Costruire un futuro insieme - Immaginare un nuovo IOR sul solco del Prof. Amadori - Istituto Oncologico Romagnolo
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Dir. resp. Paolo Grillandi Red. via A. Costa 28 - FORLÌ tel. 0543 35929 123 giugno 2020 Costruire un futuro insieme Immaginare un nuovo IOR sul solco del Prof. Amadori in questo numero Contenimento e lotta al Covid-19 L’esempio dell’IRST di Meldola Verso un nuovo Umanesimo Il lascito del prof. Amadori Servizi online e crowdfunding La solidarietà IOR si adatta alla distanza Tra timori e dovere La storia di Monica, paziente e infermiera L’importanza di sentirsi protetti L’esempio di Lorella e Paolo Dalle sedi IOR Cesena: Carnevale Solidale Faenza: Mask for Hope Forlì: Lo scatto del cuore Imola - Massa Lombarda: Sagre in dubbio Lugo: Il contributo dei runners Meldola: I volontari raccontano Ravenna: 70 anni in beneficenza Riccione: Musica per la vita Rimini: Sostegno alla domiciliare Santarcangelo: Una Pasqua di gioia
Desideri ricevere informazioni sulle manifestazioni, sui progetti e, in generale, sulle attività dell’Istituto Oncologico Romagnolo? Abbonati, riceverai a casa la tua copia de L’informatore IOR. Manda una e-mail con il tuo indirizzo a informatore@ior-romagna.it oppure telefona allo 0543 35929 INDICE 3 Editoriale SEDI IOR ----------------------------------------------------------------- Forlì 4 Verso un nuovo umanesimo via Costa 28 telefono 0543 35929 info@ior-romagna.it 6 La prima volta che vidi l’Africa Meldola c/o IRST via Maroncelli 40 telefono 0543 739110 8 Contenimento e lotta al Covid-19: meldola@ior-romagna.it Cesena l’esempio dell’IRST via Montalti 48 telefono 0547 24616 www.ior-romagna.it cesena@ior-romagna.it 11 Cinque per mille 2018: risultati Ravenna straordinari a favore della ricerca via Salara 36/38 telefono 0544 34299 ravenna@ior-romagna.it 12 Un nuovo modo di essere Faenza via Tolosano 6/b vicino a chi soffre telefono 0546 661505 Organo Ufficiale faenza@ior-romagna.it dell’Istituto Oncologico Romagnolo Imola 14 insiemeachicura.it: un nuovo via Emilia 34 Lo scopo di questo telefono 0542 011600 magazine è quello di tenervi strumento per aiutare i medici aggiornati sullo stato imola@ior-romagna.it dell’arte della lotta contro il cancro, specialmente in corsia Lugo in Romagna. Una lotta via Tellarini 96 portata avanti da medici, ricercatori, volontari ma telefono 0545 32033 anche semplici persone: 16 Il Covid non rallenta la ricerca lugo@ior-romagna.it persone come voi, con una storia che vale la pena di Massa Lombarda raccontare e condividere c.so Veneto 24 Direttore responsabile 18 Tra timori e dovere: la storia telefono 0545 296251 Paolo Grillandi massalombarda@ior-romagna.it Comunicazione - Ufficio Stampa di Monica Rimini p.grillandi@ior-romagna.it viale Matteotti 43/A Marketing e pubblicità telefono 0541 29822 Luca Nadiani Responsabile fundraising 20 L’importanza di sentirsi protetti rimini@ior-romagna.it l.nadiani@ior-romagna.it Riccione ior@pec.ior-forli.it c.so f.lli Cervi 172 Impaginazione grafica Dalle sedi IOR telefono 0541 606060 Lisa Camporesi riccione@ior-romagna.it 22 Cesena Ufficio centrale Santarcangelo Istituto Oncologico Romagnolo Forlì - via A. Costa 28 23 Faenza p.zza Gramsci 7 tel. 0543 35929 telefono 0541 623946 fax 0543 21467 24 Forlì santarcangelo@ior-romagna.it info@ior-romagna.it 25 Imola-Massa Lombarda 26 Lugo 27 Meldola 28 Ravenna 29 Riccione 30 Rimini 31 Santarcangelo
3 Editoriale Immaginare il futuro, con anima e coraggio Care amiche, cari amici, quello che leggerete nelle prossime pagine è il primo vero Informatore da quando è scoppiata l’emergenza COVID-19; ma soprattutto il primo da quando il nostro caro Prof. Amadori se n’è andato, visto che il numero precedente era già in stampa. Rimettere testa e cuore nell’intricato groviglio di sentimenti e di impressioni che la sua scomparsa ha provocato in me è molto complicato. Fabrizio Miserocchi Direttore Generale IOR Continuare a immaginare e costruire il futuro mettendoci anima e coraggio. È difficile, ma se devo trovare una sintesi di quello che è il compito affidato all’Istituto Oncologico Romagnolo dal Prof. Amadori non mi vengono in mente parole migliori. “Immaginare” perché il segno del suo pensiero curioso e indagatore gli faceva percepire in anticipo i bisogni e intravedere i possibili scenari da mettere in campo per rispondere alle rinnovate esigenze. Occorre avere quindi grande attenzione alla realtà e tenere sempre un piccolo spazio per sognare. “Costruire” era il suo agire quotidiano: un’intuizione è nulla se non ha il passo della concretezza e del lavoro paziente. Quindi niente voli pindarici disordinati e senza metodo. Il “futuro” era lo stimolo. Il Prof non si fermava alle tante cose fatte ma alle buone idee che dovevano essere ancora realizzate, mettendosi sempre in discussione, cercando di essere pronti al cambiamento e rifuggendo l’autoreferenzialità. “Anima”, perché ogni passo veniva scandito da un profondo rigore morale e scientifico e una certezza etica che attraversava come un filo rosso la sua opera. Ricordarsi sempre il valore unico della persona, che rimane la bussola di ogni nostra azione. “Coraggio”, quello indomabile che lo faceva sorridere di fronte a problemi che a noi sembravano insormontabili. Non un gesto d’incoscienza, bensì un’ironia che scaturiva dalla certezza dello scopo e dalla consapevolezza che, insieme, se ci crediamo, è possibile realizzare qualsiasi cosa. Questa eredità, questo lascito, che potrebbe far tremare i polsi, in realtà non ci deve spaventare, nemmeno dopo un’emergenza epocale come quella vissuta con il COVID-19, ma deve al contrario darci la forza per rimboccarci le maniche e ripartire, così da affrontare con solida speranza gli inevitabili sacrifici che lo IOR e la comunità tutta si troveranno a sperimentare nei prossimi mesi. L’impegno resta quello di prendere sempre più sul serio le parole che ripetiamo spesso e che ora dobbiamo riconquistare giorno dopo giorno: “vicino a chi soffre, insieme a chi cura”. Ecco il nostro compito, arduo ma per certi aspetti semplice. E comunque possibile, se ci proviamo insieme. Un caro abbraccio, Fabrizio Miserocchi
4 Le nostre storie VERSO UN NUOVO UMANESIMO Di seguito vi proponiamo il sentito, commosso intervento che il prof. Dino Amadori ha tenuto alla platea dei “suoi” volontari, durante la celebrazione della Giornata ad essi dedicata tenutasi a Rimini sabato 13 aprile 2019. Quella finì con l’essere l’ultima volta in cui il fondatore dell’Istituto Oncologico Romagnolo poté rivolgersi al popolo dello IOR nella sua interezza: complice testo epidemiologico preoccupante in la grande occasione della celebrazione del quarantesimo anniversario della Italia. Seimila nuovi casi di tumore ogni sua “creatura prediletta”, dimostrò di essere uno dei suoi discorsi più intensi, anno; più di tremila morti; soltanto il ricco di spunti e contenuti per il futuro. Forse con lo sguardo già proiettato 40% di quelli diagnosticati sopravvi- ai prossimi 40 anni, il prof. Amadori tracciò in quell’occasione la rotta da veva cinque anni libero da malattia. A seguire per continuare il nostro percorso di solidarietà: un intervento da cui fronte di questa massa incredibile di pa- ricavare preziosi insegnamenti e estrapolare le linee guida di quella che deve zienti c’era una realtà organizzativa sani- continuare ad essere la missione dello IOR, mantenendo vivo lo spirito e l’in- taria del tutto deficitaria, quindi uno che segnamento di colui che l’ha ideato. avesse avuto intenzione di impegnarsi nel settore o sarebbe andato via o sareb- Mentirei se dicessi che non sono emo- niversario dell’Istituto, visto che l’età be rimasto a cercare di fare il massimo zionato. Sono emozionato perché ho media sta aumentando spaventosa- possibile. Io sono rimasto: sono rimasto quarant’anni di più di quando ne avevo mente ed io vorrei essere nel canale di perché ho trovato in alcuni amici di quel quando abbiamo fondato lo IOR: spero quelli che vanno avanti. Quante perso- tempo la collaborazione, l’intelligenza, di esserci anche al cinquantesimo an- ne, quanto bene è stato fatto in questa la volontà, la generosità di lavorare per realtà territoriale, quella della Romagna migliorare le cose. Ci ponemmo degli che, non mi stanco mai di dirlo, è una obiettivi molto ambiziosi: obiettivi di delle terre più generose che abbia mai assistenza, potenziamento delle tecno- conosciuto. Sono altrettanto convinto logie nei singoli reparti, disponibilità di che la realizzazione dello IOR non sa- risorse umane per coloro che dovevano rebbe stata possibile in altra parte del affrontare giorno per giorno la cura dei mondo se non da noi. Quel luglio del malati oncologici. Realizzammo un Regi- 1979, quando 12 persone, forse un po’ stro Tumori per conoscere meglio la real- ingenue ma piene di entusiasmo, si re- tà del territorio; attivammo l’assistenza carono dal notaio De Simone per l’atto domiciliare ai malati in fase critica, che di fondazione, non avremmo mai imma- allora erano veramente dei diseredati, ai ginato che a quarant’anni di distanza margini della medicina. Nei reparti di quella che era una cooperativa sia pure elezione questi pazienti stavano dietro senza fini di lucro, un’iniziativa benefica, un paravento: il medico passava a ve- sarebbe diventata un popolo. È un po- derli pro-forma, quasi mai si fermava polo perché ha assorbito i valori che a visitarli perché non c’erano stru- l’Istituto ha cercato di trasmettere menti di cura. Erano pazienti destinati, nel tempo: li ha fatti propri, li vive e in purtroppo, a morire nella maggior parte qualche modo li impone. dei casi. Allora il modo più “umano” per Perché facemmo lo IOR nel 1979? La assisterli in modo adeguato era quello ragione è molto semplice: c’era un con- di portarli a casa.
5 Le nostre storie Qualità di cura, umanizzazione della medicina, buona ricerca han permes- so a questo territorio di avere ai primi anni Novanta uno dei migliori sistemi sanitari oncologici del nostro paese, tanto è vero che fin da allora e ancora oggi la sopravvivenza per tumori maligni in questo territorio è la più alta in Italia e in Europa e tra le prime nel mondo. Questo è dovuto sicuramente alla gran- de sinergia fra l’oncologia da un lato e il sistema sanitario nazionale dall’altro. Questo sistema sanitario nazionale difendiamolo a denti stretti, esso è uno dei valori del nostro paese che ci invidiano tutti. Abbiamo fatto l’IRST che, nel 2012, avendo fatto domanda di riconoscimento di Istituto di Ricovero e oggi, abbiamo circa 14 milioni di nuovi Dobbiamo ricordarcelo perché un ele- Cura a Carattere Scientifico, con un atto casi di tumore ogni anno, proiezione mento che non si può assolutamente firmato dal prof. Renato Balduzzi è stato 2030 22 milioni; 8 milioni di morti dimenticare è quello della solidarietà. riconosciuto come IRCCS. Oggi l’Istituto annue, proiezione 2030 13 milioni. Lo IOR ha portato questo valore vissu- vede 20.000 nuovi casi all’anno, al suo Questi numeri saranno implementati to tutti i giorni, e qui voglio citare Papa interno vi operano 60 oncologi medici, dal cancro che si svilupperà nei paesi Francesco, il quale se n’è uscito alcu- 50 ricercatori biologi e di base. Da cin- a basso income, perché i fattori di ni mesi fa con questa affermazione: que anni è fra i primi Istituti di Ricovero e rischio tipicamente occidentali e quelli «L’indifferenza è il virus che contagia Cura a Carattere Scientifico italiani come locali si stanno sommando creando gravemente i nostri tempi». Se questo performance assistenziale e di ricerca. delle situazioni veramente esplosive è vero, mi domando quale sia la pato- Direte: «Bene, siamo arrivati: ce rispetto al rischio di ammalarsi e di logia che esso provoca. È il disinteresse l’abbiamo fatta!». Sicuramente il morire di questa malattia, visto che in verso gli altri, la chiusura verso i bisogni sistema oncologico della Romagna determinate nazioni le cure non ci sono. altrui, lasciare che una parte importante oggi può dire veramente di essere Quando noi ci lamentiamo del fatto che dell’umanità muoia di fame. Questo è fra i primi d’Italia, però io non sono forse l’ultimo farmaco ci arriva un po’ il prodotto dell’indifferenza: e qual è la sufficientemente contento. Non basta: in ritardo rispetto all’Europa facciamo cura di questa malattia se non la so- questo territorio può dare di più, può fare bene: ma è come chi si lamenta lidarietà, se non aprire il nostro cuore molto di più. Ricordiamoci che siamo di perché gli fanno male i piedi dovendo a chi ha bisogno, se non dare a chi fronte a un fenomeno enorme, quello camminare senza scarpe rispetto a soffre il nostro contributo, se non met- del cancro. Pensate che nel mondo, chi non ha i piedi per camminare. tere insieme i governi del mondo per occuparsi in modo serio della fame e dell’indigenza dei paesi sottosvilup- pati? Questo è quanto credo che tutti dobbiamo fare perché è la solidarietà la salvezza e il valore principale di un nuovo Umanesimo, che faccia della so- lidarietà stessa il suo punto di riferimen- to per contrastare questo dissolvimento dei valori, questa conflittualità perenne e queste grandi disparità nei mezzi di sostentamento.
6 Le nostre storie LA PRIMA VOLTA CHE VIDI L’AFRICA La prima volta che vidi l’Africa fu nel feb- studio dell’Associazione Tison. braio del 2006. Mi recai in Tanzania con Da allora ciò che è stato realizzato in il Prof. Amadori ed un suo carissimo ami- quell’angolo di Africa Sub-sahariana è co. Quel luogo rappresentava qualcosa di stato una specie di miracolo che solo molto importante per tutti noi: per me era una mente illuminata come quella del l’occasione di visitare il continente che Prof. Amadori avrebbe potuto immagi- sognavo da sempre, perché i miei geni- nare. Non si è trattato solo di un’opera tori, prima che io nascessi, stavano per umanitaria di immenso valore, grazie alla trasferirsi in Africa per lavoro e probabil- quale migliaia di pazienti, adulti e bam- mente io sarei nata lì se la vita non avesse bini, affetti da cancro hanno potuto preso un altro corso. Per loro invece era trovare una struttura qualificata in cui tuttora collocata anche la radioterapia. l’occasione per dare inizio al Mwanza accedere alle cure, ma un vero e proprio Una quarantina di medici, infermieri, Cancer Project sostenuto dall’Associa- progetto globale di controllo del cancro farmacisti italiani continuano a presta- zione Tison, che il Prof. Amadori aveva con programmi di screening e diagnosi re servizio di volontariato accanto al fondato in memoria di Vittorio, amico precoce, assistenza, formazione e ricer- team africano che ad oggi può contare e compagno di studi. Durante quel pri- ca. Da quel lontano 2006 il Mwanza su personale altamente qualificato, la mo viaggio ponemmo le basi dell’avvio Cancer Project è divenuto per me un pro- cui formazione è avvenuta in buona parte dell’Unità di Oncologia che sarebbe stata gramma di lavoro che ho portato avanti, a in Italia con il sostegno dell’Associazio- poi inaugurata nel 2009 sotto la direzio- fianco del Prof. Amadori, con passione ed ne Tison. L’aspetto educazionale è stato ne del dott. Nestory Masalu. Ricordo che impegno, coinvolgendo colleghi ed ami- uno dei programmi su cui maggiormente ci parlarono a lungo di questo giovane e ci, molti dei quali si sono recati in Africa ci siamo impegnati, realizzando nel 2012 bravo medico tanzanese che voleva stu- come volontari a supporto dello staff me- a Mwanza il primo convegno dal tema diare oncologia in Italia, perché in Tanza- dico ed infermieristico locale. L’Oncology “Infections and Cancer”: numerosi an- nia questa specializzazione non esisteva: Unit nel reparto J4 del BMC è diventato che i corsi teorico-pratici per personale sarebbe poi riuscito a realizzare il suo oggi un Oncology Department in un nuo- medico, tecnico ed infermieristico orga- sogno proprio grazie ad una borsa di vo building inaugurato nel 2012 dove è nizzati in loco, grazie al supporto dell’As- sociazione Tison, dello IOR e dell’IRST, che hanno rappresentato un’opportunità di formazione per professionisti sanitari provenienti da diversi paesi africani. La ricerca, base per una migliore assi- stenza, non può essere risorsa dei soli paesi cosiddetti “sviluppati”. Per que- sto molti esperti IRST hanno studiato le caratteristiche dei tumori africani, in par- ticolare carcinoma mammario, linfomi ed epatocarcinomi. I risultati di queste rilevanti ricerche sono stati pubblicati su importanti riviste scientifiche internazio- nali e sono ora a disposizione di tutta la comunità scientifica.
7 Le nostre storie ìIl Mwanza Cancer Project ha permesso dici che vogliono perfezionare gli studi in anche di intrecciare relazioni con altre ambito oncologico all’estero. Occorre poi associazioni che operano in Africa in proseguire la fornitura di farmaci onco- ambito oncologico: da queste esperien- logici per garantire la continuità di cura: ze sono nate collaborazioni e profonde sebbene il governo tanzanese abbia fi- amicizie, perché chi opera tra la gente nalmente riconosciuto la sostenibilità più povera e bisognosa sente forte lo dei medicinali, che ora non sono più spirito della solidarietà e della fratel- a carico del paziente, molti di questi lanza. In particolare con Cinzia Akbaraly non sono reperibili presso le farmacie Catalfamo, presidente dell’omonima ospedaliere. Esiste poi uno straordinario associazione, ci recammo nel 2012 in progetto iniziato con la realizzazione del Madagascar a visitare il centro di pre- nuovo building dove attualmente ha sede venzione oncologica che la Fondazione l’Oncology Department. Accanto a que- Akbaraly stava realizzando prendendo sto, infatti, il governo ha approvato la co- come modello proprio il nostro proget- struzione di un nuovo edificio di quattro to a Mwanza: l’anno dopo, un medico piani interamente dedicato ai pazienti malgascio avrebbe poi frequentato per oncologici: un progetto ambizioso, che il dodici mesi la prevenzione oncologica di a rotelle con la quale ha potuto recarsi a Prof. Amadori presentò molti anni fa al Forlì prima di tornare in patria a dirigere scuola e continuare gli studi. Ogni anno Ministro della Salute del paese. il centro. Tra i momenti più significativi di ci fa pervenire la sua pagella, orgoglio- Sono certa che, agli occhi di chi legge, quell’esperienza, ricordo il giorno in cui sa dei voti alti. Col Prof. Amadori siamo ciò che ho raccontato è per alcuni tratti il Prof Amadori è stato invitato a pian- tornati per l’ultima volta in Africa, più simile all’attività di molte associazioni tare un albero nel luogo dove sarebbe precisamente a Mozambico, lo scorso di volontariato che operano a favore di nato il centro di prevenzione oncologi- novembre per l’AORTIC, il più importante popolazioni fragili. Tuttavia chi, come ca come simbolo di buon auspicio. congresso internazionale di Oncologia. me, ha avuto la fortuna di vedere con La nostra attività a Mwanza ci ha visto In quell’occasione abbiamo presentato i i propri occhi nascere dal niente non inoltre impegnati a sostenere la casa risultati di due importanti ricerche scien- solo una straordinaria struttura sani- famiglia “Hisani”, che accoglie piccoli tifiche svolte in collaborazione col dott. taria, ma ancor più svilupparsi la con- orfani e abbandonati: una comunità di Masalu sul cancro della cervice e sul re- sapevolezza di una patologia che per circa 120 bambini e adolescenti che si tinoblastoma, quest’ultimo un tumore la maggior parte della popolazione di autogestiscono senza che lo Stato forni- molto diffuso nell’Africa Sub-sahariana quell’area geografica era sconosciuta sca loro alcun sostentamento. A quella dove è causa di cecità soprattutto nei e trattata come una malattia infetti- comunità l’Associazione Vittorio Tison bambini. Durante la nostra permanenza va, questa opera partorita dalla mente ha fatto pervenire fondi per allestire gli abbiamo definito le prossime strategie di e dal cuore di una persona straordinaria alloggi, vestiario e dispositivi sanitari e intervento del Mwanza Cancer Project. rappresenta un’eredità molto forte che tuttora continua a spedire materiale di Tra i punti in ordine di priorità c’è sicu- l’Associazione Tison e tutti i suoi soste- prima necessità. Non si può descrivere a ramente l’avvio dell’acceleratore lineare nitori devono contribuire a portare avanti parole ciò che proviamo ogni volta che donato dall’IRST e ancora in attesa di facendo tesoro degli insegnamenti che il varchiamo il cancello della comunità: essere assemblato a causa degli alti co- Prof. Amadori ci ha lasciato. Certamen- i bambini ti assalgono letteralmente sti di manutenzione. L’avvio del LINAC, te lo sento io, come impegno fortissimo alla ricerca di un contatto fisico che unitamente alla cobaltoterapia che e per onorare ciò che il “mio” Prof. mi ha sia una mano, una carezza o un sorriso. è già in funzione, rappresenterebbe lasciato scritto nella dedica sul suo libro Ricordo in particolare che il Prof. Amadori un’importante opportunità terapeuti- “Anima e Coraggio”: «…di tutta la nostra ed io rimanemmo molto colpiti dalla sto- ca per i pazienti oncologici di tutta la esperienza Africana sei stata la protago- ria di Helena, una ragazzina affetta da Tanzania. In secondo luogo il supporto nista più appassionata e potrei dire che osteomalacia, una patologia delle ossa alla realizzazione del Cancer Hostel in mi ci hai trascinato dentro come, forse, che la esponeva a continue fratture e le Mwanza, una struttura in grado di ospi- non avrei mai fatto senza di te! Te ne impediva di camminare. Attraverso l’As- tare familiari e pazienti che giungono sono grato, Dino». sociazione Tison le regalammo una sedia per le cure, nonché il sostegno dei me- Patrizia Serra
8 Ricerca e innovazione CONTENIMENTO E LOTTA AL COVID-19: l’esempio dell’IRST Intervista al dott. Mattia Altini e al prof. Giovanni Martinelli co che prendeva in considerazione tre sempre accade durante le pandemie: parametri: se presentassero eventua- non possiamo eliminare del tutto li sintomi prima dell’accesso in IRST; questo pericolo esistendo portatori se vi fossero stati dei contatti con altri asintomatici, dunque dobbiamo essere cittadini a rischio; e se provenissero bravi a costruire le circostanze di da aree in cui vi era stata una grande sorveglianza. Penso che la strategia penetrazione del virus. Grazie alla Pro- dei triage telefonici e fisici, dell’utilizzo tezione Civile abbiamo infine costruito corretto dei dispositivi di protezione e una tensostruttura esterna per verifica- il distanziamento sociale rimarranno Il dott. Mattia Altini è Direttore Sa- re che nulla fosse cambiato nello stato la strada da seguire anche per quel nitario dell’IRST di Meldola e Presi- di salute dei pazienti che accedevano che riguarda la cosiddetta “fase-2”, dente della Società Italiana di Lea- in Istituto tra la telefonata e la visita. replicando all’interno delle aziende ciò dership e Management in Medicina. Contestualmente abbiamo chiesto ai che è avvenuto in Istituto. Laureato in Medicina e Chirurgia caregivers e al personale che non ha nel 1999, ha avuto esperienze pro- un’attività diretta col paziente, ma che Alcuni pazienti oncologici temono che gli fessionali anche presso l’Azienda può svolgere la propria mansione in re- slittamenti di visite e follow-up possano Ospedaliera Policlinico di Modena e moto, di evitare l’accesso in ospedale, mettere a rischio il loro percorso di cura. l’Harvard Business School di Boston. per scongiurare affollamenti. Ci tengo a confermare che non ci sia- mo dimenticati dei nostri pazienti: i Dott. Altini, in IRST il Covid-19 non ha L’Emilia-Romagna è stata, dopo la ritardi dovranno comunque restare li- sfondato. Ci può spiegare le misure che Lombardia, la regione più colpita mitati alle poche settimane, non cer- avete preso per evitare il contagio? dalla pandemia: come giudica la ri- to mesi. Disponiamo di un database Abbiamo lavorato sulla riduzione del sposta all’emergenza delle nostre clinico dettagliato che viene rivalutato rischio, declinando i dettami sul “di- strutture? settimanalmente dai clinici. Sono cer- stanziamento sociale” all’interno di Ritengo che ci siamo mossi in maniera to che questa situazione emergenziale una mission molto chiara: quella di repentina, qualificata e facendo un po’ alla volta si ridurrà; da maggio rispondere sempre e comunque ai bi- sistema: con le direzioni sanitarie della abbiamo iniziato a riprendere in mano sogni dei malati di cancro, popolazione Regione ci siamo confrontati spesso lo stato di salute di chi è stato postici- debole dal punto di vista del sistema per condividere strategie. La riduzione pato, ritengo quindi che potremo ripri- immunitario. Per diminuire la possibili- del rischio passa però in primo luogo stinare le attività programmate il prima tà che il virus entrasse in IRST abbiamo dai comportamenti dei cittadini, come possibile. cercato di reagire velocemente, inizian- do a mettere in pratica le prime misure preventive già il 16 marzo e rimandan- do gli appuntamenti dei pazienti la cui situazione era tale da poter procrasti- nare la visita senza peggiorare lo sta- to di salute. Abbiamo poi richiamato i nostri malati per un triage infermieristi-
9 Ricerca e innovazione l’IRST ha potuto continuare a seguire i combattere il tumore e impedire al malati più gravi mantenendo un livel- Covid-19 di replicarsi. Infine cercheremo lo d’attività che si attesta sul 97% ri- di studiare meglio il virus, per valutare spetto alla normalità e in alcuni ambiti, se stia in qualche modo mutando come i trapianti, siamo riusciti a supe- sotto la pressione selettiva; capire i rare addirittura l’operatività del 2019 motivi genetici per cui la gravità delle grazie al fatto di avere personale meno manifestazioni sia così diversa da impegnato nelle visite di controllo. persona a persona o da paziente a paziente, come per esempio i dializzati, Il dott. Altini ci ha descritto come si che hanno avuto grossi problemi, a Il prof. Giovanni Martinelli è, dal 1 è mossa l’IRST per contenere il con- differenza di quanto successo per i gennaio 2018, Direttore Scientifico tagio, ma cosa sta facendo l’Istituto trapiantati di rene; comprendere perché dell’IRST IRCCS di Meldola. Classe per combattere il virus e quali sono a in certe zone, come ad esempio la 1960, si è laureato in Medicina e livello mondiale gli studi più promet- provincia di Forlì e Cesena, il contagio sia Chirurgia all’Università di Verona nel tenti a riguardo? stato abbastanza contenuto nonostante 1985 conseguendo successivamente Sfortunatamente penso che dovremo la vicinanza territoriale con un epicentro specializzazioni in Ematologia Gene- convivere ancora per un po’ con il importante come Rimini. rale e Genetica Medica. È considerato tra i massimi esperti di ematologia a Covid-19, ma penso che la comunità livello nazionale e internazionale. scientifica si sia mossa bene per trovare A che punto siamo invece con la pro- una soluzione il prima possibile.Sono stati duzione di un vaccino contro il Coro- Prof. Martinelli, stiamo affrontando innanzitutto identificati alcuni farmaci, navirus? un nuovo nemico invisibile e crudele. come ad esempio l’idrossiclorochina, Tutte le informazioni che, come vi ho Di cosa si tratta? che sembra impedire la replicazione detto in precedenza, stiamo cercando Il corpo umano non era preparato virale nelle fasi iniziali del contagio. A di raccogliere, prepareranno la strada all’infezione da Covid-19: è molto lon- questo riguardo abbiamo aperto alcuni proprio a questo. Ciò nonostante, come tano dalla nostra biologia, quindi il protocolli importanti: d’altronde siamo tutti i virus della sua specie, anche virus ha incontrato una popolazione abituati a fare ricerca e abbiamo seguito questo non sarà facilmente vaccina- completamente scoperta nella rispo- la nostra vocazione anche in questo bile, poiché tende ad essere eteroge- sta immunitaria, specie nelle prime momento. Il primo si chiama “Progetto neo. Siamo già in contatto con alcune dieci settimane. Le persone più espo- CORSA” e si pone come obiettivo aziende farmaceutiche americane che ste sono state ovviamente quelle più primario l’indagine epidemiologica stanno eseguendo i primissimi test in fragili: non solo anziani ma anche pa- della diffusione dell’infezione nella questi giorni, ma nel breve periodo non zienti oncologici, cardiopatici, dializzati, popolazione asintomatica, coinvolgendo ci conterei tantissimo: farei più affida- e per questo motivo la prima ondata circa 500 persone tra operatori sanitari mento sui comportamenti virtuosi dei ha portato disgraziatamente a molte IRST e 50 pazienti oncologici. D’altronde singoli cittadini per rompere la catena vittime. Il virus, oltre ad averci colto alla i tamponi sono uno strumento utile ma del contagio. D’altronde la grande pau- sprovvista, è anche una importante mi- non infallibile di individuazione del ra iniziale era che la pandemia colpis- naccia per il nostro organismo, perché contagio: se colui che viene sottoposto se una ampia fetta di popolazione in non porta solamente ad insufficienza al test non presenta un’infiammazione maniera talmente improvvisa e simul- respiratoria: crea desaturazione anche importante dei polmoni potrebbe non tanea da non poter riuscire a gestirla in polmoni ancora integri e produce avere tracce di infezione nelle prime vie con le attività rianimatorie: ora che la microtrombi, entrambe caratteristiche aeree. Abbiamo anche un protocollo di pressione si è allentata, per merito del che portano ad una forte fame d’aria, ricerca che mira a valutare l’efficacia distanziamento sociale, siamo più in ma abbiamo avuto anche esperienza dell’idrossiclorochina, oltre ad altri grado di curare anche chi si dovesse di infarti e di problemi legati all’intesti- studi di laboratorio in partenza che infettare, iniziando i trattamenti nelle no. Ciò nonostante, grazie al grande la- proveranno a identificare farmaci fasi più precoci, ancora prima che si voro del personale e alle misure prese, che possano contemporaneamente presentino i sintomi meno gravi.
10 Ricerca Ricerca e innovazione e innovazione ‘Questo sarà il secolo in cui oltre l’80% delle forme tumorali verranno sconfitte’ prof. Dino Amadori Molto è già stato fatto, ma molto possiamo ancora fare. Grazie anche al tuo lascito a favore del nostro territorio e dei suoi abitanti potremo avvicinarci alla scoperta di una cura definitiva per il cancro, una corsa contro il tempo che non può e non deve rallentare. La domanda per ognuno di noi è: cosa vorrei lasciare? Puoi decidere di lasciare ai tuoi cari non solo il frutto del tuo lavoro e della tua vita, ma anche un’impronta indelebile per l’avvenire, quella dei valori nei quali hai creduto. Ad oggi, oltre settanta persone hanno dimostrato in questo modo di credere che un futuro libero da tumori sia possibile. visual designer: Maddalena Fabbri Scegliendo di fare testamento solidale a favore dello IOR, l’Istituto Oncologico Romagnolo, ci aiuterai anche tu a renderlo più vicino. Per Per informazioni informazioni ee materiale materiale informativo: Manuela Arianna Landolina, a.landolina@ior-romagna.it Palareti, m.palareti@ior-romagna.it Istituto Oncologico Istituto Oncologico Romagnolo Sede • Sede Centrale: Onlus Centrale: via Andrea via Andrea Costa 28Costa Forlì28(FC) Forlì- tel. • tel. 35929 (FC)0543 0543 35929 • www.ior-romagna.it - www.ior-romagna.it
11 Eventi CINQUE PER MILLE 2018: risultati straordinari a favore della ricerca A inizio aprile l’Agenzia delle Entrate ha ta in questo caso è ancora più decisa, reso noti i risultati per il 2018 degli enti ben il 12% in più rispetto all’anno fi- destinatari del Cinque per Mille, quota scale precedente. dell’imposta IRPEF che lo stato italia- Per comprendere appieno l’impulso di cui disponiamo. Non ci nascondiamo: IL TUO no ripartisce tra le organizzazioni che cui la ricerca sanitaria e scientifica in questo è un periodo complicato per svolgono attività socialmente rilevanti. Romagna potrà beneficiare, l’importo tutti, anche per gli enti del terzo setto- totale dei contributi che arriveranno PER LA ROMAGNA CHE LOTTA re. Tuttavia CONTRO questo IL CANCROdato racconta nuo- all’Istituto di Meldola si attesta sui vamente che alle spalle dello IOR c’è Sostieni l’Istituto Oncologico Romagnolo 812.000 euro, quasi 80.000 euro in un Ogni popolo, come anno in Romagna a 10.000amava dire il unnostro persone viene diagnosticato tumore più rispetto al 2017 (+11%). Mentre Aiuta qualcuno vicino a te, sostieni l’Istituto Oncologico Romagnolo fondatore, Combattiamo controilil cancro prof. Dino Amadori: uno dal 1979 l’Istituto Oncologico Romagnolo, per zoccolo duro di persone che in tutti Sulla tua dichiarazione dei redditi nel riquadro il secondo anno consecutivo, arriva a “Sostegno del Volontariato e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale” scrivi il codice questi anni di attività ha00893140400 riconosciuto superare il milione di euro: più preci- la qualità del nostro lavoro e interioriz- samente 1.046.252 euro, 25.000 euro Per info tel. 0543 35929 - www.ior-romagna.it/5xmille - info@ior-romagna.it zato talmente la nostra missione che in più rispetto al 2017, secondo un in- non esita un istante a supportare la cremento pari a circa +2,5%. Grazie a lotta contro il cancro in Romagna. Gra- questo risultato lo IOR si conferma di zie a tutti quelli che si sono ricordati di gran lunga la principale non-profit del territorio, superando realtà ben più co- noi in sede di dichiarazione dei redditi, La causa della lotta contro il cancro in nosciute a livello nazionale: secondo e a quanti continueranno a farlo, spe- Romagna ha confermato l’ottimo stato questa speciale classifica l’organizza- cificando nel riquadro “sostegno del di salute: sia IOR che IRST hanno au- zione fondata dal prof. Dino Amadori è volontariato” il nostro codice fiscale mentato sia il numero di sottoscrizio- stabile al 39° posto per contributi rice- 00893140400, affinché la visione del ni che l’importo totale dello speciale vuti, e al 34° per sottoscrizioni. prof. Amadori, che questo possa essere contributo. In particolare, sono state «Sono dati che fotografano una situa- il secolo in cui metteremo sotto scacco 40.947 le persone che, nel 2018, zione davvero eccezionale – afferma il il numero pubblico numero 1 della no- hanno scelto l’Istituto Oncologico Direttore Generale IOR, Fabrizio Mi- stra salute, possa avverarsi.» Romagnolo quale ente destinatario serocchi – non esiste infatti in Ita- del proprio Cinque per Mille: ben lia una organizzazione che viva una 1.499 in più dell’anno precedente, se- simbiosi così totale col territorio in condo una crescita di circa il 4%. La cui si trova ad operare. Ci riconfer- causa della ricerca sanitaria e scienti- miamo quindi un popolo speciale, fica non è da meno: 18.983 persone attivo, intraprendente: laddove c’è un hanno scelto l’IRST IRCCS di Meldo- problema non attendiamo semplice- la quale beneficiario del Cinque per mente l’aiuto di terzi, ma prendiamo in Mille. Il dato sottolinea un incremento mano la situazione cercando di risol- di oltre 2.000 sottoscrizioni: la cresci- verla tramite gli enti e gli strumenti di
12 IOR Online UN NUOVO MODO DI ESSERE VICINO A CHI SOFFRE Il distanziamento sociale quale arma possesso, di modo che chiunque sen- di prevenzione per la diffusione del tisse di aver bisogno di una mano a contagio da Coronavirus ha contribu- gestire una situazione comunque di ito al rallentamento della pressione forte angoscia ed incertezza potesse sulle terapie intensive italiane, ma ha avere un aiuto. avuto quale logica conseguenza quella È con questo spirito che da subito lo dell’isolamento delle persone, specie IOR ha attivato lo sportello di richiesta le più fragili, per cercare di minimizza- di supporto psicologico a distanza. re i rischi di un’infezione che avrebbe Le specialiste che collaborano con la potuto metterli in serio pericolo. In virtù struttura si sono infatti da subito rese di ciò, e per non mettere a repentaglio disponibili ai colloqui su Skype a cui la salute dei suoi volontari, di cui sicu- chiunque, pazienti o famigliari, poteva- ramente la popolazione di anziani ed no e possono tuttora continuare ad ac- ex pazienti oncologici rappresenta una cedere tramite il form presente all’indi- buona fetta, anche l’Istituto Oncolo- rizzo http://bit.ly/IORichiedosupporto. merita la dott.ssa Elisa Ruggeri, che gico Romagnolo si è adeguato so- Sono stati molti gli utenti che hanno oltre a continuare a seguire pazienti spendendo momentaneamente i vari così potuto condividere le angosce e volontari dell’ambito riminese con servizi gratuiti che offre a beneficio relative al possibile contagio e allo colloqui via Skype ha anche proposto dei malati: tuttavia, contestualmente, slittamento di visite e follow-up, ri- corsi di mindfulness sfruttando la la no-profit si è subito messa in moto cevendo i consigli di una professio- medesima piattaforma: e per chi non per cercare di riproporre almeno parte nista qualificata, ognuna con un pro- avesse dimestichezza con la pratica, o di quelle medesime attività declinan- prio specifico non solo territoriale ma anche solo per chi sentisse l’esigenza dole alle nuove strumentazioni in suo anche tematico. Se la dott.ssa Luisa di ritagliarsi uno spazio personale pri- Del Nibletto, che solitamente segue il vato all’interno del quale dedicarsi a gruppo “Le Amiche di Arianna” sui co- sé stesso, ha anche portato avanti un muni di Forlì e Cesena, si è concentrata appuntamento settimanale, ogni ve- sull’ambito del rapporto di coppia e di nerdì, di circa mezz’ora, con pratiche come la convivenza forzata potesse di meditazione condivise in diretta risultare sia problematica sia un’op- sulla pagina Facebook dell’Istituto portunità unica di condivisione e di ri- Oncologico Romagnolo. trovamento della persona che amiamo, Questo format ha ricevuto particolari la dott.ssa Giselle Cavallari, impegna- consensi, tanto da superare anche i ta di norma sulla provincia di Ravenna, cento utenti collegati contemporane- ha proposto il metodo EMDR, una tec- amente, cosa che ha contribuito alla nica utilizzata anche per curare il di- sensazione di essere, come da motto sturbo da stress post-traumatico utile del periodo, “distanti ma uniti”. Il per chi ha vissuto una fase di fatica e successo delle dirette di mindfulness voleva allentare lo stress emotivo di un ha convinto l’Istituto Oncologico Ro- momento difficoltoso. Discorso a parte magnolo a proseguire su questa strada
13 IOR Online anche con altri professionisti, ciascuno per il proprio ambito di competenza, a beneficio di pazienti oncologici, di famigliari e anche di semplici utenti curiosi. A turno, e a cadenza regola- re, sono scesi in campo la dott.ssa Annamaria Acquaviva, con consigli nutrizionali su come preparare ricet- te gustose ma salutari in un periodo in cui fare movimento e portare avanti una vita non sedentaria diventava più complicato; lo chef Luca Zannoni, che ha proposto dalla cucina di casa sua le versioni light di alcuni dei grandi classici della tradizione gastronomi- ca romagnola; la dott.ssa Francesca Amaducci, che coi suoi laboratori di prevenzione ha proposto ai genitori collegati i modi più coinvolgenti per Molto interessanti anche le interviste hanno accettato di sedersi nel “salotto educare giocando i propri figli a corretti live con cui Paolo Grillandi, Diretto- virtuale” dell’Istituto Oncologico Roma- stili di vita che minimizzino il rischio di re Responsabile de “L’Informatore gnolo prestandosi volentieri a dubbi, sviluppare dipendenze o abitudini che IOR”, ha coinvolto alcuni dei massi- curiosità e domande degli utenti col- possano aumentare il rischio di svilup- mi esponenti dell’oncologia non solo legati. Infine, per tenere aggiornate le pare neoplasie in futuro; e il personal romagnola e italiana ma addirittura persone sulle iniziative messe in cam- trainer Danilo Ridolfi, che oltre a con- mondiale per parlare, nella maniera po e aiutare ad essere correttamente tinuare a portare avanti col gruppo di più semplice e divulgativa possibile, informati tutti coloro che cercassero di pazienti oncologici il progetto “Move dell’emergenza Coronavirus e di come districarsi in mezzo alla selva di notizie Your Life” con incontri ad hoc su Skype tale pandemia possa aver portato a più o meno verificate che si rincorreva- ha mostrato anche esercizi da svol- ripercussioni anche nella lotta contro no sui social in merito all’emergenza, è gere al proprio domicilio, utili a tutti stata creata persino una nuova new- il cancro, sia a livello clinico che di ri- non solo per mantenersi in forma ma sletter: il “Punto IOR”. Inviata via mail cerca. Gli ospiti che si sono alternati soprattutto per contrastare i fastidi a cadenza settimanale, chi la riceve sulla pagina FB IOR sono stati tutti di più ricorrenti, come mal di schiena o può disporre del punto di vista di pro- livello, come dimostra anche il seguito fessionisti qualificati, nonché di una dolori cervicali. che hanno avuto tali dirette: dai ver- spiegazione chiara di quelli che sono tici IRST, dott. Mattia Altini e prof. gli studi più promettenti non solo in Giovanni Martinelli, alla ricercatrice materia di lotta contro il cancro, ma cesenate esperta di immunoterapia e anche di una cura e di un vaccino sistema immunitario dott.ssa Rober- per il Covid-19. Insomma, anche a di- ta Zappasodi di stanza a New York, stanza lo IOR ha saputo rendersi utile passando per la dott.ssa Monica For- ai suoi pazienti, nell’attesa di poter ri- nier, Professore Associato del Breast prendere a pieno regime la frenetica, Medicine Center del Memorial Slo- importantissima attività di volontariato an-Kettering Cancer Center, citata svolta precedentemente l’emergenza, nel 2017 da Forbes come una delle che l’ha portata in 40 anni ad assiste- 27 maggiori oncologhe per la cura re gratuitamente più di 50.000 malati del tumore al seno d’America, in tanti oncologici.
14 IOR Online INSIEMEACHICURA.IT: un nuovo strumento per aiutare i medici in corsia In un momento d’emergenza, in cui oc- ale, alle concrete esigenze che mani- le mani a disposizione del personale e corre limitare al massimo i contatti per- festano, e che magari in questa parti- dei pazienti. «In questo momento è di sonali e il lavoro va gestito da remoto, colare situazione cambiano di ora in ora fondamentale importanza ridurre al mi- occorrono nuove e originali idee per es- – spiega il Direttore Generale Fabrizio nimo la possibilità di sviluppare un’infe- sere “vicino a chi soffre e insieme a chi Miserocchi – il sito era in costruzione zione correlata alle procedure sanitarie», cura”, come recita la mission dell’Istitu- già da qualche mese: il suo proposito si leggeva nella descrizione: a maggior to Oncologico Romagnolo. Con le sedi a originale era quello di dar voce alle sin- ragione laddove i malati risultano spes- lungo chiuse in ottemperanza alla nor- gole Oncologie del territorio, di modo so immunodepressi, dunque soggetti a mativa vigente in tema di contenimento che si rendessero protagoniste e parte rischio di complicazioni relative al con- della diffusione del Coronavirus, e i ser- attiva della propria crescita al servizio tagio da Coronavirus. Come detto sono vizi gratuiti al paziente oncologico tem- della comunità cui fanno riferimento. bastate poche ore per raggiungere e poraneamente sospesi per minimizzare La nuova emergenza Coronavirus ci ha superare l’obiettivo di 500 euro, gra- il rischio di contagio per le persone con però convinti non solo a dare un’acce- zie alla generosità di 20 donatori. Di lì fragilità immunitarie, è stata la tecnolo- lerata a questo progetto, ma anche ad ad alcuni giorni lo staff del dott. Claudio gia l’arma più potente per fare la diffe- espanderlo. Mi piace sottolineare che, Dazzi si è visto recapitare 20 flaconi da renza. È con questa consapevolezza che come da nostra tradizione, insiemeachi- 500 ml di gel antisettico per le mani, è nato il sito www.insiemeachicura.it, cura.it è un servizio completamente gra- per poter minimizzare in questo delica- piattaforma di crowdfunding gratuita ge- tuito: tutto ciò che verrà raccolto sarà ef- to periodo i rischi relativi all’emergenza stita e creata proprio dallo IOR. «Abbia- fettivamente destinato all’iniziativa della sanitaria. mo pensato di mettere a disposizione struttura sanitaria a cui si riconosce il Nessuna difficoltà anche per il secondo delle strutture sanitarie una piattaforma contributo, fino all’ultimo centesimo. progetto realizzato a favore dello staff in cui possono dare voce, in tempo re- Nessuna percentuale viene trattenuta: dell’Hospice “Villa Adalgisa” di Raven- e in quanto alla certezza che la rac- na, che richiedeva l’aiuto di un profes- colta vada effettivamente a vantaggio sionista per mantenere il Covid-19 fuori dell’Ospedale che l’ha richiesta, per dalla porta della struttura: una struttura quello c’è il marchio IOR, che in più d’eccellenza che ospita pazienti nelle di quarant’anni ha sempre dimostrato fasi più delicate della malattia. Gra- trasparenza e affidabilità». Non appena zie al raggiungimento dell’obiettivo di ha visto la luce, insiemeachicura.it ha 2.000 euro, prefissato e superato con contribuito alla realizzazione di progetti due settimane di anticipo per merito molto importanti per le singole realtà di 17 donatori, l’Istituto Oncologico del territorio romagnolo. Sono bastate Romagnolo ha messo a disposizione infatti poche ore per raggiungere l’o- dello staff dell’Hospice “Villa Adal- biettivo della prima campagna di rac- gisa” di Ravenna una nuova risorsa: colta fondi della piattaforma, che ha si tratta del dott. Maurizio Alberani. coinvolto l’Ospedale “Umberto I” di Classe 1953, dal 2001 al 2019 è stato Lugo, che richiedeva il potenziamento responsabile dell’Unità Operativa sem- della fornitura di gel antisettico per plice di lungodegenza facente parte del-
15 IOR Online la U.O. complessa di Medicina Interna strumenti a loro disposizione. Un esem- presso l’“Umberto I” di Lugo; inoltre, dal pio su tutti è quello di Michela Fabbri, 1998 al 2007 ha seguito l’ambulatorio ex paziente oncologica che, nei ritagli disturbi cognitivi senili presso la strut- di tempo, presta la sua opera presso tura ospedaliera di Cervia. Un profilo di l’Hospice “Villa Agnesina” di Faenza. alto livello e di grande esperienza per Costretta ad un isolamento che la ve- lo staff della dott.ssa Sara Ori, che ha deva lontana dai propri cari non si è così avuto la possibilità di fronteggiare il persa d’animo, e ha trasformato una momento di emergenza sanitaria con un situazione che poteva essere piuttosto alle nuove esigenze di smart working e di professionista in più: cosa quanto mai pesante dal punto di vista psicologico lavoro in remoto. Un’iniziativa su tutte fondamentale per riuscire a mantenere in un’opportunità per prendersi cura è quella che ha riguardato l’Ospedale possibili infezioni al di fuori di una strut- delle persone più fragili ed essere “Infermi” di Rimini e in particolare il tura che accoglie pazienti fragili, nelle accanto al personale sanitario della reparto di Oncologia guidato dal dott. fasi più critiche del loro percorso di ma- sua città: personale che tanto aveva Davide Tassinari, cui sono stati instal- lattia. «Vista la situazione di emergenza fatto quando era stato il turno suo, e lati gli strumenti tecnologici necessari ho sentito di dover dare una mano a dei suoi genitori, di combattere contro a rendere possibile il confronto a di- chi sta combattendo in prima linea al un altro nemico terribile e invisibile, ov- stanza tra specialisti diversi. L’approc- fianco dei pazienti più fragili – sono le vero il cancro. «Sentivo da più parti che cio terapeutico migliore al malato on- parole dello stesso dott. Alberani - una reperire le mascherine protettive che cologico, d’altronde, prevede una presa pandemia è sempre una situazione ec- impedissero la diffusione del contagio in carico multidisciplinare, che punti a cezionale, e pur essendo in pensione era diventata un’impresa – ha spiega- preservare anche la sua qualità di vita: dal 2019 ho sentito il dovere di fare to – quindi ho sfruttato le conoscenze in questo modo i vari professionisti han- qualcosa. Presso l’Hospice “Villa Adal- e le competenze maturate in ambito no potuto continuare a seguire a 360° gisa” mi sono trovato benissimo: il mio lavorativo per trovare un fornitore affi- il paziente pur rispettando le norme di ruolo era quello di supportare i medi- dabile, che potesse rifornire l’Ospeda- distanziamento sociale. ci sia in assistenza che nei ricoveri, e le di Faenza di 20.000 di questi dispo- «Questi piccoli interventi raccontano un dare maggior turnazione al personale in sitivi. Ho ribattezzato questo progetto po’ il ruolo che lo IOR ha svolto in questa un momento delicato. Avendo presta- “Mask for Hope”. Penso che tutti i pa- emergenza – sottolinea in conclusione to servizio durante queste settimane zienti che combattono contro il cancro sempre Fabrizio Miserocchi – qualcuno posso confermare in toto quanto di abbiano avvertito maggiore fragilità in potrebbe credere infatti che, essendo buono si dice della struttura: ho tro- questo periodo: spero in questo modo stati costretti a interrompere i nostri ser- vato lo staff della dott.ssa Ori molto di farli sentire più protetti e di aiutare vizi gratuiti alla persona, fossimo impos- efficiente e ben organizzato». al contempo il personale delle strutture sibilitati a portare avanti la nostra solita Anche i volontari, nonostante siano sta- sanitarie di Faenza a somministrare le mission. Al contrario l’abbiamo amplia- ti forzatamente tenuti “a riposo” nelle terapie salvavita in totale sicurezza». An- ta, realizzando progetti che in situazio- lunghe settimane di lockdown in ottem- che in questo caso un’ondata di solida- ni non emergenziali non avremmo preso peranza alle normative di contenimento rietà ha travolto il portale IOR: sospinta in considerazione o avremmo portato del contagio, si sono adeguati ai nuovi da donazioni importanti, una su tutte avanti con tempistiche più dilatate. La quella da 2.000 euro di MESPIC Srl, risposta IOR alla situazione relativa al la campagna ha anche in questo caso Covid-19 è stata invece la più repentina presto superato l’obiettivo di 10.000 possibile, adeguandoci anche con nuo- euro prefissato. ve strumentazioni alla difficile realtà che Infine, i professionisti IOR si sono attivati ci si poneva di fronte. Tenendo in consi- anche al di fuori del portale per portare a derazione infine che il nostro supporto compimento piccoli interventi che maga- agli studi portati avanti in IRST non è ri non richiedessero sforzi economici tali mancato nemmeno in questo periodo, da giustificare l’apertura di una raccolta direi che possiamo affermare che anche fondi dedicata, ma comunque altrettan- in questi difficili mesi ci siamo dimostrati to importanti al fine di adeguare i reparti vicini a chi soffre, e insieme a chi cura».
16 Eventi IL COVID NON RALLENTA LA RICERCA Pasqua e Festa della Mamma: la solidarietà si fa “a distanza” L’emergenza Coronavirus ha portato dai mille e più volontari dello IOR a alla sospensione dei numerosi eventi a riempire di gioia e colore le piazze sostegno della causa della lotta contro per raccogliere donazioni a favore il cancro in Romagna: tra questi, oltre della ricerca scientifica oncologica, alle iniziative di terzi, le più importanti l’arma più potente per un futuro libero contributi a sostegno di questa causa non solo ai fini della raccolta fondi dai tumori ma anche il miglior modo fondamentale: ma la ferma intenzione ma anche per quel che sono solite per donare nuove speranze ai tanti che dello IOR, sin dal giorno successivo rappresentare sono state sicuramen- lottano contro il cancro ogni giorno. al lockdown, è stata quella di evitare te la Pasqua e la Festa della Mamma. Coi donatori di tempo forzatamente che il prezioso lavoro svolto all’inter- Due occasioni molto diverse come na- costretti a “stare in panchina”, e le no dei laboratori potesse rallentare tura e spirito ma anche molto simili, in persone impossibilitate a muoversi per d’intensità. Sia Pasqua che Festa del- quanto ambedue prevedono la splen- mantenere il distanziamento sociale, il la Mamma sono quindi state riadatta- dida tradizione degli stand presidiati rischio era quello di vedere diminuire i te alle normative e all’occorrenza, di modo che mantenessero anche il loro spirito solidale. Per quanto riguarda la prima ricorrenza, l’Istituto Oncologico Romagnolo si è appoggiato alle va- rie realtà imprenditoriali amiche, che hanno accolto l’appello della no-profit con sincero entusiasmo e trasporto. Le tradizionali uova di cioccolato sono state utilizzate quale regalo gradito non solo per i dipendenti, ma anche come dono per tutti quelli che si tro- vavano in maggiore difficoltà durante l’emergenza, come i pazienti ricove- rati all’interno degli Hospice. Un grande aiuto è arrivato inoltre da un partner storico dello IOR come Conad, che ha messo in distribuzione i dolci solidali all’interno di alcuni suoi punti vendita sparsi per le province di Rimini e Ravenna. Ancora più ingegnoso è il metodo
17 Eventi sero followers o dipendenti e colleghi di azienda. «Quest’anno mancavano gli stand – conclude lo stesso Fabrizio Miserocchi – ma pur nella distanza ab- biamo trovato la conferma della vici- nanza di tantissimi amici. Molti nostri volontari si sono attivati in prima per- sona per riempire gli enormi “spazi virtuali” che la tecnologia ci mette a disposizione. Abbiamo cercato di dare il maggior numero di possibilità alle persone che vogliono continuare a so- stenere la ricerca scientifica, con l’idea che questa emergenza non potesse far rallentare la speranza di una soluzione al problema cancro. C’è ancora tanta escogitato per offrire a tutti i cittadini munque fornita la possibilità di com- gente che attende una cura: ritarda- della Romagna la possibilità di fare piere un gesto d’amore e contribuire re l’attività dei laboratori porta ad un un gesto d’amore alla persona più alla causa della ricerca contro il can- costo insostenibile in termini di vite importante della vita di ciascuno: cro tramite un’e-card. Ultima ma non umane perdute. Sono contento dei ri- la mamma. Oltre a prolungare le ultima anche l’eventualità di rendersi sultati ottenuti, che riconfermano come celebrazioni lungo tutto il mese di protagonisti in prima persona, apren- la nostra terra si sappia adeguare a maggio, svincolandola un po’ dalla data do un “banchetto virtuale” insieme queste nuove modalità di fare la dif- ufficiale che è domenica 10 maggio, lo ad amici e conoscenti o da veicolare ferenza ed essere, ancora e sempre, IOR ha approfittato della piattaforma all’interno del proprio network, che fos- vicino a chi soffre». www.insiemeachicura.it non solo per inviare direttamente a domicilio l’azalea, simbolo della Festa. In questo modo il gesto del regalo assumeva un significato ancora più profondo, laddove riuniva simboli- camente famiglie tenute separate per lungo tempo a causa delle nor- mative in fatto di contenimento del contagio. «Se alcuni comportamenti sono tuttora sconsigliati per minimiz- zare il rischio di trasmettersi l’infezio- ne – spiega il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – la sorpresa di un fiore recapitato a casa ha rappre- sentato secondo noi il modo migliore per far sentire tutto il calore di un abbraccio tra persone che si vogliono bene». E se le consegne a domicilio erano comunque limitate alle province romagnole, a tutti gli altri veniva co-
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