149PORTA PIA 149PORTA PIA - PERIODICO DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI 01 COP SET OTT 2019.qxp_Layout 1 22/10/19 16:30
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01 COP SET OTT 2019.qxp_Layout 1 22/10/19 16:30 Pagina 1 NUMERO 5 SETTEMBRE/OTTOBRE 2019 PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI Poste Italiane SpA Sped. abb. post. D.L. 353/03 (conv. in L.27/02/2004) art. 1 comma 1 Aut. C/RM/10/2015 149 PORTA PIA
02 SOMMARIO.qxp_Layout 1 23/10/19 16:11 Pagina 2 “Breccia di Porta Pia” di Carlo Ademollo (1880) olio su tela (coll. Museo del Risorgimento) Periodico dell’Associazione Nazionale Bersaglieri fondato nel 1951 DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Associazione Nazionale Bersaglieri via Anicia 23/A - 00153 Roma tel 06.58.03.611 fax 06.58.81.040 redazionefiammacremisi@gmail.com www.bersaglieri.net DIRETTORE RESPONSABILE Giuseppe Labianca REDAZIONE Paolo Girlando Camillo Tondi Alfredo Terrone DIREZIONE AMMINISTRATIVA ANB Concetta Marcelli DISTRIBUZIONE Cecilia Prissinotti PROGETTO GRAFICO RaffoArt communication - Roma raffo@raffoartcommunication.it GRAFICA E IMPAGINAZIONE RaffoArt communication - Roma raffo@raffoartcommunication.it Vicolo D’Orfeo 22 - 00193 Roma È IN STAMPA IL CALENDARIO ASSOCIATIVO 2020 I BERSAGLIERI SU LA DOMENICA DEL CORRIERE STAMPA Arti Grafiche Boccia SpA Su cartoncino pregiato di grande qualità al prezzo di soli 5 euro via Tiberio Claudio Felice 7 - 84100 Salerno CONDIZIONI DI CESSIONE ORDINATELO SUBITO! NON PERDETEVI IL PRIMO NUMERO DELLA SERIE Gratuito per gli iscritti all’ANB Abbonamento annuale: € 15,00 Numero arretrato: € 3,00 Abbonamento Benemerito: versamento da € 20,00 e oltre sul c/c postale n° 34846006 3 LA VOCE DELLA PRESIDENZA intestato a: ANB - Presidenza Nazionale via Anicia 23/A - 00153 Roma 4 149° ANNIVERSARIO DELLA BRECCIA DI PORTA PIA L’amministrazione non accetta denaro contante 16 DIFESA E SICUREZZA Autorizzazione Tribunale di Roma 24 ATTUALITÀ n°5319 del 16/10/1967 28 VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE Iscrizione R.O.C. n°29743 29 LA VOCE DEI LETTORI 33 CERIMONIE E RADUNI 38 ATTIVITÀ ASSOCIATIVA Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana 57 LE NOSTRE GIOIE Proprietà letteraria, scientifica e artistica riservata 59 I NOSTRI LUTTI Articoli e fotografie, anche se non pubblicati, non verranno restituiti 61 VARIE La Direzione si riserva, a termini di legge, di modificare e ridurre gli articoli quando ciò si renda ne- 63 LA PIUMA GRAFFIANTE cessario per esigenze grafiche 2
03 VOCE PRESIDENZA.qxp_Layout 1 22/10/19 17:17 Pagina 3 LA VOCE DELLA PRESIDENZA ato e cresciuto ad Agrigento, N nella città sicula ha frequentato il Liceo classico Empedocle ed ha militato nella locale squadra di atletica “Libertas”. Ha ini- ziato la carriera militare frequentando il 161º Corso dell'Accademia Militare di Modena. Ha ricoperto molteplici ruoli di comando di diverse unità in re- lazione al suo grado. Da Tenente e Ca- pitano ha comandato Plotone e Com- pagnia presso l'Unità corazzata “Arie- te” nel 27º Battaglione bersaglieri “Ja- L’A.N.B. SALUTA miano” di Aviano. In seguito ha comandato il 67º Batta- glione bersaglieri ed il 18º Reggimento IL GEN. C.A. PORTOLANO bersaglieri della Brigata “Garibaldi”. Ha svolto numerosi incarichi presso lo Stato Maggiore dell'Esercito tra cui: DECANO DEI BERSAGLIERI del territorio italiano sia come Ufficiale rose onorificenze ricevute spiccano per Capo Sezione Regolamenti dell'Ufficio Osservatore dell’ONU (Iran, Iraq, Ku- la particolare importanza quelle di Uf- D.A.R. e Capo Ufficio Operazioni del wait) sia nelle Operazioni Nato a sup- ficiale e Cavaliere dell’Ordine Militare Reparto Impiego delle Forze/COE. porto della pace (Macedonia, Kosovo, d’Italia, la Medaglia d’Argento al Va- Dal 2007 al 2010 ha prestato servizio Iraq, Afghanistan). Dal luglio 2014 al lore dell’Esercito, le due Croci d’Oro come Addetto Militare presso l'Am- luglio 2016 è stato Comandante della al Merito dell’Esercito, la Medaglia basciata Italiana a Londra. missione UNIFIL in Libano. A set- d’Oro al Merito della Croce Rossa. Promosso Generale di Brigata, dal 10 tembre 2016 assume l'incarico di Capo Quale Decano dei Bersaglieri in ser- settembre 2010 al 10 settembre 2012 di Stato Maggiore dell'Allied Joint For- vizio, il Generale Portolano succede ha comandato la Brigata “Sassari” e ce Command di Napoli e nel 2017 è al Generale Riccardo Marchiò che il successivamente è stato impiegato promosso Generale di Corpo d'Armata. 31 maggio u.s., cedendo il Comando presso il Comando Operativo di Ver- Il 2 settembre 2019 ha assunto la guida del NATO Joint Command (JFC) di tice Interforze (C.O.I.) quale Capo Re- del Comando Operativo di Vertice In- Brunssun ad un generale tedesco, ha parto Operazioni. Ha operato in molte terforze. Ufficiale dell’Ordine al Merito contestualmente cessato dal servizio missioni/operazioni militari al di fuori della Repubblica Italiana, tra le nume- attivo. ■ fiamma cremisi 3
04-06.qxp_Layout 1 22/10/19 17:18 Pagina 4 149° DELLA PRESA DI PORTA PIA PIO IX RESTÒ ESCLUSO DALL’EURO DELL’800 MA PORTA PIA EVITÒ LA BANCAROTTA l’Unione monetaria latina, antenata che Pio IX aveva nominato segretario N el 1867, tre anni prima della dell’Eurozona, creata da Belgio, Fran- di Stato nel 1848, cercò di fare entrare DI FRANCESCO MARGIOTTA BROGLIO «presa» di Roma (20 settembre cia, Italia e Svizzera (nel 1869 verrà lo Stato pontificio nell’Unione mo- 1870), vennero stampati, a cura ammessa la Grecia) e a tale scopo netaria latina per porre rimedio al suo del vescovo di Mondovì Ghi- aveva sostituito gli scudi e i baiocchi, pesante dissesto finanziario. lardi (ovviamente con il beneplacito cari al Belli, con la «lira vaticana» che Se già agli inizi del dicembre 1865 del sopravvissuto governo pontificio), prese il nome della moneta del nemi- Antonelli esponeva all’ambasciatore due volumi che raccoglievano gli Atti co sardo-piemontese, diventata «lira belgale preoccupazioni vivissime del collettivi dei vescovi italiani, preceduti italiana» fin dal 1861. L’Unione mo- papato per la crisi monetaria dei suoi da quelli di Pio IX, contro «le leggi e netaria latina, precedente storico non Stati, nel 1866 non esiterà a candidare i fatti della Rivoluzione risorgimen- frequentemente evocato di quella del lo Stato pontificio all’adesione al- tale». Contemporaneamente la Segre- 1999, era stata creata il 23 dicembre l’Unione monetaria latina. Adesione teria di Stato, guidata fin dal 1848 dal 1865. Alla Convenzione da cui era che avrebbe consentito di far circolare cardinale Giacomo Antonelli, conti- sorta - che rimarrà formalmente in vi- all’estero la moneta meno pregiata, nuava l’azione diplomatica per fare ta fino al 1926 - poteva ac- conservando quelle d’oro e accogliere, tra i membri della «Unione cedere qualsiasi altro Sta- d’argento fino. Due anni monetaria latina», lo Stato pontificio, to d’Europa che ne ac- dopo, Antonelli assi- che era stato già amputato di gran par- cettasse gli obblighi curava alla Francia - te del suo territorio, con un debito pub- in materia di peso, timorosa che i de- blico che sfiorava i venti milioni e con titolo, diametro e nari del Papa fosse- la sua moneta che cominciava a per- corso delle monete ro nel «grado e nel dere vistosamente valore. d’oro e d’argento. valore» inferiori alla Anche per questo Pio IX si era pro- Il cardinale Giacomo valuta francese - che posto, fin dal 1866, di aderire al- Antonelli (1806-1876), «si stava procedendo 4 fiamma cremisi
04-06.qxp_Layout 1 22/10/19 17:18 Pagina 5 149° DELLA PRESA DI PORTA PIA A sinistra, Piazza San Pietro gremita saluta Pio IX. A destra, un raro ritratto di Pio IX. In basso, le due facce di una moneta vaticana da 5 lire del 1870 in tempi brevi a perfezionare l’ade- sione». Nel febbraio del 1870, però, la stampa francese commentava così la circolazione della moneta papale inferiore nel titolo a quelle dell’Unio- ne latina: la Santa Sede continua a pa- gare i suoi debiti all’estero con tale moneta, tollerata dagli Stati dell’Unio- ne, «il procedimento è comodo, senza dubbio, che sia onesto è superfluo dir- lo». E aggiungeva «Bisognerà forse arrivare davvero a considerare Sua Santità alla stregua di un usuraio che dà alla sua mercanzia un valore di fantasia superiore al valore reale? Sa- rebbe triste», chiedendosi «Chi sop- porterà tali perdite?». Nel 1866, peraltro, con l’editto del 18 giugno, Pio IX aveva riformato il si- stema monetario romano adottando quello francese del 1803 e istituendo la «lira pontificia», simile nel nome e nel valore a quella degli odiati ita- liani risorgimentali, scomunicati fin dal 25 marzo 1860, i quali avevano unificato la moneta nel 1862, poi la in proporzione ai sudditi, la «quantità Quando, ai primi del 1870, la Francia estesero al Veneto nel 1866 e al Lazio di moneta circolante era notevolmente iniziò a chiudere le porte ai soldi del nel 1870. Nel 1893, dopo anni di di- superiore a quella degli altri Stati», Papa, si pensò ad un crollo finanziario sordine (si raccontava che un «pizzi- mentre la bilancia commerciale era totale dello Stato pontificio, per cui carolo» romano stampasse banconote «in grave deficit, creando un ostacolo l’arrivo dei bersaglieri il 20 settembre di piccolissimo taglio che circolavano insuperabile per l’ingresso della Santa avrebbe finito per essere una «libera- nel quartiere!), venne creata la Banca Sede nell’Unione monetaria». zione» per il governo di Pio IX. centrale nazionale, la Banca d’Italia, In sostanza, a fronte dell’emissione In proposito si è addirittura scritto che mentre alcuni buontemponi coniarono di quattro o cinque milioni di lire, cor- «paradossalmente la presa di Roma» monete con Pio IX con la barba e i rispondenti ai sei franchi per abitante potè sembrare come l’ultimo espe- baffi di re Vittorio Emanuele II o con previsti dalla Convenzione latina del diente del segretario di Stato «per la pipa e un berretto da popolano. 1865, al 1869 circolavano più di 26 uscire da una situazione ormai incan- In quello stesso 1866 l’incaricato d’af- milioni di lire vaticane. crenita e riorganizzare, a partire dal- fari austriaco, Ottenfels, informava il Una situazione che l’Antonelli aveva l’Obolo di San Pietro» (che Papa governo della grave crisi definito, in un promemoria Francesco definisce un «incontro che della Banca centrale di per l’ambasciatore di moltiplica la capacità di amare»), una Pio IX e parlava di Francia del 12 dicem- condizione economica «più stabile e «capitale senza ter- bre 1868, «eccezio- sicura» per la Santa Sede. ritorio», nella quale, nale sotto qualunque E non a caso alcuni autori hanno ac- a causa della «for- riguardo» e che già cusato Antonelli di essere il vero re- tissima riduzione di nel novembre 1860 sponsabile della caduta di Roma o, popolazione subita aveva registrato fal- quanto meno, di «passività, di inazio- in seguito agli avve- limenti e il protesto di ne». Una sconfitta che verrà definita nimenti del 1859-60», oltre seicento cambiali. «vantaggiosa» per il papato. Comun- fiamma cremisi 5
04-06.qxp_Layout 1 22/10/19 17:18 Pagina 6 149° DELLA PRESA DI PORTA PIA que, qualche tempo prima la Santa nel dicembre 1868, ammetteva la crisi dello Stato pontificio per definire la Sede aveva stabilito rapporti con varie bancaria dello Stato del Papa, cercan- rinuncia da parte di quest’ultima (che banche, in Italia e all’estero, per col- do di darne la colpa agli italiani, re- prenderà il nome di Banca Romana) locarvi i capitali dell’Obolo, incre- sponsabili di averne invaso la «mi- al monopolio dell’emissione di mo- mentati dal Concilio Vaticano I e dal gliori provincie», amputando il Patri- nete nei territori ex pontifici in cambio mito del «Papa prigioniero». Proprio monio di San Pietro, e di avere impo- di un sostanzioso indennizzo. nel 1870 le offerte per «San Pietro» sto il corso forzoso, costringendo il Ovviamente la Convenzione - che dei cattolici d’Europa avevano toccato residuo territorio pontificio «a soste- verrà firmata a Roma il 24 ottobre il livello minimo (lire 307.632,96) del nere una permanente passività finan- 1870 da Filippo Antonelli, governa- decennio precedente, mentre l’anno ziaria e commerciale». tore della Banca pontificia e fratello dopo, quello della legge delle Gua- Nel gennaio 1870 inizierà ad aumen- del Segretario di Stato, Giacomo, e rentigie, il governo italiano pagherà tare il numero delle banche che rifiu- dal direttore generale della Banca Na- il «debito pubblico corrispondente tavano la moneta pontificia e il disa- zionale del Regno d’Italia, Bombrini alle provincie occupate (…), versando gio della popolazione comincerà «a - non fu resa pubblica. anche gli arretrati dal 1860». farsi grave». In una nota della Segre- Meno di un mese dopo, il 1° novem- Ai primi del 1867, comunque, Anto- teria di Stato del luglio 1870 sulle fi- bre 1870, Pio IX, con l’enciclica Re- nelli aveva dato inizio alle trattative nanze pontificie si metteva in eviden- spicientes, dichiarerà «ingiusta, vio- per fare aderire lo Stato di Pio IX alla za, in proposito, che la rivoluzione ri- lenta, nulla e invalida» l’occupazione Unione monetaria latina, che «si pro- sorgimentale «non contenta… di ave- di Roma e denuncerà la condizione trassero per due anni esatti» e che, nel re spogliato la Santa Sede delle più di cattività del Pontefice. Il 1° dicem- settembre successivo - secondo quan- industri ed ubertose province, vuole bre successivo Vittorio Emanuele II to comunicava a Parigi il nunzio Chi- al danno aggiunto lo scherno e non visiterà la capitale, dove il suo gover- gi - erano sembrate avviarsi a conclu- ha rossore di ascrivere a colpa del go- no si trasferirà nel luglio 1871. Due sione («il Santo Padre stava per met- verno pontificio quelle medesime mesi prima, la legge n. 213 del 13 maggio, detta «delle Guarentigie» LO STATO PONTIFICIO CHIESE DI ADERIRE ALL’UNIONE aveva assegnato al papato una rendita annua di lire 3.225.000, perpetua ed inalienabile, che fu respinta da Pio IX MONETARIA LATINA CREATA DA BELGIO, FRANCIA, ITALIA E SVIZZERA, MA INCONTRÒ GRAVI DIFFICOLTÀ. e sarà all’origine della Convenzione finanziaria del 1929, allegata ai Patti POI NEL 1870 I BERSAGLIERI PRESERO ROMA... lateranensi di Mussolini. tersi perfettamente in regola con i ter- sciagure che sono la conseguenza del- Ma bisognerà aspettare la fine del- mini della Convenzione del 1865»), la triste opera sua. Gli è così da vario l’anno 2000 per vedere il Vaticano tanto che il governo francese non esitò tempo quando dall’uno, quando dal- entrare a far parte del club monetario a redigere un formale «Progetto di di- l’altro di quei giornali, ch’essa tiene dell’Unione Europea e adottare come chiarazione per l’accessione degli Sta- in Europa a’ suoi cenni, si fanno la- moneta dello Stato del Papa l’euro. ti romani alla Convenzione monetaria crimevoli descrizioni delle finanze Qualche anno dopo Benedetto XVI del 23 dicembre 1865», con l’avallo pontificie e se ne trae argomento per continuerà a definire l’Obolo di San degli scomunicati italiani. porre in discredito il governo della Pietro «l’espressione più tipica della Meno di tre anni dopo, però, la Banca Santa Sede». partecipazione di tutti i fedeli alle ini- di Francia, nel timore di essere inon- Solo qualche mese dopo, il 20 settem- ziative di bene nei confronti della data di denari di titolo inferiore ai pez- bre, la breccia di Porta Piachiuderà Chiesa universale». Ma va ricordato zi d’oro e d’argento (le «monete divi- definitivamente la strada all’ingresso che, in un opuscolo del 1900, Paul sionarie» che affluivano soprattutto a dell’ormai debellato Stato papale Lafargue, genero di Karl Marx, de- Marsiglia per l’acquisto di derrate ali- nell’Unione monetaria. Ma, poiché, scrivendo l’arrivo di Pio IX in para- mentari), «decise di non accettare più com’è noto, la moneta non ha odore diso, faceva lamentare San Pietro per- oltre in pagamento la moneta pontifi- (e tanto meno di incenso), all’indo- ché la moneta vaticana da due franchi, cia fino a che… non fosse divenuta mani dell’occupazione di Roma, la datagli come mancia, era falsa e per- effettiva e formale» l’adesione di Pio Sede apostolica non esitò a trattare ché il papa «infallibile» si era intasca- IX alla citata Convenzione. questioni finanziarie con gli usurpa- to l’Obolo a lui intitolato, senza dare A questo punto (settembre 1867) gli tori, condannati e scomunicati. al «titolare» neppure una monetina. altri Stati membri dell’Unione mone- Si trattava di arrivare alla stipulazione L’apostolo esclamava: «Ladro!». taria, l’Italia in particolare, comincia- di una Convenzione tra la Banca na- Tratto dal Corriere.it rono ad irrigidirsi, mentre Antonelli, zionale del Regno d’Italia e la Banca del 25 agosto 2019 6 fiamma cremisi
07-10.qxp_Layout 1 22/10/19 17:20 Pagina 7 149° DELLA PRESA DI PORTA PIA PORTA PIA E LA PRESA DI ROMA: SPIGOLATURE... dato dal Pagani, il 29° comandato da ell’estate del 1870, grazie al- Ulrico Di Aichenburg ed il 33° del BERS. COL. ALFREDO TERRONE N l’epilogo della guerra franco prussiana con la sconfitta della Francia, al Governo italiano si presentò la favorevole occa- sione per costituire un “Corpo d’Eser- cito d’osservazione nell’Italia Cen- trale” al comando del Generale Raf- Magg. Giovanni Quadrio di Peranda; nella Terza, il 26° Btg. del Magg. Ar- borio Mella di S. Elia ed il 44° Btg. del Magg. Leopoldo Colombini. Facevano inoltre parte della Riserva: il 6° Btg. del Melegari, il 10° del Pal- lavicini, il 17° del Della Chiesa, il 19° faele Cadorna per scoraggiare le forze dell’Ulbrich, il 28° del Mattioli ed il pontificie ed indurre il Vaticano a ca- 40° Btg. del Cartacei. pitolare senza combattere. A seguito dell’ordine della sera del L’ATTRAVERSAMENTO DEL CONFINE L’allora Ministro della guerra, Ricotti 10 di passare il confine, le genti della ANCHE ALLORA MESSAGGI... CIFRATI ordinò al Generale Raffaele Cadorna campagna e dei paeselli guardavano di entrare nel territorio pontificio per muti, sbigottiti, trasognati, questi nuo- marciare fin sotto Roma e procedere vi nemici del Papa. all’attacco su Porta Pia e la Salaria; a I bersaglieri del Quarto Corpo d’Eser- Questi Italiani, quei cosi neri con quel LA PARTECIPAZIONE DEI BERSAGLIERI completamento di questa irruzione la cito erano: il Comandante Generale cappellaccio e quel gran pennacchio, divisione Angioletti doveva procedere Raffaele Cadorna; vice il Colonnello che venivano in tanti, con molti ca- su Roma dal napoletano e quella di Pinelli Macedonio; nella 2A Divisione, valli e cannoni, a scacciare gli zuavi Bixio da Orvieto su Civitavecchia il Magg. Golacon il 21° Btg. ed il e tutto il resto; tanto diversi da quei (img 223); azione confermata dall’Or- Magg. Pagliari con il 34° Btg.; nella Garibaldini ch’erano apparsi in quel dine del giorno del 19 settembre 1870 12A Divisione, il 12° Btg. del Magg. di Viterbo anni indietro e tanto più N.21(img 224), che prescriveva fra Novellised il 35° Btg. del Magg. Ca- numerosi, ma in sostanza nemici di l’altro... apriranno il fuoco alle cinque stelli; nella 13A Divisione, il 16° Btg. Sua Santità come quelli, e quindi co- ed un quarto... il vero attacco sarà ri- comandato dal Garone ed il 36° Btg. me quelli fuori della grazia di Dio, volto alle Porte Pia e Salaria, cioè dal Prevignano; fra le Divisioni di ri- scomunicati, una specie di Turchi: dalle Divi. Mazé e Cosenz. serva: nella Seconda: il 20° coman- parlavano una lingua ignota e incom- fiamma cremisi 7
07-10.qxp_Layout 1 22/10/19 17:20 Pagina 8 149° DELLA PRESA DI PORTA PIA prensibile, li pigliavano per Tedeschi avesse ceduto ai desideri del Gabi- o Prussiani... ma fra alcuni, i più sa- Nella città da tre giorni era stato ban- netto di Firenze, avrebbe ottenuto in- LE TESTE CALDE ERANO SORVEGLIATE puti, bisbigliavano che, a conti fatti, dito lo stato d’assedio, i cittadini erano dipendenza e sicurezza tali, quali non Italia voleva dire aumento delle tasse, impauriti: molte botteghe chiuse e aveva mai conosciuto”. coscrizione e libertà di bestemmiare molte famiglie avevano fatto provvi- Kanzler rispose: “Noi siamo, voi e e maltrattare i preti. sta di vettovaglie e s’erano tappate in noi, generale, sopra un terreno diver- I bersaglieri passavano e commenta- casa; a poco a poco però la gran paura so: voi parlate di politica, ma l’eser- vano: la campagna è papalina, ma le era passata. La polizia vegliava, Roma cito pontificio ed io e voi non cono- città sono tutte per noi. era, in apparenza, tranquilla. In so- sciamo che il nostro dovere. Il mio stanza le teste calde erano conosciute onore e il mio dovere mi comandano anche dai zampittio dai caccialepri. di difendere la città che il Signore ha Il generale Cadorna aveva scritto al eletta a dimora del suo Vicario. La CORTESIE PRIMA DELLA BATTAGLIA comandante delle truppe di Sua San- devozione degli zuavi non è esagera- tità: Siamo qui, molto più forti di voi; Nel pomeriggio del 16, il Generale zione, ma convinzione; e dal generale L’ATTO DI FEDE DI KANZLER il nostro Re ci manda ad assicurare Cadorna inviava a Roma un secondo all’ultimo soldato moriremo tutti al l’ordine in Roma; lasciateci entrare, parlamentare, il Maggior Generale nostro posto”. ogni resistenza sarebbe vana. Carchidio dei conti Malavolti, con il Il Generale Carchidio riaccompagna- Il latore, Tenente Colonnello Caccia- quale dava notizia della resa di Civi- to a tarda sera a Ponte Molle da pa- lupi, fermato dagli avamposti papa- tavecchia ed in nome dell’umanità e recchi ufficiali papalini, tra i quali il lini a Ponte Molle, fu condotto ben- della ragione invitava a non opporsi Charette, fece brillare ai loro occhi i dato in città al Ministero delle Armi alla occupazione di Roma. vantaggi che avrebbero ottenuto e presentato al generale Kanzler, che Da Lesderniers jours de l’armée pon- dall’abbandonare il Papa. cortesemente lo rimandò riferendo tificale, pag. 14 e 15, stralciamo: “il che Sua Santità preferiva avere in generale Carchidio si mostrò animato Roma i suoi soldati, piuttosto che dei sentimenti più concilianti, affer- Il Generale Cadorna scelse come ob- IL PIANO D’ATTACCO DI CADORNA quelli d’un altro Sovrano e, di con- mando che i conventi e tutte le pro- biettivo principale il tratto fra Porta seguenza, Kanzler era risoluto a op- prietà ecclesiastiche sarebbero state Salaria a Porta Pia. Dietro al muro porre la forza alla forza. rispettate, e che il Santo Padre, se v’era il giardino della Villa Bonaparte, 8 fiamma cremisi
07-10.qxp_Layout 1 22/10/19 17:20 Pagina 9 149° DELLA PRESA DI PORTA PIA ben praticabile ed i pochi casamenti Massimini; due Batterie dinanzi alla dicono i papalini, proprio in quel mo- sparsi in quella parte di Roma, tutta Villa Bonesi contro Porta Pia, la terza mento, arriva al comandante Trous- giardini e vigne, non erano atti a lunga sopra un rilievo nel parco della Villa sures degli zuavi l’ordine di cessare difesa; in breve le truppe avrebbero Diez, donde poteva battere il tamburo il fuoco e alzare bandiera bianca; pro- occupato il Quirinale, il Viminale e dinanzi Porta Pia e il Castro Pretorio. prio nel momento in cui i nostri, in- preso alle spalle il Castro Pretorio Ma il nerbo principale dell’attacco, la ferociti dal fuoco e dal sangue, giun- (Macao), che pareva il principale ap- chiave di Roma, era l’artiglieria di ri- gono di corsa e sono a pochi metri piglio della difesa perimetrale da quel serva, appostata al centro, con una dalla porta, quando in mezzo a quel lato di Roma. Nelle prime ore del batteria a Villa Albani e due a Villa trambusto, un caporale degli zuavi al- giorno 20 le cinque divisioni doveva- Macciolini. I sei battaglioni di bersa- za il fucile con un fazzoletto bianco no appressarsi alle mura di Roma, glieri della riserva stavano raccolti attaccato alla baionetta. prender posizione ed aspettare l’or- dietro Sant’Agnese. Lo stesso accade alla breccia: la co- dine di cominciare il fuoco. L’attacco lonna di destra della 12A Divisione, principale doveva essere compiuto col 12° Bersaglieri e il 2° Battaglione dai bersaglieri della riserva, presso Il fuoco cominciò poco dopo le 5, la del 41° Reggimento alla testa, e la co- IL COMBATTIMENTO Sant’Agnese (via Nomentana). nostra artiglieria, specialmente quella lonna di sinistra della 11A Divisione, della riserva, adempiva egregiamente col 34° Bersaglieri e una parte del 19° al suo compito: la breccia si allargava Reggimento attraversate vigne e siepi Perduta ogni speranza di soccorso a vista d’occhio; i pochi pezzi papalini tra le vie Nomentana e Salaria si slan- COSA AVVENNE DENTRO ROMA... umano, il Pontefice ringraziò il Ge- non producevano effetto sensibile. ciano alla breccia, facendo un gran nerale Kanzler e le sue truppe dell’af- Ma dalla Villa Patrizi, fuor di Porta fuoco, a cui rispondono con pari fu- fetto e devozione verso la Santa Sede. Pia, nel seno tra la porta e il Macao, rore gli zuavi da dietro ai rottami della Quanto alla durata della difesa, diceva un fuoco di moschetteria molestava muraglia. La soglia della breccia è al- essere suo dovere restringerla nei li- le batterie della 12A Divisione e della ta; per giungervi bisogna scalare un miti di una protesta atta a constatare Riserva, e similmente dalle mura di mucchio di macerie di difficile ascesa: la violenza, e quindi ordinare che s’in- Porta Salaria i fucili della difesa infa- d’ambo le parti parecchi caduti e tra tavolassero le trattative per la resa. stidivano le Batterie della11A e quella gli altri, il Maggiore Pagliari, coman- Soggiungeva: “In un momento in cui di destra della Riserva a Villa Albani. dante del 34° Bersaglieri, il Tenente tutta Europa deplora che tante vittime Il Generale Mazè fece aprire il passo Ramaccini dello stesso battaglione e cadano in una guerra tra due grandi dalla Villa Diez alla Villa Patrizi ed il Tenente Viale del 19° Reggimento. Nazioni, non sia detto che il Vicario irrompere in questa il 35° Bersaglieri, I nostri s’arrestano, gli zuavi gridano di Gesù Cristo, benché ingiustamente mentre il generale Cosenz fece avan- “Viva Pio IX!”; ma dalla turba degli assalito, consenta ad un grande spar- zare diversi tiratori scelti del 34° Ber- assalitori s’alza il grido “Savoia!” e gimento di sangue”. saglieri e del 19° Fanteria. bersaglieri e fucilieri frammisti cor- rono all’assalto della breccia e in quel trambusto giunge un capitano dei pa- L’ordine emanato dal Cadorna il mat- Poco prima delle 10 il Generale Ca- palini con una bandiera bianca. L’ATTACCO CADORNA LANCIA I BERSAGLIERI tino del 19 settembre prevedeva l’aper- dorna, fatta esplorare da vicino la tura del fuoco su Porta Maggiore e breccia, e giudicatala praticabile, die- Porta San Giovanni da parte della 13A de il cenno convenuto: l’artiglieria In sostanza, la bandiera bianca sorse LA BANDIERA BIANCA 1 Divisione per attirare l’attenzione dei cessò il fuoco, le truppe si lanciarono su due brecce in mezzo ad un fuoco difensori e l’attacco principale dell’11A all’assalto. A sinistra il generale An- micidiale e quando i contendenti sta- e 12A Divisione fra Porta Pia e Porta gelino col 39° Reggimento esce da vano per venire alla baionetta, i pa- Salaria col sostegno della Brigata di Villa Patrizi e s’avventa contro il tam- palini si ritrassero alquanto, si raccol- artiglieria per abbattere le mura. buro di Porta Pia già sconquassato dai sero a drappelli e misero le armi al nostri cannoni; il 35° Bersaglieri lo piede anche se taluni continuarono a protegge, facendo fuoco dalla villa; far fuoco dopo che i nostri ebbero su- A sinistra la 12A Divisione (Mazé de il 40° Reggimento è pronto a seguirlo. perato la breccia. LO SCHIERAMENTO la Roche) a cavallo della Nomentana: Gli zuavi li accolgono con una tem- I nostri invece arrivarono alla rinfusa: alla destra, il 12° Btg. bersaglieri e la pesta di fucilate; alcuni dei nostri ca- furibondi non s’aspettavano la ban- Brigata Modena al coperto dietro Vil- dono, tra cui il Tenente Colonnello diera bianca, ma una grandine di la Bonesi; alla sinistra, il 35° Btg. ber- Giolitti e il Capitano De Ferrari feriti, schioppettate e mitraglia, La bandiera saglieri e la Brigata Bologna (Reggi- il Tenente Valenziani, romano, ferito, bianca? In quel frangente alcuni non menti 39° e 40°) nelle Ville Diez e in seguito morrà. In quel momento, la vedono, altri non la capiscono, fiamma cremisi 9
07-10.qxp_Layout 1 22/10/19 17:20 Pagina 10 149° DELLA PRESA DI PORTA PIA qualcun’altro non ci bada o pensa che e un Ministero che non si decidevano sia una trovata di quei pochi nemici a lasciare Firenze, tappa obbligata fra lì per salvarsi. Così a sangue caldo, i Torino e Roma. A risolvere l’imba- nostri vomitano contro di loro impro- razzante stasi intervenne il caso e la peri, minacce, e li accerchiano con le particolare inclemenza di quell’inver- armi tese come se volessero massa- no con lo straripamento del Tevere crarli, ma per confessione degli stessi che, causa l’insufficiente manuten- zuavi, alcune compagnie che avevano zione cittadina, (anche allora!) allagò difeso quel tratto di mura furono trat- la capitale negli ultimi giorni dell’an- tate nel modo più cavalleresco; se- no; circostanze, insomma, fuori pro- gnatamente dal 40° Reggimento (so- getto politico e che indussero il Re pravvenuto a rincalzo); e dopo il pri- Vittorio Emanuele a visitare la Città mo trambusto dentro la Villa Bona- Eterna. Così avvenne l’ingresso della parte e in via Venti Settembre, la voce monarchia a Roma, senza festeggia- degli ufficiali si fece udire su tutti a menti prestabiliti e senza cerimonie richiamare al dovere i soldati la cui ufficiali, con un modesto concorso di ira tardava a sbollire. popolani che riunitisi sulla Piazza del Quirinale improvvisarono una dimo- strazione, acclamando il re e chiaman- Da “La difesa di Roma nel 1870” di passò al 12° Battaglione bersaglieri. dolo alla loggia. LA BANDIERA BIANCA 2 Paolo Della Torre del Tempio: Si Risulta comunque che: i bersaglieri Ma il re non compariva perché non vuole che il drappo, che a guisa di del 34° Battaglione ebbero tre morti si trovava la chiave del piccolo vano bandiera bianca sventolò dopo le ore e tre feriti, il Capitano Andrea Ripa di accesso alla loggia. La folla, infa- 10 del 20 settembre sull’alto della cu- del 12° Battaglione bersaglieri fu fe- stidita sotto la pioggia, rumoreggiava pola michelangiolesca ad opera del rito (e poi morì in seguito alla ferita) e gridava. Le ricerche, frettolose e di- Tenente di Linea Giulio Cesare Ca- ma continuò ad incitare all’assalto i sordinate, riuscirono vane e si dovette detti, sia stato un lenzuolo in tutta fret- suoi uomini. Il Capitano Leopoldo correre giù per le viuzze del rione Tre- ta reperito presso la timorata famiglia Serra, comandante dello stesso Bat- vi alla ricerca di un fabbro capace di del noto Pio Molajoni. A proposito di taglione, quantunque ferito da una fu- forzare la serratura. bandiera bianca ricordiamo un fatte- cilata al piede, si slanciò egualmente Con difficoltà, data l’ora e la circo- rello avvenuto oltre... Tevere: all’or- coi suoi bersaglieri su di essa. Minori stanza, fu trovato un «chiavaro» che dine del Pontefice di issare bandiera perdite ebbero gli assaltatori quando arrivò al Quirinale scortato e spinto bianca sulla Cupola di San Pietro, i furono sulla breccia: due feriti il 34° da un manipolo di volonterosi esul- concitati inservienti si precipitarono Battaglione e uno il 19° Reggimento. tanti; e così il re vittorioso e «unita- alla sua ricerca e scartata l’idea di pri- Primo a raggiungere il ciglio della rio», che aveva fatto abbattere addi- vare il drappo del Vaticano del riqua- breccia alle 10,10 fu il Sottotenente rittura una cinta fortificata per entrare dro giallo, affluirono nelle lavanderie Federico Cocito del 12° Battaglione in città, si era dovuto fermare davanti vaticane e messi da parte gli indumen- bersaglieri. Seguirono ufficiali e sol- a una porticina chiusa, e solo grazie ti intimi del Sommo Pontefice, repe- dati frammischiati. Il Generale Co- ad un “chiavaro” era stato in grado di rirono delle lenzuola appartenenti alle senz entrò pure, per la breccia, col rispondere al saluto del popolo della suorine del Convento di Santa Marta. 19° Fanteria e fu il primo Generale a Città Eterna! mettere piede a Roma. P.S. Nel corso della battaglia, la splen- Dal pregevole “Uno storico centena- dida porta michelangiolesca aveva LE POLEMICHE rio” compilato dal Generale dei CC. Tre mesi dopo il 20 settembre, Vitto- subito diversi danni: in particolare UN «CHIAVARO» DI TREVI Grassini nel supplemento n° 4 luglio- rio Emanuele II era ancora a Firenze: nella facciata interna della torretta agosto 1970 della Rassegna dell’Ar- due regnanti, uno ecumenico e l’altro l’affresco del 1862 della Madonna ma dei CC, risulta che:... Nacquero nazionale, sembrava non potessero con Bambino, venne rifatto a mosaico polemiche postume, poiché tutti so- convivere nell’ambito di una stessa (1936); anche le due statue di S. stenevano di aver superato per primi città. Difficile per il Re di una monar- Agnese e S. Alessandro nelle nicchie la breccia. Il numero di ottobre della chia appena consolidata “ospitare” esterne subirono diverse amputazioni: “Rivista Militare Italiana”, attribuì la nella stessa città l’universalità di un furono restaurate, ma riposizionate priorità al 34° Battaglione bersaglieri Vicario che aveva la facoltà di ponti- nelle stesse nicchie, singolare, dopo poi, nel numero di gennaio 1871, la ficare e preoccupava tutta una corte la firma dei Patti Lateranensi. 10 fiamma cremisi
11-15.qxp_Layout 1 22/10/19 17:21 Pagina 11 149° DELLA PRESA DI PORTA PIA I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE SABATO 21 SETTEMBRE I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE SABATO 21 SETTEMBRE LA CERIMONIA ALLA BRECCIA: il Vice Presidente Nazionale Daniele Carozzi ed il Vice Comandante del Comando Militare della Capitale, Magg. Gen. Gerardo Restaino, depongono una corona di alloro al “Monumento alla Breccia”. Presente la fanfara ANB di Cremona I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE SABATO 21 SETTEMBRE I CONCERTI DELLE FANFARE: nel cortile della michelangiolesca Porta Pia, sede del Museo Storico dei Bersaglieri, la fanfara ANB di Cremona (ore 18.00) e la fanfara ANB di Roma (ore 21.00), hanno intrattenuto il numeroso pubblico e le autorità presenti con due splendidi ed applauditissimi concerti fiamma cremisi 11
11-15.qxp_Layout 1 22/10/19 17:21 Pagina 12 SABATO 21 SETTEMBRE I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE 149° DELLA PRESA DI PORTA PIA I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE 12 fiamma cremisi
11-15.qxp_Layout 1 22/10/19 17:21 Pagina 13 149° DELLA PRESA DI PORTA PIA I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE SABATO 21 SETTEMBRE I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE fiamma cremisi 13
11-15.qxp_Layout 1 22/10/19 17:21 Pagina 14 SABATO 21 SETTEMBRE I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE 149° DELLA PRESA DI PORTA PIA I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE 14 fiamma cremisi
11-15.qxp_Layout 1 22/10/19 17:21 Pagina 15 149° DELLA PRESA DI PORTA PIA I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE DOMENICA 22 SETTEMBRE DOMENICA 22 SETTEMBRE L’OMAGGIO CREMISI ALL’ALTARE DELLA PATRIA: l’ammassamento in Piazza del Colosseo (nella foto in alto), la rassegna da parte del Presidente Nazionale Ottavio Renzi, lo sfilamento su via dei Fori Imperiali e gli onori ai Caduti con la deposizione di una Corona di alloro sul Sacello del Milite Ignoto al Vittoriale che conclude la due giorni del centoquarantanovesimo anniversario I MOMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA CELEBRAZIONE fiamma cremisi 15
16-19.qxp_Layout 1 22/10/19 17:22 Pagina 16 DIFESA&SICUREZZA I l 4 settembre è stata resa nota la DI ANTONIO LI GOBBI* composizione della nuova compa- gine governativa e, in tale conte- sto, l’arrivo del nuovo Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, costi- tuisce l’occasione più opportuna anche per fare qualche rapida riflessione sul- lo stato di salute della Difesa Italiana. Sono conscio che la Difesa non rap- presenti la massima priorità della Na- zione, specie in questo momento un po’ caotico, e che il “nuovo” Presidente del Consiglio abbia già dimostra- to quanto poco la tenga in considera- zione. Del resto, non si può certo dire che lo stato di salute attuale della no- BREVI RIFLESSIONI stra Difesa sia dei migliori. In effetti, non lo è mai stato dopo la caduta del- l’Impero Romano, come scriveva an- che Cesare Balbo ancora alla vigilia SULLO STATO DI SALUTE delle guerre d’indipendenza (“Una storia della milizia italiana nell’età moderna? Infelicissimo assunto! Dov’è forza andar razzolando qua e là ed DELLA DIFESA ITALIANA esagerando sempre per far fare sulla carta una figura alla Patria nostra ch’ella non ha fatta mai in realtà”). Peraltro, la gestione della ministra Eli- sabetta Trenta è forse riuscita persino a peggiorare le cose ed è positivo che il nuovo titolare del dicastero sia un politico di lungo corso, anziché qual- cuno che si ritiene “esperto” in materia senza però esserlo. È chiaro che non si può affrontare il discorso sulla Difesa senza affrontare il problema del contesto geo-politico in cui le Forze Armate dovrebbero operare, della nostra collocazione la Difesa, cioè il personale e l’arma- porto forze dell’ordine (che forse in nell’ambito dei sistemi di alleanze di mento (inteso in senso lato), occorre questo quarto di secolo si sarebbero cui facciamo parte e delle organizza- riconoscere che il dibattito sulle Forze potute adeguatamente rinforzare)! Ne zioni sovranazionali nel cui ambito i Armate in Italia è sempre stato super- abbiamo lodato fin troppe volte la ge- nostri soldati sono chiamati a operare ficiale. Più che curarsi delle loro reali nerosità nell’intervenire per pubbliche (nell’era Trump potrebbe non essere capacità d’intervento militare in un calamità (forse anche per sorvolare su possibile essere veramente sia euro- eventuale conflitto (o della loro reale inefficienze di altri). Ne abbiamo evi- peisti che atlantisti), e molto altro an- potenzialità deterrente per scongiurare denziato l’estrema duttilità nel tappare cora. Si tratta, però, di aspetti che coin- tale conflitto) ci si è da decenni dilun- buche cittadine o sostituire servizi di volgono le competenze dell’intero go- gati a vantarne i potenziali meriti nei nettezza urbana latitanti. verno e non solo dell’inquilino di Pa- campi “non bellici “più disparati. Ab- Indubbiamente, i soldati italiani sono lazzo Baracchini. Limitandoci a con- biamo impiegato per oltre un quarto “buoni”, sono “generosi” e sono sem- siderazioni generiche su due argomenti di secolo soldati a fare da “spaventa- pre “disponibili” a farsi carico d’inef- elementari, la cui competenza ricade passeri” (armati fino ai denti ma non ficienze (anche prolungate e tutt’altro prioritariamente sul solo dicastero del- autorizzati a usare tali armi) in sup- che accidentali) di altri organi della 16 fiamma cremisi
16-19.qxp_Layout 1 22/10/19 17:22 Pagina 17 DIFESA&SICUREZZA pubblica amministrazione. C’è da chiedersi, peraltro, se siano anche ef- ficienti per fare ciò per cui le Forze Armate sono state concepite, in ter- mini sia di risorse umane che di mezzi ed equipaggiamenti. Incominciamo dall’argomento più semplice e facile da affrontare: quello di mezzi ed armamenti. Costoso, certo, ma relativamente più semplice! Pur- troppo, in Italia, quando si affrontano argomenti relativi a mezzi ed equipag- giamenti militari, l’efficienza dello strumento militare è, di norma, l’ulti- ma delle preoccupazioni (già Musso- lini nel 1930 chiedeva al Ministro della Guerra Gazzera “un programma di lavori... dico lavori, non armamenti o dotazioni, cioè strade, ponti, ferrovie, caserme, postazioni, eccetera, in modo da occupare una quantità notevole di mano d’opera. Si tratta di lavori pub- blici militari”... dieci anni dopo ne ab- biamo visti i risultati). A puro titolo di esempio (ma ce ne sarebbero, purtrop- po, infiniti altri), nell’ormai intermi- nabile dibattito sugli F-35, non capita mai (a meno di articoli scritti da ex militari) di leggere valutazioni in me- rito a “perché ci servano” e “quanti ce ne servano” in base alle nostre esigen- ze operative. Troppi politici si limitano a dire che se non acquistiamo il nu- mero di velivoli originariamente con- cordato scontenteremmo Trump e l’amministrazione USA ce la farebbe pagare sia in termini di rapporti eco- nomici bilaterali sia emarginandoci in ambito NATO (messaggio agli elettori di destra?). Poi, si ricorda, che verreb- che potremmo avere interessi nazionali bilità ad assumere impegni sia finan- bero a mancare le commesse per lo da difendere anche con l’uso delle ar- ziari che politici pluriennali. I pro- stabilimento (FACO) di Cameri e che mi). Neppure ci viene mai detto espli- grammi di ammodernamento plurien- dovremmo mettere centinaia di operai citamente che “non ci servono perché nali non possono essere ostaggio della in cassa integrazione (messaggio al- hanno potenzialità offensive che i po- diatriba politica giornaliera. Ci augu- l’elettorato di sinistra?). Tutto verissi- litici italiani non autorizzeranno mai riamo sinceramente che il nuovo in- mo, ma è come dire “noi saremmo ad impiegare” (ricordiamoci lo spreco quilino di Palazzo Baracchini vorrà pacifisti e di questi apparecchi porta- di denaro pubblico dei cacciabombar- affrontare con serietà le tante proble- tori di morte non vorremmo neanche dieri Tornado inviati in Afghanistan di- matiche irrisolte relative, a puro titolo sentir parlare, ma sapete... siamo ob- sarmati e solo con compiti di ricogni- di esempio e senza alcun intendimento bligati ad andare avanti”. Mai che si zione). Il problema, cioè, è innanzitutto di essere esaustivo, a credibili capacità dica “ci servono per le nostre future culturale. di contrasto delle minacce Cyber, am- proiezioni di potenza per la salvaguar- Peraltro, i programmi di ammoderna- modernamento di tutta la componente dia dei nostri interessi nazionali” (co- mento richiedono l’assunzione di de- mobilità delle forze terrestri, a capacità me se avessimo il terrore di ammettere cisioni a lungo termine e la disponi- di trasporto aereo tattico e strategico, fiamma cremisi 17
16-19.qxp_Layout 1 22/10/19 17:22 Pagina 18 DIFESA&SICUREZZA FREMM, CAMM-ER, investimenti su droni al passo con i tempi, eccetera. Tutto ciò, per una volta, senza consi- derare che le forze armate italiane deb- bano sobbarcarsi e acquistare tutti quei prodotti dell’industria nazionale che non sono apparsi appetibili sul mer- cato estero (dall’AR 76 della FIAT ai droni della Piaggio, gli esempi sareb- bero numerosi). Peraltro, ben più im- portante del fattore tecnologico resta il “fattore umano”, soprattutto in tutte le condizioni di conflittualità asimme- trica, ovvero quelle che stiamo speri- l’uomo) è irrimediabilmente “vec- po “militaresco”. Occorre, pertanto, mentando dalla fine del secondo con- chio”. L’età media dei volontari in riaprire gli arruolamenti in deroga alle flitto mondiale in poi. Fattore umano servizio permanente è 37 anni, il 25% limitazioni organiche attuali, ricercan- sul quale è molto difficile intervenire è sopra i 40 anni. Tra 10 anni, se non do giovani veramente motivati. Lo e dove gli effetti benefici di un inter- si interviene, saranno il 75%. In una strumento militare non ha bisogno di vento correttivo saranno visibili dopo situazione in cui si debba intervenire tanti Checco Zalone in spasmodica ri- tempi forse più lunghi di quelli dei in situazioni conflittuali ad alta inten- cerca del “posto fisso”. Servono per- programmi pluriennali cui facevo ri- sità occorrono soldati che siano a un sone disposte a una sfida per un nu- ferimento prima. Il punto è essenzial- tempo addestrati, preparati, fisicamen- mero limitato di anni, e poi pronte ad mente se i nostri soldati siano “fit to te idonei e motivati a combattere. Nel altro. Ovviamente, nel contempo, oc- fight” (idonei a combattere). pur inevitabile passaggio dall’esercito corre avviare una credibile politica di La domanda potrebbe apparire oziosa di leva a quello professionale, sono svecchiamento che non penalizzi co- e prettamente accademica, perché pro- stati immessi sin dai primi anni ed in loro che sono stati arruolati in sovran- babilmente si ritiene che, intanto, non contemporanea troppi militari nei ruoli numero a suo tempo, per colpa del- ci sia una politica nazionale capace di del servizio permanente, anziché sca- l’istituzione e non loro. Occorre, in individuare “interessi nazionali” la cui glionare i reclutamenti negli anni, sen- tale contesto, realizzare procedure che salvaguardia possa eventualmente ri- za considerare che tale personale sa- consentano credibilmente di reimpie- chiedere il ricorso alla forza militare rebbe anche invecchiato contempora- gare gran parte dei militari meno gio- e che, anche ove ci fossero interessi neamente. Non si è trattato di sempli- vani nelle forze dell’ordine e negli altri nazionali evidentemente a rischio ce miopia da parte dei vertici militari apparati dello Stato. Insomma, non si (pensiamo alla minaccia terroristica dell’epoca, ma di vera e propria sven- può trasporre sic et simpliciter il mo- che potrebbe emanare da una Libia ul- dita delle capacità operative per con- dello occupazionale civile nel mondo teriormente “balcanizzata”) noi non seguire gli obiettivi occupazionali in- militare, con caporali che tra qualche saremmo comunque disposti ad im- dicati dai “political masters” dell’epo- anno potrebbero essere più vicini ai pegnarci più di tanto. ca. Si è sempre cercato di fare leva sul sessant’anni che ai cinquanta. Ma an- Peraltro, questa è una situazione che “posto fisso”, sulla sede “vicino alla cora più pressante è l’esigenza di re- potrebbe cambiare velocemente. Il no- mamma, alla fidanzata o alla moglie”, cuperare, anche culturalmente, la “spe- stro Esercito (ovvero la forza armata anziché sulla vicinanza di aree adde- cificità” della missione militare. Ov- dove il rapporto tra uomo e sistema strative. Anzi, le aree addestrative le vero, avere il coraggio politico di af- d’arma è più sbilanciato a favore del- stiamo dismettendo perché fanno trop- fermare che il “soldato” è colui che 18 fiamma cremisi
16-19.qxp_Layout 1 22/10/19 17:22 Pagina 19 DIFESA&SICUREZZA può dover usare la forza letale per pro- teggere i suoi concittadini e per salva- guardare gli interessi nazionali. Certo che potrà (e dovrà) intervenire in caso di pubbliche calamità, che saprà curare e aiutare le popolazioni delle zone do- ve interviene, ma la sua peculiarità de- ve rimanere l’uso della forza per ga- rantire la sicurezza della Nazione. Anche l’impiego in “Strade Sicure” o altre operazioni analoghe dai nomi fantasiosi dovrebbe essere rivisto. Du- ra da 27 anni, dall’allora giusta ope- razione Vespri Siciliani, dopo gli omi- che si sta’ affermando da un po’ di an- trampolino per entrare politica, anziché cidi di Falcone e Borsellino. Ma con- ni. D’altronde, se lo strumento militare strumento per portare avanti le aspet- tinuare a usare i militari per scopi di- (come molti altri settori del “pubbli- tative dei propri commilitoni. Ovvero, versi ci rende un’eccezione nel mondo co”) sono intese dalle autorità gover- che non diventino come i COCER, occidentale. Si usano più militari per native come “stipendifici” per ridistri- utili solo ai propri membri. Strade Sicure che nei Teatri Operativi. buire ricchezza in aree dove c’è ca- Infine, alla Difesa serve una direzione Nel solo Esercito, addirittura il doppio. renza di lavoro, è chiaro che ci si pre- politica di ampio respiro, che guardi Se serve incrementare le forze di po- occupi poco del fatto che vengano lontano e sappia anche fare scelte do- lizia, si reclutino più poliziotti. Altri- mantenute in condizione di essere “eti- lorose per recuperare l’efficienza di menti, è solo fumo negli occhi del- camente” e “professionalmente” nelle uno strumento indispensabile per la l’opinione pubblica, per dare l’impres- migliori condizioni per assolvere le sicurezza del Paese. Ai soldati italiani sione che si è fatto il massimo: “ho loro missioni prioritarie! a Palazzo Baracchini serve uno statista inviato l’esercito, cosa potevo fare di Vi è anche la sindacalizzazione dei che sappia, voglia e abbia il coraggio più?” Ma in questi 27 anni in cui i sol- militari che ritengo meriti attenzione. di affrontare i problemi profondi e a dati hanno fatto i “vice” poliziotti, non Non per negarne l’attuazione (cosa lungo trascurati della nostra Difesa, sono stati a “costo zero”! Vi è stata che, comunque, non sarebbe più pos- non una “mamma” premurosa che li inevitabilmente una grave perdita di sibile dopo la pronuncia della Corte coccoli (quella ce l’hanno già a casa professionalità (soprattutto da parte Costituzionale). Non c’è da essere en- loro) senza affrontare i problemi. degli Ufficiali più giovani) e di moti- tusiasti della sindacalizzazione del per- Tratto da www.difesaonline.it vazione da parte di chi si è arruolato sonale con le stellette, ma se si è giunti del 7 settembre 2019 pieno di entusiasmo e poi si trova su a questo punto è anche perché le ca- *Antonio Li Gobbi: nato nel '54 a Milano da una un marciapiede a fare un’attività ripe- tene gerarchiche e i comandati non so- famiglia di tradizioni militari, entra nel '69 alla titiva con limitata capacità di manovra. no stati capaci di farsi percepire dai "Nunziatella" a Napoli. Ufficiale del Genio gua- statori ha partecipato a missioni ONU in Siria e Occorre pertanto affrontare urgente- propri soldati come i primi difensori Israele e NATO in Bosnia, Kosovo e Afghanistan, in veste di Sottocapo di Stato Maggiore Operativo mente sia il problema anagrafico dei dei loro diritti! Un fallimento dei co- di ISAF a Kabul. È stato Capo Reparto Operazioni nostri militari sia quello culturale della mandanti! Quindi si proceda pure con del Comando Operativo di Vertice Interforze (COI) e, in ambito NATO, Capo J3 (operazioni interforze) specificità delle forze armate, anche a la sindacalizzazione, ma si eviti che i del Centro Operativo di SHAPE e Direttore delle costo di una loro drastica cura dima- sindacati diventino palcoscenici per Operazioni presso lo Stato Maggiore Internazionale della NATO a Bruxelles. Ha frequentato il Royal grante. Questo potrà cozzare con una esprimere le proprie ambizioni perso- Military College of Science britannico e si è lau- reato con lode in Scienze Internazionali e Diplo- visione “civilistica” e “occupazionale” nali e siano usati esclusivamente quale matiche a Trieste. fiamma cremisi 19
20-23.qxp_Layout 1 22/10/19 17:22 Pagina 20 DIFESA&SICUREZZA D al suo inizio nel 2015 ad oggi, LA SALVAGUARDIA DI ALESSANDRA GIADA DIBENEDETTO Operazione Sophia, la missio- ne dell’Unione Europea nel Mar Mediterraneo centrale fi- nalizzata a salvare vite in mare e com- battere il traffico di esseri umani, ha riscontrato alcune difficoltà di stampo sia operativo che politico. Cionono- DELLA SICUREZZA stante, lo scorso 12 settembre, il Co- mitato Politico e di Sicurezza dell’UE ha prorogato per ulteriori sei mesi il DEL MEDITERRANEO mandato della missione, che era ora- mai giunto quasi al termine. Al fine di comprendere l’importanza di tale decisione e i problemi riscon- E LA PROROGA trati dall’operazione, soprattutto negli ultimi mesi, è utile ricostruire gli epi- sodi principali che ne hanno caratte- DEL MANDATO rizzato la nascita e i suoi sviluppi suc- cessivi. La crisi sulla gestione del flusso mi- gratorio che dal 2013 interessa Europa DI OPERAZIONE SOPHIA Lampedusa nel corso del quale più di fosse riuscita a raggiungere obbiettivi ed Africa continua ad essere al centro 360 migranti persero la vita. Nella fat- importanti (150.000 salvataggi in ma- del dibattito politico continentale ed è tispecie, quella che fu battezzata re) la missione era stata fortemente causa di costante polarizzazione nel- “Operazione Mare Nostrum” vedeva criticata dai suoi detrattori, i quali ri- l’opinione pubblica. Gli Stati che si principalmente la Marina Militare e tenevano che la prossimità alle coste affacciano sul Mediterraneo, compresa la Guardia Costiera impegnate in mis- libiche dei mezzi navali italiani age- l’Italia, devono affrontare la complessa sioni di ricerca e soccorso (search and volasse il traffico illegale di essere fase iniziale dell’emergenza legata alla rescue – SAR) e nella cattura dei traf- umani anziché combatterlo. Di fatto, tutela delle vite in mare e all’acco- ficanti. Più di 900 uomini erano coin- tra il 2013 e il 2014, lo sforzo di con- glienza nei porti. In questo senso, la volti in una missione che costò al Go- trasto al traffico di migranti gravava dicotomia tra Paesi di prima acco- verno italiano 9 milioni di euro al me- quasi esclusivamente sulle spalle ita- glienza e Paesi di successiva distribu- se, a testimonianza di uno sforzo eco- liane. Quindi, al fine di sensibilizzare zione dei migranti ha alimentato, nel nomico, umanitario e politico ragguar- le leadership europee e spingere Bru- corso degli ultimi anni, frequenti attriti devole. Nonostante Mare Nostrum xelles ad un maggiore impegno su un tra governi, soprattutto in un contesto storico caratterizzato dalla crescita di partiti populisti che hanno fatto di una politica migratoria restrittiva il fulcro dei propri programmi elettorali. Sin dal 2013, sia l’Italia che l’Unione Europea hanno lanciato numerose ini- ziative per provare a gestire il flusso migratorio, contrastare il traffico di es- seri umani e, quindi, garantire non solo sicurezza ai migranti, ma anche la cat- tura dei criminali. La prima operazione volta ad incrementare il livello di sor- veglianza e sicurezza del Mar Medi- terraneo centrale fu approvata proprio da Roma nel 2013 a seguito del nau- fragio di una imbarcazione libica av- venuto nelle vicinanze del porto di 20 fiamma cremisi
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