Dai, rifacciamolo! - Tornei di Padel
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Anno 2 • Numero 12_2017
Mensile • 4,50 €
• 31 dicembre
22 febbraio 2018 •
Dai,
rifacciamolo!
Tornano Djokovic e Murray, Wawrinka e Raonic, c’è Dimitrov
che cerca conferme e i Next Gen che scalpitano, ma il 2018
parte sotto il segno di Nadal e Federer... E malgrado Rafa abbia
ancora problemi al ginocchio, i due vogliono rivincere tutto
• LE CLASSIFICHE DI TENNIS MATCH • GIULIA CAPOCCI, DESTINAZIONE TOKYO • GOLARSA ACADEMY •Cover e foto.qxp_Layout 1 21/12/17 16:44 Pagina 3
Buon anno! Sommario
Ci vediamo
a febbraio...
Un Grand Slam in due
Ciaccia Due a due... 4/7
L’anno che verrà
C
Azzolini Servono nuove rivalità 8/14
Torromeo Non dimenticate quei 5 10/11
arta, abbonamento, mail e in download sul sito Fidecaro Next “Next Gen” 16-18
www.oktennis.it... Per voi, quattro modi di leggere D’Adamo Senza certezze... 20
la nostra rivista, per noi invece quattro modi per rag- Meloccaro È tutta una metafora 22-23
giungervi e farvi apprezzare – se vi va – il nostro lavoro. Barbiani Donne, collisione vicina 24/29
Siete in tanti, e ci fa piacere. Anzi, siete così tanti che, Posteraro Le nostre classifiche 30/34
sedici anni fa, quando abbiamo cominciato con il nostro
magazine, allora si chiamava Matchpoint, non L’inserto
avremmo nemmeno osato sperare di poter raggiungere Di Leva I numeri di un anno 36/42
certe cifre. Da allora, molto è cambiato. L’edicola non Detti Mami Paganini suona Federer 46/49
incide più sui numeri di una rivista, ma non per questo Salvi Il valzer dei coach 50/54
ci siamo tirati indietro e non abbiamo mai smesso di
mettere su carta il nostro magazine. Sappiamo che ad Tennis Market a cura di J. D’Alessandro
alcuni piace così. Il boom, ovviamente, è nato con la
decisione di inviare la rivista gratuitamente via mail, a Corde, il manuale... 56/58
chiunque ne facesse richiesta. Abbiamo avuto le vostre Tacchini, Lotto 59
mail via social, e molti di voi ci hanno contattato per ri- Primo piano
cevere la rivista. Da quando l’abbiamo messa anche Facchinetti Golarsa Academy 60/64
sul sito oktennis.it (sempre in download gratuito), siete D’Alessandro Wheelchair
cresciuti fino a 45.000. Da qui ripartiamo per un 2018 Intervista: Giulia Capocci 66/69
che in questo numero abbiamo tentare di immaginare
e pronosticare. Abbiamo rafforzato anche la casa edi- Il trofeo Unindustria
trice, che dal prossimo numero non sarà più Absolutely Gran finale 70/71
Free Editore, ma A-COM Absolutely Communication Sodano Una racchetta per sempre 72
coop a r.l. servizi giornalistici e editoriali. Le pagine del New Country
Il magazine continuerà a uscire in dieci numeri su carta L’anno del padel 74/80
(no a gennaio e agosto) e in undici numeri on line (no a
gennaio). Ci rivedremo a febbraio con i servizi sugli I nostri sponsor
Open d’Australia che seguiremo con quattro inviati. Cover, manchette Lavazza;
Buon anno, dunque. A tutti!
Absolutely Free Libri 2/3;
Tacchini 13; Lavazza 15;
Periodico registrato presso il Tribunale Civile Lotto Sport Italia 19; Terna 21;
di Roma n° 250/2014 del 11-11-14
Una copia 4,50 euro (arretrati il doppio) Brotini 33; Dunlop 35; Mantoflex 41;
Neri Industrie Alimentari 43;
Direttore responsabile
Daniele Azzolini Retali Bardahl 44/45;
Redazione: via Roccaporena, 44 - 00191 Roma; telefono 06.3330041 Banca Generali 55; Corriere Jolly 63;
Pubblicità e settore commerciale: Direttore: Roberto Bartolozzi Soluzioni Arredamenti 65;
via Roccaporena, 44
Unindustria 71; MP Brokers 73;
Absolutely Free Editore 00191 Roma Autocentri Balduina 79; Pewex 80.
Ro 44 - 00191 Roma
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DUE A DUE... di gianni ciaccia
FEDERER
1-0 Australian Open 2017
Federer batte Nadal 64 36 61 36 63
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NADAL
1-1 Roland Garros 2017
Nadal batte Wawrinka
62 63 61
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DUE A DUE... di gianni ciaccia
FEDERE
2-1
Wimbledon 2017
Federer batte Cili
63 61 64
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Foto
di Gianni
Ciaccia
NADAL e Chryslene
2-2
Caillaud
Us Open 2017
Nadal batte Anderson
63 63 64
ERER
-12017
tte Cilic
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LA NUOVA STAGIONE.
Il 2018 propone
temi numerosi.
Si va dalla
possibile conferma
del dualismo
Nadal-Federer,
alla sfida
che lanceranno
i “ritornanti”
Djokovic, Murray
e Wawrinka,
al salto di qualità
di Zverev e di
altri Next Gen.
Ma il tennis
vive di rivalità,
e la speranza è
che ne spuntino
presto di nuove
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A MELBOURNE ANCORA NEL SEGNO DI NADAL E FEDERER. E DOPO?
È tempo
P
di nuovi duelli
ensieri di fine anno. O di inizio, che è lo stesso. Senza grandi pretese, ma
dalla parte del pubblico. Almeno credo. Spero. Mi chiedo che cosa si aspet-
tino “quelli del tennis”, a livello mondiale. Ho manie di grandezza, sapete. E
non ho per le mani uno straccio di sondaggio che mi dia una risposta cer-
tificata, tale che possa ritenerla sbagliata o del tutto inattendibile.
Fossi stato il sondaggista, però, avrei posto queste domande...
1) Sperate in un 2018 di battaglie tennistiche senza pronostico, in cui
tutti (i ritornanti, gli Old, i Mid e i Next Gen, e i Fedal ovviamente) se le diano
di santa ragione?
DANIELE 2) Preferite una nuova stagione in tutto uguale a quella appena finita,
AZZOLINI con quei due (ma sì, sempre loro, Federer e Nadal) capaci di vincere tutto
da capo, nonostante i mille trabocchetti, gli agguati, e gli assalti che verranno
dagli avversari?
3) Puntate direttamente sui rientranti Djokovic, Murray, e magari sul fu-
rioso Wawrinka, orbo di tanto coach (Norman), perché siete convinti che Fe-
derer e Nadal abbiano vinto solo grazie alla loro assenza?
4) Vi fate paladini di un cambio di guardia netto e inequivocabile, con un
Next Gen (ma chi se non Zverev?) finalmente in grado di governare il circuito
e di avviare la sua lunga caccia ai tornei dello Slam?
5) Siete certi che un intermezzo da “Mid Generation” possa far bene al
tennis, dunque puntate sul Dimitrov redivivo, o sul Sock che non si capisce
dove tira, ma se ci coglie fa i buchi per terra?
6) Non sapete, e/o non ve ne frega una cippa?
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LA NUOVA STAGIONE.
In tanti vorrebbero relegare i Top Five che
dominavano 12 mesi fa al ruolo di comparse.
Fate vobis. Mi accontento di sapere che cosa
Curati gli acciacchi e ritrovate le motivazioni,
risponderei io. E senza troppe speranze di risul-
Murray, Djokovic, Nishikori, Raonic
tare credibile come capo tifoso. Infatti, non tifo.
e Wawrinka (il più acciaccato) proveranno
Ma credo di avere una visione d’assieme del no-
a riprendere il loro posto da protagonisti
stro sport, e di immaginare di che cosa abbia
ancora bisogno.
L’anno più utile al nostro sport?
Quello che saprà lanciare nuove rivalità,
in grado di prendere il posto
– prima o poi – dello storico dualismo
fra Federer e Nadal, che il 2017 ha
rilanciato e che potrebbe essere al centro
anche della nuova stagione del tennis
Mi prendo la numero due. Questa è la mia Poi è arrivato Wimbledon.
risposta al sondaggio che mi sono proposto da Fuori l’1 luglio Wawrinka, eliminato da Daniil
solo. Marzulliano... Fatti un sondaggio e datti Medvedev. Sconfitti nello stesso giorno, il 12 luglio,
una risposta. La numero due è quella che si sia Murray (battuto da Sam Querrey) che Djokovic
schiera per una nuova stagione sotto le antiche (messo via da Thomas Berdych).
insegne di Federer e Nadal. Con tante battaglie Da allora questi tre non hanno più giocato.
in più, magari. Con nuovi volti giovani che sal- Raonic, fuori da Wimbledon per infortunio, ha di-
gono sul palcoscenico, perché no. Con un Dimi- sputato altre sei partite: 3-3 e annata chiusa.
trov in grado di confermarsi e un Sock che Un filo sopra Nishikori: 3-2 dopo l’uscita dal-
riporti in auge il sogno americano di un bom- l’erba londinese.
bardiere del Nebraska, instabile per sua natura, Erano i cavalieri che dominavano il mondo, ora
ma in grado di colpire duro, e di far male. inseguono il gruppo, reduci da acciacchi vari, e non
Non trascuro il ritorno di Murray e Djokovic, sanno se e quando torneranno in sella.
anzi immagino che nei tempi giusti (che sono i Nole Djokovic, oggi 12 Atp, è quello che gode
loro, dunque diversi da quelli di Nadal e Federer) dei maggiori consensi all’interno del tennis. In tanti
saranno ancora protagonisti, e in grado di strap- sono pronti a scommettere che tornerà numero 1.
pare vittorie di prestigio. Lui ne è abbastanza convinto.
Mi sforzo però di ipotizzare un anno “utile al Ha dato una leggera sterzata al clan tecnico.
tennis”, proprio com’è stato il 2017, dunque di- Andre Agassi lo affiancherà nei tornei maggiori, in
spongo le mie convinzioni sul banco del mer- giro per gran parte dell’anno ci sarà Radek Stepa-
cato. E se mi è concesso, provoco... Sapete nek. Ha soprattutto portato in squadra un elemento
quale sarebbe l’ipotesi più augurabile se Federer nuovo: Craig O’Shaunnessy, ex coach, ex motiva-
e Nadal non riuscissero a confermarsi negli tore, oggi esperto di analisi statistiche. Studia i colpi
Slam o sulla vetta della classifica? Che un se- vincenti, i momenti perdenti, la frequenza dei colpi
condo Next Gen si unisca a Zverev e insieme e qualsiasi altra cosa possa servire a decomporre
stabiliscano una nuova rivalità in grado di coin- una partita di tennis fino a capire cosa sia meglio o
volgere tutti. Prime pagine assicurate e tennis peggio per ciascun protagonista. Ora è con Nole che
ancora sotto i riflettori. tornerà in campo a Doha (1-6 gennaio 2018).
Fortemente indiziato, a questo proposito, Rivedremo Andy Murray a Brisbane (31 dicem-
Denis Shapovalov. In una sfida con Zverev toc- bre-7 gennaio). L’infortunio all’anca destra l’ha fatto
cherebbe a lui il ruolo di Federer (e al tedesco, dannare. Ha passato gli ultimi sei mesi facendosi vi-
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Cinque “ex” alla ricerca
STORY TELLER di dario torromeo
C
del tempo perduto
hurch road, Wimbledon, Londra.
È la scena del crimine. È lì che nel luglio scorso si è consu-
mato il dramma. Vittime i Top 5 dell’anno. O almeno i primi cinque
di inizio stagione.
Il 2017 era infatti cominciato così:
DARIO 1. Andy Murray; 2. Novak Djokovic;
TORROMEO 3. Milos Raonic; 4. Stanislav Wawrinka;
5. Kei Nishikori.
sitare dai migliori specialisti. Alla fine, sembra gli ab- pensando a Paul Annacone, ma i problemi al ginoc-
biano detto che potrà tornare ai vertici senza biso- chio non sono del tutto alle spalle e Stan deciderà
gno di operarsi. Era il leader del mondo, veniva da all’ultimo se ripartire dagli Australian Open (15-28
un 2016 strepitoso. Poi ha cominciato a rotolare al- gennaio). Nel caso, lo farà da 9 Atp.
l’indietro. Oggi è 16 Atp e ha chiuso la stagione con Raonic e Nishikori hanno problemi fisici meno
un non esaltante 25-10 e un solo titolo in tasca, gravi, anche se il polpaccio del canadese continua
quello di Dubai. Ha rotto il rapporto con Ivan Lendl a dare preoccupazioni. Ma hanno vissuto anche loro
che l’aveva accompagnato nella scalata ai vertici e un brutto 2017. Raonic è precipitato al 24 dell’Atp,
si è rimesso in gioco. Ha bisogno di tempo e partite il giapponese è appena due posizioni più avanti.
per capire se potrà tornare ad avere le ambizioni di Il tennis guarda al nuovo anno chiedendosi cosa
prima. faranno Roger Federer e Rafael Nadal, con-
Sem- sapevoli che difficilmente riusciranno a ripe-
brava che tere l’ultima magica stagione.
Wawrinka Si cerca tra i nomi della
dovesse dire Next Gen quello che
addio al tennis. potrebbe prendere
Aveva convocato una il bastone del comando. Ma
conferenza stampa a Gine- forse ci si sta dimenticando troppo
vra, dove aveva conquistato in fretta dei Top 5 che comanda-
l’unico successo dell’anno, e tutti si aspettavano vano a inizio 2017 e che appena
l’annuncio. Invece Stan ne ha approfittato per dire dodici mesi dopo in tanti vor-
quanto fosse deluso del comportamento di Magnus rebbero relegare al ruolo di
Norman, fedele maestro nei momenti felici, prota- grigie comparse.
gonista di un divorzio unilaterale proprio nel mo- Occhio! Curati gli acciac-
mento di maggior bisogno. La finale persa contro chi, cambiati i compagni di
Nadal a Parigi è l’ultimo bel ricordo dell’anno. Poi il ventura, trovate nuove moti-
ginocchio ha cominciato a dare problemi fino a vazioni Djokovic, Murray,
quando non si è resa indispensabile l’operazione. Wawrinka, Nishikori e
Stan relegato a letto, obbligato a camminare con le Raonic sono pronti a ri-
stampelle e coach Norman che annuncia la rottura. prendersi il tem-
Accade, è accaduto, accadrà. Ora Wawrinka sta po perduto.
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LA NUOVA STAGIONE. A MELBOURNE NEL SEGNO DI NADAL E FEDERER.
Denis Shapovalov
(19 anni ad aprile)
e Felix Auger Aliassime
(18, il prossimo 8 agosto)
insieme in doppio
per il Canada. Nella foto
piccola, Sascha Zverev
e Nick Kyrgios, amici
e rivali, forse la coppia
giovane che più ricorda la
rivalità fra Nadal e Federer
ça va sans dire, quello di Nadal),
perché più vario nei colpi, e con Lungodegenti. Contrordine, compagni
la voglia di tentare strade diverse Ora i più acciaccati sono Nadal e Wawrinka
nel corso dei suoi match. Avrà 19
L’unica cosa certa, a questo punto, è che torneranno... Tutti. Djokovic
anni ad aprile, ha due altre sta-
e Murray, Wawrinka e Raonic, Nishikori e Berdych, e anche Nadal,
gioni buone da Next Gen, e nel ovviamente, costretto al ritiro a Bercy e alle ATP Finals. Meno chiaro
corso del 2017 non si è fatto è quando e come torneranno. Nei giorni scorsi si diceva che Djokovic
mancare nulla. Ha giocato qual- non avesse ancora ripreso in mano la racchetta, ora l’allarme non
che Future, poi i Challenger (ne riguarda più il serbo, bensì Nadal e Wawrinka (ginocchio, per en-
ha vinti un paio), ha debuttato in trambi). Rafa ha disdetto sedute di allenamento con Sousa per ve-
Davis, si è fatto notare al Queen’s rificare le condizioni, Stanimal prova ancora dolore.
ed è sbocciato a Montreal, nel
Masters di casa, dove ha infilato Del Potro e Nadal prima di cedere a Zverev (Sascha), ma solo in se-
mifinale. E dal Canada agli ottavi degli Us Open il passo è stato breve. Rileggendo la sua stagione,
sembra che Denis soffra problemi maggiori quando gioca con i pari età, che non contro avversari
meglio introdotti nel circuito. Ha perso contro Brydan Klein, con Ernesto Escobedo, con Alexander Zverev
e nelle Finals milanesi con Chung e Rublev. Ma ha battuto Tsonga, Edmund, Mannarino, oltre a Delpo
e Rafa. Forse perché disponendo di tante soluzioni ama di più il “gioco giocato”, mentre i pari età ten-
dono a trasformare il tennis in un asfis-
Zverev-Shapovalov e Zverev-Kyrgios le rivalità
siante ping pong (come si è visto a
future, che potrebbero rilevare l’eredità dei Fedal.
Milano). Fosse davvero così, sarebbe un
Ma c’è un altro 17enne canadese sulla rampa
punto a suo favore.
di lancio, Felix Auger Aliassime. Un predestinato?
Mostra buone attitudini, il ra-
È nato l’8 di agosto, come Roger Federer...
gazzino israeliano (Tel Aviv) di famiglia
russa e passaporto canadese (il melting
pot delle razze farà incazzare Salvini,
ma nello sport funziona una meraviglia), anche nella capacità di ribaltare l’esito del primo match. Se
non lo fa subito, ci riesce nel corso delle settimane o dei mesi successivi, ma alla fine lo fa. Ha perso
in Davis da Edmund, poi lo ha tenuto a distanza. Ha perso da Fabbiano (di recente chiamato da Federer
per allenarsi a Dubai), dopo lo ha sovrastato. Insomma, studia... E sa correggersi quando sbaglia.
Altre possibili nuove sfide. Zverev-Kyrgios, se solo l’australiano riuscisse a far pace con se stesso.
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LA NUOVA STAGIONE. A MELBOURNE NEL SEGNO DI NADAL E FEDERER.
Anche qui, Sascha Nadal da una parte, Nick Federer dall’altra, secondo logica... Con la differenza che
raramente (una sola volta su quattro, finora) il Nadal tedesco riesce a spuntarla sul Federer australiano.
E ancora: Zverev-Auger Aliassime, altro canadese, ma di un anno più giovane di Shapovalov. Un ra-
gazzino (si fa per dire... è già sul metro e novanta) di famiglia
Senza duellanti il tennis perde togolese. Bello spirito da professionista, e con un marchio di
appeal. Le stagioni prive di una fabbrica invidiabile. È nato l’8 di agosto, stesso giorno del Nu-
sfida centrale non le ricorda mero Uno di Sempre. Ventinove anni dopo, però.
nessuno. Su McEnroe e Borg Ha qualità innate, Felix Auger Aliassime. Leggero e ve-
invece hanno girato un film loce, belle proiezioni a rete, dritto che si fa sentire. Difficile che
non entri nei primi cento già quest’anno.
Altre non ve ne sono, di possibili rivalità. Non al momento.
E non è facile che prendano forma. Servono tipologie di giocatori opposte fra loro, e già questo è un
ostacolo serio nel tennis dei tutti uguali. Di più, occorrono dotazioni caratteriali che vadano oltre il
ruolo tennistico supportato dalla tecnica che si ha a disposizione. Voglio dire... Zverev nel ruolo di
Nadal uno ce lo vede non perché giochi da fondo campo o tiri delle gran botte, ma perché la voglia di
espandere le proprie capacità uno gliela legge addosso, scorre sulla sua fronte come in un display. E
lo stesso con Shapovalov (meno con Kyrgios) nei panni di Federer: la stessa voglia di dominare il
campo, di guadagnare centimetri a ogni colpo, di proporre soluzioni anche estemporanee.
Ma la rivalità fra Federer e Nadal è ancora irrinunciabile. È la cosa più bella che possa accadere
in uno sport, e ancora più bello è stato riviverla da capo, quando nessuno lo riteneva possibile. Sono
stati giorni magici quelli di un anno fa a Melbourne... Quando la possibilità di rivederli davvero in una
finale dello Slam ha preso corpo, l’aumento di attenzioni rivolto alla Laver Arena da parte di tutti, forse
dell’intera città, si è reso quasi palpabile, come se il battito di migliaia di cuori avesse accelerato al-
l’unisono e fosse possibile udirlo. E lo stesso dopo, nel corso della stagione, nel-
l’alternarsi delle vittorie nei tornei che fanno la Storia. In quanti hanno sentito la
mancanza di Djokovic e di Murray? Dispiace dirlo così, perché i due sono grandi
campioni e meritano di stare a contatto, o nei pressi, di Rafa e Roger. Ma vi-
vono del confronto con gli altri due, si misurano attraverso quello che Rafa
e Roger hanno saputo fare, o vincere, attraverso la Storia che hanno
scritto. Oppure abbiamo già dimenticato le volte che nei nostri articoli,
o nei commenti dei lettori, dopo una finale fra Nole e Andy, siamo
stati costretti a porre la domanda... Ma davvero il tennis sarà così
quando Roger e Rafa andranno definitivamente in pensione? Erano
pensieri di due, tre anni fa, non lontani in fondo. Poi è arrivato il 2017 a
Grigor cancellare e riscrivere tutto. Per fortuna.
Dimitrov Murray e Djokovic sono stati davvero rivali solo per poche setti-
ha chiuso
sul podio mane alla fine del 2016, quando Andy è uscito dal guscio (dorato) e ha
il 2017 dato battaglia per la conquista della leadership. Lì finalmente hanno ri-
vincendo cevuto dagli appassionati tutta l’attenzione che meritano. Ma la rivalità
le ATP Finals.
Fra le fra Rafa e Roger va avanti da quattordici stagioni. Non c’è paragone.
candidature Ancora un anno, chiedo solo questo a Federer e Nadal. Intanto, i
della nuova
stagione
ragazzini diventeranno adulti, e prenderà corpo la speranza che due
c’è anche di loro, due nuovi rivali, trasferiscano la loro disputa nelle finali che
la sua, contano, quelle dei Masters e degli Slam.
come
alfiere Senza duellanti lo sport perde appeal, le stagioni prive di una
della sfida a fare da guida non le ricorda nessuno.
Mid Gen
Su Borg e McEnroe, invece, ci hanno fatto un film...
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LA NUOVA STAGIONE.
Next
Sei dei protagonisti delle Finals milanesi oltre i limiti d’età fissati
dal “campionato fra gli Under 21”. La nuova “Next Gen” riparte
da Rublev e Shapovalov, ma il team più compatto è quello statunitense
“Next Gen”
Tiafoe, Fritz, Paul, Kozlov e Opelka
fra i più attesi. Già nei primi cento il greco
Tsitsipas, mentre sono alle porte il kazako
(ma russo di nascita) Bublik e il canadese
Auger Aliassime. Non una sola presenza
italiana fra gli Under nei primi 300 ATP
Frances Tiafoe, 20 anni
ha chiuso il 2017
al 79° posto della
classifica ATP. In alto,
il finalista delle Finals
milanesi, Andrey Rublev
16C
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’
UNDER 21, SARÀ L’ANNO DEGLI AMERICANI?
è fermento tra i corridoi dell’ATP World Tour. Gli Under 21
Nuovi volti si accingono a rimpiazzare quelli già del 2018
noti, e la Next Gen 2018 non potrà che avere con- (nei primi 300 posti
notati ben diversi dalla precedente. Degli otto della classifica Atp)
partecipanti alla recente kermesse under 21 di
Milano ben sei non potranno ripresentarsi al via 4 A. Zverev GER 1997
per raggiunti limiti di età: si tratta dei classe 1996 39 A. Rublev RUS 1997
Hyeon Chung, vincitore nella prima edizione del
FABRIZIO torneo, Borna Coric, Karen Khachanov, Daniil
FIDECARO Medvedev, Jared Donaldson più la wild card az- 51 D. Shapovalov CAN 1999
zurra Gianluigi Quinzi. 79 F. Tiafoe USA 1998
Restano ancora eleggibili, oltre all’attuale
numero 4 ATP Alexander Zverev, che ha rinunciato al-
l’evento essendo approdato al Master dei “grandi”, il 91 S. Tsitsipas GRE 1998
finalista uscente Andrey Rublev (n. 39) e Denis Shapo-
valov (salito fino al n. 51), quest’ultimo potenzialmente in
105 T. Fritz USA 1997
lizza sino al 2020. Di loro si sa già tutto, per cui concentriamo
117 A. Bublik KAZ 1997
l’attenzione sulle possibili “new entry” dell’anno che verrà. 141 C. Ruud NOR 1998
Scorrendo la classifica mondiale, il primo nome che si incon- 147 A. Santillan AUS 1997
tra dopo i tre citati è quello di Frances Tiafoe (n. 79). Lo statunitense, 152 T. Paul USA 1997
che spegnerà venti candeline a gennaio, è già salito alla ribalta otte- 156 C. Moutet FRA 1999
nendo scalpi prestigiosi come quello di Sascha Zverev a Cincinnati e tra- 162 F. Auger-Aliassime CAN 2000
scinando al quinto niente meno che Roger Federer al primo round degli US 167 S. Kozlov USA 1998
Open. Proprio il fuoriclasse di Basilea ha speso per lui parole di sincero elo- 168 S. Kwon KOR 1997
gio, che hanno fortemente caricato Frances in vista dei prossimi appunta- 175 M. Mmoh USA 1998
menti. Insomma, quello di Tiafoe appare un nome sicuro su cui puntare. 185 J. Munar ESP 1997
L’idea che possa essere l’anno degli americani è quella forse più diffusa 186 C. Taberner ESP 1997
fra gli addetti ai lavori, ma il discorso per i connazionali di Tiafoe appare 196 D. Lee KOR 1998
più complesso. Taylor Fritz e Reilly Opelka saranno chiamati a una stagione 209 M. Kecmanovic SRB 1999
diversa dal 2017. Tutti molto accreditati a inizio anno, hanno finito per de- 210 A. de Minaur AUS 1999
ludere le aspettative che si erano create nei loro confronti, arenandosi un 223 S. Nagal IND 1997
po’ dinanzi alle prime difficoltà dell’universo professionistico. Fritz, che
nell’agosto 2016 aveva sfiorato l’ingresso fra i top 50, è scivolato al di là
della centesima posizione; Opelka, numero 125 lo scorso giugno, è crollato 229 R. Opelka USA 1997
oltre cento gradini più indietro. I due giganti yankee (Reilly è alto addirittura 236 H. Hurcacz POL 1997
2,11!) sono chiamati a un pronto riscatto. 237 J. Clarke GBR 1998
Per terminare la panoramica americana, vanno ricordati Tommy Paul, 242 N. Kuhn ESP 2000
Stefan Kozlov e Michael Mmoh, tutti e tre appena sotto il 150esimo posto, 254 E. Leshem ISR 1997
ma con le potenzialità per salire parecchio. 260 P. Martinez ESP 1997
Fra i primi cento figura già il diciannovenne greco Stefanos Tsitsipas. 270 Y. Takahashi JPN 1997
Allenato dal padre Apostolos, ha una predilezione per le superfici rapide, 274 D. Altmaier GER 1998
come dimostrato ad Anversa, dove si è concesso il lusso di eliminare un 277 O. Jasika AUS 1997
David Goffin in grande spolvero raggiungendo le semifinali dopo essere 278 M. Purcell AUS 1998
288 L. Harris RSA 1997
partito dalle qualificazioni. La settimana dopo Tsitsipas si è spinto fino al
291 Y. Hossam EGY 1998
match clou del Challenger di Brest, dove però si è arreso di fronte al be-
296 G. Blancaneaux FRA 1998
niamino di casa Corentin Moutet. Diciotto anni appena, il mancino francese
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LA NUOVA STAGIONE. UNDER 21, SARÀ L’ANNO DEGLI AMERICANI?
è cresciuto tantissimo, scalando
quasi quattrocento posti in do-
dici mesi fino a sfiorare l’in-
gresso fra i top 150. Tennista
vario, ama avventurarsi a rete e
tentare arditi drop-shot, ma il
suo idolo è sempre stato un
fondocampista come Rafa
162 ATP Nadal.
Il 2017 di Moutet ha concluso l’annata
Auger-Aliassime perdendo a Mouilleron Le Captif
Challenger:
vittorie a Lione
contro Alexander Bublik. Il ka-
e Siviglia. zako di origine russa, che a set-
Future: vittoria tembre ha fatto breccia fra i
a Sherbroke primi 100, è seguito da papà
Stanislav. Nel 2017 ha battuto
Pouille agli Australian Open e
Ramos a Mosca, lasciando in-
travedere ottime qualità.
Assai valido è anche il norve-
gese Casper Ruud. Figlio d’arte
229 ATP (il padre Christian arrivò al n. 39 ATP), amante della terra rossa, ha stentato un po’
Il 2017 di dopo una brillante parte iniziale di stagione, che l’aveva visto fra l’altro in semi nel
Reilly Opelka “500” di Rio de Janeiro. È più “basso” della media dei coetanei (“solo” 1,83), ma
Circuito:
1° Turno compensa il gap con la reattività. Così come l’australiano Akira Santillan, alto 1,80,
Australian Open nato a Tokyo da padre sudafricano e madre giapponese. Per lui l’highlight del titolo
2° T. Memphis, Challenger colto a Winnetka nel mese di luglio.
ha raggiunto il E siamo a Felix Auger-Aliassime, classe 2000, che assieme all’amico Sha-
tabellone anche povalov fa sognare il Canada. Nato l’8 agosto come Federer, papà togolese maestro
a Montreal, di tennis, gran diritto a sventaglio, Felix è entrato un paio d’anni fa nel National Centre
Washington di Montreal, che ha sfornato due finalisti di Wimbledon, Raonic e Bouchard. Il ragazzo
e Atlanta. ha però come torneo dei sogni il Roland Garros e si è già imposto in due Challenger
sulla terra, a Lione e Siviglia. Se non si farà travolgere dagli eventi, il futuro sarà
167 ATP (anche) suo.
Il 2017 di Fra i primi duecento troviamo inoltre due sudcoreani, Soonwoo Kwon e Duc-
Stefan Kozlov khee Lee (il secondo noto per i risultati ottenuti nonostante la sordità totale), e altret-
Circuito: 2° T.
tanti spagnoli, Jaume Munar e Carlos Taberner. Ancor più che in loro, il Paese iberico
a s’Hertongen-
bosch, Queen’s. spera probabilmente nel diciassettenne Nicola Kuhn, n. 240. Nato a Innsbruck, figlio
In tabellone di un tedesco campione mondiale di taekwondo e di una russa pattinatrice sul ghiac-
in altri 6 tornei cio, ha preso la nazionalità spagnola nel 2016. In estate si è aggiudicato il Challenger
Atp fra i quali di Braunschweig iniziando il percorso dalle quali e superando poi anche un cliente
Indian Wells scomodo quale Berlocq.
e Cincinnati. E gli italiani? Per il momento sono ancora nelle retrovie. Il primo eleggibile è
Challenger: Andrea Pellegrino, n. 358, pugliese, che compirà ventuno anni a marzo; poi Liam Ca-
vittoria a ruana, n. 430, romano residente in Texas, venti a gennaio, e Raul Brancaccio, n. 560,
Las Vegas
campano, ventuno a maggio. L’auspicio è che trovino pian piano un posto nel tennis
internazionale.
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Senza certezze
BORDOCAMPO di massimo d’adamo
I
il tennis è più bello
l futuro nasconde dubbi oscuri superbo consumato nell’anno ormai in scadenza.
con i quali solo fattucchiere Tornando tutti ai blocchi di partenza, anche
malamente imbellettate e Zverev, punta di diamante del nuovo che avanza,
astrologi mattacchioni osano farebbe sentire di più il suo peso e con lui tutta
millantare calda familiarità. Più quella scia di mine vaganti come Pouille, Shapo-
facile, per noi normali, è volgere valov, Kyrgios, Coric, Medvedev, che potrebbero ri-
l’occhio al passato, meglio se servare sorprese già nei primi Masters 1000, se
recente, che le incognite le ha non addirittura negli Slam. Insomma si racconte-
già dipanate tutte e si schiera rebbe tutta un’altra storia.
MASSIMO senza trucchi. Scivolando sul Con l’anno che verrà, dunque, le uniche cer-
D’ADAMO tennis e restringendo a gelatina tezze arriveranno dalle feste consacrate, mentre il
il brodo di un anno ormai agli resto, al momento, è ammantato dalla nebbia più
sgoccioli, affiora che la Davis è totale, al punto che insieme alle certezze, il neonato
andata alla Francia, che i quattro Slam se li sono anno non sarà scevro anche dai capricci del Meteo
steccati due tennisti della Old Gen e che un espo- e della Borsa, del Pil fasullo che non misura la fe-
nente della Next ha messo piede in modo minac- licità e da un debito pubblico che appioppa a ogni
cioso tra i primi dieci. nascituro una pendenza di 20.000 euro suscettibile
Fatta salva la graduatoria che vola sulle ali lus- di aumento. Misteri sui quali si possono fare sol-
suose della Emirates, sembrerebbe che Nadal e tanto illazioni e nulla più, congetture curiose volte
Federer possano partire ancora da dominatori già a un tennis in tale fermento da concedere poco ai
in terra di Oceania. Stando ai logaritmi sponsoriz- convincimenti scolpiti sulla pietra di cui molti ad-
zati dalla prestigiosa airline, i valori che affiorano detti sembrano avere l’esclusiva. Di sicuro sap-
sono ben lontani gli uni dagli altri giacché i due fe- piamo che il campo sarà ancora un rettangolo con
nomeni viaggiano in first class con circa 10.000 righe e rete al centro e che lo short game, insieme
punti all’attivo mentre il buon Dimitrov, in terza po- ad altre diavolerie psichedeliche, continueranno a
sizione, si aggira in premium con i suoi 5.000, Ma- essere viste dai puristi come esperimenti degni del
ster compreso. Dottor Mabuse. Insomma la bruma sul 2018 si di-
Azzerando il pregresso, invece, e complicando rada soltanto di fronte all’evidenza che il tennis,
la vita ai saputologi che amano fare previsioni a mai come in questo momento, sia in forte evolu-
lunga gittata, i senatori potrebbero ancora guidare zione e che l’età incalzante potrebbe mettere i ve-
la quadriglia recuperando dalle retrovie anche Djo- terani del circuito di fronte al giro di boa.
kovic e Murray, assetati di vittorie dopo un anno più L’attività australiana, oltre a fornire l’unico aspi-
ombre che luci ma di certo la Mid Gen non starebbe rante certo al Grande Slam, chiarirà i primi dubbi e
a guardare. Il ritrovato Dimitrov, insieme a Thiem e si pronuncerà, seppure in modo vago, su quanto
Goffin e, perché no, all’americano Sock, sono sog- potrebbe accadere nel proseguo di stagione fermo
getti ben al di sotto della trentina, pieni di energie restando che il tennis, come si sa, l’ha inventato il
e già protagonisti di un rush finale assolutamente diavolo e non lesina smentite!
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Il 2017? È stato
ALTA DEFINIZIONE di stefano meloccaro
I
tuttounametafora
Nadal e Federer che vincono tutto... Ma non erano ormai consunti?
Serena Williams che si trasforma da strega cattiva a mammina premurosa.
Cinque F1 del tennis insieme in officina per le necessarie riparazioni...
Chi l’avrebbe detto? Ma ora che è successo, siamo pronti a riviverlo da capo
l tennis come metafora di vita non è certamente rappresentazione troppo originale,
ma funziona sempre. Borg McEnroe ne è solo una ennesima dimostrazione, e pe-
raltro a me il film è piaciuto molto. Le dinamiche di campo messe a confronto con
la vita vera, spesso evidenziano sorprendenti analogie. Storie vissute in prima per-
STEFANO sona o raccontate, che ci appassionano anche perché sovente esportabili dall’im-
MELOCCARO maginario sportivo al vissuto quotidiano, seguendo percorsi e ragionamenti che
scorrono bene in entrambi i sensi. Occorrono strategia, preparazione e intelligenza
sia per portare a casa un match sia per cavarsela fuori dal rettangolo. Senza dimenticare che una
sana bottarella di culo non guasta, in entrambi i settori. Ma è bene andarsela a cercare, con determi-
nazione e un po’ di sana follia. Insomma, propiziamoci un nuovo anno pieno di belle novità, mentre ri-
flettiamo sui fatti del 2017.
Pare davvero di intersecare e annodare accadimenti, come fossero monofilo tra le dita di un
incordatore professionista. Polpastrelli sapienti, che tessono una tela elastica; piatto corde
di una vita che diventa (ancora) metafora tennistica. Bjorn e John hanno in comune la
rabbia, cui si rapportano in maniera opposta. Nemesi reciproca, finiscono per somi-
gliarsi e attrarsi. Due estremi che combaciano, è anche una precisa legge fisica.
Ma mai avremmo pensato possibili Borg & McEnroe del nostro tempo – Nadal
e Federer – avvinghiati nella stessa metàcampo. Felici di a sostenersi, sup-
portarsi e condividere la gioia di una vittoria. Ai più è sembrata una storia
vera, quella di Praga. Certo, propiziata da un evento artificiale, creato per scopi
dichiaratamente commerciali. Ma insomma, avercene di Laver Cup, felice intui-
zione di Roger e del suo entourage. La guerra dei mondi, Europa contro America.
Montatura improbabile, campo color copertone, protagonisti bizzarri: paradigma
perfetto della stagione più sorprendente del tennis moderno. Neanche uno, tra
maestranze e tifosi, avrebbe osato immaginare la metà di quanto successo,
vale anche per i tornei veri. Federer di ritorno dopo sei mesi vittorioso in Au-
stralia; sempre lui, che prosegue a Indian Wells e Miami; Nadal (reduce
da analogo semestre sabbatico) re totale della terra con la decima al
Roland Garros; di nuovo Federer e l’ottavo Wimbledon, dopo 5 anni; an-
cora Nadal e il suo UsOpen più insperato.
Ma non erano entrambi a fine carriera, consunti nel corpo e nello
spirito? Invece è tutto vero, non abbiamo mangiato un peyote, noto
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fungo allucinogeno della Baja California. Senza tralasciare: Zverev al Foro Italico MAMME E PADRI
e poi ancora in Canada; Dimitrov a Cincinnati e poi con grande naturalezza alle Serena haCHE TORNANO
alzato il trofeo
Finals di Londra. A inizio 2017 ci avrebbero scambiato per criminali socialmente di Melbourne già incinta,
pericolosi, ove avessimo ipotizzato siffatto scenario. ora è pronta a riprendere
(da mamma) il suo posto.
Il tutto senza aver ancora menzionato le quattro diverse campionesse degli Djokovic invece lo farà
Slam donne, con la prima della lista che scoprirà di aver trionfato pregnant di sette da papà: durante la sua
assenza dal circuito
settimane. Serena è una fiaba da raccontare ai nipotini, per la serie: «c’era una è diventato padre
volta una strega cattiva che batteva tutte, e a un certo punto, come d’incanto, si per la seconda volta
trasformò in una mammina premu-
rosa». Impossibile sottacere della
roboante Ostapenko parigina, a
mazzolare winner come fossero ca-
ramelle per il suo primo trofeo.
Manco nei sogni più reconditi. Meno
sorprendente Muguruza che alza il
piattone londinese su erba: tra le
nuove è l’unica che pare avviata
verso una collezione variegata. E poi
l’altro miracolo di stagione, il più ro-
mantico. Sloane Stephens a New
York, dopo vicissitudini familiari e
personali inenarrabili, trova le due
settimane della vita e solleva incre-
dula la coppa. Riguardatevi le foto,
la stupefatta felicità dei suoi occhi
rapisce ancora, a mesi di distanza.
È un’elenco incompleto, certo. Andrebbe ricordato Del Potro con le sue lotte sempre estreme; qual-
che buon guizzo di Fognini; la leggiadria del Goffin di fine anno, la NextGen Parade milanese, ma fini-
remmo per dimenticarne troppi.
Torniamo ai massimi sistemi, allora. Una stagione tanto zeppa di restaurazioni e novità è esistita
anche a prezzo di molteplici assenze eccellenti. Pure in questo caso, la realtà supera la fantasia. Puoi
mai immaginare - in un colpo solo - la dipartita di Djokovic, Murray, Raonic, Nishikori e Wawrinka?
Mai nella vita, per lo meno non tutti assieme. Ma se si accende la spia manutenzione, ti tocca correre
dal meccanico, non ci sono alternative. Le macchine moderne sono sempre più efficienti, a patto di
effettuare tagliandi frequenti e puntuali. Sennò si resta appiedati a metà del viaggio. Ennesima ardita
metafora, seppur confacente.
A margine, sottolineerei che non si sono notate folle di tifosi disperati sotto il sole pronti a stracciarsi
le vesti per le assenze di cui sopra. A eccezione forse di Wawrinka, si è trattato di defezioni sopportabili.
Finanche gradite, in qualche caso. Una verità scomoda e cinica, ma inconfutabile. Giocatori forti, atleti
meravigliosi, spallettatori indomabili, ma una criticità evidente: assenza di fascinazione nello spettatore
pagante. Gente dotata di infinita qualità tennistica, molto meno fornita di altrettanto carisma e presenza
scenica.
Ecco i buoni auspici per l’anno che verrà. Che ci conservi i vecchi in buona salute e pronti a distri-
buire qualche altra sostanziosa zampata. Che ci restituisca gli acciaccati di ritorno forti, rinfrancati e
magari un po’ più sorridenti e folli di prima. Che ci regali ancora tante emozioni, fuori e dentro il campo
da tennis.
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LA NUOVA STAGIONE.
Collisione
IL DIBATTITO. Il prossimo ritiro della Vinci (agli Internazionali) è stato annunciato
come l’atto finale di uno stile di gioco. «Dopo di lei, solo le “picchiatrici”», è stato detto.
Ma l’universo femminile mostra aspetti tecnici ben più variegati, in grado di indirizzare
gli esiti dello scontro finale dopo una stagione che ha visto alternarsi in vetta cinque Regine
imminente PIANETA CONSTANCY PIANETA TALENT / 1,3992 ua
1,5373 ua caratteristiche: varieta’
caratteristiche: negli scambi, gioco a tutto
minima CAMPO, soluzioni
differenza imprevedibili
fra
Halep
Wozniacki vincenti
Schiavone Martic
Kerber ed errori
Sevastova Townsend
Radwanska gratuiti;
soliditA’ Rybarikova Hsieh
Svitolina
Gavrilova Flipkens
Stephens estrema
Mladenovic Jabeur
Kasatkina da fondo
Siegemund Niculescu
Suarez Navarro campo Strycova Golubic
Errani
Krunic Vinci
Siniakova
Bacsinszky (talent-classic)
Sakkari
Arruabarrena
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A SPASSO NELLA GALASSIA DEL TENNIS FEMMINILE
Sharapova Osaka PIANETA power / 2,0019 ua
Cibulkova Bouchard caratteristiche: grande
Konta Cirstea aggressivita’, Potenza fisica,
Petkovic Rogers sono le prime a rompere
Pavlyuchenkova Bertens gli indugi nello scambio
Bencic Barthel prolungato
Vondrousova Duan
Kontaveit
S. Williams LUNA power NET
V. Williams 2,0015 ua
Azarenka caratteristiche:
Kuznetsova le stesse Kvitova
Garcia del pianeta power
Ostapenko
Muguruza Keys
con in pIU’
Stosur Lucic Baroni
la capacita’ Konjuh
Safarova
Makarova di disimpegnarsi Sabalenka
Barty a rete Dodin
Vandeweghe Giorgi
Vesnina Lisicki
Goerges Alexandrova
Ka. Pliskova
Babos
Cornet PIANETA one shot / 2,3017 ua
Siniakova caratteristiche: Palleggi ridotti
al minimo,Elevato numero
di vincenti e di errori gratuiti,
Partita impostata su rischi
elevati, continua aggressione
per dominare l’avversaria
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S
Chi dice che
sono tutte
para, picchia, aggredisce. Se non fosse che ci stiamo ri-
picchiatrici
ferendo a una partita di tennis, qualcuno potrebbe anche
le tenniste che
insospettirsi. Invece sono i modi di dire più comuni
sparapalle», quell’altra «non sa far altro che picchiare fanno tendenza?
quando ci si riferisce al tennis femminile: «Quella è una
sulle righe», «lei è in grado solo di aggredire». Il concetto Non è vero, anzi
le differenze
sono accentuate
è tornato in auge nei giorni addietro, quando si è tornati
e almeno
ad affrontare simili tematiche in confronto con il tennis
cinque pianeti
a cura di di Roberta Vinci, esaltata e onorata un po’ ovunque in
compongono
DIEGO quel viale del tramonto definitivamente intrapreso e che
oggi la galassia
BARBIANI ci porterà, tra 5 mesi, al saluto finale al Foro Italico.
gioco? Noi non siamo così d’accordo... Roberta mancherà, non serve un mago per del Tennis Donna
Quando Robertina dirà basta, sarà la fine di uno stile di
scoprirlo, perché oltre al tennis di altissimo livello che ha saputo offrire sia in sin- Vediamo quali...
golare sia in doppio ha anche un carattere aperto,
solare, divertente, e e non sarà facile abituarsi a
non vederla più nelle conferenze stampa, mentre spesso l’esempio di Agnieszka Radwanska, soprat-
scherza con chiunque le capiti a tiro. Il punto è que- tutto dopo il loro super match a Doha nel 2016, ma
sto: la tarantina viene considerata come una specie questo ragionamento ha portato (tutti) a un’esage-
in via d’estinzione, perché sono in poche quelle che razione, convinti che oltre un tennis vario vi sia sol-
trattano la palla con la stessa cura. Lei ha fatto tanto la giocatrice progettata con lo stampino,
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LA NUOVA STAGIONE
I NUMERI DEL 2017. SI RIPARTE DA QUI...
• Aces •
Karolina Pliskova 452
• Double Faults •
Jelena Ostapenko 380
• First Serve •
Monica Niculescu 82,5%
• Second Serve •
Jelena Ostapenko 47,8%
• First Serve Points Won •
Petra Kvitova 74,0%
• Second Serve Points Won •
Johanna Konta 50,6%
• Service Points Won •
Coco Vandeweghe 62,9%
• Return Points Won•
Sara Errani 49,2%
• Break Points Saved•
Lucie Safarova 64,0%
• Break Points Converted •
Sara Errani 53,8%
• Most Match Wins •
Caroline Wozniacki 60 (su 81)
• Most Titles Won•
Elina Svitolina 5 (su 5 finali)
quella idealmente alta, magari bionda, con colpi po- sperpero da parte della rumena? Nel tennis di oggi
tenti e uno stile di gioco talmente aggressivo da de- la solidità vince quasi sempre sull’aggressività e
finirlo “sparapalle”, perché non si sa mai se il colpo nelle rare occasioni in cui capita l’opposto è solo me-
possa terminare dentro il campo o fuori di metri, se rito di chi ribalta il pronostico. Chi spiega, più sem-
non proprio sui teloni. Aggiungendo al cognome il plicemente, che il gioco di Carla Suarez Navarro è
suffisso -ova il gioco era fatto, no? tutt’altro che quello di una picchiatrice? Che Sloane
Fosse così banale, il tennis femminile… La verità Stephens è potenzialmente una delle giovani più
è un’altra: tra 0 e 1 vi sono infiniti numeri decimali, complete e lei nasce come giocatrice di attesa (o
sfumature di gioco che forse non siamo in grado di contenimento) ma è capace di variare a piacere du-
cogliere. O forse non vogliamo cogliere? La narrativa rante lo scambio? Che Caroline Wozniacki rimane
del tennis femminile composto solo di grandi pic- una giocatrice che fa della solidità, non della po-
chiatrici è allettante, decisamente pigra, più sem- tenza, la sua forza? Sono solo i primissimi nomi di
plice da riportare per una categoria cui si dedi- un universo che si allarga sempre più. Quello che
ca sempre poco tempo e spazio, tanto più in con- serve è cominciare a realizzare che il luogo comune
fronto con quella maschile. Chi ha voglia di spiegare delle “sono tutte picchiatrici” è una inesattezza.
che se Ostapenko vince il Roland Garros con un Forse si dovrebbe precisare che gli stili di gioco
gioco molto aggressivo (e non da sparapalle, dato non sono poi così diversi, ma anche lì si va fuori
che ha condito 2 settimane, 7 partite e 19 set con strada. Simona Halep usa pochissimo lo slice, ep-
299 vincenti) e rimontando in finale da 4-6 0-3, 1-3 pure non può inserirsi nella categoria delle giocatrici
al terzo, contro una giocatrice estremamente più so- aggressive per indole perché muove il gioco accet-
lida come Halep sia una vera impresa e non uno tando lo scambio ma spostando costantemente la
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LA NUOVA STAGIONE.
sua avversaria e cercando profondità o esaltandosi
nelle difese fino a trovare i passanti migliori. Tra l’al-
tro, Serena Williams se non è al meglio della con-
dizione soffre particolarmente le partite contro
Halep, Wozniacki e Kerber, quando la sua potenza
(lei sì ne fa un cavallo di battaglia) contrasta con la
grande solidità delle avversarie. Poi, dire che possa
perdere rimane un passo in più non sempre imme-
diato, ma quelle sono situazioni che all’americana
piacciono poco o nulla: essere costretta ad accele-
rare 4-5 volte prima di cogliere il punto, non fa per
lei. Serena ha spesso sofferto una Halep in
forma, lo stesso dicasi per Wozniacki, contro
Kerber addirittura ha perso una finale Slam
(e non c’era alcuna parvenza di infortunio).
Nell’esempio numerico di prima parla-
vamo di 0 e 1. Per usare una terminologia
anglosassone, 0 è la “pusher”, cioè la col-
pitrice, mentre l’1 è la “basher”, l’estremo,
la picchiatrice. Come detto, però, la situazione è ben potente abbiamo: Sharapova, Ostapenko, Saba-
più varia. Vi sono quelle più solide, con un tennis lenka, Karolina Pliskova, Garcia, Serena e Venus
che ha come indicatore un numero non molto alto Williams, Goerges, Pavlyuchenkova, Osaka, Safa-
di vincenti ma che ottengono tanto dalla capacità rova, Stosur, Kvitova, Lucic Baroni, Kontaveit, Cir-
di trovare profondità e di mantenere un ritmo alto stea, Konjuh, Barthel, Giorgi, Puig, Rogers, Kanepi,
al palleggio, e riescono a portare le avversarie fuori Alexandrova, Duan, Bouchard, Dodin, Cepede Royg.
dalla loro posizione di comfort (quella che nelle Abbiamo preso in considerazione l’intera Top
scuole tennis viene indicata come la situazione più 100 per mostrare che, a conti fatti, le tenniste che
favorevole). In questo insieme abbiamo: Halep, risolvono tutto con la potenza (o con un sol colpo)
Wozniacki, Kerber, Radwanska come esponenti arrivano a essere circa un quarto delle presenti. Un
principali, ma anche Svitolina, Kasatkina, Suarez numero alto, ma che rimane piuttosto contenuto.
Navarro, Errani, Stephens – che ha le capacità per Questo perché in mezzo ai due schieramenti ab-
interpretare ogni fase di gioco –, e persino Maria biamo tante giocatrici che possono variare tipologia
(Tatjana). Potremmo anche aggiungere Dominika di gioco durante il match e Timea Bacsinszky è
Cibulkova anche se la slovacca è perlopiù una gio- forse l’esempio migliore: di rovescio colpisce e col
catrice offensiva. ma nei momenti in cui è fuori dritto lavora il punto, decine di smorzate a set,
forma, come nel 2017, il suo tennis diventa un pal- enorme capacità di sacrificio in difesa: non può es-
leggio continuo. In fondo, lo faceva anche le prime sere considerata una “basher” e neppure “pusher”,
volte che affrontò il circuito. ma una terza categoria che comprende alcune pro-
C’è poi un detto: “Pushers don’t win Slam” (“le tagoniste come Gavrilova, Cornet (che ha meno
colpitrici non vincono uno Slam”). Tra loro solo Ker- estro del gruppo, ma rimane molto abile nel cambio
ber e Stephens hanno vinto Major, 3 in tutto, nei mi- di impugnatura e non è assolutamente una “ba-
gliori momenti della carriera dove a un gioco basato sher”), Sevastova, Schiavone, Golubic. Francesca
su un punto di partenza difensivo aumentavano i sarebbe da inserire in una nuova categoria per
rischi e divenivano più aggressive senza però sna- l’estro delle sue giocate, in cui aggiungeremmo vo-
turare particolarmente la loro natura. lentieri Laura Siegemund, forse ancor più offensiva
Come giocatrici aggressive dotate di un tennis della milanese. La tedesca è materia per pochi co-
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A SPASSO NELLA GALASSIA DEL TENNIS FEMMINILE
noscitori, come detto, e pur gioco c’è una varietà di colpi evidente, oltre che una
con un carattere molto par- enorme capacità di servire in maniera efficace no-
ticolare (non pochi i pro- nostante l’altezza. Il rovescio può fare la differenza
blemi avuti con le colleghe) in molte occasioni e la velocità di braccio per impat-
sa far divertire il pubblico tare col dritto è eccezionale, non per nulla è arrivata
riempiendo le avversarie di fino al n. 17 del mondo; Siniakova è un altro esempio
smorzate, lob, e attacchi perfetto, perché colpisce abbastanza forte, ma gioca
senza sosta (anche se i spesso slice di dritto e rovescio e sta facendo bene
suoi schemi hanno la mi- anche in doppio, ma il suo stile è molto distante da
glior realizzazione su terra, dove Roberta così come dalle prime due elencate qui.
ha più tempo per impattare). Come Vesnina è aggressiva, ma picchiatrice? No, pro-
loro, Kristina Mladenovic: offensiva, ma prio no. Rovescio inappuntabile (come per tutta la
da non considerare una picchiatrice scuola dell’Est Europa) con grandi capacità di varia-
perché ha ottime variazioni e poche usano la zioni e discese a rete. Da questo punto di vista la
palla corta come fa lei, che ha più volte dichiarato di compagna di doppio Ekaterina Makarova si basa
amare quel colpo. Aleksandra Krunic, nonostante alti molto di più sulla potenza da fondo campo...
e bassi che fino a ora si sono fatti notare parecchie E questo è solo una piccola parte dell’insieme di
volte, compensa un fisico piuttosto leggero con tanta tenniste che tutti, nessuno escluso, definiscono uni-
qualità in un gioco mai banale. Magdalena Rybari- camente come “picchiatrici”.
kova: pochissima potenza a favore di un tennis molto Vinci non è la sola a giocare slice e anzi, per
più leggero e vario, risalita da oltre il numero 400 usare una provocazione (perdonaci, Roberta) lei il ro-
Wta a ridosso della Top 20. Ultima nominata di que- vescio coperto non lo gioca mai, perché da quel lato
sto gruppo non può che essere Monica Niculescu, è in grado solo di manovrare con lo slice. Certo però
da tanti mal digerita a causa di slice continui di dritto che con quel colpo ha fondato una car-
e rovescio ritenuti “orrendi”, ma che l’hanno por- riera destinata a entrare nella Storia.
tata fino al numero 3 del mondo da junior e Molte delle altre non avranno quella
alla finale di Wimbledon in doppio. In ter- stessa maestria, ma allo stesso
mini di varietà sa fare più di qualsiasi modo sanno farsi riconoscere
altra, ma il suo stile non troppo orto- senza passare per “spara-
dosso fa sì che non sia mai apprez- palle”.
zata a pieno. L’universo è vario, anche
Ci sono poi le giocatrici potenti nella WTA, e senza ac-
ma che possono usare variazioni corgetene puoi ritro-
importanti e armi a sorpresa: vare un giorno
CoCo Vandeweghe, che ha Maria Sharapova
tanta potenza nel braccio fare serve &
(potremmo definirla “ba- volley sul ter-
sher”) sa però come reno più insi-
muoversi lungo il campo dioso che vi
per approcciare la rete e sia (la terra di
giocare al volo, usare lo Parigi) contro
slice, servire in tanti l’avversaria che
modi diversi a se- in carriera ne ha
conda del momento; giocati una ma-
Ashley Barty, un po’ rea come Justine
“basher”, ma nel suo Henin.
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LA NUOVA STAGIONE.
La Storia
La classifica di Tennis Match compie nove anni e festeggia il ritorno in vetta di due
straordinari campioni come Rafael Nadal e Roger Federer (che sarebbe stato il n.1
vincendo il Master). Ma concorda con l’ATP solo per le prime quattro posizioni
si fa in due
I
l 2017 è destinato a restare nella storia del nostro sport Il nostro ranking
come una stagione memorabile grazie alle eccezionali im- elaborato (come
sempre) da
bravano definitivamente esclusi dalla lotta per il vertice e Posteraro premia
prese di due campioni senza uguali. Proprio quando sem-
i tennisti che
vincono i tornei
per i titoli che contano, ormai piegati dall'età e dall'usura
e le sfide che
fisica, Federer e Nadal sono tornati a dominare il mondo
contano, meno
del tennis, lasciando alla concorrenza poco più che le bri-
le prime posizioni del ranking che avevano monopolizzato invece la somma
ciole. I due fenomeni hanno occupato per la settima volta
dei piazzamenti
a cura di
FRANCESCO per sei anni consecutivi, dal 2005 al 2010. Come già nel
POSTERARO 2006, nel 2007 e nel 2010 si sono aggiudicati tutti e quat-
tro gli Slam, in questa occasione – a differenza delle pre-
cedenti – spartendosi equamente i successi. Rafa è
tornato sul trono a distanza di nove anni dalla prima
volta, come non è mai riuscito a nessun altro. E per tato addirittura a dieci i suoi allori al Roland Garros:
trovare un numero uno di fine stagione maggiore di un primato incredibile, segno di un dominio sulla sua
età bisogna risalire a molto prima della fondazione superficie preferita che non ha davvero paragoni
dell'ATP, precisamente al 1954, quando gli esperti possibili.
più accreditati classificarono al primo posto il tren- Il maiorchino ha conquistato la vetta della gra-
tatreenne Drobny. duatoria perché ha giocato di più del rivale e ha
Ancora più fuori dell'ordinario la presenza di un quindi ottenuto un maggior numero di ri-
trentaseienne come Roger in una delle prime due sultati utili. Ma Federer ha avuto un ren-
piazze: a riuscirci da più anziano è stato solo Bill Til- dimento qualitativamente migliore. E
den in un'epoca ormai remota, nel 1930. Federer si sarebbe stato in testa alla nostra classifica
è preso l'ottavo Wimbledon, tra l'altro senza cedere con largo margine se avesse fatto suo il Ma-
neppure un set, restando così l'unico detentore del sters. Roger si è imposto in sette dei dodici tornei
record di vittorie nei Championships. Nadal ha por- a cui ha preso parte, mentre Nadal ha dovuto gio-
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