PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA - Fofi

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ORDINE DEI FARMACISTI DELLA PROVINCIA DI AREZZO
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PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE
      DELLA CORRUZIONE E
      DELLA TRASPARENZA
           2019 - 2021
SOMMARIO

 PREMESSA

1.    NORMATIVA DI RIFERIMENTO……………………………………………………………………………………….….3

2.    ANALISI DEI RISCHI DI CORRUZIONE NELL’OPERATIVITA’ DELL’ORDINE……………………….…..4

3.    TRASPARENZA ………………………………………………………………………………………………………….……..6

4.    REGOLE DI CONDOTTA ……………………………………………………………………………………………….……6

5.    SANZIONI PREVISTE………………………………………………………………………………………………………..…9

6.    IL WHISTLEBLOWING……………………………………………………………………………………………………...10

7.    LA COMUNICAZIONE E LA FORMAZIONE…………………………………………………………………………11

8.    INCOMPATIBILITA’ E INCONFERIBILITA’…………………………………………………………………………..12

9.    AUTORIZZAZIONE ALLO SVOLGIMENTO DI INCARICHI EXTRA

      ISTITUZIONALI………………………………………………………………………………………………………………….13

10.   IL REGOLAMENTO DEL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA

      CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA……………………………………………………………………………..13

11.   PROCESSI A RISCHIO………………………………………………………………………………………………………..15

12.   LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO………………………………………………………………………………………..22

13.   MISURE DI ARGINAMENTO DEL RISCHIO…………………………………………………………………………24

14.   CONTROLLI DEL RPCT………………………………………………………………………………………………………26

15.   PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA’………………………………………………………..27

16.   ALTRI CONTENUTI…………………………………………………………………………………………………………..36

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PREMESSA

L’Ordine Professionale dei Farmacisti della Provincia di Arezzo rientra tra gli Enti Pubblici non economici
a carattere associativo, istituiti per garantire il rispetto dei principi della legge di riferimento e delle
regole deontologiche, l’Ordine è dotato di autonomia patrimoniale finanziaria ed organizzativa,
determinata con appositi regolamenti, nel rispetto dei principi generali degli Enti Pubblici.

La Legge 190 del 06 Novembre 2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della Corruzione e
dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione” è uno strumento di controllo adottato dall’Ordine dei
Farmacisti della Provincia di Arezzo nel Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della
Trasparenza PTPCT.

Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza RPCT, è il Dott. Stefano Bellezza
nominato dal Consiglio dell’Ordine in data 13/03/2018.

Il Piano è stato approvato in data 30 Aprile 2018 dal Consiglio dell’Ordine, ha una validità triennale e
verrà aggiornato annualmente entro il 31 Gennaio di ciascun anno (Legge 190/2012 art. 1 comma 8).

Il RPCT proporrà al Consiglio Direttivo la modifica dello stesso ogni qualvolta si presenteranno delle
violazioni o delle circostanze che possano prevenire il rischio di corruzione.

1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Le normative di riferimento sono le seguenti:

    -   la Legge 6 novembre 2012, n. 190, "Disposizioni per la prevenzione e la repressione
        della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione", pubblicata
        sulla Gazzetta ufficiale n. 265 del 13 novembre 2012, così come modificata dal D. Lgs.
        97/2016;
    -   il Piano Nazionale Anticorruzione predisposto dal Dipartimento della Funzione Pubblico ed
        approvato in data 11 settembre 2013 con la delibera dell'ANAC n. 72/2013 ed i relativi
        allegati;
    -   la circolare n. 1 predisposta dal Dipartimento della Funzione Pubblica in data 25 gennaio 2013;
    -   il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33, "Riordino della disciplina riguardante il
        diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di
        informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni", così come modificato dal D. Lgs.
        97/2016;

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-   il Decreto Legislativo 8 aprile 2013, n. 39, " Disposizioni in materia di inconferibilità e
        incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati
        in controllo pubblico;

    -   il D. Lgs. 8 giugno 2001, n. 231, “Disciplina della responsabilità amministrativa
        delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità
        giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300";
    -   determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015 dell’ANAC, “Aggiornamento 2015 al Piano
        Nazionale Anticorruzione”;
    -   la Determinazione ANAC n. 833 del 3 agosto 2016 “Linee guida in materia di
        accertamento delle inconferibilità e delle incompatibilità degli incarichi amministrativi
        da parte del responsabile della prevenzione della corruzione. Attività di
        vigilanza e poteri di accertamento dell’ANAC in caso di incarichi inconferibili e
        incompatibili”;
    -   la Delibera ANAC n. 831 del 3 agosto 2016 “Piano Nazionale Anticorruzione
        2016”;
    -   la Delibera ANAC n. 1309 del 28 dicembre 2016 “Linee guida recanti indicazioni operative
        ai fini della definizione delle esclusioni e dei limiti all’accesso civico di cui all’art. 5, co. 2 del
        D. Lgs. 33/2013”;
    -   la Delibera ANAC n. 1310 del 28 dicembre 2016 “Prime linee guida recanti indicazioni
        sull’attuazione degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni
        contenute nel D. Lgs. 33/2013 come modificato dal D. Lgs. 97/2016”;
    -   la Delibera ANAC n. 241 dell’8 marzo 2017 “Linee guida recanti indicazioni
        sull’attuazione dell’art. 14 del D. Lgs. 33/2013 “Obblighi di
    -   pubblicazione concernenti i titolari di incarichi politici, di amministrazione,
        di direzione o di governo e i titolari di incarichi dirigenziali”.

2. ANALISI DEI RISCHI DI CORRUZIONE NELL’OPERATIVITA’ DELL’ORDINE

L'analisi è avvenuta attraverso vari strumenti. In prima battuta, è stata analizzata la
documentazione esistente riguardante i sistemi organizzativi, gestionali e di controllo presenti
nell’Ordine. Nello specifico sono stati esaminati i seguenti documenti:

    -   DPR 221/1950;
    -   D. Lgs. 233/1946;
    -   ultimi tre bilanci;
    -   codice deontologico;
    -   regolamento per la gestione del fondo economale.

Inoltre, in fase di prima stesura del Piano l'esame della documentazione e lo svolgimento di
interviste hanno permesso di analizzare tutta l'attività svolta dall’Ordine. Sono stati esaminati,
dunque, tutti i processi gestionali come raccomandato dall’ANAC. L'analisi è avvenuta attraverso
la tecnica della descrizione narrativa (narrative) dei processi che consiste nella descrizione analitica

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degli elementi costitutivi dei processi medesimi. Gli output di queste attività sono riportati nelle Parti
speciali del Piano e nella matrice allegata al presente documento.

Il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Farmacisti di Arezzo è composto da 9 membri, compreso
il Presidente. Il Consiglio Direttivo ha le seguenti cariche (oltre a quelle di consigliere):

    -   Presidente;
    -   Vice presidente;
    -   Tesoriere;
    -   Segretario.

Suddette cariche sono assunte da soggetti diversi.

Al momento dell’approvazione della presente versione del Piano l’Ordine non ha personale alle proprie
dirette dipendenze ma usufruisce di un contratto di Co.Co.Co. della validità di 36 mesi con scadenza
21/12/2020.

Allo stato attuale i Consiglieri non percepiscono un compenso. Eventuali compensi devono essere
deliberati dall’Assemblea degli iscritti.

Il Consiglio ha individuato, in data 13/03/2018, il Responsabile della prevenzione della corruzione e
della trasparenza nella figura del Consigliere, Dott. Stefano Bellezza.

La sede dell’Ordine è all’interno della sede di Arefarma Servizi di Arezzo.

Il rapporto è regolato in un contratto di locazione, comprensivo di spese condominiali,
imposte e utenze. L’Ordine non dispone di beni aziendali, al di fuori delle normali attrezzature
d’ufficio.

Per l’effettuazione di acquisti l’Ordine è soggetto alle disposizioni del Codice degli appalti ex D. Lgs.
50/2016 e s.m.i. L’entità degli affidamenti è comunque molto limitata.

Si riporta nel seguito un dettaglio delle attività sensibili individuate nel corso dell’attività di
valutazione del rischio, in particolare per quanto riguarda le attività specifiche dell’Ordine:

    -   formazione professionale continua;
    -   rilascio di pareri di congruità sulle tariffe;
    -   rilascio pareri ai Comuni;
    -   indicazioni di professionisti per l’affidamento di incarichi specifici;
    -   designazione componenti commissioni;
    -   sanzioni disciplinari.

Le misure di carattere generale si riferiscono a:

    a) le azioni poste in essere per assicurare la trasparenza delle attività realizzate dall’Ordine
       che contribuiscono a favorire la prevenzione della corruzione;
    b) l'informatizzazione dei processi;
    c) il monitoraggio sul rispetto dei termini;
    d) le regole di condotta;

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e) il sistema disciplinare;
    f) il whistleblowing;
    g) la formazione e la comunicazione del Piano;
    h) la verifica dell’insussistenza di cause di incompatibilità e inconferibilità per gli incarichi di
       consigliere;
    i) verifica su incarichi assegnati a dipendenti pubblici successivi alla cessazione del
       rapporto di lavoro;
    j) il conferimento e l’autorizzazione allo svolgimento di incarichi extra- istituzionali;
    k) il regolamento di funzionamento del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della
       Trasparenza.

3. TRASPARENZA

La trasparenza costituisce uno dei principi più importanti che caratterizza la gestione dell’Ordine
e ispira le decisioni ed i comportamenti di tutti quei Soggetti che operano per suo conto.

L'adozione di tale principio e l'attuazione di un insieme di azioni finalizzate ad assicurare la
trasparenza dell'attività rappresentano delle misure fondamentali anche per prevenire la corruzione
e, più in generale, qualsiasi situazione che possa provocare un malfunzionamento dell’Ordine.

La pubblicazione costante e tempestiva di informazioni sulle attività più esposte al rischio di
comportamenti corruttivi permette, infatti, di:

    -    favorire forme di controllo sull'attività dell’Ordine da parte di soggetti interni ed esterni;
    -    garantire l'applicazione del principio di accountability;
    -    svolgere un'importante azione deterrente per potenziali condotte illegali o irregolari.

Tramite la pubblicazione di informazioni sul proprio sito Internet, l’Ordine rende conto a tutti i suoi
stakeholders delle modalità delle attività svolte, dei provvedimenti assunti e di una serie di
altri aspetti che caratterizzano la sua gestione.

Per adempiere alle regole normative in vigore relative alla trasparenza l’Ordine ha provveduto alla
predisposizione di un Programma Triennale per la trasparenza e l’integrità (PTTI) e alla
creazione nel proprio sito Internet di una sezione denominata “Amministrazione Trasparente” nel
quale pubblica tutte le informazioni previste dal D. Lgs. 33/2013. Il suddetto PTTI costituisce
una specifica sezione del presente Piano, contenuta in particolare al paragrafo 21.

La figura di Responsabile della trasparenza, in aderenza a quanto previsto dal D. Lgs. 33/2013 e dal
PNA 2016, coincide con la figura di Responsabile della prevenzione della corruzione.

4. REGOLE DI CONDOTTA

Tra le misure di carattere generale adottate dall’Ordine per prevenire la corruzione si
annoverano le regole di condotta riportate nel seguito. Inoltre, ciascun Consigliere, in quanto
farmacista, è assoggettato al Codice deontologico.

Le regole di condotta contenute nel codice etico devono essere considerati parte integrante del

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PTPCT poiché arricchiscono il sistema di controllo preventivo creato dall’Ordine per ridurre la

probabilità di manifestazione dei reati di corruzione.

Al fine di prevenire i reati è fatto obbligo per tutti i soggetti che a diverso titolo operano presso
l’Ordine di:

    -   rispettare le seguenti regole di condotta;
    -   astenersi da condotte che possano determinare una violazione, anche soltanto parziale,
        delle regole di condotta;
    -   astenersi dal realizzare qualsiasi comportamento che possa determinare il configurarsi di uno
        dei reati previsti dal Titolo II - Capo I del codice penale o che possa creare un
        malfunzionamento dell’Ordine;
    -   collaborare attivamente con il RPCT per favorire l'attuazione delle misure previste dal Piano.

L’Ordine informa la propria attività al pieno rispetto delle leggi e dei regolamenti in vigore.

Ogni dipendente e Consigliere deve, quindi, impegnarsi al rispetto delle normative applicabili
all’attività dell’Ordine.

L’Ordine opera nel rispetto dell’etica professionale e dei regolamenti interni. Il perseguimento
dell’interesse istituzionale non può mai giustificare una condotta contraria ai principi di
correttezza ed onestà; anche per questo viene rifiutata qualsiasi forma di beneficio o regalo,
ricevuto od offerto, che possa essere inteso come strumento volto ad influire sulla indipendenza
di giudizio e di condotta delle parti coinvolte.

Sono consentiti omaggi di modico valore e altre spese di rappresentanza ordinarie e ragionevoli
e purché contenuti entro limiti tali da non compromettere l'integrità e la correttezza
etico-professionale delle parti e, in ogni caso, purché possano essere considerati usuali in relazione
alla ricorrenza.

Nelle relazioni con tutte le controparti, l’Ordine evita ogni discriminazione basata sull’età, l’origine
razziale ed etnica, la nazionalità, le opinioni politiche, le credenze religiose, il sesso, la sessualità
o lo stato di salute dei suoi interlocutori.

L’Ordine garantisce, in conformità alle disposizioni di legge, la riservatezza delle informazioni in proprio
possesso.

In particolare, le informazioni, i dati, le conoscenze acquisite, elaborate e gestite dai Soggetti
nell'esercizio della propria attività devono rimanere strettamente riservate ed opportunamente
protette e non possono essere utilizzate, comunicate o divulgate, sia all'interno sia all'esterno, se
non nel rispetto della normativa vigente.

Nello svolgimento di ogni attività, l’Ordine opera per evitare di incorrere in situazioni di conflitto
di interesse, reale o anche soltanto potenziale. Fra le ipotesi di “conflitto di interesse”, oltre a
quelle definite dalla legge, si intende anche il caso in cui un Soggetto operi per il
soddisfacimento di un interesse diverso da quello dell’Ordine per trarne un vantaggio per sé o terze
persone.

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I Soggetti dovranno tempestivamente segnalare all’Ordine qualsiasi rapporto o situazione rilevante
per le attività dell’Ordine stesso in cui siano coinvolti interessi personali ovvero di persone
ad essi collegate (quali, ad esempio, familiari, amici, conoscenti).

Le informazioni che vengono diffuse dall’Ordine sono veritiere, complete, trasparenti e
comprensibili, in modo da permettere ai destinatari di assumere decisioni consapevoli, in merito
alle relazioni da intrattenere con lo stesso.

L’Ordine non tollera alcuna forma di lavoro irregolare e di sfruttamento.

È vietata ogni discriminazione raziale, di sesso, di nazionalità, di religione, di lingua, sindacale o
politica nell’assunzione, nella retribuzione, nelle promozioni o nel licenziamento nonché ogni forma di
favoritismo.

L’Ordine rifiuta qualsiasi azione che possa configurare abuso d’autorità e, più in generale, che violi la
dignità e l’integrità psico-fisica della persona. Per tutta la durata del rapporto di lavoro, eventuali
dipendenti e collaboratori ricevono indicazioni che consentono di comprendere la natura del
proprio incarico e che permettono di svolgerlo adeguatamente, nel rispetto della propria
qualifica.

L’Ordine si impegna a garantire il rispetto delle condizioni necessarie per l’esistenza di un
ambiente di lavoro collaborativo e non ostile e a prevenire comportamenti discriminatori di
qualsiasi tipo.

È richiesta la collaborazione di tutti al fine di mantenere un clima di reciproco rispetto della dignità,
dell’onore e reputazione di ciascuno.

Fermi restando gli obblighi derivanti dalle disposizioni vigenti, la selezione del personale è
subordinata alla verifica della piena rispondenza dei candidati ad una sostanziale aderenza ai profili
professionali richiesti dall’Ordine, nel rispetto delle pari opportunità per tutti i soggetti interessati.

I dipendenti e i collaboratori dell’Ordine non possono svolgere, durante l’orario di lavoro, altre attività
estranee o non congruenti con le proprie mansioni organizzative.

Tutte le attrezzature e gli strumenti di lavoro devono essere impiegati con la massima diligenza in
modo da evitare qualsiasi danno.

Il loro impiego, nel rispetto delle procedure di sicurezza stabilite, deve essere destinato allo
svolgimento dell'attività aziendale.

I dipendenti e i Consiglieri dell’Ordine rispettano le misure necessarie alla prevenzione degli
illeciti all’interno dell’Ordine. In particolare rispettano le prescrizioni contenute nel presente
Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza. I dipendenti e i Consiglieri
prestano la sua collaborazione al Responsabile della prevenzione della corruzione e della
trasparenza e, fermo restando l’obbligo di denuncia all’Autorità giudiziaria, segnalano eventuali
situazioni di illecito nell’Ordine di cui siano venuti a conoscenza.

I dipendenti e i Consiglieri dell’Ordine assicurano l’adempimento degli obblighi di trasparenza previsti
dalle disposizioni normative vigenti, prestando la massima collaborazione nell’elaborazione,

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reperimento e trasmissione dei dati sottoposti all’obbligo di pubblicazione sul sito istituzionale.
Il perseguimento dell’interesse istituzionale non può mai giustificare una condotta contraria ai
principi di correttezza ed onestà; anche per questo viene rifiutata qualsiasi forma di beneficio o
regalo, ricevuto od offerto, che possa essere inteso come strumento volto ad influire sulla
indipendenza di giudizio e di condotta delle parti coinvolte.
Sono consentiti omaggi di modico valore, purché contenuti entro limiti tali da non compromettere
l'integrità e la correttezza etico-professionale delle parti e, in ogni caso, purché possano essere
considerati usuali in relazione alla ricorrenza.

Non possono essere attribuiti vantaggi illeciti a soggetti pubblici e privati.

Gli omaggi possono essere effettuati soltanto nei limiti e secondo le modalità definite nel presente
Piano.

Tutti i rapporti fra l’Ordine e la Pubblica Amministrazione sono improntati a principi di
correttezza, trasparenza, collaborazione, nel rispetto dei reciproci ruoli.

L’Ordine rifiuta qualsivoglia comportamento che possa essere anche soltanto interpretato come di
natura collusiva o comunque idoneo a pregiudicare i suddetti principi.

In particolare è tassativamente vietato erogare o promettere pagamenti o compensi, sotto
qualsiasi forma, direttamente o per il tramite di altri, per indurre, facilitare o remunerare
una decisione, il compimento di un atto d'ufficio o contrario ai doveri d'ufficio, della Pubblica
Amministrazione.
Le disposizioni contenute nel presente paragrafo non devono essere eluse ricorrendo a forme
diverse di aiuti o contribuzioni, ad esempio sponsorizzazioni, incarichi, consulenze.

Le modalità di scelta del fornitore devono essere conformi alle norme vigenti e ai regolamenti interni
dell’Ordine.

La scelta del fornitore e l’acquisto di beni e servizi di qualsiasi tipo devono avvenire nel rispetto
dei principi di concorrenza e sulla base di valutazioni obiettive relative alla competitività, alla
qualità, all’utilità e al prezzo della fornitura.

Nella selezione l’Ordine adotta criteri oggettivi e trasparenti previsti dalla normativa vigente e
dai regolamenti aziendali.

5. SANZIONI PREVISTE

Il sistema disciplinare, vale a dire l’insieme delle sanzioni previste per la violazione delle
norme contenute nel PTPCT, è considerato uno strumento che può contribuire a favorire l’attuazione
del Piano.
I dipendenti dell’Ordine sono soggetti alle disposizioni previste dal D. Lgs. 165/2001.
I Consiglieri sono sottoposti a quanto disciplinato dal D. Lgs. C.P.S. 13 settembre 1946, n. 233.
Inoltre, i farmacisti iscritti all’Ordine sono soggetti al processo di applicazione delle sanzioni
disciplinari per l’esercizio della professione, sulla base di quanto disposto nel D. Lgs. 221/1950.
Nell'ipotesi in cui la violazione riguardi un membro del Consiglio Direttivo, il giudizio è attribuito dalla
Commissione centrale.

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6. IL WHISTLEBLOWING

Il whistleblowing costituisce un meccanismo per l'individuazione di irregolarità o di reati di cui
l’Ordine intende avvalersi per rafforzare la sua azione di prevenzione della corruzione. Il
whisteblowing è adottato per favorire la segnalazione di illeciti ed irregolarità da parte del
personale dell’Ordine.

Per quanto riguarda le segnalazioni da parte di soggetti interni, il comma 51 dell'art. 1 della
Legge 190 ha introdotto una forma di tutela nei confronti del dipendente che segnali degli
illeciti prevedendo che "Fuori dei casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione, ovvero
per lo stesso titolo ai sensi dell'articolo 2043 del codice civile, il pubblico dipendente che denuncia
all'autorità giudiziaria o alla Corte dei conti, ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte
illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato,
licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni
di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia".

Tra l’altro, le Linee Guida dell’ANAC (in particolare la Determinazione n. 6 del 28 aprile 2015)
evidenziano, a loro volta, la necessità di adottare misure idonee ad incoraggiare il dipendente a
denunciare gli illeciti di cui viene a conoscenza nell’ambito del rapporto di lavoro, avendo
cura di garantire la riservatezza dell’identità del segnalante dalla ricezione della segnalazione e in ogni
contatto successivo alla medesima.

Per favorire l'applicazione di tale strumento è stato istituito un canale di comunicazione con
il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, che consiste nell'istituzione di
un indirizzo di posta elettronica riservato.

L'indirizzo di posta elettronica da utilizzare per eventuali comunicazioni è
ordinefarmacistiar@fofi.it

Come previsto dal comma 51 dell'art. 1 il RPCT s'impegna ad adottare tutti i provvedimenti
necessari ed agire affinché l'identità del segnalante non sia rivelata. L’identità del segnalante
deve essere protetta in ogni contesto successivo alla segnalazione.

L'identità può essere rivelata soltanto nei casi previsti dalle norme di legge ossia:

    -   con il consenso del segnalante;
    -   nei casi in cui la contestazione dell'addebito disciplinare è fondata su accertamenti distinti
        e ulteriori rispetto alla segnalazione: si tratta dei casi in cui la segnalazione è solo uno
        degli elementi che hanno fatto emergere l’illecito, ma la contestazione avviene sulla base di
        altri fatti da soli sufficienti a far scattare l’apertura del procedimento disciplinare;
    -   la contestazione è fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione e la conoscenza
        dell'identità è assolutamente indispensabile per la difesa dell'incolpato.

Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza dovrà prendere in esame
anche eventuali segnalazioni anonime, ove queste si presentino adeguatamente circostanziate e
rese con dovizia di particolari.

Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza che riceve la

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comunicazione, compiuti gli accertamenti necessari per valutare la fondatezza dei fatti denunziati,

dovrà, laddove tali accertamenti dimostrino un possibile compimento di illeciti, svolgere
tempestivamente le investigazioni necessarie per poter stabilire se il fatto denunziato si è
ragionevolmente verificato.

Delle segnalazioni ricevute e degli eventuali illeciti accertati dovrà essere data informativa al Consiglio
Direttivo e nella relazione annuale sull'attività svolta, fermo restante l'esigenza di assicurare la
riservatezza di eventuali dati sensibili e di dati giudiziari.

7. LA COMUNICAZIONE E LA FORMAZIONE

La formazione costituisce un'altra importante componente del sistema di prevenzione della
corruzione.

Tramite l'attività di formazione l’Ordine intende assicurare la corretta e piena conoscenza delle
regole contenute nel Piano da parte di tutti i Soggetti che operano nei processi esposti al rischio di
corruzione.

In particolare l'attività di formazione è finalizzata a:

    -   assicurare lo svolgimento dell’attività da parte di soggetti consapevoli dei rischi connessi
        allo svolgimento del loro incarico che nell'assumere le decisioni inerenti la loro mansione
        operino sempre con cognizione di causa;
    -   favorire la conoscenza e la condivisione degli strumenti di prevenzione (politiche,
        programmi, misure) da parte dei diversi soggetti che a vario titolo operano nell’ambito del
        processo di prevenzione;
    -   contribuire alla diffusione di principi e di valori etici e di correttezza del comportamento
        amministrativo;
    -   creare una base omogenea minima di conoscenza, come presupposto per programmare in
        futuro la rotazione del personale;
    -   creare una competenza specifica per lo svolgimento dell’attività nelle aree a più elevato
        rischio di corruzione;
    -   favorire la diffusione degli orientamenti giurisprudenziali sui vari aspetti dell’esercizio della
        funzione amministrativa per ridurre la probabilità di compimento di azioni che possono
        creare un malfunzionamento dell'amministrazione pubblica;
    -   ridurre la possibilità che possano verificarsi delle prassi contrarie
        all'interpretazione delle norme applicabili.

L'attività di formazione sarà svolta successivamente alla data di approvazione del presente PTPCT e ad
essa partecipano i seguenti soggetti:

    -   il Responsabile della Prevenzione della corruzione e della Trasparenza;
    -   i Consiglieri;
    -   i dipendenti e collaboratori che in base alle attività svolte possono essere destinatari delle
        regole previste nel Piano poiché operano in aree a rischio.

                                                                                                          11
La formazione avrà ad oggetto:

    -   una parte istituzionale sui temi dell’etica e della legalità, sulla normativa di riferimento, sul
        Piano ed il suo funzionamento;
    -   una parte speciale in relazione a specifici ambiti operativi, che, avendo quale riferimento la
        mappatura delle attività sensibili, sia volta a diffondere la conoscenza dei reati, le
        fattispecie configurabili, i protocolli ed i presidi specifici.

È previsto lo svolgimento di attività formative in tutte quelle circostanze in cui intervengano dei
fattori di cambiamento del Piano che determinano una modifica sostanziale dei suoi contenuti ed
ogni qualvolta il RPCT lo ritenga opportuno per rafforza l'efficacia delle misure di prevenzione della
corruzione.

8. INCOMPATIBILITA’ E INCONFERIBILITA’

Il D. Lgs. n. 39 del 2013, recente “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di
incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma
dell’articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190” ha disciplinato alcune
specifiche ipotesi di inconferibilità e incompatibilità al conferimento di incarichi di responsabilità
negli enti pubblici. In particolare, l’art. 2 del D. Lgs. 39/2013 indica che le disposizioni del
decreto di applicano agli incarichi conferiti nelle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1,
comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ivi compresi gli enti pubblici.

Si ritengono pertanto applicabili, all’Ordine, e in particolare ai Consiglieri, le disposizioni previste in
tema di inconferibilità e incompatibilità dal D. Lgs. Sopra citato.

A tali fini, l’Ordine deve adottare le misure necessarie ad assicurare che:

    -   siano inserite espressamente le cause di incompatibilità negli atti di attribuzione degli
        incarichi;
    -   i soggetti interessati rendano la dichiarazione di insussistenza delle cause di incompatibilità
        all’atto del conferimento dell’incarico e nel corso del rapporto.

L’art. 15 del D. Lgs. 39/2013 dispone che: “Il Responsabile del Piano anticorruzione di
ciascuna amministrazione pubblica, ente pubblico e ente di diritto privato in controllo pubblico, di
seguito denominato “responsabile”, cura, anche attraverso le disposizioni del Piano
anticorruzione, che nell’amministrazione, ente pubblico e ente di diritto privato in controllo
pubblico siano rispettate le disposizioni del presente decreto sulla inconferibilità e incompatibilità
degli incarichi. A tal fine il responsabile contesta all’interessato l’esistenza o l’insorgere
delle situazioni di inconferibilità o incompatibilità di cui al presente decreto”.
Inoltre, ai sensi del co. 2 dell’art. 15, il Responsabile segnala i casi di possibile violazione delle
disposizioni del D. Lgs. 39/2013 all’ANAC, all’Autorità garante della concorrenza e del mercato
nonché alla Corte dei Conti, per l’accertamento di eventuali responsabilità amministrative.
Nell’ambito delle attività di accertamento assegnata al RPCT deve tenersi conto anche dell’art. 20
del D. Lgs. 39/2013, che impone a colui al quale l’incarico è conferito, di rilasciare una
dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità o incompatibilità individuate dallo
stesso decreto.

                                                                                                            12
9. AUTORIZZAZIONE ALLO SVOLGIMENTO DI INCARICHI EXTRA ISTITUZIONALI

Lo svolgimento di incarichi extra-istituzionali da parte di un dipendente dell’Ordine potrebbe
realizzare situazioni di conflitto di interesse che potrebbero compromettere il buon
andamento dell’azione dell’Ordine, ponendosi altresì come sintomo dell’evenienza di fatti corruttivi.

Nell’ipotesi in cui l’Ordine abbia personale assunto con contratto diretto, si applicano le
disposizioni dell’art. 53 del D. Lgs. 165/2001, il quale prevede che debbano essere adottati dei criteri
generali per disciplinare il conferimento e l’autorizzazione degli incarichi extra-istituzionali; infatti,
l’art. 53, comma 5, del

D.Lgs. 165/2001, come modificato dalla Legge 190/2012, prevede che “In ogni caso, il conferimento
operato direttamente dall’amministrazione, nonché l’autorizzazione all’esercizio di incarichi che
provengano da amministrazione pubblica diversa da quella di appartenenza, ovvero da società o
persone fisiche, che svolgano attività d’impresa o commerciale, sono disposti dai rispettivi
organi competenti secondo criteri oggettivi e predeterminati, che tengano conto della specifica
professionalità, tali da escludere casi di incompatibilità, sia di diritto che di fatto, nell’interesse
del buon andamento della pubblica amministrazione o situazioni di conflitto, anche potenziale, di
interessi, che pregiudichino l’esercizio imparziale delle funzioni attribuite al dipendente”.

10. IL REGOLAMENTO DEL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA
    CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA

Il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza costituisce una
figura chiave del sistema di trattamento del rischio di corruzione. A tale figura la normativa
assegna alcuni importanti compiti il cui corretto assolvimento permette di rafforzare l'efficacia del
sistema di controllo preventivo.
Il presente regolamento, che costituisce parte integrante del Piano Triennale di prevenzione della
corruzione e della trasparenza, è volto a disciplinare una serie di aspetti chiave, necessari per
assicurare l'efficace svolgimento delle funzioni e dei compiti del RPCT.
In applicazione del comma 7 dell'art. 1 della Legge 190 del 2012, il Consiglio Direttivo ha
identificato il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza nella figura del
Consigliere, Dott. Stefano Bellezza.
All'atto di nomina del responsabile, il Consiglio Direttivo ha provveduto a verificare che il Dott.
Stefano Bellezza:

    -   non è stato condannato da parte dell'autorità giudiziaria per i reati previsti dal Titolo II -
        Capo I del codice penale, né per altri reati previsti dal codice penale;
    -   non è destinatario di provvedimenti disciplinari.

La durata della carica di RPCT corrisponde con la scadenza del mandato di Consigliere dell’Ordine.

Le funzioni ed i compiti del RPCT previsti dalla Legge 190 del 2012 comprendono:

    -   l'elaborazione della proposta di piano della prevenzione, che deve essere adottato dal
        Consiglio Direttivo;

                                                                                                         13
-   la verifica dell'efficace attuazione del Piano e la sua idoneità;
    -   la proposta di modifiche al Piano in caso di accertamento di significative violazioni o di
        mutamenti dell'organizzazione;
    -   la predisposizione entro il 15 dicembre di ogni anno di una relazione recante i risultati
        dell'attività svolta da pubblicare sul sito dell'Ordine.

Inoltre ai sensi del D. Lgs. 39/2013 rientrano tra i compiti del RPCT:

    -   la cura, anche attraverso le disposizioni del piano anticorruzione, che siano rispettate le
        disposizioni del presente decreto sulla inconferibilità e incompatibilità degli incarichi;
    -   la contestazione all'interessato dell'esistenza o dell'insorgere delle situazioni di
        inconferibilità o incompatibilità di cui al presente decreto;
    -   la segnalazione di casi di possibili violazioni delle disposizioni del presente decreto all'Autorità
        nazionale anticorruzione, all'Autorità garante della concorrenza e del mercato ai fini
        dell'esercizio delle funzioni di cui alla legge 20 luglio 2004, n. 215, nonché alla Corte
        dei conti, per l'accertamento di eventuali responsabilità amministrative.

Tra gli altri compiti del RPCT il cui svolgimento appare necessario per adempiere
correttamente alle funzioni previste dalla normativa rientrano:

    -   la ricezione delle segnalazioni da parte del personale nell'ambito del meccanismo del
        whistleblowing descritto nel paragrafo 6;
    -   la ricezione della comunicazione in merito ad eventuali discriminazioni subite da parte del
        soggetto che ha segnalato degli illeciti;
    -   lo svolgimento di un'analisi per comprendere le ragioni/cause in base alle quali si sono
        verificati eventuali scostamenti tra gli obiettivi di performance riferibili al piano di
        prevenzione della corruzione ed i risultati conseguiti;
    -   l'individuazione delle misure correttive da inserire nel Piano.

Nello svolgimento dei compiti assegnati, il RPCT ha accesso senza limitazioni alle informazioni e ai
documenti dell’Ordine per le attività di indagine, analisi e controllo.

Il RPCT ha l’autorità di accedere a tutti gli atti, riservati e non, pertinenti con l’attività di controllo
ed in particolare:

    -   alla documentazione prodotta dall’Ordine nel corso dei processi strumentali e di supporto;
    -   alla documentazione relativa ai contratti attivi e passivi;
    -   alle informazioni e ai dati relativi al personale e più in generale qualunque tipo di
        informazione o dati anche se classificati “confidenziale”, fermo rimanendo il rispetto della
        normativa di legge in materia di “privacy”;
    -   ai dati e alle transazioni contabili e finanziarie;
    -   ai regolamenti interni e altra documentazione che disciplina il funzionamento dell’Ordine.

Nel caso di controlli inerenti la sfera dei dati personali e/o sensibili, il RPCT individua le migliori
modalità per la salvaguardia della riservatezza degli stessi.

Il RPCT ha l’autorità di accedere fisicamente alle aree che sono oggetto di verifica, intervistando
quindi direttamente il personale e, ove necessario, conducendo accertamenti dell’esistenza di

                                                                                                          14
determinate informazioni o del patrimonio aziendale.

La circolare n. 1 del Dipartimento della funzione pubblica stabilisce che considerato il
delicato compito organizzativo e di raccordo che deve essere svolto dal responsabile della
prevenzione, le amministrazioni devono assicurargli un adeguato supporto, mediante
assegnazione di appropriate risorse umane, strumentali e finanziarie, nei limiti della disponibilità di
bilancio.

A tal fine si prevede che il RPCT è dotato dei seguenti mezzi:

    -   avvalersi del supporto delle professionalità interne all’Ordine;
    -   laddove le risorse e le professionalità interne non fossero sufficienti per svolgere le funzioni
        descritte nel paragrafo precedente, il RPCT potrà richiedere al Consiglio Direttivo di
        approvare, nei limiti della disponibilità di budget, una dotazione adeguata di risorse
        finanziarie, della quale il RPCT potrà disporre per ogni esigenza necessaria al corretto
        svolgimento dei compiti;
    -   disporre della facoltà, con autonomi poteri di rappresentanza, di stipulare, modificare e/o
        risolvere incarichi professionali a soggetti terzi in possesso delle competenze specifiche
        necessarie per la migliore esecuzione dell’incarico, nei limiti della disponibilità di
        budget indicata nel punto precedente. Il RPCT dovrà fornire al Consiglio, la
        rendicontazione analitica delle spese sostenute nell’esercizio precedente;
    -   qualora si rendesse necessario l’espletamento di attività aggiuntive rispetto a quanto
        previsto nel piano annuale, il RPCT potrà richiedere la convocazione del Consiglio Direttivo
        per una revisione dei limiti di spesa.

11. PROCESSI A RISCHIO

Come evidenziato nel paragrafo 2, l’attività di analisi del rischio si è sviluppata attraverso
l’individuazione di processi e sub-processi sensibili.

                                                                                                          15
Processo
                        Sub-Processo                      Descrizione attività sensibile                                          Reato ipotizzabile              Modalità ipotizzabile commissione
   sensibile                                                                                           Controparte
                          sensibile
                                                                                                        coinvolta

                                                                                                                        - - Corruzione per l'esercizio
                                                                                                                          della funzione (art. 318 c.p.);
                                                                                                                        - - Corruzione per un atto            -   - Manifestazione di un fabbisogno
                                          L'Ordine non ha effettuato assunzioni negli ultimi dieci
                                                                                                                          contrario ai doveri d'ufficio (art.     non        effettivo       per
 Gestione del                             anni e non sono previste assunzioni nel futuro.            Attività interna
                                                                                                                          319 c.p);                               favorire l'assunzione di determinati
  personale                               Nell'ipotesi in cui vi fosse necessità di procedere con       all'Ordine
                        Assunzioni e                                                                                    - - Concussione (art. 317 c.p.);          soggetti
                       progressioni di    un'assunzione l'Ordine predisporrà un avviso pubblico di                      - - Indebita induzione a dare -           - Utilizzo di personale in distacco
                          carriera        selezione, come richiesto dalla      normativa  vigente.                        o promettere utilità (art. 319-         per aggirare la normativa in
                                          L'Ordine di Arezzo, alla data di approvazione del                               quater c.p.)                            materia di assunzioni pubbliche
                                          presente Piano, non ha dipendenti; tuttavia ha                                - - Istigazione alla corruzione
                                          un         contratto di Collaborazione Coordinata e                             (art. 322 c.p.)
                                          Continuativa dal 21/12/2017 della durata di 36 mesi.                           - Abuso d'ufficio (art. 323 c.p.)

                                                                                                                        - - Corruzione per l'esercizio
                                                                                                                          della funzione (art. 318 c.p.);
                                                                                                                        - - Corruzione per un atto
                                                                                                                          contrario ai doveri d'ufficio (art.    Firma nel registro da parte di
                                                                                                                          319 c.p);                           altro personale. Omissione della
 Gestione del                                                                                                           - - Concussione (art. 317 c.p.);      firma in caso di uscita durante
  personale                                                                                                             - - Indebita induzione a dare l’orario di servizio.
                           Gestione                                                                                       o promettere utilità (art. 319-
                                                                                                       Dipendenti
                           presenze                                                                                       quater c.p.)
                                                                                                                        - - Istigazione alla corruzione
                                                                                                                          (art. 322 c.p.)
                                                                                                                          - Abuso d'ufficio (art.
                                                                                                                          323 c.p.)
                                                                                                                          - Omissione (art. 328
                                                                                                                          c.p.)

Utilizzo dei beni    Utilizzo dei mezzi di
                                           Non sono presenti mezzi di trasporto aziendale.
    aziendali       trasporto aziendale e
                        del carburante
- Utilizzo da parte dei dipendenti e
                                                                                                                                                               dei Consiglieri della rete internet e
                                                                                                                                                               della telefonia dell’Ordine finalità
 Utilizzo dei beni                                                                                                   Peculato (art. 314 c.p.)                  estranee all'attività lavorativa
                      Utilizzo della rete                                                              Dipendenti/                                           - Rischio che dipendenti e/o
     aziendali                                  Utilizzo della rete internet e della telefonia fissa   Consiglieri                                             Consiglieri utilizzino la rete internet
                       internet e della
                        telefonia fissa                                                                                                                        aziendale per download/upload di
                                                                                                                                                               file/applicazioni particolarmente
                                                                                                                                                               pesanti, in grado di congestionare
                                                                                                                                                               la rete

 Utilizzo dei beni
                     Utilizzo di carte di   Non sono presenti carte di credito aziendali.
     aziendali
                      credito aziendali

                                          I consiglieri non ricevono compensi, ma                                    - - Corruzione per l'esercizio
                                          unicamente rimborsi spese per le trasferte                                   della funzione (art. 318 c.p.);
                                          effettuate nell’ambito dell’attività istituzionale. Allo                   - - Corruzione per un atto
                                          stato attuale non è presente un Regolamento                                  contrario ai doveri d'ufficio (art.
   Trasferte e                                                                                                                                               Inosservanza delle norme e
                                                                                                                       319 c.p);
    rimborsi         Trasferte e rimborsi interno che disciplina tali aspetti. Ma tali rimborsi                                                              delle regole e procedure
                                          avvengono con delibera del 05/12/2016dell’Assemblea          Consiglieri   - - Concussione (art. 317 c.p.);
                                                                                                                                                             interne per prevedere il rimborso
                                          degli Iscritti inerente “Indennità e rimborso spese dei                    - - Indebita induzione a dare
                                                                                                                                                             di spese non rimborsabili
                                          Consiglieri, dei Rappresentanti e                                            o promettere utilità (art. 319-
                                          dei componenti delle commissioni interne dell’Ordine”                        quater c.p.)
                                                                                                                     - - Istigazione alla corruzione
                                                                                                                       (art. 322 c.p.)
                                                                                                                        - Abuso d'ufficio (art. 323 c.p.)

                                                                                                                     - - Corruzione per l'esercizio
                                                                                                                       della funzione (art. 318 c.p.);
                                            L'Ordine eroga eventuali omaggi unicamente in                            - - Corruzione per un atto
                                            favore di relatori che hanno svolto corsi di                               contrario ai doveri d'ufficio (art.
                                            formazione organizzati dall'Ordine. L'erogazione           Dipendenti/     319 c.p);                           Ricezione dell'omaggio per
Omaggi e spese di    Omaggi e spese di      dell'omaggio viene deliberata da parte del Consiglio.      Consiglieri   - - Concussione (art. 317 c.p.);      favorire un terzo soggetto
 rappresentanza       rappresentanza        L’Ordine sostiene eventuali spese di                                     - - Indebita induzione a dare
                                            rappresentanza in occasioni di pranzi o cene a cui                         o promettere utilità (art. 319-
                                            partecipano i componenti dell’Ordine stesso ed eventuali                   quater c.p.)
                                            relatori.                                                                - - Istigazione alla corruzione
                                                                                                                       (art. 322 c.p.)
                                                                                                                        - Abuso d'ufficio (art. 323 c.p.)
L'Ordine     effettua    acquisti   di    beni,   servizi                        - - Corruzione per l'esercizio
                                       e    lavori attenendosi alle disposizioni del Codice degli                         della funzione (art. 318 c.p.);
                                       appalti ex D. Lgs. 50/2016 e s.m.i. La maggior
                                       parte degli acquisti vengono effettuati con il fondo                             - - Corruzione per un atto              Acquisto di beni non
                                       economale, poiché di piccolissima entità. Tutte le                                 contrario ai doveri d'ufficio (art.   necessari ovvero presso fornitori
                                       spese vengono ratificate dal Consiglio. È stato nominato                           319 c.p);                             non idonei da un punto di vista
                   Acquisti di beni,   un RUP, individuato nella figura del tesoriere. Per gli                          - - Concussione (art. 317 c.p.);        del prezzo ovvero della qualità
                    servizi e lavori   acquisti di importo più rilevante viene fatta una
   Acquisti                            valutazione commerciale tra diversi operatori economici          Fornitori       - - Indebita induzione a dare                    del bene/servizio/lavoro
                                       e successivamente stipulato un contratto. Quando                                   o promettere utilità (art. 319-       al    fine    di favorire un terzo
                                       possibile gli acquisti vengono effettuati su MEPA. Inoltre,                        quater c.p.)                          soggetto
                                       il Tesoriere provvede al pagamento delle uscite                                  - - Istigazione alla corruzione
                                       minute tramite il Fondo economale, come disciplinato
                                       nel “Regolamento per la gestione del fondo                                         (art. 322 c.p.)
                                       economale”,                                                                       - Abuso d'ufficio (art. 323 c.p.)
                                         approvato dal Consiglio dell’Ordine.

                                                                                                                        - - Corruzione per l'esercizio
                                                                                                                           della funzione (art. 318 c.p.);     - Pagamenti a fronte di acquisti
                                                                                                                        - - Corruzione per un atto               inesistenti
                                                                                                                           contrario ai doveri d'ufficio (art. - Pagamenti per ammontare
                                    Le fatture vengono pagate tramite home banking, ad                                     319 c.p);                             superiore al valore della fattura
                  Pagamento Fatture esclusione delle spese minute, pagate tramite il fondo                              - - Concussione (art. 317 c.p.);         effettiva
   Acquisti                                                                                             Fornitori
                                    economale. Per il pagamento tramite home banking è                                  - - Indebita induzione a dare Avvantaggiare un fornitore nei
                                    presente un’autorizzazione al pagamento da parte del                                   o promettere utilità (art. 319-     tempi di pagamento dietro
                                    Tesoriere e l’effettuazione da parte del Cassiere.                                     quater c.p.)                        riconoscimento di denaro o altra
                                                                                                                        - - Istigazione alla corruzione        utilità
                                                                                                                           (art. 322 c.p.)
                                                                                                                            - Abuso d'ufficio (art. 323 c.p.)
                                                                                                                         - Peculato (art. 314 c.p.)
                                                                                                                         - Abuso di ufficio (art. 232 c.p.)
                                                                                                                         - Malversazione (art. 316-bis
                                                                                                       Dipendenti/         c.p.)                               Rischio di appropriazione indebita
  Gestione          Gestione delle                                                                     Consiglieri       - Concussione (art. 317 c.p.)         da parte dei dipendenti o dei
                  giacenze di cassa    Il fondo economale è gestito come disciplinato dal
 finanziaria                                                                                                             - Corruzione (art. 319-bis c.p.)      Consiglieri, ovvero da parte di terzi
                                       “Regolamento per la gestione del fondo economale”,
                                                                                                                         - Istigazione alla corruzione (art. con complicità da parte di
                                       approvato dal Consiglio dell’Ordine.
                                                                                                                           322 c.p.)                           dipendenti o Consiglieri
                                                                                                                         - Indebita induzione a dare o
                                                                                                                           promettere utilità (art. 319-
                                                                                                                           quater c.p.)
                                                                                                                        - - Corruzione per l'esercizio
                                                                                                                           della funzione (art. 318 c.p.);
                                                                                                                        - - Corruzione per un atto
                                                                                                                           contrario ai doveri d'ufficio (art.
                     Gestione del                                                                                          319 c.p);
Affari legali e                                                                                      Soggetti esterni
                      contenzioso                                                                                       - - Concussione (art. 317 c.p.);       Chiusura del contenzioso su basi
 contenzioso
                  giudiziale ed extra- Non si sono verificate casistiche in passato.                                    - - Indebita induzione a dare immotivate in seguito al ricevimento
                       giudiziale                                                                                          o promettere utilità (art. 319-     di denaro o altra utilità
                                                                                                                           quater c.p.)
                                                                                                                        - - Istigazione alla corruzione
                                                                                                                           (art. 322 c.p.)
                                                                                                                             - Abuso d'ufficio (art. 323 c.p.)
L'Ordine attesta lo svolgimento del tirocinio formativo
                                          pre- laurea. Al fine di disciplinare il rapporto tra
                                          l’Ordine e l’Università, tra i due viene stipulata apposita
                                          convenzione. Il Presidente dell'Ordine verifica i libretti
                                          dei tirocinanti al fine di accertarsi che vengano                           -
                                          svolte le ore concordate. Inoltre, l'Ordine può                             -
                                          svolgere verifiche dirette presso le farmacie al                            -
                                          fine di verificare che il tirocinio si stia                                 -
                                          effettivamente svolgendo. Al termine del                                    -
                                          tirocinio la documentazione viene inviata                                   -
                                          all'Università. I soggetti che svolgono il ruolo di                         -
                                          tutor per i tirocinanti acquisiscono crediti                                - - Corruzione per l'esercizio
                                          formativi. Questi sono certificati direttamente                                della funzione (art. 318 c.p.); -      - Alterazioni documentali volte
                                          dall’Ordine dopo validazione da parte dell’Università.                      - - Corruzione per un atto                a favorire        l’accreditamento
                                          L'Ordine non è un provider accreditato, pertanto per                           contrario ai doveri d'ufficio (art.    di determinati soggetti
                                          lo                                                                             319 c.p);                          -   - Mancata o inefficiente vigilanza
                                          svolgimento di eventuali corsi di formazione si rivolge                     - - Concussione (art. 317 c.p.);          sugli       “enti      terzi”
Attività specifica      Formazione
                                          a provider accreditati dal Ministero della Salute. In            Iscritti   - - Indebita induzione a dare             autorizzati all’erogazione della
   dell'Ordine     professionale continua
                                          queste ipotesi l'Ordine può comunque organizzare                               o promettere utilità (art. 319-        formazione
                                          il corso, selezionando i relatori e verificando la                             quater c.p.)                       -   - Erogazione di certificazioni
                                          presenza dei partecipanti al corso. Il provider                             - - Istigazione alla corruzione           dietro rilascio di un'utilità personale
                                          rilascia in seguito gli attestati ai partecipanti ai                           (art. 322 c.p.)
                                          corsi formativi. Tutti gli attestati dei provider sono                        - Abuso d'ufficio (art. 323 c.p.)
                                          documentati in una banca dati nazionale
                                          (COGEAPS). Alla fine di ciascun triennio, su
                                          richiesta      dell’iscritto,   l'Ordine    deve    rilasciare
                                          una certificazione agli iscritti circa l'acquisizione dei
                                          crediti formativi necessari.
                                            Nell'ipotesi    di     svolgimento    di   master
                                            universitari    è direttamente l'Ordine che inserisce il
                                            dato sull’acquisizione dei crediti formativi nella banca
                                            dati, dietro presentazione di adeguata
                                            documentazione da parte del soggetto. Anche per
                                            eventuali maternità ovvero malattie è l'Ordine che
                                            inserisce tali dati nella banca dati nazionale.
Nonostante l’abrogazione delle tariffe
                                               professionali, ad opera del d.l. 1/2012 (come
                                               convertito dalla l. 27/2012), sussiste ancora la
                                               facoltà del Consiglio dell’Ordine di esprimersi sulla
                                               «liquidazione di onorari e spese» relativi alle                                                            -   - Incertezza      nei     criteri
                                               prestazioni professionali, avendo la predetta                        - - Corruzione per l'esercizio della      di quantificazione       degli
                                               abrogazione inciso soltanto sui criteri da porre                       funzione (art. 318 c.p.);               onorari professionali
                                               a fondamento della citata procedura di                    Iscritti   - - Corruzione per un atto contrario-     - Effettuazione di una
                      Rilascio di pareri di
                                               accertamento.                                                          ai doveri d'ufficio (art. 319 c.p);     istruttoria lacunosa e/o parziale
Attività specifica   congruità sulle tariffe                                                                                                                  per favorire l’interesse del
                                               Il parere di congruità resta, quindi, necessario                     - - Concussione (art. 317 c.p.);
   dell'Ordine                                 per il professionista che, ai sensi dell’art. 636                    - - Indebita induzione a dare o           professionista
                                               c.p.c., intenda attivare lo strumento                                  promettere utilità (art. 319-quater -   Valutazione       erronea      delle
                                               “monitorio” della domanda di ingiunzione di                            c.p.)                                   indicazioni in fatto e di
                                               pagamento, per ottenere quanto dovuto dal cliente,                   - - Istigazione alla corruzione (art.     tutti i documenti a corredo
                                               nonché per il giudice che debba provvedere alla                        322 c.p.)                               dell’istanza e necessari alla
                                               liquidazione giudiziale dei compensi, ai sensi                       - - Abuso d'ufficio (art. 323 c.p.)       corretta valutazione dell’attività
                                               dell’art. 2233 c.c.                                                                                            professionale
                                                 Sono molto limitati i casi in cui si verificano le
                                                 ipotesi sopra citate. In tali circostanze l’Ordine
                                                 si può attenere a quanto disciplinato nei
                                                 contratti di riferimento ASSOFARM e FEDERFARMA.

                                                                                                                    - - Corruzione per l'esercizio della
                                                                                                                      funzione (art. 318 c.p.);
                                                                                                                    - - Corruzione per un atto contrario
                                               I Comuni richiedono pareri all'Ordine per quanto                       ai doveri d'ufficio (art. 319 c.p); Rilascio di pareri non veritieri
                                                                                                         Comuni
Attività specifica                             attiene ferie, orari di apertura, turni, pianta                      - - Concussione (art. 317 c.p.);      dietro ricezione di utilità personale
   dell'Ordine         Rilascio pareri ai
                                               organica, eventuali trasferimenti,     decentramenti                 - - Indebita induzione a dare o
                           comuni                                                                                     promettere utilità (art. 319-quater
                                               delle   farmacie.      I   pareri vengono   rilasciati
                                               dal Consiglio dell’Ordine.                                             c.p.)
                                                                                                                    - - Istigazione alla corruzione (art.
                                                                                                                      322 c.p.)
                                                                                                                       - Abuso d'ufficio (art. 323 c.p.)

Attività specifica         Indicazioni di      Nell'ipotesi di designazione di CTU tale attività viene
   dell'Ordine          professionisti per     svolta direttamente dal Tribunale, l'Ordine conferma      Iscritti    Non si ravvisano      rischi   per       Non si ravvisano rischi per tale
                         l’affidamento di      unicamente l'iscrizione del soggetto individuato dal                  tale attività                            attività
                        incarichi specifici    Tribunale.
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