ABITARE L'EMERGENZA Progetto per un insediamento adattivo a Belén, Iquitos
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ARCHITECTURE AGATHÓN – International Journal of Architecture, Art and Design | n. 06 | 2019 | pp. 138-147 ISSN print: 2464-9309 – ISSN online: 2532-683X – DOI: 10.19229/2464-9309/6132019 RESEARCH & EXPERIMENTATION ABITARE L’EMERGENZA Progetto per un insediamento adattivo a Belén, Iquitos LIVING WITH EMERGENCY Design for an adaptive settlement in Belén, Iquitos Belen Desmaison, Linda Buondonno, Giulia Viola, Andrea Giachetta ABSTRACT Il paper presenta un progetto, per un quartiere della Città di Iquitos, sviluppato a par- tire da ricerche della Pontificia Universidad Católica del Perú grazie al programma di interscambio del Centro Interuniveristario de Desarollo Academico. L’interesse del caso-studio risiede nelle condizioni di stress ambientale alle quali è sottoposta una parte del quartiere per le variazioni stagionali del livello idrometrico del fiume che lo attraversa. In questa situazione, gli abitanti hanno messo a punto spontaneamente strategie insediative resilienti, non in grado, tuttavia, di far fronte ai gravi problemi igienico-sanitari presenti. Il paper mostra come proporre, in tali circostanze, soluzioni progettuali adattive, rispettose delle logiche di intervento locali e quindi facilmente riproducibili. This paper presents a design for a district of the city of Iquitos, developed based on research by the Pontificia Universidad Católica del Perú and supported by the Centro Interuniveristario de Desarollo Academico exchange programme. The case study’s interest is in the conditions of environmental stress to which the district is subject due to seasonal variations in the water level of the river that runs through it. Under these circumstances, the inhabitants have spontaneously developed resilient settlement strategies which, however, are not sufficient to deal with the serious health and san- itary problems that exist there. The paper demonstrates how, in such situations, it is possible to propose adaptive design solutions which are in keeping with local prac- tices and therefore easily reproducible. KEYWORDS stress ambientale, adattività, tecnologie appropriate, aree inondabili, auto-sostenibilità environmental stress, adaptability, appropriate technologies, flood-prone areas, self- sustainability Belen Desmaison, Lecturer and Researcher at PUCP, Pontificia Universidad Católica del Perú, Peru. MSc in Building and Urban Design in Development from UCL (University College London), UK. Coordinator of the action-research project CASA. Research topics: resettlement processes, sustainable and resilient urban and architectural design, and the generation of socially and envi- ronmentally just habitats | E-mail: belen.desmaison@pucp.pe Linda Buondonno, Architecture graduate from the Department of Architecture and Design (DAD), University of Genoa, Italy. Conducts training experiences at the Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Granada (ETSAG), Spain, and the Pontificia Universidad Católica de Valpara- íso (PUCV), Chile. Contributes to the teaching activities of the DAD Technological Laboratory. E-mail: linda.buondonno@gmail.com Giulia Viola, Architecture graduate from the Department of Architecture and Design (DAD), Univer- sity of Genoa, Italy. Conducts training activities at the University of Antwerp, Belgium, and the Ponti- ficia Universidad Católica del Perú (PUCP), under the CINDA programme. Collaborates with the Mi- ralles Tagliabue EMBT studio in Barcelona. E-mail: giuliviola@gmail.com Andrea Giachetta, PhD in Architecture, is an Associate Professor of Architectural Technology, the Coordinator of the Degree Course in Architecture Science, and a Member of the Doctoral Council of Architecture and Design at the Department of Architecture and Design (DAD), University of Geno- va, Italy. Research topics: technological and ecological approach to design, and design teaching. E-mail: andreagiachetta@arch.unige.it 138
Desmaison B., Buondonno L., Viola G., Giachetta A. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 138-147 A Iquitos, Città peruviana in piena Amazzo- zazioni, intorno a questi temi, con successi, in- nia, si trova il popoloso quartiere di Belén che successi, momenti più o meno alti, passa dal- rappresenta un eccezionale esempio di siste- l’opera di personaggi notissimi come Bernard ma insediativo resiliente, un interessante caso- Rudofsky, Hassan Fathy, Yona Friedman, so- studio per l’adattività dell’abitato spontaneo al- lo per citarne alcuni tra i molti2, fino ai più re- le importanti variazioni stagionali del livello idro- centi e ormai di moda lavori di progettisti co- metrico del fiume Itaya, affluente del Rio delle me Alejandro Aravena (Aravena and Iacobelli, Amazzoni. Il quartiere, infatti, è realizzato con 2012). strutture autocostruite su palafitta, servite da Cercando di evitare, da un lato, le ormai improvvisati passaggi sospesi e, per circa culturalmente inaccettabili (seppur ampiamen- metà dell’anno, è un villaggio sull’acqua. No- te praticate) proposte di demolizione e rico- nostante il suo fascino e l’incredibile capacità struzione di questi insediamenti spontanei, dal- dei suoi abitanti di adattarsi a condizioni di vita l’altro, la superficiale retorica che si accompa- così estreme e mutevoli (la differenza di livello gna talora agli approcci bottom-up di reinter- idrometrico può superare i tre metri), il quartie- pretazione del concetto di abitazione, il pro- re – non dotato di sistemi fognari e al margine getto descritto nel presente contributo si rial- del mercato cittadino che lo usa come discari- laccia, per formulare ipotesi di rigenerazione ca – è invaso da un’enorme quantità di deie- delle capacità resilienti dell’insediamento di zioni e rifiuti, visibili soprattutto nei periodi di Belén, ad alcune strategie emergenti che pun- secca. In questo modo, il quartiere risulta ma- tano soprattutto sul miglioramento delle infra- leodorante, igienicamente insicuro, fragile, strutture e dei servizi, attraverso interventi di specie dal punto di vista dei potenziali rischi ai micro-pianificazione (Gallo and Romano, 2018; quali è esposta la salute dei suoi abitanti. Bologna, 2016; Afolayan, 2012; al Jabri et alii, Di seguito, si presentano pertanto sia un’a- 2012; TYIN tegnestue Architects, 2012; Smith, nalisi di questo così particolare insediamento e 2011; Abbott, 2002). sistema abitativo – in riferimento ai documenti pianificatori (PDU Iquitos et alii), ripercorrendo Contesto di intervento | Il Perù, Paese carat- gli esiti di alcune ricerche già sviluppate sul sito terizzato da una forte disomogeneità ambienta- (Desmaison et alii, 2019a-d; Desmaison, 2016; le e culturale, è geograficamente suddiviso in Belaunde et alii, 2005) e attraverso documen- tre distinte regioni: costiera, centrale andina e tazione fotografica degli autori – sia alcune so- amazzonica. La foresta pluviale occupa il 60% luzioni progettuali, elaborate nell’ambito del del suolo nazionale. Per un insufficiente livello e programma di interscambio didattico del CIN- sviluppo delle infrastrutture, questa regione DA (Centro Interuniveristario de Desarollo Aca- rimane separata dal resto della nazione, che si demico)1 fra l’Università di Genova e la PUCP basa prevalentemente su un’economia costie- (Pontificia Universidad Católica del Perú) di Li- ra, con ripercussioni sullo sviluppo delle città ma, per far fronte ai pressanti problemi riscon- amazzoniche. Una tra le maggiori è Iquitos, trati. Le soluzioni di re-infrastrutturazione leg- sesta per grandezza nel Paese e situata nel gera proposte riconfigurano il sistema sospeso nord del Perù nella regione di Loreto (Fig. 1). di accessibilità esistente – già con notevoli ca- Nonostante ne sia il centro urbano più grande pacità di trasformazione stagionale – dotando- e importante, questa città, di fondazione otto- lo di spazi per servizi educativi, igienici e di rici- centesca e dal rilevante passato militare ed clo e biodigestione dei rifiuti. L’interesse di economico, soprattutto legato al commercio queste soluzioni progettuali risiede proprio nel del caucciù (Varón Gabai and Maza, 2015), fatto che esse, pur potendo determinare mi- rimane oggi piuttosto isolata, essendo raggiun- glioramenti significativi rispetto agli standard gibile solo tramite trasporto aereo o fluviale. La abitativi attuali, mostrano che sarebbe possibi- sua inefficiente accessibilità e la carenza di le ottenere questo risultato di rigenerazione infrastrutture e servizi base per la cittadinanza con un approccio parimenti adattivo, nel ri- comportano problemi a livello economico, spetto della cultura costruttiva e delle risorse sociale e igienico-sanitario che si estremizzano locali, migliorando le capacità di resilienza del nelle aree urbane più povere. costruito esistente. Iquitos è soggetta a un clima tropicale, Il tema degli interventi condotti da architetti caratterizzato da precipitazioni abbondanti che e tecnici specializzati sull’housing spontaneo, portano il livello del Rio delle Amazzoni e dei nei cosiddetti centri abitati informali (nelle loro suoi affluenti ad aumentare considerevolmente diverse definizioni di bidonville, favelas, villas generando esondazioni; queste influenzano miseria, slums, ecc.), in relazione al valore cul- soprattutto gli insediamenti che si sviluppano in turale e prestazionale riconosciuto a questi ulti- prossimità del Rio Itaya e del Rio Nanay, fiumi mi e alle soluzioni in essi impiegate, è partico- che circondano la città (Fig. 2). Uno di questi larmente complesso ed evidentemente impos- insediamenti è il distretto di Belén, abitato da sibile da affrontare qui, anche solo superficial- 75685 persone su una superficie di Kmq 632,8 mente. Intreccia altri argomenti come quello (Desmaison et alii, 2019c). Il distretto, quasi della partecipazione, dell’autocostruzione, del interamente costruito in modo informale, è sud- ruolo dell’architetto come facilitatore, dell’uso diviso in due parti: la zona alta e la zona bassa. di materiali locali e di principi bioclimatici, della La prima è posta a una quota più elevata differente concezione della modernità che le rispetto al Rio Itaya; tra le sue strade si sviluppa diverse culture hanno e molti altri ancora. Ri- il grande mercato di Belén, principale fonte di guarda inoltre l’applicazione di originali stru- sostentamento degli abitanti. La parte del menti di comunicazione con i cittadini (Fried- distretto inondabile, chiamata Zona bassa, Fig. 1 | Geographical location of Iquitos. man, 2017; van Lengen, 2013). Una lunga sto- sorge invece sulle sponde del fiume, è preva- Fig. 2 | The city of Iquitos between the tributaries of the ria di pensiero e – un po’ più breve – di realiz- lentemente residenziale e risulta essere la più Amazon. 139
Desmaison B., Buondonno L., Viola G., Giachetta A. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 138-147 Figg. 3, 4 | Belén: when the water level decreases, the rubbish emerges; The gangways built by the locals (credits: G. Viola). densamente popolata: i nuclei familiari che la no costruite piccole espansioni aggiuntive per mercato di Belén, il più grande dell’Amazzonia abitano sono composti in media dalle 5 alle 7 lo svolgimento delle attività domestiche che peruviana, poiché la vita degli abitanti del quar- persone dando così origine a un forte sovraffol- non di rado invadono lo spazio pubblico. Per tiere non potrebbe esistere senza quella del lamento all’interno delle abitazioni, sprovviste spostarsi nel quartiere, gli abitanti usano picco- mercato e viceversa. Questa particolare carat- dei servizi di base. In questo quartiere il tasso le imbarcazioni e costruiscono ponti e passe- teristica rende questo insediamento importan- di povertà estrema è pari al 41,7% (Desmaison relle che modificano a seconda del livello del- te nel funzionamento della città di Iquitos nel et alii, 2019c). L’assenza dei sistemi fognario, l’acqua (Figg. 4, 5). Gli abitanti di Belén, pur suo insieme (Reátegui Bartra, 2015). Questo di adduzione dell’acqua potabile e di raccolta consapevoli delle difficoltà che le inondazioni quartiere anfibio vive un perpetuo conflitto tra i dei rifiuti, insieme alla scarsità di azioni di pre- comportano in relazione allo svolgimento di legami socioculturali che i residenti hanno con venzione sanitaria, determinano gravissimi tutte le loro attività, mostrano, al contempo, un l’acqua (considerata come spazio sociale e rischi per la salute degli abitanti (Fig. 3). forte grado di accettazione e un’eccezionale pubblico) e il costante aumento dei livelli di in- Questa situazione è stata generata dal for- capacità di adattamento, considerando questo quinamento idrico, prodotto dalla vicinanza al te incremento demografico degli anni Settanta quartiere, nonostante le criticità, la loro casa sistema fognario di Iquitos (che scarica acqua che ha portato alla costruzione di insediamenti (Hurtado Gómez, 2005). non trattata nel fiume) e da un programma anche nei quartieri inondabili della città. Queste quasi inesistente di gestione dei rifiuti solidi zone, ad alto rischio igienico-sanitario e sociale Belén resiliente fra criticità e risorse | Belén provenienti soprattutto dal mercato (Gamio e non adatte a uno sviluppo urbano adeguato, rappresenta un caso-studio significativo del più and Vásquez, 2019). sono state, per decenni, considerate dall’Am- generale problema di molti insediamenti amaz- In questo contesto, il gruppo di ricerca ministrazione locale e dal resto della cittadi- zonici. Questi ultimi sono caratterizzati dal loro operativa CASA (Ciudades Auto-Sostenibles nanza di Iquitos insediamenti marginali e sono dinamismo. Si trovano infatti in un territorio Amazónicas) ha già organizzato una serie di pertanto state del tutto trascurate nell’ambito dove il livello idrometrico dei fiumi può avere attività partecipative (workshop e tavoli di di- delle politiche di sviluppo urbano (Hurtado Gó- variazioni fino a cinque metri e il loro alveo può scussione) per il coinvolgimento di residenti, mez, 2005). Il distretto di Belén si è sviluppato cambiare posizione nel continuo e intenso pro- amministratori locali e Università (Fig. 6). Que- così in concomitanza con Iquitos, al di fuori, cesso di erosione (Moschella, 2019). Sebbene ste attività servono per promuovere la co-pro- però, delle logiche pianificatorie seguite per il il cambiamento sia la norma in questo territorio gettazione di strutture sociopolitiche alternative resto della città. Questa particolare situazione, in continua evoluzione, le città contemporanee e tecnologie pilota che rafforzino e si basino su accanto agli inevitabili e gravi problemi, ha in Amazzonia sono influenzate da modelli urba- organizzazioni comunali, competenze e attività comportato tuttavia lo sviluppo di un insedia- ni in cui viene promossa la permanenza, offren- economico-produttive già presenti localmente, mento informale e spontaneo che si rifà – pur- do, per questo, una limitata capacità di adatta- a loro volta da integrare in strategie pianificato- troppo con ben più alta densità demografica – mento alla fluidità ambientale e sociale che sto- rie in grado di fornire gli spazi necessari per ai modelli tipici della cultura abitativa tradizio- ricamente caratterizza i modelli insediativi del- questo tipo di interazione (Desmaison et alii, nale delle popolazioni amazzoniche, abituate l’area (Desmaison et alii, 2019b). Ad esempio, 2019b). Il lavoro in corso mira, per esempio, a da sempre a misurarsi con le prepotenti muta- non sono ancora stati messi a punto, per le realizzare sistemi di raccolta e trattamento del- zioni ambientali dei territori in cui vivono. aree inondabili, né efficaci soluzioni viarie né le acque piovane per soddisfare la necessità di La stagionalità delle inondazioni, infatti, soluzioni relative alla dotazione di servizi idrico- approvvigionamento idrico degli abitanti e, con- influisce fortemente sulla vita degli abitanti di fognari e di nettezza urbana. temporaneamente, per promuovere un senso Belén generando comportamenti abitativi e Il caso di Belén, insediamento spontaneo di comunità attraverso la co-costruzione di modalità di collegamento, trasporto, relazione prodotto dalle logiche urbanistiche moderne, prototipi sperimentali in spazi pubblici (Fig. 7). con lo spazio pubblico molto particolari. La ma in qualche modo sfuggito al loro governo, Questi sforzi vengono compiuti in collaborazio- capacità di adattamento alle esondazioni si offre quindi un’opportunità non solo per vedere ne con la peruviana Autoridad Nacional del vede soprattutto nel modo di costruire: le abi- quali siano le tecniche di adattamento della Agua (ANA) che non ha ancora messo a punto tazioni sono realizzate con legno di scarto, su popolazione locale, ma anche per studiare co- una legislazione per il trattamento e la gestione due piani, con il secondo ad almeno tre metri di me i problemi di quest’ultima potrebbero esse- delle acque piovane (ANA, 2013). altezza dal suolo e con parti in aggetto soste- re affrontati promuovendo modelli insediativi nute da montanti a costituire una sorta di pala- resilienti maggiormente in linea con quelli tradi- Approccio metodologico/progettuale | A par- fitta. Nella stagione secca è possibile usare zionalmente più flessibili del territorio amazzo- tire da tali premesse, il progetto viene elabora- entrambi i piani mentre nella stagione di piena nico. I mezzi di sostentamento dei residenti del to allineandosi alla convinzione che la sosteni- del fiume si usa solo il secondo piano e vengo- quartiere sono in relazione simbiotica con il bilità – unico criterio possibile alla base di inter- 140
Desmaison B., Buondonno L., Viola G., Giachetta A. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 138-147 venti in contesti di questo genere – sia multi- supporto all’abitare anche in senso figurato: dimensionale e multiscalare e che queste di- una struttura educativa che si conformerebbe mensioni e scale siano interdipendenti tra loro come guida anche per futuri interventi sponta- (Desmaison et alii, 2019a). Per questo si sce- nei. Gli utenti potenzialmente beneficiari dell’in- glie di partire da un’infrastrutturazione a scala tervento coincidono con l’intera popolazione di quartiere che avrà poi riscontri fino alla sca- della zona bassa di Belén; con una particolare la domestica, seguendo come strategia gene- attenzione verso i giovani e le donne, che costi- rale quella di una triplice declinazione della tuiscono la fascia più fragile di popolazione, sostenibilità: ambientale, tecnica e sociale. nonché la più numerosa. Dall’analisi delle problematiche emerge come Dopo la prima parte di conoscenza diretta la dimensione strettamente ambientale rap- in situ in collaborazione con la PUCP, Pontifi- presenti l’urgenza maggiore, ma questa verrà cia Universidad Católica del Perú, e la conse- affrontata relazionandosi parallelamente alle guente elaborazione del progetto preliminare – altre due. basato su una seconda fase di studio più ap- Si considera, quindi, come punto di par- profondita – si prevede la possibilità di coin- tenza la necessità dell’inserimento di dotazioni volgere diversi attori nelle successive fasi del impiantistiche che vadano ad agire sul ciclo processo gestionale, a partire dalla Municipa- dell’acqua, interrompendo – almeno in parte – lità di Belén. Come ulteriori mediatori tra i pro- il flusso di inquinanti che viene riversato nel ba- motori del progetto e la popolazione, possono cino idrografico sotto forma di acque reflue e giocare un ruolo importante i promotori di pro- rifiuti solidi (Tilley et alii, 2014). Per farlo, si de- getti già operativi nell’area, come il citato CA- cide di dotare il quartiere di punti di raccolta ri- SA, e le associazioni che già sono attive nel fiuti (facilitando il ritiro e il trasporto da parte quartiere e che, peraltro, mostrano una parti- della ditta che opera in città), servizi igienici colare attenzione verso diverse delle temati- pubblici e biodigestori a piccola scala, proget- che affrontate dal progetto (riduzione dell’in- tati ad hoc; questi ultimi sono in grado di trat- quinamento ambientale, recupero delle acque tare i rifiuti organici e le acque nere provenienti piovane, miglioramento dei servizi). In collabo- dalle latrine, dando come prodotti un liquido razione con gli attori individuati, si attiverebbe- ammendante e il biogas, che può essere con- ro sessioni di scambio reciproco di idee e os- vertito in energia elettrica utilizzata per illumina- servazioni che sarebbero il punto di partenza re gli spazi progettati. per revisioni, integrazioni e modifiche del pro- Grazie alla facilità di adattamento di questa getto preliminare. tecnologia, i biodigestori a piccola scala costi- Il progetto, a questo punto integrato, ver- tuiscono – in generale – una buona soluzione rebbe divulgato e spiegato ulteriormente attra- per la gestione dei rifiuti organici anche nei verso riunioni pubbliche. La fase di esercizio del paesi in via di sviluppo, benché sia doverosa progetto realizzato risulta di volta in volta sede una considerazione delle specifiche condizioni di funzionalità nuove, ma al tempo stesso locali (Vögeli et alii, 2014; Martí-Herrero, 2008). occasione di formazione per il personale che È inoltre prevista – in linea con i programmi già sarà in grado di gestire poi il funzionamento dei avviati da CASA – la captazione dell’acqua pio- successivi ampliamenti. La fase di cantiere, vana, che costituisce così una fonte aggiuntiva anch’essa supportata da una formazione preli- di acqua per uso domestico non inquinata. minare, invece, sarebbe occasione per imple- Queste dotazioni sono integrate in un sistema mentare le competenze tecniche già consolida- di passerelle fisse in legno che consentono la te nella popolazione, attraverso uno scambio di mobilità pedonale durante la stagione di piena know-how tra i promotori e i beneficiari del pro- e costituiscono un piano terra coperto di sup- getto; questo grazie anche alla scelta di porto alle attività di vendita in strada durante la costruire in legno e all’adozione di soluzioni stagione secca. In un secondo momento, lo progettuali appropriate. La riaffermazione del stesso modulo strutturale corrispondente ai sapere costruttivo locale diventa quindi un servizi comunitari verrà utilizzato per dotare le obiettivo da perseguire per ottenere vantaggi case di servizi domestici (Fig. 8). sia dal punto di vista economico che sociale. Il progetto è, infatti, pensato per essere rea- Tramite la promozione della costruzione in le- lizzato per fasi, da una parte per una maggiore gno, riscattandola dal binomio legno-povertà, sostenibilità economica dell’intervento, dall’al- si possono infatti attivare processi di rafforza- tra per consentire una parallela sostenibilità mento comunitario e societario con ricadute in sociale (Fig. 9). Per un’efficace introduzione di diversi ambiti (Vannicola and Zignego, 2014). nuove tecnologie, in grado di farle percepire come non aliene al contesto, si è ritenuto Interventi progettuali e risultati attesi | Nello imprescindibile programmare una possibile specifico, si è scelto di utilizzare soluzioni low- strategia di gestione dell’intervento, avendo tech, appropriate al grado di meccanizzazione come obiettivi ultimi quelli di includere la popo- delle microimprese locali. Il criterio guida per la lazione di Belén nelle fasi decisionali e assicu- progettazione è stato quello della semplicità sia rarsi della comprensione e accettazione dei della realizzazione dei pezzi – progettati evitan- benefici che può portare il progetto, attraverso do sagomature particolari e in grado di essere percorsi educativi e formativi. Si intende l’archi- agevolmente trasportati – sia della modalità di tettura come capace di generare processi (De giunzione di questi; sono previsti infatti solo Fig. 5 | Belén: small boats as a means of transport (cred- Carlo, 1978) e si pone in particolare l’accento giunti bullonati, evitando nella maggior parte dei it: B. Desmaison). sulle potenzialità di innesco per sviluppi futuri. casi le unioni di testa (Fig. 10). Oltre alla facilità Fig. 6 | Belén: collaborative activity with the participation Oltre che un’infrastrutturazione fisica a benefi- della realizzazione dell’intero intervento, questi of residents (credit: B. Desmaison). cio del quartiere, quindi, la realizzazione del accorgimenti consentono anche una possibile Fig. 7 | Belén: the experimental prototype for rainwater col- progetto sarebbe contemporaneamente un fase successiva di autocostruzione basata sulla lection (credit: B. Desmaison). 141
Desmaison B., Buondonno L., Viola G., Giachetta A. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 138-147 Figg. 8, 9 | Operation scheme of the modules; Layout of the intervention in the lower area of Belén. replica, eventualmente ulteriormente semplifi- adattarsi alla dimensione domestica (Fig. 15). La misura necessaria per un accorto cata, delle strutture proposte (Fig. 11). La struttura costituisce un’espansione della approccio progettuale può essere invece rag- Le fasi temporali in cui è suddivisa la realiz- casa verso lo spazio pubblico – modalità già in giunta – una volta stabilito uno stretto e profi- zazione del progetto vanno di pari passo con il uso a Belén – e consente la realizzazione in cuo contatto con la realtà locale – attraverso la processo di coinvolgimento degli abitanti: la autocostruzione delle passerelle temporanee programmazione di micro-interventi sul tessuto realizzazione di ogni lotto è pensata per essere che gli abitanti costruiscono in periodo di pie- infrastrutturale e dei servizi, come base per l’in- propedeutica alla fase successiva. Si è tenuto na. Si è calcolato che, costruendo i 16 moduli nesco di sinergici processi di auto-riqualifica- conto quindi sia di una distribuzione spaziale servizi ‘macro’ e 300 moduli servizi ‘micro’, si zione accompagnati da misure informative. graduale e strategica, sia del riverbero sociale possa raggiungere rispettivamente il 100% e Sembra una via più rispettosa e praticabile di ed educativo che la costruzione architettonica l’80% dello smaltimento dei rifiuti organici e quella che prevede interventi direttamente sulle rappresenta di volta in volta. Per le necessità delle deiezioni umane attraverso i biodigestori residenze. In tal senso, gli studi e le ipotesi pro- educative individuate, la prima fase di intervento e il 100% della gestione dei rifiuti residui. gettuali qui avanzate – benché non tradotte prevede la costruzione di un centro comunitario ancora in realizzazioni concrete – potrebbero polivalente (Fig. 12) prevalentemente dedicato Conclusioni | Il particolare caso-studio di Be- non solo essere base per politiche di sviluppo alla didattica. Perimetralmente e nel punto di lén qui presentato mostra un possibile approc- locale nella specifica area considerata, ma contatto tra l’edificio e una delle strade princi- cio progettuale da adottarsi per interventi in soprattutto configurano un modello di interven- pali, si trovano i moduli passerella con servizi. aree soggette a sistematici e importanti cam- to resiliente riproducibile anche in altri contesti Ogni modulo, che comprende due biodigestori biamenti delle condizioni ambientali. Specie in con analoghi (anche quando meno complessi) comunitari, è gestito da un addetto previamen- assenza di disponibilità economiche, le solu- problemi ambientali che sempre più gli effetti te formato. In questa fase, anche grazie alla lo- zioni spontaneamente adottate dagli abitanti di del cambiamento climatico potrebbero costrin- calizzazione strategica del complesso, si preve- queste aree si rivelano spesso – come nel ca- gerci ad affrontare in molte parti del pianeta. de una prima familiarizzazione da parte della so studiato – sorprendentemente efficaci quan- popolazione con il funzionamento dei biodige- to ad adattività, proprio perché nate dalla quo- stori e con i vantaggi che questi possono ap- tidiana esperienza di quei cambiamenti. È così portare. La seconda fase prevede la costruzio- evidente la necessità di salvaguardare come Iquitos, known as the capital of the Peruvian ne di passerelle con moduli servizio in alcune indispensabile risorsa quelle soluzioni di spon- Amazon, is home to the populous Belén dis- strade. Qui sono collocati i servizi igienici, i punti tanea resilienza, cogliendone e non intaccan- trict, an exceptional instance of a resilient set- di raccolta dei rifiuti, i lavabi connessi al sistema done lo spirito, per poter attuare interventi ca- tlement system and an interesting case study in di raccolta di acqua piovana, alcune sedute e la paci di interfacciarsi con le preesistenze. Per- the capacity of a spontaneous settlement to postazione di lavoro dell’addetto che gestisce il ché questo avvenga è indispensabile una co- adapt to the significant variations in the water funzionamento del biodigestore (Figg.13, 14). noscenza profonda del contesto fisico, cultu- level of the Itaya River, a tributary of the Si ritiene che, in seguito alla fase ad ap- rale e sociale di intervento e, dove possibile, Amazon. The district is, indeed, constructed proccio macro-comunitario, possa essere rag- l’innesco di processi di collaborazione attiva from self-built structures on stilts, accessed via giunto un buon livello di familiarità e compren- degli abitanti; sembra un’ovvietà, smentita make-shift suspended walkways and, for half sione del funzionamento dei biodigestori. Quin- però dai fatti, basti pensare alla moda dei the year, it is a village on the water. Despite its di è stato progettato un modulo servizi ‘micro’ concorsi di progetto umanitari internazionali charm and the inhabitants’ incredible ability to che possa costituire l’implementazione di due da consegnare in un mese per interventi in siti adapt to such extreme and changeable living abitazioni contemporaneamente, progettato con e situazioni d’emergenza di cui i partecipanti conditions (the water level can vary by over lo stesso sistema strutturale, ridimensionato per non hanno nemmeno mai sentito parlare. three metres), the district – not equipped with 142
Desmaison B., Buondonno L., Viola G., Giachetta A. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 138-147 Figg. 10, 11 | Detail of joint between the main and the secondary beam; Assembly phases of modules. sewerage systems and on the edge of the city housing in so-called informal residential areas Intervention context | Peru, a country charac- market which uses it as a waste disposal site – (variously defined as shantytowns, favelas, villas terised by marked environmental and cultural is polluted by an enormous amount of excre- miseria, slums, etc.), in relation to the cultural contrasts, is geographically subdivided into ment and refuse, particularly visible during dry and functional value associated with these and three distinct regions: the coastal region, the periods. The district is therefore foul-smelling, the solutions employed in them, is highly com- central Andean region and the Amazonian re- hygienically unsound and fragile, particularly in plex and, even on a superficial level, is outside gion. 60% of the nation’s surface is occupied view of the potential risks to which the resi- the scope of this paper. Indeed, the topic is in- by the Amazon rainforest. Due to insufficient dents’ health is exposed. tertwined with other issues such as involvement infrastructural levels and development, the The following paper, therefore, offers an of residents, self-building, the role of the archi- Amazonian region is separated from the rest of analysis of this highly distinctive settlement and tect as a facilitator, the use of local materials the nation, which depends predominantly on a housing system – referring to the planning and bioclimatic principles, the varying concepts coastal economy, with repercussions on the documents (PDU Iquitos et alii), following up of modernity that different cultures have, and development of the Amazonian cities. One of the outcomes of research previously conduct- much more besides. It also concerns the appli- the biggest of these is Iquitos, the country’s ed at the site (Desmaison et alii, 2019a-d; Des- cation of original tools for communicating with sixth-largest city, situated in the region of Lore- maison, 2016; Belaunde et alii, 2005) and us- citizens (Friedman, 2017; van Lengen, 2013). A to in northern Peru (Fig. 1). Despite being this ing photographic documentation by the au- long history of thinking and a somewhat shorter region’s largest and most important city, of thors – together with several design solutions, history of implementation with regard to these nineteenth-century origin with important military developed under the CINDA (Centro Interuni- topics, marked by successes, failures, highs and economic past, linked, in particular, to the veristario de Desarollo Academico)1 education- and lows, ranging from highly prominent fig- natural rubber trade (Varón Gabai and Maza, al exchange programme between the Universi- ures, such as Bernard Rudofsky, Hassan Fathy 2015), Iquitos is today rather isolated, being ac- ty of Genoa and the Pontificia Universidad Ca- and Yona Friedman, to name but a few2, to the cessible only by air or river. Its inefficient acces- tólica del Perú (PUCP) in Lima, for dealing with more recent and currently fashionable works of sibility and lack of infrastructure and basic ser- the urgent issues identified. The light re-infras- designers like Alejandro Aravena (Aravena and vices for citizens result in problems at econom- tructuring solutions proposed reconfigure the Iacobelli, 2012). ic, social and health and sanitary level, reaching existing suspended access system, which al- The design described in this paper seeks to extremes in the poorest urban areas. ready has considerable capacity for seasonal avoid the now culturally unacceptable (yet wide- Iquitos has a tropical climate featuring transformation, equipping it with spaces for ly practised) proposals for demolition and re- abundant precipitation which causes the level educational, sanitary, and waste recycling and construction of these spontaneous settlements of the Amazon River and its tributaries to rise biodigestion facilities. The value of these de- as well as the superficial rhetoric that some- considerably, resulting in flooding; a factor that sign solutions lies in the very fact that they not times accompanies bottom-up approaches to predominantly affects settlements in proximity only have the power to significantly improve reinterpreting the concept of housing. Indeed, in to Rio Itaya and Rio Nanay, the rivers that sur- current housing standards but also demon- order to formulate hypotheses for regeneration round this city (Fig. 2). One such settlement is strate that it would be possible to achieve of the Belén settlement’s resilience, the project the Belén district, inhabited by 75,685 people these regeneration results through an equally refers to certain emerging strategies focusing, on a surface area of 632.8 sq km (Desmaison adaptive approach, compatible with the local above all, on improving infrastructures and ser- et alii, 2019c). This district, almost entirely of building culture and resources and improving vices through micro-planning interventions (Gal- informal construction, is subdivided into two the resilience of the existing buildings. lo and Romano, 2018; Bologna, 2016; Afola- parts: the high zone and the low zone. The for- The topic of works carried out by architects yan, 2012; al Jabri et alii, 2012; TYIN tegnestue mer is positioned above the level of Rio Itaya. It and technicians specialising in spontaneous Architects, 2012; Smith, 2011; Abbott, 2002). houses, between its streets, the great Market 143
Desmaison B., Buondonno L., Viola G., Giachetta A. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 138-147 idity (Desmaison et alii, 2019b). For instance, there are no models for water and sanitation systems nor efficient street design for flooding areas. The case of Belén, a spontaneous settle- ment produced by modern urban design prac- tices, yet somehow outside of government control, therefore provides an opportunity not only to identify the local population’s adapta- tion techniques but also to study the way in which the problems it faces could be dealt with by promoting resilient settlement models more in line with the traditionally more flexible ones of Amazonia. The livelihoods of residents have a symbiotic relationship with the Market of Belén, the largest market in the Peruvian Ama- zon, as one could not exist without the other. This particularity renders visible the importance of this settlement for the functioning of the city of Iquitos as a whole (Reátegui Bartra, 2015). This amphibian neighbourhood is in a perpetu- al conflict between the socio-cultural ties that residents have with water (considered to be a social and public space) and increasing levels of water pollution due to their proximity to Iqui- tos’ sewerage system (which expels untreated water into the river) and an almost non-existent solid waste management programme (Gamio Figg. 12, 13 | Classroom / Meeting room: Perspective section; Plan and longitudinal section of the service module. and Vásquez, 2019). In this context, the action-research group CASA (Ciudades Auto-Sostenibles Amazóni- of Belén, the main source of sustenance for tants, resulting in very specific settlement be- cas) organised a series of collaborative activi- the city’s inhabitants. The flood-prone part of haviours and methods of access, transport, and ties (workshops and discussion tables) with the the district (known as the low zone), situated on interaction with public spaces. The district’s participation of residents, local governments, the banks of the river, is mainly residential and adaptability to this flooding is particularly evident and Universities to promote the co-design of is the more densely populated part. Indeed, the in its construction methods, with dwellings alternative socio-political structures and pilot family units that inhabit it are composed, on av- built from scrap timber on two floors, the sec- technologies that strengthen and build upon erage, of five to seven people, resulting in ond of which is at least three metres above already-existing communal organisations, ca- heavy overcrowding within the dwellings, which ground, with projecting parts supported by up- pacities, and economic-productive activities lack basic services. This district has an extreme rights, creating a kind of stilt house. During the which are, in turn, integrated and articulated poverty rate of 41.7% (Desmaison et alii, dry season, both floors may be used while, in with urban design schemes that provide 2019c). The absence of sewerage systems, a flooding season, only the second floor is used spaces for these interactions to occur (Des- drinking water supply and waste collection, to- and small additional enlargements are con- maison et alii, 2019b; Fig. 6). On-going work gether with a shortage of preventative health structed for conducting everyday domestic ac- seeks to create self-sufficient rainwater collec- measures, poses very serious risks to the resi- tivities, which often encroach on public spaces. tion and treatment systems that, simultane- dents’ health (Fig. 3). For movement within the district, the inhabitants ously, promote a sense of community by co- This situation is the result of a sharp popu- use small boats and build bridges and walk- constructing experimental prototypes in open lation increase in the 1970s which led to settle- ways which they modify according to the water spaces (Fig. 7). This work is carried out in col- ments being built even in the flood-prone dis- level (Figg. 4, 5). Belén’s inhabitants, while laboration with Peru’s National Water Authority tricts of the city. These areas, at high health aware of the difficulties that flooding presents (Autoridad Nacional del Agua, ANA) which cur- and sanitary and social risk and unsuitable for about to all their activities, nonetheless demon- rently has no legislature for rainwater treatment adequate urban development, have, for dec- strate a high level of acceptance and an excep- and management (ANA, 2013). ades, been considered by the local govern- tional ability to adapt, and consider this district, ment and the other residents of Iquitos to be despite its critical issues, to be their home (Hur- Methodological approach and design | Based marginal settlements and have consequently tado Gómez, 2005). on these premises, the design was developed been entirely overlooked by urban develop- in line with the belief that sustainability – the ment policies (Hurtado Gómez, 2005). The Belén: resilience amid critical issues and re- only possible underlying principle for actions in Belén district has therefore grown up in con- sources | Belén is an important case study in contexts of this kind – is multi-dimensional junction with Iquitos yet outside of the planning the widespread problem faced by many Ama- and multi-scale, and that these dimensions schemes applied to the rest of the city. This zonian settlements. Amazonian settlements are and scales are interdependent (Desmaison et particular situation, together with its inevitable characterised by their dynamism. They are situ- alii, 2019a). For this reason, it was decided to and serious problems, has led to the develop- ated in a fluid territory in which the tides of start with district-level infrastructuring which ment of an informal and spontaneous settle- rivers vary five meters vertically throughout the would then impact down to domestic level, ment based – unfortunately with a much higher year and, simultaneously, their course changes following the general strategy of a three-part population density – on models typical of the paths in a never-ending process of erosion and conception of sustainability: environmental, traditional residential culture of Amazonian horizontal displacement (Moschella, 2019). technical and social. From the analysis of the populations, which have always had to deal Change is the norm in this ever-changing terri- problems, it emerged that the strictly environ- with the dramatically altering environmental tory; however, contemporary cities in the Ama- mental dimension constitutes the greatest conditions of the land in which they live. zon are influenced by urban models in which emergency, although it would be dealt with in Seasonal river flooding, indeed, has a con- permanence is promoted, offering a limited ca- parallel to the other two. siderable impact on the lives of Belén’s inhabi- pacity to adapt to social and environmental flu- Consequently, the starting point adopted 144
Desmaison B., Buondonno L., Viola G., Giachetta A. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 138-147 Fig. 14 | Render of the service module. was the need to provide facilities to act on the timate goals of including the Belén’s residents the foundations for revisions, supplements and water cycle, halting – at least in part – the flow in the decision-making phases and ensuring modifications to the preliminary design. of pollutants being poured into the river basin understanding and acceptance of the design’s The design, now more detailed, would then in the form of wastewater and solid waste potential benefits, through educational and be presented and further clarified through pub- (Tilley et alii, 2014). To this end, it was decided training programmes. Architecture is perceived lic meetings. The operational phase of the re- to equip the district with a waste collection as capable of generating processes (De Carlo, sulting design would be supplemented by new point (facilitating collection and transport by 1978), with particular emphasis on its potential functions as and when necessary, represent- the firms operating in the city), public toilets for sparking future developments. In addition ing, at the same time, a training opportunity for and custom-designed small-scale biodigesters. to forming a physical infrastructure benefitting personnel, who would then capable of manag- The latter are capable of treating organic waste the district, implementation of the design ing the implementation of the subsequent ad- and sewerage from lavatories, producing liquid would therefore simultaneously support living ditions. The construction phase, again sup- fertiliser and biogas which may be converted in the figurative sense, as an educational struc- ported by preliminary training, would, in turn, into electrical energy used for lighting the ture also constituting a guide for future sponta- be an opportunity to implement the technical spaces designed. neous actions. Users potentially benefitting skills already consolidated among the popula- Thanks to the adaptability of this technolo- from the action comprise the entire population tion, through the exchange of know-how be- gy, small-scale biodigesters are generally a good of Belén’s lower zone, with particular attention tween the project promoters and beneficiaries, solution for organic waste management, even to young people and women, who are the aided by the decision to use timber construc- in developing countries, with due consideration most vulnerable section of the population as tion and the adoption of appropriate design for the specific local conditions (Vögeli et alii, well as the most numerous. solutions. Reaffirmation of local building know- 2014; Martí-Herrero, 2008). Also envisaged – Following the initial phase of direct in loco how would thus become an objective to be in line with the programmes already imple- fact-finding, in collaboration with the Pontificia pursued to achieve positive results from an mented by CASA – was rainwater collection, Universidad Católica del Perú (PUCP), and economic and social perspective. Indeed, by providing an additional source of unpolluted consequent development of the preliminary promoting building using timber and freeing water for domestic use. These facilities would design based on a second phase of more in- this material from its association with poverty, be integrated into a system of fixed wooden depth study, the possibility of involving various it would be possible to activate processes for walkways permitting pedestrian mobility during actors in the subsequent process manage- enhancing community and social cohesion, the flooding season and constituting a covered ment stages, starting with the Municipality of with repercussions in various areas (Vannicola ground floor supporting street-selling activities Belén, was considered. Promoters of projects and Zignego, 2014). during the dry season. At a later stage, the already operational in the area, such as the same structural module used for the commu- above-mentioned CASA and associations al- Design interventions and anticipated re- nal services would be used to equip the hous- ready active in the district and which, more- sults | Specifically, it was decided to adopt es with domestic services (Fig. 8). over, demonstrate particular attention to sever- low-tech solutions appropriate to the mechani- The design is, indeed, conceived to be im- al of the issues dealt with in this project (reduc- sation level of local micro-enterprises. The guid- plemented in phases, partly to increase the ac- tion of environmental pollution, rainwater col- ing design principle was that of simplicity, both tion’s economic sustainability and partly to lection and improvement of services), could in construction of the components –whose de- permit social sustainability in parallel (Fig. 9). In play an important role as additional mediators sign avoids the use of specific mouldings and order to introduce new technologies effectively between the project promoters and the popu- focuses on ease of transport – and in the tech- and avoid their perception as alien to the set- lation. In collaboration with the identified ac- niques for joining these, using only bolted ting, it was considered essential to plan a pos- tors, sessions for mutual exchange of ideas joints and avoiding end-to-end joints in most sible action management strategy, with the ul- and observations would be activated, laying cases (Fig. 10). These measures would not on- 145
Desmaison B., Buondonno L., Viola G., Giachetta A. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 138-147 iarity with and understanding of the function of the biodigesters could be achieved following the phase at the macro-community level. Consequently, a ‘micro’ service module was designed, according to the same structural system but resized to domestic dimensions, for simultaneous construction of two dwellings (fig. 15). This structure would comprise an exten- sion of the house into the public space – a practice already in use in Belén – and permit self-building of temporary walkways by the inhabitants during flooding season. It was cal- culated that, by constructing 16 ‘macro’ ser- vice modules and 300 ‘micro’ service models, it would be possible to achieve disposal of 100% of organic waste and 80% of human waste using biodigesters as well as 100% of residual waste. Conclusions | The specific case study of Be- lén, presented here, demonstrates a possible design approach to be adopted for action on areas subject to systematic and significant changes in environmental conditions. Partic- ularly in the absence of available funding, the solutions spontaneously adopted by the inhabitants of these areas often prove – as in the case study – surprisingly effective in terms of adaptability, precisely because these solu- tions spring from and are tailored to the day- to-day experience of those changes. To per- mit implementation of actions that interface successfully with the existing setting, it is therefore clearly necessary to safeguard such spontaneous resilience solutions as an essen- tial resource, embracing rather than sup- pressing their spirit. Achievement of this objec- tive requires in-depth knowledge of the physi- cal, cultural and social context and, where pos- sible, triggering of processes of active collabo- ration with the residents. While this observation would seem obvious, it is undermined by prac- tices such as the fashion for international humanitarian design competitions with entries to be delivered in the space of a month for action on emergency sites and situations that the competitors have never even heard of. Once close and fruitful contact has been established with the local setting, then, the tools for a mindful design approach may then Fig. 15 | Module for home use: longitudinal section, plan, and cross-section. be mastered through the planning of micro-ac- tions on infrastructure and services, as a basis for activating harmonious processes of self-re- ly facilitate the implementation of the action as walkway modules, equipped with services, development accompanied by informative mea- a whole but also permit a possible subsequent would be positioned around this centre and at sures. This is considered a more respectful and self-construction phase based on replication, the contact point between the building and viable approach than that of acting directly on possibly with further simplifications, of the one of the main roads. Each module, featuring people’s homes. In this sense, the studies and structures designed (Fig. 11). two community biodigesters, would be man- design proposals presented here, while not yet The temporal phases into which the de- aged by a previously trained operator. This translated into concrete achievements, have the sign’s implementation is subdivided run parallel phase would include initial familiarisation of potential not only to form the basis for local de- to the process of resident involvement; indeed, the population with the biodigesters’ function velopment policies in the specific area consid- construction of each lot is conceived as prepara- and potential benefits, aided by the strategic ered but also, and above all, constitute a re- tory to the subsequent phase. A gradual and positioning of the complex. The second phase silient action model which may be reproduced strategic spatial distribution was therefore en- would involve the construction of walkways in other contexts with similar (if less complex) visaged, together with consideration for the with service modules in some streets. These environmental problems, which the effects of social and educational effects that architectural would contain toilets, refuse collection points, climate change may increasingly oblige us to construction would have in each instance. Be- washbasins connected to the rainwater col- tackle in many parts of the world. cause of the educational needs identified, the lection system, several seats and the worksta- first phase of action would involve the con- tion of the operator managing the biodigester struction of a multi-purpose community centre (Figg. 13, 14). (Fig. 12), used predominantly for teaching. The It was considered that a good level of famil- 146
Desmaison B., Buondonno L., Viola G., Giachetta A. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 138-147 Notes B. et alii (eds), CASA [Ciudades Auto-Sostenibles Ama- 4d6e2 [Accessed 18 September 2019]. zónicas] | HOME [Self-Sustainable Amazonian Cities], Vögeli, Y., Lohri, C. R., Gallardo, A., Diener, S. and 1) The Centro Interuniveristario de Desarollo Aca- Fondo Editorial PUCP, Lima, pp. 148-229. [Online] Avail- Zurbrügg, C. (2014), Anaerobic Digestion of Biowaste demico (CINDA) operates the Programa de Intercambio able at: casapucp.com/publicaciones/libro/ [Accessed 29 in Developing Countries – Practical Information and Universitario (PIU), an inter-university exchange pro- July 2019]. Case Studies, Swiss Federal Institute of Aquatic Science gramme whose participants currently include 35 Univer- Desmaison, B., Espinoza, K., Jaime, K., Gallardo, L., and Technology (Eawag), Dübendorf. sities, mainly through courses taught in Spanish or Por- Peña, M. and Rivera, C. 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