RASSEGNA STAMPA - Intranet AOU Sassari
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SISTEMA SANITARIO DELLA SARDEGNA RASSEGNA STAMPA A cura di Ufficio stampa Aou Sassari Viale San Pietro, 10 07100 Sassari Addetto stampa Andrea Bazzoni Sassari 25 aprile 2021 Estratto di stampa a uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 1
SISTEMA SANITARIO DELLA SARDEGNA Rassegna stampa INDICE LA NUOVA SARDEGNA – 25 aprile 2021 L'UNIONE SARDA – 25 aprile 2021 Estratto di stampa a uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 2
SISTEMA SANITARIO DELLA SARDEGNA QUOTIDIANI LOCALI Estratto di stampa a uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 3
Edizione regionale y(7HB5J2*TKOKKR( +#!z!&!$!\ DOMENICA 25 APRILE 2021 € 1,50 ANNO 129 - NO 113 www.lanuovasardegna.it Barista ucciso, in cella un 24enne Claudio Dettori arrestato dai carabinieri. Forse usato un martello ma l’arma non si trova I carabinieri lo hanno rintracciato su una panchi- na a Carbonazzi, fumava e beveva birra: sembra- Guarigione, vaccino o tampone per ottenere il permesso l’esperto statistico va che li aspettasse Claudio Dettori, 24 anni. Ora è in carcere accusato dell’omicidio di Antonio Fa- ra, il barista i trovato in casa con la testa fracassa- ta, forse a colpi di martello (ma l’arma del delitto non si trova). Il racconto dell’ex fidanzata che aveva tentato di buttare dentro un cassonetto: «É cattivo e pericoloso». E dell’istruttore di arti mar- ziali che aveva cercato di salvarlo dalla strada. ■ L.SORIGA ALLE PAGG. 2 E 3 l’assessore nella bufera Chessa: «Io ce l’ho «Rt inattendibile, con lo smartworking la Sardegna non con i lavoratori» non doveva diventare rossa» ◗◗ gef sanna ■ PETRETTO A PAGINA 4 LE REGOLE DEL VIAGGIO 254 positivi, 4 morti CON IL GREEN PASS Già 450mila sardi hanno ricevuto almeno una dose di vaccino ■ PIRINA A PAGINA 8 ZOCCHEDDU A PAGINA 5 ■ A PAGINA 5 tragico incidente a bancali. Marco tedde avrebbe compiuto oggi 55 anni emanuela nurra IL PRANZO DI SARDARA Cade dalla Vespa, muore un operaio GIUSTO PUNIRE CHI HA SBAGLIATO PANICO A SORSO Oggi avrebbe compiuto 55 anni. di DANIELA SCANO Marco Tedde, originario di Arda- osto di blocco. Un agente della Forestale P ra ma residente a “Saccheddu”, Scene da rodeo è morto sul colpo ieri in un inci- dente stradale. L’operaio stava chiede a una signora perché è uscita da casa. «Sto andando a una manifestazione di per catturare rientrando a casa per pranzo in sella alla sua Vespa 50, quando Moda bimbi, protesta _ si giustifica la donna _. Sono un’ambulante e, se continua così, io e la mia ha perso il controllo ed è finito a famiglia forse non moriremo di Covid ma un puledro sbattere con violenza contro un una bonorvese patiremo la fame». L’agente obietta che lo palo della segnaletica e poi con- spostamento non rientra tra le comprovate imbizzarrito tro il muro che delimita il piazza- le della chiesa parrocchiale. star a Shanghai esigenze lavorative, di necessità e di salute autorizzate per gli spostamenti in “zona rossa”. ■ SANTONI A PAGINA 17 ■ S. SANNA A 9 ■ BAZZONI A PAGINA 14 ■ CONTINUA A PAGINA 8 basket/serie a femminile Impresa Dinamo: è salvezza Lo Studio Fenu, si avvale di avanzate Le sassaresi vincono gara3 a Broni e centrano l’obiettivo Tecnologie Mediche mediante l’utilizzo L’impresa più bella, nel mo- mento più importante della il dibattito musica in lutto di Medical Dermo Lasers per la stagione. La Dinamo femmi- Rimozione Tatuaggi, Macchie, nile vince sul campo di Bro- ni gara3 dei playout e con- De Luna: Addio Milva Rughe e Capillari quista la salvezza nella mas- Epilazione laser assistita sima serie femminile di ba- sket. Finale al cardiopalma «Sul 25 Aprile “la Rossa” Dott.ssa Fenu Francesca per le ragazze di coach Resti- vo, che hanno ribaltato la De Rita grande voce Specialista in Dermatologia e Venereologia partita e la serie grazie a un Sassari - Via IV Novembre, 18/B Cell. 338.1172467 incredibile ultimo quarto, grazie a un break di 22-6. si sbaglia» brechtiana www.studiofenudermos.it ■ SINI A PAGINA 52 ■ C. COSSU A PAGINA 46 ■ BIAMONTE E GIUDICI A PAG. 47
4 Sardegna LA NUOVA SARDEGNA DOMENICA 25 APRILE 2021 coronavirus I dati non convincono: dubbi sulla zona rossa Contestato l’Rt: l’opinione di Maruotti, docente di Statistica alla Lumsa di Roma «L’isola non la merita: la situazione è più grave in alcune regioni arancioni» di Roberto Petretto ◗ SASSARI La classificazione in zona ros- sa ha lasciato in Sardegna la diffusa sensazione di aver su- bito un’ingiustizia. Era già ac- caduto con la retrocessione da bianco a arancione (an- che se poi l’aumento dei con- tagi ha fatto capire che non si trattava di una previsione pe- regrina). L’ordinanza del mi- nistro Speranza pone sull’iso- la il bollino che comporta le limitazioni più pesanti, ma con «la possibilità di una nuo- va classificazione» se riuscirà a contenere in modo efficace la diffusione del contagio, ora in linea con le regioni gial- le anche per il numero dei ca- si ogni 100mila abitanti: 132. Insomma, la “penitenza” prolungata potrebbe non es- sere giustificata. Ne è convin- to Antonello Maruotti, pro- fessore ordinario di Statistica all’università Lumsa di Roma e co-fondatore di Stat-Group 19, gruppo interaccademico di studi statistici sul Covid 19: «La classificazione in zona rossa penalizza troppo la Sar- Proseguono i controlli sul rispetto delle regole della zona rossa. A destra, un tampone appena effettuato. Sotto: lo statistico Antonello Maruotti degna». Cosa è successo? «La Sarde- ruotti -. Sono più pericolosi Australia e Nuova Zelanda. elaborato i flussi di dati con gna era zona bianca, aveva 100 focolai con tre persone o Si sarebbe dovuto Però servono decisioni forti: pazienza certosina: «Passare meno di 50 casi ogni 100mila 3 focolai con 100 persone? Di- fare di più quando a Melbourne, durante gli come i peggiori, indicandoci abitanti. Poi i casi sono saliti pende sempre dal numero di open d’Australia di tennis, addirittura come unica regio- e questo ha portato a una cre- contagiati, di per sé il nume- i contagi erano 50 per 13 casi di positività han- ne in rosso, mi sembra vera- scita molto evidente dell’indi- ro dei focolai non è fonda- ogni 100mila abitanti: no chiuso tutto per 5 giorni. mente troppo - dice Piredda ce Rt. Siete arrivati a un Rt di mentale. Piuttosto la Sarde- Qui non si riuscirebbe mai a -. Mi chiedo come sia possibi- 1,54 che vi ha condannati alla gna ha un’altra lacuna, che si in quella situazione prendere una decisione del le che non usino i dati più re- zona rossa». evince dai rilievi del report si può riprendere genere. E poi per proteggersi centi invece che quelli della Maruotti fa parte di quella settimanale: è sempre in ri- non si può far entrare le per- settimana precedente. Per- schiera di studiosi che repu- tardo nell’aggiornamento il tracciamento sone solo col tampone: serve chè non valutano più le tera- tano l’indice Rt strumento del flusso dei dati. E questo il vaccino o la certificazione pie intensive e l'occupazione quantomeno impreciso: non viene mai visto come un di guarigione dal Covid». ospedaliera nell'area non cri- «L’indice Rt viene stimato buon segno, perché con dati gna era già stata penalizzata no in arancione sono messe I concetti espressi dal do- tica? Al 23 aprile gli ospedaliz- male e il suo uso è improprio non aggiornati si perde il sen- dall’assenza di zona gialla, fi- molto peggio della Sarde- cente di statistica sono condi- zati in Sardegna sono 26 ogni per definire i livelli di rischio. so della reale evoluzione nendo direttamente in aran- gna». visi a livello locale anche da 100 mila persone, molto peg- Faccio un esempio: se ci fos- dell’epidemia». cione - aggiunge Maruotti -. L’insularità e la scarsa den- Francesco Piredda, economi- gio di noi fanno ben 16 regio- se stato un caso il primo gior- Quelle tre settimane di zo- La zona rossa in questo mo- sità di popolazione possono sta sassarese che lavora per la ni su 20, in Piemonte sono no, 2 il secondo e 3 il terzo, na bianca sono state pagate mento non ha ragione di esi- essere un vantaggio? «Certa- Camera di commercio e che 63». potremmo dedurre che c’è con gli interessi: «La Sarde- stere: alcune regioni che so- mente, come è avvenuto in dall’inizio della pandemia ha ©RIPRODUZIONE RISERVATA una capacità di contagio altis- sima. Ma valutare la capacità di contagio partendo da nu- meri bassi è sbagliato. Nelle terapie intensive e nei reparti in Sardegna17.334 La situazione isolamento il bollettino ordinari avete numeri sotto il valore di allerta. È vero che è aumentata l’incidenza, ma 53.165 378 51 domiciliare in terapia Quattro vittime ma calano i contagi comunque non tanto da giu- stificare una zona rossa». casi totali intensiva I nuovi positivi sono 254. Crescono i ricoveri nei reparti non intensivi Eppure gli errori sono stati incremento +254 ricoverati fatti: «La Sardegna avrebbe potuto far meglio sul traccia- 1.164.436 1.347 con sintomi deceduti ◗ SASSARI vece alto il numero delle vitti- me, ieri ne sono state segnala- ne attualmente ricoverate in ospedale in reparti non inten- mento: quando si hanno 50 tamponi Il bollettino diramato dall’Uni- te quattro mentre nelle 24 ore sivi, mentre sono 51 (uno in casi ogni 100mila si può ri- prendere a fare il tracciamen- to, invece questo non è stato 1.111.271 negativi 34.055 guariti tà di crisi della Regione è quasi una fotocopia di quello comu- nicato nelle 24 ore precedenti, precedenti i decessi erano sta- ti sei. Con i quattro decessi co- municati dalla Regione il nu- meno) i pazienti costretti alla degenza in terapia intensiva. Le persone in isolamento do- fatto. E poi se si pensa di esse- con l’eccezione dell’incremen- mero complessivo delle vitti- miciliare sono 17.334 mentre i re in zona bianca e di poter I casi nelle province to del numero dei pazienti ri- me sale a 1.347. guariti sono complessivamen- stare in giro tranquillamente coverati in reparti non intensi- Sono invece 53.165 i casi di te 34.055, 288 in più nelle ulti- allora non si è proprio capito 13.797 8.035 4.672 10.457 16.204 vi. Il tasso di positività resta di positività al Covid-19 comples- me 24 ore. come funziona». Città met. Sud Oristano Nuoro Sassari poco sopra il 7 per cento, i nuo- sivamente accertati in Sarde- Sul territorio, dei 53.165 casi di Cagliari Sardegna La Sardegna, oltre a un in- vi contagi sono 254, ieri erano gna dall’inizio dell'emergen- positivi complessivamente ac- dice Rt oltre soglia, ha pagato La crescita dell’epidemia in Italia 267, e i tamponi effettuati so- za. Contando gli ultimi 3.477 certati, 13.797 (+44) sono stati anche un alto numero di fo- no 3.477, ieri erano stati 3635. I test, sono stati invece eseguiti rilevati nella Città Metropolita- colai: «Non credo che il nu- casi totali positivi deceduti guariti numeri del contagio, dunque, 1.164.436 tamponi dall’inizio na di Cagliari, 8.035 (+23) nel mero dei focolai sia un para- 3.949.517 461.448 119.021 3.369.048 sembrano in calo e sembra della pandemia. Sono invece Sud Sardegna, 4.672 (+71) a metro da tenere troppo in che la tendenza registrata ieri 378 (10 in più rispetto all’ulti- Oristano, 10.457 (+59) a Nuo- considerazione - dice Ma- Fonte: Ministero della Salute dati del 24 aprile sia stata confermata. Resta in- ma comunicazione) le perso- ro, 16.204 (+57) a Sassari.
DOMENICA 25 APRILE 2021 LA NUOVA SARDEGNA Sardegna 5 Il “green pass” fa ripartire gli spostamenti per turismo In vigore da domani la certificazione che permette i viaggi da o per l’isola Potrà essere richiesta da vaccinati, guariti ma anche dopo un tampone negativo di Claudio Zoccheddu ◗ SASSARI È una delle novità del decreto “Riaperture”, approvato dal Consiglio dei ministri il 21 apri- le ed è un piccola rivoluzione in un periodo in cui viaggiare è molto complicato. La “certifica- zione verde” permette infatti gli spostamenti da o per la Sarde- gna, l’unica regione ancora in zona rossa, o verso i paesi dell’Unione europea. Il docu- mento può essere richiesto in formato cartaceo o digitale e avrà una durata differente a se- conda delle attestazioni che ri- porterà. Il pass che entrerà in vi- gore da domani dovrebbe poi essere sostituito o adeguato, en- tro giugno, alla certificazione sa- nitaria presentata a marzo dall’Unione europea che, nelle intenzioni, permetterebbe di salvare almeno una parte della Un esempio di certificazione verde in formato digitale stagione turistica. Le nuove regole. Le misure che regolano gli spostamenti saran- Spostamenti no in vigore da domani. Tra le liberi tra le regioni novità c’è la possibilità di spo- starsi liberamente tra regioni in zona gialla classificate in fascia “gialla” o e con l’autocertificazione “bianca”. Cade, dunque, l’obbli- go di giustificare il viaggio con per chi viaggia per lavoro l’autocertificazione. Per viaggia- ma per gli altri re verso le regioni in fascia aran- cione o rossa, invece, sarà obbli- è obbligatorio il pass gatoria la “certificazione verde” o “green pass” che, tecnicamen- te, permette anche gli sposta- menti con fini turistici verso l’i- Le attestazioni sola. Sempre che un regione in saranno rilasciate zona rossa sia appetibile anche sotto questo punto di vista. In dalle strutture sanitarie ogni caso è possibile e la certifi- o dai medici di base cazione verde potrà essere di tre sardi e sicuri tipi. Chi viaggia per lavoro, inve- che hanno seguito ce, potrà continuare a farlo con la degenza post contagio Oltre 3.600 test in 27 centri del Sassarese l’autocertificazione. Vaccinati. Il primo modello di o effettuato la vaccinazione La campagna di screening della Giave, Bulzi, Ittireddu, Martis, certificazione riguarda l’attesta- Passeggeri in arrivo all’aeroporto di Olbia Regione “Sardi e sicuri” per il Cheremule, Bessude, Esporlatu, zione del completamento del ci- contrasto alla diffusione del Borutta, Semestene, Monteleone clo vaccinale e potrà essere ri- stato contagiato dal Sars-Cov-2 to del 21 aprile manterranno la test, compresi i medici di medi- Covid-19 ha chiuso l’ultima tappa Rocca Doria, Muros e Cargeghe. chiesta alla struttura sanitaria ma non ha avuto necessità di un validità semestrale con decor- cina generale o i pediatri. Sulla nel Sassarese interessando 27 L’adesione più alta si è registrato che ha effettuato la vaccinazio- ricovero, potrà richiedere l’atte- renza dalla data di rilascio. concessione del pass anche ai piccoli comuni: l’attività di nel Comune di Putifigari, dove, nel ne. Una volta richiesto, lo stesso stazione al medico di famiglia Test negativi. Le certificazione viaggiatori “tamponati” si è pe- monitoraggio è stata concentrata corso della giornata, sono stati documento sarà disponibile an- che ha seguito la malattia o, nel verde sarà disponibile anche rò aperto un dibattito scientifi- in un’unica giornata. In tutto sono eseguiti oltre trecento tamponi. A che nel fascicolo sanitario elet- caso dei più piccoli, al pediatra. per i viaggiatori non vaccinati o co sulla possibilità che i viaggia- stati 3.649 i test antigenici oggi sono oltre 300 mila i test tronico personale. Il pass per i Il pass avrà una validità di sei che non abbiano contratto il vi- tori contraggano il virus proprio eseguiti nelle sedi operative di eseguiti nell’ambito della vaccinati avrà una durata di sei mesi anche per i guariti, ma ver- rus. Nel caso di tamponi mole- nelle 48 di validità certificate dal Tula, Nule, Burgos, Siligo, Illorai, campagna di screening, condotta mesi. rà revocato se dovesse essere ac- colari o antigenici rapidi negati- pass. Un discorso valido anche Cossoine, Nughedu San Nicolò, dall’Ats con la collaborazione Guariti. La certificazione verrà ri- certata una nuova positività al vi, il “green pass” avrà una dura- per i vaccinati perché è possibi- Ardara, Erula, Putifigari, Padria, delle istituzioni locali, in oltre la lasciata dalla struttura in cui il ri- virus. Le certificazioni di avve- ta di 48 ore e potrà essere rila- le che un vaccinato asintomati- Bottidda, Mara, Banari, Romana, metà dei Comuni dell’Isola. chiedente è stato ricoverato do- nuta guarigione rilasciate prima sciata dalla strutture pubbliche co contribuisca a far viaggiare po aver contratto il virus. Chi è dell’entrata in vigore del decre- o private che hanno effettuato il anche il virus. In 450mila hanno ricevuto almeno una dose “fragili”, una categoria finita in un limbo». La risposta di Nieddu non si è fatta attendere. «La Sar- degna è fra le regioni che più ha Nieddu: forte accelerazione, impegni rispettati. Farina (Cisl): Figliuolo prenda in mano la campagna accelerato nella campagna di vaccinazione – ha detto l’asses- sore –. Chi contesta questo fatto ◗ SASSARI per il siero Janssen della John- le - ha detto l'assessore regiona- la campagna vaccinale in Sarde- e parla di “caos”, invocando in- son & Johnson che è stato distri- le della Sanità Mario Nieddu, gna - dice Alberto Farina, segre- terventi salvifici, dimostra in pri- In cinque giorni in Sardegna so- buito dalla farmacia dell'ospeda- che ha inaugurato il nuovo hub tario generale della federazione mo luogo di non avere la mini- no state inoculate 53mila dosi di le del Binaghi a tutti gli hub e a Pula insieme alla vicepresiden- pensionati della Cisl -. Nono- ma cognizione dell'argomento, vaccino. Sono circa 450mila i centri di prelievo territoriali. te della Giunta, Alessandra Zed- stante le ripetute promesse e le oltre a mancare di rispetto a tutti sardi che hanno avuto almeno C’è ancora un certo ritardo da -. La nostra capacità di vacci- buone intenzioni, la Sardegna gli operatori sanitari e i volontari una dose. Nelle ultime 24 ore so- nella somministrazione agli an- nazione è superiore ai quantita- da sola non riesce a darsi una impegnati mattina e sera negli no state somministrate 12.420 ziani: sinora il 29 per cento degli tivi attualmente a nostra disposi- strategia razionale caratterizza- hub. Siamo assolutamente in li- dosi e complessivamente in Sar- over 80 non ha ancora ricevuto zione. Stiamo rispettando gli im- ta da efficacia, efficienza e velo- nea con i target fissati dalla strut- degna si arriva all'85,6% delle la prima dose mentre solo il 48 pegni. Nella giornata di lunedì cità». Secondo il rappresentante tura commissariale e anche la inoculazioni rispetto alle fiale per cento ha completato il per- siamo persino arrivati a termina- sindacale «sono troppe le pasto- campagna vaccinale dei sogget- consegnate dalla struttura com- corso con entrambe le dosi. Ma- re tutte le dosi a disposizione, ie burocratiche e gli opportuni- ti fragili resta per noi una priori- missariale. Per l’Isola si dovreb- le anche la somministrazione ai salvo quelle necessarie per le se- smi di categoria per consentire tà assoluta. Su 77mila persone be passare dalle 11mila attuali pazienti fragili. Bene invece la si- conde inoculazioni». di vincere normalmente quella estremamente vulnerabili, circa alle 15mila per poi raggiungere tuazione per personale sanitario L’entusiasmo dell’assessore che è diventata anche una guer- 30mila hanno già ricevuto la pri- le 17mila nel giro di pochi giorni. e ospiti e personale delle Rsa. Nieddu non è però condiviso da ra contro il tempo. L'Ats ha tra- ma dose di vaccino e il program- Un’accelerazione che arriverà «Abbiamo dato una forte accele- tutti: «È opportuno che il genera- sformato in un'inestricabile ma- ma va avanti con la massima at- Alberto Farina, Cisl pensionati anche dall’unica dose prevista razione alla campagna vaccina- le Figliuolo prenda le redini del- tassa perfino la vaccinazione dei tenzione».
DOMENICA 25 APRILE 2021 LA NUOVA SARDEGNA Sardegna 7 CORONAVIRUS L’Italia riapre ma con mille controlli Il Viminale mette a punto il piano per evitare che l’allentamento delle misure nelle zone gialle si trasformi in un liberi tutti di Matteo Guidelli ranno bar, ristoranti, pizzerie, tri e i locali dove si terranno gli ta «con consumo al tavolo mo al banco in zona gialla». Il ◗ ROMA gelaterie, cinema, teatri e mu- spettacoli dal vivo. «Interventi esclusivamente all'aperto e nel- governo degli «ammazza-im- proteste sei. È il motivo per il quale, con mirati» devono poi essere pre- la fascia oraria compresa fra le prese - aggiunge la leader di Fdi Controlli nei locali per il rispet- la circolare inviata ai prefetti, il disposti per evitare gli assem- 5 e le 22», in massimo di 4 per- Giorgia Meloni - ha ulterior- Vietato il consumo to delle norme anticovid e in- Viminale chiede che l'allenta- bramenti, nelle aree dove ci so- sone salvo persone conviventi. mente inasprito le regole e i di- terventi mirati nelle piazze e mento delle restrizioni sia «at- no locali aperti al pubblico, nel- È probabile dunque che un vieti». Se la verifica annunciata del caffè al banco nelle zone della movida, per tentamente monitorato» per in- le zone caratterizzate da «inten- eventuale «sforamento» di po- dal governo a metà mese non impedire assembramenti: do- dividuare tutti quei «comporta- si flussi di mobilità» e in tutte le che decine di minuti per rien- dovesse produrre cambiamen- Gustare il caffè al bancone da mani l'Italia riparte e il Vimina- menti difformi dal quadro rego- piazze e le strade dove si con- trare a casa dopo aver cenato ti, lo stop rimarrà in vigore fino domani, giorno delle prime le mette a punto il piano per latorio» che potrebbero deter- centra la movida, specie nei fi- fuori, non sarà sanzionato. A al 1 giugno, quando è prevista riaperture, sarà ancora vietato. Il evitare che le riaperture si tra- minare un peggioramento del- ne settimana. far scattare la polemica quoti- la riapertura almeno a pranzo rito veloce ma imprescindibile sformino in un liberi tutti che la situazione epidemiologica. La circolare non affronta inve- diana è stato invece il caffè al dei locali al chiuso. delle mattine di molti italiani sarà rischierebbe nel giro di qual- In sostanza, scrive il capo di ga- ce nello specifico uno dei temi bar in quanto il decreto confer- Fino ad allora, ribadisce il Vi- ancora una tappa da conquistare che settimana, come hanno binetto Bruno Frattasi, gli oltre su cui la maggioranza di gover- ma il divieto di consumazione minale, il servizio al banco è nel lento ritorno alla normalità. E più volte ripetuto gli esperti e 70mila uomini delle forze di po- no si è divisa, il posticipo del co- al bancone, come già previsto possibile solo «in presenza di così anche a Napoli, patria della gli scienziati, di far schizzare di lizia a disposizione dovranno prifuoco. Il Viminale si limita a dal Dpcm del 2 marzo. Una de- strutture che consentano la tazzina di caffè, baristi e clienti nuovo i contagi e riportare tut- concentrare i controlli in pri- ribadire infatti che il divieto di cisione «grave» secondo Clau- consumazione all'aperto». Il dovranno ancora aspettare e. to il paese in zona rossa o aran- mo luogo su «tutte le attività» spostamento è in vigore dalle dio Pica, vicepresidente della decreto che entra in vigore do- Il divieto è ribadito nella circolare cione. I segnali, d'altronde, so- che riapriranno a partire da do- 22 alle 5. Ma allo stesso tempo Fiepet-Confesercenti. «Siamo mani liberalizza anche gli spo- del Viminale che dispone l'attività no abbastanza chiari: da Mila- mani, dunque bar e ristoranti ricorda che l'attività di ristora- tornati indietro rispetto alla stamenti tra le regioni gialle, di ristorazione solo all'aperto. «È no a Roma fino a Napoli l'ulti- in testa ma anche cinema, tea- zione in zona gialla è consenti- norma che prevedeva il consu- bloccati da Natale. semplicemente vergognoso questo mo sabato prima della riparten- provvedimento oltre che illogico za è stato vissuto come se le mi- perché le pressioni dei ristoratori sure fossero già state allentate e hanno concesso la ristorazione migliaia di italiani, approfittan- all'aperto e dunque la possibilità do del bel tempo, si sono river- alle persone di essere a contatto sati nelle strade e nelle piazze, senza mascherina per un'ora e non sul litorale e nei parchi. viene concesso ai baristi di poter Non ci sono stati particolari servire un caffè, un dolce o una problemi ma nella capitale i vi- bibita per pochi minuti al banco», gili urbani hanno chiuso alcu- commenta con rabbia Ulderico ne ore via del Corso, per con- Carraturo della Antica Pasticceria sentire il deflusso delle migliaia Carraturo, nonché rappresentante di romani a passeggio. Un anti- di categoria per Confcommercio cipo di quanto potrebbe avve- Campania. nire da domani quando riapri- India in ginocchio I ristoranti pronti La variante ora Ma a Milano c’è fa paura all’Europa l’incubo pioggia C'è chi misura la distanza tra i tavoli con il metro, chi allestisce i dehors e chi predispone i divisori in plexiglass per recuperare un po' di spazio e di posti. I ristoratori milanesi si preparano alla ripartenza delle attività prevista per domani, dopo settimane di stop a causa della pandemia. Con l'ingresso della Lombardia in fascia gialla Ospedali che lanciano sos si potrà infatti tornare al bar e perché i pazienti muoiono per al ristorante ma solo mancanza di ossigeno: è questa all'esterno. A Milano però non l'ultima istantanea dell'incubo tutti esultano perché chi non Covid in cui è ripiombata possiede spazi all'aperto dovrà l'India, travolta da una proseguire con l'asporto e il variante che ha provocato un delivery. In città, secondo milione di contagi in tre giorni. Confcommercio, aprirà un Una mutazione temibile, forse locale su due perché il 50% resistente agli attuali vaccini, delle attività non ha spazi che ora spaventa l'Europa. all'aperto: la zona gialla Dopo essere comparsa in alcuni rinforzata farà poi perdere 300 Paesi, inclusa l'Italia, un primo milioni in più rispetto a quella caso è stato registrato anche in precedente in Lombardia alle Svizzera.La variante imprese. Sulle riaperture c'è poi denominata B.1.617, che anche l'incognita del tempo presenta una doppia perché la ripartenza a Milano mutazione rispetto al ceppo coincide con previsioni di originario e appare più pioggia e calo delle facilmente trasmissibile, ha temperature. Sui Navigli, zona riportato l'India in piena della movida per eccellenza, è emergenza. Appena un mese fa giornata di grandi preparativi: il ministro della Salute con i ristoratori che sono divisi annunciava che l'epidemia era tra un sentimento di speranza giunta «alla fine», mentre per la nuova riapertura e di adesso il governo è costretto a delusione, per i provvedimenti inviare le forze armate nelle del governo che discriminano aree più colpite per i una parte di loro. Dalla rifornimenti. Negli ultimi tre prossima settimana anche lo giorni sono stati bruciati chef stellato, Claudio Sadler, altrettanti record, con oltre riaprirà il suo locale a 1 stella 340 mila contagi registrati Michelin sul Naviglio Pavese, nelle ultime 24 ore (oltre un ma il secondo ristorante che si terzo degli 893 mila nel mondo, trova lì accanto, la trattoria anch'essi un record). E molti moderna, rimarrà chiuso esperti stimano che per il picco perché non ha uno spazio bisognerà attendere almeno all'aperto e continuerà con il tre settimane. delivery.
SISTEMA SANITARIO DELLA SARDEGNA 8 L'assessore: «Non ce l'ho con loro, ma così com'è il sistema è fallimentare» Ai sindacati: «Anziché le mie dimissioni chiedano più risorse, siamo al collasso» Chessa: «Dipendenti a casa Così il lavoro va a rilento» di Alessandro PirinawSASSARI«Io ce l'ho con lo smartworking, non con i dipendenti della Regione». Gianni Chessa ritorna sulla bufera che lo ha travolto dopo che un video in cui attaccava gli impiegati dell'assessorato da un anno in telelavoro ha fatto il giro di smartphone e social. Un discorso, il suo, che ha scatenato la polemica politica. Non solo da parte delle opposizioni, ma anche di Antonio Moro, il presidente del suo stesso partito, il Psd'Az, che l'ha criticato pesantemente e pubblicamente. E i sindacati ne hanno chiesto anche le dimissioni. Chessa ha poi chiesto scusa, ma a 24 ore dalla bufera ribadisce che l'obiettivo del suo attacco non sono i lavoratori, ma lo smartworking. Assessore, prima ha attaccato i dipendenti, poi ha chiesto scusa con un comunicato. Ha cambiato idea?«Io ho partecipato a un consiglio comunale di Dorgali. Lì c'è una amministrazione a 5 stelle, sono stati gentilissimi e io sono rimasto un'ora e mezza per partecipare al dibattito. Giorni dopo - solo per cattiveria politica - hanno fatto vedere un minuto e mezzo del mio discorso, estrapolandone una parte».Ma lei ha detto: i dipendenti pubblici stanno a casa e lavorano pochissimo.«Ma se avessero sentito il discorso generale avrebbero capito che io non ce l'avevo con i dipendenti. Io ho detto che è impensabile dare risposte in modo veloce e certo perché c'è lo smartworking da più di un anno. La politica trova i soldi ma gli uffici sono chiusi e diventa impossibile dare risposte a partite Iva, commercianti, artigiani che stanno cercando di avere i ristori che il presidente della Regione ha messo a disposizione. Questo è il senso del mio intervento. L'ho detto in totale buona fede».Ma li ha anche accusati di prendere i buoni pasto.«Ma il buono pasto è stato previsto per dare la possibilità di uscire dall'ufficio e mangiare una cosa di fretta. Se sei a casa che senso ha? Non ho detto nessuna bugia».I sindacati intanto hanno chiesto le sue dimissioni.«Anziché le mie dimissioni i sindacati dovrebbero chiedere più soldi per informatizzare i dipendenti e arrivare a uno smartworking che funzioni. Perché questa situazione sta creando disagi enormi non solo nel mio assessorato, ma in tutta la pubblica amministrazione. Nelle aziende private mica sono tutti in smartworking, mentre il sistema pubblico sta collassando. È ora che rientrino a lavorare, perché così non sono controllati».Controllati in che senso?«Gli impiegati non hanno nemmeno i computer adatti e molti di loro non sono preparati. Anziché offendersi con me lottino per avere gli strumenti, perché il sistema per come è stato concepito è fallimentare. La gente ha bisogno di risposte e noi non riusciamo a dargliele». Tra i più critici con lei c'è stato il presidente del suo partito. «Il presidente ha parlato da dipendente del Consiglio regionale e non può attaccare un eletto quale sono io. Moro, che è un amico, questa volta ha pesato male le sue parole. Lui ha uno stipendio garantito, tredicesima, quattordicesima, quindicesima. Gente come lui dovrebbe avere più buonsenso. Lo dico perché anche io sono dipendente pubblico. Mi spiace ma ha fatto una esternazione sbagliata».E Solinas si è arrabbiato?«No, ci siamo sentiti e gli ho spiegato che è stata estrapolata una frase che ha fatto apparire le cose come non sono. Io non ho attaccato i dipendenti ma un sistema che mette in difficoltà la parte politica. Il 75 per cento a casa non ci fa niente: continuare così è impossibile». Estratto di stampa a uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 4
SISTEMA SANITARIO DELLA SARDEGNA 8 GIUSTO PUNIRE CHI A SARDARA HA SBAGLIATO segue dalla prima di DANIELA SCANO«Ha ragione _ è la risposta _. In effetti sto andando a pranzo alle terme di Sardara». Multa evitata per esercizio di sarcasmo. Si può immaginare la frustrazione degli agenti della forestale quando la signora ha alluso al pranzo in piena zona arancione dove, per sua stessa ammissione, era presente il loro comandante Antonio Casula. Chissà la rabbia e il dispiacere provati da tanti uomini e donne in divisa per quella che è una umiliazione pubblica per tutto il Corpo forestale della Sardegna, che quelle regole violate dal capo deve fare rispettare.L'episodio è solo un esempio, tra i tanti, del fastidio collettivo provocato dall'ormai celebre riunione di una quarantina di commensali che rappresentavano ciascuno una importante istituzione: sanitaria, amministrativa, militare, politica. La Finanza ha multato i partecipanti che è riuscita a identificare. Gli altri, come è noto, se la sono data a gambe dando prova di inaspettate doti atletiche. In attesa che l'inchiesta (senza indagati) della magistratura faccia il suo corso, cominciano ad arrivare le dimissioni e le scuse degli interessati. Nel frattempo la Regione ha fatto partire lettere di contestazione ai propri dipendenti presenti in quella occasione per presunto danno alla immagine e alla reputazione dell'ente a livello nazionale e internazionale.Viene così giustamente affrontato un effetto collaterale, forse il più grave, del "caso Sardara": avere ferito con un comportamento sbagliato la reputazione e l'onore di chi si ha il dovere di rappresentare. In effetti la commerciante che non riesce più a mettere insieme il pranzo con la cena ha qualche ragione in più degli "attovagliati di Sardara" per uscire di casa. È quindi comprensibile la sua reazione sprezzante all'idea di quella comitiva di potenti riuniti in ristorante.Questa però è solo una parte del danno di immagine, quella immediata della reazione popolare. Ce n'è un'altra che coinvolge chi nelle istituzioni lavora e che degli errori altrui subisce le conseguenze. Dimissioni, scuse e passi indietro sono arrivati ma non riparano il disastroso effetto mediatico. E quindi bene fanno la Regione e tutte le altre istituzioni mortificate da quel pranzo indigesto ad aprire, nei confronti dei propri dipendenti partecipanti, i provvedimenti disciplinari avviati con le lettere di contestazione. Provvedimenti che faranno il loro corso e le cui conclusioni saranno, forse, rese note nel tentativo di rimediare al danno all'immagine.Quella del pranzo di Sardara è una storia che deve far riflettere al di là dei suoi risvolti penali (se ci saranno), disciplinari, politici. Chi rappresenta una istituzione dovrebbe essere il primo a dare il buon esempio, per sé stesso e per il ruolo che ricopre. Un comune cittadino quando sbaglia paga, ma se lo fa il rappresentante di una istituzione sbaglia due volte visto che fa passare il messaggio che c'è chi si può permettere di violare la legge. Se viene scoperto, l'interessato fa una figuraccia memorabile, ma l'istituzione subisce un danno devastante. Nel 61 avanti Cristo la moglie di Cesare doveva essere al di sopra di ogni sospetto, oggi troppi sedicenti potenti ritengono ancora di essere al di sopra della legge.C'è da dire che chi si è dimesso ha dimostrato più dignità di chi è riuscito (fino ad ora) a evitare le forche caudine saltando dalla finestra. Personaggi senza vergogna e senza coraggio.Forse tra qualche anno, quando l'incubo della pandemia sarà storia dolorosa ma ormai alle spalle, gli stessi dimissionari potranno sorridere ricordando lo scandalo di quaranta persone sorprese a mangiare in ristorante. Chi invece si è sottratto alle proprie responsabilità, fuggendo tra i cespugli di un hotel come un pericoloso criminale, continuerà a provare imbarazzo. Per lui (o lei) la zona rossa della vergogna non finirà.Il danno di immagine ormai è fatto, ma non è irrimediabile. Non saranno gli invitati al pranzo a lenire la ferita ma l'esempio, il lavoro e l'impegno di tutte le persone che ogni giorno rappresentano una istituzione onorandola con il proprio comportamento corretto e rispettoso delle regole. Estratto di stampa a uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 5
SISTEMA SANITARIO DELLA SARDEGNA 12 Ancora aggiustamenti alla bozza del Recovery in sintonia con la Commissione Ue La coperta però è corta e rischia di non bastare: scettici imprenditori e banchieri Superbonus e Quota 100 primi inciampi per Draghi ROMA Rischia il primo inciampo sul Recovery Plan il governo Draghi: il piano da oltre 200 miliardi da cui passa la ripartenza dell'Italia dalla crisi peggiore del dopoguerra resta bloccato per tutto il giorno tra tensioni dei partiti sul Superbonus e rilievi degli uffici di Bruxelles: a tentare di «sbloccare l'impasse» interviene direttamente il premier, con una telefonata con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, con cui dà la sua garanzia del cambio di passo per assicurare la messa a terra degli investimenti e, soprattutto, la realizzazione delle riforme necessarie alla ripresa. Ma Bruxelles fa sapere che servono ancora «rifiniture», in particolare sui dossier fisco e business environment. Il Consiglio dei ministri che deve esaminare il piano prima che il premier lo illustri lunedì e martedì alle Camere è ufficialmente convocato alle 10 di ieri mattina: ma già dalla tarda serata di venerdì gli uffici erano stati avvisati di possibili ritardi e si arriva a tarda sera: la bozza del testo, più di 300 pagine in cui si descrive l'Italia che verrà, più verde e più digitale, va coordinato per dare coerenza a tutti i capitoli, e servono ancora aggiustamenti tecnici e formali. E poi ci sono le interlocuzioni informali con Bruxelles, che aspetta il documento ufficiale entro il 30 aprile e vuole più dettagli sulle riforme. Mentre il premier tira le fila con la Commissione, a Roma i partiti sono sempre più in fibrillazione: non è piaciuto nemmeno ai ministri il riserbo con cui si è lavorato sulle bozze, circolate solo venerdì sera. E si diffondono i malumori, per quell'accenno a Quota 100 che non sarà rinnovata, per lo schema della governance ancora da definire sul fronte della "regia politica". Ma anche per la lista delle cose che mancano, compresa l'indicazione di Torino come sede di I3A, l'istituto per l'intelligenza artificiale, che fa infuriare la sindaca, Chiara Appendino (ma la sede quella sarà, la rassicura poi in serata il viceministro al Mise Pichetto Fratin).Il Pd, torna a sottolineare il segretario Enrico Letta chiede che ci sia un vincolo chiaro, nei contratti di appalto per i progetti del Recovery, che garantisca più occupazione per donne e giovani. Forza Italia vede un piano «migliorato rispetto a quello di Conte» ma a cui servono «correttivi su politica industriale, rigenerazione urbana, fondi per il Sud» che non devono essere «meno del 40%», come chiarisce il coordinatore di Fi, Antonio Tajani. Il partito di Silvio Berlusconi si è affiancato al Movimento 5 Stelle anche nella battaglia più dura, quella sul Superbonus. Più moderato su questo dossier - al contrario di quello sulle aperture - il profilo che assume la Lega, che pure chiede di proseguire. Sulla proroga dell'incentivo al 110% per le ristrutturazioni green e antisismiche la bozza del Recovery è ambigua, si parla di una proroga della misura introdotta a maggio scorso con il decreto Rilancio «dal 2021 al 2023» ma le risorse - in tutto 18,5 miliardi - sono le stesse già previste dal vecchio piano di gennaio che però contemplava le estensioni introdotte con la legge di Bilancio (scadenza a giugno 2022, per i condomini a fine del prossimo anno e allungamento fino a giugno 2023 solo per le case popolari). Lo reclamano i costruttori, le imprese, le banche, lo chiedono anche i Dem. E insorge il Movimento, cui non bastano le rassicurazioni che le risorse per arrivare al 2023 - se ne serviranno altre - saranno indicate con la prossima manovra. I 5S chiedono garanzie e «un segnale inequivocabile» direttamente da parte di Draghi. Perché si tratta di «un punto essenziale», come lo definisce l'ex premier Giuseppe Conte che, per la prima volta, interviene su un tema di governo da leader del M5S. Estratto di stampa a uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 6
SISTEMA SANITARIO DELLA SARDEGNA 16 Casa della Divina Provvidenza in bolletta: ottanta pazienti dovranno lasciare l'istituto entro il mese Ai "Cronici" ospiti in dimissione di Paoletta FarinawSASSARIVia gli ospiti entro la fine del mese e posto di lavoro a rischio per una quarantina di dipendenti. La Casa della Divina Provvidenza chiude. Temporaneamente (forse). Il bilancio in rosso non consente di andare avanti, undici pignoramenti sulle rette sono stati avviati da lavoratori che non ricevono regolarmente lo stipendio, ma solo acconti sull'arretrato. I "Cronici", così come è chiamano dai sassaresi da quando l'istituto venne fondato da padre Manzella, vivono uno dei momenti più bui della loro storia.Tensione nella casa di piazza Sant'Agostino, ieri mattina, quando i vertici hanno comunicato la situazione al personale. E scoramento nelle famiglie dei ricoverati che sempre da ieri stanno ricevendo la lettera della Fondazione Divina Provvidenza, firmata dal vice presidente del consiglio di amministrazione, Andrea Pintus, con la quale vengono informati delle dimissioni dei loro congiunti entro il 30 aprile. Nella lettera, inviata anche via mail, il vicepresidente afferma che «duole comunicare che la attuale situazione della Casa della Divina Provvidenza non consente, principalmente sotto il profilo economico, di garantire, almeno temporaneamente, nelle prossime settimane i livelli minimi ottimali dei servizi di assistenza erogati che, unitamente alle note vulnerabilità indotte dalla pandemia, potrebbero esporre ad ulteriori rischi l'incolumità delle persone». Ma è il successivo passaggio a chiarire il perché l'istituto per anziani si sia ritrovato in una situazione di ingestibilità: e cioè «la mancanza di sostegno da parte dei soggetti sociali e istituzionali del nostro territorio alla condivisione degli obiettivi di assistenza». Tradotto, è un richiamo anche alle responsabilità del Comune e della Curia, che devono ancora nominare i loro rappresentanti nel cda che già sta registrando la defezione della presidente Vincenzina Biddau, di cui sono attese le dimissioni formali.Considerate le travagliate vicende nell'amministrazione dell'ospizio, niente di nuovo, ma ora il dramma investe gli oltre ottanta ospiti, tutti soggetti fragili: anziani, allettati, persone sole, malati psichiatrici della casa protetta. Quale sarà il loro futuro? Gli ospiti versano la loro pensione per godere dell'assistenza, pensioni non certo pesanti, e la loro retta viene infatti integrata dai fondi dell'assessorato regionale alle Politiche sociali e dalla Assl. Dove potranno essere assistiti, quando dovranno lasciare la "Divina Provvidenza"? Nelle Rsa i posti a disposizione non sono mai sufficienti e sono anche stati ridotti in seguito all'emergenza sanitaria, e, soprattutto, hanno costi più alti. Inoltre non tutti hanno una famiglia che possa accoglierli. E quando si sbroglierà la situazione? Nessuno, in questo momento può dare tempi certi, e infatti nella comunicazione ai parenti si dice genericamente «fino a quando non si porranno in essere soluzioni adeguate al ripristino del servizio».Venerdì il cda ha convocato i sindacati - Cgil, Cisl e Uil della Funzione pubblica e la Csa - in streaming per comunicare che la situazione era grave e che nella serata avrebbe deciso sulla dimissione degli ospiti. Gli undici pignoramenti disposti dal giudice aggrediscono una parte delle rette, per la prima volta: 65 su 75. E le rette rappresentano un introito mensile per la Fondazione che va dai 145mila ai 160mila euro. Pignoramenti che seguono quelli del 2019, sul contribuiti regionali e sulle somme erogate dall'Ats. Di recente il sindaco Campus aveva annunciato in Consiglio lo spostamento di 800mila euro destinati alla "Divina Provvidenza per la ristrutturazione di Casa Serena. Insomma, serve un'iniezione di fondi urgente. O i "Cronici" chiuderanno per sempre i battenti. Estratto di stampa a uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 7
SISTEMA SANITARIO DELLA SARDEGNA 16 La richiesta Il gruppo del Pd: «Il sindaco informi subito il Consiglio» SASSARII consiglieri del Gruppo del Partito Democratico Carla Fundoni, Giuseppe Masala, Fabio Pinna e Giuseppe Mascia chiedono al sindaco Nanni Campus di riferire in consiglio sulla situazione della Casa Divina Provvidenza, dopo la notizia delle dimissioni dei pazienti. «Esattamente un anno fa i consiglieri del Pd- affermano in una nota - presentavano un'interrogazione per avere informazioni dal sindaco rispetto alla situazione sanitaria all'interno della Casa Divina Provvidenza e alle problematiche di tipo amministrativo finanziario e alla nomina del delegato del Comune, poi dimessosi, nomina a tutt'oggi ancora vacante. Passaggio avvenuto con dichiarazioni quanto mai preoccupanti e poco chiare rispetto al futuro della struttura e soprattutto degli ospiti e dei lavoratori». I consiglieri ricordano che «la Fondazione Casa Divina Provvidenza è una struttura che eroga servizi di tipo sanitario e socio-assistenziale ad anziani non più completamente autosufficienti e garantisce assistenza per circa 90 pazienti e può contare sulle prestazioni di circa 40 lavoratori. Perciò desta preoccupazione la destinazione dei pazienti e la prosecuzione delle cure». Estratto di stampa a uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 8
SISTEMA SANITARIO DELLA SARDEGNA 17 Il presidente del consiglio comunale: numeri raddoppiati, abbiamo smesso di fare la nostra parte Murru: «Covid, dobbiamo arginare i contagi» SASSARIUna lettera aperta rivolta alla cittadinanza, perché i numeri del contagio a Sassari sono schizzati in alto dopo settimane di risultati virtuosi. E lo hanno fatto troppo in fretta. E sembra che in molti «abbiano smesso di fare la loro parte». A scriverla il presidente del consiglio comunale Maurilio Murru.«I numeri della città di Sassari - sottolinea l'esponente del M5s - sono in costante crescita. Il 2 aprile il nostro comune registrava 53 positivi e 8 ricoverati. Il 23 aprile, i positivi sono 174, con 24 ricoverati e 261 persone in quarantena. Numeri troppo alti, raggiunti in tempi troppo brevi». «Polemiche, rabbia e frustrazione - continua Maurilio Murru - sentimenti legittimi e comprensibili per imprenditori costretti a un anno di chiusure e limitazioni. Persone e famiglie che attendono di ripartire affidandosi al buon senso della gente là fuori. Esiste il buon senso della gente fuori?»«Alla volontà di ricominciare dei cittadini - spiega il presidente del consiglio comunale - deve corrispondere un senso di responsabilità che sta evidentemente venendo meno. Inutile negarlo, inutile urlare alla normalità continuando a trasgredire le prescrizioni. Abbiamo mollato la presa. Abbiamo smesso di seguire le regole. Troppe mascherine abbassate, anche solo per strada. Troppi assembramenti. Troppe riunioni familiari ed extra familiari. Avremmo dovuto difendere la zona bianca e ce la siamo giocata. Controllare tutto e tutti è, nella pratica, impossibile». «Abbiamo il dovere civico, morale, umano - sottolinea Murru - di contribuire alle riaperture e alla ripartenza dell'economia. Non possiamo limitarci a imputare tutte le colpe alla politica: dobbiamo assumerci la nostra parte di responsabilità. E' sufficiente guardare ai numeri o passeggiare per la città per capire che siamo parte del problema, che se non cambieremo rotta saremo, alla stregua del virus e degli errori politici, responsabili del futuro malconcio di questo paese«. «Indossiamo correttamente i dispositivi di sicurezza - conclude l'esponente del Movimento 5 stelle -quando siamo per strada, al supermercato, al bar, al chiuso o all'aperto. Evitiamo i contatti non indispensabili e manteniamo le distanze con le persone non conviventi. Dobbiamo frenare, adesso». Estratto di stampa a uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 9
SISTEMA SANITARIO DELLA SARDEGNA 18 Ittiri, il primo cittadino Sau protesta con l'Ats sostenuto da altri nove sindaci Comuni uniti per salvare l'Alivesi ITTIRI Davanti una platea di 9 sindaci (Usini, Uri, Florinas, Putifigari, Monteleone Roccadoria, Cargeghe, Romana, Thiesi) presenti all'incontro di ieri nel piazzale dell'Alivesi e delle rappresentanze sindacali della sanità del territorio, il primo cittadino di Ittiri, Antonio Sau, promotore, con tutto il consiglio comunale, della manifestazione in difesa del presidio ospedaliero, ha usato termini forti per condannare il provvedimento dell'Ats che, in un momento particolarmente difficile, ha trasferito, senza alcun preavviso, i pazienti di lungodegenza a Thiesi e il personale sanitario al reparto Covid del Marino di Alghero. Una situazione paradossale in aperta controtendenza sulle esigenze dei cittadini. Altrettanto ferma la presa di posizione dei sindaci di Thiesi Gianfranco Soletta, di Usini Antonio Brundu e di Uri Lucia Cirroni che a nome dei colleghi degli altri Comuni, hanno rappresentato il malcontento e la superficialità organizzativa e decisionale di Regione e Ats che ignorano totalmente le amministrazioni comunali non coinvolgendole in fase propedeutica per le decisioni da assumere, ma non trasmette neppure alcuna comunicazione su decisioni già assunte, privando i Comuni di informazioni istituzionali necessarie per i cittadini. «Siamo qui - ha detto il sindaco di Usini - per chiedere, a prescindere dai colori politici, di fermare il processo di smantellamento dell'Alivesi, struttura di riferimento per la sanità del territorio. Le fasce tricolori che indossiamo sono la decisa testimonianza della volontà di lottare per una sanità più vicina ai cittadini. Non meno decise le parole del sindaco di Thiesi che manifestando solidarietà al sindaco di Ittiri ha voluto rimarcare l'unità di un territorio che necessità di progetti equilibrati per una sanità al passo con i tempi e vicina ai cittadini Non meno decise le posizioni di Antonio Monni della Fp Cisl che ha ricordato le lotte in difesa dell'Alivesi ponendo in risalto l'utilità operativa e funzionale del presidio nella lotta al Covid-19, concludendo che non si possono usare strutture e personale come un qualcosa di usa e getta. Vincenzo Masia Estratto di stampa a uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 10
SISTEMA SANITARIO DELLA SARDEGNA 19 Gli uomini al comando del capitano Gianni Uleri si occupano di gestire e indirizzare gli arrivi nell'hub Barracelli, lavoro prezioso nel centro vaccini OZIERI Le squadre di barracelli stanno fornendo un prezioso supporto nella gestione logistica del Centro Vaccini di Ozieri e, ancora una volta, la loro opera si sta rivelando importante e preziosa.Gli uomini, coordinati dal capitano Gianni Uleri, sin da quando è iniziata l'emergenza sanitaria si sono messi a disposizione del Comune e dell'Ats distribuendo a domicilio farmaci e generi alimentari alle famiglie o sanificando vie e piazze con mezzi attrezzati. Con l'inizio della campagna vaccinale i barracelli si sono attivati per gestire gli arrivi nel quartiere fieristico di San Nicola in cui giungono persone da tutto il territorio del distretto sanitario. Con un totale di una settantina di operatori, sia uomini che donne, tra i quali vi sono quattro tenenti e quattordici graduati, il corpo barracellare garantisce un servizio sempre presente nel controllo e nell'affiancamento delle forze di polizia locale e si sta rivelando assolutamente importante nella gestione dei flussi all'hub vaccinale che in alcuni momenti, nonostante la buona organizzazione, si ritrova sotto pressione per l'afflusso delle persone che stanno aumentando di numero ogni giorno che passa. Nel frattempo gli uomini di Uleri hanno iniziato anche i corsi di aggiornamento per poter affrontare al meglio la campagna antincendio 2021 che svolgeranno con tre pattuglie su veicoli attrezzati e un servizio di vigilanza giornaliera. Al fianco dell'antincendio, con settemila interventi effettuati l'anno scorso e del controllo sull'abigeato c'è anche la sorveglianza ambientale in materia di rifiuti che viene attuata con la predisposizione di servizi diurni e con il monitoraggio delle isole ecologiche dell'agro e della periferia di Ozieri. Francesco Squintu Estratto di stampa a uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 11
SISTEMA SANITARIO DELLA SARDEGNA 20 Estratto di stampa a uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 12
SISTEMA SANITARIO DELLA SARDEGNA 24 NUOROL'Anmil (Associazione nazionale invalidi del lavoro) rilancia in provincia di Nuoro l'iniziativa del Coordinamento nazionale amianto di invitare i sindaci a sottoscrivere la lettera aperta da inviare al presidente del Consiglio Mario Draghi per chiedere alle massime cariche politiche ed istituzionali delle decisioni risolutive nella lotta all'amianto. Nelle prossime ore, infatti, saranno varati importanti leggi di spesa: il Def, Documento di economia e finanza, e il Recovery plan. «Vogliamo che il capitolo amianto faccia parte di questi programmi di investimenti», sottolinea Francesco Tolu, consigliere provinciale Anmil e componente del Coordinamento nazionale amianto.Il problema è stato già sollevato a Nuoro ai primi di marzo dall'Anmil in un documento che tra altro ha spinto il Comune di Bolotana a convocare gli amministratori per sollecitare la Regione a inserire la bonifica dei siti industriali nei progetti da presentare. «È importante intensificare l'azione politica su questi argomenti - sostiene ancora il presidente dell'Anmil di Nuoro Michele Tatti - anche perché in queste ore si sta giocando una partita decisiva per il rilancio economico. Sottoscrivere la lettera aperta a Draghi sull'amianto è un contributo concreto a rompere la cortina di silenzio su situazioni come quelle dell'area industriale Ottana-Bolotana» chiude Tatti. Estratto di stampa a uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 13
SISTEMA SANITARIO DELLA SARDEGNA 33 Dorgali. I pazienti con fibrosi polmonare: «Noi senza vaccino» DORGALI Non sono serviti a nulla gli appelli per avere il vaccino e si è dovuto domiciliare in un'altra regione. Tindaro Gianno, presidente regionale di Ipf (Fibrosi polmonare idiopatica) e Malattie rare del polmone Sardegna, per poter respirare non deve staccarsi da un apparecchio. Per se e per gli altri malati Ipf che in Sardegna sono circa 400, per poter avere il vaccino, aveva chiesto l'intervento prima del Ministro e poi dell'assessorato regionale alla Sanità. Invano. «Per nostra conoscenza - dice Gianno - ad oggi in provincia di Nuoro le vaccinazioni ai malati con fibrosi non sono ancora iniziate. La situazione è paradossale. I pazienti fragili inseriti al primo posto nelle liste delle persone da vaccinare, dopo il personale sanitario, i ricoverati in strutture Rsa e gli over 80, non hanno ricevuto alcuna chiamata. In questo momento io ho trasferito il mio domicilio sanitario in provincia di Reggio Emilia ed ho ricevuto ieri sera il messaggio per poter essere vaccinato Emilia-Romagna. Pensavo che avrei avuto problemi a vaccinarmi fuori dalla mia residenza ma devo dire che nonostante la mia situazione riuscirò a vaccinarmi prima di tanti miei amici malati della provincia di Nuoro». Gianno chiude rivolgendo un appello al commissario straordinario per l'attuazione delle misure necessarie per il contrasto dell'emergenza epidemiologica, generale Figliulo: «Per favore aiutateci a fare rispettare il nostro diritto alla vaccinazione». (n.mugg.) Estratto di stampa a uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 14
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