Bilancio di responsabilità sociale 2019-2020 - Da fattoria reale ad hub di imprese - Fondazione ...
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Sommario 7 Perché un bilancio 43 Pubblico e imprese 79 Eventi di responsabilità sociale 41 Visite 81 Festa dell’Ascensione 47 Card “My Carditello” 82 Cie Carabosse 9 Identità 48 Concessione degli spazi 82 Cantori di Posillipo 11 Visione 82 Bocconi di Storia 11 Missione 49 Progetti di valorizzazione 82 Cavalli e Cavalieri 12 Valori economica e sociale 85 Villaggio Reale 51 Carditello Crea: 15 Storia 85 Natale a Carditello l’incubatore di imprese 17 Origini 85 Carnevale a Carditello 52 Carditello Premia: 17 Territorio l’economia circolare 86 Festa dell’equinozio di primavera 18 Sistema dei siti reali 53 Carditello Include: i progetti di accoglienza 87 Festa del solstizio 20 Real Delizia d’estate 20 Declino 58 Carditello Collabora: gli itinerari turistici 88 Carditello Festival 21 Asta 63 Sponsor e partner 90 Jazz & Wine 21 Recupero 67 Digitalizzazione 94 Visitatori 23 Rinascita 69 Carditello Digitale 25 Complesso 96 Comunicazione monumentale 69 Carditello Virtuale 97 Le relazioni sostenibili 26 Galoppatoio 70 Carditello in Gioco 98 Il valore delle ferite 28 Orologi solari 70 Carditello in Rete 98 Digito ergo sum 31 Restauri in corso 73 Collaborazione Boschi di Carditello 102 Indicatori Idezione e progettazione Design e impaginazione Stampato nel mese 32 con le Università Roberto Formato Marialuisa Firpo di aprile 2021 da di performance 75 Dipartimento di Veterinaria Testi ed editing Gabriella Grizzuti Tipografia 37 Cavalli Persano dell’Università di Napoli 106 Risultati economici Antonello De Nicola Consulenza Ciardiello & Lonardo 35 Tradizione equestre © Fondazione Real Sito Federico II storico-artistica Airola (BN) di Carditello 2021 39 Razza governativa 75 Dipartimento di Lettere e 108 Carditello 2021 Antonella Diana via Carditello, 81050, Nadia Verdile 40 Allevamento Beni Culturali dell’Università San Tammaro (CE) e ippoterapia della Campania 110 #CARDITELLO6TU
Perché un bilancio di responsabilità sociale Il 2020 sarà ricordato come l’anno della pandemia da Covid-19. Oltre agli innumerevoli lutti e all’incertezza generata dal virus nella vita quotidiana, il suo impatto è stato devastante nello scenario economico. In particolare, il settore turistico e quello culturale sono tra i comparti più colpiti dalla crisi. A livello internazionale, si calcola un calo di circa l’80% rispetto all’anno precedente per gli arrivi turistici, interrompendo una crescita che proseguiva quasi ininterrotta dal Dopoguerra. Drammatico, dunque, anche l’impatto economico. Per i suoi effetti trasversali, il turismo genera tra il 10 e il 20% della forza lavoro nei Paesi più sviluppati e, ancora di più, nei rimanenti. La maggior parte di questi lavoratori è destinata a non ritrovare una occupazione nei prossimi anni. Ma il turismo è anche cultura, educazione, socialità. La chiusura di musei e teatri, e delle attività collegate, rappresenta una perdita di civiltà che si farà fatica a ricostruire. In questo scenario, che vede i dati nazionali allineati alla media dei Paesi internazionali, il Real Sito di Carditello (il più “giovane” tra tutti i siti reali) ha deciso di orientare la sua azione, per quanto possibile, ad alleviare le difficoltà incontrate da imprese e famiglie nel contesto di riferimento. La responsabilità sociale della Fondazione Real Sito di Carditello, che dal 2016 gestisce la Reggia ed è guidata dal presidente Luigi Nicolais, si esprime attraverso iniziative che si propongono di stimolare imprese e associazioni nell’erogazione di servizi turistici e culturali, nell’attenzione rivolta al coinvolgimento delle fasce più deboli della società – quelle impattate maggiormente dalla pandemia – nella propria attività, e nella scelta di offrire L'impatto del Covid-19 sugli arrivi turistici numerose modalità di fruizione inclusive, attente alle esigenze di bambini e internazionali Organizzazione Mondiale anziani. Un criterio che rappresenterà la bussola per le azioni della Fondazione del Turismo delle Nazioni anche nei prossimi anni. Unite. 4 5
L’IDENTITÀ “Salvare Carditello vuol dire salvare il Meridione. Salvare il Meridione vuol dire salvare l’Italia e costituire una comunità degli europei in grado di affrontare a testa alta il futuro della nostra civiltà” Visione Missione œ Philippe Daverio Il Real Sito di Carditello è un complesso di ecce- Il Real Sito di Carditello è gestito dal 25 febbra- zionale valore storico, artistico e monumentale. io 2016 dalla Fondazione Real Sito di Carditello, Storico dell’arte, critico, politico Iniziato nel 1787 per volontà di Ferdinando IV di costituita dal Ministero per i Beni e le Attività e accademico francese Borbone, ha conosciuto nella sua vita alterne culturali e per il Turismo, dalla Regione Campa- fortune che ne hanno caratterizzato fortemen- nia e dal Comune di San Tammaro, in seguito te l’identità, come tutto il territorio che lo cir- all’Accordo di valorizzazione del 3 agosto 2015 conda. sottoscritto insieme alla Prefettura di Caserta, Dapprima destinato all’addestramen- che aveva, a sua volta, fatto seguito all’acqui- to dei cavalli di razza Persano, emblema dello sizione da parte dello Stato in data 8 gennaio Stato borbonico, e successivamente adibito 2014. alla funzione di fattoria modello, il Real Sito ha La Fondazione si occupa di restituire lo conosciuto dopo l’Unità d’Italia un declino che splendido Real Sito di Carditello a una comple- si è accompagnato a quello di una terra, felix ta fruizione pubblica e alla riproposizione delle sin dall’epoca romana, ma poi divenuta triste- attività produttive che ne avevano ispirato la mente famosa per gli sfregi compiuti dalla cri- nascita e la vita, prevedendo, tra l’altro, la pro- minalità e per le vicende racchiuse nel termine mozione di innovative forme di valorizzazione, “Terra dei Fuochi”. compatibili con le caratteristiche e la storia del La Reggia, solo una decina di anni fa an- luogo, nato con funzione di centro agricolo e di cora ampiamente saccheggiata e vandalizzata, allevamento. rappresenta oggi un simbolo di riscatto per un In continuità con la vocazione del Real intero territorio. Il suo recupero, come ebbe a Sito, da un lato residenza destinata all’arte ve- dire Philippe Daverio, non rappresenta sem- natoria dei sovrani, dall’altro moderna azienda plicemente il salvataggio di un pur bellissimo agricola e fattoria, la Fondazione propone at- monumento, ma è una metafora per la rinasci- tività culturali, attività didattiche e iniziative ta dell’intero Meridione e, dunque, dell’intero relative al settore equestre e agroalimentare, Paese. in collaborazione con gli istituti universitari La ricostituzione dell’antica fattoria con della Campania, il CNR e una pluralità di enti l’allevamento dei cavalli, il coinvolgimento di e associazioni. università e centri di ricerca, l’insediamento Sebbene in fase di restauro, la Reggia è dell’Arma dei carabinieri, l’apertura alla comu- visitabile in occasione delle aperture straordi- nità locale, ai visitatori e alle imprese sane del narie settimanali, che riscontrano un grande territorio, è una vera e propria sfida che va oltre afflusso di pubblico. i confini locali, permeando profondamente lo sviluppo e il futuro della nostra civiltà. 8 9
IDENTITÀ Le tappe di costituzione 1 della Fondazione OPENCOESIONE modelli virtuosi delle contatto con i cavalli 8 GENNAIO 2014 Un importante politiche di coesione Persano. Inoltre, in riconoscimento applicate a musei e siti sinergia con il Centro ACQUISIZIONE DELLA TENUTA DA PARTE DELLO STATO per il Real Sito di culturali per finanziare di Giustizia Minorile Carditello, che premia interventi destinati della Campania, è in la crescita sostenibile all’accessibilità e corso un progetto di e la politica inclusiva all’inclusione. inclusione lavorativa 2 della Fondazione. In questa ottica che ha anche per persone in OpenCoesione – radici nel passato, la esecuzione penale. l’iniziativa di open Fondazione accoglie government coordinata anche due ex rifugiati 3 AGOSTO 2014 dal Dipartimento per africani che, grazie SOTTOSCRIZIONE DELL’ACCORDO DI VALORIZZAZIONE le Politiche di Coesione ad un progetto dello della Presidenza del SPRAR di Santa Maria Consiglio dei Ministri La Fossa e a seguito di – ha inserito la un periodo di tirocinio, Fondazione Real Sito di possono oggi lavorare 3 Carditello nel focus sui come aiuto stallieri a 25 FEBBRAIO 2016 COSTITUZIONE DELLA FONDAZIONE Superando il concetto tradizionale del Proprio Genovesi fu sostenitore della fi- Innovazione che si declina, oggi come si alla prova dagli Uffici per l’esecuzione penale museo come “collezione”, il Real Sito di Cardi- siocrazia ritenendo l'agricoltura la fonte della allora, in tre filoni principali. Quello “tecnico e esterna, impegnati nelle attività di manuten- tello si presenta non solo come un contenito- ricchezza di una nazione. A sostenere la sua tecnologico”, basato sulla sperimentazione nel zione dei boschi. re d’arte ma quale luogo dinamico, inclusivo, visione una monarchia illuminata che si gio- campo agricolo e zootecnico che vede la Fon- Ed infine, il valore “economico”. Già nelle orientato alla ricerca e alla creazione di cono- vò del prestigioso ausilio delle sovrane, Maria dazione impegnata, oltre che nel rilancio della intenzioni illuminate dei Borbone, il patrimo- scenza, e imperniato sulla crescita del benesse- Amalia di Sassonia prima e Maria Carolina d'A- tradizione equestre, anche nella riproposizione nio reale era funzionale alla creazione di veri re psicofisico e sociale dei suoi visitatori. sburgo poi. della vocazione casearia, nell’impianto di viti- e propri poli di sviluppo territoriale. Carditello La Fondazione è inoltre una istituzione Le ricerche sui latticini, sulle colture dei gni autoctoni (quali l’Asprinio d’Aversa e il Pal- si sviluppò, dunque, come una vera e propria “aperta” che interagisce con il territorio circo- grani, sulla meccanizzazione del prodotto lagrello) e nel riavvio della filiera della lavora- industria generatrice di reddito, favorendo la stante, affermandosi come punto di riferimen- dei pastifici, nacquero nel “clima di Carditel- zione della seta, a partire dalla coltivazione dei nascita di una rete di aziende agricole che rap- to della comunità locale, promuovendo nel lo”, che divenne un vero e proprio prototipo gelsi e dall’allevamento dei bachi. presentano la matrice delle attuali eccellenze contempo un sistema di relazioni ed afferman- di fattoria modello, dedicata all’agricoltura e Quello “sociale”, che vede il sito di Cardi- del territorio campano. do la propria capacità di attrazione a livello na- all’allevamento sfruttando le caratteristiche tello, oggi come allora, attento alle esigenze Analogamente, la “nuova” Carditello si zionale e internazionale. della vasta tenuta, ricca di boschi, pascoli e ter- della comunità dei contadini e degli allevatori. dovrà autosostenere sulla capacità di produrre reni seminativi. La Fondazione ha così aperto le porte del Real valore economico attraverso le proprie innova- La produzione della mozzarella di bufala e Sito alla piena collaborazione non solo delle zioni tecnologiche e sociali, senza gravare sulle Valori l’addestramento della selezionata razza dei ca- associazioni degli agricoltori, ma anche alle casse dello Stato, ma anzi generando entrate valli Persano, rappresentano i due risultati più esperienze di integrazione e reinserimento di attraverso la promozione di attività d’impresa. Nel XVIII secolo a Carditello, tra campi perfet- emblematici di una attenzione per l’innova- persone svantaggiate. tamente coltivati e irrigati, trovò accoglienza la zione che rappresenta il fil rouge che collega i Ad esempio, la presenza nello staff di un visione economica della Scuola napoletana che valori identitari della tenuta borbonica alla sua rifugiato senegalese, addetto alla gestione ebbe in Antonio Genovesi, Ferdinando Galiani rinascita moderna. della mandria, risultato della collaborazione in e Gaetano Filangieri i suoi maggiori esponenti. atto con il sistema Sprar per l’accoglienza dei rifugiati, e l’ospitalità concessa a soggetti mes- 10 11
“Questi, che nessuna forza nemica aveva fino ad allora vinto, furono corrotti dall’eccessiva comodità e dai piaceri tanto maggiormente, in quanto erano nuovi ai piaceri, ed ora si trovavano immersi in Origini ne della Palazzina reale di Carditello. Lo affian- modo sfrenato. Infatti, cò, nella direzione dei lavori di decorazione del il sonno, il vino, i Il Real Sito di Carditello si erge maestoso, come Casino Reale, Jakob Philipp Hackert. Lavorarono un diamante incastonato nel bel mezzo della alla costruzione del Real Sito anche molti altri banchetti, le prostitute, Campania Felix, in provincia di Caserta. Il Co- artisti di corte, tra cui Carlo Beccalli, Giuseppe i bagni, l’ozio, che con mune che ospita quest’antica dimora borboni- Cammarano, Fedele Fischetti, Angelo e Carlo ca è San Tammaro, il cui centro dista pochi chi- Brunelli, Johann Heinrich Wilhem Tischbein. l’abitudine si faceva lometri da due città di grande rilevanza storica: I lavori per le costruzioni rurali iniziarono sempre più dolce, Santa Maria Capua Vetere e Capua. Il territorio nella primavera del 1784, ma già prima la tenu- fiaccarono talmente è delimitato a settentrione dal fiume Volturno, ta era riccamente coltivata e ospitava cospicui a oriente dal Monte Tifata, a occidente dal Mar allevamenti. I lavori nella Reggia, in soli cinque tanto il corpo e l’animo Tirreno e a sud dai Regi Lagni. anni, dal 1787 al 1792, furono terminati. dei soldati cartaginesi, L’area originaria della tenuta, estesa per circa duemila ettari, apparteneva al conte di che da quel momento Acerra dal 1628. Dopo la battaglia di Velletri del Territorio in poi, vennero difesi 1744, che sancì la vittoria dei Borbone contro gli austriaci, Re Carlo decise di prendere in affitto La “Campania Felix” (o “Terra di lavoro” nell’ac- più dalla fama delle i terreni di proprietà del conte di Acerra per in- cezione moderna) costituiva, già in epoca ro- vittorie passate che dal sediarvi un allevamento di cavalli di razza pre- mana, una terra fertilissima, che poteva offrire loro valore presente”. giata. Procedette così alla bonifica dei terreni sino a quattro raccolti l’anno. Si tratta di un’e- paludosi, poi migliorò le vie di comunicazione stesa e fertile pianura delimitata da un lato dal con Caserta e Napoli e, infine, fece adattare le Mar Tirreno e dall’altra dai massicci montuosi œ Livio, XXIII, 18.11-12 vecchie costruzioni per farne luogo di caccia e dell’Appennino, al centro della quale si colloca di riposo. la città di Santa Maria Capua Vetere, o meglio Nel 1759 Carlo lasciò il Regno di Napoli per l’antica Capua, a ragione ritenuta la più impor- prendere la corona spagnola e sul trono salì il tante città della Campania già dagli scrittori piccolo Ferdinando, che aveva solo otto anni. Il antichi. Tito Livio, infatti, la definiva urbs maxi- regno fu dapprima guidato da Bernardo Tanuc- ma opulentissimaque Italiae e Cicerone la con- ci, esecutore degli ordini di Carlo, finché Ferdi- siderava una seconda Roma (altera Roma). nando non ebbe raggiunto la maggiore età e Un territorio da sempre conosciuto per la contratto nozze con Maria Carolina, divenendo natura rigogliosa, la salubrità dell’aria, l’opu- re di diritto e di fatto. lenza e la tranquillità. Questo “locus amenus” Nel pieno del Riformismo, nel 1787, Ferdi- affascinò lo stesso Annibale che, nel corso della nando IV commissionò all’architetto Francesco seconda guerra punica contro i romani, prima Collecini, allievo di Luigi Vanvitelli, la costruzio- di fronteggiare l’esercito nemico si fermò pro- 14 15
STORIA prio a Capua. E fu lì che l’intero esercito carta- genialità di Luigi Vanvitelli, uno dei massimi “Poiché il re voleva ginese trascorse mesi felici tra feste, banchetti, interpreti della cultura illuminista, e della sua vino, riposo. Gli “ozi”, descritti da Tito Livio, de- scuola, costruendo nuovi edifici o ampliando e mangiare burro e bilitarono i soldati che, non essendo abituati recuperando quelli esistenti. formaggio, come quelli agli agi della vita cittadina, inevitabilmente Ne fa parte anzitutto il Palazzo Reale di persero la battaglia contro Roma. Caserta con il suo monumentale parco, consi- fatti a Parma, desiderò Quest’area è da secoli centro di alleva- derato, per grandiosità e magnificenza, uno dei che due casari con i loro mento di cavalli e bufale. Gli allevatori di bufa- più affascinanti complessi architettonici del le vengono detti “mazzonari”, dal nome dell’ar- mondo. L’importanza dei siti reali va tuttavia attrezzi venissero inviati nese con punta di ferro utilizzato dal bufalaro ben oltre quella, notevolissima, della testimo- a Napoli. Due lodigiani a cavallo per gestire la mandria. Qui si produce nianza artistica. Emblematico è il caso di San vennero scelti e, successiva l’”oro bianco” della Campania, la mozzarella di Leucio, ubicato in posizione scenografica alle bufala, uno dei più noti formaggi del mondo, la pendici dell’omonima collina e straordinario alla loro partenza, fu la cui origine risale al Medioevo. modello di archeologia industriale e innova- richiesta del giugno 1736 di I primi documenti si attestano al XII se- zione sociale. colo, quando presso il monastero di San Loren- Qui i Borbone diedero vita ad una Colonia dodici libbre di caglio per zo in Capua si era soliti offrire ai pellegrini in Reale. San Leucio fu un esperimento sociale e il formaggio che doveva “Qui si fanno degli squisiti processione un formaggio chiamato “mozza”, legislativo normato dal Codice delle leggi leu- essere procurato da un poiché la tipica forma rotonda veniva “mozza- ciane, di stampo paternalistico, in cui si garantì latticini e tra questi ta” (separata) con le mani. Il forte incremento l'uguaglianza economica e sociale agli abitanti macellaio di Piacenza che de’ butiri così eccellenti, della produzione di latticini si ebbe tuttavia del luogo e per la prima volta al mondo si equi- forniva quello di migliore che non possono idearsi nel 1700, quando i sovrani borbonici avviarono pararono le donne agli uomini, nei diritti e nei qualità”. una vera e propria produzione industriale della doveri. La Colonia si fondava sulla produzione i migliori, la di loro bontà mozzarella presso la “Bufaleria Reale” nella Te- della seta, dal baco ai tessuti esportati poi ne- è inarrivabile; nuta Reale di Carditello. gli altri Paesi, oggi presenti nelle più importan- œ G. Bertini ti residenze del pianeta. e ‘l sapore gustoso, L’accezione “sito reale” definisce, dunque, Da Carlo III e il trasferimento a a segno da lasciarne vivo Sistema dei siti reali un sistema che va oltre la mera destinazione Napoli delle raccolte farnesiane abitativa di palazzo reale. Le Reali Delizie bor- il desiderio da mangiarne e degli arredi delle residenze Il Real Sito di Carditello fa parte della rete dei boniche costituivano un vero e proprio “siste- di più.” siti reali, che includono quei territori che, sotto ma territoriale di poli” con funzioni residenziali, ducali. (Non datato) il regno di Carlo prima e Ferdinando IV di Bor- venatorie, amministrative, agricole, industriali bone poi, furono annessi – attraverso acquisti e di tutela del patrimonio ambientale. œ Salvatore Palermo o espropri – ai beni della corona. Tali tenute, Un esperimento, già considerato innova- che andavano dagli Astroni a Persano, da Car- tivo all’epoca, che trovò a Carditello una delle Da Delle notizie del bello ditello a Castellammare, passando per Napoli, sue più felici espressioni, segnando la fisiono- dell’antico e del curioso della Venafro, Calvi, Caserta, popolate com’erano di mia di vaste aree del Mezzogiorno, costituendo città di Napoli, per gli signori selvaggina, costituivano un habitat ideale per un vero e proprio “laboratorio europeo speri- forastieri, raccolte dal canonico l’attività venatoria dei sovrani e divennero ben mentale” e una rete di centri di innovazione presto, anche per l’ottimo clima che vi si gode- territoriale di interesse artistico-culturale, so- Carlo Celano Napoletano (1792) va, luoghi prediletti di residenza della corte. cio-urbanistico e produttivo. Tra le Reali Delizie, un posto di rilievo è de- tenuto dagli insediamenti realizzati alle porte di Caserta, nell’area compresa tra le amene e fertilissime valli del Volturno, in una zona ric- ca di pascoli naturali, boschi e acquitrini. Qui la dinastia realizzò un imponente programma di riqualificazione e risanamento, affidato alla 16 17
STORIA veniva stabilita la messa all’asta dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere. La cifra base di 10 milioni di euro, con dirit- to di prelazione concesso a Comune, Provincia, Regione e MiBAC, veniva comunque giudicata eccessiva, come testimoniano le molte aste an- date deserte. Anche i successivi cali di prezzo "REAL SITO" DI CAR DITE LLO (CE) non attiravano interesse, celando forse la vo- VENDESI lontà di speculare al ribasso da parte di “impro- babili” investitori. Recupero Fu nel momento di massimo abbandono che si concretizzò la possibilità del salvataggio di Real Delizia Declino restauro e, nel 1978, contribuì ad istituire il Mu- Carditello, grazie al decisivo intervento del Mi- seo dell’agricoltura meridionale. Un impegno BACT, guidato dal ministro Massimo Bray, che All’interno dei siti reali, la “Real Delizia di Car- A seguito dell’Unità d’Italia, i siti reali furono in- che tuttavia non servì ad invertire il progressi- – stimolato dall’azione di tanti volontari e della ditello” ricopriva un ruolo di assoluto rilievo. globati tra le proprietà dei Savoia e i reali comin- vo processo di abbandono e oblio. comunità locale, che si sottrasse così al giogo Era difatti organizzata, oltre che per l’addestra- ciarono a utilizzare Carditello come residenza della malavita – ne decise l’acquisizione per mento dei prestigiosi cavalli Persano, anche per e area venatoria. Tuttavia il sito, venduti tutti i Asta sottrarlo all’asta giudiziaria. l’allevamento di bufale, mucche, tori e vitelli. cavalli, entrò in un processo di rapido abbando- Tra i personaggi che si attivarono per sal- Nei suoi dintorni, inoltre, fiorivano la coltiva- no che culminò nella legge n. 1792 del 3 ottobre Il Consorzio generale di Bonifica del Bacino In- vare Carditello, un posto di rilievo spetta tutta- zione di cereali, canapa, foraggi e lino, condot- 1919, con la quale l’Opera Nazionale Combat- feriore del Basso Volturno aveva accumulato, via a Tommaso Cestrone, il cosiddetto “angelo te secondo i metodi agronomici più avanzati tenti (ONC) ricevette in dono 2.030 ettari della nel corso degli anni, una pesante situazione di Carditello”. dell’epoca, che prevedevano integrazione tra tenuta, compresa la Palazzina con i suoi mobili. debitoria che, nel 1997, determinò il commis- Nato a Santa Maria Capua Vetere il 17 lu- allevamento e agricoltura. L’ONC iniziò la trasformazione di parte sariamento da parte della Regione Campania. glio 1965, Tommaso dopo brevi studi aveva pro- Re Carlo, in seguito alla cessione dei Du- della tenuta reale in quote da assegnare agli ex Il Banco di Napoli, creditore del Consorzio, seguito l’attività familiare di allevatore di ovini e cati di Parma e Piacenza agli austriaci, aveva combattenti, mentre la famiglia reale dal 1924 chiese conseguentemente il rientro dei capitali agricoltore. La Reggia, che confinava con la sua fatto trasferire nel Regno di Napoli anche al- trasferì quadri, arredi e altro mobilio presso la e, dopo l’incorporazione da parte di Intesa San casa, rappresentava lo scenario della sua infan- cuni lavoratori e diversi animali. Questo spiega Reggia di Caserta e di Capodimonte. Paolo, fu l’istituto torinese a dare mandato alla zia, dove era solito giocare e passeggiare tra i bo- la produzione di parmigiano in quella che sarà Tutta la proprietà fu così ripartita in quote Società Gestione Attività (SGA) di recuperare le schi esterni e nell’emiciclo del galoppatoio. la tenuta di Carditello, dove al fianco dei casari e destinata a un migliaio di famiglie, mentre i somme dovute, quanto possibile, anche alie- Fu designato dal giudice Valerio Colan- lodigiani lavoravano quelli locali. Qui la fatto- terreni improduttivi o abbandonati furono as- nando le proprietà dei creditori. drea, curatore dell'asta, come aiuto al custode ria modello diede vita ad altre attività, come la sorbiti dal neonato Consorzio di Bonifica di Cal- Così, mentre le opere del Museo dell’A- giudiziario, l'avvocato Luigi Meinardi. Faceva il coltivazione del grano con annesso panificio, vi e Carditello. Dalla grande lottizzazione furo- gricoltura meridionale venivano saccheggiate custode dall'interno e dedicò al Real Sito tem- una aperia per la produzione del miele e l’alle- no esclusi solo la costruzione reale e 15 ettari di e quelle rimanenti, in gran parte, trasferite al po e lavoro, portando via rifiuti che si erano vamento di bufale con annessa pagliara per la terreno circostante, residui dei circa 2.000 che Polo museale della Tecnica e del Lavoro in Agri- accumulati negli anni, sterpaglie, materiali di trasformazione del latte in mozzarella. ne costituivano l’originario perimetro. coltura di Benevento, in data 11 dicembre 2003 risulta disseminati ovunque, dentro e fuori la L’allevamento della bufala e la produzio- Il progressivo declino proseguì durante il Real Sito subiva il pignoramento, in previsio- residenza. ne della mozzarella nella “Real Bufalaria” a la Seconda guerra mondiale, quando la tenuta ne della sua cessione alla società Patrimonio Tommaso fece appena in tempo a cono- Carditello ebbero un ruolo significativo nel- fu dapprima occupata dalle truppe tedesche e SpA del Ministero dell’Economia, funzionale scere il ministro Massimo Bray, che aveva pro- lo sviluppo e consolidamento dell’attività in successivamente da quelle americane, per poi alla sua definitiva cessione. messo di rilevare la Reggia per riconsegnarla Campania. Il caseificio di Carditello consentì essere ceduta nel 1948 al Consorzio generale di Agli albori del 2011, dunque, il Real Sito co- allo Stato. Morì proprio la notte di Natale del la promozione della mozzarella di bufala sul Bonifica del Bacino Inferiore del Basso Volturno. nosceva il culmine negativo della propria sto- 2013, due settimane prima che, il 9 gennaio mercato di Napoli e, successivamente, in tutta Nel 1968 la Cassa per il Mezzogiorno fi- ria. Oramai degradato, vandalizzato e dimenti- 2014, la proprietà del Real Sito ritornasse final- la regione. nanziò alcuni interventi di consolidamento e cato dalla gran parte dell’opinione pubblica, ne mente nelle mani dello Stato. 18 19
Rinascita
RINASCITA Complesso monumentale Tali motivazioni agresti rappresentano il filo conduttore che lega tutte le rappresenta- Il Real Sito fu progettato con una planimetria a zioni interne della Reggia, inclusi i quadri, gli doppia “T”, lunga circa 300 metri e larga un po’ arazzi e le sovrapporte che si trovano oggi in più della metà, in cui si alternano lunghi corpi altri musei, come Capodimonte, San Martino, il bassi collegati da otto torri, di cui due a pianta Palazzo Reale di Napoli e la Reggia di Caserta. quadrata e sei a pianta ottagonale. Gli scaloni, insieme con i camini, sono gli La Palazzina centrale, strutturata su tre elementi che più di altri hanno subìto l’onta piani, era destinata all’abitazione della famiglia del vandalismo. Realizzati in pregiato marmo reale. È sormontata da una terrazza, coronata da grigio di Mondragone, furono quasi totalmen- statue raffiguranti armi e armature a scopo de- te divelti per poi essere ricostruiti in un primo corativo, alla quale si accede tramite una scala a restauro del 2016. chiocciola. Sulla facciata principale tre ingressi, due laterali e uno centrale, guardano a sud; sul Salone delle Feste retro un ulteriore ingresso, disposto sulla facciata Il Salone delle Feste è la sala principale della Pa- che dà accesso alla cappella, rivolto a Capua. lazzina, nella quale si svolgevano le cerimonie Ai lati della Palazzina si collegano altri fab- ufficiali. Presentava ricchissime decorazioni: un bricati, che erano adibiti a funzioni agricole e di tappeto di tela dipinta con la pianta del Real allevamento, incluse le scuderie. Si osservava, Sito di Carditello ed arazzi con scene di vita di in linea con le linee del dispotismo illuminato Enrico IV, realizzati da Pietro Duranti su disegno dell’epoca, la coesistenza della dimora dei so- di Fedele Fischetti. vrani con gli alloggi degli agricoltori, dei casari La volta era stata affrescata dallo stesso e degli allevatori. Fischetti nel 1791, con “La nascita della dinastia dei Borbone e l’Apoteosi di Enrico IV”. In que- Scalone centrale sto affresco viene ricordata la nascita della di- Due scaloni simmetrici, in marmo travertino, nastia Borbone, a partire dalla figura di Enrico conducono verso il piano nobile della Palazzina IV. Si scorgono, inoltre, due arcobaleni dentro i centrale. Lungo le pareti sono ancora visibili, in quali si riflettono i segni zodiacali. tutto il loro splendore, bassorilievi in stucco raf- Tra i personaggi più importanti della rap- figuranti trofei di caccia e motivi floreali, opera presentazione vi è una figura femminile, pro- di Carlo Beccalli. babilmente la regina Maria Carolina, seduta su 22 23
RINASCITA una nuvola in basso a sinistra mentre regge in mentre nei quattro pennacchi laterali sono una mano una tromba (o una torcia spenta) e rappresentate figure allegoriche della Eternità, nell’altra una pianta architettonica. Sapienza, Misericordia e Giustizia. La donna ha lo sguardo rivolto verso lo Sui palchetti dei sovrani troviamo raffigu- spettatore, mentre l’indice indica il gruppo di rati “La nascita di Gesù” e “Fuga in Egitto”, che figure maschili rappresentative dei sovrani bor- riproducono scene di stampo classico, sobrie ed bonici. Ai suoi piedi è presente una raccolta di eleganti, incorniciate in modo semplice. Ancora simboli che rappresentano le arti e le scienze, oggi nel Real Sito di Carditello si svolgono fun- oltre che i prodotti della Campania Felix (melo- zioni religiose ed eventi. grani, uva, mele, etc.). Nel gruppo di figure maschili riconoscia- Camera da letto mo Carlo di Borbone. Alla sua sinistra, seduto, In questa bellissima sala, adibita a camera Ferdinando IV (regnante al momento della re- da letto, è possibile ammirare gli affreschi di- alizzazione dell’affresco) con uno spadino e un pinti da Giuseppe Cammarano su disegno di libro tra le mani: emblemi di giustizia e sapien- Hackert. za che guidavano il suo governo. In un affresco è raffigurata la vendemmia, All’estrema sinistra è identificabile Enri- con i buoi sulla sinistra. Sullo sfondo vi sono dei co III di Valois, figlio di Caterina dÈ Medici e di contadini che pigiano l’uva e fa la sua comparsa Enrico II. Ultimo esponente della dinastia dei la vite maritata col pioppo. Valois (fu re di Francia dal 1574 al 1589), per poi Nel secondo affresco è raffigurata la mie- subentrare nel 1589 a Enrico IV di Borbone, re titura. Tra i particolari più interessanti, la rap- di Navarra, che fu acclamato ufficialmente a presentazione di una contadina circondata dai Parigi, diventando il primo monarca del ramo figli, che sembrerebbe celare la regina Maria Borbone della dinastia dei Capetingi. Carolina, riconoscibile per gli orecchini d’oro. Enrico III è rappresentato nell’atto di de- Questo affresco, dunque, è quello che più porre la corona offertagli da un fanciullo alato indica la vicinanza dei sovrani borbonici al po- e coronato, forse la Vittoria, disposto su un gra- polo di agricoltori e pastori che lavoravano ogni dino di nuvole: indica con la mano il suo suc- giorno nel Real Sito di Carditello. cessore, Enrico IV (ultimo a destra), ovvero il fu- turo della Francia e della dinastia dei Borbone. Galoppatoio Chiesa dell’Ascensione La Cappella dell’Ascensione, così chiamata per Fiore all’occhiello della tenuta, ed elemento di- via della Pala che decorava l’altare (attualmente stintivo dell’intero complesso, è la grande area conservata alla Reggia di Caserta), era il luogo ellittica che funge da galoppatoio per i caval- dove si officiavano le funzioni religiose. li, probabilmente l’unico esempio al mondo di Ogni residenza borbonica aveva una chie- ippodromo inserito all’interno del perimetro di sa, basti pensare agli esempi del Belvedere di un edificio reale. San Leucio e del Palazzo Reale di Caserta, e in La forma ricorda quella di un antico circo ogni chiesa i coretti e le tribune erano destina- romano, con al centro un Tempietto circolare ti alla famiglia reale, che così poteva seguire le dalle forme classicheggianti, sorretto da otto funzioni dall’alto. I contadini, invece, seguivano colonne doriche. Al suo interno, un tempo, si la messa dalla porta del cortile interno. trovava una statua proveniente dalla Colle- La Cappella è decorata in stile neoclassico zione Farnesiana raffigurante la dea Diana, con meravigliosi stucchi che delineano un cas- che sembra essere andata distrutta, insieme ad settonato, all’interno del quale viene ripetuto altri elementi decorativi, durante le devastazio- il fiore del cardo. Al centro della volta l’affre- ni che colpirono il Real Sito in seguito ai moti sco presenta l’Eterno Padre con angeli e santi, rivoluzionari del 1799. 24 25
TITOLO “Abbiamo salvato gli orologi solari. Alcune delle incisioni, infatti, erano andate perse ma sono state recuperate attraverso un minuzioso lavoro che ci ha permesso di ripristinare le linee presenti sugli orologi di Carditello. In totale, sono due orologi con le ore contemporanee, ossia francesi, e altri due con le ore italiche che segnano le ore di luce prima del buio. Questi orologi hanno OROLOGI SOLARI una grandezza di 25 metri I motti degli orologi E MERIDIANE di Carditello quadrati, i più grandi Fu il matematico Giuseppe Cassella, Orologio n. 1 della Campania, e si originario di Cusano Mutri (Benevento) (Il sole) "Sempre è lo stesso o nasca o che basano su un meccanismo Simmetricamente, rispetto al Tempietto, Orologi solari e nominato da tramonti" astronomico. Insomma, si vi sono due fontane piramidali sormontate Ferdinando di da obelischi, in marmo grigio di Mondragone, All’epoca dei Borbone nel Real Sito il tempo era Borbone “astronomo Orologio n. 2 tratta di una vera e propria di Corte”, a costruire "Hora terit horam" opera di Gaetano Salomone. scandito da quattro orologi solari (meridiane), il primo Osservatorio meraviglia di precisione Lungo il perimetro del galoppatoio sono utilizzati per regolare l’andamento del lavoro ancora presenti le tracce di un fossato, che per- agricolo. astronomico del Regno delle Orologio n. 3 "Volan i giorni e gli per scandire ogni minuto, metteva il passaggio dell’acqua e l’irrigazione Gravemente danneggiati a causa del tem- Due Sicilie e le anni" ora e giorno della vita meridiane del del prato. po e degli agenti atmosferici, i quadranti e il re- Museo archeologico Orologio n. 4 di Corte all’epoca dei Le mura, invece, ospitano tre livelli di gra- lativo gnomone sono stati restaurati dalla Fon- nazionale di Napoli (Tempus) "Nec cessat doni destinati al pubblico per assistere agli dazione Real Sito di Carditello nel corso del 2019 (MANN) e del Real nec errat" Borbone”. spettacoli equestri che si svolgevano al Real e oggi è possibile ammirarli nella loro originaria Sito di Carditello. Su ogni orologio Sito. Eventi che richiamavano fino a 30.000 funzionalità. persone, in occasione di feste come quella Il restauro, per il quale la Fondazione si è c'è un motto, parte integrante e œ Alessandra Pagliano dell’Ascensione. avvalsa della consulenza dell’architetto Ales- messaggio che il costruttore formula, Dipartimento di Architettura, sandra Pagliano – esperta di gnomonica e do- cente presso il Dipartimento di Architettura rivolgendosi a Università di Napoli Federico II chiunque si fermi a dell’Università di Napoli Federico II – ha porta- leggere il suo tempo. to alla luce alcuni elementi dei dipinti, decorati con festoni e motti dedicati ai temi delle sta- gioni e dello scorrere del tempo. 26 27
RINASCITA Quadro dei finanziamenti principali erogati per il restauro e la valorizzazione del Real Sito di Carditello Numero Denominazione Beneficiario Decreto Fonte di finanziamento Importo di concessione 1 “Lavori di restauro Direzione regionale Decreto del Segretario POIN – “Attrattori 3.000.000 conservativo, per i Beni Culturali Generale Responsabile culturali, naturali e valorizzazione e e Paesaggistici della dell’Organismo turismo” 2007-2013 accoglienza del Campania intermedio del POIN del patrimonio storico, 3.03.2014 culturale e naturale della Reggia di Carditello” 2 “Prosecuzione dei lavori Segretariato regionale Decreto dell’AdG del PON “Cultura e sviluppo” 5.000.000 di restauro conservativo, del MiBAC per la PON “Cultura e sviluppo” FESR 2014/2020 valorizzazione del Campania FESR 2014/2020 del patrimonio storico, 18.02.2016 culturale e naturale della Reggia” 3 “Lavori di restauro e Fondazione Real Sito di Decreto ministeriale del Fondi rinvenienti POIN 7.000.000 valorizzazione della Carditello 29.09.2016 “Attrattori culturali, Reggia di Carditello” naturali e turismo” 2007-2013” 4 “Real Sito di Carditello. Fondazione Real Sito di Decreto dell’AdG del PON “Cultura e sviluppo” 5.000.000 Restauro corpi posteriori Carditello PON “Cultura e sviluppo” FESR 2014/2020 Restauri in corso Altre zone interne della Delizia Reale” FESR 2014-2020 del A tali interventi principali si aggiungono alcuni 24.05.2019 Complesso monumentale restauri già effettuati o dei quali è stata elabo- La Fondazione è impegnata anzitutto in atti- rata la progettazione e di cui sono state avviate Ulteriori restauri attuati o in corso di realizzazione vità di restauro e rifunzionalizzazione, con in- le procedure per l’ammissione a finanziamento. vestimenti previsti per circa 17 milioni di euro Attraverso il progetto “Interventi di re- Numero Denominazione Stato di attuazione Fonte di finanziamento Importo nei prossimi tre anni, che si aggiungono a un stauro e consolidamento presso il Real Sito primo intervento, per un valore di 3 milioni di di Carditello” si provvederà al restauro dei 1 “Restauro dei quattro orologi Completato Fondi propri della Fondazione 66.367,49 solari delle torrette laterali del euro, attuato nel 2014-2016 dalla Direzione re- manufatti lapidei situati nel piazzale ellittico Real Sito di Carditello” gionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della antistante la Palazzina centrale della Reggia, 2 “Interventi di restauro e Disponibilità del progetto In corso di individuazione 454.823,00 Campania, a valere sul PON 2007-2013. ovvero il Tempietto circolare, le fontane monu- consolidamento presso il Real esecutivo Il 7 luglio 2019 è stato consegnato alla dit- mentali con gli obelischi, le gradonate interne, Sito di Carditello” ta aggiudicataria il cantiere relativo al secondo l’abbeveratoio esterno, il fossato in tufo e le co- 3 “Riqualificazione delle aree a Disponibilità del progetto In corso di individuazione 1.950.000,00 intervento di restauro, attuato dal Segretaria- lonne dei cancelli di accesso. verde interne del Real Sito di esecutivo to regionale del MiBACT per la Campania, con Il progetto “Riqualificazione delle aree a Carditello" conclusione dei lavori prevista entro luglio verde interne del Real Sito di Carditello", invece, 2021. Tale restauro riguarda anche gli affreschi è destinato al restauro del parterre verde anti- ubicati al piano nobile della Palazzina centrale. stante la Palazzina, del galoppatoio ellittico e I successivi due interventi saranno diret- dei percorsi pedonali. È prevista inoltre la rea- tamente gestiti dalla Fondazione attraverso il lizzazione di un sistema amovibile di copertura supporto tecnico-amministrativo di Invitalia, del fossato, da utilizzare in occasione di specifi- che è individuata quale centrale di committen- ci eventi, la sistemazione a verde delle aiuole e za. Tali interventi sono in corso di progettazio- l’inserimento di elementi di arredo, quali punti ne, con affidamento dei lavori previsto nel 2021 di sosta e ristoro. e conclusione dei lavori entro il primo semestre del 2023. 28 29
RINASCITA “Il Real Sito di Carditello Boschi di Carditello è uno spazio aperto, in Il bosco di cerri con l’area pic-nic cui tutti possono sentirsi “Don Peppe Diana” accolti ed ospitati. Il complesso monumentale è circondato, nelle direzioni ovest, nord ed est, da una decina di La nostra missione ettari di bosco e di terreni. Il primo è costitui- è integrare l’offerta to dal bosco di cerri. Qui la Fondazione ha rea- culturale del sito con nuovi lizzato la sua prima importante operazione di pulizia esterna, che si è tramutata in una vera percorsi formativi e sociali, e propria bonifica ambientale. dedicati al benessere Tale azione è stata realizzata, oltre che at- traverso l’apporto di ditte specializzate, anche dei visitatori. Stiamo grazie alla fondamentale collaborazione della lavorando alacremente, Regione Campania, che ha partecipato attra- verso la società regionale SMA Campania e la sviluppando e Direzione regionale Politiche Agricole, Alimen- consolidando partnership tari e Forestali. con la Regione Campania, Nel complesso si è riusciti a ripulire comple- “Carditello intende tamente dai rifiuti, anche pericolosi, le aree ester- con gli enti e con le ne al complesso monumentale, restituendole promuovere un modello associazioni locali per alla pubblica fruizione dopo decenni di incuria e di benessere territoriale abbandono. Emblematico è stato lo smistamen- riqualificare l’ambiente to di ben 700 tonnellate di terreno contaminato basato su natura, bellezza e mettere in rete il da amianto. e inclusione. Per questa patrimonio culturale e Nei pressi della zona finalmente bonifica- ragione, ci siamo fatti ta, in corrispondenza del bosco di cerri, è stata naturalistico della Reggia”. realizzata una accogliente area dedicata ad at- promotori di un progetto tività di svago e pic-nic, dotata di circa 30 tavoli che intende mettere a rustici in legno, intitolata a “Don Peppe Diana”, œ Luigi Nicolais prete casalese vittima di camorra, che amava disposizione dei visitatori Presidente Fondazione venire a Carditello con i propri scout. e della comunità locale Nel 2020 è stata restituita alla comple- Real Sito di Carditello ta funzione pubblica, organizzando lezioni di gli spazi verdi del Real yoga e pilates all’ombra dei cerri, e ospitando Sito, in collaborazione anche un ciclo di conferenze e degustazioni di vini casertani, nell’ambito della rassegna “Jazz con le associazioni che si & Wine” organizzata dalla Fondazione. adoperano costantemente Per molto tempo la criminalità ha tiran- per la valorizzazione neggiato nel Real Sito di Carditello. Dal finire degli anni ‘80, oltre ad essere adibita per sva- escursionistica, culturale e ghi e cerimonie private delle famiglie malavi- sportiva del territorio”. tose della zona, la Reggia è servita anche come tesoro da cui attingere preziosi gioielli. Come è stato ampiamente documentato, œ Roberto Formato prima dell’acquisizione da parte dello Stato, la tenuta è stata preda dei più svariati scempi. Drettore Fondazione Sono state asportate panchine in travertino, Real Sito di Carditello 30 31
RINASCITA NON TUTTI per certificare tale si muovono su una SANNO CHE… livello di salubrità superificie di circa 7 Le api sono uno dell’ambiente. Tra gli Kmq ed effettuando straordinario sensore alberi che circondano fino a 10 milioni viaggiante in grado il Real Sito, è installata di microprelievi di “leggere” lo stato di una stazione di giornalieri, siamo in salute dell’ambiente biomonitoraggio grado di ottenere attraverso l’analisi ambientale costituita un continuo della cera, delle api e da alveari nei monitoraggio del miele. La stazione quali le api sono sull’ambiente che ci di biomonitoraggio di controllate da esperti. circonda. Carditello è utilizzata Tramite le api, che porte, cancelli, camini, pezzi di affreschi, co- e motorie, sancito dal protocollo d’intesa lonnine, statue, persino l’intero rivestimen- “Carditello Running & Walking” siglato nel to marmoreo dello scalone monumentale. 2019, che coinvolge anche il Club Alpino Ita- Alcuni di questi gradini, però, sono ve- liano e le associazioni Maratoneti Capuani, nuti alla luce nel 2020 durante il processo Podistica Sammaritana e Run Lab. di bonifica del bosco di cerri. Una scoperta L’obiettivo più generale è identificare emozionante, segno che non tutto è perdu- e sviluppare percorsi storici – i “Cammini di to: il passato, quello glorioso e straordinario Carditello” – che, attraverso i boschi, colleghi- che riguarda la nostra storia, con la stella no Carditello ai siti limitrofi e siano fruibili da cometa delle istituzioni e della legalità, è tutti con passeggiate, gare podistiche e atti- tornato finalmente a brillare su Carditello. vità all’aperto. L’apicoltura getazione, fungendo da specie indicatrice. Pe- Attraverso tali iniziative, che arricchi- A est del bosco di eucalipti, oltre la strada pro- riodicamente, i tecnici del Consorzio prelevano Il bosco di eucalipti scono l’offerta culturale, Carditello intende vinciale che collega il Real Sito con Capua e campioni di cera, miele e api, che vengono ana- con i percorsi benessere affermarsi come location per il benessere Santa Maria La Fossa, vi è un terzo terreno dove lizzati in laboratorio per monitorare la presen- Il secondo bosco che la Fondazione ha prov- psicofisico e sociale, promuovendo stili di sono state collocate 16 arnie. za dei metalli pesanti, in particolare di cadmio veduto a ripulire è il bosco di eucalipti. La vita orientati all’aggregazione e alla so- La Fondazione ha attivato una centralina e piombo che sono inseriti nella lista europea sua presenza risale alle piantumazioni del cializzazione di turisti, sportivi e residenti, di biomonitoraggio per controllare la qualità degli inquinanti per i quali è richiesta una prio- secolo scorso, finalizzate a drenare i terreni nell’ottica della conquista e della difesa del- dell’ambiente, grazie al protocollo di intesa si- rità di indagine. a nord della Reggia. la salute, bene integrato sempre più prezio- glato con Coldiretti Caserta in collaborazione Un progetto che punta a preservare la flo- Il recupero del bosco è stato accompa- so, soprattutto in un’epoca post Covid-19. con le Università di Napoli Federico II e del Mo- ra autoctona e la biodiversità, tutelando l’am- gnato dalla realizzazione di percorsi benes- lise, il Consorzio nazionale Produttori Apistici biente, creando una fattoria didattica e valoriz- sere, in collaborazione con la Federazione “Conaproa” e l’Istituto Zooprofilattico Speri- zando prodotti tipici come il miele, il polline e nazionale Camminatori Sportivi. Una par- mentale di Teramo. la pappa reale del Real Sito. tnership che rientra in un più ampio pro- Le api, in un raggio d’azione di 7 km, per- getto di promozione delle attività fisiche lustrano costantemente l’aria, l’acqua e la ve- 32 33
TITOLO Cavalli Persano 34 35
TITOLO “Dove può l’uomo nel mondo intero trovare nobiltà senza orgoglio, amicizia senza invidia, bellezza senza vanità? Qui, dove la grazia è intrecciata di muscoli, e la forza è costretta dalla gentilezza, Egli serve senza servilismo, combatte senza Tradizione equestre La nobile storia dei cavalli legati alla di- nastia borbonica terminò nel 1884, quando le inimicizie. All’inizio del 1700, l’area di Carditello fu scelta scuderie vennero chiuse e la mandria dispersa Non c’è niente al mondo da Carlo III quale luogo per l’addestramento e venduta. A distanza di tanti anni, è difficile di più potente, niente di dei cavalli. Questo territorio, precedentemen- comprendere le motivazioni di tale scelta; è ve- te feudo di Ferdinando III de Cardenas conte di rosimile, tuttavia, immaginare che i Savoia ab- meno violento, niente di Acerra, era rigoglioso, fertile e già da anni uti- biano deciso di vendere i Persano per annullare più veloce, niente di più lizzato per le battute di caccia, oltre che per la anche uno degli ultimi fil rouge che legavano il produzione agricola. Real Sito alla precedente dinastia. paziente. All’epoca il possesso del cavallo costituiva Il nostro passato è nato sul un segno di distinzione sociale e l’arte venato- suo dorso, tutta la nostra ria rappresentava un rituale di corte. Ma a Car- Razza governativa ditello si andava oltre la caccia, intesa in senso storia è opera sua. tradizionale, perché sembra che venisse utiliz- Sopravvissuti a stento sino alla fine del XIX se- Noi siamo i suoi eredi, Egli zata come simulazione delle battaglie campali, colo, grazie alla dedizione di pochi appassiona- allo scopo di addestrare la cavalleria reale. ti, dall’inizio del ‘900 si assistette a una ripresa è la nostra eredità. I cavalli presenti a Carditello erano della dell’allevamento quando il governo decise di pregiata razza dei Persano, selezionata da Re ricostituire la razza. Furono uniti fattrici e stal- Carlo attraverso l’incrocio tra stalloni spagnoli loni, posseduti da alcuni allevatori, ad esempla- œ Ronald Duncan (e poi turchi) e fattrici locali. Il loro nome de- ri di cui aveva conservato la proprietà Vittorio The Horse (1954) rivava dall’omonima località ubicata nei pressi Emanuele di Savoia. Nasceva così la “razza go- di Salerno, dove aveva luogo l’allevamento, ma vernativa di Persano”. il loro addestramento avveniva soprattutto Il ritorno all’allevamento era finalizzato a presso il Real Sito. Per essere funzionali all’ar- soddisfare le esigenze dell’Arma della cavalle- ma della cavalleria, gli equidi dovevano essere ria, perché si riconoscevano al cavallo Persano sì eleganti e prestanti, ma anche agili e reattivi doti non possedute da alcun altro esemplare in circostanze belliche. equino. Il più famoso cavaliere fu probabilmen- Nondimeno, i cavalli Persano furono trat- te Francesco Baracca, noto come insuperabile tati a Carditello con ogni riguardo: il successore asso dell’aviazione italiana ed eroe della prima di Re Carlo, Ferdinando IV, predispose ricoveri e guerra mondiale. Quando decise di “cavalcare” scuderie, oltre che un ampio galoppatoio, pri- un aereo, volle difatti che l’immagine del caval- mo in grandezza tra tutti gli ippodromi inscritti lino Persano lo accompagnasse anche sulla fu- all’interno delle mura di una residenza reale. soliera del suo aereo. 36 37
CAVALLO PERSANO IL MARCHIO FERRARI “Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna”. La contessa Paolina Alla morte dell’aviatore, la madre di Fran- to presso il Real Sito di un reparto per la tutela Baracca, mamma cesco donò alla famiglia Ferrari lo stemma del forestale, ambientale e agroalimentare. Un ri- del celebre aviatore Persano per identificare un nuovo tipo di “scu- ferimento fondamentale per la protezione di caduto sul Montello, deria”. Ne sarebbe nato il “cavallino rampante”, un ampio territorio, che va gradualmente su- rivolgendosi a Enzo Ferrari. oggi uno dei loghi più famosi e riconoscibili al perando le crisi ambientali che lo hanno mar- mondo, da allora simbolo di velocità, eleganza, toriato nel recente passato. prestigio e bellezza. L’Arma dei carabinieri metterà a disposi- Intanto, la “carriera” militare dei Persano zione della Fondazione anche la sua esperienza proseguiva sino all’ultima carica effettuata sul e competenza per la realizzazione del Museo Don nel 1942, per poi essere trasferiti a Gros- del Cavallo, inteso come spazio espositivo per- seto, nel 1972, presso il Deposito quadrupedi manente e interattivo destinato all’arte eque- dell’Esercito Italiano. stre. La sua ubicazione è prevista all’interno di una delle scuderie, ancora connotate dall’origi- naria pavimentazione settecentesca. Allevamento e Ippoterapia Attraverso una selezione di manufat- ti provenienti da vari contesti ed epoche, vi si Al momento della costituzione della Fondazione rappresenterà non solo la storia del cavallo – Real Sito di Carditello, sopravvivevano in Italia da sempre simbolo di forza, grazia, prestigio e poco più di un centinaio di esemplari di cavalli potere – ma anche l’evoluzione dell’uomo, del- Persano, considerati peraltro a rischio di estin- la tecnologia e dei mestieri. Il fascino di que- zione. Dopo il trasferimento a Grosseto nella ca- sto animale, infatti, è presente in ogni tempo valleria militare, dagli anni ’70 del secolo scorso e luogo della terra, ispirando artisti e artigiani la loro sopravvivenza si deve, oltre che all’Arma anche in epoca contemporanea. dei carabinieri, soprattutto alla dedizione del Il cavallo sarà protagonista anche di altri principe Alduino Ventimiglia di Monteforte, che progetti – come quelli legati al mondo della pet da allora ne ha curato la riproduzione. therapy, disciplina applicata per la cura e la pre- Proprio con Alduino di Ventimiglia, alla venzione di un numero crescente di patologie fine del 2018, si è concordato il trasferimento a di tipo fisico e psico-relazionale – nonché di at- Carditello di una mandria di una cinquantina tività sportive con la Federazione italiana sport di cavalli. Dopo oltre 100 anni, dunque, i cavalli equestri (FISE), con la quale la Fondazione ha Persano sono tornati a casa. siglato un protocollo di intesa alla fine del 2019. Di grande rilevanza è anche la collabora- zione con l’Arma dei carabinieri, attraverso un protocollo di intesa che prevede l’insediamen- 38 39
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