Albano Laziale, elezioni: Matteo Orciuoli fa "In bocca al lupo" a Fratelli d'Italia - L'Osservatore d'Italia
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Albano Laziale, elezioni: Matteo Orciuoli fa “In bocca al lupo” a Fratelli d’Italia ALBANO LAZIALE (RM) – “Ho di recente appreso dagli organi di stampa che Fratelli d’Italia corre da sola con un proprio candidato sindaco, faccio i miei migliori auguri al partito in vista delle prossime elezioni amministrative”. Con queste parole il candidato sindaco di Albano Laziale (Lega, Forza Italia, Area Democratica e La Città) Matteo Mauro Orciuoli commenta la decisione di Fratelli d’Italia di staccarsi da una compagine di centrodestra che negli anni ha messo salde radici nella città di Albano, aggregando tante realtà civiche.
“Nei Comuni come Albano – prosegue Orciuoli – sono prima le persone a fare la differenza e poi vengono i simboli politici. Ascoltare, condividere e fare di tutto per far tornare Albano Laziale la città più bella e accogliente del Lazio è il nostro obiettivo, le chiacchiere e le fake news le lasciamo fuori da questa campagna elettorale. Stiamo completando il nostro programma elettorale insieme ai suggerimenti che ci arrivano dai residenti dei diversi quartieri. La nostra priorità è la sicurezza, il decoro urbano, il rilancio turistico e delle attività commerciali e sicuramente la progettualità nelle opere pubbliche bloccate da troppo tempo. Albano ha bisogno di fermento politico e nuova linfa per risollevarsi dopo un decennio di immobilismo”.
Roma Eur, ladro acrobata segnalato dai carabinieri ROMA – È stato arrestato dai Carabinieri mentre si calava da un appartamento di via Cesare Pavese, nel cuore del quartiere Eur, grazie all’uso di un tubo di gomma legato ad un balcone. A finire in manette, lo scorso pomeriggio, un cittadino romeno di 40 anni, senza fissa dimora e con precedenti. L’uomo, con un complice riuscito a dileguarsi, ha raggiunto un terrazzino di un appartamento al secondo piano, al momento vuoto, forzando la serranda. I Carabinieri sono intervenuti su segnalazione di un cittadino che ha visto la scena ed ha allertato il 112. Sul posto sono arrivati i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma e della Compagnia Roma Eur ed hanno bloccato il ladro acrobata, mentre era ancora arrampicato ad un tubo da irrigazione utilizzato come corda. Sul posto i militari hanno sequestrato un borsone con tutti gli attrezzi del “mestiere”. L’arrestato è stato accompagnato in caserma in attesa del processo per direttissima.
Insulti social, Rachele Mussolini querela l’ex brigatista Etro. “Facebook lo banni” “Oggi stesso darò mandato ai miei avvocati affinché sporgano querela nei confronti dell’ex br Raimondo Etro”. Così Rachele Mussolini, consigliere comunale della lista civica Con Giorgia e Vice Presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale, dopo che l’ex brigatista ha condiviso sul proprio profilo Fb la video intervista rilasciata dalla Mussolini per la trasmissione web “Ci vediamo a via Veneto” apostrofandola con epiteti volgari e sessisti. CI VEDIAMO A VIA VENETO 08/02/2020 RACHELE MUSSOLINI CI VEDIAMO A VIA VENETO 08/02/2020 RACHELE MUSSOLINIPER SEGUIRE SUL CANALE YOUTUBE: https://youtu.be/dRyTfJb7y-QRachele Mussolini, figlia del celebre pianista jazz Romano Mussolini, nipote di Benito Mussolini, sorella di Alessandra e Elisabetta e mamma di due
bambine. Consigliere comunale a Roma per Fratelli d'Italia, vice presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale.Rachele Mussolini ospite a “Ci vediamo a via Veneto” la trasmissione in diretta web condotta tutti i sabati alle 18 dalla giornalista Chiara Rai dall’esclusiva location dell’Harry’s Bar di via Vittorio Veneto.Rachele Mussolini Rachele Mussolini Paola Pacchiani Harry's Bar Roma Pubblicato da Ci vediamo a via Veneto su Sabato 8 febbraio 2020 “Non sono disposta a tollerare gli insulti personali e sessisti di questo codardo che mi apostrofa con parole volgari. – Prosegue Rachele Mussolini – Questo “signore”, condannato in concorso per il sequestro e l’omicidio di Aldo Moro e per la strage della sua scorta, vada a guadagnarsi da vivere lavorando piuttosto che continuare a campare sulle spalle degli italiani, usufruendo del reddito di cittadinanza. Adesso, dopo le offese che mi ha rivolto su Fb, considerata la policy che questo social dice di adottare, mi aspetto che gli venga oscurato il profilo. In caso contrario avrò anche un’altra conferma: Zuckerberg banna solo i contenuti postati dalla sottoscritta e dai suoi familiari e che non sono di suo gradimento”.
Vicovaro (calcio, Promozione), mister Orati fiducioso: “I giochi sono aperti, i tifosi sono con noi” Vicovaro (Rm) – Il pari maturato sul campo dello Sporting Montesacro (1-1 con gol arancioverde di Pangallozzi) ha frenato ulteriormente la corsa del Vicovaro, ora distante cinque punti dal terzo posto che vale i play off. Ma nell’ambiente non c’è nessuna voglia di alzare bandiera bianca, anche perché c’è pure “l’alternativa” della Coppa Italia da tenere in considerazione (la squadra è a un passo dalle semifinali dopo la vittoria per 2-0 sul campo del Cantalice e il ritorno si giocherà il 19 febbraio al “Tancredi
Berenghi”). Questo, in sostanza, è il pensiero espresso da mister Luciano Orati: “Dopo la grande partita a Cantalice che ci ha permesso di avere una seria ipoteca sulla semifinale di Coppa Italia – rimarca l’allenatore -, bisogna analizzare attentamente l’andamento delle nostre ultime partite. Contro il Riano eravamo in vantaggio per 3-1, poi nel finale di partita sono capitati episodi “sfavorevoli” a singoli giocatori e gli avversari ci hanno raggiunto e sorpassato. Contro il La Rustica abbiamo fatto una delle nostre migliori prestazioni, ma purtroppo l’arbitro ha condizionato l’andamento della gara “graziando” un avversario all’inizio dell’incontro e invece sanzionando un nostro giocatore a inizio ripresa. Domenica scorsa, contro il Futbol Montesacro, siamo scesi in campo poco grintosi e concentrati nel primo tempo, ma nel secondo tempo abbiamo fatto noi la partita – sottolinea il tecnico – Purtroppo questo non è bastato per vincere, ma voglio chiarire che qui non si arrende nessuno. È un Vicovaro comunque consapevole di essere in lizza per un doppio obiettivo. Dobbiamo recuperare questa settimana qualche giocatore infortunato come Tajani, Loreti, Procaccianti, D’Urbano, Petrangeli e Diotallevi. Nonostante queste defezioni ho una grande rosa su cui posso fare affidamento. Il rapporto con la nostra tifoseria e in particolare col gruppo organizzato dei “Portoghesi” è ottimo e sono convinto che già domenica nel match di campionato col Settebagni e poi mercoledì prossimo nel ritorno di Coppa Italia col Cantalice saranno il nostro dodicesimo uomo in campo e ci spingeranno a fare grandi prestazioni” conclude Orati. La parola passa al campo.
Villa Adriana (calcio, I cat.), mister Porcari: “Girone nuovo e gruppo compatto, così siamo in alto” Tivoli (Rm) – Il Villa Adriana, ancora una volta, ha mostrato carattere e determinazione. Quella delle squadre migliori. Il gruppo di mister Diego Porcari ha vinto 2-1 sul difficile campo della Borghesiana e lo ha fatto nel finale, nonostante l’inferiorità numerica. “E’ stata una partita tosta, ma lo sapevamo visto che l’avversario di turno era imbattuto sul suo terreno di gioco – dice l’allenatore del Villa Adriana – Siamo andati in vantaggio a metà del primo tempo con Libertini, ma poco dopo abbiamo subito il pari. La gara si è ulteriormente complicata quando a inizio ripresa è stato espulso (doppia ammonizione, ndr) il nostro Jemielity, ma nel finale Sinceri ha trovato il gol del 2-1 e ci ha regalato un successo molto pesante. E’ stato premiato il nostro coraggio perché comunque, anche in inferiorità numerica, abbiamo tenuto tutti gli attaccanti in campo”. Il Villa Adriana, settimana dopo settimana, ha preso sempre maggiore fiducia e ora si trova a un solo punto dalla capolista Bellegra: “Il nostro segreto? Abbiamo accolto il cambio del girone con favore perché eravamo stanchi di fare le solite “guerre fratricide” con squadre del territorio, anche se nell’attuale gruppo F abbiamo trovato un livello medio superiore e probabilmente nel gruppo E avremmo lottato fino all’ultimo con la favorita attuale Roma VIII. Inoltre abbiamo eliminato dal vecchio gruppo tre o quattro elementi “negativi”, prendendo diversi ragazzi giovani e puntando tutto sulla forza e sulla compattezza del collettivo che ora stanno facendo la differenza”. Nel prossimo turno la squadra di Porcari è attesa dal delicato match interno contro la Semprevisa: “Una squadra di buon livello che tra l’altro a
dicembre si è pure rinforzata. Visto che al momento sono a otto punti di distanza, è probabile che una nostra ipotetica vittoria li tagli dalla lotta alla prima posizione, ma in ogni caso non sarebbe “solo” lotta a due col Bellegra: l’Atletico Colleferro è una squadra molto forte che ha sette punti in meno, ma anche una gara da recuperare. E’ vero che gioca la Coppa Lazio e quella competizione può togliere delle energie preziose, ma è un’avversaria pericolosa per la lotta al vertice”.
Real Valle Martella (calcio, II cat.), capitan Moro: “Non ho mai giocato in una squadra così forte” Zagarolo (Rm) – La Seconda categoria del Real Valle Martella cerca di scuotersi. In un 2020 finora piuttosto avaro di soddisfazioni (una sola vittoria), la squadra di mister Andrea Abate ha comunque dato dei segnali nelle ultime gare. Due turni fa con la Nuova Spes Poli era arrivata una sconfitta interna immeritata, mentre domenica scorsa la formazione del presidente Daniele Imola ha pareggiato 3-3 sul campo del Signia dopo aver accarezzato il successo a lungo. “E’ stata una gara un po’ particolare – racconta il capitano e difensore centrale classe 1981 Marco Moro – Siamo andati presto sotto di due reti, ma la squadra non si è persa d’animo e già
all’intervallo avevamo ristabilito la parità con una doppietta di Fulghieri, poi nella ripresa Cenci (l’acquisto pesante del mercato dicembrino che è dovuto stare fermo per alcune settimane, ndr) ci aveva portato in vantaggio. A quel punto abbiamo peccato di concentrazione, forse pensando di essere padroni del campo: a pochi minuti dalla fine abbiamo subito il 3-3 su una ripartenza e quell’episodio ci ha lasciato tanto amaro in bocca. Ma anche la convinzione che stiamo tornando a rendere come possiamo”. L’ex capitano del Gallicano (che ha sfidato da “ex” qualche settimana fa) spende parole importanti sul gruppo: “Non ho mai giocato in una squadra così forte, basti pensare al nostro attuale reparto offensivo – dice il centrale – Stavamo viaggiando a ottimi ritmi prima della sosta di Natale, poi alcuni infortuni e una serie di episodi ci hanno condizionato. Ma sono convinto che finiremo in una posizione decisamente migliore del settimo posto attuale: la squadra ci crede e non molla di un centimetro”. Nel prossimo week-end il Real Valle Martella sarà costretto a osservare il turno di riposo impostale dal girone dispari, ma il gruppo di mister Abate ha già messo nel mirino il prossimo impegno: “Il 23 febbraio ospiteremo il Colle di Fuori (attuale seconda della classe, ndr) e quella sarà una partita chiave per noi. Ci prepareremo al meglio per giocare una grande partita contro un avversario molto forte” conclude Moro.
Vivace Furlani Grottaferrata (calcio, I cat.), Raparelli: “La reazione? Ero fiducioso di vederla” Grottaferrata (Rm) – La Vivace Furlani Grottaferrata ha cancellato la prima “vera” sconfitta stagionale (l’altra era arrivata nell’andata dei quarti di finale di Coppa Lazio e poi “annullata” dal ribaltamento del risultato al ritorno, con conseguente approdo alle semifinali della competizione) grazie al successo interno per 4-2 sul Real Velletri. Una sfida contrassegnata dal fantastico poker personale di Orlando Fanasca, “punta di diamante” del mercato estivo del club castellano: “Un giocatore fuori categoria, c’è poco da aggiungere – dice il collaboratore tecnico Gianmarco Raparelli – Domenica a livello di prestazione non siamo stati brillantissimi, anzi a tratti il gioco è stato un po’ “macchinoso”, ma Orlando è stato spietato e ci ha condotto sul 3-0 all’intervallo. A quel punto, come accaduto in altre occasioni, ci siamo un po’ “seduti” sul vantaggio e gli ospiti si sono fatti sotto fin sul 3-2 prima della quarta rete di giornata di Fanasca a venti minuti circa dalla fine con cui abbiamo definitivamente chiuso i conti”. Raparelli e tutto l’ambiente della Vivace Furlani Grottaferrata erano fiduciosi di un pronto riscatto dopo il pesante k.o. di Lariano, il primo in campionato: “Innanzitutto va specificato che abbiamo perso contro una signora squadra che è molto ben allenata, poi che lo abbiamo fatto dopo una tiratissima partita di ritorno di Coppa Lazio. Comunque sapevamo di poter contare su un gruppo sano e voglioso di riscatto, ma la risposta migliore la poteva dare solo il campo e da lì è arrivata forte e chiara”. Nel prossimo turno la Vivace Furlani Grottaferrata è attesa dal delicato match sul campo dei Canarini Rocca di Papa: “Sarà
una battaglia contro un avversario ostico e combattivo, ma in questo girone tutte le partite vanno giocate, basti vedere la caduta di domenica scorsa del Città di Pomezia secondo sul campo del Real Marconi Anzio ultimo. Aver riguadagnato subito tre punti sulla diretta inseguitrice è stato sicuramente importante, anche se paradossalmente preferirei inseguire che fare da lepre in questo momento della stagione. E poi ovviamente vogliamo essere protagonisti fino in fondo anche nella Coppa Lazio”. Intanto il gruppo biancorosso sta recuperando quasi tutti gli effettivi della rosa: “A parte Tiberi e Preziosi, che a breve dovrebbero tornare a disposizione, ora sono tutti abili e arruolati. Tra i vari rientri, mi ha fatto particolarmente piacere quello di Bianchi: al di là delle qualità tecniche, è un ragazzo d’oro che sa essere una figura fondamentale all’interno dello spogliatoio” conclude Raparelli.
Asd Judo Frascati, show dei giovani atleti tuscolani nel “Gran Premio Fijlkam” tenutosi ad Ariccia Frascati (Rm) – Un’altra prova del fervido vivaio dell’Asd Judo Frascati è arrivata nello scorso week-end dal “Gran Premio Fijlkam” riservato agli Esordienti B (atleti di 13 e 14 anni) e agli Esordienti A (i classe 2008) e svoltosi al PalaKilgour di Ariccia. La manifestazione, organizzata dall’Asd Europa Ciampino e dall’Asd Epomeo Roma, ha visto alternarsi oltre mille atleti nei due giorni di gara.
Nonostante alcune defezioni per via dell’influenza, è stata comunque corposa la partecipazione degli atleti dell’Asd Judo Frascati che sono stati seguiti dal maestro Nicola Moraci e dagli allenatori Alessio Lepore e Daniele Mattozzi. Tra gli Esordienti B, che hanno gareggiato sabato, da segnalare l’ottima prova di Emanuele Cialei (che ha conquistato la medaglia di bronzo nella categoria dei 73 chili) e di Matteo Cusano (quinto nella categoria dei 60 chili). Discreta la gara di Simone Antonelli, Tommaso Fioranelli e Giacomo Testa che sono stati un po’ “bloccati” dall’emozione. Tra gli Esordienti A, il più bravo di tutto è stato Andrea Paciotti che ha conquistato uno splendido primo posto, ma è stato molto positivo anche il quinto di Riccardo Capo: entrambi vincitori di due incontri, i giovani atleti tuscolani hanno mostrato una buona preparazione. Nella giornata di domenica l’Asd Judo Frascati conquistava nella classe Ragazzi ben tre medaglie d’argento con Oscar Celentano, Emanuele De Sanctis ed Edoardo Teodorescu, ma anche due bronzi con Mattia Mrozek e Giacomo Violetti. Nella classe Fanciulli gli ori sono stati conquistati a suon di ippon da Matteo De Angelis e Federico Fontana che hanno dominato le rispettive categorie, mentre gli altri due partecipanti Julian Borner e Giacomo Di Renzo hanno ottenuto la medaglia d’argento. Un bottino ricco che conferma, una volta di più, le basi “solidissime” del club tuscolano che domenica prossima sarà presente a Riccione per la prima prova del Gran Prix d’Italia riservato agli Esordienti B: saranno quattro i ragazzi che rappresenteranno l’Asd Judo Frascati, vale a dire Simone Antonelli e Tommaso Fioranelli (nella categoria dei 50 chili), Matteo Cusano (60 chili) e Emanuele Cialei (73 chili).
Velletri, spaccio di droga e rapina: sei in manette VELLETRI (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Velletri, supportati nella fase esecutiva da quelli del Gruppo di Frascati, dal Nucleo CC Cinofili di “Santa Maria di Galeria”, dal Nucleo Elicotteri CC di Pratica di Mare, dalla Stazione CC Forestale di Velletri nonché da personale dell’8° Reggimento Carabinieri “Lazio”, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 6 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di spaccio/ detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, rapina aggravata, porto/ detenzione illegale d’arma da fuoco, ricettazione e morte o lesioni come conseguenza di altro delitto. Il provvedimento trae origine da un’indagine condotta dai militari dell’Arma nell’arco temporale luglio 2018/ settembre 2019, che ha consentito di: ricostruire le dinamiche che avevano generato la morte di un trentacinquenne di Velletri, avvenuta in data 12/12/2017, dimostrando che l’evento era conseguito all’assunzione da parte della vittima di una dose di cocaina cedutagli da uno dei destinatari dell’odierna misura cautelare; identificare i due autori e il basista di una rapina a mano armata consumata in data 27/07/2018 in danno di una macelleria di Velletri; ricostruire l’organigramma e l’attività svolta da un sodalizio dedito allo spaccio di stupefacenti nell’area
di Velletri e comuni limitrofi, documentando numerose cessioni eseguite in favore di assuntori del posto. In particolare, è stato decodificato anche il linguaggio criptico utilizzato nelle conversazioni tra acquirenti e spacciatori, evidenziando che, durante le trattative, lo stupefacente veniva indicato in vario modo (a seconda della tipologia e della quantità richiesta, si parlava di “aperitivo”, “carne”, “caffè”); segnalare al Prefetto di Roma complessivi 24 acquirenti. Medesimo contesto operativo sono stati: deferiti in stato di libertà ulteriori 4 soggetti, responsabili di violazioni in materia di stupefacenti; Nel corso delle 13 perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica di Velletri a carico di indagati ritenuti vicini al gruppo criminale, eseguite questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Velletri hanno rinvenuto numerose dosi di cocaina e hashish a casa di 4 persone che sono state portate in caserma e la cui posizione è ora al vaglio.
A.A.A. cercasi Parrocchia dove si celebra messa senza strimpellatori di chitarra & affini Oggi non si parla che delle crisi. Domina la crisi economica, quella finanziaria e quella occupazionale, però quella demografica non è da meno. Ultimamente hanno inserito nel paniere delle crisi, anche quella “green”. E al di là del biondo Tevere qualcuno fa cenno ad una crisi di fede. In questa dissertazione si vuole parlare, anzitutto, del decadimento indotto della liturgia domenicale e si può tranquillamente asserire, sia concausa della mancata
partecipazione di tanti fedeli a quella che dovrebbe essere “una sacra liturgia Eucaristica”. Si legge in “Vivere il silenzio nella liturgia” di Pascal Destheux, licenza in teologia all’Università di Friburgo, attualmente vicario episcopale del cantone di Ginevra: “Nel contesto liturgico, il silenzio è quel luogo dell’anima dove ognuno resta solo col suo Signore. Il silenzio liturgico rinvia immancabilmente a quell’interiorità, mia, ma più grande di me, Dio mi invita. Il silenzio liturgico è dunque come un incrocio spirituale”. Come fa, il malcapitato fedele, che vuole partecipare alla S. Messa domenicale o festiva, a riconciliare la sua anima, rimanendo solo con il suo Signore e contemporaneamente estraniarsi dagli strimpellatori di chitarre da spiaggia con il loro, dum- tram -trim , l’alleluja rock e dello shalom- shalom pop? Che sia ben chiaro, qui nessuno ha niente contro la chitarra, al contrario, piace molto la musica per chitarra, in particolare quella di Francisco Tarrega, la Granada di Albéniz, specialmente se suonate dal maestro Andres Segovia. Non dispiace ascoltare il Concierto de Aranjuez suonato da Joaquin Rodrigo. Si ascolta ben volentieri Los Indios Tabajaras quando suonano El Condor Pasa oppure Le Foglie Morte o Maria La O. Ciò nonostante non si può mai accettare che siano suonate durante la liturgia Eucaristica. “La S. Messa è memoriale nel senso che rende presente ed efficace sull’altare, in modo incruento, il sacrificio che Cristo, in modo cruento, ha offerto al Padre sul Calvario per la salvezza di tutti gli uomini.” Così insegna la dottrina! Come si può suonare la chitarra , ballare il tuca tuca e
battere le mani quando si commemora un sacrificio cruento? Perché tanta resistenza al canto gregoriano, la polifonia sacra e altra musica spirituale che invita al raccoglimento anziché alla distrazione? Con l’avvento del Concilio Vaticano II, al tramonto di giovedì 29 giugno 1972, durante la celebrazione della messa , solennità dei SS. Pietro e Paolo, alla presenza di una moltitudine di fedeli, Paolo VI, ora santo, profetizzava: “da qualche fessura è entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio”. Mai parole furono così profetiche! Solamente, la profezia di Paolo VI difetta in un particolare. In effetti non c’è stata una semplice fessura, no, purtroppo c’è stata una voragine. Il decadimento lo dimostrano le sfilate di moda in chiesa e le nozze simulate; il prete a Pinerolo che rifiuta di recitare il credo perché tra i fedeli nota che ci sono persone non di fede cattolica, il prete che sbanda mentre il suo vescovo gira i pollici . Il decadimento si propaga come un virus contagioso e ne è evidenza in: “la messa per la terra” celebrata dal neo cardinale Czemy a Santa Maria In Transportina, con tanto di slogan indigenisti, immagini di donne che allattano animali e statue di idoli sull’altare davanti al Santissimo. Storie come queste a non finire, come quella banalmente giustificata con “Il Signore accoglie tutti”, uscita dalla bocca del vescovo Delpini di Milano davanti all’esecrabile pseudo opera d’arte dell’altare della chiesa di Gallarate, composta da sculture di teste mozzate dalla Madonna della Pietà all’imperatore gay, Adriano. Episodi esecrabili del genere si possono raccontare a iosa e
tanti sfuggono al comune fedele. Non sfugge però il decadimento , a chi resiste di partecipare alla messa rock o pop o ye ye domenicale, sempreché sia dotato di spirito di sopportazione, di resistenza a quei battiti di mani, scomposti ed irriverenti da curva sud, assistendo a quelle signore pie che ancheggiano ogni volta che si intona “l’Alleluia” e il “Gloria”. L’armonium o Organo a Canne messo a tacere , un gruppo di ragazzi e adulti , strimpellatori in erba, attaccano con il loro cacofonico trim trim, mentre tamburi e tamburelli , banjo, pifferi ed affini irrompono impetuosi sui fedeli intontiti. Qualche fedele non resiste, si alza e lascia la chiesa. Il parroco sull’altare gongola, fiero e soddisfatto, il coro delle “pie” alza il timbro di voce e a questo punto, solamente qualche vecchio, che togliendosi l’apparecchio auricolare e ripiombando nel silenzio, può ritrovare quel luogo dell’anima per restare solo col suo Signore. Che sia permesso chiudere questa dissertazione con una citazione estratta da un immaginaria “Petizione al Padre Nostro”, dello stesso scrivente, raccomandando vivamente a S. Pietro di non lasciarsi sorprendere dal sonno come quella volta nell’orto del Getsemani. Deve sapere, scrive l’autore, “ che in agguato ci saranno tanti strimpellatori di chitarra, soffiatori di pifferi, battitori di bongo e banjo, tutti pronti a sgattaiolare dentro non appena si presenta l’occasione. Vi raccomando”, continua lo scrittore, “ non li fate entrare perché vi rovineranno tutto. Chi ancora crede nel silenzio, nella meditazione, nel
colloquio intimo con il Santissimo durante la celebrazione dell’Eucaristia, specialmente la domenica, deve andare in giro per cercare una chiesa dove si possa pregare in pace senza distrazioni ed intrattenimenti vari. Chi di dovere,avendo autorità e responsabilità, potrebbe richiamare i parroci facendogli fare corsi di aggiornamento, istruendo loro che la liturgia Eucaristica non è un intrattenimento domenicale a ritmo di “ disco music”. L’augurio è che qualcuno si muova così il gregge disperso potrà ritornare all’ovile. Palermo, spaccio sostanze dopanti: in manette 4 persone Su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale
di Palermo, i Carabinieri del N.A.S., con il supporto operativo del Comando Provinciale di Palermo, hanno notificato quattro ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emesse dal G.I.P. del medesimo Tribunale, a quattro persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e commercio di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive, al fine di alterare le prestazioni agonistiche di atleti gravitanti nel mondo del bodybuilding e delle palestre Inoltre, hanno eseguito perquisizioni domiciliari, su mandato della citata Procura della Repubblica, rispettivamente nei confronti di altri 21 soggetti di cui 16 anch’essi indagati, a vario titolo, per i medesimi reati. Sei di essi sono ritenuti responsabili di esercizio abusivo della professione sanitaria, in quanto dispensavano terapie mediche e piani nutrizionali, somministrando anche farmaci per curare gli effetti collaterali provocati dalle sostanze dopanti. Purtroppo, in questi ultimi anni, il “doping”, inteso come assunzione di sostanze stimolanti vietate per ottenere risultati sportivi migliori di quelli fisiologici, si è esponenzialmente e rapidamente diffuso anche tra gli atleti non professionisti, finanche in palestra. Le sostanze proibite (Stimolanti – Narcotici ed analgesici – Steroidi anabolizzanti – Diuretici – Ormoni
peptidici ed affini) sono molteplici, così come i metodi illegali di assunzione. Nel body building sono particolarmente utilizzati gli anabolizzanti (testosterone, nandrolone, stanozololo) per accrescere la massa muscolare e gli ormoni peptidici ed affini (corticotropina e ormone della crescita), in grado di generare un aumento della forza e della muscolatura. A fronte di evidenze scientifiche piuttosto dubbie sul reale miglioramento delle performance, i rischi correlati all’uso di queste sostanze sono ben risaputi e spesso irreversibili: si pensi, per esempio, agli effetti devastanti connessi all’uso di steroidi anabolizzanti sulla sfera sessuale e sui caratteri somatici sia maschili che soprattutto femminili, al rischio di crisi ipoglicemiche mortali per l’uso di insulina, ai devastanti effetti sul sistema nervoso centrale e sull’apparato cardiovascolare indotti dalle amfetamine e dalla cocaina. Inoltre, gli anabolizzanti aumentano il rischio di tumori al fegato e di rotture dei tendini. Oggigiorno il problema è
notevole, sebbene la vendita e l’uso di sostanze ha trovato un fermo “contrasto” da parte dello Stato, le vie per procurarsele sono molteplici, internet su tutte, e chi è convinto che lo sport sia ginnastica a base di “steroidi” scorgerà sempre un nuovo sistema per approvvigionarsene. Soprattutto nei giovani, le attività investigative condotte sul territorio nazionale dai Carabinieri del NAS hanno evidenziato che esiste l’impazienza e il desiderio di pervenire nel più breve tempo possibile ai risultati sperati o spesso suggeriti da istruttori privi di scrupoli. Quindi, accanto ad un effetto economico-sociale del doping, consistente nell’offesa della lealtà sportiva e nell’alterazione delle regole della libera concorrenza, trattandosi di fenomeno a doppia lesione sia sotto il profilo della salute dell’atleta che dell’etica sportiva, esiste un ben più grave problema sanitario strettamente connesso alla disonesta manipolazione del corpo umano ed ai gravi esiti per la salute che questa manipolazione comporta. È proprio in tale ambito, volto alla tutela della salute dei cittadini che a volte, volontariamente, mettono a repentaglio la propria salute, si inserisce l’operazione odierna. L’indagine è scaturita da un controllo eseguito dagli ispettori investigativi antidoping del NAS di Palermo su un atleta, risultato poi positivo, della
gara ciclistica “Granfondo MTB – Baronessa di Carini”, disputata a Carini (PA) il 29 maggio 2016. La positività ha originato una complessa attività investigativa, coordinata dalla già citata Procura della Repubblica, realizzata con servizi di osservazione, controllo e pedinamento, intercettazioni telefoniche e ambientali. Questo ha permesso di risalire al sodalizio criminoso che utilizzava come base operativa e di copertura due palestre e un negozio di integratori alimentari del palermitano. I rispettivi titolari, tutti preparatori atletici, assieme ad un altro soggetto, anch’esso preparatore e body builder, attivo collaboratore in una delle palestre, avevano posto in essere un’intensa e ben avviata associazione dedita al commercio di sostanze anabolizzanti finalizzato ad alterare le prestazioni agonistiche degli atleti. Tra i farmaci e le sostanze maggiormente spacciati vi erano Winstrol, Proviron, Testovis, Sustanon, Gonasi e Monores, nonché trenbolone e nandrolone (quest’ultima sostanza, oltre che ad effetto dopante, è anche ad effetto stupefacente). Gli anabolizzanti venivano venduti al dettaglio o spediti nascosti all’interno di plichi veicolati da corrieri per consegne in città e in altre località dell’Italia. Si ipotizza che il volume di affari dell’organizzazione si aggirasse sui
300.000,00 euro annui circa, tenuto conto dei numerosi episodi di vendita documentati, del numero delle transazioni post-pay accertate e del monitoraggio dei pacchi spediti. Nel corso dell’attività investigativa è stato accertato che molti degli acquirenti erano atleti che praticano il body-building a livello agonistico e partecipavano regolarmente a numerose manifestazioni di tale specialità, anche di livello nazionale e internazionale, classificandosi quasi sempre ai primi posti delle competizioni. Nello specifico, una delle palestre era diventata un vero e proprio “ambulatorio del doping”, infatti, all’interno dello spogliatoio i giovani body-builder si somministravano vicendevolmente le sostanze dopanti, attraverso iniezioni intramuscolo o sottocutanee. Altresì, grazie alla complicità di un infermiere professionale, che veniva chiamato appositamente, venivano eseguite delle flebo per la somministrazione di sostanze per via endovenosa. La somministrazione delle sostanze anabolizzanti avveniva anche all’interno del negozio di integratori, che, seppur all’apparenza era una normale attività commerciale, nella realtà funzionava come “un supermarket di sostanze dopanti”, ove si
rifornivano numerosi giovani body-builder provenienti da tutta la Sicilia. In un caso, per raggiungere l’aumento della massa muscolare nel minor tempo possibile, è stato accertato l’utilizzo, da parte di un atleta, del medicinale veterinario STARGATE, un farmaco a base di stanozololo normalmente utilizzato per il potenziamento muscolare e scheletrico di cani e gatti. Quando parlavano dei farmaci e delle sostanze illecitamente commercializzate, gli indagati, nel tentativo di eludere le indagini e le intercettazioni, utilizzavano un linguaggio in codice, ovvero WINNIE THE POOH o DOPPIA V, riferito al Winstrol e GIGETTO o GIUBOTTINO riferito al GH (la sostanza più cara, visto che alcune di queste fiale venivano vendute anche a 400 euro). Uno degli arrestati, temendo di essere intercettato, utilizzava anche una SIM intestata ad una ignara cittadina straniera. Tra gli indagati figura anche un bancario che suggeriva ad uno degli arrestati di effettuare i versamenti di contante in tre distinte tranche, di importi dispari, invitandolo a recarsi insieme a lui in banca per effettuare l’operazione, aggiungendo che egli stesso avrebbe provveduto ad eludere la disciplina sulla segnalazione
obbligatoria in materia di antiriciclaggio. Nel corso dell’attività investigativa sono stati accertati casi di stati patologici derivanti dall’uso indiscriminato di sostanze anabolizzanti, come per esempio: GINECOMASTIA, DISTURBI TIROIDEI, IMPROVVISI AUMENTI DELLA PRESSIONE ARTERIOSA, TACHICARDIA, ACNE IN FORMA SEVERA E DISTURBI DELL’APPARATO GENITALE. A tal proposito, senza averne la benché minima competenza medica, i soggetti arrestati commercializzavano, consigliandone l’uso, anche specialità farmaceutiche per combattere tali patologie, ad esempio: farmaci per la cura della ginecomastia (ARIMIDEX e NOVALDEX) e un disintossicante epatico da assumere dopo i cicli di anabolizzanti (TAD 600). I provvedimenti dell’A.G., oltre che dai reparti palermitani, sono stati eseguiti anche con la determinante collaborazione dei NAS di Catania, Ragusa, Salerno, Treviso e dei Comandi Provinciali Carabinieri di Catania, Caltanissetta, Enna, Siracusa, Ragusa, Salerno e Treviso.
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