ANIEM Rassegna Stampa del 27/07/2016
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INDICE ANIEM WEB 26/07/2016 agenparl.com 18:27 8 Nautica, Piacentini (Confimi Industria): "Continua l'emorragia di Confindustria. Serve una nuova rappresentanza" 26/07/2016 fiscoetasse.com 07:03 9 Nuovi codici contratto per il flusso Uniemens SCENARIO EDILIZIA 27/07/2016 Corriere della Sera - Nazionale 11 La burocrazia? Non sa cos'è una veranda 27/07/2016 Il Sole 24 Ore 13 Salerno-Reggio Calabria senza cantieri 27/07/2016 Il Sole 24 Ore 15 Big dell'edilizia più forti all'estero 27/07/2016 Il Giornale - Nazionale 16 Urbanistica, un taglio netto alla burocrazia del passato 27/07/2016 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale 17 Technogym vola alle Olimpiadi «Siamo fornitori per la sesta volta» 27/07/2016 Il Gazzettino - Padova 19 Peep Sacro Cuore, se sarà finita il Comune agevolerà tutto l'iter 27/07/2016 Il Mattino - Salerno 20 «Nei cantieri lavora solo chi ha padrini» SCENARIO ECONOMIA 27/07/2016 Corriere della Sera - Nazionale 22 Il piano Mps: aumento da 5 miliardi e intervento di Atlante sulle sofferenze
27/07/2016 Corriere della Sera - Nazionale 24 Calcagno: la nostra rete ultraveloce nel 2020 in casa di un italiano su cinque 27/07/2016 Corriere della Sera - Nazionale 26 Telelavoro per il 10% degli statali Così cambieranno gli uffici pubblici 27/07/2016 Il Sole 24 Ore 27 Lo stress «sistemico» di Commerz e Deutsche 27/07/2016 Il Sole 24 Ore 29 Con la spending review un miliardo in più dai prezzi benchmark 27/07/2016 Il Sole 24 Ore 31 Quelle 48 ore per convincere Francoforte 27/07/2016 Il Sole 24 Ore 32 Il prestito ponte per «blindare» la cessione di Npl 27/07/2016 La Repubblica - Nazionale 35 Bolloré beffa Berlusconi: no a Mediaset Premium 27/07/2016 La Repubblica - Nazionale 37 Vivendi gela Mediaset salta la vendita di Premium "Ora causa miliardaria" 27/07/2016 La Repubblica - Nazionale 39 Cattaneo accelera sulla fibra e si allea con Fastweb 27/07/2016 La Repubblica - Nazionale 40 Aol, Yahoo, MySpace quelle stelle del web finite nella polvere 27/07/2016 La Stampa - Nazionale 41 "Accordi e fusioni ormai sono inevitabili I gruppi europei troppo piccoli per competere" 27/07/2016 Il Messaggero - Nazionale 42 Madia: «Assunzioni mirate e mai più precari nella Pa» SCENARIO PMI 27/07/2016 Il Sole 24 Ore 45 Ricerca ed export nei piani Aero Sekur 27/07/2016 Il Sole 24 Ore 46 Brexit, l'Europa deve reagire 27/07/2016 Il Giornale - Nazionale 48 La svolta: niente bollo per le auto «verdi»
27/07/2016 Il Fatto Quotidiano 49
Fintech, l'Italia segua la via inglese per sviluppare la nuova finanza
di Magliano sono in corso di rilascio.ANIEM WEB 1 articoli
26/07/2016 18:27
Sito Web agenparl.com
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Nautica, Piacentini (Confimi Industria): "Continua l'emorragia di
Confindustria. Serve una nuova rappresentanza"
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(AGENPARL) - Roma, 26 lug 2016 - Dino Piacentini, Vice Presidente di Confimi Industria, commenta la
notizia della fuoriuscita delle principali aziende della nautica da Confindustria "I corpi intermedi di questo
Paese devono riprendere i contatti con la realtà economica, c'è un solco profondo tra Confindustria e le
aziende private italiane, chi fa rappresentanza oggi deve uscire dalle strutture autoreferenziali, ripensare al
proprio ruolo, progettare ed avanzare idee nell'interesse del sistema produttivo e del rilancio occupazionale,
avere una visione moderna del sistema fiscale, delle relazioni sindacali, del costo del lavoro".
Approccio che Confimi ha intrapreso fin dalla sua nascita e che la sua struttura snella nei vertici e operativa
sul territorio dimostrano. Ascoltare le aziende manifatturiere e lavorare al loro fianco individuando insieme
strategie e politiche di sviluppo, senza essere condizionati al proprio interno da contraddizioni e conflitti di
interessi "perché è evidente - ricorda il Vice Presidente di Confimi - che non si possono
contemporaneamente rappresentare aziende pubbliche e imprese private".
Tra le priorità individuate da Confimi Industria quella di dover ripensare urgentemente il sistema
contrattuale per creare le condizioni indispensabili per creare occupazione, emergenza che sembra non
esser riconosciuta da viale dell'Astronomia che, anche con il contratto Federmeccanica sembra essere
rimasta in panne. "Abbiamo appena rinnovato il contratto metalmeccanico con soluzioni innovative
soprattutto nella fase di accesso dei giovani e ci apprestiamo a rinnovare il contratto dell'edilizia dove ci
auguriamo di arrivare ad un unico contratto di settore ed ad un unico sistema della bilateralità per il settore
delle costruzioni".
Per fare questo occorre dotarsi di strutture associative leggere nelle quali siano gli imprenditori a indicare
strategie, a individuare i servizi ritenuti necessari, a sviluppare progetti di internazionalizzazione assistiti
dalle istituzioni. "Questa - e conclude Piacentini - è la strada che Confimi ha intrapreso in alternativa ad
Organizzazioni che sembrano parlare linguaggi datati ed ormai incomprensibili per il mondo delle imprese".
ANIEM WEB - Rassegna Stampa 27/07/2016 826/07/2016 07:03
Sito Web fiscoetasse.com
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Nuovi codici contratto per il flusso Uniemens
Da luglio istituiti nuovi codici contratto nel flusso di denuncia Uniemens per CONFIMI e ANIEM
L'INPS, con Messaggio 20 luglio 2016, n. 3132, ha istituito, con decorrenza luglio 2016, i seguenti nuovi
codici dell'elemento di del flusso di denuncia Uniemens:
Il codice "300" avente il significato di "C.c.n.l. CONFIMI IMPRESA MECCANICA per i dipendenti dalle
piccole e medie industrie metalmeccaniche e della installazione impianti".
Il codice "301 " avente il significato di "C.c.n.l. CONFIMI IMPRESA LEGNO per i dipendenti dalle piccole e
medie industrie del legno, del sughero, del mobile, dell'arredamento e boschivi forestali".
Il codice "302 " avente il significato di "C.c.n.l. ANIEM per i dipendenti dalle piccole e medie industrie di
escavazione e lavorazione materiali lapidei".
Il codice "303 " avente il significato di "C.c.n.l. ANIEM per i dipendenti dalle piccole e medie imprese
produttrici di manufatti in cemento e laterizi".
Il codice "304 " avente il significato di "C.c.n.l. ANIEM per i dipendenti dalle piccole e medie imprese
cemento calce e gesso".
ANIEM WEB - Rassegna Stampa 27/07/2016 9SCENARIO EDILIZIA 7 articoli
27/07/2016 diffusione:266814
Pag. 1 tiratura:354388
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La burocrazia? Non sa cos'è una veranda
Ventuno mesi per scegliere le parole del nuovo regolamento edilizio dei comuni
Sergio Rizzo
Paradossi della burocrazia: ci sono voluti 21 mesi per trovare l'accordo sulle parole del nuovo regolamento
edilizio unico dei Comuni italiani. Tre in più di quelli che servirono ai padri costituenti per la Carta. Ma sulle
definizioni di «sottotetto», «veranda» o sulle sei (6) definizioni di superficie la questione era evidentemente
assai complessa. E tutto nasce dall'Agenda governativa battezzata «Italia semplice».
a pagina 21
Dice tutto, a proposito della deriva imboccata dalla burocrazia made in Italy , un paragone. In 18 mesi,
settant'anni fa, abbiamo fatto la Costituzione; in 21, oggi, non siamo in grado di scrivere nemmeno un
regolamento edilizio uguale per tutti i Comuni italiani. Altri tempi, certo. Ma anche altra classe dirigente. La
Carta costituzionale fu scritta dall'Assemblea costituente, che con tempi contingentati e una volontà di ferro
riuscì a superare barriere ideologiche apparentemente insormontabili. La redazione del regolamento edilizio
unico, previsto dalla legge Sblocca Italia, è invece affidata a un pool di burocrati tanto eterogenei quanto
litigiosi, e siamo adesso appena all'elenco delle cosiddette «definizioni uniformi». Per capirci: si sono messi
finalmente d'accordo sulle parole, convenendo che il «sottotetto» è «lo spazio compreso tra l'intradosso
della copertura dell'edificio e l'estradosso del solaio del piano sottostante». Oppure che un «locale o spazio
coperto avente le caratteristiche di loggiato, balcone, terrazza o portico, chiuso sui lati da superfici vetrate o
con elementi trasparenti e impermeabili, parzialmente o totalmente apribili» si identifica con il termine
«veranda».
E non è stata una passeggiata. Sul concetto di superficie, per esempio, la Regione Lombardia ha piantato
una grana tale che alla fine di definizioni ne sono venute fuori ben sei: superficie lorda, totale, complessiva,
utile, calpestabile e accessoria. Dove, per avere un'idea dell'imbuto in cui i burocrati incaricati di
semplificare si sono infilati, la differenza fra «totale» e «complessiva», parole che a prima vista
sembrerebbero indicare la stessa cosa, è che la seconda è la somma della superficie «utile» (differente da
quella «calpestabile», ovvio) più il 60 per cento di quella «accessoria».
Il regolamento edilizio unico comunale, previsto dalla cosiddetta legge Sblocca Italia approvata dal
Parlamento l'11 novembre 2014, potrebbe rappresentare un'autentica rivoluzione mettendo fine una volta
per tutte al dedalo incredibile di norme locali in un Paese dove ognuno degli oltre ottomila Comuni ha
proprie regole per stabilire come si tirano su i muri, quanto può essere grande una stanza da letto o un
cortile, come si deve calcolare la grandezza di un ambiente. Con prescrizioni surreali. A Lamezia le
porcilaie non possono essere costruite a meno di 30 metri dalle abitazioni. A Catanzaro è obbligatorio
depositare le tinte in cantiere prima della verniciatura per consentire la verifica della rispondenza al
progetto. A Bologna tollerano un'eccedenza costruttiva del 2 per cento rispetto al progetto; a Pescara del 3
per cento: a Lucca quattro centimetri per lunghezze da otto centimetri a due metri; a Firenze 10 centimetri
rispetto alla scala 1:100. A Fiumicino è possibile fare i cortili solo nei condomini non popolari. Mentre a
Piacenza è tassativo prevedere uno spazio di 30 metri quadrati per i giochi dei bambini ogni nove alloggi...
Ventuno mesi, dicevamo, ci sono voluti solo per stabilire come chiamare le cose. Ora si è arrivati all'intesa
sulle definizioni, che fa «auspicare» alla ministra della Semplificazione e della Pubblica amministrazione
Marianna Madia «che lo schema tipo» del regolamento edilizio «si concluda rapidamente». Auguri. Ma se il
buongiorno si vede dal mattino, come dimostra il caso surreale delle sei definizioni di superficie, è d'obbligo
incrociare le dita.
Non sfugge affatto la complessità della questione. Né che non si può evitare, in casi come questi, di
ascoltare tutte le campane. Il problema però è di fondo: ogni volta che si vuole fare una riforma si commette
SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/07/2016 1127/07/2016 diffusione:266814
Pag. 1 tiratura:354388
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sempre il medesimo errore. Quello di farla fare ai burocrati. Perché affidare a loro il compito di riformare se
stessi è come chiedere al tacchino di organizzare il pranzo di Natale.
Ogni semplificazione vera toglie inevitabilmente a una burocrazia congegnata come la nostra (malissimo)
un pezzetto di potere: il rischio è dunque che le semplificazioni non procedano o che dietro una
semplificazione si nasconda in realtà una nuova complicazione. Tanto più vero, questo, se la riforma
riguarda temi sui quali si intrecciano competenze di più burocrazie. In questo caso specifico le burocrazie
statali, regionali e comunali. Un delirio di interessi contrapposti ben rappresentati nel pool incaricato di
sciogliere i nodi del regolamento edilizio unico. Il bello è che tutto questo meccanismo infernale rientra
nell'agenda governativa battezzata, pensate un po', «Italia Semplice». Gli ottimisti che l'hanno congegnato
hanno scritto nel sito ufficiale che doveva essere tutto finito «entro novembre 2015».
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La legge
La legge Sblocca Italia
è stata approvata dal Parlamento l'11 novembre 2014 L'obiettivo è quello di «liberare» tutti i progetti
«imprigionati» dalle burocrazie statali, regionali e comunali del Paese Tra le voci più importanti dello
Sblocca Italia ci sono le «grandi opere», «sblocca cantieri» e «accelerazione opere»: dalla Orte-Mestre al
tunnel del Brennero, senza dimenticare il Sud Italia con la Salerno-Reggio Calabria. Il decreto contempla
autostrade e ferrovie (l'alta velocità Napoli-Bari e la Palermo-Messina-Catania), aeroporti (Malpensa,
Venezia, Genova, Firenze, Fiumicino, Salerno) e porti La semplificazione riguarda anche redazione del
regolamento edilizio unico, ovvero il tentativo di uniformare i regolamenti in vigore negli oltre 8 mila comuni
italiani, ciascuno dei quali con le proprie norme che stabiliscono come tirare su i muri, quanto può essere
grande una stanza o un cortile e come si deve calcolare l'estensione di un ambiente
SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/07/2016 1227/07/2016 diffusione:149769
Pag. 13 tiratura:200828
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Mezzogiorno. Aperto al traffico gran parte del lotto finale dell'ammodernamento costato 680 milioni • Il tratto
percorribile tutto su quattro corsie CALABRIA
Salerno-Reggio Calabria senza cantieri
Renzi: «Il 22 dicembre sarà inaugurata come promesso» - Mancano solo 800 metri di gallerie
Alessandro Arona
pPrima estate senza cantieri e restringimenti di carreggiata sull'autostrada Salerno•Reggio Calabria, grazie
all'apertura al traffico, ieri, della gran parte del lotto finale LainoBorgo•Campotenese, in Calabria (19,9 km su
20,5). Ad annunciarlo lo stesso presidente del Consiglio Matteo Renzi, presente all'inaugurazione: «La
storia la conoscete - ha scritto su Facebook - Sfidai le aziende a finire la Salerno•Reggio Calabria il 22
dicembre 2016.I giornalisti stranieri risero sonoramente. E io replicai: adesso la finirete di ridere dell'Italia».
«La Salerno•Reggoio da oggiè tuttaa 4 corsie- ha aggiunto Renzi- per la prima volta nella sua storia.
Mancano ancora 800 metri di gallerie: lì c'è un restringimento. Ma il 22 dicembre sarà ufficialmente
inaugurata. La Salerno Reggio Calabria è un simbolo. Come l'Expo, come la Variante di Valico, come il
Jobs Act.Ei gufi a dire "non ce la faranno mai". Ma poi gli italiani dimostrano spesso che invece sì,
possiamo farcela». La "project review" sulla Salerno•Reggio, studiata per mesi dalla "nuova" Anas guidata
da Gianni Armani,è stata annunciata nel marzo scorso. Il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio,
Armani e il premier Renzi hanno in sostanza deciso di concludere gli ammodernamenti "pesanti"
dell'autostrada (rinnovo di careggiate, viadottie gallerie, numerose tratte fuori sede), avviati nel 1999•2000,
con il solo macrolotto 3.2, tra gli svincoli Laino Borgo e Campotenese (Cosenza), 20,5 km che si
aggiungono ai 355 già ammodernati. Su• gli ultimi 58 km, invece, (tre tratte calabre, Morano•Firmo 21 km,
Cosenza•Altilia 26,3 km e Pizzo Calabro S.Onofrio 10,8 km), sono stati accantonati i costosi (e ritenuti
"sovrabbondanti") progetti in variante degli anni scorsi (tre miliardi di euro), sostituendoli con progetti "soft"
di manutenzione straordinaria dell'infrastruttura esistente: un miliardo di euro di investimento, già finanziati,
con cantieri che possono essere rimossi in caso di elevato traffico. «I lavori sono già avviati», spiega l'Anas.
Restano poi lavori di messa in sicurezza sui 10 km a ridosso di Reggio Calabria, in appalto. Accelerando
l'ultima grande opera, dunque, la Laino•Campotenese, alla fine dell'anno si potrà dire che la Salerno•Reggio
è completata. L'Anas spiega che il macrolotto 3.2, per un costo complessivo di 680 milioni di euro e affidato
al Consorzio Italsarc (Cmb di Carpi e Ghella Spa di Roma) è completato e aperto al traffico per 19,9 km, e
in particolare da ieri è stato rimossa la restrizione di carreggiata sul viadotto Italia. Restano in corso solo i
lavori sulla galleria Lauria, 600 metri, che saranno completati a dicembre ma senza intralciare il traffico
perché fuori sede. L'unico restringimento di carreggiata, di circa 500 metri, resta in direzione Reggio
Calabria nel comune di Melito. «L'80% di chi ha lavorato qui - ha detto Renzi - è di questa terra ed è
importante che si possa combattere la piaga della disoccupazione anche attraverso gli investimenti
pubblici, perché una certa cultura tecnocratica degli ultimi anni ha bloccato gli investimenti pubblici».
«Dobbiamo fare una lotta senza pietà alla corruzione - ha aggiunto - e fare solo le opere utili. Ma gli
investimenti pubblici vanno fatti». «Giusto - ha commentato il presidente dei costruttori Ance Claudio De
Albertis- il richiamo del premier Renzi al valore delle infrastrutture come volano per l'occupazione e la
crescita. Serve ora lo sforzo di tutti per superare i rallentamenti registrati negli ultimi mesi anche in seguito
all'entrata in vigore del nuovo Codice appalti». L'autostrada Salerno•Reggio Calabria, realizzata tra il 1962 e
il 1974, è oggetto dal 1999 di un radicale programma di ammodernamento, completato come si diceva per
375 km su 443 (con manutenzione straordinaria sugli ultimi 58 km e 10 km di messa in sicurezza in
appalto). La cifra spesa dal 1999 al dicembre 2016 sarà di 7,5 miliardi di euro, a cui si aggiungerà circa 1,1
miliardi per gli ultimi 68 km. Nella tratta inaugurata ieri anche il Viadotto Italia, 1.120 metri di lunghezza e
260 metri dal fondovalle, il secondo viadotto più alto d'Europa. Realizzato nel 1969, all'interno del
macrolotto 3.2è stato completamente demolitoe ricostruito. Nell'ambito dei lavori di demolizione, il 3 marzo
SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/07/2016 1327/07/2016 diffusione:149769
Pag. 13 tiratura:200828
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
2015, è precipitato e morto l'operaio rumeno Adrian Miholca, dipendente della Nitrex di Brescia, impresa
specializzata nelle grandi demolizioni. L'inchiesta della magistratura è ancora in corso per accertare
eventuali responsabilità penali.
LE IMPRESE
De Albertis (Ance): «Giusto il richiamo alle infrastrutture come volano per occupazione e crescita.
Serve sforzo di tutti per superare rallentamenti»
Il sistema delle Pmi del Mezzogiorno 4 6 5 3 2 0 5,1 3,1 2,8 4,6 4,0 2,6 40 30 20 10 +5,9 +0,6 -4,8 +4,1 -
7,9 -4,9 +7,5 Italia 2015 2016 2017 +17,2 +15,6 Mezzogiorno Srl semplificate Dati in % INDICE DELLE
SOFFERENZE Fonte: elaborazione Confindustria e Cerved Società di capitali tradizionali Valori assoluti in
migliaia e var. % rispetto all'anno precedente LA CRESCITA DELLE NEWCO 2007 '08 '09 '10 '11 '12 '13
'14 '15
SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/07/2016 1427/07/2016 diffusione:149769
Pag. 15 tiratura:200828
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Grandi imprese. Nel primo semestre salgono a 2,9 miliardi i contratti firmati nei paesi più industrializzati
Big dell'edilizia più forti all'estero
Salini vince negli Usa, Pizzarotti in Francia - Non preoccupa la Brexit
Aldo Norsa
pNel primo semestre 2016 le maggiori imprese italiane di costruzioni hanno vinto gare per 2,9 miliardi nei
Paesi più industrializzati (Usa, Canada, Australia, Europa Occidentale). Ben un terzo più del corrispondente
periodo 2015. Questo exploit corona un decennio di crescente penetrazione nei mercati più difficili (ma
anche meno rischiosie più redditizi) per 17 campioni nazionali che hanno scelto di contrastare così la
debolezza del mercato interno. Sfatando il tradizionale detto secondo cui «le imprese italiane sono forti nei
Paesi deboli e deboli nei Paesi forti». Non solo. In questi mercati si delineano sinergie tra imprese di
costruzioni e società di ingegneria, entrambe intente ad approfittare della rottura di cartelli nazionali oggi
invisi alle committenze perché alzano i prezzi. Il punto è stato fattoa Roma, in un seminario all'Ance che ha
illustrato casi di successo a fronte di un'imprenditorialità nazionale agguerrita in contesti che godono di
regole e di finanziamenti certi. Partendo da una base dati, appositamente redatta dalla società Guamari,
che include 141 contratti di costruzioni negli ultimi dieci anni (che valgono 21,1 miliardi)e "mappa" 27 filiali
di società di ingegneria (rispettivamente in 17e 12 Paesi). Per quanto riguarda le costruzioni il "bottino" vale
un 20% di quanto il sistema Italia conquista ogni anno nel mondo. Quanto alla presenza territoriale, i Paesi
sui quali si concentrano i costruttori italiani sono gli Usa (23,1%), la Svizzera (18%), l'Australia (12,6%),
Monaco (9,9%), la Francia e la Danimarca (entrambe con il 9%). Una curiosità: "Brexit" non sembra
preoccupare visto lo scarso peso dei contratti italiani nel Regno Unito nel decennio (0,4%). Limitandoci
all'ultimo semestre, Salini Impregilo in marzo ha firmato, tramite Lane, società acquistata lo scorso
novembre, il contratto per progettare e realizzare la ferroviaria Purple Line, (600 milioni di dollari pro quota)
nel Maryland (Usa) e in aprile quello per la progettazione, realizzazione e manutenzione decennale del
Forrestfield• Airport Linka Perth in Australia (792 milioni). Pizzarotti si conferma molto attiva in Francia e a
Monaco aggiudicandosi la realizzazione dell'ospedale Sainte Marie di Nizza (111 milioni); alcuni lotti del
progetto metro•ferroviario Grand Paris per la realizzazione delle stazioni di Mairie des Lilas e Haussmann
Saint Lazare, di un deposito sotterraneo e l'estensione della linea metropolitana 11 (393 milioni pro quota)
e, nel Principato, il grande progetto di estensione a mare con opere infrastrutturali ed edili per 900 milioni.
In Grecia la specialistica Bonatti in joint ven• ture con J&P Avax ha acquisito due lotti del Trans Adriatic
Pipeline della lunghezza di 360 km (236 milioni). E infine l'altra specialistica Cimolai realizzerà in Francia il
tetto scorrevole del nuovo stadio tennistico Roland Garros (38 milioni) e negli Usa la torre A del complesso
residenziale Hudson Yardsa New York (101 milioni). Nel caso dell'ingegneria, in cui più che i contratti
contano gli insediamenti stabili, nell'ultimo semestre la novità è D'Appolonia, che, tramite il facoltoso gruppo
Rina a cui appartiene dal 2011, ha comprato, malgrado la sorpresa "Brexit", una società multisettoriale:
l'inglese Edif attiva nella consulenza e nelle ispezioni). Ma era stata preceduta da Net Engineering, che
addirittura nel 2007 aveva comprato la tedesca Spiekermann, con la qualeè in corso una sempre maggiore
integrazione.
I NUMERI
2,9
miliardi I contratti all'estero Cresce più di un terzo il valore delle commesse conquistate dalle imprese
italiane all'estero
20% La quota export dell'edilizia Il valore delle commesse estere delle imprese italiane vale circa il 20% di
quanto il sistema Italia conquista nel mondo
23,1% I contratti negli Stati Uniti Tra i pasei più industrializzati, gli Usa rappresentano l'area su cui si
concentrano gli sforzi maggiori . Seguono Svizzera (18%) e Australia (12,6%).
SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/07/2016 1527/07/2016 diffusione:72273
Pag. 35 tiratura:137765
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EDILIZIA
Urbanistica, un taglio netto alla burocrazia del passato
Il Growth Act della Liguria prevede anche procedure semplificate in materia di urbanistica ed edilizia. Le
nuove norme approvate dalla giunta regionale a fine giugno prevedono minori oneri burocratici per i cittadini
e un aumento dell'autonomia per i Comuni. Il Piano Casa della Regione Liguria diventa permanente per
dare certezze di applicabilità a cittadini, imprese e Comuni. Questi ultimi dovranno inserire nei loro piani
urbanistici (Puc) norme per la riqualificazione del patrimonio edilizio in conformità ai principi e alle misure di
premialità previste dalla legge regionale attualmente in vigore. Il Piano Casa ha tra i suoi obiettivi principali
la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, specie quello collocato in aree a rischio idraulico ed
idrogeologico. La ristrutturazione degli immobili situati nei parchi naturali liguri saranno comunque soggette
alle procedure ordinarie di approvazione e all'osservanza delle discipline in materia di valutazione
ambientale strategica e di valutazione di incidenza. Eliminato pure l'obbligo per i Comuni di richiedere
all'Agenzia del Territorio la perizia per determinare l'entità delle sanzioni in materia edilizia. L'assessore
all'Urbanistica, Marco Scajola, ha ribadito che «gli interventi sulle leggi in materia urbanistica nascono dalla
volontà di semplificare, favorendo la possibilità di realizzare interventi per riqualificare il paesaggio e la sua
messa in sicurezza, sostenendo l'economia ingenerale e l'edilizia in particolare». Attraverso la modifica
della legge sui sottotetti, poi, i cittadini potranno effettuare interventi di recupero senza che il Comune
debba adottare una variante al Puc e intervenire anche sui fabbricati più recenti, realizzati tra il 2001 e il
2014.
SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/07/2016 1627/07/2016 diffusione:108967
Pag. 27 tiratura:142035
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Technogym vola alle Olimpiadi «Siamo fornitori per la sesta volta»
Emanuele Chesi CESENA DA SEI edizioni le Olimpiadi hanno un vincitore ancor prima della rituale
accensione del tripode. E' Technogym, l'azienda cesenate leader nelle soluzioni per fitness e sport,
riconfermata fornitore ufficiale ed esclusivo di tutti i centri per la preparazione atletica di Rio 2016. Nella
metropoli brasiliana Technogym allestirà 15 centri di preparazione atletica: il principale di oltre duemila
metri quadri nel villaggio olimpico di Barra da Tujica, gli altri direttamente all'interno degli impianti sede delle
competizioni. Le 'macchine' di Technogym sono ritenute all'avanguardia per qualità e innovazione a livello
internazionale e gli atleti delle diverse discipline avranno a disposizione impianti espressamente ideati per
loro. Complessivamente l'azienda fornirà 1.200 attrezzi per 10.500 atleti di 205 paesi diversi, impegnati in
42 discipline differenti. Technogym - che supporta già l'allenamento di campioni del calibro di Rafael Nadal,
Marco Belinelli, Carlotta Ferlito e Elisa Di Francisca -, mobiliterà inoltre un team di 50 trainers professionali.
Gli atleti avranno a disposizione una selezione dei migliori e più innovativi prodotti per la preparazione
atletica, integrati al sistema Mywellness cloud, la piattaforma digitale per la gestione dell'allenamento in
grado di offrire agli atleti la possibilità di connettersi via web al proprio programma di allenamento personale
e di accedere ai dati di allenamento sia sugli attrezzi sia sui propri dispositivi mobile. «SIAMO orgogliosi di
essere stati scelti per la sesta volta come fornitori ufficiali dei Giochi Olimpici - afferma Nerio Alessandri,
fondatore e presidente di Technogym - Questo importante riconoscimento rappresenta una vittoria per tutto
il team Technogym ed è una importante referenza per il livello di innovazione e di qualità dei nostri
prodotti». «Rio 2016 - aggiunge Alessandri - rappresenta anche un'opportunità sociale unica per
promuovere il wellness in Brasile ed in tutto il Sud America e per aumentare il numero delle persone
interessate a fare dell'esercizio fisico una regolare pratica quotidiana». Concluse le Olimpiadi, una parte dei
prodotti installati nei centri di allenamento saranno donati alle palestre pubbliche delle comunità più povere
di Rio de Janeiro. La campagna 'Let's move for Rio' si svolgerà attraverso la piattaforma digitale di
Technogym, Mywellness cloud: durante le Olimpiadi, gli atleti e tutti gli appassionati di wellness che
scaricheranno un'app potranno misurare il loro esercizio fisico - in palestra e all'aria aperta - accumulando
'punti' che l'azienda trasformerà in attrezzature donate alle palestre brasiliane. «Più le persone si
muoveranno, più Technogym donerà!» assicura Alessandri.
«Una vittoria per il nostro team». Dopo Giochi, i prodotti andranno alle palestre pubbliche SCHEDA
EDILIZIA Nasce il consorzio 'Bologna costruisce'
BOLOGNA - Una ventina di aziende, 350 dipendenti (in media una decina ciascuna) per un fatturato
complessivo di 100 milioni euro all'anno. Nasce con queste premesse il consorzio 'Bologna costruisce',
un'operazione voluta e sostenuta dalla Cna per promuovere il rilancio di un settore, quello dell'edilizia, che
è stato messo a dura prova dalla crisi.
FIERE Ultimatum di Eima
BOLOGNA - Progetti definiti e tempi certi di realizzazione dei nuovi spazi. E' quanto pretende
FederUnacoma, l'associazione che riunisce i produttori di macchine agricole, per siglare l'accordo con la
Fiera di Bologna che sancirà la permanenza di Eima, l'evento dedicato al settore, sotto le Due Torri fino al
2032. L'associazione lo sottolinea in una nota.
ENERRAY Si aggiudica bando di Enel Green Power
BOLOGNA - Enerray, controllata di Seci Energia (Gruppo Industriale Maccaferri), tramite Enerray do Brasil,
si aggiudica un altro bando Enel Green Power per la realizzazione del secondo parco solare che sorgerà
nello Stato di Bahia, in Brasile. Dopo aver avviato i lavori per realizzare l'impianto a Ituverava, Enerray ha
ottenuto anche l'appalto per altri 104 MWp in località Horizonte.
SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/07/2016 1727/07/2016 diffusione:108967
Pag. 27 tiratura:142035
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MODENA Giovanni Neri alla guida dell'Ance
MODENA - Giovanni Neri, presidente dell'azienda Costruzioni Giovanni Neri srl e della Cassa Edili della
provincia di Modena, è stato scelto per il prossimo anno alla guida dell'Ance di Modena. L'imprenditore, già
vicepresidente dell'associazione, è stato nominato dal Consiglio direttivo di Ance Modena. Neri, classe
1945, è nato a San Prospero.
SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/07/2016 1827/07/2016 diffusione:55260
Pag. 62 Ed. Padova tiratura:72705
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MONTEGROTTO
Peep Sacro Cuore, se sarà finita il Comune agevolerà tutto l'iter
(E.G.) «Siamo decisi a fare la nostra parte per venire incontro alle esigenze delle famiglie che hanno subìto
un danno enorme da un'operazione edilizia fallimentare». Lo assicura il sindaco di Montegrotto Riccardo
Mortandello in merito alla annosa vicenda del complesso di edilizia convenzionata "Sacro Cuore", le cui
palazzine incompiute sorgono come una cattedrale nel deserto in prossimità della centralissima Piazza
Mercato. «Il cantiere è fermo dal 2014 per il fallimento della cooperativa che aveva avviato i lavori»,
prosegue Mortandello; «stiamo parlando di circa una cinquantina di unità abitative mai ultimate. Ci sono
persone che non hanno una casa e hanno perso i soldi». Ora, però, potrebbe aprirsi uno spiraglio. «So che
a breve il curatore fallimentare presenterà un bando di gara per il completamento dell'intera area», afferma
Mortandello. «Speriamo che qualcuno si faccia avanti. Nel caso questa eventualità si verificasse,
l'amministrazione comunale è disposta a fornire il massimo aiuto a chi si accollerà questo impegno.
Metteremo a disposizione soprattutto la competenza del personale del nostro Ufficio tecnico perchè questo
intervento di edilizia agevolata venga concluso. Non possiamo permetterci una crisi abitativa nel nostro
Comune, dal quale già da tempo troppe coppie giovani si allontanano a causa dei prezzi troppo alti degli
immobili. E lo scempio urbanistico rappresentato da queste palazzine mai ultimate», conclude Mortandello,
«deve essere cancellato».
SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/07/2016 1927/07/2016 diffusione:41288
Pag. 31 Ed. Salerno tiratura:56531
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Eboli In Consiglio comunale la protesta degli operai disoccupati
«Nei cantieri lavora solo chi ha padrini»
Maria Rosaria Sica La scoperta non è clamorosa, la denuncia è imbarazzante: «serve la raccomandazione
di un politico per lavorare nei cantieri edili». È il grido di battaglia lanciato nell'ultimo consiglio comunale da
Vincenzo Laurenzano, ex Cgil, operaio edile disoccupato, in attesa di chiamata. Mesi fa ha lavorato alla
casa del Pellegrino. Novanta giorni, poi è stato licenziato. Al cantiere della Lidl, al Paterno, non ha neanche
messo piede. Ha occupato l'ingresso. È stato denunciato dai carabinieri, insieme a tre disoccupati. Senza
lavoro nè stipendio e con una denuncia penale sulle spalle. Clamorosa la sua prima lotta: «Nei cantieri a
Eboli fanno lavorare gli stranieri perchè li pagano la metà. Noi italiani siamo discriminati». Lunedì sera,
Laurenzano si è presentato in aula consiliare. Ha chiesto la parola, Fausto Vecchio gliel'ha concessa.
«Senza raccomandazione a Eboli non si lavora». Laurenzano aveva chiesto un incontro al sindaco,
proposto di formare una lista di disoccupati. Non si è fatto. Nell'aula Bonavoglia, l'edile senza sindacato e
senza politici alle spalle, ha urlato la sua rabbia: «Chi ha un politico alle spalle trova posto nei cantieri».
Laurenzano ha ricordato a Cariello le proteste insieme, quando a governare c'era l'ex sindaco Melchionda,
Laurenzano e Cariello marciavano vicini, con l'ex sindaco Rosania, per la città, con tutta l'opposizione a
contestare il Pd. «Ora che Cariello è sindaco non riusciamo ad avere un incontro. Ha cambiato posizione.
Ora governa lui. E le contestazioni degli edili lo imbarazzano». «Devo occuparmi di tutti i disoccupati, non di
un singolo gruppo. Abbiamo sbloccato 7 puc, aprendo vari cantieri edili», chiarisce il sindaco. Nell'aula
consiliare, però, vibrano ancora le parole di Laurenzano. Nella guerra dei poveri, chi non ha una sindacato
o un sindaco alle spalle, almeno a Eboli non lavora.
Foto: In aula La seduta del Consiglio comunale di lunedì sera
SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/07/2016 20SCENARIO ECONOMIA 13 articoli
27/07/2016 diffusione:266814
Pag. 29 tiratura:354388
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Il piano Mps: aumento da 5 miliardi e intervento di Atlante sulle
sofferenze
Le cartolarizzazioni nel documento alla Bce. Risposta entro venerdì, giorno degli stress test
Stefano Righi
MILANO La vendita di crediti problematici (Npl) per un controvalore netto di quasi 10 miliardi di euro e un
conseguente, ravvicinato, aumento di capitale da 5 miliardi. La salvezza del Monte dei Paschi di Siena
passa attraverso la soddisfazione di questi due requisiti. Un'operazione monstre che è stata presentata ieri
alla Bce, ma finalmente un piano chiaro, incisivo, in grado di portare in sicurezza la più antica banca al
mondo.
Il dettaglio è stato presentato a Francoforte, che dovrà accendere il semaforo verde prima del consiglio di
amministrazione di Mps che venerdì approverà i conti della semestrale e, nel caso, l'intera operazione. In
ballo la vendita di 9,6 miliardi di sofferenze nette - circa 27 miliardi lordi su 47 totali - da cedere con una
cartolarizzazione al fondo Atlante, prima di dare vita a un aumento che rappresenta circa sei volte l'attuale
valore di Borsa del Monte (837 milioni).
A tre giorni dalla prossima pubblicazione dei risultati degli stress test, che vedono Mps unica banca italiana
uscire penalizzata dalle simulazioni dell'Eba, si delinea una soluzione definitiva ai problemi accumulati dal
Monte nel corso dell'ultimo decennio. Il taglio di oltre metà degli Npl in portafoglio, con una consistente
iniezione di finanza fresca sono le basi di una ripartenza che, per Mps, non sembra comunque poter
prescindere anche da un partner finanziario. Tutti guardano a Ubi, ma anche ieri nulla è trapelato dalla
riunione del consiglio di gestione.
Così ora l'attenzione si sposta su Atlante, il fondo privato che dovrà farsi carico di acquisire le sofferenze in
portafoglio a Siena. Atlante lunedì ha raccolto il via libera da parte delle casse dell'Adepp per 500 milioni.
Altrettanti ne arriveranno dalla Sga (Banco Napoli) . Le Assicurazioni Generali stanno valutando un
intervento per 150 milioni di euro, Unipol potrebbe arrivare a 80. A questo punto dovrebbero entrare in
campo le banche, certamente le due più grandi, Intesa Sanpaolo e Unicredit. Entrambe si sono impegnate
nella prima tranche di Atlante con 845 milioni, ma solo poco più di 600 milioni sembrano essere stati
conferiti al fondo. Ora sarebbe arrivato il momento di colmare il gap tra sottoscritto e versato, portando a
circa 400 milioni la nuova finanza in arrivo dalle big del credito. Con gli 1,2 miliardi già in cassa ad Atlante si
arriva a 2,83 miliardi, il necessario per disinnescare la bomba-Mps. Ma sia le due banche che le big delle
polizze subordinano l'intervento all'ok della Bce, al fatto cioè che la soluzione studiata da Fabrizio Viola con
gli advisor Mediobanca e JPMorgan possa essere definitiva.
Siena ora è attesa alla prova dei fatti. Ieri in Borsa il titolo ha toccato il minimo a 26,1 centesimi prima di
risalire a 29,75. Poco scambiato nell'After hours a 28,22 (-1,23%). Sono giorni febbrili. Venerdì potrebbe
essere pronto anche il consorzio di garanzia sull'aumento: oltre agli advisor dovrebbero esserci Morgan
Stanley, Goldman Sachs e Bofa-Merrill Lynch.
@Righist
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Indice delle Borse Dati di New York aggiornati alle ore 20:00 FTSE MIB 16.697,01 0,03% é Dow Jones
18.432,38 -0,33% ê Nasdaq 4.657,15 -0,19% ê S&P 500 2.163,64 -0,22% ê Londra 6.724,03 0,21% é
Francoforte 10.247,76 0,49% é Parigi (Cac 40) 4.394,77 0,15% é Madrid 8.560,20 -0,18% ê Tokyo (Nikkei)
16.383,04 -1,43% ê 1 euro 1,0997 dollari 0,14% é 1 euro 114,6700 yen -1,69% ê 1 euro 0,8371 sterline
0,05% é 1 euro 1,0870 fr.sv. 0,29% é Titolo Ced. Quot. 26-07 Rend.eff. netto% Btp 15-15/10/18 0,300%
100,74-0,07 Btp 16-01/06/21 0,450% 100,67 0,25 Btp 99-01/05/31 6,000% 157,55 1,04 Btp 16-01/03/47
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 27/07/2016 2227/07/2016 diffusione:266814
Pag. 29 tiratura:354388
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2,700% 110,04 1,93 SPREAD BUND / BTP 10 anni: 128p.b. Cambi Titoli di Stato FONDO ATLANTE LA
DOTAZIONE 5-6 miliardi Il gestore QUAESTIO SGR Le soluzioni per Siena L'ANDAMENTO A 12 MESI Il
fondo Atlante 1 I Sottoscrittori GLI AUMENTI DI CAPITALE MPS Data e ammontare degli ultimi 3 aumenti
di capitale d'Arco 1.755 2015 Set Nov 2016 Gen Mar Mag Lug 1.404 1.053 0.702 0.351 0 *Unicredit,
Unipol, Assicurazioni Generali Banche Italiane CDP Assicurazioni Fondazioni Altri soggetti FONDO
ATLANTE 2 LA DOTAZIONE 3-4 miliardi Il gestore QUAESTIO SGR Il fondo Atlante 2 I Sottoscrittori
Adepp (casse dei professionisti) CDP SGA Fondo Atlante 1 Probabili sottoscrittori* Chiusura di ieri 0,28 (-
1,23%) 2011 2014 2015 2,149 miliardi 3 miliardi 5 miliardi
La vicenda
Si avvia a soluzione la vicenda del Monte dei Paschi di Siena (in alto, il ceo Fabrizio Viola) Il piano: maxi
cessione di Npl e aumento di capitale da 5 miliardi Venerdì a Siena il board decisivo, poi in serata il risultato
degli stress test Ubi (sopra Victor Massiah) potrebbe quindi divenire il partner industriale del Montepaschi
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 27/07/2016 2327/07/2016 diffusione:266814
Pag. 33 tiratura:354388
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L'intervista
Calcagno: la nostra rete ultraveloce nel 2020 in casa di un italiano su
cinque
Il Ceo di Fastweb: il progetto Enel? Difficile allineare i nostri interessi Poste Mobile Guarderemo a nuove
frequenze e se Poste Mobile sarà messa in vendita la valuteremo
Francesca Basso
MILANO «Con noi il progetto nazionale per la rete ultra veloce subirà un'accelerazione. Il Paese
raggiungerà gli obiettivi europei sul digitale previsti per il 2020, ma con la nostra infrastruttura poniamo
anche le basi per i target futuri». L'amministratore delegato di Fastweb, Alberto Calcagno, spiega l'impatto
per il Paese dell'accordo stretto con Tim per la costruzione di una rete Ftth, ( Fiber to the home , cioè la
fibra fino a casa), capace di garantire una velocità di almeno 1 Gigabit al secondo: una joint venture che
vedrà la controllata di Swisscom al 20%, l'incumbent all'80% e 1,2 miliardi di investimento complessivo.
Perché avete deciso di allearvi con Tim?
«Abbiamo deciso di seguire la nostra vocazione di costruire reti innovative e di rilanciare sugli investimenti
per una tecnologia che arriva al cliente finale. Il nostro piano prevedeva già di coprire il 50% della
popolazione con la Fttc ( Fiber to the cabinet , fibra fino alla centralina di prossimità e ultimo tratto in rame),
ora ampliamo il campo d'azione ed entro il 2020 saranno collegate con la fibra ottica 3 milioni di case nelle
principali 29 città. Fastweb porterà il numero di case e aziende coperte dalla propria rete Ftth dagli attuali 2
milioni a 5 milioni: il 20% della popolazione italiana. Ci garantiamo una leadership tecnologica».
Inizialmente si era parlato di un vostro interesse, come partner industriale, al progetto di Enel Open Fiber.
Cosa è cambiato?
«Il modello di Enel è quello dell'operatore puro di rete che pone sullo stesso livello gli altri operatori che
sono tutti clienti. Ma noi siamo un operatore verticalmente integrato con un interesse importante nella rete,
nel 2000 siamo stati gli unici a puntare sulla fibra, investendo da allora 9 miliardi. Quindi era difficile
allineare i nostri interessi con quelli di Enel. I nostri investimenti non sarebbero stati adeguatamente
valorizzati».
Swisscom ha il 10,6% di Metroweb Milano. I patti parasociali vi danno diritto di veto fino al marzo 2017 in
caso di cambio dell'azionariato. Enel dovrebbe chiudere l'operazione con Metroweb a giorni. Che farete?
«Non abbiamo intenzione di esercitare l'opzione di veto. Abbiamo deciso di uscire dalla società.
Sponsorizziamo questa operazione. Non c'è alcun interesse a bloccare i progetti di Enel e non esclusdiamo
che in futuro possiamo diventare clienti di Enel nelle aree in cui non abbiamo sviluppato òa nostra
infrastruttura. Ma noi sviluppiamo la nostra strategia, Swisscom ha sempre spinto per fare scelte in
controtendenza. Metroweb rappresenta la città di Milano, ma a noi da sempre interessa un piano nazionale
di infrastrutture. Abbiamo ampliato il nostro spettro d'azione, non siamo più una società milanese e
Metroweb ha competenze specifiche che noi in Fastweb abbiamo sviluppato e ampliato».
Ci sarà una sovrapposizione tra il vostro piano di cablaggio e quello dell'Enel?
«Ci sarà una sovrapposizione in alcune città ma questo si tradurrà in un maggiore servizio per i cittadini. Il
più veloce potrà giocarsela sul mercato. Ma soprattutto ci sarà la competizione a livello di infrastrutture
come voleva il governo e che in Europa è una situazione comune».
Si è parlato di un vostro interessamento per Poste Mobile. Confermate?
«Partiamo da una premessa: si sta speculando molto su Xavier Niel ed Iliad (l'imprenditore francese che
sta per acquisire da Wind-3 frequenze e antenne diventando di fatto il quarto operatore mobile con
infrastruttura, ndr ) . Ma ad oggi non c'è chiarezza sul pacchetto concordato e ci aspettiamo che la
Commissione Ue faccia un market test per valutarne l'impatto sulla concorrenza. Sul mobile stiamo
accelerando, da gennaio offriremo i servizi in 4G. Ma poi ci sarà il 5G, una tecnologia mobile che vedrà
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 27/07/2016 2427/07/2016 diffusione:266814
Pag. 33 tiratura:354388
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
l'integrazione con l'infrastruttura fissa perché presuppone antenne più piccole collegate con la fibra. E tra
non molto saranno anche allocate nuove frequenze, un'ulteriore possibilità che guarderemo. E valuteremo
anche una crescita inorganica qualora si presenti l'occasione. Se Poste Mobile sarà messa in vendita la
valuteremo come uno degli elementi che ci consentirà di rafforzarci sul mobile a 360 gradi».
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Vertici
Alberto Calcagno, 44 anni, è amministratore delegato di Fastweb. Nell'azienda è entrato nel 2010, durante
la fase di start-up, da allora ha ricoperto vari ruoli, fra cui quello di Chief operating officer
1,2 miliardi
L'investimento complessivo
di Fastweb
e Tim
per la costruzione
della rete in fibra ottica
29 le città
che saranno raggiunte
dalla nuova rete che raggiungerà la velocità di 1 Gigabit
al secondo
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 27/07/2016 2527/07/2016 diffusione:266814
Pag. 35 tiratura:354388
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Telelavoro per il 10% degli statali Così cambieranno gli uffici pubblici
Il piano del governo, dopo le anticipazioni su scatti e posto fisso. Madia vede i sindacati
Lorenzo Salvia
ROMA Almeno il 10% dei dipendenti pubblici, se lo chiederà, dovrà essere messo nelle condizioni di
lavorare da casa, o comunque da fuori ufficio. L'obiettivo dovrà essere raggiunto entro tre anni dall'entrate
in vigore delle nuove regole. E, per chi sceglierà questa strada, ci dovranno essere tutte le garanzie di non
subire «penalizzazioni ai fini del riconoscimento di professionalità e delle progressione di carriera».
Spinge anche sul telelavoro la bozza «Top secret» del governo sul nuovo testo unico del pubblico impiego.
Il provvedimento è lo stesso che prevede il licenziamento, dopo due anni, dei lavoratori dichiarati
«eccedenze» rispetto alle «esigenze funzionali o alla situazione finanziaria» dalle singole amministrazioni.
E che elimina per sempre il meccanismo degli scatti di stipendio, sostituendolo con una valutazione anno
per anno che può portare a «premiare» non più di un lavoratore su cinque. La «conciliazione dei tempi di
vita e di lavoro» è l'altra faccia della medaglia di un provvedimento che, per il resto, ha messo sull'allarme
tutti i sindacati di categoria. Un'altra faccia «buona», che prova a semplificare la vita familiare del
dipendente pubblico. Due esempi. Gli uffici potranno stipulare accordi con asili nido e scuole materne, non
solo per convenzioni sulle rette ma anche per i centri estivi. Mentre viene allargato a tutti, con la sola
eccezione di militari e forze di polizia, la possibilità di ottenere il part time, l'orario di lavoro ridotto. Gli
eventuali risparmi sugli stipendi da pagare andranno per il 30% nelle casse dello Stato alla voce «economia
di bilancio». Per il resto agli incentivi che potranno essere messi in campo per spostare altri dipendenti da
un ufficio all'altro.
Il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia, che ieri ha incontrato i sindacati sul rinnovo di
un contratto fermo ormai da sette anni, ha chiarito i tempi del nuovo testo unico. Se ne parlerà a gennaio,
ha detto. Dopo il referendum costituzionale di ottobre, quindi. E dopo una nuova consultazione con i
sindacati che a questo punto hanno tempo fino alla metà di settembre per mandare le loro proposte. Sul
rinnovo del contratto, nell'incontro di ieri, tutti sindacati hanno chiesto al governo di mettere sul piatto altre
risorse rispetto ai 300 milioni di euro stanziati nell'ultima legge di Stabilità. Il ministro ha detto che nuove
risorse arriveranno se ci sarà sviluppo, confermando l'intenzione di non seguire più la strada degli incentivi
a pioggia. Il governo ribadisce l'intenzione di privilegiare i redditi più bassi. Ma è stata definitivamente
archiviata la soglia dei 26 mila euro lordi l'anno circolata nelle settimane scorse. Se gli aumenti fossero
davvero concentrati al di sotto di quella soglia, il rinnovo rischierebbe in molti casi di annullare il bonus da
80 euro, visto che la misura è riservata proprio a chi guadagna meno di 26 mila euro. Per questo è
probabile che i nuovi soldi finiscano non ai meno abbienti ma ai premi di produttività.
Il contratto dei dipendenti pubblici è stato congelato nel 2009, all'inizio della stagione dell'austerity. «Oggi -
dice Giovanni Faverin, segretario Cisl funzione pubblica - un infermiere, un agente di polizia locale e un
funzionario del fisco prendono lo stesso stipendio di 15 anni fa. È questo il vero problema che c'è dietro i
consumi che non ripartono e la ripresa che stenta».
lorenzosalvia
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L'incontro
Il ministro della Pa Marianna Madia ha incontrato
i sindacati per
il contratto
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 27/07/2016 2627/07/2016 diffusione:149769
Pag. 1 tiratura:200828
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I COLOSSI TEDESCHI
Lo stress «sistemico» di Commerz e Deutsche
Fabio Pavesi
Supereranno a meno di sorprese anche gli stress test ma il mercato continuerà a guardare con un misto di
apprensione e cautela alla situazione patrimoniale delle due grandi banche tedesche, Deutsche e
Commerzbank. Troppe incognite su eventuali perdite da contenziosi legali che per la sola Deutsche sono
costate 12 miliardi negli ultimi 4 anni. Pesa inoltre l'opaca realtà dei titoli illiquidi che sempre per Deutsche
vengono valutati ben 31 miliardi, quasi la metà del capitale. E pesa anche la bassa redditività di entrambe
con Commerz che ha un Roe nedio tra l'1 e il 2%. u pagina 3 pNon è certo un buon biglietto da visita quello
offerto da Commerzbank, la seconda banca tedesca, nell'imminente vigilia della pubblicazione dei risultati
finali dei test sotto sforzo per le banche europee. I conti del secondo trimestre pubblicati ieri sono apparsi
deboli e hanno sorpreso il mercato soprattutto per quella contrazione del Cet1, il parametro che misura
l'adeguatezza del capitale, che è stato eroso di mezzo punto, scendendo all'11,5% a fine giugno dal 12%
del trimestre precedente. Le cronache parlano di adeguamenti dei modelli di calcolo, ma spiegano molti
analisti che una contrazione di 50 punti base in un solo trimestre pare fin eccessiva, soprattutto perchè del
tutto inattesa. Tanto inattesa da aver fatto precipitare il titolo in Borsa, arrivato a perdere oltre il 4% a fine
seduta dopo che in apertura la flessione aveva sfiorato una caduta fino al 7%. Non c'è solo la contrazione
del patrimonio ad aver innervosito il mercato, ma anche la caduta della profittabilità con gli utili netti in calo
del 32% sull'anno precedente. Per la banca tedesca come per tutte le banche del Nord Europa, il tema
della rischiosità è più legato ai cosiddetti rischi operativi e in particolare alle problematiche di litigation, cioè
a eventuali accantonamenti per cause e contenziosi legali che non al credito e alle sue sofferenze,
storicamente sotto controllo in un'economia come quella tedesca. Non che però i rischi legali e di mercato
siano meno pericolosi. Commerbank così come Deutsche Bank attesa anch'essa alla prova dei conti,
hanno visto esplodere negli anni maxi•buchi nei conti dovuti proprio agli oneri per illeciti, truffe e
manipolazioni. Basti ricordare la maxi•perdita da 6,8 miliardi registrata dalla prima banca tedesca nell'ultimo
esercizio frutto in buona parte proprio degli oneri sui contenziosi spesati a bilancio. Solo negli ultimi4 anni la
Deutsche ha cumulato accantonamenti per oltre 12 miliardi solo per le cause legali che l'hanno coinvolta.
Commerz del resto non si è mai ripresa del tutto dal crac Lehman che ha visto l'intervento salvifico pubblico
dopo la maxi•perdita per oltre 4 miliardi del 2009. Da allora la redditività della seconda banca di Germania
siè ridotta al lu• micino. Ancora a fine 2015 la capacità di produrre utili restava bassa, molto bassa.
Commerz ha chiuso l'anno scorso con un Roe% del 3,8% e in media negli ultimi 4 anni la redditività ha
oscillato tra l'1 e il 2%, numeri davvero molto stringati per una banca che opera in un Paese che ha vissuto
meno degli altri la recessione europea. Anche Deutsche ha visto contrarsi pesantemente la sua capacità
reddituale. Chiuso in perdita per quasi 7 miliardi il 2015, il colosso tedesco ha visto contrarsi il suo Roe tra
lo 0,5e il 3% tra il 2012 e il 2014. La banca ha dovuto ricapitalizzare più volte. E il mercato continua a
guardare con una certa preoccupazione al livello della attività finanziarie illiquide in pancia alla prima banca
continentale europea. Che sono rimasti congelati dalla crisi Lehman nei bilanci della banca. Valgono si fa
per dire (il valore lo stabilisce la banca non avendo prezzi di mercato) circa 31 miliardi di euro. Una cifra
che conta per la metà dell'intero patrimonio netto della banca più volte rimpolpato negli anni. Quei titoli
cosiddetti tossici sono di per sè opachi, nessuno può dire se valgono davvero 31 miliardi. E se dovessero
venire svalutati anche solo di poco, impatterebbero in modo pesante sul capitale. Ecco perchè il mercato
guarda con estrema prudenza a Deutsche che vale in Borsa meno del 30% del suo patrimonio.
I MAXI•COSTI PER LE FRODI
Deutsche ha spesato 12 miliardi nei suoi bilanci degli ultimi 4 anni solo per i costi dei risarcimenti
per le cause legali perse
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 27/07/2016 27Puoi anche leggere