Relazione anno 2017 - Centro Pecci

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Relazione anno 2017 - Centro Pecci
Relazione
anno 2017
Relazione anno 2017 - Centro Pecci
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Mostra:

La fine del mondo
16 ottobre 2016-19 marzo 2017                                Gli artisti: Adel Abdessemed, Jananne Al-Ani, Dar-
A cura del direttore Fabio Cavallucci con la colla-          ren Almond, Giovanna Amoroso & Istvan Zim-
borazione, oltre che del team interno, di un nutri-          mermann, Anonimi del paleolitico inferiore, Ano-
to gruppo di advisor internazionali composto da              nimo del paleolitico superiore, Aristide Antonas,
Elena Agudio, Antonia Alampi, Luca Barni, My-                Riccardo Arena, Kader Attia, Francis Bacon, Babi
riam Ben Salah, Marco Brizzi, Lorenzo Bruni, Jota            Badalov, Fayçal Baghriche, Francesco Bertelè,
Castro, Wlodek Goldkorn, Katia Krupennikova,                 Rossella Biscotti, Björk, Umberto Boccioni, Kerstin
Morad Montazami, Giulia Poli, Luisa Santacesaria,            Brätsch, Cai Guo-Qiang, Julian Charrière & Julius
Monika Szewczyk e Pier Luigi Tazzi.                          von Bismarck, Ali Cherri, Analivia Cordeiro, Isabel-
L’anno si è aperto con La fine del mondo, la mo-             le Cornaro, Vincenzo Maria Coronelli, Hanne Dar-
stra con la quale il Centro Pecci ha inaugurato i            boven, Pippo Delbono, Marcel Duchamp, Marle-
nuovi spazi espositivi nell’ottobre 2016. La collet-         ne Dumas, Jimmie Durham, Olafur Eliasson, Fede-
tiva comprende le opere di oltre 50 artiste ed ar-           rico Fellini, Didier Fiuza Faustino, Lucio Fontana,
tisti internazionali, presentando al pubblico una            Carlos Garaicoa, Adalberto Giazotto, Arash Ha-
archeologia della contemporaneità in cui ogni                naei, Camille Henrot, Thomas Hirschhorn, Joakim,
singolo spettatore è chiamato ad intraprendere               Polina Kanis,Tadeusz Kantor, Tigran Khachatryan,
un viaggio attraverso il presente, ponendosi fac-            Robert Kusmirowski, Andrey Kuzkin, Volodymyr
cia a faccia con le contraddizioni e le ferite che lo        Kuznetsov, Suzanne Lacy, Ahmed Mater, Boris
caratterizzano. La mostra si articolava su tutta la          Mikhailov, NASA, Henrique Oliveira, Lydia Oura-
superficie espositiva del museo, accogliendo me-             hmane, Pëtr Pavlensky, Gianni Pettena, Agnieszka
dia diversi tra loro convergenti e creando un per-           Polska, Pablo Picasso, Pussy Riot / Taisiya Kru-
corso esperienziale scandito da momenti di pausa             govykh, Qiu Zhijie, Józef Robakowski, Batoul
e riflessione. Installazioni, video, suoni, fotografie       S’Himi, Fari Shams, Santiago Sierra, Hiroshi Su-
e disegni, sono alcuni dei numerosi linguaggi                gimoto, Luis Urculo, Emmanuel Van der Auwera,
espressivi che, stabilendo forti connessioni gli uni         Ekaterina Vasilyeva & Hanna Zubkova, Andy
con gli altri, creavano un dialogo continuo tra le           Warhol, Ingrid Wildi Merino, Andrzej Wróblewski,
diverse opere per tentare di evidenziare le mol-             Alik Yakubovich, David Zink Yi.
teplici sfaccettature che costituiscono il presente.

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Incontri alla fine del mondo
Nel primo trimestre del 2017 sono proseguiti gli                    Sperello di Serego Alighieri, Inizio, evolu-
Incontri alla fine del mondo, conferenze e dibatti-                 zione e destino dell’Universo - La visione
ti che hanno sviluppato i vari temi della mostra                    della scienza
inaugurale La fine del mondo secondo prospetti-                     7 febbraio
ve scientifiche, filosofiche, letterarie: dalle teorie              L’Universo per uno scienziato comprende
recentissime della fisica alla preistoria, dalla fan-        tutto ciò che esiste e che ha senso studiare. Sap-
tascienza all’ecologia e alla sostenibilità. Nei pri-        piamo che ha avuto inizio circa 14 miliardi di anni
mi mesi dell’anno, fino alla chiusura della mostra,          fa e che è evoluto attraverso una serie di cam-
si sono svolti 6 incontri.                                   biamenti importanti, che fra l’altro hanno portato
                                                             allo sviluppo della vita sulla Terra e probabilmen-
       Roberta Barsanti, Leonardo Da Vinci. Sug-             te anche altrove. Ma cosa succederà all’Universo
       gestioni dalla fine del mondo                         in futuro? Si può prevederne una fine, ben al di là
       12 gennaio                                            del destino della vita? Sperello di Serego Alighieri,
       Nella sua vastissima ricerca, Leonardo da             astrofisico e viaggiatore, come il suo antenato
Vinci si è confrontato con tanti dei temi della mo-          Dante, ha condotto il pubblico in un viaggio
stra La fine del mondo. La direttrice del Museo              estremo ai confini del conoscibile.
Leonardiano di Vinci, Roberta Barsanti, ha fatto
un excursus sui contributi del genio toscano me-                     Stefano Mancuso, Senza umani. Quando
no noti al grande pubblico: dall'ingegneria milita-                  la terra torna a se stessa
re alla geologia, con le folgoranti intuizioni sulla                 21 febbraio
prevenzione di diluvi e terremoti.                                   Il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso,
                                                             primo italiano invitato per un TEDtalk a Oxford,
       Luca Mercalli, La fine del mondo, lectio              ha immaginato come si potrebbe articolare un'e-
       magistralis                                           ventuale "era delle piante”. Un percorso sor-
       24 gennaio                                            prendente che ha toccato, tra le altre co-
       E se fosse proprio l' uomo a far finire il            se, l’intelligenza delle piante, le modalità di co-
mondo, almeno quello ospitale che ci è familiare             municazione dei vegetali, l’ambizioso progetto di
da qualche millennio? Quali minacce ambientali               un orto galleggiante dove le piante possono cre-
la nostra specie ha creato e cosa può fare concre-           scere senza terra, la curiosa strategia di adatta-
tamente ognuno di noi per limitarle? Il climatolo-           mento del peperoncino. Per approfondire quello
go e divulgatore scientifico Luca Mercalli ha gui-           che sosteneva più di un secolo fa il naturalista in-
dato, con il rigore dello studioso e la sua naturale         glese Charles Darwin: "le piante non hanno un
ironia, attraverso le trappole dell'Antropocene -            cervello, perché sono le loro radici a determinar-
la nuova epoca geologica nella quale siamo ap-               ne il comportamento intelligente".
pena entrati - e le scelte di vita sostenibile che
dovrebbero evitare di far finire il nostro mondo.                   Gigi Riva. Il fatale 2017: L'Europa dopo
                                                                    Trump
       Guido Chelazzi, Impatto zero                                 23 febbraio
       31 gennaio                                                   L’avvento al potere di Donald Trump ha in
       Che impatto ha avuto l'uomo sul nostro                parte rinnovato antiche paure che avevamo ri-
pianeta? Quali sono le nostre responsabilità sul             mosso. La Russia si avvicina agli Stati Uniti, che
cambiamento climatico? Sono davvero tanti gli                rompono con il Messico. L’Inghilterra si allontana
spunti di carattere ecologico che sono emersi dal-           dall’Europa, che riallaccia rapporti con l’Africa. E
la mostra La fine del mondo: il professore Guido             l’Australia? Diventa una megacolonia cinese.
Chelazzi, ordinario di Ecologia e presidente del             Muri, nuove barriere e dilagare del populismo in
Museo di Storia Naturale dell'Università di Firen-           Europa e oltre. Cosa sta succedendo nel vecchio
ze, ha raccontato in che maniera abbiamo cam-                continente? Cosa possiamo fare? Ne ha parlato
biato e stiamo cambiando il nostro pianeta.                  Gigi Riva, editorialista del gruppo Espresso, con
                                                             riferimento anche a quello che sta succedendo
                                                             nei Balcani.
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Performance
       Sayoko Onishi, Animal Science, danza                   tro tra l’artista visivo Mollaseconda, al secolo Ja-
       Butoh                                                  copo Buono, e il performer/coreografo Jacopo
       22 gennaio                                             Jenna. Stash è un magazzino danzato dove
       Regia, coreografia e danza Sayoko Onishi,              l’abbondanza di segni e riferimenti sfuma i confi-
Musica Tony Lloyd, Direttore artistico Hermann                ni tra noi e il mondo. Stash invita ad un immer-
Marcare.                                                      sione in un oceano ipnotico di azioni e suoni per
Definita da alcuni “la versione punk della danza              determinare movimenti nascosti fuori e dentro il
classica giapponese”, la danza Butoh si caratteriz-           corpo. Stash getta una strana luce sulla natura
za per i volti dipinti, le teste rasate e la nudità dei       ibrida delle cose, sulla relazione tra organico, ma-
danzatori ed è un teatro della convulsione, della             terialità e forze impalpabili.
repulsione, della contemplazione, dell’amore e                Per (n): un progetto site specific di Gruppo
del dolore.                                                   M.U.D. - Motore di urgenze dinamiche
In Animal Science, primo premio al Concorso In-               Siamo figli di un’eredità trascorsa e testimoni di
ternazionale solista di danza contemporanea di                un disegno universale, sordi osservatori della
Augusburg, va in scena una sorta di lotta di so-              mobilità del divenire. Dinanzi all’incerto, alla scel-
pravvivenza tra scienza e mondo animale, dove la              ta, alle possibilità la risposta dell’uomo è il silen-
scienza deforma la vita animale per sviluppare                zio e l’abbandono all’inevitabile legge della natu-
una forma nuova. La furia dell’animale si rivolta             ra.
contro il potere dell’uomo e infine, mescolando
le due forze, ne scaturisce un'unica energia                          Andreco. Parata della fine
dell’universo.                                                        28 febbraio
                                                                      Parata della fine è il nuovo progetto di An-
       This is the end                                        dreco a cura di Giada Pellicari, pensato apposi-
       Performance di Matteo Coluccia, Gaetano                tamente per il Centro Pecci in occasione di Car-
       Cunsolo, Stefano Giuri, Daniela Pitré, a cu-           nevale. Si tratta di una performance collettiva
       ra di Elena Magini                                     sotto forma di corteo, che ha coinvolto la comu-
       11 febbraio:                                           nità locale lungo un percorso nella zona attorno
       Quattro giovani artisti chiamati a confron-            al museo.
tarsi con l’idea della fine del mondo attraverso il           Il pubblico è stato invitato a partecipare in ma-
linguaggio della performance.                                 niera attiva vestendosi di nero e recandosi alle
Una maratona dalla partitura libera ed eteroge-               16.30 al punto di partenza situato ai Giardini di
nea che si nutre di suggestioni molteplici: la cadu-          Piazzale Falcone Borsellino, Viale della Repubbli-
ta come risposta alla vertigine, il tempo                     ca, in corrispondenza della rotonda in piazza del
dell’uomo contrapposto a quello della storia, il              Tribunale. In questo luogo sono state distribuite
peso del corpo e la sua liberazione, lo spazio che            una mappa per seguire l’itinerario e delle ma-
abitiamo come rifugio e protezione.                           schere fatte dall’artista per consentire a tutti di
Le azioni, specificatamente pensate per la mo-                condividere l’esperienza.
stra La fine del mondo, si articolano all’interno             Parata della fine dialoga con i temi della mo-
dello spazio espositivo in una successione che                stra La fine del mondo mediante un’estetica pre-
porta lo spettatore ad imbattersi ora in gesti                gna di immagini che ricordano grandi macigni,
spontanei e simbolici ora in “atti eroici” e costru-          montagne ed elementi geologici della crosta ter-
zioni senza tempo.                                            reste. Grazie alla presenza di bandiere e masche-
                                                              re, la parata ha preso la forma simbolica di un ri-
      New Gesture #1                                          tuale pagano in cui si renderà omaggio alla natu-
      18 febbraio                                             ra.
Due performance site-specific in dialogo con i                La parata è stata preceduta da un workshop che
temi della mostra La fine del mondo:                          ha consentito di approfondire le tematiche del
Stash: un progetto site specific di Jacopo Jenna &            progetto, insieme allo sviluppo di sequenze di
Moallaseconda                                                 movimento e musicali.
Stash si presenta come un primo spazio di incon-
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Playlist for the end of the world                 Una figura, come un Virgilio dantesco, accompa-
       12 marzo                                          gna il pubblico attraverso le sale espositive, con-
Lo spettacolo Playlist for the End of the World è        ducendolo tra le installazioni e le azioni sceni-
un progetto site-specific ideato appositamente           che. Lo spettacolo che ne deriva è una collezione
per la mostra La fine del mondo da due giovani           di immagini, emozioni, suggestioni legate al tema
compagnie già affermate sulla scena della danza          della fine del mondo, non nella sua accezione
contemporanea italiana – Compagnia                       universale, ma in quella intima, dei percorsi uma-
DNA e Compagnia Opus Ballet.                             ni nelle loro infinite pieghe e ripercussioni.

Cinema:
3-21 gennaio: Il cittadino illustre - El ciudadano       16 febbraio – 1 marzo: The Challenge di Yuri An-
ilustre di Gastón Duprat, Mariano Cohn ( Arg-            carani (Ita-Fra-Svi, 2016; 65’; v.o.s.i.)
Spa, 2016; 118’; v.o.s.i.)
                                                         17-28 febbraio: Zero Days, di Alex Gibney (Usa,
3-24 gennaio: Alps di Yorgos Lanthimos (Gre,             2016; 116’; v.o.s.i.)
2011; dis; 93’; v.o.s.i.)
                                                         2-18 marzo: Moonlight, di Barry Jenkins (Usa,
14-31 gennaio: I Cormorani, di Fabio Bobbio (Ita,        2016; 111’; v.o.s.i.)
2016; 88’)
                                                         2-18 marzo: En quête de sens - Alla ricerca di un
14 gennaio - 1 febbraio: Knight of Cups, di Ter-         senso, di Nathanaël Coste (Fra, 2015; 87’; v.o.s.i.)
rence Malick (Usa, 2015; 118’; v.o.s.i.)
                                                         3-14 marzo: David Lynch - The Art Life di Rick
2-8 febbraio: Il Refettorio: Miracolo a Milano di        Barnes, Jon Nguyen, Olivia Neergaard-Holm (Usa-
Peter Svatek (Can, 2016; 93’; v.o.s.i.)                  Dan,2016; 90’; v.o.s.i.)
2-15 febbraio: Paterson, di Jim Jarmusch, (Usa,          9-19 marzo: Wróble - Passeri di Rúnar
2016; 115’; v.o.s.i.)                                    Rúnarsson (Isl-Dan-Cro, 2015; 99’; v.o.s.i.)
3-14 febbraio: Arrival, di Denis Villeneuve (Usa,        10-19 marzo: Un altro me di Rick Barnes, Jon
2016; 116’; v.o.s.i.)                                    Nguyen, Olivia Neergaard-Holm - (Usa-Dan,2016;
                                                         90; v.o.s.i.)
9-15 febbraio: Aquarius di Kleber Mendonça
Filho (Bra - Fra, 2016; 140’)                            16-19 marzo: Mister Universo di Tizza Covi, Rai-
                                                         ner Frimmel - (Ita-Aus, 2016; 90’)
16-25 febbraio: Zombi - Dawn of the Dead di
George A. Romero (Usa, 1978; 120’; v.o.s.i.)

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Relazione anno 2017 - Centro Pecci
Cinema. Dentro il tema con:
       I cormorani di Fabio Bobbio (Ita, 2016;              zione in cui ogni potenziale conflitto, da film
       88’).                                                'all'americana', viene puntualmente, beffarda-
       14 gennaio                                           mente eluso. (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero').
       Il regista ha incontrato il pubblico presen-
te. "Questa di Fabio Bobbio è la più bella opera                    Zero Days di Alex Gibney (Usa, 2016; 116’;
prima italiana dell'anno. E' un film piccolo e ma-                  v.o.s.i.).
gico, silenzioso, che esprime l'inesprimibile traiet-               18 febbraio
toria di racconto nature che dal documento fa                Il regista racconta a passo di thriller un passaggio
uscire nascosti grumi poetici". (Maurizio Porro,            storico cruciale: la prima volta che uno Stato so-
'Corriere della Sera').                                     vrano ha creato un virus informatico con lo scopo
                                                            esplicito di usarlo come arma contro una nazione
       Don’t Blink – Robert Frank di Laura Israel           ostile. E' l'ora zero di un nuovo modo di fare
       (Can-Fra-Usa, 2015; 82’; v.o.s.i.).                  guerra. Ha commentato il film Serena Lisi.
       27 gennaio
       Cine-ritratto del fotografo e regista Robert                Moonlight di Barry Jenkins (Usa, 2016;
Frank, giunto alla ribalta nel 1958 con la pubbli-                 111’; v.o.s.i.)
cazione del rivoluzionario libro fotografico The                   18 marzo
americans. In un collage composto da immagini                      Ospite il noto critico cinematografi-
tratte dalle sue foto e dai suoi film, accompagna-          co Enrico Magrelli.
te dal commento dello stesso Robert Frank e dal-            "Un film visivamente sontuoso, narrativamente
le testimonianze di amici e conoscenti, con gran-           spericolato, socialmente incandescente. Capace
de umorismo e candore vengono ripercorse le                 di restituire alla causa 'black' la tensione stilistica
sue esperienze personali e professionali: dalla             che merita." (Fabio Ferzetti, Il Messaggero, 16
giovinezza in Svizzera ai primi anni come fotogra-          febbraio 2017)
fo a New York e il suo lungo viaggio attraverso             Prima e dopo la proiezione del film è stato ospite
l'America. Ha presentato il documentario il foto-           il noto critico cinematografico Enrico Magrelli,
grafo pratese Andrea Abati.                                 che ha parlato dell'edizione di quest'anno degli
                                                            Oscar, del film vincitore del premio più importan-
       Il cittadino illustre di Gastón Duprat, Ma-          te, ma anche degli altri candidati, nonché dell'A-
       riano Cohn,(Arg-Spa, 2016; 118’; v.o.s.i.)           cademy Award, della sua storia e di ciò che sta
       4 febbraio                                           dietro al premio cinematografico più importante
        “Uno dei ritratti di artista e intellettuale        e ambito.
più convincenti che si siano visti di recente al ci-
nema". (Emiliano Morreale, 'La Repubblica'). Lo                     Enrico Rava - Note necessarie di Monica
scrittore Sandro Veronesi, prendendo spunto dai                     Affatato (Ita, 2015; 97’)
temi del film, ha parlato del suo rapporto con la                   24 febbraio
scrittura e con la città di Prato.                                  Da Torino a New York, da Buenos Aires ad
                                                            Atlanta, Enrico Rava ha plasmato il jazz contem-
       Paterson di Jim Jarmusch (Usa, 2016; 115’;           poraneo degli ultimi cinquant’anni. Nel film, as-
       v.o.s.i.)                                            sieme a colleghi e amici, ripercorre la sua vita sal-
       11 febbraio                                          vata e modellata dall’incontro con la musica. Con
        Ha presentato il film Giacomo Trinci.               il trombettista, le sue storie personali e gli incon-
 "Ci sono registi, pochi, che non deludono mai.             tri avvincenti dagli anni Sessanta fino ad oggi, En-
Fra questi Jim Jarmusch occupa un posto a parte,            rico Rava. Note Necessarie ci accompagna in un
anche perché da più di trent'anni resta ostinata-           viaggio (non solo biografico) che attraversa il
mente fedele al suo modo di fare cinema indi-               mondo del jazz, per scoprirne la forza di musica
pendente, senza nostalgie ma con rigore, inventi-           rivoluzionaria e il potere di arte liberatoria che si
va e curiosità inesauribili. Questo Paterson poi,           trasforma insieme con la società. Ha commentato
così distillato e minimale, è quasi una provoca-            il film il musicologo Stefano Zenni.

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Relazione anno 2017 - Centro Pecci
Educational
L’offerta educativa si è sviluppata con workshop              no in dialogo discipline artistiche quali la musica,
nelle scuole e negli spazi del Centro: 20 workshop            la danza e il cinema delle origini, mentre altre
diversi, per scuole di ogni ordine e grado, visite            proposte sono strutturate a partire dai program-
guidate e laboratori per studenti, famiglie, adulti,          mi scolastici su tematiche quali l’evoluzione della
anziani e nuovi cittadini. Per i ragazzi, l’arte è sta-       Terra e dell’uomo, o la casa nella storia e nelle
ta un’occasione per leggere e comprendere il                  varie culture.
mondo. I laboratori per ragazzi e famiglie, basati            L’educazione alla cittadinanza e all’integrazione è
sull’interdisciplinarità, partono da questa consa-            stata al centro delle attività ideate per la scuola
pevolezza e si pongono l’obiettivo di aiutare a ca-           secondaria di primo grado, Astrocittadini, La sto-
pire il mondo, confrontando i giovani con la com-             ria infinita, Ritmi stellari; i laboratori in classe
plessità dell’attualità e della vita, a partire               hanno mirato a stimolare le capacità di osserva-
dall’arte.                                                    zione e analisi critica dei ragazzi nei confronti del-
La nuova avveniristica architettura del Centro                la realtà circostante.
Pecci è stata al centro della riflessione di labora-          Per la scuola secondaria di secondo grado sono
tori sulla costruzione, sullo spazio e la città, pro-         stati strutturati otto percorsi tematici in mostra,
posti alle scuole per tutto l’arco dell’anno scola-           che pongono l’arte contemporanea in dialogo
stico. Le visite e i laboratori per le scuole dedicati        con le altre discipline, quali la letteratura, la sto-
alla mostra inaugurale hanno proposto percorsi                ria, la filosofia, la fisica e la geologia. I laboratori
differenziati per ordine e grado.                             in classe, Prima lezione di arte contemporanea,
Per la scuola dell’infanzia: In viaggio con Laika,            Ciak si postproduce e Archivi senza polvere, sug-
Tutti i colori dell’universo e L’artista smemorato,           geriti per le classi in cui è assente l’insegnamento
adottando il metodo della narrazione indicano                 della storia dell’arte, introducono argomenti e
azioni educative propedeutiche all’analisi visuale,           tematiche che è possibile approfondire alla mo-
spaziale e cromatica; l’interdisciplinarità che in-           stra.
forma la mostra è spunto per due percorsi inte-               Visite specialistiche e tematiche sono state pro-
rattivi per i più piccoli dedicati rispettivamente al         poste anche per le università italiane, disponibili
suono e al movimento. Le visite e i laboratori                in lingua inglese e cinese per le università stranie-
proposti per la scuola primaria, Big Bang Orche-              re in Italia e per le scuole di lingua.
stra, A passo di Robot e Animali animati metto-

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Relazione anno 2017 - Centro Pecci
Il catalogo

Accanto alla mostra inaugurale una serie di even-            La fine del mondo, a cura di Fabio Cavallucci, Sil-
ti e mostre collaterali, presentati nella città di           vana Editoriale, Milano 2016, pubblicato in due
Prato e sul territorio, coinvolgendo Firenze, Pisa,          lingue: italiano e inglese, pp.548
Vinci, sono raccontati nelle pagine del catalogo,            Saggi di: Fabio Cavallucci, Marco Brizzi, Pierluigi
pubblicato in occasione della riapertura                     Tazzi, Wlodek Goldkorn, Alessandra Mammì.
nell’ottobre 2016.                                           Contributi di: Chiara Valerio, Donatella Di Cesare,
                                                             Joumana

Waiting for the end
Aspettando la fine della mostra
17—19 marzo 2017
Due giorni e due notti di concerti, incontri e performance, per vivere gli ultimi momenti della mostra La fi-
ne del mondo.
Cosa rimarrà del nostro contemporaneo? In una realtà in cui tutto sembra dover mutare, tendiamo a per-
dere anche i riferimenti che poco fa ci sembravano inamovibili. Come attraversare quindi il cambiamento
mentre si viene cambiati? Più di quarantotto ore di eventi, incontri, dibattiti e discussioni aperti a tutta la
città per parlare e capire cosa sta succedendo intorno a noi. Una lunga maratona aspettando la fine de La
fine del mondo.

IL PROGRAMMA
VENERDÌ 17                                                   fra suono e respiro | con Live set di Gea Brown
       21.00 – 22.00 Introduzione | Talk | "Le ra-                  11.00 - 12.00 Didier Fiuza Faustino (Archi-
gioni de La fine del mondo" intervista con il diret-         tetto e artista) in dialogo con ECOL | Talk | "Bor-
tore Fabio Cavallucci                                        ders. Tra arte, architettura e società"
       22.00 – 23.00 Nizza, 14 luglio - Teatr Ci-                   12.00 - 13.00 Padre Bernardo (Abate
nema & Teatr Akhe | Performance                              dell'Abbazia di San Miniato) | Talk | "Apocalisse e
       23.30 - 00.30 Guido Risaliti (Astronomo,              rinascita"
Università di Firenze) | Talk | “La fine delle stelle:              13.00 - 14.30 Lunch time | con lo chef An-
luce dai buchi neri”                                         giolo Barni
                                                                    14.30 – 15.30 “Oltre la fine. Migrazioni e
SABATO 18                                                    migranti” Incontro con i ragazzi della comunità di
        00.30 - 1.00 Simone Molinaroli e Alessio             Santa Rita | Talk
Chiappelli | reading + chitarra | "Desiderantes.                    15.30 - 16.30 Matteo Cerri (Ricercatore
Uomini sotto le stelle"                                      UniBo fisiologia) | Talk | “Inco-scienza. Tra sonno
        01.00 - 02.00 Sperello di Serego Alighieri           e ibernazione”
(Astronomo, Osservatorio Astrofisico di Arcetri) |                  17.00 - 18.00 Antonio Girardi (Designer) |
Talk | “La mostra finisce, ma il mondo continua:             Talk | "Le responsabilità del designer. The jel-
considerazioni sul tempo”                                    lyfish barge"
        02.00 - 06.00 Lorenzo Fortino (experimen-                   18.00 – 19.00 Aspettando il live di Paolo
tal dj-set) + David Hartono (visual)                         Angeli | Open soundcheck
        06.00 - 07.00 Colazione della fine | Sunrise                19.00 – 21.00 Aperitivo della fine
breakfast                                                           21.00 – 22.00 Paolo Angeli e Luisa Santace-
        07.00 - 09.00 Qi Gong | workshop | con il            saria | Talk | “Intorno a Bjork”
maestro Alfredo Albiani                                             22.00 – 23.30 Paolo Angeli plays Bjork |
        09.30 - 11.00 Ossigeno | autoesplorazione            concerto
                                                         7
Relazione anno 2017 - Centro Pecci
DOMENICA 19                                                         12.00 - 14.30 Lunch time | con lo chef An-
       24.00 – 01.00 Luigi Dei (Chimico, Rettore            giolo Barni
dell’Università di Firenze) | Talk | "Chimica, lette-               14.30 – 15.30 Nicolò Porcelluzzi (Giornali-
ratura e memoria: la lezione di Primo Levi"                 sta) e Cesare Alemanni (Giornalista) | Talk | "Elon
       01.00 – 02.00 Serena Altavilla | Live con-           Musk, la peste del Trecento e il Chthulucene"
cert                                                                15.30 - 16.30 Tim Small (Giornalista) | Talk
       02.00 – 07.00 Hand Signed Set w/ Di-                 | "Nuovi alfabeti. Come ripensare il racconto del-
sco_nnect e OOH-sounds (Andrea Mi, Matteo                   la città, dello sport e del nostro mondo”
Braccialini, Michele Pardo Pauli) | DJ-SET                          17.00 – 18.00 Giovanna Riboli plays Hanne
       07.00 – 08.00 Colazione della fine | Early           Darboven “Requiem” | concerto
morning breakfast                                                   18.00 – 19.00 Luce Lacquaniti (Interprete e
       08.00 – 09.30 Tai Ji Quan |workshop| con             traduttrice) | Talk | “Muri in rivolta. Street-art e
il maestro Alfredo Albiani (nel giardino antistan-          graffiti in Medio Oriente”
te)                                                                 19.00 -20.00 Lorenzo Giorgi (Executive di-
       10.00 – 11.00 Naomi Berrill | Live Concert           rector Liter of Light Italia) | Talk | "Ricostruire il
| voce, violoncello                                         mondo. Sviluppo e cooperazione internazionale"
       11.00 – 12.00 Giampaolo Preti (Fisico) |                     20.00 – 21.00 Aperitivo della fine
Talk | "Da Marte alla tua scrivania. Come le                        22.00 - 23.00 Michela Murgia | Talk
esplorazioni spaziali hanno cambiato la nostra vi-          | "Ereditare la Terra"
ta quotidiana"

Programma speciale Cinema
VENERDI’ 17                                                 col critico cinematografico Enrico Magrelli
      ore 19.00 Moonlight di Barry Jenkins (Usa,                   ore 20.00 Mister Universo di Tizza Covi,
2016;; 111’; v.o.s.i.)                                      Rainer Frimmel (Ita-Aus, 2016; 90’)
      ore 21.15 Vi presento Toni Erdmann di                         ore 21.45 Vi presento Toni Erdmann di
Maren Ade (Ger-Aus, 2016; 162’)                             Maren Ade (Ger-Aus, 2016; 162’)

SABATO 18                                                   DOMENICA 19
       ore 00.15 David Lynch: The Art Life di Rick                 ore 0.45 Wróble - Passeri di Rúnar Rúnars-
Barnes, Jon Nguyen, Olivia Neergaard-Holm (Usa-             son (Isl-Dan-Cro, 2015; 99’; v.o.s.i.)
Dan, 2016; 90; v.o.s.i.)                                           ore 3.00 Don’t Blink - Robert Frank di Lau-
       ore 2.30 Mapplethorpe: Look at the pic-              ra Israel (Can-Fra-Usa, 2015; 82’; v.o.s.i.)
tures di Fenton Bailey, Randy Barbato (Usa-Ger,                    ore 5.00 Enrico Rava - Note necessarie di
2016;; 108’; v.o.s.i.)                                      Monica Affatato (Ita, 2015; 97’)
       ore 5.00 Vi presento Toni Erdmann di Ma-                    ore 8.00 Un altro me di Claudio Casazza
ren Ade (Ger-Aus, 2016; 162’)                               (Ita, 2016; 83)
       ore 8.15 Mister Universo di Tizza Covi, Rai-                ore 10.30 Phantom Boy di Alain Gagnol,
ner Frimmel (Ita-Aus, 2016; 90’)                            Jean-Loup Felicioli (Bel-Fra, 2015; 84’)
       ore 10.30 Phantom Boy di Alain Gagnol,                      ore 12.30 David Lynch: The Art Life di Rick
Jean-Loup Felicioli (Bel-Fra, 2015; 84’)                    Barnes, Jon Nguyen, Olivia Neergaard-Holm (Usa-
       ore 12.30 En quête de sens - Alla ricerca di         Dan, 2016; 90; v.o.s.i.)
un senso di Nathanael Coste, Marc de la Ménar-                     ore 14.30 La teoria svedese dell’amore di
dière (Fra, 2015; 87'; v.o.s.i.)                            Erik Gandini (Sve, 2015; 90’)
       ore 14.30 Phantom Boy di Alain Gagnol,                      ore 16.30 Phantom Boy di Alain Gagnol,
Jean-Loup Felicioli (Bel-Fra, 2015; 84’)                    Jean-Loup Felicioli (Bel-Fra, 2015; 84’)
       Cineforum: Il Caso Moonlight. Dentro gli                    ore 18.30 Vi presento Toni Erdmann di
Oscar 2017 con Enrico Magrelli                              Maren Ade (Ger-Aus, 2016; 162’)
       ore 16.30 Moonlight di Barry Jenkins (Usa,                  ore 21.30 Mister Universo di Tizza Covi,
2016; 111’; v.o.s.i.) a seguire Incontro-dibattito          Rainer Frimmel (Ita-Aus, 2016; 90’)
                                                        8
Programma speciale educazione
SABATO 18                                                   DOMENICA 19
       H 10.00 Laika ai confini dello spazio | visita              H 10.00 Laika ai confini dello spazio | visita
animata per bambini 3-6 anni (Prenotazione ob-              animata per bambini 3-6 anni (Prenotazione ob-
bligatoria)                                                 bligatoria)
       H 16.30 Ritorno al futuro | visita animata                  H 16.30 Ritorno al futuro | visita animata
per bambini 6-11 anni (Prenotazione obbligato-              per bambini 6-11 anni (Prenotazione obbligato-
ria)                                                        ria)
       H 11.30, 15.00. 17.00, 18.30, 21.30, 23.00                  H 11.30 15.00 17.00 18.30 21.30 23.00 visi-
visite guidate alla mostra (senza prenotazione)             te guidate alla mostra (senza prenotazione)

Rassegna stampa
      Il museo non dorme (e fa colazione all'alba)                  “Fine del mondo” da record
      aspettando la “Fine”                                          Gran finale per “La fine del mondo” al Cen-
      Il Pecci non va a dormire questo fine setti-          tro Pecci che ha fatto registrare il pienone di visi-
mana. Luci accese, parole, musica, corpi, , cine-           te. Gli ultimi due giorni della mostra che coinci-
ma, visite guidate. Cinquantuno ore di apertura             devano con le iniziative no stop di “Waiting for
no stop (…). Un evento che fa calare il sipario sul-        the End” hanno richiamato oltre 3500 visitatori
la mostra del rigenerato Centro per l'Arte Con-             all'interno delle sale espositive nelle oltre 50 ini-
temporanea Luigi Pecci (…) (Laura Montanari)                ziative programmate per l'occasione.
(La Repubblica Firenze, 17 marzo 2017)                      (La Nazione, Prato, 22 marzo 2017)

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Asta pubblica
4 aprile:
"Quarantine" di Robert Kuśmirowski

          In collaborazione con Farsettiarte il Cen-          sta, in quanto creatore del lavoro, un terzo alla
tro Pecci ha organizzato una vendita all’asta per             Comunità Emmaus (che ha contribuito alla realiz-
gli elementi che hanno composto l'opera Qua-                  zazione fornendo il materiale) e un terzo al Cen-
rantine dell'artista polacco Robert Kuśmirowski,              tro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci che così
realizzata in occasione della mostra La fine del              ha potuto recuperare i costi di produzione.
mondo. L'asta si è svolta presso il Centro Pecci,             L'asta pubblica di martedì 4 aprile è diventata co-
proprio nella sala che ha ospitato il lavoro.                 sì un'opportunità non solo per scoprire più da vi-
I vari elementi dell'opera sono stati venduti a               cino un interessante strumento di avvicinamento
blocchi tematici e a pezzi singoli, con valori di ba-         all'arte, ma anche per contribuire ad uno scopo
se da poche decine di euro a alcune migliaia, a               sociale attraverso l'acquisizione di oggetti valoriz-
seconda della dimensione e dell’importanza.                   zati da un importante artista a livello internazio-
Il ricavato è stato così suddiviso: un terzo all'arti-        nale.

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Mostra:

Dalla caverna alla luna
Viaggio dentro la collezione del Centro Pecci
A cura di Stefano Pezzato
8 aprile 2017—28 gennaio 2018

Due percorsi espositivi, articolati fra l'ala sinistra           Opere di
del nuovo e metà del vecchio edificio museale,                  Vito Acconci, Vahram Aghasyan, Archizoom Asso-
suddivisi in otto sezioni collegate dialogicamente              ciati, Marco Bagnoli, Pier Paolo Calzolari, Paolo
con spettacolari evidenze, attraverso relazioni                 Canevari, Loris Cecchini, Marcos Chaves, Giusep-
inedite e raffronti originali fra le opere che inglo-           pe Chiari, Fabrizio Corneli, Enzo Cucchi, Gino De
bano oppure evitano di volta in volta combina-                  Dominicis, Ulan Djaparov, VALIE EXPORT, Jan Fa-
zioni filologiche per generi artistici, gruppi stilisti-        bre, Factory of Found Clothes, Sylvie Fleury, Mi-
ci o cronologia storica, raccontano una prima par-              chael Fliri, Lucio Fontana, Pinot Gallizio, Rainer
te del patrimonio d'arte contemporanea raccolto                 Ganahl, Marco Gastini, Nan Goldin, Franco Gri-
negli ultimi tre decenni dal Centro per l'Arte Con-             gnani, Pietro Grossi, Shirazeh Houshiary, Ilya Ka-
temporanea Luigi Pecci di Prato, finalmente pre-                bakov, Anish Kapoor, Dani Karavan, Joseph Ko-
sentata al pubblico. Si tratta della prima proposta             suth, Jannis Kounellis, Ketty La Rocca, Sol LeWitt,
espositiva del nuovo Centro Pecci incentrata sulla              Francesco Lo Savio, Amedeo Martegani, Fabio
collezione d'arte che è il riflesso della lunga attivi-         Mauri, Mario Merz, Robert Morris, Maria Mulas,
tà operativa e delle effettive opportunità di ac-               Ugo Mulas, Bruno Munari, Marco Neri, Lamberto
quisizione di otto direzioni e vari curatori che si             Pignotti, Michelangelo Pistoletto, Chris Sacker,
sono succeduti alla guida del museo toscano dal                 Remo Salvadori, Paolo Scheggi, Julian Schnabel,
1988 ad oggi; uno spaccato di ciò che è stato                   Keith Sonnier, Esther Stocker, Superstudio, David
prodotto e lasciato da grandi e piccole mostre del              Tremlett, UFO, JCJ Vanderheyden, Luigi Veronesi,
passato, a cui si aggiungono per l'occasione alcu-              Massimo Vitali, Andy Warhol, Erwin Wurm, Gil-
ne opere mai esposte prima o di recente acquisi-                berto Zorio.
zione al Centro Pecci.

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Performance
       Contestualmente all'esposizione di opere                       22 GIUGNO
appartenenti alla collezione si è svolto un origina-                   Michael Fliri Come out and play with me
le programma di azioni e performance d'artista ,                      La performance, realizzata dall'artista per
riattivate per l'occasione, che sono entrate a far             un'opera video del 2004, riproposta dal vivo al
parte della raccolta museale. Il Centro Pecci si               Centre Pompidou di Parigi nel 2012, entra a far
conferma così come la prima istituzione italiana               parte della collezione del Centro Pecci. La nuova
dedicata alle arti contemporanee che colleziona                esecuzione dal vivo al Centro Pecci, svolta in col-
performance e azioni d'artista.                                laborazione con l'Accademia di Belle Arti di Firen-
       I primi "eventi" fissati per l'inaugurazione,           ze, è stata preceduta da una presentazione pub-
venerdì 7 e sabato 8 aprile 2017 alle ore 18 ,                 blica condotta dal curatore del Centro Stefano
sono stati: in sala eventi la performance Senza                Pezzato insieme all'artista.
titolo (1992) di Fabio Mauri; dentro e fuori il
Centro Pecci l'azione OPLÁ (1969) di Paolo
Scheggi; davanti al nuovo ingresso l'happening                        14 OTTOBRE
Casa ANAS gonfiabile degli UFO (1969/2000). La                        Suonare la Stanza - Azione/concerto di
prima realizzata da Fabio Mauri nel 1992, è uno                       Giuseppe Chiari
spogliarello di una giovane modella napoletana,                       L’evento speciale si è svolto in occasione
Giovanna Landolfi, che si sveste e si riveste da-              della XIII Giornata del Contemporaneo organiz-
vanti ad uno specchio nelle sale del museo. La se-             zata da AMACI - Associazione dei Musei dell'Arte
conda è Opla’, un’azione ideata da Paolo Scheggi               Contemporanea Italiani.
nel 1969, con un gruppo di studenti                            L'esecuzione dell'opera di Giuseppe Chiari al Cen-
dell’Accademia di belle arti di Firenze, con le 4              tro Pecci è stata resa possibile per la gentile cor-
lettere giganti del titolo sulle spalle, in giro fra il        tesia di Mario Chiari e dell'Archivio Giuseppe e
pubblico, sia fuori che dentro il museo, mentre la             Victoria Chiari.
terza installazione è Casa Anas gonfiabile inven-              La presentazione è collegata all'esposizione Dalla
tata dagli Ufo nel 1969 e posizionata fuori del                caverna alla luna. Viaggio dentro la collezione del
museo, per segnalare che ci sono ancora lavori in              Centro Pecci, dove è inclusa l'opera fotografica di
corso.                                                         Chiari, Gesti sul piano,1973 - donata da Carlo Pal-
                                                               li.

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Educational

Dopo la riapertura al pubblico dell’ottobre 2016 il Centro Pecci continua a investigare le tematiche più inte-
ressanti per la società, riaffermando la sua identità di ponte tra arte contemporanea e vita quotidiana.
L’obiettivo per il futuro è continuare a produrre mostre ed eventi, sviluppando un programma educativo
vasto e articolato che aiuti a comprendere il significato delle opere attraverso visite e laboratori. La pro-
grammazione 2017 ha previsto infatti percorsi educativi legati alle mostre temporanee. Le proposte riser-
vate alle scuole sono state le seguenti:

Nido                                                                   Scuola primaria
        Primi passi al Museo Una caverna fatata,                       Curiosity. Esplorazioni spaziali L’arte con-
una luna imbiancata, una stanza colorata: che                 temporanea stimola la fantasia e la curiosità dei
meraviglia questa passeggiata! Il percorso di visi-           bambini, che la osservano con sguardo libero da
ta, come una fiaba, conduce i bambini più piccoli             preconcetti. Sono tanti gli interrogativi che l’arte
alla scoperta delle opere della collezione del Cen-           è capace di far sorgere: dalla storia alla geografia,
tro stimolando la vista, l’udito, il tatto e anche            dalla matematica alla trasformazione chimico-fi-
l’olfatto, in un gioco di spazi, suoni, forme e colori        sica della materia. I bambini esploreranno la mo-
che li aiuta a leggere il mondo.                              stra della collezione del Centro Pecci accompa-
                                                              gnati da Curiosity, il robottino spaziale che ri-
Scuola dell’infanzia                                          sponderà ai loro “perché”.
        Toc toc: aprite quella porta L’arte contem-                    Vestirsi è facile Si possono progettare abiti
poranea crea nuove percezioni e ci trasporta in               senza sprecare nemmeno un centimetro di stof-
mondi inesplorati grazie a installazioni che tocca-           fa? La risposta è sì! Archizoom, gruppo di archi-
no tutti i sensi. I bambini percorreranno le sale             tetti radicali fiorentini degli anni ‘70, ha infatti
guidati da una magica porta parlante, sofferman-              messo a punto un sistema che permette di otte-
dosi negli ambienti immersivi della collezione del            nere abiti senza taglie e senza scarti. I bambini
Centro.                                                       approfondiranno le incursioni degli artisti con-
        La magia dei colori Colori primari e forme            temporanei nella moda, e realizzeranno, grazie al
geometriche sono le basi di molte opere d’arte.               kit predisposto in collaborazione con Dario Barto-
L’incontro dei bambini con le opere di Julian Sch-            lini, i loro modelli di abiti colorati ispirati al pro-
nabel, Marco Bagnoli e Anish Kapoor stimolerà il              getto Vestirsi è facile. Alla fine dell’anno le classi
loro innato spirito d’esplorazione e li condurrà a            potranno prendere parte a un evento collettivo
una sperimentazione di gruppo sulle possibili                 finale.
combinazioni di luce e colore.                                         La ripetizione differenze Scorrendo Google
        Ballo della matita e della mosca Cosa suc-            Images si comprende cosa intendesse Walter Be-
cede se una matita gialla e una mosca blu lascia-             njamin scrivendo già negli anni ‘30 che l’opera
no le pagine di un abbecedario per andare a                   d’arte non sarebbe più stata la stessa “all’epoca
esplorare il mondo? I bambini visiteranno la mo-              della sua riproducibilità tecnica”. Le classi visite-
stra della collezione e, a partire dall’opera degli           ranno la mostra approfondendo, tramite le opere
artisti russi Ilya ed Emilia Kabakov, sperimente-             di Munari e Warhol, le declinazioni contempora-
ranno le conseguenze imprevedibili e straordina-              nee dei concetti di originale/copia e serialità, che
rie del caso.                                                 potranno poi sperimentare attraverso tecniche
        Suonare la natura Tutto in natura è musi-             quali xerografia e serigrafia.
ca. Il suono si nasconde nei materiali più impen-                      Suonare la stanza Le installazioni immersi-
sati. I bambini percorreranno le sale tenendo le              ve circondano completamente i visitatori, crean-
orecchie ben aperte, pronti a raccoglierne le sug-            do sensazioni percettive inedite. I bambini per-
gestioni sonore. Partendo dall’opera di Giuseppe              correranno le sale della mostra, soffermandosi
Chiari scopriranno i suoni nascosti negli oggetti,            negli ambienti polisensoriali della collezione del
facendoli emergere con semplici gesti ed elabo-               Centro Pecci, registrandone le variazioni sonore.
rando una improvvisazione creativa.                           Usando gli “strumenti” più semplici, la voce e le
                                                              mani, gli studenti proveranno i rumori dei diversi
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oggetti e superfici, seguendo le istruzioni redatte         realizzazione di un progetto basato sulle istruzio-
dal musicista Giuseppe Chiari.                              ni dell’artista. Il percorso potrà proseguire a scuo-
       Azione! Chi l’ha detto che al museo biso-            la, con la realizzazione di un murales ispirato ai
gna stare immobili e in silenzio? Al Centro Pecci           Wall Paintings.
musica, arte, teatro e danza si incontrano nella                    Spartito al buio Se tutto il mondo è fatto di
performance! Attraverso le opere della collezione           musica... allora tutti possiamo essere composito-
i bambini avranno l’occasione di vedere e speri-            ri! La pensava così l’artista e musicista
mentare con azioni di gruppo la storia e le diverse         d’avanguardia Giuseppe Chiari. I ragazzi percorre-
forme della “performance”, a partire dall’Action            ranno le sale della mostra, soffermandosi negli
Painting fino alle forme più recenti e narrative.           ambienti polisensoriali della collezione del Centro
Durata: visita-laboratorio di 2 ore alla mostra.            Pecci, registrandone le variazioni sonore; speri-
                                                            menteranno poi, attraverso le istruzioni di Giu-
Scuola secondaria di primo grado                            seppe Chiari, la modalità più semplice e intuitiva
        Opera aperta I linguaggi del contempora-            di composizione, basata sulle alternative rumo-
neo sono molteplici e spesso si mescolano in un             re/silenzio, buio/luce.
intreccio tipico della nostra società
dell’immagine. Per introdurre l’argomento, alle             Scuola secondaria di secondo grado
classi verrà fornito un vademecum con domande                      Mitologie individuali I linguaggi del con-
aperte sull’arte e sulla società, che gli insegnanti        temporaneo sono molteplici e spesso si mescola-
potranno utilizzare come strumento di base per              no in un intreccio tipico della nostra società
avviare un dialogo che proseguirà poi al museo              dell’immagine. Per introdurre l’argomento, alle
davanti alle opere, insieme agli operatori musea-           classi verrà fornito un vademecum con domande
li.                                                         aperte sull’arte e sulla società, che gli insegnanti
       Copia difforme Scorrendo Google Images si            potranno utilizzare come strumento di base per
comprende cosa intendesse Walter Benjamin                   avviare un dialogo che proseguirà poi al museo
scrivendo già negli anni ‘30 che l’opera d’arte non         davanti alle opere, insieme agli operatori musea-
sarebbe più stata la stessa “all’epoca della sua            li.
riproducibilità tecnica”. Le classi visiteranno la                 Giovani allo specchio Michelangelo Pisto-
mostra approfondendo, tramite le opere di Mu-               letto è uno degli artisti italiani più importanti nel
nari e Warhol, le declinazioni contemporanee dei            mondo: attraversando Pop Art e Arte Povera, ha
concetti di originale/copie e serialità, che potran-        sperimentato con successo pittura, scultura, per-
no poi sperimentare attraverso tecniche quali xe-           formance e arte pubblica. Partendo dai “quadri
rografia e serigrafia.                                      specchianti” di Pistoletto, i ragazzi sperimente-
       Whatshappening Piegati sugli schermi dei             ranno, prima da soli poi in coppia e infine in
cellulari, spesso i ragazzi perdono di vista la             gruppo, attività di scoperta e definizione dell’io,
straordinaria vivacità del mondo. La performan-             attraverso l’uso di superfici specchianti.
ce, in cui si incontrano aspetto visivo, sonoro,                   Theatre piece #1 Con la nascita della “per-
teatrale ed espressione corporea, serve proprio a           formance” nella seconda metà del ‘900 si rag-
ricordarcelo. Attraverso le opere della collezione          giunge la sintesi tra le arti, dove si incontrano
del Centro Pecci i ragazzi avranno l’occasione di           aspetto visivo, sonoro, teatrale e di espressione
vedere e sperimentare con azioni di gruppo la               corporea. Attraverso le opere della collezione del
storia e le diverse forme della “performance”, a            Centro Pecci i ragazzi avranno l’occasione di ve-
partire dall’Action Painting fino alle forme più re-        dere e sperimentare con azioni di gruppo la storia
centi e narrative.                                          e le diverse forme della “performance”, a partire
        Geometrie concettuali L’attività ha                 dall’Action Painting fino alle forme più recenti e
l’obiettivo di introdurre i ragazzi all’Arte Concet-        narrative.
tuale: in mostra le classi potranno verificare la                  La moda intelligente Si possono progettare
continuità tra opere contemporanee e del passa-             abiti senza sprecare nemmeno un centimetro di
to, accomunate dall’uso della geometria. Attra-             stoffa? La risposta è sì! Archizoom, un gruppo di
verso le opere di Sol LeWitt avranno poi modo di            architetti radicali fiorentini degli anni ‘70, ha in-
sperimentare ciò che caratterizza il contempora-            fatti messo a punto un sistema basato sulla forma
neo, ovvero l’approccio concettuale, attraverso la          del quadrato, che permette di ottenere abiti sen-

                                                       14
za taglie e senza scarti. I ragazzi approfondiranno            d’avanguardia Giuseppe Chiari. I ragazzi percorre-
le incursioni degli artisti contemporanei nella                ranno le sale della mostra, soffermandosi negli
moda, e realizzeranno, grazie al kit predisposto in            ambienti polisensoriali della collezione del Centro
collaborazione con Dario Bartolini, i loro modelli             Pecci, registrandone le variazioni sonore e, appli-
di abiti colorati ispirati al progetto Vestirsi è faci-        cando i principi di libera composizione e musica
le.                                                            “instruction-based” di Chiari, potranno inventare
       Suonare il Museo Se tutto il mondo è fatto              uno “spartito” visuale dedicato alle sale del mu-
di musica... allora tutti possiamo essere composi-             seo. Durata: visita-laboratorio di 2 ore alla mostra
tori! La pensava così l’artista e musicista

Catalogo:
       La mostra è accompagnata dal catalogo :                 Pecci Centre, a cura di Stefano Pezzato. Silvana
Dalla caverna alla luna. Viaggio dentro la colle-              editoriale, Milano 2017. Ediz. illustrata pubblicata
zione del Centro Pecci-From the cavern to the                  in due lingue: italiano e inglese, pp. 156.
moon. A journey through the collection of the

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Rassegna stampa
        Il Pecci vola. Un viaggio nelle collezioni e         (1969) fino a Casa Anas gonfiabile degli UFO
        nelle “azioni”                                       (1969-2000). E, nel futuro del centro, la prima
        Prato. Dopo la chiusura, con soddisfacenti           mostra personale del coreografo francese Jérôme
risultati di pubblico, de “La fine del mondo” a cu-          Bel, maestro della “non danza” (dal 29 aprile del
ra di Fabio Cavallucci, che comprendeva tutti gli            prossimo anno) e, dal 7 maggio, un re-
spazi del museo ora ingrandito con la nuova ala di           enactement della biennale di Venezia del 1972.
Maurice Nio (cfr. n. 368, ott. ’16, “Vernissage”), il        (Gaia Rau)
Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci pro-             (Repubblica Firenze, 8 aprile 2017)
segue con mostre scaglionate nel tempo e divise
in aree diverse. La prima è quella in corso fino al                  La caverna, la luna e poi risplende la colle-
28 gennaio, intitolata “Dalla caverna alla Luna” e                   zione Pecci
a cura di Stefano Pezzato, che consiste in una                       Il viaggio nella storia dell’arte contempora-
pausata presentazione di una parte delle opere               nea, intrapreso dal Centro Pecci di Prato, a nuova
della collezione permanente (una sessantina su               vita restituito dopo il restyling curato
circa un migliaio), messa insieme da sette diretto-          dall’architetto Maurice Nio, continua senza solu-
ri e vari curatori dal 1988 a oggi, e articolata se-         zione di continuità . “La fine del mondo”, la maxi
guendo diversi temi. Il titolo si rifà alla “Caverna         collettiva curata da Fabio Cavallucci, è già alle
dell’antimateria” di Pinot Gallizio e alla “Luna” di         spalle (…) e ora si apre un itinerario altrettanto
Fabio Mauri. (…)(Laura Lombardi)                             suggestivo, “Dalla caverna alla luna”, titolo della
(Il Giornale dell’Arte, maggio 2017)                         mostra che oggi apre i battenti. (…) La piattafor-
                                                             ma avventurosa che “dalla caverna alla luna” co-
        Pecci, il mondo non è finito e dalla caverna         struisce, racconta uno spaccato di ciò che in tre
        arriva alla luna                                     decenni è stato prodotto e lasciato da grandi e
        Dopo essersi interrogato su La fine del              piccole mostre, a cui si aggiungono per
mondo (titolo della fortunata collettiva – 65 mila           l’occasione alcune opere mai esposte prima o di
visitatori – che ha segnato l’inaugurazione della            recente acquisizione del Pecci. (…) (G. Rizza)
“navicella spaziale” progettata dall’architetto              (Il Tirreno, 8 aprile 2017)
Maurice Nio e la riapertura del museo pratese                         “Dalla caverna alla luna” nel Pecci
dopo oltre tre anni di lavori), il Centro Pecci volge                “La mostra è esagerata”, così il curatore
lo sguardo indietro, per scoprire la propria storia          Stefano Pezzato ieri mattina al termine della pre-
e la propria identità. Succede con la mostra Dalla           sentazione di “Dalla caverna alla luna”, visibile al
caverna alla luna, visitabile fino al 28 gennaio             pubblico dalle 12 di oggi fino al 28 gennaio 2018,
2018, (…). Curata da Stefano Pezzato e dislocata             nelle sale del nuovo Centro Pecci. Sono 80 opere
fra l’anello di Nio e lo storico edificio di Italo           delle 1.175 della collezione permanente del mu-
Gamberini, questa nuova, grande operazione                   seo, realizzate da 60 dei 310 artisti presenti, rac-
espositiva è pensata come un viaggio nella colle-            colte in quasi 30 anni di vita del Centro, molte
zione permanente del museo (…). Accanto alle                 acquisite grazie al sostegno finanziario dei soci
opere, un programma di azioni e performance                  fondatori. (Riccardo Tempestini)
d’artista, riattivate per l’occasione e riproposte           (Il Tirreno – Prato, 8 aprile 2017)
ieri e oggi (ore 18) dentro e fuori dal museo: da
Senza titolo di Mauri (1992) a Oplà di Scheggi

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Mostra:

Jérôme Bel
76’38’’ + ∞
a cura di Antonia Alampi
29 aprile—25 giugno

        Nel percorso di ricerca con il quale intende          tro Pecci ongoing durante tutto il periodo di
indagare il carattere e le prospettive dell'atto              apertura della mostra: un’opera senza fine realiz-
performativo, il Centro Pecci di Prato ha organiz-            zata per essere esperita dai pochi secondi
zato la prima mostra personale in un museo del                all’eternità.
coreografo francese Jérôme Bel.                                      Da un punto di vista formale, 76’38’’ +
        È il tempo, più che lo spazio, a caratterizza-        ∞ ha una componente performativa e una filmi-
re questo percorso. Da qui il titolo 76’38’’ +                ca, con performance presentate ogni domenica,
∞ che allude proprio alla durata, alla somma del-             ed una che si svolge ogni giorno durante l’intero
le lunghezze dei video in mostra: un incoraggia-              orario di apertura del museo. Tutti gli altri lavori
mento a osservare i lavori dall’inizio alla fine,             in mostra sono stati espressamente realizzati per
norma classica all’interno del teatro, comporta-              la video-camera, un mezzo che Bel adotta da
mento inconsueto nel museo. Dove ∞ è invece                   sempre per riproporre i suoi lavori, legandosi alla
riferito alle innumerevoli possibilità della nuova            storia della danza contemporanea e al suo rap-
danza, un loop creato appositamente per il Cen-               porto con l’immagine in movimento.

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Evento:
      27 APRILE                                            tempo) alle arti visive? Cosa “produce” il museo
      Jérôme Bel                                           sulla danza? E, specularmente, la danza sul mu-
      In conversazione con Kinkaleri                       seo? Nell’incontro si è discusso di questo genere
      Si può “fare danza” in un contesto musea-            di questioni con Jérôme Bel e il gruppo Kinkaleri,
le? Come si fa a lasciarsi trascinare dalla potenza        evidenziando similitudini e differenze tra la scena
di questa disciplina in un luogo per definizione           italiana e quella francese nel contesto di una più
dedicato (anche se con minore esclusività di un            ampia scena europea.

Performance:
        Compagnia compagnia                                      Gala
        ogni domenica alle ore 17 e alle ore 21                  10 e 11 maggio - Stazione Leopolda di Fi-
        Compagnia compagnia è la performance                     renze | IT
realizzata da Jérôme Bel nel 2015 e riproposta                   Gala, che nella versione presentata a Fi-
esclusivamente per il Centro Pecci.                        renze è frutto di una coproduzione Fabbrica Eu-
Un corpo di ballo è composto da non professioni-           ropa e Centro per l’arte contemporanea Luigi
sti di ogni età provenienti dal tessuto sociale di         Pecci di Prato in occasione della mostra 76’38’’ +
Prato e della provincia di Firenze. Ognuno crea            ∞ , è dedicata al lavoro del coreografo francese,
una coreografia a cui il resto del gruppo, a turno,
                                                           riunisce danzatori e non professionisti per un la-
si deve adeguare. In questo modo Jérôme Bel
                                                           voro che vuole essere una riflessione sul concetto
demolisce gerarchie e convenzioni teatrali.
                                                           di danza.
                                                           La pièce esplora una via alternativa ai canali uffi-
                                                           ciali dell’arte coreografica. La scelta della forma
                                                           del gala, parente povero dello spettacolo profes-
                                                           sionale, mette sotto i riflettori la semplicità di
                                                           esecuzione della danza “domestica”, quella che si
                                                           può praticare a casa propria, senza maestri, senza
                                                           tecnica, sacrificando qualsiasi finalità estetica.
                                                           Venuti con i loro abiti da festa, pescati nei loro
                                                           guardaroba personali, i danzatori si appropriano
                                                           di quel luogo di potere che è la scena e ne sfida-
                                                           no in qualche modo l’autorità. Riportato alla sua
                                                           nudità, il palco si presenta come uno spazio vuo-
                                                           to per questi interpreti improvvisati, un luogo
                                                           neutro dove mostrare conoscenze intuitive e ge-
                                                           sti non costruiti. Jérôme Bel scredita così l’idea di
                                                           una presunta impotenza del dilettante e la sua
                                                           definizione di figura imperfetta, per valorizzare il
                                                           suo potenziale coreografico.

                                                           Progetto realizzato in coproduzione con
                                                           Fondazione Teatro Metastasio

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Catalogo:
       Il catalogo è un compendio del lavoro di             clude immagini in grande formato e schede de-
Bel, pensato per fornire un approfondimento ge-             scrittive della maggioranza dei suoi lavori.
nerale sulla sua pratica artistica. Oltre a un testo
critico di Gerald Siegmund che fornisce una lunga           Jerôme Bel. 76'38''+ infinito, a cura di A. Alampi
analisi della sua ricerca dagli anni Novanta ad og-         e V. Pianezzi. Catalogo della mostra. Silvana edi-
gi e una conversazione con la curatrice in cui Bel          toriale, Milano 2017. Ediz. illustrata pubblicata in
discute molto dei problemi teorici che lo hanno             due lingue: italiano e inglese, pp. 47
portato alla creazione delle sue opere, il libro in-

Rassegna stampa:

        Arte che cambia il mondo: il museo dan-                     Jérôme Bel. Tempo e durata al Centro Pecci
        zante di Jérôme Bel                                         Ginevra De Pascalis: 76’38’’ + infinito, il ti-
        Ogni domenica, alle 17 e alle 20 al Museo           tolo lascia intuire che il tempo abbia un peso spe-
Pecci di Prato si rinnova un rito affascinante: un          cifico nella costruzione del percorso espositivo.
gruppo di cittadini di tutte le età e di tutte le           Cosa significa e cosa vedremo nella mostra?
condizioni prende possesso di una grande sala e             Antonia Alampi: La questione temporale è stata
mette in scena un performance danzando. Non                 la prima cosa che abbiamo discusso. Iltempo de-
sono professionisti della danza, ma ci sanno fare.          finisce i modi completamente diversi di esprime-
Tra di loro ci sono persone disabili in carrozzina,         re un’opera in un contesto espositivo e in uno
perfettamente integrate nel “copione”. Infatti un           teatrale. In questo senso, il titolo è un incorag-
copione c’è e lo ha immaginato il coreografo                giamento ad osservare i lavori in mostra
francese, Jérôme Bel, che al Pecci sta tentando             dall’inizio alla fine, cosainconsueta nel museo e
sino al 25 giugno (a cura di Antonia Alampi) una            del tutto normale nel teatro, infatti 76’38’’ è la
mostra affascinante tutta dedicata alla danza,              durata complessiva dei lavori. L’infinito invece si
come esperienza di emancipazione etica ed este-             relaziona ad una nuova opera che Jerôme ha
tica. (…) (Giuseppe Frangi)                                 concepito proprio per questa mostra: un’opera
(Life Museum, giugno 2017)                                  con una durata ptenzialmente terna, un’opera
                                                            che esiste con o senza pubblico, un’opera realiz-
       La danza di Bel. Prima mostra sul coreogra-          zata per esistere ed essere preservata all’interno
       fo francese al Pecci                                 di una collezione. (…) (Ginevra De Pascalis)
       Museo come luogo flessibile e dinamico,              (Arte e critica, Agosto 2017)
dedicato non solo alle arti visive e alla rigida ar-
chitettura ma anche al movimento e alla danza. È                   Jérôme Bel’s “76’38’’ + ∞”
su questo concetto che si basa il pensiero del co-                  (…)“76’38’’ + ∞,” the title of Jeróme Bel’s
reografo francese Jérôme Bell, che domani (ore              current exhibition at the museum (curated by An-
18) inaugurerà “76’39” più infinito”, la sua prima          tonia Alampi), fits well with sci-fi mood. It corre-
mostra al Centro Pecci. La rappresentazione, a              sponds to the minimum amount of time required
cura di Antonia Alampi, garantisce un percorso              to see the works on show from beginning till end,
caratterizzato sul tempo più che sullo spazio. (…)          plus the possibility of extending the experience
(La Nazione Prato, 27 aprile 2017)                          ad infinitum. I abided to it, so that Bel paced my
                                                            steps to his tempo-larghissimo, adagissimo, len-
                                                            tissimo.(Barbara Casavecchia)
                                                            (Art Agenda, 23 giugno 2017)

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