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                                                                                                            SETTEMBRE/OTTOBRE 2019   PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI
 Poste Italiane SpA Sped. abb. post. D.L. 353/03 (conv. in L.27/02/2004) art. 1 comma 1 Aut. C/RM/10/2015

                                                                                                                                        149
                                                                                                                                         PORTA PIA
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                                                                                di Carlo Ademollo (1880)
                                                                                olio su tela (coll. Museo del Risorgimento)

                                                                                Periodico
                                                                                dell’Associazione Nazionale Bersaglieri
                                                                                fondato nel 1951
                                                                                DIREZIONE, REDAZIONE
                                                                                E AMMINISTRAZIONE
                                                                                Associazione Nazionale Bersaglieri
                                                                                via Anicia 23/A - 00153 Roma
                                                                                tel 06.58.03.611
                                                                                fax 06.58.81.040
                                                                                redazionefiammacremisi@gmail.com
                                                                                www.bersaglieri.net
                                                                                DIRETTORE RESPONSABILE
                                                                                Giuseppe Labianca
                                                                                REDAZIONE
                                                                                Paolo Girlando
                                                                                Camillo Tondi
                                                                                Alfredo Terrone
                                                                                DIREZIONE AMMINISTRATIVA ANB
                                                                                Concetta Marcelli
                                                                                DISTRIBUZIONE
                                                                                Cecilia Prissinotti
                                                                                PROGETTO GRAFICO
                                                                                RaffoArt communication - Roma
                                                                                raffo@raffoartcommunication.it

                                                                                GRAFICA E IMPAGINAZIONE
                                                                                RaffoArt communication - Roma
                                                                                raffo@raffoartcommunication.it
                                                                                Vicolo D’Orfeo 22 - 00193 Roma
                     È IN STAMPA IL CALENDARIO ASSOCIATIVO 2020
            I BERSAGLIERI SU LA DOMENICA DEL CORRIERE                           STAMPA
                                                                                Arti Grafiche Boccia SpA
            Su cartoncino pregiato di grande qualità al prezzo di soli 5 euro   via Tiberio Claudio Felice 7 - 84100 Salerno

                                                                                CONDIZIONI DI CESSIONE

            ORDINATELO SUBITO!
            NON PERDETEVI IL PRIMO NUMERO DELLA SERIE
                                                                                Gratuito per gli iscritti all’ANB
                                                                                Abbonamento annuale: € 15,00
                                                                                Numero arretrato: € 3,00
                                                                                Abbonamento Benemerito:
                                                                                versamento da € 20,00 e oltre
                                                                                sul c/c postale n° 34846006
             3     LA VOCE DELLA PRESIDENZA                                     intestato a: ANB - Presidenza Nazionale
                                                                                via Anicia 23/A - 00153 Roma
             4     149° ANNIVERSARIO DELLA BRECCIA DI PORTA PIA                 L’amministrazione non accetta denaro contante
            16     DIFESA E SICUREZZA                                           Autorizzazione Tribunale di Roma
            24     ATTUALITÀ                                                    n°5319 del 16/10/1967
            28     VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE                             Iscrizione R.O.C. n°29743
            29     LA VOCE DEI LETTORI
            33     CERIMONIE E RADUNI
            38     ATTIVITÀ ASSOCIATIVA                                         Associato all’USPI
                                                                                Unione Stampa Periodica Italiana
            57     LE NOSTRE GIOIE
                                                                                Proprietà letteraria, scientifica e artistica riservata
            59     I NOSTRI LUTTI                                               Articoli e fotografie, anche se non pubblicati,
                                                                                non verranno restituiti
            61     VARIE                                                        La Direzione si riserva, a termini di legge,
                                                                                di modificare e ridurre gli articoli quando ciò si renda ne-
            63     LA PIUMA GRAFFIANTE                                          cessario per esigenze grafiche

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03 VOCE PRESIDENZA.qxp_Layout 1 22/10/19 17:17 Pagina 3

            LA VOCE DELLA PRESIDENZA
                    ato e cresciuto ad Agrigento,

           N        nella città sicula ha frequentato
                    il Liceo classico Empedocle ed
                    ha militato nella locale squadra
                    di atletica “Libertas”. Ha ini-
            ziato la carriera militare frequentando
            il 161º Corso dell'Accademia Militare
            di Modena. Ha ricoperto molteplici

            ruoli di comando di diverse unità in re-
            lazione al suo grado. Da Tenente e Ca-
            pitano ha comandato Plotone e Com-
            pagnia presso l'Unità corazzata “Arie-
            te” nel 27º Battaglione bersaglieri “Ja-
                                                        L’A.N.B. SALUTA
            miano” di Aviano.
            In seguito ha comandato il 67º Batta-
            glione bersaglieri ed il 18º Reggimento
                                                        IL GEN. C.A. PORTOLANO
            bersaglieri della Brigata “Garibaldi”.
            Ha svolto numerosi incarichi presso lo
            Stato Maggiore dell'Esercito tra cui:
                                                        DECANO DEI BERSAGLIERI
                                                        del territorio italiano sia come Ufficiale   rose onorificenze ricevute spiccano per
            Capo Sezione Regolamenti dell'Ufficio       Osservatore dell’ONU (Iran, Iraq, Ku-        la particolare importanza quelle di Uf-
            D.A.R. e Capo Ufficio Operazioni del        wait) sia nelle Operazioni Nato a sup-       ficiale e Cavaliere dell’Ordine Militare
            Reparto Impiego delle Forze/COE.            porto della pace (Macedonia, Kosovo,         d’Italia, la Medaglia d’Argento al Va-
            Dal 2007 al 2010 ha prestato servizio       Iraq, Afghanistan). Dal luglio 2014 al       lore dell’Esercito, le due Croci d’Oro
            come Addetto Militare presso l'Am-          luglio 2016 è stato Comandante della         al Merito dell’Esercito, la Medaglia
            basciata Italiana a Londra.                 missione UNIFIL in Libano. A set-            d’Oro al Merito della Croce Rossa.
            Promosso Generale di Brigata, dal 10        tembre 2016 assume l'incarico di Capo        Quale Decano dei Bersaglieri in ser-
            settembre 2010 al 10 settembre 2012         di Stato Maggiore dell'Allied Joint For-     vizio, il Generale Portolano succede
            ha comandato la Brigata “Sassari” e         ce Command di Napoli e nel 2017 è            al Generale Riccardo Marchiò che il
            successivamente è stato impiegato           promosso Generale di Corpo d'Armata.         31 maggio u.s., cedendo il Comando
            presso il Comando Operativo di Ver-         Il 2 settembre 2019 ha assunto la guida      del NATO Joint Command (JFC) di
            tice Interforze (C.O.I.) quale Capo Re-     del Comando Operativo di Vertice In-         Brunssun ad un generale tedesco, ha
            parto Operazioni. Ha operato in molte       terforze. Ufficiale dell’Ordine al Merito    contestualmente cessato dal servizio
            missioni/operazioni militari al di fuori    della Repubblica Italiana, tra le nume-      attivo.                              ■

            fiamma cremisi                                                                                                                 3
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             149° DELLA PRESA DI PORTA PIA

             PIO IX RESTÒ ESCLUSO DALL’EURO DELL’800
             MA PORTA PIA EVITÒ LA BANCAROTTA
                                                           l’Unione monetaria latina, antenata         che Pio IX aveva nominato segretario

            N         el 1867, tre anni prima della        dell’Eurozona, creata da Belgio, Fran-      di Stato nel 1848, cercò di fare entrare
                          DI FRANCESCO MARGIOTTA BROGLIO

                      «presa» di Roma (20 settembre        cia, Italia e Svizzera (nel 1869 verrà      lo Stato pontificio nell’Unione mo-
                      1870), vennero stampati, a cura      ammessa la Grecia) e a tale scopo           netaria latina per porre rimedio al suo
                      del vescovo di Mondovì Ghi-          aveva sostituito gli scudi e i baiocchi,    pesante dissesto finanziario.
             lardi (ovviamente con il beneplacito          cari al Belli, con la «lira vaticana» che   Se già agli inizi del dicembre 1865
             del sopravvissuto governo pontificio),        prese il nome della moneta del nemi-        Antonelli esponeva all’ambasciatore
             due volumi che raccoglievano gli Atti         co sardo-piemontese, diventata «lira        belgale preoccupazioni vivissime del
             collettivi dei vescovi italiani, preceduti    italiana» fin dal 1861. L’Unione mo-        papato per la crisi monetaria dei suoi
             da quelli di Pio IX, contro «le leggi e       netaria latina, precedente storico non      Stati, nel 1866 non esiterà a candidare
             i fatti della Rivoluzione risorgimen-         frequentemente evocato di quella del        lo Stato pontificio all’adesione al-
             tale». Contemporaneamente la Segre-           1999, era stata creata il 23 dicembre       l’Unione monetaria latina. Adesione
             teria di Stato, guidata fin dal 1848 dal      1865. Alla Convenzione da cui era           che avrebbe consentito di far circolare
             cardinale Giacomo Antonelli, conti-           sorta - che rimarrà formalmente in vi-      all’estero la moneta meno pregiata,
             nuava l’azione diplomatica per fare           ta fino al 1926 - poteva ac-                           conservando quelle d’oro e
             accogliere, tra i membri della «Unione        cedere qualsiasi altro Sta-                               d’argento fino. Due anni
             monetaria latina», lo Stato pontificio,       to d’Europa che ne ac-                                       dopo, Antonelli assi-
             che era stato già amputato di gran par-       cettasse gli obblighi                                         curava alla Francia -
             te del suo territorio, con un debito pub-     in materia di peso,                                            timorosa che i de-
             blico che sfiorava i venti milioni e con      titolo, diametro e                                              nari del Papa fosse-
             la sua moneta che cominciava a per-           corso delle monete                                              ro nel «grado e nel
             dere vistosamente valore.                     d’oro e d’argento.                                             valore» inferiori alla
             Anche per questo Pio IX si era pro-           Il cardinale Giacomo                                          valuta francese - che
             posto, fin dal 1866, di aderire al-           Antonelli (1806-1876),                                      «si stava procedendo

             4                                                                                                                    fiamma cremisi
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             149° DELLA PRESA DI PORTA PIA
             A sinistra, Piazza San Pietro
             gremita saluta Pio IX.
             A destra, un raro ritratto di Pio IX.
             In basso, le due facce di una
             moneta vaticana da 5 lire del 1870

             in tempi brevi a perfezionare l’ade-
             sione». Nel febbraio del 1870, però,
             la stampa francese commentava così
             la circolazione della moneta papale
             inferiore nel titolo a quelle dell’Unio-
             ne latina: la Santa Sede continua a pa-
             gare i suoi debiti all’estero con tale
             moneta, tollerata dagli Stati dell’Unio-
             ne, «il procedimento è comodo, senza
             dubbio, che sia onesto è superfluo dir-
             lo». E aggiungeva «Bisognerà forse
             arrivare davvero a considerare Sua
             Santità alla stregua di un usuraio che
             dà alla sua mercanzia un valore di
             fantasia superiore al valore reale? Sa-
             rebbe triste», chiedendosi «Chi sop-
             porterà tali perdite?».
             Nel 1866, peraltro, con l’editto del 18
             giugno, Pio IX aveva riformato il si-
             stema monetario romano adottando
             quello francese del 1803 e istituendo
             la «lira pontificia», simile nel nome
             e nel valore a quella degli odiati ita-
             liani risorgimentali, scomunicati fin
             dal 25 marzo 1860, i quali avevano
             unificato la moneta nel 1862, poi la       in proporzione ai sudditi, la «quantità      Quando, ai primi del 1870, la Francia
             estesero al Veneto nel 1866 e al Lazio     di moneta circolante era notevolmente        iniziò a chiudere le porte ai soldi del
             nel 1870. Nel 1893, dopo anni di di-       superiore a quella degli altri Stati»,       Papa, si pensò ad un crollo finanziario
             sordine (si raccontava che un «pizzi-      mentre la bilancia commerciale era           totale dello Stato pontificio, per cui
             carolo» romano stampasse banconote         «in grave deficit, creando un ostacolo       l’arrivo dei bersaglieri il 20 settembre
             di piccolissimo taglio che circolavano     insuperabile per l’ingresso della Santa      avrebbe finito per essere una «libera-
             nel quartiere!), venne creata la Banca     Sede nell’Unione monetaria».                 zione» per il governo di Pio IX.
             centrale nazionale, la Banca d’Italia,     In sostanza, a fronte dell’emissione         In proposito si è addirittura scritto che
             mentre alcuni buontemponi coniarono        di quattro o cinque milioni di lire, cor-    «paradossalmente la presa di Roma»
             monete con Pio IX con la barba e i         rispondenti ai sei franchi per abitante      potè sembrare come l’ultimo espe-
             baffi di re Vittorio Emanuele II o con     previsti dalla Convenzione latina del        diente del segretario di Stato «per
             la pipa e un berretto da popolano.         1865, al 1869 circolavano più di 26          uscire da una situazione ormai incan-
             In quello stesso 1866 l’incaricato d’af-   milioni di lire vaticane.                    crenita e riorganizzare, a partire dal-
             fari austriaco, Ottenfels, informava il    Una situazione che l’Antonelli aveva         l’Obolo di San Pietro» (che Papa
             governo della grave crisi                           definito, in un promemoria          Francesco definisce un «incontro che
             della Banca centrale di                                  per l’ambasciatore di          moltiplica la capacità di amare»), una
             Pio IX e parlava di                                        Francia del 12 dicem-        condizione economica «più stabile e
             «capitale senza ter-                                         bre 1868, «eccezio-        sicura» per la Santa Sede.
             ritorio», nella quale,                                         nale sotto qualunque     E non a caso alcuni autori hanno ac-
             a causa della «for-                                            riguardo» e che già      cusato Antonelli di essere il vero re-
             tissima riduzione di                                           nel novembre 1860        sponsabile della caduta di Roma o,
             popolazione subita                                             aveva registrato fal-    quanto meno, di «passività, di inazio-
             in seguito agli avve-                                        limenti e il protesto di   ne». Una sconfitta che verrà definita
             nimenti del 1859-60»,                                      oltre seicento cambiali.     «vantaggiosa» per il papato. Comun-

             fiamma cremisi                                                                                                                 5
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             149° DELLA PRESA DI PORTA PIA
             que, qualche tempo prima la Santa            nel dicembre 1868, ammetteva la crisi       dello Stato pontificio per definire la
             Sede aveva stabilito rapporti con varie      bancaria dello Stato del Papa, cercan-      rinuncia da parte di quest’ultima (che
             banche, in Italia e all’estero, per col-     do di darne la colpa agli italiani, re-     prenderà il nome di Banca Romana)
             locarvi i capitali dell’Obolo, incre-        sponsabili di averne invaso la «mi-         al monopolio dell’emissione di mo-
             mentati dal Concilio Vaticano I e dal        gliori provincie», amputando il Patri-      nete nei territori ex pontifici in cambio
             mito del «Papa prigioniero». Proprio         monio di San Pietro, e di avere impo-       di un sostanzioso indennizzo.
             nel 1870 le offerte per «San Pietro»         sto il corso forzoso, costringendo il       Ovviamente la Convenzione - che
             dei cattolici d’Europa avevano toccato       residuo territorio pontificio «a soste-     verrà firmata a Roma il 24 ottobre
             il livello minimo (lire 307.632,96) del      nere una permanente passività finan-        1870 da Filippo Antonelli, governa-
             decennio precedente, mentre l’anno           ziaria e commerciale».                      tore della Banca pontificia e fratello
             dopo, quello della legge delle Gua-          Nel gennaio 1870 inizierà ad aumen-         del Segretario di Stato, Giacomo, e
             rentigie, il governo italiano pagherà        tare il numero delle banche che rifiu-      dal direttore generale della Banca Na-
             il «debito pubblico corrispondente           tavano la moneta pontificia e il disa-      zionale del Regno d’Italia, Bombrini
             alle provincie occupate (…), versando        gio della popolazione comincerà «a          - non fu resa pubblica.
             anche gli arretrati dal 1860».               farsi grave». In una nota della Segre-      Meno di un mese dopo, il 1° novem-
             Ai primi del 1867, comunque, Anto-           teria di Stato del luglio 1870 sulle fi-    bre 1870, Pio IX, con l’enciclica Re-
             nelli aveva dato inizio alle trattative      nanze pontificie si metteva in eviden-      spicientes, dichiarerà «ingiusta, vio-
             per fare aderire lo Stato di Pio IX alla     za, in proposito, che la rivoluzione ri-    lenta, nulla e invalida» l’occupazione
             Unione monetaria latina, che «si pro-        sorgimentale «non contenta… di ave-         di Roma e denuncerà la condizione
             trassero per due anni esatti» e che, nel     re spogliato la Santa Sede delle più        di cattività del Pontefice. Il 1° dicem-
             settembre successivo - secondo quan-         industri ed ubertose province, vuole        bre successivo Vittorio Emanuele II
             to comunicava a Parigi il nunzio Chi-        al danno aggiunto lo scherno e non          visiterà la capitale, dove il suo gover-
             gi - erano sembrate avviarsi a conclu-       ha rossore di ascrivere a colpa del go-     no si trasferirà nel luglio 1871. Due
             sione («il Santo Padre stava per met-        verno pontificio quelle medesime            mesi prima, la legge n. 213 del 13
                                                                                                      maggio, detta «delle Guarentigie»
             LO STATO PONTIFICIO CHIESE DI ADERIRE ALL’UNIONE                                         aveva assegnato al papato una rendita
                                                                                                      annua di lire 3.225.000, perpetua ed
                                                                                                      inalienabile, che fu respinta da Pio IX
             MONETARIA LATINA CREATA DA BELGIO, FRANCIA,
             ITALIA E SVIZZERA, MA INCONTRÒ GRAVI DIFFICOLTÀ.                                         e sarà all’origine della Convenzione
                                                                                                      finanziaria del 1929, allegata ai Patti
             POI NEL 1870 I BERSAGLIERI PRESERO ROMA...                                               lateranensi di Mussolini.
             tersi perfettamente in regola con i ter-     sciagure che sono la conseguenza del-       Ma bisognerà aspettare la fine del-
             mini della Convenzione del 1865»),           la triste opera sua. Gli è così da vario    l’anno 2000 per vedere il Vaticano
             tanto che il governo francese non esitò      tempo quando dall’uno, quando dal-          entrare a far parte del club monetario
             a redigere un formale «Progetto di di-       l’altro di quei giornali, ch’essa tiene     dell’Unione Europea e adottare come
             chiarazione per l’accessione degli Sta-      in Europa a’ suoi cenni, si fanno la-       moneta dello Stato del Papa l’euro.
             ti romani alla Convenzione monetaria         crimevoli descrizioni delle finanze         Qualche anno dopo Benedetto XVI
             del 23 dicembre 1865», con l’avallo          pontificie e se ne trae argomento per       continuerà a definire l’Obolo di San
             degli scomunicati italiani.                  porre in discredito il governo della        Pietro «l’espressione più tipica della
             Meno di tre anni dopo, però, la Banca        Santa Sede».                                partecipazione di tutti i fedeli alle ini-
             di Francia, nel timore di essere inon-       Solo qualche mese dopo, il 20 settem-       ziative di bene nei confronti della
             data di denari di titolo inferiore ai pez-   bre, la breccia di Porta Piachiuderà        Chiesa universale». Ma va ricordato
             zi d’oro e d’argento (le «monete divi-       definitivamente la strada all’ingresso      che, in un opuscolo del 1900, Paul
             sionarie» che affluivano soprattutto a       dell’ormai debellato Stato papale           Lafargue, genero di Karl Marx, de-
             Marsiglia per l’acquisto di derrate ali-     nell’Unione monetaria. Ma, poiché,          scrivendo l’arrivo di Pio IX in para-
             mentari), «decise di non accettare più       com’è noto, la moneta non ha odore          diso, faceva lamentare San Pietro per-
             oltre in pagamento la moneta pontifi-        (e tanto meno di incenso), all’indo-        ché la moneta vaticana da due franchi,
             cia fino a che… non fosse divenuta           mani dell’occupazione di Roma, la           datagli come mancia, era falsa e per-
             effettiva e formale» l’adesione di Pio       Sede apostolica non esitò a trattare        ché il papa «infallibile» si era intasca-
             IX alla citata Convenzione.                  questioni finanziarie con gli usurpa-       to l’Obolo a lui intitolato, senza dare
             A questo punto (settembre 1867) gli          tori, condannati e scomunicati.             al «titolare» neppure una monetina.
             altri Stati membri dell’Unione mone-         Si trattava di arrivare alla stipulazione   L’apostolo esclamava: «Ladro!».
             taria, l’Italia in particolare, comincia-    di una Convenzione tra la Banca na-                           Tratto dal Corriere.it
             rono ad irrigidirsi, mentre Antonelli,       zionale del Regno d’Italia e la Banca                           del 25 agosto 2019

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             149° DELLA PRESA DI PORTA PIA

                                           PORTA PIA
                                     E LA PRESA DI ROMA:
                                        SPIGOLATURE...
                                                                                                       dato dal Pagani, il 29° comandato da
                     ell’estate del 1870, grazie al-                                                   Ulrico Di Aichenburg ed il 33° del
                               BERS. COL. ALFREDO TERRONE

            N        l’epilogo della guerra franco
                     prussiana con la sconfitta della
                     Francia, al Governo italiano si
                     presentò la favorevole occa-
             sione per costituire un “Corpo d’Eser-
             cito d’osservazione nell’Italia Cen-
             trale” al comando del Generale Raf-
                                                                                                       Magg. Giovanni Quadrio di Peranda;
                                                                                                       nella Terza, il 26° Btg. del Magg. Ar-
                                                                                                       borio Mella di S. Elia ed il 44° Btg.
                                                                                                       del Magg. Leopoldo Colombini.
                                                                                                       Facevano inoltre parte della Riserva:
                                                                                                       il 6° Btg. del Melegari, il 10° del Pal-
                                                                                                       lavicini, il 17° del Della Chiesa, il 19°
             faele Cadorna per scoraggiare le forze                                                    dell’Ulbrich, il 28° del Mattioli ed il
             pontificie ed indurre il Vaticano a ca-                                                   40° Btg. del Cartacei.
             pitolare senza combattere.

                                                                                                       A seguito dell’ordine della sera del
                                                                                                       L’ATTRAVERSAMENTO DEL CONFINE
             L’allora Ministro della guerra, Ricotti                                                   10 di passare il confine, le genti della
             ANCHE ALLORA MESSAGGI... CIFRATI
             ordinò al Generale Raffaele Cadorna                                                       campagna e dei paeselli guardavano
             di entrare nel territorio pontificio per                                                  muti, sbigottiti, trasognati, questi nuo-
             marciare fin sotto Roma e procedere                                                       vi nemici del Papa.
             all’attacco su Porta Pia e la Salaria; a       I bersaglieri del Quarto Corpo d’Eser-     Questi Italiani, quei cosi neri con quel
                                                            LA PARTECIPAZIONE DEI BERSAGLIERI
             completamento di questa irruzione la           cito erano: il Comandante Generale         cappellaccio e quel gran pennacchio,
             divisione Angioletti doveva procedere          Raffaele Cadorna; vice il Colonnello       che venivano in tanti, con molti ca-
             su Roma dal napoletano e quella di             Pinelli Macedonio; nella 2A Divisione,     valli e cannoni, a scacciare gli zuavi
             Bixio da Orvieto su Civitavecchia              il Magg. Golacon il 21° Btg. ed il         e tutto il resto; tanto diversi da quei
             (img 223); azione confermata dall’Or-          Magg. Pagliari con il 34° Btg.; nella      Garibaldini ch’erano apparsi in quel
             dine del giorno del 19 settembre 1870          12A Divisione, il 12° Btg. del Magg.       di Viterbo anni indietro e tanto più
             N.21(img 224), che prescriveva fra             Novellised il 35° Btg. del Magg. Ca-       numerosi, ma in sostanza nemici di
             l’altro... apriranno il fuoco alle cinque      stelli; nella 13A Divisione, il 16° Btg.   Sua Santità come quelli, e quindi co-
             ed un quarto... il vero attacco sarà ri-       comandato dal Garone ed il 36° Btg.        me quelli fuori della grazia di Dio,
             volto alle Porte Pia e Salaria, cioè           dal Prevignano; fra le Divisioni di ri-    scomunicati, una specie di Turchi:
             dalle Divi. Mazé e Cosenz.                     serva: nella Seconda: il 20° coman-        parlavano una lingua ignota e incom-

             fiamma cremisi                                                                                                                   7
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             149° DELLA PRESA DI PORTA PIA

             prensibile, li pigliavano per Tedeschi                                                  avesse ceduto ai desideri del Gabi-
             o Prussiani... ma fra alcuni, i più sa-    Nella città da tre giorni era stato ban-     netto di Firenze, avrebbe ottenuto in-
                                                        LE TESTE CALDE ERANO SORVEGLIATE
             puti, bisbigliavano che, a conti fatti,    dito lo stato d’assedio, i cittadini erano   dipendenza e sicurezza tali, quali non
             Italia voleva dire aumento delle tasse,    impauriti: molte botteghe chiuse e           aveva mai conosciuto”.
             coscrizione e libertà di bestemmiare       molte famiglie avevano fatto provvi-         Kanzler rispose: “Noi siamo, voi e
             e maltrattare i preti.                     sta di vettovaglie e s’erano tappate in      noi, generale, sopra un terreno diver-
             I bersaglieri passavano e commenta-        casa; a poco a poco però la gran paura       so: voi parlate di politica, ma l’eser-
             vano: la campagna è papalina, ma le        era passata. La polizia vegliava, Roma       cito pontificio ed io e voi non cono-
             città sono tutte per noi.                  era, in apparenza, tranquilla. In so-        sciamo che il nostro dovere. Il mio
                                                        stanza le teste calde erano conosciute       onore e il mio dovere mi comandano
                                                        anche dai zampittio dai caccialepri.         di difendere la città che il Signore ha
             Il generale Cadorna aveva scritto al                                                    eletta a dimora del suo Vicario. La
             CORTESIE PRIMA DELLA BATTAGLIA
             comandante delle truppe di Sua San-                                                     devozione degli zuavi non è esagera-
             tità: Siamo qui, molto più forti di voi;   Nel pomeriggio del 16, il Generale           zione, ma convinzione; e dal generale
                                                        L’ATTO DI FEDE DI KANZLER
             il nostro Re ci manda ad assicurare        Cadorna inviava a Roma un secondo            all’ultimo soldato moriremo tutti al
             l’ordine in Roma; lasciateci entrare,      parlamentare, il Maggior Generale            nostro posto”.
             ogni resistenza sarebbe vana.              Carchidio dei conti Malavolti, con il        Il Generale Carchidio riaccompagna-
             Il latore, Tenente Colonnello Caccia-      quale dava notizia della resa di Civi-       to a tarda sera a Ponte Molle da pa-
             lupi, fermato dagli avamposti papa-        tavecchia ed in nome dell’umanità e          recchi ufficiali papalini, tra i quali il
             lini a Ponte Molle, fu condotto ben-       della ragione invitava a non opporsi         Charette, fece brillare ai loro occhi i
             dato in città al Ministero delle Armi      alla occupazione di Roma.                    vantaggi che avrebbero ottenuto
             e presentato al generale Kanzler, che      Da Lesderniers jours de l’armée pon-         dall’abbandonare il Papa.
             cortesemente lo rimandò riferendo          tificale, pag. 14 e 15, stralciamo: “il
             che Sua Santità preferiva avere in         generale Carchidio si mostrò animato
             Roma i suoi soldati, piuttosto che         dei sentimenti più concilianti, affer-       Il Generale Cadorna scelse come ob-
                                                                                                     IL PIANO D’ATTACCO DI CADORNA
             quelli d’un altro Sovrano e, di con-       mando che i conventi e tutte le pro-         biettivo principale il tratto fra Porta
             seguenza, Kanzler era risoluto a op-       prietà ecclesiastiche sarebbero state        Salaria a Porta Pia. Dietro al muro
             porre la forza alla forza.                 rispettate, e che il Santo Padre, se         v’era il giardino della Villa Bonaparte,

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             149° DELLA PRESA DI PORTA PIA
             ben praticabile ed i pochi casamenti         Massimini; due Batterie dinanzi alla        dicono i papalini, proprio in quel mo-
             sparsi in quella parte di Roma, tutta        Villa Bonesi contro Porta Pia, la terza     mento, arriva al comandante Trous-
             giardini e vigne, non erano atti a lunga     sopra un rilievo nel parco della Villa      sures degli zuavi l’ordine di cessare
             difesa; in breve le truppe avrebbero         Diez, donde poteva battere il tamburo       il fuoco e alzare bandiera bianca; pro-
             occupato il Quirinale, il Viminale e         dinanzi Porta Pia e il Castro Pretorio.     prio nel momento in cui i nostri, in-
             preso alle spalle il Castro Pretorio         Ma il nerbo principale dell’attacco, la     ferociti dal fuoco e dal sangue, giun-
             (Macao), che pareva il principale ap-        chiave di Roma, era l’artiglieria di ri-    gono di corsa e sono a pochi metri
             piglio della difesa perimetrale da quel      serva, appostata al centro, con una         dalla porta, quando in mezzo a quel
             lato di Roma. Nelle prime ore del            batteria a Villa Albani e due a Villa       trambusto, un caporale degli zuavi al-
             giorno 20 le cinque divisioni doveva-        Macciolini. I sei battaglioni di bersa-     za il fucile con un fazzoletto bianco
             no appressarsi alle mura di Roma,            glieri della riserva stavano raccolti       attaccato alla baionetta.
             prender posizione ed aspettare l’or-         dietro Sant’Agnese.                         Lo stesso accade alla breccia: la co-
             dine di cominciare il fuoco. L’attacco                                                   lonna di destra della 12A Divisione,
             principale doveva essere compiuto                                                        col 12° Bersaglieri e il 2° Battaglione
             dai bersaglieri della riserva, presso        Il fuoco cominciò poco dopo le 5, la        del 41° Reggimento alla testa, e la co-
                                                          IL COMBATTIMENTO
             Sant’Agnese (via Nomentana).                 nostra artiglieria, specialmente quella     lonna di sinistra della 11A Divisione,
                                                          della riserva, adempiva egregiamente        col 34° Bersaglieri e una parte del 19°
                                                          al suo compito: la breccia si allargava     Reggimento attraversate vigne e siepi
             Perduta ogni speranza di soccorso            a vista d’occhio; i pochi pezzi papalini    tra le vie Nomentana e Salaria si slan-
             COSA AVVENNE DENTRO ROMA...
             umano, il Pontefice ringraziò il Ge-         non producevano effetto sensibile.          ciano alla breccia, facendo un gran
             nerale Kanzler e le sue truppe dell’af-      Ma dalla Villa Patrizi, fuor di Porta       fuoco, a cui rispondono con pari fu-
             fetto e devozione verso la Santa Sede.       Pia, nel seno tra la porta e il Macao,      rore gli zuavi da dietro ai rottami della
             Quanto alla durata della difesa, diceva      un fuoco di moschetteria molestava          muraglia. La soglia della breccia è al-
             essere suo dovere restringerla nei li-       le batterie della 12A Divisione e della     ta; per giungervi bisogna scalare un
             miti di una protesta atta a constatare       Riserva, e similmente dalle mura di         mucchio di macerie di difficile ascesa:
             la violenza, e quindi ordinare che s’in-     Porta Salaria i fucili della difesa infa-   d’ambo le parti parecchi caduti e tra
             tavolassero le trattative per la resa.       stidivano le Batterie della11A e quella     gli altri, il Maggiore Pagliari, coman-
             Soggiungeva: “In un momento in cui           di destra della Riserva a Villa Albani.     dante del 34° Bersaglieri, il Tenente
             tutta Europa deplora che tante vittime       Il Generale Mazè fece aprire il passo       Ramaccini dello stesso battaglione e
             cadano in una guerra tra due grandi          dalla Villa Diez alla Villa Patrizi ed      il Tenente Viale del 19° Reggimento.
             Nazioni, non sia detto che il Vicario        irrompere in questa il 35° Bersaglieri,     I nostri s’arrestano, gli zuavi gridano
             di Gesù Cristo, benché ingiustamente         mentre il generale Cosenz fece avan-        “Viva Pio IX!”; ma dalla turba degli
             assalito, consenta ad un grande spar-        zare diversi tiratori scelti del 34° Ber-   assalitori s’alza il grido “Savoia!” e
             gimento di sangue”.                          saglieri e del 19° Fanteria.                bersaglieri e fucilieri frammisti cor-
                                                                                                      rono all’assalto della breccia e in quel
                                                                                                      trambusto giunge un capitano dei pa-
             L’ordine emanato dal Cadorna il mat-         Poco prima delle 10 il Generale Ca-         palini con una bandiera bianca.
             L’ATTACCO                                    CADORNA LANCIA I BERSAGLIERI
             tino del 19 settembre prevedeva l’aper-      dorna, fatta esplorare da vicino la
             tura del fuoco su Porta Maggiore e           breccia, e giudicatala praticabile, die-
             Porta San Giovanni da parte della 13A        de il cenno convenuto: l’artiglieria        In sostanza, la bandiera bianca sorse
                                                                                                      LA BANDIERA BIANCA 1
             Divisione per attirare l’attenzione dei      cessò il fuoco, le truppe si lanciarono     su due brecce in mezzo ad un fuoco
             difensori e l’attacco principale dell’11A    all’assalto. A sinistra il generale An-     micidiale e quando i contendenti sta-
             e 12A Divisione fra Porta Pia e Porta        gelino col 39° Reggimento esce da           vano per venire alla baionetta, i pa-
             Salaria col sostegno della Brigata di        Villa Patrizi e s’avventa contro il tam-    palini si ritrassero alquanto, si raccol-
             artiglieria per abbattere le mura.           buro di Porta Pia già sconquassato dai      sero a drappelli e misero le armi al
                                                          nostri cannoni; il 35° Bersaglieri lo       piede anche se taluni continuarono a
                                                          protegge, facendo fuoco dalla villa;        far fuoco dopo che i nostri ebbero su-
             A sinistra la 12A Divisione (Mazé de         il 40° Reggimento è pronto a seguirlo.      perato la breccia.
             LO SCHIERAMENTO
             la Roche) a cavallo della Nomentana:         Gli zuavi li accolgono con una tem-         I nostri invece arrivarono alla rinfusa:
             alla destra, il 12° Btg. bersaglieri e la    pesta di fucilate; alcuni dei nostri ca-    furibondi non s’aspettavano la ban-
             Brigata Modena al coperto dietro Vil-        dono, tra cui il Tenente Colonnello         diera bianca, ma una grandine di
             la Bonesi; alla sinistra, il 35° Btg. ber-   Giolitti e il Capitano De Ferrari feriti,   schioppettate e mitraglia, La bandiera
             saglieri e la Brigata Bologna (Reggi-        il Tenente Valenziani, romano, ferito,      bianca? In quel frangente alcuni non
             menti 39° e 40°) nelle Ville Diez e          in seguito morrà. In quel momento,          la vedono, altri non la capiscono,

             fiamma cremisi                                                                                                                  9
149PORTA PIA 149PORTA PIA - PERIODICO DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI 01 COP SET OTT 2019.qxp_Layout 1 22/10/19 16:30
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             149° DELLA PRESA DI PORTA PIA
             qualcun’altro non ci bada o pensa che                                                    e un Ministero che non si decidevano
             sia una trovata di quei pochi nemici                                                     a lasciare Firenze, tappa obbligata fra
             lì per salvarsi. Così a sangue caldo, i                                                  Torino e Roma. A risolvere l’imba-
             nostri vomitano contro di loro impro-                                                    razzante stasi intervenne il caso e la
             peri, minacce, e li accerchiano con le                                                   particolare inclemenza di quell’inver-
             armi tese come se volessero massa-                                                       no con lo straripamento del Tevere
             crarli, ma per confessione degli stessi                                                  che, causa l’insufficiente manuten-
             zuavi, alcune compagnie che avevano                                                      zione cittadina, (anche allora!) allagò
             difeso quel tratto di mura furono trat-                                                  la capitale negli ultimi giorni dell’an-
             tate nel modo più cavalleresco; se-                                                      no; circostanze, insomma, fuori pro-
             gnatamente dal 40° Reggimento (so-                                                       getto politico e che indussero il Re
             pravvenuto a rincalzo); e dopo il pri-                                                   Vittorio Emanuele a visitare la Città
             mo trambusto dentro la Villa Bona-                                                       Eterna. Così avvenne l’ingresso della
             parte e in via Venti Settembre, la voce                                                  monarchia a Roma, senza festeggia-
             degli ufficiali si fece udire su tutti a                                                 menti prestabiliti e senza cerimonie
             richiamare al dovere i soldati la cui                                                    ufficiali, con un modesto concorso di
             ira tardava a sbollire.                                                                  popolani che riunitisi sulla Piazza del
                                                                                                      Quirinale improvvisarono una dimo-
                                                                                                      strazione, acclamando il re e chiaman-
             Da “La difesa di Roma nel 1870” di            passò al 12° Battaglione bersaglieri.      dolo alla loggia.
             LA BANDIERA BIANCA 2
             Paolo Della Torre del Tempio: Si              Risulta comunque che: i bersaglieri        Ma il re non compariva perché non
             vuole che il drappo, che a guisa di           del 34° Battaglione ebbero tre morti       si trovava la chiave del piccolo vano
             bandiera bianca sventolò dopo le ore          e tre feriti, il Capitano Andrea Ripa      di accesso alla loggia. La folla, infa-
             10 del 20 settembre sull’alto della cu-       del 12° Battaglione bersaglieri fu fe-     stidita sotto la pioggia, rumoreggiava
             pola michelangiolesca ad opera del            rito (e poi morì in seguito alla ferita)   e gridava. Le ricerche, frettolose e di-
             Tenente di Linea Giulio Cesare Ca-            ma continuò ad incitare all’assalto i      sordinate, riuscirono vane e si dovette
             detti, sia stato un lenzuolo in tutta fret-   suoi uomini. Il Capitano Leopoldo          correre giù per le viuzze del rione Tre-
             ta reperito presso la timorata famiglia       Serra, comandante dello stesso Bat-        vi alla ricerca di un fabbro capace di
             del noto Pio Molajoni. A proposito di         taglione, quantunque ferito da una fu-     forzare la serratura.
             bandiera bianca ricordiamo un fatte-          cilata al piede, si slanciò egualmente     Con difficoltà, data l’ora e la circo-
             rello avvenuto oltre... Tevere: all’or-       coi suoi bersaglieri su di essa. Minori    stanza, fu trovato un «chiavaro» che
             dine del Pontefice di issare bandiera         perdite ebbero gli assaltatori quando      arrivò al Quirinale scortato e spinto
             bianca sulla Cupola di San Pietro, i          furono sulla breccia: due feriti il 34°    da un manipolo di volonterosi esul-
             concitati inservienti si precipitarono        Battaglione e uno il 19° Reggimento.       tanti; e così il re vittorioso e «unita-
             alla sua ricerca e scartata l’idea di pri-    Primo a raggiungere il ciglio della        rio», che aveva fatto abbattere addi-
             vare il drappo del Vaticano del riqua-        breccia alle 10,10 fu il Sottotenente      rittura una cinta fortificata per entrare
             dro giallo, affluirono nelle lavanderie       Federico Cocito del 12° Battaglione        in città, si era dovuto fermare davanti
             vaticane e messi da parte gli indumen-        bersaglieri. Seguirono ufficiali e sol-    a una porticina chiusa, e solo grazie
             ti intimi del Sommo Pontefice, repe-          dati frammischiati. Il Generale Co-        ad un “chiavaro” era stato in grado di
             rirono delle lenzuola appartenenti alle       senz entrò pure, per la breccia, col       rispondere al saluto del popolo della
             suorine del Convento di Santa Marta.          19° Fanteria e fu il primo Generale a      Città Eterna!
                                                           mettere piede a Roma.
                                                                                                      P.S. Nel corso della battaglia, la splen-
             Dal pregevole “Uno storico centena-                                                      dida porta michelangiolesca aveva
             LE POLEMICHE
             rio” compilato dal Generale dei CC.           Tre mesi dopo il 20 settembre, Vitto-      subito diversi danni: in particolare
                                                           UN «CHIAVARO» DI TREVI
             Grassini nel supplemento n° 4 luglio-         rio Emanuele II era ancora a Firenze:      nella facciata interna della torretta
             agosto 1970 della Rassegna dell’Ar-           due regnanti, uno ecumenico e l’altro      l’affresco del 1862 della Madonna
             ma dei CC, risulta che:... Nacquero           nazionale, sembrava non potessero          con Bambino, venne rifatto a mosaico
             polemiche postume, poiché tutti so-           convivere nell’ambito di una stessa        (1936); anche le due statue di S.
             stenevano di aver superato per primi          città. Difficile per il Re di una monar-   Agnese e S. Alessandro nelle nicchie
             la breccia. Il numero di ottobre della        chia appena consolidata “ospitare”         esterne subirono diverse amputazioni:
             “Rivista Militare Italiana”, attribuì la      nella stessa città l’universalità di un    furono restaurate, ma riposizionate
             priorità al 34° Battaglione bersaglieri       Vicario che aveva la facoltà di ponti-     nelle stesse nicchie, singolare, dopo
             poi, nel numero di gennaio 1871, la           ficare e preoccupava tutta una corte       la firma dei Patti Lateranensi.

             10                                                                                                                  fiamma cremisi
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             149° DELLA PRESA DI PORTA PIA                                                 I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE

                                                                                                                                                                SABATO 21 SETTEMBRE
             I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE
             SABATO 21 SETTEMBRE LA CERIMONIA ALLA BRECCIA: il Vice Presidente Nazionale Daniele Carozzi ed il Vice Comandante del Comando Militare della
             Capitale, Magg. Gen. Gerardo Restaino, depongono una corona di alloro al “Monumento alla Breccia”. Presente la fanfara ANB di Cremona

                                                                                                                                                                I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE

                                                                                     SABATO 21 SETTEMBRE I CONCERTI DELLE FANFARE: nel cortile della
                                                                                     michelangiolesca Porta Pia, sede del Museo Storico dei Bersaglieri, la
                                                                                     fanfara ANB di Cremona (ore 18.00) e la fanfara ANB di Roma (ore 21.00),
                                                                                     hanno intrattenuto il numeroso pubblico e le autorità presenti con due
                                                                                     splendidi ed applauditissimi concerti

             fiamma cremisi                                                                                                                               11
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     SABATO 21 SETTEMBRE
     I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE   149° DELLA PRESA DI PORTA PIA   I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE

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             149° DELLA PRESA DI PORTA PIA    I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE

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                                                                                               I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE

             fiamma cremisi                                                               13
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     SABATO 21 SETTEMBRE
     I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE   149° DELLA PRESA DI PORTA PIA   I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE

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             149° DELLA PRESA DI PORTA PIA                                                        I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE

                                                                                                                                                                                                  DOMENICA 22 SETTEMBRE
             DOMENICA 22 SETTEMBRE L’OMAGGIO CREMISI ALL’ALTARE DELLA PATRIA: l’ammassamento in Piazza del Colosseo (nella foto in alto), la rassegna
             da parte del Presidente Nazionale Ottavio Renzi, lo sfilamento su via dei Fori Imperiali e gli onori ai Caduti con la deposizione di una Corona di alloro
             sul Sacello del Milite Ignoto al Vittoriale che conclude la due giorni del centoquarantanovesimo anniversario

                                                                                                                                                                         I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE

             fiamma cremisi                                                                                                                                        15
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             DIFESA&SICUREZZA

             I   l 4 settembre è stata resa nota la
                                      DI ANTONIO LI GOBBI*

                 composizione della nuova compa-
                 gine governativa e, in tale conte-
                 sto, l’arrivo del nuovo Ministro
             della Difesa, Lorenzo Guerini, costi-
             tuisce l’occasione più opportuna anche
             per fare qualche rapida riflessione sul-
             lo stato di salute della Difesa Italiana.
             Sono conscio che la Difesa non rap-
             presenti la massima priorità della Na-
             zione, specie in questo momento un
             po’ caotico, e che il “nuovo” Presidente
             del Consiglio abbia già dimostra-
             to quanto poco la tenga in considera-
             zione. Del resto, non si può certo dire
             che lo stato di salute attuale della no-
                                                             BREVI RIFLESSIONI
             stra Difesa sia dei migliori. In effetti,
             non lo è mai stato dopo la caduta del-
             l’Impero Romano, come scriveva an-
             che Cesare Balbo ancora alla vigilia
                                                             SULLO STATO DI SALUTE
             delle guerre d’indipendenza (“Una
             storia della milizia italiana nell’età
             moderna? Infelicissimo assunto! Dov’è
             forza andar razzolando qua e là ed
                                                             DELLA DIFESA ITALIANA
             esagerando sempre per far fare sulla
             carta una figura alla Patria nostra
             ch’ella non ha fatta mai in realtà”).
             Peraltro, la gestione della ministra Eli-
             sabetta Trenta è forse riuscita persino
             a peggiorare le cose ed è positivo che
             il nuovo titolare del dicastero sia un
             politico di lungo corso, anziché qual-
             cuno che si ritiene “esperto” in materia
             senza però esserlo.
             È chiaro che non si può affrontare il
             discorso sulla Difesa senza affrontare
             il problema del contesto geo-politico
             in cui le Forze Armate dovrebbero
             operare, della nostra collocazione              la Difesa, cioè il personale e l’arma-      porto forze dell’ordine (che forse in
             nell’ambito dei sistemi di alleanze di          mento (inteso in senso lato), occorre       questo quarto di secolo si sarebbero
             cui facciamo parte e delle organizza-           riconoscere che il dibattito sulle Forze    potute adeguatamente rinforzare)! Ne
             zioni sovranazionali nel cui ambito i           Armate in Italia è sempre stato super-      abbiamo lodato fin troppe volte la ge-
             nostri soldati sono chiamati a operare          ficiale. Più che curarsi delle loro reali   nerosità nell’intervenire per pubbliche
             (nell’era Trump potrebbe non essere             capacità d’intervento militare in un        calamità (forse anche per sorvolare su
             possibile essere veramente sia euro-            eventuale conflitto (o della loro reale     inefficienze di altri). Ne abbiamo evi-
             peisti che atlantisti), e molto altro an-       potenzialità deterrente per scongiurare     denziato l’estrema duttilità nel tappare
             cora. Si tratta, però, di aspetti che coin-     tale conflitto) ci si è da decenni dilun-   buche cittadine o sostituire servizi di
             volgono le competenze dell’intero go-           gati a vantarne i potenziali meriti nei     nettezza urbana latitanti.
             verno e non solo dell’inquilino di Pa-          campi “non bellici “più disparati. Ab-      Indubbiamente, i soldati italiani sono
             lazzo Baracchini. Limitandoci a con-            biamo impiegato per oltre un quarto         “buoni”, sono “generosi” e sono sem-
             siderazioni generiche su due argomenti          di secolo soldati a fare da “spaventa-      pre “disponibili” a farsi carico d’inef-
             elementari, la cui competenza ricade            passeri” (armati fino ai denti ma non       ficienze (anche prolungate e tutt’altro
             prioritariamente sul solo dicastero del-        autorizzati a usare tali armi) in sup-      che accidentali) di altri organi della

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             DIFESA&SICUREZZA
             pubblica amministrazione. C’è da
             chiedersi, peraltro, se siano anche ef-
             ficienti per fare ciò per cui le Forze
             Armate sono state concepite, in ter-
             mini sia di risorse umane che di mezzi
             ed equipaggiamenti.
             Incominciamo dall’argomento più
             semplice e facile da affrontare: quello
             di mezzi ed armamenti. Costoso, certo,
             ma relativamente più semplice! Pur-
             troppo, in Italia, quando si affrontano
             argomenti relativi a mezzi ed equipag-
             giamenti militari, l’efficienza dello
             strumento militare è, di norma, l’ulti-
             ma delle preoccupazioni (già Musso-
             lini nel 1930 chiedeva al Ministro della
             Guerra Gazzera “un programma di
             lavori... dico lavori, non armamenti o
             dotazioni, cioè strade, ponti, ferrovie,
             caserme, postazioni, eccetera, in modo
             da occupare una quantità notevole di
             mano d’opera. Si tratta di lavori pub-
             blici militari”... dieci anni dopo ne ab-
             biamo visti i risultati). A puro titolo di
             esempio (ma ce ne sarebbero, purtrop-
             po, infiniti altri), nell’ormai intermi-
             nabile dibattito sugli F-35, non capita
             mai (a meno di articoli scritti da ex
             militari) di leggere valutazioni in me-
             rito a “perché ci servano” e “quanti ce
             ne servano” in base alle nostre esigen-
             ze operative. Troppi politici si limitano
             a dire che se non acquistiamo il nu-
             mero di velivoli originariamente con-
             cordato scontenteremmo Trump e
             l’amministrazione USA ce la farebbe
             pagare sia in termini di rapporti eco-
             nomici bilaterali sia emarginandoci in
             ambito NATO (messaggio agli elettori
             di destra?). Poi, si ricorda, che verreb-    che potremmo avere interessi nazionali      bilità ad assumere impegni sia finan-
             bero a mancare le commesse per lo            da difendere anche con l’uso delle ar-      ziari che politici pluriennali. I pro-
             stabilimento (FACO) di Cameri e che          mi). Neppure ci viene mai detto espli-      grammi di ammodernamento plurien-
             dovremmo mettere centinaia di operai         citamente che “non ci servono perché        nali non possono essere ostaggio della
             in cassa integrazione (messaggio al-         hanno potenzialità offensive che i po-      diatriba politica giornaliera. Ci augu-
             l’elettorato di sinistra?). Tutto verissi-   litici italiani non autorizzeranno mai      riamo sinceramente che il nuovo in-
             mo, ma è come dire “noi saremmo              ad impiegare” (ricordiamoci lo spreco       quilino di Palazzo Baracchini vorrà
             pacifisti e di questi apparecchi porta-      di denaro pubblico dei cacciabombar-        affrontare con serietà le tante proble-
             tori di morte non vorremmo neanche           dieri Tornado inviati in Afghanistan di-    matiche irrisolte relative, a puro titolo
             sentir parlare, ma sapete... siamo ob-       sarmati e solo con compiti di ricogni-      di esempio e senza alcun intendimento
             bligati ad andare avanti”. Mai che si        zione). Il problema, cioè, è innanzitutto   di essere esaustivo, a credibili capacità
             dica “ci servono per le nostre future        culturale.                                  di contrasto delle minacce Cyber, am-
             proiezioni di potenza per la salvaguar-      Peraltro, i programmi di ammoderna-         modernamento di tutta la componente
             dia dei nostri interessi nazionali” (co-     mento richiedono l’assunzione di de-        mobilità delle forze terrestri, a capacità
             me se avessimo il terrore di ammettere       cisioni a lungo termine e la disponi-       di trasporto aereo tattico e strategico,

             fiamma cremisi                                                                                                                  17
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             DIFESA&SICUREZZA
             FREMM, CAMM-ER, investimenti
             su droni al passo con i tempi, eccetera.
             Tutto ciò, per una volta, senza consi-
             derare che le forze armate italiane deb-
             bano sobbarcarsi e acquistare tutti quei
             prodotti dell’industria nazionale che
             non sono apparsi appetibili sul mer-
             cato estero (dall’AR 76 della FIAT ai
             droni della Piaggio, gli esempi sareb-
             bero numerosi). Peraltro, ben più im-
             portante del fattore tecnologico resta
             il “fattore umano”, soprattutto in tutte
             le condizioni di conflittualità asimme-
             trica, ovvero quelle che stiamo speri-     l’uomo) è irrimediabilmente “vec-           po “militaresco”. Occorre, pertanto,
             mentando dalla fine del secondo con-       chio”. L’età media dei volontari in         riaprire gli arruolamenti in deroga alle
             flitto mondiale in poi. Fattore umano      servizio permanente è 37 anni, il 25%       limitazioni organiche attuali, ricercan-
             sul quale è molto difficile intervenire    è sopra i 40 anni. Tra 10 anni, se non      do giovani veramente motivati. Lo
             e dove gli effetti benefici di un inter-   si interviene, saranno il 75%. In una       strumento militare non ha bisogno di
             vento correttivo saranno visibili dopo     situazione in cui si debba intervenire      tanti Checco Zalone in spasmodica ri-
             tempi forse più lunghi di quelli dei       in situazioni conflittuali ad alta inten-   cerca del “posto fisso”. Servono per-
             programmi pluriennali cui facevo ri-       sità occorrono soldati che siano a un       sone disposte a una sfida per un nu-

             ferimento prima. Il punto è essenzial-     tempo addestrati, preparati, fisicamen-     mero limitato di anni, e poi pronte ad
             mente se i nostri soldati siano “fit to    te idonei e motivati a combattere. Nel      altro. Ovviamente, nel contempo, oc-
             fight” (idonei a combattere).              pur inevitabile passaggio dall’esercito     corre avviare una credibile politica di
             La domanda potrebbe apparire oziosa        di leva a quello professionale, sono        svecchiamento che non penalizzi co-
             e prettamente accademica, perché pro-      stati immessi sin dai primi anni ed in      loro che sono stati arruolati in sovran-
             babilmente si ritiene che, intanto, non    contemporanea troppi militari nei ruoli     numero a suo tempo, per colpa del-
             ci sia una politica nazionale capace di    del servizio permanente, anziché sca-       l’istituzione e non loro. Occorre, in
             individuare “interessi nazionali” la cui   glionare i reclutamenti negli anni, sen-    tale contesto, realizzare procedure che
             salvaguardia possa eventualmente ri-       za considerare che tale personale sa-       consentano credibilmente di reimpie-
             chiedere il ricorso alla forza militare    rebbe anche invecchiato contempora-         gare gran parte dei militari meno gio-
             e che, anche ove ci fossero interessi      neamente. Non si è trattato di sempli-      vani nelle forze dell’ordine e negli altri
             nazionali evidentemente a rischio          ce miopia da parte dei vertici militari     apparati dello Stato. Insomma, non si
             (pensiamo alla minaccia terroristica       dell’epoca, ma di vera e propria sven-      può trasporre sic et simpliciter il mo-
             che potrebbe emanare da una Libia ul-      dita delle capacità operative per con-      dello occupazionale civile nel mondo
             teriormente “balcanizzata”) noi non        seguire gli obiettivi occupazionali in-     militare, con caporali che tra qualche
             saremmo comunque disposti ad im-           dicati dai “political masters” dell’epo-    anno potrebbero essere più vicini ai
             pegnarci più di tanto.                     ca. Si è sempre cercato di fare leva sul    sessant’anni che ai cinquanta. Ma an-
             Peraltro, questa è una situazione che      “posto fisso”, sulla sede “vicino alla      cora più pressante è l’esigenza di re-
             potrebbe cambiare velocemente. Il no-      mamma, alla fidanzata o alla moglie”,       cuperare, anche culturalmente, la “spe-
             stro Esercito (ovvero la forza armata      anziché sulla vicinanza di aree adde-       cificità” della missione militare. Ov-
             dove il rapporto tra uomo e sistema        strative. Anzi, le aree addestrative le     vero, avere il coraggio politico di af-
             d’arma è più sbilanciato a favore del-     stiamo dismettendo perché fanno trop-       fermare che il “soldato” è colui che

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             DIFESA&SICUREZZA
             può dover usare la forza letale per pro-
             teggere i suoi concittadini e per salva-
             guardare gli interessi nazionali. Certo
             che potrà (e dovrà) intervenire in caso
             di pubbliche calamità, che saprà curare
             e aiutare le popolazioni delle zone do-
             ve interviene, ma la sua peculiarità de-
             ve rimanere l’uso della forza per ga-
             rantire la sicurezza della Nazione.
             Anche l’impiego in “Strade Sicure” o
             altre operazioni analoghe dai nomi
             fantasiosi dovrebbe essere rivisto. Du-
             ra da 27 anni, dall’allora giusta ope-
             razione Vespri Siciliani, dopo gli omi-      che si sta’ affermando da un po’ di an-      trampolino per entrare politica, anziché
             cidi di Falcone e Borsellino. Ma con-        ni. D’altronde, se lo strumento militare     strumento per portare avanti le aspet-
             tinuare a usare i militari per scopi di-     (come molti altri settori del “pubbli-       tative dei propri commilitoni. Ovvero,
             versi ci rende un’eccezione nel mondo        co”) sono intese dalle autorità gover-       che non diventino come i COCER,
             occidentale. Si usano più militari per       native come “stipendifici” per ridistri-     utili solo ai propri membri.
             Strade Sicure che nei Teatri Operativi.      buire ricchezza in aree dove c’è ca-         Infine, alla Difesa serve una direzione
             Nel solo Esercito, addirittura il doppio.    renza di lavoro, è chiaro che ci si pre-     politica di ampio respiro, che guardi
             Se serve incrementare le forze di po-        occupi poco del fatto che vengano            lontano e sappia anche fare scelte do-

             lizia, si reclutino più poliziotti. Altri-   mantenute in condizione di essere “eti-      lorose per recuperare l’efficienza di
             menti, è solo fumo negli occhi del-          camente” e “professionalmente” nelle         uno strumento indispensabile per la
             l’opinione pubblica, per dare l’impres-      migliori condizioni per assolvere le         sicurezza del Paese. Ai soldati italiani
             sione che si è fatto il massimo: “ho         loro missioni prioritarie!                   a Palazzo Baracchini serve uno statista
             inviato l’esercito, cosa potevo fare di      Vi è anche la sindacalizzazione dei          che sappia, voglia e abbia il coraggio
             più?” Ma in questi 27 anni in cui i sol-     militari che ritengo meriti attenzione.      di affrontare i problemi profondi e a
             dati hanno fatto i “vice” poliziotti, non    Non per negarne l’attuazione (cosa           lungo trascurati della nostra Difesa,
             sono stati a “costo zero”! Vi è stata        che, comunque, non sarebbe più pos-          non una “mamma” premurosa che li
             inevitabilmente una grave perdita di         sibile dopo la pronuncia della Corte         coccoli (quella ce l’hanno già a casa
             professionalità (soprattutto da parte        Costituzionale). Non c’è da essere en-       loro) senza affrontare i problemi.
             degli Ufficiali più giovani) e di moti-      tusiasti della sindacalizzazione del per-           Tratto da www.difesaonline.it
             vazione da parte di chi si è arruolato       sonale con le stellette, ma se si è giunti                    del 7 settembre 2019
             pieno di entusiasmo e poi si trova su        a questo punto è anche perché le ca-         *Antonio Li Gobbi: nato nel '54 a Milano da una
             un marciapiede a fare un’attività ripe-      tene gerarchiche e i comandati non so-       famiglia di tradizioni militari, entra nel '69 alla
             titiva con limitata capacità di manovra.     no stati capaci di farsi percepire dai       "Nunziatella" a Napoli. Ufficiale del Genio gua-
                                                                                                       statori ha partecipato a missioni ONU in Siria e
             Occorre pertanto affrontare urgente-         propri soldati come i primi difensori        Israele e NATO in Bosnia, Kosovo e Afghanistan,
                                                                                                       in veste di Sottocapo di Stato Maggiore Operativo
             mente sia il problema anagrafico dei         dei loro diritti! Un fallimento dei co-      di ISAF a Kabul. È stato Capo Reparto Operazioni
             nostri militari sia quello culturale della   mandanti! Quindi si proceda pure con         del Comando Operativo di Vertice Interforze (COI)
                                                                                                       e, in ambito NATO, Capo J3 (operazioni interforze)
             specificità delle forze armate, anche a      la sindacalizzazione, ma si eviti che i      del Centro Operativo di SHAPE e Direttore delle
             costo di una loro drastica cura dima-        sindacati diventino palcoscenici per
                                                                                                       Operazioni presso lo Stato Maggiore Internazionale
                                                                                                       della NATO a Bruxelles. Ha frequentato il Royal
             grante. Questo potrà cozzare con una         esprimere le proprie ambizioni perso-        Military College of Science britannico e si è lau-
                                                                                                       reato con lode in Scienze Internazionali e Diplo-
             visione “civilistica” e “occupazionale”      nali e siano usati esclusivamente quale      matiche a Trieste.

             fiamma cremisi                                                                                                                           19
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             DIFESA&SICUREZZA

             D         al suo inizio nel 2015 ad oggi,
                                                             LA SALVAGUARDIA
                           DI ALESSANDRA GIADA DIBENEDETTO

                       Operazione Sophia, la missio-
                       ne dell’Unione Europea nel
                       Mar Mediterraneo centrale fi-
             nalizzata a salvare vite in mare e com-
             battere il traffico di esseri umani, ha
             riscontrato alcune difficoltà di stampo
             sia operativo che politico. Cionono-
                                                             DELLA SICUREZZA
             stante, lo scorso 12 settembre, il Co-
             mitato Politico e di Sicurezza dell’UE
             ha prorogato per ulteriori sei mesi il
                                                             DEL MEDITERRANEO
             mandato della missione, che era ora-
             mai giunto quasi al termine.
             Al fine di comprendere l’importanza
             di tale decisione e i problemi riscon-
                                                             E LA PROROGA
             trati dall’operazione, soprattutto negli
             ultimi mesi, è utile ricostruire gli epi-
             sodi principali che ne hanno caratte-
                                                             DEL MANDATO
             rizzato la nascita e i suoi sviluppi suc-
             cessivi.
             La crisi sulla gestione del flusso mi-
             gratorio che dal 2013 interessa Europa
                                                             DI OPERAZIONE SOPHIA
                                                             Lampedusa nel corso del quale più di       fosse riuscita a raggiungere obbiettivi
             ed Africa continua ad essere al centro          360 migranti persero la vita. Nella fat-   importanti (150.000 salvataggi in ma-
             del dibattito politico continentale ed è        tispecie, quella che fu battezzata         re) la missione era stata fortemente
             causa di costante polarizzazione nel-           “Operazione Mare Nostrum” vedeva           criticata dai suoi detrattori, i quali ri-
             l’opinione pubblica. Gli Stati che si           principalmente la Marina Militare e        tenevano che la prossimità alle coste
             affacciano sul Mediterraneo, compresa           la Guardia Costiera impegnate in mis-      libiche dei mezzi navali italiani age-
             l’Italia, devono affrontare la complessa        sioni di ricerca e soccorso (search and    volasse il traffico illegale di essere
             fase iniziale dell’emergenza legata alla        rescue – SAR) e nella cattura dei traf-    umani anziché combatterlo. Di fatto,
             tutela delle vite in mare e all’acco-           ficanti. Più di 900 uomini erano coin-     tra il 2013 e il 2014, lo sforzo di con-
             glienza nei porti. In questo senso, la          volti in una missione che costò al Go-     trasto al traffico di migranti gravava
             dicotomia tra Paesi di prima acco-              verno italiano 9 milioni di euro al me-    quasi esclusivamente sulle spalle ita-
             glienza e Paesi di successiva distribu-         se, a testimonianza di uno sforzo eco-     liane. Quindi, al fine di sensibilizzare
             zione dei migranti ha alimentato, nel           nomico, umanitario e politico ragguar-     le leadership europee e spingere Bru-
             corso degli ultimi anni, frequenti attriti      devole. Nonostante Mare Nostrum            xelles ad un maggiore impegno su un
             tra governi, soprattutto in un contesto
             storico caratterizzato dalla crescita di
             partiti populisti che hanno fatto di una
             politica migratoria restrittiva il fulcro
             dei propri programmi elettorali.
             Sin dal 2013, sia l’Italia che l’Unione
             Europea hanno lanciato numerose ini-
             ziative per provare a gestire il flusso
             migratorio, contrastare il traffico di es-
             seri umani e, quindi, garantire non solo
             sicurezza ai migranti, ma anche la cat-
             tura dei criminali. La prima operazione
             volta ad incrementare il livello di sor-
             veglianza e sicurezza del Mar Medi-
             terraneo centrale fu approvata proprio
             da Roma nel 2013 a seguito del nau-
             fragio di una imbarcazione libica av-
             venuto nelle vicinanze del porto di

             20                                                                                                                     fiamma cremisi
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