Piano d'azione nazionale per prevenire e combattere la radicalizzazione e l'estremismo violento - 4 dicembre 2017
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Piano d’azione nazionale per prevenire e combattere la r adicalizzazione e l’estremismo violento 4 dicembre 2017
Indice 3 1. Introduzione 4 2. Obiettivi del Piano d’azione nazionale 8 3. Spiegazione dei t ermini utilizzati 10 4. Ambiti d’intervento 12 4.1 Conoscenza e competenza 13 4.2 Collaborazione e coordinamento 16 4.3 Prevenzione di idee e gruppi estremisti 19 4.4 Disimpegno (disengagement) e reintegrazione 20 4.5 Cooperazione internazionale 22 5. Attuazione, finanziamento e valutazione 24 6. Piano direttore 26 7. Allegato 30
4 Introduzione 1. Introduzione
Introduzione 5 La questione della radicalizzazione1 e dell’estremismo La prevenzione e la lotta contro la radicalizzazione e violento ha acquisito un’importanza sempre maggio- l’estremismo violento interessano la società nel suo re sia a livello nazionale sia sul piano internaziona- insieme. Oltre a numerose autorità a livello comuna- le. In tale contesto, nel settembre del 2015 il Consi- le, cantonale e federale, è chiamata in causa anche la glio federale ha adottato la Strategia della Svizzera società civile ed è indispensabile che tutti questi atto- per la lotta al terrorismo2, che da allora viene gradual- ri collaborino e scambino informazioni ed esperienze mente attuata. La strategia comprende quattro ambi- sia tra loro sia con organi di altri Paesi. Quando le au- ti d’intervento: prevenzione, repressione, protezione torità di sicurezza e penali devono intervenire, nella e prevenzione delle situazioni di crisi. Il Piano d’a- maggior parte dei casi si tratta già di lotta dell’estre- zione nazionale per prevenire e combattere la radica- mismo violento e al terrorismo. Con una prevenzione lizzazione e l’estremismo violento rientra nell’ambito mirata si punta a impedire che vengano pianificati o d’intervento della prevenzione e, insieme al rapporto commessi reati. della Rete integrata Svizzera per la sicurezza del 6 lu- La Confederazione, i Cantoni (comitati direttivi del- glio 2016 «Misure per la prevenzione della radicaliz- la Conferenza delle direttrici e dei direttori dei di- zazione – Punto della situazione in Svizzera», ai tre partimenti cantonali di giustizia e polizia (CDD- rapporti della task force TETRA3 e al Piano d’azione GP), della Conferenza svizzera dei direttori della di politica estera della Svizzera per prevenire l’estre- pubblica educazione (CDPE) e della Conferenza del- mismo violento, pubblicato nell’aprile del 2016 dal Di- le direttrici e dei direttori cantonali delle opere so- partimento federale degli affari esteri, è parte dell’at- ciali (CDOS)), i Comuni (Unione delle città svizzere e tuazione della suddetta strategia.4 l’Associazione dei Comuni Svizzeri) hanno pertanto Parallelamente al Piano d’azione nazionale, è in fase deciso di elaborare insieme il presente Piano d’azione di elaborazione una legge federale sulle misure di po- nazionale e di agire in modo preventivo contro la ra- lizia per la lotta al terrorismo per consentire, in futuro, dicalizzazione e l’estremismo violento, nonché di pro- di integrare gli sforzi delle autorità comunali e canto- porre misure atte a favorire il cosiddetto disimpegno nali contro la radicalizzazione e l’estremismo violento (disengagement in inglese) e la reintegrazione. con misure preventive di polizia a livello federale. Tali Il presente Piano d’azione nazionale è riferito a tutte misure preventive di polizia avranno carattere comple- le forme di radicalizzazione e di estremismo violen- mentare e sussidiario rispetto a quelle del Piano d’a- to. Tuttavia, come emerge dal Rapporto sulla situa- zione nazionale. 1 Radicalizzazione che può portare all’estremismo violento o al terrorismo. 2 Strategia della Svizzera del 18 settembre 2015 per la lotta al terrorismo, FF 2015 6143. 3 Terrorist Tracking. 4 Task force TETRA (2015), primo rapporto febbraio 2015, disponibile in tedesco e in francese. Task force TETRA (2015), secondo rapporto ottobre 2015, disponibile in tedesco e in francese. Task force TETRA (2017), terzo rapporto aprile 2017, disponibile in tedesco e in francese. Rete integrata Svizzera per la Sicurezza (2016), Misure per la prevenzione della radicalizzazione – Punto della situazione in Svizzera, luglio 2016. Dipartimento federale degli affari esteri (2016), Piano d’azione di politica estera della Svizzera per prevenire l’estremismo violento, aprile 2016.
6 Introduzione zione 2017 del Servizio delle attività informative della loro volta contribuire a impedire la radicalizzazione. Confederazione, attualmente la minaccia principale è Sono già molti gli sforzi di prevenzione intrapresi sul costituita dalla radicalizzazione di matrice jihadista.5 piano nazionale e a tutti i livelli statali: sforzi che si Le cause della radicalizzazione, che può spingersi fino rivelano importanti anche per prevenire la radicaliz- all’estremismo violento, sono comunque molteplici. zazione e l’estremismo violento e che devono quindi Nel dicembre del 2015 il segretario generale delle Na- essere portati avanti. Nell’allegato ne sono riportati al- zioni Unite ha pubblicato un Piano d’azione per la cuni esempi, ma l’elenco non è esaustivo. prevenzione dell’estremismo violento in cui si distin- Si è optato per una procedura bottom-up con cui è sta- guono due tipi di cause: i fattori push (le condizioni ta data voce alle esigenze di attori dei diversi ambiti. che favoriscono l’estremismo violento e il contesto da Nell’ambito di scambi interdisciplinari e all’interno cui esso promana) e i fattori pull (motivazioni e pro- di gruppi di lavoro che comprendevano sia esponen- cessi individuali che svolgono un ruolo chiave nella ti delle amministrazioni locali, cantonali e nazionali trasformazione di idee e disfunzioni in atti di estremi- sia alcuni rappresentanti della società civile, sono sta- smo violento).6 te formulate proposte concrete sotto forma di misure. Dal punto di vista metodologico il presente Piano d’a- L’elaborazione del Piano d’azione nazionale è stata zione nazionale si fonda sul Piano d’azione delle Na- coordinata dal segretariato del delegato della Confe- zioni Unite. Vengono pertanto proposte misure di pre- derazione e dei Cantoni per la Rete integrata Svizzera venzione adatte alla Svizzera e in grado di arginare i per la sicurezza. fattori di spinta (push) e di attrazione (pull). Il Piano Il Piano d’azione nazionale è rivolto alle autorità poli- d’azione nazionale poggia su un approccio interdisci- tiche dei tre livelli statali nonché alle autorità operati- plinare e le relative misure vanno considerate anche ve e alla società civile. Nei rispettivi ambiti di compe- in combinazione con i provvedimenti, i programmi e tenza, le conferenze cantonali responsabili (CDDGP, le iniziative già esistenti per la prevenzione univer- CDPE e CDOS), l’Unione delle città svizzere e l’Asso- sale, selettiva e indicata nei settori della formazione, ciazione dei Comuni Svizzeri trasmetteranno ai Can- del sociale, dell’integrazione, della prevenzione della toni, alle città e ai Comuni le loro raccomandazioni in violenza e della criminalità e dell’antidiscriminazione. merito. Il finanziamento delle misure varia a seconda Nell’ambito dell’integrazione è per esempio in corso del tipo di provvedimento, del Cantone, del Comune e una modifica della legge federale sugli stranieri volta della città e dipende anche dalle infrastrutture e dal- a fissare in modo dettagliato i requisiti di integrazione le misure già esistenti. Alcune delle misure contenute e, di conseguenza, a trasmettere i valori con maggiore nel Piano d’azione nazionale non richiedono tuttavia chiarezza. Nel settore dell’antidiscriminazione, inol- alcun finanziamento supplementare. Il Piano d’azio- tre, per la promozione dell’integrazione nel quadro dei ne nazionale dovrà essere attuato e valutato entro un programmi di integrazione cantonali ci si avvale di di- periodo di cinque anni (cfr. cap. 5). versi strumenti di prevenzione generale che possono a 5 Servizio delle attività informative della Confederazione (2017). La sicurezza della Svizzera – Rapporto sulla situazione 2017 del Servizio delle attività informative della Confederazione SIC. 6 Nazioni Unite (2015). Plan of Action to Prevent Violent Extremism, 24 dicembre 2015 (A/70/674). Il Piano d’azione del segretario generale delle Nazioni Unite indentifica i seguenti fattori push e pull: 1. mancanza di prospettive sociali ed economiche; 2. margina- lizzazione e discriminazione; 3. malgoverno, violazioni dei diritti umani e dello Stato di diritto; 4. conflitti in corso da tempo e irrisol- ti; 5. radicalizzazione nelle prigioni; 6. esperienze di vita e motivi personali; 7. vittimizzazione e insoddisfazione collettiva; 8. falsifi- cazione e abuso di fedi e ideologie politiche nonché esasperazione di differenze etniche e culturali; 9. ruolo di leader e reti, inclusi i nuovi mezzi di comunicazione.
Introduzione 7 Il presente Piano d’azione nazionale contiene una serie di misure atte a prevenire e a combattere la radicalizza- zione e l’estremismo violento. Non pretende tuttavia di essere esaustivo. Tenendo conto delle valutazioni de- gli esperti e degli altri lavori in corso, si è per esempio rinunciato a elaborare misure relative all’introduzio- ne di un registro nazionale dei detenuti e al discipli- namento della trasparenza finanziaria delle comunità religiose. Queste ultime (eccetto le Chiese nazionali) sono perlopiù organizzate sotto forma di associazio- ni di diritto privato (e, in alcuni casi, di fondazioni) e, per rafforzare la sorveglianza e garantire una maggio- re trasparenza dei loro mezzi finanziari, sarebbe ne- cessaria una revisione del diritto delle associazioni. Il gruppo di coordinamento interdipartimentale della Confederazione per la lotta contro il riciclaggio di de- naro e il finanziamento del terrorismo raccomanda in- vece di estendere l’obbligo di iscrizione nel registro di commercio alle associazioni con un rischio elevato in relazione al finanziamento del terrorismo e di obbliga- re le associazioni iscritte nel registro di commercio a tenere un elenco dei loro membri.7 7 Cfr. Bericht über die Risiken im Bereich der Geldwäscherei und Terrorismusfinanzierung bei Non-Profit-Organisationen. Bericht der in- terdepartementalen Koordinationsgruppe zur Bekämpfung der Geldwäscherei und der Terrorismusfinanzierung, 28 giugno 2017, di- sponibile in tedesco e in francese. Nel quadro dei lavori successivi al quarto rapporto di valutazione sulla Svizzera del Gruppo di azio- ne finanziaria contro il riciclaggio di denaro, il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale delle finanze di presentargli un avamprogetto, da porre in consultazione, volto a valutare l’estensione dell’obbligo di iscrizione nel registro di commercio alle as- sociazioni con un rischio elevato in relazione al finanziamento del terrorismo nonché l’introduzione dell’obbligo, per le associazioni iscritte nel registro di commercio, di tenere un elenco dei loro membri.
8 Obiettivi del Piano d’azione nazionale 2. Obiettivi del Piano d’azione nazionale
Obiettivi del Piano d’azione nazionale 9 Il presente Piano d’azione nazionale mira a creare pre- È una responsabilità generale di tutti offrire delle al- supposti concreti per prevenire e combattere la radi- ternative alle forme di pensiero e di azione radicali e calizzazione e l’estremismo violento in tutte le loro all’estremismo violento. In futuro, per la prevenzione forme e nel rispetto dei diritti fondamentali e umani. della criminalità a livello di Confederazione da parte Si intende raggiungere tale obiettivo con le modalità della polizia, è prevista l’elaborazione di un’ordinan- esposte qui di seguito. za quadro in virtù dell’articolo 386 del Codice penale svizzero (CP) al fine di consentire alla Confederazione Principio fondamentale: collaborazione e strutture effi- di sostenere finanziariamente, in questo settore, pro- caci: per prevenire la radicalizzazione e l’estremismo getti della società civile volti a prevenire e a combat- violento occorre puntare a una collaborazione inter- tere la radicalizzazione e l’estremismo violento. Già disciplinare istituzionalizzata, per esempio median- oggi è possibile sostenere finanziariamente iniziative te l’organizzazione periodica di tavole rotonde. Tale e progetti della società civile nel quadro della legge strategia, sviluppata a livello locale (Cantone, regio- federale sugli stranieri e della legge sulle attività gio- ne, città) e sostenuta dalla politica, mira a favorire vanili extrascolastiche. l’interconnessione tra gli attori coinvolti e a definire una procedura congiunta per la prevenzione e la lotta contro la radicalizzazione e l’estremismo violento. In tale contesto si raccomanda di coinvolgere le autorità scolastiche, le autorità e i servizi sociali, gli operatori sociali e giovanili, le autorità di protezione dei minori e degli adulti, i servizi psichiatrici, la polizia, il servi- zio informazioni (a seconda del contesto, a livello di Confederazione e/o Cantoni), il Ministero pubblico e la Magistratura dei minorenni, i servizi per l’integra- zione e altri servizi specializzati nonché, in base alla situazione, l’ambiente in cui vive la persona interes- sata. Ciò consente di riconoscere precocemente, consi- derando il quadro generale, eventuali sviluppi proble- matici nonché potenziali rischi di violenza e di avviare misure adeguate. Anche le reti interdisciplinari sono importanti per favorire la reintegrazione degli indivi- dui in questione e coordinare le misure finalizzate al disimpegno. Coordinamento: occorre garantire uno scambio rapi- do e coordinato (a livello verticale e orizzontale) di informazioni e di esperienze tra i vari attori coinvolti. Strumenti: è necessario mettere a disposizione stru- menti adeguati e definire modelli di processi di lavoro che consentano di riconoscere e prevenire un even- tuale percorso di radicalizzazione verso l’estremismo violento. Coinvolgimento della società civile e sostegno: l’impe- gno e la partecipazione attiva a iniziative e progetti della società civile sono fondamentali ai fini del lavo- ro di prevenzione. La partecipazione e la codecisione favoriscono le decisioni positive, rafforzano il senso di appartenenza alla società e mitigano o eliminano le paure, le incertezze e le tendenze discriminatorie.
10 Spiegazione dei t ermini utilizzati 3. Spiegazione dei termini utilizzati
Spiegazione dei t ermini utilizzati 11 I termini utilizzati nel presente Piano d’azione nazio- nale si fondano su definizioni operative e normative. Qui di seguito sono riportate le relative spiegazioni. Attività terroristiche: « (…) azioni tendenti a influen- zare o a modificare l’ordinamento dello Stato, che si intendono attuare o favorire commettendo o minac- ciando di commettere gravi reati o propagando pau- ra e timore.» (Art. 19 cpv. 2 lett. a della legge federale sulle attività informative). Attività dell’estremismo violento: « (…) azioni di orga- nizzazioni che negano i fondamenti della democrazia e dello Stato di diritto e che commettono, incoraggia- no o approvano atti violenti allo scopo di raggiungere i loro obiettivi.» (Art. 19 cpv. 2 lett. e della legge fede- rale sulle attività informative). Radicalizzazione: la radicalizzazione è un processo durante il quale una persona assume posizioni politi- che, sociali o religiose sempre più estreme, fino a com- piere anche atti di violenza estremi, per raggiungere i propri obiettivi.8 Disimpegno: il disimpegno è il processo con cui una persona smette di sostenere un movimento dell’estre- mismo violento.9 Reintegrazione: per reintegrazione si intendono il ri- pristino dei legami sociali, familiari e comunitari e la partecipazione positiva alla società.10 8 Consiglio nordico dei ministri (2017). The Nordic Safe Cities Guide, pag. 11 (in inglese). 9 Berger, J.M (2016): Promoting Disengagement from Violent Extremism. The International Centre for Counter-Terrorism – The Hague 7 (5), pag. 3 (in inglese). 10 Georgia Holmer e Adrian Shtuni (2007): Returning Foreign Fighters and the Reintegration Imperative. Special Report 402: United States Institute of Peace, pag. 2 (in inglese).
12 Ambiti d’intervento 4. Ambiti d’intervento
Ambiti d’intervento 13 Le misure sono suddivise in cinque ambiti d’interven- e dell’estremismo violento. Occorre quindi sostenere to. Alcuni esempi concreti sono riportati nell’allegato. la ricerca fondamentale e applicata come pure gli stu- di sulle cause, sugli sviluppi attuali in Svizzera e sulla Solide conoscenze e informazioni sul fenomeno della prevenzione della radicalizzazione e dell’estremismo radicalizzazione e dell’estremismo violento sono indi- violento. I progetti scientifici tengono conto delle dif- spensabili per riconoscere precocemente e prevenire i ferenze di genere. I mezzi per il loro finanziamento processi di radicalizzazione. Le relative misure rientra- possono essere richiesti nel quadro delle procedure e no nell’ambito d’intervento conoscenza e competenza. degli strumenti di promozione ordinari (per es. ricer- L’ambito d’intervento collaborazione e coordinamento ca dell’Amministrazione federale, progetti del Fondo ha invece come obiettivi la promozione della collabo- nazionale svizzero). razione tra le autorità e gli attori della società civile e –– Gruppo di destinatari11: autorità, specialisti. un miglior coordinamento della prevenzione affinché quest’ultima sia più mirata. –– Attuazione operativa12: scuole universitarie (uni- versità e scuole universitarie professionali), L’ambito d’intervento prevenzione di idee e gruppi es Confederazione, Cantoni. tremisti comprende misure finalizzate alla compren- sione della democrazia, alla partecipazione e all’im- –– Responsabilità politica13: scuole pegno nella società nonché al rafforzamento della universitarie (università e scuole universitarie competenza (mediatica). professionali), Confederazione, Cantoni. L’ambito d’intervento disimpegno (disengagement) e –– Finanziamento14: Confederazione, Cantoni, reintegrazione comprende misure di sostegno per favo- fondazioni, fondi. rire l’abbandono dell’estremismo violento e promuo- vere il reinserimento delle persone sia durante sia al Misura 2: Offerte di formazione e formazione di fuori dei procedimenti penali. continua per specialisti L’ambito d’intervento cooperazione internazionale ri- Nell’ambito di corsi di formazione e di formazione con- guarda lo scambio di esperienze e conoscenze e la co- tinua gli specialisti affrontano il tema della radica- operazione con altri Stati per affrontare nel modo più lizzazione e dell’estremismo violento. Vengono sen- efficace possibile la dimensione internazionale e tran- sibilizzati al riconoscimento precoce dei segnali e dei sfrontaliera del fenomeno. pericoli di radicalizzazione e imparano ad agire in Le misure e le raccomandazioni andranno attuate te- modo adeguato per impedire un’ulteriore radicalizza- nendo conto del genere e dei gruppi di destinatari. In zione e per essere in grado di gestire eventuali perso- particolare, occorre sostenere i bambini, i giovani e le ne radicalizzate. donne in quanto importanti attori della prevenzione –– Gruppo di destinatari: operatori giovanili e so- e rafforzare tale ruolo. ciali (scolastici), insegnanti, formatori, persona- le del settore dell’esecuzione delle pene, polizia, servizio informazioni, Ministero pubblico e Magi- 4.1 Conoscenza e competenza stratura dei minorenni, tribunale dei minorenni, autorità competenti in materia di asilo e migra- Misura 1: Lancio di progetti di ricerca e studi zione, servizi agli abitanti, autorità di protezione sulla radicalizzazione e sull’estremismo violento dei minori e degli adulti (APMA), tribunali, cura- in Svizzera tori professionali, personale professionista dell’e- Per una prevenzione mirata ed efficace è necessario sercito e della protezione della popolazione. conoscere le cause e il contesto della radicalizzazione 11 Gruppo di destinatari: gruppo di persone a cui è rivolta la misura e su cui quest’ultima deve esercitare un’influenza. 12 Attuazione operativa: attori che applicano le misure. 13 Responsabilità politica: autorità/servizio/conferenza/associazione competente che promuove e sostiene l’adozione delle misure. In caso di misure interdisciplinari possono anche esserci più autorità o servizi competenti. 14 Finanziamento: autorità/servizio competente che finanzia l’attuazione delle misure.
14 Ambiti d’intervento –– Attuazione operativa: scuole universitarie (univer- –– Finanziamento: la responsabilità del finanzia- sità, scuole universitarie professionali e alte scuo- mento spetta alle istituzioni di formazione inte- le pedagogiche), istituti in collaborazione con ressate e alle persone che usufruiscono delle rela- istituzioni e organizzazioni che si occupano del tive offerte di formazione e formazione continua; tema della radicalizzazione. le persone in questione possono anche rivolgersi a fondazioni private (anche con il supporto delle –– Responsabilità politica: scuole universitarie (uni- istituzioni di formazione interessate) per richie- versità, scuole universitarie professionali e alte dere una borsa di studio. scuole pedagogiche), istituti in collaborazione con istituzioni e organizzazioni che si occupano del tema della radicalizzazione. Misura 4: Formazione del personale di assistenza nei centri federali e cantonali per –– Finanziamento: la responsabilità del finanzia- i richiedenti l’asilo mento spetta alle istituzioni di formazione inte- ressate e alle persone che usufruiscono delle rela- In collaborazione con la Segreteria di Stato della mi- tive offerte di formazione e formazione continua. grazione (SEM), il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) offre corsi di formazione per il personale di assistenza dei centri federali d’a- Misura 3: Formazione e formazione continua per silo allo scopo di favorire il riconoscimento precoce le persone che forniscono assistenza religiosa e la gestione adeguata di eventuali processi di radi- Le persone che forniscono assistenza religiosa in istitu- calizzazione. La formazione comprende misure per il zioni pubbliche quali prigioni e ospedali possono eser- riconoscimento precoce, la comprensione degli indi- citare la propria attività a determinate condizioni, tra catori di rischio e l’adozione di procedure omogenee cui, spesso, quella di aver frequentato un corso di for- in caso di sospetta radicalizzazione. Questi corsi po- mazione riconosciuto. Affinché anche le persone che trebbero essere svolti anche nei centri cantonali con forniscono assistenza religiosa nell’ambito di comu- le organizzazioni e il personale di assistenza privato nità religiose non riconosciute possano operare come che vi operano. La Segreteria di Stato della migrazio- assistenti spirituali, è necessario offrire – tenendo con- ne e il Servizio delle attività informative della Confe- to dell’autonomia delle scuole universitarie – corsi di derazione possono fornire supporto alle autorità can- formazione e formazione continua adeguati che siano tonali con cui collaborano illustrando loro le buone riconosciuti dalle istituzioni pubbliche quali gli ospe- prassi in quest’ambito. Le autorità cantonali offriran- dali, gli stabilimenti penitenziari ecc.15 no questo tipo di corsi di formazione anche al perso- nale penitenziario. –– Gruppo di destinatari: persone che forniscono assistenza religiosa. –– Gruppo di destinatari: personale di assistenza per i richiedenti l’asilo e personale di sicurezza, rap- –– Attuazione operativa: persone che forniscono as- presentanti legali (nei centri cantonali), organiz- sistenza religiosa, scuole universitarie, autorità, zazioni non governative e altri terzi – in particola- istituzioni. re della società civile – incaricati di assicurare il –– Responsabilità politica: offerta formativa: scuo- funzionamento dei centri nonché il personale pe- le universitarie (università e scuole universitarie nitenziario cantonale. professionali, tenendo conto dell’autonomia delle –– Attuazione operativa: per i centri federali, da par- scuole universitarie). te di SIC e SEM; per i centri cantonali la misu- ra potrebbe essere attuata dai partner cantonali 15 Come requisito per la partecipazione, le scuole universitarie che offrono corsi di formazione e formazione continua dovranno in un primo momento riconoscere anche i diplomi stranieri, per esempio in teologia islamica, dato che in Svizzera non esiste attualmente una formazione di base di questo tipo. Inoltre, nel parere al postulato 16.3314 «Gli imam moderati sono persone chiave contro la ra- dicalizzazione di giovani musulmani» di Maja Ingold del 6 luglio 2016, il Consiglio federale afferma che è «necessario fare chiarezza nell’ambito dei consulenti religiosi». Il Governo cercherà pertanto un dialogo in tal senso con i Cantoni ed elaborerà un rapporto in merito. In linea di principio le questioni relative alla formazione sono di competenza dei Cantoni.
Ambiti d’intervento 15 del SIC e della SEM, sempre in collaborazione con Misura 6: Informazioni su questioni religiose questi ultimi. I servizi di contatto statali e le organizzazioni partner –– Responsabilità politica: Confederazione (Diparti- forniscono informazioni su questioni riguardanti le mento federale di giustizia e polizia (DFGP), Di- religioni. partimento federale della difesa, della protezione –– Gruppo di destinatari: autorità nazionali, can- della popolazione e dello sport (DDPS)) e Canto- tonali e comunali, comunità confessionali, ni (autorità responsabile a livello cantonale nel popolazione. settore dell’asilo con il sostegno della CDOS e del- la CDDGP per quanto riguarda il settore dell’ese- –– Attuazione operativa: servizi di contatto già cuzione delle pene), Comuni, città. esistenti. –– Finanziamento: formazione nei centri federali: –– Responsabilità politica: Confederazione, SEM; a livello cantonale: autorità responsabili del Cantoni, città. settore. –– Finanziamento: Confederazione, Cantoni, città e organizzazioni partner. Misura 5: Sensibilizzazione e formazione di persone chiave Misura 7: Impiego di strumenti per il Le autorità comunali e cantonali sensibilizzano i re- riconoscimento precoce sponsabili e le persone chiave delle associazioni spor- Gli strumenti per il riconoscimento precoce di even- tive, culturali e ricreative al tema della prevenzione tuali segnali di radicalizzazione possono aiutare i ser- della violenza, della radicalizzazione e dell’estremi- vizi specializzati competenti a valutare la minaccia ef- smo violento e impartiscono loro corsi di formazione fettiva e a prendere ulteriori provvedimenti. in tale ambito. Queste persone imparano a riconoscere i nessi tra gruppi a rischio e tendenze problematiche –– Gruppo di destinatari: persone che mostrano se- alla radicalizzazione e cercano di educare e di trasmet- gnali di possibili tendenze alla radicalizzazione. tere conoscenze e informazioni. –– Attuazione operativa: specialisti, servizi specia- –– Gruppo di destinatari: operatori sociali e giova- lizzati, uffici di assistenza ai minori, servizi socia- nili, persone chiave delle associazioni sportive, li, autorità di protezione dei minori e degli adulti, culturali e ricreative. settore dell’esecuzione delle pene e delle misure, polizia. –– Attuazione operativa: autorità comunale o canto- nale competente o servizi specializzati in materia –– Responsabilità politica: CDDGP, CDOS, Associa- di formazione. zione dei Comuni Svizzeri, Unione delle città svizzere, Conferenza per la protezione dei minori –– Responsabilità politica: autorità comunale/i o e degli adulti (COPMA). cantonale/i competente/i e/o servizi specializzati in materia di formazione. –– Finanziamento: servizi competenti di Cantoni, Comuni e città. –– Finanziamento: Cantoni, Comuni, città e associazioni.
16 Ambiti d’intervento Misura 8: Rafforzamento degli s trumenti 4.2 Collaborazione e coordinamento per la valutazione e la gestione del rischio Misura 10: Servizi specializzati e di consulenza nell’esecuzione delle pene16 sul tema della radicalizzazione e dell’estremismo Nel settore dell’esecuzione delle pene occorre raffor- violento zare, sviluppare ulteriormente e far conoscere con ap- I servizi specializzati offrono diverse prestazioni. Con- positi corsi di formazione e formazione continua gli tribuiscono al riconoscimento precoce di possibili ra- strumenti esistenti per la valutazione e la gestione del dicalizzazioni, forniscono consulenza nell’ambiente rischio. in cui vivono le persone coinvolte e intervengono in –– Gruppo di destinatari: detenuti di tutti gli stabili- modo mirato per prevenire l’estremismo e la propen- menti di privazione della libertà e persone a cui è sione alla violenza. Dispongono inoltre di una buona stata irrogata una sanzione penale. rete di contatti e possono quindi inoltrare le varie ri- chieste all’organo competente a seconda del tipo di –– Attuazione operativa: settore dell’esecuzione problema. In caso di richieste provenienti da un’altra delle pene e della ricerca forense. città o da un altro Comune o Cantone, il servizio spe- –– Responsabilità politica: CDDGP, concordati sull’e- cializzato interessato deve tuttavia sapere quali sono secuzione delle pene, Centro svizzero per la for- le autorità competenti del Cantone, della città o del mazione del personale penitenziario (CSFPP). Comune in questione per fare in modo che la pratica possa continuare a essere gestita a livello locale. –– Finanziamento: dipartimenti cantonali di giustizia e polizia. Ogni Cantone indica pertanto sul sito Internet ch.ch il servizio specializzato (cantonale o regionale) da con- tattare. Le città, i Comuni e i Cantoni che non hanno un Misura 9: Elaborazione e messa a disposizione di proprio servizio specializzato possono stipulare con- materiale pedagogico da utilizzare all’interno del venzioni sulle prestazioni con servizi specializzati già contesto scolastico e al di fuori di quest’ultimo esistenti.17 Mediante strumenti didattici, materiale pedagogico e –– Gruppo di destinatari: popolazione, congiunti, progetti sul tema della radicalizzazione e dell’estremi- famiglie, insegnanti, operatori giovanili e sociali, smo violento destinati al settore scolastico ed extra- associazioni, autorità. scolastico si mira a promuovere il dialogo rispettoso, le discussioni aperte e il pensiero critico. –– Attuazione operativa: servizi predefiniti o pun- ti di contatto di città e Cantoni, per esempio nel –– Gruppo di destinatari: alunni e giovani, inse- settore della prevenzione della violenza. gnanti, operatori giovanili e sociali, servizi specializzati. –– Responsabilità politica: responsabili politici di Cantoni, Comuni e città. –– Attuazione operativa: servizi specializzati, organizzazioni e case editrici che producono e –– Finanziamento: Cantoni, Comuni, città o conven- distribuiscono materiale pedagogico. zioni sulle prestazioni con i servizi specializzati esistenti. –– Responsabilità politica: contesto scolastico: CDPE, contesto extrascolastico: CDOS. –– Finanziamento: contesto scolastico: Cantoni, contesto extrascolastico: Cantoni. 16 Il confronto specialistico sulla prevenzione della radicalizzazione e dell’estremismo violento nell’ambito dell’esecuzione delle pene viene disciplinato a parte nel quadro di un progetto condotto dal Centro svizzero per la formazione del personale penitenzia- rio (CSFPP) sotto l’egida della CDDGP. In tale contesto e in collaborazione con persone chiave del settore dell’esecuzione delle pene, sarà elaborato un documento di base con raccomandazioni destinate ai Cantoni che dovrà essere presentato alla CDDGP nella prima- vera del 2018. 17 A seconda delle dimensioni e della funzione regionale del Cantone, del Comune o della città, si raccomanda di istituire un servizio specializzato con il compito di fornire consulenze e chiarimenti e di trasmettere conoscenze.
Ambiti d’intervento 17 Misura 11: Collaborazione istituzionalizzata tra –– Finanziamento: comunità religiose riconosciute, Stato, associazioni di migranti, sportive, giovanili organizzazioni religiose, eventualmente sostegno e femminili, specialisti, organizzazioni umanitarie da parte dei Cantoni. e organizzazioni religiose Il dialogo e la collaborazione tra Cantone, Comune e Misura 13: Intensificazione dell’attività di rete città con le associazioni di migranti, sportive, giova- della polizia nili e femminili nonché con gli specialisti, le organiz- Negli organi di polizia delle città e/o dei Cantoni occor- zazioni umanitarie e le organizzazioni religiose de- re intensificare l’attività di rete nonché lo sviluppo di vono essere intensificati e istituzionalizzati e occorre buone relazioni e di un rapporto di fiducia con le co- garantire un coinvolgimento sistematico e partecipa- munità straniere e con diverse associazioni. A tale pro- tivo in strutture e processi decisionali istituzionali. I posito, un’attenzione particolare va prestata al man- Comuni, le città e i Cantoni devono elaborare strategie tenimento dei contatti con associazioni (culturali) e per assicurare questo coinvolgimento mirato e basato organizzazioni (per es. organizzazioni attive nel setto- sul partenariato nonché un’adeguata partecipazione. re dell’asilo). L’obiettivo è instaurare un rapporto di fi- –– Gruppo di destinatari: associazioni di migranti, ducia reciproca, curare la rete di contatti e discutere di sportive, giovanili e femminili, specialisti, orga- questioni legate alla politica di sicurezza. Per l’adem- nizzazioni umanitarie e organizzazioni religiose. pimento di questi compiti può essere utile il modello del cosiddetto «Brückenbauer» (costruttore di ponti) –– Attuazione operativa: autorità locali. già utilizzato dalla polizia in alcuni cantoni. –– Responsabilità politica: autorità cantonali e co- –– Gruppo di destinatari: associazioni culturali, munali. organizzazioni e minoranze. –– Finanziamento: Cantoni, Comuni, città. –– Attuazione operativa: Conferenza dei comandan- ti delle polizie cantonali della Svizzera (CCPCS), Misura 12: Dialogo interreligioso tra comunità Società dei capi di polizia delle città svizzere religiose riconosciute e organizzazioni attive in (SCPCS), corpi di polizia regionali. campo religioso18 –– Responsabilità politica: CDDGP, Conferenza delle Tra le diverse comunità religiose riconosciute e le or- direttrici e dei direttori della sicurezza delle città ganizzazioni religiose è in corso un regolare dialogo svizzere. interreligioso volto a mantenere la pace religiosa e a –– Finanziamento: direzione di polizia cantonale o favorire la comprensione reciproca su varie questioni cittadina competente. e sfide da affrontare. L’organizzazione di questi scam- bi può essere sostenuta dalle autorità cantonali e co- munali. Misura 14: Istituzione e introduzione del concetto di gestione della minaccia –– Gruppo di destinatari: comunità religiose riconosciute, organizzazioni religiose. Mediante la gestione interistituzionale delle minacce nei Cantoni, con il coinvolgimento delle varie autorità –– Attuazione operativa: comunità religiose competenti e, nella maggior parte dei casi, sotto la gui- riconosciute, organizzazioni religiose. da della polizia, si mira a riconoscere precocemente e –– Responsabilità politica: comunità religiose a valutare il potenziale di minaccia in singoli individui riconosciute, organizzazioni religiose. e gruppi nonché a disinnescarlo adottando apposite misure. È necessario fare in modo che i temi della ra- dicalizzazione e dell’estremismo violento siano inclusi 18 A seconda della normativa cantonale, le comunità religiose si organizzano in associazioni di diritto privato o in enti di diritto pubbli- co riconosciuti. Contrariamente alle associazioni di diritto privato, gli enti di diritto pubblico dispongono di diritti sovrani tra cui la ri- scossione delle imposte e l’accesso agevolato alle istituzioni pubbliche come le scuole, gli ospedali e le prigioni. La loro collaborazio- ne con lo Stato è, di conseguenza, più stretta.
18 Ambiti d’intervento nella gestione della minaccia. Inoltre, se necessario, –– Finanziamento: non sono necessarie risorse per poter affrontare le questioni della radicalizzazio- supplementari. ne e dell’estremismo violento con un approccio inter- disciplinare occorre coinvolgere anche altri partner e b) Scambio orizzontale e verticale di informazioni integrare conoscenze supplementari. all’interno del Cantone (guida) –– Gruppo di destinatari: persone che presentano un In collaborazione con l’Incaricato cantonale della pro- potenziale di minaccia. tezione dei dati, ogni Cantone valuta se e in quale mi- –– Attuazione operativa: polizia, con il coinvolgi- sura sia garantito lo scambio orizzontale e verticale di mento di altre autorità e di altri servizi centra- informazioni tra gli attori coinvolti a livello comunale li di Cantoni e città, Istituto svizzero di poli- e cantonale per la prevenzione della radicalizzazio- zia (ISP) (offerta di corsi dal 2018). ne e dell’estremismo violento nel rispetto della legge cantonale sulla protezione dei dati e delle altre leggi –– Responsabilità politica: CDDGP e Cantoni, Confe- specifiche e verifica che tale scambio sia sufficiente. Su renza delle direttrici e dei direttori della sicurezza tale base elabora quindi una guida, in cui può essere delle città svizzere. illustrato o definito anche lo scambio di informazioni –– Finanziamento: direzione di polizia cantonale o con attori non statali. cittadina competente. –– Gruppo di destinatari: specialisti. –– Attuazione operativa: polizia, autorità di protezio- Misura 15: Regolamentazione dello scambio di ne dei minori e degli adulti, autorità scolastiche, informazioni tra autorità Magistratura dei minorenni e Ministeri pubbli- a) Base legale per lo scambio di informazioni ci, uffici di assistenza ai minori e servizi sociali, personali e profili della personalità tra le autorità servizi per l’integrazione, settore dell’esecuzione federali e le autorità cantonali e comunali delle pene, Incaricato cantonale della protezione dei dati. Per lo scambio delle informazioni tra l’autorità fede- rale che adotta misure di polizia amministrativa e le –– Responsabilità politica: Cantone, Comune, città. autorità cantonali e comunali responsabili della pre- –– Finanziamento: non sono necessarie risorse venzione della criminalità o dell’applicazione del di- supplementari. ritto in materia di protezione dei minori e degli adulti, nonché tra le stesse autorità cantonali e comunali, è necessaria una base legale formale esplicita. Nell’a- Misura 16: Designazione di un servizio di vamprogetto sulle nuove misure preventive di polizia coordinamento nazionale in materia di lotta contro il terrorismo è prevista una Un servizio di coordinamento nazionale è responsa- base legale di questo tipo. bile del trasferimento di conoscenze e di esperienze –– Gruppo di destinatari: specialisti. sul tema della radicalizzazione e dell’estremismo vio- lento. Il servizio fornisce agli specialisti informazioni –– Attuazione operativa: Ufficio federale di poli- riguardanti la bibliografia, le strategie, gli opuscoli e zia (fedpol), autorità cantonali (polizia, autorità le offerte di formazione continua, rielabora i materiali di protezione dei minori e degli adulti, autorità esistenti e organizza eventi per esperti di tutti i livel- scolastiche, Magistratura dei minorenni e Mini- li statali. Promuove l’interconnessione tra gli attori di steri pubblici, tribunale dei minorenni, uffici di tutti i livelli statali e con la società civile e, all’occor- assistenza ai minori e servizi sociali, servizi per renza, può fornire il proprio sostegno per l’attuazione l’integrazione, autorità competenti in materia di delle misure. Coordina inoltre il programma d’incen- servizi agli abitanti e migrazione, settore dell’ese- tivazione nazionale nonché il monitoraggio annuale cuzione delle pene). dell’attuazione delle misure e, con il supporto di spe- –– Responsabilità politica: Confederazione (DFGP). cialisti, valuta le proposte di progetti il cui finanzia-
Ambiti d’intervento 19 mento iniziale sarà deciso dal gruppo di accompagna- –– Responsabilità politica: organo di vigilanza mento strategico e dall’organo di vigilanza politica. politica. Il servizio di coordinamento nazionale elabora infor- –– Finanziamento: Confederazione (mezzi finan- mazioni sulla radicalizzazione e sull’estremismo vio- ziari a tempo determinato per il programma lento destinate alla popolazione e pubblicate sul sito d’incentivazione). Internet ch.ch. –– Gruppo di destinatari: specialisti a livello comu- 4.3 Prevenzione di idee e gruppi estremisti nale, cantonale e nazionale e responsabili che si occupano di prevenzione della violenza, radica- Misura 18: Potenziamento delle misure volte a lizzazione ed estremismo violento. promuovere una cittadinanza attiva, il rafforza- mento della democrazia e la prevenzione delle –– Attuazione operativa: servizio di coordinamento discriminazioni 19 nazionale con il supporto di specialisti della Con- federazione, dei Cantoni (CDPE, CDOS, CDDGP), a) Contesto extrascolastico dei Comuni (Associazione dei Comuni Svizzeri) e Elaborazione di nuovi progetti o ampliamento di quelli delle città (Unione delle città svizzere), gruppo di già esistenti per fare in modo che i bambini, gli adole- accompagnamento strategico. scenti e i giovani adulti guardino il mondo con occhio –– Responsabilità politica: organo di vigilanza politi- critico, si formino idee proprie e agiscano come citta- ca (DFGP, CDPE, CDOS, CDDGP, Associazione dei dini consapevoli e responsabili, non solo nel mondo Comuni Svizzeri, Unione delle città svizzere). reale ma anche in Internet e nei social media. –– Finanziamento: Segretariato della Rete integra- –– Gruppo di destinatari: bambini, adolescenti, ta Svizzera per la sicurezza, Prevenzione Svizzera giovani adulti e genitori. della Criminalità (CDDGP), programma d’incenti- –– Attuazione operativa: operatori giovanili, servizi vazione. di formazione e consulenza per i genitori, orga- nizzazioni di genitori, organi preposti alle politi- Misura 17: Programma d’incentivazione nazionale che giovanili e dell’infanzia, attori della società civile. Obiettivo del programma d’incentivazione naziona- le è sostenere, nei prossimi cinque anni, progetti fi- –– Responsabilità politica: Dipartimento federale nalizzati all’attuazione delle misure di prevenzione e dell’interno (DFI), CDOS. lotta contro la radicalizzazione e l’estremismo violen- –– Finanziamento: Ufficio federale delle to contenute nel presente Piano d’azione nazionale. assicurazioni sociali (UFAS), Cantoni, Con questo programma d’incentivazione, limitato a privati (per es. fondazioni). cinque anni, la Confederazione consente di sostenere finanziariamente i progetti, vecchi e nuovi, lanciati da Cantoni, Comuni e società civile. b) Contesto scolastico –– Gruppo di destinatari: specialisti e responsabili • Educazione alla cittadinanza attiva mediante la a livello comunale, cantonale e nazionale che si trasmissione di conoscenze concrete e pratiche in occupano di prevenzione della violenza, radica- materia di democrazia e diritti umani. lizzazione ed estremismo violento. • Formazione mediatica destinata agli alunni af- –– Attuazione operativa: servizio di coordinamen- finché sviluppino una capacità di analisi che to nazionale, gruppo di accompagnamento consenta loro di avvicinarsi con spirito critico ai strategico. media e agli strumenti di comunicazione. 19 A questo proposito si rimanda alle raccomandazioni della CDOS del 19 maggio 2016 per lo sviluppo della politica dell’infanzia e della gioventù nei Cantoni (Empfehlungen der SODK für die Weiterentwicklung der Kinder- und Jugendpolitik in den Kantonen vom 19. Mai 2016), disponibili in tedesco e in francese. In tali raccomandazioni vengono evidenziate le condizioni quadro che consentono ai bam- bini e ai giovani di sviluppare la loro capacità di vivere insieme, il loro impegno sociale, la loro creatività e la loro autonomia e di di- ventare persone socialmente responsabili.
20 Ambiti d’intervento • Insegnamento della religione per far conoscere le petenti in materia di migrazione e altri servizi confessioni più importanti. specializzati. –– Gruppo di destinatari: bambini e adolescenti. –– Responsabilità politica: CDOS. –– Attuazione operativa: scuole. –– Finanziamento: Cantoni. –– Responsabilità politica: CDPE. Misura 20: Prevenzione della radicalizzazione, in –– Finanziamento: Cantoni. particolare via Internet, mediante contronarrative e narrazioni alternative c) Società nel suo insieme Le persone che cercano in Internet materiale propa- Nel quadro dei Programmi di integrazione cantonali gandistico a favore dell’estremismo violento o che si (PIC), Confederazione e Cantoni sostengono la realiz- imbattono in materiale di questo tipo devono poter zazione e l’ampliamento di servizi di consulenza per le trovare in rete anche altri punti di vista e controargo- vittime di discriminazione in tutti i Cantoni. Le espe- menti che possano aiutarle a mantenere un atteggia- rienze di discriminazione e di esclusione come pure di mento critico e a costruirsi un’identità positiva. L’ela- emarginazione, violazione dei diritti umani e vittimiz- borazione e la diffusione attiva di contronarrative e/o zazione collettiva sono infatti riconosciute come fatto- di narrazioni alternative sia in Internet sia al di fuori ri che possono favorire la radicalizzazione. della rete si fondano su iniziative della società civile e coinvolgono, per quanto possibile, persone apparte- –– Gruppo di destinatari: potenziali vittime di nenti al gruppo di destinatari a cui è rivolta la misura. discriminazione. –– Gruppo di destinatari: persone, in particolare gio- –– Attuazione operativa: servizi federali e cantonali vani, che entrano o potrebbero potenzialmente competenti, servizi per l’integrazione ed enti entrare in contatto con materiale propagandistico promotori privati. in Internet o al di fuori della rete. –– Responsabilità politica: SEM, Servizio per la lotta –– Attuazione operativa: organizzazioni della società al razzismo, autorità cantonali. civile. –– Finanziamento: Confederazione, Cantoni, enti –– Responsabilità politica: Confederazione (piat- promotori privati. taforma Giovani e media dell’UFAS), Cantoni, Comuni, città. Misura 19: Interventi mirati per i bambini e i –– Finanziamento: fase pilota finanziata dall’UFAS, giovani la cui sicurezza o il cui sviluppo sono o successivamente Cantoni, Comuni, città, orga- potrebbero essere a rischio nizzazioni non governative e privati (fornitori di Ai bambini e ai giovani che sono esposti a situazioni di servizi Internet e social media). crisi o a contesti difficili vengono offerti servizi facolta- tivi di consulenza o sostegno (non ordinati da un’au- torità di protezione dei minori e degli adulti ma segui- 4.4 Disimpegno (disengagement) e ti o organizzati da specialisti appositamente formati). reintegrazione L’accesso a questi servizi e il loro finanziamento sono Misura 21: Misure per la promozione del disciplinati da disposizioni vincolanti.20 disimpegno e della reintegrazione –– Gruppo di destinatari: bambini e giovani che a) Catalogo di misure per il disimpegno e la reinte- devono affrontare situazioni destabilizzanti. grazione secondo un approccio interdisciplinare –– Attuazione operativa: servizi comunali e canto- Per la gestione dei singoli casi (Case Management) è nali di assistenza ai giovani e all’infanzia, servizi indispensabile disporre di un catalogo di riferimento sociali, uffici di assistenza sociale, autorità com- 20 CDOS, Empfehlungen für die Weiterentwicklung der Kinder- und Jugendpolitik in den Kantonen, 19 maggio 2016, pagg. 30–31.
Ambiti d’intervento 21 con le possibili misure (incluse le competenze e le pro- –– Gruppo di destinatari: bambini e giovani che sono cedure per la collaborazione) da adottare nel campo considerati radicalizzati indipendentemente dal della psichiatria/psicologia forensi e in ambito socio- fatto che siano o meno oggetto di un procedimen- pedagogico. Tali misure, destinate alle persone radi- to penale e a prescindere dal grado di radicaliz- calizzate, dovrebbero essere applicate sia nell’ambi- zazione. to dei procedimenti penali e dell’esecuzione delle –– Attuazione operativa: servizi di psichiatria foren- pene (compresa la liberazione condizionale) sia al di se infantile e giovanile delle cliniche psichiatri- fuori di tali contesti, tenendo conto delle differenze di che cantonali, settore sociopedagogico. genere. La misura 14, relativa al concetto di gestione della minaccia, è parte integrante di questo catalo- –– Responsabilità politica: sezione di psichiatria fo- go di misure e funge da interfaccia con le autorità di rense infantile e giovanile della Società Svizze- sicurezza (polizia e servizio informazioni) in caso di ra di Psichiatria Forense (SSPF). sospetta pianificazione di un reato. Il catalogo deve –– Finanziamento: Cantoni. inoltre contenere le misure preventive di polizia previ- ste dalla Confederazione (per es. ritiro dei documenti d’identità e obbligo di presentarsi a un posto di poli- Misura 22: Autorità competente per il trattamento zia; cfr. misura 15a) nonché una misura di mentoring. di persone radicalizzate al di fuori dei procedimenti penali e dell’esecuzione delle pene –– Gruppo di destinatari: tutte le persone che sono considerate radicalizzate indipendentemente dal Per il periodo successivo all’esecuzione della pena e fatto che siano o meno oggetto di un procedimen- al di fuori dei procedimenti penali manca una base to penale o di esecuzione delle pene. legale per imporre alle persone radicalizzate misu- re sociopedagogiche volte a favorirne il reinserimen- –– Attuazione operativa: autorità di perseguimen- to. Ogni Cantone deve pertanto designare un’autorità to penale e di esecuzione delle pene, cliniche di che possa offrire misure facoltative di reintegrazione psichiatria forense e servizi di psichiatria foren- (cfr. misura 21a). Nel quadro della gestione transitoria se infantile e giovanile, autorità di protezione dei dell’esecuzione delle misure e delle pene è necessario minori e degli adulti, curatori professionali, ser- garantire un collegamento con tale autorità. vizi specializzati, CCPCS, fedpol, Centro svizze- ro per la formazione del personale penitenzia- –– Gruppo di destinatari: persone radicalizzate rio (CSFPP). alle quali le autorità di perseguimento penale o di esecuzione delle pene non possono imporre –– Responsabilità politica: Confederazione, CDDGP, misure. CDOS, COPMA, Unione delle città svizzere. –– Attuazione operativa: autorità designata da ogni –– Finanziamento: Confederazioni, Cantoni. Cantone. –– Responsabilità politica: CDOS, Conferenza sviz- b) Misure di disimpegno per bambini e giovani zera delle istituzioni dell’azione sociale (COSAS), Per i bambini e i giovani considerati radicalizzati ser- CDDGP. vono un’assistenza e interventi specifici diversi da –– Finanziamento: Cantoni. quelli previsti per gli adulti e occorre agire il prima possibile. La sezione di psichiatria forense infantile e giovanile della Società Svizzera di Psichiatria Foren- Misura 23: Sostegno agli specialisti per se (SSPF) elabora pertanto un catalogo di misure di di- l’assistenza alle famiglie e ai congiunti di simpegno specifiche destinato ai servizi di psichiatria persone radicalizzate forense infantile e giovanile delle cliniche psichiatri- Elaborazione di una guida che serva da supporto per che cantonali. Le misure si baseranno su un approccio gli specialisti nella gestione di casi concreti. Nella gui- interdisciplinare e, su richiesta di un’autorità cantona- da va indicata in particolare la procedura da seguire le competente per il settore, saranno applicate anche al di fuori di un procedimento penale.
Puoi anche leggere