CSV FC - ASSIPROV Martedì, 08 gennaio 2019
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CSV FC - ASSIPROV Martedì, 08 gennaio 2019 Prime Pagine 08/01/2019 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) 1 08/01/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Forlì) 2 08/01/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Cesena) 3 ambiente e protezione civile 08/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 3 LAURA GIORGI Alea, turni extra per portare i bidoni Lotta ad abbandoni e smaltimenti... 4 08/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 47 «Risorse per i piccoli borghi» 6 08/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 20 Ricostruzione, a rischio le pratiche «Bloccati i contratti del... 7 csv e scenario locale 07/01/2019 Cesena Today San Mauro, progetto "Sabato insieme": ciclo d' incontri laboratoriali per... 8 08/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 2 GAETANO FOGGETTI Quintali di giubbotti, scarpe e guanti Forlì risponde all' appello... 9 08/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 8 MATTEO MISEROCCHI La Befana ha conquistato tutti i paesi del Forlivese 11 08/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 42 Le tombole nel tendone fanno il tutto esaurito 13 08/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 45 Addio a Stefano Milli, ex consigliere del Parco Aveva 55 anni, domani i... 14 volontariato 08/01/2019 Avvenire Pagina 2 LA POVERTÀ E LA MISERIA 15 08/01/2019 Avvenire Pagina 16 QUINTO CAPPELLI «Il Momento» lungo un secolo, pagine (nuove) e sito per... 16 08/01/2019 Avvenire Pagina 26 LORENZO ROSOLI Povertà, Regione rimandata 18 08/01/2019 Avvenire Pagina 28 Blitz nel chiostrino S. Eufemia per fermare associazione 13 skinheads... 20 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 4 Vita da volontario 21 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 8 FEDERICO BERNI A 90 anni farà volontariato sociale Così nonno Mario... 22 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 11 Emanuele e Grisù, uniti da un filo (di lana) 24 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 13 BARBARA MILLUCCI «Sfamerò il mondo con il cibo indigeno» 26 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 13 SERGIO HARARI Fondazione quarta e Lo studio sulle relazioni 28 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 14 ANGELA D'ARRIGO Disabili, autonomia formato «3C» 29 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 14 Il Corpo dei Volontari d' Europa 31 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 14 Migranti, a lezione dai virtuosi 33 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 15 Dokita onlus La campagna «Tutti Uguali» 34 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 15 Terzo settore e salute 35 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 17 PAOLO FOSCHINI Orti terapeutici e musei L' altro welfare dell' Umbria 36 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 19 ROSSELLA VERGA Casa, sport e teatro Per crescere Insieme 38 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 19 Mense, farmaci e posti letto per gli indigenti 40 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 20 DIANA CAVALCOLI Puntare (di più) sulla scuola 41 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 20 GIUSEPPE GUZZETTI* Questo problema è di tutti. risolviamolo per aiutare il paese 43 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 24 Con Nunzia e Pier il sole di Napoli risplende in Etiopia 45
08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 25 Il pasticcio brutto dell' Ires, le promesse del Governo e la... 47 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 41 In Fondazione Cariplo parte la «fase due» per il vertice 48 08/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 11 Matteo Meneghello Edilizia dimezzata, male trasporti e Gdo 49 08/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 16 Aldo Bonomi Rione Sanità, una comunità che produce senso e reddito 51 08/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 20 Mini Ires e Registro, le priorità del non profit 53 08/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 25 Michele Pignatelli Estonia incubatore di startup grazie all' e-residency 55 08/01/2019 Italia Oggi Pagina 4 DOMENICO CACOPARDO Gli immigrati sono un pretesto 57 08/01/2019 Italia Oggi Pagina 33 MARIA ELENA MARSICO La manovra è recessiva 59 08/01/2019 La Repubblica Pagina 7 Lorenzo Fochesato "Tutto è iniziato col volontariato degli studenti" 63
8 gennaio 2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 1
8 gennaio 2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 2
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8 gennaio 2019 Pagina 3 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) ambiente e protezione civile Alea, turni extra per portare i bidoni Lotta ad abbandoni e smaltimenti illeciti Il Comune ha creato un gruppo di agenti della Pm e delle Guardie ecologiche volontarie per scongiurare i rifiuti fuori dai cassonetti individuando zone precise FORLÌ Sarà un altro mese di fuoco per Alea. La partenza ieri della raccolta porta a porta in 30 quartieri della città è solo l' inizio. Ventottomila sono gli utenti delle zone Ae B (in tutto su Forlì città, avviate anche le zone C e D e il centro storico, le utenze saranno complessivamente 70.609) che ieri sono stati chiamati a mettere fuori il loro primo bidone. Personale rafforzato Il grosso del lavoro si sta svolgendo da inizio dicembre, agli sportelli, sia quelli fisici che quelli telefonici, dove Alea ha rinforzato la presenza di personale ricor rendo anche ad assunzioni temporanee. «Basta pensare che le telefonate sono passate dalle 3.000 mensili di settembre alle 13.000 di oggi - spiega il direttore generale Paolo Contò -. In via Golfarelli abbiamo raddoppiato gli sportelli portandoli da 4 fino a 8. Abbiamo fatto ricorso ad alcuni lavoratori interinali, ma tutti in azienda si sono messi a disposizione per dare man forte nella distribuzione deibidoni e gli orari di chiusura, che sono al mattino le 12.30 e il pomeriggio le 18, in realtà vengono regolarmente prolungati, proprio per dare risposta a tutte le persone che si rivolgano in questi giorni agli sportelli, creando spesso file, senza lasciare indietro nessuno». E così nei giorni scorsi in via Golfarellisiè lavorato anche fino alle 22; ieri alle 16 venivano consegnati i bidoni all' ultima persona infila, ma l' orario sarebbe stato fino alle 12.30. Questo perché oltre ai cittadini delle zone A e B rimasti senza contenitori al primo giro, in queste stesse settimane si stanno rivolgendo alla sede per il ritiro anche tutti quelli che avrebbero di fatto un po' più di tempo, dal momento che nelle altre zone cittadine si parte il 5 febbraio prossimo. Appalto assegnato Anche in strada dal 2 gennaio sono al lavoro molte più persone. Formula Ambiente e Ciclat, due cooperative sociali forlivesi, si sono infatti aggiudicate l' appalto per parte della gestione dei servizi di pulizia. «Gli operatori delle coop si occuperanno dello spazzamento meccanico delle strade e di quello manuale dei centri storici, oltre allo svuotamento dei cestini e del servizio di ritiro alle aziende - spiega ancora Contò-. Provvedono inoltre al ritiro dei bidoni del porta a Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 4
8 gennaio 2019 Pagina 47 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) ambiente e protezione civile BAGNO LA GIUNTA HA APPROVATO L' APPELLO DI LEGAMBIENTE «Risorse per i piccoli borghi» ANCHE il Comune di Verghereto, con deliberazione del Consiglio comunale, ha approvato, all' unanimità la sottoscrizione dell' appello di Legambiente 'Borghi autentici d' Italia e Uncem' per l' attivazione della legge per la salvaguardia dei piccoli comuni. Il provvedimento è stato illustrato nei giorni scorsi dal sindaco di Verghereto Enrico Salvi che, fra l' altro, è entrato nei dettagli spiegando così la situazione: «Si tratta di un appello di Legambiente 'Borghi Autentici d' Italia' e Uncem per l' attivazione della legge per la salvaguardia dei piccoli Comuni. Credo sia importante aderire e chiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri interessati l' attuazione dei decreti di competenza che derivano dalla legge sui piccoli comuni. Si tratta di una legge concernente misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli Comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici sempre più suggestivi ma anche da tutelare con risorse adeguate». IL PRIMO CITTADINO di Verghereto ha poi sottolineato: «Per potere avere effetti concreti sui territori montani occorrono anche adeguati stanziamenti di risorse per il mantenimento e la promozione dei servizi generali, oltre che per la necessità di riqualificare i centri storici e dare supporto alle attività imprenditoriali e agricole dell' Appennino». gi.mo. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 6
8 gennaio 2019 Pagina 20 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) ambiente e protezione civile TERREMOTO MARCHE SLITTANO I RINNOVI. L' ALLARME DELL' ASSESSORE Ricostruzione, a rischio le pratiche «Bloccati i contratti del personale» ANCONA C' È IL RISCHIO di paralisi delle pratiche della ricostruzione, a causa del blocco dei rinnovi dei contratti di lavoro del personale negli Uffici speciali per la ricostruzione. La denuncia arriva dall' assessore regionale alla Protezione civile delle Marche, Angelo Sciapichetti: «Per mesi abbiamo chiesto il rinnovo dei contratti, è stato tutto demandato alla Finanziaria che ci aspettavamo prima di Natale. Invece l' approvazione è arrivata il 30 dicembre. Tutto ciò ha reso impossibile la prosecuzione automatica delle convenzioni e dei rapporti di lavoro in essere, comportando l' assenza al lavoro di 113 dipendenti (5 di questi rinunciatari pubblici) negli Uffici speciali per la ricostruzione. Pertanto - annuncia l' assessore - chiunque da domattina ( oggi, ndr) dovesse rivolgersi a questo servizio, troverà soltanto 75 addetti (su 188 in totale attivi fino al 31 dicembre)». Gli uffici sono impegnati per riavviare i contratti. «FINTECNA e Invitalia - prosegue Scipichetti - non hanno potuto rinnovare i 63 contratti di lavoro del personale a termine, in tempo utile per la ripresa dell' ufficio il 7 gennaio, ma confidiamo nella rapida stipula dei contratti. A questi si aggiungono quattro contratti della Agenzia per la coesione territoriale. La Regione Marche non ha potuto tra tutto stipulare 41 contratti di rinnovo per la somministrazione di lavoro a tempo determinato scaduti il 31 dicembre, ma gli uffici competenti sono impegnati per il riavvio: questo perché la Regione ha stipulato una gara europea per l' affidamento del servizio prevedendo una opzione di rinnovo dal 14 gennaio. Ci dispiace che il Governo non ci abbia ascoltati quando abbiamo chiesto la proroga dei contratti Usr a settembre. Ci auguriamo che tale personale, qualificato e formato per l' attività in questione, possa tornare subito al lavoro per garantire il servizio a tutti i cittadini». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 7
7 gennaio 2019 Cesena Today csv e scenario locale San Mauro, progetto "Sabato insieme": ciclo d' incontri laboratoriali per genitori e figli Il progetto si propone di offrire un "momento speciale" da vivere insieme genitore- bambino, tramite il quale conoscersi un po' di più dedicandosi interamente all' altro Riparte il progetto "Sabato Insieme", un ciclo d' incontri laboratoriali rivolti ai bimbi della Scuola dell' Infanzia ed ai loro genitori. Il progetto si propone di offrire un "momento speciale" da vivere insieme genitore-bambino, tramite il quale conoscersi un po' di più dedicandosi interamente all' altro: sentendo (entrando in se stessi: il mondo interno delle emozioni, dei sentimenti, della creatività), esprimendosi (sperimentando diverse tecniche espressive), creando (scoprendo un proprio linguaggio espressivo), giocando (riscoprendo il piacere di "tornare bambino") comunicando (entrando in relazione con l' altro mediante nuove forme di comunicazione). Sono previsti laboratori esperienziali rivolti alla coppia genitore-bambino, suddivisi in micro- percorsi tematici da 3 incontri ciascuno. Dal 12 gennaio partirà "Cucina a quattro mani": per scoprire, toccare e trasformare l' elemento magico che è il cibo. Seguirà nel mese di Febbraio "Le botteghe del fare" per concludersi a Marzo con "Mi piace se ti muovi" dove il canale preferenziale utilizzato sarà quello della musica. Il progetto, organizzato dalla Soc. Coop. Sociale La Finestra Onlus, è gratuito, grazie al contributo dell' Unione dei Comuni Rubicone Mare. I posti sono limitati, pertanto è necessario iscriversi chiamando la Dott.sa Danila Paglierani al 393.9186537 (Coop. La Finestra). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 8
8 gennaio 2019 Pagina 2 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale Quintali di giubbotti, scarpe e guanti Forlì risponde all' appello dell' abate Tante persone si sono presentate nel fine settimana a San Mercuriale per la consegna Il materiale da ieri alla Caritas. Il direttore Sauro Bandi: «Ecco come lo distribuiremo» Tra i 2 e i 3 quintali di materiale vario invernale raccolti in soli due giorni (sabato e domenica scorsi) dopo l' appello lanciato dall' abate di San Mercuriale don Enrico Casadio per andare in aiuto alle persone prive di un abbigliamento adeguato in questo periodo di freddo intenso. Una risposta collettiva che ha visto decine di persone presentarsi nei locali della basilica e consegnare quanto avevano in casa, forse superfluo o comunque ritenuto molto più utile a qualcun altro, permettendo così di riempire buste e scatoloni di giubbotti, in gran parte di ottima qualità, sciarpe, berretti, maglioni, scialli e anche scarpe. Prima raccolta E ieri mattina questo regalo di Natale in extremis è stato prelevato dagli operatori del Centro Buon Pastore della Caritas e portato in un magazzino della sede di via dei Mille per essere inventariato e suddiviso a seconda dei capi conferiti. «Ci penseremo poi noi, nei prossimi giorni, a distribuirlo alle persone bisognose» sottolinea, molto soddisfatto, il direttore della Caritas Sauro Bandi, che rimarca come l' invito dell' amico sacerdote abbia colto effettivamente nel segno. Bisogno diffuso «Sono tanti a rivolgersi a noi, singoli e famiglie-sottolinea, infatti, Bandi - perché in questo periodo dell' anno non hanno vestiario adeguato o vivono in abitazioni prive di riscaldamento o dove le utenze non sono attive. E, ancora, penso agli oltre cento senza fissa dimora che periodicamente si presentano per chiedere di fare una doccia e potersi cambiare i vestiti. Persone che, insieme alla Papa Giovanni XXIII, già accogliamo per dare loro assistenza, sotto forma di un pasto o un bagno. Ma anche e soprattutto un letto, nelle notti particolarmente fredde, nei vari dormitori che abbiamo allestito e potenziato dopo la chiusura della sala d' aspetto della stazione che, come l' anno scorso, era stata aperta per accogliere di notte i senza tetto». Nel complesso sono oltre 600, in molti casi anche italiane, le famiglie che si rivolgono annualmente alla rete dei Centri di ascolto della Caritas. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 9
8 gennaio 2019 Pagina 2 Corriere di Romagna
8 gennaio 2019 Pagina 8 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale La Befana ha conquistato tutti i paesi del Forlivese Grande partecipazione di pubblico in ogni comune dove era prevista l' apparizione della "vecchina" CIVITELLA La Befana ha portato feste, divertimento, musica (con pasqualotti ebefanotti) e dolci in tante piazze del comprensorio, che sono state gremite di persone. Val Bidente A Civitella di Romagna, in occasione della Befana dei Vigili del Fuoco, scesa dalla torre dell' orologio, centinaia di persone sono state in attesa con il naso all' insù. «L' enorme afflusso di pubblico di adulti e bambini - spiega l' assessore al Turismo Francesco Samorani-ha confermato la festa della Befana come una delle manifestazioni di punta del nostro comune in termine di qualità e partecipazione. Ringrazio a nome dell' Amministrazione il distaccamento dei Vigili del fuoco volontari d i C i v i t e l l a e t u t t e l e associazioni che hanno collaborato per aver animato il paese in una delle celebrazioni più belle dell' anno». Centro storico gremito all' inverosimile anche nella vicina Galeata per il corteo di carri mascherati che hanno accompagnato la "vecchi na". Visto che il paese è noto per le manifestazioni legate al mondo equestre, la Befanasi èpresentata a cavallo... di un dinosauro: "spettacolare" come ha commentato la guida della giunta Elisa Deo. «Grande festa - dice la sindaca-che ha catalizzato moltissime persone. Sta cominciando ad attestarsi come una delle feste più popolari per il nostro comune con la partecipazione di tantigiovani. Oltre al carro della Befana e quel lo dei bambini, quest' anno c' era anche il carro con il dinosauro». In Campigna, grazie ai gestori dell' impianto sciistico che hanno "sparato" neve artificiale con il cannone la Befana è arrivata sugli sci e sullo snow board del "Fun -Ghetto Park". Val Tramazzo AModigliana la festa si è svolta attorno allo "zoc ed Nadel" di piazza Matteotti. «La festa è andata molto bene - commenta l' assessora Maria Cristina Rossi - grazie agli organizzatori ed all' animazione del Gruppo famiglie della parrocchia di San Domenico e Santo Stefano, che con costanzae dedizione si adoperano ogni anno per realizzare un evento dedicato ai bambini. È stata una serata all' insegna di partecipazione, entusiasmo ed allegria». Val Montone Soddisfazione anche a Dovadola con la calza dei record voluta dal "Circolo azzurro". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 11
8 gennaio 2019 Pagina 8 Corriere di Romagna
8 gennaio 2019 Pagina 42 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) csv e scenario locale Le tombole nel tendone fanno il tutto esaurito BORGHI Tombole: gran pienone nello stand montato nella località di Gorolo. La Pro loco di Borghi ha organizzato lì quattro serate per le festività di fine -inizio anno. L' ultima siè svolta sabato scorso. C' è stata una costante: il tutto esaurito nei posti a tavola. «Dopo cinque serate con il pienone -afferma Denis Brigliadori, vice presidente della Pro loco possiamo dire che il tendone di questa edizione 2018-2019 è stato un successo oltre ogni aspettativa. Ogni serata abbiamo accolto centinaia di persone e la soddisfazione più grande è quella di avere instaurato bellissimi rapporti con i tanti amici che hanno frequentato questo spazio. Abbiamo cercato di fare del nostro meglio, contante persone che ci hanno salutato e ringraziato con un sorriso». Poi Brigliadori conclude: «Noi della Pro loco siamo volontari. Quanto ricaviamo lo investiamo in altre iniziative per mantenere un' associazione che crede nel territorio dove siamo nati e cresciuti. La forza di questo gruppo è quella di guardare avanti senza chiedere niente, se non il divertimento nello stare insieme». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 13
8 gennaio 2019 Pagina 45 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) csv e scenario locale IL LUTTO Addio a Stefano Milli, ex consigliere del Parco Aveva 55 anni, domani i funerali E' MORTO nella notte di domenica scorsa Stefano Milli, 55 anni, già consigliere del Parco nazionale delle Foreste casentinesi monte Falterona e Campigna. Ne dà notizia l' ex presidente dell' area protetta, Luca Santini, che di Milli era amico d' infanzia e suo collaboratore in qualità di consigliere dell' ente parco dal 2008 al 2013, nonché come consigliere e presidente del consiglio eletto al Comune di Stia (in provincia di Arezzo) in una lista civica di centrosinistra. Milli, originario di Montemignaio, geometra, ma da sempre dipendente delle amministrazioni del vicino Casentino e recentemente all' Unione dei Comuni, era molto conosciuto anche nell' alto forlivese. Aveva fatto parte infatti di numerose associazioni di volontariato in campo turistico, sportivo e culturale svolgendo anche attività di istruttore della scuola di calcio Acd 'Falterona' oltre ad essere appassionato di musica e suonatore di tromba. La salma sarà esposta martedì dalle 14,30 nella stanza mortuaria di Stia e il funerale ci sarà domani alle 15.30. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 14
8 gennaio 2019 Pagina 2 Avvenire volontariato Dalla prima pagina LA POVERTÀ E LA MISERIA Con milioni e milioni di pasti e di aiuti garantiti a chi 'non ce la fa' attraverso la rete delle mense e dei mercati solidali, con le sue case di accoglienza, con il sistema dei pacchi viveri e dei pacchi vestiario. Un soccorso rispettoso e discreto, senza fanfare e senza comizi in tv, messo in campo dalla Caritas, da realtà parrocchiali, da associazioni, da comunità, da gruppi di volontariato. Donne e uomini di tutte le età, che sono Chiesa e, con i loro preti e i loro vescovi, si occupano davvero di povertà e miseria, qualunque forma assumano. Compresa la solitudine e l' abbandono. Già perché, ogni giorno, sono circa 500mila le persone emarginate (o anche auto- emarginate) che in Italia vengono 'viste', ascoltate e incontrate. Insomma, i cattolici come è logico - logico per fede e per cittadinanza - fanno davvero molto, e non hanno certo bisogno delle meschine battute del potente di turno per rendersi conto di non fare ancora abbastanza. Il Vangelo, e la parola del Papa, sono uno stimolo costante a fare di più. E i grandi valori umani e civili che la Costituzione ha scolpito con splendida efficacia sono una bussola che aiuta a non essere e non sentirsi soli. Già, perché nella nostra società, nonostante l' indifferenza e persino l' ostilità di politici che sembrano capaci di concepire e fomentare solo tristi 'guerre tra poveri', sul fronte del sostegno ai più fragili agiscono, e spesso in bella collaborazione tra loro, realtà diversamente ispirate (evangeliche, di altre religioni, laiche) e ugualmente generose. P.S. Amare e soccorrere i 'poveri residenti' è necessario, ma non basterà mai a quanti lavorano per un mondo più giusto, o almeno non si rassegnano all' ingiustizia. E non basterà mai alla coscienza cristiana e civile di chi non intende adeguarsi a una politica italiana ed europea che, per calcoli e giochi di equilibrio e di potere, continua a tenere ostentatamente e ostinatamente in ostaggio gruppi di povere persone migranti sospese tra una terra che non hanno più e una terra che non devono trovare. Ma questa fiera di parole e di scelte cattive basterà a chi, dopo le cronache, scriverà la storia degli anni che stiamo attraversando per riconoscere e indicare il confine dell' umanità tradita e la miseria di chi se n' è fatto guardiano. Marco Tarquinio RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 15
8 gennaio 2019 Pagina 16 Avvenire volontariato FORLÌ-BERTINORO «Il Momento» lungo un secolo, pagine (nuove) e sito per impegnarsi Forli In occasione del suo centenario, che sarà celebrato venerdì 25 gennaio, il settimanale della diocesi di Forlì-Bertinoro Il Momento si rinnova con progetto editoriale e grafico di rilancio e celebra un convegno. L' incontro si terrà nel salone comunale di Forlì dalle 15 alle 19, sul tema «Dalle community alle comunità. Il servizio del giornalista per fare rete» all' indomani della pubblicazione del messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali 2019 sullo stesso tema, prevista il giorno prima, memoria del patrono dei giornalisti san Francesco di Sales. Interverranno il vescovo diocesano monsignor Livio Corazza, il direttore di Avvenire Marco Tarquinio e il direttore dell' Ufficio nazionale Comunicazioni sociali della Cei don Ivan Maffeis. L' in- contro è organizzato dalla diocesi romagnola e dall' Ufficio comunicazioni sociali della Conferenza episcopale dell' Emilia Romagna, in collaborazione con varie associazioni del settore. In cosa si è rinnovato il settimanale diocesano per il suo secolo di vita? «Nella grafica per rendere il giornale più accattivante e agile, con caratteri più leggibili nelle 20 pagine aumentate - spiega il direttore don Franco Appi -. Ma è cambiata anche la linea editoriale, con articoli più brevi e miglior capacità di sintesi, più spazio ad approfondimenti e alle notizie che riguardano tutto il territorio» (circa 200mila abitanti, in 128 parrocchie). Un altro obiettivo riguarda «l' allargamento alle iniziative che si realizzano oltre le sacrestie per tentare di informare su una Chiesa diocesana in uscita, che provoca un dialogo con la società, la città e i paesi». È poi riservata più attenzione all' impegno dei cattolici per la giustizia, la pace e la politica, «per formare una coscienza critica dei credenti». Secondo Appi «molti cattolici sono impegnati in tutti i settori del volontariato, da qui bisogna ripartire per formarli in modo sistematico e strutturale anche all' impegno politico». Alla versione cartacea del settimanale forlivese è affiancato il sito online (www.ilmomento. biz), che collabora con due testate locali sul Web. Il rinnovamento in corso prevede un lavoro informativo d' intesa con i media di diocesi vicine, come Ravenna-Cervia e Faenza-Modigliana. Quello che non cambia è l' impegno per l' evangelizzazione dentro la storia degli uomini». Fondato nel 1919 da don Giuseppe Prati - il popolare don Pippo - negli anni Settanta Il Momento fu Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 16
8 gennaio 2019 Pagina 16 Avvenire
8 gennaio 2019 Pagina 26 Avvenire volontariato Povertà, Regione rimandata Documento dell' Alleanza delle associazioni e degli enti impegnati nell' inclusione sociale: nelle linee guida di Palazzo Lombardia prevenzione e contrasto slegati, risorse solo dallo Stato L' Alleanza regionale contro la povertà 'rimanda' Palazzo Lombardia. Le «Linee di sviluppo delle politiche regionali di prevenzione e contrasto alla povertà 2018- 2020», assunte con la delibera di Giunta 662/2018, non passano indenni l' esame della rete di associazioni, enti locali e sindacati impegnati sul fronte dell' inclusione sociale. Così risulta dal documento diffuso dall' Alleanza, con l' auspicio che la prevista cabina di regia regionale venga finalmente attivata e il contributo di riflessione ed esperienza di quanti compongono l' Alleanza possa trovare ascolto. Come non è avvenuto finora: ed è la prima criticità stigmatizzata nel documento di valutazione. La Lombardia è, e resta, fra i motori economici dell' Europa. Ma anche qui la crisi ha colpito duro, lasciando ferite gravi e profonde, e «si vede aumentare l' incidenza della povertà tra le famiglie», ricorda il documento dell' Alleanza additando gli oltre 670mila lombardi che vivono in condizioni di povertà relativa e le oltre 26mila famiglie - per un totale di quasi 75mila persone - che stanno beneficiando del Reddito d' inclusione. Introdotto il Rei, approvato il «Piano nazionale contro la povertà», era grande l' attesa per le «Linee» di Palazzo Lombardia. Ed ecco il primo motivo di delusione: «i contributi avanzati dall' Alleanza» in fase di confronto con la Regione non sono stati presi in considerazione. Secondo motivo. «Le linee guida forniscono orientamenti ed elencano in modo slegato le diverse misure in tema di povertà presenti sul territorio lombardo», oltre a definire «i criteri per l' attribuzione delle risorse previste dal Piano nazionale agli ambiti territoriali», e a introdurre - ma senza attivare - «la cabina di regia per il governo del sistema». Altro motivo di delusione: «Non sono previste risorse proprie regionali di integrazione del finanziamento nazionale». Dunque: ai 32 milioni circa di euro trasferiti dallo Stato agli ambiti territoriali lombardi, la Regione non aggiunge un centesimo. Al contrario di quanto richiesto con forza dall' Alleanza. In materia di lotta all' emarginazione grave, ecco un ulteriore limite dell' articolato della delibera di giunta 662/2018: «La ripartizione delle risorse agli ambiti territoriali non tiene in considerazione la presenza delle persone senza dimora limitandosi a considerare unicamente il numero degli abitan- ti». Il piano di Palazzo Lombardia, inoltre, «non propone i necessari rafforzamenti dei servizi sociali e degli specifici interventi del sistema - segretariato sociale, servizio sociale professionale, tirocini finalizzati all' inclusione sociale, sostegno socio educativo, assistenza domiciliare, sostegno alla genitoria-lità, servizio di mediazione culturale, servizio di pronto intervento sociale». Poi: «Non sono previste le Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 18
8 gennaio 2019 Pagina 26 Avvenire
8 gennaio 2019 Pagina 28 Avvenire volontariato COMO Blitz nel chiostrino S. Eufemia per fermare associazione 13 skinheads rischiano il processo per violenza privata Hanno ricevuto l' atto che certifica la chiusura delle indagini e che, di fatto, prelude al rinvio a giudizio. Sono i 13 militanti del 'Veneto Fronte Skinheads' che il 28 novembre 2017 fecero irruzione nei locali del chiostrino di Sant' Eufemia, nel cuore del centro storico di Como, dove il gruppo di volontariato 'Como Senza Frontiere' stava svolgendo la propria riunione. L' associazione, attiva dall' estate 2016 nel capoluogo lariano, si occupa di fornire aiuto e assistenza ai migranti in transito e senza dimora. L' inchiesta, coordinata dal procuratore Nicola Piacente, si sono concluse ieri e hanno visto al lavoro le Digos di diverse città del Nord Italia, per le perquisizioni e lo svolgimento delle attività investigative. Agli skinheads viene contestato il reato, in concorso, di violenza privata e minaccia. Riconosciuta pure l' aggravante di aver commesso il fatto nei confronti di 'persone riunite'. Al militante del 'Veneto Fronte Skinheads' residente a Como, è stato anche sollevato il rilievo di aver fornito, già nella settimana precedente l' incursione, tutte le informazioni organizzative necessarie all' esecuzione del blitz, comprese le indicazioni sull' abbigliamento da indossare. Gli skinheads, si legge nella ricostruzione diffusa dalla Procura, «irruppero senza preavviso, e con fare minaccioso, nella sede della riunione; si sistemarono alle spalle dei volontari; pretesero il silenzio assoluto; imposero loro l' ascolto di un proprio comunicato ». Un proclama nel quale accusarono i volontari di «trarre vantaggi dal dilagare dell' immigrazione, a scapito della comunità nazionale». Enrica Lattanzi RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 20
8 gennaio 2019 Pagina 4 Corriere della Sera volontariato Vita da volontario Rachele Nucci è di Roma, ha 23 anni , studia Scienze della formazione ma dedica tutto il suo tempo libero a diverse realtà di volontariato, sia nel Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Castelnuovo di Porto alle porte di Roma, uno dei più grandi d' Italia, sia nella Casa per anziani Cottolengo di Roma. «Ho iniziato nei mesi estivi, prima in Africa con i volontari della diocesi di Porto Santa Rufina, poi in un orfanotrofio in Romania . Infine con altri ragazzi abbiamo deciso di dedicare parte del nostro tempo nel quotidiano», servireegioire@gmail.com. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 21
8 gennaio 2019 Pagina 8 Corriere della Sera volontariato Il caso A 90 anni farà volontariato sociale Così nonno Mario estingue la pena La «messa in prova» al posto della condanna per aver investito uno scooterista Monza Di vedere macchiata la sua fedina penale a 91 anni, dopo aver basato la propria esistenza su principi onesti come il lavoro e l' aiuto al prossimo, non ne voleva sapere. Per Mario P., monzese di San Rocco, rione popolare del capoluogo brianzolo, finito sotto processo per lesioni colpose a seguito di un incidente stradale in cui ferì un motociclista, la possibilità di redimersi arriva attraverso «l' istituto della messa alla prova». Farà volontariato s o c i a l e p r e s s o u n a cooperativa. Nessuna fatica, per lui, nonostante l' età. Perché «nonno Mario», come veniva chiamato dai bimbi delle scuole elementari della città, nella sua vita si è sempre messo a disposizione della comunità. La sua passione per la botanica e la coltivazione dell' orto, trasmessa ai giovani alunni, gli è valsa anche, in passato, il riconoscimento del «Giovannino», l' equivalente monzese dell' Ambrogino. Storia emersa da palazzo di giustizia nello stesso periodo in cui il tribunale di Sorveglianza di Milano (vicenda riportata nei giorni scorsi sul Corriere ) scarcerava l' ex golden boy del centrodestra lombardo Massimo Ponzoni, condannato in via definitiva a cinque anni e dieci mesi per corruzione e bancarotta, liberandolo con l' obbligo di svolgere attività lavorativa in un centro benessere di Seregno. Notizia che ha sollevato qualche ironia, in ambienti giudiziari e non solo, visto che l' ex assessore regionale Ponzoni, come emerso anche dal processo che lo ha riguardato, non era uno che si risparmiava viaggi, serate di rappresentanza e vacanze tra la Tunisia e la Costa Azzurra. Per il pensionato Mario P. , invece, tutto nasce da una distrazione al volante, a maggio dell' anno scorso quando, a un incrocio stradale del suo quartiere, urtò un uomo in sella al suo scooter facendolo cadere al suolo, e provocandogli la rottura di una clavicola. Vicenda dalla quale è derivata l' accusa e il relativo procedimento giudiziario in tribunale. Per Mario, assistito dall' avvocato Luigi Peronetti, anche la più lieve condanna sarebbe stata insopportabile. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 22
8 gennaio 2019 Pagina 8 Corriere della Sera
8 gennaio 2019 Pagina 11 Corriere della Sera volontariato Emanuele e Grisù, uniti da un filo (di lana) Grisù è un alpaca e non parla. Emanuele è un ragazzo di 26 anni e anche lui non parla. Grisù non parla, perché è un animale, un mammifero simile al cammello. Emanuele non parla, perché è un disabile intellettivo e relazionale. Entrambi non hanno il dono della parola. E forse è proprio per questo che vanno così d' accordo. Insieme dialogano a meraviglia, usano le parole del cuore. Mugugnano, bofonchiano. I loro occhi affondano gli uni dentro agli altri. Emanuele accarezza Grisù che ricambia leccandogli le dita, rumoreggiando. Ed entrambi, a loro modo, sorridono. Emanuele e Grisù si vogliono bene. Sembrano fatti l' uno per l' altra. Si sono incontrati a Firenze, località Ugnano, dove l' associazione Alpaha Onlus h a realizzato un allevamento di alpaca su un terreno di un ettaro concesso in comodato d' uso gratuito dal Comune, gestito da ragazzi e ragazze disabili. Un progetto, sostenuto da Fondazione CR Firenze con 40mila euro, che vuole creare inserimento sociale e professionale per un gruppo di quattro giovani disabili, che accudiscono quotidianamente gli animali e che, dentro un edificio in legno di 72 metri quadrati, dopo la tosatura degli animali che si terrà a maggio, cominceranno a lavorare al telaio la lana degli alpaca, una lana molto pregiata e richiestissima, da cui saranno ricavati manufatti e capi di abbigliamento. Il progetto, unico nel suo genere, nasce da un gruppo di mamme con figli disabili intellettivi. Accomunate dalla preoccupazione riguardo al futuro dei loro ragazzi, hanno voluto creare un' opportunità per loro dopo la scuola secondaria. Hanno scelto l' allevamento di alpaca per la semplicità di vita di questi animali. Nina, Ale, Emanuele, Gabriele. Quattro giovani disabili intellettivi che hanno trovato nuovi amici: Grisù, Cottopaxi, Cameo de Oro, Gustel. Gli alpaca sono stati trasferiti qui dal Trentino appositamente per questo progetto. Sono animali semplici da allevare, docili e simpatici che si prestano a stare a stretto contatto con l' uomo. Una specie originaria del Sud America e a rischio di estinzione. Vengono spesso usati come accompagnamento durante gite o trekking organizzati e impiegati nella pet therapy per facilitare la comunicazione con ragazzi con disabilità intellettiva e relazionale. I ragazzi passano nell' allevamento gran parte delle loro giornate. Puliscono i recinti degli alpaca, danno loro da mangiare, li fanno pascolare, li accompagnano al guinzaglio nella stalla. A volte ci vuole un' ora per fare cinque metri. Oppure 45 minuti per portare una carriola di fieno da una stalla a un' altra. «Però ne vale la pena. I ragazzi - dice Donatella Bambi, madre di uno dei quattro ragazzi e ideatrice dell' associazione - sono Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 24
8 gennaio 2019 Pagina 11 Corriere della Sera
8 gennaio 2019 Pagina 13 Corriere della Sera volontariato «Sfamerò il mondo con il cibo indigeno» I cibi indigeni e le piante esotiche sfameranno la popolazione mondiale. È la sfida dell' Orana Foundation, ente non profit g e s t i t o d a l pluripremiato chef Jock Zonfrillo, che ha da poco ricevuto un finanziamento di 1,25 milioni di dollari dal governo australiano per promuovere l' agricoltura tradizionale aborigena, aiutando popoli autoctoni come i Nyul Nyul a introdurre sul mercato i loro prodotti locali: «Quello che ho imparato dalle comunità indigene - dice - è restituire più di ciò che si è ricevuto. Si tratta di una civiltà che ha lavorato e ha prosperato in Australia per più di 60 mila anni e di cui ho grande rispetto». Mamma scozzese e papà di origini napoletane, Jock inizia a lavorare da lavapiatti a Glasgow, a 13 anni. Si ritrova poi a Sidney dove entra in contatto con le comunità indigene del continente. Con loro studia il terreno, i suoi frutti, apprezzandone l' immenso valore culturale. Nel 2013 apre ad Adelaide (nel sud del Paese) il primo ristorante interamente dedicato alla cucina indigena. Si chiama «Orana» («Benvenuto» in dialetto locale) e oggi oltre a servire pietanze a base d' ingredienti autoctoni è un luogo di sperimentazione antropologica e ricerca innovativa: «Lo scopo del mio progetto, che porto avanti con il dipartimento dell' Università di Adelaide, è valorizzare la memoria culinaria delle popolazioni autoctone australiane facendo conoscere in tutto il mondo il loro patrimonio gastronomico». In Australia ci sono «20 mila tra bacche, composti bioattivi, piante commestibili, spesso poco note, ma dalle elevate proprietà e ricchi principi nutritivi come vitamine, minerali e proteine». Prodotti non trattati chimicamente che potrebbero sfamare in modo sostenibile la popolazione mondiale, favorendo modelli di sviluppo rurale rispettosi delle culture delle comunità locali. Tra i progetti della Fondazione Orana c' è un innovativo sistema per l' allevamento e la conservazione di gamberi d' acqua dolce nella regione di Kimberley (Australia occidentale). Gli indigeni hanno imparato come congelare i crostacei che pescano e gli impianti refrigeranti messi a loro disposizione permettono loro di esportarli nel mondo. Hanno capannoni in bambù sostenibile per la conservazione degli alimenti. Sono stati formati su come imballare i loro prodotti, sul loro valore nutrizionale, sugli standard sanitari da usare, sulle tecniche di conservazione a lungo termine. L' idea della Fondazione è dar anche vita a un grande database di tutti questi arbusti selvatici con le connesse proprietà nutritive, incrociando dati antropologici e botanici. Il software ha per ora analizzato 2 mila alimenti che arriveranno a 15mila nei prossimi anni. Il professor Andy Lowe, direttore del Food Innovation Theme - School of Biological Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 26
8 gennaio 2019 Pagina 13 Corriere della Sera
8 gennaio 2019 Pagina 13 Corriere della Sera volontariato Visto e approvato Fondazione quarta e Lo studio sulle relazioni La Fondazione Giancarlo Quarta Onlus nasce nel 2004 e da subito pone al centro della propria attenzione il malato grave, affetto da patologie che cambiano la qualità della vita. Rivolge quindi le proprie attività alla sofferenza emotiva di questi malati: alle loro preoccupazioni, apprensioni, tensioni connesse al futuro del percorso clinico terapeutico, della famiglia, del lavoro. Dedica il proprio impegno alla vita che scorre parallela alla malattia, privilegiando il tema delle relazioni, in ambito sia clinico sia sociale, applicando modelli di potenziamento della comunicazione nei contesti di cura. Le ricerche della Fondazione prediligono modelli di intervento innovativi e interdisciplinari per migliorare le modalità di azione nelle aree critiche considerate. La Fondazione Giancarlo Quarta si è dotata di un ampio Comitato Scientifico, con oltre 40 professionisti, divisi per aree di competenza. Tra le diverse attività promosse, ha sviluppato un modello relazionale (Ippocrates) finalizzato a interpretare e gestire la complessità del rapporto di cura tra medico e paziente. L' efficacia del modello è stata misurata in vari interventi, tra i quali un progetto svolto presso l' Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, che ha determinato un potenziamento della qualità relazionale dei medici di oltre il 54%. Di recente ha poi concluso il Progetto F.I.O.R.E. ( Functional Imaging of Reinforcement Effects ), svolto con le università di Udine e di Parma, che ha approfondito grazie a tecniche di neuroimaging i correlati neurobiologici delle argomentazioni relazionali. Lo studio ha utilizzato la Risonanza Magnetica Funzionale per osservare gli effetti neurali che si verificano sul destinatario di un particolare stile relazionale e rappresenta un importante tassello per capire il rapporto tra effetti comportamentali e cerebrali della qualità relazionale. I risultati saranno presentati prossimamente in un convegno aperto al pubblico. La Fondazione è dedicata alla memoria di Giancarlo Quarta, manager autorevole e riservato, dotato di grande capacità di ascolto e di attenta considerazione per gli altri. SERGIO HARARI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 28
8 gennaio 2019 Pagina 14 Corriere della Sera volontariato Casa-Cura-Comunità» sono i fattori che caratterizzano il progetto «InTreCCCi» della Compagnia di San Paolo Al primo posto la domiciliarità, ma da sola non basta: per la qualità della vita, oltre alle terapie,serve integrazione Disabili, autonomia formato «3C» Chi pensa che le persone con disabilità mentale non possano avere una vita autonoma probabilmente sarà anche convinto che 19 sia un numero dispari. Invece è il numero della parità: quella dichiarata nell' art. 19 della Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità e relativa alla vita nella comunità. Sono partiti da questo ribaltamento pari/dispari gli organizzatori del Centro Down di Asti Cepim per realizzare il progetto «19pari!», che accompagna le persone disabili in percorsi di avviamento alla vita indipendente attraverso attività sperimentali nel territorio di Asti e Alessandria. L' idea è arrivare a provare anche idee sperimentate per la prima volta, valorizzando l' individuo fino quasi a una personalizzazione del servizio offerto. Il progetto rientra fra le 11 proposte per lo sviluppo dei servizi di domiciliarità finanziate nel 2017 attraverso il bando «InTreCCCi», l' iniziativa della Compagnia di San Paolo che mette insieme le tre «C» di Casa-Cura- Comunità indicandole come le tre componenti che vanno considerate affinché un progetto di domiciliarità sia efficace e rispetti la dignità delle persone. Sono ancora questi i tre elementi base per la nuova edizione del bando, che interessa le organizzazioni del Terzo settore di Piemonte, Valle d' Aosta e anche Liguria, grazie a un accordo con alcune fondazioni bancarie locali. Nella visione del bando la domiciliarità è una delle componenti che determinano la qualità della vita: non conta dunque solo il servizio che viene offerto a domicilio ma anche il suo inserimento in un contesto sociale inclusivo, in una rete di servizi integrati effettivamente accessibile a tutti, in una comunità non solo di persone ma anche di enti e organizzazioni, che infatti devono presentarsi in partenariato. Le tipologie di progetti ammissibili sono due, interventi innovativi per persone in situazioni a rischio e iniziative per persone fragili, prese nel momento in cui la domiciliarità non è ancora necessità ma va a configurarsi come esigenza nel breve periodo. C' è dunque tempo fino all' 8 febbraio per presentare il partenariato e illustrare una idea di massima, inviandola per mail a intrecci@compagniadisanpaolo.it . I partenariati selezionati parteciperanno a un percorso formativo pensato per aiutarli ad approfondire le Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 29
8 gennaio 2019 Pagina 14 Corriere della Sera
8 gennaio 2019 Pagina 14 Corriere della Sera volontariato A meno di un anno dalla nascita si moltiplicano le possibilità di adesione al nuovo organismo disolidarietà Le priorità tematiche per il 2019 sono la tutela dei beni culturali, l'inclusione, la sostenibilità ambientale Il Corpo dei Volontari d' Europa È una iniziativa nuova dell' Unione Europea, avviata solo da un anno, ma si presenta già ricca di risorse e opportunità per il volontariato internazionale. Si tratta del Corpo Europeo di Solidarietà (Esc), il piano di sostegno alla partecipazione giovanile che porta le iniziative non profit su una dimensione internazionale, offrendo ai ragazzi la possibilità di mettersi in gioco per lo sviluppo sociale dell' Unione. A beneficiare di questa iniziativa anche le organizzazioni del Terzo settore c h e inseriscono nel proprio organico volontari giovani, portatori di nuove idee e entusiasmo. Il programma raccoglie l' eredità delle tante iniziative sporadiche ma di gran successo realizzate a livello europeo negli anni precedenti, sottolineandone le caratteristiche trasversali per sistematizzare il volontariato giovanile. La Commissione Europea definisce anzitutto il perimetro di azione dei progetti, che devono riguardare il volontariato, l a formazione e il lavoro, e la solidarietà. I progetti proposti devono contenere azioni per l' inclusione sociale dei giovani under 30 che possono partecipare, offrendo loro percorsi di apprendimento in una dimensione internazionale. L' Esc è dunque una cornice che distingue i progetti proposti da quelli più generici di volontariato giovanile, perché inclusione, formazione e internazionalizzazione sono elementi che non possono mancare. Le direttrici per costruire i progetti sono ampie. L' Ue indica nel patrimonio culturale, nell' inclusione sociale delle persone con minori opportunità e nella sostenibilità ambientale le priorità tematiche del 2019, per indirizzare il raggio d' azione. Il portale web del Corpo Europeo di Solidarietà ( europa.eu/youth/solidarity_en ) è lo strumento fondamentale nella realizzazione del programma, vero e proprio punto d' incontro fra domanda e offerta di progetti e opportunità. Qui devono registrarsi tutti i giovani che vogliono entrare nell' Esc e tutte le organizzazioni che svolgeranno progetti grazie a questi fondi. In base ai dati inseriti il sistema permetterà ai volontari di trovare il progetto che interessa e allo stesso tempo le organizzazioni potranno selezionare gli operatori. Il portale va consultato per tutte le informazioni relative ai vari bandi aperti e ai prossimi in uscita, per scaricare la modulistica e la documentazione di riferimento. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 31
8 gennaio 2019 Pagina 14 Corriere della Sera
8 gennaio 2019 Pagina 14 Corriere della Sera volontariato Dalla Ue un appello ai Paesi con minore esperienza nella gestione di accoglienza e richieste di asilo Bando per promuovere una rete internazionale affinché questi ultimi «imparino» dal Terzo settore Migranti, a lezione dai virtuosi Nel territorio europeo ci sono Paesi che hanno grandi esperienze nella gestione di immigrati richiedenti asilo, mentre altri sono toccati solo marginalmente da quello che sembra essere uno dei problemi più sentiti in Europa, banco di prova della tenuta dell' Unione e possibile tema di svolta nelle politiche comunitarie. E proprio ai Paesi meno esperti si rivolge l' Europa adesso, per coinvolgerli in una questione che riguarda tutti e sulla quale possono apprendere dai Paesi con maggiori competenze, attraverso la partecipazione ad un bando finanziato grazie al Fondo per l' Asilo, l' Integrazione e la Migrazione. Per una volta quindi il premio alla mancata esperienza è una buona notizia, perché il bando dedicato intendere finanziare progetti transnazionali che istituiscano una rete di regioni, città e organizzazioni del Terzo settore, fra cui autorità locali e regionali che non hanno nessuna o poca esperienza in materia, per collaborare all' integrazione e promuovere lo scambio di buone pratiche su questo argomento. Possono essere approfonditi i vari aspetti legati alla migrazione e alla richiesta d' asilo, dall' erogazione di servizi socio-sanitari all' istruzione e formazione, dall' assistenza legale alla partecipazione attiva nella vita sociale. Le azioni proposte possono essere molteplici e organizzate in modo da svolgersi su un arco temporale relativamente lungo (fino a 3 anni), integrando formazione e comunicazione, eventi di sensibilizzazione e realizzazione di prodotti editoriali, sia digitali sia cartacei per far conoscere i servizi offerti. Al termine del progetto deve essere riscontrato un effettivo miglioramento nelle condizioni di vita dei beneficiari, così come un cambio effettivo nei metodi di organizzazione dell' accoglienza. Non sono rimasti molti giorni alla scadenza, quindi presentare un progetto come capofila può essere rischioso, ma sul portale dei partecipanti sono segnalate 63 organizzazioni che stanno cercando partner da coinvolgere: si può contattare quella più in linea con le proprie attività e partecipare attraverso progetti già strutturati. Dallo stesso portale ( ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/amif ) è possibile consultare l' elenco dei progetti già finanziati, per evitare di proporre doppioni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 33
8 gennaio 2019 Pagina 15 Corriere della Sera volontariato Dokita onlus La campagna «Tutti Uguali» n el mondo, più di 100 milioni di bambini sono disabili e rappresentano uno dei gruppi più emarginati ed esclusi di molte società. In particolare, in Camerun, oltre il 23 per cento dei bambini tra i 2 e i 9 anni ha almeno un tipo di disabilità causata soprattutto da malattie infettive non ancora debellate come la polio, la malaria, la lebbra o il morbillo. Essere un bambino disabile in Camerun significa, nella maggior parte dei casi, non avere la possibilità di accedere ai servizi medici e non poter andare a scuola. Sono bambini «invisibili», condannati a un futuro di emarginazione e abbandono, perché spesso sono proprio le famiglie ad allontanarli, sia per mancanza di risorse economiche sia a causa di retaggi culturali. Per dare ai bambini disabili del Camerun cure, istruzione, nutrizione, protezione e inclusione sociale, Dokita Onlus ha lanciato la Campagna di sensibilizzazione «Tutti Uguali», che si può sostenere fino al 21 gennaio attraverso un sms o una chiamata al numero solidale 45582. I fondi raccolti serviranno a dare continuità all' attività di riabilitazione, di accoglienza e di supporto scolastico attraverso il potenziamento del Foyer de l' Esperance e degli altri centri gestiti da Dokita. Le donazioni saranno destinate anche a comprare nuove apparecchiature e ai laboratori di confezionamento di protesi e ortesi. «La capacità di una società di includere i più vulnerabili e svantaggiati dà la misura del grado di maturazione e di sviluppo della società stessa», commenta Mario Grieco, direttore di Dokita Onlus. «Questo è ancor più vero se riflettiamo sul fatto che la disabilità è un fenomeno relativo, non assoluto, nel senso che una persona può essere considerata disabile a seconda di come la società vive le capacità di un individuo e a seconda delle barriere, fisiche, culturali e mentali, che essa stessa crea o abbatte al fine di rendere la propria comunità più inclusiva e accogliente. Con la campagna «Tutti Uguali», Dokita oltre a sostenere progetti in Camerun, intende anche invitare a una riflessione sui concetti dell' uguaglianza della parità e dell' inclusione sociale». www.dokita.org. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 34
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