INSIEME - Parrocchia Buon Pastore
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INSIEME BUON PASTORE SAN FR ANCESCO DA PAOL A SANTO STEFANO Periodico di informazione interparrocchiale N. 8 - DICEMBRE 2018 Buon Natale 2018 Carissimi, la vita cristiana ritmata dall’anno liturgico e da Sempre nel Vangelo di Luca qualche versetto prima si leg- varie solennità e festività, a breve ci farà celebrare la festa ge: “Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce più cara ai sentimenti di tutti: La nascita di Gesù, il e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto Santo Natale. per loro nell’albergo”. Come ogni anno le nostre case, le strade e le piazze si riempiran- Non c’era posto per loro nell’al- no di luci, dovremo pensare bergo: questo ci deve far riflet- ai regali … tutte cose belle tere. A Natale non possiamo appartenenti alla nostra restare chiusi in un inti- tradizione. mismo che ha poco di cristiano, ma accorger- Come credenti però ci di chi, vicino o lon- non possiamo di- tano da noi, non può menticare il senso gioire delle feste. più profondo del Natale: «Non teme- Accorgerci di chi te, ecco vi annun- soffre, di chi è ma- zio una grande lato, di una famiglia gioia, che sarà di in difficoltà, l’elenco tutto il popolo: oggi potrebbe allungarsi. vi è nato nella città Chiediamo a Maria di Davide un salvato- la grazia di vivere un re, che è il Cristo Signo- Natale vero, un Natale re. Questo per voi il se- nel quale ci accorgiamo gno: troverete un bambino del tanto bene che possia- avvolto in fasce, che giace in mo fare. Solo così la gioia una mangiatoia». E subito ap- dei pastori sarà anche la no- parve con l’angelo una moltitudi- stra. ne dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli Buon Natale e pace in terra agli uomini che egli ama» (dal Vangelo di Luca). La gioia più vera del Natale è l’incontro con il I vostri sacerdoti don Pierantonio, bambino Gesù! don Pierino, don Armando, don Giancarlo Michelangelo, La sacra famiglia (Tondo Doni), 1503 Nel Rinascimento fiorentino era tradizione per i genitori regalare ai giovani sposi l’immagine della Sacra Famiglia su un piatto. Era un segno ben augurante e Angiolo Doni incarica di questo Michelangelo (è l’unica opera dipinta su tavola dal Maestro). Nella complessa e curiosa impaginazione dell’opera ricordo tre cose significative: il cerchio, figura archetipica di perfezione, il ventre di Maria, al centro del cerchio, per sottolineare il Mistero della nascita, le tre teste vicine, legate da un triangolo equilatero, richiamo alla relazione trinitaria. Paolo Di Rosa
Sinodo dei Vescovi 3-28 ottobre 2018 INSIEME... NELL'UNITÀ PASTORALE DICEMBRE 2018 N. 8 “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” Dal 3 al 28 ottobre si è svolto a Roma obiettivo, ma è la forma in cui Dio stesso Signore che ci chiede conversione del cuore il Sinodo dei Vescovi con l’obiettivo di si rapporta al suo popolo.” (dal Documento e rinnovamento delle strutture. (dal Docu- mettere i giovani al centro della riflessio- finale del Sinodo). mento finale del Sinodo) ne della Chiesa per i prossimi anni: Chi Il sinodo è stato lungamente preparato Il Sinodo si è concluso con un documen- sono i giovani oggi? Quali le loro esigen- per due anni nelle diocesi di tutto il mon- to finale, molto ricco e denso di rifles- ze? Come accompagnarli? Come far sco- do, cercando di raccogliere le inquietudi- sioni, che sarà “una mappa per orientare prire loro la bellezza di un incontro con ni, le richieste, le speranze dei giovani di i prossimi passi che la Chiesa è chiamata a Gesù che dia senso alla loro vita? oggi, poi riassunte in un documento che muovere.”. Papa Francesco ha dichiarato: “Vorrei dire è stato utilizzato come base dei lavori. Non si riesce a riassumere tutto quanto ai giovani, a nome di tutti noi adulti: scusa- Molti giovani inoltre sono stati chiamati detto in un breve articolo di un bolletti- teci se spesso non vi abbiamo dato ascolto; se, ad essere presen- anziché aprirvi il cuore, vi abbiamo riempito ti accanto ai padri le orecchie. Come Chiesa di Gesù desideria- sinodali durante le mo metterci in vostro ascolto con amore, certi giornate del Sino- di due cose: che la vostra vita è preziosa per do. Dio, perché Dio è giovane e ama i giovani; I giovani. Non si e che la vostra vita è preziosa anche per noi, tratta dunque di anzi necessaria per andare avanti.” fare soltanto qualco- Un momento dei lavori sinodali che mi è sa “per loro”, ma di molto piaciuto e che a me pare riassume- vivere in comunione re con la forza di un’immagine simbolo “con loro”, crescendo il senso di questo Sinodo è stato il pelle- insieme nella com- grinaggio che i partecipanti hanno fatto prensione del Van- percorrendo gli ultimi chilometri della gelo e nella ricerca via Francigena fino alla tomba di san delle forme più au- Pietro: un percorso di preghiera e rifles- tentiche per viverlo sione fatto insieme, vescovi e giovani, a e testimoniarlo. La piedi, mescolati senza ordine gerarchico, partecipazione re- fino all’incontro per la Messa con papa sponsabile dei gio- Francesco. Una bella immagine questa: vani alla vita della la Chiesa come strada e cammino che si Chiesa non è opzio- fa tutti insieme. nale, ma un’esigenza Sinodo (istituito da Paolo VI), lo sapete, della vita battesimale è l’incontro dei rappresentanti dei Ve- e un elemento indispensabile per la vita di no parrocchiale: vi invito a leggerlo. Lo scovi di tutto il mondo insieme con il ogni comunità. Le fatiche e le fragilità dei trovate sul sito creato appositamente per Papa. La caratteristica di questo Sinodo giovani ci aiutano a essere migliori, le loro il Sinodo in internet a questo indirizzo: è stato il forte coinvolgimento dei gio- domande ci sfidano, i loro dubbi ci interpel- http://www.synod2018.va/content/sy- vani con la parola d’ordine ASCOLTO. lano sulla qualità della nostra fede. Anche le nod2018/it.ht “Ascolto non è solo una raccolta di informa- loro critiche ci sono necessarie, perché non di zioni, né una strategia per raggiungere un rado attraverso di esse ascoltiamo la voce del Annamaria Peroni 2
Omelia del Santo Padre Francesco durante la Santa Messa e la canonizzazione dei Beati: Paolo VI, Oscar Romero, Francesco Spinelli, Vincenzo Romano, Maria Caterina Kasper, Nazaria Ignazia di Santa Teresa di Gesù, Nunzio Sulprizio Anche a te Gesù dice: “Vieni, seguimi!” Proponiamo un ampio estratto dell’omelia tenuta da papa Francesco durante la messa di domenica 14 ottobre per la canonizzazione di questi nuovi santi, che devono essere per noi esempio per “ritornare alle sorgenti della gioia, che sono l’incontro con Lui, la scelta corag- giosa di rischiare per seguirlo, il gusto di lasciare qualcosa per abbracciare la sua via”. 3 Il papa commenta l’episodio evangelico del giovane ricco. Il Vangelo ci invita all’incontro con il Si- ti ama sempre, il senso della tua vita, la Chiesa che soltanto predica buoni pre- gnore, sull’esempio di quel «tale» che «gli forza di donarti. cetti o una Chiesa-sposa, che per il suo corse incontro». Possiamo immedesimar- Ancora Gesù dice: «Vendi quello che hai Signore si lancia nell’amore? Lo seguia- ci in quell’uomo, di cui il testo non dice e dallo ai poveri». Il Signore non fa teo- mo davvero o ritorniamo sui passi del il nome, quasi a suggerire che possa rap- rie su povertà e ricchezza, ma va diretto mondo, come quel tale? Insomma, ci ba- presentare ciascuno di noi. Egli doman- alla vita. Ti chiede di lasciare quello che sta Gesù o cerchiamo tante sicurezze del da a Gesù come «avere in eredità la vita appesantisce il cuore, di svuotarti di beni mondo? Chiediamo la grazia di saper la- eterna». Chiede la vita per sempre […] la per fare posto a Lui, unico bene. […] se sciare per amore del Signore: lasciare ric- chiede come un’eredità da avere, come il cuore è affollato di beni, non ci sarà chezze, lasciare nostalgie di ruoli e poteri, lasciare strutture non più adeguate all’an- nuncio del Vangelo, i pesi che frenano la missione, i lacci che ci legano al mondo. Senza un salto in avanti nell’amore la no- stra vita e la nostra Chiesa si ammalano di «autocompiacimento egocentrico»: si cerca la gioia in qualche piacere passeg- gero, ci si rinchiude nel chiacchiericcio sterile, ci si adagia nella monotonia di una vita cristiana senza slancio, dove un po’ di narcisismo copre la tristezza di ri- manere incompiuti. INSIEME... NELL'UNITÀ PASTORALE DICEMBRE 2018 N. 8 Fu così per quel tale, che – dice il Vangelo – «se ne andò rattristato». Si era ancorato ai precetti e ai suoi molti beni, non aveva dato il cuore. E, pur avendo incontrato Gesù e ricevuto il suo sguardo d’amore, un bene da ottenere, da conquistare con spazio per il Signore, che diventerà una se ne andò triste. La tristezza è la prova le sue forze. Infatti, per possedere questo cosa tra le altre. Per questo la ricchezza è dell’amore incompiuto. È il segno di un bene ha osservato i comandamenti fin pericolosa e – dice Gesù – rende difficile cuore tiepido. Invece, un cuore alleggeri- dall’infanzia e per raggiungere lo scopo persino salvarsi. Non perché Dio sia seve- to di beni, che libero ama il Signore, dif- è disposto a osservarne altri; per questo ro, no! Il problema è dalla nostra parte: fonde sempre la gioia, quella gioia di cui chiede: «Che cosa devo fare per avere?». il nostro troppo avere, il nostro troppo oggi c’è grande bisogno. Il santo Papa Pa- La risposta di Gesù lo spiazza. Il Signore volere ci soffocano, ci soffocano il cuore olo VI scrisse: «È nel cuore delle loro an- fissa lo sguardo su di lui e lo ama. Gesù e ci rendono incapaci di amare. [...] Gesù gosce che i nostri contemporanei hanno cambia prospettiva: dai precetti osservati è radicale. Egli dà tutto e chiede tutto: dà bisogno di conoscere la gioia, di sentire per ottenere ricompense all’amore gra- un amore totale e chiede un cuore indivi- il suo canto». Gesù oggi ci invita a ritor- tuito e totale. […] Gli chiede di passare so. Anche oggi si dà a noi come Pane vivo; nare alle sorgenti della gioia, che sono dall’osservanza delle leggi al dono di sé, possiamo dargli in cambio le briciole? A l’incontro con Lui, la scelta coraggiosa di dal fare per sé all’essere con Lui. E gli fa Lui, fattosi nostro servo fino ad andare in rischiare per seguirlo, il gusto di lasciare una proposta di vita “tagliente”: «Vendi croce per noi, non possiamo rispondere qualcosa per abbracciare la sua via. I san- quello che hai e dallo ai poveri … e vieni! solo con l’osservanza di qualche precet- ti hanno percorso questo cammino. Seguimi!». to. A Lui, che ci offre la vita eterna, non Anche a te Gesù dice: “vieni, seguimi!”. possiamo dare qualche ritaglio di tempo. L’ha fatto Paolo VI, sull’esempio dell’A- Vieni: non stare fermo, perché non basta Gesù non si accontenta di una “percen- postolo del quale assunse il nome. Come non fare nulla di male per essere di Gesù. tuale di amore”: non possiamo amarlo al lui ha speso la vita per il Vangelo di Cri- Seguimi: non andare dietro a Gesù solo venti, al cinquanta o al sessanta per cen- sto, valicando nuovi confini e facendosi quando ti va, ma cercalo ogni giorno; to. O tutto o niente. suo testimone nell’annuncio e nel dialo- non accontentarti di osservare dei pre- go, profeta di una Chiesa estroversa che cetti, di fare un po’ di elemosina e dire […] Gesù interroga ciascuno di noi e tutti qualche preghiera: trova in Lui il Dio che noi come Chiesa in cammino: siamo una Continua nella pagina seguente
Ancora sulla lettera pastorale del Vescovo INSIEME... NELL'UNITÀ PASTORALE DICEMBRE 2018 N. 8 dalla pagina precedente Il bello del vivere guarda ai lontani e si prende cura dei poveri. Paolo VI, anche nella fatica e in mezzo alle incomprensioni, ha testimo- niato in modo appassionato la bellezza e Già due gli incontri di approfondimento glianza”. (Diadoco di Fotica, Cento capitoli la gioia di seguire Gesù totalmente. Oggi sulla Lettera pastorale del nostro Vescovo, gnostici, 89). ci esorta ancora, insieme al Concilio di che ci deve guidare per tutto l’anno con cui è stato il sapiente timoniere, a vivere quel suo pressante invito alla vita di pre- Domenica 28 ottobre nell’incontro dei la nostra comune vocazione: la vocazio- ghiera. genitori dell’Iniziazione Cristiana di san ne universale alla santità. Non alle mezze Francesco da Paola si è ulteriormente misure, ma alla santità. È bello che insie- Giovedì 25 ottobre nella parrocchiale approfondita la Lettera, soprattutto nella me a lui e agli altri santi e sante odierni del Buon Pastore don Sergio Passeri ha ri- parte dedicata all’educazione alla pre- ci sia Mons. Romero, che ha lasciato le flettuto con un gruppo - per la verità non ghiera, riflettendo su quanto scritto dal sicurezze del mondo, persino la propria molto nutrito - di fedeli della nostra uni- Vescovo: incolumità, per dare la vita secondo il tà pastorale, presentando la Lettera come “Vorrei che non parlassimo troppo del- Vangelo, vicino ai poveri e alla sua gente, un trattato sulla “vita spirituale” che è la preghiera, ma che sempre pregassi- col cuore calamitato da Gesù e dai fratel- la “vita nello Spirito”, cioè “la nostra mo, che lo facessimo il più possibile e nel li. Lo stesso possiamo dire di Francesco vita in Dio e per Dio”, vita alla quale sia- migliore dei modi, che lo facessimo insieme, Spinelli, di Vincenzo Romano, di Maria mo chiamati: “Così la vita spirituale ci si come Chiesa del Signore, ma anche perso- Caterina Kasper, di Nazaria Ignazia di presenta come l’esistenza umana condotta in nalmente, ciascuno nel segreto del suo cuo- Santa Teresa di Gesù e anche del nostro dialogo con lo Spirito Santo. essa è connotata re, nel raccoglimento di momenti a questo ragazzo abruzzese-napoletano, Nunzio dalla permanente sintonia tra il nostro spiri- dedicati, dentro le stanze della propria casa, Sulprizio: il santo giovane, coraggioso, to e lo Spirito di Dio”(pp. 41-42). Coltivare umile che ha saputo incontrare Gesù nel- la vita nello Spirito non è allora semplice- la sofferenza, nel silenzio e nell’offerta di mente vivere una vita morale; è piuttosto sé stesso. Tutti questi santi, in diversi con- essere in costante comunione con lo Spi- testi, hanno tradotto con la vita la Parola rito Santo, forza misteriosa che presiede di oggi, senza tiepidezza, senza calcoli, al nostro essere e che dà senso alla nostra con l’ardore di rischiare e di lasciare. Fra- esistenza, la cui dimensione non è solo telli e sorelle, il Signore ci aiuti a imitare quella sensibile. Il Vescovo ci invita per- i loro esempi. tanto a riscoprire il valore della vita spiri- Marzo Zampiceni tuale soprattutto attraverso la preghiera, che nutre la nostra vita rispetto al nostro Celebriamo l’Eucaristia destino eterno, alla nostra vita divina. E contemplando la santità coinvolge tutto il nostro essere, spirito, anima e corpo, secondo le parole il volto di Santa Maria di san Paolo: “Il Dio della pace vi santifichi Crocifissa Di Rosa interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la domenica 16 dicembre venuta del Signore nostro Gesù Cristo”(1Ts Parrocchia Buon Pastore 5,23). Le icone ben rappresentano questa ore 18.30 pienezza di santità, come ha sottolineato prima di recarci al lavoro, prima dei pasti, don Sergio, raffigurando Cristo o i santi all’inizio e alla fine delle giornate.[…] Vor- In occasione della festa liturgica di S. grazie a un gioco di cerchi concentrici che rei inoltre che educassimo alla preghiera Maria Crocifissa Di Rosa (per la verità ne racchiudono la testa. i nostri ragazzi e i nostri giovani, che posticipata di un giorno), vogliamo Don Sergio in conclusione ha ricordato la preghiera venisse considerata una priori- non solo pregare la Santa, ma anche che si è santi per grazia, ma lo si diven- tà nel cammino dell’Iniziazione cristiana e ricordare la presenza delle Ancelle ta nella libertà. La chiamata alla santità, degli altri cammini educativi. E’ indispensa- della Carità nel nostro territorio, dal- che è per tutti, deve avvenire insieme: è bile pregare con loro, far gustare la bellezza la Casa del Ronco in via Benacense a un cammino che genera comunione, tan- del dialogo con il Signore, insegnare loro le Casa Gabriella in via Mantova, due to che nella Chiesa orientale i santi sono preghiere tradizionali, ma anche un meto- 4 realtà diverse animate dallo stesso carisma, il servizio ai poveri, agli am- malati, ai piccoli, con una carità sen- chiamati i somiglianti, come ricorda Dia- doco di Fotica: “Dobbiamo sapere che la grazia comincia a dipingere, sopra l’immagi- do di preghiera personale, introdurli all’arte della preghiera, condurli a scoprire il mon- do dell’interiorità, mostrare loro come i sen- za limiti secondo il cuore di Maria, ne, la somiglianza. Come i pittori in un pri- timenti e i desideri possono trasformarsi in prima Ancella del Signore. mo momento tracciano lo schizzo del ritratto preghiera!”(pag.69-70). con un solo colore, e facendo fiorire a poco a Un invito chiaro rivolto a genitori ed poco un colore sull’altro[…], così anche la educatori perché non venga trascurata grazia di Dio, attraverso il battesimo, accorda la preghiera nell’educazione dei nostri l’immagine a quello che era quando l’uomo ragazzi e giovani, senza temere di essere fu creato, ma quando vede che desideriamo infantili o sorpassati. I bambini sanno con tutto noi stessi la bellezza dell’immagine pregare meglio di noi e la preghiera è la […], allora, facendo fiorire la virtù con la via per la santità. virtù e innalzando di gloria in gloria l’aspetto dell’anima, le dona l’impronta della somi- Stefania P.
Catechismo: perché? per chi? La vita è DONO. La vita è un cammino in avanti; nessuno può nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo: noi perdo- tornare indietro per ricominciare. nati non per merito, ma per amore. Abbiamo un Padre molto È un cammino non facile, impegnativo, faticoso, talvolta dolo- paziente e misericordioso che ci aspetta; non obbliga nessuno, roso, che va percorso interamente. ma ci propone una via da seguire per giungere a Lui, per restare Tutte le realtà esistenti, piante, animali, persone, ricevono dal con Lui. Creatore il dono della vita, ma all’uomo, creatura superiore a È difficile per noi entrare nel Mistero, capire questo amore, ab- tutte le altre (“era cosa molto buona”Gen 1,31), è dato in dono biamo bisogno di aiuto e questo è il valore del catechismo: ci il pensiero e la libertà di esercitarlo, per cui l’uomo pensa, de- offre l’opportunità di conoscere meglio la nostra realtà di bat- cide, sceglie. tezzati. 5 Ogni nostra scelta o decisione è frutto del nostro pensiero. Papa Francesco, come sempre attento osservatore dei muta- “Ogni scelta implica una rinuncia” ci insegnavano gli antichi e, menti della società, ci dice: “la prima preziosa e più importante se la scelta riguarda gli aspetti più importanti per il nostro vive- scuola è la famiglia”. Scuola per conoscere, famiglia per amare. re, la decisione diventa più impegnativa. Il nostro è il tempo del Il bimbo di sette, otto anni, non gradisce l’invito alla lettura chiasso, della fretta, della confusione, della velocità; giornate perché, dice “io so già leggere” non ha ancora capito che il libro convulse che non lasciano spazio a momenti di riflessione, di non insegna a leggere, ma a capire quello che si legge. Questo calma, di riposo e rischiamo di dimenticare la verità del nostro vale anche per l’adulto, di ogni tempo e di ogni età. Quanto esistere. tempo dedichiamo per conoscere almeno in parte la nostra sto- Ecco allora che la Chiesa, madre e maestra, ci viene in aiuto con ria (che è storia di Salvezza), quante volte leggiamo alcuni pas- l’anno liturgico e il catechismo. si dell’Antico Testamento, scritto alcuni millenni fa, ma molto Con la festa di Cristo Re, a fine novembre, termina l’anno e ini- attuale anche per il nostro secolo? Quante volte ascoltiamo la zia il nuovo anno liturgico: si apre sull’Avvento che ci prepara parola del Padre che ci parla in Gesù? Gesù che ci chiama fra- al Natale. telli perché figli di un solo Padre; che ci dice che la vita vera Ma l’anno liturgico è diverso da altri anni; quello civile, quel- non è quella voluta e organizzata da noi (Qoelet); che la no- lo scolastico, quello giudiziario? Un anno è sempre di dodici stra vita non ha una fine, bensì un fine: la beatitudine eterna. mesi, diversi, se possiamo usare questo termine, i contenuti e lo Il passo più sicuro per la via che porta a Lui resta sempre la scopo. Possiamo dire che è uno strumento prezioso per ricor- preghiera: personale, intima, silenziosa; condivisa in famiglia, darci il susseguirsi delle grandi festività cristiane, di periodi di insieme, alla Santa Messa per crescere alla luce della sua Parola silenzio, di preghiera, di riflessione e l’opportunità di riflettere, e poi condividere con i fratelli quel ‘pane disceso dal cielo’ per ripensare per poi vivere il nostro tempo più coerenti al nostro la salvezza di tutti, grandi e piccini, sempre in cammino, sem- essere cristiani. pre bisognosi di aiuto, ma anche capaci di essere testimoni di Ecco perché, rispondendo al titolo: il catechismo è per tutti, pic- fede vissuta. coli e grandi sempre. Qualche volta dimentichiamo che anche noi siamo Chiesa; noi, il popolo di Dio, il popolo dei battezzati Pina Scaglia INSIEME... NELL'UNITÀ PASTORALE DICEMBRE 2018 N. 8 Natività Maternità Bassorilievo del XII secolo, Abbazia di Fontenay G. Segantini, Le due madri, 1891 Gesù è affidato al calore del bue e dell’asino mentre, in primo piano, Con grande tenerezza, delicatezza e intimità, in questa bellissima Maria, stesa nel letto, e Giuseppe, appoggiato al bastone, si riposano. opera Segantini elogia la maternità. Un pensiero per ricordare, nel Contrariamente all’iconografia tradizionale dove Maria e Giuseppe giorno di Natale, le madri. Non le donne, le amiche, le compagne, le sono solo visti come ‘contorno’, l’artista ha voluto porre l’attenzione mogli, le figlie, ma le madri. Forti e tenaci sopportano tutto e vanno sui genitori di Gesù e cogliere la fatica di un parto in un luogo freddo, avanti sempre, con pazienza e fatica, senza farlo mai pesare a noi figli. povero e precario. Così anche noi abbiamo bisogno di riposo e i giorni Grande lezione di amore gratuito. di Natale sono l’occasione per fermarci a riflettere sulle fatiche della Paolo Di Rosa vita, del lavoro, o nell’accompagnamento di figli e genitori.
Gruppo Missionario INSIEME... NELL'UNITÀ PASTORALE DICEMBRE 2018 N. 8 Trasmettere la fede per contagio dell’amore dal Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale 2018 Il tema della missione non può certo mancare nella riflessione E quindi abbiamo molto da fare e molto da interrogarci su que- e nella azione pastorale di una chiesa che per sua natura è mis- sto tema che chiama in causa prima di ogni altra cosa la nostra sionaria. Ma oggi è indispensabile interrogarsi sul significato fedeltà a Gesù e alla sua Parola e la nostra capacità di testimo- che assume la missione e l’essere missionari, perché la missio- niarla con coraggio e coerenza nelle nostra quotidianità e nei ne, intesa come trasmissione della fede, non è più solo rivolta a nostri ambienti. chi abita terre lontane e non ancora evangelizzate, ma è anche qui, nel nostro territorio, fuori dalle nostre porte, nelle nostre Preghiera, riflessione e carità sono i cardini attorno ai quali ruo- strade. ta l’attività del gruppo missionario delle nostre parrocchie che Non possiamo fingere di non vedere tante situazioni di disagio si ritrova periodicamente sotto la guida di don Pierino. e soprattutto tanto bisogno di una nuova evangelizzazione nei confronti di chi non ha ancora conosciuto Gesù, ma anche di Ecco un breve resoconto delle attività programmate per que- chi sembra averlo “dimenticato”. sto primo periodo dell’anno pastorale: E questa è proprio la missione a cui ci chiama il Papa che, nel • Lunedì 1 ottobre in apertura del mese missionario nella cap- suo messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale che si è pella di via Bazzini si è adorato, riflettuto e pregato alla luce celebrata il 21 ottobre, così scrive: “Questa trasmissione della del messaggio di Papa Francesco. fede, cuore della missione della Chiesa, avviene per il “conta- • Domenica 21 ottobre le tre Parrocchie hanno celebrato, in gio” dell’amore, dove la gioia e l’entusiasmo esprimono il ri- unione di preghiera con tutta la Chiesa, la Giornata mon- trovato senso e la pienezza della vita. La propagazione della diale chiedendo ai fedeli anche un aiuto economico per so- fede per attrazione esige cuori aperti, dilatati dall’amore. […]E stenere i progetti del PIME e altre iniziative missionarie, in tale espansione genera l’incontro, la testimonianza, l’annuncio; particolare quelle delle suore Camilliane. genera la condivisione nella carità con tutti coloro che, lontani • Domenica 4 novembre a san Francesco si è organizzata la dalla fede, si dimostrano ad essa indifferenti, a volte avversi e raccolta di generi alimentari per l’Emergenza freddo. contrari. Ambienti umani, culturali e religiosi ancora estranei al • Venerdì 30 novembre nell’oratorio di san Francesco la tradi- Vangelo di Gesù e alla presenza sacramentale della Chiesa rap- zionale “cena povera” per il sostegno di un progetto missio- presentano le estreme periferie, gli estremi confini della terra nario. […]. In questo consiste ciò che chiamiamo missio ad gentes. La • Sabato 1 e domenica 2 sul sagrato del Buon Pastore la ven- periferia più desolata dell’umanità bisognosa di Cristo è l’in- dita dei fiori. differenza verso la fede o addirittura l’odio contro la pienez- • Sabato 8 e domenica 9 al buon Pastore raccolta di generi ali- za divina della vita. Ogni povertà materiale e spirituale, ogni mentari da condividere anche con l’Emergenza freddo. discriminazione di fratelli e sorelle è sempre conseguenza del • Domenica 6 gennaio giornata missionaria dei ragazzi. rifiuto di Dio e del suo amore.” Stefania Pozzi Carità un servizio condiviso dalle nostre parrocchie Dal punto di vista pastorale si parla sem- tutti i suoi livelli: dalla comunità locale alla nella raccolta di generi alimentari e un pre di più di collaborazione tra le diver- Chiesa particolare fino alla Chiesa universale gruppo di volontari per preparare il pa- se parrocchie e tra i diversi gruppi che in nella sua globalità. Anche la Chiesa in quan- sto – presso l’oratorio di S. Francesco da 6 esse operano. Le nostre tre parrocchie hanno accolto l’indicazione e la siner- gia nel programmare iniziative comuni è to comunità deve praticare l’amore. Conse- guenza di ciò è che l’amore ha bisogno anche di organizzazione quale presupposto per un Paola - e per portarlo presso il centro di accoglienza. Quest’anno si vuole tentare una espe- sempre più concreta. Questo vale anche servizio comunitario ordinato” (n. 20). rienza nuova visto l’aumento del numero per i gruppi caritativi delle nostre comu- di realtà che aderiscono all’iniziativa: il nità: Caritas parrocchiale, S. Vincenzo, Emergenza freddo quarto giovedì del mese verranno invita- gruppo missionario e gruppo “emergen- te a cena presso l’oratorio di S. Francesco za freddo” lavorano con obiettivi comuni Da diversi anni con il mese di novembre alcune persone o famiglie seguite dalla e condivisi. inizia il servizio di “emergenza freddo” Caritas parrocchiale. Si legge in proposito nell’Enciclica Deus che consiste nella preparazione settima- Chi fosse intenzionato a offrire volon- Caritas est: “L’amore del prossimo radicato nale di un pasto caldo da portare in un tariato o risorse in denaro o generi ali- nell’amore di Dio è anzitutto un compito per centro cittadino, che accoglie per la cena mentari si rivolga a don Pierantonio o a ogni singolo fedele, ma è anche un compito e la notte, persone senza fissa dimora. Francesco Carini presso l’oratorio di via per l’intera comunità ecclesiale, e questo a L’iniziativa vede coinvolte le comunità Benacense.
50 8 dicembre 2018 Anniversario della consacrazione della Chiesa di Santo Stefano Lettera alle famiglie di S. Stefano Carissimi, mentre negli anni cinquanta nuova comunità di alcune strutture che e infine della chiesa parrocchiale. Prima del secolo scorso andava prendendo for- servissero sia per la vita spirituale sia per si pensò alle strutture per la formazione 7 ma un nuovo quartiere nella zona detta la vita sociale del territorio. Con la col- delle giovani generazioni e per ultimo della Bornata ai piedi dei Ronchi nella laborazione di tanti abitanti si metteva alla casa del Signore. periferia est di Brescia, il sacerdote invia- mano alla costruzione della scuola ma- Cinquant’anni fa, l’8 dicembre 1968, il to dal Vescovo come parroco, don Stefa- terna, dell’oratorio adibito anche a scuo- Vescovo di Brescia Mons. Luigi Morsta- no Buila, sentiva la necessità di dotare la la elementare bilini consacrava il nuovo edificio, la chiesa parrocchiale dedicata a S. Stefano protomartire. La scelta del patrono non fu casuale: voleva essere, per indicazione dei parroc- chiani, un ricordo di don Stefano Pebejani, per anni parroco di S. Francesco da Paola in via Bena- cense. La spiccata personalità di don Stefano, la sua cultura e l’a- more per i più poveri erano rima- sti nel cuore e nella riconoscenza di tutti. La festa, che quest’anno propo- niamo a tutta la comunità, non vuole essere solo la memoria di quell’evento così solenne, ma vuole anche esprimere il deside- rio di recuperare per il presente e per il futuro quella vitalità che INSIEME... NELL'UNITÀ PASTORALE DICEMBRE 2018 N. 8 ha caratterizzato il nostro quar- tiere nel segno della condivisio- ne, dell’amicizia, della solida- rietà fra tante famiglie residenti che, in mezzo alle loro case, potevano ammirare una casa più grande di tutte: la casa del Signore, la casa della comunità cristiana. Carissimi, è desiderio mio e dei sacerdoti collaboratori che tutti possano sentirsi invitati a questa festa. Le porte della nostra bella parrocchiale sono aperte per quanti desiderino entrare per una preghiera o per rivivere ricordi passati. Mentre augu- riamo serenità, gioia e ogni bene, chiediamo a S. Stefano e a quanti della nostra par- rocchia hanno già raggiunto la meta di proteggerci con la loro intercessione e con la loro spirituale vicinanza. Don Pierantonio - Parroco Don Armando Don Giancarlo Don Pierino
Auspici: S. Stefano patrono INSIEME... NELL'UNITÀ PASTORALE DICEMBRE 2018 N. 8 Fin dal gennaio del 1963, in seguito a soprattutto, un impegno programma- ne nostra, ideale e operativa dei valori cri- un referendum, gli abitanti del quartie- tico volto a far rivivere il messaggio del stiani. La fonte da cui si attingono la vita re decisero di scegliersi come patrono grande diacono all’interno della nostra e l’opera di questo diacono sono gli Atti Santo Stefano Protomartire. Avvertirono comunità. Infatti la scelta di un santo degli Apostoli, libro della Bibbia, che ci però che la preferenza non poteva ridursi non obbedisce solamente a una utilità riporta alle origini della Chiesa primitiva soltanto a un atto di omaggio verso don pratica o a una necessità burocratica, né che non possiamo dimenticare. Sono lì le Stefano Pebeiani, che fu parroco della bada innanzitutto ad assicurare un pro- nostre radici. nostra zona dal 1929 al 1945, o verso tettore in cielo. Per noi Santo Stefano è don Stefano Buila il sottoscritto, ma comportava anche, e soprattutto la guida a una interpretazio- La nuova chiesa A Santo Stefano il primo luogo di aggre- gazione religiosa fu un prefabbricato in legno largo 6 metri, lungo 16 e alto 2,80 benedetto il 23 dicembre del 1962 dal vescovo Mons. Giacinto Tredici. Sorgeva nella zona dell’attuale scuola ma- terna e venne usato fino al 1966 quando si passò per la celebrazione della Messa e per gli incontri di catechesi al piano terra del nuovo Oratorio che si stava ultiman- do. La posa della prima pietra avvenne il 29 giugno 1967 con la partecipazione del vescovo Mons. Luigi Morstabilini e l’apertura al culto il giorno 8 settembre 1968, presenti Mons. Antonio Poli e don Giovanni Sabbadini, rispettivamente già parroco il primo e attuale il secondo di San Francesco Da Paola, dal cui territorio fu staccata nel 1963 la nuova parrocchia di Santo Stefano. Finalmente, al suono delle campane, venne il giorno della solenne consacra- zione della Chiesa da parte di Mons. Lu- igi Morstabilini. Era l’8 dicembre 1968, solennità della Vergine Immacolata. Auspici nel 30º anniversario Trent’anni per una chiesa rappresentano Dai Discorsi del vescovo Sant’Agostino 8 il primo vagito nei confronti di cattedra- li e chiese che celebrano il centenario, il millennio della loro costruzione. Ricor- dare la consacrazione della nostra chie- Costruzione e dedicazione sa diventa per tutti un invito: ricercare le ragioni della nostra fede oggi. È semplice del tempio di Dio in noi mettere insieme alcune notizie relative a La dedicazione della casa di preghiera è la festa della nostra comunità. Questo edificio è di- progetti e alla loro realizzazione. È ope- venuto la casa del nostro culto. Ma noi stessi siamo casa di Dio. Veniamo costruiti in questo 50 ra molto più impegnativa mondo e saremo consacrati solennemente alla fine dei secoli... far apparire nel mondo di Diventiamo tuttavia casa di Dio quando siamo uniti insieme dalla carità... oggi il segno della presen- Ringraziamo il Signore nostro Dio perché ha invogliato l’animo dei suoi fedeli alla costruzione za del Signore. di questa casa di orazione, ne ha stimolato l’amore, ha prestato l’aiuto, ha sostenuto gli sforzi della buona volontà perché passassero all’azione. Per questo è Dio stesso che ha cominciato e don Elio portato a termine tutto quanto.
S.Stefano, casa tra le case Una chiesa nuova, che sorge nel cuore di un nuovo quartiere, non è solo una realtà di ordine architettonico che faccia più o meno paesaggio. La nostra non è sorta con simile ambizione. 50 Non torreggia come le chiese delle epoche passate, attorno alle quali si raccoglieva un villaggio, né come le festose e magnilo- quenti basiliche dei centri cittadini di lunga storia. È sorta, per così dire, con discrezione, pur nel vivace movimento delle li- nee. Non contende lo spazio alle ciminiere, né l’imponenza ai grattacieli. È il luogo di culto di un quartiere residenziale. Le ciminiere sono lontane, il traffico frenetico della grande arteria appena vi giunge. Qui si abita: le fabbriche, gli uffici, sono al- trove. Un quartiere di case per la primordiale comunità umana: 9 la famiglia. La chiesa, casa tra le case, per un’alta forma di vita comunitaria: quella che unisce nell’unità dello spirito una realtà di cristiani. Una solidarietà a più alto livello per il cristiano non può attuarsi che nell’ordine dello spirito in una casa di tutti, la chiesa, luogo dove i cristiani prendono coscienza dei legami che li uniscono in una effettiva fraternità e parità di fronte a Dio. Anima di una chiesa comunque è lo spirito di coloro che la fre- quentano. La consacrazione di una chiesa nuova, nella storia di una parrocchia, è senza dubbio un punto di arrivo, ma ancora più un punto di partenza. A.B. Dalle Omelie del sacerdote Origéne Come pietre vive veniamo edificati altare di Dio Noi tutti che crediamo in Cristo siamo chiamati “pietre vive”, secon- do l’affermazione della scrittura: “Voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale”. INSIEME... NELL'UNITÀ PASTORALE DICEMBRE 2018 N. 8 Io penso che chiunque di voi, pietre vive, è pronto all’orazione o a offrire suppliche a Dio, appartiene a coloro con i quali Gesù edifica l’altare... Per questo adoperiamoci per avere tutti un unico parlare, un unico sentire, niente facendo per contesa né per vana gloria, ma fermi nello stesso sentimento e nella stessa convinzione, perché possiamo anche noi diventare pietre atte all’altare. Ricordi e curiosità SACERDOTI Partecipazione NEGOZI presenti nel 1965 Parroci alla MESSA domenicale e da tempo chiusi • Buila don Stefano, delegato vescovile (1962-1964), parroco (1964-1984) Confezioni in maglieria di Augusta Mosca, Anno 1968 • Bulgari don Giacomo (1984-1996) via Sanson 103 Prima domenica di ottobre: 535 • Pitozzi don Elio (1996-2003) Seconda domenica di ottobre: 550 Rinomata drogheria e tabaccheria di Lan- • Rossetti don Casimiro (2003-2016) Terza domenica di ottobre: 510 zani Mondini Maria, via Sanson 39 • Bodini mons. Pierantonio (2016-…) Quarta domenica di ottobre: 610 Totale: 1/3 degli abitanti Forneria di Persico Angelo, via Sanson 53 Vicari parrocchiali Latteria e prodotti Camera di Bice Buzzoni, • Mori don Saverio (1966-1967) Anno 1998 via Sanson 33 • Raffelli don Luigi (1967-1970) sabato e domenica 14 e 15 marzo: 277 • Bontempi don Franco (1971-974) Parrucchiera per signora di Teresa Molteni, sabato e domenica 21 e 22 marzo: 272 via Sanson 55 Totale: 1/5 degli abitanti Presbiteri collaboratori Salumeria Bezzi, via Sanson 37 • Scalmana don Gabriele (1974-1977) Anno 2018 Macelleria di Gianni Paglia, via Sanson 43 • Toloni don Giancarlo (1987-….) sabato e domenica più o meno del 1998? • Nolli don Armando (2016-…)
L’emozione di ritornare a S. Stefano… INSIEME... NELL'UNITÀ PASTORALE DICEMBRE 2018 N. 8 Quando alcuni giorni fa Don Armando, di nuove persone e famiglie che, grazie a i nostri giochi (guardie e ladri, nascondi- Maria e Luciano mi hanno detto dei cin- interventi di urbanizzazione nell’area dei no, ecc.). quant’anni della nostra chiesa di S. Ste- Ronchi, hanno portato alla costituzione fano, chiedendomi se fossi disponibile dell’intero quartiere. Quelle persone tut- Ricordo però che nelle nostre scorriban- a scrivere una testimonianza, il sì che è tavia dovevano riferirsi per le Liturgie e de l’elemento che più ci attraeva era rap- scaturito è stato semplicemente e natu- le S. Messe alla vicina Parrocchia di San presentato dal campanile, quel salire in ralmente una gioiosa conseguenza. Francesco da Paola, in quanto nel quar- alto, su, su fino alla fine della scala che tiere non c’era una chiesa. ci permetteva di vedere il quartiere e uno Da quel giorno però ho dovuto gestire scorcio di Brescia secondo una prospetti- i movimenti del cuore e non mi riferi- Da qui si passò inizialmente a una pic- va diversa e sempre nuova. sco alle normali palpitazioni, bensì a cola chiesetta costruita in legno trasferita, quell’affiorare di ricordi ed emozioni che negli anni a venire per questioni di volu- Si dice “cresciuti all’ombra del campani- si sono intrecciati e proposti nella mente mi e spazi insufficienti, nei locali al pia- le”?... e nel cuore tra le occupazioni del quoti- no terra dell’oratorio. diano. Probabilmente sì, certo è che a distanza Nel frattempo, iniziarono i lavori per l’e- di anni e al di là dell’aneddoto che oggi Cinquant’anni fa di anni ne avevo sei, dificazione della nostra attuale chiesa. ho voluto ricordare con tutti voi, mi pia- piccolo quindi, ma non troppo per ri- Erano, per me e i miei coetanei, gli anni ce condividere un altro aspetto centrale e cordare non tanto per i racconti dei miei della scuola materna, della scuola ele- fondamentale per la vita di ognuno e di genitori, quanto per aver vissuto diretta- mentare e dei giochi di bambini per le ogni Comunità. mente l’evoluzione e gli eventi che han- vie del quartiere e il cantiere rappresenta- no caratterizzato la nostra Comunità. va per noi una forte attrazione tant’è che La chiesa è tempio di Dio, la nostra bella, spesso e un po’ maldestramente finivamo sobria e accogliente chiesa di S. Stefano è Negli anni Sessanta la zona alle pendi- per oltrepassare le recinzioni, facendo di- tempio di Dio. ci della Maddalena si stava popolando ventare quel cantiere il luogo perfetto per È il luogo dove un sacerdote e le persone che con lui camminano possono riunirsi Un ricordo di intorno a Gesù Eucaristia e possono cre- scere nella relazione con Lui. don Stefano Buila datato 1984 È il luogo dove un sacerdote per Fede Don Stefano Buila ci ha lasciato troppo pre- lascia alle persone il segno della sua Pa- sto, quasi improvvisamente, stroncato dalla ternità e dove le persone lasciano al sa- leucemia. Solo adesso che lui non c’è più la cerdote il segno del loro essergli figli e i comunità riesce a comprendere pienamente segni di questa relazione familiare nutro- l’opera sua per la formazione della parroc- no la Fede di ciascuno plasmando inevi- chia, per la creazione della nostra comunità. tabilmente le vite. Perché vent’anni fa la nostra parrocchia non esisteva. È il luogo in cui un sacerdote e le persone Le prime famiglie arrivate alla Bornata ricor- imparano nel tempo a conoscersi, a vo- dano la baracca in cui la domenica don Stefa- lersi bene, a muoversi verso e all’interno no celebrò la prima Messa parrocchiale. Pro- di numerose attività e iniziative impor- prio come fanno oggi gli intrepidi missionari tanti e arricchenti che scandiscono le tap- appena arrivano nel Terzo Mondo e creano le prime comunità cristiane. pe e i momenti della vita. Don Stefano, fibra robusta della montagna, animo generoso e battagliero, so- stenne i primi disagi con coraggio. Non c’era la chiesa, non c’erano le scuole, non E forse quel cantiere, quel campanile, c’era la casa canonica. Con una intraprendenza ammirevole, con un’abilità quasi quel salire in alto di noi piccoli bambini imprenditoriale, sostenuta da una profonda convinzione cristiana di operare per ha rappresentato per molti l’inizio di una il bene di Cristo e per l’evangelizzazione della società, riuscì a far costruire prima relazione, quella con Gesù Cristo. 10 la chiesa, poi le scuole, poi la casa. Se oggi possiamo pregare in una chiesa moder- nissima, ma non per questo stravagante, anzi originale, efficientissima, dobbiamo Ogni volta che il nostro sguardo si rivol- gerà a Cristo, ogni volta che pregheremo ringraziare don Stefano. Fatta la chiesa si trattava di formare i parrocchiani, accorsi nel frattempo numerosi Cristo, il nostro Cristo ci indicherà la via a costruire nuove case sulle dolci pendici dei Ronchi. Don Stefano si aspettava e al di là dei contesti, delle situazioni o da loro grandi cose. Svolgeva la sua attività pastorale suscitando continuamente delle caratteristiche personali; in Cristo nuove iniziative. noi potremo incontrare, conoscere, ama- Se fosse vissuto più a lungo, avrebbe certamente perfezionata l’opera sua, così co- re e accogliere ogni persona. 50 raggiosamente portata avanti. Noi gli dobbiamo essere sempre tanto grati per quanto ha fatto, dobbiamo onorare la sua figura di sacerdote Questo è il mio augurio, oggi, questa è integerrimo, ricordarlo nelle nostre preghiere. la mia preghiera per la nostra Comunità. Così sia! G. N. Claudio Marelli
Il Patriarca emerito di Gerusalemme al Buon Pastore Alla celebrazione della S. Messa delle Al momento del saluto abbia rivoto un 18.30 del 30 ottobre e delle ore 11.15 nel- particolare augurio a Sua Beatitudine ri- la Solennità di tutti i Santi abbiamo avu- cordandogli che, quando ritorna a Bre- to la gioia della presenza di S. B. Mons. scia, le nostra comunità saranno sempre Fouad Twal Patriarca emerito di Gerusa- pronte ad accoglierlo come un caro e fra- lemme. terno amico. Con una certa sorpresa abbiamo accolto Don Pierantonio la telefonata di Mons. Twal che ci chie- deva di poter celebrare da noi, perché in quei giorni si trovava a Brescia. Vista 11 l’amicizia che ci lega da anni al Patriarca emerito l’abbiamo accolto con gioia. Le sue riflessioni ci hanno riportato alla Ter- ra Santa e alla situazione dei cristiani in Medio Oriente. Mons. Twal, dopo diversi anni alla gui- da del Patriarcato Latino, ora risiede ad Amman in Giordana nel centro diocesa- no Regina Pacis: un centro che sostiene le famiglie con un figlio disabile, attraver- so percorsi di riabilitazione, di cura e di reinserimento. INSIEME... NELL'UNITÀ PASTORALE DICEMBRE 2018 N. 8 S.E. Mons. Olmi ha benedetto la statua di S. Charbel Domenica 18 novembre 2018 durante la S. Messa delle ore 18.30 nella parroc- chiale del Buon Pastore S. E. Mons. Vigi- lio Mario Olmi Vescovo Ausiliare Eme- rito di Brescia ha benedetto la Statua di S. Charbel Makhluf, monaco, eremita e taumaturgo libanese. Durante il sacro rito abbiamo pregato per i malati, per i cristiani di Terra Santa e per la pace. Al termine della S. Messa è seguita la benedizione solenne con la reliquia del santo e l’unzione con l’olio benedetto. S.E. Mons Olmi ci ha offerto una bella riflessione, ricordandoci come sempre, in tempi difficili, il Signore chiama per- sone di altissimo livello spirituale che, con carismi diversi, aiutano le comunità cristiane a riscoprire la fiducia in Dio e nella preghiera. Il celebrante ha avvici- vizio della Chiesa. e un aiuto in alcune situazioni difficili. nato la figura di S. Charbel a S. Paolo VI Nella nostra parrocchia, e non solo, la Chi desidera iscriversi al gruppo di pre- Papa e al missionario Vescovo S. Danie- devozione a questo Santo “orientale” ghiera e ricevere informazioni sulla de- le Comboni, vissuti in epoche diverse, cresce in modo semplice e bello; tan- vozione al Santo si rivolga a don Pieran- ma accomunati dal desiderio di vivere te persone trovano nella preghiera a S. tonio o alla segreteria interparrocchiale fino in fondo la chiamata di Gesù a ser- Charbel un sostegno alla vita spirituale al Buon Pastore.
INSIEME... NELL'UNITÀ PASTORALE DICEMBRE 2018 N. 8 ATTIVITÀ SPORTIVE E RICREATIVE ALL’ORATORIO Calcio Comboni È la notizia sportiva dell’estate! Dopo menti non è calcio. Nessuno, neanche il più po, “linee” da tirare, vittorie e sconfitte. oltre trent’anni all’Oratorio Comboni grande dei campioni, può vincere da solo”. Ognuno impara a scoprirsi parte inte- riparte il Calcio. Per questo dobbiamo Questa è la dichiarazione rilasciata da un grante dell’avventura che ci unisce. ringraziare il “pressing” di Don Claudio calciatore ad una trasmissione qualche Un’avventura da vivere con il fiato sospe- e la tenacia unita alla passione del Mister anno fa. so… perché le partite sono un po’ così, Maurizio che, con il sostegno di qual- E’ proprio vero. Se non si impara a gioca- piccole “battaglie” che lo sport, gradual- che amico, ha reso possibile la partenza re da squadra, a rispettare tutti i giocatori, mente, insegna ad affrontare ai nostri fi- dell’iniziativa. Se avete tempo nel primo a valorizzare tutti i ruoli, a fidarsi l’uno gli. pomeriggio del sabato potete passare dal dell’altro passandosi la palla, attaccando Lo sport è anche questo e qualche volta insieme e difendendo insieme... non si anche la vita è così! Forse, come genito- fa calcio. Non sia- mo soli, doniamo la nostra parte e il valore dell’amici- zia diventa, così, essenziale per cre- scere anche in esso. Ed è con questo spirito che ci sia- mo iscritti nell’e- sordiente squadra calcistica UNDER 9 dell’oratorio dei Comboni - meglio conosciuta come Or.Comboni - dopo aver condi- viso con il Mister Maurizio Poli i nostri ri sostenitori, non ci resta che provare a pensieri, e anche alcune nostre paure do- lasciare i nostri figli liberi di sbagliare, di vute al messaggio che sempre più spesso creare, di calciare come gli viene, ricor- viene trasmesso dal “sistema”, dove con- dandoci che i bambini accettano l’erro- ta solo vincere e portare risultati, senza re e il fatto che un altro possa essere più tener conto delle tappe di sviluppo di bravo. Così, oltre al grande divertimento campo di calcio dell’oratorio a vedere la ogni bambino, dell’importanza che ha il e al gioco condiviso, saranno liberi di as- bellezza dei bambini che giocano le par- gioco e lo stare insieme. sumersi le loro responsabilità, di portare tite del campionato CSI Under 9, tra l’al- Parliamo al plurale perché, questo calcio avanti il loro impegno, con la squadra e il tro con risultati eccellenti. è un momento di crescita, di condivi- mister, imparando a giocarsi davvero fino sione e di collaborazione anche per noi in fondo la loro partita... qualunque sia, “A calcio si deve giocare in squadra altri- genitori: tra palloni, torte del terzo tem- poi, il risultato finale. Forza Or. Combo- ni! Minibasket sold out PS.: Se anche tu vuoi scendere in campo a fare un affondo o un colpo di tacco con noi, ti aspettiamo all’oratorio durante gli Prosegue come da tradizione l’attività del Minibasket Comboni, per la prima vol- allenamenti settimanali. ta quest’anno abbiamo dovuto dire: “Mi dispiace non c’è più posto”. Monica Mantegazza Un boom di iscrizioni ha portato oltre 20 minialtleti per turno in palestra con un 12 superlavoro per i nostri istruttori. Per il gruppo “Aquilotti” di 4ª e 5ª elementare ha da poco avuto inizio il campio- nato provinciale FIP. Laboratorio creativo Presso l’Oratorio Comboni, da gio- vedì 8 novembre, dalle 17 alle 19, un gruppo di genitori e nonni ha attiva- to un laboratorio dedicato ai bam- bini per la creazione di lavoretti vari (legno, carta, tessuto...). Chiunque abbia voglia di partecipare è il ben- venuto.
ATTIVITÀ SPORTIVE E RICREATIVE ALL’ORATORIO PER TUTTI I RAGAZZI DEL POST-CRESIMA!!! Doposcuola Ti aspettiamo domenica 16 dicembre all’Oratorio Comboni dalle ore 16 alle ore 18 all’Oratorio Comboni Ecco cosa dicono Carry e Betta Il dopo-scuola non è solo un mo- mento in cui si fanno i compiti, ma un momento di raccoglimento che ci Ci scambieremo gli auguri di Natale permette sia il rapporto tra animato- re e bambini che tra noi giovani per 13 conoscerci meglio ed aiutarci. Rispetto con una bella merenda… agli anni scorsi il numero di bambini è raddoppiato, ma questo non ci fer- ma dall’essere sempre a disposizione Sotto l’ albero ci saranno del prossimo e a metterci in gioco. Nonostante la presenza di bambini meravigliosi regali… che non conoscono benissimo la no- stra lingua, siamo riusciti ad instau- rare un rapporto di fiducia reciproca. Il dopo-scuola è un momento in cui i bambini evadono dalla realtà quo- tidiana, stando insieme a coetanei e no, con vissuti e culture diverse dalle proprie, in cui il razzismo e la paura del diverso vengono annullati e dove COSA ASPETTI? nessuno si sente da meno perché non VIENI AD APRIRLI INSIEME A NOI! ci sono pregiudizi Saturyay (ex sabato young) INSIEME... NELL'UNITÀ PASTORALE DICEMBRE 2018 N. 8 un sabato sera in oratorio con gli amici tra giochi e divertimento! Sabato 10 novembre gli animatori del sieme. Un gradissimo grazie anche alle Ecco le date dei prossimi incontri gruppo adolescenti (1°- 3° superiore) mamme che hanno preparato piatti e sempre sabato dalle 19.30 alle 22.30: hanno organizzato un gioco super di- dolci veramente squisiti! vertente: l’EscapeRoom! Sono stati na- In conclusione, pollicione all’insù per 12 gennaio, 9 febbraio scosti nelle aule per il catechismo i vari questo saturyay e alla prossima. 9 marzo e 13 aprile indizi e i quesiti necessari per trovare il Pietro Azzolini codice segreto della stanza e poter pas- sare alla successiva. Uno degli organizzatori ha detto: “orga- nizzare un gioco così complicato non è stato semplice, ma la gioia e il diverti- mento dei ragazzi ci ha ripagato di tutta la fatica”. La serata si è conclusa, come da tradi- zione, con un’abbondante cena tutti as-
INSIEME... NELL'UNITÀ PASTORALE DICEMBRE 2018 N. 8 Parrocchie Buon Pastore - S. Francesco da Paola - S. Stefano Avvento-Natale 2018 1. Centri di ascolto della Parola - Parrocchia san Francesco S. MESSE NATALIZIE Tema: il discernimento spirituale Lunedì 3-10-17 dic.: ore 16.00 presso la famiglia Bruni Zani in via Capitanio 1 ore 20.30 presso l’oratorio di via Benacense 27 Vigilia di Natale lunedì 24 dicembre Mercoledì 5-12-19 dic.: ore 20.30 presso la famiglia Rapuzzi in via Bonomelli 92 S. Francesco da Paola ore 22.30 Buon Pastore ore 24.00 2. Ritiro ragazzi e genitori Iniziazione cristiana S.Francesco S. Stefano ore 24.00 Domenica 2 dicembre 3. Veglia della luce per ragazzi e genitori del catechismo S. Natale martedì 25 dicembre Mercoledì 12 dicembre ore 16.30 al Buon Pastore Orario festivo Martedì 18 dicembre ore 16.45 a S. Francesco 4. Confessioni: S. Stefano Ragazzi catechismo Buon Pastore mercoledì 26 dicembre Ragazzi catechismo S. Francesco da Paola S. Stefano festa patronale: orario festivo Martedì 18 dicembre ore 20.30 al Buon Pastore confessioni comunitarie Buon Pastore ore 8.30 e 18.30 Lunedì 24 dicembre ore 15.00 – 19.00 S. Francesco da Paola ore 10.30 Durante le S. Messe del giorno di Natale Adorazione Eucaristica L’adorazione Eucaristica è un tempo trascorso in preghiera da- vanti al Sacramento dell’Eucaristia esposto solennemente. Ado- Le nostre parrocchie aderiscono all’ADORAZIONE EUCARISTICA PERPETUA rare è lasciarsi amare da Dio per imparare ad amare gli altri. Adorare è entrare nell’esperienza del Paradiso, per essere più presso la parrocchia delle Sante Bartolomea Capitanio concreti nella storia. “Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e e Vincenza Gerosa passò la notte in orazione. Quando fu giorno chiamò a sé i suoi disce- Il SS. Sacramento è esposto poli e ne scelse dodici” (Lc 6,12-1) da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle 22.00 Il primo venerdì del mese si protrae per tutta la notte 10 RAGIONI PER ADORARE Per info: via Botticelli 5 - Brescia - 030.2301955 Perché solo Dio è degno di ricevere tutta la nostra lode e adora- www.leduesante.net zione per sempre. Per dire grazie a Dio per tutto ciò che ci ha donato da prima che esistessimo. Per entrare nel segreto dell’amore di Dio, che ci si svela quando siamo davanti a Lui. 14 Per intercedere per tutta l’umanità. Per trovare riposo e lasciarci ristorare da Dio. Per chiedere perdono per i nostri peccati e per quelli del mondo intero. Per pregare per la pace e la giustizia nel mondo e l’unità tra tutti i Cristiani. Per chiedere il dono dello Spirito Santo per annunciare il Van- gelo in tutte le nazioni. Per pregare per i nostri nemici e per avere la forza di perdonarli. Per guarire da ogni nostra malattia, fisica e spirituale e avere la forza per resistere al male.
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