Albano Laziale, elezioni: Matteo Orciuoli fa "In bocca al lupo" a Fratelli d'Italia - L'Osservatore d'Italia

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Albano Laziale, elezioni: Matteo Orciuoli fa "In bocca al lupo" a Fratelli d'Italia - L'Osservatore d'Italia
Albano Laziale, elezioni:
Matteo Orciuoli fa “In bocca
al lupo” a Fratelli d’Italia
ALBANO LAZIALE (RM) – “Ho di recente appreso dagli organi di
stampa che Fratelli d’Italia corre da sola con un proprio
candidato sindaco, faccio i miei migliori auguri al partito in
vista delle prossime elezioni amministrative”. Con queste
parole il candidato sindaco di Albano Laziale (Lega, Forza
Italia, Area Democratica e La Città) Matteo Mauro Orciuoli
commenta la decisione di Fratelli d’Italia di staccarsi da una
compagine di centrodestra che negli anni ha messo salde radici
nella città di Albano, aggregando tante realtà civiche.
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“Nei Comuni come Albano – prosegue Orciuoli – sono prima le
persone a fare la differenza e poi vengono i simboli politici.
Ascoltare, condividere e fare di tutto per far tornare Albano
Laziale la città più bella e accogliente del Lazio è il nostro
obiettivo, le chiacchiere e le fake news le lasciamo fuori da
questa campagna elettorale. Stiamo completando il nostro
programma elettorale insieme ai suggerimenti che ci arrivano
dai residenti dei diversi quartieri. La nostra priorità è la
sicurezza, il decoro urbano, il rilancio turistico e delle
attività commerciali e sicuramente la progettualità nelle
opere pubbliche bloccate da troppo tempo. Albano ha bisogno di
fermento politico e nuova linfa per risollevarsi dopo un
decennio di immobilismo”.
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Roma Eur, ladro acrobata
segnalato dai carabinieri
ROMA – È stato arrestato dai Carabinieri mentre si calava da
un appartamento di via Cesare Pavese, nel cuore del quartiere
Eur, grazie all’uso di un tubo di gomma legato ad un balcone.
A finire in manette, lo scorso pomeriggio, un cittadino romeno
di 40 anni, senza fissa dimora e con precedenti.

L’uomo, con un complice riuscito a dileguarsi, ha raggiunto un
terrazzino di un appartamento al secondo piano, al momento
vuoto, forzando la serranda.

I Carabinieri sono intervenuti su segnalazione di un cittadino
che ha visto la scena ed ha allertato il 112.

Sul posto sono arrivati i Carabinieri del Nucleo Radiomobile
di Roma e della Compagnia Roma Eur ed hanno bloccato il ladro
acrobata, mentre era ancora arrampicato ad un tubo da
irrigazione utilizzato come corda.

Sul posto i militari hanno sequestrato un borsone con tutti
gli attrezzi del “mestiere”. L’arrestato è stato accompagnato
in caserma in attesa del processo per direttissima.
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Insulti    social,    Rachele
Mussolini     querela    l’ex
brigatista Etro. “Facebook lo
banni”
“Oggi stesso darò mandato ai miei avvocati affinché sporgano
querela nei confronti dell’ex br Raimondo Etro”.

Così Rachele Mussolini, consigliere comunale della lista
civica Con Giorgia e Vice Presidente della Commissione
Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale, dopo che
l’ex brigatista ha condiviso sul proprio profilo Fb la video
intervista rilasciata dalla Mussolini per la trasmissione web
“Ci vediamo a via Veneto” apostrofandola con epiteti volgari e
sessisti.

 CI VEDIAMO A VIA VENETO 08/02/2020 RACHELE MUSSOLINI

 CI VEDIAMO A VIA VENETO 08/02/2020 RACHELE MUSSOLINIPER
 SEGUIRE            SUL           CANALE           YOUTUBE:
 https://youtu.be/dRyTfJb7y-QRachele Mussolini, figlia del
 celebre pianista jazz Romano Mussolini, nipote di Benito
 Mussolini, sorella di Alessandra e Elisabetta e mamma di due
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bambine. Consigliere comunale a Roma per Fratelli d'Italia,
 vice presidente della Commissione Controllo, Garanzia e
 Trasparenza di Roma Capitale.Rachele Mussolini ospite a “Ci
 vediamo a via Veneto” la trasmissione in diretta web condotta
 tutti i sabati alle 18 dalla giornalista Chiara Rai
 dall’esclusiva location dell’Harry’s Bar di via Vittorio
 Veneto.Rachele Mussolini Rachele Mussolini Paola Pacchiani
 Harry's Bar Roma

 Pubblicato da Ci vediamo a via Veneto su Sabato 8 febbraio
 2020

“Non sono disposta a tollerare gli insulti personali e
sessisti  di questo codardo che mi apostrofa con parole
volgari. – Prosegue Rachele Mussolini – Questo “signore”,
condannato in concorso per il sequestro e l’omicidio di Aldo
Moro e per la strage della sua scorta, vada a guadagnarsi da
vivere lavorando piuttosto che continuare a campare sulle
spalle degli italiani, usufruendo del reddito di cittadinanza.
Adesso, dopo le offese che mi ha rivolto su Fb, considerata la
policy che questo social dice di adottare, mi aspetto che gli
venga oscurato il profilo. In caso contrario avrò anche
un’altra conferma: Zuckerberg banna solo i contenuti postati
dalla sottoscritta e dai suoi familiari e che non sono di suo
gradimento”.
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Vicovaro          (calcio,
Promozione), mister Orati
fiducioso: “I giochi sono
aperti, i tifosi sono con
noi”
Vicovaro (Rm) – Il pari maturato sul campo dello Sporting
Montesacro (1-1 con gol arancioverde di Pangallozzi) ha
frenato ulteriormente la corsa del Vicovaro, ora distante
cinque punti dal terzo posto che vale i play off. Ma
nell’ambiente non c’è nessuna voglia di alzare bandiera
bianca, anche perché c’è pure “l’alternativa” della Coppa
Italia da tenere in considerazione (la squadra è a un passo
dalle semifinali dopo la vittoria per 2-0 sul campo del
Cantalice e il ritorno si giocherà il 19 febbraio al “Tancredi
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Berenghi”). Questo, in sostanza, è il pensiero espresso da
mister Luciano Orati: “Dopo la grande partita a Cantalice che
ci ha permesso di avere una seria ipoteca sulla semifinale di
Coppa Italia – rimarca l’allenatore -, bisogna analizzare
attentamente l’andamento delle nostre ultime partite. Contro
il Riano eravamo in vantaggio per 3-1, poi nel finale di
partita sono capitati episodi “sfavorevoli” a singoli
giocatori e gli avversari ci hanno raggiunto e sorpassato.
Contro il La Rustica abbiamo fatto una delle nostre migliori
prestazioni, ma purtroppo l’arbitro ha condizionato
l’andamento della gara “graziando” un avversario all’inizio
dell’incontro e invece sanzionando un nostro giocatore a
inizio ripresa. Domenica scorsa, contro il Futbol Montesacro,
siamo scesi in campo poco grintosi e concentrati nel primo
tempo, ma nel secondo tempo abbiamo fatto noi la partita –
sottolinea il tecnico – Purtroppo questo non è bastato per
vincere, ma voglio chiarire che qui non si arrende nessuno. È
un Vicovaro comunque consapevole di essere in lizza per un
doppio obiettivo. Dobbiamo recuperare questa settimana qualche
giocatore infortunato come Tajani, Loreti, Procaccianti,
D’Urbano, Petrangeli e Diotallevi. Nonostante queste defezioni
ho una grande rosa su cui posso fare affidamento. Il rapporto
con la nostra tifoseria e in particolare col gruppo
organizzato dei “Portoghesi” è ottimo e sono convinto che già
domenica nel match di campionato col Settebagni e poi
mercoledì prossimo nel ritorno di Coppa Italia col Cantalice
saranno il nostro dodicesimo uomo in campo e ci spingeranno a
fare grandi prestazioni” conclude Orati. La parola passa al
campo.
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Villa Adriana (calcio, I
cat.),    mister     Porcari:
“Girone    nuovo   e   gruppo
compatto, così siamo in alto”
Tivoli (Rm) – Il Villa Adriana, ancora una volta, ha mostrato
carattere e determinazione. Quella delle squadre migliori. Il
gruppo di mister Diego Porcari ha vinto 2-1 sul difficile
campo della Borghesiana e lo ha fatto nel finale, nonostante
l’inferiorità numerica. “E’ stata una partita tosta, ma lo
sapevamo visto che l’avversario di turno era imbattuto sul suo
terreno di gioco – dice l’allenatore del Villa Adriana – Siamo
andati in vantaggio a metà del primo tempo con Libertini, ma
poco dopo abbiamo subito il pari. La gara si è ulteriormente
complicata quando a inizio ripresa è stato espulso (doppia
ammonizione, ndr) il nostro Jemielity, ma nel finale Sinceri
ha trovato il gol del 2-1 e ci ha regalato un successo molto
pesante. E’ stato premiato il nostro coraggio perché comunque,
anche in inferiorità numerica, abbiamo tenuto tutti gli
attaccanti in campo”. Il Villa Adriana, settimana dopo
settimana, ha preso sempre maggiore fiducia e ora si trova a
un solo punto dalla capolista Bellegra: “Il nostro segreto?
Abbiamo accolto il cambio del girone con favore perché eravamo
stanchi di fare le solite “guerre fratricide” con squadre del
territorio, anche se nell’attuale gruppo F abbiamo trovato un
livello medio superiore e probabilmente nel gruppo E avremmo
lottato fino all’ultimo con la favorita attuale Roma VIII.
Inoltre abbiamo eliminato dal vecchio gruppo tre o quattro
elementi “negativi”, prendendo diversi ragazzi giovani e
puntando tutto sulla forza e sulla compattezza del collettivo
che ora stanno facendo la differenza”. Nel prossimo turno la
squadra di Porcari è attesa dal delicato match interno contro
la Semprevisa: “Una squadra di buon livello che tra l’altro a
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dicembre si è pure rinforzata. Visto che al momento sono a
otto punti di distanza, è probabile che una nostra ipotetica
vittoria li tagli dalla lotta alla prima posizione, ma in ogni
caso non sarebbe “solo” lotta a due col Bellegra: l’Atletico
Colleferro è una squadra molto forte che ha sette punti in
meno, ma anche una gara da recuperare. E’ vero che gioca la
Coppa Lazio e quella competizione può togliere delle energie
preziose, ma è un’avversaria pericolosa per la lotta al
vertice”.
Real Valle Martella (calcio,
II cat.), capitan Moro: “Non
ho mai giocato in una squadra
così forte”
Zagarolo (Rm) – La Seconda categoria del Real Valle Martella
cerca di scuotersi. In un 2020 finora piuttosto avaro di
soddisfazioni (una sola vittoria), la squadra di mister Andrea
Abate ha comunque dato dei segnali nelle ultime gare. Due
turni fa con la Nuova Spes Poli era arrivata una sconfitta
interna immeritata, mentre domenica scorsa la formazione del
presidente Daniele Imola ha pareggiato 3-3 sul campo del
Signia dopo aver accarezzato il successo a lungo. “E’ stata
una gara un po’ particolare – racconta il capitano e difensore
centrale classe 1981 Marco Moro – Siamo andati presto sotto di
due reti, ma la squadra non si è persa d’animo e già
all’intervallo avevamo ristabilito la parità con una doppietta
di Fulghieri, poi nella ripresa Cenci (l’acquisto pesante del
mercato dicembrino che è dovuto stare fermo per alcune
settimane, ndr) ci aveva portato in vantaggio. A quel punto
abbiamo peccato di concentrazione, forse pensando di essere
padroni del campo: a pochi minuti dalla fine abbiamo subito il
3-3 su una ripartenza e quell’episodio ci ha lasciato tanto
amaro in bocca. Ma anche la convinzione che stiamo tornando a
rendere come possiamo”. L’ex capitano del Gallicano (che ha
sfidato da “ex” qualche settimana fa) spende parole importanti
sul gruppo: “Non ho mai giocato in una squadra così forte,
basti pensare al nostro attuale reparto offensivo – dice il
centrale – Stavamo viaggiando a ottimi ritmi prima della sosta
di Natale, poi alcuni infortuni e una serie di episodi ci
hanno condizionato. Ma sono convinto che finiremo in una
posizione decisamente migliore del settimo posto attuale: la
squadra ci crede e non molla di un centimetro”. Nel prossimo
week-end il Real Valle Martella sarà costretto a osservare il
turno di riposo impostale dal girone dispari, ma il gruppo di
mister Abate ha già messo nel mirino il prossimo impegno: “Il
23 febbraio ospiteremo il Colle di Fuori (attuale seconda
della classe, ndr) e quella sarà una partita chiave per noi.
Ci prepareremo al meglio per giocare una grande partita contro
un avversario molto forte” conclude Moro.
Vivace Furlani Grottaferrata
(calcio, I cat.), Raparelli:
“La reazione? Ero fiducioso
di vederla”
Grottaferrata (Rm) – La Vivace Furlani Grottaferrata ha
cancellato la prima “vera” sconfitta stagionale (l’altra era
arrivata nell’andata dei quarti di finale di Coppa Lazio e poi
“annullata” dal ribaltamento del risultato al ritorno, con
conseguente approdo alle semifinali della competizione) grazie
al successo interno per 4-2 sul Real Velletri. Una sfida
contrassegnata dal fantastico poker personale di Orlando
Fanasca, “punta di diamante” del mercato estivo del club
castellano: “Un giocatore fuori categoria, c’è poco da
aggiungere – dice il collaboratore tecnico Gianmarco Raparelli
– Domenica a livello di prestazione non siamo stati
brillantissimi, anzi a tratti il gioco è stato un po’
“macchinoso”, ma Orlando è stato spietato e ci ha condotto sul
3-0 all’intervallo. A quel punto, come accaduto in altre
occasioni, ci siamo un po’ “seduti” sul vantaggio e gli ospiti
si sono fatti sotto fin sul 3-2 prima della quarta rete di
giornata di Fanasca a venti minuti circa dalla fine con cui
abbiamo definitivamente chiuso i conti”. Raparelli e tutto
l’ambiente della Vivace Furlani Grottaferrata erano fiduciosi
di un pronto riscatto dopo il pesante k.o. di Lariano, il
primo in campionato: “Innanzitutto va specificato che abbiamo
perso contro una signora squadra che è molto ben allenata, poi
che lo abbiamo fatto dopo una tiratissima partita di ritorno
di Coppa Lazio. Comunque sapevamo di poter contare su un
gruppo sano e voglioso di riscatto, ma la risposta migliore la
poteva dare solo il campo e da lì è arrivata forte e chiara”.
Nel prossimo turno la Vivace Furlani Grottaferrata è attesa
dal delicato match sul campo dei Canarini Rocca di Papa: “Sarà
una battaglia contro un avversario ostico e combattivo, ma in
questo girone tutte le partite vanno giocate, basti vedere la
caduta di domenica scorsa del Città di Pomezia secondo sul
campo del Real Marconi Anzio ultimo. Aver riguadagnato subito
tre punti sulla diretta inseguitrice è stato sicuramente
importante, anche se paradossalmente preferirei inseguire che
fare da lepre in questo momento della stagione. E poi
ovviamente vogliamo essere protagonisti fino in fondo anche
nella Coppa Lazio”. Intanto il gruppo biancorosso sta
recuperando quasi tutti gli effettivi della rosa: “A parte
Tiberi e Preziosi, che a breve dovrebbero tornare a
disposizione, ora sono tutti abili e arruolati. Tra i vari
rientri, mi ha fatto particolarmente piacere quello di
Bianchi: al di là delle qualità tecniche, è un ragazzo d’oro
che sa essere una figura fondamentale all’interno dello
spogliatoio” conclude Raparelli.
Asd Judo Frascati, show dei
giovani atleti tuscolani nel
“Gran    Premio     Fijlkam”
tenutosi ad Ariccia
Frascati (Rm) – Un’altra prova del fervido vivaio dell’Asd
Judo Frascati è arrivata nello scorso week-end dal “Gran
Premio Fijlkam” riservato agli Esordienti B (atleti di 13 e 14
anni) e agli Esordienti A (i classe 2008) e svoltosi al
PalaKilgour di Ariccia. La manifestazione, organizzata
dall’Asd Europa Ciampino e dall’Asd Epomeo Roma, ha visto
alternarsi oltre mille atleti nei due giorni di gara.
Nonostante alcune defezioni per via dell’influenza, è stata
comunque corposa la partecipazione degli atleti dell’Asd Judo
Frascati che sono stati seguiti dal maestro Nicola Moraci e
dagli allenatori Alessio Lepore e Daniele Mattozzi. Tra gli
Esordienti B, che hanno gareggiato sabato, da segnalare
l’ottima prova di Emanuele Cialei (che ha conquistato la
medaglia di bronzo nella categoria dei 73 chili) e di Matteo
Cusano (quinto nella categoria dei 60 chili). Discreta la gara
di Simone Antonelli, Tommaso Fioranelli e Giacomo Testa che
sono stati un po’ “bloccati” dall’emozione. Tra gli Esordienti
A, il più bravo di tutto è stato Andrea Paciotti che ha
conquistato uno splendido primo posto, ma è stato molto
positivo anche il quinto di Riccardo Capo: entrambi vincitori
di due incontri, i giovani atleti tuscolani hanno mostrato una
buona preparazione. Nella giornata di domenica l’Asd Judo
Frascati conquistava nella classe Ragazzi ben tre medaglie
d’argento con Oscar Celentano, Emanuele De Sanctis ed Edoardo
Teodorescu, ma anche due bronzi con Mattia Mrozek e Giacomo
Violetti. Nella classe Fanciulli gli ori sono stati
conquistati a suon di ippon da Matteo De Angelis e Federico
Fontana che hanno dominato le rispettive categorie, mentre gli
altri due partecipanti Julian Borner e Giacomo Di Renzo hanno
ottenuto la medaglia d’argento. Un bottino ricco che conferma,
una volta di più, le basi “solidissime” del club tuscolano che
domenica prossima sarà presente a Riccione per la prima prova
del Gran Prix d’Italia riservato agli Esordienti B: saranno
quattro i ragazzi che rappresenteranno l’Asd Judo Frascati,
vale a dire Simone Antonelli e Tommaso Fioranelli (nella
categoria dei 50 chili), Matteo Cusano (60 chili) e Emanuele
Cialei (73 chili).
Velletri, spaccio di droga e
rapina: sei in manette
VELLETRI (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Velletri,
supportati nella fase esecutiva da quelli del Gruppo di
Frascati, dal Nucleo CC Cinofili di “Santa Maria di Galeria”,
dal Nucleo Elicotteri CC di Pratica di Mare, dalla Stazione CC
Forestale di Velletri nonché da personale dell’8° Reggimento
Carabinieri “Lazio”, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di
custodia cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di
Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica,
nei confronti di 6 indagati ritenuti responsabili, a vario
titolo, di spaccio/ detenzione ai fini di spaccio di sostanze
stupefacenti, rapina aggravata, porto/ detenzione illegale
d’arma da fuoco, ricettazione e morte o lesioni come
conseguenza di altro delitto.

Il provvedimento trae origine da un’indagine condotta dai
militari dell’Arma nell’arco temporale luglio 2018/ settembre
2019, che ha consentito di:

     ricostruire le dinamiche che avevano generato la morte
     di un trentacinquenne di Velletri, avvenuta in data
     12/12/2017, dimostrando che l’evento era conseguito
     all’assunzione da parte della vittima di una dose di
     cocaina cedutagli da uno dei destinatari dell’odierna
     misura cautelare;
     identificare i due autori e il basista di una rapina a
     mano armata consumata in data 27/07/2018 in danno di una
     macelleria di Velletri;
     ricostruire l’organigramma e l’attività svolta da un
     sodalizio dedito allo spaccio di stupefacenti nell’area
di Velletri e comuni limitrofi, documentando numerose
     cessioni eseguite in favore di assuntori del posto. In
     particolare, è stato decodificato anche il linguaggio
     criptico utilizzato nelle conversazioni tra acquirenti e
     spacciatori, evidenziando che, durante le trattative, lo
     stupefacente veniva indicato in vario modo (a seconda
     della tipologia e della quantità richiesta, si parlava
     di “aperitivo”, “carne”, “caffè”);
     segnalare al Prefetto di Roma complessivi 24 acquirenti.

Medesimo contesto operativo sono stati:

     deferiti in stato di libertà ulteriori 4 soggetti,
     responsabili di violazioni in materia di stupefacenti;

Nel corso delle 13 perquisizioni delegate dalla Procura della
Repubblica di Velletri a carico di indagati ritenuti vicini al
gruppo criminale, eseguite questa mattina, i Carabinieri della
Compagnia di Velletri hanno rinvenuto numerose dosi di cocaina
e hashish a casa di 4 persone che sono state portate in
caserma e la cui posizione è ora al vaglio.
A.A.A. cercasi Parrocchia
dove si celebra messa senza
strimpellatori di chitarra &
affini
Oggi non si parla che delle crisi. Domina la crisi economica,
quella finanziaria e quella occupazionale, però quella
demografica non è da meno. Ultimamente hanno inserito nel
paniere delle crisi, anche quella “green”. E al di là del
biondo Tevere qualcuno fa cenno ad una crisi di fede.

In questa dissertazione si vuole parlare, anzitutto, del
decadimento indotto della liturgia domenicale e si può
tranquillamente asserire, sia concausa della mancata
partecipazione di tanti fedeli a quella che dovrebbe essere
“una sacra liturgia Eucaristica”. Si legge in “Vivere il
silenzio nella liturgia” di Pascal Destheux, licenza in
teologia all’Università di Friburgo, attualmente vicario
episcopale del cantone di Ginevra: “Nel contesto liturgico, il
silenzio è quel luogo dell’anima dove ognuno resta solo col
suo Signore. Il silenzio liturgico rinvia immancabilmente a
quell’interiorità, mia, ma più grande di me, Dio mi invita. Il
silenzio liturgico è dunque come un incrocio spirituale”.

Come fa, il malcapitato fedele, che vuole partecipare alla S.
Messa domenicale o festiva, a riconciliare la sua anima,
rimanendo solo con il suo Signore e contemporaneamente
estraniarsi dagli strimpellatori di chitarre da spiaggia con
il loro, dum- tram -trim , l’alleluja rock e dello shalom-
shalom pop?

Che sia ben chiaro, qui nessuno ha niente contro la chitarra,
al contrario, piace molto la musica per chitarra, in
particolare quella di Francisco Tarrega, la Granada di
Albéniz, specialmente se suonate dal maestro Andres Segovia.
Non dispiace ascoltare il Concierto de Aranjuez suonato da
Joaquin Rodrigo. Si ascolta ben volentieri Los Indios
Tabajaras quando suonano El Condor Pasa oppure Le Foglie Morte
o Maria La O. Ciò nonostante non si può mai accettare che
siano suonate durante la liturgia Eucaristica.

“La S. Messa è memoriale nel senso che rende presente ed
efficace sull’altare, in modo incruento, il sacrificio che
Cristo, in modo cruento, ha offerto al Padre sul Calvario per
la salvezza di tutti gli uomini.” Così insegna la dottrina!

Come si può suonare la chitarra , ballare il tuca tuca e
battere le mani quando si commemora un sacrificio cruento?
Perché tanta resistenza al canto gregoriano, la polifonia
sacra e altra musica spirituale che invita al raccoglimento
anziché alla distrazione?

Con l’avvento del Concilio Vaticano II, al tramonto di giovedì
29 giugno 1972, durante la celebrazione della messa ,
solennità dei SS. Pietro e Paolo, alla presenza di una
moltitudine di fedeli, Paolo VI, ora santo, profetizzava: “da
qualche fessura è entrato il fumo di Satana nel tempio di
Dio”. Mai parole furono così profetiche!

Solamente, la profezia di Paolo VI difetta in un particolare.
In effetti non c’è stata una semplice fessura, no, purtroppo
c’è stata una voragine. Il decadimento lo dimostrano le
sfilate di moda in chiesa e le nozze simulate; il prete a
Pinerolo che rifiuta di recitare il credo perché tra i fedeli
nota che ci sono persone non di fede cattolica, il prete che
sbanda mentre il suo vescovo gira i pollici .

Il decadimento si propaga come un virus contagioso e ne è
evidenza in: “la messa per la terra” celebrata dal neo
cardinale Czemy a Santa Maria In Transportina, con tanto di
slogan indigenisti, immagini di donne che allattano animali e
statue di idoli sull’altare davanti al Santissimo.
Storie come queste a non finire, come quella banalmente
giustificata con “Il Signore accoglie tutti”, uscita dalla
bocca del vescovo Delpini di Milano davanti all’esecrabile
pseudo opera d’arte dell’altare della chiesa di Gallarate,
composta da sculture di teste mozzate dalla Madonna della
Pietà all’imperatore gay, Adriano.

Episodi esecrabili del genere si possono raccontare a iosa e
tanti sfuggono al comune fedele. Non sfugge però il
decadimento , a chi resiste di partecipare alla messa rock o
pop o ye ye domenicale, sempreché sia dotato di spirito di
sopportazione, di resistenza a quei battiti di mani, scomposti
ed irriverenti da curva sud, assistendo a quelle signore pie
che ancheggiano ogni volta che si intona “l’Alleluia” e il
“Gloria”.

L’armonium o Organo a Canne messo a tacere , un gruppo di
ragazzi e adulti , strimpellatori in erba, attaccano con il
loro cacofonico trim trim, mentre tamburi e tamburelli ,
banjo, pifferi ed affini irrompono impetuosi sui fedeli
intontiti.

Qualche fedele non resiste, si alza e lascia la chiesa. Il
parroco sull’altare gongola, fiero e soddisfatto, il coro
delle “pie” alza il timbro di voce e a questo punto, solamente
qualche vecchio, che togliendosi l’apparecchio auricolare e
ripiombando nel silenzio, può ritrovare quel luogo dell’anima
per restare solo col suo Signore.

Che sia permesso chiudere questa dissertazione con una
citazione estratta da un immaginaria “Petizione al Padre
Nostro”, dello stesso scrivente, raccomandando vivamente a S.
Pietro di non lasciarsi sorprendere dal sonno come quella
volta nell’orto del Getsemani. Deve sapere, scrive l’autore, “
che in agguato ci saranno tanti strimpellatori di chitarra,
soffiatori di pifferi, battitori di bongo e banjo, tutti
pronti a sgattaiolare dentro non appena si presenta
l’occasione. Vi raccomando”, continua lo scrittore, “ non li
fate entrare perché vi rovineranno tutto.

Chi   ancora   crede   nel   silenzio,   nella   meditazione,   nel
colloquio intimo con il Santissimo durante la celebrazione
dell’Eucaristia, specialmente la domenica, deve andare in giro
per cercare una chiesa dove si possa pregare in pace senza
distrazioni ed intrattenimenti vari.

Chi di dovere,avendo autorità e responsabilità, potrebbe
richiamare i parroci facendogli fare corsi di aggiornamento,
istruendo loro che la liturgia Eucaristica non è un
intrattenimento domenicale a ritmo di “ disco music”.

L’augurio è che qualcuno si muova così il gregge disperso
potrà ritornare all’ovile.

Palermo, spaccio sostanze
dopanti: in manette 4 persone
Su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale
di Palermo, i Carabinieri del N.A.S., con il supporto
operativo del Comando Provinciale di Palermo, hanno notificato
quattro ordinanze di custodia cautelare agli arresti
domiciliari, emesse dal G.I.P. del medesimo Tribunale, a
quattro persone ritenute responsabili, a vario titolo, di
associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e
commercio di sostanze biologicamente o farmacologicamente
attive, al fine di alterare le prestazioni agonistiche di
atleti gravitanti nel mondo del bodybuilding e delle palestre

Inoltre, hanno eseguito
perquisizioni domiciliari, su mandato della citata Procura
della
Repubblica, rispettivamente nei confronti di altri 21 soggetti
di cui 16
anch’essi indagati, a vario titolo, per i medesimi reati. Sei
di essi sono
ritenuti responsabili di esercizio abusivo della professione
sanitaria, in
quanto dispensavano terapie mediche e piani nutrizionali,
somministrando anche
farmaci per curare gli effetti collaterali provocati dalle
sostanze
dopanti.

Purtroppo, in questi ultimi
anni, il “doping”, inteso come assunzione di sostanze
stimolanti vietate
per ottenere risultati sportivi migliori di quelli
fisiologici, si è
esponenzialmente e rapidamente diffuso anche tra gli atleti
non professionisti,
finanche in palestra. Le sostanze proibite (Stimolanti –
Narcotici ed
analgesici – Steroidi anabolizzanti – Diuretici – Ormoni
peptidici ed
affini) sono molteplici, così come i metodi illegali di
assunzione. Nel body
building sono particolarmente utilizzati gli anabolizzanti
(testosterone, nandrolone, stanozololo) per accrescere la
massa
muscolare e gli ormoni peptidici ed affini (corticotropina e
ormone
della crescita), in grado di generare un aumento della forza e
della
muscolatura.

A fronte di
evidenze scientifiche piuttosto dubbie sul reale miglioramento
delle
performance, i rischi correlati all’uso di queste sostanze
sono ben risaputi e
spesso irreversibili: si pensi, per esempio, agli effetti
devastanti connessi
all’uso di steroidi anabolizzanti sulla sfera sessuale e sui
caratteri somatici
sia maschili che soprattutto femminili, al rischio di crisi
ipoglicemiche
mortali per l’uso di insulina, ai devastanti effetti sul
sistema nervoso
centrale e sull’apparato     cardiovascolare   indotti   dalle
amfetamine e dalla
cocaina.

Inoltre, gli
anabolizzanti aumentano il rischio di tumori al fegato e di
rotture dei tendini.

Oggigiorno il problema è
notevole, sebbene la vendita e l’uso di sostanze ha trovato un
fermo “contrasto”
da parte dello Stato, le vie per procurarsele sono molteplici,
internet su
tutte, e chi è convinto che lo sport sia ginnastica a base di
“steroidi”
scorgerà sempre un nuovo sistema per approvvigionarsene.
Soprattutto nei
giovani, le attività investigative condotte sul territorio
nazionale dai
Carabinieri del NAS hanno evidenziato che esiste l’impazienza
e il desiderio di
pervenire nel più breve tempo possibile ai risultati sperati o
spesso suggeriti
da istruttori privi di scrupoli. Quindi, accanto ad un effetto
economico-sociale
del doping, consistente nell’offesa della lealtà sportiva e
nell’alterazione
delle regole della libera concorrenza, trattandosi di fenomeno
a doppia lesione
sia sotto il profilo della salute dell’atleta che dell’etica
sportiva, esiste un
ben più grave problema sanitario strettamente connesso alla
disonesta
manipolazione del corpo umano ed ai gravi esiti per la salute
che questa
manipolazione comporta.

È proprio in tale ambito, volto
alla tutela della salute dei cittadini che a volte,
volontariamente, mettono a
repentaglio la propria salute, si inserisce l’operazione
odierna. L’indagine è
scaturita da un controllo eseguito dagli ispettori
investigativi antidoping del
NAS di Palermo su un atleta, risultato poi positivo, della
gara ciclistica
“Granfondo MTB – Baronessa di Carini”, disputata a Carini (PA)
il 29
maggio 2016. La positività ha originato una complessa attività
investigativa,
coordinata dalla già citata Procura della Repubblica,
realizzata con servizi di
osservazione, controllo e pedinamento, intercettazioni
telefoniche e ambientali.
Questo ha permesso di risalire al sodalizio criminoso che
utilizzava come base
operativa e di copertura due palestre e un negozio di
integratori alimentari del
palermitano. I rispettivi titolari, tutti preparatori
atletici, assieme ad un
altro soggetto, anch’esso preparatore e body builder, attivo
collaboratore in
una delle palestre, avevano posto in essere un’intensa e ben
avviata
associazione dedita al commercio di sostanze anabolizzanti
finalizzato ad
alterare le prestazioni agonistiche degli atleti. Tra i
farmaci e le sostanze
maggiormente spacciati vi erano Winstrol, Proviron, Testovis,
Sustanon,
Gonasi e Monores, nonché trenbolone e nandrolone
(quest’ultima sostanza, oltre che ad effetto dopante, è anche
ad effetto
stupefacente).

Gli anabolizzanti venivano
venduti al dettaglio o spediti nascosti all’interno di plichi
veicolati da
corrieri per consegne in città e in altre località
dell’Italia. Si ipotizza che
il volume di affari dell’organizzazione si aggirasse sui
300.000,00 euro annui
circa, tenuto conto dei numerosi episodi di vendita
documentati, del numero
delle transazioni post-pay accertate e del monitoraggio dei
pacchi
spediti.

Nel corso dell’attività
investigativa è stato accertato che molti degli acquirenti
erano atleti che
praticano il body-building a livello agonistico e
partecipavano regolarmente a
numerose manifestazioni di tale specialità, anche di livello
nazionale e
internazionale, classificandosi quasi sempre ai primi posti
delle competizioni.

Nello specifico, una delle
palestre era diventata un vero e proprio “ambulatorio del
doping”,
infatti, all’interno dello spogliatoio i giovani body-builder
si somministravano
vicendevolmente le sostanze dopanti, attraverso iniezioni
intramuscolo o
sottocutanee. Altresì, grazie alla complicità di un infermiere
professionale,
che veniva chiamato appositamente, venivano eseguite delle
flebo per la
somministrazione di sostanze per via endovenosa. La
somministrazione delle
sostanze anabolizzanti avveniva anche all’interno del negozio
di integratori,
che, seppur all’apparenza era una normale attività
commerciale, nella realtà
funzionava come “un supermarket di sostanze dopanti”, ove si
rifornivano
numerosi giovani body-builder provenienti da tutta la Sicilia.
In un caso, per
raggiungere l’aumento della massa muscolare nel minor tempo
possibile, è stato
accertato l’utilizzo, da parte di un atleta, del medicinale
veterinario
STARGATE, un farmaco a base di stanozololo normalmente
utilizzato per il
potenziamento muscolare e scheletrico di cani e gatti.

Quando parlavano dei farmaci e
delle sostanze illecitamente commercializzate, gli indagati,
nel tentativo di
eludere le indagini e le intercettazioni, utilizzavano un
linguaggio in codice,
ovvero WINNIE THE POOH o DOPPIA V, riferito al Winstrol e
GIGETTO o
GIUBOTTINO riferito al GH (la sostanza più cara, visto che
alcune di
queste fiale venivano vendute anche a 400 euro). Uno degli
arrestati, temendo di
essere intercettato, utilizzava anche una SIM intestata ad una
ignara cittadina
straniera.

Tra gli indagati figura anche un
bancario che suggeriva ad uno degli arrestati di effettuare i
versamenti di
contante in tre distinte tranche, di importi dispari,
invitandolo a
recarsi insieme a lui in banca per effettuare l’operazione,
aggiungendo che egli
stesso avrebbe provveduto ad eludere la disciplina sulla
segnalazione
obbligatoria in materia di antiriciclaggio.

Nel corso dell’attività
investigativa sono stati accertati casi di stati patologici
derivanti dall’uso
indiscriminato di sostanze anabolizzanti, come per esempio:
GINECOMASTIA,
DISTURBI TIROIDEI, IMPROVVISI AUMENTI DELLA PRESSIONE
ARTERIOSA, TACHICARDIA,
ACNE IN FORMA SEVERA E DISTURBI DELL’APPARATO GENITALE. A tal
proposito, senza
averne la benché minima competenza medica, i soggetti
arrestati
commercializzavano, consigliandone l’uso, anche specialità
farmaceutiche per
combattere tali patologie, ad esempio: farmaci per la cura
della ginecomastia
(ARIMIDEX e NOVALDEX) e un disintossicante epatico da assumere
dopo i cicli di
anabolizzanti (TAD 600).

I provvedimenti dell’A.G.,
oltre che dai reparti palermitani, sono stati eseguiti anche
con la determinante
collaborazione dei NAS di Catania, Ragusa, Salerno, Treviso e
dei Comandi
Provinciali Carabinieri di Catania,
Caltanissetta, Enna, Siracusa, Ragusa, Salerno e Treviso.
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