ANGELO PINTUS in "Destinati all'estinzione". A grande richiestaraddoppia la data di Udine - Il Discorso

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ANGELO PINTUS in "Destinati all'estinzione". A grande richiestaraddoppia la data di Udine - Il Discorso
ANGELO PINTUS in “Destinati
all’estinzione”. A grande
richiestaraddoppia la data di
Udine
Dopo il successo televisivo, cinematografico e dopo aver
conquistato ripetutamente negli ultimi anni i teatri, i
palasport e le arene di tutta Italia con gli spettacoli da
record “50 Sfumature di… Pintus” e “Ormai sono una milf”, il
ciclone Angelo Pintus è pronto a tornare a grande richiesta
sui palcoscenici d’Italia con un nuovissimo show dal titolo
“Destinati all’estinzione”. Visto il grande successo di
vendite della data in programma al Teatro Nuovo Giovanni da
Udine il 1° novembre (ore 18.00), si aggiunge oggi una seconda
replica che andrà in scena il giorno seguente, venerdì 2
novembre (ore 21.00). Pintus calerà poi il tris sabato 3
novembre, con lo spettacolo in programma al Palasport Forum di
Pordenone (ore 21.00).

I biglietti per tutte e tre le repliche di Pintus in Friuli
Venezia Giulia sono già in vendita sul circuito Ticketone.
Info e punti vendita su www.azalea.it .

C’è chi parla con il cane e lo fa mentre lo veste, c’è chi
guida mentre manda messaggi con il cellulare e c’è chi vuole
fare la rivoluzione ma la fa solo su Facebook. C’è chi
parcheggia la macchina nel posto riservati ai disabili “tanto
sono 5 solo minuti”. C’è chi festeggia il complemese, chi dice
“ciaone” e chi fa l’apericena. Ma soprattutto c’è chi crede
che la terra sia piatta e probabilmente si è anche convinto
che la colpa sia di Silvio.

Sono questi i piccoli segnali che fanno presagire un ritorno…
quello dei Dinosauri. Amici miei, che ci piaccia o no, siamo
ANGELO PINTUS in "Destinati all'estinzione". A grande richiestaraddoppia la data di Udine - Il Discorso
“Destinati all’estinzione”. Angelo Pintus

L’esperienza di intrattenitore di Pintus inizia con il lavoro
di animatore nei villaggi turistici che intraprende fino al
2000, quando fonda il duo Angelo & Max con il comico Max
Vitale. Nel 2001 la coppia è spesso ospite al “Maurizio
Costanzo Show” e in altre trasmissioni televisive di successo.
Archiviata l’esperienza di Angelo & Max, Pintus incrementa le
sue apparizioni in programmi televisivi come ad esempio “Guida
al Campionato”. Dal 2009 è presenza fissa nel cast di
“Colorado” in onda su Italia 1, programma comico fra i più
seguiti dal pubblico, che lo elegge suo beniamino. Nel 2013 la
carriera di Pintus vede una grande svolta, con l’inizio della
prima tournée teatrale con lo spettacolo “50 Sfumature di…
Pintus”, che in pochi mesi totalizza più di 150 spettacoli e
oltre 250 mila spettatori, divenendo lo spettacolo live
italiano più visto dell’anno. Forte di questo incredibile
successo, Pintus riparte in tour nel 2014/15, sempre con il
pluripremiato “50 Sfumature di… Pintus”, che raggiunge il suo
apice il 20 dicembre 2014, quando il comico e intrattenitore
conquista il Forum di Milano, gremito da 8 mila spettatori
entusiasti. La serata sarà poi trasmessa in prima serata su
Italia 1, totalizzando più di 2 milioni e 600 mila
telespettatori con uno share del 9,7%. Dalla tv, ai teatri, al
cinema, il passo è stato breve, con le apprezzate parti nei
film “Tutto Molto Bello” di Paolo Ruffini e nel cinepanettone
“Ma tu di che segno 6?” per la regia di Neri Parenti. Dopo
essere stato ospite della 65° edizione del Festival di
Sanremo, Pintus è tornato protagonista in televisione, con la
nuova edizione del karaoke, visitando le piazze di tutta
Italia alla ricerca di talenti. Con lo spettacolo “Ormai sono
una milf”, la cui tournée si è chiusa a Trieste, sua città
natale, ha tenuto in due stagioni ben 197 spettacoli con oltre
250.000 presenze, superando sé stesso. Nella stagione teatrale
2017/2018 l’artista in Italia si è esibito solo al Teatro
Manzoni di Milano per sei settimane, tra ottobre 2017 e aprile
2018, in tutto 42 repliche del suo nuovo monologo: “E se fosse
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stato il cavallo?!”. Il risultato è stato straordinario: oltre
33.000 spettatori hanno assisto agli spettacoli con una
percentuale definitiva di occupazione dei posti del 98,80%. Il
successo di Pintus ha varcato anche i confini nazionali con
gli spettacoli a Tarragona (Spagna) e a Offenbach (Germania).
Il prossimo 18 maggio lo spettacolo “PINTUS@LONDRA” è previsto
invece alla Union Chapel della capitale britannica. Tutte le
info su www.azalea.it .

e.l.

“The Ladies Sing The Blues”.
8 giu. al cafè Rossetti a
Trieste.
Atmosfere di jazz e blues d’autore con Stefano Franco e Sophie
Gei (One for the Road) al cafè Rossetti. Nello spazio jazz del
venerdì allestito presso il locale di Largo Gaber, 2 a
Trieste, venerdì 8 giugno 2018 dalle ore 21.00 si rinnovano
gli   appuntamenti live dello spazio Jazz Club curato dal
direttore artistico, Stefano Franco. Sarà proprio il vulcanico
pianista triestino ad esibirsi venerdì sera assieme alla
cantante Sophie Gei nel concerto “The Ladies Sing The Blues”,
prima serata di un ciclo incentrato sul blues e il rock’n’roll
a cavallo tra Ray Charles e Chuck Berry con Stefano Franco al
piano e la voce di Sophee Jay.

In programma, standard     firmati (tra gli altri) da Duke
Ellington, Count Basie e Chuck Berry oltre a brani di Giorgio
Baffo e classici della tradizione treistina rivisitati, tra
cui una travolgente versione di “El tran de Opcina” e
“Marinaresca”.
ANGELO PINTUS in "Destinati all'estinzione". A grande richiestaraddoppia la data di Udine - Il Discorso
Stefano Franco, noto pianista jazz e honky-tonk piano, non ha
bisogno di presentazioni. Dal potente pianismo ritmico, tiene
il groove usando magistralmente un hi-hat amplificato al piede
destro e una mano sinistra assolutamente incalzante.

Sophie Gei, nata nel 1982, comincia a studiare pianoforte
classico all’età di 8 anni, frequenta il Conservatorio Tartini
di Trieste, dove studia per altri 6 anni con il Mariarita
Verardi. Durante la sua adolescenza ha cantato e suonato la
tastiera in alcuni gruppi rock locali.
All’età di 23 anni fonda il gruppo “Haw” a Padova con Boris
Ruge (chitarra), Sergio Marchesini (fisarmonica) e Franco
Valussi (clarinetto e sassofono), suonando in numerosi locali
tra Padova, Ferrara e Trieste. Si esibisce alcune volte al
Teatro Miela di Trieste con la “Band Niente” e suona per un
breve periodo in trio con Giorgio Pacorig (pianoforte) e
Giuliano Tull (sax). Dal 2006 fino al 2010 si esibisce in
molti club in Europa (a Madrid e Berlino). Dal 2007 fino al
2010 durante vari soggiorni in asia, collabora con la Victoria
Jazz Band e si esibisce al festival del Wan Chai Art Centre a
Hong Kong. Nel 2011 fonda il gruppo “No Dancing” con Bruno
Prodan (sax), Paolo Bisiani (chitarra) e Alessandro Croce
(percussioni) col quale continua a cantare tutt’oggi.

Ingresso libero, prenotazione consigliata allo 040 573143.

Evento facebook:
https://www.facebook.com/events/2128403060731121/

Andrea Forliano
ANGELO PINTUS in "Destinati all'estinzione". A grande richiestaraddoppia la data di Udine - Il Discorso
Mostra     Abbronzatissima.
Glamour ed arte all’ombra
delle palme 17 giu.16 set
Palazzina    Azzurra,    San
Benedetto del Tronto (AP)
Il Comune di San Benedetto del Tronto, in collaborazione con
l’Associazione Culturale Verticale D’Arte ed il Professor
Stefano Papetti, presenta la mostra Abbronzatissima. Glamour e
arte all’ombra delle palme presso la Palazzina Azzurra, a San
Benedetto del Tronto. La mostra, che fa parte di un trittico
inaugurato al grande pubblico lo scorso anno con Uomo in mare,
è patrocinata dal Ministero dei Beni Culturali, dall’ENIT –
Agenzia Nazionale del Turismo, dalla Regione Marche e dalla
Provincia di Ascoli Piceno.

Lo sguardo e l’approccio scelto nei confronti del percorso
espositivo tematico di quest’anno – Abbronzatissima. Glamour
ed arte all’ombra delle palme – ha l’intento di restituire
allo spettatore uno sguardo incantato e divertito nei
confronti di un immaginario estivo collettivo lontano nel
tempo, ma che è capace di essere codificato in modo efficace
ancora oggi e di mostrare il proprio fascino intatto senza
appannamenti di sorta.

Il tema indagato negli spazi della Palazzina Azzurra, ovvero
quello della pelle dorata al sole, diventa un grande
stereoscopio view – master multicolor indispensabile per
viaggiare indietro e avanti nel tempo con flashback in bianco
e nero o virati in seppia pronti a passare il testimone
giocoso ai neon ed ai colori fluo degli anni della
trasgressione in un unico e vivace racconto a più voci
traboccante di memorabilia in cui ognuno ha la possibilità di
ANGELO PINTUS in "Destinati all'estinzione". A grande richiestaraddoppia la data di Udine - Il Discorso
rileggere un po’ del proprio passato, riconoscere tratti del
proprio presente e catturare qualche frammento del tempo che
sarà.

Il percorso espositivo svela attraverso i suggestivi spazi
della Palazzina Azzurra, nel tempo protagonista di tanti
momenti di incontro e svago a partire dagli anni ’30 sino al
suo ritorno allo splendore negli anni ’50 e ’60 del secolo
scorso, il progressivo cambiamento dei luoghi di villeggiatura
e della società. Una reale inversione del senso dei valori
attribuiti al colore della pelle in circa sessant’anni
(rivoluzione che ha avuto inizio a partire dai primi anni del
‘900) che può acquisire il significato di una vera e propria
rivoluzione epidermica che ci conduce fino ai giorni nostri.
Ne sono testimonianza in questa mostra il Cinegiornale,
conservato presso l’archivio storico dell’Istituto Luce a
Roma, del luglio del 1964 che dedica un ampio servizio al
litorale sanbenedettese con le sue spiagge e i suoi luoghi di
svago diurni e notturni, cosi come la magnifica selezione di
affiches pubblicitarie, proveniente dalla Galleria “L’Immage”
di Alassio, guidata sapientemente dal raffinato studioso
Alessandro Bellenda, che al pari di importanti raccolte quali
Bertarelli (Milano) e Salce (Treviso), è divenuta negli anni
punto di riferimento autorevole per quanti vogliano
avvicinarsi a questo genere d’arte, che consente di tracciare
la storia e l’evoluzione dei costumi del nostro paese e non
solo.

Sono presenti anche le sinuose Sirene, contemporanee creature
sospese nell’iperrealismo della statunitense Carole Feuerman
provenienti dalla Aria Art Gallery di Firenzee le signorine
ammiccanti degli anni ’70 di Elio Fiorucci, che con i bikini,
monokini e tanga, realizzati a partire del 1974, restituisce,
in pochi centimetri di tessuto, i sogni rendendo reale e alla
portata di tutti, ancora oggi, la libertà di espressione e la
voglia di distinguersi dalla massa. Le creazioni di Fiorucci
sono oggi conservate nell’archivio omonimo guidato
ANGELO PINTUS in "Destinati all'estinzione". A grande richiestaraddoppia la data di Udine - Il Discorso
dall’instancabile Franco Marabelli, noto architetto che ha
costantemente affiancato il celebre stilista nella
progettazione delle sue boutiques.

Dal cool-hunter ante litteram milanese il percorso di mostra
si sposta al 1995, anno che vede la nascita di “Pin-Up Stars”
grazie al guru del beachwear Jerry Tombolini, firma che
affonda le sue radici nel know-how della tradizione
artigianale del Made in Italy non tralasciando però l’utilizzo
di nuove tecnologie e la ricerca sui materiali.

E ancora le feste diventano, fin dal principio del secolo, una
scansione necessaria del tempo dello svago estivo, ed hanno
maggiore appeal se realizzate sulla spiaggia con luci
suggestive collocate sulle barche ad illuminare tutto lo
specchio d’acqua in notturna così da attirare cittadini e
ospiti provenienti da zone limitrofe oppure avendo proprio
nella Palazzina Azzurra uno dei punti di riferimento per feste
e luogo preferito del jet-set. La moderna versione delle
imbarcazioni di un tempo è rappresentata dal frizzante
lightbox di Marco Lodola con il suo motoscafo multicolor con
tanto di pin-up sdraiata in poppa. Ispirate alle spiagge, tra
l’esotico e il nostrano, si possono collocare le rivisitazioni
attuate da Piero Gilardi, da Gino Marotta o da Mario Schifano
che, attraverso materiali nati dalle moderne sperimentazioni,
ci restituiscono la loro personale versione della flora
marina.

Una mostra che racconta la storia e i costumi della seconda
metà del secolo scorso, con incursioni contemporanee che
strizzano l’occhio al passato: un amarcord che permette al
visitatore di ripercorrere alcune icone dell’immaginario
collettivo nazionale in una delle località balneari – San
Benedetto del Tronto – più rinomate della riviera adriatica ,
ora come allora.
S/paesati – Eventi sul tema
delle migrazioni Giovedì 7
giugno ore 18 – Teatro Miela
Dawla La storia dello stato
islamico raccontata dai suoi
disertori
Giovedì 7 giugno al Teatro Miela alle ore 18.00 il
giornalista Gabriele Del Grande presenterà il suo libro
Dawla, un libro che racconta lo Stato islamico attraverso
l’epica della gente comune. Un grande romanzo del reale, a
metà strada tra storytelling e geopolitica. Moderano
l’incontro la giornalista Emily Menguzzato e Gianfranco
Schiavone, presidente ICS in uno dei primi appuntamenti di
S/paesati 2018.
Nell’
aprile 2017 Gabriele Del Grande è stato detenuto due settimane
in Turchia per aver incontrato un disertore dello Stato
Islamico lungo la frontiera siriana. Questo libro racconta
quell’incontro e i precedenti sei mesi di viaggio, alla
ricerca dei protagonisti di una delle storie più dibattute dei
nostri tempi. La storia dell’ascesa e della caduta dello Stato
Islamico. Inquadrata da un punto di vista particolare: quello
del conflitto siriano. Così, dagli attentati che hanno
sconvolto l’Europa, inizia un viaggio a ritroso nel tempo che
parte dalle segrete del carcere di massima sicurezza siriano
di Seydnaya e passa per la rivoluzione fallita del 2011, la
guerra contro Asad, la nascita dell’ISIS e l’esodo nel
Mediterraneo.Tutto questo senza mai cedere ai toni della
saggistica, e anzi mettendo in scena una galleria di
personaggi le cui vicende, come in un grande romanzo del
reale, si snodano in un intreccio di storytelling e
geopolitica. Quello che è davvero accaduto ce lo raccontano
loro, i protagonisti, con le loro biografie, le loro memorie e
le loro contraddizioni. L’agente dei servizi segreti dello
Stato Islamico e il killer pagato per consegnarsi ai francesi,
l’introvabile ex colonnello iracheno e il Comando occulto
negli Emirati, il rivoluzionario salafita e l’hacker giordano
maniaco dell’esoterismo, le ex ballerine del casinò di Raqqa e
la yazida ribelle, il capo della banda dei falsari e il
giudice erotomane, il vecchio prigioniero politico e il figlio
militare innamorato, l’ex ufficiale del regime e la
professoressa fuggita da Raqqa dopo il fallimento della sua
rivoluzione.

Gabriele Del Grande toscano, viaggiatore e scrittore, è stato
l’ideatore e co-regista del film Io sto con la sposa, premiato
a Venezia e distribuito in cinquanta Paesi del mondo. Nel 2006
ha fondato Fortress Europe, l’osservatorio che si occupa di
censire le vittime delle migrazioni, e da allora non ha mai
smesso di viaggiare nel Mediterraneo pubblicando inchieste e
reportage su numerose testate italiane e internazionali. È
autore dei libri Mamadou va a morire (2007), Roma senza fissa
dimora (2009) e Il mare di mezzo (2010).

organizzazione: Bonawentura
Andrea Forliano

Presentato a Gorizia il Blue
Notte Gorizia Festival, 8^
edizione
Presentato oggi alla presenza di Fabrizio Oreti, Assessore
alla Cultura del Comune di Gorizia, Dejan Koglot, Direttore
del KŠTM Šempeter – Vrtojba, Ente pubblico per la cultura, i
giovani, lo sport e il turismo di Šempeter – Vrtojba, Paolo
Del Negro, Presidente della Cooperativa sociale Contea,
organizzatrice dell’evento, Monica Tortul, Direttrice
artistica della manifestazione e Mauro Perissini, Presidente
del Consorzio di cooperative sociali Il Mosaico il Blue Notte
Gorizia Festival 2018.    Oltre 70 gli artisti coinvolti, 6
comuni tra Italia e Slovenia e 10 appuntamenti. Particolare
rilievo è stato dato al carattere transfrontaliero e di grande
importanza dell’approdo alla piazza Transalpina e della
valorizzazione dei beni storico artistici del territorio.

Blue Notte Gorizia Jazz, Blues & Art Festival
30 giugno _ 28 luglio 2018 / 8^ edizione

Torna in regione dal 30 giugno al 28 luglio Blue Notte Gorizia
Jazz, Blues & Art Festival, organizzato da Contea Società
Cooperativa Sociale Onlus in collaborazione con numerosi
partner pubblici e privati del territorio regionale          e
transfrontaliero. Cambia la location principale, ma resta
immutata la qualità della proposta musicale e culturale, che
porterà a Gorizia e sul territorio transfrontaliero alcuni dei
migliori artisti blues, soul e jazz internazionali,
valorizzando diversi luoghi storici tra i più suggestivi del
territorio                     di                   confine.

LE NOVITÀ. Dopo sette edizioni al Parco Basaglia, Blue Notte
Gorizia Festival ha deciso di abbracciare la città, spostando
la propria location principale nella Piazza Transalpina, luogo
fortemente simbolico che giace sul confine tra Italia e
Slovenia, una parte sulla città di Gorizia, l’altra su quella
di Nova Gorica. Riconfermato il consueto appuntamento
a Šempeter pri Gorici, organizzato insieme al KŠTM di
Šempeter-Vrtojba (ente pubblico per la cultura, lo sport, i
giovani ed il turismo del Comune di Šempeter-Vrtojba), con cui
si rinnova sempre più forte il sodalizio anno dopo anno.

Una manifestazione, dunque, che conferma la sua vocazione
transfrontaliera e la sua apertura a un pubblico eterogeneo
(tutti gli appuntamenti sono gratuiti) e che propone, non a
caso, come nuovo fil rouge il concetto di collaborazione, tra
culture, tradizioni, paesi e persone; concetto declinato su
una duplice direttrice, simbolica e concreta. Il Piazzale
della Transalpina, nel 2004 ribattezzato Trgovski
Evrope/Piazza Europa, è rimasto per 57 anni solcato da una
rete, simbolo della cortina di ferro che divideva l’Europa.
Oggi la piazza è simbolo di collaborazione tra le due città
gemelle che la condividono e diventerà a breve – grazie a
finanziamenti dell’Unione Europea – un nodo cruciale per i
percorsi turistici ciclabili dell’area italo-slovena.

Nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale Blue Notte si
propone di valorizzare alcuni luoghi storici del goriziano e
della vicina Slovenia. La manifestazione farà tappa in luoghi
di particolare suggestione ed interesse storico artistico
come Palazzo Coronini Cronberg a Gorizia, già sede di un ampio
museo e di molte attività culturali, il Castello di Kromberk
di Nova Gorica, restaurata fortificazione rinascimentale, e
l’Azienda vitivinicola Castello di Rubbia, produttrice di
vini, con un’antica cantina ubicata a Savogna d’Isonzo, nei
pressi di alcune antiche trincee carsiche della Grande Guerra.

GLI ARTISTI. Sempre notevole il cartellone musicale del Blue
Notte Festival, clou della manifestazione. Nel 2018 esso
annovera, tra le guest stars, l’emozionante icona mondiale del
soul, Kaz Hawkins (il 19 luglioa Šempeter pri Gorici), potente
e pluripremiata cantautrice di Belfast che con la sua voce
empatica e le sue incontenibili interpretazioni incanta le
platee di tutto il mondo.
Ancora “musica dell’anima” per la serata del 21 luglio, alla
Transalpina, con le calde atmosfere del blues britannico
di Kyla Brox: più volte in lizza per il British Blues Awards e
per gli European Blues Awards, la Brox sfodera la propria
doppia anima blues e soul, accogliendo in sé la grinta e la
ribellione da un lato, la dolcezza e il calore avvolgente
dall’altro: indubbiamente una delle voci più significative del
blues britannico dell’attuale generazione. Ad introdurre la
star inglese del blues, due artiste di grande stile: la
cantante    slovena   TatjanaMihelj    e   la  cantautrice
goriziana Paola Rossato, per una serata di grande profondità
tutta al femminile.

Il 22 luglio, sempre alla Transalpina, è la volta dei
travolgenti King King, definiti la miglior rock blues band del
mondo dal Blues Rock Review. Quattro volte best band ai Blues
British Awards e vincitori di numerosi riconoscimenti
internazionali, nel 2017 sono in cima alle classifiche di
iTunes e Amazon Blues con “Exile and Grace”; tra settembre e
ottobre prossimi i King King saranno gli special guests del
tour europeo degli Europe, suonando anche alla Royal Albert
Hall di Londra.

A intercalare le serate tutto blues e soul è il programma del
20 luglio, ancora alla Transalpina, dove – sempre a partire
dalle 21 – troveranno espressione un imponente video mapping e
l’espressione dei risultati di workshop, contest e altri
percorsi dedicati ai giovani, nati nell’ambito del
festival UpGiovani, figlio del bando SIllumina – finanziato
dalla Siae e dal MiBACT.
KING KING / Manhaton Records / Shot in Crawley by Rob
  Blackham /

Il Parco Coronini di Gorizia, che circonda l’omonima storica
villa, ospita il 28 luglio Jan Sturiale, chitarrista,
compositore e produttore, più volte al fianco di Lenny
Wheeler. Band leader e sideman di nomi come Hiram Bullock, Bob
Reynolds, Janek Gwizdala, Vardan Ovsepian, Damian Erskine, Ziv
Raivz, Stef Burns e molti altri, Sturiale porta a Gorizia, con
la sua band, il nuovo progetto “Roadmaps”, quintessenza di
divertito interplay, in particolare con il sassofonista Jure
Pukl, con il quale l’alchimia è qualcosa di realmente
inaudito.
Non mancano le anteprime che dal 30 giugno si snodano sul
territorio provinciale e sulla zona di confine, quest’anno
dedicate con particolare interesse al jazz.
Sabato 30 giugno, a Moraro suona il Lorena Favot Duo (alla
voce della Favot si affianca il tastierista Rudy Fantin) con
un fresco e originale progetto dedicato a Mina. Venerdì 6
luglio nella Corte d’Aviano di Palazzo Torriani a
Gradisca tocca alla cantante Monika Bajer con il suo
quartetto, scatenati in un brillante repertorio swing senza
confini: “Passion for swing without frontiers” è il titolo del
progetto e con lei suonano MarkoČepak alla chitarra gipsy
solista, Roberto Franceschini al contrabbasso e Paolo
Sciarrini alla chitarra gipsy ritmica. Ad introdurre il
concerto un breve video di Serena Finatti che presenta il suo
nuovo lavoro, “Fragile e fiera”, protagonista anche
dell’anteprima tedesca del Blue Notte Gorizia Festival (live a
Colonia l’8 giugno).
Sabato 7 luglio l’incantevole Castello di Rubbia ospita “Song
for Africa” del Coj & Blue Trio (Claudio Cojaniz – pianoforte;
Alex Turchet – contrabbasso; Luca Grizzo – percussioni e
voce): Cojaniz è pianista conosciutissimo in ambito nazionale
e internazionale; al Blue Notte porta i suoi arrangiamenti più
sinceri, dedicati alla voce primordiale dell’Africa,
viaggiando in modo originale tra nenie materne ed infantili,
evocazioni di blues astrali e danze rituali.
Venerdì 13 luglio, dopo un’anteprima del quartetto sloveno
capitanato da Aleš Rendla, un altro “pezzo da Novanta” del
jazz internazionale sale sul palcoscenico del Festival: a Nova
Gorica, al Castello di Kronberk si esibisce il
pianista Stefano Battaglia, con Salvatore Maiore al
contrabbasso e Roberto Dani alla batteria – autorevole firma
della musica contemporanea europea, che propone il suo recente
progetto “Songways – Devotional Songs”, uno sguardo rinnovato
a quel genere di invocazioni, inni, lodi, formule sacre ma
anche dichiarazioni di resa, abbandono e amore che hanno
costituito per anni lo strumento artistico di connessione tra
il sé concreto e la propria anima.
Come sopra anticipato, anche quest’anno Blue Notte Gorizia
Festival si interseca con un diverso percorso dedicato ai
giovani (come lo scorso anno è capitato per “Oltre il muro”):
il festival Up Giovani (finanziato da SIAE e MiBACT attraverso
il bando SIllumina- periferie urbane) propone due contest –
uno di video making e uno dedicato alle band giovanili – e un
workshop di realizzazione di musica su smartphone, che
troveranno espressione nella serata del 20 luglio alla
Transalpina e sono dedicati ai giovani Under 35. Sempre il 20
luglio saranno lette e recitate anche le poesie vincitrici
del Terzo Concorso Internazionale di Poesia Blue Notte, che
attende gli scritti poetici in italiano, sloveno, friulano,
tedesco da consegnare entro il 15 luglio (si vedano i
comunicati allegati per queste attività).

Andrea Forliano

LE STELLE DEL CALCIO DEL
FOOTBALL LEGENDS GOLF OSPITI
DELL’UDINESE CLUB HOUSE
Non poteva che essere la prestigiosa Club House dell’Udinese,
alla Dacia Arena, a ospitare le grandi glorie del calcio
internazionale, ritrovatesi a Fagagna (UD) per un torneo di
Golf ideato da Beppe Dossena per raccogliere fondi a vantaggio
degli sportivi che al termine della loro carriera si sono
Gianfranco Zola

trovati in difficoltà sociali ed economiche. Gli ambienti
della Club House, la ricercata cucina del resident chef e
l’ospitalità della famiglia Pozzo hanno accolto gli ex
giocatori per il Gala Dinner del torneo al termine della prima
giornata dell’evento. Tante le stelle del calcio che hanno
risposto all’appello di Dossena, tra loro Michel Platini,
Paolo Maldini, Laurent Blanc, Gianfranco Zola, Nemanja Vidic,
Antonio Cabrini, Marco Tardelli, Alain Boghossian, Daniele
Massaro, Massimo Mauro, Attilio Lombardo, Mirko Vucinic,
Dwight Yorke e Michele Paramatti.

All’evento hanno partecipato anche i rappresentanti degli
sponsor dell’Udinese Calcio (Dacia, Vortice, Bluenergy), i
vertici della società (dal Patron Gianpaolo Pozzo al
Presidente Franco Soldati, da Magda Pozzo al Vicepresidente
Stefano Campoccia, neo eletto nel Consiglio della Lega Serie
A, e al Direttore Generale Franco Collavino), oltre al
neosindaco di Udine, Pietro Fontanini.
Paolo Maldini;Magda
Pozzo

Udinese Club House è il nome che identifica l’insieme delle
aree più esclusive del nuovo stadio di Udine, la Dacia Arena,
un vero e proprio club di sportivi, manager e imprenditori che
condividono la passione per il calcio. Recentemente definita
dall’Università Cattolica di Milano una best practice europea
nella sua categoria, Udinese Club House si distingue per
l’eccellenza e la varietà dell’offerta gastronomica – i più
celebrati chef del territorio si alternano ai fornelli ad ogni
match – e per una cantina che propone grandi champagne e le
migliori etichette del Friuli Venezia Giulia.
Giuseppe Dossena;Gianpaolo Pozzo

La classe dell’accoglienza e l’eleganza degli spazi
contribuiscono a spiegare il successo di questa iniziativa del
club friulano, che registra un’occupazione media del 90% per i
700 posti complessivamente disponibili. Udinese Club House
organizza per i suoi frequentatori incontri con celebrità
dello sport, della cultura e dell’economia e un programma di
eventi sociali.

E.L.

WINNERS”:     DOPPIOCONCERTO
DOMENICA 10 GIUGNO AL RIDOTTO
DEL VERDI DI TRIESTE
Proseguono a Trieste, sotto l’egida della Società dei
Concerti, i cinque imperdibili concerti della Fazioli Concert
Hall al Ridotto Victor de Sabata del Teatro Verdi di Trieste,
distribuiti fra maggio, giugno e settembre. Sul palco pianisti
della nuova generazione, vincitori di prestigiosi concorsi
internazionali.

Si terrà a Trieste domenica 10 giugno al Ridotto del Verdi il
secondo appuntamento con i giovani talenti selezionati da
Fazioli Pianoforti, nell’ambito della rassegna Winners: un
doppio concerto con i pianisti Nicola Pantani, vincitore del
Premio “Alfredo Casella” e Francesco Granata, vincitore del
Premio Venezia. Suoneranno per l’occasione “Quadri da
un’esposizione” di Modest Musorgskij e Préludes, premier livre
di Claude Debussy.
I concerti sono il frutto della collaborazione che lega la
prestigiosa casa costruttrice di pianoforti a coda e da
concerto di Sacile con alcuni importanti concorsi pianistici.

Nato a Rimini nel 1995, Nicola Pantani ha conseguito nel 2017
il diploma accademico di I livello con il massimo dei voti e
la lode. È allievo di Enrico Pace e Igor Roma all’Accademia
pianistica internazionale “Incontri col maestro” di Imola.
Come solista è stato premiato in vari concorsi nazionali e
internazionali ricevendo diversi riconoscimenti. Impegnato
anche nella musica da camera, si dedica in particolare al duo
con violoncello con Francesco Stefanelli e alla formazione di
duo pianistico con Elisa Rumici.
Nato a Milano nel 1998, Francesco Granata si è diplomato in
pianoforte al Conservatorio “G. Verdi” nel 2016 con il massimo
dei voti, lode e menzione speciale sotto la guida di Alfonso
Chielli. Ha frequentato numerose Masterclass, fra le quali,
nel 2017, l’Internationale Sommerakademie del Mozarteum di
Salisburgo con Andrea Lucchesini. Frequenta il corso di alto
perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a
Roma, sotto la guida di Benedetto Lupo. Nel suo percorso, sin
da giovanissimo, ha ottenuto importanti riconoscimenti,
risultando primo assoluto in diversi concorsi e partecipando a
varie trasmissioni radiofoniche e televisive.

Le prenotazioni a Trieste sono già aperte, basterà inviare una
mail         alla        Società         dei        Concerti
(amministrazione@societadeiconcerti.net riportando nominativo
e contatto telefonico). I Biglietti prenotati potranno essere
ritirati solo la sera del concerto dalle 19:30 alle 20:15.
Sarà possibile acquistare I biglietti anche senza prenotazione
la sera dei concerti direttamente presso la Sala del Ridotto
del Teatro Verdi. Costo del biglietto: intero 15 Euro; ridotto
Soci della Società dei Concerti (Stagione 2017/2018, under 35
a 10 Euro). I biglietti dei concerti aperti ai non Soci sono
disponibili anche in prevendita on line sul circuito
Vivaticket (Ticket Point in Corso Italia). Gli Under 25 pagano
5 euro.

Andrea Forliano

8 – 12 Giugno 2018 Località
Merigar, 58031 – Arcidosso
(GR) LO SPECCHIO DELLA MENTE
Merigar West è uno dei primi centri di studio e pratica
Dzogchen, sorti in Occidente. Situato alle pendici del Monte
Labbro, in Toscana, Merigar, luogo incantevole, non distante
da Roma e facile da raggiungere, presso il Comune di
Arcidosso, è una meta spirituale, culturale, naturalistica e
turistica che ogni anno attira migliaia di visitatori da tutto
il mondo.
Il centro tibetano è stato fondato nel 1981 da Chögyal Namkhai
Norbu, tra i maggiori studiosi e storici della cultura
tibetana. Giunto in Italia quasi mezzo secolo fa, invitato dal
celebre orientalista Giuseppe Tucci, Chögyal Namkhai Norbu,
nato nella Regione Autonoma del Tibet, ma diventato ormai
cittadino italiano, ha collaborato con l’Istituto per gli
studi sull’Estremo Oriente e ha insegnato molti anni
all’Università Orientale di Napoli, oltre ad aver pubblicato
oltre 200 libri, tradotti in tutte le lingue. Le sue ricerche,
di fama mondiale, sono un punto di riferimento per tutti gli
esperti in campo storico e filosofico del mondo orientale.
Oggi continua a trasmettere i suoi insegnamenti “in diretta”
sul web in ogni angolo del Pianeta, dalla filosofia dello
Dzogchen, che apparteneva alla stessa tradizione pre-buddhista
del Tibet e raccoglie molti dei principi cardine presenti nei
credi più importanti, ai Mantra e le tecniche di yoga

tibetano.

Il centro ha assunto oggi maggiore rilevanza grazie alla
costruzione della biblioteca, custode di una vasta collezione
di testi tibetani e con l’apertura del MACO (Museo di Arte e
Cultura Orientale).

Passeggiando per Merigar, nel verde lussureggiante, è
possibile ammirare il Tempio della Grande Contemplazione,
inaugurato nel 1990, alla presenza del XIV Dalai Lama, Tenzin
Gyatso, e costruito interamente con materiali naturali,
contenente numerosi dipinti e decorazioni; il SERKHANG, che
ospita, tra gli altri, un’esposizione di pubblicazioni di
Chögyal Namkhai Norbu, in italiano e in inglese, e prodotti di
artigianato tibetano; lo ZHIKHANG, che contiene la biblioteca
con un’importante collezione di testi in tibetano, inglese e
italiano e gli uffici dell’Istituto Internazionale Shang
Shung; i caratteristici STUPA, un monumento reliquiario che
rappresenta lo stato illuminato della mente e ha la funzione
di favorire il benessere e la prosperità dei luoghi in cui
sorge.

Le attività dell’Associazione sono tutte volte a ritrovare
armonia e benessere, fornendo strumenti che permettano di
affrontare, con maggiore equilibrio, la vita quotidiana e le
relazioni con gli altri. Si tengono corsi, seminari
esperienziali, workshop volti a studiare tecniche e pratiche
orientali, in particolare: la Meditazione, lo Yantra Yoga (lo
yoga tibetano), il Kumar Kumari, un particolare tipo di yoga
adatto ai bambini, la Danza del Vajra (una danza che è
meditazione in movimento), la storia e la filosofia.
Un’ottima occasione per conoscere questo luogo, unico e
incontaminato, e per scoprire la cultura orientale, è
l’evento, che si terrà dall’8 al 12 giugno e dal 10 al 14
agosto: Lo specchio della mente, il ritiro annuale di Merigar.
Giornate ricche di appuntamenti, tra spiegazioni e pratiche, a
cura di istruttori qualificati. Si inizia al mattino con un
grande momento di incontro tra tutti i partecipanti, per
approfondire e soprattutto praticare le istruzioni tratte da
“Lo Specchio – Un consiglio sulla presenza e la
consapevolezza”, testo di Chogyal Namkhai Norbu, che espone,
con estrema semplicità e profondità, i tre aspetti
fondamentali della via dello Dzogchen: il modo di vedere, o
comprensione intuitiva, del proprio stato, la pratica della
meditazione nel quotidiano. Le attività sono rivolte anche a
chi viene per la prima volta a Merigar, che sarà introdotto
alle pratiche della Comunità come lo Yantra Yoga, la Danza del
Vajra e le divertenti Khaita Joyful     Dances. Per chi conosce
già il Centro, ci saranno sessioni di   pratica dei Rushen, come
spiegati ne “Le scale che conducono     alla liberazione” e una
spiegazione introduttiva di uno dei      testi essenziali dello
Dzogchen.

Ma l’estate di Merigar non finisce qui, continua con varie e
interessanti iniziative: ogni mese, il 3 giugno, il 15 luglio,
il 29 luglio e il 5 agosto, ci sarà il “BENVENUTI A MERIGAR”,
una visita guidata di circa 2 ore per conoscere e scoprire le
meraviglie di questo posto unico, il centro principale della
Comunità Dzogchen in Europa; dal 23 giugno in poi, per tutta
l’estate, “FREE CLASS A MERIGAR!”, ogni settimana
un’opportunità per avere un primo contatto con le attività
della Comunità Dzogchen, gli appuntamenti di un’ora sono a
partecipazione libera e gratuita; dall’8 al 12 giugno e dal 10
al 14 agosto, il “RITIRO DI SPIEGAZIONI E PRATICA”; il 16
giugno è la volta del “KYUDO – La Via Tradizionale dell’Arco
Giapponese”, lo scopo è quello di promuovere la pratica dei
principi propri di una delle più antiche e nobili arti
tradizionali giapponesi, una disciplina che costituisce un
metodo di sviluppo fisico, morale e spirituale; dal 20 al 22
luglio il “WORKSHOP SULLA COMUNICAZIONE” con la giornalista e
conduttrice radiofonica della Rai, Valentina Losurdo; a
seguire, “SHAMATHA”, dal 27 al 29 luglio con Elio Guarisco che
spiegherà come calmare la mente; per concludere, dal 25 al 31
agosto, “LE VACANZE YOGA” all’insegna dell’armonia e del
rilassamento, per adulti e bambini, circondati dalla natura
toscana, a 800 metri di altezza, con degustazioni di cibo
locale.

Per informazioni e iscrizioni:
tel 0564 966837
email office@dzogchen.it

Museo Duca di Martina: “La
presenza e la produzione dei
maestri olandesi a Vietri sul
Mare” di Claudia Bonasi e
Antonio Dura
Verrà presentato venerdì 8 giugno alle ore 11,30, al Museo
Duca di Martina – Villa Floridiana di Napoli il libro “Storie
di ceramica. La presenza e la produzione dei maestri olandesi
a Vietri sul Mare” di Claudia Bonasi e Antonio Dura.
Prefazione di Giorgio Napolitano (ed. Puracultura).
All’incontro prenderanno parte – oltre agli autori – Anna
Imponente, direttore del Polo museale della Campania; Luisa
Amrbosio, direttore del Museo Duca di Martina; Giorgio
Napolitano, curatore della prefazione del volume; Francesca
Pirozzi, Ph.D. in Storia dell’arte conpemporanea.

Il libro è nato da un incontro casuale con l’arte di Frans
Brugman a Vietri sul Mare. Un artista noto a tutti nella
cittadina costiera, ma pressoché misconosciuto da tutta la
letteratura fiorita negli anni intorno al tema ceramica. Nei
diversi libri editi, pochi autori – tra cui Matilde Romito e
Enzo Biffi Gentili – hanno avuto il merito di riportare
frammenti di vita e di opere di Brugman. Da una ricerca di
fonti, documenti e opere presso le famiglie Brugman, Pinto e
Bente, e nelle botteghe e fabbriche dove Frans Brugman,
Josephine Elizabeth Laming e Rudolf Bente hanno lavorato, sono
emerse molte notizie interessanti sulla loro vita e attività
artistica. Il volume mira a ricollocare a pieno titolo la
presenza degli olandesi a Vietri sul Mare al centro di un
periodo – quello cosiddetto tedesco – cui sempre si
attribuisce il merito di avere ‘fatto risorgere’ la produzione
ceramica vietrese. La ricerca ha consentito di andare a
ritroso nel tempo per seguire la presenza e l’attività di
altri artisti olandesi a Vietri sul Mare, come Sophia van
Stolk e suo marito Adriaan, Maurits Cornelis Escher, che pure
nella cittadina costiera è stato più volte, e Lena Hagstotz,
fino ad arrivare in Grecia, a Rodi, dove la van Stolk si recò
per lavorare con Luigi De Lerma e dove nacque la fabbrica
I.C.A:R.O. di cui nel libro si riportano notizie originali.

Al via l’8 giugno il Festival
DIALOGHI D’ARTE a Noli (SV)
Arte da fruire e riflessioni da condividere nella serie di
talk e installazioni a cui partecipano personalità italiane ed
internazionali significativamente coinvolte con l’arte
contemporanea per un confronto tra diverse discipline.

Il borgo ligure di Noli diventerà centro di cultura e
dibattito sul contemporaneo, attraverso differenti tipi di
testimonianze artistiche che si avvicenderanno lungo le tre
giornate del festival ideato e diretto da Gloria Bovio.

Il duo artistico Bianco-Valente, Marina Ballo Charmet, Marta
Dell’Angelo, Giulia Marchi, Bianca Novizio e l’artista
pakistana Faiza     Butt   animeranno    Noli   con   le   loro
installazioni.
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