bisogna agire sulle leve, per raggiungere il risultato finale. Il Modello BSC suggerisce di vedere l’organizzazione da prospettive diverse invece che da una esclusiva prospettiva economica, per monitorare i fattori chiave di successo da un punto di vista “bilanciato”, per garantire la realizzazione della mission. Tra queste prospettive diverse ci sono gli stakeholder, i processi, l’apprendimento e la crescita. Comunque aver successo significa essere efficienti ed efficaci, in una parola ottenere risultati ad un costo inferiore. Quali sono i fattori particolarmente importanti quando nelle organizzazioni CFP applichiamo il Modello BSC? Le organizzazioni CFP combattono per raggiungere risultati in relazione alla loro mission, non per ottenere performance economiche più alte. Perciò dovrebbe venir naturale applicare l’approccio proposto dal Modello BSC, sebbene la prospettiva economica sia ancora altamente enfatizzata. La forza dei valori che reggono una organizzazione CFP può stemperare questa prospettiva esclusivamente economica e condurre ad un approccio più consono al Modello BSC. Il Modello BSC consiste nel migliorare la performance. Per migliorare la performance, bisogna imparare a misurarla. Nel caso delle organizzazioni CFP gli obiettivi sono difficili da definire in maniera quantitativa. Per esempio Don Calabria, il fondatore dell’omonimo Centro, voleva aiutare gli altri in difficoltà, specialmente i giovani svantaggiati e socialmente emarginati. Secondo lui il modo migliore per farlo era fornire a questi giovani una educazione e un lavoro. La realizzazione della sua visione portò col tempo allo sviluppo di una organizzazione: il Centro Don Calabria. Comunque definire gli obiettivi dell’inclusione sociale in maniera che possano essere misurati è una sfida gestionale importante. Le organizzazioni CFP forniscono servizi, non prodotti. Quando si pensa all’approccio ai bisogni o al mercato, si devono considerare le cosiddette quattro P: Product, Price, Place and Promotion (Prodotto, Prezzo, Posto, Promozione). Quando si forniscono servizi invece che prodotti bisogna considerare almeno 3 P in più: Processes, Physical Evidence, People (Processi, Evidenza fisica, Risorse Umane). Gestire commercialmente una organizzazione basata su servizi è diverso che gestire commercialmente una organizzazione basata su prodotti. Tra le differenze: Ciò che l’utente o l’acquirente riceve o acquista non è tangibile E’ difficile fare comparazioni sulla qualità di simili servizi L’utente può non apprezzare appieno i servizi se non ha un buon benchmark per la comparazione L’utente o l’acquirente non possono restituire il servizio.
10 Orientamento ai risultati - Guida a prassi innovative Questo fa sì che si debba enfatizzare l’importanza di misurare la performance. Le organizzazioni CFP dovrebbero identificare i processi che agevolano questa misurazione. Il livello di soddisfazione e di formazione personale riveste anch’esso una particolare importanza, e il ruolo che uno staff competente e soddisfatto ha nel fornire servizi soddisfacenti è anch’esso elemento degno di attenzione. Le organizzazioni operano oggi in un ambiente organizzativo in continuo cambiamento, molto spesso con discontinuità. L’unica maniera efficace per creare una organizzazione che sia flessibile abbastanza per adattarsi ai cambiamenti dei fattori esterni, almeno con la stessa velocità con la quale essi avvengono, è la gestione delle risorse umane. Perciò quando si costruisce un Modello BSC si dovrebbe porre particolare attenzione a questo processo. Quali potrebbero essere per il Centro Don Calabria le opportunità per applicare le Balanced Score Cards? L’implementazione del Modello BSC richiede una strategia chiara che potrebbe essere realizzata in singole aree dell’organizzazione e cioè: Formazione professionale Riabilitazione Area sociale Attività sportive Questo Modello potrebbe essere utile per introdurre un approccio di processo e sistemi di gestione della qualità, giacché l’implementazione e la gestione delle BSC richiede di identificare e focalizzare processi interni che sono fondamentali per il raggiungimento dei risultati e per l’implementazione della strategia. Il Modello BSC richiede inoltre l’identificazione di obiettivi e di indicatori chiave di performance che consentano la misurazione e il monitoraggio delle componenti. Questo approccio implica un cambiamento culturale nell’organizzazione. Mantenendo l’osservanza delle quattro aree su cui lavora il Centro Don Calabria, il Modello BSC potrebbe essere applicato a livello di singole aree o di unità perfino più piccole, come può essere ad esempio l’area della formazione professionale per adulti. Quali sono le regole per tenere il passo con i miglioramenti nell’implementazione del Modello? Definire un’area (o unità) dell’organizzazione dove si vuole usare il Modello come strumento gestionale Considerarlo prioritario Semplificarlo Lavorare sulle iniziative che devono essere portate a termine e una volta concretizza- te queste iniziative identificare gli strumenti per misurarle Lavorare con personale che comprende la necessità del cambiamento ed è favorevole ad intraprendere la sfida Mantenerlo informale, non c’è bisogno di formalizzarlo a meno che non si raggiungano risultati argomentabili Creare la cultura della qualità e cominciare a introdurre elementi del sistema di gestione della qualità Costruire e implementare il “provarlo per migliorarlo” Usarlo come strumento di comunicazione Monitorare le competenze dello staff per pianificare e fornire la formazione appropriata Monitorare la soddisfazione dello staff Sviluppare un programma di valutazione e promozione del personale Di solito le organizzazioni impiegano dai 2 ai 3 anni per implementare il Modello BSC come strumento gestionale. E’ infatti questo il lasso di tempo necessario per delineare, costruire e implementare l’intero Modello. Perciò investite tempo nelle singole fasi di applicazione del Modello. Per esempio: fate formazione per ridurre la resistenza al cambiamento monitorate e fornite un feedback allo sviluppo delle attività comparate i risultati ottenuti con quelli pianificati verificate se ci sono cambiamenti nell’ambiente aziendale (apprendimento a circuito sem- plice e a circuito doppio).
EQUABENCH - Benchmarking dell’eccellenza in Europa 11 4.2 Un servizio per l’ accesso al lavoro orientato ai risultati, Centro Studi Opera Don Calabria 1 MEDIALABOR Medialabor, fondato nel 2000, è un servizio di accesso al lavoro nell’ambito dell’Area della Formazione Professionale del Centro Don Calabria. Esso collabora con le altre aree del Centro, l’Area Riabilitativa e l’Area Sociale, secondo un approccio olistico. La mission è aumentare l’autonomia occupazionale, personale e sociale di persone svantaggiate, persone con disabilità in particolare, e aumentare il loro inserimento sociale. Tra gli aspetti chiave del servizio: 4 case manager per l’accesso al lavoro di persone con disabilità 5 case manager per l’accesso al lavoro di persone svantaggiate 3 esperti nella gestione della disabilità il 43% di inserimenti lavorativi di persone disabili sul normale mercato del la voro 450 aziende I principi guida di Medialabor sono: La capacità di comprensione : l’attenzione ai bisogni globali dell’essere umano L’approccio personalizzato (la persona è al centro) L’ approccio di rete Il benchmarking europeo e internazionale EQUABENCH BENCHMARKING EUROPEAN EXCELLENCE MEDIALABOR
12 Orientamento ai risultati - Guida a prassi innovative 2 UN APPROCCIO ORIENTATO AI RISULTATI Una parte dell’approccio al cliente orientato ai risultati è consistita nella definizione di processi e procedure, come spiegato nella tabella seguente: PROCESSIPPPROCESSI PROP PROCEDURE SP01 Gestione dei reclami P1.1 Gestione dei reclami SP02 Accesso al lavoro P2.1 Presa in carico P2.2 Valutazione dei bisogni P2.3 Identificazione con l’azienda P2.4 Accordo di programma P2.5 Esperienza lavorativa P2.6 Consulenza per l’assunzione SP03 Monitoraggio inserimenti lavorativi P3.1 Monitoraggio dell’esperienza lavorativa in progress SP04 Controllo della soddisfazione P4.1 Questionario per gli utenti P4.2 Questionario per le aziende P4.3 Questionario per il personale SP05 Consulenza agli utenti P5.1 Consulenza agli utenti P5.2 Consulenza agli utenti TBI (traumatizzati cranici) SP06 Reinserimento lavorativo P6.1 Reinserimento lavorativo traumatizzati (specialmente traumatizzati cranici) cranici SP07 Gestione della disabilità P7.1 Gestione della disabilità SP08 Formazione del personale P8.1 Formazione del personale SP09 Revisione del management P9.1 Revisione del management
13 EQUABENCH - Benchmarking dell’eccellenza in Europa OBIETTIVI 2009 INDICI 2009 RISULTATI 2009 RISULTATI 2008 Nuovi piani per 70 53 59 l’inserimento lavorativo Percentuale di 42% 37% 42% occupazione Nuove compagnie 41 30 41 Numero di 617 496 617 trattamenti riabilitativi per accesso al lavoro Riconoscimento Ottenere un Accreditamento La richiesta di pubblico di accreditamento regionale accreditamento non Medialabor regionale di raggiunto nel ha avuto successo Medialabor come giugno 2009 Servizio di Accesso al lavoro Progetti per la 4 progetti 3 progetti 2 progetti gestione della disabilità Definizione di una Definire una Una procedura collaborazione con procedura di comune nel l’area della collaborazione tra campo della Formazione Medialabor e il Gestione dei Continua Servizio di progetto ESF (del Formazione Fondo Sociale Continua Europeo) è stata definita in novembre Gli obiettivi sono definiti su basi annuali. RIASSUNTO DEL PROCESSO DI REVISIONE Ogni sei mesi c’è un processo di revisione con il top management per definire azioni correttive sulla base di: una valutazione obiettiva i risultati del questionario sulla soddisfazione del cliente ESEMPI DI ATTIVITA’ DI MIGLIORAMENTO PROGETTO DI AUTO AIUTO Come risultato dell’analisi dei dati sul collocamento lavorativo di persone con disabilità sono stati identificati alcuni punti: una bassa percentuale di collocamento per quanto riguarda le persone con problemi di natura psichiatrica difficoltà di mantenere il posto di lavoro da parte di persone con problemi di natura psichiatrica In linea con il nostro approccio di rete abbiamo definito una partnership con una associazione di Auto Aiuto (secondo il metodo dell’Auto Aiuto i clienti sono i principali protagonisti del proprio processo di riabilitazione). Abbiamo anche definito più chiaramente i ruoli dei partner: Medialabor: Orientamento al lavoro e guidance Associazione di Auto Aiuto: Aspetti terapeutico/farmacologici, housing, tempo libero.
14 Orientamento ai risultati - Guida a prassi innovative Risultati: Informazioni aggiornate fra i partner per quello che riguarda il benessere psicologico Connessione tra la performance lavorativa e gli altri aspetti della vita Prevenzione Una percentuale di collocamento lavorativo più alta Una più alta percentuale di mantenimento del posto di lavoro PROGETTI PER LA GESTIONE DELLA DISABILITA’ Attraverso l’analisi dei dati sulla soddisfazione delle aziende si è potuto identificare il bisogno di migliorare le abilità delle aziende nel gestire dipendenti svantaggiati (non soltanto dipendenti disabili). Pertanto nel 2005 abbiamo aggiornato le nostre conoscenze e competenze per quanto riguarda la gestione della disabilità secondo una dimensione europea e internazionale: Certificato di Coordinatore del Ritorno al Lavoro accreditato presso L’Istituto Nazionale di Gestione della Disabilità e di Ricerca in Canada nel 2005 Diploma post laurea in Trust Counselling presso la Facoltà di Giurisprudenza di Verona, nel 2008 Benchmarking con la Piattaforma Europea ATTIVITA’ PER LA GESTIONE DELLA DISABILITA’ BASATE SULLE AZIENDE Analisi dei bisogni e delle caratteristiche delle aziende Analisi dei bisogni dei dipendenti (questionario sul benessere) Sessioni di formazione su argomenti connessi al benessere, indirizzati a manager e dipendenti sul lavoro, ecc.) Sessioni di formazione sulla disabilità, sulla capacità di guidare gruppi, sulle abilità di comunicazione Pubblicazione informativa sul benessere e la prevenzione Analisi di lavori a rischio Corsi di “ritorno allo studio” per i dipendenti interessati Case management per i dipendenti svantaggiati Collaborazione con 4 aziende: Una azienda di servizi pubblici di Verona (progetto di 5 anni) Una compagnia farmaceutica di Milano (progetto di 2 anni) La Municipalità di Verona (progetto di 2 anni) Una importante Banca Nazionale (progetto di 4 anni)
15 EQUABENCH - Benchmarking dell’eccellenza in Europa 4.3 La diffusione della Balanced Scorecards come sistema di gestione della performance, Cedar Nell’arco di 15 anni la Cedar Foundation ha sviluppato un sistema di gestione della performance attraverso l’uso efficace delle Balanced Scorecards. Un approccio che si integra con la spinta della Cedar a sviluppare e fornire servizi di qualità, per raggiungere la sua visione di una società che contempli la completa inclusione sociale di adulti e bambini con disabilità, cittadini a pieno titolo. Un aspetto centrale di questa visione è la chiarezza sui risultati che l’organizzazione intende raggiungere nell’ambito di ciascuna area di servizi, risultati che devono essere allineati con la visione e la mission dell’organizzazione. Il credo che ispira questa idea è che “ciò che viene misurato viene fatto” e che misurazioni e target giusti possono fornire chiarezza su che cosa è che fa il successo dell’ organizzazione. La definizione e la misurazione dei risultati viene suddivisa alla Cedar in 3 aree specifiche: Risultati chiave di performance di alto livello (a livello di Organizzazione) Indicatori chiave di performance a livello di servizi (sia Principali che Secondari) Indicatori chiave di performance generici (per tutta l’organizzazione, ma a livello di servizi) Tra gli esempi di risultati chiave di performance a livello di organizzazione ricordiamo: Il numero di persone con disabilità servite dall’organizzazione Il livello di soddisfazione del cliente per i servizi ricevuti Il numero di servizi forniti per soddisfare i bisogni di persone con disabilità nell’Irlanda del Nord Per anni l’organizzazione ha mantenuto un alto livello di performance in queste aree, raggiungendo il maggior numero possibile di persone con disabilità a cui ha fornito servizi con un alto livello di soddisfazione dei clienti. Indicatore chiave di performance: la soddisfazione del cliente Gli indicatori chiave di performance a livello di servizi si suddividono in Principali e Secondari. Per esempio nell’ambito dei nostri servizi di Formazione e per i Traumatizzati cranici un Indicatore Principale comprende gli esiti positivi raggiunti dalle persone che lasciano il servizio, come il progredire nel lavoro o una formazione ulteriore. Tra gli indicatori Secondari il numero di ore di formazione, l’occupazione e le qualifiche ottenute. Tra gli indicatori di performance generici ci sono: l’assenteismo del personale, la soddisfazione del personale, il turnover economico, la soddisfazione degli acquirenti, la performance ambientale, il numero di volontari impiegati. Questi indicatori vengono misurati trasversalmente all’organizzazione a livello di servizi. Usando il Modello di Eccellenza Aziendale l’organizzazione ha suddiviso i risultati che intende raggiungere: clienti, risorse umane, tessuto sociale e risultati chiave di performance.
16 Orientamento ai risultati - Guida a prassi innovative Le misurazioni sui clienti comprendono la soddisfazione degli utenti, i risultati mantenuti, la richiesta dei clienti, i reclami, il feedback dai clienti interni. Le misurazioni sulle risorse umane comprendono la soddisfazione del personale, il livello di investimento in formazione e sviluppo, l’assenteismo del personale, il suo coinvolgimento in attività per il miglioramento, l’innalzamento di indennità e provvidenze. Le misurazioni sul tessuto sociale comprendono la percezione dei servizi, il numero di volontari, il numero di misure ambientali in atto. Tra le misurazioni sui risultati chiave di performance: il livello di crescita e di espansione del servizio, il riuscire ad assicurarsi fondi in un mercato competitivo e il miglioramento delle risorse tecnologiche. La misurazione, il perseguimento e la gestione dei risultati si ottengono con l’uso di una Balanced Scorecard e del Sistema Semaforo. Insieme costituiscono un efficace sistema di riferimento dati e di risposta gestionale per essere sicuri che le misurazioni vengano distribuite e che i target vengano raggiunti. La distribuzione del sistema viene raggiunta con la cascata e l’aggregazione delle misurazioni e dei target, il livello dei servizi viene perseguito attraverso revisioni del management trimestrali e una revisione degli Indicatori chiave di performance a livello aziendale ogni due mesi, effettuate dal team dei manager senior. Il sistema assicura una forte cascata tra obiettivi, target e misurazioni ad alto livello nell’ambito della Scorecard a livello di Organizzazione e delle Scorecards a livello di Servizi e infine nelle Scorecards individuali (piani di lavoro). Per contro, il sistema facilita l’aggregazione dei risultati individuali raggiunti. Questi vengono inseriti nelle Scorecards a livello di Servizi ed infine allineati con i risultati ad alto livello dell’Organizzazione. La Cedar ha sperimentato che la misurazione e il posizionamento dei target da soli sono insufficienti; occorre invece anche un efficace sistema per essere sicuri che: Le misurazioni e i target siano attuali e validi I risultati vengano rivisti sistematicamente Ci siano azioni di follow up qualora i target non vengano raggiunti Le misurazioni e i target siano rivisti quando serve. Gli indicatori chiave di performance aziendali, definiti dai manager senior LEGENDA (da sin. a dx.) Refine and innovate = Rifinire ed innovare Cascade = Cascata Strategic plan = Piano strategico Organizational scorecard = Scorecard a livello di organizzazione Service or separtmental scorecard = Scorecard a livello di servizi o di reparti Staff Work Plans = Piani di lavoro dello staff Aggregation = Aggregazione Review and assess measures and results = Rivedere e valutare misurazioni e risultati
EQUABENCH - Benchmarking dell’eccellenza in Europa 1717 Il sistema è studiato per garantire aggiustamenti in progress e per portare innovazione. L’esperienza nell’ambito della Cedar Foundation ha indicato i seguenti punti chiave: è essenziale ottenere la misurazione giusta all’inizio, ma bisogna essere preparati a cercare misurazioni alternative sugli obiettivi chiave; tutti gli obiettivi dovrebbero essere SMART e ci dovrebbe essere un fondamento logico chiaro in relazione al target individuale, come la performance storica; dove possibile, il target dovrebbe essere definito chiaramente in cifre, per esempio in percentuali; il benchmarking deve essere una attività integrativa per fornire target estesi. In generale la Cedar ha riscontrato che l’applicazione della Scorecards permette un’ efficiente gestione della performance e consente di esser sicuri di misurare e posizionare i target a seconda degli obiettivi chiave in maniera appropriata. Questo approccio contribuisce a render chiare le aspettative su ciò che si può raggiungere a seconda degli obiettivi, facilita la pianificazione, l’implementazione e la valutazione e promuove la responsabilità e la trasparenza. Soprattutto esso permette di porre in maniera realistica target di sfida per il miglioramento e l’innovazione.
18 Orientamento ai risultati - Guida a prassi innovative 4.4 La matrice obiettivi come strumento più alto per la pianificazione e il controllo di una impresa, Josefsheim Bigge 1. La situazione attuale e il motivo per cui al Josefheim Bigge si è sviluppata la matrice obiettivi “Solo chi conosce l’obiettivo troverà la via”. Questo proverbio del filosofo cinese Laozi (VI secolo a.C.) indica quanto siano importanti obbiettivi chiari e formulati con precisione. In passato gli obiettivi del Josefsheim non erano trasparenti e comprensibili per tutti i dipendenti. Non c’era un sistema per individuare e porre i target, in maniera da rendere gli obiettivi della società a disposizione di tutti e comprensibili per tutti. La strategia dei manager dei singoli settori del Josefheim era applicabile alla loro specifica area di responsabilità. Al di là degli obiettivi dei singoli settori, c’era spesso confusione, o, comunque, una sensazione di incertezza. Nel quadro dello sviluppo di una strategia e di un obiettivo aziendale venne espresso il desiderio di un cambiamento che conducesse a uno stile di pensiero maggiormente olistico. L’intento era quello di allargare le maglie della struttura aziendale e orientarsi in futuro con maggiore attenzione sui contenuti degli obiettivi. Furono scritte successivamente delle linee guida che spinsero a porre l’attenzione sull’autodeterminazione delle persone con disabilità (cioè sul concetto di empowerment). Il processo di pianificazione orientato al futuro richiede al sistema una struttura flessibile e passibile di aggiustamenti. La presa in carico non deve basarsi sul sistema, ma piuttosto sul singolo individuo. Le linee guida “Da oggetto a soggetto” esprimono questa pedagogia alla quale il Josefsheim aspira. Mancava comunque al Josefsheim Bigge uno strumento con il quale definire chiaramente gli obiettivi prefissati per l’intera organizzazione, dar loro forma e strutturarli, porre le dovute scadenze e definirne le responsabilità. Occorreva sviluppare uno strumento in grado di riconoscere i possibili problemi esistenti per mezzo di target e reali comparazioni e in grado di lavorare sulle possibili soluzioni. Inoltre lo strumento avrebbe dovuto coordinare le diverse attività dentro e fuori il Josefsheim e fornire un orientamento per assistere i dipendenti nelle loro decisioni e azioni. E infine era un imperativo conoscere quali fossero gli obiettivi che i singoli dipendenti dovevano perseguire e quali fossero le priorità, alla luce delle scarse risorse economiche esistenti, e della scarsità di personale e di risorse materiali. Affinché questo strumento possa essere sviluppato, bisogna far chiarezza su quali siano gli obiettivi del Josefsheim e come essi si correlino fra loro. 2. Gli obiettivi del Josefsheim Bigge Gli obiettivi primari del Josefsheim sono garantire la fornitura di servizi e la continuità dell’azienda. Per raggiungere questi obiettivi primari è importante monitorare: gli obiettivi di performance gli obiettivi economici gli obiettivi aziendali gli obiettivi dei dipendenti gli obiettivi politici. Tutti gli obiettivi sono ugualmente validi e collegati tra loro. Ma soltanto tutti insieme possono garantire il progresso dell’azienda nel lungo periodo. Figura 1: La correlazione tra gli obiettivi delle organizzazioni non-profit LEGENDA: Performance objectives = Obiettivi di performance; Economic objectives = Obiettivi economici; Political objectives = Obiettivi politici; Organisational objectives = Obiettivi dell’organizzazione; Employee objectives = Obiettivi dei dipendenti; QM controlling = Controllo della Gestione della qualità; Secure the provision of services and support the organisation= Assicurare la fornitura di servizi e supportare l’organizzazione
Obiettivi di performance EQUABENCH - Benchmarking dell’eccellenza in Europa 19 Gli obiettivi strategici e operativi secondari a breve e medio termine del Josefsheim sono stati identificati, definiti e fissati nella loro essenza col comitato consultivo e con i dipendenti. Naturalmente si è posta attenzione a garantire che gli obiettivi definiti del Josefsheim Bigge fossero compatibili con gli obiettivi del Gruppo JG nel suo insieme. 3. La matrice obiettivi La matrice obiettivi sviluppata (figura 3) è il più alto strumento per la pianificazione e il controllo del Josefsheim. Usandola è possibile implementare con obiettivi e misure specifiche la strategia dell’azienda. La matrice obiettivi visualizza gli obiettivi che devono essere raggiunti in un periodo da 3 a 5 anni. A causa delle influenze interne ed esterne, è uno stato di flusso continuo. Figura 2: La matrice obiettivi nel ciclo PDCA (plan, do, check, act — pianifica, fai, controlla, agisci) come base della nostra organizzazione La matrice obiettivi definisce, specifica e struttura con chiarezza l’intero impianto del Josefsheim Bigge. Essa viene rivista trimestralmente per quanto riguarda l’adempimento e la realizzazione degli obiettivi. Gli obiettivi concordati sono stati raggiunti coi progetti e le misure intraprese? La verifica dei singoli obiettivi viene visualizzata col Sistema Semaforo. 4. Esperienze con la matrice obiettivi La strategia del Josefsheim e le azioni operative sono state collegate per mezzo della matrice obiettivi. La matrice obiettivi indica chiaramente quali categorie (per es. obiettivi di performance, obiettivi economici, ecc.) combaciano con i singoli target dell’azienda. Gli obiettivi del Josefsheim sono adesso trasparenti, operativi e comprensibili. La matrice obiettivi è a disposizione di tutti i dipendenti via intranet. Tutti i dipendenti sono consapevoli degli obiettivi e li comprendono e verso di essi orientano il loro lavoro nella quotidianità. La nostra matrice obiettivi è ancora troppo generale. Bisogna renderla il più chiara, breve e semplice possibile in modo che tutti al Josefsheim possano comprenderla. La chiarezza di obiettivi necessaria si può raggiungere attraverso una classificazione in una gerarchia di obiettivi e attribuendo priorità ben definite ai singoli obiettivi. Deve essere ben chiara quale sia l’urgenza di ciascun obiettivo e quale la sua importanza per il Josefsheim. Ulteriori quesiti da risolvere per quanto riguarda la matrice obiettivi: Le linee guida sono definite e differenziate con chiarezza? Le linee guida che ci sono al momento sono corrette? Le linee guida ci aiutano a sviluppare la nostra organizzazione? Al momento la matrice obiettivi è ancora in fase di realizzazione. Riferimenti bibliografici La matrice obiettivi è stata sviluppata adattandola in maniera specifica alle nostre esigenze, sulla base della nostra esperienza pratica. Tuttavia il seguente testo ci ha fornito utili suggerimenti: Bachert, Robert; Vahs, Dietmar (2007): Change Management in Non-profit Organisations, Schäffer-Poeschel Verlag, Stuttgart
20 Orientamento ai risultati - Guida a prassi innovative Figura 3: Matrice obiettivi Garantire la fornitura di servizi e supportare l’organizzazione Come dovrebbe essere il profilo di una organizzazione? Autentico, chiaro, affidabile trasparente Per raggiungere tutto ciò i nostri dipendenti devono essere: capaci di maneggiare i conflitti, creativi, capaci di agire di loro iniziativa, adattabili, indipendenti, dotati di La struttura ideale di una organizzazione deve: buone abilità di comunicazione. Nel far ciò il nostro fine si muove tra il portare aiuto e Supportare la creatività, l’innovazione, l’indipendenza, la l’essere consulente /coach/ sviluppatore. collaborazione, le discussioni costruttive e una giusta soluzione del conflitto Il management by exception: Raggiungere una supervisione che preferibilmente eviti l’intervento diretto nelle unità funzionanti di una operazione e si limiti principalmente a gestire i risultati non in linea con quelli pianificati Raggiungere un aggiustamento e una modifica permanente degli obiettivi, delle strutture e delle attività dell’organizzazione Nessun Linee guida Soddisfiamo le Nessun servizio Osservazione e segmento di Relazioni a lungo “giuste richieste” senza beneficio del analisi sistematica dei mercato nuovo termine con i cliente desideri del cliente senza analisi clienti dei profitti Obiettivi Obiettivi Finalità Obiettivi Controllo Assistenza economici dell’organizzazione dei dipendenti politici Gestione Auto- Qualità determinazione Rifinanziamento Aumento Maggior motivazione Influenzare le garantito dell’innovazione infrastrutture Sistema locali Aggiustare il Struttura flessibile sistema di Copertura dei costi Efficiente Maggiore Garantire la Gestione della Oggetto dello staff organizzazione della indipendenza e fornitura del Qualità: Soggetto e del materiale supervisione interna responsabilità servizio orientamento ai individuale mediante bisogni, Sistemico accordi con supervisione dei Individuale altri risultati, qualità provider/ del servizio Paternalistico allocazione sul Orientato alle abilità mercato/ alleanze Pensare alle persone Aumento Aumento della Miglioramento delle Influenzare le e non al sistema dell’efficienza flessibilità e qualifiche politiche economica dell’efficacia della professionali/personali correlate al e del profitto struttura dei dipendenti tipo di aiuto organizzativa e operativa
EQUABENCH - Benchmarking dell’eccellenza in Europa 21 4.5 In che maniera i risultati influenzano la pianificazione strategica, National Learning Network Le organizzazioni eccellenti soddisfano la loro mission e progrediscono verso la loro visione attraverso la pianificazione e il raggiungimento di un serie bilanciata di risultati che soddisfano i bisogni dei propri stakeholder, sia quelli a breve che quelli a lungo termine e, quando sono risultati pertinenti, addirittura li superano. Le organizzazioni eccellenti usano queste informazioni per predisporre, implementare e revisionare le loro politiche, le strategie, gli obiettivi, i target, le misure e i piani a breve, medio e lungo termine (EFQM). L’approccio Il National Learning Network e impegnato a raggiungere la propria mission attraverso una serie di risultati chiave di performance (KPR) e implementando un sistema di gestione della qualità per monitorare e revisionare queste aree chiave di performance. I risultati chiave di performance traducono la mission, la visione e la strategia dell’organizzazione in una serie coerente di misurazioni di performance. L’atteggiamento dell’organizzazione verso l’Orientamento ai risultati viene riflesso dal suo approccio focalizzato sui risultati a livello nazionale, regionale, di centro e di programmazione. I risultati chiave di performance dell’organizzazione vengono stabiliti basandosi sull’informazione sui fatti e sono revisionati mediante relazioni sulla performance organizzativa, funzionale e individuale. La diffusione I risultati chiave di performance vengono definiti di comune accordo dal team dei Senior Manager e sviluppati trasversalmente nelle tre regioni e nei reparti funzionali. Le regioni, i reparti funzionali, i centri e i singoli corsi preparano piani per soddisfare i risultati chiave di performance. I sistemi di informazione del management e i processi di stesura delle relazioni sono usati per monitorare le funzioni chiave del management e la fornitura di servizi nell’organizzazione. Tutti i membri dello staff sono coinvolti nel processo attraverso la pianificazione e gli incontri per la revisione. Valutazione e revisione Il National Learning Network effettua il monitoraggio e la revisione dei suoi piani annuali come segue: Informazione a cascata – Incontri mensili e feedback a tutti i livelli Revisioni trimestrali – Usando la struttura degli incontri mensili Compass system per le relazioni – Dati degli utenti del servizio Sun system per le rendicontazioni – Dati economici Source system per le relazioni– Dati delle risorse umane LEGENDA (dall’alto in basso) Team di gestione del network Incontri regionali Direttore regionale, Manager di area, Team regionale Incontri a livello di area Manager dell’area, Istruttori, Staff di supporto I piani vengono revisionati e rivisti dove necessario trimestralmente a tutti i livelli con relazioni mensili trasversali al sistema TI globale. Il NLN si avvale anche di un certo numero di misurazioni qualitative e quantitative che permettono di determinare il raggiungimento degli obiettivi o di correggere le varie azioni se necessario. Ad esempio durante le revisioni del 2009 fu ovvio che l’inserimento lavorativo aveva subito un rallentamento dovuto alla crisi economica e furono operati degli aggiustamenti verso i target di riuscita per il 2010. Si posero nuovi target per la certificazione dell’apprendimento sulla base dell’analisi dei risultati durante l’anno passato.
22 Orientamento ai risultati - Guida a prassi innovative IVE Risultati quantitativi Risultati qualitativi Risultati dell’inserimento lavorativo Progresso fisico e sociale A tempo pieno e part time Inserimento lavorativo con supporto Misurazioni della percezione Rilevamenti sulla soddisfazione Risultati dell’avanzamento Questionari di uscita Ulteriore formazione Lamentele e complimenti Ulteriore educazione Feedback dai rappresentanti degli insegnanti, Qualifiche raggiunte pianificazione individuale, monitoraggio e valutazione Vantaggi del sistema per la gestione della qualità del NLN Focalizza chiaramente che cosa si vuole ottenere Pone target chiari e misurabili Conduce a piani per definire come raggiungere i target Promuove il coinvolgimento e l’affidabilità dello staff Fornisce una struttura per la revisione.
EQUABENCH - Benchmarking dell’eccellenza in Europa 23 4.6 Il modello “qualità di vita” come strumento per la valutazione dei risultati, CRPG La valutazione dei risultati che scaturisce dai programmi implementati nel campo delle persone con disabilità è un processo di raccolta e analisi delle informazioni che permette di conoscere gli effetti di interventi multilivello, assai importante per i meccanismi di decision making nel processo di miglioramento continuo. Le conclusioni generate dalla valutazione dei risultati consentono di massimizzare l’aggiustamento dei programmi alle caratteristiche e peculiarità della clientela target. Pertanto le conoscenze che si sviluppano dalla valutazione dei risultati sono utili per ricostruire i programmi, migliorandone l’efficacia. E’ anche un modo per misurare l’impatto di tali interventi e per giustificarne l’esigenza. Nel contesto attuale, dove il finanziamento indicizzato sui risultati è già una prassi in alcuni paesi europei, la valutazione dei risultati può essere anche utile per comprendere gli indicatori soft che riguardano i principali obiettivi degli interventi, promuovendo la qualità di vita dei clienti. Lo scopo La valutazione dei risultati ha lo scopo di analizzare la coerenza e la sostenibilità nel tempo dei cambiamenti derivanti dalle azioni implementate. Modello analitico Migliorare la qualità di vita dei clienti è lo scopo principale di un processo di abilitazione/riabilitazione e il modello analitico scelto per valutare i risultati di questi interventi è il modello “qualità di vita”. Diagramma operativo del modello analitico di valutazione dei risultati, basato sul modello concettuale “qualità di vita” LEADERSHIP AND CONSTANCY OF PURPOSE INNOVATIVE PRACTICE GUIDE Relazioni interpersonali Sviluppo personale Autodeterminazione Possibilità di inserim. lavorativo Modello Inclusione Cittadinanza analitico sulla valutazione dei sociale risultati Diritti Emotivo Benessere Fisico Materiale
24 Orientamento ai risultati - Guida a prassi innovative 1 Il Modello qualità di vita si basa sulla definizione del gruppo WHOQOL che si può intendere come la percezione dell’individuo della propria posizione nella vita, secondo il contesto culturale e il sistema di valori in cui vive, come risultato dell’interazione fra i suoi obiettivi e aspettative e gli indicatori oggettivi definiti per il contesto sociale e culturale in cui vive. Autori diversi hanno studiato i domini che danno forma al concetto di qualità di vita. Schalock2 ha identificato otto componenti critiche: il benessere emotivo, le relazioni interpersonali, il benessere materiale, lo sviluppo personale, il benessere fisico, l’autodeterminazione, l’inclusione sociale, i diritti. Per mettere a punto nei particolari questo modello con lo scopo di valutare i risultati, ne è stato adattato l’impianto architettonico, integrandovi una organizzazione pluridimensionale, assimilandovi 3 dimensioni strutturali, ciascuna delle quali composta da diverse variabili. Definizione delle dimensioni: Sviluppo personale – si riferisce alla gamma di relazioni che danno forma alle strutture di competenza, articolandole con i modelli di attività umana. Questo processo è caratterizzato da un meccanismo attraverso il quale una persona acquista competenze, controllo e influenza su un certo numero di punti importanti correlati alle relazioni multiple con i contesti in cui sono contenute. Pertanto la dimensione incorpora la percezione delle competenze personali in una situazione interattiva, sia nel contesto delle relazioni interpersonali che nell’esercizio dell’autodeterminazione. In questa prospettiva, la dimensione è frazionata in due variabili: Relazioni interpersonali e Autodeterminazione Benessere – si riferisce alle condizioni di vita intese come desiderabili dalla persona in 3 aree chiave: benessere emotivo, benessere fisico, benessere materiale. Questa dimensione si focalizza sulla maniera in cui gli individui pensano a sé stessi, comprese le aree specifiche della percezione/accettazione della propria disabilità, della soddisfazione per l’interazione col contesto in cui si vive, e della percezione individuale riguardo alla relazione tra aspirazione e raggiungimento in un certo numero di aree, come, tra altre, la mobilità, il tempo libero, le attività quotidiane, le proprietà, il guadagno. Pertanto questa dimensione è frazionata in 3 variabili: emotiva, fisica e materiale. Inclusione sociale – si riferisce alle opportunità per controllare l’interazione con l’ambiente e per influenzare le decisioni che hanno un impatto sui propri progetti di vita. Questa dimensione integra tra loro una serie di meccanismi attraverso i quali gli individui imparano a identificare relazioni strette tra i loro obiettivi e le maniere in cui raggiungerli, guadagnando in questo modo un accesso più ampio alle risorse e un più ampio controllo sulle stesse. In questo senso è utile valutare i risultati nei domini della possibilità di inserimento lavorativo, della cittadinanza e dei diritti, analizzando la situazione in cui si trovano nel loro campo professionale, le competenze per mantenere il posto di lavoro, la gestione e lo sviluppo della loro carriera, il livello di partecipazione del contesto sociale e la percezione riguardo al controllo e all’efficacia del fenomeno collettivo. Pertanto questa dimensione è frazionata in 3 variabili: possibilità di inserimento lavorativo, cittadinanza e diritti. Linee guida metodologiche Strumento Lo strumento di misurazione scelto è un questionario, composto da 60 domande chiuse e da 1 domanda aperta per commenti e suggerimenti. Questo strumento ha il vantaggio di permettere una raccolta dati, un’analisi e una comparazione veloci; inoltre è possibile avere un gran numero di informazioni a un costo minore. Come vengono resi operativi gli indicatori metrici Gli indicatori di risultato sono stati resi operativi mediante 51 indicatori metrici distribuiti attraverso le 8 variabili che si integrano nel modello “qualità di vita”. Considerando che i programmi di riabilitazione professionale sono specificatamente focalizzati sulla possibilità di inserimento lavorativo, si sono considerati la soddisfazione e i risultati. Pertanto, è possibile identificare potenziali relazioni all’interno dell’analisi dei dati e dell’estrapolazione delle informazione. 1 The WHOQOL Group – The World Health Organization Quality of Life Assessment (WHOQOL): Development and General Psychometric Properties. Social Science & Medicine, 46, 12 (1998) 1569-1585 (adapted). 2 SCHALOCK, R. (ed.) – Quality of Life 1: Conceptualization and measurement. Washington: AAMR, 1996.
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