CONFIMI Rassegna Stampa del 24/01/2014
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CONFIMI Rassegna Stampa del 24/01/2014 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio.
INDICE CONFIMI 24/01/2014 QN - La Nazione - Umbria 6 Confimi Impresa 'Spazio all'indotto' 24/01/2014 Gazzetta di Modena - Nazionale 7 Striscia, aiuti e il Secchia che diventa Sarno 24/01/2014 La Voce di Romagna - Ravenna 8 Da Cmc incentivi allo studio Confimi a colloquio col Prefetto Poste a sostegno delle imprese 24/01/2014 La Voce di Mantova 9 L'Imu: una tassa da pagare 4 volte 24/01/2014 Prima Pagina - Modena 10 «Subito attivi per gli associati, ma servono provvedimenti» CONFIMI WEB 23/01/2014 gazzettadimodena.gelocal.it 19:11 12 La prima "vittima": Af Frigoclima 23/01/2014 www.bologna2000.com 17:03 13 Apmi Confimi Modena si mobilita per le imprese alluvionate 23/01/2014 www.giornaledibergamo.com 11:47 14 Confimi Bergamo, uniti per assumere 23/01/2014 www.modena2000.it 17:03 15 Apmi Confimi Modena si mobilita per le imprese alluvionate 23/01/2014 www.modenatoday.it 16:19 16 Apmi Confimi Modena si mobilita per le imprese alluvionate 23/01/2014 www.reggio2000.it 17:03 17 Apmi Confimi Modena si mobilita per le imprese alluvionate 23/01/2014 www.sassuolo2000.it 17:03 18 Apmi Confimi Modena si mobilita per le imprese alluvionate 23/01/2014 www.sassuoloonline.it 17:03 19 Apmi Confimi Modena si mobilita per le imprese alluvionate
SCENARIO ECONOMIA 24/01/2014 Corriere della Sera - Nazionale 21 Saccomanni: l'Italia torna a crescere Quest'anno il Pil salirà intorno all'1% 24/01/2014 Corriere della Sera - Nazionale 23 I contratti a termine sono sette su dieci Bene l'Aspi, arretra l'apprendistato 24/01/2014 Corriere della Sera - Nazionale 24 Fare impresa è una vocazione Salverà il mondo dalla povertà 24/01/2014 Il Sole 24 Ore 26 Perché Berlino deve correggere l'eccesso di export 24/01/2014 Il Sole 24 Ore 28 L'operazione-Paese e le lezioni europee 24/01/2014 Il Sole 24 Ore 30 La «legge di Draghi» sull'evoluzione bancaria 24/01/2014 La Repubblica - Nazionale 32 Gli economisti a Davos "Italia fuori dalla crisi solo con la stabilità" 24/01/2014 La Repubblica - Nazionale 35 Evasione sul 3% del Pil italiano oltre 50 miliardi sottratti al fisco 24/01/2014 La Repubblica - Nazionale 36 Tamburi: "I sindaci vendano le municipalizzate" 24/01/2014 La Repubblica - Nazionale 37 LIBERIAMOCI DAL PIL 24/01/2014 La Stampa - Nazionale 38 Saccomanni: nel 2014 cresceremo dell'1% 24/01/2014 La Stampa - Nazionale 39 Privatizzazioni e caccia ai capitali, il governo accelera 24/01/2014 La Stampa - Nazionale 40 Patrimoni all'estero, multe ridotte per chi si autodenuncia all'Erario 24/01/2014 Il Messaggero - Nazionale 42 Al via la privatizzazione del 40% di Poste il Tesoro può incassare fino a 8 miliardi 24/01/2014 Il Messaggero - Nazionale 44 Draghi: «Gli istituti deboli dovranno chiudere» 24/01/2014 Il Giornale - Nazionale 45 Ora Patuano vuole tenersi il Brasile e la rete Telecom
24/01/2014 MF - Nazionale 46 Tobin tax, un tipico esempio di cosa non andrebbe mai fatto in materia fiscale 24/01/2014 MF - Nazionale 47 Da un governo pasticcione il caos Imu e Tares 24/01/2014 Il Mondo 48 L'economista Francesco e la guerra alla povertà 24/01/2014 Il Mondo 49 Gli Usa accelerano, l'Europa è in affanno 24/01/2014 L'Espresso 50 precari di famiglia 24/01/2014 L'Espresso 54 Pericolo DEFLAZIONE 24/01/2014 L'Espresso 56 DATEMI UN MEZZO vi muoverò il mondo SCENARIO PMI 24/01/2014 Corriere della Sera - Bergamo 58 Costruzioni «Alcuni settori rischiano di sparire» 24/01/2014 Avvenire - Nazionale 59 Lavoro e opportunità per donne e stranieri «Così le cooperative hanno resistito alla crisi» 24/01/2014 Libero - Nazionale 60 L'uomo conta sempre meno Il digitale cancella 4 lavori su 10 24/01/2014 Il Foglio 61 Al lavoro sul lavoro/2 24/01/2014 MF - Nazionale 63 Ecco gli italiani che sfondano in Uk 24/01/2014 MF - Nazionale 64 Da Intesa una mano alle aziende
CONFIMI 5 articoli
24/01/2014 QN - La Nazione - Umbria Pag. 24 (diffusione:136993, tiratura:176177) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CONFERENZA Confimi Impresa 'Spazio all'indotto' - TERNI - CONFIMI Impresa Umbria si presenta oggi, alle 11.30, nella sala consiliare di Palazzo Spada. «Gli interessi economici e sindacali delle Pmi dell'indotto industriale - afferma l'associazione - devono essere rappresentati 'ufficialmente' in tutti i tavoli istituzionali di competenza a partire dal 'tavolo della crisi d'impresa'. Confimi intende dare voce alle piccole e medie industrie dell'indotto di grandi aziende nazionali e multinazionali affermando con forza che queste imprese hanno la stessa dignità ed eguale strategicità dell'azienda principale». Riccardo Ruggeri, presidente del consorzio Terni Risorse, è entrato nel consiglio direttivo. CONFIMI - Rassegna Stampa 24/01/2014 6
24/01/2014 Gazzetta di Modena - Ed. nazionale Pag. 7 (diffusione:10626, tiratura:14183) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Striscia, aiuti e il Secchia che diventa Sarno Brumotti arriva nella Bassa, il Bologna Fc dona acqua e soldi e la solidarietà locale è già a regime I riflettori si stanno accendendo sulla Bassa alluvionata, o meglio qualche faro illumina una laguna di silenzio. A Bastiglia e Bomporto sono arrivate le troupe Rai - si è rivisto anche Antonio Farnè, che aveva rischiato di essere travolto dalla piena a Villavara - ma l'attenzione maggiore è stata riservata a Vittorio Brumotti, inviato di "Striscia la Notizia", che ha chiacchierato a lungo con la popolazione, esibendosi in alcune acrobazie in bici nell'acqua alta. Alcuni quotidiani nazionali stanno prendendo coscienza della situazione, concentrandosi soprattutto sulle polemiche e i pochi servizi televisivi dei rotocalchi vanno a caccia di storie strappalacrime. Capita anche che qualcuno annunci l'alluvione scambiando il Secchia per il Sarno, che si trova in Campania. Vabbè. Per raccontare poi l'indifferenza che regna sovrana sulla disgrazia modenese, basta affidarsi al post di Alle Tattoo, artista di Soliera, in prima linea negli aiuti alla sua terra. «Ci ha contattato il Bologna - scrive - donandoci 5 bancali d'acqua e 5mila euro per comprare materiale per gli alluvionati: una notizia positiva. Quella sconvolgente è che loro non avevano idea della gravità della situazione, per il 98% dell'Italia è solo un po' di acqua in casa...». In compenso la corsa della solidarietà locale viaggia, come sempre, a ritmi forsennati. A Sassuolo, ad esempio, l'associazione La Calzetta, con Comune e Supermercato Conad di via Bologna, organizza una raccolta di beni di prima necessità. Appuntamento per domani, dalle 8 alle 20, al market. Oggi, invece, dalle 16 alle 18, a Finale, al mercatino di Manitese, raccolta, per famiglie di Bomporto, servono: stracci, spazzoloni, secchi, sacchi grandi per pattume, compressori, idropulitrici e gruppo elettrogeno trasportabile. Va ricordato che oltre 300 volontari sono a disposizione anche dei cittadini per avviare le operazioni di pulizia e sgombero. Info alla Consulta del Volontariato (059.200230). Apmi Confimi si propone come hub fra imprese danneggiate e quelle disponibili a dare supporto ai colleghi. «Chiediamo - dice Giovanni Gorzanelli - la cassa integrazione cumulativa per i dipendenti. C'è anche il problema del credito: a fine mese ci saranno delle insolvenze con automatiche segnalazioni in Centrale rischi: va sollecitata Abi». (f.d.) CONFIMI - Rassegna Stampa 24/01/2014 7
24/01/2014 La Voce di Romagna - Ravenna Pag. 15 (diffusione:30000) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Da Cmc incentivi allo studio Confimi a colloquio col Prefetto Poste a sostegno delle imprese La stretta creditizia verso le piccole e medie imprese del territorio nell'ultimo trimestre dello scorso anno e le dicoltà di accesso ai prestiti sono stati gli argomenti discussi nel corso di un incontro tra gli specialisti di PosteImpresa Ravenna, cui ha partecipato Doriano Bolletta, responsabile dell'Area Centro Nord. "Per le oltre 558mila imprese che operano in Emilia Romagna - ha sottolineato il dirigente - accedere a prestiti veloci nella maggior parte dei casi è una priorità. Un'oerta arriva da Prontissimo Aari Bancoposta, prodotto che prevede finanziamenti da 3.500 e 30.000 euro con una durata variabile da 24 a 84 mesi". Nei giorni scorsi una delegazione di Confimi Impresa si è recata in visita al nuovo Prefetto Fulvio Della Rocca per presentare l'Associazione e confrontarsi su alcuni temi di particolare rilievo per la nostra provincia. Presenti all'incontro il presidente Gianni Lusa, il vice-presidente Valeria Giacomoni, i consiglieri Rachele Morini, Renzo Righini, Giampiero Aresu e Mauro Basurto, segretario generale dell'associazione. L'incontro si è focalizzato sulla crisi e sul tema della sicurezza con le relative implicazioni di ordine pubblico. A tale riguardo gli imprenditori hanno comunque ribadito il ruolo meritorio delle forze dell'ordine. Domenica mattina, alle 10, nella sede Cmc (via Trieste 76), si rinnoverà il tradizionale appuntamento sociale della consegna degli incentivi allo studio per i figli di soci e dipendenti. Un appuntamento che Cmc mantiene da molti anni e che riguarderà quest'anno 57 ragazzi frequentanti superiori e università. L'impegno economico di Cmc è di circa 18.000 euro. Ospite dell'incontro Emanuele Bassetti, docente di Sociologia della comunicazione dell'Università di Bologna, che prima della consegna delle borse di studio, cui parteciperà il presidente Massimo Matteucci, terrà una breve lezione sul tema "studio ecace nell'era digitale". CONFIMI - Rassegna Stampa 24/01/2014 8
24/01/2014 La Voce di Mantova Pag. 9 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il direttore dell' Api Giovanni Acerbi critica la classe politica che pensa a sé stessa e non allo sviluppo L'Imu: una tassa da pagare 4 volte «In Italia le tasse sono come le scatole a sorpresa che si trovavano nelle drogherie di Paese: nessuno sa mai cosa aspettarsi. L'Imu non fa eccezione e oramai gli imprenditori sanno che se per un'imposta si utilizza una sigla è perché dietro c'è quasi sempre una fregatura» inizia con una battuta lo sfogo di Giovanni Acerbi , direttore di Apindustria Mantova. L'as sociazione torna sul tema dell'Imu che in questi giorni evidenzia ancora di più l'ina deguatezza della nostra classe politica che, invece di ragionare in termini di riduzione dei costi, aumenta sempre le imposte. «Le nostre imprese purtroppo continuano a "b o c c h eg g i a r e " rincara Acerbi - nonostante la crisi che da cinque anni sta massacrando il tessuto imprenditoriale italiano e gli appelli affinché il nostro Paese si doti finalmente di un nuovo sistema fiscale moderno, semplice, chiaro, equo e sostenibile. Tutto tace e l'Imu rimane una tassa ingiustificata ed esosa, soprattutto per alcune tipologie di aziende come i prefabbricatori, che hanno necessità di capannoni e spazi enormi per la loro produzione». Avere mantenuto l'Imu per i fabbricati industriali è una assurdità per un governo che continua a ribadire la sua vicinanza alle imprese e poi con imposte come questa mette a grave rischio i posti di lavoro in un momento in cui salvaguardare i livelli occupazionali è sempre più difficile. «Gli imprenditori non sono contro le tasse, ma contro i prelievi forzosi e non legati alla produttività aziendale. Infatti, l'Imu è una tassa che va moltiplicata per quattro continua Acerbi - infatti non solo si paga l'imposta, ma si aggiunge l'indeducibilità dell'Imu ai fini reddituali, l'in deducibilità dell'Imu ai fini Irap e anche ai fini Ires del valore del terreno su cui sorge lo stabile». Anche Confimi, la confederazione nazionale dell'industria manifatturiera cui aderisce Apindustria, non ha perso occasione in ogni sede istituzionale e a tutti i tavoli di confronto per evidenziare che il capannone sta all'impresa manifatturiera come l'abitazione principale sta al cittadino, con l'ag gravio che nel primo caso non si è in presenza di un bene patrimonio, bensì di uno strumento di lavoro necessario per la produzione del reddito sul quale si "abbatte" una tassazione non più sostenibile. «Mi chiedo quando avremo un governo che penserà più alle cose da fare - conclude il direttore - invece di limitarsi a vivacchiare pensando più alla sua sopravvivenza che al bene del Paese? Occorre il rispetto del contribuente: in Europa se la ridono degli italiani in fila per pagare una tassa che pur essendo stata abolita a parole continua a risorgere come una fenice». CONFIMI - Rassegna Stampa 24/01/2014 9
24/01/2014 Prima Pagina - Modena Pag. 11 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato «Subito attivi per gli associati, ma servono provvedimenti» Apmi Confimi Modena si è fin da subito mobilitata per supportare le aziende associate, in modo da fornire loro tutto l'appoggio possibile. Ne parla Giovanni Gorzanelli ( fo t o ), vice presidente delle Pmi modenesi. «La nostra associazione opera un monitoraggio continuo della situazione esordisce Gorzanelli -. Sul piano operativo, le nostre imprese edili sono intervenute già da domenica con i loro mezzi per arginare l'alluvione; naturalmente ci siamo immediatamente attivati anche nei confronti delle istituzioni e abbiamo rilevato la pronta risposta della Provincia e della Regione, ma i provvedimenti necessari sono compito del Governo, e il primo è la dichiarazione di stato di emergenza. C'è poi la necessità della cassa integrazione cumulativa. Un'ultima nota sulla Camera di Commercio, che ha stanziato un milione di euro che però passeranno attraverso i Confidi. Ciò significherà probabilmente tempi lunghi e interventi in punto interessi. Il nostro giudizio è che si tratta di un provvedimento largamente insufficiente. Auspichiamo che l'ente intervenga invece in modo ben più sostanzioso e diretto». CONFIMI - Rassegna Stampa 24/01/2014 10
CONFIMI WEB 8 articoli
23/01/2014 gazzettadimodena.gelocal.it Sito Web 19:11 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La prima "vittima": Af Frigoclima pagerank: 7 Bomporto. L'azienda di climatizzazione chiude: «Chiederemo i danni ad Aipo» alluvione 2014 BOMPORTO. «Siamo costretti a chiudere dopo quest'alluvione e abbiamo già fatto la richiesta di cassa integrazione per la maggior parte dei dipendenti. Avevamo investito tutto in questo capannone e l'acqua ha spazzato via il cuore dell'azienda: la tecnologia con cui serviamo clienti come Frecciarossa. Faremo un esposto in Procura contro Aipo e per capire chi è che non ci ha avvisato con tempestività, se ci avessero detto di evacuare la ditta domenica mattina l'avremmo salvata». È disperato e molto arrabbiato Francesco Aliano, titolare di Af Frigoclima di via Caduti di Nassirya, azienda che si occupa della climatizzazione ferroviaria e metropolitana. «Questo capannone ha un anno soltanto ed è stato costruito con certificazioni antisismiche e sistemi informatici all'avanguardia - spiega Aliano che è anche consigliere di Confimi Meccanica - Del gioiellino che era la nostra ditta rimangono solo le scrivanie e pochi altri documenti. Del resto, gli armadi con i faldoni relativi alle pratiche aziendali sono stati scardinati dall'acqua. Domenica siamo stati avvisati della piena dalla proprietaria del capannone, Manuela Gibertoni, e non ho fatto appena in tempo a venire qui con mio figlio di 9 anni. Ho sposato solo alcune cose, che subito la piena ha travolto la via e per poco non sono stato risucchiato dall'ondata. Se solo l'avviso di evacuazione fosse stato diramato la mattina, avremmo potuto salvare tutto. Chiudere è l'unica alternativa rimasta per noi, che avevamo investito tutto nell'attività e ora ci troviamo costretti a fare la conta dei danni. Ma costituiremo un comitato di imprenditori della zona che si batterà per avere risposte sulla possibilità di prevenzione di questa tragedia e su chi aveva il dovere di avvisare per tempo e non l'ha fatto. Sapevamo, infatti, che la piena era a Bastiglia, ma andavamo adeguatamente informati sullo spostamento dell'ondata verso Bomporto. Abbiamo un avvocato che ci difende gratuitamente e vogliamo i nomi dei responsabili del disastro. Chiederemo il conto all'Aipo di quanto è successo e andremo fino in fondo con una class action». (s.a.) CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 24/01/2014 12
23/01/2014 www.bologna2000.com Sito Web 17:03 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Apmi Confimi Modena si mobilita per le imprese alluvionate pagerank: 4 Apmi Confimi Modena si è fin da subito mobilitata per supportare le aziende associate, in modo da fornire loro tutto l'appoggio possibile. Ne parla Giovanni Gorzanelli, vice presidente delle Pmi modenesi. "La nostra associazione opera un monitoraggio continuo della situazione - esordisce Gorzanelli -; come in occasione del terremoto, ci poniamo come hub fra le imprese colpite dall'alluvione e quelle disponibili a fornire supporto ai colleghi colpiti. Come allora, di nuovo oggi, abbiamo il riscontro di come l'associazione possa svolgere una proficua azione di supporto. La Giunta di presidenza di mercoledì 22 ha impostato le operazioni che possono contribuire a dare aiuto alle molte imprese colpite da questa ulteriore calamità". "Per altro, sul piano operativo, le nostre imprese edili sono intervenute già da domenica con i loro mezzi per arginare l'alluvione - prosegue il vice presidente Apmi -, naturalmente ci siamo immediatamente attivati anche nei confronti delle istituzioni, e abbiamo rilevato la pronta risposta della Provincia, così come apprezziamo l'immediata mobilitazione della Regione, ma i provvedimenti necessari sono compito del Governo, e il primo è la dichiarazione di stato di emergenza, funzionale anche a superare i vincoli del patto di stabilità, quello stesso patto di stabilità che, frenando gli investimenti, forse va considerato fra le concause di quanto è successo". "Ci sono poi diversi altri fronti sui quali richiamiamo l'attenzione delle istituzioni, a partire dalla necessità della cassa integrazione cumulativa, come si fece in occasione del terremoto, per i dipendenti delle aziende danneggiate. Attenzione poi al problema del credito: a fine mese ci saranno sicuramente delle insolvenze, con le relative automatiche segnalazioni in Centrale rischi; occorre sollecitare anche Abi affinché al danno non si aggiunga anche la beffa". Conclude Giovanni Gorzanelli: "Un'ultima nota voglio riservarla al provvedimento annunciato dalla Camera di Commercio, che ha stanziato un milione di Euro che però passeranno attraverso i Confidi. Ciò significherà probabilmente tempi lunghi e interventi in punto interessi. Il nostro giudizio è che si tratta di un provvedimento largamente insufficiente. Auspichiamo che l'ente intervenga invece in modo ben più sostanzioso e diretto". CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 24/01/2014 13
23/01/2014 www.giornaledibergamo.com Sito Web 11:47 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Confimi Bergamo, uniti per assumere pagerank: 4 A Terno l'associazione parla di lavoro e il sindaco invita i 400 disoccupati Nata e cresciuta sul territorio, Confimi Apindustria Bergamo continua l'azione dal basso con due progetti che incrociano imprese e disoccupati nelle aree di Terno d'Isola (412 persone iscritte nelle liste di mobilità) e di Treviglio (400), cofinanziati dalla Provincia. Il primo appuntamento si terrà domani a Terno (ore 18, oratorio Don Bosco di via Milano - zona chiesa), dove interverranno il presidente Paolo Agnelli, il direttore Edoardo Ranzini e il sindaco Corrado Centurelli per illustrare queste iniziative dedicate alla riqualificazione dei lavoratori in mobilità. Un'iniziativa analoga riguarderà nelle prossime settimane l'area della Bassa. «L'idea è semplice: creare una sorta di "matching" che aiuti sia le aziende che i lavoratori - ha spiegato il sindaco, intervistato a riguardo dal quotidiano L'Avvenire -. L'iniziativa ha immediatamente trovato il sostegno degli imprenditori: "Finalmente la politica si interessa di noi", mi hanno detto. Hanno ragione: troppe volte ci si ricorda di loro solo quando c'è da pagare Imu e tassa sui rifiuti». Durante la serata Confimi presenterà una ricerca finanziata dalla Provincia, che sarà effettuata di qui a giugno tra le imprese dell'Isola e della Bassa per comprendere quali sono le figure professionali più ricercate. L'esito dello "screening" (eseguito da sei giovani neolaureati) sarà poi incrociato con i curriculum di chi è in mobilità, poi partiranno eventuali corsi di riqualificazione. «Spesso manca un'analisi seria che aiuti realmente a capire di cosa ha bisogno un'azienda e che cosa sa fare il lavoratore - conclude Edoardo Renzini, segretario di Confimi Bergamo - .Vogliamo innescare una sorta di dinamismo territoriale che speriamo possa dare buoni frutti». CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 24/01/2014 14
23/01/2014 www.modena2000.it Sito Web 17:03 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Apmi Confimi Modena si mobilita per le imprese alluvionate pagerank: 4 Apmi Confimi Modena si è fin da subito mobilitata per supportare le aziende associate, in modo da fornire loro tutto l'appoggio possibile. Ne parla Giovanni Gorzanelli, vice presidente delle Pmi modenesi. "La nostra associazione opera un monitoraggio continuo della situazione - esordisce Gorzanelli -; come in occasione del terremoto, ci poniamo come hub fra le imprese colpite dall'alluvione e quelle disponibili a fornire supporto ai colleghi colpiti. Come allora, di nuovo oggi, abbiamo il riscontro di come l'associazione possa svolgere una proficua azione di supporto. La Giunta di presidenza di mercoledì 22 ha impostato le operazioni che possono contribuire a dare aiuto alle molte imprese colpite da questa ulteriore calamità". "Per altro, sul piano operativo, le nostre imprese edili sono intervenute già da domenica con i loro mezzi per arginare l'alluvione - prosegue il vice presidente Apmi -, naturalmente ci siamo immediatamente attivati anche nei confronti delle istituzioni, e abbiamo rilevato la pronta risposta della Provincia, così come apprezziamo l'immediata mobilitazione della Regione, ma i provvedimenti necessari sono compito del Governo, e il primo è la dichiarazione di stato di emergenza, funzionale anche a superare i vincoli del patto di stabilità, quello stesso patto di stabilità che, frenando gli investimenti, forse va considerato fra le concause di quanto è successo". "Ci sono poi diversi altri fronti sui quali richiamiamo l'attenzione delle istituzioni, a partire dalla necessità della cassa integrazione cumulativa, come si fece in occasione del terremoto, per i dipendenti delle aziende danneggiate. Attenzione poi al problema del credito: a fine mese ci saranno sicuramente delle insolvenze, con le relative automatiche segnalazioni in Centrale rischi; occorre sollecitare anche Abi affinché al danno non si aggiunga anche la beffa". Conclude Giovanni Gorzanelli: "Un'ultima nota voglio riservarla al provvedimento annunciato dalla Camera di Commercio, che ha stanziato un milione di Euro che però passeranno attraverso i Confidi. Ciò significherà probabilmente tempi lunghi e interventi in punto interessi. Il nostro giudizio è che si tratta di un provvedimento largamente insufficiente. Auspichiamo che l'ente intervenga invece in modo ben più sostanzioso e diretto". CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 24/01/2014 15
23/01/2014 www.modenatoday.it Sito Web 16:19 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Apmi Confimi Modena si mobilita per le imprese alluvionate pagerank: 4 Le iniziative dell'associazione delle Pmi sul fronte degli aiuti e del rapporto con le istituzioni Giovanni Gorzanelli Apmi Confimi Modena si è fin da subito mobilitata per supportare le aziende associate, in modo da fornire loro tutto l'appoggio possibile. Ne parla Giovanni Gorzanelli, vice presidente delle Pmi modenesi. "La nostra associazione opera un monitoraggio continuo della situazione - esordisce Gorzanelli -; come in occasione del terremoto, ci poniamo come hub fra le imprese colpite dall'alluvione e quelle disponibili a fornire supporto ai colleghi colpiti. Come allora, di nuovo oggi, abbiamo il riscontro di come l'associazione possa svolgere una proficua azione di supporto. La Giunta di presidenza di mercoledì 22 ha impostato le operazioni che possono contribuire a dare aiuto alle molte imprese colpite da questa ulteriore calamità". "Per altro, sul piano operativo, le nostre imprese edili sono intervenute già da domenica con i loro mezzi per arginare l'alluvione - prosegue il vice presidente Apmi -, naturalmente ci siamo immediatamente attivati anche nei confronti delle istituzioni, e abbiamo rilevato la pronta risposta della Provincia, così come apprezziamo l'immediata mobilitazione della Regione, ma i provvedimenti necessari sono compito del Governo, e il primo è la dichiarazione di stato di emergenza, funzionale anche a superare i vincoli del patto di stabilità, quello stesso patto di stabilità che, frenando gli investimenti, forse va considerato fra le concause di quanto è successo". "Ci sono poi diversi altri fronti sui quali richiamiamo l'attenzione delle istituzioni, a partire dalla necessità della cassa integrazione cumulativa, come si fece in occasione del terremoto, per i dipendenti delle aziende danneggiate. Attenzione poi al problema del credito: a fine mese ci saranno sicuramente delle insolvenze, con le relative automatiche segnalazioni in Centrale rischi; occorre sollecitare anche Abi affinché al danno non si aggiunga anche la beffa". Conclude Giovanni Gorzanelli: "Un'ultima nota voglio riservarla al provvedimento annunciato dalla Camera di Commercio, che ha stanziato un milione di Euro che però passeranno attraverso i Confidi. Ciò significherà probabilmente tempi lunghi e interventi in punto interessi. Il nostro giudizio è che si tratta di un provvedimento largamente insufficiente. Auspichiamo che l'ente intervenga invece in modo ben più sostanzioso e diretto". CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 24/01/2014 16
23/01/2014 www.reggio2000.it Sito Web 17:03 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Apmi Confimi Modena si mobilita per le imprese alluvionate pagerank: 4 Apmi Confimi Modena si è fin da subito mobilitata per supportare le aziende associate, in modo da fornire loro tutto l'appoggio possibile. Ne parla Giovanni Gorzanelli, vice presidente delle Pmi modenesi. "La nostra associazione opera un monitoraggio continuo della situazione - esordisce Gorzanelli -; come in occasione del terremoto, ci poniamo come hub fra le imprese colpite dall'alluvione e quelle disponibili a fornire supporto ai colleghi colpiti. Come allora, di nuovo oggi, abbiamo il riscontro di come l'associazione possa svolgere una proficua azione di supporto. La Giunta di presidenza di mercoledì 22 ha impostato le operazioni che possono contribuire a dare aiuto alle molte imprese colpite da questa ulteriore calamità". "Per altro, sul piano operativo, le nostre imprese edili sono intervenute già da domenica con i loro mezzi per arginare l'alluvione - prosegue il vice presidente Apmi -, naturalmente ci siamo immediatamente attivati anche nei confronti delle istituzioni, e abbiamo rilevato la pronta risposta della Provincia, così come apprezziamo l'immediata mobilitazione della Regione, ma i provvedimenti necessari sono compito del Governo, e il primo è la dichiarazione di stato di emergenza, funzionale anche a superare i vincoli del patto di stabilità, quello stesso patto di stabilità che, frenando gli investimenti, forse va considerato fra le concause di quanto è successo". "Ci sono poi diversi altri fronti sui quali richiamiamo l'attenzione delle istituzioni, a partire dalla necessità della cassa integrazione cumulativa, come si fece in occasione del terremoto, per i dipendenti delle aziende danneggiate. Attenzione poi al problema del credito: a fine mese ci saranno sicuramente delle insolvenze, con le relative automatiche segnalazioni in Centrale rischi; occorre sollecitare anche Abi affinché al danno non si aggiunga anche la beffa". Conclude Giovanni Gorzanelli: "Un'ultima nota voglio riservarla al provvedimento annunciato dalla Camera di Commercio, che ha stanziato un milione di Euro che però passeranno attraverso i Confidi. Ciò significherà probabilmente tempi lunghi e interventi in punto interessi. Il nostro giudizio è che si tratta di un provvedimento largamente insufficiente. Auspichiamo che l'ente intervenga invece in modo ben più sostanzioso e diretto". CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 24/01/2014 17
23/01/2014 www.sassuolo2000.it Sito Web 17:03 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Apmi Confimi Modena si mobilita per le imprese alluvionate pagerank: 4 Apmi Confimi Modena si è fin da subito mobilitata per supportare le aziende associate, in modo da fornire loro tutto l'appoggio possibile. Ne parla Giovanni Gorzanelli, vice presidente delle Pmi modenesi. "La nostra associazione opera un monitoraggio continuo della situazione - esordisce Gorzanelli -; come in occasione del terremoto, ci poniamo come hub fra le imprese colpite dall'alluvione e quelle disponibili a fornire supporto ai colleghi colpiti. Come allora, di nuovo oggi, abbiamo il riscontro di come l'associazione possa svolgere una proficua azione di supporto. La Giunta di presidenza di mercoledì 22 ha impostato le operazioni che possono contribuire a dare aiuto alle molte imprese colpite da questa ulteriore calamità". "Per altro, sul piano operativo, le nostre imprese edili sono intervenute già da domenica con i loro mezzi per arginare l'alluvione - prosegue il vice presidente Apmi -, naturalmente ci siamo immediatamente attivati anche nei confronti delle istituzioni, e abbiamo rilevato la pronta risposta della Provincia, così come apprezziamo l'immediata mobilitazione della Regione, ma i provvedimenti necessari sono compito del Governo, e il primo è la dichiarazione di stato di emergenza, funzionale anche a superare i vincoli del patto di stabilità, quello stesso patto di stabilità che, frenando gli investimenti, forse va considerato fra le concause di quanto è successo". "Ci sono poi diversi altri fronti sui quali richiamiamo l'attenzione delle istituzioni, a partire dalla necessità della cassa integrazione cumulativa, come si fece in occasione del terremoto, per i dipendenti delle aziende danneggiate. Attenzione poi al problema del credito: a fine mese ci saranno sicuramente delle insolvenze, con le relative automatiche segnalazioni in Centrale rischi; occorre sollecitare anche Abi affinché al danno non si aggiunga anche la beffa". Conclude Giovanni Gorzanelli: "Un'ultima nota voglio riservarla al provvedimento annunciato dalla Camera di Commercio, che ha stanziato un milione di Euro che però passeranno attraverso i Confidi. Ciò significherà probabilmente tempi lunghi e interventi in punto interessi. Il nostro giudizio è che si tratta di un provvedimento largamente insufficiente. Auspichiamo che l'ente intervenga invece in modo ben più sostanzioso e diretto". CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 24/01/2014 18
23/01/2014 www.sassuoloonline.it Sito Web 17:03 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Apmi Confimi Modena si mobilita per le imprese alluvionate pagerank: 3 Apmi Confimi Modena si è fin da subito mobilitata per supportare le aziende associate, in modo da fornire loro tutto l'appoggio possibile. Ne parla Giovanni Gorzanelli, vice presidente delle Pmi modenesi. "La nostra associazione opera un monitoraggio continuo della situazione - esordisce Gorzanelli -; come in occasione del terremoto, ci poniamo come hub fra le imprese colpite dall'alluvione e quelle disponibili a fornire supporto ai colleghi colpiti. Come allora, di nuovo oggi, abbiamo il riscontro di come l'associazione possa svolgere una proficua azione di supporto. La Giunta di presidenza di mercoledì 22 ha impostato le operazioni che possono contribuire a dare aiuto alle molte imprese colpite da questa ulteriore calamità". "Per altro, sul piano operativo, le nostre imprese edili sono intervenute già da domenica con i loro mezzi per arginare l'alluvione - prosegue il vice presidente Apmi -, naturalmente ci siamo immediatamente attivati anche nei confronti delle istituzioni, e abbiamo rilevato la pronta risposta della Provincia, così come apprezziamo l'immediata mobilitazione della Regione, ma i provvedimenti necessari sono compito del Governo, e il primo è la dichiarazione di stato di emergenza, funzionale anche a superare i vincoli del patto di stabilità, quello stesso patto di stabilità che, frenando gli investimenti, forse va considerato fra le concause di quanto è successo". "Ci sono poi diversi altri fronti sui quali richiamiamo l'attenzione delle istituzioni, a partire dalla necessità della cassa integrazione cumulativa, come si fece in occasione del terremoto, per i dipendenti delle aziende danneggiate. Attenzione poi al problema del credito: a fine mese ci saranno sicuramente delle insolvenze, con le relative automatiche segnalazioni in Centrale rischi; occorre sollecitare anche Abi affinché al danno non si aggiunga anche la beffa". Conclude Giovanni Gorzanelli: "Un'ultima nota voglio riservarla al provvedimento annunciato dalla Camera di Commercio, che ha stanziato un milione di Euro che però passeranno attraverso i Confidi. Ciò significherà probabilmente tempi lunghi e interventi in punto interessi. Il nostro giudizio è che si tratta di un provvedimento largamente insufficiente. Auspichiamo che l'ente intervenga invece in modo ben più sostanzioso e diretto". CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 24/01/2014 19
SCENARIO ECONOMIA 23 articoli
24/01/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 2 (diffusione:619980, tiratura:779916) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Saccomanni: l'Italia torna a crescere Quest'anno il Pil salirà intorno all'1% «Avanti con la cessione del 40 per cento delle Poste, poi l'Enav» Giuliana Ferraino DA UNO DEI NOSTRI INVIATI DAVOS - L'Italia torna a crescere. «Nel 2014 il Pil salirà intorno all'1%», annuncia il ministro Fabrizio Saccomanni al World Economic Forum in corso a Davos. Ma già il quarto trimestre del 2013 si chiuderà «con il segno positivo», dopo nove trimestri consecutivi con il segno meno. «Abbiamo forti indicazioni di un ritorno alla crescita nell'ultima parte dell'anno», afferma il ministro dell'Economia, anticipando che «il prodotto interno lordo nel quarto trimestre 2013 scorso aumenterà tra lo 0,2% e lo 0,4%». Le istituzioni internazionali indicano stime inferiori, perché non tengono conto di una serie di misure per la crescita messe in atto dal governo Letta, come la restituzione di una parte del debito della pubblica amministrazione alle imprese, spiega Saccomanni. Che ripercorre con una certa soddisfazione il percorso per arrivare al «primo segnale positivo» dopo «due trimestri negativi e un terzo trimestre piatto». Ricorda: «Abbiamo immesso liquidità nel sistema; ridotto le tasse, ritardando l'aumento di un punto dell'Iva dal primo luglio al primo ottobre, mentre dall'Imu entrano solo 400 milioni invece di 4,5 miliardi circa». E quasi si scusa: «Mi dispiace per le difficoltà di fine anno». Ma ha fiducia nella svolta. Così durante l'incontro a porte chiuse con il ministro del Tesoro americano, Jack Lew, e il governatore della Banca centrale giapponese, Haruhiko Kuroda, e poi nel panel con il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, Saccomanni può dare un quadro più ottimistico sull'Italia. «Abbiamo fatto riforme importanti, come quella delle pensioni». E continueremo. Già oggi il governo riapre l'agenda delle privatizzazioni, da cui si attende di incassare «8-10 miliardi nel prossimo biennio», calcola Saccomanni. «Il Consiglio dei ministri varerà un decreto per avviare il percorso: cominciamo con il 40% di Poste», che potrebbero fruttare 4-5 miliardi, secondo stime conservative, a cui potrebbe seguire una seconda tranche. Gli altri dossier sul tavolo riguardano il controllo di Sace e Grandi Stazioni e quote non di maggioranza di Enav, Stm, Fincantieri, Cdp Reti, gasdotto Tag e il 3% di Eni. La deflazione? «Non credo che l'Italia corra questo pericolo. La deflazione non si manifesta in un giorno. In Giappone se ne sono accorti 10 anni dopo. È vero che in Europa il tasso di inflazione è sceso sotto il target fissato dalla Bce, ma a livello tecnico non registriamo nessun sintomo. E la Bce si è mostrata molto a attenta e pronta a intervenire». Non è d'accordo il direttore del Fondo monetario Christine Lagarde, che inserisce la caduta dei prezzi tra i «nuovi rischi potenziali, soprattutto in Europa», accanto alle «bolle che si si osservano in varie parti del mondo» e alle «conseguenze del tapering, cioè la fine graduale del sostegno all'economia americana da parte della Federal Reserve, con ripercussioni specialmente nelle economie emergenti. Ecco perché a Davos Lagarde invita a una nuova stagione (usa la parola «reset») su fronti multipli, a cominciare dalle riforme sulla regolamentazione finanziaria e dall'avvio di una nuova politica monetaria. Tra i «vecchi rischi» resta centrale «la disoccupazione massiccia»: «Jobs, jobs, jobs», ripete Madame Lagarde. «Dobbiamo fare di più sul fronte del credito e dell'occupazione», le fa eco da un'altra assise del Wef, il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco. Che, però, osserva «un miglioramento sull'attività manifatturiera» e si dice «ottimista» sugli stress test della Bce sulle banche italiane. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Pil Valori in percentuale 2011 III trim. IV trim. -0,2 -0,7 2012 trim. IV trim. -0,9 -0,5 2013 I trim. II trim. III trim. IV trim. -0,6 -0,3 -0,3 Le stime Fonte: Banca d'Italia 2013 2014 Banca d'Italia Governo -1,8 -1,7 +0,7 +1,1 Le stime di crescita del Pil Le attese dell'Fmi sull'economia globale Mondo Paesi avanzati Usa Area euro Germania 3,7 3,9 2,2 2,3 2,8 3,0 1,0 1,4 1,6 1,4 PREVISIONE 2014 Dati in % Fonte: Fmi, World Economic SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 24/01/2014 21
24/01/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 2 (diffusione:619980, tiratura:779916) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Outlook - gennaio 2014 2015 Francia ITALIA Spagna Regno Unito Russia Cina Brasile O DREMPORGRESSO E 1,5 0,6 1,1 0,6 0,8 2,4 2,2 2,0 2,5 7,5 7,3 2,3 2,8 Debiti pubblici in Europa In rapporto al prodotto interno lordo Germania Grecia Spagna Francia ITALIA Portogallo Olanda Finlandia Regno Unito 2.126.832 317.310 954.863 1.900.848 2.068.722 210.965 442.163 105.496 1.431.399* Debito (in milioni di euro) Percentuale sul Pil 3° trim. 2013 Fonte: Eurostat (*) in milioni di sterline 78,4 171,8 93,4 92,7 132,9 128,7 73,6 54,8 89,1 117 852 578 148 da emanare in base all'ultima legge di Stabilità Le norme norme attuative in attesa di emanazione previste dalla ultima legge di Stabilità le norme attuative ancora pendenti tra governo Monti e governo Letta giorni passati tra il decreto Sviluppo che prevedeva incentivi per le assunzioni di laureati da destinare alla ricerca e il decreto attuativo pubblicato due giorni fa le norme attuative previste dal governo Monti per le quali i termini sono scaduti Provvedimenti attuativi Decreto Decreto ministeriale presidenziale per estendere la sperimentazione della carta acquisti per il fondo di garanzia sui mutui prima casa per la garanzia dello Stato su cartolarizzazione dei crediti verso le pmi per il fondo sui nuovi nati Foto: Ministro Fabrizio Saccomanni (foto World Economic Forum) SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 24/01/2014 22
24/01/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 3 (diffusione:619980, tiratura:779916) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I contratti a termine sono sette su dieci Bene l'Aspi, arretra l'apprendistato Articolo 18 I licenziamenti «sono in diminuzione dall'inizio del 2013 e costituiscono circa il 9% delle cessazioni» ENRICO MARRO la riforma Fornero del mercato del lavoro non ha funzionato. È questo, in sintesi, ciò che emerge dal primo rapporto di monitoraggio, previsto dalla riforma stessa, diffuso ieri dal ministero del Lavoro. Sessanta pagine per analizzare il periodo da luglio 2012 a giugno 2013, cioè il primo anno di applicazione delle norme che puntavano a incoraggiare le assunzioni e le stabilizzazioni a tempo indeterminato, a combattere la precarietà e a fare dell'apprendistato il principale canale di accesso al lavoro per i giovani. Il bilancio è negativo. Certo, va detto che la riforma, pensata, come dice il titolo stesso della legge, «in una prospettiva di crescita» dell'economia, ha debuttato in un momento particolarmente infelice: la peggiore crisi economica del dopoguerra. Ma andiamo con ordine. Il numero degli occupati, in calo dal 2008, è continuato a scendere, osservano gli esperti del comitato permanente di monitoraggio nominati dal successore di Elsa Fornero, Enrico Giovannini. I contratti diversi dal contratto a tempo indeterminato, cioè tutti i contratti atipici, non hanno perso terreno: «Complessivamente, emerge una certa costanza del contributo della tipologia "altri contratti" nel determinare la dinamica complessiva della variazione tendenziale delle attivazioni» di rapporti di lavoro. «È evidente che le nuove disposizioni non ne hanno inibito una ampia utilizzazione (il contratto a tempo determinato nel 2012 ha rappresentato circa il 69% di tutte le attivazioni). Al contrario, per i «rapporti di lavoro a tempo indeterminato, considerati dal legislatore quale "contratto dominante" (...) il trend decrescente è abbastanza evidente». Male anche le stabilizzazioni: esaminando le «trasformazioni dei contratti da tempo determinato a indeterminato (nel secondo trimestre 2013 pari a circa 73mila su oltre 1,7 milioni di attivazioni con contratto a termine), si osserva una dinamica tendenziale negativa», con un «crollo delle trasformazioni» pari al 22% rispetto al secondo trimestre del 2012. Malissimo l'apprendistato: «Il trend delle attivazioni con contratto di apprendistato appare nettamente decrescente dopo l'approvazione della riforma» e «anche il numero medio di contratti di apprendistato trasformati in rapporti di lavoro a tempo indeterminato subisce una notevole flessione. Tra aprile e giugno 2013, infatti, sono stati trasformati solo l'1,3% dei contratti attivi». La stipula di contratti di apprendistato ha mostrato «una significativa contrazione dopo l'entrata in vigore della riforma». Nel secondo trimestre del 2013 «sono solo il 2,7%» di tutti gli avviamenti al lavoro. Con i vincoli introdotti dalla legge sono scesi anche i contratti intermittenti e quelli di collaborazione. Nonostante l'articolo 18 sia stato attenuato, i licenziamenti «sono in diminuzione dall'inizio del 2013 e costituiscono circa il 9% delle cessazioni». Bene la nuova indennità di disoccupazione. Aspi e mini-Aspi hanno «comportato un incremento della popolazione coperta»: potenzialmente un milione e mezzo di persone in più, in particolare apprendisti, soci delle coop, giovani che perdono il primo lavoro. © RIPRODUZIONE RISERVATA SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 24/01/2014 23
24/01/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 44 (diffusione:619980, tiratura:779916) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LEZIONI Fare impresa è una vocazione Salverà il mondo dalla povertà MICHAEL NOVAK Pubblichiamo un estratto della lezione che il filosofo Michael Novak ha tenuto martedì 14 gennaio a Washington alla Scuola di Business ed Economia della Catholic University of America. «La vocazione di un imprenditore è un nobile lavoro, sempre che si lasci interrogare da un significato più ampio della vita...». Papa Francesco, Evangelii Gaudium , 203. Nel cammino verso una maggior equità sociale, l'impresa riveste un ruolo strategico e la vocazione all'impresa rappresenta la principale speranza di riscatto per quel miliardo di esseri umani che ancora oggi vivono in condizioni di povertà. L'impresa fornisce un contributo importantissimo a un'infinità di interventi sociali, finanziando istituti universitari, laboratori di ricerca sul cancro, mense dei poveri, orchestre sinfoniche, ospedali, attività sportive, organizzazioni dedicate al servizio degli altri, come il Rotary e il Lions Club, e innumerevoli iniziative religiose. Senza le grandi imprese, non ci sarebbe nessuna grande potenza capace di ergersi tra le associazioni dei cittadini e il pachiderma della burocrazia statale. Senza le imprese, il settore privato si ridurrebbe a ben poca cosa. Il problema oggi è saper riconoscere la propria vocazione e imboccare quella strada. Ma come fa un giovane ad avvertire la sua chiamata? Come fanno un ragazzo e una ragazza appena ventenni a capire a che cosa sono destinati? Ascoltate il vostro cuore e rispondete a tre domande: quali sono le vostre capacità, con i loro limiti e il loro potenziale? Che cosa vi piace fare? Che cosa vorreste fare per tutta la vita? Ma perché scegliere l'impresa come vocazione? Dopo tutto, è la vocazione più diffusa al mondo. E ce n'è disperato bisogno. Da quando la specie umana apparve sulla terra, ignuda e priva di ogni mezzo, sono trascorsi millenni senza industrie, né aziende agricole, né città, né imprese presso le quali cercare lavoro per racimolare un modesto salario. Due secoli fa, l'intera popolazione umana non toccava il miliardo, e quasi tutti erano poveri e in Francia, una delle nazioni più sviluppate, la maggior parte della cittadinanza era annoverata tra i misérables . Ai nostri giorni, abbiamo da poco superato i 7 miliardi. Dalla Seconda guerra mondiale a oggi abbiamo fatto passi da giganti per liberare miliardi di esseri umani dalla povertà. Eppure si contano ancora oltre un miliardo di uomini sotto i livelli minimi di reddito, e cioè due dollari al giorno, 700 dollari all'anno. Quasi tutti sono disoccupati o sottoccupati. La loro unica speranza di sconfiggere la povertà sta nel lanciare 200 milioni di piccole imprese. Senza posti di lavoro disponibili, come faranno i poveri a incrementare le loro entrate? Ma da dove verranno questi 200 milioni di piccole imprese? In alcune regioni del mondo, sono le piccole imprese a creare posti di lavoro. In Italia, più dell'ottanta per cento della popolazione attiva lavora in piccole imprese. Negli Stati Uniti si tocca il 50 per cento, ma il 65 per cento della nuova occupazione viene fornita dalle piccole imprese. Per favorire la loro creazione, quattro condizioni sono indispensabili: possibilità di fondare nuove imprese con facilità e a basso costo; accesso al credito; enti capaci di fornire formazione e appoggio tecnico (come le camere di commercio); assistenza continua da parte di istituzioni di ricerca e sviluppo; e infine - a livello dell'intera popolazione - la valorizzazione di creatività, capacità imprenditoriale e abilità specifiche, quali la gestione aziendale e l'organizzazione del lavoro. Lo sviluppo economico è alimentato, nelle parole di Giovanni Paolo II, dal know-how , dalla tecnologia e dalle capacità (Centesimus Annus , 32). E proprio in questo campo le nazioni occidentali possono offrire aiuto alle nazioni bisognose, portando assistenza allo sviluppo economico nelle fasce più povere della popolazione. Se portare aiuto agli imprenditori nelle regioni povere del mondo nasce da uno slancio di solidarietà, non dimentichiamo che lo scopo delle nuove imprese è quello di creare nuova ricchezza anche negli ambienti più disagiati. Lo sviluppo dell'attività economica locale aiuta tutte le nuove imprese a prosperare. L'impresa non può esistere nel nulla, bensì fa parte di un organismo sociale costantemente collegato ad altri partner. Le SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 24/01/2014 24
24/01/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 44 (diffusione:619980, tiratura:779916) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato imprese sono necessariamente sociali: hanno bisogno di investitori, lavoratori, clienti, fornitori e mercati. Sotto questo aspetto i mercati sono un'istituzione sociale fondamentale, ancor più universale della politica. Inoltre, occorre ricordare che aiutare gli imprenditori a mettere in piedi nuove aziende punta a diffondere non solo nuova ricchezza, ma anche la cultura d'impresa. Per avviare la crescita economica, è necessario invogliare centinaia di migliaia di uomini e donne, incoraggiandoli a guardarsi intorno per intercettare le esigenze economiche dei loro Paesi. Di quali piccole fabbriche, aziende, botteghe e servizi ci sarà bisogno per migliorare le condizioni di vita dei concittadini? Di qui parte lo stimolo verso la creazione di nuove imprese. Ci sono farmacie a sufficienza per servire la popolazione? Cliniche, ospedali? Tutte queste realtà rappresentano imprese indispensabili in molti Paesi. Allo stesso modo, lo stimolo all'istruzione fornito dall'impresa è spesso uno strumento molto più efficace delle scuole pubbliche. I poveri non riusciranno a uscire dalla povertà se non avranno un lavoro a tempo pieno con uno stipendio tale che consenta loro, lavorando almeno in due, di risalire la china dell'indigenza. Negli ultimi sei anni, la formazione di nuove imprese ha subito un rallentamento drastico, malgrado le vaste riserve di capitale da investire. Diversi milioni di giovani sono ansiosi di fondare imprese, ma hanno scoperto che le condizioni economiche per affacciarsi nel mondo dell'impresa sono troppo sfavorevoli, eppure non esiste altro mezzo per aiutare i poveri a uscire dalla miseria, se non le opportunità che offre l'impresa. Una saggia politica non perderebbe tempo a dare la massima attenzione e priorità a questo compito. Per concludere con un consiglio pratico: tutti voi, ognuno di voi, andate a fondare nuove imprese! Così facendo farete del bene a tutti. Ed è saggia quella società che sa ricompensare generosamente coloro che si adoperano per il bene comune. La soddisfazione del successo e della ricchezza non è un istinto egoistico, anzi, dovrebbe servire ad incoraggiare milioni di altre persone a lanciare 300 milioni di nuove piccole imprese, di cui hanno disperatamente bisogno quell'ultimo miliardo di esseri umani se vorranno sottrarsi a un destino di privazioni e miseria. E infine, se il compito principale della vocazione all'impresa è quello di spezzare le catene della povertà, il secondo grande contributo è quello di rafforzare la società civile. Vorrei concludere riallacciandomi all'inizio del discorso, per ribadire ancora una volta che le nuove imprese sono il motore cruciale di ogni intervento di giustizia sociale del nostro tempo. (Traduzione di Rita Baldassarre) RIPRODUZIONE RISERVATA SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 24/01/2014 25
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