"Stupidario" della politica: le assurdità dette nell'ultimo decennio | 3a puntata, 2018-19

Pagina creata da Alessio Puglisi
 
CONTINUA A LEGGERE
"Stupidario" della politica: le assurdità dette nell'ultimo decennio | 3a puntata, 2018-19
"Stupidario" della politica: le
assurdità dette nell'ultimo
decennio | 3a puntata, 2018-19
ROMA – Dieci anni esatti, 3.651 giorni, tre legislature, sette
governi. Un lungo viaggio tra frasi celebri e scandali sessuali e
abitativi, fiammate omofobe e razziste, congiuntivi fantozziani e
gaffe planetarie, e contraddizioni, complotti e menzogne. Ma tutto
ciò è niente.
E’ giunto il momento di attraversare questo decennio attraverso le
peggiori dichiarazioni proferite dai più alti vertici istituzionali
del Paese, dal gennaio 2010 al dicembre 2019.

2018
Ok
“Non è una Margherita, ma un fiore petaloso”. (La ministra Beatrice
Lorenzin sul nuovo simbolo di Civica Popolare, 9 gennaio 2018)

Perché proprio Matteo?
“Di Salvini mi ha colpito la nitidezza di pensiero”. (L’avvocato
penalista Giulia Bongiorno si candida con la Lega Nord, 18 gennaio
2018)

Rimborsi a 5 Stelle
Il Movimento 5 stelle gli imputa dichiarazioni false per 270mila euro,
è il recordman delle non-restituzioni (…). “Non sono in Marocco, non
scappo da niente”. Ma come le è venuto in mente di tenersi i soldi?
“Ho restituito qualcosa ogni mese, ma non quanto dichiaravo”. Come
faceva? “Postavo bonifici che poi non inviavo” . (Ivan Della Valle, ex
M5S, da Repubblica del 15 febbraio 2018)

Legislatori
“Ho scoperto che Luigi Di Maio è gay ed è fidanzato con Vincenzo
Spadafora, suo responsabile per le relazioni istituzionali. Sono
felice di avere finalmente un premier gay, così sereno, affettuoso,
sorridente. È elogiativo: anzi, pare che Di Maio sia bisessuale, e
bisessuale è ancora meglio”. (L’onorevole Vittorio Sgarbi, 12 marzo
2018)

Lo sguardo di Toninelli
“Questa fotografia forse può dimostrare anche la MASSIMA
CONCENTRAZIONE con cui stiamo affrontando questa importante missione”.
(Danilo Toninelli pubblica la foto del proprio sguardo su Instagram, 9
maggio 2018)
"Stupidario" della politica: le assurdità dette nell'ultimo decennio | 3a puntata, 2018-19
Il ministro dell’Interno
“Un bacione a Saviano. Stiamo lavorando a una revisione dei criteri
per l’assegnazione delle scorte”. (Matteo Salvini, 30 maggio 2019)

Nobel per la Pace
“Penso proprio di sì, Salvini merita il Nobel per la Pace, sta
cercando di difendere gli interessi del proprio Paese, usando le
parole di grandi personaggi religiosi come papa Giovanni Paolo II...”.
(Claudio Durigon, sottosegretario leghista al Lavoro, 21 giugno 2019)

Diceva?
“Salvini, Meloni, mangiate tranquilli. Il M5S non fa alleanze con
quelli che da decenni sono complici della distruzione del Paese”.
(Beppe Grillo, 23 gennaio 2017)

Diceva? / 2
“Voglio rispondere a chi ci definisce alleati della Lega: io sono del
Sud, io sono di Napoli. Faccio parte di quella parte d’Italia a cui la
Lega diceva ‘Vesuvio lavali col fuoco’. Non ho nessuna intenzione di
far parte di un Movimento che si allea con la Lega Nord”. (Luigi Di
Maio, 19 giugno 2017)

Ho tanti amici gay
“Io contro i gay? Ma va. Ho tanti amici omosessuali, del resto ho
vissuto a Bruxelles tanti anni dove ci sono anche nelle istituzioni.
Le famiglie arcobaleno? Perché, esistono?”. (Lorenzo Fontana, ministro
leghista alla Famiglia, 2 giugno 2018)

Voce del verbo nomadare
“Se sono nomadi non sono stanziali. I campi Rom quindi non sono
tollerabili. Se sono nomadi dopo tot mesi devono #NOMADARE”. (Giorgia
Meloni, leader Fdi, 13 giugno 18)

Voce del verbo sgrugnare
“Io quand’ero piccola, che c’avevo poco a poco un cugino che c’aveva
una malattia esantematica, facevamo la processione a casa di mio
cugino perché così la zia se sgrugnava tutti e sette i nipoti, così
tutti se l’erano levata dalle palle”. (Paola Taverna, vicepresidente
del Senato, 7 agosto 2018)

Percentuali
“Il ritorno all’acqua pubblica è un tema culturale del Paese, perché
l’acqua è quello per cui noi siamo costituiti per oltre il 90%”. (Il
vicepremier Luigi Di Maio, 4 settembre 2018)

Ciaone alla povertà
“Ce l’abbiamo fatta! Con questa manovra abbiamo abolito la povertà!”.
(Luigi Di Maio in festa dal balcone di Palazzo Chigi, 25 settembre
"Stupidario" della politica: le assurdità dette nell'ultimo decennio | 3a puntata, 2018-19
2018)

Renzi da piccolo
“Da piccolo volevo fare il giornalista, poi il giornalaio, ma pure il
camionista, ed in alcuni momenti il Papa”. (Matteo Renzi, 4 ottobre
2018)

#tunnelToninelli
“Sapete quante delle merci italiane, quanti degli imprenditori
italiani utilizzano con il trasporto principalmente ancora su gomma il
tunnel del Brennero...”. (Il ministro delle Infrastrutture Danilo
Toninelli, parla di un tunnel inesistente ed inoperoso: non sarà
completato prima del 2025, ed inoltre sarà esclusivamente ferroviario,
2 ottobre 2018)

La manina
“+++ È accaduto un fatto gravissimo! Il testo sulla pace fiscale che è
arrivato al Quirinale è stato manipolato. (…) Non so se una MANINA
politica o una MANINA tecnica, in ogni caso domattina si deposita
subito una denuncia alla Procura della Repubblica perché non è
possibile che vada al Quirinale un testo manipolato! +++”. (La nota
del vicepremier Luigi Di Maio, 17 ottobre 2018)

PING! PING! PING!
Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio vola a Shanghai per
alcuni importanti accordi commerciali, ed in tre occasioni diverse
sbaglia il nome dell’uomo più potente del mondo, il presidente cinese
Xi Jinping, chiamandolo semplicemente “Ping”. L’equivalente di un
“Giggino”. (5 novembre 2018)

Ogni volta che la rileggo, migliora
“Trump? Sta facendo molto bene per il suo Paese. Ma non voglio
sbilanciarmi perché gli americani devono votare e non voglio creare
un’interferenza...”. (Il premier Giuseppe Conte, 6 novembre 2018)

La piaga del porno
“Se governassi l’Italia chiederei a Rocco Siffredi di cambiare
mestiere o di non tornare più in Italia. YouPorn ha distrutto la vita
di tanti giovanissimi”. (Mario Adinolfi, 16 novembre 2018)

Bisex
“Non si dica che io sono solo per la birra e non per il vino: no, io
sono bisessuale”. (Pierluigi Bersani, 24 novembre 2018)

Rassicurazioni
“Penso che Genova tornerà più forte di prima in pochi mesi, al massimo
anni…”. (Danilo Toninelli, 3 dicembre 2018)
"Stupidario" della politica: le assurdità dette nell'ultimo decennio | 3a puntata, 2018-19
2019
Il boom
“Io credo che in Italia possa esserci un nuovo boom economico, come
negli anni ’60”. (Luigi Di Maio, 11 gennaio 2019)

Boom / 2
“Ci sono tutte le premesse per un bellissimo 2019 e per una ripresa
che continui negli anni a seguire”. (Giuseppe Conte, 1 febbraio 2019)

La ruspa
“Per Natale ho ricevuto in regalo da mia figlia e dal suo fidanzato
una piccola ruspa telecomandata. La mando avanti e indietro per
l’ufficio gridando ruspa, ruspa, ruspa!”. (Mario Giordano, giornalista
Mediaset e a La Verità, 11 gennaio 2019)

M’avete preso per un c…
“Oggi vogliamo dare una notizia all’Italia, una notizia che da
ministro dello Sviluppo economico mi riempie d’orgoglio. Abbiamo reso
Lino Banfi patrimonio dell’Unesco!”. (Luigi Di Maio, 22 gennaio 2019)

Dunque
“Vorrei ripristinare la verità: chi ha il pisello è un uomo e chi ha
la vulva è una femmina. Punto!”. (Daniela Santanchè, parlamentare
sovranista, 10 marzo 2019)

Il dibattito sul clima in Italia: non solo i “ceffoni” di Feltri…
“Greta è malata di autismo, e a quel punto politically correct e
buonsenso mi vietano di dire quello che avrei detto se fosse stata
sana: l’avrei messa sotto con la macchina! Se po’ dì?”. (La
giornalista Maria Giovanna Maglie, 16 marzo 2019)

Leggiamo da Libero
Dibba rinuncia a candidarsi e si ritira: si dedicherà a seghe e
chiodi. “Mi sono iscritto ad un corso di falegnameria a Viterbo, è
fichissimo, di giorno studio gli incastri a coda di rondine, la sera
studio il franco Cfa, è una bella vita” – (31 marzo 2019)

#ZucchinediMare
“In questa Europa devo farmi dire da Macron il diametro delle zucchine
che i miei pescatori possono pescare nei mari italiani”.
(Giorgia Meloni, 30 aprile 2019)

Preghiamo per Pillon
“Ho appreso la notizia della morte di Vittorio Zucconi. Prego per lui,
perché al di là delle inutili e faziose celebrazioni di Repubblica, si
salvi l’anima. Ora, dove si trova, vede tutto molto più chiaramente”.
"Stupidario" della politica: le assurdità dette nell'ultimo decennio | 3a puntata, 2018-19
(Simone Pillon, senatore della Lega, 28 maggio 2019)

Qui si fa la storia del Movimento
“Per i consiglieri comunali abbiamo deciso di introdurre il cosiddetto
mandato zero. Che cos’è il mandato zero? È un mandato, il primo, che
non si conta nella regola dei due mandati. Una mandato che non vale”.
(Luigi Di Maio, tutorial, 22 luglio 2019)

Crisi di governo
“Chiedo agli italiani di darmi pieni poteri!”. (Matteo Salvini, 8
agosto 2019)

L’endorsement del presidente Usa
“(…) Prime Minister of the Italian Republic, GIUSEPPI Conte”. (Donald
Trump su Twitter, 27 agosto 2019)

Si diceva Luigi?
“Io con il partito di Bibbiano non voglio avere nulla a che fare, con
il partito che in Emilia Romagna toglieva alle famiglie i bambini con
l’elettroshock per venderseli non voglio avere nulla a che fare”.
(Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, 18 luglio 2019)

Ducefobia
“Chi espone la foto o il disegno di mio nonno a testa in giù commette
un atto di violenza, che andrebbe perseguito. Propongo di inserire nel
nostro ordinamento giudiziario il reato di ‘DUCEFOBIA’”. (Alessandra
Mussolini, 25 ottobre 2019)

Nasce Italia Viva
“Quello del simbolo non è un gabbiano, che poi avere un gabbiano sopra
la testa non porta benissimo… io ci vedo una spunta, la spunta di
WhatsApp; e contemporaneamente è un’ala per alzarci in volo”. (Matteo
Renzi, 20 ottobre 2019)

J’adore
“Oggi sono andata a Montecitorio con Dior, un maialino sensibile ed
intelligente”. (Michela Vittoria Brambilla, con tanto di foto su
Instagram, 4 dicembre 2019)

Il ritorno del Senatur
“Mi sembra giusto aiutare il Sud, sennò se non li aiutiamo a casa loro
straripano e vengono qui. È un po’ come l’Africa…”. (Umberto Bossi, 21
dicembre 2019)

E tanti auguri a tutti
“Ora scusatemi, vi devo salutare perché devo andare a puttane!”.
(Silvio Berlusconi, il premier più longevo della storia repubblicana,
dallo stadio di Olbia, 1 dicembre 2019).
"Stupidario" della politica: le assurdità dette nell'ultimo decennio | 3a puntata, 2018-19
Il paradosso dei sindacalisti
di Tito Boeri

I populisti si presentano come gli unici veri rappresentanti del
popolo in contrapposizione a un’élite totalmente corrotta. Il popolo
ha sempre ragione, ma, a guardare bene, non tutti fanno parte del
popolo. Tanto per i populisti della prima generazione (Getúlio Vargas)
che per quelli della terza generazione (Jair Bolsonaro), gli indios
dell’Amazzonia non erano, non sono, né mai saranno parte del popolo :
“Hanno già a disposizione troppa terra“.

Anche per Juan Perón il pueblo non ha mai incluso le popolazioni
indigene della Pampa meridionale e della Patagonia. Per Donald Trump
chi non ama il presidente, cioè lui stesso, non è “our people”. Il
popolo di Umberto Bossi abitava da qualche generazione sopra la linea
del Po. Per Matteo Salvini del popolo non fanno parte gli immigrati
presumibilmente fino alla ventesima generazione. Per Luigi Di Maio i
cittadini extra-comunitari non sono popolo tant’è che, nella
conversione del decreto che ha istituito il reddito di cittadinanza,
ha permesso di inserire un meccanismo che impedisce che percepiscano
il sussidio quando ne avrebbero diritto.
"Stupidario" della politica: le assurdità dette nell'ultimo decennio | 3a puntata, 2018-19
Confidiamo in un ravvedimento di Conte II rispetto a Conte I prima del
21 ottobre quando la tagliola scatterà per 170 mila extracomunitari.
Come già messo in luce su queste colonne, basterebbe un decreto
interministeriale che stabilisca che i documenti che vengono
pretestuosamente richiesti dalla legge solo a loro non possono essere
ottenuti nei paesi d’origine. I populisti reclamano per sé il
monopolio dell’opposizione al punto da non concepire alcun ruolo per i
corpi intermedi e per le associazioni della società civile.
Nel 2013 Beppe Grillo aveva scritto l’epitaffio del sindacato: “I
sindacati dovrebbero essere aboliti; sono una struttura vecchia, una
struttura politica; non c’è più bisogno dei sindacati!“. Per queste
ragioni ha destato alquanto stupore una recente circolare Inps
vidimata dal Ministero del Lavoro (quindi sicuramente con il placet
M5S) che stabilisce che i sindacalisti di ogni ordine e grado potranno
beneficiare di un trattamento pensionistico di favore rispetto a tutti
gli altri lavoratori, coloro cioè che il sindacato dovrebbe
rappresentare.

                                           Vediamo di cosa si tratta.
Un sindacalista che va in aspettativa o distacco sindacale si vede
versare o accreditare dal proprio datore di lavoro o dall’Inps
contributi previdenziali proporzionati allo stipendio del suo passato
inquadramento, aggiornato in base agli accordi collettivi e agli
scatti di anzianità. Il sindacato ha però la facoltà di integrare
questi contributi con una propria contribuzione aggiuntiva
proporzionata all’indennità che versa al sindacalista durante il
"Stupidario" della politica: le assurdità dette nell'ultimo decennio | 3a puntata, 2018-19
periodo in cui opera a tempo pieno per il sindacato. Si tratta di una
facoltà, non sono contributi obbligatori come quelli che riguardano
circa un terzo della busta paga di un dipendente. Ragione vorrebbe
perciò che questa contribuzione aggiuntiva venisse valorizzata con le
regole del sistema contributivo: in altre parole i contributi
dovrebbero sì aumentare la pensione del sindacalista, ma senza gravare
sulle generazioni future.
Così non è secondo la circolare. Il sindacato e solo il sindacato può
versare quando vuole questa contribuzione aggiuntiva e farla valere
come una ulteriore componente fissa e continuativa della retribuzione
del dipendente, valutandola ai fini pensionistici in base al regime
pensionistico del dipendente. Prendiamo il caso di un sindacalista in
distacco o aspettativa dal settore pubblico (sono circa 2 mila persone
in questa condizione) che abbia, poniamo, 20 anni di contributi
versati prima del 1992 e che avrebbe diritto nel suo inquadramento a
una retribuzione di 1000 euro. Il sindacato può pagargli nel suo
ultimo mese di lavoro un’indennità di 2500 euro e su questa indennità
versare la contribuzione aggiuntiva. Se così facesse, il sindacalista
si vedrebbe riconosciuti oltre 1300 euro in più di pensione al mese
per sempre.

                                           La circolare dà così
legittimità a una prassi, resa pubblica nell’operazione “Porte
aperte“, che ha gonfiato le pensioni dei sindacalisti anche del 65%
rispetto a quanto avrebbero ricevuto se le contribuzioni aggiuntive,
cui solo loro hanno diritto, fossero state valutate col metodo
contributivo. L’atto vidimato dal ministero impedirà all’Inps di
recuperare somme non indifferenti erogate a molti ex-dirigenti
sindacali e, di fatto, trasforma il sindacato in un datore di lavoro
che può fare aumentare la quota retributiva pensionistica del
rappresentante sindacale come se quell’aumento gli fosse stato
concesso dal proprio datore di lavoro . In passato erano stati
soprattutto i sindacati autonomi della scuola (a partire dallo Snals)
e molte sigle minori a beneficiare di questa prassi. La circolare ora
concede questa possibilità a sindacati di ogni ordine e grado,
indipendentemente dalla loro rappresentatività (che oggi, diversamente
che in passato, può essere misurata).
"Stupidario" della politica: le assurdità dette nell'ultimo decennio | 3a puntata, 2018-19
Questo significa che anche un’associazione di pochi lavoratori, magari
affiliati mediante criteri di appartenenza politica, può aspirare a
concedere ai propri aderenti questo trattamento. Forse è proprio per
questo che il ministero a guida populista ha approvato la circolare.
Offre una sponda per premiare i dipendenti pubblici che mostrano di
assecondare maggiormente i dettami dei “rappresentanti del popolo“.
Contrariamente alle visioni dicotomiche dei populisti, il sindacato,
come molti altri corpi intermedi, ha un ruolo fondamentale nelle
nostre democrazie. Oggi ha perso credibilità agli occhi dei lavoratori
e questi trattamenti di favore non sono certo un bel biglietto da
visita per chi dovrebbe rappresentare operai e impiegati impoveriti
dalle crisi di questi anni. Se il sindacato chiedesse di cambiare la
circolare Inps, proponendo di valorizzare la contribuzione aggiuntiva
in base alle regole del sistema contributivo, darebbe un segnale di
correttezza e responsabilità che verrebbe molto apprezzato.
Si può giustificare il fatto che le organizzazioni dei lavoratori
vogliano contribuire ad aumentare la pensione di chi ha lavorato nel
sindacato. Ma non possono farlo gravando sulle spalle di tutti, tanto
di chi è sindacalizzato che di chi non lo è affatto. Soprattutto non
possono appesantire ulteriormente il fardello che domani si ritroverà
sulle spalle chi ancora non è nato.
*editoriale tratto dal quotidiano La Repubblica

I problemi del premier Conte nelle
trame dei servizi segreti fra
Italia e Usa
ROMA – Questa volta non è Matteo Salvini a far stare il premier
Giuseppe Conte sotto pressione, ma bensì un vero e proprio “sistema”
di poteri forti”, di cui non su conosce la faccia e neanche il nome.
Possiamo denominarlo “Deep State“, cioè lo Stato sotterraneo,
l’insieme di persone ed apparati che si muovono dietro le quinte o su
“pressione” delle classi dirigenti, per lanciare messaggi per soli
addetti ai lavori, mandare avvertimenti in codice. Il “Russiagate” sta
lentamente mettendo in crisi     il presidente del Consiglio Conte,
costringendolo a renderne conto presentandosi davanti al Copasir .
"Stupidario" della politica: le assurdità dette nell'ultimo decennio | 3a puntata, 2018-19
Tutto questo ha origine da un gioco di minacce velate e rivelazioni
incrociate, che servono a tenere costantemente sotto scacco il governo
e chi lo guida. L’hashtag è il solito: #Giuseppistaisereno. Ma
stavolta il mittente non è solo Matteo Renzi. Russiagate

Un quadro d’insieme, per ricostruire la vicenda. I “Russiagate” in
realtà sono almeno quattro. Due negli Stati Uniti, due in Italia.
Negli Stati Uniti il primo “Russiagate“ ufficiale lo apre il
procuratore federale Müller che vuole appurare se dietro l’hackeraggio
delle mail riservate di Hillary Clinton da parte dei russi, alla
vigilia delle presidenziali del 2016, ci sia stato o meno lo zampino
di Donald Trump, intenzionato a sabotare la candidata democratica. Il
secondo “Russiagate“ lo ha aperto lo stesso Trump che a sua volta
vuole istruire una contro-inchiesta, per dimostrare che in realtà quel
sabotaggio informatico russo nasconde una congiura contro di lui,
ordita proprio dai democratici, intenzionati a sabotare la sua
elezione alla Casa Bianca.
La ragione per la quale Trump ha inviato in Europa il suo ministro
della Giustizia William Barr è molto semplice e chiara: raccogliere
informazioni “riservate” di primo mano dai governi amici. Si arriva
così ai due “Russiagate made in Italy“. Il          primo Russiagate
tricolore, viene aperto da Conte: nell’agosto durante la crisi del
governo gialloverde, senza darne conto a nessuno, il premier ha
autorizzato i vertici dei nostri servizi di “Intelligence” (il
Generale delle Fiamme Gialle Gennaro Vecchione, attualmente al vertice
del Dis, il capo dell’Aise Luciano Carta e quello dell’Aisi Mario
Parente) a incontrare per ben due volte Barr ed il procuratore
americano John Durham, ed a cedere loro tutte le informazioni di cui
hanno bisogno. Resta il fatto che Barr è un esponente politico
dell’amministrazione statunitense e quindi bisognerà accertare come
mai Conte abbia ritenuto opportuno di assecondare tale richiesta a dir
poco anomala.
Sul piano giuridico è un atto legittimo in quanto il premier Conte ha
mantenuto per se la delega ai servizi segreti, ma molto discutibile e
criticabile sul terreno politico. E non a caso la politica gliene
chiede conto e giustificazioni.

                                           Passiamo quindi al secondo
Russiagate italiano: ad aprirlo è stato Matteo Salvini, che su questa
mancanza di trasparenza del premier Conte lo assedia ed incalza.
Quanto sinora accaduto induce ad alcune domande conseguenziali ed
importanti La prima è: perché Conte, che è anche un avvocato, compie
questa imperdonabile leggerezza? Una risposta probabilmente si trova
nel tweet cinguettato al mondo da Donald Trump “Giuseppi Conte è un
grande, merita di essere confermato alla presidenza del Consiglio” con
il quale a fine agosto, all’apice della crisi di governo, il
presidente degli USA lo ricompensa della sua obbedienza.

L’ altra domanda è: chi ha fatto filtrare la notizia degli incontri
segreti dei nostri 007, con Barr tra agosto e settembre, gestiti ed
autorizzati da Conte, e sopratutto perchè è stata fatta trapelare ? La
risposta ci riporta come il gioco del Monopoli al punto di partenza:
qualcuno del “Deep State”, che non sappiamo e non sapremo mai chi sia,
ha voluto lanciare un segnale forte e chiaro a “Giuseppi“, della
serie: non ti montare la testa, stai attento a come ti muovi, sei
sotto osservazione .

Probabilmente c’è qualcosa che non conosciamo, e chissà, forse un
giorno verrà alla luce . L’audizione convocata per la prossima
settimana, davanti al Copasir, forse attenuerà le polemiche. Ma forse
per Conte ed il suo governo tutto ciò è solo una navigazione notturna
nel buio e silenzio del mare, dove a volta si può incontrare qualche
scoglio sconosciuto alle mappe. E la barca può colare a picco

Ecco la telefonata Trump-Zelenskij:
"Fammi questo favore. Vai a fondo
su Biden e figlio"
ROMA – Sono alcune delle frasi tratte dalla telefonata – di cui è
stata diffusa la trascrizione declassificata e senza omissis – tra il
presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente
ucraino Volodimir Zelenskij., la causa della richiesta di
“impeachment” avanzata dalla portavoce della Camera degli Stati Uniti,
la deputata democratica Nancy Pelosi . Trump non è “al di sopra della
legge” e risponderà del suo comportamento, ha detto la speaker
democratica della Camera, Pelosi, dopo la diffusione della
trascrizione. “Il fatto è che il presidente degli Stati Uniti,
violando le sue responsabilità costituzionali, ha chiesto a un governo
straniero di aiutarlo nella sua campagna politica, a spese della
nostra sicurezza nazionale, minando anche l’integrità delle nostre
elezioni”, ha aggiunto Pelosi secondo quanto riportato dalla Cnn.
“Questo non è accettabile. Ne risponderà davanti alla legge. nessuno è
al di sopra della legge”, ha aggiunto la speaker della Camera, che
ieri ha annunciato l’avvio di un procedimento per l’impeachment, cioè
la messa sotto accusa del Presidente degli Stati Uniti d’ America.

Al momento sono 205 i deputati americani finora a favore
dell’inchiesta per aprire l’impeachment contro Trump, secondo i
calcoli del New York Times. Il quotidiano scrive che oltre due terzi
dei 235 deputati democratici hanno già dato il loro sostegno. La
maggioranza richiesta è di 218. Quindi manca poco.

I membri del Congresso americano stanno indagando al momento per
appurare se Trump nella telefonata abbia offerto in cambio il
ripristino degli aiuti congelati alcuni giorni prima il colloquio. Lo
riportano alcuni organi di stampa Usa. Nella trascrizione prima di
chiedere a Kiev di accendere un faro sul figlio di Joe Biden (che è
stato membro del board della società energetica ucraina Burisma group
il cui proprietario era stato indagato dalla procura locale), Trump
ricorda: “Direi che facciamo molto per l’Ucraina“, più di quanto
faccia l’Europa.Il presidente ucraino Zelenskij rispose dicendo che
Trump ha “assolutamente ragione” e che i paesi europei “non stanno
facendo abbastanza per l’Ucraina“. Nel maggio scorso il procuratore
generale dell’Ucraina aveva dichiarato che non c’erano prove di azioni
illecite da parte di Hunter Biden, il figlio del candidato democratico
alle presidenziali del 2020.

Questo il contenuto principale della conversazione: “Fammi un favore.
Si parla molto del figlio di Biden, che Biden fermò l’indagine e molte
persone vogliono sapere, così tutto quello che puoi fare con il
procuratore generale sarà grandioso. Biden è andato in giro a dire che
aveva bloccato l’indagine, quindi se puoi darci un’occhiata. A me
sembra orribile“.
il ministro della Giustizia Usa William P. Barr alla Casa Bianca
Donald Trump

La trascrizione della telefonata del 25 luglio del 2019 conferma che
Trump durante la telefonata chiese al presidente ucraino di contattare
il ministro della Giustizia Usa William Barr per discutere la
possibile apertura di un’indagine per corruzione su Joe Biden e suo
figlio. Il Presidente ucraino Zelenskij avrebbe dovuto collaborare con
il suo avvocato personale, l’ex sindaco di New York Rudy Giuliani, e
con il segretario alla giustizia, William Barr, per “guardare” (cioè
indagare) sui Biden.

“Bene perché ho sentito che un procuratore molto bravo era stato
allontanato e questo è davvero ingiusto. – dice il presidente Trump
nel corso della conversazione telefonica –        Giuliani è un uomo
altamente rispettato, è stato il sindaco di New York, un grande
sindaco, e vorrei che ti chiamasse. Ti chiedo di parlarci assieme al
procuratore generale. Rudy (Giuliani, ndr) è molto informato su ciò
che è successo ed è un ragazzo in gamba. Se potessi parlarci sarebbe
grandioso. L’ex ambasciatrice degli Stati Uniti era sgradevole, e così
la gente con cui aveva a che fare in Ucraina, volevo che lo sapessi“.

Trump

“Volevo parlarti del procuratore”, risponde Zelenskij. “Primo di tutto
capisco e sono a conoscenza della situazione. Dopo che abbiamo
conquistato la maggioranza assoluta in Parlamento, il prossimo
procuratore generale sarà al cento per cento una persona mia, un mio
candidato, che sarà votato dal Parlamento e comincerà a lavorare da
settembre. Lui o lei si occuperanno della situazione, specialmente
dell’azienda a cui hai fatto cenno… A proposito, ti chiedo se hai
altre informazioni da fornirci, sarebbe molto utile per l’indagine.
Sull’ambasciatrice concordo al cento per cento. Ammirava il mio
predecessore, non avrebbe accettato me come nuovo presidente”.

Trump: “Ti faccio chiamare da Giuliani e farò in modo che lo faccia
anche il procuratore generale Barr e andremo a fondo sulla vicenda. Ho
sentito che il procuratore era stato trattato molto male. Dunque,
buona fortuna per tutto. Prevedo che la tua economia migliorerà sempre
di più. È un grande Paese. Ho molti amici ucraini, persone
incredibili”.

Hillary Clinton è stata tra i primi a reagire alla diffusione del
documento : “Il presidente degli Stati Uniti ha tradito il nostro
paese. Non è una dichiarazione politica, è una dura realtà e dobbiamo
agire. È un chiaro e attuale pericolo per le cose che ci tengono forti
e liberi. Sostengo l’impeachment», ha twittato l’ex candidata alla
Casa Bianca. La richiesta di processare Trump deve passare sia alla
camera che al Senato: nella prima assemblea i democratici hanno la
maggioranza, nella seconda le parti si rovesciano.

“Nei giorni successivi” alla telefonata del 25 luglio fra Donald Trump
e il leader ucraino Volodymyt Zelensky alcuni “funzionari della Casa
Bianca sono intervenuti” per bloccare e mettere in sicurezza “le
informazioni relative alla chiamata, soprattutto la trascrizione
parola per parola. Queste azioni mettono a mio avviso in evidenza che
i funzionari della Casa Bianca avevano capito la gravità di quanto
emerso durante la conversazione”. E’ quanto emerge dalla denuncia
della talpa che ha svelato conversazione

Ecco come è nato il governo Conte
bis nell’ultima notte di sms e
tensioni.
ROMA – La notte della vigilia è stata lunga e tormentata Alle
quattro del mattino le luci di Palazzo Chigi erano accese mentre le
trattative erano ancora in corso , e nel frattempo si litigava tra Pd
e 5 Stelle e all’interno del lo stesso Movimento. Bisogna dire
soltanto grazie all’intervento del Quirinale se è nato il Governo
numero 66 della Repubblica. Alla fine è arrivato l’accordo con dieci
ministri assegnati al M5S, nove al Pd, uno di Leu ed un ministro
“tecnico” il prefetto Luciana Lamorgese fortemente voluta dal
presidente Mattarella al Viminale.

Un sms è circolato all’1.38 di ieri notte       sugli smarthpone dei
vertici del Pd : “È saltato tutto”. La poltrona che ha messo a serio
rischio la nascita del governo è quella ritenuta “strategica” del
sottosegretario alla presidenza del Consiglio, dopo l’eliminazione dei
due vicepremier, lasciata ormai libera dal leghista Giancarlo
Giorgetti. Il premier Conte voleva metterci Roberto Chieppa attuale
segretario generale di Palazzo Chigi , ma Luigi Di Maio si è impuntato
su Riccardo Fraccaro, volendo piazzare un suo “fedelissimo” a
controllare Conte che ormai ogni giorno di più insidia la sua
leadership nel Movimento 5 Stelle.
Un braccio di ferro senza esclusione di colpi fra Conte e Di Maio il
quale minacciava di ridiscutere tutto. Lui che parlava di rinuncia
alle poltrone….”Se non sarò vicepremier e Fraccaro non sarà a Palazzo
Chigi, allora vado io al Viminale “. La notizia dello scontro mette in
crisi il Quirinale, dove si dalle 10 tutto era pronto per accogliere
la salita al Colle di Conte. Il premier incaricato invece lascia
Palazzo Chigi solo alle due e mezzo del pomeriggio, dopo aver
raggiunto una faticosa mediazione, cedendo a Di Maio, ben sapendo
l’indicazione del Quirinale sulla gestione del Viminale. E finalmente
per gli “amici” di Di Maio, il fido Fraccaro sarà sottosegretario alla
presidenza.

Ma in realtà non è una vittoria certa per Di Maio, perché la strategia
di Conte è quella nominare Chieppa secondo sottosegretario alla
Presidenza ed affidargli le deleghe importanti in ambito legislativo.
Una soluzione questa che però ha degli aspetti delicati anche dal
punto di vista “tecnico”, in quanto di conseguenza si tratterebbe di
spacchettare un incarico nevralgico, dal quale passano tutti i
provvedimenti di Palazzo Chigi. Se verrà confermata l’intenzione di
Conte di avere due sottosegretari in una sorta di convivenza ,
l’attuale capo di gabinetto Alessandro Goracci , subentrerà come
segretario generale al posto di Chieppa .
Raggiunto l’accordo che ha consentito la partenza del Governo e
conclusi gli ultimi due vertici, sul programma e sui ministri,
l’avvocato pugliese è salito alle tre del pomeriggio al Quirinale con
la lista dei ministri. Conte ha passato un’ora con il presidente
Mattarella nello Studio alla Vetrata e scioglie la riserva con cui
aveva accettato l’incarico di formare il nuovo governo. Visibilmente
emozionato, ancor più del primo incarico, per non sbagliare ha qualche
esitazione nel pronunciare i nomi :”Forti di un programma che guarda
al futuro, dedicheremo le nostre migliori energie a rendere l’Italia
migliore…“.

Ma dietro la soluzione politica che dà vita al Governo Conte “bis”
permangono nodi politici ed enigmi e . Il Pd soffre perché non ha un
presidio a Palazzo Chigi: “Abbiamo lasciato che l’esecutivo
decollasse, ma il problema andrà risolto. Faremo capire a Conte che è
suo interesse essere affiancato da un vice del Pd”. Sceso da colle
alle cinque della sera, Conte è andato a Montecitorio dal presidente
Roberto Fico. Incontro scandito da sorrisi e felicitazioni, mentre in
un clima più istituzionale si sono svolti i 40 minuti trascorsi con
Elisabetta Casellati a Palazzo Madama.
Paolo Gentiloni

Alla fine sembra di assistere ai titoli di coda di un bel film scritto
altrove da altri. L’amministrazione Trump saluta con fiducia il nuovo
esecutivo giallorosso, i vertici dell’ Unione Europea (eletti grazie
al voto determinate di Pd e M5S)        accolgono con grande favore
entusiasmo la svolta europeista del Governo Italia e l’arrivo dell’ex
premier Paolo Gentiloni a Bruxelles come commissario con un
portafoglio importante. La borsa sale, lo spread scende come per
incanto, dimostrando di fatto di condizionare gli equilibri dei
governi dei Paesi europei.

Matteo Salvini pur ammettendo la sconfitta attacca il nuovo governo
Conte Bis definendolo “della casta”. Nicola Zingaretti , segretario
del Pd, cerca di voltare pagina: “Ora basta odio“. Questa mattina alle
10 il giuramento dei ministri nel Salone delle Feste del Quirinale,
dopodichè il premier Conte avrà quattro giorni per buttare già il
discorso per la fiducia che dovrà ottenere lunedì alla Camera e con
più di qualche rischio di franchi tiratori martedì al Senato.

Il problema dei social network : i
"deep fake" ed il video falso
postato da Donald Trump
ROMA – Uno spettro ha inseguito Hillary Clinton per tutta la campagna
elettorale del 2016: quello di Bengasi. La città libica che agli occhi
dei suoi detrattori     è diventata il simbolo di tutto il marcio
rappresentato dalla candidata, diffondendosi sotto forma di teoria
cospiratoria in grado di farsi meme. In realtà a distanza di anni
Bengasi è diventato un esempio di offuscamento politico perfetto: il
riferimento era agli attacchi contro soldati americani avvenuti tra
l’11 e il 12 settembre 2012, che costarono la vita a quattro
statunitensi, e per i quali vennero accusati Barack Obama all’epoca
Presidente degli Stati Uniti d’ America ed Hillary Clinton, suo
Segretario di Stato .

Infatti nessuna indagine trovò e portò alla luce qualsiasi tracce di
negligenza sul loro operato, ma la storia continuò a diffondersi,
sospesa tra il vero ed il falso.

Lo stesso genere di “fake news” su Benghazi è ritornata in una sua
applicazione e variabile più attuale, realizzata su misura dei social
network ed i loro algoritmi. Questa volta al centro della questione
c’è Nancy Pelosi, la speaker della Camera degli Stati Uniti , di
origini molisane, un’altra donna avversaria di Trump,         e tra le
persone    che   potrebbero     mettere     in  moto    la   macchina
dell’impeachment contro il presidente Trump. Da qualche mese i media
si divertivano a notare quanto fosse facile per la Pelosi fare
deragliare Trump, spesso costringendolo a scivoloni pubblici (come
quella volta che gli fece affermare che lo shutdown del Governo
sarebbe stata un’idea sua e solo sua, come se fosse un vanto).

Le cose sono cambiate la scorsa settimana, quando ha cominciato a
circolare tra i circuiti della destra americana, un filmato che è
stato retwittato dal commander-in-chief in persona. E il video, pur
essendo palesemente falso, è rimasto ancora lì, online su Facebook e
Twitter, destinato a offuscare il nome di Nancy Pelosi nel suo futuro.

La versione originale del filmato mostra la speaker parlare al
microfono, mentre la versione proposta dall’amministrazione Trump, è
stata invece rallentata abbastanza al punto tale da da farla sembrare
un po’ ubriaca.

Un effetto video-digitale che era già venuto alla luce nell’esilarante
spot Apple di Jeff Goldblum, modificato per farlo sembrare sbronzo, ma
ecco che, nel 2019, fa tranquillamente capolino in un articolo sulla
politica estera, a dimostrazione della squallida evoluzione dei nostri
eventi.

Ormai non costituisce più notizia che un filmato contraffatto sia
stato messo online, chiaramente non siamo così ingenui, così come non
fa neanche notizia, purtroppo, che un presidente come Donald Trump
l’abbia subito fatta propria e “legittimata” (a voler essere cinici).
La vera novità e notizia è costituita dal comportamento social
network, che sull’onda degli svariati scandali che hanno interessato
Facebook e non soltanto, negli ultimi anni hanno avviato programmi
contro le fake news. A metà maggio proprio Facebook ha presentato un
report sulla trasparenza in cui ha confessato (senza vergognarsi dei
precedenti omessi controlli) di aver cancellato in sei mesi 1,3
miliardi di account falsi e di bot . “Questo è solo l’inizio”, ha
detto Guy Rosen, che si occupa di sicurezza per l’azienda: “Le persone
possono segnalare molti più tipi di contenuti”.

Quando l’ ex sindaco di New York Rudolph Giuliani ora avvocato di
Trump, ha scoperto il video-fakenews della Pelosi e lo ha ritwittato,
da quel momento il video è passato dal profilo “ufficiale” del
Presidente Trump a quello della Casa Bianca (che lo ha persino
ritwittato) e quindi migrato anche su Facebook, insieme alle
strumentali dichiarazioni di Donald Trump su “Crazy Nancy” e la
millantata (non reale) follia della speaker della Camera degli Stati
Uniti.

Se dovessimo dare credibilità     ai responsabili della sicurezza di
Facebook, asterebbe segnalarlo e la clip sparirebbe dal social
network, ma allora ci si chiede: come mai quel video-fakenews è
ancora online, visto che YouTube ha cancellato e rimosso
immediatamente il contenuto? Facebook ha fatto quello che fa sempre in
questi casi: spendersi in una spiegazione piuttosto contorta. Monika
Bickert, che si occupa di counterterrorism per il social network,
ha spiegato alla Cnn che l’azienda, cioè Facebook “sa che il video è
falso” ma che lo ha lasciato online, anche se “abbiamo drasticamente
ridotto la circolazione di quel contenuto”. Incredibile se non
paradossale il motivo? “Pensiamo sia importante che le persone possano
decidere a che cosa credere”.

Difficile capire quante persone siano state danneggiate da quel video,
ma Facebook li ha ignorati e calpestati tutti: sia chi trova
inquietante quella millantata “riduzione” della diffusione del
contenuto, e quelli che invece hanno a cuore… la realtà. E la
correttezza dell’informazione.

Da mesi negli USA i repubblicani e la destra radicale americana
denunciano un’ipotetica campagna di “silenziamento” politico parte di
Facebook e Twitter, accusate di essere di sinistra. Una campagna è
arrivata fino al Senato, e che riguarda molto da vicino i “trumpiani“.
Se l’azienda agisse per cancellare quella che è palesemente una
vecchia bufala propagandistica aggiornata ai tempi nostri,
paradossalmente farebbe un assist alla Casa Bianca, dimostrando in
qualche modo le sue paranoie di censura. Ma forse questa è l’ultima
cosa di cui Facebook ha bisogno, di questi tempi.
Una cosa è certa. Ormai bisogna credere solo a quello che si vede con
i propri occhi. Di persona.

Di tutto di più....

        Il ministro dell’Interno Matteo Salvini si selfa sorridente
con la propria colazione. Poche ore prima, una forte scossa di
terremoto a Catania e l’omicidio del fratello di un collaboratore di
giustizia a Pesaro

“Il mio Santo Stefano comincia con pane e Nutella , il vostro???“

        L’analisi gastronomica della ministra della Salute Giulia
Grillo ha sollevato un inaspettato polverone mediatico

“Preferisco il panettone tutta la vita, perché il pandoro, diciamolo,
è senz’anima. Un po’ come il Pd, senza sostanza, che quando lo mangi
ti rimane un po’ pesante… Il panettone invece è più simile al M5S, più
saporito” (Fonte: Un Giorno da Pecora, Rai Radio 1)

        Il senatore Pd Matteo Renzi ieri, oggi e domani

Matteo Renzi 2016, da premier: “Intendo assumermi precise
responsabilità. È un gesto di coraggio e dignità. Se perdo il
referendum io non solo vado a casa, ma smetto di far politica”; “Se mi
va male vado via subito e non mi vedete più“; “Se io perdo, con che
faccia rimango? Ma non è che vado a casa, smetto proprio di fare
politica“. Matteo Renzi 2019, intervistato da: “Quando ho perso il
referendum ho fatto la scelta di lasciare il governo ma restare in
campo“; “ho certamente avuto un ruolo, e forse lo riavrò, vedremo“;
“perché io, in fondo, al governo ci posso ANCHE TORNARE: sono molto
fiero, felice e contento delle cose che ho fatto” (Fonte: Oggi)
Conferenza stampa di fine anno: il premier Giuseppe Conte
difende il blocco dell’indicizzazione per gli assegni sopra i 1.500
euro lordi, con queste parole

“Oggi i pensionati scendono in campo, ma il taglio è quasi
impercettibile, parliamo di qualche euro al mese… detto sinceramente,
forse non se ne accorgerebbe nemmeno l’AVARO DI MOLIERE“

         Contro-discorso di Capodanno, su Facebook, in perfetta
contemporaneità con il messaggio di fine anno di Mattarella. Il volto
di Beppe Grillo fondatore 5 Stelle appare su un iPad piazzato sopra il
corpo di un culturista

“Sono ormai a livelli oltre la perfezione. Non sono neanche più
l’Elevato. Non so neanche che anno sia. Io ragiono per secoli, ormai
ho diviso la mia mente dal mio corpo. Il mio corpo lo potete vedere, è
un sogno, e i sogni saranno la battaglia che dovremo fare nel prossimo
secolo. Non so cosa sto dicendo, sto cercando di connettere…“

         Il sottosegretario agli Affari Europei         Luciano   Barra
Caracciolo del governo M5s-Lega ed il tweet dell’anno

“I Criceti di Satana col loro globalismo irenico promuovono il
tribalismo malthusiano omicida mirando a pulizie etniche su scala
mondiale per assecondare i bisogni edonistici di elite sociopatiche“

        J-Ax vs. Salvini

Il rapper: “Sogno un mondo senza Salvini“. Il ministro dell’Interno:
“Sogni un mondo senza di me? A te doppio bacione!” . E J-Ax: “Grazie
per i baci, ma preferirei che restituissi i 49 milioni di euro che la
Lega ha rubato agli italiani. Bacini spalmati di crema al cioccolato
“(Fonte: Twitter )
Il messaggio “contro i privilegiati” del ministro del
Lavoro Luigi Di Maio, dalle piste della Val di Fassa, assieme a Di
Battista

“Fate sempre le cose che vi rendono felici” (Fonte:     diretta Facebook
)

           Alessandro Di Battista scrive Il Fatto Quotidiano… è un bel
inviato!

“Alessandro Di Battista è tornato in pista. Nella fattispecie, una
pista da sci delle Dolomiti. Il Capodanno dei Cinque Stelle è tutto
nell’abbraccio tra i due gemelli diversi del Movimento: dopo il lungo
peregrinare mesoamericano Di Battista rientra a fianco di Luigi Di
Maio. Prima in una fotografia con in mezzo il figlio piccolo Andrea,
poi in un video sulla neve. (…) Nel futuro prossimo dell’ex deputato
pentastellato non c’è ancora la politica romana (o continentale), ma
un altro viaggio molto lontano dai palazzi: Di Battista andrà in
Congo. Nei suoi progetti ci sono nuovi reportage, stavolta
dall’Africa, forse anche un libro e un tour teatrale (…)“

Varie da Twitter

Vittorio Feltri, direttore di Libero: “Povero Congo, dopo il virus
Ebola, gli tocca pure Di Battista“. Il senatore di Forza Italia
Maurizio Gasparri pubblica la foto di Di Maio e Di Battista sulle
piste con la seguente scritta cubitale: “SCI MUNITI”. E Guido
Crosetto parlamentare Fdi : “Volevo fare anch’io un video contro la
casta ma non trovo più la sacca di mazze da golf. Non ho nemmeno
voglia di tirare fuori il cavallo dalla stalla e vestirmi da polo...”

           La proverbiale linearità del vicepremier Luigi Di Maio

“Il presidente Mattarella, dal punto di vista della garanzia
costituzionale, come sempre è stato fondamentale. In questi mesi è
stato anche un po’ l’ANGELO CUSTODE di questo governo“. Ricordiamo che
lo scorso maggio Luigi Di Maio voleva mettere il presidente
Sergio Mattarella in stato d’accusa per “ALTO TRADIMENTO” ed
“ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE” (Fonte: Agorà, Rai 3)

         Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nelle consuete
telefonate di auguri del 25 dicembre dal salotto della Casa Bianca,
rivolgendosi ad una bimba di 7 anni

“Credi davvero ancora a Babbo Natale? A quell’età oramai è marginale,
cosa da poco conto“. “Certo che ci credo!“, la risposta della piccola.

         Il trattato geopolitico dell’esponente grillino Alessandro Di
Battista, sui socialnetwork

“In politica estera Trump si sta comportando MEGLIO di tutti i
presidenti Usa precedenti, incluso quel GOLPISTA di Obama” (Fonte:
diretta Facebook )

        Dal Blog delle Stelle, il sito del Movimento 5 Stelle post di
fine anno, della serie “uno vale uno”, viva la “democrazia interna” e
la “Costituzione più bella del mondo”

“ Gregorio De Falco: Espulsione – Saverio De Bonis: Espulsione –
Giulia Moi: Espulsione – Marco Valli: Espulsione – Lello Ciampolillo:
Richiamo. Nei confronti di Matteo Mantero e di Virginia La Mura i
procedimenti disciplinari sono stati archiviati. Nei confronti di
Elena Fattori e Paola Nugnes i procedimenti disciplinari sono ancora
pendenti“,

         La parlamentare Daniela Santanchè (Fdi)    si mostra tutta
agghindata sulle nevi di Courma, stile Serbelloni Mazzanti, uno shop
online di abiti di lusso si complimenta e…

“Bellissima foto, complimenti: se ti va dai un’occhiata al nostro shop
online, grazie”. E la Santanchè: “Avete cose bellissime, ma gli sconti
li fate anche sulle borse Chanel?” (Fonte: Instagram )
Il parlamentare Matteo Dall’Osso appena passato dai 5 Stelle
a Forza Italia

Dall’Osso ha lanciato invettive durissime contro gli ex compagni di
partito e il governo, reo, a suo dire, di averlo “usato, diffamato,
trattato come un disabile e offeso“. Che effetto le ha fatto
incontrare Berlusconi? “È una persona anziana più arzilla e vispa di
me. E anche di Di Maio“. Qualcuno in Forza Italia sta facendo
‘campagna acquisti’ nei 5 Stelle? “Ovviamente no. Al diavolo non si
vende, al diavolo si regala, come dice Vasco Rossi”. Il numero dei
delusi è abbastanza alto da far saltare la maggioranza in senato?
“Questo non lo dico ora. Bisogna rovinargli le feste…“. Secondo
Berlusconi il governo cadrà entro il 15 gennaio. “Lasciamoli fare
anche oltre: le bombe quando esplodono esplodono…” (Fonte: Un Giorno
da Pecora, Rai Radio 1)

         Il tragico tweet del deputato Stefano Fassina di Liberi e
Uguali

“Cari Presidenti @borghi_claudio e @AlbertoBagnai confesso delusione e
rabbia: ho messo la faccia e ricevuto insulti da mie fila per sostegno
a Piano Savona e manovra espansiva. Con la resa di @matteosalvinimi e
@luigidimaio arretriamo anche rispetto ai Governi Pd“

         L’ex ministro Carlo Calenda e lo stato di salute del Pd

“Conversazione all’alba con Minniti anche lui colpito da ernia del
disco. Abbiamo amaramente concluso che è l’effetto diretto dello
sforzo di fare qualcosa per risollevare il Pd. #erniapd” (Fonte:
Twitter )

         Il deputato Pd Emanuele Fiano ed il lancio della finanziaria

Fiano lancia il testo della manovra, colpito Garavaglia. Durante la
protesta delle opposizioni alla Camera, nel corso della discussione
sulla manovra in Aula, il deputato Fiano ha lanciato tra i banchi il
testo della legge, colpendo il sottosegretario Massimo Garavaglia. “Mi
scuso, non era mia intenzione” (Fonte: Adnkronos )

         Vincenzo De Luca presidente Pd di Regione Campania sul caso
del pronto soccorso di Napoli chiuso per la presenza di imenotteri:
scatta il “complotto della formica”

“Non mi risulta, ho visto le immagini di un cestino con le formiche.
Credo che l’Asl Napoli 1 farà un esposto alla Procura per venire a
capo di episodi più che sospetti. Come lei sa, esperta zoologa, le
formiche d’inverno stanno al riparo sottoterra. Bene che l’Asl cominci
a mobilitare i carabinieri e la procura, perché qui le formiche non
esistono, esistono altre cose…” (Fonte: Repubblica Tv)

           L’attore Massimo Boldi sui socialnetwork

“DISPACCIO PER LA COMUNITA’. Milioni di uomini in tutto il mondo usano
il VIAGRA. Durante una intervista radiofonica con Giuseppe Cruciani ho
ammesso di farne uso pure io. Ebbene non è esatto. Io uso il LEVITRA.
Il VIAGRA ” acqua fresca” (Fonte: Twitter )

         La cantante Cristina D’Avena pubblica sui social una foto con
Rocco Siffredi e cinguetta

“Puffa di qua… Puffa di là… Gli auguri con Rocco eccoli qua… Uno
scoppiettante 2019 a tutti! “

           Comunicato di Mario Adinolfi del Popolo della Famiglia
Piemonte

IL POPOLO DELLA FAMIGLIA CHIEDE RIMOZIONE DEL BACIO GAY DA RAIUNO.
“Appello al presidente Foa: è questa la Rai del cambiamento nel
2019?“. Il Popolo della Famiglia Piemonte chiede “che sia rimosso
dalla programmazione del prossimo 4 gennaio un film di prima serata su
Raiuno con lungo e insistito bacio tra uomini. Il film si intitola
“Wine to Love”. Non siamo sessuofobici ma crediamo che la bellezza del
sesso viva di intimità, pudore, nascondimento persino. E soprattutto
non vogliamo essere costretti dalla tv a imbatterci in temi delicati
per i nostri bimbi, che necessitano i tempi e i modi che ogni famiglia
ritiene di dover adottare, senza farseli dettare dalle marchette tra
Rai Cinema e la nota lobby

        Nella comicità i tempi sono tutto. Anche per   Virginia Raggi

“Virginia Raggi ha scelto il giorno sbagliato per scrivere che ‘il
vento è cambiato‘”, la sindaca 5 Stelle “lo ha scritto su Twitter
parlando di Ostia, mentre Roma era avvolta da una grande nube di fumo
maleodorante, causata da un incendio in un enorme deposito di
rifiuti” (Fonte:  il Post )

        L’onorevole Vittorio Sgarbi e lo spirito natalizio

“Le tombolate? Solo la parola mi fa cacare, le tombolate ve le mettete
voi nel culo” (Fonte: I Lunatici, Rai Radio 2)

       Michela Vittoria Brambilla, onorevole forzista, leader del
Movimento Animalista, vanta un tasso record di assenteismo
parlamentare del 99,4%.

“Ho 13 cani, 33 gatti, 2 cavalli, 2 minipony, 7 capre, 3 pecore, 2
daini, 3 papere, 200 piccioni. Se i cani potessero votare, io sarei
Presidente del Consiglio“(Fonte: Hashtag24 – SkyTg24)

Khashoggi ed altri giornalisti
persone dell’anno per il Time:
“Sono i guardiani della verità”
di Federica Gagliardi

Il giornalista saudita Jamal Khashoggi i reporter definiti “guardiani”
sono stati scelti come “persona dell’anno” da Time Magazine. “Per
avere assunto grandi rischi nel perseguire verità più grandi, per
l’imperfetta ma essenziale ricerca dei fatti, per far sentire la
propria voce e dire la propria, i Guardiani Jamal Khashoggi, la
Capital Gazette, Maria Ressa, Wa Lone e Kyaw Soe Oo sono persona
dell’anno del Time“, recita la motivazione addotta dal giornale.

Khashoggi è stato ucciso il 2 ottobre scorso all’interno del consolato
dell’Arabia Saudita a Istanbul. Capital Gazzette, invece, è il
giornale di Annapolis, in Maryland, dove lo scorso 28 giugno un uomo
ha aperto il fuoco uccidendo cinque dipendenti. Quanto a Maria Ressa,
è una giornalista filippina che guida il sito di informazione Rappler
preso di mira dal presidente delle Filippine Rodrigo Duterte. Wa Lone
e Kyaw Soe Oo, infine, sono i due giornalisti di Reuters arrestati in
Birmania, condannati a sette anni di carcere per il loro lavoro di
documentazione delle violenze contro la minoranza Rohingya.

È la prima volta che dei giornalisti vengono scelti come persona
dell’anno dal magazine, che assegna questo titolo dal 1927. Inoltre, è
la prima volta che una persona morta viene scelta come personalità più
significativa dell’anno in corso. Visto che quest’anno il titolo di
’persona dell’anno 2018’ è condiviso, Time ha scelto di pubblicare
quattro prime pagine diverse, una copertina per ogni giornalista o
squadra di giornalisti.

I reporter hanno dunque avuto la meglio su Donald Trump, già persona
dell’anno 2016, che i bookmaker davano per favorito anche quest’anno.
È la seconda volta consecutiva che il Time sceglie un gruppo e non una
sola persona. Nel 2017 aveva scelto le persone che hanno “rotto il
silenzio” contro le molestie sessuali con il movimento #MeToo,
scatenando una serie di accuse contro gli uomini di potere nel mondo.

Una giornata contro i poteri che
non amano l'informazione
di Mario Calabresi*

Cosa hanno in comune il presidente filippino Duterte e il
rivoluzionario a 5 Stelle Di Battista? L’idea che i giornalisti
vendano la loro penna: siamo “puttane” nella versione grillina,
“presstitute” in quella asiatica. E cosa tiene insieme Matteo
Salvini e Donald Trump? Un uso spregiudicato dei social per sfuggire
alle domande e per mettere all’indice oppositori, disturbatori e
“nemici del popolo”.

Il potere non ha mai amato le domande, le intrusioni, lo svelamento.
Ha sempre attaccato chi le faceva e provato a buttarlo fuori strada,
ma mai prima d’ora aveva cercato di costruire un fronte comune con i
cittadini per squalificare l’informazione. Si rivolge al popolo per
convincerlo che è la stampa a tradirlo, perché asservita a interessi
diversi e menzognera. E così facendo il potere si presenta come una
sorgente di verità indiscutibili.

Se ciò è possibile è evidente che i giornalisti hanno molte colpe, la
prima delle quali è di essere apparsi troppo legati allo status quo e
troppo poco critici con l’esistente. La stessa accusa che si muove
alla sinistra a ogni latitudine: aver perso la capacità di
ascoltare. Non voglio qui difendere la categoria o fare un elenco di
meriti per bilanciare gli errori ma denunciare la grande truffa che
stanno cercando di venderci.
È una truffa presentare come meravigliosa l’idea che il futuro
dell’informazione sia il rapporto diretto tra il potere e i cittadini,
senza più bisogno di media e di giornali: è ancora e solo propaganda,
da cui diventa sempre più difficile difendersi.

È una truffa che chi governa si presenti come vittima mentre occupa
ogni spazio di potere possibile e squalifichi chi osa criticarlo,
indicandolo al servizio di presunti contro poteri.       È una truffa
essere il potere ma pretendere di avere i caratteri dell’opposizione o
delle persone comuni. È solo un modo per non rispondere dei propri
atti.
È una truffa chiedere al giornalismo di essere asettico e senza
Puoi anche leggere