Con Una spinta per ripartire - Coop
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con consumatori e responsabilità. Il mensile dei soci Coop LIGURIA | n°8 OTTOBRE 2020 Una spinta per ripartire Il paese vive ancora una fase difficile e incerta. La strategia Coop per sostenere le famiglie e combattere le diseguaglianze TEMPO LIBERO CULTURA COOP INCONTRI IL FESTIVAL SI SDOPPIA E RIPARTE DELLA SCIENZA IN SICUREZZA È ANCHE DIGITALE A PAGINA 44 A PAGINA 46
300 MINUTI 300 SMS GIGA IN 4G 3 Promozione valida dal 15 Ottobre 4,50€ al mese al 18 Novembre 2020 per sempre L’offerta “EASY” è valida per chi attiva CoopVoce dal 15 Ottobre al 18 Novembre 2020 e prevede ogni mese, in territorio nazionale e in territorio UE, 3 GIGA di traffico internet in 4G, 300 minuti e 300 SMS verso numeri fissi e mobili. I minuti sono tariffati sugli effettivi secondi di conversazione, senza scatto alla risposta e le connessioni internet a singolo kbyte. Al superamento dei minuti e SMS compresi nel mese si applicano le condizioni del piano tariffario, mentre il traffico internet è inibito. La promozione ha un costo di 4,50€ al mese e si rinnova automaticamente ogni mese. Se il credito residuo non è sufficiente, l’offerta è sospesa per 30 giorni. Per riattivarla è necessario ricaricare entro 30 giorni, altrimenti verrà disattivata. In caso di sospensione il traffico voce e SMS è tariffato secondo le condizioni del piano tariffario, mentre il traffico internet è inibito. La promozione nello stesso periodo è attivabile anche dai già clienti a 9€, che verranno scalati dal credito residuo della SIM insieme al canone del primo mese. L’Uso del servizio è personale, secondo quanto previsto dall’art.4 delle CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO. Per maggiori dettagli sull’offerta, policy di corretto utilizzo e limitazioni, condizioni generali di contratto, visita il sito www.coopvoce.it.
sommario consumatori 8 | ottobre 2020 Primo piano Consumare Vivere bene Rubriche Coop Liguria informati 4 Coop in campo 22 Colazione sana 28 L'autunno 9 Il paese che 41 Coop Liguria per la ripartenza e conveniente ha un lato dolce invecchia adotta la stazione Dario Guidi Luca Mercalli di Dinegro 24 Tappeti e cyclette, 34 Piccoli viaggi Agatha borsalino 10 Giovani cercansi la palestra in casa d'autunno 15 Dove sono Claudio Strano Claudio Strano Paola Minoliti i bambini? 42 Al via la Festa Simona Vinci del Giusto: 16 Se gli integratori 36 Le mostre: sconti del 25% diventano Van Gogh e... 19 L'uva americana scorciatoie e i sapori 43 Il 17 ottobre Silvia Fabbri 37 I libri del mese Michele Sculati ritorna "Dona la spesa" 39 Parla Margherita 29 Mais e polenta Vicario Massimo Montanari 51 Camminatori Pierfrancesco Coop di nuovo 27 Il futuro visto Pacoda 36 Su una grande in marcia dalla Cina panchina Alessandra Massimo Cirri Farabegoli Coop Liguria Numero verde 800 011 761 10 41 Mensile della Direttore responsabile Progetto grafico Coop Editrice Consumatori Cooperazione Dario Guidi Kitchen di Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro, 16 Redazione Impaginazione e grafica Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 Viale Aldo Moro 16, Monica Di Martino, Ilde Ianigro C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna 40127 Bologna Silvia Fabbri, Alice n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative Tel. 051.6316911 Munerato, Andrea Responsabile della pubblicità a mutualità prevalente n. A108296 Fax 051.6316908 redazione@consumatori.coop.it Pertegato, Silvia Pizzorno, Paolo Ortolani Lina Sini, Claudio Strano Consiglio di amministrazione Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 Stampa Presidente Andrea Mascherini Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Rotopress International srl Vice Presidente Silvio Ambrogio Copia singola euro 0,34 (Loreto- Bologna) Tiziana Cattani, Alessandro Medici, Marisa Pecere, Abbonamento annuo euro 3,10 Andrea Pertegato, Enrico Quarello Associato USPI, Unione stampa periodica italiana Questa rivista è stata stampata su carta 100% ecologica che ha ottenuto il marchio Ecolabel dell’Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale www.consumatori.e-coop.it
primo piano economia e società IL RAPPORTO COOP 2020 SULL’ITALIA DEL COVID-19 Coop in campo per sostenere la ripartenza — Dario Guidi La pandemia ci consegna un paese in grande difficoltà e col rischio che le diseguaglianze aumentino ancora. Coop rilancia la sua strategia per garantire a tutti una spesa sana e di qualità a prezzi convenienti e giusti n presente faticoso e sofferto, drammatici di questa fase storica. U segnato dalla crisi economica più «Il momento che stiamo attraversando – spiega forte del dopoguerra, un futuro più il presidente di Coop Italia, Marco Pedroni – è che mai incerto e difficile da decifra- sicuramente complicato e presenta segni contra- re. La pandemia causata dal stanti. Spetta non solo alla politica, ma anche alle Covid-19 condiziona ancora totalmente la scena, imprese, una grande responsabilità per costruire sia quella della vita quotidiana delle persone e risposte che aiutino le famiglie nell’affrontare i delle famiglie, che quella pubblica della politica e problemi e ricostruire fiducia nel futuro. E noi di dell’attività dei governi, più che mai impegnati a Coop dobbiamo essere in prima fila». MARCO PEDRONI definire le misure di contrasto alla diffusione del virus e per favorire il rilancio economico. Coop contro le diseguaglianze PRESIDENTE Inevitabilmente questo complesso scenario è al «Se devo indicare un punto chiave, però - prose- DI COOP ITALIA centro anche del Rapporto Coop 2020 che, come gue Pedroni – è che le spinte diverse che abbiamo tutti gli anni, con dati, cifre e tabelle (vedi il servizio di fronte rischiano di accentuare la polarizzazione più dettagliato in queste pagine), tenta di fotogra- della nostra società, cioè le distanze tra la parte fare lo stato reale e l’umore della società italiana. più debole (che purtroppo cresce) e quella che sta La fotografia che ne esce, inevitabilmente, meglio. Come Coop riteniamo che il nostro obiet- mescola punti di crisi, ancora ben lungi dall’es- tivo di fondo nel prossimo futuro debba essere sere risolti, e novità in parte già presenti, la cui proprio quello di contrastare questo fenomeno diffusione è stata accelerata dal lockdown (basta e combattere le diseguaglianze. Dall’inizio della pensare all’uso del digitale o allo smart working). pandemia, con diverse misure a cominciare dal Quel che è certo è che siamo comunque ancora blocco dei prezzi, abbiamo fatto un investimen- spaventati e preoccupati, anche perchè la crisi to di 100 milioni di euro. Con l’offerta commer- MAURA LATINI che stiamo vivendo rischia di colpire più dura- ciale dei nostri negozi vogliamo fare in modo che mente quella parte di popolazione che già era più anche chi ha meno risorse possa avere accesso AMMINISTRATORE in difficoltà, con un effetto di amplificazione a prodotti buoni, sani e sostenibili ad un DELEGATO DI COOP ITALIA delle diseguaglianze, che è uno dei problemi più prezzo giusto. Già da tempo siamo impegnati in 4 Consumatori ottobre 2020
Percentuale di chi pensa di avere prospettive finanziarie Quali dovranno essere, secondo lei, gli personali non buone nei prossimi 12 mesi ambiti verso cui il Governo italiano dovrà Fonte Nielsen prioritariamente indirizzare gli sforzi? +12% Fonte Uffico Studi Ancc +3% Istruzione 43% +8% +16% Lavoro 36% +8% +4% Tecnologia/ 36% digitalizzazione Infrastrutture 34% Sanità/Salute 28% 49% 57% 62% 74% 49% 65% 56% 53% 40% 48% 40% 44% 26% Imprese EUROPA Italia Spagna Francia Regno Unito Germania Welfare e famiglia 25% 4° Trimestre 2019 2° Trimestre 2020 Innovazione 18% Pubblica La sua famiglia è in grado di fronteggiare una spesa imprevista? amministrazione 16% Fonte Uffico Studi Coop Ambiente 14% Consumi 11% spesa delle famiglie 51% 36% 13% Sì senza difficoltà di 800 euro Turismo 10% Sì ma con qualche difficoltà spesa No 27% 38% 34% Arte e cultura 3% di 2.O00 euro questa direzione; chiediamo che anche la politica Obiettivo prezzo giusto sostenga queste scelte, visto che col recovery plan Se per le famiglie più ricche risolvere l’equazione europeo avremo risorse importanti da spendere. tra prezzi e qualità è semplice, per gli altri le cose Quindi sostenere il potere d’acquisto delle fami- si complicano non poco. «La nostra risposta – glie, ma anche incentivare con una fiscalità di prosegue Maura Latini – in linea con lo slogan che vantaggio chi fa scelte sostenibili ed ecologiche, abbiamo lanciato lo scorso anno, “Una buona così che i prodotti green siano accessibili a tutti. spesa può cambiare il mondo”, non è quella di Su questo chiediamo al governo di riprendere in proporre linee di prodotti, come si dice, di primo mano proposte di riduzione dell’Iva su cui lo stesso prezzo, che magari rinunciano a qualcosa su pia- premier Conte, nei mesi scorsi, aveva fatto apertu- no della qualità per costare meno. Qualcuno ha re positive». imboccato questa strada. Noi invece diciamo che Come il tema diseguaglianze si incroci con molte occorre lavorare, e la cosa chiama in causa tutti delle novità (che sono anche portatrici di aspetti gli operatori delle filiere legate al cibo, per ridurre positivi) “figlie” del Covid-19 è presto detto. Ci sono le inefficienze, per eliminare difetti e storture elementi concreti come il boom della spesa on-line che ci sono e pesano. Noi per questo ci batteremo: (destinato a continuare), che però ovviamente lo faremo al nostro interno e nelle relazioni con costa di più che quella fatta a negozio. Poi, non chi lavora con noi. Il nostro obiettivo è quello di solo sulla spinta delle paure legate al Covid-19, è riuscire a proporre il prezzo giusto, miglioran- aumentata fortemente la ricerca di prodotti gre- do anche la relazione informativa con le persone, en, sostenibili, biologici, in grado di tutelare il per far capire che prezzo giusto vuol dire anche benessere e l'ambiente. garantire sì la convenienza, ma anche la giusta Esiste cioè, come spiega l’amministratore dele- remunerazione per chi coltiva e per chi lavora nei gato di Coop Italia, Maura Latini «una relazione campi». diretta, un filo che lega l’idea del cibo al benesse- Una filosofia, quella Coop, che è all’opposto re, alla salute e anche alla felicità. La gente non rispetto ad altre catene, come quella che la scorsa vuole rinunciare alla qualità, anche se pure vuole estate ha proposto angurie in vendita a 1 cente- spendere meno». simo al chilo: «Quella è una presa in giro – com- continua a pagina 6 Consumatori ottobre 2020 5
primo piano economia e società continua da pagina 5 menta Pedroni – un modo per svilire i prodotti e successo: queste 10 referenze in 3 mesi hanno non riconoscere il lavoro di tante persone nella registrato vendite di 9,5 milioni di euro”. 100ML filiera. La spesa giusta non è sempre e solo il prezzo più basso». Dunque dando seguito al già citato slogan “Una Ma l’incerto presente che viviamo consegna anche altri aspetti su cui Coop (ma non solo Coop) sarà chiamata a svolgere valutazioni importanti. buona spesa può cambiare il mondo”, il solco «I mesi del lockdown – spiega ancora Maura di euro dell’impegno Coop è tracciato. E avrà il prodotto Latini – hanno cambiato lo scenario e modificato i investiti da Coop a marchio come elemento centrale, perché comportamenti dei consumatori: in particolare è durante la pandemia punto di sintesi naturale tra i valori, le cure e le diminuita la frequentazione dei punti ven- tra blocco dei prezzi e attenzioni che Coop mette nella produzione e il dita. Si va meno a fare la spesa, si cercano negozi altre iniziative prezzo finale. più vicini. Dunque i grandi centri commerciali Una conferma in questo senso viene dai dati escono penalizzati. Poi sono cambiati i contenu- di vendita di questa fase: la linea di prodotti bio- ti del carrello. Si privilegiano i prodotti a lunga logici vivi verde è il primo brand bio venduto conservazione e confezionati rispetto ai freschi. +9% nella grande distribuzione in Italia, con oltre 150 milioni di fatturato nel 2019 e non ha cessato di crescere durante e dopo il lockdown, con un Dunque sia sugli spazi che sull’offerta commer- ciale occorre cambiare, in un contesto che non sappiamo quanto durerà e che potrà cambiare trend a valore del +9%. ancora, a seconda di come riusciremo a fronteg- la crescita giare la pandemia». dei prodotti biologici Una spesa sostenibile e di qualità Infine, come spiega il curatore del Rapporto della linea «Ma è più in generale tutto quanto attiene al Coop, Albino Russo, dopo i due mesi di lock- vivi verde tema sostenibilità e cibo su cui il nostro prodotto down più stretto, che hanno visto i consumi a marchio non teme rivali – aggiunge Latini - aumentare nella grande distribuzione, nel terzo Voglio ricordare l’impegno che ci siamo presi con trimestre i dati dicono che i consumi sono fermi. i nostri soci e consumatori, sia bloccando i prezzi Ad oggi la previsione di Coop è di chiudere il 2020 9,5ML dei nostri prodotti nel periodo di lockdown fino con un aumento di fatturato intorno all’1%. alla fine del mese di settembre, e l’offerta di 10 «Pesa un’incognita legata al fatto – spiega Russo dei prodotti a marchio al prezzo di 10 euro (“Ope- – che sono ancora in essere le misure di sostegno razione Forza 10”). Il prezzo molto conveniente pubblico all’occupazione, come la Cassa integra- (sconto medio del 37% rispetto al prezzo norma- zione e il blocco dei licenziamenti. Solo quando di euro di vendite le), unito al valore dei singoli prodotti che hanno questa fase sarà esaurita potremo capire cosa è per l'offerta tutti la garanzia Coop, la tracciabilità e l’aggiunta rimasto nelle tasche degli italiani e che anda- 10 prodotti a 10 euro di caratteristiche uniche, ha avuto un grande mento potranno avere i consumi». "Ad alta voce" porta la lettura in tante città Compie 20 anni "Ad coinvolgendo nove città lungo tutta la penisola, Lo svolgimento sia in presenza che online coglie alta voce", la mani- in una formula che unisce eventi in presenza con e ripropone il significato della manifestazione: festazione culturale i contributi online. Bologna sarà la città perno, quello di unire le piazze, abbattere i confini, promossa da Coop nella quale, il 20 ottobre, si svolgerà l’evento favorire l’evoluzione della società, far cooperare Alleanza 3.0: era il inaugurale e il 25 l’evento finale. I collegamenti le persone. "Ad alta voce" è nata per rendere la 2001 quando le letture in streaming con le altre otto città saranno tra- cultura accessibile a tutti, portando il piacere in luoghi insoliti si smessi con dirette Facebook, dal 21 al 24 ottobre, della lettura nelle strade, nelle piazze, nelle svolsero per la prima nella pagina della manifestazione, sulla quale mense dei poveri e nei supermercati, perché una volta a Bologna. E in quest’anno particola- potranno anche essere viste successivamente. Le comunità pensante è un incubatore di idee, che re, segnato dall’emergenza coronavirus, la puntate si svolgeranno nelle altre due città stori- e arricchisce una società in continua evoluzione. cooperativa vuole promuovere la cultura come che della manifestazione - Venezia e Cesena - e Dalla prima edizione ad oggi, "Ad alta voce" ha veicolo di coesione sociale, un bisogno dal quale in altre importanti realtà: Modena, Palermo, coinvolto circa 800 autori e testimoni dell’impe- non possiamo prescindere nemmeno in epoca di Pesaro, Pordenone, Reggio Emilia e Taranto. gno civile in tante città italiane. distanziamento fisico Diversi e interessanti gli ospiti, tra i quali gli Le dirette dalle 8 città si svolgeranno sul profilo L’edizione 2020, pur dovendo ripensare le attori Michele Riondino e Isabella Ragonese, lo Facebook Ad alta voce. Per info e programma modalità di partecipazione a causa del Covid, scrittore Luigi Garlando, il regista Pupi Avati e segui www.adaltavoce.it e i profili social della propone un ricco calendario di appuntamenti, la direttrice d'orchestra Beatrice Venezi. manifestazione. 6 Consumatori ottobre 2020
IL RAPPORTO COOP 2020 SULL’ITALIA DEL COVID-19 Famiglie che navigano nella crisi Scuola e sanità priorità per ripartire ieni di paure e prigionieri della più l’appartenenza all’Europa che viene considerata P grave crisi economica dal dopo- imprescindibile). 73% guerra, gli italiani vivono nella bolla della pandemia da Covid-19, dimostrandosi più preoccupati Ripartire da istruizione e sanità Ebbene, come capitolo cui dedicare risorse e rispetto ad altri paesi europei. È quanto emerge investimenti, al primo posto c’è l’istruzione dal Rapporto Coop 2020 che quest’anno ha (pubblica) col 43%, seguita dal lavoro e dalla degli italiani cercato di costruire, assieme a una foto del tecnologia (col 36%). ha operato scelte presente, anche indicazioni sul futuro possibile. «L’indicazione che emerge dalla nostra indagi- per ridurre Sul presente, come detto, il clima è ancora pe- ne – spiega il curatore del Rapporto Coop, Albino le proprie spese sante. Un 74% vede prospettive economiche non Russo – è che occorre investire sul capitale umano buone per i prossimi 12 mesi, contro il 57% della per recuperare il gap rispetto ad altri paesi. In una media europea (in Spagna sono il 65%, in Francia fase di crisi come questa è significativo che si dica il 56%, in Germania il 48%). Se si guarda poi all’e- al governo di puntare sulla formazione e sul livello redità del Covid sulle finanze delle famiglie, un di istruzione, prima ancora che su altri ambiti». 50% prevede un impatto negativo, un 33% dice Persone con un livello di istruzione più alto sono 83% che non subirà impatti, contro un 17 che invece vede positivo e si aspetta miglioramenti. Dunque una conferma che la forbice tra pochi “vincenti” considerati la benzina con cui nei vari settori di intervento sarà possibile operare facendo quel salto di qualità che tutti auspicano. a tanti “perdenti” si allargherà. Del resto solo un Accanto all’istruzione un altro capitolo su cui si degli intervistati 51% di intervistati dice di poter far fronte a una chiedono investimenti e attenzione è quello della ritiene prioritario spesa imprevista di 800 euro. Se poi la spesa fos- sanità. Per l’82% degli intervistati la priorità è potenziare se di 2.000 euro allora solo un 27% ce la farebbe. potenziare la sanità pubblica. Un dato netto la sanità pubblica che non lascia dubbi, dopo che nei mesi più duri Tagli di spesa e scelte rinviate dell’emergenza Covid si è visto come ospedali e Chiaro dunque che le famiglie tricolori siano più rete di servizi siano stati argine fondamentale che che mai impegnate a navigare nella crisi, con ora occorre comunque rinforzare. prudenza e attenzione, operando una spendig Tornando al capitolo istruzione, è interessante 74% review a 360 gradi sui costi da sostenere: così si notare come, dopo il boom forzato della didattica sono ridotti i pasti fuori casa (54%), si comprano a distanza, dall’indagine emerga come il 64% sì meno vestiti (51%) e si sono ridotti viaggi e vacan- ritenga che i docenti non siano sufficientemente ze (63%). Molte scelte sono invece state rinviate, formati su questo versante. Se questo dato forse dall’apertura di una nuova attività economica al non sorprende più di tanto, fa riflettere il fatto celebrare un matrimonio, dall’acquistare un’auto che per il 52% degli intervistati anche gli studen- 26% al cambiare casa. E tanti (la stima è di circa 280 mila) hanno anche rinunciato per ora a far figli, ti, cioè la generazione presunta nativa digitale, non sono ritenuti con una adeguata formazione no con un impatto pesante sulla natalità (tema a per affrontare questa sfida. cui dedichiamo un ampio servizio nelle pagine Se le indicazioni sulla ripartenza possibile ap- successive). paiono abbastanza chiare e definite, a conferma- Se queste note negative sono nel solco di quanto re come il frullatore mediatico vissuto in questi genitori le cronache hanno raccontato in questi mesi, mesi, tra strumentalizzazioni irresponsabili di che vaccinerebbero interessante è vedere quale strada gli italiani (in qualcuno e parole dette con troppa leggerezza da il proprio figlio particolare è stata sentita la comunità di manager qualcun altro, abbia lasciato tracce pesanti c’è il se fosse disponibile e dirigenti d’azienda) pensano sia da imboccare fatto che il vaccino contro il Covid-19 è sì at- un vaccino contro il per uscire dalla crisi in corso, anche alla luce dei teso con grande ansia, ma un 26% di genitori con Covid-19 fondi che verranno dal recovery plan europeo (con figli minorenni dice che non li farebbe vaccinare. continua a pagina 9 Consumatori ottobre 2020 7
primo piano Terra, uomini e clima continua da pagina 7 Luca Mercalli Gli italiani cercano poi certezze nelle mura Presidente società domestiche, in famiglia e con gli amici. E se meteorologica italiana dovessero scarseggiare affetti umani, si riempirà il vuoto con un animale da compagnia: 3,5 milioni di italiani durante il lockdown o subito dopo L'impronta ecologica e hanno acquistato un animale da compagnia e 4.3 milioni pensano di farlo prossimamente. il paese che invecchia Italiani di nuovo ai fornelli Venendo ad altri aspetti, il Rapporto Coop 2020 segnala una inversione di tendenza. Se lo scorso anno eravamo di fronte alla conferma di una S fuga dai fornelli (in 20 anni il tempo passa- to dagli italiani a cucinare si era dimezzato, ul numero di dicembre 2019 di questa rivista avevamo parlato di sovrappo- riducendosi a 37 minuti al giorno), ora, complice polazione mondiale e di come sia saggio contenere la crescita demografica il lockdown, e gli italiani hanno letteralmente con mezzi culturali: educazione ed emancipazione delle donne nei paesi po- rimesso le mani in pasta, come spiega la forte veri. Ma quando si guarda all’Italia, paese che invecchia sempre più, l’atteggia- crescita nelle vendite degli ingredienti base mento è opposto: si sente dire che bisognerebbe fare più figli e tornare a crescere, (+28.5% in Gdo su base annua) a fronte della per ringiovanire la cittadinanza, per avere nuove braccia che paghino le pensioni, contrazione dei piatti pronti (-2,2%). Supportati per salvaguardare la cultura nazionale dall’avanzata dell’immigrazione straniera. o meno da aiuti tecnologici (la vendita dei robot Sono visioni che hanno senso in termini economici e sociali, ma che non tengono da cucina ha fatto registrare a giugno +111% sul conto della realtà ambientale e delle risorse fisiche nazionali, della nostra “bioca- 2019), il 30% di intervistati dedicherà ancora pacità”. più tempo alla preparazione del cibo e il 33% L’Italia è già ora un Paese sovrappopolato che vive al di sopra delle proprie risor- sperimenterà per “mangiare cose salutari”. La se interne. L’impronta ecologica degli oltre 60 milioni di italiani è l’insieme dei preparazione domestica dei cibi è probabilmente prelievi di materie prime, dall’agricoltura ai pesci, dal legname ai minerali, e della anche la nuova strategia degli italiani per non produzione di rifiuti, incluse le emissioni di gas serra. Ebbene, i dati elaborati dal rinunciare alla qualità e contemporaneamente Global Footprint Network ci dicono che nel 2019 gli Italiani hanno utilizzato risor- alleggerire il proprio budget familiare. se naturali 4,5 volte al di sopra delle proprie possibilità, ovvero occorrerebbero più di quattro Italie per soddisfare il nostro tenore di vita. Le tre Italie virtuali che ci Il cibo? Italiano e sostenibile mancano sono prelevate dalle importazioni di energia fossile, di materie prime e di Nella bolla si accorcia anche la filiera del cibo e per cibo. In queste condizioni di profondo debito ecologico, far crescere ulteriormen- un italiano su due l’italianità e la provenienza dal te la popolazione significherebbe aumentare la nostra vulnerabilità e peggiorare proprio territorio acquistano ancora più impor- la nostra condizione fisica: più consumi di risorse, più cementificazione, più rifiuti, tanza di quanta ne avessero in periodo pre-Covid, più gas a effetto serra, con conseguenze sempre più pesanti proprio per le giovani dove già godevano di ampia popolarità. E sempre generazioni che le subiranno! Si pone dunque la delicata questione di mitigare la per questioni di sicurezza, nell’estate appena fragilità ambientale del nostro Paese diminuendo l’esposizione al debito ecolo- trascorsa, abbiamo assistito a una vera e propria gico: da un lato questo si può fare con soluzioni tecnologiche, energie rinnovabili, rivincita del cibo confezionato, che cresce ad riduzione degli sprechi, riciclo rifiuti, ma dall’altro sarebbe importante considerare un ritmo più che doppio rispetto all’intero compar- anche una riduzione della popolazione, così se fossimo meno numerosi avremmo a to alimentare se paragonato a un anno fa: +2,3% disposizione più risorse, mentre più siamo più la fetta di torta per persona si riduce contro +0,5% (giugno-metà agosto 2020). e si diviene sempre più deboli rispetto alle forniture esterne. E tra le costanti che il Covid non ha spazzato via Infatti, poiché la popolazione globalmente continua a crescere, potrebbe riemerge con forza l’attenzione prestata dagli arrivare il momento in cui le risorse che acquistiamo aumenteranno di prezzo o italiani ai temi della sostenibilità. Nel confronto potrebbero perfino scarseggiare, ecco perché dipendere dall’estero per tre quarti internazionale non c’è gara. Il 27% degli abitanti del proprio benessere non è una buona strategia e sarebbe opportuno diminuire del Bel Paese acquista prodotti sostenibili/ la nostra dipendenza da beni che non abbiamo. E come rimediare a una società di ecofriendly di più rispetto a prima (i francesi e gli anziani e alle pensioni da pagare? Sono questioni difficili da affrontare, ma meno spagnoli seguono distanziati con un 18%); il 21% rispetto ai limiti fisici invalicabili. Le pensioni si possono riformare, l’ambiente ha aumentato gli acquisti in punti vendita che no. Assecondando l’attuale condizione di decrescita della natalità, superata una promuovono prodotti sostenibili (contro un 17% fase transitoria di invecchiamento della società, nei prossimi decenni potremmo degli americani e un 15% dei tedeschi) e il 20% stabilizzarci per esempio a 50 milioni di abitanti, quanti eravamo nel 1960, e lì acquista di più da aziende che operano nel rispetto rimanere stabilmente, mantenendo il tasso di fertilità di sostituzione, pari a circa dei lavoratori. due figli per donna. E vissero felici e resilienti. Consumatori ottobre 2020 9
primo piano economia e società SECONDO I DATI ISTAT PROCEDIAMO VERSO UN INVERNO DEMOGRAFICO Giovani cercansi, senza di loro non c'è futuro — Claudio Strano Nel 2019 abbiamo toccato il livello più basso, da oltre un secolo, nel saldo tra nati e morti: 67 contro 100. E intanto la fascia di età più produttiva, quella dei trentenni e quarantenni, si è assottigliata ed è un problema per la ripartenza. Il professor Rosina: Figli per famiglia «Attenti a sottovalutare la questione demografica» 1,3 1,6 1,9 Italia Germania Francia L'assegno unico l'ora del telegiornale. Quale sarà l'apertura di oggi? Proviamo a familiare È immaginare che ci appaiano, come ogni sera, non il coronavirus o i migranti, ma la famiglia come prima notizia. La famiglia italiana che invecchia e continua a perdere colpi. «Nel 2021 Con un voto bipartisan, la Camera ha approvato all'una- nuovi minimi per le nascite: scenderemo sotto le 400mila nimità in luglio, l’assegno unico familiare chiamato anche unità», scrive Carlo Blangiardo, presidente dell'Istat. È il dato più basso da "universale" in quanto per la prima volta le famiglie italiane oltre un secolo, peggiore degli anni della guerra. La famiglia è in crisi e senza avranno a disposizi0ne un assegno unico che riordina, più i giovani che sarebbero, poi, quelli che dovrebbero far ripartire il paese semplifica e potenzia le misure a sostegno dei figli a carico. dopo l'emergenza sanitaria, prendersi i posti di lavoro che alcuni dicono È il primo pilastro del Family act voluto dal governo. Si parla "occupati" dagli extracomunitari, trasferire idee fresche e nuove alla società. attualmente di un assegno mensile dagli 80 fino a 240 euro, Il punto è che i giovani italiani – cioè la base di ogni serio e concreto ragi- progressivo in base all'Isee, erogato dal settimo mese di onamento sul futuro nostro e di questo nostro paese – stanno sparendo. Se gravidanza al compimento del 21esimo anno d’età, a partire ne parla, se va bene, in coda ai servizi del Tg o nei convegni tra demografi ed dal gennaio 2021. L'assegno familiare e universale soppianta economisti, ma intanto si assottiglia la schiera degli under 44 (crollo delle e integra alcuni dei bonus per le famiglie ad oggi vigenti nascite e fughe all'estero più numerose dei rientri), facendo aumentare gli (assegni per il nucleo familiare, bonus mamme domani, squilibri demografici e le diseguaglianze intergenerazionali, ossia la ricchez- bonus bebè e detrazioni figli a carico) e verrà esteso, dopo za (e gli oneri) in capo ai giovani e ai loro genitori e nonni. La questione è l'approvazione del Senato, anche ad autonomi e partite Iva. rilevante per l''economia su cui già pesa un Pil in caduta libera (- 12,8% nel 10 Consumatori ottobre 2020
trimestre del lockdown) e per l'intera fase che Il debito intergenerazionale... si apre che sarà probabilmente di "depressione", più che di "recessione", per dirla con il giornalista Con il Covid-19 è aumentato il carico finanziario Francesco Guerrera. Il dato statistico che più colpisce è che, oggi, La crescita del debito pubblico, il riscaldamento globale, l'esaurimento delle risorse e, in una sono oltre un milione in meno coloro che hanno certa misura, anche la pandemia sono tutti fenomeni intergenerazionali. Originano cioè da fra i 30 e i 34 anni e raggiungeranno nel corso del scelte compiute dalle generazioni passate che producono i loro effetti negativi soltanto a decennio la fascia d'età 40-44, che è considerata distanza di tempo. Le generazioni presenti, intanto, stanno caricando su quelle future un la più produttiva. «È la più consistene riduzione in pesante fardello fatto di shock di natura ambientale, sanitaria, economica. Limitandoci a Europa di quello che può essere considerato l'asse quest'ultimo, l'accumulazione del debito pubblico e privato, a livello globale – generata portante dell'economia di un paese», osserva dallo sforzo gigantesco fatto da governi e banche centrali in questo periodo difficile di Alessandro Rosina, docente universitario, pandemia – viene stimata in 11 triliardi di dollari. Prima o poi qualcuno dovrà ripagare saggista e demografo che di seguito intervistia- questo enorme debito e questo qualcuno sono le nuove generazioni che, come sostiene mo. Rosina denuncia la «sottovalutazione della Greta Thunberg, devono scendere in campo prima che sia troppo tardi, chiedendo un patto questione demografica nei piani di ripartenza intergenerazionale. «Poiché saranno i giovani a dover ripagare il debito che stiamo creando del paese», e ricorda che il tasso di occupazione – dice Mario Draghi –, è nostro dovere far sì che abbiano tutti gli strumenti per farlo». dei quarantenni è già quasi di dieci punti sotto la ... e la giustizia intergenerazionale media europea (74%), ma quel che è più grave è che i trentenni di oggi partono già da una soglia di cinque punti più bassa (68%). Sono pochi, dunque, e pure sottoccupati. Belgio e Francia l'hanno già in Costituzione Una pianta che non germoglia più Alcuni paesi, come Belgio e Francia, hanno già introdotto nella Costituzione il principio della Se i trentenni e i quarantenni appaiono l'anello de- giustizia intergenerazionale che è strettamente legato a quello dello sviluppo sostenibile. bole della ripartenza, l'apertura del "nostro" tele- Non è un passaggio di poco conto perché, ad esempio, è cambiato l’oggetto della società per giornale potrebbe essere che purtroppo la società azioni. Si è valorizzata cioè l’idea del profitto di medio periodo e non più di breve termine italiana non solo invecchia, ma continua a non che è stata al centro del capitalismo degli ultimi 40 anni. E ricadute fiscali premiano, ad germogliare più. Nel 2019 –informa l'Istat – abbia- esempio, il lavoro piuttosto che i diritti di successione. In Italia siamo alla proposta di legge no toccato il livello più basso di ricambio naturale di iniziativa popolare depositata nel 2019 dall'ASviS e alcune forza politiche. «Quando furo- a partire dal 1918, dunque da oltre un secolo. La no scritte le Costituzioni – spiega il portavoce, il professor Enrico Giovannini –, nel secondo differenza tra nati e morti è stata di 212mila unità: dopoguerra, il concetto di giustizia tra generazioni era assente, perché l’ipotesi di base era per ogni 100 persone che muoiono, oggi ne nasco- che il mondo sarebbe evoluto sempre verso il meglio, anche se con delle crisi temporanee, no 67, mentre dieci anni fa ne nascevano 96. In e quindi non c’era bisogno di proteggere le giovani generazioni, perché sarebbero state per questo modo la popolazione residente si è ridotta definizione in una situazione migliore di quella delle precedenti. Oggi sappiamo che non di 116mila unità in un anno. Siamo 60 milioni e è più così». Giovannini fa anche un'altra considerazione interessante: «Quella che oggi ci 317mila, un calo di popolazione dovuto, come det- sembra un'anomalia rispetto all'adeguata remunerazione del capitale degli azionisti, cioè la to, soprattutto al crollo delle nascite: 435mila trasmissione intergenerazionale del capitale, è in realtà un elemento costitutivo dell’eco- contro 647mila decessi, il che ha fatto alzare l'età nomia cooperativa. Questo dimostra che abbiamo dimenticato che prima della rivoluzione continua a pagina 12 neoliberale questi principi erano alla base del capitalismo». Dal dopoguerra ad oggi gli under45 ridotti di un terzo: dal 72 al 47% 0-11 anni 12-19 anni 20-24 anni 25-60 anni Over 60 anni ANNI 50 bambini adolescenti giovani adulti anziani 0-10 anni 11-20 anni 20-25 anni 26-34 anni 35-54 anni 55-64 anni 65-75 anni 75-84 anni over 85 anni OGGI bambini adolescenti giovani giovani adulti adulti tardo adulti giovani anziani anziani grandi anziani Tratto da www.alessandrorosina.it Consumatori ottobre 2020 11
primo piano economia e società L'ESPERTO: «SERVONO POLITICHE ADEGUATE E UN SALTO CULTURALE» «I nostri giovani sono i più colpiti dalla pandemia» rofessore, cosa può dirci I nostri ragazzi infatti sono quelli che vivono più P dell'impatto della pandemia a lungo in casa con i genitori, che hanno maggiori sui progetti di vita dei giovani? problemi d'inserimento nel mondo lavorativo, che fin I giovani italiani tra i 18 e i 34 anni oltre i 30 anni non studiano e non lavorano, che non sono i più preoccupati per l'impatto godono di una continuità di reddito per cui continua- della pandemia sul loro futuro: oltre il 60% vede i no a dipendere dai genitori. La pandemia li ha colpiti propri progetti di vita a rischio, più le donne (67%) maggiormente proprio per la loro vulnerabilità e il che gli uomini (55%). E il 36,5% di coloro che aveva- clima di sfiducia che respirano. Molti intorno ai 20 no intenzione di concepire un figlio entro l'anno ha anni, cioè all'ingresso nella vita adulta, avevano finito per accantonare l'idea a causa del coronavirus. già incrociato un'altra crisi pesante, la recessione ALESSANDRO A dircelo è una fresca indagine dell'istituto Toniolo, economica del 2008-2013. Da allora si sono acuite le ROSINA realizzata all'apice del lockdown assieme al mini- distanze rispetto alla condizione media dei coetanei PROFESSORE stero per le Pari opportunità e la famiglia. La ricerca europei. E loro non capiscono il perché. Il divario DI DEMOGRAFIA ha confrontato i ventenni e trentenni francesi, spa- è forte soprattutto con la Germania, con la quale E STATISTICA SOCIALE gnoli, inglesi e tedeschi con i nostri. Gli italiani, più c'è uno scarto che supera i 20 punti percentuali. I ALL’UNIVERSITÀ di tutti, temono che l'emergenza sanitaria li porti giovani tedeschi sono i più ottimisti sulla possibilità CATTOLICA DI MILANO non a congelare, ma a rinviare sine die o a cancellare di lasciare pressoché immutati o solo posticipare i progetti importanti come la conquista dell'autono- propri piani di vita. Non a caso prima della pandemia mia, la formazione di una famiglia, la scelta di un molti nostri giovani migravano nel Nord Italia e poi figlio. Questo va ad inserirsi in una realtà già difficile. all’estero, con maggiore destinazione la Germania. Under 34 che pensano che il Covid avrà continua da pagina 11 un impatto negativo media a 45,7 anni. È il quinto anno consecutivo che Mamma mia la pandemia! sui loro piani familari la popolazione residente diminuisce, nonostante Sui numeri negativi del 2019 si è abbattuto poi lo un saldo migratorio con l'estero ancora positivo tsunami del coronavirus che ha inasprito tutti i Uomini (8,9% gli stranieri sul totale degli abitanti). E dimi- fattori. L'ultima relazione di Bankitalia li sintetizza: 36,1 nuisce soprattutto al Centro e al Meridione dove ci una più fragile posizione lavorativa delle nuove ge- 29 sono alcune aree in totale abbandono e si registra nerazioni, complicazioni nella gestione dei tempi di 19,8 una emorragia di giovani (nonostante se ne contino vita e di lavoro, una peggiore condizione economica 19,7 mediamente di più) che migrano dove c'è più lavoro, delle giovani famiglie. A ciò si aggiunge la chiusura 30,1 cioè nelle regioni del Nord nelle quali l'equilibrio è degli orizzonti di speranza: oltre 3 "neet" su 4 (i Donne garantito anche da una maggiore fecondità (1,36 "neet" sono i ragazzi che non studiano e non hanno 43,2 figli per donna, con un primato di 1,69 a Bolzano). un impiego) hanno smesso di cercare lavoro durante 34,1 I dati, tuttavia, dicono anche che il numero dei il lockdown, con il rischio di scoraggiarsi definitiva- 22,2 figli per donna (1,29) rimane costante, tra i più bassi mente. A sottolinearlo è il settimo Rapporto giovani, 23,3 d'Europa, anche se il desiderio sarebbe di averne di curato dall'Istituto Toniolo, che è la principale inda- 28,3 più, mediamente 2,cioè in linea con gli altri paesi. gine italiana sulle nuove generazioni. A diminuire (di 180mila) sono però le donne in L'equilibrio demografico della società non c'è Italia Germania età fertile. Per varie ragioni, si decide di fare figli anche perché i giovani, come detto, che sono la base Spagna Regno sempre molto tardi, con un'età media che per il trasversale di ogni ragionamento, il motore di una Francia Unito primo parto è cresciuta a 32,1 anni, e più madri nazione, non fanno da traino né da contrappeso ultraquarantenni. Insomma, si vorrebbero ma non nello scenario post-Covid. L'effetto del virus sarà Dati percentuali. Fonte: Istituto Toniolo. si fanno, vuoi perché mancano le condizioni, vuoi piuttosto di "anticipare di quasi un decennio il ritmo Il report completo della ricerca per altre ragioni spiegate nell'intervista e nei box in della denatalità", si legge mel Rapporto Coop 2020, è su www.osservatoriogiovani.it queste pagine. che calcola che 280mila italiani hanno rinunciato continua a pagina 15 12 Consumatori ottobre 2020
La Germania che fino a 10-15 anni fa aveva familiare: da noi l'affetto e la vicinanza emotiva Noi ne una denatalità come la nostra e oggi ha sono estese a tutte le fasi della vita. Ne deriva che è indici di fecondità assai più alti. Qual è il più facile e "normale" che nei paesi del Nord ci sia il vorremmo suo segreto? tempo pieno nelle scuole e che gli anziani vengano Per invertire il trend della denatalità servono politi- ospitati nelle case di riposo, mentre in Italia il wel- avere ma... che per la famiglia che spazino dai servizi all'in- fare familiare compensa la carenza degli asili nido e fanzia ai tempi di conciliazione con il lavoro, e che i figli, che spesso abitano vicino ai genitori, si pren- Un punto importante che devono essere soprattutto solide e continuative nel dono cura dei genitori anziani dai quali sono stati a emerge dalle ricerche tempo, Serve cioè creare precisi strumenti su cui le loro volta aiutati a trovare un lavoro. Il nostro paese dell'istituto Toniolo è che famiglie sanno di poter contare al di là dei governi e si è organizzato su questo grande welfare informale i desideri e le intenzioni delle contingenze. L'esempio della Germania, che da risparmiando su asili, scuole, politiche di concilia- dei giovani italiani non 1,3 è cresciuta a 1,6 figli per coppia in pochi anni, ci zione lavoro-famiglia, e dando per scontato che i differiscono molto da quelli fa capire che anche chi è caduto molto in basso può figli siano sempre un bene a carico. La combinazio- dei giovani europei: tra recuperare grazie a politiche attive efficaci, che tra ne tra il fattore culturale e la mancanza di politiche questi avere un numero di l'altro vanno continuamente rimesse in discussione adeguate per la famiglia rende i giovani più fragili, figli intorno a 2, una soglia e adeguate ai cambiamenti del mondo del lavoro e più a lungo dipendenti e restii a reclamare ciò che che eviterebbe squilibri ai fabbisogni delle famiglie giovani. Serve dimostra- negli altri paesi è un diritto già prima dei 25 anni: e demografici. Francia e re un'attenzione continua nei loro confronti in modo cioè l'autonomia e l'autosufficienza, che sono alla Paesi scandinavi riescono che percepiscano che il paese investe su di di loro. base di una famiglia. È un meccanismo perverso più o meno a raggiungerla, Avere figli oggi non è più una scelta scontata, viene che va ad alimentare le diseguaglianze, perché chi in parte anche la Gran fatta solo da chi trova un terreno fertile e un clima nasce in una famiglia giusta può raggiungere i suoi Bretagna. Quando si è più di fiducia intorno a sé, altrimenti rimane una scelta obiettivi, chi nasce in quella sbagliata no. vicini a 1 che a 2, come in minoritaria di quei pochi che sono fortemente con- Italia (1,29 figli), la piramide vinti o dei gruppi sociali più benestanti. Che giudizio dà dell'assegno unico e univer- demografica si inverte sale e del Family act? È ottimista o pessimi- e si riduce la possibilità Sulla diminuzione delle nascite incide sta sull'efficacia di queste misure integrate di finanziare welfare e anche un fattore culturale? C'è una peculia- concepite sul modello tedesco? pensioni. È evidente che rità tutta italiana in questo senso? L'assegno unico familiare non è l'unica misura del servono politiche adeguate Sì, da noi è radicata l'idea che i figli siano un costo Family act, che è un pacchetto di misure che di sostegno nella transizione privato più che un valore sociale condiviso. Chi non prevede aiuti economici, un fisco favorevole nei alla vita adulta e, una volta ha figli non capisce nemmeno perché investire confronti delle famiglie, ecc. Mi pare che sia stia arrivato il primo figlio, su chi ne ha. A livello collettivo siamo quelli che dando il giusto segnale su come si possa scardinare servizi e meccanismi di investono meno sulla risorsa famiglia. E poi c'è un il meccanismo dei figli come costo sociale e non conciliazione tra vita altro dato: il valore principale che i genitori pensano come bene collettivo. Credo ci sia bisogno di un lavorativa e familiare. di dover trasmettere ai propri figli non è, come nei paese che riparta creando opportunità per le nuove Senza queste misure si paesi del nord Europa, quello di cavarsela da soli generazioni e in questa chiave la green economy, creano povertà e la rinuncia prima possibile. A un diciottenne che progetta la che ha bisogno delle competenze dei più giovani, a un secondo o più figli è propria vita la società inglese o scandinava attri- rappresenta una grande occasione. Vedremo se le pressoché inevitabile. buiscono valore investendo in alloggi e politiche di scelte politiche saranno fatte fino in fondo aprendo reddito. Nei paesi mediterranei, invece, il focus è una nuova fase di crescita con al centro non sull'importanza dell'aiuto reciproco, sulla solidarietà l'austerity, ma i giovani. SCOPRI IL REGALO PIÙ BELLO - UN’ESPERIENZA DA VIVERE librerie_coop_sbx_crea_rivista_188x60.indd 1 14/09/20 11:11 Consumatori ottobre 2020 13
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primo piano Le parole per dirlo continua da pagina 12 photo Angelo Palombini "a mettere al mondo un figlo a causa dell’emergenza Simona Vinci sanitaria". La prospettiva più lontana è addirittura di scrittrice una riduzione di 8 milioni di italiani in età lavorativa nel 2050 rispetto al 2015, il che gioverebbe all'ecosi- stema, non certo al sistema pensionistico appesan- tito dal Covid che ha accelerato uno storico sorpasso: Dove sono i bambini? erano 22,77 milioni gli occupati in maggio a fronte di 22,78 milioni di pensioni erogate in gennaio. Dunque più assegni pensionistici (non ancora più pensionati) che produttori di reddito. Lo stesso Covid, secondo le C previsioni, causerà 60mila morti in più, non 600mila come con la spagnola. La domanda chiave, allora, 'è uno splendido, straziante film del regista di origine armena Atom Egoyan che suggerita da Mario Draghi al meeting di Rimini, è: si intitola “Il dolce domani”. È del 1997 ed è tratto da un altrettanto splendido chi si prenderà sulle spalle l'Italia deprivata di giova- e straziante romanzo di Russel Banks. In una cittadina dello stato di New York, ni? Chi pagherà i debiti contratti e le pensioni? la comunità subisce una tragedia inconcepibile: lo scuolabus che trasporta i bambini del paese ha un incidente e sprofonda in un lago ghiacciato. Tutti i bambini, tranne una, Bonus, pacchetti e proposte perdono la vita. Cosa succede a una comunità nella quale non ci sono più bambini? È Sul piano delle politiche attive, c'è da segnalare il una domanda alla quale dare risposta è difficile e può accadere anche non ci sia bisogno Family act, un insieme di misure che dal 2021 di una tragedia per provare a porsela. alzerà l'asticella dell'impegno su questo fronte (vedi Mi perdonerete per questo attacco angosciante, e per il parallello azzardatissimo box). Già mesi fa era arrivata dal Forum per le che sto per fare, ma se guardiamo i dati Istat relativi al 2019 sulla natalità nel nostro Disuguaglianze e Diversità un'altra proposta, quella Paese, ci accorgeremo che il bilancio demografico (come si racconta nei servizi in di dare 15mila euro a ogni diciottenne e di tassare le queste pagine) è in caduta libera e lo è da anni. Dall’inizio degli anni ‘80 a oggi il eredità per colmare il divario tra le generazioni. numero di minori residenti sul territorio è sceso di oltre 10 punti. Per chiaririci: i minori Grazie al Recovery fund dell'Europa abbiamo ora in Italia rappresentano il 16% circa della popolazione, quasi un niente. Il numero di un'occasione straordinaria per impostare riforme di bambini iscritti all’anagrafe al 31 dicembre 2019 ammonta a 420.170: “il numero più medio-lungo periodo. Con i 209 miliardi di euro basso dall’unità d’Italia.” Se avevamo pensato che gli stranieri in arrivo nel nostro assegnati all'Italia (di cui 82 di sovvenzioni e 127 di Paese lo avrebbero compensato non è così, anche loro si stanno adeguando. prestiti) si può fare molto per impedire la fuga dei In una società che sembra proprio non avere al centro della propria idea di sviluppo giovani all'estero (+8%) e attuare riforme struttura- famiglie e diritti d’infanzia e adolescenza non è che la gente abbia tutta questa voglia li. Tante voci sostengono questa linea, tra cui quella di mettersi in gioco con la riproduzione. Paura del futuro, insicurezza economica e dell'associazione "M&M - Idee per un paese lavorativa, disparità di genere. Tutte questioni pesanti che durante questi duris- migliore", che individua i più giovani come il filo simi mesi del 2020 si sono fatte ancora più evidenti. Ma la questione resta: com’è e conduttore del piano europeo che, non a caso, è soprattutto come sarà una società dove la gran parte della popolazione è composta chiamato Next Generation Eu. Tra le proposte, da anziani? Non è un quadro entusiasmante e fa riflettere: questo dato demografi- l'ampliamento del tempo di permanenza scolastica e co sembra quasi legittimare il fatto che i più giovani hanno poca voce in capitolo la riduzione (per sempre) del 15% del cuneo fiscale riguardo a tutto, nelle agende politiche vengono sempre per ultimi, a parte quando li per chi entra nel mondo del lavoro. Una proposta si prende in considerazione come “fruitori-consumatori di qualcosa”, qualcosa per il dirompente per ridurre le diseguaglianze, a scapito quale vengono poi puntualmente sgridati o accusati. dei profitti, è quella del sociologo Domenico De Potrebbe sembrare la trama di un romanzo distopico: un mondo popolato Masi, che avanza l''idea di commisurare i contributi di anziani, dominato da assilli di salute che riducono il quotidiano ad estenuanti che oggi alimentano l’Inps, «anziché sul lavoro che conversazioni riguardanti acciacchi vari. Non ho nulla contro le persone anziane, diminuisce, sul prodotto che invece incrementa». sia chiaro, porto loro rispetto e penso siano degne di tutte le cure e le attenzioni - io L'immigrazione stessa è indicata da "M&M" come stessa, incredibilmente, come passa il tempo signora mia, non posso certo conside- uno dei canali di entrata di lavoratori giovani, rarmi giovane - ma questo scenario, anche pensando a mio figlio di otto anni, un po’ necessari all'economia italiana, nell'ordine di circa di paura me la mette. Il film di Egoyan si ispirava alla fiaba “Il Pifferaio di Hamelin”: il 200mila all'anno. Del resto sembrano finiti i tempi Pifferaio Magico che per una vendetta contro il villaggio, con la sua musica incanta delle crisi economiche che passano come un tutti i bambini e se li porta via con sé, per sempre, in una caverna. Il finale ha parecchie normale raffreddore. L'Italia post-Covid raffrontata varianti, alcune più tragiche, altre di speranza. Non so, la mia sensazione è che anche con quella post-bellica che portò al boom economico se sono pochi, i bambini e i ragazzi dovrebbero venire prima di tutti gli altri. Russel è profondamente diversa. Nel 1951 gli under 45 Banks in un’intervista aveva dichiarato: «L’America è in uno stato di crisi profonda, erano infatti di gran lunga preponderanti sulla antropologica, in cui le istituzioni di base (famiglia, scuola, chiesa, villaggio, comunità) popolazione (pari al 72%), oggi sono una parte sono crollate le une dopo le altre. Con la perdita dei nostri bambini, l’avvenire passa minoritaria (47% circa) destinata a scendere, dietro di noi, e ci lascia di fronte al dolce domani illusorio». Forse conviene cominciare secondo l'Istat, a fine decennio, al 43,7%: cioè ben a pensarci seriamente. 2,3 milioni di giovani in meno! Consumatori ottobre 2020 15
primo piano salute IL BOOM DEI CONSUMI Se gli integratori diventano scorciatoie — Silvia Fabbri lzi la mano chi non ha mai avuto voglia di affidarsi alla pillola A miracolosa… Perchè, diciamocelo, che fatica dimagrire, che Ne consumiamo più fatica consumare cinque porzioni di frutta e di verdura al giorno. Che noia fare ginnastica e che stress dover interrompe- di ogni altro popolo europeo re certe brutte abitudini così consolanti! Meglio una pillola e via, via le responsabilità, via la fatica, lo stress e anche la paura del Covid-19. e durante la pandemia Sarà per questo, per la voglia matta di credere alla formula magica che ci toglie i problemi, che il mercato degli integratori alimentari ha rag- abbiamo fatto scorte anche giunto in Italia a fine 2019 un valore di circa 3,6 miliardi di euro, cresciuto del 3,6% nel 2018. In farmacia, principale canale di vendita, gli integratori di vitamina C e prodotti si confermano la seconda categoria dopo il farmaco su prescrizione. Nessu- no come gli italiani consuma più integratori: il mercato del nostro Paese è il per rafforzare il sistema primo mercato in Europa. L’utilizzo degli integratori coinvolge 32 milioni di italiani (il 65% della popolazione italiana adulta) e anche i medici li consi- immunitario. Ma non sempre gliano: sempre nel 2019 ci sono state 28,6 milioni di prescrizioni mediche di integratori alimentari. Tutti questi dati sono contenuti nella V indagine di questi preparati sono settore “La filiera italiana dell’integratore alimentare”, elaborata dal Centro Studi FederSalus. davvero utili In Europa, la normativa di riferimento è la Direttiva 2002/46/CE, attuata in Italia con un decreto legislativo. In questa normativa, gli integratori alimen- tari sono definiti precisamente così: "Prodotti alimentari destinati ad inte- grare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare, ma non in via esclusiva, aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti continua a pagina 18 16 Consumatori ottobre 2020
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