4 2019 DEL SANTUARIO DI MARIA SS. DELLE GRAZIE - Santuario Madonna delle ...

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2019   DEL SANTUARIO DI MARIA SS. DELLE GRAZIE
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                      (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, com. 2, DCB Benevento
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                                                                                                            Anno 90 - N° 4
4 2019 DEL SANTUARIO DI MARIA SS. DELLE GRAZIE - Santuario Madonna delle ...
Amici carissimi,
 la solennità di Maria SS. delle Grazie che celebriamo ogni anno
 il 2 luglio fa vibrare profondamente il nostro cuore per le stupende
 scene di fede a cui partecipiamo, non solo nell'arco dell'anno, ma
                                                                                                     SOMMARIO
 in modo speciale nei giorni della novena e della festa al caldo di                      La cultura dello scarto                                                    3
 fine giugno e inizio luglio. La novena serotina inizia quando il
 sole è ancora alto e finisce prima del tramonto, per l'ora legale                       L’attesa del padre                                                         5
 in corso. Il disagio del caldo esteriore non scoraggia i fedeli,
 compensati da un misterioso fervore interiore. Durante la novena                        Santo Vescovo Luigi Sodo                                                   6
 pochi affrontano a piedi la ripida rampa verso il convento dei
 cappuccini, la maggior parte viene in auto o in pullman. La                             Incontro ravvicinato con Sant’Alfonso                                      8
 mattina del 2 luglio, dalle quattro a mezzogiorno, è un continuo
                                                                                         Bimbi in Santo                                                             9
 fluire di devoti che arrivano al santuario a piedi, recitando il
 rosario, per partecipare alla santa Messa. Alcuni sono partiti                          La Regina dei monti                                                   10
 dalle loro case alle due o tre di notte. La chiesa è piccola, i fedeli
 sono tanti, per cui la calca surriscalda l'ambiente e i presenti ritti                  Festa della Madonna delle Grazie                                      12
 in piedi, sono stretti gli uni agli altri in silenzio. Tutti pregano e
 cantano con molta fede. Alla fila che si forma per ricevere Gesù                        Sotto la protezione di Maria                                          13
 nel sacramento dell'Eucaristia, segue quella di avvicinarsi alla
 Statua per un saluto alla Vergine santa, almeno per toccare il suo
                                                                                         Mese missionario straordinario                                        14
 manto o farle un devoto inchino. E' una scena indimenticabile!                          Io sono la Poesia                                                     14
 Nessuno li chiama, nessuno li obbliga. Chi non conosce l'invisibile
 e onnipresente buon Dio rimane perplesso e si domanda: perché                           Risorgeranno nella luce di Cristo                                     15
 sottoporsi a tanti sacrifici, soprattutto colui o colei che poi deve
 andare al lavoro? La risposta non c'è. Quando si ama e si agisce
 nella spontaneità dello spirito, non c'è spiegazione che tenga. E'
 la festa di Maria Santissima delle Grazie, la mamma di Gesù e
 nostra. Nell'intimo del mio cuore io La vedo, Lei mi vede e questo
 basta per giustificare ogni sacrificio. Dico di più: il sacrificio non
 lo si percepisce come tale, ma diventa un atto spontaneo d'amore
                                                                                           Per versamenti dall’estero
 verso la Madonna che in quel giorno al saluto di Elisabetta
 esclamò: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta
                                                                                           a mezzo assegno = cheque
 in Dio mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva...                      intestare
 Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome».
 Noi siamo felici alla presenza di Dio e di Maria. Dimentichiamo
 in quel momento le pene quotidiane e contempliamo la speranza
 della gioia futura nel Regno del Padre, che Gesù figlio di Maria
                                                                                           CAPPUCCINI PROV. NAPOLI
                                                                                               (altre intestazioni impediscono la riscossione)
 prepara per quelli che L'accolgono, Lo ascoltano e L'amano.
                                                       Fr. Mariano Parente                         da inviare con RACCOMANDATA
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  LA VOCE DEL SANTUARIO DI MARIA SS. DELLE GRAZIE                                                      - PERIODICO MARIANO - ANNO 90°
                                                        Direzione e Amministrazione:
  Frati Cappuccini - Via Cappuccini, 26 - 82032 Cerreto Sannita (BN) - Tel. 0824.861332
  www.santuariodellegrazie.it                        posta@santuariodellegrazie.it
                                            Orario delle Messe al Santuario
   Periodo invernale-solare: Festivo                           8,30 - 10,30 - 17,00. Feriale 7,00 - 17,00
      Periodo estivo-legale: Festivo                           8,30 - 10,30 - 18,30. Feriale 7,00 - 18,30
      Orario per le confessioni: tutti i giorni ore 7,00-12,00; 15,00-18,30

AUT. TRIBUNALE DI BENEVENTO 21/09/1994
                                                           Direttore - Redattore Fr. Mariano Parente
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    Cari fratelli e sorelle, la fede ci     sono diventati emblema della esclu-       perché “non si tratta solo di migranti”,
assicura che il Regno di Dio è già          sione perché, oltre ai disagi che la      vale a dire: interessandoci di loro ci
presente sulla terra in modo misterio-      loro condizione di per sé comporta,       interessiamo anche di noi, di tutti;
so; tuttavia, anche ai nostri giorni,       sono spesso caricati di un giudizio       prendendoci cura di loro, cresciamo
dobbiamo con dolore constatare che          negativo che li considera come causa      tutti; ascoltando loro, diamo voce
esso incontra ostacoli e forze contra-      dei mali sociali. L'atteggiamento nei     anche a quella parte di noi che forse
rie. Conflitti violenti e vere e proprie    loro confronti rappresenta un campa-      teniamo nascosta perché oggi non è
guerre non cessano di lacerare              nello di allarme che avvisa del declino   ben vista. [...]. Il problema non è il
l'umanità; ingiustizie e discriminazio-     morale a cui si va incontro se si con-    fatto di avere dubbi e timori. Il pro-
ni si susseguono; si stenta a superare      tinua a concedere terreno alla cultura    blema è quando questi condizionano
gli squilibri economici e sociali, su       dello scarto. Infatti, su questa via,     il nostro modo di pensare e di agire
scala locale o globale. E a fare le         ogni soggetto che non rientra nei         al punto da renderci intolleranti, chiu-
spese di tutto questo sono soprattutto      canoni del benessere fisico, psichico     si, forse anche - senza accorgercene
i più poveri e svantaggiati.                e sociale diventa a rischio di emargi-    - razzisti. E così la paura ci priva del
    Le società economicamente più           nazione e di esclusione.                  desiderio e della capacità di incontrare
avanzate sviluppano al proprio interno          Per questo, la presenza dei migran-   l'altro, la persona diversa da me; mi
la tendenza a un accentuato indi-           ti e dei rifugiati - come, in generale,   priva di un'occasione di incontro col
vidualismo che, unito alla mentalità        delle persone vulnerabili - rappresenta   Signore. «Se amate quelli che vi ama-
utilitaristica e moltiplicato dalla         oggi un invito a recuperare alcune        no, quale ricompensa ne avete? Non
rete mediatica, produce la “glo-            dimensioni essenziali della nostra        fanno così anche i pubblicani?»
balizzazione dell'indifferenza”. In         esistenza cristiana e della nostra uma-   (Mt5,46). Non si tratta solo di migranti:
questo scenario, i migranti, i rifugiati,   nità, che rischiano di assopirsi in un    si tratta della carità. Attraverso le
gli sfollati e le vittime della tratta      tenore di vita ricco di comodità. Ecco    opere di carità dimostriamo la nostra
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fede. E la carità più alta è quella che
si esercita verso chi non è in grado
di ricambiare e forse nemmeno di
ringraziare. «Ciò che è in gioco è il
volto che vogliamo darci come società
e il valore di ogni vita. [...] Il progresso
dei nostri popoli [...] dipende soprat-
tutto dalla capacità di lasciarsi smuo-
vere e commuovere da chi bussa alla
porta e col suo sguardo scredita ed
esautora tutti i falsi idoli che ipotecano
e schiavizzano la vita; idoli che pro-
mettono una felicità illusoria ed effi-
mera, costruita al margine della realtà
e della sofferenza degli altri». [...]. La
compassione tocca le corde più sen-
sibili della nostra umanità, provocan-         persone. In questa affermazione di         aperta, secondo il Vangelo».
do un'impellente spinta a “farsi
                                               Gesù troviamo il cuore della sua mis-          Cari fratelli e sorelle, la risposta
prossimo” di chi vediamo in difficol-
                                               sione: far sì che tutti ricevano il dono   alla sfida posta dalle migrazioni con-
tà. Come Gesù stesso ci insegna, ave-
                                               della vita in pienezza, secondo la         temporanee si può riassumere in quat-
re compassione significa riconoscere
                                               volontà del Padre. In ogni attività        tro verbi: accogliere, proteggere, pro-
la sofferenza dell'altro e passare subito
                                               politica, in ogni programma, in ogni       muovere e integrare. Ma questi verbi
all'azione per lenire, curare e salvare.
                                               azione pastorale dobbiamo sempre           non valgono solo per i migranti e i
Avere compassione significa dare
                                               mettere al centro la persona, nelle sue    rifugiati. Essi esprimono la missione
spazio alla tenerezza, che invece la
                                               molteplici dimensioni, compresa quel-      della Chiesa verso tutti gli abitanti
società odierna tante volte ci chiede
                                               la spirituale. E questo vale per tutte     delle periferie esistenziali, che devono
di reprimere. [...] Non si tratta solo di
migranti: si tratta di non escludere           le persone, alle quali va riconosciuta     essere accolti, protetti, promossi e
nessuno. Il mondo odierno è ogni               la fondamentale uguaglianza. [...]. Non    integrati. Se mettiamo in pratica questi
giorno più elitista e crudele con gli          si tratta solo di migranti: si tratta di   verbi, contribuiamo a costruire la città
esclusi. I Paesi in via di sviluppo            costruire la città di Dio e dell'uomo.     di Dio e dell'uomo, promuoviamo lo
continuano ad essere depauperati delle         In questa nostra epoca, chiamata an-       sviluppo umano integrale di tutte le
loro migliori risorse naturali e umane         che l'era delle migrazioni, sono molte     persone e aiutiamo anche la comunità
a beneficio di pochi mercati privile-          le persone innocenti che cadono vit-       mondiale ad avvicinarsi agli obiettivi
giati. Le guerre interessano solo alcu-        time del “grande inganno” dello svi-       di sviluppo sostenibile che si è data
ne regioni del mondo, ma le armi per           luppo tecnologico e consumistico           e che, altrimenti, saranno difficilmente
farle vengono prodotte e vendute in            senza limiti. E così si mettono in         raggiunti.
altre regioni, le quali poi non vogliono       viaggio verso un “paradiso” che ine-           Dunque, non è in gioco solo la
farsi carico dei rifugiati prodotti da         sorabilmente tradisce le loro aspetta-     causa dei migranti, non è solo di loro
tali conflitti. Chi ne fa le spese sono        tive. La loro presenza, a volte scomo-     che si tratta, ma di tutti noi, del pre-
sempre i piccoli, i poveri, i più vul-         da, contribuisce a sfatare i miti di un    sente e del futuro della famiglia uma-
nerabili, ai quali si impedisce di se-         progresso riservato a pochi, ma co-        na. I migranti, e specialmente quelli
dersi a tavola e si lasciano le briciole       struito sullo sfruttamento di molti.       più vulnerabili, ci aiutano a leggere
del banchetto [...]. Non si tratta solo        «Si tratta, allora, di vedere noi per      i “segni dei tempi”. Attraverso di loro
di migranti: si tratta di mettere gli          primi e di aiutare gli altri a vedere      il Signore ci chiama a una conversio-
ultimi al primo posto. Gesù Cristo ci          nel migrante e nel rifugiato non solo      ne, a liberarci dagli esclusivismi,
chiede di non cedere alla logica del           un problema da affrontare, ma un           dall'indifferenza e dalla cultura dello
mondo, che giustifica la prevaricazio-         fratello e una sorella da accogliere,      scarto. Attraverso di loro il Signore
ne sugli altri per il mio tornaconto           rispettare e amare, un'occasione che       ci invita a riappropriarci della nostra
personale o quello del mio gruppo:             la Provvidenza ci offre per contribuire    vita cristiana nella sua interezza e a
prima io e poi gli altri! Invece il vero       alla costruzione di una società più        contribuire, ciascuno secondo la pro-
motto del cristiano è “prima gli ulti-         giusta, una democrazia più compiuta,       pria vocazione, alla costruzione di un
mi!”. [...]. Non si tratta solo di migranti:   un Paese più solidale, un mondo più        mondo sempre più rispondente al
si tratta di tutta la persona, di tutte le     fraterno e una comunità cristiana più      progetto di Dio (27/V/2019).
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    Padre, in ginocchio davanti a te, pro-    tarlo! Un giorno quando ormai vecchio           presenza che ci insegue da sempre. È la
vo a tenere gli occhi ed il cuore fissi su    e stanco mi trascinavo sull'uscio, una          parabola dell'inquieto. Chi crede nel
di te mentre io stesso mi scopro fissato,     giornata di pioggia funesta si trasformò        regno di Dio é un eterno inquieto. È la
amato da te. Penso a te, al tuo cuore di      in un attimo in una giornata di sole!           parabola del giovane inesperto, la para-
Padre, un cuore custode di ogni uomo          Credevo in un miraggio, in uno scherzo          bola dell'illuso, di colui che crede alle
e ogni donna, un cuore pieno di amore         dell'età… invece era proprio lui, mio           cose. [...]. È la parabola di ogni uomo.
che mai riuscirò a comprendere fino in        figlio! Non potevo crederci, tanto grande       E, se non siamo sulla linea del prodigo,
fondo. È un amore, il tuo, che avvolge        era la gioia, mi venne in corpo un'energia      siamo nella condizione dell'altro, del
e sconvolge; un amore che non condan-         grandissima e incominciai a correre             fratello maggiore, di quello che è sempre
na, che ci lascia perfino sbagliare e poi     come un ragazzino, lui invece arrancava         nei campi e che non si accorge neppure
ci attende, dopo ogni sbaglio, senza          lentamente. Quando lo raggiunsi me lo           di avere un fratello. Questo maggiore
neppure chiederci conto del nostro tra-       abbracciai con una forza… Provò a bal-          che pensa solo agli interessi e a null'altro.
dimento; un amore che fa festa ogni           bettare qualcosa, ma io sentivo solo gioia      Onesto ma infelice, estraneo in casa,
volta che un uomo si lascia salvare.          per quel figlio risorto. Lo potevo ancora       dov'è il suo cuore? Vive da salariato,
    Ripenso a questo amore, al tuo cuore      toccare, guardare, abbracciare, baciare,        non da figlio. Come tanti di noi, quando
di Padre, mentre provo ad immaginare          una, mille volte! E fu festa, subito grande     non accogliamo l'altro e restiamo prigio-
la scena di quel figlio minore che ti         festa!” [...].                                  nieri dei nostri pregiudizi. Gente che ha
chiede la sua parte di beni per poter             Provo a mettermi nei panni di quel          sempre qualcosa da dire, che non per-
andare via, lontano dalla casa, dai luoghi    figlio minore per tentare di capire il          dona neppure a suo padre, perché anche
che hanno fatto la sua vita, lontano da       perché della sua decisione. Tu lo hai           il Padre Eterno non dovrebbe far per-
te (Lc 15,11-32). Provo ad immaginare quali   atteso per anni, salendo sul terrazzo della     mettere certe cose. Atteggiamenti che
sentimenti ti hanno attraversato in quel      casa ogni giorno, con la speranza di            si ritrovano nella tua stessa Chiesa, mio
momento e mi sembra di sentire la tua         poterlo scorgere in lontananza e di fargli      Dio: parlo della Chiesa mormorante, di
voce [...]. Com'è stata la tua vita dopo      anche solo un cenno con la mano per             una Chiesa sempre scandalizzata di tutto
quel giorno?                                  dirgli di non aver paura di tornare. No,        e di tutti, la Chiesa del fratello mag-
    “Nulla era più come prima, come           non è da te che sta scappando. Ma per-          giore [...].
quando ti muore un figlio. Il sole perde      ché, allora, ha deciso di andare via?               L'amore del Padre non è commisura-
splendore, i fiori scoloriscono, il cuore     Perché tanti figli e fratelli continuano        to ai meriti dei figli, sarebbe amore
si fa pesante e certi giorni sanguina, fai    ad andare via ogni giorno? Le crisi reli-       mercenario. Non si misura su di un ca-
fatica ad accennare un sorriso perché la      giose, soprattutto da giovani sono tre-         pretto, c'è molto di più, tutto! «Tu sei
nostalgia ti divora… Quella casa per me       mende, non vanno prese alla leggera.            sempre con me e tutto ciò che è mio è
senza di lui non era più la stessa, anche     Restare o non restare è un dramma per           tuo!». Ti rendo lode e ti ringrazio, Padre,
se tutto in fondo era uguale e gli altri      chi si trova a dover scegliere. È la para-      per il dono di te, per la custodia di ogni
facevano le cose di sempre, ognuno            bola di ogni uomo. Quante volte mi sono         nostra vita, per la bellezza del tuo amore!
preso dalle sue occupazioni come se           sentito dentro lo stesso turbine di tenta-                           Domenico Battaglia
nulla fosse accaduto per loro. Ma per         zioni. Il prodigo è il fratello di tutti, una             vescovo di Cerreto - Telese - Sant'Agata
me ogni giornata cominciava e finiva
con lo stesso tormento. Mi chiedevo:
sarà ancora vivo? Avrà una casa, del
cibo, dei vestiti? Si ricorderà di me,
della sua famiglia? E il suo volto mi si
imprimeva davanti e la sua voce mi
risuonava nelle orecchie come i passi
frettolosi del suo andar via e scomparire
nella nebbia. Quella scena mille e mille
volte rievocata. Vederlo svanire
all'orizzonte… che dolore! Ogni giorno
mi riaffacciavo sull'uscio di casa con in
cuore la speranza di rivederlo comparire,
ma passavano i giorni e si assommavano,
mesi, anni.”
    E poi cosa è accaduto?
    “È accaduta una cosa bellissima,
                                                    Giuseppina Del Re con i figli Pelosi Caterina, Antonio e Nicola (Cerreto)
ancora mi vengono le lacrime a raccon-
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    Il servo di Dio Luigi Sodo, vescovo di Telese o Cerreto
dal 1853 al 1895, in un suo discorso così parlava ai fedeli
dell'amore tenero di Maria: «Il Cuore Immacolato di Maria
[…] si apre per accogliervi, per mettervi al sicuro, per liberarvi
dal pericolo nel quale rischiate di perdervi, di naufragarvi
per sempre a causa dei vostri peccati. Voi in questo Cuore
non avete assolutamente di che temere, perché è un cuore
che vi ama, ed oh! quanto vi ama. L'amore che essa vi porta
è veramente un amore immenso, perché è giunto perfino ad
offrire ai voleri dell'Eterno Divin Padre il suo proprio Figlio,
fino a vederlo barbaramente ucciso sopra una croce per la
nostra salvezza […]. Sì, voi siete deboli perché il peccato ha
come spossato le forze della vostra anima, ma non dubitate:
nel Cuore di Maria troverete […] la medicina salutare che vi
guarirà da tutte le infermità. Questa medicina ve la daranno
proprio le sue belle virtù: la sua umiltà guarirà la vostra
superbia, la sua purità guarirà la vostra dissolutezza, la sua
modestia guarirà la vostra vanità. Se dunque tali e tanti sono
i vantaggi che possono trovarsi nel rifugiarvi nell'amante
Cuore di Maria, perché non correte subito a nascondervi in
quel Cuore? Ah! Se voi ancora esitate, eccomi pronto a
darvene l'esempio: sarò io il primo a chiudermi […] nel cuore        confessarsi perché, passando davanti all'immagine di Maria
di Maria e son sicuro che voi, docili quali siete, correrete in      Vergine, aveva sentito al cuore come un forte colpo, accom-
fretta a rinchiudervi in questo Cuore»».                             pagnato da un raggio di vivissima luce di grazia».
    Il vescovo Sodo ha vissuto la sua vita abbandonato nel               Il rapporto di Mons. Sodo con la Madonna trovava il suo
Cuore di Maria fino alla fine. Testimonia Pietro Mendillo,           momento forte nella recita quotidiana del rosario. Il figlio di
giovane domestico, che, nel 1895, la malattia finale del Servo       sua sorella Gaetana, don Raffaele Camardella, testimonia:
di Dio durò più di un mese, «ma la sopportò sempre con               «Quando recitava il santo rosario egli si teneva tutto concen-
piena rassegnazione pur soffrendo assai e nascondendo quanto         trato, con gli occhi chiusi, le braccia incrociate, e stringeva
più era possibile le sue sofferenze. Esclamava spesso:               nelle mani la corona». Anche il pronipote, Vincenzo Sodo,
“Madonna mia, aiutatemi voi! È poco per i miei peccati!”».           ricorda che «ogni sera egli convocava tutto il personale della
    Il suo attaccamento filiale alla Madonna iniziato in famiglia,   corte e chiunque si fosse trovato nell'episcopio alla recita del
approfondito nel suo cammino vocazionale nel Seminario               rosario». Don Vincenzo Venditti, sacerdote napoletano, suo
arcivescovile di Napoli, viene testimoniato con fervore fin          collaboratore per tre anni, afferma che Mons. Sodo «nel
dai primi anni di sacerdozio, soprattutto nella cappella serotina    recitare la corona con noi suoi familiari pareva che parlasse
di Santa Maria della Luce in Riviera di Chiaia a Napoli,             con la Madonna, tanto era il trasporto e la devozione da cui
frequentata maggiormente da marinai e pescatori. Un testimone        era compreso».
afferma che il Servo di Dio nutriva un grande amore per la               Quando si portava nelle parrocchie per la visita pastorale,
Vergine SS. della Luce e fece un bene immenso ai marinai.            nella casa dove era ospitato, la sera, recitava con i presenti
«Spesso si accompagnava con essi e quando lavoravano sul             il rosario. Una suora del Buono e Perpetuo Soccorso, di nome
lido e quando in barca si trovavano in alto mare per la pesca».      Teodora Veronesi, riferisce: «Dal nipote del defunto parroco
Giuseppe Todisco, un anziano pescatore, ha testimoniato:             di San Lorenzo Maggiore ho saputo che il servo di Dio,
«Fu devoto della Madonna, e quando veniva nella nostra               quando si recava in casa di lui, in occasione della santa visita,
cappella […] diceva: ”Questa [la Madonna] è quella che deve          la sera, chiamava tutti quelli che stavano in casa per recitare
farvi luce a mare, quando lavorate”»                                 il santo rosario il che veniva compiuto con tale devozione
    Come responsabile di una Congregazione missionaria di            che lo stesso Gioacchino Cinquegrani ebbe a dirmi: “Io allora
sacerdoti napoletani, denominata “La Pia Adunanza”, nelle            passavo [del]le ore di paradiso”».
missioni al popolo, teneva spesso la predica serale, detta               Ha avuto rapporti col beato Bartolo Longo e più di una
anche “la predica grande”. Nella missione del marzo 1847             volta ha visitato il nascente santuario della Madonna del
nella chiesa di Montesanto a Napoli, durante la predica, «un         Rosario di Pompei. Affermano i testimoni che, quando lo
gentiluomo, entrando per curiosità in chiesa ad ascoltare con        visitò «l'ultima volta […], fu visto compreso da un profondo
indifferenza una delle meditazioni serotine, fu spinto a             raccoglimento dinanzi all'immagine prodigiosa di Maria
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SS.ma del rosario». Alla Madonna di Pompei affidò il pronipote      parlare dell'onore da rendersi a Dio nel tempio suo, insistendo
Gennaro, ammalato gravemente di pleuropolmonite. Scrisse            sempre sulle parole «La mia casa è casa di preghiera» (Lc
infatti al nipote Giuseppe, papà dell'infermo, dopo averlo          19,46). Tutti sentivano con piacere, quando Monsignore si alzò
confortato: «In questi giorni molti ricorrono alla Madonna          e uscì presso a poco in queste parole: “Pare a me, o voi
di Pompei, che concede tante grazie. Fate una promessa; vi          dell'economato, che gli animi vostri non si sono ancora
mando acclusa una immaginetta della Madonna, che darete             rabboniti ed allora, se avete odi e rancori da sfogare, vi
all'infermo, a mio nome, e la Madonna gli otterrà la grazia».       presento la povera persona mia, ma non mi offendete Dio nel
Avendo fatto come suggeriva lo zio vescovo, il malato guarì.        tempio suo e la divina sua Madre Maria”. Queste ultime
    Aveva rapporti epistolari con san Giovanni Bosco. Testi-        parole, dette con voce molto vibrata, scossero quegli animi,
monia il pronipote don Giovanni Sodo, divenuto poi vescovo          quasi efferati. Il popolo pianse e quei dell'economato, pieni
di Ascoli Satriano e Cerignola: «Quando occorreva prendere          di santo rispetto, si sottomisero ai voleri del Vescovo».
qualche decisione, non contento delle sue fervorose preghiere,          Matteo Martinelli, dipendente dei Conti Sipoli e cavaliere
scriveva prima a don Bosco, poi al successore don Rua,              della croce di Malta, napoletano, conoscente della famiglia
inviando una cartolina vaglia per elemosina e per preghiera         Sodo, venendo a Telese per i bagni ha testimoniato che «in
a Maria SS. Ausiliatrice».                                          Cerreto si aveva grandissima venerazione per la Vergine delle
    Affermano concordi molti testimoni che «alla Vergine            Grazie sull'importante Santuario omonimo, tenuto dai Padri
delle Grazie, venerata nel Santuario principale della Diocesi,      Cappuccini; ed anche una grande venerazione per il vescovo
                                                                    Mons. Sodo; sicché l'Immagine e il Vescovo erano due fari
rivolgeva sovente la sua preghiera: a lei ricorreva col popolo
                                                                    luminosi per la fede di quel popolo e guai a chi avesse osato
e presso il suo trono intercedeva efficacemente […].
                                                                    parlar male dell'una o dell'altro, tanto erano l'una e l'altro
Nell'intercessione di Maria confidava con la semplicità di un
                                                                    strettamente congiunti nel devoto affetto dei diocesani»
fanciullo». Promosse l'incoronazione della venerata immagine
                                                                        Don Michele Antinora depone che nel vescovo Luigi Sodo
della Madonna delle Grazie, che avvenne in modo solenne             vi era «un affetto e una devozione tutta particolare per la
davanti alla Cattedrale di Cerreto il 2 luglio 1893. Attesta        Vergine Santissima, ne promosse il culto e la devozione in
don Nicola Ciaburri, arciprete del Capitolo cattedrale: «Per        tutta la diocesi, ne parlava con grande emozione dell'animo
otto giorni [dopo l'incoronazione] era stabilito che la proces-     e in pubblico e in privato […]. Dopo la proclamazione del
sione doveva compiersi nei vari rioni della città [di Cerreto].     domma dell'Immacolato Concepimento di Maria [...] fece
Ora avvenne che uno dei primi giorni dell'ottavario quei            dedicare una cappella al titolo dell'Immacolata, dotandola di
dell'economato di parte secolare si divisero tra di loro e chi      una artistica statua». Il nipote don Raffaele Camardella ha
la voleva per un rione e chi per un altro; le ire si accesero, il   testimoniato che lo zio celebrava la festività dell'Immacolata
popolo fremeva, a nulla valse la parola dei canonici, sì che        con grande solennità e invitava a predicare in cattedrale i più
fu necessario l'intervento di Monsignore, il quale zelantissimo     rinomati oratori di Napoli e di fuori. L'immacolato concepi-
dell'onore di Dio, venne in chiesa [cattedrale], sedette verso      mento di Maria è il tema più trattato nei suoi discorsi mariani
il balaustro che mena al coro. Cominciò per bel modo a              che accuratamente scriveva. Era convinto infatti che «si deve
                                                                    scrivere la predica per il solo rispetto alla parola di Dio».
                                                                        A conclusione di un novenario alla festa dell'Immacolata
                                                                    diceva: «Voi siete stata sempre piena di grazia, perciò non vi
                                                                    fu momento in cui siete stata contaminata dal peccato […].
                                                                    Pregate dunque per noi, affinché un giorno nel cielo possiamo
                                                                    contemplare più da vicino le glorie del vostro immacolato
                                                                    concepimento».
                                                                                                                   Antonio Di Meo

    De Filippo Giuseppe e Vincenzina Tomaso di Faicchio              Goffredo Conte e Giuseppina Iannotti nel 50° di matrimonio
    nel 25° anniversario di matrimonio con la figlia Rosa                    con il parroco D. Eduardo Viscusi (Cerreto)
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    Son passati quasi trent'anni da quan-                                                    Sant'Agata dei Goti il 2 marzo 1762,
do è iniziato il mio cammino autentico                                                       fece il suo ingresso in diocesi il giorno
di conversione a Dio. È incredibile come                                                     11 luglio 1762, e vi rimase per tredici
il Signore si sia presentato al momento                                                      anni. Anche da Vescovo continuò la sua
giusto nella mia vita ad indicarmi la                                                        vita da povero tra i poveri rinunciando
strada per seguirlo! Per caso (ma il caso                                                    a tutti gli agi che gli venivano dalla sua
per me è stato Dio in incognito!) incon-                                                     condizione gerarchica.
trai una persona che non conoscevo e                                                             Solo abbracciando tutti i disagi della
che mi invitò a casa sua. Tentennai un                                                       povertà, egli affermava, si poteva essere
po' chiedendomi che cosa volesse effet-                                                      veri continuatori di Gesù Cristo, perché
tivamente questa persona. La mia ami-                                                        è troppo facile professarsi poveri, umili
cizia? Ma una volta lì mi disse che lei                                                      e simili a Cristo senza soffrire le neces-
frequentava l'Istituto di Scienze Religio-                                                   sarie privazioni. E la rinuncia ai beni
se e mi propose di iscrivermi. C'era poco                                                    materiali per seguire il Signore era solo
tempo perché l'anno accademico stava                                                         il primo passo, perché il dono e la rinun-
per iniziare. Non esitai per niente! Av-                                                     cia di sé stessi dovevano culminare nella
vertii dentro di me una chiamata e mi         che la rendono unica sono i valori morali      totale offerta della propria volontà, per
sentii avvolta dalla dolcezza dello Spi-      e le ricchezze spirituali, ed avevo sempre     fare la volontà di Dio. In questo consiste
rito, assaporai nel cuore il calore della     dato poca importanza alle ricchezze            la vera santità, ed ogni uomo è chiamato
grazia, e pensai “eccomi Signore sono         materiali. Sant'Alfonso mi raccontava          ad un cammino di santità orientato alla
pronta ad un incontro speciale con Te!”.      con la sua testimonianza di vita e con i       vita soprannaturale per meritare, alla
Di colpo Lui aveva illuminato il mio          suoi scritti che Cristo è la Via di tutte le   fine dei suoi giorni terreni, la vita eterna
sentiero, e capii che ora avevo davanti       ricchezze morali e spirituali, e con la        al cospetto del Signore. Il cammino di
una strada maestra, e che da quel mo-         sua perfetta sequela a Cristo mi propo-        santità implica l'uniformarsi sempre più
mento non mi sarei più voltata a guardare     neva un modello di autentico distacco          alla volontà di Dio, offrendo non solo i
indietro. Ora camminavo nella Luce e          da tutte le ricchezze materiali. Era pro-      propri beni materiali, ma anche la propria
non volevo più vedere il buio! In men         prio lui che mi dava le risposte che           volontà con la stessa obbedienza che
che non si dica mi ritrovai a frequentare     cercavo!                                       Gesù aveva avuto per il Padre. Questo
i corsi.                                          Nato in una nobile famiglia napole-        modo di vivere doveva caratterizzare
    Da giovane leggevo moltissimo ed          tana sul finire del XVII secolo, precoce       tutti i missionari della Congregazione
ero molto appassionata delle tematiche        negli studi al punto che già a sedici anni     da lui fondata per conquistare le anime
esistenziali, ma nei miei libri trovavo       e quattro mesi conseguì il titolo di dot-      a Cristo e cooperare con Dio nell'opera
solo riferimenti ad aspetti parziali della    tore in giurisprudenza, e avviato a una        di salvezza. Perché era molto più facile
vita, che mi lasciavano senza spiegazioni     brillante carriera di avvocato e di alto       convertire le anime avvicinandole con
convincenti. All'improvviso invece, ave-      magistrato, ben presto se ne distaccò          l'esempio, e avviarle alla pratica delle
vo incontrato un modo nuovo di affron-        completamente per seguire Cristo nel           virtù cristiane, alla perseveranza nel
tare le questioni esistenziali, più convin-   sacerdozio e nell'assistenza ai poveri e       bene, alla docile sottomissione alla vo-
cente, perché le risposte abbracciavano       alle loro necessità di ordine materiale,       lontà di Dio. La santità, per Sant'Alfonso,
il Tutto. La spiegazione ultima della         morale e spirituale. Abbandonò tutti gli       doveva essere un cammino condiviso,
esistenza, ora era certo, la potevo trovare   onori e gli agi che gli venivano dal suo       e non solo appannaggio di pochi. Essa
incontrando Gesù! Mi appassionai alla         status sociale, e lasciò la sua città per      doveva consistere nell'amare Dio con
vita dei Santi, modelli esemplari di se-      raggiungere tutti quei territori interni       tutto il cuore, e perciò bisognava inse-
quela a Cristo. Quante vite meravigliose!     del Regno di Napoli situati tra                gnare a tutti ad amare Dio.
Entravo nelle librerie e andavo agli scaf-    l'Appennino campano e lucano, dove                 Amare Dio significa praticare il di-
fali che raccoglievano la vita dei Santi.     Cristo non era ancora arrivato e una           stacco dalle creature e dall'«io» per unire
"Quanti Santi!", esclamavo nella mia          religiosità magica la faceva da padrona.       il proprio cuore a Dio, unirlo alla volontà
mente. Avrei voluto portare tutti quei        Dedicò la sua vita alla missione tra questi    di Gesù, secondo l'insegnamento che
libri a casa! Così appena potevo ne ag-       villaggi sperduti e fondò la Congrega-         Egli ci ha lasciato: «Se qualcuno vuol
giungevo qualcuno alla mia collezione.        zione dei Redentoristi al fine di soccor-      venire dietro a me, rinneghi sé stesso,
Un giorno comprai un libro su                 rere le anime e portare loro il Vangelo        prenda la sua croce e mi segua» (Mt 16,24).
Sant'Alfonso de Liguori, e quando al          e i Sacramenti. Visse povero tra i poveri,     Tutta l'ascetica alfonsiana si fonda sulla
corso di Teologia spirituale il professore    vestendo abiti smessi e indossandoli fino      pratica del distacco dalle creature, dai
ci chiese di portare come classico la vita    a quando non era più possibile alcun           beni materiali, dai piaceri, dall'eccessiva
di un Santo, io scelsi Sant'Alfonso.          rattoppo, e così vestito girava per le sue     stima di sé, per seguire Cristo e unirsi
    Avevo sempre pensato che quello           missioni, incontrando anche vescovi e          a Dio, al punto da avere una sola volontà,
che conta veramente in una persona e          principi. Fu nominato Vescovo di               quella di Dio. Mi piace ricordare un
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passo delle sue Opere ascetiche in cui
spiega come vivere la pratica del distac-
co. Egli dice: «Distacco dai piaceri,
quindi dai capricci e dal cattivo umore;
distacco da amicizie troppo sensibili;
distacco dalla volontà propria e dalle
gioie dei sensi. Distacco di beni: niente
di più del necessario, di ciò che è più
povero e insignificante. E se anche que-
sto viene a mancare, è la gioia perfetta.
Distacco dalla stima, pur salvaguardando
lo scandalo: rifuggire le lodi, gli onori,
badando a farne buon investimento;
assaporare accuse e disprezzi; “chiedere
a Dio la grazia di essere disprezzato per
amor suo». Questo passo mi fa pensare
che per santificare la propria vita bisogna
camminare tenendo sempre davanti agli
occhi i patimenti che Cristo ha vissuto
per noi con la Passione e con la Morte
in Croce, e che di fronte ai Suoi pati-
menti tutte le nostre privazioni e le nostre
sofferenze sono poca cosa! Ma acqui-           l'importanza della Madonna per la vita       stato terapeutico, nel senso che ho tro-
stano valore se noi le viviamo per amor        di ogni buon cristiano: come tutto il        vato quella descrizione del senso del
suo, e le associamo al sacrificio della        bene - diceva - ci viene dal Padre con       distacco dalle cose materiali e da tutte
Croce. Così ci facciamo del tutto simili       la mediazione di Cristo, così tutto ci       le vanità della vita che mi ha convinta
a Lui! Dobbiamo avere il coraggio di           viene da Cristo con l'intercessione di       a cambiare rotta, e orientare costante-
accettare i nostri limiti e piegarci su di     Maria. Ebbe con la Madonna una corri-        mente la mia volontà a quella del Signo-
essi, dobbiamo abbassarci e svuotarci          spondenza molto profonda, e nelle sue        re! Da quel momento in poi, quando
completamente per sentire la presenza          estasi la Vergine gli appariva in tutto il   sono presa dal desiderio di accumulare
di Dio nel nostro cuore. Perché se il          suo splendore. Tanti furono gli incontri     cose materiali o trovare il bene nelle
cuore non si svuota di tutte le miserie        ravvicinati con la Madre di Dio, durante     cose terrene, penso a Lui e il cuore mi
umane, Dio non può entrare. Un cuore           i quali Egli veniva rapito dall'amore e      si riempie immediatamente di grazia …
staccato da tutte le creature - dirà           dalla gloria di Maria e rimaneva in estasi   scompare il bisogno di avere, e ricom-
Sant'Alfonso nelle sue Opere ascetiche         sollevato da terra. A volte le sue estasi    pare in me quel senso di libertà che
- si infiamma così presto del fuoco di         avvenivano in pubblico. E così possiamo      deriva dall'essere tutto in Dio!
amor divino che cresce ad ogni soffio          ricordare quella avvenuta nel borgo di                              Angela De Lucia
della grazia. Bellissimo immaginare la         Aiello, vicino Ciorani; o a Foggia, dove,
dinamica della grazia nel cuore                mentre predicava le glorie di Maria, la
dell'uomo, vedere e percepire nel nostro       Vergine apparve a tutti i fedeli presenti;      CONSACRATI ALLA MADONNA
Io interiore lo svuotamento da tutte le
incrostazioni del peccato e sentirsi sol-
                                               o quella molto famosa nella cattedrale
                                               di Amalfi, in pieno sermone durante la
                                               novena dell'Assunta, nell'anno 1758.
                                                                                                Bimbi in Santo
levare e rapire dall'amore di Dio, avver-
tire nel proprio cuore quella leggerezza       Lui era un'anima pura che viveva le gioie         Durante Livia (14/X/2017)
che ti innalza verso Dio, e ti fa assaggiare   del Paradiso già sulla terra, assaporava          di Carlo e Marina Giamattei
il valore della libertà. La libertà è guar-    la gioia della libertà dal peccato, viveva                  (Cerreto)
darsi dentro e non vedere ombra di pec-        nella pace e nel bene dell'amore trinita-
cato, è sentirsi candidi davanti a Dio, è      rio. Raccomandava a tutti la preghiera:          Di Pietro Daniel (30/IX/2018)
non sentire il peso del corpo perché nel       «Chi prega si salva, chi non prega si            di Diego e Graziella Giordano
tuo cuore c'è solo Amore, etereo, e non        danna», diceva sempre, e la sua vita fu                    (Amorosi)
quantificabile, perché immenso e divino.       una preghiera continua. Amò in modo
    Nelle vite dei santi abbonda la grazia,    eminente l'Eucaristia, mezzo di salvezza         Florio Lorenzo (25/XII/2016)
e per questo essi eccellono nelle virtù.       per eccellenza. Raccomandava la comu-            di Michele e Cristina Civitillo
Sant'Alfonso ha incarnato tutte le virtù:      nione frequente e la visita quotidiana al              (Civitella Licinio)
era un'anima pura dedita alla penitenza        Santissimo Sacramento. Come fa bene
e alla contemplazione, e si dedicava           - scriveva - fermarsi ai piedi dell'altare        Vitelli Francesco e Pietro
interamente alle anime per portarle a          e parlare familiarmente con Gesù sacra-        (10/I/2017) di Fiore e Maria Grazia
Dio. Leggeva nei cuori della gente e nel       mentato, chiedergli perdono delle nostre                Civitillo (Cusano)
futuro, e già in vita compiva prodigi e        mancanze, dirgli le nostre necessità come
miracoli. Innamorato di Maria, a Lei           ad un amico, chiedergli amore e grazie           Parente Davide (25/X/2018)
dedicò una delle sue opere più belle: Le       senza fine!                                      di Gianluca e Dina Del Nigro
                                                   Incontrare Sant'Alfonso per me è                       (Cerreto)
glorie di Maria. Amava sottolineare
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                                                                                              della Madonna delle Grazie e, all'interno,
                                                                                              la «cronaca speciale del Santuario». Ven-
                                                                                              gono segnalati vari pellegrinaggi ed i
                                                                                              lavori per «la facciata del santuario». Nei
                                                                                              numeri gennaio-aprile 1921 viene pub-
                                                                                              blicata a puntate un lungo articolo sul
                                                                                              santuario cerretese del cappuccino P.
                                                                                              Bonaventura Gargiulo da Sorrento, ve-
                                                                                              scovo di San Severo. Nel numero di no-
                                                                                              vembre 1922 viene elogiato il padre guar-
                                                                                              diano per aver realizzato la nuova facciata
                                                                                              del santuario: «La sua attività, il suo zelo
                                                                                              veramente apostolico, mostrato nella cir-
                                                                                              costanza, è superiore ad ogni elogio. La
    Il primo luglio 1919, un secolo fa, fu          Nel numero di agosto 1919 viene de-       cittadinanza e tutti i devoti della Madonna
fondato il periodico La Regina dei Monti       scritta la festa della Madonna delle Gra-      gliene saranno grati [...]. Nulla possedendo,
con sottotitolo «Per il culto di Maria nella   zie: il 22 giugno «la prodigiosa Statua fu     ha saputo arricchirsi della carità dei fedeli,
diocesi Telesina», modificato nell'anno        portata processionalmente [...] nella catte-   per rendere più bella la dimora della dolce
successivo in «periodico mensile maria-        drale ove iniziò il solenne novenario»         Madre delle Grazie» (p 175). Nel numero
no». Il primo numero, di 20 pagine, apre       predicato dal cappuccino P. Felice da          di luglio 1923 viene segnalato l'arrivo
con una lettera del vescovo Giuseppe           Porretta. Il 2 luglio «fin dalle prime ore     nel santuario della corrente elettrica: «Nel
Signore «al clero e ai fedeli della Diocesi    del mattino fu un continuo succedersi di       mese di giugno si sono svolti numerosi
di Cerreto Sannita» dove leggiamo: «Bel-       Messe nella chiesa cattedrale, ove si tro-     pellegrinaggi tutti commoventi per la
lissimo e giusto di questa cara diocesi è      varono convenuti gran parte dei Sacerdoti      vera devozione e pietà [...]. Il giorno 23
certamente la fervida devozione di tutti       dei paesi vicini, molti dei quali parroci      giugno è cominciato il novenario [...]. La
alla gran Madre di Dio, virtù ereditata        che guidavano i fedeli pellegrini ai piedi     chiesa fin dal primo giorno della novena
dagli avi, che da tempi assai remoti eres-     della Madonna». Alla processione per le        presenta un aspetto imponente per la
sero su questi monti tanti pii santuari alla   strade di Cerreto c'erano tre vescovi,         magnifica illuminazione elettrica, fatta
Vergine. E' superfluo ch'io dica quanto        Mons. Signore, Mons. Della Camera e            con gusto ed arte, sotto la vigile guida
mi sta a cuore che il fervore della devo-      Mons. Giovanni Sodo nipote del servo           dell'infaticabile guardiano P. Aurelio da
zione a Maria giammai si attenui in mezzo      di Dio Luigi Sodo. Il rientro della Statua     Roccabascerana» (p 99-100).
a voi, anzi aumenti sempre. A tale scopo       nella chiesa dei cappuccini avvenne il 3           Il numero di agosto 1924 riporta la
gioverà certamente il novello periodico        luglio 1919, «accompagnata da tutto il         cronaca della festa del 2 luglio, mentre
La Regina dei Monti [...]. Raccoglierà le      popolo festante. Grazioso spettacolo of-       era guardiano P. Eduardo da Forchia:
memorie dei nostri Santuari [...] e promuo-    friva la contrada S. Rocco divenuta tutta      «Tutte le parole più dolci, tutte le invo-
verà il movimento diocesano della devo-        un arco di trionfo, ove non si distingue-      cazioni più belle, tutte le lacrime più
zione alla Vergine».                           vano più le mura delle case, tanto erano       cocenti di amore e di riconoscenza, i
    Dopo l'esposizione del programma a         adornate e tappezzate di ricchi drappi,        buoni cerretesi hanno umiliato alla Ver-
carattere storico, apologetico e religioso-    festoni e coperte variopinte». Sul piazzale    gine loro Protettrice nel giorno della sua
morale, in una nota si precisa: «In ricor-     del santuario, il vescovo diocesano «evi-      festa. Ogni anno sembra che abbia supe-
renza del 25° anniversario della Incoro-       dentemente commosso dall'imponente             rato l'altro precedente in devozione, in
nazione della Madonna delle Grazie il          dimostrazione di fede data dal suo popolo      slancio di pietà, in estasi amorosa. [...].
nostro periodico ha voluto rendere alla        alla Vergine del cielo, improvvisò un          Fin dalle primissime ore del giorno 2
Vergine un omaggio di devozione filiale        discorso tutto pieno di sentimento e di        luglio una calca di popolo si addensava
col dedicarle [...] in fascicolo doppio que-   calorosi affetti». Dopo la «trina benedi-      nel vetusto tempio, là sul monte delle
sto numero che, come ordinario, avrebbe        zione», il popolo «volle sciogliere la         Grazie, e fluiva, rifluiva devotamente,
dovuto avere dodici pagine soltanto» (p.3).    lingua al canto armonioso di dolci canzoni     con la gioia sul viso portando ceri, ascol-
Dedica infatti dodici pagine a «Il Santua-     ... sotto il bacio della luce plenilunare,     tando le numerose Messe, cantando e
rio delle Grazie» con vari articoli (pp 9-     ai piedi della sovrana Regina dei Mon-         salmodiando con la voce vibrante di quei
20). Riporta pure un "Cenno storico            ti» (pp. 9-11).                                petti sopratutto contadineschi. In tutte le
sull'origine della cappella della Vergine           Il numero di ottobre 1919 segnala un      Messe, che si successero ininterrottamente
di Pompei in quel di Ponte" (pp 6-7) e la      pellegrinaggio l'8 settembre da Cusano         dalle 4 alle 12, era un affollarsi commo-
cronaca della "Festa del Roseto" a Solo-       Mutri, «a piedi cantando le lodi a Maria».     vente di fedeli alla mensa eucaristica».
paca (pp 7-8).                                 Descrive pure la presentazione dei ceri        Nell'adunanza del Terz'Ordine francesca-
    Nei numeri successivi vengono ricor-       alla Madonna il 14 settembre «per scio-        no tenuta il 14 dicembre 1924 troviamo
dati i santuari dell'Assunta a Guardia         gliere il voto fatto alla Vergine in ringra-   il nuovo guardiano, P. Federico da Afra-
Sanframondi e di Maria SS. della Strada        ziamento per la liberazione del colera nel     gola, fondatore nel 1927 del presente
in San Lorenzo Maggiore. Nel presente          1837».                                         periodico «La Voce del Santuario di Ma-
articolo mi limito a riprendere quanto è            Dal numero di settembre 1920 a di-        ria SS. delle Grazie».
stato scritto sul santuario della Madonna      cembre 1921 sulla prima pagina di coper-           Il numero di novembre 1925 nel de-
delle Grazie di Cerreto.                       tina viene messa l'immagine della Statua       scrivere la festa e la processione in onore
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di san Francesco, postecipata nella do-
menica, segnala il particolare: «Una nota
attraente fu data dalla presenza dei nuovi
fraticelli, che avevano fatto la loro vesti-
zione nella domenica precedente. Sono
dei bravi giovanetti verso i 15 anni, che
costituiscono il collegio serafico e che
studiano qui nel nostro convento» (p. 5).
     Nel numero di agosto 1929 leggiamo:
«Sempre cara al cuore dei cerretesi ritorna
la bella festa della Madonna delle Grazie,
e sempre maggiore premura e zelo vi
spendono i buoni Padri Cappuccini, cu-
stodi vigili dell'antico Santuario [...]. Que-
sto maggiore fervore, bisogna dirlo in
verità, vi è stato specie da parte delle
popolazione, che... in tutta la santa gior-
nata non han cessato di gremire la chiesa
dalle primissime ore del mattino fino a
tarda sera [...]. L'attenzione maggiore vi è
stata anche per la presenza del nuovo
Vescovo [Salvatore Del Bene], le cui
voci di bontà e di carità si erano già
diffuse nelle campagne» (p. 6).
     Nel 1932 ricorreva il terzo centenario
dell'arrivo della Statua della Madonna
delle Grazie a Cerreto. Ecco quanto leg-
giamo nel numero di agosto: «Una vera
apoteosi di fede e di amore si è celebrata
in Cerreto [...]. Entusiasmo delle folle,
l'irrompere dei cantici, l'ansia della fati-
cosa ascesa, il fervore delle preghiere ed
anche lo scoppio delle lacrime [...]. Pelle-
grinaggi su pellegrinaggi si succedettero
nei giorni della novena, ch'ebbe inizio il
23 giugno; ma nel giorno della festa, 2          palpebra: pellegrini più o meno in disor-        Milano» con alcune pagine proprie ed
luglio, e nel successivo giorno domenica,        dine che venivano da vicino, da lontano,         altre in comune ad altri periodici. Diret-
a chiusura dei festeggiamenti, non può           stanchi di cantare i loro motivi caratteri-      tore ed autore più prolifico di articoli dal
calcolarsi quante migliaia di fedeli siano       stici, frotte di operai, giovani, adulti [...]   primo all'ultimo numero è stato il bene-
accorsi ai piedi della bella Vergine da          rivela l'anima delle folle [...]. Ed eccola      merito ed instancabile Dr. Tommaso Ca-
quasi tutti i comuni della Provincia. Quan-      [la statua della Madonna] per le vie della       rizzi, notaio.
do la magnifica Statua, situata su apposito      città, sorridente, maestosa, dal volto se-            «La Regina dei Monti» ebbe breve
artistico carro, venne trasportata la mat-       reno, dagli occhi soavi, dalle labbra elo-       durata, 16 anni in tutto. Nel numero di
tina del 3 nella chiesa cattedrale, e quando     quenti di ricche promesse, passa lenta-          settembre 1935 si legge: «Col prossimo
nelle ore del pomeriggio venne riportata         mente fra le mura tappezzate, tra i canti        anno la nostra Regina dei Monti verrà
a casa sua, un vero delirio di santo amore       di migliaia di petti che si fondono, si          fusa con La Voce del Santuario di Maria
invase la incalcolabile moltitudine [...].       confondono, si elevano [...]. Ed ecco final-     SS. delle Grazie Regina dei Monti. Difatti
La indimenticabile mattina del giorno tre        mente la bella Vergine delle Grazie nella        i due periodici hanno la stessa indole, lo
pareva che il sole tardasse a levarsi, tanta     chiesa cattedrale [...]. Tutta la folla questa   stesso scopo, quello di onorare la gran
era l'attesa dei figli che volevano, che         volta non vi entra, poiché essa supera           Madre di Dio, diffondendo le lodi e per-
dovevano correre al Santuario a prendervi        parecchie volte la capacità del tempio. E        suadere le anime cristiane ad amare a più
la Mamma loro e portarla in processione          si dà inizio alle funzioni [...]. Espletate le   non posso la bella Madre per la quale ci
festosa a Cerreto [...]. Prima che l'alba        funzioni sacre, il tempio non si svuotò          venne la redenzione. Sarebbe stato un
sorgesse, era già un brulicare di teste          [...] finché si ricompose la processione [...]   lusso, negli attuali tempi di crisi, pubbli-
umane su pel verde dei colli, tra le gine-       e la bella statua fu riportata tra un delirio    care nello stesso paese due periodici»
stre fiorite, pei balzi montani, un arram-       di acclamazioni, alla sua permanente             (p. 2-3). Infatti nei numeri stampati da gen-
picarsi vivace fra i fianchi delle rocce,        dimora» (pp 2-5).                                naio 1936 al 1942 “La Voce” portava il
giacché l'angusta strada si mostrava quan-             Dal 1919 a dicembre 1923 La Regina         sottotitolo «Regina dei Monti», non più
to mai riottosa e tiranna [...]. Schiere di      dei monti fu stampata dallo «Stab. Tip.          ripreso dopo la sospensione bellica.
contadine, adusate alla veglia notturna,         Luigi Di Crosta - Cerreto Sannita»; dal
e che in quella notte non avevano chiuso         1924 al 1935 da «La Tipografica» di                                      Mariano Parente
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                                                                     ”Le nostre preghiere valgono niente o quasi niente.
                                                     Le nostre preghiere però diventano quasi onnipotenti, quando sono
                                 accompagnate, come in un duetto, dalla intercessione della Madonna” (San Pio da Pietrelcina)

                                    PROGRAMMA RELIGIOSO
                          23 giugno - 1 luglio 2019 novena in onore della Madonna delle Grazie
                                                     OGNI GIORNO
          07,10 S. Messa; ore 18,00 rosario, Novena, Santa Messa con omelia di P. Raffaele Abbagnale ofmcap.

        23 giugno        domenica     SS. Messe ore 8.30 – 10.30 – 18.30
        24 giugno        pellegrini   di San Lorenzello
        25 giugno        pellegrini   di Telese Terme
        26 giugno        pellegrini   di Faicchio
        27 giugno        pellegrini   di Amorosi (gruppo “P. Pio”)
        28 giugno        pellegrini   di San Salvatore Telesino
        29 giugno        pellegrini   di Castelvenere
        30 giugno        domenica     SS. Messe ore 8.30 – 10.30 – 18.30
        01 luglio        pellegrini   di Gioia Sannitica

        MARTEDI 2 LUGLIO: FESTA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE
                 In mattinata tradizionali pellegrinaggi a piedi al Santuario
         Sante Messe alle ore 05.00 - 06.00 - 07.00 - 08.00 - 09.00 - 10.00 - 11.00 - 12.00

        ore 19.00 - Processione: Tinta - Via Andrea Mazzarella - Piazza Roma - San Rocco - Santuario

        ore 20.00 - Concelebrazione presieduta dal nostro vescovo Sua Ecc. Mons. Domenico Battaglia
                    Corale della Cattedrale diretta dal M° Elvira Landino; all’organo il M° Nicola Florio

                                       PROGRAMMA CIVILE
              2 luglio martedi ore 09,00 arrivo presso il santuario della banda musicale «G. Mastrillo»
                                        di Cusano Mutri diretta dal Mº A. Fusco
                     ore 21,00 fuochi pirotecnici a cura della premiata Ditta «Pannella» di Ponte
                            offerti dalla famiglia De Libero e dagli emigrati in Venezuela
          ore 21,30 spettacolo musicale UNA VOCE NEL SOLE ALBANO TRIBUTE BAND
                                         ore 23,45 estrazione della lotteria
                       Le luminarie saranno curate dalla ditta Davide Iannella di Benevento
                    Comitato Festa                                                   Frati Cappuccini
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            Pasquale Iuliani con i nipoti Pasquale, Cristian ed Elena (Cerreto)

                                                                                    Di Pietro Diego
                                                                               e Graziella Giordano
                                                                                 con il figlio Daniel
                                                                                           (Amorosi)

                                                                                                                       Lucas e Thomas Riccio.
                                                                                                                       I nonni
                                                                                                                       Salvatore e Maria
                                                                                                                       (Inghilterra)

Francesca Pelosi nel giorno di prima comunione tra le sorelle Marilina e
  Alessia con i genitori Vincenzo e Carmela Baldino di San Lorenzello

                                                                           Vitelli Francesco e Pietro
                                                                            di Fiore e Maria Grazia
                                                                            Civitillo (Cusano Mutri)

                                                                                  Livia Durante di Carlo      Florio Lorenzo di Michele e Cristina
  Parente Gianluca e Dina Del Nigro con il loro figlio Davide (Cerreto)        e Marina Giamattei (Cerreto)        Civitillo (Civitella Licinio)
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      Nel 2019 ricorrono cento anni dalla Lettera Apo-
  stolica Maximum illud del papa Benedetto XV. Per          IO SONO LA POESIA
  celebrare questa ricorrenza papa Francesco ha indetto
  per ottobre 2019 un mese missionario straordinario.       Cammino la città, nella pioggia
  Il tema sarà «Battezzati e inviati: la Chiesa di Cristo   avanti e indietro le sue strade,
  in missione nel mondo». Gli obiettivi saranno risve-      piango i suoi letti vuoti.
                                                            Io sono la Poesia.
  gliare la consapevolezza della «missio ad gentes»
                                                            Ascolto il respiro della notte
  e dare nuovo slancio all'annuncio del vangelo,
                                                            e il lamento delle sue comete,
  ricordandoci che «l'azione missionaria è il paradigma
                                                            raccolgo frammenti di stelle
  di ogni opera della Chiesa» (E.G. 15). Quattro sono
                                                            per colorare i giorni.
  gli scopi indicati da papa Francesco per vivere più
  intensamente il cammino missionario:                      Dalla mente inconscia, faccio emergere
      1° L'incontro personale con Gesù Cristo vivo          volti ed epifanie, drappeggio cieli
  attraverso l'Eucaristia, la Parola, la preghiera perso-   quando l'epica del tempo svanisce
  nale e comunitaria;                                       e vili, le cose muoiono nella polvere.
      2° La testimonianza dei santi, espressione delle      Coltivo madeleine
  Chiese sparse nel mondo intero;                           quando fragile è la sera,
      3° La formazione missionaria: scrittura, catechesi,   per riavvolgere il tempo
  spiritualità e teologia;                                  ed eternare la vita.
      4° La carità missionaria.
        Papa Francesco propone la seguente preghiera:       Germoglio fiori dal fango
                                                            e dalle ferite madreperla,
     «Padre nostro, il Tuo Figlio Unigenito Gesù            per scolpire la vita
  Cristo risorto dai morti affidò ai Suoi discepoli         e la voce delle sue insonnie.
  il mandato di "andare e fare discepoli tutti i            Con molecole di eternità scrivo
  popoli". Tu ci ricordi che attraverso il nostro           graffiti, sangue vivo nelle rughe
                                                            della pelle e dell'anima.
  battesimo siamo resi partecipi della missione
  della Chiesa. Per i doni del Tuo Santo Spirito,           Io sono la Poesia.
  concedi a noi la grazia di essere testimoni del           Sono Preghiera
  Vangelo, coraggiosi e zelanti, affinché la mis-           quando le parole mi portano in alto,
  sione affidata alla Chiesa, ancora lontana                al di là di ogni confine, nell'immensità
  dall'essere realizzata, possa trovare nuove e             dove la Parola è Vita, dove
  efficaci espressioni che portino vita e luce al           Dio è Parola.
                                                            Io sono la Poesia: ho bisogno di te
  mondo. Aiutaci a far sì che tutti i popoli                per regalarti il mio respiro.
  possano incontrarsi con l'amore salvifico e la            Perché ti amo? Perché sei Tu
  misericordia di Gesù Cristo, Lui che è Dio, e             e perché sono Io,
  vive e regna con Te, nell'unità dello Spirito             la Poesia.
                                                                                   Erino Eugenio Carlo
  Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen».
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    Carolina Panella              Raffaele Vitale                 Carlo Iride                  Emilia Rosa Raccio
     di Castelvenere             di Civitella Licinio              di Cerreto                       di Cerreto
* 16/II/1936 + 24/II/2019    * 7/IV/1933 + 28/III/2018    * 10/VIII/1947 + 15/III/2019     * 15/XII/1941 + 19/IV/2016

    Antonio D'Aiello             Benito Paduano                Giuseppina Guida                  Antonia Durante
      di Castelvenere               di Cerreto            * S. Maria a Vico 6/VIII/1931             di Cerreto
 * 18/XII/1936 + 4/I/2018    * 28/X/1937 + 4/VI/2018           + Parma 27/IV/2019            * 7/IV/1932 + 23/V/2019

  Anna Concetta Riccio          Nicolina Cappella              Bartolomeo Festa                 Concetta Iermieri
   di Massa di Faicchio       * Massa di F. 25/V/1940           di San Lorenzello                 di Castelvenere
* 12/XI/1960 + 2/IX/2018     + Castelvenere 29/III/2019     * 9/X/1932 + 28/III/2019         * 12/V/1926 + 3/IV/2019

 Maria Luigia Lavorgna          Francesco Sagnella             Cristina Borzaro                 Antonio D'Aiello
     di San Lorenzello       * San Salvatore 31/V/1941             di Cerreto                    di Castelvenere
* 18/XII/1921 + 27/II/2019   + Castelvenere 26/III/2019   * 29/IX/1933 + 13/XII/2018        * 8/X/1931 + 10/VIII/2018

Maria Gaetana Lavorgna       Maria Luisa Fappiano             Graziano Di Crosta                P. Franco Laseca
    di San Lorenzello            di San Lorenzello           * Cerreto 18/XII/1942        * Macerata Campania 28/I/1941
* 7/VIII/1920 + 2/II/2019    * 6/VII/1932 + 8/II/2019        + U.S.A. 25/VII/2018              + Nola 4/XII/2018
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