COMUNE DI ANZOLA Martedì, 18 marzo 2014
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Martedì, 18 marzo 2014 Cronaca 18/03/2014 Corriere di Bologna Pagina 12 Luciana Cavina Le parole per crescere 1 18/03/2014 Corriere di Bologna Pagina 13 Appuntamenti 3 18/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 20 ANZOLA, NUOVA PIAZZETTA UNITA' D' ITALIA 4 Politica locale 18/03/2014 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 10 Eventi 5 18/03/2014 Corriere di Bologna Pagina 9 Noemi Bicchiarelli Pasticceri a raccolta: il gusto del «Persiciok» 6 18/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 20 Caro estinto: i civici contro le tariffe cimiteriali e la società... 7 18/03/2014 Il Resto del Carlino Pagina 30 TELECOM ITALIA Rete di nuova generazione a Piacenza, Modena e Rimini 8 Sport 18/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 8 Il derby regala il primato ai Knights I Doves cadono in casa con i Thunders 9 18/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 8 MARCELLO GIORDANO Ozzano va con Fedrigo, Paviotti e Raggi 10 Pubblica amministrazione 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1 LIONELLO MANCINI La criminalità ci impoverisce a vista d'occhio 11 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1 «Sulle riforme contano i risultati» 14 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 2 CARLO BASTASIN Riforme strutturali pegno del consenso 16 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 3 GERARDO PELOSI «Ora crescita, ma rispetteremo il 3%» 18 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 3 BEDA ROMANO Conti flessibili, al Consiglio Ue strada stretta 20 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 3 Uno spiraglio sul deficit in cambio di riforme vere 22 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 6 CLAUDIO TUCCI Ai dirigenti Pa 12 volte il reddito procapite: in Germania solo 5 24 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 6 EUGENIO BRUNO Immobili comunali poco «valorizzati» 26 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 6 MARCO ROGARI Tagli, ecco il piano di Cottarelli 28 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 9 Il corriere: 500 addetti a rischio 30 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 9 Le bonifiche ambientali eseguite gratis 31 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10 MARZIO BARTOLONI «Pagamenti entro il 21 settembre» 32 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10 BARBARA GANZ Il grido d' allarme di Padova «effetti su tutta la filiera» 34 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10 LUCA ORLANDO Il modo più semplice per stimolare la crescita 36 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 11 Progetti da un miliardo per disinquinare 38 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 19 NATASCIA RONCHETTI Lavori in corso sul divario di copertura 39 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 33 GIORGIO COSTA Fisco, la riforma parte dagli sconti 41 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 35 GIANNI TROVATI Tari ancora in cerca di una normaponte 43 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 38 GUGLIELMO SAPORITO L' abuso edilizio in centro non sempre va demolito 44 18/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 38 Pensioni, confisca limitata a un quinto 46 18/03/2014 Italia Oggi Pagina 2 EDOARDO NARDUZZI Renzi taglia Irpef e Irap: i cittadini del Lazio lo ringraziano due volte 47 18/03/2014 Italia Oggi Pagina 8 ANSELMO DEL DUCA Renzi ha visto altri prima di Merkel 49 18/03/2014 Italia Oggi Pagina 11 TINO OLDANI Ci sono 20 mila leggi regionali, lo stesso numero di quelle nazionali Per... 51
18/03/2014 Italia Oggi Pagina 29 MATTEO BARBERO Enti, 1,5 mld per i pagamenti 53 18/03/2014 Italia Oggi Pagina 29 ENZO CUZZOLA Piani di riequilibrio blindati per gli enti 55 18/03/2014 Italia Oggi Pagina 29 MATTEO BARBERO Sicilia e Puglia scambiano quote Patto e denaro 57 18/03/2014 Italia Oggi Pagina 31 BENEDETTA PACELLI Inarsind: appalti pubblici ancora senza bussola 58 18/03/2014 Italia Oggi Pagina 33 Scuola di Alta Formazione, il programma marzomaggio 59
18 marzo 2014 Pagina 12 Corriere di Bologna Cronaca Le parole per crescere Dal 22 al 27 marzo la «Città del libro per ragazzi» In Fiera e in vari luoghi, i bambini protagonisti. D al padiglione 33 allestito come un castello di carte da gioco a tutta la città. Che viene ribattezzata per l' occasione «Città del libro per ragazzi». Mai come quest' anno la Fiera del libro per ragazzi, nella sua 51esima edizione, spalanca un mondo di favole, storie vere e inventate, arte e fantasia direttamente ai destinatari: i piccoli lettori. E lo fa per una settimana intera, dal 22 al 27 marzo. Resta, ovviamente dal 24 al 27 marzo la Fiera riservata agli editori, agli illustratori e gli operatori del settore che, tra gli stand, scambiano informazioni e concludono accordi. Resta, dunque, il punto di partenza internazionale chiuso al pubblico per arricchire il mercato editoriale che verrà. E sarà forte di 1200 espositori provenenti da 74 Paesi, Antartide compresa. Ma la vera novità, lo ribadiamo, e l' apertura al pubblico già da questo fine settimana di un intero padiglione, sintesi ragionata dell' offerta che si trova in Fiera, sotto l' insegna «Non ditelo ai grandi» (ingresso sud su via Aldo Mor da sabato a mercoledì 9.3018.30; giovedì dalle 9.30 alle 16, adulti 5 euro, bambini e ragazzi gratis). Dove gli interni fanno idealmente tappa nel Paese delle Meraviglie e il suo esercito di carte da gioco, secondo il progetto dello studio di architettura e urbanistica Labics. A questo si aggiunge un nuovo protocollo d' intesa siglato in questi giorni tra il Comune e BolognaFiere che trasforma di fatto la città in un percorso dedicato alla cultura per i giovanissimi. Quest' anno il tutto si concretizza in un programma collaterale al quartiere fieristico che coinvolge musei, biblioteche, Cineteca e librerie. «Ma l' accordo spiega l' assessore alla Cultura Alberto Ronchi verrà attuato pienamente l' anno prossimo. Intanto abbiamo preso impegni reciproci. Il Comune ha messo a disposizione sedi e servizi, ma nel protocollo è prevista anche l' ipotesi di stanziare finanziamenti». «Il modello va avanti l' assessore è quello di Art City, sperimentato felicemente con Arte Fiera: un modello di coordinamento tra le istituzioni e le realtà cittadine che producono cultura diffusa. In questo caso sarà il direttore dell' Istituzione biblioteche Pierangelo Bellettini il punto di riferimento. È un modello che verrà applicato anche ad altre iniziative, sicuramente con la Fiera, ad esempio con le manifestazioni a carattere musicale, e anche ad altre realtà. Sarebbe bello poterlo estendere tutto l' anno e anche ad altre situazioni, come all' istituzione Musei che ancora necessita di una visione organica». E così nell' intesa per questa Children' s book fair sono entrati la cooperativa Giannino Stoppani, cui è stata affidata l' ideazione della mega biblioteca fitta di appuntamenti (200 incontri) e mostre (900 illustrazioni) del padiglione 33, l' associazione Hamelin, il Museo Ebraico, oltre alle istituzioni pubbliche, la Pinacoteca, le scuole e altre realtà come Zoo, Kinodromo e ateliers d' arte design. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 1
18 marzo 2014 Pagina 13 Corriere di Bologna Cronaca Appuntamenti. Appuntamenti SALABORSA «La camera dei bambini, giocattoli e arredi della collezione Marzadori» Inaugurazione 21 marzo, ore 18. Fino al 14 giugno MAMBO Mostra Workmen (23 marzo 21 aprile); 26 marzo ore 1719 incontro con Taro Miura MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO Mostra «Sport. Figure e parole dai libri per ragazzi» dal 26 marzo al 9 maggio MUSEO DELLA MUSICA Omaggio a Katsumi Komagata (26 marzo 27 aprile) PINACOTECA Mostra monografica di Ugo Fontana (130 aprile) CINETECA (CINEMA LUMIÈRE) Sabato 22 alle 16. Anteprima italiana di «Prima che il mondo finisca» di Ana Luiza Azevedo, dai 12 anni in su Domenica 23 marzo ore 16 «Il bambino e il mondo» di Ale Abreu Lunedì 24 marzo ore 17.45 «The story of film, i bambini e il cinema» di Mark Cousins. Al termine incontro con il regista. HAMELIN ASS.CULTURALE «Sulle tracce di orsi e elefanti», personale di Benjamin Chaud dal 27 marzo al 24 aprile. Inaugurazione 26 marzo alle 19.30 ZOO «Senza parole», una giornata con Roger Olmos, sabato 22 marzo, ore 18.30 KINODROMO Al cinema Europa, 25 marzo ore 21, proiezione di tre documentari nel decennale della nascita di Tove Jansson BIBLIOTECA EDMONDO DE AMICIS Ad Anzola. Mostra «Il sapore delle immagini. Il cibo e la cucina nelle illustrazioni di Larissa Bertonasco» (24 marzo 26 aprile); inaugurazione 23 marzo ore 16. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3
18 marzo 2014 Pagina 20 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca ANZOLA, NUOVA PIAZZETTA UNITA' D' ITALIA NELL' AREA DELL' ?EX LOCANDA' FRA LA VIA EMILIA E VIA ZANETTI, È STATA RICAVATA UNA NUOVA PIAZZETTA CHE SABATO ALLE 9,30 SARÀ INTITOLATA ALL' UNITÀ D' ITALIA. PRESENTI IL SINDACO LORIS ROPA E IL VICE PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA GIACOMO VENTURI. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4
18 marzo 2014 Pagina 10 La Repubblica (ed. Bologna) Politica locale Eventi MERCATO TRAME Dalle 10 alle 12 alla Mediateca di San Lazzaro, «eLaboriamo. Rattoppa e Ricrea/ Riapparecchia il tuo posto a tavola», laboratorio per costruire una tavola creativa, per il ciclo Il mercato delle trame, a cura del Centro accoglienza Beltrame. Info e prenotazioni 0516228060. FILM & FILM Oggi e domani alle 21 al cinema Giada di Persiceto, per la rassegna Film & Film, proiezione del film «Gloria» di Sebastian Lelio, con Paulina Garcia, Sergio Hernàndez, Marcial Tagle, ingresso 5,50 euro. DELITTO A CENA Alle 20,30 al Bardamù di Calderara di Reno, «Delitto in cucina al Bardamù», cena con delitto a cura della compagnia Zoè Teatri, con Mavi Gianni, Stefano Peloso, Martina Sacchetti, Luca Mazzamurro. ANTI POP Fino al 19 marzo alla Galleria B4 (via Vinazzetti 4/b), mostra «Anti pop» di Patrizio Cianci, marsab 1720. REACTION Fino al 19 marzo al Cortile Caffè (Nazario Sauro 24/b), «Re Action», personale di Pier Paolo Contaldo, marsab 18 24. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5
18 marzo 2014 Pagina 9 Corriere di Bologna Politica locale Il mercatino Maestri e artigiani al lavoro per un weekend a San Giovanni in Persiceto. Pasticceri a raccolta: il gusto del «Persiciok» @BORDERO: #NBICCHIARELLI %@%Nel weekend le vie di San Giovanni i n Persiceto profumeranno di cioccolato e dolciumi. Maestri, artigiani del cacao e pasticceri, provenienti da tutta Italia, accompagneranno i visitatori in un goloso mondo zuccherato: è l' ottava edizione dell' evento «Persiciok». I cioccolatieri presenteranno prodotti con banchetti in piazza del Popolo e lungo le vie del paese, svelando attraverso laboratori e dimostrazioni alcuni segreti della loro arte. Accanto alle prelibatezze di cacao, pasticceri e decoratori proporranno il cake design: negli stand, decorazioni in diretta di torte e dolci, dalla classica crema di burro e glassa al cioccolato, fino a quelle più particolari. C' è la possibilità di sbizzarrirsi tra creazioni in cacao (croccantini, tartufi, praline o cremini), poi dessert come ciambelle, meringate o cheesecake. Non solo, da Oltreoceano arriveranno muffin, brownies e cup cake: si partirà dal classico «red velvet» fino ad arrivare alle sperimentazioni con ingredienti ricercati per gusti e abbellimenti unici (vedi quello di carote e mandorle con frosting al formaggio, al profumo d' arancia e cannella). Oltre ai ghiotti banchetti, ad alternarsi anche eventi a tema e degustazioni. Per chi non rinuncia a mettersi in gioco, si organizzeranno corsi di decorazione (anche pasquale) e di cake design con cioccolato plastico, per finire con dimostrazioni di cucina casalinga. Un dolce weekend per acquistare e assaggiare dolciumi e per trasformarsi in maestri pasticceri. Mercatinoevento «Persiciok», San Giovanni in Persiceto. In piazza del Popolo e Corso Italia. Sabato e domenica dalle 9 alle 20. Per info: www.prolocopersiceto.org Noemi Bicchiarelli @OREDROB: #NBICCHIARELLI %@% Noemi Bicchiarelli Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6
18 marzo 2014 Pagina 20 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Politica locale PERSICETO. Caro estinto: i civici contro le tariffe cimiteriali e la società Virgilio PERSICETO A N C O R A V I R G I L I O , l a società pubblico privata che gestisce i servizi cimiteriali in alcuni comuni di Terre d' Acqua, nel mirino delle opposizioni di Persiceto. I consiglieri civici Maurizio Serra e Giorgio Trotta hanno indetto un incontro, a cui ha partecipato anche la consigliera regionale dell' Udc Silvia Noè, per parlare dei canoni di manutenzione, che quattro Comuni su sei hanno posto a carico dei proprietari dei loculi perpetui e delle tombe di famiglia. «Si sta applicando ? hanno evidenziato Serra e Trotta ? il canone con importi esagerati e in contrasto sia con le disposizioni regionali che con il del Regolamento comunale di polizia mortuaria. Il Difensore civico regionale aveva invitato a un dietrofront e il primo cittadino di Persiceto Renato Mazzuca aveva promesso di modificare le cose entro febbraio, promessa non mantenuto». La consigliera Noè ha riferito di aver posto una question time all' assessore regionale alle Politiche sociali Carlo Lusenti che ha evidenziato la sua posizione critica verso l' applicazione di un canone da una parte e la mancata dimostrazione dell' ammontare delle spese di manutenzione ordinaria dei cimiteri dall' altra. Serra e Trotta hanno detto che avvieranno azioni legali sulle possibili responsabilità erariali del sindaco e disciplinari dei funzionari di Virgilio che applicano le disposizioni. «Sulla vicenda loculi dice il sindaco Mazzuca vorrei ribadire che il Comune vuole tutelare un bene sentimentale, storico e culturale a cui tutti teniamo. Vedendo i cimiteri, non solo di Persiceto, andare in rovina, poiché non ci sono risorse abbiamo chiesto un contributo, che nel tempo diminuirà (come per i passi carrai). E' una decisione impopolare ma che ci permetterà di salvare una patrimonio che ci sta a cuore». Pier Luigi Trombetta. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7
18 marzo 2014 Pagina 30 Il Resto del Carlino Politica locale TELECOM ITALIA Rete di nuova generazione a Piacenza, Modena e Rimini BOLOGNA. Salgono a 13 i comuni dell' Emilia Romagna scelti da Telecom Italia per il lancio dei servizi basati sulla rete di nuova generazione che consente connessioni fino a 30 Megabit al secondo. Piacenza, Modena e Rimini si aggiungono a Bologna, Reggio, Parma, Ferrara, Forlì, Imola, San Lazzaro di Savena, Zola Predosa, San Giovanni i n Persiceto e Casalecchio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 8
18 marzo 2014 Pagina 8 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Sport Football americano. Il derby regala il primato ai Knights I Doves cadono in casa con i Thunders B o l o g n a I K N I G H T S d i S a n Giovanni i n Persiceto, c h e i n q u e s t o m o m e n t o d e l l a stagione disputano le loro partite interne al centro Barca, confermano la loro forza nel campionato di football americano di Terza Divisione. Il derby contro i Ravens Imola premia Enrico Belinelli e compagni, capaci di imporsi per 3426. Sconfitta interna per i Doves, che restano all' ultimo posto in classifica. Il confronto con i Thunders Trento finisce con il 2618 per gli ospiti dopo un tempo supplementare. Da segnalare le prove positive del runningback Simone Failla e del ricevitore Alberto Vanni. Prossimo appuntamento per i Doves è previsto per sabato, al centro Bernardi: derby di ritorno, a partire dalle 16, con i Persiceto Knights. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9
18 marzo 2014 Pagina 8 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Sport Volley C e D Argelato continua a correre grazie a Piretti, Zuppiroli e Croati. Ozzano va con Fedrigo, Paviotti e Raggi Bologna VITTORIA e secondo posto. La copertina della diciassettesima giornata del campionato di serie C uomini se la prende la Sway di Zola Predosa: i ragazzi di coach Pellizzoni passano 31 sul campo del Corlo nello scontro diretto e blindano i playoff (+10 sul quinto posto) a sette giornate dal termine della stagione regolare. Cattive notizie da Hr e Atletico, sconfitte 32 e 31 rispettivamente da Anderlini e Castelfranco: i playoff si allontanano a 5 e 6 punti. In campo femminile, nel girone C, corre il diciannovesimo turno ed è l' Idea a far registrare l' impresa di giornata: battendo 32 la Climartzeta in un derby da testacoda riapre il discorso salvezza, riportandosi a 3 dal quartultimo posto. Villanova dice così addio al primo posto, ma i playoff restano al sicuro grazie alla sconfitta (31) della Calanca Persiceto, a c u i n o n bastano Manganelli e Roccato (15) contro Nonantola. Nel girone C, Ozzano ringrazia Fedrigo (15), Paviotti (15) e Raggi: passa 31 a Longiano e si avvicina a grandi passi alla salvezza. In serie D donne, la Pontevecchio continua la corsa solitaria in vetta e grazie al 31 sul Clai conserva 4 punti su Argelato, seconda, che piega la Masi 31 grazie a Piretti (18), Zuppiroli (18) e Croati (17). Resta al terzo posto Molinella, nonostante il ko per 31 con il Vip, e in zona playoff resiste pure il Bellaria, sconfitto 30 ad Argenta. In campo maschile, Minerbio passa doma in tre set Lugo e raggiunge in vetta Budrio, piegato 30 dal Marani, riaprendo i giochi per la promozione diretta. Marcello Giordano. MARCELLO GIORDANO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10
18 marzo 2014 Pagina 1 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione INTERVISTA. La criminalità ci impoverisce a vista d'occhio Per Pignatone l'illegalità èil problema principale dell'Italia (a cominciare dalla Capitale) Lionello Mancini Il problema principale dell' Italia, a partire da Roma? La criminalità economica, così pervasiva e diffusa che impoverisce il Paese a vista d' occhio. Questa l' opinione di Giuseppe Pignatone, siciliano, 65 anni a maggio, da due anni (19 marzo 2012) a capo della Procura della Capitale. In questa intervista esclusiva al Sole 24 Ore, il magistrato traccia un bilancio dei 24 mesi trascorsi alla guida della Procura più importante del Paese. Lionello Mancini Due anni a capo della Procura della Capitale. Quali sono i problemi principali che si è trovato ad affrontare? Premessa necessaria: Roma è il cuore della politica, dell' alta burocrazia, dei grandi appalti pubblici, delle reti d' interesse che qui s' incontrano e decidono. Ed è anche l' epicentro delle proteste e delle manifestazioni di disagio del Paese intero; è la meta di 12 milioni di turisti ogni anno, mentre vi risiedono stabilmente circa tre milioni di persone. Per questo, credo, le nostre inchieste riscontrano fenomeni patologici tipici del Paese, spesso in forma altamente concentrata e con dimensioni decisamente importanti. Potrebbe fare qualche esempio? Per esempio la corruzione e la criminalità economica. Qualche settimana fa, per esempio, abbiamo sequestrato 415 milioni di euro a due soli indagati. "Normali" corruttori e "normali" evasori fiscali, ma la cifra impressiona, tanto che i giornali hanno giustamente notato che l' importo è pari a quello della famosa "mini Imu" che il Governo Letta cercava di recuperare. E le grandi frodi? Stiamo parlando di fenomeni estesi e che al pari dell' evasione fiscale sottraggono risorse non al privato ma allo Stato, cioè a tutti noi, alterando nel contempo le regole del mercato e della libera concorrenza. Quanto alla corruzione, è un fenomeno percepito come gravissimo in Europa e nel mondo, ma non in Italia. Temo che il Paese abbia raggiunto livelli di tolleranza inaccettabili e costosissimi, specie in un momento come questo. Quindi moltiplicherete l' impegno sul fronte della corruzione? C' è un punto ormai chiaro. La corruzione non è debellabile a suon di norme e nemmeno di condanne: bisogna che la politica e, prima ancora, le forze sane della società si approprino degli spazi che noi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 11
18 marzo 2014 Pagina 1 Il Sole 24 Ore 12
18 marzo 2014 Pagina 1 Il Sole 24 Ore
18 marzo 2014 Pagina 1 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione «Sulle riforme contano i risultati» Dalla Merkel apertura di credito a Renzi: certa che rispetterà il patto di stabilità Il cambiamento salutato dalla cancelliera Merkel ha un nome e cognome: riforme strutturali. A Berlino si è avuta la conferma che Matteo Renzi non deve giocare la sua partita più importante sul minor rigore fiscale, ma sulle riforme la cui credibilità ed efficacia consentirà anche una maggiore flessibilità non dal lato del deficit, ma da quello del debito pubblico alla vigilia dell' applicazione del Fiscal compact. Alessandro Merli BERLINO. Dal nostro inviato «Vedo un bicchiere mezzo pieno, non mezzo vuoto e il Governo italiano sta lavorando per riempirlo del tutto». Sono le riforme strutturali la chiave di volta dell' apertura di credito concessa ieri dal cancelliere tedesco Angela Merkel al nuovo primo ministro italiano, Matteo Renzi. «Sono molto colpita», ha detto la signora Merkel del programma che è stato presentato, e ha affermato che si tratta di un «cambiamento strutturale» dell' economia. E ha snocciolato la semplificazione amministrativa, la riforma del mercato del lavoro e gli sforzi per rilanciare i consumi che Renzi le aveva appena illustrato. L' elemento portante, nell' analisi del cancelliere, è la riforma del mercato del lavoro, che del resto Renzi ha detto esplicitamente di voler modellare sull' esempio tedesco. «Va nella giusta direzione», ha commentato il cancelliere, la quale peraltro, forse memore del fatto che in poco più di due anni, si tratta del terzo capo del Governo italiano a presentarsi a Berlino con un piano di riforme, il che la induce a una certa cautela, ha ricordato che «il successo delle riforme si giudica dai risultati». E ha ammonito che, soprattutto sul fronte del lavoro, questi risultati hanno bisogno di tempo. «Anche le riforme in Germania richiesero duetre anni per portare benefici. Alla fine si è visto che sono stati creati più posti di lavoro». E il 50% dell' andamento dell' economia, ha detto, citando l' artefice della «economia sociale di mercato», il suo predecessore Ludwig Erhard, dipende dalla psicologia. L' andamento positivo dello spread italiano mostra comunque, secondo la signora Merkel, le speranze nel successo del progetto del nuovo Governo. Il tema oggetto di maggior controversia in Italia, quello di un possibile allentamento degli obiettivi per il disavanzo pubblico, è rimasto in fondo sotto traccia. Da parte tedesca si è dato per scontato che le riforme avvengano senza abbandonare il rispetto degli impegni europei in fatto di disciplina fiscale, cosa del resto ribadita ieri da Renzi. «Mi dice che rispetterà il fiscal compact e il patto di stabilità e crescita e non ho ragione di dubitarne», ha osservato il cancelliere. Del patto, osserva, l' Italia sottolinea entrambe le parti, la stabilità e l a crescita. «Le riforme strutturali sono importanti proprio per questo, per generare la crescita», ha detto. Sulla stessa linea una presa di posizione del ministero delle Finanze, dopo l' incontro fra Wolfgang Schaeuble e il ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan. Il ministro tedesco «ha salutato favorevolmente l' obiettivo del Governo italiano di accelerare il tempo delle riforme per aumentare Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 14
18 marzo 2014 Pagina 1 Il Sole 24 Ore
18 marzo 2014 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Il commento. Riforme strutturali pegno del consenso Carlo Bastasin Non è escluso che questo scambio tra riforme e flessibilità richieda un accordo specifico, forse addirittura un contratto, con la Commissione europea. L' attenzione italiana è catalizzata dal totem del disavanzo fiscale e dal tabù del 3%, come se danzassimo attorno a un idolo maligno. Ma chi conosce i documenti dei Consigli europei sa invece che non è in atto una rottura di continuità nelle politiche di bilancio dell' Italia degli ultimi tre anni. Politiche che fanno parte di una lunga, penosa, ma forse inevitabile strategia. Non c' è stata quindi, su tasse o deficit, una staffetta tra i maratoneti Monti e Letta e un giovane centometrista. Tutti i preannunci fiscali con cui Renzi si è presentato a Berlino, Merkel infatti li aveva già sentiti dai suoi predecessori. L' utilizzo del margine di disavanzo entro il 3% era stato proposto da Monti esattamente un anno fa, non appena le regole lo avevano consentito, quando cioè l' Italia era uscita dalla procedura di disavanzo eccessivo conquistata tanto faticosamente e come previsto dal cosiddetto "braccio preventivo" del patto di stabilità. L' ex ministro Saccomanni stava per attivare i crediti della pubblica amministrazione prima che cadesse il governo Letta. Non esiste dunque un vero cambio di strategia fiscale e questa coerenza del Paese è positiva. Il cambiamento si misurerà invece sulla centralità delle riforme nell' azione politica. Se Monti, dopo la prima ondata di riforme, aveva puntato a una ricomposizione della spesa pubblica, avviando la spending review e spostando l' accento sugli investimenti, Renzi può ora utilizzare il canale del debito pubblico, attraverso i crediti della pubblica amministrazione come volevano Letta e Saccomanni per sostenere l' economia mentre realizza le riforme. I governi precedenti si erano trovati politicamente troppo deboli per completare il disegno, anche perchè si trovavano nel pieno di una recessione che ora finalmente si è attenuata. Renzi ha dalla sua parte ambizione e coraggio, e attorno a sè trova anche un clima politico che lo può agevolare. Avere a disposizione tempi politici più lunghi di quelli di Monti e di Letta sarebbe indispensabile perchè le riforme richiedono tempi non brevi per produrre benefici alla crescita. Nel frattempo sono necessarie quelle che Monti chiamava misureponte e che oggi hanno la forma dell' attivazione dei crediti delle imprese presso la Pa. L' insieme di questa ingente offerta di liquidità a debito dello Stato, di un agevolazione fiscale alle famiglie pari allo 0,5% del Pil, e delle annunciate riforme strutturali del lavoro, del fisco e degli assetti istituzionali, può dare slancio all' economia. Ma solo se le riforme saranno garanzia di crescita nel lungo termine si potrà chiedere alla Commissione Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 16
18 marzo 2014 Pagina 2 Il Sole 24 Ore
18 marzo 2014 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione «Ora crescita, ma rispetteremo il 3%» Renzi: misure irreversibili di cambiamento Jobs Act promosso da Merkel: «Va nel verso giusto» Gerardo Pelosi BERLINO. Dal nostro inviato Era l' apertura di credito che gli serviva e l' ha ottenuta. Matteo Renzi riparte da Berlino dove ha confermato che rispetterà tutti i vincoli che l' Italia si è data in questi anni a cominciare dal 3% rassicurato dal pubblico sostegno della cancelliera tedesca, Angela Merkel. Un viatico decisivo per chiudere il negoziato sulle misure economiche avviato con Bruxelles. Non era scontato che la Merkel vedesse già da ora nelle riforme strutturali di Renzi il «bicchiere mezzo pieno» anche perché «l' Italia non è il linea con i parametri, ma confidiamo che lo sarà». Non era affatto scontato che scattasse tra i due quella chimica giusta, necessaria per far progredire le relazioni tra Roma e Berlino, fondamentali per il futuro di tutta l' Unione. Non si sente sotto esame Matteo Renzi a Berlino e se ci si sente non lo dà a vedere. Solo verso la conclusione del vertice, dopo l' aperitivo con la cancelliera e il presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi, nel brindisi finale, il presidente del Consiglio confessa che sta provando a fare «una rivoluzione pacifica che cambierà il volto della politica italiana». Cita Michelangelo sul David: «Toglierò ciò che è in eccesso». E di cose da togliere in Italia ne ha trovate fin troppe. Davanti alla Merkel elogia il coraggio degli imprenditori italiani «non aiutati dalla politica». Insiste molto sulle ambizioni del «nuovo Rinascimento europeo» che dovrà guidare l' azione di Germania e Italia, grandi economie manifatturiere. «Noi dice Renzi vogliamo essere economie competitive, non vogliamo essere un' economia che perde un' occasione con la storia». Sul fiscal compact non lascia ombre: «Noi rispettiamo tutti i limiti che ci siamo dati in Europa, a partire dai parametri di Maastricht. Le regole ce le siamo date noi e sono importanti. Vogliamo restare nei limiti del 3%, ma per farlo dobbiamo avere la forza di investire. Il nostro rapporto debito/Pil è cresciuto per le riforme che sono state fatte in questi anni, perché nonostante l' Italia abbia un avanzo primario il problema è la mancanza di crescita. Oggi si tratta di rispettare il 3%, ma fare una revisione strutturale, irreversibile della spesa, non una tantum, e dentro questo pacchetto aiutare la domanda interna». Renzi spiega che c' è molto da fare e lo faremo «insieme all' Europa con determinazione e ambizione» perché «puntiamo in alto, a riforme strutturali». Per rompere il ghiaccio Renzi, come promesso, dona alla Merkel la maglia dell' attaccante viola tedesco, Mario Gomez. Poi comincia il bilaterale vero e proprio e la cancelliera sembra impressionata dalla velocità di Renzi, dal coraggio e dall' ambizione del nuovo esecutivo italiano. Dopo il bilaterale, riunione con i ministri (Economia, Esteri, Difesa, Infrastrutture, Sviluppo economico, Lavoro), sostegno concreto al semestre europeo a guida italiana, al vertice sull' occupazione giovanile in luglio e, sempre in luglio, alla Digital Assembly di Venezia. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 18
18 marzo 2014 Pagina 3 Il Sole 24 Ore
18 marzo 2014 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Il confronto in Europa. La richiesta di un aumento del deficit poco sotto il 3% in cambio di riforme non riscuote consensi unanimi. Conti flessibili, al Consiglio Ue strada stretta Beda Romano BRUXELLES. Dal nostro inviato È un percorso accidentato quello che il nuovo presidente del Consiglio Matteo Renzi immagina per l' Italia. L' idea di consentire al paese di strappare flessibilità sulla riduzione del debito pubblico e del disavanzo strutturale, in cambio di nuove misure per modernizzare l' economia italiana, non fa l' unanimità in Europa. Il premier deve fare i conti con la mancanza di credibilità della classe politica, la cautela dell' establishment tedesco, il rapporto di forza tra Berlino e Parigi. Il premier si è recato a Parigi sabato, a Berlino ieri. Dopodomani sarà a Bruxelles per un consiglio europeo prima del quale avrà un colloquio con il presidente della Commissione José Manuel Barroso. «Nessun vincolo sarà sforato, tutti i vincoli saranno rispettati ha detto Renzi a Parigi . Certo noi pensiamo che nel rispetto dei vincoli dobbiamo riflettere insieme con la nuova Commissione su come l' Europa aiuterà i paesi a insistere sulla crescita e sulla lotta alla disoccupazione giovanile». Il ragionamento di Renzi è che in cambio di nuove riforme economiche l' Europa dovrebbe accettare un aumento del deficit, poco sotto al 3,0% del Pil, anche se questo metterebbe a repentaglio il profilo di riduzione dell' enorme debito pubblico. Le nuove regole del Patto di stabilità e di crescita impongono alla Commissione di lanciare un avvertimento formale se un paese registra «una deviazione significativa» dal percorso di aggiustamento strutturale (si veda Il Sole24 Ore di venerdì). Già in passato la Commissione ha accettato questo do ut des, ma spesso con risultati deludenti agli occhi di Bruxelles. Francia e Germania sono le due sponde che la diplomazia italiana vuole utilizzare in questo frangente, nella speranza che il prossimo voto europeo e la paura di un successo dei partiti radicali sensibilizzino Parigi, Berlino e la Commissione europea, che nel commentare gli ultimi annunci di Roma è stata cauta. Spiega un membro dell' entourage del presidente francese François Hollande: «C' è il desiderio da parte nostra di utilizzare i prossimi anni, che dovrebbero essere privi di elezioni a Berlino, Parigi o Roma, per riportare coesione in Europa. Siamo pronti a cercare un quadro nel quale i paesi rispettano gli impegni di bilancio e aiutano il rilancio dell' economia, trovando un equilibrio tra le riforme necessarie per modernizzare il paese e la traiettoria di rispetto degli impegni di risanamento dei conti pubblici». Interpellato sulla possibilità che Parigi appoggi Roma nel suo tentativo di strappare flessibilità, la risposta dell' interlocutore francese è stata: «È nel nostro interesse, e nell' interesse dell' Italia, rispettare Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 20
18 marzo 2014 Pagina 3 Il Sole 24 Ore
18 marzo 2014 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione L' ANALISI. Uno spiraglio sul deficit in cambio di riforme vere Dino Pesole Nel complesso puzzle europeo che dovrebbe condurre all' auspicata flessibilità, Renzi pone sul piatto sia la rassicurazione che l' Italia non sforerà il tetto del 3% nel rapporto deficit/Pil, sia l' atout costituito dal «più consistente avanzo primario» dell' eurozona. Risultato apprezzabile ma non sufficiente, a causa della persistente debolezza della congiuntura interna. Da qui l' enfasi sulla necessità di spingere sul pedale della crescita. Non farà molta differenza, almeno nella valutazione di Angela Merkel, se il deficit italiano quest' anno si attesterà al 2,6 o al 2,82,9%, a patto che come ha osservato ieri la stessa Merkel al termine dell' incontro a Berlino con Matteo Renzi l' Italia rispetti il percorso di rientro delineato dal Fiscal compact. Non è certo un via libera a «fare più debiti», come paventava "Spiegel on line"» nel presentare la visita. Né questo poteva essere il focus dell' incontro, quanto piuttosto l' individuazione di terreni comuni d' azione, a partire dalla riforma del mercato del lavoro, cui il cancelliere tedesco guarda con molta attenzione. Anche il passaggio in cui Angela Merkel ha ricordato come il risultato di vere e incisive riforme strutturali lo si può cogliere solo nell' arco di duetre anni non va sottovalutato. Da questo punto di vista, la variabile politica pare decisiva per assicurare che quell' ambizioso programma di riforme venga realizzato fino in fondo. Da politica navigata, Angela Merkel concede una quasi scontata apertura di credito al nuovo inquilino di Palazzo Chigi, il terzo premier con cui si trova a doversi confrontare nell' arco di tre anni, considera "ambizioso" il suo programma di riforme, e di fatto sospende il giudizio in attesa che si passi alla realizzazione di quanto promesso. Ora la partita si sposta a Bruxelles, dove si misurerà l' abilità negoziale di Renzi e del ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan. Piccoli spazi di manovra sono possibili. Se la porta si chiuderà al possibile utilizzo del margine di deficit che si separa dal limite del 3% per finanziare parte del taglio dell' Irpef, potrebbe riaprirsi sotto forma della «clausola di flessibilità» per investimenti pubblici cofinanziati con l' Unione europea, negata al governo Letta. Renzi e Padoan potranno di nuovo provare a fruire dei margini offerti dal «braccio preventivo» del Patto di stabilità ai paesi con deficit entro il 3% del Pil, ma solo se nel contempo saranno in grado di rispettare l' altro, pressante vincolo: la riduzione del deficit strutturale in direzione del pareggio di bilancio. Del resto Renzi ha una sola possibilità di giocarsi con qualche possibilità di successo la partita cui è impegnato: Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 22
18 marzo 2014 Pagina 3 Il Sole 24 Ore
18 marzo 2014 Pagina 6 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Pubblico impiego. Riduzioni dell' 812% degli stipendi. Ai dirigenti Pa 12 volte il reddito procapite: in Germania solo 5 Claudio Tucci ROMA In Germania un dirigente pubblico apicale ha una retribuzione lorda di circa cinque volte il reddito pro capite tedesco. In Francia è quasi 6,5 volte. In Italia? La retribuzione lorda dei dirigenti pubblici apicali è di circa 12 volte il reddito pro capite italiano. E differenze tra il nostro Paese e i principali partner dell' area euro ci sono anche sui trattamenti economici dei dirigenti di prima fascia. In Germania, per esempio, la loro retribuzione lorda è 4,27 volte il reddito pro capite tedesco. Nel Regno unito siamo a 5,59 volte. In Italia? Anche qui il rapporto è più elevato: la retribuzione lorda dei dirigenti di prima fascia è 10,17 volte il reddito pro capite italiano. Il dossier «Spending review» c h e i l commissario Carlo Cottarelli ha consegnato al sottosegretario Graziano Delrio contiene interventi mirati sul pubblico impiego. A partire dai dirigenti che in Italia hanno retribuzioni generalmente più elevate (nel confronto internazionale). Soprattutto le figure di vertice: un dirigente di prima fascia italiano ha una retribuzione dell' 81,9% più alta rispetto al pari grado inglese. Solo per fare un esempio. Di qui la serie di misure di revisione ipotizzate da Carlo Cottarelli. Che vanno da una riduzione della retribuzione media dei dirigenti pubblici dell' 812%; a nuove regole per il futuro, con il superamento dell' attuale distinzione in fasce (apicali, prima e seconda), l' arrivo di un ruolo unico della dirigenza e l' abolizione degli incarichi. Dal taglio delle retribuzioni dei dirigenti pubblici il dossier stima risparmi per 500 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016. Ulteriori economie si potrebbero poi ottenere da una riduzione del numero di dirigenti pubblici e della relativa normativa. Nel mirino del commissario straordinario anche auto blu e consulenze. Nel Regno unito, per esempio, solo i ministri hanno l' auto blu (con un pool di 90 auto per tutto il governo). In Germania il ministero delle Finanze ha una decina di macchine. E in Italia? Ci sono almeno 1.500 auto blu nelle amministrazioni centrali e 3.700 in quelle locali. Per risparmiare, si potrebbe adottare un modello misto tedescoinglese: cioè auto solo al ministro più un massimo di cinque per amministrazione, con un periodo di transizione per contratti di noleggio già in essere. Potrebbero essere riviste anche le spese per le scorte. Tra le proposte pure un taglio delle consulenze, con l' introduzione di criteri più stringenti per gli incarichi esterni e la gratuità se la prestazione è effettuata da un dipendente pubblico. Con queste misure, se attuate, su auto blu e consulenze, si stimano 100 milioni di risparmi nel 2014. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 24
18 marzo 2014 Pagina 6 Il Sole 24 Ore
18 marzo 2014 Pagina 6 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Il patrimonio dei Municipi. La fotografia in un rapporto di Intesa Sanpaolo: su 210 miliardi di beni materiali quelli disponibili non superano i 19. Immobili comunali poco «valorizzati» Eugenio Bruno ROMA Il rapporto tra i Comuni e i loro immobili resta conflittuale. Pur contando su beni materiali per 210 miliardi g l i enti locali fanno fatica a valorizzarli. E invece riuscirci potrebbe aiutarli, da un lato, a contenere la spesa per gli affitti e, dall' altro, a differenziare le fonti di entrata. A sottolinearlo è il finanza locale monitor di Intesa Sanpaolo sul patrimonio immobiliare dei municipi, che diventa doppiamente attuale in tempi di spending review imperante e di federalismo demaniale pendente. Il rapporto parte dalla dotazione patrimoniale delle amministrazioni comunali. Che in base ai dati 2011 possono contare su 232 miliardi di immobilizzazioni. Di queste, 210 miliardi si riferiscono a beni materiali. Più nel dettaglio 65 miliardi sono beni demaniali, 73 terreni e fabbricati del patrimonio indisponibile e 19 miliardi sono relativi invece a quello disponibile. Con una spiccata sperequazione lungo la penisola. Per i soli fabbricati indisponibili infatti il valore medio passa dai 183 euro per abitante del 10% di comuni meno "dotati" ai 2.325 pro capite del 10% di quelli più "ricchi". E non sono differenze di poco conto, spiega il monitor, visto che i primi potrebbero colmare il gap attraverso gli immobili in affitto mentre i secondi dimostrerebbero un uso non ottimale delle risorse allocate. Proprio su questo punto arriva il primo suggerimento del paper di Intesa Sanpaolo: «Una opportuna strategia di space planning si legge può trasformare parte del patrimonio indisponibile in patrimonio disponibile e quest' ultimo potrebbe essere destinato ad altri usi e ad altre funzioni in grado di generare proventi». Senza contare aggiunge che «la razionalizzazione e ottimizzazione degli spazi porterebbe anche a una riduzione dei costi per la gestione che ad oggi sono rilevanti (circa 2,3 miliardi di euro annui)». Da qui a parlare di valorizzazione (o meno) del patrimonio disponibile il passo è breve. La capacità dei comuni di generare reddito grazie a terreni e fabbricati viene giudicata «molto bassa». Basti pensare che i proventi della gestione del patrimonio oppure derivanti da locazioni e concessioni ammontano a poco più di 2,1 miliardi, cioè il 18% delle entrate extratributarie. Con tassi di rendimento che dipendono sia dalle dimensioni dell' ente (sono più alti dai 50mila abitanti in su) o dalla sua ubicazione (al Mezzogiorno ci si posiziona su livelli inferiori). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 26
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18 marzo 2014 Pagina 6 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Tagli, ecco il piano di Cottarelli Nel 2014 800 milioni da beni e servizi e 500 dagli stipendi dei dirigenti Pa, ma anche sanità e pensioni Marco Rogari ROMA Ben 2,2 miliardi nel 2014 dall' innalzamento degli standard di efficienza della macchina burocratica soprattutto facendo leva su un giro di vite sugli acquisti di beni e servizi per 800 milioni e sugli stipendi dei dirigenti pubblici per 500 milioni. Altri 2 miliardi dalla riduzione dei trasferimenti statali e regionali in primis al settore dell' autotrasporto e per una fetta più ridotta alle imprese in generale. E 2,2 miliardi dalla stretta sulle cosiddette spese di settore, dalla difesa alla sanità passando per le pensioni. Ai quali vanno aggiunti 400 milioni dall' abbattimento dei costi della politica, partendo dalla riduzione dei consiglieri comunali e regionali (e dei loro stipendi e vitalizi) e 200 milioni dalla riforma delle province e dalla potatura degli enti pubblici. È questa la composizione del piano di tagli alla spesa per quest' anno contenuto nel dossier Cottarelli consegnato la scorsa settimana alla Presidenza del Consiglio.Un piano per recuperare 7 miliardi su base annua, ma solo nella più ottimistica delle ipotesi, come ha già detto lo stesso Carlo Cottarelli. Che ora sta lavorando con i tecnici di palazzo Chigi e dell' Economia per allestire una griglia di misure da 45 miliardi da far scattere tra maggio e dicembre. Gli obiettivi di riduzione della spesa per il 2015 e il 2016 sono fissati in 18 e 34 miliardi. Ma il commissario alla spending non manca di fissare alcune paletti anzitutto evidenziando che i risparmi citati sono al lordo dei possibili effetti sulle entrate. Cottarelli poi indica alcune criticità, ricordando soprattutto che a obiettivi di indebitamento netto sul Pil invariati rispetto all' ultima legge di stabilità «una parte rilevante dei risparmi» dai tagli di spesa andrebbe «a riduzione del deficit e non della tassazione» come invece annunciato dal Governo. Il commissario evidenzia anche le risorse dalla spending già ipotecate dalla legge di stabilità e dal mancato taglio delle detrazioni fiscali (v. Il Sole 24 Ore del 16 marzo) ammonterebbero a 500 milioni nel 2014, 10,4 miliardi nel 2015 e 14,8 miliardi nel 2016. Per Cottarelli inoltre vanno individuate soluzioni innovative per i dipendenti pubblici in esubero per effetto dell' accorpamento o della soppressione di strutture. Esuberi stimati in 85mila unità alla fine del 2016. Della griglia di misure alla quale sta lavorando in queste ore Cottarelli non farà parte il contributo di solidarietà sulle pensioni media alte, dal quale sarebbero potuti arrivare 1,4 miliardi nel 2014, un miliardo nel 2015 e 500 milioni nel 2016. Con tutta probabilità verranno invece irrobustiti gli interventi sulla Difesa anche per effetto dell' orientamento del Governo a ridurre ulteriormente la portata dell' operazione F35. Il dossier di partenza ipotizza dalla difesa un risparmio di 100 milioni per quest' anno, 1,8 miliardi nel 2015 e 2,5 miliardi nel 2016. Per il settore della sicurezza il nuovo meccanismo di sinergie tra forze di polizia con conseguente riduzione dei presidi sul territorio dovrebbe dare i suoi frutti solo nel 2015 (800 milioni) e nel 2016 (1,7 miliardi). Tagli, questi ultimi, sui cui ha espresso Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 28
18 marzo 2014 Pagina 6 Il Sole 24 Ore
18 marzo 2014 Pagina 9 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Il caso/1. Olimpo. Il corriere: 500 addetti a rischio PALERMO Ha accumulato negli ultimi due anni un credito nei confronti di Riscossione Sicilia, la società controllata al 90% dalla Regione siciliana, di almeno 25 milioni e ora il Consorzio Olimpo di cui fa parte Tnt Post comincia a sentirne veramente il peso. Un consorzio, presieduto dal siciliano Guido Careri che dà lavoro a 500 persone nell' isola, ha un fatturato annuo di 14 milioni di cui «il 95% dicono i vertici resta nel territorio siciliano». E in questo caso c' è una situazione paradossale poiché occupandosi del recapito delle cartelle di pagamento il consorzio non è nemmeno nelle condizioni di interrompere il servizio di fronte alla morosità della società della riscossione della Regione siciliana: «Le aziende che operano in Sicilia sono in gravi condizioni a causa dei debiti maturati dalla Regione ed i suoi enti, molti dei quali derivanti da contratti per servizi pubblici essenziali che non possono pertanto essere rescissi unilateralmente» dice Luca Palermo che oltre a essere presidente di Tnt Post è anche al vertice di FiseConfindustria. La situazione del consorzio è solo un esempio dei tanti soggetti economici che il ritardo nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione e, in questo caso, di enti controllati dalla regione ha seriamente messo in difficoltà. «Ci aspettiamo l' approvazione del provvedimento aggiunge Palermo , la situazione delle imprese è al collasso e non ci permette ulteriori azioni di contenimento. Anche perché se la Sicilia non adotta il provvedimento in tempi rapidissimi, la procedura di infrazione avviata da Bruxelles ricadrà anche in quota parte sulla regione siciliana, che si troverà a far fronte anche al debito con la Commissione. Questo stato di incertezza avrà ripercussioni gravi non solo sulla situazione occupazionale siciliana ma anche a cascata nel resto di Italia». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 30
18 marzo 2014 Pagina 9 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Il caso/2. La Meta Service ha operato per Ato e comuni dal 2009 al 2013. Le bonifiche ambientali eseguite gratis CATANIA «Il 2013 è stato pesante. Veramente pesante. Per quest' anno speriamo meglio: c' è qualche segnale. Vedremo». Enrico Musumeci, amministratore della Meta Service di san Giovanni la Punta in provincia di Catania, azienda che si occupa di bonifiche ambientali e gestione rifiuti, prova a essere ottimista. Nella speranza che si metta in moto qualcosa: la Meta Service dà lavoro a una settantina di persone tra diretto e indotto e un fatturato medio di 15 milioni di euro l' anno con attività di trasporto e smaltimento di rifiuti speciali e bonifiche. «Ma la parte che riguarda di più la pubblica amministrazione spiega è quella del trasporto del percolato. Tra il 2009 e il 2013 ho lavorato per gli Ato, gli Ambiti ottimali del sistema dei rifiuti che oggi non ci sono più, e per il comuni. Senza essere pagato o con pagamenti in ritardo». Come quelli di alcuni comuni che sono arrivati solo di recente mentre altri ne devono arrivare. La Meta Service, che nei contenziosi ormai in atto è difesa dall' avvocato Laura Nicosia, è una quelle aziende che ha pagato e sta pagando il fallimento dell' Amia, l' azienda di smaltimento dei rifiuti di Palermo: « «Mi hanno chiamato i commissari assicurandomi che non c' erano problemi. Insomma un' attività data per garantita ma che evidentemente garantita non era: nei confronti dell' Amia ho un credito di 1,5 milioni». E dire che questo imprenditore, pur tra mille difficoltà, si considera fortunato: « «Ci sono miei colleghi che hanno dovuto chiudere perché hanno ricevuto bastonate da imprese fallite proprio per i ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione». È la dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, di un effetto domino che c' è stato e potrebbe esserci. Musumeci vanta poi crediti (ancora un milione e mezzo circa) nei confronti di vari Ato: «Questa norma in approvazione potrebbe portare benefici in termini di liquidità con conseguenze immediate nel sistema di pagamenti. E questa è una buona cosa. Anzi ottima». N. Am. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 31
18 marzo 2014 Pagina 10 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Debiti Pa/2. Per il presidente della Cdp Bassanini la data indicata dal premier Renzi per il versamento degli arretrati alle imprese è «realistica» «Pagamenti entro il 21 settembre» Ma Tajani incalza il governo: scadenza lontana, sono troppe le aziende che rischiano di fallire. Marzio Bartoloni La scadenza del 21 settembre giorno in cui si festeggia San Matteo indicata dal premier Renzi come ultima data per il pagamento della montagna di debiti della pubblica amministrazione è possibile e «realistica». Anzi i debiti arretrati di parte corrente possono essere saldati anche prima di luglio, quelli in conto capitale solo successivamente, ma comunque prima dell' inizio dell' autunno. A confermare la bontà della tempistica indicata d a Palazzo C h i g i è F r a n c o B a s s a n i n i , presidente di Cassa depositi e prestiti che avrà un ruolo cruciale in tutta l' operazione. Bassanini intervenuto ieri a Roma alla presentazione dell' outlook 2014 dell' Istituto affari internazionali indica due tappe: la prima, relativa al pagamento dei debiti di parte corrente la fetta più grande, già contabilizzata nel deficit e quindi nella soglia del 3% «può avvenire prima di luglio perché saranno le banche ad acquistare questi crediti garantiti dallo Stato». Qui dovrebbe intervenire il meccanismo messo a punto nel Ddl ancora in bozza che delinea un ruolo di ultima istanza della Cdp che potrà eventualmente acquisire dalle banche i crediti ceduti dalle aziende. Per la parte in conto capitale, il discorso è diverso perché impatta sul deficit e dunque «occorre trovare aggiunge Bassanini una copertura e credo sia realistico l' obiettivo di Renzi di pagare entro il 21 settembre, San Matteo». Tempi questi che secondo il vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, che avrebbe preferito un decreto legge invece del Ddl, sono pure troppo lunghi: «Settembre è aspettare troppi mesi e le imprese rischiano di fallire con la perdita di ulteriori posti di lavoro», ha detto ieri a margine del convegno dello Iai. Per Tajani «pagare i debiti della Pa permetterebbe la copertura dell' intera manovra annunciata dal presidente del Consiglio, infatti pagando circa 40 miliardi rientrerebbero circa 1719 miliardi come tasse» e questa per il commissario Ue all' industria «sarebbe la copertura perfetta». Bassanini, che ha segnalato come nel Ddl per la prima volta si dica che i debiti possono «essere pagati o certificati fuori dal patto di stabilità interno», ha poi chiarito che l' intervento di Cdp sarà «sussidiario ed eventuale: in caso di sofferenze tra banche e Pa la cassa rileverà i crediti e li ristrutturerà in un arco di 1015 anni». Bassanini ieri ha anche annunciato che entro poche settimane Cdp dovrebbe chiudere Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 32
18 marzo 2014 Pagina 10 Il Sole 24 Ore
18 marzo 2014 Pagina 10 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Lo studio. Il 43,6% delle imprese vanta un credito con la Pa. Il grido d' allarme di Padova «effetti su tutta la filiera» Barbara Ganz PADOVA «Il saldo dei debiti della Pubblica amministrazione entro luglio è il banco di prova per la credibilità del Governo». Massimo Pavin, presidente degli industriali di Padova, parla di «un' emergenza liquidità dovuta al malcostume dei ritardati pagamenti, oltre alla stretta creditizia, che configura una politica omicida delle imprese e suicida dello Stato. Un terzo delle aziende ha liquidità insufficiente per l' operatività, imprese sane vanno in crisi per carenza di fondi nel breve termine. Non è accettabile fallire per eccesso di crediti». I dati sono quelli dell' indagine condotta da Fondazione Nordest con l' ufficio studi di Confindustria Padova, su un campione di 315 imprese. Il 43,6% delle aziende della provincia dichiara di avere attualmente crediti verso le amministrazioni pubbliche. Per il 36,3% l' importo del credito è fino a 500mila euro, ma il 7,3% dichiara di superare il mezzo milione. Di quell' 11,1% che poteva beneficiare del decreto 35/2013 per accelerare i rimborsi, sette su dieci hanno ricevuto un rimborso almeno parziale nel corso del 2013: nel 33,8% dei casi l' importo ricevuto è stato fino a 50mila euro, per una su quattro (24,9%) ha superato il milione. Significativo osservare come sono state usate queste entrate: la voce principale di destinazione è stata il saldo dei debiti commerciali (39,4%) e la riduzione dell' indebitamento bancario (37,7%), seguiti da gestione ordinaria (13,2%) e aumento delle riserve (9,1%). E c' è anche il saldo di stipendi arretrati dei dipendenti (7,3%), indicato con maggiore frequenza nelle microimprese (20%). Il 7,1% indica il pagamento di tasse o contributi arretrati, solo il 3% il finanziamento di nuovi investimenti. «È la conferma che i debiti scaduti della Pa sottraggono risorse vitali e si propagano alle transazioni tra privati inasprendo la perdurante crisi di liquidità» si legge nel report. Nove imprese su dieci dichiarano di avere crediti con altre aziende private, e per il 40,4% il credito supera i 500mila euro. Ecco perché Pavin punta l' attenzione sul disegno di legge annunciato mercoledì scorso dal Consiglio dei ministri per lo «sblocco immediato e totale del pagamento dei debiti della Pa, per 68 miliardi, entro luglio» e sul meccanismo di certificazione elettronica, con incentivi e sanzioni per le Pa, mirato a garantire i crediti futuri in tempi certi. «L' intero debito va saldato nel più breve tempo, sono soldi nostri. Non è solo un atto dovuto, ma può essere il più potente stimolo alla ripresa. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 34
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