CSV FC - ASSIPROV Martedì, 08 gennaio 2019

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 08/01/2019 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena)                                                                   1
 08/01/2019 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)                                                                         2
 08/01/2019 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Cesena)                                                                        3
ambiente e protezione civile
 08/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 3                                LAURA GIORGI
 Alea, turni extra per portare i bidoni Lotta ad abbandoni e smaltimenti...                               4
 08/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 47
 «Risorse per i piccoli borghi»                                                                           6
 08/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 20
 Ricostruzione, a rischio le pratiche «Bloccati i contratti del...                                        7
csv e scenario locale
 07/01/2019 Cesena Today
 San Mauro, progetto "Sabato insieme": ciclo d' incontri laboratoriali per...                             8
 08/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 2                           GAETANO FOGGETTI
 Quintali di giubbotti, scarpe e guanti Forlì risponde all' appello...                                    9
 08/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 8                          MATTEO MISEROCCHI
 La Befana ha conquistato tutti i paesi del Forlivese                                                     11
 08/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 42
 Le tombole nel tendone fanno il tutto esaurito                                                           13
 08/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 45
 Addio a Stefano Milli, ex consigliere del Parco Aveva 55 anni, domani i...                               14
volontariato
 08/01/2019 Avvenire Pagina 2
 LA POVERTÀ E LA MISERIA                                                                                  15
 08/01/2019 Avvenire Pagina 16                                                          QUINTO CAPPELLI
 «Il Momento» lungo un secolo, pagine (nuove) e sito per...                                               16
 08/01/2019 Avvenire Pagina 26                                                          LORENZO ROSOLI
 Povertà, Regione rimandata                                                                               18
 08/01/2019 Avvenire Pagina 28
 Blitz nel chiostrino S. Eufemia per fermare associazione 13 skinheads...                                 20
 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 4
 Vita da volontario                                                                                       21
 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 8                                                FEDERICO BERNI
 A 90 anni farà volontariato sociale Così nonno Mario...                                                  22
 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 11
 Emanuele e Grisù, uniti da un filo (di lana)                                                             24
 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 13                                             BARBARA MILLUCCI
 «Sfamerò il mondo con il cibo indigeno»                                                                  26
 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 13                                                SERGIO HARARI
 Fondazione quarta e Lo studio sulle relazioni                                                            28
 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 14                                              ANGELA D'ARRIGO
 Disabili, autonomia formato «3C»                                                                         29
 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 14
 Il Corpo dei Volontari d' Europa                                                                         31
 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 14
 Migranti, a lezione dai virtuosi                                                                         33
 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 15
 Dokita onlus La campagna «Tutti Uguali»                                                                  34
 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 15
 Terzo settore e salute                                                                                   35
 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 17                                               PAOLO FOSCHINI
 Orti terapeutici e musei L' altro welfare dell' Umbria                                                   36
 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 19                                              ROSSELLA VERGA
 Casa, sport e teatro Per crescere Insieme                                                                38
 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 19
 Mense, farmaci e posti letto per gli indigenti                                                           40
 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 20                                               DIANA CAVALCOLI
 Puntare (di più) sulla scuola                                                                            41
 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 20                                            GIUSEPPE GUZZETTI*
 Questo problema è di tutti. risolviamolo per aiutare il paese                                            43
 08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 24
 Con Nunzia e Pier il sole di Napoli risplende in Etiopia                                                 45
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08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 25
Il pasticcio brutto dell' Ires, le promesse del Governo e la...                                   47
08/01/2019 Corriere della Sera Pagina 41
In Fondazione Cariplo parte la «fase due» per il vertice                                          48
08/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 11                                         Matteo Meneghello
Edilizia dimezzata, male trasporti e Gdo                                                          49
08/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 16                                              Aldo Bonomi
Rione Sanità, una comunità che produce senso e reddito                                            51
08/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 20
Mini Ires e Registro, le priorità del non profit                                                  53
08/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 25                                          Michele Pignatelli
Estonia incubatore di startup grazie all' e-residency                                             55
08/01/2019 Italia Oggi Pagina 4                                        DOMENICO CACOPARDO
Gli immigrati sono un pretesto                                                                    57
08/01/2019 Italia Oggi Pagina 33                                       MARIA ELENA MARSICO
La manovra è recessiva                                                                            59
08/01/2019 La Repubblica Pagina 7
Lorenzo Fochesato "Tutto è iniziato col volontariato degli studenti"                              63
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8 gennaio 2019
                 Corriere di Romagna
                  (ed. Forlì-Cesena)
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8 gennaio 2019
                 Il Resto del Carlino (ed.
                           Forlì)
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8 gennaio 2019
                 Il Resto del Carlino (ed.
                         Cesena)
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8 gennaio 2019
Pagina 3                            Corriere di Romagna
                                     (ed. Forlì-Cesena)
                                            ambiente e protezione civile

  Alea, turni extra per portare i bidoni Lotta ad
  abbandoni e smaltimenti illeciti
  Il Comune ha creato un gruppo di agenti della Pm e delle Guardie ecologiche volontarie
  per scongiurare i rifiuti fuori dai cassonetti individuando zone precise

  FORLÌ Sarà un altro mese di fuoco per Alea.
  La partenza ieri della raccolta porta a porta in
  30 quartieri della città è solo l' inizio.
  Ventottomila sono gli utenti delle zone Ae B (in
  tutto su Forlì città, avviate anche le zone C e D
  e il centro storico, le utenze saranno
  complessivamente 70.609) che ieri sono stati
  chiamati a mettere fuori il loro primo bidone.
  Personale rafforzato Il grosso del lavoro si sta
  svolgendo da inizio dicembre, agli sportelli, sia
  quelli fisici che quelli telefonici, dove Alea ha
  rinforzato la presenza di personale ricor rendo
  anche ad assunzioni temporanee. «Basta
  pensare che le telefonate sono passate dalle
  3.000 mensili di settembre alle 13.000 di oggi -
  spiega il direttore generale Paolo Contò -. In
  via Golfarelli abbiamo raddoppiato gli sportelli
  portandoli da 4 fino a 8. Abbiamo fatto ricorso
  ad alcuni lavoratori interinali, ma tutti in
  azienda si sono messi a disposizione per dare
  man forte nella distribuzione deibidoni e gli
  orari di chiusura, che sono al mattino le 12.30
  e il pomeriggio le 18, in realtà vengono
  regolarmente prolungati, proprio per dare
  risposta a tutte le persone che si rivolgano in
  questi giorni agli sportelli, creando spesso file,
  senza lasciare indietro nessuno». E così nei
  giorni scorsi in via Golfarellisiè lavorato anche
  fino alle 22; ieri alle 16 venivano consegnati i
  bidoni all' ultima persona infila, ma l' orario
  sarebbe stato fino alle 12.30. Questo perché oltre ai cittadini delle zone A e B rimasti senza contenitori al
  primo giro, in queste stesse settimane si stanno rivolgendo alla sede per il ritiro anche tutti quelli che
  avrebbero di fatto un po' più di tempo, dal momento che nelle altre zone cittadine si parte il 5 febbraio
  prossimo.
  Appalto assegnato Anche in strada dal 2 gennaio sono al lavoro molte più persone.
  Formula Ambiente e Ciclat, due cooperative sociali forlivesi, si sono infatti aggiudicate l' appalto per
  parte della gestione dei servizi di pulizia. «Gli operatori delle coop si occuperanno dello spazzamento
  meccanico delle strade e di quello manuale dei centri storici, oltre allo svuotamento dei cestini e del
  servizio di ritiro alle aziende - spiega ancora Contò-. Provvedono inoltre al ritiro dei bidoni del porta a

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8 gennaio 2019
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8 gennaio 2019
Pagina 47                       Il Resto del Carlino (ed.
                                        Cesena)
                                           ambiente e protezione civile

  BAGNO LA GIUNTA HA APPROVATO L' APPELLO DI LEGAMBIENTE

  «Risorse per i piccoli borghi»
  ANCHE il Comune di Verghereto, con
  deliberazione del Consiglio comunale, ha
  approvato, all' unanimità la sottoscrizione dell'
  appello di Legambiente 'Borghi autentici d'
  Italia e Uncem' per l' attivazione della legge
  per la salvaguardia dei piccoli comuni.
  Il provvedimento è stato illustrato nei giorni
  scorsi dal sindaco di Verghereto Enrico Salvi
  che, fra l' altro, è entrato nei dettagli spiegando
  così la situazione: «Si tratta di un appello di
  Legambiente 'Borghi Autentici d' Italia' e
  Uncem per l' attivazione della legge per la
  salvaguardia dei piccoli Comuni. Credo sia
  importante aderire e chiedere al Presidente
  del Consiglio dei Ministri e ai Ministri
  interessati l' attuazione dei decreti di
  competenza che derivano dalla legge sui
  piccoli comuni. Si tratta di una legge
  concernente misure per il sostegno e la
  valorizzazione dei piccoli Comuni, nonché
  disposizioni per la riqualificazione e il recupero
  dei centri storici sempre più suggestivi ma
  anche da tutelare con risorse adeguate».
  IL PRIMO CITTADINO di Verghereto ha poi
  sottolineato: «Per potere avere effetti concreti sui territori montani occorrono anche adeguati
  stanziamenti di risorse per il mantenimento e la promozione dei servizi generali, oltre che per la
  necessità di riqualificare i centri storici e dare supporto alle attività imprenditoriali e agricole dell'
  Appennino».
  gi.mo. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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Pagina 20                       Il Resto del Carlino (ed.
                                          Forlì)
                                            ambiente e protezione civile

  TERREMOTO MARCHE SLITTANO I RINNOVI. L' ALLARME DELL' ASSESSORE

  Ricostruzione, a rischio le pratiche «Bloccati i
  contratti del personale»
  ANCONA C' È IL RISCHIO di paralisi delle
  pratiche della ricostruzione, a causa del blocco
  dei rinnovi dei contratti di lavoro del personale
  negli Uffici speciali per la ricostruzione.
  La denuncia arriva dall' assessore regionale
  alla Protezione civile delle Marche, Angelo
  Sciapichetti: «Per mesi abbiamo chiesto il
  rinnovo dei contratti, è stato tutto demandato
  alla Finanziaria che ci aspettavamo prima di
  Natale. Invece l' approvazione è arrivata il 30
  dicembre. Tutto ciò ha reso impossibile la
  prosecuzione automatica delle convenzioni e
  dei rapporti di lavoro in essere, comportando l'
  assenza al lavoro di 113 dipendenti (5 di
  questi rinunciatari pubblici) negli Uffici speciali
  per la ricostruzione.
  Pertanto - annuncia l' assessore - chiunque da
  domattina ( oggi, ndr) dovesse rivolgersi a
  questo servizio, troverà soltanto 75 addetti (su
  188 in totale attivi fino al 31 dicembre)». Gli
  uffici sono impegnati per riavviare i contratti.
  «FINTECNA e Invitalia - prosegue Scipichetti -
  non hanno potuto rinnovare i 63 contratti di
  lavoro del personale a termine, in tempo utile
  per la ripresa dell' ufficio il 7 gennaio, ma confidiamo nella rapida stipula dei contratti. A questi si
  aggiungono quattro contratti della Agenzia per la coesione territoriale. La Regione Marche non ha potuto
  tra tutto stipulare 41 contratti di rinnovo per la somministrazione di lavoro a tempo determinato scaduti il
  31 dicembre, ma gli uffici competenti sono impegnati per il riavvio: questo perché la Regione ha
  stipulato una gara europea per l' affidamento del servizio prevedendo una opzione di rinnovo dal 14
  gennaio. Ci dispiace che il Governo non ci abbia ascoltati quando abbiamo chiesto la proroga dei
  contratti Usr a settembre. Ci auguriamo che tale personale, qualificato e formato per l' attività in
  questione, possa tornare subito al lavoro per garantire il servizio a tutti i cittadini».

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7 gennaio 2019
                                        Cesena Today
                                             csv e scenario locale

  San Mauro, progetto "Sabato insieme": ciclo d'
  incontri laboratoriali per genitori e figli
  Il progetto si propone di offrire un "momento speciale" da vivere insieme genitore-
  bambino, tramite il quale conoscersi un po' di più dedicandosi interamente all' altro

  Riparte il progetto "Sabato Insieme", un ciclo
  d' incontri laboratoriali rivolti ai bimbi della
  Scuola dell' Infanzia ed ai loro genitori. Il
  progetto si propone di offrire un "momento
  speciale" da vivere insieme genitore-bambino,
  tramite il quale conoscersi un po' di più
  dedicandosi interamente all' altro: sentendo
  (entrando in se stessi: il mondo interno delle
  emozioni, dei sentimenti, della creatività),
  esprimendosi (sperimentando diverse
  tecniche espressive), creando (scoprendo un
  proprio linguaggio espressivo), giocando
  (riscoprendo il piacere di "tornare bambino")
  comunicando (entrando in relazione con l' altro
  mediante nuove forme di comunicazione).
  Sono previsti laboratori esperienziali rivolti alla
  coppia genitore-bambino, suddivisi in micro-
  percorsi tematici da 3 incontri ciascuno. Dal 12
  gennaio partirà "Cucina a quattro mani": per
  scoprire, toccare e trasformare l' elemento
  magico che è il cibo. Seguirà nel mese di
  Febbraio "Le botteghe del fare" per
  concludersi a Marzo con "Mi piace se ti muovi"
  dove il canale preferenziale utilizzato sarà
  quello della musica. Il progetto, organizzato
  dalla Soc. Coop. Sociale La Finestra Onlus, è
  gratuito, grazie al contributo dell' Unione dei
  Comuni Rubicone Mare. I posti sono limitati,
  pertanto è necessario iscriversi chiamando la Dott.sa Danila Paglierani al 393.9186537 (Coop. La
  Finestra).

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                                                csv e scenario locale

  Quintali di giubbotti, scarpe e guanti Forlì risponde
  all' appello dell' abate
  Tante persone si sono presentate nel fine settimana a San Mercuriale per la consegna Il
  materiale da ieri alla Caritas. Il direttore Sauro Bandi: «Ecco come lo distribuiremo»

  Tra i 2 e i 3 quintali di materiale vario invernale
  raccolti in soli due giorni (sabato e domenica
  scorsi) dopo l' appello lanciato dall' abate di
  San Mercuriale don Enrico Casadio per
  andare in aiuto alle persone prive di un
  abbigliamento adeguato in questo periodo di
  freddo intenso.
  Una risposta collettiva che ha visto decine di
  persone presentarsi nei locali della basilica e
  consegnare quanto avevano in casa, forse
  superfluo o comunque ritenuto molto più utile a
  qualcun altro, permettendo così di riempire
  buste e scatoloni di giubbotti, in gran parte di
  ottima qualità, sciarpe, berretti, maglioni,
  scialli e anche scarpe.
  Prima raccolta E ieri mattina questo regalo di
  Natale in extremis è stato prelevato dagli
  operatori del Centro Buon Pastore della
  Caritas e portato in un magazzino della sede
  di via dei Mille per essere inventariato e
  suddiviso a seconda dei capi conferiti. «Ci
  penseremo poi noi, nei prossimi giorni, a
  distribuirlo alle persone bisognose» sottolinea,
  molto soddisfatto, il direttore della Caritas
  Sauro Bandi, che rimarca come l' invito dell'
  amico sacerdote abbia colto effettivamente nel
  segno.
  Bisogno diffuso «Sono tanti a rivolgersi a noi,
  singoli e famiglie-sottolinea, infatti, Bandi -
  perché in questo periodo dell' anno non hanno
  vestiario adeguato o vivono in abitazioni prive di riscaldamento o dove le utenze non sono attive.
  E, ancora, penso agli oltre cento senza fissa dimora che periodicamente si presentano per chiedere di
  fare una doccia e potersi cambiare i vestiti. Persone che, insieme alla Papa Giovanni XXIII, già
  accogliamo per dare loro assistenza, sotto forma di un pasto o un bagno. Ma anche e soprattutto un
  letto, nelle notti particolarmente fredde, nei vari dormitori che abbiamo allestito e potenziato dopo la
  chiusura della sala d' aspetto della stazione che, come l' anno scorso, era stata aperta per accogliere di
  notte i senza tetto». Nel complesso sono oltre 600, in molti casi anche italiane, le famiglie che si
  rivolgono annualmente alla rete dei Centri di ascolto della Caritas.

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                                                 csv e scenario locale

  La Befana ha conquistato tutti i paesi del Forlivese
  Grande partecipazione di pubblico in ogni comune dove era prevista l' apparizione della
  "vecchina"

  CIVITELLA La Befana ha portato feste,
  divertimento, musica (con pasqualotti
  ebefanotti) e dolci in tante piazze del
  comprensorio, che sono state gremite di
  persone.
  Val Bidente A Civitella di Romagna, in
  occasione della Befana dei Vigili del Fuoco,
  scesa dalla torre dell' orologio, centinaia di
  persone sono state in attesa con il naso all'
  insù.
  «L' enorme afflusso di pubblico di adulti e
  bambini - spiega l' assessore al Turismo
  Francesco Samorani-ha confermato la festa
  della Befana come una delle manifestazioni di
  punta del nostro comune in termine di qualità e
  partecipazione. Ringrazio a nome dell'
  Amministrazione il distaccamento dei Vigili del
  fuoco volontari d i C i v i t e l l a e t u t t e l e
  associazioni che hanno collaborato per aver
  animato il paese in una delle celebrazioni più
  belle dell' anno». Centro storico gremito all'
  inverosimile anche nella vicina Galeata per il
  corteo di carri mascherati che hanno
  accompagnato la "vecchi na". Visto che il
  paese è noto per le manifestazioni legate al
  mondo equestre, la Befanasi èpresentata a
  cavallo... di un dinosauro: "spettacolare" come
  ha commentato la guida della giunta Elisa
  Deo. «Grande festa - dice la sindaca-che ha
  catalizzato moltissime persone. Sta
  cominciando ad attestarsi come una delle feste più popolari per il nostro comune con la partecipazione
  di tantigiovani.
  Oltre al carro della Befana e quel lo dei bambini, quest' anno c' era anche il carro con il dinosauro».
  In Campigna, grazie ai gestori dell' impianto sciistico che hanno "sparato" neve artificiale con il cannone
  la Befana è arrivata sugli sci e sullo snow board del "Fun -Ghetto Park".
  Val Tramazzo AModigliana la festa si è svolta attorno allo "zoc ed Nadel" di piazza Matteotti. «La festa è
  andata molto bene - commenta l' assessora Maria Cristina Rossi - grazie agli organizzatori ed all'
  animazione del Gruppo famiglie della parrocchia di San Domenico e Santo Stefano, che con costanzae
  dedizione si adoperano ogni anno per realizzare un evento dedicato ai bambini. È stata una serata all'
  insegna di partecipazione, entusiasmo ed allegria».
  Val Montone Soddisfazione anche a Dovadola con la calza dei record voluta dal "Circolo azzurro".
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  Le tombole nel tendone fanno il tutto esaurito
  BORGHI Tombole: gran pienone nello stand
  montato nella località di Gorolo. La Pro loco di
  Borghi ha organizzato lì quattro serate per le
  festività di fine -inizio anno.
  L' ultima siè svolta sabato scorso.
  C' è stata una costante: il tutto esaurito nei
  posti a tavola.
  «Dopo cinque serate con il pienone -afferma
  Denis Brigliadori, vice presidente della Pro
  loco possiamo dire che il tendone di questa
  edizione 2018-2019 è stato un successo oltre
  ogni aspettativa. Ogni serata abbiamo accolto
  centinaia di persone e la soddisfazione più
  grande è quella di avere instaurato bellissimi
  rapporti con i tanti amici che hanno frequentato
  questo spazio. Abbiamo cercato di fare del
  nostro meglio, contante persone che ci hanno
  salutato e ringraziato con un sorriso».
  Poi Brigliadori conclude: «Noi della Pro loco
  siamo volontari.
  Quanto ricaviamo lo investiamo in altre
  iniziative per mantenere un' associazione che
  crede nel territorio dove siamo nati e cresciuti.
  La forza di questo gruppo è quella di guardare
  avanti senza chiedere niente, se non il
  divertimento nello stare insieme».

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                                                   csv e scenario locale

  IL LUTTO

  Addio a Stefano Milli, ex consigliere del Parco Aveva
  55 anni, domani i funerali
  E' MORTO nella notte di domenica scorsa
  Stefano Milli, 55 anni, già consigliere del Parco
  nazionale delle Foreste casentinesi monte
  Falterona e Campigna. Ne dà notizia l' ex
  presidente dell' area protetta, Luca Santini,
  che di Milli era amico d' infanzia e suo
  collaboratore in qualità di consigliere dell' ente
  parco dal 2008 al 2013, nonché come
  consigliere e presidente del consiglio eletto al
  Comune di Stia (in provincia di Arezzo) in una
  lista civica di centrosinistra. Milli, originario di
  Montemignaio, geometra, ma da sempre
  dipendente delle amministrazioni del vicino
  Casentino e recentemente all' Unione dei
  Comuni, era molto conosciuto anche nell' alto
  forlivese. Aveva fatto parte infatti di numerose
  associazioni di volontariato in campo turistico,
  sportivo e culturale svolgendo anche attività di
  istruttore della scuola di calcio Acd 'Falterona'
  oltre ad essere appassionato di musica e
  suonatore di tromba. La salma sarà esposta
  martedì dalle 14,30 nella stanza mortuaria di
  Stia e il funerale ci sarà domani alle 15.30.

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  Dalla prima pagina

  LA POVERTÀ E LA MISERIA
  Con milioni e milioni di pasti e di aiuti garantiti
  a chi 'non ce la fa' attraverso la rete delle
  mense e dei mercati solidali, con le sue case
  di accoglienza, con il sistema dei pacchi viveri
  e dei pacchi vestiario. Un soccorso rispettoso
  e discreto, senza fanfare e senza comizi in tv,
  messo in campo dalla Caritas, da realtà
  parrocchiali, da associazioni, da comunità, da
  gruppi di volontariato. Donne e uomini di tutte
  le età, che sono Chiesa e, con i loro preti e i
  loro vescovi, si occupano davvero di povertà e
  miseria, qualunque forma assumano.
  Compresa la solitudine e l' abbandono. Già
  perché, ogni giorno, sono circa 500mila le
  persone emarginate (o anche auto-
  emarginate) che in Italia vengono 'viste',
  ascoltate e incontrate. Insomma, i cattolici
  come è logico - logico per fede e per
  cittadinanza - fanno davvero molto, e non
  hanno certo bisogno delle meschine battute
  del potente di turno per rendersi conto di non
  fare ancora abbastanza.
  Il Vangelo, e la parola del Papa, sono uno
  stimolo costante a fare di più. E i grandi valori
  umani e civili che la Costituzione ha scolpito
  con splendida efficacia sono una bussola che
  aiuta a non essere e non sentirsi soli. Già, perché nella nostra società, nonostante l' indifferenza e
  persino l' ostilità di politici che sembrano capaci di concepire e fomentare solo tristi 'guerre tra poveri',
  sul fronte del sostegno ai più fragili agiscono, e spesso in bella collaborazione tra loro, realtà
  diversamente ispirate (evangeliche, di altre religioni, laiche) e ugualmente generose. P.S. Amare e
  soccorrere i 'poveri residenti' è necessario, ma non basterà mai a quanti lavorano per un mondo più
  giusto, o almeno non si rassegnano all' ingiustizia. E non basterà mai alla coscienza cristiana e civile di
  chi non intende adeguarsi a una politica italiana ed europea che, per calcoli e giochi di equilibrio e di
  potere, continua a tenere ostentatamente e ostinatamente in ostaggio gruppi di povere persone migranti
  sospese tra una terra che non hanno più e una terra che non devono trovare. Ma questa fiera di parole e
  di scelte cattive basterà a chi, dopo le cronache, scriverà la storia degli anni che stiamo attraversando
  per riconoscere e indicare il confine dell' umanità tradita e la miseria di chi se n' è fatto guardiano.
  Marco Tarquinio RIPRODUZIONE RISERVATA.

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  FORLÌ-BERTINORO

  «Il Momento» lungo un secolo, pagine (nuove) e sito
  per impegnarsi
  Forli In occasione del suo centenario, che sarà
  celebrato venerdì 25 gennaio, il settimanale
  della diocesi di Forlì-Bertinoro Il Momento si
  rinnova con progetto editoriale e grafico di
  rilancio e celebra un convegno. L' incontro si
  terrà nel salone comunale di Forlì dalle 15 alle
  19, sul tema «Dalle community alle comunità. Il
  servizio del giornalista per fare rete» all'
  indomani della pubblicazione del messaggio
  di papa Francesco per la Giornata mondiale
  delle Comunicazioni sociali 2019 sullo stesso
  tema, prevista il giorno prima, memoria del
  patrono dei giornalisti san Francesco di Sales.
  Interverranno il vescovo diocesano monsignor
  Livio Corazza, il direttore di Avvenire Marco
  Tarquinio e il direttore dell' Ufficio nazionale
  Comunicazioni sociali della Cei don Ivan
  Maffeis.
  L' in- contro è organizzato dalla diocesi
  romagnola e dall' Ufficio comunicazioni sociali
  della Conferenza episcopale dell' Emilia
  Romagna, in collaborazione con varie
  associazioni del settore.
  In cosa si è rinnovato il settimanale diocesano
  per il suo secolo di vita? «Nella grafica per
  rendere il giornale più accattivante e agile, con
  caratteri più leggibili nelle 20 pagine aumentate - spiega il direttore don Franco Appi -. Ma è cambiata
  anche la linea editoriale, con articoli più brevi e miglior capacità di sintesi, più spazio ad
  approfondimenti e alle notizie che riguardano tutto il territorio» (circa 200mila abitanti, in 128
  parrocchie). Un altro obiettivo riguarda «l' allargamento alle iniziative che si realizzano oltre le sacrestie
  per tentare di informare su una Chiesa diocesana in uscita, che provoca un dialogo con la società, la
  città e i paesi». È poi riservata più attenzione all' impegno dei cattolici per la giustizia, la pace e la
  politica, «per formare una coscienza critica dei credenti». Secondo Appi «molti cattolici sono impegnati
  in tutti i settori del volontariato, da qui bisogna ripartire per formarli in modo sistematico e strutturale
  anche all' impegno politico».
  Alla versione cartacea del settimanale forlivese è affiancato il sito online (www.ilmomento. biz), che
  collabora con due testate locali sul Web. Il rinnovamento in corso prevede un lavoro informativo d'
  intesa con i media di diocesi vicine, come Ravenna-Cervia e Faenza-Modigliana. Quello che non
  cambia è l' impegno per l' evangelizzazione dentro la storia degli uomini».
  Fondato nel 1919 da don Giuseppe Prati - il popolare don Pippo - negli anni Settanta Il Momento fu

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  Povertà, Regione rimandata
  Documento dell' Alleanza delle associazioni e
  degli enti impegnati nell' inclusione sociale:
  nelle linee guida di Palazzo Lombardia
  prevenzione e contrasto slegati, risorse solo
  dallo Stato L' Alleanza regionale contro la
  povertà 'rimanda' Palazzo Lombardia. Le
  «Linee di sviluppo delle politiche regionali di
  prevenzione e contrasto alla povertà 2018-
  2020», assunte con la delibera di Giunta
  662/2018, non passano indenni l' esame della
  rete di associazioni, enti locali e sindacati
  impegnati sul fronte dell' inclusione sociale.
  Così risulta dal documento diffuso dall'
  Alleanza, con l' auspicio che la prevista cabina
  di regia regionale venga finalmente attivata e il
  contributo di riflessione ed esperienza di
  quanti compongono l' Alleanza possa trovare
  ascolto. Come non è avvenuto finora: ed è la
  prima criticità stigmatizzata nel documento di
  valutazione.
  La Lombardia è, e resta, fra i motori economici
  dell' Europa. Ma anche qui la crisi ha colpito
  duro, lasciando ferite gravi e profonde, e «si
  vede aumentare l' incidenza della povertà tra
  le famiglie», ricorda il documento dell'
  Alleanza additando gli oltre 670mila lombardi
  che vivono in condizioni di povertà relativa e le oltre 26mila famiglie - per un totale di quasi 75mila
  persone - che stanno beneficiando del Reddito d' inclusione. Introdotto il Rei, approvato il «Piano
  nazionale contro la povertà», era grande l' attesa per le «Linee» di Palazzo Lombardia. Ed ecco il primo
  motivo di delusione: «i contributi avanzati dall' Alleanza» in fase di confronto con la Regione non sono
  stati presi in considerazione. Secondo motivo. «Le linee guida forniscono orientamenti ed elencano in
  modo slegato le diverse misure in tema di povertà presenti sul territorio lombardo», oltre a definire «i
  criteri per l' attribuzione delle risorse previste dal Piano nazionale agli ambiti territoriali», e a introdurre -
  ma senza attivare - «la cabina di regia per il governo del sistema».
  Altro motivo di delusione: «Non sono previste risorse proprie regionali di integrazione del finanziamento
  nazionale». Dunque: ai 32 milioni circa di euro trasferiti dallo Stato agli ambiti territoriali lombardi, la
  Regione non aggiunge un centesimo. Al contrario di quanto richiesto con forza dall' Alleanza.
  In materia di lotta all' emarginazione grave, ecco un ulteriore limite dell' articolato della delibera di giunta
  662/2018: «La ripartizione delle risorse agli ambiti territoriali non tiene in considerazione la presenza
  delle persone senza dimora limitandosi a considerare unicamente il numero degli abitan- ti». Il piano di
  Palazzo Lombardia, inoltre, «non propone i necessari rafforzamenti dei servizi sociali e degli specifici
  interventi del sistema - segretariato sociale, servizio sociale professionale, tirocini finalizzati all'
  inclusione sociale, sostegno socio educativo, assistenza domiciliare, sostegno alla genitoria-lità,
  servizio di mediazione culturale, servizio di pronto intervento sociale». Poi: «Non sono previste le
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  COMO

  Blitz nel chiostrino S. Eufemia per fermare
  associazione 13 skinheads rischiano il processo per
  violenza privata
  Hanno ricevuto l' atto che certifica la chiusura
  delle indagini e che, di fatto, prelude al rinvio a
  giudizio. Sono i 13 militanti del 'Veneto Fronte
  Skinheads' che il 28 novembre 2017 fecero
  irruzione nei locali del chiostrino di Sant'
  Eufemia, nel cuore del centro storico di Como,
  dove il gruppo di volontariato 'Como Senza
  Frontiere' stava svolgendo la propria riunione.
  L' associazione, attiva dall' estate 2016 nel
  capoluogo lariano, si occupa di fornire aiuto e
  assistenza ai migranti in transito e senza
  dimora.
  L' inchiesta, coordinata dal procuratore Nicola
  Piacente, si sono concluse ieri e hanno visto al
  lavoro le Digos di diverse città del Nord Italia,
  per le perquisizioni e lo svolgimento delle
  attività investigative. Agli skinheads viene
  contestato il reato, in concorso, di violenza
  privata e minaccia.
  Riconosciuta pure l' aggravante di aver
  commesso il fatto nei confronti di 'persone
  riunite'. Al militante del 'Veneto Fronte
  Skinheads' residente a Como, è stato anche
  sollevato il rilievo di aver fornito, già nella
  settimana precedente l' incursione, tutte le
  informazioni organizzative necessarie all'
  esecuzione del blitz, comprese le indicazioni sull' abbigliamento da indossare. Gli skinheads, si legge
  nella ricostruzione diffusa dalla Procura, «irruppero senza preavviso, e con fare minaccioso, nella sede
  della riunione; si sistemarono alle spalle dei volontari; pretesero il silenzio assoluto; imposero loro l'
  ascolto di un proprio comunicato ». Un proclama nel quale accusarono i volontari di «trarre vantaggi dal
  dilagare dell' immigrazione, a scapito della comunità nazionale».
  Enrica Lattanzi RIPRODUZIONE RISERVATA.

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  Vita da volontario
  Rachele Nucci è di Roma, ha 23 anni , studia
  Scienze della formazione ma dedica tutto il
  suo tempo libero a diverse realtà di
  volontariato, sia nel Centro di accoglienza
  richiedenti asilo (Cara) di Castelnuovo di Porto
  alle porte di Roma, uno dei più grandi d' Italia,
  sia nella Casa per anziani Cottolengo di
  Roma. «Ho iniziato nei mesi estivi, prima in
  Africa con i volontari della diocesi di Porto
  Santa Rufina, poi in un orfanotrofio in Romania
  . Infine con altri ragazzi abbiamo deciso di
  dedicare parte del nostro tempo nel
  quotidiano», servireegioire@gmail.com.

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  Il caso

  A 90 anni farà volontariato sociale Così nonno Mario
  estingue la pena
  La «messa in prova» al posto della condanna per aver investito uno scooterista

  Monza Di vedere macchiata la sua fedina
  penale a 91 anni, dopo aver basato la propria
  esistenza su principi onesti come il lavoro e l'
  aiuto al prossimo, non ne voleva sapere.
  Per Mario P., monzese di San Rocco, rione
  popolare del capoluogo brianzolo, finito sotto
  processo per lesioni colpose a seguito di un
  incidente stradale in cui ferì un motociclista, la
  possibilità di redimersi arriva attraverso «l'
  istituto della messa alla prova».
  Farà volontariato s o c i a l e p r e s s o u n a
  cooperativa. Nessuna fatica, per lui,
  nonostante l' età. Perché «nonno Mario», come
  veniva chiamato dai bimbi delle scuole
  elementari della città, nella sua vita si è
  sempre messo a disposizione della comunità.
  La sua passione per la botanica e la
  coltivazione dell' orto, trasmessa ai giovani
  alunni, gli è valsa anche, in passato, il
  riconoscimento del «Giovannino», l'
  equivalente monzese dell' Ambrogino.
  Storia emersa da palazzo di giustizia nello
  stesso periodo in cui il tribunale di
  Sorveglianza di Milano (vicenda riportata nei
  giorni scorsi sul Corriere ) scarcerava l' ex
  golden boy del centrodestra lombardo
  Massimo Ponzoni, condannato in via definitiva
  a cinque anni e dieci mesi per corruzione e
  bancarotta, liberandolo con l' obbligo di
  svolgere attività lavorativa in un centro benessere di Seregno. Notizia che ha sollevato qualche ironia, in
  ambienti giudiziari e non solo, visto che l' ex assessore regionale Ponzoni, come emerso anche dal
  processo che lo ha riguardato, non era uno che si risparmiava viaggi, serate di rappresentanza e
  vacanze tra la Tunisia e la Costa Azzurra.
  Per il pensionato Mario P.
  , invece, tutto nasce da una distrazione al volante, a maggio dell' anno scorso quando, a un incrocio
  stradale del suo quartiere, urtò un uomo in sella al suo scooter facendolo cadere al suolo, e
  provocandogli la rottura di una clavicola. Vicenda dalla quale è derivata l' accusa e il relativo
  procedimento giudiziario in tribunale. Per Mario, assistito dall' avvocato Luigi Peronetti, anche la più
  lieve condanna sarebbe stata insopportabile.
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8 gennaio 2019
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                                                       volontariato

  Emanuele e Grisù, uniti da un filo (di lana)
  Grisù è un alpaca e non parla. Emanuele è un
  ragazzo di 26 anni e anche lui non parla. Grisù
  non parla, perché è un animale, un mammifero
  simile al cammello. Emanuele non parla,
  perché è un disabile intellettivo e relazionale.
  Entrambi non hanno il dono della parola.
  E forse è proprio per questo che vanno così d'
  accordo. Insieme dialogano a meraviglia,
  usano le parole del cuore. Mugugnano,
  bofonchiano. I loro occhi affondano gli uni
  dentro agli altri. Emanuele accarezza Grisù
  che ricambia leccandogli le dita,
  rumoreggiando. Ed entrambi, a loro modo,
  sorridono. Emanuele e Grisù si vogliono bene.
  Sembrano fatti l' uno per l' altra.
  Si sono incontrati a Firenze, località Ugnano,
  dove l' associazione Alpaha Onlus h a
  realizzato un allevamento di alpaca su un
  terreno di un ettaro concesso in comodato d'
  uso gratuito dal Comune, gestito da ragazzi e
  ragazze disabili. Un progetto, sostenuto da
  Fondazione CR Firenze con 40mila euro, che
  vuole creare inserimento sociale e
  professionale per un gruppo di quattro giovani
  disabili, che accudiscono quotidianamente gli
  animali e che, dentro un edificio in legno di 72
  metri quadrati, dopo la tosatura degli animali
  che si terrà a maggio, cominceranno a
  lavorare al telaio la lana degli alpaca, una lana
  molto pregiata e richiestissima, da cui saranno ricavati manufatti e capi di abbigliamento. Il progetto,
  unico nel suo genere, nasce da un gruppo di mamme con figli disabili intellettivi. Accomunate dalla
  preoccupazione riguardo al futuro dei loro ragazzi, hanno voluto creare un' opportunità per loro dopo la
  scuola secondaria. Hanno scelto l' allevamento di alpaca per la semplicità di vita di questi animali. Nina,
  Ale, Emanuele, Gabriele. Quattro giovani disabili intellettivi che hanno trovato nuovi amici: Grisù,
  Cottopaxi, Cameo de Oro, Gustel.
  Gli alpaca sono stati trasferiti qui dal Trentino appositamente per questo progetto. Sono animali
  semplici da allevare, docili e simpatici che si prestano a stare a stretto contatto con l' uomo. Una specie
  originaria del Sud America e a rischio di estinzione. Vengono spesso usati come accompagnamento
  durante gite o trekking organizzati e impiegati nella pet therapy per facilitare la comunicazione con
  ragazzi con disabilità intellettiva e relazionale. I ragazzi passano nell' allevamento gran parte delle loro
  giornate. Puliscono i recinti degli alpaca, danno loro da mangiare, li fanno pascolare, li accompagnano
  al guinzaglio nella stalla. A volte ci vuole un' ora per fare cinque metri. Oppure 45 minuti per portare una
  carriola di fieno da una stalla a un' altra. «Però ne vale la pena.
  I ragazzi - dice Donatella Bambi, madre di uno dei quattro ragazzi e ideatrice dell' associazione - sono
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8 gennaio 2019
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8 gennaio 2019
Pagina 13                             Corriere della Sera
                                                       volontariato

  «Sfamerò il mondo con il cibo indigeno»
  I cibi indigeni e le piante esotiche sfameranno
  la popolazione mondiale. È la sfida dell' Orana
  Foundation, ente non profit g e s t i t o d a l
  pluripremiato chef Jock Zonfrillo, che ha da
  poco ricevuto un finanziamento di 1,25 milioni
  di dollari dal governo australiano per
  promuovere l' agricoltura tradizionale
  aborigena, aiutando popoli autoctoni come i
  Nyul Nyul a introdurre sul mercato i loro
  prodotti locali: «Quello che ho imparato dalle
  comunità indigene - dice - è restituire più di ciò
  che si è ricevuto. Si tratta di una civiltà che ha
  lavorato e ha prosperato in Australia per più di
  60 mila anni e di cui ho grande rispetto».
  Mamma scozzese e papà di origini
  napoletane, Jock inizia a lavorare da lavapiatti
  a Glasgow, a 13 anni. Si ritrova poi a Sidney
  dove entra in contatto con le comunità
  indigene del continente.
  Con loro studia il terreno, i suoi frutti,
  apprezzandone l' immenso valore culturale.
  Nel 2013 apre ad Adelaide (nel sud del Paese)
  il primo ristorante interamente dedicato alla
  cucina indigena. Si chiama «Orana»
  («Benvenuto» in dialetto locale) e oggi oltre a
  servire pietanze a base d' ingredienti autoctoni
  è un luogo di sperimentazione antropologica e
  ricerca innovativa: «Lo scopo del mio progetto,
  che porto avanti con il dipartimento dell'
  Università di Adelaide, è valorizzare la memoria culinaria delle popolazioni autoctone australiane
  facendo conoscere in tutto il mondo il loro patrimonio gastronomico». In Australia ci sono «20 mila tra
  bacche, composti bioattivi, piante commestibili, spesso poco note, ma dalle elevate proprietà e ricchi
  principi nutritivi come vitamine, minerali e proteine». Prodotti non trattati chimicamente che potrebbero
  sfamare in modo sostenibile la popolazione mondiale, favorendo modelli di sviluppo rurale rispettosi
  delle culture delle comunità locali.
  Tra i progetti della Fondazione Orana c' è un innovativo sistema per l' allevamento e la conservazione di
  gamberi d' acqua dolce nella regione di Kimberley (Australia occidentale). Gli indigeni hanno imparato
  come congelare i crostacei che pescano e gli impianti refrigeranti messi a loro disposizione permettono
  loro di esportarli nel mondo. Hanno capannoni in bambù sostenibile per la conservazione degli alimenti.
  Sono stati formati su come imballare i loro prodotti, sul loro valore nutrizionale, sugli standard sanitari
  da usare, sulle tecniche di conservazione a lungo termine. L' idea della Fondazione è dar anche vita a
  un grande database di tutti questi arbusti selvatici con le connesse proprietà nutritive, incrociando dati
  antropologici e botanici. Il software ha per ora analizzato 2 mila alimenti che arriveranno a 15mila nei
  prossimi anni. Il professor Andy Lowe, direttore del Food Innovation Theme - School of Biological
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8 gennaio 2019
Pagina 13                              Corriere della Sera
8 gennaio 2019
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                                                       volontariato

  Visto e approvato

  Fondazione quarta e Lo studio sulle relazioni
  La Fondazione Giancarlo Quarta Onlus nasce
  nel 2004 e da subito pone al centro della
  propria attenzione il malato grave, affetto da
  patologie che cambiano la qualità della vita.
  Rivolge quindi le proprie attività alla sofferenza
  emotiva di questi malati: alle loro
  preoccupazioni, apprensioni, tensioni
  connesse al futuro del percorso clinico
  terapeutico, della famiglia, del lavoro. Dedica il
  proprio impegno alla vita che scorre parallela
  alla malattia, privilegiando il tema delle
  relazioni, in ambito sia clinico sia sociale,
  applicando modelli di potenziamento della
  comunicazione nei contesti di cura.
  Le ricerche della Fondazione prediligono
  modelli di intervento innovativi e
  interdisciplinari per migliorare le modalità di
  azione nelle aree critiche considerate. La
  Fondazione Giancarlo Quarta si è dotata di un
  ampio Comitato Scientifico, con oltre 40
  professionisti, divisi per aree di competenza.
  Tra le diverse attività promosse, ha sviluppato
  un modello relazionale (Ippocrates) finalizzato
  a interpretare e gestire la complessità del
  rapporto di cura tra medico e paziente. L'
  efficacia del modello è stata misurata in vari
  interventi, tra i quali un progetto svolto presso
  l' Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, che
  ha determinato un potenziamento della qualità
  relazionale dei medici di oltre il 54%. Di recente ha poi concluso il Progetto F.I.O.R.E.
  ( Functional Imaging of Reinforcement Effects ), svolto con le università di Udine e di Parma, che ha
  approfondito grazie a tecniche di neuroimaging i correlati neurobiologici delle argomentazioni
  relazionali. Lo studio ha utilizzato la Risonanza Magnetica Funzionale per osservare gli effetti neurali
  che si verificano sul destinatario di un particolare stile relazionale e rappresenta un importante tassello
  per capire il rapporto tra effetti comportamentali e cerebrali della qualità relazionale. I risultati saranno
  presentati prossimamente in un convegno aperto al pubblico. La Fondazione è dedicata alla memoria di
  Giancarlo Quarta, manager autorevole e riservato, dotato di grande capacità di ascolto e di attenta
  considerazione per gli altri.

                                                                                               SERGIO HARARI

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8 gennaio 2019
Pagina 14                             Corriere della Sera
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  Casa-Cura-Comunità» sono i fattori che caratterizzano il progetto «InTreCCCi» della
  Compagnia di San Paolo Al primo posto la domiciliarità, ma da sola non basta: per la qualità
  della vita, oltre alle terapie,serve integrazione

  Disabili, autonomia formato «3C»
  Chi pensa che le persone con disabilità
  mentale non possano avere una vita autonoma
  probabilmente sarà anche convinto che 19 sia
  un numero dispari. Invece è il numero della
  parità: quella dichiarata nell' art. 19 della
  Convenzione Onu per i diritti delle persone
  con disabilità e relativa alla vita nella comunità.
  Sono partiti da questo ribaltamento
  pari/dispari gli organizzatori del Centro Down
  di Asti Cepim per realizzare il progetto
  «19pari!», che accompagna le persone disabili
  in percorsi di avviamento alla vita
  indipendente attraverso attività sperimentali
  nel territorio di Asti e Alessandria. L' idea è
  arrivare a provare anche idee sperimentate
  per la prima volta, valorizzando l' individuo fino
  quasi a una personalizzazione del servizio
  offerto.
  Il progetto rientra fra le 11 proposte per lo
  sviluppo dei servizi di domiciliarità finanziate
  nel 2017 attraverso il bando «InTreCCCi», l'
  iniziativa della Compagnia di San Paolo che
  mette insieme le tre «C» di Casa-Cura-
  Comunità indicandole come le tre componenti
  che vanno considerate affinché un progetto di
  domiciliarità sia efficace e rispetti la dignità
  delle persone. Sono ancora questi i tre
  elementi base per la nuova edizione del
  bando, che interessa le organizzazioni del
  Terzo settore di Piemonte, Valle d' Aosta e anche Liguria, grazie a un accordo con alcune fondazioni
  bancarie locali.
  Nella visione del bando la domiciliarità è una delle componenti che determinano la qualità della vita: non
  conta dunque solo il servizio che viene offerto a domicilio ma anche il suo inserimento in un contesto
  sociale inclusivo, in una rete di servizi integrati effettivamente accessibile a tutti, in una comunità non
  solo di persone ma anche di enti e organizzazioni, che infatti devono presentarsi in partenariato. Le
  tipologie di progetti ammissibili sono due, interventi innovativi per persone in situazioni a rischio e
  iniziative per persone fragili, prese nel momento in cui la domiciliarità non è ancora necessità ma va a
  configurarsi come esigenza nel breve periodo. C' è dunque tempo fino all' 8 febbraio per presentare il
  partenariato e illustrare una idea di massima, inviandola per mail a intrecci@compagniadisanpaolo.it .
  I partenariati selezionati parteciperanno a un percorso formativo pensato per aiutarli ad approfondire le

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8 gennaio 2019
Pagina 14                              Corriere della Sera
8 gennaio 2019
Pagina 14                              Corriere della Sera
                                                        volontariato

  A meno di un anno dalla nascita si moltiplicano le possibilità di adesione al nuovo organismo
  disolidarietà Le priorità tematiche per il 2019 sono la tutela dei beni culturali, l'inclusione, la
  sostenibilità ambientale

  Il Corpo dei Volontari d' Europa
  È una iniziativa nuova dell' Unione Europea,
  avviata solo da un anno, ma si presenta già
  ricca di risorse e opportunità per il volontariato
  internazionale. Si tratta del Corpo Europeo di
  Solidarietà (Esc), il piano di sostegno alla
  partecipazione giovanile che porta le iniziative
  non profit su una dimensione internazionale,
  offrendo ai ragazzi la possibilità di mettersi in
  gioco per lo sviluppo sociale dell' Unione. A
  beneficiare di questa iniziativa anche le
  organizzazioni del         Terzo settore c h e
  inseriscono nel proprio organico volontari
  giovani, portatori di nuove idee e entusiasmo.
  Il programma raccoglie l' eredità delle tante
  iniziative sporadiche ma di gran successo
  realizzate a livello europeo negli anni
  precedenti, sottolineandone le caratteristiche
  trasversali per sistematizzare il volontariato
  giovanile. La Commissione Europea definisce
  anzitutto il perimetro di azione dei progetti, che
  devono riguardare il             volontariato, l a
  formazione e il lavoro, e la solidarietà. I
  progetti proposti devono contenere azioni per
  l' inclusione sociale dei giovani under 30 che
  possono partecipare, offrendo loro percorsi di
  apprendimento in una dimensione
  internazionale.
  L' Esc è dunque una cornice che distingue i
  progetti proposti da quelli più generici di
  volontariato giovanile, perché inclusione, formazione e internazionalizzazione sono elementi che non
  possono mancare. Le direttrici per costruire i progetti sono ampie. L' Ue indica nel patrimonio culturale,
  nell' inclusione sociale delle persone con minori opportunità e nella sostenibilità ambientale le priorità
  tematiche del 2019, per indirizzare il raggio d' azione. Il portale web del Corpo Europeo di Solidarietà (
  europa.eu/youth/solidarity_en ) è lo strumento fondamentale nella realizzazione del programma, vero e
  proprio punto d' incontro fra domanda e offerta di progetti e opportunità. Qui devono registrarsi tutti i
  giovani che vogliono entrare nell' Esc e tutte le organizzazioni che svolgeranno progetti grazie a questi
  fondi. In base ai dati inseriti il sistema permetterà ai volontari di trovare il progetto che interessa e allo
  stesso tempo le organizzazioni potranno selezionare gli operatori. Il portale va consultato per tutte le
  informazioni relative ai vari bandi aperti e ai prossimi in uscita, per scaricare la modulistica e la
  documentazione di riferimento.

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8 gennaio 2019
Pagina 14                           Corriere della Sera
8 gennaio 2019
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  Dalla Ue un appello ai Paesi con minore esperienza nella gestione di accoglienza e richieste di
  asilo Bando per promuovere una rete internazionale affinché questi ultimi «imparino» dal Terzo
  settore

  Migranti, a lezione dai virtuosi
  Nel territorio europeo ci sono Paesi che hanno
  grandi esperienze nella gestione di immigrati
  richiedenti asilo, mentre altri sono toccati solo
  marginalmente da quello che sembra essere
  uno dei problemi più sentiti in Europa, banco
  di prova della tenuta dell' Unione e possibile
  tema di svolta nelle politiche comunitarie.
  E proprio ai Paesi meno esperti si rivolge l'
  Europa adesso, per coinvolgerli in una
  questione che riguarda tutti e sulla quale
  possono apprendere dai Paesi con maggiori
  competenze, attraverso la partecipazione ad
  un bando finanziato grazie al Fondo per l'
  Asilo, l' Integrazione e la Migrazione.
  Per una volta quindi il premio alla mancata
  esperienza è una buona notizia, perché il
  bando dedicato intendere finanziare progetti
  transnazionali che istituiscano una rete di
  regioni, città e organizzazioni del Terzo
  settore, fra cui autorità locali e regionali che
  non hanno nessuna o poca esperienza in
  materia, per collaborare all' integrazione e
  promuovere lo scambio di buone pratiche su
  questo argomento.
  Possono essere approfonditi i vari aspetti
  legati alla migrazione e alla richiesta d' asilo,
  dall' erogazione di servizi socio-sanitari all'
  istruzione e formazione, dall' assistenza legale
  alla partecipazione attiva nella vita sociale. Le
  azioni proposte possono essere molteplici e organizzate in modo da svolgersi su un arco temporale
  relativamente lungo (fino a 3 anni), integrando formazione e comunicazione, eventi di sensibilizzazione
  e realizzazione di prodotti editoriali, sia digitali sia cartacei per far conoscere i servizi offerti.
  Al termine del progetto deve essere riscontrato un effettivo miglioramento nelle condizioni di vita dei
  beneficiari, così come un cambio effettivo nei metodi di organizzazione dell' accoglienza.
  Non sono rimasti molti giorni alla scadenza, quindi presentare un progetto come capofila può essere
  rischioso, ma sul portale dei partecipanti sono segnalate 63 organizzazioni che stanno cercando partner
  da coinvolgere: si può contattare quella più in linea con le proprie attività e partecipare attraverso
  progetti già strutturati.
  Dallo stesso portale ( ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/amif ) è
  possibile consultare l' elenco dei progetti già finanziati, per evitare di proporre doppioni.

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  Dokita onlus La campagna «Tutti Uguali»
  n el mondo, più di 100 milioni di bambini sono
  disabili e rappresentano uno dei gruppi più
  emarginati ed esclusi di molte società. In
  particolare, in Camerun, oltre il 23 per cento
  dei bambini tra i 2 e i 9 anni ha almeno un tipo
  di disabilità causata soprattutto da malattie
  infettive non ancora debellate come la polio, la
  malaria, la lebbra o il morbillo. Essere un
  bambino disabile in Camerun significa, nella
  maggior parte dei casi, non avere la possibilità
  di accedere ai servizi medici e non poter
  andare a scuola. Sono bambini «invisibili»,
  condannati a un futuro di emarginazione e
  abbandono, perché spesso sono proprio le
  famiglie ad allontanarli, sia per mancanza di
  risorse economiche sia a causa di retaggi
  culturali. Per dare ai bambini disabili del
  Camerun cure, istruzione, nutrizione,
  protezione e inclusione sociale, Dokita Onlus
  ha lanciato la Campagna di sensibilizzazione
  «Tutti Uguali», che si può sostenere fino al 21
  gennaio attraverso un sms o una chiamata al
  numero solidale 45582. I fondi raccolti
  serviranno a dare continuità all' attività di
  riabilitazione, di accoglienza e di supporto
  scolastico attraverso il potenziamento del
  Foyer de l' Esperance e degli altri centri gestiti
  da Dokita.
  Le donazioni saranno destinate anche a
  comprare nuove apparecchiature e ai laboratori di confezionamento di protesi e ortesi. «La capacità di
  una società di includere i più vulnerabili e svantaggiati dà la misura del grado di maturazione e di
  sviluppo della società stessa», commenta Mario Grieco, direttore di Dokita Onlus. «Questo è ancor più
  vero se riflettiamo sul fatto che la disabilità è un fenomeno relativo, non assoluto, nel senso che una
  persona può essere considerata disabile a seconda di come la società vive le capacità di un individuo e
  a seconda delle barriere, fisiche, culturali e mentali, che essa stessa crea o abbatte al fine di rendere la
  propria comunità più inclusiva e accogliente. Con la campagna «Tutti Uguali», Dokita oltre a sostenere
  progetti in Camerun, intende anche invitare a una riflessione sui concetti dell' uguaglianza della parità e
  dell' inclusione sociale». www.dokita.org.

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