Costruire un futuro insieme - Immaginare un nuovo IOR sul solco del Prof. Amadori - Istituto Oncologico Romagnolo

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Costruire un futuro insieme - Immaginare un nuovo IOR sul solco del Prof. Amadori - Istituto Oncologico Romagnolo
Dir. resp. Paolo Grillandi
                        Red. via A. Costa 28 - FORLÌ
                        tel. 0543 35929

123
giugno 2020

Costruire         un     futuro        insieme
Immaginare un nuovo IOR sul solco del Prof. Amadori

                                                       in questo numero
                                                       Contenimento
                                                       e lotta al Covid-19
                                                       L’esempio dell’IRST di Meldola

                                                       Verso un nuovo Umanesimo
                                                       Il lascito del prof. Amadori

                                                       Servizi online e crowdfunding
                                                       La solidarietà IOR si adatta alla distanza

                                                       Tra timori e dovere
                                                       La storia di Monica, paziente e infermiera

                                                       L’importanza di sentirsi protetti
                                                       L’esempio di Lorella e Paolo

                                                       Dalle sedi IOR
                                                       Cesena: Carnevale Solidale
                                                       Faenza: Mask for Hope
                                                       Forlì: Lo scatto del cuore
                                                       Imola - Massa Lombarda: Sagre in dubbio
                                                       Lugo: Il contributo dei runners
                                                       Meldola: I volontari raccontano
                                                       Ravenna: 70 anni in beneficenza
                                                       Riccione: Musica per la vita
                                                       Rimini: Sostegno alla domiciliare
                                                       Santarcangelo: Una Pasqua di gioia
Costruire un futuro insieme - Immaginare un nuovo IOR sul solco del Prof. Amadori - Istituto Oncologico Romagnolo
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                                 indirizzo a informatore@ior-romagna.it oppure telefona
                                 allo 0543 35929

                                 INDICE              3 Editoriale                                   SEDI IOR
                                                                                                    -----------------------------------------------------------------
                                                                                                    Forlì
                                                    4 Verso un nuovo umanesimo                      via Costa 28
                                                                                                    telefono 0543 35929
                                                                                                    info@ior-romagna.it
                                                     6 La prima volta che vidi l’Africa             Meldola c/o IRST
                                                                                                    via Maroncelli 40
                                                                                                    telefono 0543 739110
                                                    8 Contenimento e lotta al Covid-19:             meldola@ior-romagna.it
                                                                                                    Cesena
                                                      l’esempio dell’IRST                           via Montalti 48
                                                                                                    telefono 0547 24616
www.ior-romagna.it                                                                                  cesena@ior-romagna.it
                                                   11    Cinque per mille 2018: risultati           Ravenna
                                                         straordinari a favore della ricerca        via Salara 36/38
                                                                                                    telefono 0544 34299
                                                                                                    ravenna@ior-romagna.it
                                                   12 Un nuovo modo di essere                       Faenza
                                                                                                    via Tolosano 6/b
                                                      vicino a chi soffre                           telefono 0546 661505
Organo Ufficiale                                                                                    faenza@ior-romagna.it
dell’Istituto Oncologico
Romagnolo                                                                                           Imola
                                                   14 insiemeachicura.it: un nuovo                  via Emilia 34
Lo scopo di questo
                                                                                                    telefono 0542 011600
magazine è quello di tenervi                          strumento per aiutare i medici
aggiornati sullo stato                                                                              imola@ior-romagna.it
dell’arte della lotta contro
il cancro, specialmente                               in corsia                                     Lugo
in Romagna. Una lotta                                                                               via Tellarini 96
portata avanti da medici,
ricercatori, volontari ma                                                                           telefono 0545 32033
anche semplici persone:                            16    Il Covid non rallenta la ricerca           lugo@ior-romagna.it
persone come voi, con una
storia che vale la pena di                                                                          Massa Lombarda
raccontare e condividere                                                                            c.so Veneto 24
Direttore responsabile                             18 Tra timori e dovere: la storia                telefono 0545 296251
Paolo Grillandi                                                                                     massalombarda@ior-romagna.it
Comunicazione - Ufficio Stampa                        di Monica                                     Rimini
p.grillandi@ior-romagna.it
                                                                                                    viale Matteotti 43/A
Marketing e pubblicità                                                                              telefono 0541 29822
Luca Nadiani
Responsabile fundraising
                                                   20 L’importanza di sentirsi protetti             rimini@ior-romagna.it
l.nadiani@ior-romagna.it                                                                            Riccione
ior@pec.ior-forli.it
                                                                                                    c.so f.lli Cervi 172
Impaginazione grafica                                    Dalle sedi IOR                             telefono 0541 606060
Lisa Camporesi
                                                                                                    riccione@ior-romagna.it
                                                   22    Cesena
Ufficio centrale                                                                                    Santarcangelo
Istituto Oncologico Romagnolo
Forlì - via A. Costa 28
                                                   23    Faenza                                     p.zza Gramsci 7
tel. 0543 35929                                                                                     telefono 0541 623946
fax 0543 21467                                     24    Forlì
                                                                                                    santarcangelo@ior-romagna.it
info@ior-romagna.it
                                                   25    Imola-Massa Lombarda
                                                   26    Lugo
                                                   27    Meldola
                                                   28    Ravenna
                                                   29    Riccione
                                                   30    Rimini
                                                   31    Santarcangelo
Costruire un futuro insieme - Immaginare un nuovo IOR sul solco del Prof. Amadori - Istituto Oncologico Romagnolo
3
                                                                   Editoriale

                Immaginare il futuro,
                con anima e coraggio
                                                               Care amiche, cari amici,
                                                               quello che leggerete nelle prossime pagine è il primo vero
                                                               Informatore da quando è scoppiata l’emergenza COVID-19;
                                                               ma soprattutto il primo da quando il nostro caro Prof.
                                                               Amadori se n’è andato, visto che il numero precedente era
                                                               già in stampa. Rimettere testa e cuore nell’intricato groviglio di
                                                               sentimenti e di impressioni che la sua scomparsa ha provocato
                                                               in me è molto complicato.
Fabrizio Miserocchi Direttore Generale IOR                     Continuare a immaginare
                                                               e costruire il futuro
                    mettendoci anima e coraggio. È difficile, ma se devo trovare una
                    sintesi di quello che è il compito affidato all’Istituto Oncologico
                    Romagnolo dal Prof. Amadori non mi vengono in mente parole
                    migliori.
                    “Immaginare” perché il segno del suo pensiero curioso e
                    indagatore gli faceva percepire in anticipo i bisogni e intravedere
                    i possibili scenari da mettere in campo per rispondere alle rinnovate esigenze. Occorre avere quindi
                    grande attenzione alla realtà e tenere sempre un piccolo spazio per sognare.
                    “Costruire” era il suo agire quotidiano: un’intuizione è nulla se non ha il passo della concretezza e
                    del lavoro paziente. Quindi niente voli pindarici disordinati e senza metodo.
                    Il “futuro” era lo stimolo. Il Prof non si fermava alle tante cose fatte ma alle buone idee che
                    dovevano essere ancora realizzate, mettendosi sempre in discussione, cercando di essere pronti al
                    cambiamento e rifuggendo l’autoreferenzialità.
                    “Anima”, perché ogni passo veniva scandito da un profondo rigore morale e scientifico e una
                    certezza etica che attraversava come un filo rosso la sua opera. Ricordarsi sempre il valore unico della
                    persona, che rimane la bussola di ogni nostra azione.
                    “Coraggio”, quello indomabile che lo faceva sorridere di fronte a problemi che a noi sembravano
                    insormontabili. Non un gesto d’incoscienza, bensì un’ironia che scaturiva dalla certezza dello scopo e
                    dalla consapevolezza che, insieme, se ci crediamo, è possibile realizzare qualsiasi cosa.
                    Questa eredità, questo lascito, che potrebbe far tremare i polsi, in realtà non ci deve spaventare,
                    nemmeno dopo un’emergenza epocale come quella vissuta con il COVID-19, ma deve al contrario
                    darci la forza per rimboccarci le maniche e ripartire, così da affrontare con solida speranza gli
                    inevitabili sacrifici che lo IOR e la comunità tutta si troveranno a sperimentare nei prossimi mesi.
                    L’impegno resta quello di prendere sempre più sul serio le parole che ripetiamo spesso e che ora
                    dobbiamo riconquistare giorno dopo giorno: “vicino a chi soffre, insieme a chi cura”. Ecco il nostro
                    compito, arduo ma per certi aspetti semplice. E comunque possibile, se ci proviamo insieme.
                		 Un caro abbraccio,
                		 Fabrizio Miserocchi
Costruire un futuro insieme - Immaginare un nuovo IOR sul solco del Prof. Amadori - Istituto Oncologico Romagnolo
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                                                                     Le nostre storie

VERSO UN NUOVO
UMANESIMO
 Di seguito vi proponiamo il sentito, commosso intervento che il prof. Dino
 Amadori ha tenuto alla platea dei “suoi” volontari, durante la celebrazione
 della Giornata ad essi dedicata tenutasi a Rimini sabato 13 aprile 2019.
 Quella finì con l’essere l’ultima volta in cui il fondatore dell’Istituto Oncologico
 Romagnolo poté rivolgersi al popolo dello IOR nella sua interezza: complice               testo epidemiologico preoccupante in
 la grande occasione della celebrazione del quarantesimo anniversario della                Italia. Seimila nuovi casi di tumore ogni
 sua “creatura prediletta”, dimostrò di essere uno dei suoi discorsi più intensi,          anno; più di tremila morti; soltanto il
 ricco di spunti e contenuti per il futuro. Forse con lo sguardo già proiettato            40% di quelli diagnosticati sopravvi-
 ai prossimi 40 anni, il prof. Amadori tracciò in quell’occasione la rotta da              veva cinque anni libero da malattia. A
 seguire per continuare il nostro percorso di solidarietà: un intervento da cui            fronte di questa massa incredibile di pa-
 ricavare preziosi insegnamenti e estrapolare le linee guida di quella che deve            zienti c’era una realtà organizzativa sani-
 continuare ad essere la missione dello IOR, mantenendo vivo lo spirito e l’in-            taria del tutto deficitaria, quindi uno che
 segnamento di colui che l’ha ideato.                                                      avesse avuto intenzione di impegnarsi
                                                                                           nel settore o sarebbe andato via o sareb-
Mentirei se dicessi che non sono emo-       niversario dell’Istituto, visto che l’età      be rimasto a cercare di fare il massimo
zionato. Sono emozionato perché ho          media sta aumentando spaventosa-               possibile. Io sono rimasto: sono rimasto
quarant’anni di più di quando ne avevo      mente ed io vorrei essere nel canale di        perché ho trovato in alcuni amici di quel
quando abbiamo fondato lo IOR: spero        quelli che vanno avanti. Quante perso-         tempo la collaborazione, l’intelligenza,
di esserci anche al cinquantesimo an-       ne, quanto bene è stato fatto in questa        la volontà, la generosità di lavorare per
                                            realtà territoriale, quella della Romagna      migliorare le cose. Ci ponemmo degli
                                            che, non mi stanco mai di dirlo, è una         obiettivi molto ambiziosi: obiettivi di
                                            delle terre più generose che abbia mai         assistenza, potenziamento delle tecno-
                                            conosciuto. Sono altrettanto convinto          logie nei singoli reparti, disponibilità di
                                            che la realizzazione dello IOR non sa-         risorse umane per coloro che dovevano
                                            rebbe stata possibile in altra parte del       affrontare giorno per giorno la cura dei
                                            mondo se non da noi. Quel luglio del           malati oncologici. Realizzammo un Regi-
                                            1979, quando 12 persone, forse un po’          stro Tumori per conoscere meglio la real-
                                            ingenue ma piene di entusiasmo, si re-         tà del territorio; attivammo l’assistenza
                                            carono dal notaio De Simone per l’atto         domiciliare ai malati in fase critica, che
                                            di fondazione, non avremmo mai imma-           allora erano veramente dei diseredati, ai
                                            ginato che a quarant’anni di distanza          margini della medicina. Nei reparti di
                                            quella che era una cooperativa sia pure        elezione questi pazienti stavano dietro
                                            senza fini di lucro, un’iniziativa benefica,   un paravento: il medico passava a ve-
                                            sarebbe diventata un popolo. È un po-          derli pro-forma, quasi mai si fermava
                                            polo perché ha assorbito i valori che          a visitarli perché non c’erano stru-
                                            l’Istituto ha cercato di trasmettere           menti di cura. Erano pazienti destinati,
                                            nel tempo: li ha fatti propri, li vive e in    purtroppo, a morire nella maggior parte
                                            qualche modo li impone.                        dei casi. Allora il modo più “umano” per
                                            Perché facemmo lo IOR nel 1979? La             assisterli in modo adeguato era quello
                                            ragione è molto semplice: c’era un con-        di portarli a casa.
Costruire un futuro insieme - Immaginare un nuovo IOR sul solco del Prof. Amadori - Istituto Oncologico Romagnolo
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                                                                       Le nostre storie

Qualità di cura, umanizzazione della
medicina, buona ricerca han permes-
so a questo territorio di avere ai primi
anni Novanta uno dei migliori sistemi
sanitari oncologici del nostro paese,
tanto è vero che fin da allora e ancora
oggi la sopravvivenza per tumori maligni
in questo territorio è la più alta in Italia
e in Europa e tra le prime nel mondo.
Questo è dovuto sicuramente alla gran-
de sinergia fra l’oncologia da un lato e
il sistema sanitario nazionale dall’altro.
Questo sistema sanitario nazionale
difendiamolo a denti stretti, esso è
uno dei valori del nostro paese che
ci invidiano tutti. Abbiamo fatto l’IRST
che, nel 2012, avendo fatto domanda di
riconoscimento di Istituto di Ricovero e        oggi, abbiamo circa 14 milioni di nuovi    Dobbiamo ricordarcelo perché un ele-
Cura a Carattere Scientifico, con un atto       casi di tumore ogni anno, proiezione       mento che non si può assolutamente
firmato dal prof. Renato Balduzzi è stato       2030 22 milioni; 8 milioni di morti        dimenticare è quello della solidarietà.
riconosciuto come IRCCS. Oggi l’Istituto        annue, proiezione 2030 13 milioni.         Lo IOR ha portato questo valore vissu-
vede 20.000 nuovi casi all’anno, al suo         Questi numeri saranno implementati         to tutti i giorni, e qui voglio citare Papa
interno vi operano 60 oncologi medici,          dal cancro che si svilupperà nei paesi     Francesco, il quale se n’è uscito alcu-
50 ricercatori biologi e di base. Da cin-       a basso income, perché i fattori di        ni mesi fa con questa affermazione:
que anni è fra i primi Istituti di Ricovero e   rischio tipicamente occidentali e quelli   «L’indifferenza è il virus che contagia
Cura a Carattere Scientifico italiani come      locali si stanno sommando creando          gravemente i nostri tempi». Se questo
performance assistenziale e di ricerca.         delle situazioni veramente esplosive       è vero, mi domando quale sia la pato-
Direte: «Bene, siamo arrivati: ce               rispetto al rischio di ammalarsi e di      logia che esso provoca. È il disinteresse
l’abbiamo fatta!». Sicuramente il               morire di questa malattia, visto che in    verso gli altri, la chiusura verso i bisogni
sistema oncologico della Romagna                determinate nazioni le cure non ci sono.   altrui, lasciare che una parte importante
oggi può dire veramente di essere               Quando noi ci lamentiamo del fatto che     dell’umanità muoia di fame. Questo è
fra i primi d’Italia, però io non sono          forse l’ultimo farmaco ci arriva un po’    il prodotto dell’indifferenza: e qual è la
sufficientemente contento. Non basta:           in ritardo rispetto all’Europa facciamo    cura di questa malattia se non la so-
questo territorio può dare di più, può fare     bene: ma è come chi si lamenta             lidarietà, se non aprire il nostro cuore
molto di più. Ricordiamoci che siamo di         perché gli fanno male i piedi dovendo      a chi ha bisogno, se non dare a chi
fronte a un fenomeno enorme, quello             camminare senza scarpe rispetto a          soffre il nostro contributo, se non met-
del cancro. Pensate che nel mondo,              chi non ha i piedi per camminare.          tere insieme i governi del mondo per
                                                                                           occuparsi in modo serio della fame e
                                                                                           dell’indigenza dei paesi sottosvilup-
                                                                                           pati? Questo è quanto credo che tutti
                                                                                           dobbiamo fare perché è la solidarietà
                                                                                           la salvezza e il valore principale di un
                                                                                           nuovo Umanesimo, che faccia della so-
                                                                                           lidarietà stessa il suo punto di riferimen-
                                                                                           to per contrastare questo dissolvimento
                                                                                           dei valori, questa conflittualità perenne
                                                                                           e queste grandi disparità nei mezzi di
                                                                                           sostentamento.
Costruire un futuro insieme - Immaginare un nuovo IOR sul solco del Prof. Amadori - Istituto Oncologico Romagnolo
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                                                                        Le nostre storie

LA PRIMA VOLTA
CHE VIDI L’AFRICA
La prima volta che vidi l’Africa fu nel feb-   studio dell’Associazione Tison.
braio del 2006. Mi recai in Tanzania con       Da allora ciò che è stato realizzato in
il Prof. Amadori ed un suo carissimo ami-      quell’angolo di Africa Sub-sahariana è
co. Quel luogo rappresentava qualcosa di       stato una specie di miracolo che solo
molto importante per tutti noi: per me era     una mente illuminata come quella del
l’occasione di visitare il continente che      Prof. Amadori avrebbe potuto immagi-
sognavo da sempre, perché i miei geni-         nare. Non si è trattato solo di un’opera
tori, prima che io nascessi, stavano per       umanitaria di immenso valore, grazie alla
trasferirsi in Africa per lavoro e probabil-   quale migliaia di pazienti, adulti e bam-
mente io sarei nata lì se la vita non avesse   bini, affetti da cancro hanno potuto
preso un altro corso. Per loro invece era      trovare una struttura qualificata in cui       tuttora collocata anche la radioterapia.
l’occasione per dare inizio al Mwanza          accedere alle cure, ma un vero e proprio       Una quarantina di medici, infermieri,
Cancer Project sostenuto dall’Associa-         progetto globale di controllo del cancro       farmacisti italiani continuano a presta-
zione Tison, che il Prof. Amadori aveva        con programmi di screening e diagnosi          re servizio di volontariato accanto al
fondato in memoria di Vittorio, amico          precoce, assistenza, formazione e ricer-       team africano che ad oggi può contare
e compagno di studi. Durante quel pri-         ca. Da quel lontano 2006 il Mwanza             su personale altamente qualificato, la
mo viaggio ponemmo le basi dell’avvio          Cancer Project è divenuto per me un pro-       cui formazione è avvenuta in buona parte
dell’Unità di Oncologia che sarebbe stata      gramma di lavoro che ho portato avanti, a      in Italia con il sostegno dell’Associazio-
poi inaugurata nel 2009 sotto la direzio-      fianco del Prof. Amadori, con passione ed      ne Tison. L’aspetto educazionale è stato
ne del dott. Nestory Masalu. Ricordo che       impegno, coinvolgendo colleghi ed ami-         uno dei programmi su cui maggiormente
ci parlarono a lungo di questo giovane e       ci, molti dei quali si sono recati in Africa   ci siamo impegnati, realizzando nel 2012
bravo medico tanzanese che voleva stu-         come volontari a supporto dello staff me-      a Mwanza il primo convegno dal tema
diare oncologia in Italia, perché in Tanza-    dico ed infermieristico locale. L’Oncology     “Infections and Cancer”: numerosi an-
nia questa specializzazione non esisteva:      Unit nel reparto J4 del BMC è diventato        che i corsi teorico-pratici per personale
sarebbe poi riuscito a realizzare il suo       oggi un Oncology Department in un nuo-         medico, tecnico ed infermieristico orga-
sogno proprio grazie ad una borsa di           vo building inaugurato nel 2012 dove è         nizzati in loco, grazie al supporto dell’As-
                                                                                              sociazione Tison, dello IOR e dell’IRST,
                                                                                              che hanno rappresentato un’opportunità
                                                                                              di formazione per professionisti sanitari
                                                                                              provenienti da diversi paesi africani.
                                                                                              La ricerca, base per una migliore assi-
                                                                                              stenza, non può essere risorsa dei soli
                                                                                              paesi cosiddetti “sviluppati”. Per que-
                                                                                              sto molti esperti IRST hanno studiato le
                                                                                              caratteristiche dei tumori africani, in par-
                                                                                              ticolare carcinoma mammario, linfomi
                                                                                              ed epatocarcinomi. I risultati di queste
                                                                                              rilevanti ricerche sono stati pubblicati su
                                                                                              importanti riviste scientifiche internazio-
                                                                                              nali e sono ora a disposizione di tutta la
                                                                                              comunità scientifica.
Costruire un futuro insieme - Immaginare un nuovo IOR sul solco del Prof. Amadori - Istituto Oncologico Romagnolo
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                                                                        Le nostre storie

ìIl Mwanza Cancer Project ha permesso                                                         dici che vogliono perfezionare gli studi in
anche di intrecciare relazioni con altre                                                      ambito oncologico all’estero. Occorre poi
associazioni che operano in Africa in                                                         proseguire la fornitura di farmaci onco-
ambito oncologico: da queste esperien-                                                        logici per garantire la continuità di cura:
ze sono nate collaborazioni e profonde                                                        sebbene il governo tanzanese abbia fi-
amicizie, perché chi opera tra la gente                                                       nalmente riconosciuto la sostenibilità
più povera e bisognosa sente forte lo                                                         dei medicinali, che ora non sono più
spirito della solidarietà e della fratel-                                                     a carico del paziente, molti di questi
lanza. In particolare con Cinzia Akbaraly                                                     non sono reperibili presso le farmacie
Catalfamo, presidente dell’omonima                                                            ospedaliere. Esiste poi uno straordinario
associazione, ci recammo nel 2012 in                                                          progetto iniziato con la realizzazione del
Madagascar a visitare il centro di pre-                                                       nuovo building dove attualmente ha sede
venzione oncologica che la Fondazione                                                         l’Oncology Department. Accanto a que-
Akbaraly stava realizzando prendendo                                                          sto, infatti, il governo ha approvato la co-
come modello proprio il nostro proget-                                                        struzione di un nuovo edificio di quattro
to a Mwanza: l’anno dopo, un medico                                                           piani interamente dedicato ai pazienti
malgascio avrebbe poi frequentato per                                                         oncologici: un progetto ambizioso, che il
dodici mesi la prevenzione oncologica di        a rotelle con la quale ha potuto recarsi a    Prof. Amadori presentò molti anni fa al
Forlì prima di tornare in patria a dirigere     scuola e continuare gli studi. Ogni anno      Ministro della Salute del paese.
il centro. Tra i momenti più significativi di   ci fa pervenire la sua pagella, orgoglio-     Sono certa che, agli occhi di chi legge,
quell’esperienza, ricordo il giorno in cui      sa dei voti alti. Col Prof. Amadori siamo     ciò che ho raccontato è per alcuni tratti
il Prof Amadori è stato invitato a pian-        tornati per l’ultima volta in Africa, più     simile all’attività di molte associazioni
tare un albero nel luogo dove sarebbe           precisamente a Mozambico, lo scorso           di volontariato che operano a favore di
nato il centro di prevenzione oncologi-         novembre per l’AORTIC, il più importante      popolazioni fragili. Tuttavia chi, come
ca come simbolo di buon auspicio.               congresso internazionale di Oncologia.        me, ha avuto la fortuna di vedere con
La nostra attività a Mwanza ci ha visto         In quell’occasione abbiamo presentato i       i propri occhi nascere dal niente non
inoltre impegnati a sostenere la casa           risultati di due importanti ricerche scien-   solo una straordinaria struttura sani-
famiglia “Hisani”, che accoglie piccoli         tifiche svolte in collaborazione col dott.    taria, ma ancor più svilupparsi la con-
orfani e abbandonati: una comunità di           Masalu sul cancro della cervice e sul re-     sapevolezza di una patologia che per
circa 120 bambini e adolescenti che si          tinoblastoma, quest’ultimo un tumore          la maggior parte della popolazione di
autogestiscono senza che lo Stato forni-        molto diffuso nell’Africa Sub-sahariana       quell’area geografica era sconosciuta
sca loro alcun sostentamento. A quella          dove è causa di cecità soprattutto nei        e trattata come una malattia infetti-
comunità l’Associazione Vittorio Tison          bambini. Durante la nostra permanenza         va, questa opera partorita dalla mente
ha fatto pervenire fondi per allestire gli      abbiamo definito le prossime strategie di     e dal cuore di una persona straordinaria
alloggi, vestiario e dispositivi sanitari e     intervento del Mwanza Cancer Project.         rappresenta un’eredità molto forte che
tuttora continua a spedire materiale di         Tra i punti in ordine di priorità c’è sicu-   l’Associazione Tison e tutti i suoi soste-
prima necessità. Non si può descrivere a        ramente l’avvio dell’acceleratore lineare     nitori devono contribuire a portare avanti
parole ciò che proviamo ogni volta che          donato dall’IRST e ancora in attesa di        facendo tesoro degli insegnamenti che il
varchiamo il cancello della comunità:           essere assemblato a causa degli alti co-      Prof. Amadori ci ha lasciato. Certamen-
i bambini ti assalgono letteralmente            sti di manutenzione. L’avvio del LINAC,       te lo sento io, come impegno fortissimo
alla ricerca di un contatto fisico che          unitamente alla cobaltoterapia che            e per onorare ciò che il “mio” Prof. mi ha
sia una mano, una carezza o un sorriso.         è già in funzione, rappresenterebbe           lasciato scritto nella dedica sul suo libro
Ricordo in particolare che il Prof. Amadori     un’importante opportunità terapeuti-          “Anima e Coraggio”: «…di tutta la nostra
ed io rimanemmo molto colpiti dalla sto-        ca per i pazienti oncologici di tutta la      esperienza Africana sei stata la protago-
ria di Helena, una ragazzina affetta da         Tanzania. In secondo luogo il supporto        nista più appassionata e potrei dire che
osteomalacia, una patologia delle ossa          alla realizzazione del Cancer Hostel in       mi ci hai trascinato dentro come, forse,
che la esponeva a continue fratture e le        Mwanza, una struttura in grado di ospi-       non avrei mai fatto senza di te! Te ne
impediva di camminare. Attraverso l’As-         tare familiari e pazienti che giungono        sono grato, Dino».
sociazione Tison le regalammo una sedia         per le cure, nonché il sostegno dei me-                                     Patrizia Serra
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                                                                     Ricerca e innovazione

CONTENIMENTO E LOTTA AL
COVID-19: l’esempio dell’IRST
Intervista al dott. Mattia Altini e al prof. Giovanni Martinelli
                                             co che prendeva in considerazione tre           sempre accade durante le pandemie:
                                             parametri: se presentassero eventua-            non possiamo eliminare del tutto
                                             li sintomi prima dell’accesso in IRST;          questo pericolo esistendo portatori
                                             se vi fossero stati dei contatti con altri      asintomatici, dunque dobbiamo essere
                                             cittadini a rischio; e se provenissero          bravi a costruire le circostanze di
                                             da aree in cui vi era stata una grande          sorveglianza. Penso che la strategia
                                             penetrazione del virus. Grazie alla Pro-        dei triage telefonici e fisici, dell’utilizzo
                                             tezione Civile abbiamo infine costruito         corretto dei dispositivi di protezione e
                                             una tensostruttura esterna per verifica-        il distanziamento sociale rimarranno
 Il dott. Mattia Altini è Direttore Sa-      re che nulla fosse cambiato nello stato         la strada da seguire anche per quel
 nitario dell’IRST di Meldola e Presi-       di salute dei pazienti che accedevano           che riguarda la cosiddetta “fase-2”,
 dente della Società Italiana di Lea-        in Istituto tra la telefonata e la visita.      replicando all’interno delle aziende ciò
 dership e Management in Medicina.           Contestualmente abbiamo chiesto ai              che è avvenuto in Istituto.
 Laureato in Medicina e Chirurgia            caregivers e al personale che non ha
 nel 1999, ha avuto esperienze pro-          un’attività diretta col paziente, ma che        Alcuni pazienti oncologici temono che gli
 fessionali anche presso l’Azienda           può svolgere la propria mansione in re-         slittamenti di visite e follow-up possano
 Ospedaliera Policlinico di Modena e         moto, di evitare l’accesso in ospedale,         mettere a rischio il loro percorso di cura.
 l’Harvard Business School di Boston.        per scongiurare affollamenti.                   Ci tengo a confermare che non ci sia-
                                                                                             mo dimenticati dei nostri pazienti: i
Dott. Altini, in IRST il Covid-19 non ha     L’Emilia-Romagna è stata, dopo la               ritardi dovranno comunque restare li-
sfondato. Ci può spiegare le misure che      Lombardia, la regione più colpita               mitati alle poche settimane, non cer-
avete preso per evitare il contagio?         dalla pandemia: come giudica la ri-             to mesi. Disponiamo di un database
Abbiamo lavorato sulla riduzione del         sposta all’emergenza delle nostre               clinico dettagliato che viene rivalutato
rischio, declinando i dettami sul “di-       strutture?                                      settimanalmente dai clinici. Sono cer-
stanziamento sociale” all’interno di         Ritengo che ci siamo mossi in maniera           to che questa situazione emergenziale
una mission molto chiara: quella di          repentina, qualificata e facendo                un po’ alla volta si ridurrà; da maggio
rispondere sempre e comunque ai bi-          sistema: con le direzioni sanitarie della       abbiamo iniziato a riprendere in mano
sogni dei malati di cancro, popolazione      Regione ci siamo confrontati spesso             lo stato di salute di chi è stato postici-
debole dal punto di vista del sistema        per condividere strategie. La riduzione         pato, ritengo quindi che potremo ripri-
immunitario. Per diminuire la possibili-     del rischio passa però in primo luogo           stinare le attività programmate il prima
tà che il virus entrasse in IRST abbiamo     dai comportamenti dei cittadini, come           possibile.
cercato di reagire velocemente, inizian-
do a mettere in pratica le prime misure
preventive già il 16 marzo e rimandan-
do gli appuntamenti dei pazienti la cui
situazione era tale da poter procrasti-
nare la visita senza peggiorare lo sta-
to di salute. Abbiamo poi richiamato i
nostri malati per un triage infermieristi-
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                                                                        Ricerca e innovazione

                                                l’IRST ha potuto continuare a seguire i         combattere il tumore e impedire al
                                                malati più gravi mantenendo un livel-           Covid-19 di replicarsi. Infine cercheremo
                                                lo d’attività che si attesta sul 97% ri-        di studiare meglio il virus, per valutare
                                                spetto alla normalità e in alcuni ambiti,       se stia in qualche modo mutando
                                                come i trapianti, siamo riusciti a supe-        sotto la pressione selettiva; capire i
                                                rare addirittura l’operatività del 2019         motivi genetici per cui la gravità delle
                                                grazie al fatto di avere personale meno         manifestazioni sia così diversa da
                                                impegnato nelle visite di controllo.            persona a persona o da paziente a
                                                                                                paziente, come per esempio i dializzati,
                                                Il dott. Altini ci ha descritto come si         che hanno avuto grossi problemi, a
 Il prof. Giovanni Martinelli è, dal 1          è mossa l’IRST per contenere il con-            differenza di quanto successo per i
 gennaio 2018, Direttore Scientifico            tagio, ma cosa sta facendo l’Istituto           trapiantati di rene; comprendere perché
 dell’IRST IRCCS di Meldola. Classe             per combattere il virus e quali sono a          in certe zone, come ad esempio la
 1960, si è laureato in Medicina e              livello mondiale gli studi più promet-          provincia di Forlì e Cesena, il contagio sia
 Chirurgia all’Università di Verona nel
                                                tenti a riguardo?                               stato abbastanza contenuto nonostante
 1985 conseguendo successivamente
                                                Sfortunatamente penso che dovremo               la vicinanza territoriale con un epicentro
 specializzazioni in Ematologia Gene-
                                                convivere ancora per un po’ con il              importante come Rimini.
 rale e Genetica Medica. È considerato
 tra i massimi esperti di ematologia a          Covid-19, ma penso che la comunità
 livello nazionale e internazionale.            scientifica si sia mossa bene per trovare       A che punto siamo invece con la pro-
                                                una soluzione il prima possibile.Sono stati     duzione di un vaccino contro il Coro-
Prof. Martinelli, stiamo affrontando            innanzitutto identificati alcuni farmaci,       navirus?
un nuovo nemico invisibile e crudele.           come ad esempio l’idrossiclorochina,            Tutte le informazioni che, come vi ho
Di cosa si tratta?                              che sembra impedire la replicazione             detto in precedenza, stiamo cercando
Il corpo umano non era preparato                virale nelle fasi iniziali del contagio. A      di raccogliere, prepareranno la strada
all’infezione da Covid-19: è molto lon-         questo riguardo abbiamo aperto alcuni           proprio a questo. Ciò nonostante, come
tano dalla nostra biologia, quindi il           protocolli importanti: d’altronde siamo         tutti i virus della sua specie, anche
virus ha incontrato una popolazione             abituati a fare ricerca e abbiamo seguito       questo non sarà facilmente vaccina-
completamente scoperta nella rispo-             la nostra vocazione anche in questo             bile, poiché tende ad essere eteroge-
sta immunitaria, specie nelle prime             momento. Il primo si chiama “Progetto           neo. Siamo già in contatto con alcune
dieci settimane. Le persone più espo-           CORSA” e si pone come obiettivo                 aziende farmaceutiche americane che
ste sono state ovviamente quelle più            primario l’indagine epidemiologica              stanno eseguendo i primissimi test in
fragili: non solo anziani ma anche pa-          della diffusione dell’infezione nella           questi giorni, ma nel breve periodo non
zienti oncologici, cardiopatici, dializzati,    popolazione asintomatica, coinvolgendo          ci conterei tantissimo: farei più affida-
e per questo motivo la prima ondata             circa 500 persone tra operatori sanitari        mento sui comportamenti virtuosi dei
ha portato disgraziatamente a molte             IRST e 50 pazienti oncologici. D’altronde       singoli cittadini per rompere la catena
vittime. Il virus, oltre ad averci colto alla   i tamponi sono uno strumento utile ma           del contagio. D’altronde la grande pau-
sprovvista, è anche una importante mi-          non infallibile di individuazione del           ra iniziale era che la pandemia colpis-
naccia per il nostro organismo, perché          contagio: se colui che viene sottoposto         se una ampia fetta di popolazione in
non porta solamente ad insufficienza            al test non presenta un’infiammazione           maniera talmente improvvisa e simul-
respiratoria: crea desaturazione anche          importante dei polmoni potrebbe non             tanea da non poter riuscire a gestirla
in polmoni ancora integri e produce             avere tracce di infezione nelle prime vie       con le attività rianimatorie: ora che la
microtrombi, entrambe caratteristiche           aeree. Abbiamo anche un protocollo di           pressione si è allentata, per merito del
che portano ad una forte fame d’aria,           ricerca che mira a valutare l’efficacia         distanziamento sociale, siamo più in
ma abbiamo avuto anche esperienza               dell’idrossiclorochina, oltre ad altri          grado di curare anche chi si dovesse
di infarti e di problemi legati all’intesti-    studi di laboratorio in partenza che            infettare, iniziando i trattamenti nelle
no. Ciò nonostante, grazie al grande la-        proveranno a identificare farmaci               fasi più precoci, ancora prima che si
voro del personale e alle misure prese,         che possano contemporaneamente                  presentino i sintomi meno gravi.
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                                                                         Ricerca
                                                                     Ricerca      e innovazione
                                                                             e innovazione

‘Questo sarà il secolo in cui oltre l’80% delle forme tumorali
 verranno sconfitte’ prof. Dino Amadori
Molto è già stato fatto, ma molto possiamo ancora fare. Grazie anche al tuo lascito a
favore del nostro territorio e dei suoi abitanti potremo avvicinarci alla scoperta di una cura
definitiva per il cancro, una corsa contro il tempo che non può e non deve rallentare.
La domanda per ognuno di noi è: cosa vorrei lasciare?
Puoi decidere di lasciare ai tuoi cari non solo il frutto del tuo lavoro e della tua vita,
ma anche un’impronta indelebile per l’avvenire, quella dei valori nei quali hai creduto.
Ad oggi, oltre settanta persone hanno dimostrato in questo modo di credere che
un futuro libero da tumori sia possibile.
                                                                                                                                        visual designer: Maddalena Fabbri

Scegliendo di fare testamento solidale a favore dello IOR, l’Istituto Oncologico
Romagnolo, ci aiuterai anche tu a renderlo più vicino.
Per
 Per informazioni
      informazioni ee materiale
                      materiale informativo: Manuela
                                             Arianna Landolina,    a.landolina@ior-romagna.it
                                                        Palareti, m.palareti@ior-romagna.it
 Istituto Oncologico
Istituto  Oncologico Romagnolo Sede      • Sede Centrale:
                                   Onlus Centrale:         via Andrea
                                                   via Andrea  Costa 28Costa
                                                                         Forlì28(FC)
                                                                                  Forlì- tel.  • tel. 35929
                                                                                          (FC)0543    0543 35929 • www.ior-romagna.it
                                                                                                            - www.ior-romagna.it
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                                                                      Eventi

CINQUE PER MILLE 2018:
risultati straordinari
a favore della ricerca
A inizio aprile l’Agenzia delle Entrate ha     ta in questo caso è ancora più decisa,
reso noti i risultati per il 2018 degli enti   ben il 12% in più rispetto all’anno fi-
destinatari del Cinque per Mille, quota        scale precedente.
dell’imposta IRPEF che lo stato italia-        Per comprendere appieno l’impulso di        cui disponiamo. Non ci nascondiamo:

                                                                                               IL TUO
no ripartisce tra le organizzazioni che        cui la ricerca sanitaria e scientifica in   questo è un periodo complicato per
svolgono attività socialmente rilevanti.       Romagna potrà beneficiare, l’importo        tutti, anche per gli enti del terzo setto-
                                               totale dei contributi che arriveranno           PER LA ROMAGNA CHE LOTTA
                                                                                           re. Tuttavia
                                                                                               CONTRO           questo    IL CANCROdato racconta nuo-
                                               all’Istituto di Meldola si attesta sui      vamente che alle spalle dello IOR c’è
                                                                                               Sostieni l’Istituto Oncologico Romagnolo
                                               812.000 euro, quasi 80.000 euro in          un Ogni
                                                                                               popolo,           come
                                                                                                    anno in Romagna    a 10.000amava              dire il unnostro
                                                                                                                                  persone viene diagnosticato   tumore
                                               più rispetto al 2017 (+11%). Mentre             Aiuta qualcuno vicino a te, sostieni l’Istituto Oncologico Romagnolo
                                                                                           fondatore,
                                                                                               Combattiamo controilil cancro
                                                                                                                      prof.         Dino Amadori: uno
                                                                                                                              dal 1979

                                               l’Istituto Oncologico Romagnolo, per        zoccolo duro di persone che in tutti                         Sulla tua dichiarazione dei redditi nel riquadro

                                               il secondo anno consecutivo, arriva a
                                                                                                                                                        “Sostegno del Volontariato e delle organizzazioni
                                                                                                                                                         non lucrative di utilità sociale” scrivi il codice
                                                                                           questi anni di attività ha00893140400                     riconosciuto
                                               superare il milione di euro: più preci-
                                                                                           la qualità del nostro lavoro e interioriz-
                                               samente 1.046.252 euro, 25.000 euro
                                                                                                Per info tel. 0543 35929 - www.ior-romagna.it/5xmille - info@ior-romagna.it

                                                                                           zato talmente la nostra missione che
                                               in più rispetto al 2017, secondo un in-
                                                                                           non esita un istante a supportare la
                                               cremento pari a circa +2,5%. Grazie a
                                                                                           lotta contro il cancro in Romagna. Gra-
                                               questo risultato lo IOR si conferma di
                                                                                           zie a tutti quelli che si sono ricordati di
                                               gran lunga la principale non-profit del
                                               territorio, superando realtà ben più co-    noi in sede di dichiarazione dei redditi,
La causa della lotta contro il cancro in       nosciute a livello nazionale: secondo       e a quanti continueranno a farlo, spe-
Romagna ha confermato l’ottimo stato           questa speciale classifica l’organizza-     cificando nel riquadro “sostegno del
di salute: sia IOR che IRST hanno au-          zione fondata dal prof. Dino Amadori è      volontariato” il nostro codice fiscale
mentato sia il numero di sottoscrizio-         stabile al 39° posto per contributi rice-   00893140400, affinché la visione del
ni che l’importo totale dello speciale         vuti, e al 34° per sottoscrizioni.          prof. Amadori, che questo possa essere
contributo. In particolare, sono state         «Sono dati che fotografano una situa-       il secolo in cui metteremo sotto scacco
40.947 le persone che, nel 2018,               zione davvero eccezionale – afferma il      il numero pubblico numero 1 della no-
hanno scelto l’Istituto Oncologico             Direttore Generale IOR, Fabrizio Mi-        stra salute, possa avverarsi.»
Romagnolo quale ente destinatario              serocchi – non esiste infatti in Ita-
del proprio Cinque per Mille: ben              lia una organizzazione che viva una
1.499 in più dell’anno precedente, se-         simbiosi così totale col territorio in
condo una crescita di circa il 4%. La          cui si trova ad operare. Ci riconfer-
causa della ricerca sanitaria e scienti-       miamo quindi un popolo speciale,
fica non è da meno: 18.983 persone             attivo, intraprendente: laddove c’è un
hanno scelto l’IRST IRCCS di Meldo-            problema non attendiamo semplice-
la quale beneficiario del Cinque per           mente l’aiuto di terzi, ma prendiamo in
Mille. Il dato sottolinea un incremento        mano la situazione cercando di risol-
di oltre 2.000 sottoscrizioni: la cresci-      verla tramite gli enti e gli strumenti di
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                                                                     IOR Online

UN NUOVO MODO DI ESSERE
VICINO A CHI SOFFRE
Il distanziamento sociale quale arma          possesso, di modo che chiunque sen-
di prevenzione per la diffusione del          tisse di aver bisogno di una mano a
contagio da Coronavirus ha contribu-          gestire una situazione comunque di
ito al rallentamento della pressione          forte angoscia ed incertezza potesse
sulle terapie intensive italiane, ma ha       avere un aiuto.
avuto quale logica conseguenza quella         È con questo spirito che da subito lo
dell’isolamento delle persone, specie         IOR ha attivato lo sportello di richiesta
le più fragili, per cercare di minimizza-     di supporto psicologico a distanza.
re i rischi di un’infezione che avrebbe       Le specialiste che collaborano con la
potuto metterli in serio pericolo. In virtù   struttura si sono infatti da subito rese
di ciò, e per non mettere a repentaglio       disponibili ai colloqui su Skype a cui
la salute dei suoi volontari, di cui sicu-    chiunque, pazienti o famigliari, poteva-
ramente la popolazione di anziani ed          no e possono tuttora continuare ad ac-
ex pazienti oncologici rappresenta una        cedere tramite il form presente all’indi-
buona fetta, anche l’Istituto Oncolo-         rizzo http://bit.ly/IORichiedosupporto.     merita la dott.ssa Elisa Ruggeri, che
gico Romagnolo si è adeguato so-              Sono stati molti gli utenti che hanno       oltre a continuare a seguire pazienti
spendendo momentaneamente i vari              così potuto condividere le angosce          e volontari dell’ambito riminese con
servizi gratuiti che offre a beneficio        relative al possibile contagio e allo       colloqui via Skype ha anche proposto
dei malati: tuttavia, contestualmente,        slittamento di visite e follow-up, ri-      corsi di mindfulness sfruttando la
la no-profit si è subito messa in moto        cevendo i consigli di una professio-        medesima piattaforma: e per chi non
per cercare di riproporre almeno parte        nista qualificata, ognuna con un pro-       avesse dimestichezza con la pratica, o
di quelle medesime attività declinan-         prio specifico non solo territoriale ma     anche solo per chi sentisse l’esigenza
dole alle nuove strumentazioni in suo         anche tematico. Se la dott.ssa Luisa        di ritagliarsi uno spazio personale pri-
                                              Del Nibletto, che solitamente segue il      vato all’interno del quale dedicarsi a
                                              gruppo “Le Amiche di Arianna” sui co-       sé stesso, ha anche portato avanti un
                                              muni di Forlì e Cesena, si è concentrata    appuntamento settimanale, ogni ve-
                                              sull’ambito del rapporto di coppia e di     nerdì, di circa mezz’ora, con pratiche
                                              come la convivenza forzata potesse          di meditazione condivise in diretta
                                              risultare sia problematica sia un’op-       sulla pagina Facebook dell’Istituto
                                              portunità unica di condivisione e di ri-    Oncologico Romagnolo.
                                              trovamento della persona che amiamo,        Questo format ha ricevuto particolari
                                              la dott.ssa Giselle Cavallari, impegna-     consensi, tanto da superare anche i
                                              ta di norma sulla provincia di Ravenna,     cento utenti collegati contemporane-
                                              ha proposto il metodo EMDR, una tec-        amente, cosa che ha contribuito alla
                                              nica utilizzata anche per curare il di-     sensazione di essere, come da motto
                                              sturbo da stress post-traumatico utile      del periodo, “distanti ma uniti”. Il
                                              per chi ha vissuto una fase di fatica e     successo delle dirette di mindfulness
                                              voleva allentare lo stress emotivo di un    ha convinto l’Istituto Oncologico Ro-
                                              momento difficoltoso. Discorso a parte      magnolo a proseguire su questa strada
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                                                                      IOR Online

anche con altri professionisti, ciascuno
per il proprio ambito di competenza,
a beneficio di pazienti oncologici, di
famigliari e anche di semplici utenti
curiosi. A turno, e a cadenza regola-
re, sono scesi in campo la dott.ssa
Annamaria Acquaviva, con consigli
nutrizionali su come preparare ricet-
te gustose ma salutari in un periodo
in cui fare movimento e portare avanti
una vita non sedentaria diventava più
complicato; lo chef Luca Zannoni,
che ha proposto dalla cucina di casa
sua le versioni light di alcuni dei grandi
classici della tradizione gastronomi-
ca romagnola; la dott.ssa Francesca
Amaducci, che coi suoi laboratori di
prevenzione ha proposto ai genitori
collegati i modi più coinvolgenti per         Molto interessanti anche le interviste        hanno accettato di sedersi nel “salotto
educare giocando i propri figli a corretti    live con cui Paolo Grillandi, Diretto-        virtuale” dell’Istituto Oncologico Roma-
stili di vita che minimizzino il rischio di   re Responsabile de “L’Informatore             gnolo prestandosi volentieri a dubbi,
sviluppare dipendenze o abitudini che         IOR”, ha coinvolto alcuni dei massi-          curiosità e domande degli utenti col-
possano aumentare il rischio di svilup-       mi esponenti dell’oncologia non solo          legati. Infine, per tenere aggiornate le
pare neoplasie in futuro; e il personal       romagnola e italiana ma addirittura           persone sulle iniziative messe in cam-
trainer Danilo Ridolfi, che oltre a con-      mondiale per parlare, nella maniera           po e aiutare ad essere correttamente
tinuare a portare avanti col gruppo di        più semplice e divulgativa possibile,         informati tutti coloro che cercassero di
pazienti oncologici il progetto “Move         dell’emergenza Coronavirus e di come          districarsi in mezzo alla selva di notizie
Your Life” con incontri ad hoc su Skype       tale pandemia possa aver portato a            più o meno verificate che si rincorreva-
ha mostrato anche esercizi da svol-           ripercussioni anche nella lotta contro        no sui social in merito all’emergenza, è
gere al proprio domicilio, utili a tutti                                                    stata creata persino una nuova new-
                                              il cancro, sia a livello clinico che di ri-
non solo per mantenersi in forma ma                                                         sletter: il “Punto IOR”. Inviata via mail
                                              cerca. Gli ospiti che si sono alternati
soprattutto per contrastare i fastidi                                                       a cadenza settimanale, chi la riceve
                                              sulla pagina FB IOR sono stati tutti di
più ricorrenti, come mal di schiena o                                                       può disporre del punto di vista di pro-
                                              livello, come dimostra anche il seguito
                                                                                            fessionisti qualificati, nonché di una
dolori cervicali.                             che hanno avuto tali dirette: dai ver-
                                                                                            spiegazione chiara di quelli che sono
                                              tici IRST, dott. Mattia Altini e prof.        gli studi più promettenti non solo in
                                              Giovanni Martinelli, alla ricercatrice        materia di lotta contro il cancro, ma
                                              cesenate esperta di immunoterapia e           anche di una cura e di un vaccino
                                              sistema immunitario dott.ssa Rober-           per il Covid-19. Insomma, anche a di-
                                              ta Zappasodi di stanza a New York,            stanza lo IOR ha saputo rendersi utile
                                              passando per la dott.ssa Monica For-          ai suoi pazienti, nell’attesa di poter ri-
                                              nier, Professore Associato del Breast         prendere a pieno regime la frenetica,
                                              Medicine Center del Memorial Slo-             importantissima attività di volontariato
                                              an-Kettering Cancer Center, citata            svolta precedentemente l’emergenza,
                                              nel 2017 da Forbes come una delle             che l’ha portata in 40 anni ad assiste-
                                              27 maggiori oncologhe per la cura             re gratuitamente più di 50.000 malati
                                              del tumore al seno d’America, in tanti        oncologici.
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INSIEMEACHICURA.IT:
un nuovo strumento
per aiutare i medici in corsia
In un momento d’emergenza, in cui oc-        ale, alle concrete esigenze che mani-          le mani a disposizione del personale e
corre limitare al massimo i contatti per-    festano, e che magari in questa parti-         dei pazienti. «In questo momento è di
sonali e il lavoro va gestito da remoto,     colare situazione cambiano di ora in ora       fondamentale importanza ridurre al mi-
occorrono nuove e originali idee per es-     – spiega il Direttore Generale Fabrizio        nimo la possibilità di sviluppare un’infe-
sere “vicino a chi soffre e insieme a chi    Miserocchi – il sito era in costruzione        zione correlata alle procedure sanitarie»,
cura”, come recita la mission dell’Istitu-   già da qualche mese: il suo proposito          si leggeva nella descrizione: a maggior
to Oncologico Romagnolo. Con le sedi a       originale era quello di dar voce alle sin-     ragione laddove i malati risultano spes-
lungo chiuse in ottemperanza alla nor-       gole Oncologie del territorio, di modo         so immunodepressi, dunque soggetti a
mativa vigente in tema di contenimento       che si rendessero protagoniste e parte         rischio di complicazioni relative al con-
della diffusione del Coronavirus, e i ser-   attiva della propria crescita al servizio      tagio da Coronavirus. Come detto sono
vizi gratuiti al paziente oncologico tem-    della comunità cui fanno riferimento.          bastate poche ore per raggiungere e
poraneamente sospesi per minimizzare         La nuova emergenza Coronavirus ci ha           superare l’obiettivo di 500 euro, gra-
il rischio di contagio per le persone con    però convinti non solo a dare un’acce-         zie alla generosità di 20 donatori. Di lì
fragilità immunitarie, è stata la tecnolo-   lerata a questo progetto, ma anche ad          ad alcuni giorni lo staff del dott. Claudio
gia l’arma più potente per fare la diffe-    espanderlo. Mi piace sottolineare che,         Dazzi si è visto recapitare 20 flaconi da
renza. È con questa consapevolezza che       come da nostra tradizione, insiemeachi-        500 ml di gel antisettico per le mani,
è nato il sito www.insiemeachicura.it,       cura.it è un servizio completamente gra-       per poter minimizzare in questo delica-
piattaforma di crowdfunding gratuita ge-     tuito: tutto ciò che verrà raccolto sarà ef-   to periodo i rischi relativi all’emergenza
stita e creata proprio dallo IOR. «Abbia-    fettivamente destinato all’iniziativa della    sanitaria.
mo pensato di mettere a disposizione         struttura sanitaria a cui si riconosce il      Nessuna difficoltà anche per il secondo
delle strutture sanitarie una piattaforma    contributo, fino all’ultimo centesimo.         progetto realizzato a favore dello staff
in cui possono dare voce, in tempo re-       Nessuna percentuale viene trattenuta:          dell’Hospice “Villa Adalgisa” di Raven-
                                             e in quanto alla certezza che la rac-          na, che richiedeva l’aiuto di un profes-
                                             colta vada effettivamente a vantaggio          sionista per mantenere il Covid-19 fuori
                                             dell’Ospedale che l’ha richiesta, per          dalla porta della struttura: una struttura
                                             quello c’è il marchio IOR, che in più          d’eccellenza che ospita pazienti nelle
                                             di quarant’anni ha sempre dimostrato           fasi più delicate della malattia. Gra-
                                             trasparenza e affidabilità». Non appena        zie al raggiungimento dell’obiettivo di
                                             ha visto la luce, insiemeachicura.it ha        2.000 euro, prefissato e superato con
                                             contribuito alla realizzazione di progetti     due settimane di anticipo per merito
                                             molto importanti per le singole realtà         di 17 donatori, l’Istituto Oncologico
                                             del territorio romagnolo. Sono bastate         Romagnolo ha messo a disposizione
                                             infatti poche ore per raggiungere l’o-         dello staff dell’Hospice “Villa Adal-
                                             biettivo della prima campagna di rac-          gisa” di Ravenna una nuova risorsa:
                                             colta fondi della piattaforma, che ha          si tratta del dott. Maurizio Alberani.
                                             coinvolto l’Ospedale “Umberto I” di            Classe 1953, dal 2001 al 2019 è stato
                                             Lugo, che richiedeva il potenziamento          responsabile dell’Unità Operativa sem-
                                             della fornitura di gel antisettico per         plice di lungodegenza facente parte del-
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la U.O. complessa di Medicina Interna           strumenti a loro disposizione. Un esem-
presso l’“Umberto I” di Lugo; inoltre, dal      pio su tutti è quello di Michela Fabbri,
1998 al 2007 ha seguito l’ambulatorio           ex paziente oncologica che, nei ritagli
disturbi cognitivi senili presso la strut-      di tempo, presta la sua opera presso
tura ospedaliera di Cervia. Un profilo di       l’Hospice “Villa Agnesina” di Faenza.
alto livello e di grande esperienza per         Costretta ad un isolamento che la ve-
lo staff della dott.ssa Sara Ori, che ha        deva lontana dai propri cari non si è
così avuto la possibilità di fronteggiare il    persa d’animo, e ha trasformato una
momento di emergenza sanitaria con un           situazione che poteva essere piuttosto          alle nuove esigenze di smart working e di
professionista in più: cosa quanto mai          pesante dal punto di vista psicologico          lavoro in remoto. Un’iniziativa su tutte
fondamentale per riuscire a mantenere           in un’opportunità per prendersi cura            è quella che ha riguardato l’Ospedale
possibili infezioni al di fuori di una strut-   delle persone più fragili ed essere             “Infermi” di Rimini e in particolare il
tura che accoglie pazienti fragili, nelle       accanto al personale sanitario della            reparto di Oncologia guidato dal dott.
fasi più critiche del loro percorso di ma-      sua città: personale che tanto aveva            Davide Tassinari, cui sono stati instal-
lattia. «Vista la situazione di emergenza       fatto quando era stato il turno suo, e          lati gli strumenti tecnologici necessari
ho sentito di dover dare una mano a             dei suoi genitori, di combattere contro         a rendere possibile il confronto a di-
chi sta combattendo in prima linea al           un altro nemico terribile e invisibile, ov-     stanza tra specialisti diversi. L’approc-
fianco dei pazienti più fragili – sono le       vero il cancro. «Sentivo da più parti che       cio terapeutico migliore al malato on-
parole dello stesso dott. Alberani - una        reperire le mascherine protettive che           cologico, d’altronde, prevede una presa
pandemia è sempre una situazione ec-            impedissero la diffusione del contagio          in carico multidisciplinare, che punti a
cezionale, e pur essendo in pensione            era diventata un’impresa – ha spiega-           preservare anche la sua qualità di vita:
dal 2019 ho sentito il dovere di fare           to – quindi ho sfruttato le conoscenze          in questo modo i vari professionisti han-
qualcosa. Presso l’Hospice “Villa Adal-         e le competenze maturate in ambito              no potuto continuare a seguire a 360°
gisa” mi sono trovato benissimo: il mio         lavorativo per trovare un fornitore affi-       il paziente pur rispettando le norme di
ruolo era quello di supportare i medi-          dabile, che potesse rifornire l’Ospeda-         distanziamento sociale.
ci sia in assistenza che nei ricoveri, e        le di Faenza di 20.000 di questi dispo-         «Questi piccoli interventi raccontano un
dare maggior turnazione al personale in         sitivi. Ho ribattezzato questo progetto         po’ il ruolo che lo IOR ha svolto in questa
un momento delicato. Avendo presta-             “Mask for Hope”. Penso che tutti i pa-          emergenza – sottolinea in conclusione
to servizio durante queste settimane            zienti che combattono contro il cancro          sempre Fabrizio Miserocchi – qualcuno
posso confermare in toto quanto di              abbiano avvertito maggiore fragilità in         potrebbe credere infatti che, essendo
buono si dice della struttura: ho tro-          questo periodo: spero in questo modo            stati costretti a interrompere i nostri ser-
vato lo staff della dott.ssa Ori molto          di farli sentire più protetti e di aiutare      vizi gratuiti alla persona, fossimo impos-
efficiente e ben organizzato».                  al contempo il personale delle strutture        sibilitati a portare avanti la nostra solita
Anche i volontari, nonostante siano sta-        sanitarie di Faenza a somministrare le          mission. Al contrario l’abbiamo amplia-
ti forzatamente tenuti “a riposo” nelle         terapie salvavita in totale sicurezza». An-     ta, realizzando progetti che in situazio-
lunghe settimane di lockdown in ottem-          che in questo caso un’ondata di solida-         ni non emergenziali non avremmo preso
peranza alle normative di contenimento          rietà ha travolto il portale IOR: sospinta      in considerazione o avremmo portato
del contagio, si sono adeguati ai nuovi         da donazioni importanti, una su tutte           avanti con tempistiche più dilatate. La
                                                quella da 2.000 euro di MESPIC Srl,             risposta IOR alla situazione relativa al
                                                la campagna ha anche in questo caso             Covid-19 è stata invece la più repentina
                                                presto superato l’obiettivo di 10.000           possibile, adeguandoci anche con nuo-
                                                euro prefissato.                                ve strumentazioni alla difficile realtà che
                                                Infine, i professionisti IOR si sono attivati   ci si poneva di fronte. Tenendo in consi-
                                                anche al di fuori del portale per portare a     derazione infine che il nostro supporto
                                                compimento piccoli interventi che maga-         agli studi portati avanti in IRST non è
                                                ri non richiedessero sforzi economici tali      mancato nemmeno in questo periodo,
                                                da giustificare l’apertura di una raccolta      direi che possiamo affermare che anche
                                                fondi dedicata, ma comunque altrettan-          in questi difficili mesi ci siamo dimostrati
                                                to importanti al fine di adeguare i reparti     vicini a chi soffre, e insieme a chi cura».
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IL COVID NON RALLENTA
LA RICERCA
Pasqua e Festa della Mamma:
la solidarietà si fa “a distanza”
L’emergenza Coronavirus ha portato            dai mille e più volontari dello IOR a
alla sospensione dei numerosi eventi a        riempire di gioia e colore le piazze
sostegno della causa della lotta contro       per raccogliere donazioni a favore
il cancro in Romagna: tra questi, oltre       della ricerca scientifica oncologica,
alle iniziative di terzi, le più importanti   l’arma più potente per un futuro libero    contributi a sostegno di questa causa
non solo ai fini della raccolta fondi         dai tumori ma anche il miglior modo        fondamentale: ma la ferma intenzione
ma anche per quel che sono solite             per donare nuove speranze ai tanti che     dello IOR, sin dal giorno successivo
rappresentare sono state sicuramen-           lottano contro il cancro ogni giorno.      al lockdown, è stata quella di evitare
te la Pasqua e la Festa della Mamma.          Coi donatori di tempo forzatamente         che il prezioso lavoro svolto all’inter-
Due occasioni molto diverse come na-          costretti a “stare in panchina”, e le      no dei laboratori potesse rallentare
tura e spirito ma anche molto simili, in      persone impossibilitate a muoversi per     d’intensità. Sia Pasqua che Festa del-
quanto ambedue prevedono la splen-            mantenere il distanziamento sociale, il    la Mamma sono quindi state riadatta-
dida tradizione degli stand presidiati        rischio era quello di vedere diminuire i   te alle normative e all’occorrenza, di
                                                                                         modo che mantenessero anche il loro
                                                                                         spirito solidale. Per quanto riguarda la
                                                                                         prima ricorrenza, l’Istituto Oncologico
                                                                                         Romagnolo si è appoggiato alle va-
                                                                                         rie realtà imprenditoriali amiche, che
                                                                                         hanno accolto l’appello della no-profit
                                                                                         con sincero entusiasmo e trasporto. Le
                                                                                         tradizionali uova di cioccolato sono
                                                                                         state utilizzate quale regalo gradito
                                                                                         non solo per i dipendenti, ma anche
                                                                                         come dono per tutti quelli che si tro-
                                                                                         vavano in maggiore difficoltà durante
                                                                                         l’emergenza, come i pazienti ricove-
                                                                                         rati all’interno degli Hospice.
                                                                                         Un grande aiuto è arrivato inoltre da un
                                                                                         partner storico dello IOR come Conad,
                                                                                         che ha messo in distribuzione i dolci
                                                                                         solidali all’interno di alcuni suoi punti
                                                                                         vendita sparsi per le province di Rimini
                                                                                         e Ravenna.
                                                                                         Ancora più ingegnoso è il metodo
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                                                                    Eventi

                                                                                         sero followers o dipendenti e colleghi
                                                                                         di azienda. «Quest’anno mancavano
                                                                                         gli stand – conclude lo stesso Fabrizio
                                                                                         Miserocchi – ma pur nella distanza ab-
                                                                                         biamo trovato la conferma della vici-
                                                                                         nanza di tantissimi amici. Molti nostri
                                                                                         volontari si sono attivati in prima per-
                                                                                         sona per riempire gli enormi “spazi
                                                                                         virtuali” che la tecnologia ci mette a
                                                                                         disposizione. Abbiamo cercato di dare
                                                                                         il maggior numero di possibilità alle
                                                                                         persone che vogliono continuare a so-
                                                                                         stenere la ricerca scientifica, con l’idea
                                                                                         che questa emergenza non potesse far
                                                                                         rallentare la speranza di una soluzione
                                                                                         al problema cancro. C’è ancora tanta
escogitato per offrire a tutti i cittadini   munque fornita la possibilità di com-       gente che attende una cura: ritarda-
della Romagna la possibilità di fare         piere un gesto d’amore e contribuire        re l’attività dei laboratori porta ad un
un gesto d’amore alla persona più            alla causa della ricerca contro il can-     costo insostenibile in termini di vite
importante della vita di ciascuno:           cro tramite un’e-card. Ultima ma non        umane perdute. Sono contento dei ri-
la mamma. Oltre a prolungare le              ultima anche l’eventualità di rendersi      sultati ottenuti, che riconfermano come
celebrazioni lungo tutto il mese di          protagonisti in prima persona, apren-       la nostra terra si sappia adeguare a
maggio, svincolandola un po’ dalla data      do un “banchetto virtuale” insieme          queste nuove modalità di fare la dif-
ufficiale che è domenica 10 maggio, lo       ad amici e conoscenti o da veicolare        ferenza ed essere, ancora e sempre,
IOR ha approfittato della piattaforma        all’interno del proprio network, che fos-   vicino a chi soffre».
www.insiemeachicura.it non solo
per inviare direttamente a domicilio
l’azalea, simbolo della Festa.
In questo modo il gesto del regalo
assumeva un significato ancora più
profondo, laddove riuniva simboli-
camente famiglie tenute separate
per lungo tempo a causa delle nor-
mative in fatto di contenimento del
contagio. «Se alcuni comportamenti
sono tuttora sconsigliati per minimiz-
zare il rischio di trasmettersi l’infezio-
ne – spiega il Direttore Generale IOR,
Fabrizio Miserocchi – la sorpresa di
un fiore recapitato a casa ha rappre-
sentato secondo noi il modo migliore
per far sentire tutto il calore di un
abbraccio tra persone che si vogliono
bene». E se le consegne a domicilio
erano comunque limitate alle province
romagnole, a tutti gli altri veniva co-
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