ANGELO PINTUS in "Destinati all'estinzione". A grande richiestaraddoppia la data di Udine - Il Discorso
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
ANGELO PINTUS in “Destinati all’estinzione”. A grande richiestaraddoppia la data di Udine Dopo il successo televisivo, cinematografico e dopo aver conquistato ripetutamente negli ultimi anni i teatri, i palasport e le arene di tutta Italia con gli spettacoli da record “50 Sfumature di… Pintus” e “Ormai sono una milf”, il ciclone Angelo Pintus è pronto a tornare a grande richiesta sui palcoscenici d’Italia con un nuovissimo show dal titolo “Destinati all’estinzione”. Visto il grande successo di vendite della data in programma al Teatro Nuovo Giovanni da Udine il 1° novembre (ore 18.00), si aggiunge oggi una seconda replica che andrà in scena il giorno seguente, venerdì 2 novembre (ore 21.00). Pintus calerà poi il tris sabato 3 novembre, con lo spettacolo in programma al Palasport Forum di Pordenone (ore 21.00). I biglietti per tutte e tre le repliche di Pintus in Friuli Venezia Giulia sono già in vendita sul circuito Ticketone. Info e punti vendita su www.azalea.it . C’è chi parla con il cane e lo fa mentre lo veste, c’è chi guida mentre manda messaggi con il cellulare e c’è chi vuole fare la rivoluzione ma la fa solo su Facebook. C’è chi parcheggia la macchina nel posto riservati ai disabili “tanto sono 5 solo minuti”. C’è chi festeggia il complemese, chi dice “ciaone” e chi fa l’apericena. Ma soprattutto c’è chi crede che la terra sia piatta e probabilmente si è anche convinto che la colpa sia di Silvio. Sono questi i piccoli segnali che fanno presagire un ritorno… quello dei Dinosauri. Amici miei, che ci piaccia o no, siamo
“Destinati all’estinzione”. Angelo Pintus L’esperienza di intrattenitore di Pintus inizia con il lavoro di animatore nei villaggi turistici che intraprende fino al 2000, quando fonda il duo Angelo & Max con il comico Max Vitale. Nel 2001 la coppia è spesso ospite al “Maurizio Costanzo Show” e in altre trasmissioni televisive di successo. Archiviata l’esperienza di Angelo & Max, Pintus incrementa le sue apparizioni in programmi televisivi come ad esempio “Guida al Campionato”. Dal 2009 è presenza fissa nel cast di “Colorado” in onda su Italia 1, programma comico fra i più seguiti dal pubblico, che lo elegge suo beniamino. Nel 2013 la carriera di Pintus vede una grande svolta, con l’inizio della prima tournée teatrale con lo spettacolo “50 Sfumature di… Pintus”, che in pochi mesi totalizza più di 150 spettacoli e oltre 250 mila spettatori, divenendo lo spettacolo live italiano più visto dell’anno. Forte di questo incredibile successo, Pintus riparte in tour nel 2014/15, sempre con il pluripremiato “50 Sfumature di… Pintus”, che raggiunge il suo apice il 20 dicembre 2014, quando il comico e intrattenitore conquista il Forum di Milano, gremito da 8 mila spettatori entusiasti. La serata sarà poi trasmessa in prima serata su Italia 1, totalizzando più di 2 milioni e 600 mila telespettatori con uno share del 9,7%. Dalla tv, ai teatri, al cinema, il passo è stato breve, con le apprezzate parti nei film “Tutto Molto Bello” di Paolo Ruffini e nel cinepanettone “Ma tu di che segno 6?” per la regia di Neri Parenti. Dopo essere stato ospite della 65° edizione del Festival di Sanremo, Pintus è tornato protagonista in televisione, con la nuova edizione del karaoke, visitando le piazze di tutta Italia alla ricerca di talenti. Con lo spettacolo “Ormai sono una milf”, la cui tournée si è chiusa a Trieste, sua città natale, ha tenuto in due stagioni ben 197 spettacoli con oltre 250.000 presenze, superando sé stesso. Nella stagione teatrale 2017/2018 l’artista in Italia si è esibito solo al Teatro Manzoni di Milano per sei settimane, tra ottobre 2017 e aprile 2018, in tutto 42 repliche del suo nuovo monologo: “E se fosse
stato il cavallo?!”. Il risultato è stato straordinario: oltre 33.000 spettatori hanno assisto agli spettacoli con una percentuale definitiva di occupazione dei posti del 98,80%. Il successo di Pintus ha varcato anche i confini nazionali con gli spettacoli a Tarragona (Spagna) e a Offenbach (Germania). Il prossimo 18 maggio lo spettacolo “PINTUS@LONDRA” è previsto invece alla Union Chapel della capitale britannica. Tutte le info su www.azalea.it . e.l. “The Ladies Sing The Blues”. 8 giu. al cafè Rossetti a Trieste. Atmosfere di jazz e blues d’autore con Stefano Franco e Sophie Gei (One for the Road) al cafè Rossetti. Nello spazio jazz del venerdì allestito presso il locale di Largo Gaber, 2 a Trieste, venerdì 8 giugno 2018 dalle ore 21.00 si rinnovano gli appuntamenti live dello spazio Jazz Club curato dal direttore artistico, Stefano Franco. Sarà proprio il vulcanico pianista triestino ad esibirsi venerdì sera assieme alla cantante Sophie Gei nel concerto “The Ladies Sing The Blues”, prima serata di un ciclo incentrato sul blues e il rock’n’roll a cavallo tra Ray Charles e Chuck Berry con Stefano Franco al piano e la voce di Sophee Jay. In programma, standard firmati (tra gli altri) da Duke Ellington, Count Basie e Chuck Berry oltre a brani di Giorgio Baffo e classici della tradizione treistina rivisitati, tra cui una travolgente versione di “El tran de Opcina” e “Marinaresca”.
Stefano Franco, noto pianista jazz e honky-tonk piano, non ha bisogno di presentazioni. Dal potente pianismo ritmico, tiene il groove usando magistralmente un hi-hat amplificato al piede destro e una mano sinistra assolutamente incalzante. Sophie Gei, nata nel 1982, comincia a studiare pianoforte classico all’età di 8 anni, frequenta il Conservatorio Tartini di Trieste, dove studia per altri 6 anni con il Mariarita Verardi. Durante la sua adolescenza ha cantato e suonato la tastiera in alcuni gruppi rock locali. All’età di 23 anni fonda il gruppo “Haw” a Padova con Boris Ruge (chitarra), Sergio Marchesini (fisarmonica) e Franco Valussi (clarinetto e sassofono), suonando in numerosi locali tra Padova, Ferrara e Trieste. Si esibisce alcune volte al Teatro Miela di Trieste con la “Band Niente” e suona per un breve periodo in trio con Giorgio Pacorig (pianoforte) e Giuliano Tull (sax). Dal 2006 fino al 2010 si esibisce in molti club in Europa (a Madrid e Berlino). Dal 2007 fino al 2010 durante vari soggiorni in asia, collabora con la Victoria Jazz Band e si esibisce al festival del Wan Chai Art Centre a Hong Kong. Nel 2011 fonda il gruppo “No Dancing” con Bruno Prodan (sax), Paolo Bisiani (chitarra) e Alessandro Croce (percussioni) col quale continua a cantare tutt’oggi. Ingresso libero, prenotazione consigliata allo 040 573143. Evento facebook: https://www.facebook.com/events/2128403060731121/ Andrea Forliano
Mostra Abbronzatissima. Glamour ed arte all’ombra delle palme 17 giu.16 set Palazzina Azzurra, San Benedetto del Tronto (AP) Il Comune di San Benedetto del Tronto, in collaborazione con l’Associazione Culturale Verticale D’Arte ed il Professor Stefano Papetti, presenta la mostra Abbronzatissima. Glamour e arte all’ombra delle palme presso la Palazzina Azzurra, a San Benedetto del Tronto. La mostra, che fa parte di un trittico inaugurato al grande pubblico lo scorso anno con Uomo in mare, è patrocinata dal Ministero dei Beni Culturali, dall’ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, dalla Regione Marche e dalla Provincia di Ascoli Piceno. Lo sguardo e l’approccio scelto nei confronti del percorso espositivo tematico di quest’anno – Abbronzatissima. Glamour ed arte all’ombra delle palme – ha l’intento di restituire allo spettatore uno sguardo incantato e divertito nei confronti di un immaginario estivo collettivo lontano nel tempo, ma che è capace di essere codificato in modo efficace ancora oggi e di mostrare il proprio fascino intatto senza appannamenti di sorta. Il tema indagato negli spazi della Palazzina Azzurra, ovvero quello della pelle dorata al sole, diventa un grande stereoscopio view – master multicolor indispensabile per viaggiare indietro e avanti nel tempo con flashback in bianco e nero o virati in seppia pronti a passare il testimone giocoso ai neon ed ai colori fluo degli anni della trasgressione in un unico e vivace racconto a più voci traboccante di memorabilia in cui ognuno ha la possibilità di
rileggere un po’ del proprio passato, riconoscere tratti del proprio presente e catturare qualche frammento del tempo che sarà. Il percorso espositivo svela attraverso i suggestivi spazi della Palazzina Azzurra, nel tempo protagonista di tanti momenti di incontro e svago a partire dagli anni ’30 sino al suo ritorno allo splendore negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, il progressivo cambiamento dei luoghi di villeggiatura e della società. Una reale inversione del senso dei valori attribuiti al colore della pelle in circa sessant’anni (rivoluzione che ha avuto inizio a partire dai primi anni del ‘900) che può acquisire il significato di una vera e propria rivoluzione epidermica che ci conduce fino ai giorni nostri. Ne sono testimonianza in questa mostra il Cinegiornale, conservato presso l’archivio storico dell’Istituto Luce a Roma, del luglio del 1964 che dedica un ampio servizio al litorale sanbenedettese con le sue spiagge e i suoi luoghi di svago diurni e notturni, cosi come la magnifica selezione di affiches pubblicitarie, proveniente dalla Galleria “L’Immage” di Alassio, guidata sapientemente dal raffinato studioso Alessandro Bellenda, che al pari di importanti raccolte quali Bertarelli (Milano) e Salce (Treviso), è divenuta negli anni punto di riferimento autorevole per quanti vogliano avvicinarsi a questo genere d’arte, che consente di tracciare la storia e l’evoluzione dei costumi del nostro paese e non solo. Sono presenti anche le sinuose Sirene, contemporanee creature sospese nell’iperrealismo della statunitense Carole Feuerman provenienti dalla Aria Art Gallery di Firenzee le signorine ammiccanti degli anni ’70 di Elio Fiorucci, che con i bikini, monokini e tanga, realizzati a partire del 1974, restituisce, in pochi centimetri di tessuto, i sogni rendendo reale e alla portata di tutti, ancora oggi, la libertà di espressione e la voglia di distinguersi dalla massa. Le creazioni di Fiorucci sono oggi conservate nell’archivio omonimo guidato
dall’instancabile Franco Marabelli, noto architetto che ha costantemente affiancato il celebre stilista nella progettazione delle sue boutiques. Dal cool-hunter ante litteram milanese il percorso di mostra si sposta al 1995, anno che vede la nascita di “Pin-Up Stars” grazie al guru del beachwear Jerry Tombolini, firma che affonda le sue radici nel know-how della tradizione artigianale del Made in Italy non tralasciando però l’utilizzo di nuove tecnologie e la ricerca sui materiali. E ancora le feste diventano, fin dal principio del secolo, una scansione necessaria del tempo dello svago estivo, ed hanno maggiore appeal se realizzate sulla spiaggia con luci suggestive collocate sulle barche ad illuminare tutto lo specchio d’acqua in notturna così da attirare cittadini e ospiti provenienti da zone limitrofe oppure avendo proprio nella Palazzina Azzurra uno dei punti di riferimento per feste e luogo preferito del jet-set. La moderna versione delle imbarcazioni di un tempo è rappresentata dal frizzante lightbox di Marco Lodola con il suo motoscafo multicolor con tanto di pin-up sdraiata in poppa. Ispirate alle spiagge, tra l’esotico e il nostrano, si possono collocare le rivisitazioni attuate da Piero Gilardi, da Gino Marotta o da Mario Schifano che, attraverso materiali nati dalle moderne sperimentazioni, ci restituiscono la loro personale versione della flora marina. Una mostra che racconta la storia e i costumi della seconda metà del secolo scorso, con incursioni contemporanee che strizzano l’occhio al passato: un amarcord che permette al visitatore di ripercorrere alcune icone dell’immaginario collettivo nazionale in una delle località balneari – San Benedetto del Tronto – più rinomate della riviera adriatica , ora come allora.
S/paesati – Eventi sul tema delle migrazioni Giovedì 7 giugno ore 18 – Teatro Miela Dawla La storia dello stato islamico raccontata dai suoi disertori Giovedì 7 giugno al Teatro Miela alle ore 18.00 il giornalista Gabriele Del Grande presenterà il suo libro Dawla, un libro che racconta lo Stato islamico attraverso l’epica della gente comune. Un grande romanzo del reale, a metà strada tra storytelling e geopolitica. Moderano l’incontro la giornalista Emily Menguzzato e Gianfranco Schiavone, presidente ICS in uno dei primi appuntamenti di S/paesati 2018.
Nell’ aprile 2017 Gabriele Del Grande è stato detenuto due settimane in Turchia per aver incontrato un disertore dello Stato Islamico lungo la frontiera siriana. Questo libro racconta
quell’incontro e i precedenti sei mesi di viaggio, alla ricerca dei protagonisti di una delle storie più dibattute dei nostri tempi. La storia dell’ascesa e della caduta dello Stato Islamico. Inquadrata da un punto di vista particolare: quello del conflitto siriano. Così, dagli attentati che hanno sconvolto l’Europa, inizia un viaggio a ritroso nel tempo che parte dalle segrete del carcere di massima sicurezza siriano di Seydnaya e passa per la rivoluzione fallita del 2011, la guerra contro Asad, la nascita dell’ISIS e l’esodo nel Mediterraneo.Tutto questo senza mai cedere ai toni della saggistica, e anzi mettendo in scena una galleria di personaggi le cui vicende, come in un grande romanzo del reale, si snodano in un intreccio di storytelling e geopolitica. Quello che è davvero accaduto ce lo raccontano loro, i protagonisti, con le loro biografie, le loro memorie e le loro contraddizioni. L’agente dei servizi segreti dello Stato Islamico e il killer pagato per consegnarsi ai francesi, l’introvabile ex colonnello iracheno e il Comando occulto negli Emirati, il rivoluzionario salafita e l’hacker giordano maniaco dell’esoterismo, le ex ballerine del casinò di Raqqa e la yazida ribelle, il capo della banda dei falsari e il giudice erotomane, il vecchio prigioniero politico e il figlio militare innamorato, l’ex ufficiale del regime e la professoressa fuggita da Raqqa dopo il fallimento della sua rivoluzione. Gabriele Del Grande toscano, viaggiatore e scrittore, è stato l’ideatore e co-regista del film Io sto con la sposa, premiato a Venezia e distribuito in cinquanta Paesi del mondo. Nel 2006 ha fondato Fortress Europe, l’osservatorio che si occupa di censire le vittime delle migrazioni, e da allora non ha mai smesso di viaggiare nel Mediterraneo pubblicando inchieste e reportage su numerose testate italiane e internazionali. È autore dei libri Mamadou va a morire (2007), Roma senza fissa dimora (2009) e Il mare di mezzo (2010). organizzazione: Bonawentura
Andrea Forliano Presentato a Gorizia il Blue Notte Gorizia Festival, 8^ edizione Presentato oggi alla presenza di Fabrizio Oreti, Assessore alla Cultura del Comune di Gorizia, Dejan Koglot, Direttore del KŠTM Šempeter – Vrtojba, Ente pubblico per la cultura, i giovani, lo sport e il turismo di Šempeter – Vrtojba, Paolo Del Negro, Presidente della Cooperativa sociale Contea, organizzatrice dell’evento, Monica Tortul, Direttrice artistica della manifestazione e Mauro Perissini, Presidente del Consorzio di cooperative sociali Il Mosaico il Blue Notte Gorizia Festival 2018. Oltre 70 gli artisti coinvolti, 6 comuni tra Italia e Slovenia e 10 appuntamenti. Particolare rilievo è stato dato al carattere transfrontaliero e di grande importanza dell’approdo alla piazza Transalpina e della valorizzazione dei beni storico artistici del territorio. Blue Notte Gorizia Jazz, Blues & Art Festival 30 giugno _ 28 luglio 2018 / 8^ edizione Torna in regione dal 30 giugno al 28 luglio Blue Notte Gorizia Jazz, Blues & Art Festival, organizzato da Contea Società Cooperativa Sociale Onlus in collaborazione con numerosi partner pubblici e privati del territorio regionale e transfrontaliero. Cambia la location principale, ma resta
immutata la qualità della proposta musicale e culturale, che porterà a Gorizia e sul territorio transfrontaliero alcuni dei migliori artisti blues, soul e jazz internazionali, valorizzando diversi luoghi storici tra i più suggestivi del territorio di confine. LE NOVITÀ. Dopo sette edizioni al Parco Basaglia, Blue Notte Gorizia Festival ha deciso di abbracciare la città, spostando la propria location principale nella Piazza Transalpina, luogo fortemente simbolico che giace sul confine tra Italia e Slovenia, una parte sulla città di Gorizia, l’altra su quella di Nova Gorica. Riconfermato il consueto appuntamento a Šempeter pri Gorici, organizzato insieme al KŠTM di Šempeter-Vrtojba (ente pubblico per la cultura, lo sport, i giovani ed il turismo del Comune di Šempeter-Vrtojba), con cui si rinnova sempre più forte il sodalizio anno dopo anno. Una manifestazione, dunque, che conferma la sua vocazione transfrontaliera e la sua apertura a un pubblico eterogeneo (tutti gli appuntamenti sono gratuiti) e che propone, non a caso, come nuovo fil rouge il concetto di collaborazione, tra
culture, tradizioni, paesi e persone; concetto declinato su una duplice direttrice, simbolica e concreta. Il Piazzale della Transalpina, nel 2004 ribattezzato Trgovski Evrope/Piazza Europa, è rimasto per 57 anni solcato da una rete, simbolo della cortina di ferro che divideva l’Europa. Oggi la piazza è simbolo di collaborazione tra le due città gemelle che la condividono e diventerà a breve – grazie a finanziamenti dell’Unione Europea – un nodo cruciale per i percorsi turistici ciclabili dell’area italo-slovena. Nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale Blue Notte si propone di valorizzare alcuni luoghi storici del goriziano e della vicina Slovenia. La manifestazione farà tappa in luoghi di particolare suggestione ed interesse storico artistico come Palazzo Coronini Cronberg a Gorizia, già sede di un ampio museo e di molte attività culturali, il Castello di Kromberk di Nova Gorica, restaurata fortificazione rinascimentale, e l’Azienda vitivinicola Castello di Rubbia, produttrice di vini, con un’antica cantina ubicata a Savogna d’Isonzo, nei pressi di alcune antiche trincee carsiche della Grande Guerra. GLI ARTISTI. Sempre notevole il cartellone musicale del Blue Notte Festival, clou della manifestazione. Nel 2018 esso annovera, tra le guest stars, l’emozionante icona mondiale del soul, Kaz Hawkins (il 19 luglioa Šempeter pri Gorici), potente e pluripremiata cantautrice di Belfast che con la sua voce empatica e le sue incontenibili interpretazioni incanta le platee di tutto il mondo. Ancora “musica dell’anima” per la serata del 21 luglio, alla Transalpina, con le calde atmosfere del blues britannico di Kyla Brox: più volte in lizza per il British Blues Awards e per gli European Blues Awards, la Brox sfodera la propria doppia anima blues e soul, accogliendo in sé la grinta e la ribellione da un lato, la dolcezza e il calore avvolgente dall’altro: indubbiamente una delle voci più significative del blues britannico dell’attuale generazione. Ad introdurre la star inglese del blues, due artiste di grande stile: la
cantante slovena TatjanaMihelj e la cantautrice goriziana Paola Rossato, per una serata di grande profondità tutta al femminile. Il 22 luglio, sempre alla Transalpina, è la volta dei travolgenti King King, definiti la miglior rock blues band del mondo dal Blues Rock Review. Quattro volte best band ai Blues British Awards e vincitori di numerosi riconoscimenti internazionali, nel 2017 sono in cima alle classifiche di iTunes e Amazon Blues con “Exile and Grace”; tra settembre e ottobre prossimi i King King saranno gli special guests del tour europeo degli Europe, suonando anche alla Royal Albert Hall di Londra. A intercalare le serate tutto blues e soul è il programma del 20 luglio, ancora alla Transalpina, dove – sempre a partire dalle 21 – troveranno espressione un imponente video mapping e l’espressione dei risultati di workshop, contest e altri percorsi dedicati ai giovani, nati nell’ambito del festival UpGiovani, figlio del bando SIllumina – finanziato dalla Siae e dal MiBACT.
KING KING / Manhaton Records / Shot in Crawley by Rob Blackham / Il Parco Coronini di Gorizia, che circonda l’omonima storica villa, ospita il 28 luglio Jan Sturiale, chitarrista, compositore e produttore, più volte al fianco di Lenny Wheeler. Band leader e sideman di nomi come Hiram Bullock, Bob Reynolds, Janek Gwizdala, Vardan Ovsepian, Damian Erskine, Ziv Raivz, Stef Burns e molti altri, Sturiale porta a Gorizia, con la sua band, il nuovo progetto “Roadmaps”, quintessenza di divertito interplay, in particolare con il sassofonista Jure Pukl, con il quale l’alchimia è qualcosa di realmente inaudito.
Non mancano le anteprime che dal 30 giugno si snodano sul territorio provinciale e sulla zona di confine, quest’anno dedicate con particolare interesse al jazz. Sabato 30 giugno, a Moraro suona il Lorena Favot Duo (alla voce della Favot si affianca il tastierista Rudy Fantin) con un fresco e originale progetto dedicato a Mina. Venerdì 6 luglio nella Corte d’Aviano di Palazzo Torriani a Gradisca tocca alla cantante Monika Bajer con il suo quartetto, scatenati in un brillante repertorio swing senza confini: “Passion for swing without frontiers” è il titolo del progetto e con lei suonano MarkoČepak alla chitarra gipsy solista, Roberto Franceschini al contrabbasso e Paolo Sciarrini alla chitarra gipsy ritmica. Ad introdurre il concerto un breve video di Serena Finatti che presenta il suo nuovo lavoro, “Fragile e fiera”, protagonista anche dell’anteprima tedesca del Blue Notte Gorizia Festival (live a Colonia l’8 giugno). Sabato 7 luglio l’incantevole Castello di Rubbia ospita “Song for Africa” del Coj & Blue Trio (Claudio Cojaniz – pianoforte; Alex Turchet – contrabbasso; Luca Grizzo – percussioni e voce): Cojaniz è pianista conosciutissimo in ambito nazionale e internazionale; al Blue Notte porta i suoi arrangiamenti più sinceri, dedicati alla voce primordiale dell’Africa, viaggiando in modo originale tra nenie materne ed infantili, evocazioni di blues astrali e danze rituali. Venerdì 13 luglio, dopo un’anteprima del quartetto sloveno capitanato da Aleš Rendla, un altro “pezzo da Novanta” del jazz internazionale sale sul palcoscenico del Festival: a Nova Gorica, al Castello di Kronberk si esibisce il pianista Stefano Battaglia, con Salvatore Maiore al contrabbasso e Roberto Dani alla batteria – autorevole firma della musica contemporanea europea, che propone il suo recente progetto “Songways – Devotional Songs”, uno sguardo rinnovato a quel genere di invocazioni, inni, lodi, formule sacre ma anche dichiarazioni di resa, abbandono e amore che hanno costituito per anni lo strumento artistico di connessione tra il sé concreto e la propria anima.
Come sopra anticipato, anche quest’anno Blue Notte Gorizia Festival si interseca con un diverso percorso dedicato ai giovani (come lo scorso anno è capitato per “Oltre il muro”): il festival Up Giovani (finanziato da SIAE e MiBACT attraverso il bando SIllumina- periferie urbane) propone due contest – uno di video making e uno dedicato alle band giovanili – e un workshop di realizzazione di musica su smartphone, che troveranno espressione nella serata del 20 luglio alla Transalpina e sono dedicati ai giovani Under 35. Sempre il 20 luglio saranno lette e recitate anche le poesie vincitrici del Terzo Concorso Internazionale di Poesia Blue Notte, che attende gli scritti poetici in italiano, sloveno, friulano, tedesco da consegnare entro il 15 luglio (si vedano i comunicati allegati per queste attività). Andrea Forliano LE STELLE DEL CALCIO DEL FOOTBALL LEGENDS GOLF OSPITI DELL’UDINESE CLUB HOUSE Non poteva che essere la prestigiosa Club House dell’Udinese, alla Dacia Arena, a ospitare le grandi glorie del calcio internazionale, ritrovatesi a Fagagna (UD) per un torneo di Golf ideato da Beppe Dossena per raccogliere fondi a vantaggio degli sportivi che al termine della loro carriera si sono
Gianfranco Zola trovati in difficoltà sociali ed economiche. Gli ambienti della Club House, la ricercata cucina del resident chef e l’ospitalità della famiglia Pozzo hanno accolto gli ex giocatori per il Gala Dinner del torneo al termine della prima giornata dell’evento. Tante le stelle del calcio che hanno risposto all’appello di Dossena, tra loro Michel Platini, Paolo Maldini, Laurent Blanc, Gianfranco Zola, Nemanja Vidic, Antonio Cabrini, Marco Tardelli, Alain Boghossian, Daniele Massaro, Massimo Mauro, Attilio Lombardo, Mirko Vucinic, Dwight Yorke e Michele Paramatti. All’evento hanno partecipato anche i rappresentanti degli sponsor dell’Udinese Calcio (Dacia, Vortice, Bluenergy), i vertici della società (dal Patron Gianpaolo Pozzo al Presidente Franco Soldati, da Magda Pozzo al Vicepresidente Stefano Campoccia, neo eletto nel Consiglio della Lega Serie A, e al Direttore Generale Franco Collavino), oltre al neosindaco di Udine, Pietro Fontanini.
Paolo Maldini;Magda Pozzo Udinese Club House è il nome che identifica l’insieme delle aree più esclusive del nuovo stadio di Udine, la Dacia Arena, un vero e proprio club di sportivi, manager e imprenditori che condividono la passione per il calcio. Recentemente definita dall’Università Cattolica di Milano una best practice europea nella sua categoria, Udinese Club House si distingue per l’eccellenza e la varietà dell’offerta gastronomica – i più celebrati chef del territorio si alternano ai fornelli ad ogni match – e per una cantina che propone grandi champagne e le migliori etichette del Friuli Venezia Giulia.
Giuseppe Dossena;Gianpaolo Pozzo La classe dell’accoglienza e l’eleganza degli spazi contribuiscono a spiegare il successo di questa iniziativa del club friulano, che registra un’occupazione media del 90% per i 700 posti complessivamente disponibili. Udinese Club House organizza per i suoi frequentatori incontri con celebrità dello sport, della cultura e dell’economia e un programma di eventi sociali. E.L. WINNERS”: DOPPIOCONCERTO DOMENICA 10 GIUGNO AL RIDOTTO
DEL VERDI DI TRIESTE Proseguono a Trieste, sotto l’egida della Società dei Concerti, i cinque imperdibili concerti della Fazioli Concert Hall al Ridotto Victor de Sabata del Teatro Verdi di Trieste, distribuiti fra maggio, giugno e settembre. Sul palco pianisti della nuova generazione, vincitori di prestigiosi concorsi internazionali. Si terrà a Trieste domenica 10 giugno al Ridotto del Verdi il secondo appuntamento con i giovani talenti selezionati da Fazioli Pianoforti, nell’ambito della rassegna Winners: un doppio concerto con i pianisti Nicola Pantani, vincitore del Premio “Alfredo Casella” e Francesco Granata, vincitore del Premio Venezia. Suoneranno per l’occasione “Quadri da un’esposizione” di Modest Musorgskij e Préludes, premier livre di Claude Debussy. I concerti sono il frutto della collaborazione che lega la prestigiosa casa costruttrice di pianoforti a coda e da concerto di Sacile con alcuni importanti concorsi pianistici. Nato a Rimini nel 1995, Nicola Pantani ha conseguito nel 2017 il diploma accademico di I livello con il massimo dei voti e la lode. È allievo di Enrico Pace e Igor Roma all’Accademia pianistica internazionale “Incontri col maestro” di Imola. Come solista è stato premiato in vari concorsi nazionali e internazionali ricevendo diversi riconoscimenti. Impegnato anche nella musica da camera, si dedica in particolare al duo con violoncello con Francesco Stefanelli e alla formazione di duo pianistico con Elisa Rumici. Nato a Milano nel 1998, Francesco Granata si è diplomato in pianoforte al Conservatorio “G. Verdi” nel 2016 con il massimo dei voti, lode e menzione speciale sotto la guida di Alfonso Chielli. Ha frequentato numerose Masterclass, fra le quali, nel 2017, l’Internationale Sommerakademie del Mozarteum di Salisburgo con Andrea Lucchesini. Frequenta il corso di alto perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a
Roma, sotto la guida di Benedetto Lupo. Nel suo percorso, sin da giovanissimo, ha ottenuto importanti riconoscimenti, risultando primo assoluto in diversi concorsi e partecipando a varie trasmissioni radiofoniche e televisive. Le prenotazioni a Trieste sono già aperte, basterà inviare una mail alla Società dei Concerti (amministrazione@societadeiconcerti.net riportando nominativo e contatto telefonico). I Biglietti prenotati potranno essere ritirati solo la sera del concerto dalle 19:30 alle 20:15. Sarà possibile acquistare I biglietti anche senza prenotazione la sera dei concerti direttamente presso la Sala del Ridotto del Teatro Verdi. Costo del biglietto: intero 15 Euro; ridotto Soci della Società dei Concerti (Stagione 2017/2018, under 35 a 10 Euro). I biglietti dei concerti aperti ai non Soci sono disponibili anche in prevendita on line sul circuito Vivaticket (Ticket Point in Corso Italia). Gli Under 25 pagano 5 euro. Andrea Forliano 8 – 12 Giugno 2018 Località Merigar, 58031 – Arcidosso (GR) LO SPECCHIO DELLA MENTE Merigar West è uno dei primi centri di studio e pratica Dzogchen, sorti in Occidente. Situato alle pendici del Monte Labbro, in Toscana, Merigar, luogo incantevole, non distante da Roma e facile da raggiungere, presso il Comune di Arcidosso, è una meta spirituale, culturale, naturalistica e turistica che ogni anno attira migliaia di visitatori da tutto il mondo.
Il centro tibetano è stato fondato nel 1981 da Chögyal Namkhai Norbu, tra i maggiori studiosi e storici della cultura tibetana. Giunto in Italia quasi mezzo secolo fa, invitato dal celebre orientalista Giuseppe Tucci, Chögyal Namkhai Norbu, nato nella Regione Autonoma del Tibet, ma diventato ormai cittadino italiano, ha collaborato con l’Istituto per gli studi sull’Estremo Oriente e ha insegnato molti anni all’Università Orientale di Napoli, oltre ad aver pubblicato oltre 200 libri, tradotti in tutte le lingue. Le sue ricerche, di fama mondiale, sono un punto di riferimento per tutti gli esperti in campo storico e filosofico del mondo orientale. Oggi continua a trasmettere i suoi insegnamenti “in diretta” sul web in ogni angolo del Pianeta, dalla filosofia dello Dzogchen, che apparteneva alla stessa tradizione pre-buddhista del Tibet e raccoglie molti dei principi cardine presenti nei credi più importanti, ai Mantra e le tecniche di yoga tibetano. Il centro ha assunto oggi maggiore rilevanza grazie alla costruzione della biblioteca, custode di una vasta collezione di testi tibetani e con l’apertura del MACO (Museo di Arte e Cultura Orientale). Passeggiando per Merigar, nel verde lussureggiante, è possibile ammirare il Tempio della Grande Contemplazione, inaugurato nel 1990, alla presenza del XIV Dalai Lama, Tenzin
Gyatso, e costruito interamente con materiali naturali, contenente numerosi dipinti e decorazioni; il SERKHANG, che ospita, tra gli altri, un’esposizione di pubblicazioni di Chögyal Namkhai Norbu, in italiano e in inglese, e prodotti di artigianato tibetano; lo ZHIKHANG, che contiene la biblioteca con un’importante collezione di testi in tibetano, inglese e italiano e gli uffici dell’Istituto Internazionale Shang Shung; i caratteristici STUPA, un monumento reliquiario che rappresenta lo stato illuminato della mente e ha la funzione di favorire il benessere e la prosperità dei luoghi in cui sorge. Le attività dell’Associazione sono tutte volte a ritrovare armonia e benessere, fornendo strumenti che permettano di affrontare, con maggiore equilibrio, la vita quotidiana e le relazioni con gli altri. Si tengono corsi, seminari esperienziali, workshop volti a studiare tecniche e pratiche orientali, in particolare: la Meditazione, lo Yantra Yoga (lo yoga tibetano), il Kumar Kumari, un particolare tipo di yoga adatto ai bambini, la Danza del Vajra (una danza che è meditazione in movimento), la storia e la filosofia. Un’ottima occasione per conoscere questo luogo, unico e incontaminato, e per scoprire la cultura orientale, è l’evento, che si terrà dall’8 al 12 giugno e dal 10 al 14 agosto: Lo specchio della mente, il ritiro annuale di Merigar. Giornate ricche di appuntamenti, tra spiegazioni e pratiche, a cura di istruttori qualificati. Si inizia al mattino con un grande momento di incontro tra tutti i partecipanti, per approfondire e soprattutto praticare le istruzioni tratte da “Lo Specchio – Un consiglio sulla presenza e la consapevolezza”, testo di Chogyal Namkhai Norbu, che espone, con estrema semplicità e profondità, i tre aspetti fondamentali della via dello Dzogchen: il modo di vedere, o comprensione intuitiva, del proprio stato, la pratica della meditazione nel quotidiano. Le attività sono rivolte anche a chi viene per la prima volta a Merigar, che sarà introdotto alle pratiche della Comunità come lo Yantra Yoga, la Danza del
Vajra e le divertenti Khaita Joyful Dances. Per chi conosce già il Centro, ci saranno sessioni di pratica dei Rushen, come spiegati ne “Le scale che conducono alla liberazione” e una spiegazione introduttiva di uno dei testi essenziali dello Dzogchen. Ma l’estate di Merigar non finisce qui, continua con varie e interessanti iniziative: ogni mese, il 3 giugno, il 15 luglio, il 29 luglio e il 5 agosto, ci sarà il “BENVENUTI A MERIGAR”, una visita guidata di circa 2 ore per conoscere e scoprire le meraviglie di questo posto unico, il centro principale della Comunità Dzogchen in Europa; dal 23 giugno in poi, per tutta l’estate, “FREE CLASS A MERIGAR!”, ogni settimana un’opportunità per avere un primo contatto con le attività della Comunità Dzogchen, gli appuntamenti di un’ora sono a partecipazione libera e gratuita; dall’8 al 12 giugno e dal 10 al 14 agosto, il “RITIRO DI SPIEGAZIONI E PRATICA”; il 16 giugno è la volta del “KYUDO – La Via Tradizionale dell’Arco
Giapponese”, lo scopo è quello di promuovere la pratica dei principi propri di una delle più antiche e nobili arti tradizionali giapponesi, una disciplina che costituisce un metodo di sviluppo fisico, morale e spirituale; dal 20 al 22 luglio il “WORKSHOP SULLA COMUNICAZIONE” con la giornalista e conduttrice radiofonica della Rai, Valentina Losurdo; a seguire, “SHAMATHA”, dal 27 al 29 luglio con Elio Guarisco che spiegherà come calmare la mente; per concludere, dal 25 al 31 agosto, “LE VACANZE YOGA” all’insegna dell’armonia e del rilassamento, per adulti e bambini, circondati dalla natura toscana, a 800 metri di altezza, con degustazioni di cibo locale. Per informazioni e iscrizioni: tel 0564 966837 email office@dzogchen.it Museo Duca di Martina: “La presenza e la produzione dei maestri olandesi a Vietri sul Mare” di Claudia Bonasi e Antonio Dura Verrà presentato venerdì 8 giugno alle ore 11,30, al Museo Duca di Martina – Villa Floridiana di Napoli il libro “Storie di ceramica. La presenza e la produzione dei maestri olandesi a Vietri sul Mare” di Claudia Bonasi e Antonio Dura. Prefazione di Giorgio Napolitano (ed. Puracultura). All’incontro prenderanno parte – oltre agli autori – Anna
Imponente, direttore del Polo museale della Campania; Luisa Amrbosio, direttore del Museo Duca di Martina; Giorgio Napolitano, curatore della prefazione del volume; Francesca Pirozzi, Ph.D. in Storia dell’arte conpemporanea. Il libro è nato da un incontro casuale con l’arte di Frans Brugman a Vietri sul Mare. Un artista noto a tutti nella cittadina costiera, ma pressoché misconosciuto da tutta la letteratura fiorita negli anni intorno al tema ceramica. Nei diversi libri editi, pochi autori – tra cui Matilde Romito e Enzo Biffi Gentili – hanno avuto il merito di riportare frammenti di vita e di opere di Brugman. Da una ricerca di fonti, documenti e opere presso le famiglie Brugman, Pinto e Bente, e nelle botteghe e fabbriche dove Frans Brugman, Josephine Elizabeth Laming e Rudolf Bente hanno lavorato, sono emerse molte notizie interessanti sulla loro vita e attività artistica. Il volume mira a ricollocare a pieno titolo la presenza degli olandesi a Vietri sul Mare al centro di un periodo – quello cosiddetto tedesco – cui sempre si attribuisce il merito di avere ‘fatto risorgere’ la produzione ceramica vietrese. La ricerca ha consentito di andare a ritroso nel tempo per seguire la presenza e l’attività di altri artisti olandesi a Vietri sul Mare, come Sophia van Stolk e suo marito Adriaan, Maurits Cornelis Escher, che pure nella cittadina costiera è stato più volte, e Lena Hagstotz, fino ad arrivare in Grecia, a Rodi, dove la van Stolk si recò per lavorare con Luigi De Lerma e dove nacque la fabbrica I.C.A:R.O. di cui nel libro si riportano notizie originali. Al via l’8 giugno il Festival
DIALOGHI D’ARTE a Noli (SV) Arte da fruire e riflessioni da condividere nella serie di talk e installazioni a cui partecipano personalità italiane ed internazionali significativamente coinvolte con l’arte contemporanea per un confronto tra diverse discipline. Il borgo ligure di Noli diventerà centro di cultura e dibattito sul contemporaneo, attraverso differenti tipi di testimonianze artistiche che si avvicenderanno lungo le tre giornate del festival ideato e diretto da Gloria Bovio. Il duo artistico Bianco-Valente, Marina Ballo Charmet, Marta Dell’Angelo, Giulia Marchi, Bianca Novizio e l’artista pakistana Faiza Butt animeranno Noli con le loro installazioni.
Puoi anche leggere