ASTRONOMIA ExoMars La rivista dell'Unione Astrofi li Italiani - Torre Luciana
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ASTRONOMIA www.ua i.it La rivista dell’Unione Astrofili Italiani n. 1 • gennaio-febbraio 2017 • Anno XLII ExoMars Sped. in A.P. 45% filiale di Belluno Taxe perque - Tassa riscossa - Belluno centro ■ Proton ■ VeSPA ■ Eclissi
ASTRONOMIA Anno XLII • La rivista dell’Unione Astrofili Italiani astronomia@uai.it SOMMARIO n. 1 • gennaio-febbraio 2017 Proprietà ed editore 16 24 34 Unione Astrofili Italiani Direttore responsabile Franco Foresta Martin Comitato di redazione Consiglio Direttivo UAI Coordinatore Editoriale Giorgio Bianciardi Impaginazione e stampa EDITORIALE ESPERIENZE, DIVULGAZIONE Tipografia Piave srl (BL) E DIDATTICA www.tipografiapiave.it 3 Una nuova mappa dell’inquinamento luminoso globale 31 Storie ed osservazioni di Servizio arretrati Giovanna Ranotto piccoli mondi (XVIII parte) Una copia Euro 5,00 L. Angeloni, P. Baruffetti, M. Bigi, G. Bonatti, Almanacco Euro 8,00 RUBRICHE A. Bugliani, D. Del Vecchio, M. Dunchi G. Tonlorenzi Versare l’importo come spiegato nella pa- 4 Un calendario astronomico naturale nel gina successiva specificando la causale. 34 ASTROPOESIE villaggio del bronzo medio a Ustica Inviare copia della ricevuta a amministrazione@uai.it Franco Foresta Martin L’eclissi totale di Sole in Italia nel 1961 6 Vele di luce Pasqua Gandolfi ISSN 1593-3814 Claudio Lopresti Copyright© 1998 UAI 32 NOTIZIARIO Tutti i diritti sono riservati a norma 8 Le unità polari australi: Promethei Lingula Fabio Zampetti • La Notte Bianca dell’Apollo 11 di legge. È vietata ogni forma di • L’astronauta Alfred Worden a Milano riproduzione e memorizzazione, anche 14 Incontri ravvicinati in arrivo: 45P/ • The great american eclipse parziale, senza l’autorizzazione scritta Honda-Mrkos-Pajdusakova e 41P/Tuttle- dell’Unione Astrofili Italiani. Giacobini-Kresak 42 ASTROIMMAGINI Giannantonio Milani, Carmen Perrella Pubblicazione mensile registrata al 44 DISEGNO Tribunale di Roma al n. 413/97. 16 Proton: il razzo vettore di ExoMars 2016 ASTRONOMICO Sped. in abb. postale 45%. Ennio Savi Autorizzazione Filiale PT di Belluno. Gianpaolo Graziato RICERCA Manoscritti, disegni e fotografie non 21 Prossima destinazione richiesti non verranno restituiti. Inviare il materiale seguendo le norme riportate Marte nelle Istruzioni per gli autori sul sito Vincenzo Gallo Internet www.uai.it. 24 100 nuove stelle variabili Tutti gli articoli scientifici inviati scoperte dal progetto saranno sottoposti al giudizio di referee VeSPA qualificati. Gli abstract degli articoli U. Quadri, L. Strabla, R. Girelli originali sono pubblicati su Astronomy and Astrophysics Abstracts. UAI - Unione Astrofili Italiani Segreteria nazionale c/o Osservatorio Astronomico “F. Fuligni” Via Lazio, 14 – località Vivaro In copertina 00040 Rocca di Papa (RM) Tel: 06.94436469 NGC 7635 (bubble Nebula) in Cassiopeia. Skywatcher ED100 720 ASTRONOMIA www.uai.it (Lun/Ven ore 10-13, Mar/Gio 15-18) mm/7.2, Skywatcher Heq5 Synscan & Canon 1100D. 40 x 300 Fax: 1782717479 La rivista dell’Unione Astrofili Italiani n. 1 t gennaio-febbraio 2017 t Anno XLII amministrazione@uai.it ExoMars secondi, 800 ISO. Pixinsight 1.8. Stefano Lischi, Orciatico (Pisa), 29/10/2016 Sped. in A.P. 45% filiale di Belluno Taxe perque - Tassa riscossa - Belluno centro www.uai.it ■ Proton ■ VeSPA ■ Eclissi
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EDITORIALE Una nuova mappa dell’inquinamento luminoso globale G razie alla completa assenza di inquina- mento luminoso, il cielo namibiano osser- vabile da Tivoli Farm è davvero molto buio: i è il rapporto fra l’intensità luminosa emessa in una certa direzione e l’area della superficie emittente perpendicolare alla direzione, e si valori dello Sky Quality Meter si attestavano misura in mag / arcsec2): maggiore è questo mediamente tra 21,60 e 21,80, con un picco rapporto, maggiore è il grado di inquinamento di 22,25 registrato durante la notte tra il 2 e luminoso. Ad ogni livello di luminosità del il 3 luglio. Questo ci ha permesso di ammi- fondo cielo viene assegnato un colore diverso: rare una Via Lattea a dir poco mozzafiato, e si va dal nero per un cielo perfettamente buio Giovanna Ranotto addirittura la luce zodiacale e il Gegenshein, al bianco per un cielo ormai completamente Consigliere UAI entrambi dovuti alla riflessione della luce so- inquinato, per cui non è più possibile osservare lare da parte delle polveri interplanetarie. E’ stelle più deboli della magnitudine 3 o 4. possibile rendersi conto del bassissimo livello Osservando le mappe, emerge come più di inquinamento luminoso che interessa i cieli dell’80% della popolazione mondiale e più A luglio 2016 sono namibiani anche consultando il “New World del 99% della popolazione di Europa e Stati stata assieme ad alcuni Atlas of Artificial Night Sky Brightness”, di- Uniti viva sotto cieli affetti da inquinamento amici astrofili alla Tivoli sponibile all’indirizzo http://cires.colorado.edu/ luminoso. La visione della Via Lattea è preclu- Astrofarm in Namibia, a Artificial-light. Si tratta di una mappa interattiva sa a più di un terzo dell’umanità, e in questa circa 150 km a sud-est di della luminosità del cielo notturno ottenuta at- percentuale sono compresi il 60% della popo- Windhoek, la capitale. Si traverso la combinazione di osservazioni dello lazione europea e quasi l’80% di quella nord- tratta di una fattoria che, strumento VIIRS DNB a bordo del satellite ame- americana. Inoltre, il 23% delle terre emerse accanto alla principale ricano Suomi National Polar-orbiting Partnership tra 75°N e 60°S, l’88% dell’Europa e quasi attività di allevamento Satellite (Suomi NPP) e oltre 30000 misure di metà degli Stati Uniti sono interessati dall’in- di ovini e bovini, da una brillanza del cielo notturno effettuate attraver- quinamento luminoso. Nonostante la visione trentina di anni a questa so lo SQM sia da astronomi professionisti sia d’insieme della mappa non sia incoraggiante, parte apre le sue porte da appassionati. La mappa è stata realizzata cercando bene si può constatare che esistono agli astrofili affittando da un gruppo di ricerca internazionale, cui ancora dei luoghi da cui è possibile ammirare diversi tipi di telescopi appartengono anche due italiani: il prof. Fabio un cielo ancora buio: il centro dell’Australia, permettendo loro di Falchi e il prof. Pierantonio Cinzano dell’Isti- l’Africa (tranne che in Sudafrica e altre zone godere delle meraviglie del tuto di Scienza e Tecnologia dell’Inquinamen- costiere di Nigeria, Angola e Congo), il nord cielo australe. to Luminoso, che sono anche i primi autori del Canada, la Cina occidentale, la Mongolia, dell’articolo in cui viene presentato il New buona parte della Russia e del Sudamerica, e World Atlas of Artificial Night Sky Brightness, naturalmente il Cile, sede dei telescopi dello disponibile a questo indirizzo: http://advances. European Southern Observatory. sciencemag.org/content/2/6/e1600377. I livelli di In conclusione? Prima che sia troppo tardi, luminosità del fondo cielo sono dati in funzione e che l’inquinamento luminoso dilaghi ancora del rapporto tra brillanza artificiale del cielo di più, suggerisco di fare un viaggio in uno indotta dall’inquinamento luminoso, e bril- dei Paesi elencati sopra. Ne vale veramente lanza naturale del fondo cielo, assunta pari a la pena. 22 mag / arcsec2 (ricordiamo che la brillanza Giovanna Ranotto In questo numero... In questo numero, si parla molto di ExoMars.ExoMars 2016: la sfortunata sonda Schiaparelli si è infranta nel suolo di Marte, ma il TGO è in orbita e il 16 dicembre è stato firmato l’accordo ESA e Thales Alenia Space che, grazie al contributo di 440 milioni di euro, dà il via per la parte più ambiziosa della missione che parla molto italiano:ExoMars 2020 con l’atterragio del rover che andrà a ricercare vita nel Pianeta Rosso. Troviamo quindi la storia del Proton, il razzo vettore di ExoMars 2016 e le proposte di ricercatori italiani per la selezione del luogo di atterraggio di ExoMars 2020. E si parla di Eclissi: quella del 1961 che interessò l’Italia e vide un collegamento con un famoso film di quell’anno e quella prossima del 2017 per la quale la UAI ha organizzato con l’agenzia TOA un viaggio a Casper, nel Wyoming. Infine, Ulisse Quadri, in Ricerca, ci presenta le 100 variabili scoperte al Bassano Bresciano Observatory, e per le quali ha dato un contributo anche il telescopio remoto UAI. Vignette astronomiche passa la mano a Disegno Astronomico.
RUBRICA > Storie di cielo e di terra Un calendario astronomico naturale nel villaggio del bronzo medio a Ustica Franco Foresta Martin Direttore Responsabile Astronomia sidereus@rocketmail.com Q uesta volta desidero trattare di una ricerca rovine del Villaggio è di circa 7.000 mq, ma si pensa Una ricerca che mi coinvolge in prima persona, nella mia che dovesse essere maggiore e che si sia ridotta a archeoastronomica ha rivelato qualità di direttore del Laboratorio Museo di causa dei ripetuti crolli di tratti di costa. A sostegno che nell’isola di Ustica uno Scienze della Terra Isola di Ustica, concepita assieme di questa ipotesi, resti di strutture murarie si trovano splendido Villaggio della Media all’astrofisico Giulio Magli, professore di Archeo- nelle parti franate a mare e sulla cima del maggiore Età del Bronzo, risalente astronomia al Politecnico di Milano. I risultati di faraglione, chiamato il Colombaio, dove sono stati a circa 3400 anni fa, fu questa nostra ricerca, sono stati pubblicati recen- rinvenuti fondi di capanne preistoriche identici a ubicato su una terrazza della temente sulla rivista internazionale “Mediterranean quelli esistenti sulla terraferma. costa settentrionale, allo Archaeology & Archaeometry”, col titolo: “Astronomy Il Villaggio dei Faraglioni, portato alla luce da scopo di avere una nozione and landscape at the prehistoric settlement Villaggio alcune campagne di scavo che si sono avvicendate dell’epoca del Solstizio dei Faraglioni, Ustica, Sicily” (Vol.16, n.2, 2016, pp. a partire dagli anni ’70, doveva essere popolato da d’Inverno, necessaria per 167-172, consultabile anche in versione online sul una comunità di alcune centinaia di abitanti, dediti programmare il lavoro agricolo sito http://www.maajournal.com). all’agricoltura, alla pastorizia e alla pesca, ben orga- nei campi e altre attività che L’insediamento preistorico che abbiamo analiz- nizzati, con abitazioni ordinatamente disposte ac- si compiono quando le ore zato sotto il profilo archeastronomico, definito dagli canto a strette vie principali. L’esistenza di magazzini quotidiane di luce ricominciano archeologi statunitensi D.B. Counts e A.S.Tuck come per viveri, di ricche dotazioni di suppellettili e arredi, ad aumentare, dopo il buio uno dei meglio conservati dell’età del Bronzo nell’a- di locali dedicati alle riunioni e alle attività sacre e di invernale. rea mediterranea, si chiama “Villaggio dei Faraglio- una possente cinta muraria dotata di posti di guardia ni” perché sorge su un’alta costa a falesia formata e contrafforti, fa pensare a una struttura sociale da lave colonnari, proprio dirimpetto a due grandi evoluta, con un piano proto-urbano e autorità di scogli che sono il risultato del distacco di porzioni comando e gestione della cosa pubblica. della stessa costa. Attualmente l’area occupata dalle Ma c’è un interrogativo pendente sulla scelta del sito di questo Villaggio. Infatti il terrazzo aggettato sul mare della contrada Tramontana su cui esso sorge è, dal punto di vista climatico e ambientale, uno dei più avversi e insalubri dell’isola: venti tesi e carichi di umida salsedine per la maggior parte l’anno, raffiche impetuose e gelide d’inverno, dissesti continui del terreno sul vicinissimo fronte costiero. A prima vista si potrebbe dire che questo fu il prezzo da pagare per le esigenze di difesa dai frequenti attacchi dei predoni che nell’età del Bronzo razziavano i villaggi del Mediterraneo. Infatti, sul versante settentrionale, la falesia alta una ventina di metri proteggeva na- Figura 1. Ubicazione del Villaggio turalmente da possibili incursioni. Ma sull’opposto dei Faraglioni, Ustica, Media Età del versante meridionale, nonostante la faticosa costru- Bronzo, Google earth zione e manutenzione di un massiccio muro di cinta, 4 ASTRONOMIA n. 1 • gennaio-febbraio 2017
Storie di cielo e di terra il villaggio restava intrinsecamente vulnerabile, per il sol fatto che la cortina dei monti centrali dell’isola precludeva la vista dell’orizzonte: proprio quel lato meridionale (costa siciliana) da cui era più probabile che arrivassero le navi nemiche. Probabilmente dove- va esserci una rete di avvistamento e di segnalazione, con posti di guardia in parti elevate dell’isola, ma il villaggio avrebbe avuto vita più sicura e salubre se fosse stato costruito in posizioni più riparate e protette, che nell’isola non mancano. Quali altre motivazioni, se non quelle discuti- bili di pura difesa, avrebbero spinto gli abitanti dei Faraglioni a scegliere quella particolare posizione? La nostra ricerca archeoastronomica è partita da questo interrogativo e una possibile risposta l’ab- luoghi dell’isola. Poi, con l’aiuto di una simulazione Figura 2. I fondi di capanne del biamo trovata proprio in quelle alture dell’isola che, al computer, abbiamo ricostruito il cielo del passato Villaggio dei Faraglioni, veduta viste dal villaggio archeologico, disegnano con il a Ustica, per verificare questa singolare coincidenza. aerea, Google earth. loro sinuoso profilo il confine fra la terra e il cielo, Infine, nelle date attorno al Solstizio d’Inverno del disponendosi una dopo l’altra, da Est verso Ovest, in 2015, per documentare fotograficamente la con- questa successione: la Falconiera, il Monte Guardia cretezza delle posizioni astronomiche calcolate, ho dei Turchi e il Monte Costa del Fallo. Ci siamo resi atteso il sorgere del Sole fra le capanne del Villaggio, conto che la località in cui è ubicato il Villaggio rilevando l’allineamento del primo raggio visibile archeologico dei Faraglioni è l’unico posto dell’isola dopo la levata dietro al picco della Falconiera; e poi in cui, al Solstizio d’Inverno, il profilo di queste tre dell’ultimo raggio di Sole prima del tramonto, dietro montagne funziona da calendario naturale. Infatti, la cima di Costa del Fallo. attorno al 22 dicembre, il Sole sorge sulla Rocca della “Qui a Ustica non ci sono certo costruzioni mega- Falconiera a Est, poi raggiunge la massima altezza sul litiche con allineamenti astronomici come, per esem- Monte Guardia dei Turchi a Sud, e infine tramonta pio, a Stonehenge –commenta il prof. Magli–, ma c’è sul Monte Costa del Fallo a Ovest: e nel compiere il il paesaggio naturale che è stato utilizzato dall’uomo suo arco diurno, abbraccia da un’estremità all’altra, preistorico per scandire il tempo. Penso proprio che tutta la terraferma, la restante parte dell’orizzonte l’ubicazione dello splendido Villaggio dei Faraglioni essendo occupata dalla linea piatta del mare. sia stata scelta per avere questa opportunità, con Figura 3. Particolare di un fondo In un epoca in cui l’uomo non aveva alcuno finalità calendariali e probabilmente anche sacre. di capanna sullo sfondo della cinta strumento tecnologico per scandire il passare del Soltanto dal Villaggio dei Faraglioni il Sole, muraria. tempo, le posizioni astronomiche degli astri rispetto all’epoca del Solstizio d’Inverno, abbraccia con il al paesaggio erano gli unici riferimenti che potessero suo arco diurno il profilo terrestre dell’isola, da un servire da calendario. Una data cruciale è proprio estremo all’altro, allineandosi con i picchi dei rilievi. quella del Solstizio d’inverno, che segna la progres- In qualunque altro luogo dell’isola e in altri giorni siva ripresa della luce diurna e del calore solare, fon- dell’anno c’è una sfasatura, il Sole nasce e tramonta damentale per seminare al momento giusto, avviare a mare e non è possibile usare il paesaggio terrestre Figura 4. Simulazione dell’arco opere all’aperto, assicurarsi la sopravvivenza nei mesi come calendario naturale. Una coincidenza troppo del Sole al Solstizio d’inverno sullo a venire, ma anche per celebrare il culto di questo speciale per essere casuale”. sfondo della skyline astro portatore di luce e di calore. Ovviamente le ipotesi dovevano essere suppor- tate da verifiche dirette e indirette. Con il permesso della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo e con il supporto logistico del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica e del Laboratorio- Museo di Scienze della Terra Isola di Ustica, il prof. Magli ed io abbiamo effettuato rilievi topografici e astronomici al Villaggio dei Faraglioni e in altri Unione Astrofili Italiani>www.uai.it ASTRONOMIA 5
RUBRICA > Pianeti oltre il Sistema Solare Vele di luce Claudio Lopresti Le sonde spaziali Ora, la scoperta di oltre 3000 pianeti extrasolari Responsabile Sezione Pianeti Oltre la Terra l’uomo è riuscito a posare il piede nella zona a noi più vicina della Via Lattea, la maggior Extrasolari solo sulla Luna, a dispetto dei fautori delle congiure parte entro tremila anni luce, ha dato un quadro pianetiextrasolari@uai.it spaziali che negano persino l’evidenza di questo sufficientemente chiaro di quanto siano numerosi e viaggio: c’è ancora chi pensa che lo sbarco sulla comuni i pianeti in tutta la galassia. Ora sappiamo che Luna non sia mai avvenuto! Senza uomini a bordo la maggior parte delle stelle ne hanno almeno uno. ci siamo spinti molto più in là. Da decenni sonde E uno, molto particolare, è stato scoperto pro- Si era parlato del pianeta automatiche e telescopi spaziali di tutti i tipi hanno prio nei dintorni di casa nostra, a soli (si fa per dire) extrasolare di tipo terrestre, compiuto missioni fantastiche in tutto il sistema quattro anni luce di distanza. situato nella fascia di abitabilità, solare, e moltissime sono attualmente operative. Non è possibile trovare un pianeta extrasolare nel sistema di Proxima, la stella Si è riusciti a far atterrare veicoli su Marte, si sono più vicino di questo, dato che Proxima b orbita at- nana rossa più vicina alla Terra, ottenuti rendez-vous su comete e altri corpi del torno alla stella più vicina al Sole. a circa 4 anni luce di distanza sistema solare in modo assolutamente automatico. da noi. La scoperta di Proxima L’unico oggetto costruito dall’uomo che abbia varca- La nuova avventura verso le b ha fatto di questo pianeta una to la “soglia” (ipotetica) del sistema planetario, vale stelle meta futura per il primo volo a dire il Voyager (figura 1), si trova a neppure venti Siamo però solo all’inizio di questa nuova avven- interstellare dell’umanità, se miliardi si chilometri da noi. tura. Ma la prima e vera domanda è: ci siamo davve- un giorno si riuscirà a coprire I suoi deboli segnali impiegano circa 18,5 ore per ro in questa avventura? Oppure è solo fantascienza? queste distanze, al momento arrivare qui alla velocità della luce. Ma per arrivare a Verrebbe da dar credito alla seconda ipotesi, se pen- ancora incommensurabili per noi. quella distanza, alla sua velocità, la sonda ha impie- siamo ai tempi di cui abbiamo appena parlato circa gato quasi 40 anni, essendo stata lanciata nel 1977. la sonda Voyager. Ci vorrebbero decine di migliaia Fra 300 anni raggiungerà la nube di Oort, Fra 30.000 di anni per le sonde attuali per coprire il percorso anni l’avrà attraversata. Fra 40.000 anni sarà a circa che ci separa da Proxima b. Però ora c’è, in tempi di Figura 1. La sonda Voyager 1. Ora 1,5 anni luce dalla stella Gliese 445, una stella che si tagli alla ricerca, anche un finanziamento di cento si trova a 18,5 ore luce dalla Terra. I trova a 17,5 anni luce da noi. Sono questi i tempi da milioni di dollari per un progetto molto ambizioso, venti miliardi di chilometri di attuale considerare quando oggi pensiamo alle possibilità che consiste in sonde automatiche che arriverebbero distanza li ha coperti in circa 40 di lasciare i nostri paraggi per pensare alle stelle. a destinazione in una ventina di anni, un tempo anni.. compatibile con la vita umana. Il ricco filantropo russo Yuri Milner, assieme a Mark Zuckerberg, con la consulenza nientemeno di Stephen Hawking, hanno annunciato un progetto che sfrutta il principio della spinta data dalla pressione di radiazione su migliaia di nanosonde, ognuna sospinta da una vela, fatta di materiali leggerissimi, che viaggerebbe al 20% della velocità della luce. La spinta della pressione di radiazione è tutt’altro che banale. Ne abbiamo parlato, per esempio, quando si è descritta la missione K2 del telescopio spaziale Kepler, dopo il guasto che ha compromesso la mis- sione originale. Se ora Kepler funziona di nuovo in qualche modo, ciò si deve proprio alla pressione del vento solare, che riesce a stabilizzare la sonda e a sostituire una delle ruote di stabilità del telescopio spaziale. 6 ASTRONOMIA n. 1 • gennaio-febbraio 2017
Pianeti oltre il Sistema Solare Figura 2. Nanosonde a vela. Sospinte dalla pressione di radiazione di raggi laser, acquisterebbero una velocità di 50 000 km al secondo. In questo caso si prevede che un’astrona- ne serviranno ben di più: si stima una cifra fra i Figura 4 . Sospinte da raggi ve madre rilascerà nello spazio una flotta di un cinque e i dieci miliardi di dollari. Però la presenza laser inviati da terra, le minisonde migliaio di sonde miniaturizzate (vedere figura all’annuncio dei personaggi coinvolti fa ben spe- inizierebbero il viaggio verso la stella 2). Dopo aver dispiegato le minuscole vele, le rare. Infatti il programma sarà condotto da Pete più vicina, alla velocità di 50 000 km al secondo. sonde inizierebbero il viaggio verso Alpha Cen- Worden, l’ex direttore del NASA Ames Research tauri, sospinte da una serie di raggi laser inviati Center, e il consiglio sarà composto da Stephen Figura 3. La parte più costosa del direttamente dalla Terra da batterie di sorgenti Hawking, Yuri Milner, e Mark Zuckerberg. Non si progetto: una batteria di raggi laser laser (figure 3 e 4), che costituirebbero la parte sa ancora dove porterà tutto questo, e forse siamo che darà la spinta alle minisonde a più costosa del progetto, a una velocità di 50mila ancora nella fantascienza, ma dobbiamo dire che vela, fini ad accelerarle alla velocità chilometri al secondo, quindi a un sesto della quantomeno questi signori stanno facendo sul di 50 000 km al secondo, un sesto velocità della luce. serio. Quindi, staremo a vedere, e speriamo bene… della velocità della luce. Non tutte le sonde, per vari motivi, arriveranno integre a destinazione, ma quelle che riusciranno ad arrivare, dopo vent’anni, riuscirebbero ad essere in vista del sistema di Alpha Centauri. A questo punto ogni informazione che ci verrà inviata all’in- dietro impiegherebbe altri 4 anni per arrivare qui, viaggiando esse alla velocità della luce. In totale occorrono circa 25 anni per avere una risposta da queste sonde. Sono comunque tanti, ma comun- que compatibili con la durata di una vita umana. Conclusioni Questo, sostanzialmente, è il progetto annun- ciato, nelle sue parti essenziali. Il fatto che siano già saltati fuori i primi denari, di Yuri Milner, per finanziarlo non è che sia di per sé la dimostra- zione della serietà della cosa. Infatti Yuri Milner può essere considerato un “ricco eccentrico” che insegue sogni, e può permettersi i 100 milioni di dollari stanziati per iniziare la ricerca e sviluppo di questo progetto. In realtà, per portarlo a fondo, Unione Astrofili Italiani>www.uai.it ASTRONOMIA 7
RUBRICA > ESPLORIAMO MARTE Le unità polari australi: Promethei Lingula Fabio Zampetti Geologo fabio.zampetti@gmail.com L ’emisfero meridionale fu studiato approfondita- risulta essere maggiore di quella settentrionale, esten- mente da Schiaparelli in occasione dell’opposizione dendosi, se si comprendono anche i terreni interessati del 1877. Sulla mappa riportò una estesa macchia dalle forme periglaciali, sino a circa 40° di latitudine di albedo di nome Mare Australe, in cui ne erano af- sud rispetto ai 55° di latitudine nord dell’emisfero fogate altre due, ossia Thyle I e Thyle II. settentrionale. Sulla areografia realizzata da De Mottoni il polo L’avanzamento e l’arretramento delle calotte polari Le regioni polari marziane meridionale veniva ad essere circondato dalle forme ora marziane sono state osservate per quasi duecento anni. vengono distinte dal resto del citate e dalla macchia di albedo Depressio Hellespon- La copertura stagionale, solida per le temperature e le pianeta per la morfologia e tica. Aggiungeva inoltre, già riconosciuta dall’inizio pressioni prossime ai poli, è stata riconosciuta già alla per la dinamica climatica che del passato secolo, anche una zona che caratterizza il fine del XIX secolo, tuttavia l’opinione prevalente fino li caratterizza. In particolare il fondo della copertura polare e i relativi depositi che vi al 1960 era che la parte di copertura ghiacciata fosse polo meridionale si differenzia giacciono sopra: Promethei Sinus, dove si è scoperto formata da acqua e non da biossido di carbonio. Questa per alcune tipologie di terreni successivamente il cratere da impatto Prometheus percezione della composizione polare cambiò radical- e per avere una copertura basin (figura 1). mente quando, nel 1965, il Mariner 4 misurò il valore di polare decentrata rispetto al Come per la calotta glaciale settentrionale, il polo pressione alla superficie; ci si rese allora conto che Mar- centro geografico. meridionale viene a essere coperto da una distesa di te possedeva una sottile atmosfera, prevalentemente di ghiaccio nei periodi più freddi. Durante la stagione CO2. L’anno successivo Leighton e Murray pubblicarono invernale più lunga in questo emisfero, la copertura su Science un articolo in cui proponevano una serie di Figura 1. Areografia del polo meridionale come disegnata da De Mottoni (rappresentazione polare nella parte inferiore dell’immagine) nel 1957. A metà del novecento erano già state messe in evidenza strutture quali Thyle, Promethei Sinus opposta a Mare Australe e Depressio Hellespontica. La carta dell’UAI (al centro) mette in evidenza gli albedi come conosciuti oggi. L’ellisse rossa indica la zona approssimativa di Promethei coincidente con Prometheus Basin. Image Credit: Sezione Pianeti dell’Unione Astrofili Italiani. 8 ASTRONOMIA n. 1 • gennaio-febbraio 2017
Esploriamo Marte curve teoriche che previdero non solo la composizione dei ghiacci polari, ma anche che la pressione atmosferi- ca doveva variare stagionalmente a causa della crescita e della successiva dissipazione di buona parte della copertura glaciale. Successive misure di temperatura e analisi degli spettri delle composizioni delle masse ai poli, effettuate tramite la strumentazione a bordo dei Mariner 6 e 7, confermarono che le coltri glaciali sono effettivamente di biossido di carbonio. Nessun ghiaccio d’acqua è stato rilevato al polo sud tramite le sonde inviate, prima della fine degli anni novanta. Que- sto risulta comprensibile: dal momento che la calotta residua meridionale è per lo più formata da CO2, non si nota un aumento della pressione di vapore d’acqua paragonabile a quello settentrionale durante il periodo estivo. Sebbene la formazione e la dissipazione delle coltri di ghiaccio stagionali provochino circa il 25% di variazione della pressione atmosferica, questa dipende per la maggior parte dalla sublimazione del biossido di carbonio. Tuttavia, misure spettrali e della locale va- riazione della temperatura sul residuo della copertura, unite a studi della morfologia superficiale, suggerirono che il ghiaccio d’acqua era effettivamente presente. Solo successivamente, gli strumenti alloggiati negli orbiter dei Viking dimostrarono che durante l’estate la copertura polare si dissolve quasi completamente per Figura 2. Proiezione stereografica polare dell’emisfero australe alla scala 1:20 000 000. I depositi scoprire così un sottile rivestimento residuo permet- meridionali sono posizionati a circa 6 km dalla superficie di riferimento, innalzandosi per 3 km dal tendo nel 2003 ad alcuni autori (Byrne e Ingersoll) di Planum Australe. Le linee nere contrassegnate da un doppio triangolo pieno indicano la tettonica da postulare la presenza di acqua ghiacciata. Dall’analisi contrazione. Quelle con un doppio triangolo vuoto indicano forme semplici da erosione o da vulcanismo. Le linee nere con un solo triangolo pieno indicano scarpate formatesi per tettonica, vulcanismo o dei dati allora disponibili rilevarono del ghiaccio d’ac- erosione. Le linee blu contraddistinte da un cerchio pieno indicano le principali valli a spirale. Le linee blu qua sotto una patina di ghiaccio di CO2, dello spessore senza segni sono indicatori di canali fluviali. Nhe: unità di edificio di altipiano del Noachiano. eNh: unità di alcuni metri. Tale ghiaccio secco, eccentrico rispetto di altipiano del Noachiano Inferiore. mNH: unità di altipiano del Noachiano Medio. lNH: unità di altipiano al centro geografico, risultava inoltre essere un resi- del Noachiano Superiore. Nhu: unità indivisa di altipiano del Noachiano. Hpe: unità di edificio polare duo di una copertura maggiore, la cui dissipazione, su dell’Esperiano. Hp: unità polare dell’Esperiano. Ap: unità polare dell’Amazzoniano. Apu: unità indivisa scale temporali decennali ha portato alla formazione polare dell’Amazzoniano. lApc: unità di copertura polare dell’Amazzoniano Superiore. Per la descrizione di peculiari forme superficiali. delle unità presenti che non siano polari si rimanda agli articoli precedenti. L’unità da impatto, AHi, sarà La particolare topografia a forma di domo e le oggetto di uno dei prossimi articoli. (Da Tanaka et al., 2014, Geologic map of Mars: U.S. Geological basse temperature dei poli possono favorire la for- Survey Scientific Investigations Map 3292, scale 1:20,000,000, pamphlet 43 p.) mazione di forti venti del tipo off-pole, analoghi ai venti catabatici che si riscontrano al largo del plateau polo sud. Qui originerebbero, in prossimità dell’emi- antartico terrestre. Proprio questa tipologia di circo- sfero occidentale del polo, una profonda depressione, lazione spiegherebbe il misteri riguardante la strana che farebbe condensare e nevicare l’anidride carbo- collocazione che assumono i ghiacci durante l’estate nica in quantità assai superiore al settore orientale. che appaiono non esattamente centrati al disopra del La maggiore quantità di diossido di carbonio al suolo polo sud geografico marziano, ma leggermente spostati rifletterebbe così in maggior misura la luce solare in- verso occidente. Giuranna e altri ricercatori dell’INFN cidente, permettendo quindi al ghiaccio di preservarsi sono giunti alla conclusione misurando i parametri anche durante l’estate, periodo nel quale la minore fisici e altre caratteristiche dell’atmosfera in prossimità pressione di anidride presente nel settore orientale del polo, dal suolo fino a 50 km di quota. Alla base di fa si che questo sublimi quasi completamente. Ciò tutto ci sarebbero dei venti che, circolando attorno porta alla situazione di asimmetria nella regione polare al grande bacino di Hellas, verrebbero deviati verso il osservata da vari anni. Unione Astrofili Italiani>www.uai.it ASTRONOMIA 9
Esploriamo Marte dielettrica al radar relativamente bassa e sono possono anche a superare i 1000m; stratificati dell’ordine delle centinaia di metri di spessore; sull’ordine del metro, possono presentare al loro presentano forme da criovulcanismo oppure interno alcune discordanze; sebbene presentino rocce sedimentarie e ignee, ricche in ghiaccio, un albedo da alta a moderata, localmente altamente degradate da trasporto massivo e/o può presentarsi bassa oppure estremamente per sublimazione. Hp: depositi a formare piani bassa dove i depositi presentano stratificazione spessi sul centinaio di metri; sono caratterizzati irregolare oppure a letti incrociati; è presente da strette e sinuose creste a pattern ghiaccio d’acqua miscelata a piccole quantità anastomizzato e da profonde depressioni; i di polveri mescolatesi successivamente, a terreni possiedono una costante dielettrica al tratti le sequenze inferiori sono composte da radar relativamente bassa a indicare la presenza dune congelate intercalate a strati di ghiaccio. Figura 3. Legenda relativa alle unità polari di fogli di ghiaccio d’acqua probabilmente lApc:unità a terreni corrugati e butterati presenti nell’emisfero australe. Vengono riportati messi in posto da processi di criovulcanismo o alla scala dell’ordine del metro. Albedo i nomi la cui immagine a sinistra ne visualizza da precipitazione atmosferica; sono coperti da estremamente alto tranne che sul fondo dei fori; la rappresentazione tipo. In tali unità rientrano un fino mantello di depositi deformati da azioni spessori per lo più minori dei 2m; è formata terreni per lo più formati da ghiaccio, polvere periglaciali. Ap:depositi a formare piani spessi da ghiaccio d’acqua residuo con presenza e altri detriti fini presenti presso i poli; terreni sull’ordine del chilometro; i terreni possiedono di polvere depositatasi successivamente di alcune unità poggiano direttamente sulla una costante dielettrica al radar relativamente rispetto a quelle intrappolate nelle fosse polari; superficie degli altipiani. Alcune depositi hanno bassa; terreni con subordinata presenza di litici cambiamento sovente dei margini e delle una costante dielettrica relativamente bassa, fini ad alta percentuale di ghiaccio d’acqua; sono superfici a causa di accumulo di ghiaccio e coerente con la presenza di ghiaccio d’acqua presenti fori in parte formati per vulcanismo, in l’ablazione termica. (Da Tanaka et al., 2014, puro e ghiaccio d’acqua mista a polveri. Hpe: parte probabilmente per termocarsismo. Apu: Geologic map of Mars: U.S. Geological Survey terreni a forma di scudo e coni dalla sommità e plateau dell’ordine del centinaio di chilometri Scientific Investigations Map 3292, scale dai fianchi depressi; presentano una costante presenti attraverso il polo e con spessori che 1:20,000,000, pamphlet 43 p.) Come per la calotta settentrionale, l’avan- di ghiaccio secco (circa 85%) sia di acqua (cir- un andamento grossolanamente a spirale in zata delle stagioni calde porta alla variazione ca 15%) e polvere ammantante proveniente senso orario con un pattern meno netto in macroscopica della massa congelata del polo dalla circolazione atmosfera. Contrapposto si confronto alle corrispettive presenti nei de- sud, liberando il terreno sottostante e permet- riconosce del materiale trasparente al radar, positi settentrionali. Un sistema di numerose tendone così la visione. Tali depositi polari si sepolto fino a 300 m di spessore, che viene vallecole, curvilinee spiraleggianti prendono trovano sugli altopiani meridionali fortemente interpretato come ghiaccio secco. Alcuni ri- posto perpendicolarmente ai canyon prin- craterizzati e posti a un’altitudine di circa 1,5 cercatori, utilizzando il radar mapping della cipali. km dal riferimento. A causa della dicotomia sonda ESA Mars Express Orbiter, che riesce a I terreni sovrastati dai ghiacci residuali, emisferica, i terreni polari sono ad un’altezza penetrare a basse profondità, hanno rilevato formano l’unità di calotta polare dell’Amaz- superiore a 6 km rispetto a quelli del polo Nord. la presenza di massicci depositi nascosti di zoniano Superiore (lApc). Alcuni strati han- Questo fa si che la calotta polare meridionale ghiaccio di biossido di carbonio nei terreni no uno spessore minore di un metro; per sia nel complesso più fredda. Da 30° a 130° di stratificati del polo sud. Se questo venisse tale caratteristica sono oggetto di notevole longitudine est, il confine esterno dei depositi rilasciato durante i periodi di alta obliquità speculazione sin dalle prime osservazioni, in rimane ben definito all’interno degli 80° di la- dell’asse di rotazione di Marte, la pressione quanto potrebbero aver registrato variazioni titudine sud, ma altrove il confine è incerto e i atmosferica potrebbe raddoppiare, aumen- nel clima recente derivanti da perturbazioni terreni potrebbero estendersi a nord fino ai 70° tando l’attività eolica e la deposizione di se- astronomiche, quali moti orbitali e di rota- di latitudine. Essi sono stimati avere un volume dimenti (nonché la possibilità di avere acqua zione del pianeta. Potrebbero quindi rappre- compreso tra i 2 e i 3 milioni di km3. Quindi l’area liquida sulla superficie). sentare dei brevi cicli stagionali oppure di coperta dai depositi meridionali è meno certa I sedimenti stratificati hanno una più am- lungo termine, associati probabilmente alle della controparte settentrionale, ma si ipotizza pia gamma di caratteristiche rispetto agli variazioni della posizione dell’asse di rota- essere più ampia (figura 2). equivalenti settentrionali. Come per i terreni zione del pianeta. Parti dei sedimenti potrebbero avere del polo nord, sono tra i più giovani esposti Nel settore orientale, i depositi si tro- un’età più antica di quelli del nord (figura 3). sulla superficie del pianeta. In prossimità del vano in discordanza sul bacino da impatto Nel suo insieme, i terreni polari sono stratifi- centro raggiungono spessori compresi tra i Prometheus, delineato principalmente dalla cati e presentano una scarsa craterizzazione; 2 km e i 3 km; se osservati a scala regionale, scarpata di Promethei Rupes. Circa la metà includono nella copertura ghiacciata, alter- sembrano avere una superficie liscia, tranne della zona è sezionata dal sistema curvilineo nanze di depositi formati da materiale scuro che per valli curvilinee che entrano nei depo- di canyon radiali posti al margine dell’alti- e chiaro che si pensa essere una miscela sia siti prossimi al centro polare. Queste hanno piano Planum Australe. I maggiori di questi 10 ASTRONOMIA n. 1 • gennaio-febbraio 2017
Esploriamo Marte prendono il nome di chasmata. Nell’insieme tale dicano i momenti di realizzazione delle forme vallive. Figura 4. Il bordo di Promethei porzione viene nominata Promethei Lingula (figura Queste si formarono probabilmente per erosione in Lingula presenta una stratificazione 4). Chasma Australe è il canale più grande e di fatto un momento di stasi dei depositi di Planum Australe. studiata per comprendere il segna il confine ovest di questo settore. La produzione dei solchi presenti in Australe Sulci meccanismo di formazione delle chasmata. L’immagine in particolare Promethei Chasma e Ultimum Chasma sono i è probabilmente associata con lo sviluppo di que- mostra nella parte destra una serie canyon più profondi e si estendono dal bordo del sti canyon e continuò successivamente in maniera di rotture dovute a stress e che pianoro per tutta la sua regione centrale. Simil- modesta. Nel complesso, il periodo di erosione tra interessano tali depositi stratificati mente orientato, meno profondo è Australe Sulci; la le due fasi deposizionali, che costituiscono l’unità polari. Data di acquisizione: 11 maggior parte delle depressioni a spirale terminano polare indivisa dell’Amazzoniano (Apu), sembra es- settembre 2011 03:51 PM ora a ovest di questa chasma. Come i due precedenti, sere responsabile della maggior parte dell’erosione locale; coordinate: -79.499° Australe Sulci è costituito da dense e parallele scana- di Promethei Lingula e forse dell’intera Planum Au- (sud) lat, 111.807° (est) long in lature a trend curvilineo tendenti a ribbassarsi. Tale strale, con conseguente formazione del margine del proiezione polare stereografica; angolo di incidenza del sole: canale comprende anche diverse creste sinuose che plateau, delle chasmata e delle depressioni a spirale. 84°; scala proiettata: 0,500m/ sezionano tumuli di forma circolare o allungati. Il Va sottolineato che altrove nel settore ora descritto, il pixel; vengono risolti particolari canyon è simile più a Chasma Australe in lunghezza, bordo del depositi stratificati è meno netto e deciso, al massimo pari a 1,590m/ larghezza e orientamento. rendendo impossibile il riconoscimento degli eventi pixel. – http://www.uahirise. All’interno del bacino Prometheus il bordo dei e degli agenti che hanno portato alla formazione org/ESP_024025_1005. Image depositi stratificati della copertura è chiaramente dell’attuale conformazione dei terreni. Credit: NASA/JPL/University of segnato da una scarpata rivolta verso l’esterno, cosa Nella zona meridionale la maggior parte dei Arizona che ha permesso di ipotizzare alcuni processi di for- depositi principali sono separati da ulteriori terreni mazione. Quelli glacio–dinamici sono stati invocati periferici segnati da scarpate o da valli profonda- per spiegare la dissezione dei canyon per fusione mente incise. Verso l’equatore di queste forme, le basale, tramite trasporti di materiale fluidificato stratificazioni sono solo di 1 km di spessore man- stile jökulhlaup (termine islandese che indica una cando delle valli a spirale, che invece caratterizzano eruzione subglaciale) oppure tramite lo streaming i depositi della parte contrapposta. Questi formano di ghiaccio, processi che richiedono prove della de- l’unità polare indivisa, sorgono sull’altipiano Planum formazione glaciale sia sopra che all’interno delle Australe e si pensa siano messi in posto durante masse dei depositi e che non sono stati rilevati e di l’epoca del tardo Amazzoniano. cui si pensa quindi l’assenza. Inoltre, l’ampia forma Sul lato del polo compreso tra i 270° sino a a cupola degli strati presso Planum Australe indi- 300° est, i depositi stratificati si presentano sottili e cherebbe l’influenza locale del bacino sepolto sulla discontinui. La storia dei depositi polari di ghiaccio forma dei sedimenti che avrebbe agito in particolare e di sedimenti accumulati su questi terreni è meglio modo alla fine dello sviluppo delle depressioni a documentata per il tardo Amazzoniano. Vengono spirale. L’analisi dei dati lasciano ipotizzare invece cartografati come unità polare dell’Amazzoniano una dissezione dei sedimenti ad azione del vento (Ap). Vanno a costituire Cavi Angusti, adiacente catabatico, portando quindi alla origine dei canyon a Planum Australe, difficilmente databile date le polari, alla scanalatura di Australe Sulci e forse alle continue modifiche alle forme presenti sui terreni creste sinuose. L’asportazione guidata dall’ablazione come fori e depressioni, probabilmente dovute dalla e la successiva rideposizione e l’erosione eolica sono rimozione di ghiaccio secco per sublimazione e per invece processi invocati per spiegare lo sviluppo delle attività di criovulcanismo. forme a spirale. Analisi dettagliate delle immagini in- Gli affioramenti più antichi tracciati di depositi Unione Astrofili Italiani>www.uai.it ASTRONOMIA 11
Esploriamo Marte Figura 5. I poli marziani mostrano morfostrutture tipicamente glaciali che trovano l’equivalente sulla Terra. Nell’immagine viene rappresentata una superficie su cui sono presenti probabili esker, la cui formazione è dovuta a deposizione di sedimenti trasportati nei canali subglaciali. Questi si formano sotto o dentro le coltri glaciali nei momenti di fusione. Il polo sud è orientato approssimativamente verso direzione nord–nordest. Data di acquisizione: 14 agosto 2007 03:47 PM ora locale; coordinate: -82.936° (sud) lat, 100.499° (est) long in proiezione polare stereografica; scala proiettata: 0,500m/pixel; vengono risolti particolari al massimo pari a polari meridionali, sempre ricchi di ghiaccio, coprono Bibliografia essenziale l’Esperiano. Posizionati a quote inferiori delle unità 1,490m/pixel. – http://www. descritte sinora trovano posto all’interno degli alto- AA.VV., U.S. Geological Survey: Geological Map of Mars uahirise.org/PSP_004919_0970. Image Credit: NASA/JPL/University piani craterizzati che sembrano essere parzialmente scale 1:20 000 000, 2014. of Arizona riempiti con dei terreni a luoghi fortemente forati. Byrne S., Ingersoll A. P., Martian climatic events on ti- L’interpretazione che viene data è quella di un mescales of centuries: Evidence from feature deposito più antico rispetto ai precedenti. La litologia morphology in the residual south polar ice cap, associata è stata chiamata dai ricercatori formazione Geophysical Research Letters, Vol. 30, No. 13, 1696, doi:10.1029/2003GL017597, 2003. Dorsa Argentea, in coincidenza con il limite segnato Carr M. H., The surface of Mars, Cambridge University Press, da alcune creste ramificate, posto a 83° sud e 320° Cambridge, 2006. est. Le pianure che si pensa si siano formate in tale Falorni M., Tanga P., Osservare I pianeti, Media Presse s.r.l., periodo sono state cartografate come unità pola- Milano, 1994. re dell’Esperiano (Hp). L’unità è contraddistinta da Giuranna M., Composition and mechanism of accumula- creste sinuose e strette i cui limiti somigliano molto tion of ices over the Martian Polar Caps through e quindi potrebbero rappresentare canali fluviali analysis of PFS/MEX observation, Scuola di Dot- oppure esker dalla morfologia positiva (figura 5). La torato di Ricerca in Scienze Tecnologie e Misure Spaziali (XX Ciclo), Università degli Studi di Padova, superficie nel complesso si presenta liscia, tranne 2008, Padova. per le basse e elaborate scarpate di fronte all’asse Kolb E. J., Tanaka K. L., Accumulation and erosion of south equatoriale delle valli. Questi depositi sono spessi polar layered deposits in the Promethei Lingula re- sino a 1 km circa e possono essere ricondotti quasi gion, Planum Australe, Mars, MARS 2, 1-9, 2006; entro al cerchio di latitudine 70°. doi:10.1555/mars.2006.0001. Le pianure che formano l’unità di edificio polare Leighton R. B., Murray B. C., Behavior of Carbon Dioxide dell’Esperiano (Hpe) circondano Planum Australe. and Other Volatiles on Mars, Science, New Series, Indicano terreni che potrebbero essersi formati at- Vol. 153, No. 3732 (Jul. 8, 1966), 136144. traverso processi di eruzione da criovulcanismo, in Scanlon K. E., Head J. W., The Dorsa Argentea Formation: Synthesis of glacial features and history of late concomitanza, oppure in alternativa, all’accumulo Noacian-early Hesperian martian climate chan- di uno strato di acqua ghiacciata al pari dei corri- ge, 45th Lunar and Planetary Science Conference spondenti terreni settentrionali. (2014). 12 ASTRONOMIA n. 1 • gennaio-febbraio 2017
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RUBRICA > COMETE Incontri ravvicinati in arrivo: 45P/Honda-Mrkos-Pajdusakova e 41P/Tuttle-Giacobini-Kresak Giannantonio Milani milani.giannantonio@tiscali.it Carmen Perrella elentari.bn@alice.it Sezione Comete UAI, CARA comete@uai.it A d animare un po’ la situazione di stallo ci proprio che nell’avvicinamento raggiungerà i 22 proveranno proprio due piccole comete con secondi d’arco al minuto. Sarà comunque una bella le quali avremo due incontri ravvicinati nei sfida per tutti cercare di osservare ed immortalare primi mesi del 2017. Le apparizioni si preannun- questo passaggio ravvicinato. La cometa poi andrà ciano particolarmente interessanti e potrebbero subito calando allontanandosi velocemente dalla In questi mesi sono state anche riservare delle belle sorprese. Le attrici dei Terra e dal Sole. effettuate molte nuove due eventi sono le ben note 45P/Honda-Mrkos- La41P ci consentirà di avere una apparizione a scoperte di comete, ma Pajdusakova e 41P/Tuttle-Giacobini-Kresak. più largo respiro essendo già probabilmente osser- sfortunatamente nulla per La 45P sarà al perielio il 31 dicembre 2016 (q vabile con tecniche digitali a fine 2016. Il perielio è ora che possa accendere = 0,5), ma a causa dell’elongazione solare sfavore- infatti di poco esterno all’orbita terrestre (q = 1,04 speranze di un grande evento, vole potrà essere osservata solo a febbraio quando – 13 aprile 2017) e nel moto di rivoluzione intorno o perlomeno di una cometa l’11 del mese passerà a 0,084 UA dalla Terra, circa al Sole cometa e Terra si troveranno quasi affiancati che possa dare soddisfazione 12 milioni di chilometri. La magnitudine totale è per un lungo tratto. Il 27 marzo si avrà il massimo anche all’occhio nudo nel attesa intorno alla 8, il che la pone teoricamente avvicinamento al nostro pianeta a 0,14 UA. breve periodo. Così mentre a portata di binocolo, ma attenzione! Avremo due Una caratteristica molto interessante di questa l’attesa dell’apparizione bei problemi: il primo, che per la vicinanza alla cometa è di aver mostrato ricorrenti outbursts di una cometa luminosa e Terra le dimensioni apparenti saranno notevoli, la di notevole ampiezza nelle apparizioni del 1973 spettacolare si allunga, gli chioma potrebbe estendersi indicativamente per e 2001. In base alle previsioni più ottimistiche osservatori si consolano mezzo grado e forse sfiorare il grado nelle deboli potrebbe già da sola rasentare la sesta magni- osservando piccoli astri regioni esterne gassose; possiamo ben immaginare tudine, ma, si sa, bisogna prendere con cautela chiomati, vecchi e nuovi, che quanto diluita risulterà la luminosità superficia- questi dati, tanto più che nel 2006 è apparsa più fortunatamente continuano a le dell’oggetto. Il secondo, piuttosto fastidioso, debole rispetto alle precedenti apparizioni. In ogni popolare il cielo, ciascuno con è che avremo la Luna piena proprio l’11 febbraio caso un eventuale outburst, se di grande ampiezza, le sue particolarità. a disturbare l’attimo fuggevole del’avvicinamen- potrebbe facilmente far raggiungere alla cometa la to. Sarà quindi una gran sfida per i visualisti che soglia di visibilità ad occhio nudo e forse renderla dovranno obbligatoriamente scegliere ottimi siti, anche spettacolare. Per questo motivo sarà un possibilmente di montagna e lontani da fonti di oggetto da seguire con grande assiduità perché inquinamento luminoso. Ma contro il chiarore lu- potrebbe regalarci davvero un gran spettacolo, nare ben poco di potrà fare. anche se effimero. La 45P si è sempre presentata abbastanza atti- Prepariamoci con tutti i mezzi ad accogliere va, con una delicata coda di plasma, relativamente queste due comete. Per seguire al meglio i due lunga, il che la rende un oggetto particolarmente eventi ricordiamo di scaricare sui nostri software interessante per le riprese in digitale. Nel momento di mappe stellari gli elementi orbitali aggiornati. dell’avvicinamento le focali molto corte potranno Elementi per altre epoche, non aggiornati, potreb- essere avvantaggiate per registrare la debole coda bero darci posizioni imprecise e farci mancare il in tutta la sua estensione, ma anche per regolare il bersaglio, soprattutto nei momenti di massimo av- tempo di posa in modo da congelare l’elevato moto vicinamento quando il moto proprio è più elevato. 14 ASTRONOMIA n. 1 • gennaio-febbraio 2017
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