ASTRONOMIA ExoMars La rivista dell'Unione Astrofi li Italiani - Torre Luciana

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ASTRONOMIA ExoMars La rivista dell'Unione Astrofi li Italiani - Torre Luciana
ASTRONOMIA

                                                                                                                                                                       www.ua
                                                                                                                                                                             i.it
                                                                                     La rivista dell’Unione Astrofili Italiani    n. 1 • gennaio-febbraio 2017 • Anno XLII

                                                                                                                                 ExoMars
Sped. in A.P. 45% filiale di Belluno Taxe perque - Tassa riscossa - Belluno centro

                                                                                       ■ Proton                   ■ VeSPA                     ■ Eclissi
ASTRONOMIA ExoMars La rivista dell'Unione Astrofi li Italiani - Torre Luciana
ASTRONOMIA ExoMars La rivista dell'Unione Astrofi li Italiani - Torre Luciana
ASTRONOMIA
Anno XLII • La rivista
dell’Unione Astrofili Italiani
astronomia@uai.it
                                             SOMMARIO
n. 1 • gennaio-febbraio 2017

Proprietà ed editore
                                             16                                                                                                                                                                                          24                                   34
Unione Astrofili Italiani
Direttore responsabile
Franco Foresta Martin
Comitato di redazione
Consiglio Direttivo UAI
Coordinatore Editoriale
Giorgio Bianciardi

Impaginazione e stampa                                                                                                                         EDITORIALE                                                                                                             ESPERIENZE, DIVULGAZIONE
Tipografia Piave srl (BL)                                                                                                                                                                                                                                             E DIDATTICA
www.tipografiapiave.it                        3                                                                                                Una nuova mappa dell’inquinamento
                                                                                                                                               luminoso globale                                                                                             31        Storie ed osservazioni di
Servizio arretrati                                                                                                                             Giovanna Ranotto                                                                                                       piccoli mondi (XVIII parte)
Una copia Euro 5,00                                                                                                                                                                                                                                                   L. Angeloni, P. Baruffetti, M. Bigi, G. Bonatti,
Almanacco Euro 8,00                                                                                                                            RUBRICHE                                                                                                               A. Bugliani, D. Del Vecchio, M. Dunchi G. Tonlorenzi
Versare l’importo come spiegato nella pa-     4                                                                                                Un calendario astronomico naturale nel
gina successiva specificando la causale.                                                                                                                                                                                                                    34        ASTROPOESIE
                                                                                                                                               villaggio del bronzo medio a Ustica
Inviare copia della ricevuta a
amministrazione@uai.it
                                                                                                                                               Franco Foresta Martin                                                                                                  L’eclissi totale di Sole in Italia nel 1961
                                              6                                                                                                Vele di luce                                                                                                           Pasqua Gandolfi
ISSN 1593-3814                                                                                                                                 Claudio Lopresti
Copyright© 1998 UAI                                                                                                                                                                                                                                         32        NOTIZIARIO
Tutti i diritti sono riservati a norma
                                              8                                                                                                Le unità polari australi: Promethei Lingula
                                                                                                                                               Fabio Zampetti
                                                                                                                                                                                                                                                                      • La Notte Bianca dell’Apollo 11
di legge. È vietata ogni forma di                                                                                                                                                                                                                                     • L’astronauta Alfred Worden a Milano
riproduzione e memorizzazione, anche         14                                                                                                Incontri ravvicinati in arrivo: 45P/                                                                                   • The great american eclipse
parziale, senza l’autorizzazione scritta                                                                                                       Honda-Mrkos-Pajdusakova e 41P/Tuttle-
dell’Unione Astrofili Italiani.                                                                                                                Giacobini-Kresak                                                                                             42        ASTROIMMAGINI
                                                                                                                                               Giannantonio Milani, Carmen Perrella
Pubblicazione mensile registrata al                                                                                                                                                                                                                         44        DISEGNO
Tribunale di Roma al n. 413/97.              16                                                                                                Proton: il razzo vettore di ExoMars 2016                                                                               ASTRONOMICO
Sped. in abb. postale 45%.                                                                                                                     Ennio Savi
Autorizzazione Filiale PT di Belluno.                                                                                                                                                                                                                                 Gianpaolo Graziato
                                                                                                                                               RICERCA
Manoscritti, disegni e fotografie non
                                             21                                                                                                Prossima destinazione
richiesti non verranno restituiti. Inviare
il materiale seguendo le norme riportate
                                                                                                                                               Marte
nelle Istruzioni per gli autori sul sito                                                                                                       Vincenzo Gallo
Internet www.uai.it.                         24                                                                                                100 nuove stelle variabili
Tutti gli articoli scientifici inviati                                                                                                         scoperte dal progetto
saranno sottoposti al giudizio di referee                                                                                                      VeSPA
qualificati. Gli abstract degli articoli
                                                                                                                                               U. Quadri, L. Strabla, R. Girelli
originali sono pubblicati su
Astronomy and Astrophysics Abstracts.

UAI - Unione Astrofili Italiani
Segreteria nazionale
c/o Osservatorio Astronomico “F. Fuligni”
Via Lazio, 14 – località Vivaro                   In copertina
00040 Rocca di Papa (RM)
Tel: 06.94436469                                                                                                                                                                                                                       NGC 7635 (bubble Nebula) in Cassiopeia. Skywatcher ED100 720
                                                                                                                                        ASTRONOMIA
                                                                                                                                                                                                                          www.uai.it

(Lun/Ven ore 10-13, Mar/Gio 15-18)
                                                                                                                                                                                                                                       mm/7.2, Skywatcher Heq5 Synscan & Canon 1100D. 40 x 300
Fax: 1782717479                                                                                                                         La rivista dell’Unione Astrofili Italiani    n. 1 t gennaio-febbraio 2017 t Anno XLII

amministrazione@uai.it                                                                                                                                                              ExoMars
                                                                                                                                                                                                                                       secondi, 800 ISO. Pixinsight 1.8.
                                                                                                                                                                                                                                       Stefano Lischi, Orciatico (Pisa), 29/10/2016
                                                   Sped. in A.P. 45% filiale di Belluno Taxe perque - Tassa riscossa - Belluno centro

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                                                                                                                                          ■ Proton                   ■ VeSPA                     ■ Eclissi
ASTRONOMIA ExoMars La rivista dell'Unione Astrofi li Italiani - Torre Luciana
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                                                                            di socio AGREGATO, specificare il Codice Delegazione UAI.

                                                      SEZIONI DI RICERCA                                    Pianeti extrasolari: Claudio Lopresti
                         Unione                       Coordinatori: Salvatore Pluchino                      pianetiextrasolari@uai.it
                                                                                                            Sorveglianza Spaziale-Detriti Spaziali
                         Astrofili                    ricerca@uai.it
                                                      Sole: Luciano Piovan                                  Fabrizio Piergentili
                         Italiani                     sole@uai.it                                           detritispaziali@uai.it
                                                      Luna: Antonio Mercatali                               Astronautica: Vincenzo Gallo
                                                      luna@uai.it                                           astronautica@uai.it
  Sede Nazionale e indirizzo postale:                 Occultazioni: Claudio Costa
  Osservatorio Astronomico “F. Fuligni”               occultazioni@uai.it                                   COMMISSIONI E SERVIZI
  Via Lazio, 14 - Località Vivaro                     Meteore: Enrico Stomeo                                Commiss. Naz. Rete Osservatori
  00040 Rocca di Papa (RM)                            meteore@uai.it                                        Astronomici (ROSITA): Gabriele Tedesco
                                                      Pianeti: Paolo Tanga                                  osservatori@uai.it
  CONSIGLIO DIRETTIVO                                 pianeti@uai.it                                        Didattica: Maria Antonietta Guerrieri
  Presidente: Mario Di Sora                           Comete: Giannantonio Milani                           didattica@uai.it
  Vicepresidente: Giorgio Bianciardi                  comete@uai.it                                         Divulgazione: Paolo Volpini
  Segretario: Luca Orrù                               Stelle Variabili: Claudio Lopresti                    divulgazione@uai.it
  Tesoriere: Massimiliano Lucaroni                    stellevariabili@uai.it                                Inquinamento Luminoso: Ugo Tagliaferri
  Consiglieri: Jacopo Baldi, Pasqua Gandolfi,         Cielo Profondo: Fabio Martinelli                      inqlum@uai.it
  Giovanna Ranotto, Maria Antonietta Guerrieri,       cieloprofondo@uai.it                                  Servizio televideo RAI, p.575:
  Salvatore Pluchino                                  Quadranti solari: Giuseppe De Donà                    Paolo Colona
                                                      quadrantisolari@uai.it                                tlv@uai.it
  Collegio dei revisori dei conti                     Astrocultura: Pasqua Gandolfi                         Astrologia? No, grazie!: Pasqua Gandolfi
  Michele Alberti, Pasquale Ago                       astrocultura@uai.it                                   astrologianograzie@uai.it
  e Renato Antonelli                                  Radioastronomia: Salvatore Pluchino                   Telescopio Remoto UAI:
                                                      radioastronomia@uai.it                                Giorgio Bianciardi
  Comitato dei probiviri                              Spettroscopia: Fulvio Mete                            telescopioremoto@uai.it
  Giuseppe De Donà, Gabriele Vanin                    spettroscopia@uai.it
  e Piet Jan Schutzman                                Strumentazione: Carlo Martinelli                      UFFICIO LEGALE:
  probiviri@uai.it                                    strumentazione@uai.it                                 avv. Mario Di Sora
                                                                                                            ufficiolegale@uai.it
ASTRONOMIA ExoMars La rivista dell'Unione Astrofi li Italiani - Torre Luciana
EDITORIALE

Una nuova mappa dell’inquinamento
luminoso globale
G    razie alla completa assenza di inquina-
     mento luminoso, il cielo namibiano osser-
vabile da Tivoli Farm è davvero molto buio: i
                                                         è il rapporto fra l’intensità luminosa emessa
                                                         in una certa direzione e l’area della superficie
                                                         emittente perpendicolare alla direzione, e si
valori dello Sky Quality Meter si attestavano            misura in mag / arcsec2): maggiore è questo
mediamente tra 21,60 e 21,80, con un picco               rapporto, maggiore è il grado di inquinamento
di 22,25 registrato durante la notte tra il 2 e          luminoso. Ad ogni livello di luminosità del
il 3 luglio. Questo ci ha permesso di ammi-              fondo cielo viene assegnato un colore diverso:
rare una Via Lattea a dir poco mozzafiato, e             si va dal nero per un cielo perfettamente buio                            Giovanna Ranotto
addirittura la luce zodiacale e il Gegenshein,           al bianco per un cielo ormai completamente                                   Consigliere UAI
entrambi dovuti alla riflessione della luce so-          inquinato, per cui non è più possibile osservare
lare da parte delle polveri interplanetarie. E’          stelle più deboli della magnitudine 3 o 4.
possibile rendersi conto del bassissimo livello              Osservando le mappe, emerge come più
di inquinamento luminoso che interessa i cieli           dell’80% della popolazione mondiale e più                   A luglio 2016 sono
namibiani anche consultando il “New World                del 99% della popolazione di Europa e Stati                 stata assieme ad alcuni
Atlas of Artificial Night Sky Brightness”, di-           Uniti viva sotto cieli affetti da inquinamento              amici astrofili alla Tivoli
sponibile all’indirizzo http://cires.colorado.edu/       luminoso. La visione della Via Lattea è preclu-             Astrofarm in Namibia, a
Artificial-light. Si tratta di una mappa interattiva     sa a più di un terzo dell’umanità, e in questa              circa 150 km a sud-est di
della luminosità del cielo notturno ottenuta at-         percentuale sono compresi il 60% della popo-                Windhoek, la capitale. Si
traverso la combinazione di osservazioni dello           lazione europea e quasi l’80% di quella nord-               tratta di una fattoria che,
strumento VIIRS DNB a bordo del satellite ame-           americana. Inoltre, il 23% delle terre emerse               accanto alla principale
ricano Suomi National Polar-orbiting Partnership         tra 75°N e 60°S, l’88% dell’Europa e quasi                  attività di allevamento
Satellite (Suomi NPP) e oltre 30000 misure di            metà degli Stati Uniti sono interessati dall’in-            di ovini e bovini, da una
brillanza del cielo notturno effettuate attraver-        quinamento luminoso. Nonostante la visione                  trentina di anni a questa
so lo SQM sia da astronomi professionisti sia            d’insieme della mappa non sia incoraggiante,                parte apre le sue porte
da appassionati. La mappa è stata realizzata             cercando bene si può constatare che esistono                agli astrofili affittando
da un gruppo di ricerca internazionale, cui              ancora dei luoghi da cui è possibile ammirare               diversi tipi di telescopi
appartengono anche due italiani: il prof. Fabio          un cielo ancora buio: il centro dell’Australia,             permettendo loro di
Falchi e il prof. Pierantonio Cinzano dell’Isti-         l’Africa (tranne che in Sudafrica e altre zone              godere delle meraviglie del
tuto di Scienza e Tecnologia dell’Inquinamen-            costiere di Nigeria, Angola e Congo), il nord               cielo australe.
to Luminoso, che sono anche i primi autori               del Canada, la Cina occidentale, la Mongolia,
dell’articolo in cui viene presentato il New             buona parte della Russia e del Sudamerica, e
World Atlas of Artificial Night Sky Brightness,          naturalmente il Cile, sede dei telescopi dello
disponibile a questo indirizzo: http://advances.         European Southern Observatory.
sciencemag.org/content/2/6/e1600377. I livelli di            In conclusione? Prima che sia troppo tardi,
luminosità del fondo cielo sono dati in funzione         e che l’inquinamento luminoso dilaghi ancora
del rapporto tra brillanza artificiale del cielo         di più, suggerisco di fare un viaggio in uno
indotta dall’inquinamento luminoso, e bril-              dei Paesi elencati sopra. Ne vale veramente
lanza naturale del fondo cielo, assunta pari a           la pena.
22 mag / arcsec2 (ricordiamo che la brillanza                                                  Giovanna Ranotto

    In questo numero...
    In questo numero, si parla molto di ExoMars.ExoMars 2016: la sfortunata sonda Schiaparelli si è infranta nel suolo di Marte, ma il TGO
    è in orbita e il 16 dicembre è stato firmato l’accordo ESA e Thales Alenia Space che, grazie al contributo di 440 milioni di euro, dà il via
    per la parte più ambiziosa della missione che parla molto italiano:ExoMars 2020 con l’atterragio del rover che andrà a ricercare vita nel
    Pianeta Rosso. Troviamo quindi la storia del Proton, il razzo vettore di ExoMars 2016 e le proposte di ricercatori italiani per la selezione
    del luogo di atterraggio di ExoMars 2020. E si parla di Eclissi: quella del 1961 che interessò l’Italia e vide un collegamento con un famoso
    film di quell’anno e quella prossima del 2017 per la quale la UAI ha organizzato con l’agenzia TOA un viaggio a Casper, nel Wyoming. Infine,
    Ulisse Quadri, in Ricerca, ci presenta le 100 variabili scoperte al Bassano Bresciano Observatory, e per le quali ha dato un contributo
    anche il telescopio remoto UAI. Vignette astronomiche passa la mano a Disegno Astronomico.
ASTRONOMIA ExoMars La rivista dell'Unione Astrofi li Italiani - Torre Luciana
RUBRICA > Storie di cielo e di terra

                                           Un calendario astronomico
                                           naturale nel villaggio
                                           del bronzo medio a Ustica
Franco Foresta Martin
Direttore Responsabile
Astronomia
sidereus@rocketmail.com

                                        Q
                                                uesta volta desidero trattare di una ricerca      rovine del Villaggio è di circa 7.000 mq, ma si pensa
    Una ricerca                                 che mi coinvolge in prima persona, nella mia      che dovesse essere maggiore e che si sia ridotta a
    archeoastronomica ha rivelato               qualità di direttore del Laboratorio Museo di     causa dei ripetuti crolli di tratti di costa. A sostegno
    che nell’isola di Ustica uno        Scienze della Terra Isola di Ustica, concepita assieme    di questa ipotesi, resti di strutture murarie si trovano
    splendido Villaggio della Media     all’astrofisico Giulio Magli, professore di Archeo-       nelle parti franate a mare e sulla cima del maggiore
    Età del Bronzo, risalente           astronomia al Politecnico di Milano. I risultati di       faraglione, chiamato il Colombaio, dove sono stati
    a circa 3400 anni fa, fu            questa nostra ricerca, sono stati pubblicati recen-       rinvenuti fondi di capanne preistoriche identici a
    ubicato su una terrazza della       temente sulla rivista internazionale “Mediterranean       quelli esistenti sulla terraferma.
    costa settentrionale, allo          Archaeology & Archaeometry”, col titolo: “Astronomy            Il Villaggio dei Faraglioni, portato alla luce da
    scopo di avere una nozione          and landscape at the prehistoric settlement Villaggio     alcune campagne di scavo che si sono avvicendate
    dell’epoca del Solstizio            dei Faraglioni, Ustica, Sicily” (Vol.16, n.2, 2016, pp.   a partire dagli anni ’70, doveva essere popolato da
    d’Inverno, necessaria per           167-172, consultabile anche in versione online sul        una comunità di alcune centinaia di abitanti, dediti
    programmare il lavoro agricolo      sito http://www.maajournal.com).                          all’agricoltura, alla pastorizia e alla pesca, ben orga-
    nei campi e altre attività che           L’insediamento preistorico che abbiamo analiz-       nizzati, con abitazioni ordinatamente disposte ac-
    si compiono quando le ore           zato sotto il profilo archeastronomico, definito dagli    canto a strette vie principali. L’esistenza di magazzini
    quotidiane di luce ricominciano     archeologi statunitensi D.B. Counts e A.S.Tuck come       per viveri, di ricche dotazioni di suppellettili e arredi,
    ad aumentare, dopo il buio          uno dei meglio conservati dell’età del Bronzo nell’a-     di locali dedicati alle riunioni e alle attività sacre e di
    invernale.                          rea mediterranea, si chiama “Villaggio dei Faraglio-      una possente cinta muraria dotata di posti di guardia
                                        ni” perché sorge su un’alta costa a falesia formata       e contrafforti, fa pensare a una struttura sociale
                                        da lave colonnari, proprio dirimpetto a due grandi        evoluta, con un piano proto-urbano e autorità di
                                        scogli che sono il risultato del distacco di porzioni     comando e gestione della cosa pubblica.
                                        della stessa costa. Attualmente l’area occupata dalle          Ma c’è un interrogativo pendente sulla scelta del
                                                                                                  sito di questo Villaggio. Infatti il terrazzo aggettato
                                                                                                  sul mare della contrada Tramontana su cui esso sorge
                                                                                                  è, dal punto di vista climatico e ambientale, uno dei
                                                                                                  più avversi e insalubri dell’isola: venti tesi e carichi di
                                                                                                  umida salsedine per la maggior parte l’anno, raffiche
                                                                                                  impetuose e gelide d’inverno, dissesti continui del
                                                                                                  terreno sul vicinissimo fronte costiero. A prima vista
                                                                                                  si potrebbe dire che questo fu il prezzo da pagare
                                                                                                  per le esigenze di difesa dai frequenti attacchi dei
                                                                                                  predoni che nell’età del Bronzo razziavano i villaggi
                                                                                                  del Mediterraneo. Infatti, sul versante settentrionale,
                                                                                                  la falesia alta una ventina di metri proteggeva na-
Figura 1. Ubicazione del Villaggio
                                                                                                  turalmente da possibili incursioni. Ma sull’opposto
dei Faraglioni, Ustica, Media Età del                                                             versante meridionale, nonostante la faticosa costru-
Bronzo, Google earth                                                                              zione e manutenzione di un massiccio muro di cinta,

4         ASTRONOMIA                                                                                                              n. 1 • gennaio-febbraio 2017
ASTRONOMIA ExoMars La rivista dell'Unione Astrofi li Italiani - Torre Luciana
Storie di cielo e di terra

il villaggio restava intrinsecamente vulnerabile, per
il sol fatto che la cortina dei monti centrali dell’isola
precludeva la vista dell’orizzonte: proprio quel lato
meridionale (costa siciliana) da cui era più probabile
che arrivassero le navi nemiche. Probabilmente dove-
va esserci una rete di avvistamento e di segnalazione,
con posti di guardia in parti elevate dell’isola, ma
il villaggio avrebbe avuto vita più sicura e salubre
se fosse stato costruito in posizioni più riparate e
protette, che nell’isola non mancano.
      Quali altre motivazioni, se non quelle discuti-
bili di pura difesa, avrebbero spinto gli abitanti dei
Faraglioni a scegliere quella particolare posizione?
La nostra ricerca archeoastronomica è partita da
questo interrogativo e una possibile risposta l’ab-         luoghi dell’isola. Poi, con l’aiuto di una simulazione      Figura 2. I fondi di capanne del
biamo trovata proprio in quelle alture dell’isola che,      al computer, abbiamo ricostruito il cielo del passato       Villaggio dei Faraglioni, veduta
viste dal villaggio archeologico, disegnano con il          a Ustica, per verificare questa singolare coincidenza.      aerea, Google earth.
loro sinuoso profilo il confine fra la terra e il cielo,    Infine, nelle date attorno al Solstizio d’Inverno del
disponendosi una dopo l’altra, da Est verso Ovest, in       2015, per documentare fotograficamente la con-
questa successione: la Falconiera, il Monte Guardia         cretezza delle posizioni astronomiche calcolate, ho
dei Turchi e il Monte Costa del Fallo. Ci siamo resi        atteso il sorgere del Sole fra le capanne del Villaggio,
conto che la località in cui è ubicato il Villaggio         rilevando l’allineamento del primo raggio visibile
archeologico dei Faraglioni è l’unico posto dell’isola      dopo la levata dietro al picco della Falconiera; e poi
in cui, al Solstizio d’Inverno, il profilo di queste tre    dell’ultimo raggio di Sole prima del tramonto, dietro
montagne funziona da calendario naturale. Infatti,          la cima di Costa del Fallo.
attorno al 22 dicembre, il Sole sorge sulla Rocca della          “Qui a Ustica non ci sono certo costruzioni mega-
Falconiera a Est, poi raggiunge la massima altezza sul      litiche con allineamenti astronomici come, per esem-
Monte Guardia dei Turchi a Sud, e infine tramonta           pio, a Stonehenge –commenta il prof. Magli–, ma c’è
sul Monte Costa del Fallo a Ovest: e nel compiere il        il paesaggio naturale che è stato utilizzato dall’uomo
suo arco diurno, abbraccia da un’estremità all’altra,       preistorico per scandire il tempo. Penso proprio che
tutta la terraferma, la restante parte dell’orizzonte       l’ubicazione dello splendido Villaggio dei Faraglioni
essendo occupata dalla linea piatta del mare.               sia stata scelta per avere questa opportunità, con
                                                                                                                        Figura 3. Particolare di un fondo
      In un epoca in cui l’uomo non aveva alcuno            finalità calendariali e probabilmente anche sacre.          di capanna sullo sfondo della cinta
strumento tecnologico per scandire il passare del                Soltanto dal Villaggio dei Faraglioni il Sole,         muraria.
tempo, le posizioni astronomiche degli astri rispetto       all’epoca del Solstizio d’Inverno, abbraccia con il
al paesaggio erano gli unici riferimenti che potessero      suo arco diurno il profilo terrestre dell’isola, da un
servire da calendario. Una data cruciale è proprio          estremo all’altro, allineandosi con i picchi dei rilievi.
quella del Solstizio d’inverno, che segna la progres-       In qualunque altro luogo dell’isola e in altri giorni
siva ripresa della luce diurna e del calore solare, fon-    dell’anno c’è una sfasatura, il Sole nasce e tramonta
damentale per seminare al momento giusto, avviare           a mare e non è possibile usare il paesaggio terrestre       Figura 4. Simulazione dell’arco
opere all’aperto, assicurarsi la sopravvivenza nei mesi     come calendario naturale. Una coincidenza troppo            del Sole al Solstizio d’inverno sullo
a venire, ma anche per celebrare il culto di questo         speciale per essere casuale”.                               sfondo della skyline
astro portatore di luce e di calore.
      Ovviamente le ipotesi dovevano essere suppor-
tate da verifiche dirette e indirette. Con il permesso
della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di
Palermo e con il supporto logistico del Centro Studi
e Documentazione Isola di Ustica e del Laboratorio-
Museo di Scienze della Terra Isola di Ustica, il prof.
Magli ed io abbiamo effettuato rilievi topografici
e astronomici al Villaggio dei Faraglioni e in altri

       Unione Astrofili Italiani>www.uai.it                                                                                             ASTRONOMIA              5
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RUBRICA > Pianeti oltre il Sistema Solare

                                               Vele di luce

Claudio Lopresti                           Le sonde spaziali                                              Ora, la scoperta di oltre 3000 pianeti extrasolari
Responsabile Sezione Pianeti                    Oltre la Terra l’uomo è riuscito a posare il piede    nella zona a noi più vicina della Via Lattea, la maggior
Extrasolari                                solo sulla Luna, a dispetto dei fautori delle congiure     parte entro tremila anni luce, ha dato un quadro
pianetiextrasolari@uai.it                  spaziali che negano persino l’evidenza di questo           sufficientemente chiaro di quanto siano numerosi e
                                           viaggio: c’è ancora chi pensa che lo sbarco sulla          comuni i pianeti in tutta la galassia. Ora sappiamo che
                                           Luna non sia mai avvenuto! Senza uomini a bordo            la maggior parte delle stelle ne hanno almeno uno.
                                           ci siamo spinti molto più in là. Da decenni sonde              E uno, molto particolare, è stato scoperto pro-
    Si era parlato del pianeta             automatiche e telescopi spaziali di tutti i tipi hanno     prio nei dintorni di casa nostra, a soli (si fa per dire)
    extrasolare di tipo terrestre,         compiuto missioni fantastiche in tutto il sistema          quattro anni luce di distanza.
    situato nella fascia di abitabilità,   solare, e moltissime sono attualmente operative.               Non è possibile trovare un pianeta extrasolare
    nel sistema di Proxima, la stella      Si è riusciti a far atterrare veicoli su Marte, si sono    più vicino di questo, dato che Proxima b orbita at-
    nana rossa più vicina alla Terra,      ottenuti rendez-vous su comete e altri corpi del           torno alla stella più vicina al Sole.
    a circa 4 anni luce di distanza        sistema solare in modo assolutamente automatico.
    da noi. La scoperta di Proxima         L’unico oggetto costruito dall’uomo che abbia varca-       La nuova avventura verso le
    b ha fatto di questo pianeta una       to la “soglia” (ipotetica) del sistema planetario, vale    stelle
    meta futura per il primo volo          a dire il Voyager (figura 1), si trova a neppure venti          Siamo però solo all’inizio di questa nuova avven-
    interstellare dell’umanità, se         miliardi si chilometri da noi.                             tura. Ma la prima e vera domanda è: ci siamo davve-
    un giorno si riuscirà a coprire             I suoi deboli segnali impiegano circa 18,5 ore per    ro in questa avventura? Oppure è solo fantascienza?
    queste distanze, al momento            arrivare qui alla velocità della luce. Ma per arrivare a   Verrebbe da dar credito alla seconda ipotesi, se pen-
    ancora incommensurabili per noi.       quella distanza, alla sua velocità, la sonda ha impie-     siamo ai tempi di cui abbiamo appena parlato circa
                                           gato quasi 40 anni, essendo stata lanciata nel 1977.       la sonda Voyager. Ci vorrebbero decine di migliaia
                                           Fra 300 anni raggiungerà la nube di Oort, Fra 30.000       di anni per le sonde attuali per coprire il percorso
                                           anni l’avrà attraversata. Fra 40.000 anni sarà a circa     che ci separa da Proxima b. Però ora c’è, in tempi di
Figura 1. La sonda Voyager 1. Ora          1,5 anni luce dalla stella Gliese 445, una stella che si   tagli alla ricerca, anche un finanziamento di cento
si trova a 18,5 ore luce dalla Terra. I    trova a 17,5 anni luce da noi. Sono questi i tempi da      milioni di dollari per un progetto molto ambizioso,
venti miliardi di chilometri di attuale    considerare quando oggi pensiamo alle possibilità          che consiste in sonde automatiche che arriverebbero
distanza li ha coperti in circa 40         di lasciare i nostri paraggi per pensare alle stelle.      a destinazione in una ventina di anni, un tempo
anni..                                                                                                compatibile con la vita umana. Il ricco filantropo
                                                                                                      russo Yuri Milner, assieme a Mark Zuckerberg, con la
                                                                                                      consulenza nientemeno di Stephen Hawking, hanno
                                                                                                      annunciato un progetto che sfrutta il principio della
                                                                                                      spinta data dalla pressione di radiazione su migliaia
                                                                                                      di nanosonde, ognuna sospinta da una vela, fatta di
                                                                                                      materiali leggerissimi, che viaggerebbe al 20% della
                                                                                                      velocità della luce.
                                                                                                           La spinta della pressione di radiazione è tutt’altro
                                                                                                      che banale. Ne abbiamo parlato, per esempio, quando
                                                                                                      si è descritta la missione K2 del telescopio spaziale
                                                                                                      Kepler, dopo il guasto che ha compromesso la mis-
                                                                                                      sione originale. Se ora Kepler funziona di nuovo in
                                                                                                      qualche modo, ciò si deve proprio alla pressione del
                                                                                                      vento solare, che riesce a stabilizzare la sonda e a
                                                                                                      sostituire una delle ruote di stabilità del telescopio
                                                                                                      spaziale.

6          ASTRONOMIA                                                                                                                n. 1 • gennaio-febbraio 2017
ASTRONOMIA ExoMars La rivista dell'Unione Astrofi li Italiani - Torre Luciana
Pianeti oltre il Sistema Solare

Figura 2. Nanosonde a vela. Sospinte dalla pressione di
radiazione di raggi laser, acquisterebbero una velocità di
50 000 km al secondo.

    In questo caso si prevede che un’astrona-                ne serviranno ben di più: si stima una cifra fra i       Figura 4 . Sospinte da raggi
ve madre rilascerà nello spazio una flotta di un             cinque e i dieci miliardi di dollari. Però la presenza   laser inviati da terra, le minisonde
migliaio di sonde miniaturizzate (vedere figura              all’annuncio dei personaggi coinvolti fa ben spe-        inizierebbero il viaggio verso la stella
2). Dopo aver dispiegato le minuscole vele, le               rare. Infatti il programma sarà condotto da Pete         più vicina, alla velocità di 50 000
                                                                                                                      km al secondo.
sonde inizierebbero il viaggio verso Alpha Cen-              Worden, l’ex direttore del NASA Ames Research
tauri, sospinte da una serie di raggi laser inviati          Center, e il consiglio sarà composto da Stephen
                                                                                                                      Figura 3. La parte più costosa del
direttamente dalla Terra da batterie di sorgenti             Hawking, Yuri Milner, e Mark Zuckerberg. Non si          progetto: una batteria di raggi laser
laser (figure 3 e 4), che costituirebbero la parte           sa ancora dove porterà tutto questo, e forse siamo       che darà la spinta alle minisonde a
più costosa del progetto, a una velocità di 50mila           ancora nella fantascienza, ma dobbiamo dire che          vela, fini ad accelerarle alla velocità
chilometri al secondo, quindi a un sesto della               quantomeno questi signori stanno facendo sul             di 50 000 km al secondo, un sesto
velocità della luce.                                         serio. Quindi, staremo a vedere, e speriamo bene…        della velocità della luce.
    Non tutte le sonde, per vari motivi, arriveranno
integre a destinazione, ma quelle che riusciranno
ad arrivare, dopo vent’anni, riuscirebbero ad essere
in vista del sistema di Alpha Centauri. A questo
punto ogni informazione che ci verrà inviata all’in-
dietro impiegherebbe altri 4 anni per arrivare qui,
viaggiando esse alla velocità della luce. In totale
occorrono circa 25 anni per avere una risposta da
queste sonde. Sono comunque tanti, ma comun-
que compatibili con la durata di una vita umana.

Conclusioni
    Questo, sostanzialmente, è il progetto annun-
ciato, nelle sue parti essenziali. Il fatto che siano
già saltati fuori i primi denari, di Yuri Milner, per
finanziarlo non è che sia di per sé la dimostra-
zione della serietà della cosa. Infatti Yuri Milner
può essere considerato un “ricco eccentrico” che
insegue sogni, e può permettersi i 100 milioni di
dollari stanziati per iniziare la ricerca e sviluppo
di questo progetto. In realtà, per portarlo a fondo,

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ASTRONOMIA ExoMars La rivista dell'Unione Astrofi li Italiani - Torre Luciana
RUBRICA > ESPLORIAMO MARTE

                                             Le unità polari australi:
                                             Promethei Lingula
Fabio Zampetti
Geologo
fabio.zampetti@gmail.com

                                         L
                                             ’emisfero meridionale fu studiato approfondita-         risulta essere maggiore di quella settentrionale, esten-
                                             mente da Schiaparelli in occasione dell’opposizione     dendosi, se si comprendono anche i terreni interessati
                                             del 1877. Sulla mappa riportò una estesa macchia        dalle forme periglaciali, sino a circa 40° di latitudine
                                         di albedo di nome Mare Australe, in cui ne erano af-        sud rispetto ai 55° di latitudine nord dell’emisfero
                                         fogate altre due, ossia Thyle I e Thyle II.                 settentrionale.
                                              Sulla areografia realizzata da De Mottoni il polo           L’avanzamento e l’arretramento delle calotte polari
    Le regioni polari marziane           meridionale veniva ad essere circondato dalle forme ora     marziane sono state osservate per quasi duecento anni.
    vengono distinte dal resto del       citate e dalla macchia di albedo Depressio Hellespon-       La copertura stagionale, solida per le temperature e le
    pianeta per la morfologia e          tica. Aggiungeva inoltre, già riconosciuta dall’inizio      pressioni prossime ai poli, è stata riconosciuta già alla
    per la dinamica climatica che        del passato secolo, anche una zona che caratterizza il      fine del XIX secolo, tuttavia l’opinione prevalente fino
    li caratterizza. In particolare il   fondo della copertura polare e i relativi depositi che vi   al 1960 era che la parte di copertura ghiacciata fosse
    polo meridionale si differenzia      giacciono sopra: Promethei Sinus, dove si è scoperto        formata da acqua e non da biossido di carbonio. Questa
    per alcune tipologie di terreni      successivamente il cratere da impatto Prometheus            percezione della composizione polare cambiò radical-
    e per avere una copertura            basin (figura 1).                                           mente quando, nel 1965, il Mariner 4 misurò il valore di
    polare decentrata rispetto al             Come per la calotta glaciale settentrionale, il polo   pressione alla superficie; ci si rese allora conto che Mar-
    centro geografico.                   meridionale viene a essere coperto da una distesa di        te possedeva una sottile atmosfera, prevalentemente di
                                         ghiaccio nei periodi più freddi. Durante la stagione        CO2. L’anno successivo Leighton e Murray pubblicarono
                                         invernale più lunga in questo emisfero, la copertura        su Science un articolo in cui proponevano una serie di

Figura 1. Areografia del polo
meridionale come disegnata da De
Mottoni (rappresentazione polare
nella parte inferiore dell’immagine)
nel 1957. A metà del novecento
erano già state messe in evidenza
strutture quali Thyle, Promethei
Sinus opposta a Mare Australe
e Depressio Hellespontica. La
carta dell’UAI (al centro) mette in
evidenza gli albedi come conosciuti
oggi. L’ellisse rossa indica la
zona approssimativa di Promethei
coincidente con Prometheus Basin.
Image Credit: Sezione Pianeti
dell’Unione Astrofili Italiani.

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Esploriamo Marte

curve teoriche che previdero non solo la composizione
dei ghiacci polari, ma anche che la pressione atmosferi-
ca doveva variare stagionalmente a causa della crescita
e della successiva dissipazione di buona parte della
copertura glaciale. Successive misure di temperatura
e analisi degli spettri delle composizioni delle masse
ai poli, effettuate tramite la strumentazione a bordo
dei Mariner 6 e 7, confermarono che le coltri glaciali
sono effettivamente di biossido di carbonio. Nessun
ghiaccio d’acqua è stato rilevato al polo sud tramite le
sonde inviate, prima della fine degli anni novanta. Que-
sto risulta comprensibile: dal momento che la calotta
residua meridionale è per lo più formata da CO2, non
si nota un aumento della pressione di vapore d’acqua
paragonabile a quello settentrionale durante il periodo
estivo. Sebbene la formazione e la dissipazione delle
coltri di ghiaccio stagionali provochino circa il 25% di
variazione della pressione atmosferica, questa dipende
per la maggior parte dalla sublimazione del biossido di
carbonio. Tuttavia, misure spettrali e della locale va-
riazione della temperatura sul residuo della copertura,
unite a studi della morfologia superficiale, suggerirono
che il ghiaccio d’acqua era effettivamente presente.
Solo successivamente, gli strumenti alloggiati negli
orbiter dei Viking dimostrarono che durante l’estate la
copertura polare si dissolve quasi completamente per          Figura 2. Proiezione stereografica polare dell’emisfero australe alla scala 1:20 000 000. I depositi
scoprire così un sottile rivestimento residuo permet-         meridionali sono posizionati a circa 6 km dalla superficie di riferimento, innalzandosi per 3 km dal
tendo nel 2003 ad alcuni autori (Byrne e Ingersoll) di        Planum Australe. Le linee nere contrassegnate da un doppio triangolo pieno indicano la tettonica da
postulare la presenza di acqua ghiacciata. Dall’analisi       contrazione. Quelle con un doppio triangolo vuoto indicano forme semplici da erosione o da vulcanismo.
                                                              Le linee nere con un solo triangolo pieno indicano scarpate formatesi per tettonica, vulcanismo o
dei dati allora disponibili rilevarono del ghiaccio d’ac-
                                                              erosione. Le linee blu contraddistinte da un cerchio pieno indicano le principali valli a spirale. Le linee blu
qua sotto una patina di ghiaccio di CO2, dello spessore
                                                              senza segni sono indicatori di canali fluviali. Nhe: unità di edificio di altipiano del Noachiano. eNh: unità
di alcuni metri. Tale ghiaccio secco, eccentrico rispetto     di altipiano del Noachiano Inferiore. mNH: unità di altipiano del Noachiano Medio. lNH: unità di altipiano
al centro geografico, risultava inoltre essere un resi-       del Noachiano Superiore. Nhu: unità indivisa di altipiano del Noachiano. Hpe: unità di edificio polare
duo di una copertura maggiore, la cui dissipazione, su        dell’Esperiano. Hp: unità polare dell’Esperiano. Ap: unità polare dell’Amazzoniano. Apu: unità indivisa
scale temporali decennali ha portato alla formazione          polare dell’Amazzoniano. lApc: unità di copertura polare dell’Amazzoniano Superiore. Per la descrizione
di peculiari forme superficiali.                              delle unità presenti che non siano polari si rimanda agli articoli precedenti. L’unità da impatto, AHi, sarà
     La particolare topografia a forma di domo e le           oggetto di uno dei prossimi articoli. (Da Tanaka et al., 2014, Geologic map of Mars: U.S. Geological
basse temperature dei poli possono favorire la for-           Survey Scientific Investigations Map 3292, scale 1:20,000,000, pamphlet 43 p.)
mazione di forti venti del tipo off-pole, analoghi ai
venti catabatici che si riscontrano al largo del plateau      polo sud. Qui originerebbero, in prossimità dell’emi-
antartico terrestre. Proprio questa tipologia di circo-       sfero occidentale del polo, una profonda depressione,
lazione spiegherebbe il misteri riguardante la strana         che farebbe condensare e nevicare l’anidride carbo-
collocazione che assumono i ghiacci durante l’estate          nica in quantità assai superiore al settore orientale.
che appaiono non esattamente centrati al disopra del          La maggiore quantità di diossido di carbonio al suolo
polo sud geografico marziano, ma leggermente spostati         rifletterebbe così in maggior misura la luce solare in-
verso occidente. Giuranna e altri ricercatori dell’INFN       cidente, permettendo quindi al ghiaccio di preservarsi
sono giunti alla conclusione misurando i parametri            anche durante l’estate, periodo nel quale la minore
fisici e altre caratteristiche dell’atmosfera in prossimità   pressione di anidride presente nel settore orientale
del polo, dal suolo fino a 50 km di quota. Alla base di       fa si che questo sublimi quasi completamente. Ciò
tutto ci sarebbero dei venti che, circolando attorno          porta alla situazione di asimmetria nella regione polare
al grande bacino di Hellas, verrebbero deviati verso il       osservata da vari anni.

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Esploriamo Marte

                                                       dielettrica al radar relativamente bassa e sono      possono anche a superare i 1000m; stratificati
                                                       dell’ordine delle centinaia di metri di spessore;    sull’ordine del metro, possono presentare al loro
                                                       presentano forme da criovulcanismo oppure            interno alcune discordanze; sebbene presentino
                                                       rocce sedimentarie e ignee, ricche in ghiaccio,      un albedo da alta a moderata, localmente
                                                       altamente degradate da trasporto massivo e/o         può presentarsi bassa oppure estremamente
                                                       per sublimazione. Hp: depositi a formare piani       bassa dove i depositi presentano stratificazione
                                                       spessi sul centinaio di metri; sono caratterizzati   irregolare oppure a letti incrociati; è presente
                                                       da strette e sinuose creste a pattern                ghiaccio d’acqua miscelata a piccole quantità
                                                       anastomizzato e da profonde depressioni; i           di polveri mescolatesi successivamente, a
                                                       terreni possiedono una costante dielettrica al       tratti le sequenze inferiori sono composte da
                                                       radar relativamente bassa a indicare la presenza     dune congelate intercalate a strati di ghiaccio.
Figura 3. Legenda relativa alle unità polari           di fogli di ghiaccio d’acqua probabilmente           lApc:unità a terreni corrugati e butterati
presenti nell’emisfero australe. Vengono riportati     messi in posto da processi di criovulcanismo o       alla scala dell’ordine del metro. Albedo
i nomi la cui immagine a sinistra ne visualizza        da precipitazione atmosferica; sono coperti da       estremamente alto tranne che sul fondo dei fori;
la rappresentazione tipo. In tali unità rientrano      un fino mantello di depositi deformati da azioni     spessori per lo più minori dei 2m; è formata
terreni per lo più formati da ghiaccio, polvere        periglaciali. Ap:depositi a formare piani spessi     da ghiaccio d’acqua residuo con presenza
e altri detriti fini presenti presso i poli; terreni   sull’ordine del chilometro; i terreni possiedono     di polvere depositatasi successivamente
di alcune unità poggiano direttamente sulla            una costante dielettrica al radar relativamente      rispetto a quelle intrappolate nelle fosse polari;
superficie degli altipiani. Alcune depositi hanno      bassa; terreni con subordinata presenza di litici    cambiamento sovente dei margini e delle
una costante dielettrica relativamente bassa,          fini ad alta percentuale di ghiaccio d’acqua; sono   superfici a causa di accumulo di ghiaccio e
coerente con la presenza di ghiaccio d’acqua           presenti fori in parte formati per vulcanismo, in    l’ablazione termica. (Da Tanaka et al., 2014,
puro e ghiaccio d’acqua mista a polveri. Hpe:          parte probabilmente per termocarsismo. Apu:          Geologic map of Mars: U.S. Geological Survey
terreni a forma di scudo e coni dalla sommità e        plateau dell’ordine del centinaio di chilometri      Scientific Investigations Map 3292, scale
dai fianchi depressi; presentano una costante          presenti attraverso il polo e con spessori che       1:20,000,000, pamphlet 43 p.)

     Come per la calotta settentrionale, l’avan-       di ghiaccio secco (circa 85%) sia di acqua (cir-     un andamento grossolanamente a spirale in
zata delle stagioni calde porta alla variazione        ca 15%) e polvere ammantante proveniente             senso orario con un pattern meno netto in
macroscopica della massa congelata del polo            dalla circolazione atmosfera. Contrapposto si        confronto alle corrispettive presenti nei de-
sud, liberando il terreno sottostante e permet-        riconosce del materiale trasparente al radar,        positi settentrionali. Un sistema di numerose
tendone così la visione. Tali depositi polari si       sepolto fino a 300 m di spessore, che viene          vallecole, curvilinee spiraleggianti prendono
trovano sugli altopiani meridionali fortemente         interpretato come ghiaccio secco. Alcuni ri-         posto perpendicolarmente ai canyon prin-
craterizzati e posti a un’altitudine di circa 1,5      cercatori, utilizzando il radar mapping della        cipali.
km dal riferimento. A causa della dicotomia            sonda ESA Mars Express Orbiter, che riesce a             I terreni sovrastati dai ghiacci residuali,
emisferica, i terreni polari sono ad un’altezza        penetrare a basse profondità, hanno rilevato         formano l’unità di calotta polare dell’Amaz-
superiore a 6 km rispetto a quelli del polo Nord.      la presenza di massicci depositi nascosti di         zoniano Superiore (lApc). Alcuni strati han-
Questo fa si che la calotta polare meridionale         ghiaccio di biossido di carbonio nei terreni         no uno spessore minore di un metro; per
sia nel complesso più fredda. Da 30° a 130° di         stratificati del polo sud. Se questo venisse         tale caratteristica sono oggetto di notevole
longitudine est, il confine esterno dei depositi       rilasciato durante i periodi di alta obliquità       speculazione sin dalle prime osservazioni, in
rimane ben definito all’interno degli 80° di la-       dell’asse di rotazione di Marte, la pressione        quanto potrebbero aver registrato variazioni
titudine sud, ma altrove il confine è incerto e i      atmosferica potrebbe raddoppiare, aumen-             nel clima recente derivanti da perturbazioni
terreni potrebbero estendersi a nord fino ai 70°       tando l’attività eolica e la deposizione di se-      astronomiche, quali moti orbitali e di rota-
di latitudine. Essi sono stimati avere un volume       dimenti (nonché la possibilità di avere acqua        zione del pianeta. Potrebbero quindi rappre-
compreso tra i 2 e i 3 milioni di km3. Quindi l’area   liquida sulla superficie).                           sentare dei brevi cicli stagionali oppure di
coperta dai depositi meridionali è meno certa               I sedimenti stratificati hanno una più am-      lungo termine, associati probabilmente alle
della controparte settentrionale, ma si ipotizza       pia gamma di caratteristiche rispetto agli           variazioni della posizione dell’asse di rota-
essere più ampia (figura 2).                           equivalenti settentrionali. Come per i terreni       zione del pianeta.
     Parti dei sedimenti potrebbero avere              del polo nord, sono tra i più giovani esposti            Nel settore orientale, i depositi si tro-
un’età più antica di quelli del nord (figura 3).       sulla superficie del pianeta. In prossimità del      vano in discordanza sul bacino da impatto
Nel suo insieme, i terreni polari sono stratifi-       centro raggiungono spessori compresi tra i           Prometheus, delineato principalmente dalla
cati e presentano una scarsa craterizzazione;          2 km e i 3 km; se osservati a scala regionale,       scarpata di Promethei Rupes. Circa la metà
includono nella copertura ghiacciata, alter-           sembrano avere una superficie liscia, tranne         della zona è sezionata dal sistema curvilineo
nanze di depositi formati da materiale scuro           che per valli curvilinee che entrano nei depo-       di canyon radiali posti al margine dell’alti-
e chiaro che si pensa essere una miscela sia           siti prossimi al centro polare. Queste hanno         piano Planum Australe. I maggiori di questi

10       ASTRONOMIA                                                                                                                 n. 1 • gennaio-febbraio 2017
Esploriamo Marte

prendono il nome di chasmata. Nell’insieme tale           dicano i momenti di realizzazione delle forme vallive.      Figura 4. Il bordo di Promethei
porzione viene nominata Promethei Lingula (figura         Queste si formarono probabilmente per erosione in           Lingula presenta una stratificazione
4). Chasma Australe è il canale più grande e di fatto     un momento di stasi dei depositi di Planum Australe.        studiata per comprendere il
segna il confine ovest di questo settore.                 La produzione dei solchi presenti in Australe Sulci         meccanismo di formazione delle
                                                                                                                      chasmata. L’immagine in particolare
     Promethei Chasma e Ultimum Chasma sono i             è probabilmente associata con lo sviluppo di que-
                                                                                                                      mostra nella parte destra una serie
canyon più profondi e si estendono dal bordo del          sti canyon e continuò successivamente in maniera            di rotture dovute a stress e che
pianoro per tutta la sua regione centrale. Simil-         modesta. Nel complesso, il periodo di erosione tra          interessano tali depositi stratificati
mente orientato, meno profondo è Australe Sulci; la       le due fasi deposizionali, che costituiscono l’unità        polari. Data di acquisizione: 11
maggior parte delle depressioni a spirale terminano       polare indivisa dell’Amazzoniano (Apu), sembra es-          settembre 2011 03:51 PM ora
a ovest di questa chasma. Come i due precedenti,          sere responsabile della maggior parte dell’erosione         locale; coordinate: -79.499°
Australe Sulci è costituito da dense e parallele scana-   di Promethei Lingula e forse dell’intera Planum Au-         (sud) lat, 111.807° (est) long in
lature a trend curvilineo tendenti a ribbassarsi. Tale    strale, con conseguente formazione del margine del          proiezione polare stereografica;
                                                                                                                      angolo di incidenza del sole:
canale comprende anche diverse creste sinuose che         plateau, delle chasmata e delle depressioni a spirale.
                                                                                                                      84°; scala proiettata: 0,500m/
sezionano tumuli di forma circolare o allungati. Il       Va sottolineato che altrove nel settore ora descritto, il   pixel; vengono risolti particolari
canyon è simile più a Chasma Australe in lunghezza,       bordo del depositi stratificati è meno netto e deciso,      al massimo pari a 1,590m/
larghezza e orientamento.                                 rendendo impossibile il riconoscimento degli eventi         pixel. – http://www.uahirise.
      All’interno del bacino Prometheus il bordo dei      e degli agenti che hanno portato alla formazione            org/ESP_024025_1005. Image
depositi stratificati della copertura è chiaramente       dell’attuale conformazione dei terreni.                     Credit: NASA/JPL/University of
segnato da una scarpata rivolta verso l’esterno, cosa          Nella zona meridionale la maggior parte dei            Arizona
che ha permesso di ipotizzare alcuni processi di for-     depositi principali sono separati da ulteriori terreni
mazione. Quelli glacio–dinamici sono stati invocati       periferici segnati da scarpate o da valli profonda-
per spiegare la dissezione dei canyon per fusione         mente incise. Verso l’equatore di queste forme, le
basale, tramite trasporti di materiale fluidificato       stratificazioni sono solo di 1 km di spessore man-
stile jökulhlaup (termine islandese che indica una        cando delle valli a spirale, che invece caratterizzano
eruzione subglaciale) oppure tramite lo streaming         i depositi della parte contrapposta. Questi formano
di ghiaccio, processi che richiedono prove della de-      l’unità polare indivisa, sorgono sull’altipiano Planum
formazione glaciale sia sopra che all’interno delle       Australe e si pensa siano messi in posto durante
masse dei depositi e che non sono stati rilevati e di     l’epoca del tardo Amazzoniano.
cui si pensa quindi l’assenza. Inoltre, l’ampia forma          Sul lato del polo compreso tra i 270° sino a
a cupola degli strati presso Planum Australe indi-        300° est, i depositi stratificati si presentano sottili e
cherebbe l’influenza locale del bacino sepolto sulla      discontinui. La storia dei depositi polari di ghiaccio
forma dei sedimenti che avrebbe agito in particolare      e di sedimenti accumulati su questi terreni è meglio
modo alla fine dello sviluppo delle depressioni a         documentata per il tardo Amazzoniano. Vengono
spirale. L’analisi dei dati lasciano ipotizzare invece    cartografati come unità polare dell’Amazzoniano
una dissezione dei sedimenti ad azione del vento          (Ap). Vanno a costituire Cavi Angusti, adiacente
catabatico, portando quindi alla origine dei canyon       a Planum Australe, difficilmente databile date le
polari, alla scanalatura di Australe Sulci e forse alle   continue modifiche alle forme presenti sui terreni
creste sinuose. L’asportazione guidata dall’ablazione     come fori e depressioni, probabilmente dovute dalla
e la successiva rideposizione e l’erosione eolica sono    rimozione di ghiaccio secco per sublimazione e per
invece processi invocati per spiegare lo sviluppo delle   attività di criovulcanismo.
forme a spirale. Analisi dettagliate delle immagini in-        Gli affioramenti più antichi tracciati di depositi

       Unione Astrofili Italiani>www.uai.it                                                                                           ASTRONOMIA         11
Esploriamo Marte

Figura 5. I poli marziani mostrano
morfostrutture tipicamente
glaciali che trovano l’equivalente
sulla Terra. Nell’immagine viene
rappresentata una superficie su cui
sono presenti probabili esker, la cui
formazione è dovuta a deposizione
di sedimenti trasportati nei canali
subglaciali. Questi si formano
sotto o dentro le coltri glaciali nei
momenti di fusione. Il polo sud è
orientato approssimativamente
verso direzione nord–nordest. Data
di acquisizione: 14 agosto 2007
03:47 PM ora locale; coordinate:
-82.936° (sud) lat, 100.499°
(est) long in proiezione polare
stereografica; scala proiettata:
0,500m/pixel; vengono risolti
particolari al massimo pari a
                                        polari meridionali, sempre ricchi di ghiaccio, coprono     Bibliografia essenziale
                                        l’Esperiano. Posizionati a quote inferiori delle unità
1,490m/pixel. – http://www.
                                        descritte sinora trovano posto all’interno degli alto-     AA.VV., U.S. Geological Survey: Geological Map of Mars
uahirise.org/PSP_004919_0970.
Image Credit: NASA/JPL/University       piani craterizzati che sembrano essere parzialmente                scale 1:20 000 000, 2014.
of Arizona                              riempiti con dei terreni a luoghi fortemente forati.       Byrne S., Ingersoll A. P., Martian climatic events on ti-
                                             L’interpretazione che viene data è quella di un               mescales of centuries: Evidence from feature
                                        deposito più antico rispetto ai precedenti. La litologia           morphology in the residual south polar ice cap,
                                        associata è stata chiamata dai ricercatori formazione              Geophysical Research Letters, Vol. 30, No. 13, 1696,
                                                                                                           doi:10.1029/2003GL017597, 2003.
                                        Dorsa Argentea, in coincidenza con il limite segnato
                                                                                                   Carr M. H., The surface of Mars, Cambridge University Press,
                                        da alcune creste ramificate, posto a 83° sud e 320°                Cambridge, 2006.
                                        est. Le pianure che si pensa si siano formate in tale      Falorni M., Tanga P., Osservare I pianeti, Media Presse s.r.l.,
                                        periodo sono state cartografate come unità pola-                   Milano, 1994.
                                        re dell’Esperiano (Hp). L’unità è contraddistinta da       Giuranna M., Composition and mechanism of accumula-
                                        creste sinuose e strette i cui limiti somigliano molto             tion of ices over the Martian Polar Caps through
                                        e quindi potrebbero rappresentare canali fluviali                  analysis of PFS/MEX observation, Scuola di Dot-
                                        oppure esker dalla morfologia positiva (figura 5). La              torato di Ricerca in Scienze Tecnologie e Misure
                                                                                                           Spaziali (XX Ciclo), Università degli Studi di Padova,
                                        superficie nel complesso si presenta liscia, tranne
                                                                                                           2008, Padova.
                                        per le basse e elaborate scarpate di fronte all’asse
                                                                                                   Kolb E. J., Tanaka K. L., Accumulation and erosion of south
                                        equatoriale delle valli. Questi depositi sono spessi               polar layered deposits in the Promethei Lingula re-
                                        sino a 1 km circa e possono essere ricondotti quasi                gion, Planum Australe, Mars, MARS 2, 1-9, 2006;
                                        entro al cerchio di latitudine 70°.                                doi:10.1555/mars.2006.0001.
                                             Le pianure che formano l’unità di edificio polare     Leighton R. B., Murray B. C., Behavior of Carbon Dioxide
                                        dell’Esperiano (Hpe) circondano Planum Australe.                   and Other Volatiles on Mars, Science, New Series,
                                        Indicano terreni che potrebbero essersi formati at-                Vol. 153, No. 3732 (Jul. 8, 1966), 136144.
                                        traverso processi di eruzione da criovulcanismo, in        Scanlon K. E., Head J. W., The Dorsa Argentea Formation:
                                                                                                           Synthesis of glacial features and history of late
                                        concomitanza, oppure in alternativa, all’accumulo
                                                                                                           Noacian-early Hesperian martian climate chan-
                                        di uno strato di acqua ghiacciata al pari dei corri-               ge, 45th Lunar and Planetary Science Conference
                                        spondenti terreni settentrionali.                                  (2014).

12       ASTRONOMIA                                                                                                                  n. 1 • gennaio-febbraio 2017
Hera Luce
                                                            Illuminiamo il futuro
                                                            della tua città
                                                            rispettando
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RUBRICA > COMETE

                                       Incontri ravvicinati in arrivo:
                                       45P/Honda-Mrkos-Pajdusakova
                                       e 41P/Tuttle-Giacobini-Kresak
Giannantonio Milani
milani.giannantonio@tiscali.it
Carmen Perrella
elentari.bn@alice.it
Sezione Comete UAI, CARA
comete@uai.it

                                    A
                                            d animare un po’ la situazione di stallo ci    proprio che nell’avvicinamento raggiungerà i 22
                                            proveranno proprio due piccole comete con      secondi d’arco al minuto. Sarà comunque una bella
                                            le quali avremo due incontri ravvicinati nei   sfida per tutti cercare di osservare ed immortalare
                                    primi mesi del 2017. Le apparizioni si preannun-       questo passaggio ravvicinato. La cometa poi andrà
                                    ciano particolarmente interessanti e potrebbero        subito calando allontanandosi velocemente dalla
  In questi mesi sono state
                                    anche riservare delle belle sorprese. Le attrici dei   Terra e dal Sole.
  effettuate molte nuove
                                    due eventi sono le ben note 45P/Honda-Mrkos-               La41P ci consentirà di avere una apparizione a
  scoperte di comete, ma
                                    Pajdusakova e 41P/Tuttle-Giacobini-Kresak.             più largo respiro essendo già probabilmente osser-
  sfortunatamente nulla per
                                         La 45P sarà al perielio il 31 dicembre 2016 (q    vabile con tecniche digitali a fine 2016. Il perielio è
  ora che possa accendere
                                    = 0,5), ma a causa dell’elongazione solare sfavore-    infatti di poco esterno all’orbita terrestre (q = 1,04
  speranze di un grande evento,
                                    vole potrà essere osservata solo a febbraio quando     – 13 aprile 2017) e nel moto di rivoluzione intorno
  o perlomeno di una cometa
                                    l’11 del mese passerà a 0,084 UA dalla Terra, circa    al Sole cometa e Terra si troveranno quasi affiancati
  che possa dare soddisfazione
                                    12 milioni di chilometri. La magnitudine totale è      per un lungo tratto. Il 27 marzo si avrà il massimo
  anche all’occhio nudo nel
                                    attesa intorno alla 8, il che la pone teoricamente     avvicinamento al nostro pianeta a 0,14 UA.
  breve periodo. Così mentre
                                    a portata di binocolo, ma attenzione! Avremo due           Una caratteristica molto interessante di questa
  l’attesa dell’apparizione
                                    bei problemi: il primo, che per la vicinanza alla      cometa è di aver mostrato ricorrenti outbursts
  di una cometa luminosa e
                                    Terra le dimensioni apparenti saranno notevoli, la     di notevole ampiezza nelle apparizioni del 1973
  spettacolare si allunga, gli
                                    chioma potrebbe estendersi indicativamente per         e 2001. In base alle previsioni più ottimistiche
  osservatori si consolano
                                    mezzo grado e forse sfiorare il grado nelle deboli     potrebbe già da sola rasentare la sesta magni-
  osservando piccoli astri
                                    regioni esterne gassose; possiamo ben immaginare       tudine, ma, si sa, bisogna prendere con cautela
  chiomati, vecchi e nuovi, che
                                    quanto diluita risulterà la luminosità superficia-     questi dati, tanto più che nel 2006 è apparsa più
  fortunatamente continuano a
                                    le dell’oggetto. Il secondo, piuttosto fastidioso,     debole rispetto alle precedenti apparizioni. In ogni
  popolare il cielo, ciascuno con
                                    è che avremo la Luna piena proprio l’11 febbraio       caso un eventuale outburst, se di grande ampiezza,
  le sue particolarità.
                                    a disturbare l’attimo fuggevole del’avvicinamen-       potrebbe facilmente far raggiungere alla cometa la
                                    to. Sarà quindi una gran sfida per i visualisti che    soglia di visibilità ad occhio nudo e forse renderla
                                    dovranno obbligatoriamente scegliere ottimi siti,      anche spettacolare. Per questo motivo sarà un
                                    possibilmente di montagna e lontani da fonti di        oggetto da seguire con grande assiduità perché
                                    inquinamento luminoso. Ma contro il chiarore lu-       potrebbe regalarci davvero un gran spettacolo,
                                    nare ben poco di potrà fare.                           anche se effimero.
                                         La 45P si è sempre presentata abbastanza atti-        Prepariamoci con tutti i mezzi ad accogliere
                                    va, con una delicata coda di plasma, relativamente     queste due comete. Per seguire al meglio i due
                                    lunga, il che la rende un oggetto particolarmente      eventi ricordiamo di scaricare sui nostri software
                                    interessante per le riprese in digitale. Nel momento   di mappe stellari gli elementi orbitali aggiornati.
                                    dell’avvicinamento le focali molto corte potranno      Elementi per altre epoche, non aggiornati, potreb-
                                    essere avvantaggiate per registrare la debole coda     bero darci posizioni imprecise e farci mancare il
                                    in tutta la sua estensione, ma anche per regolare il   bersaglio, soprattutto nei momenti di massimo av-
                                    tempo di posa in modo da congelare l’elevato moto      vicinamento quando il moto proprio è più elevato.

14       ASTRONOMIA                                                                                                      n. 1 • gennaio-febbraio 2017
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