CAMMINO in - Unità Pastorale San Francesco d'Assisi
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SOMMARIO CORPUS DOMINI ● 3/2021 EDITORIALE MESE MARIANO 3 | Avrete forza dallo Spirito Santo 15 | Maggio mese mariano: la preghiera del Rosario CORPUS DOMINI SACRAMENTI 4 | L’Eucaristia 17 | Cresime e Prime Comunioni 8 | Giornate Eucaristiche 2021 Solennità del Corpus Domini 19 | Prime Confessioni L’IMPEGNO DEI LAICI STORIA 9 | Carismi e ministeri 22 | La chiesa di San Nicola di Bari 10 | Non basta soltanto occupare gli spazi in Cecina L’ACCOLITATO DI ALBERTO 11 | Parteciperete in modo particolare VITA IN ORATORIO 13 | Avanti! MEMENTO 14 | Don Amato Bombardieri PERIODICO DELLE PARROCCHIE DIRETTORE N.B. A tutti i corrispondenti DELL’U.P. SAN FRANCESCO: Rongoni Don Roberto la redazione ricorda che si riserva “S. Andrea Apostolo” in Maderno, la facoltà di scegliere e utilizzare “SS. Faustino e Giovita” in Montemaderno, REDAZIONE a sua esclusiva discrezione “SS. Pietro e Paolo” in Toscolano, Fracassoli Chiara, Tavernini Susanna gli scritti pervenuti. “S. Michele” in Gaino, Sattin Elisabetta, Chimini Silvia Gli articoli dovranno essere “S. Nicola” in Cecina, consegnati alla nostra redazione “SS. Faustino e Giovita” in Fasano. DIRETTORE RESPONSABILE Filippini Don Gabriele entro il 30.06.2021 Autorizzazione del Tribunale (Via Tosio, 1 - 25100 Brescia) di Brescia n. 7/1998 del 9.2.98 STAMPA Pixartprinting S.p.A
EDITORIALE Solennità della Pentecoste: lo Spirito Santo ci aiuta a contemplare le meraviglie che Dio compie in noi Avrete forza dallo Spirito Santo Quanti sono i segni che accompagnano la presenza di Dio nella nostra esistenza! Lo Spirito guida la Chiesa e suscita in essa doni e carismi DON ROBERTO P rima di tornare al Padre, Gesù É quanto abbiamo insegnato ai no- fa una promessa ai suoi disce- stri ragazzi che hanno celebrato i Sa- Siamo cristiani poli: ‘Non vi lascerò soli’. Noi cramenti della Iniziazione cristiana perchè la nostra non siamo soli: lo Spirito Santo ci - Cresima e Eucarestia-: “Ti è stato aiuta a contemplare le meraviglie che donato lo Spirito Santo e ti sei nutrito “vita buona” Dio compie in noi. al Corpo e Sangue di Cristo, ora devi trova la sua fonte Ci guardiamo attorno e spesso, con vivere ciò che hai celebrato”. in Cristo Risorto le parole del salmista, vediamo ‘mor- Lo Spirito guida la Chiesa e suscita te e distruzione’. Poi ci sforziamo di in essa doni e carismi. É bello vede- ‘guardare’ con occhi diversi e vedia- re lo Spirito all’opera. Certo ci vo- ne ma perchè la nostra ‘vita buona’ mo che la nostra vita è nelle mani di gliono occhi speciali, gli occhi della trova la sua fonte nella comunione Dio. Quanti sono i segni che accom- fede! Lo Spirito rende presente Cri- con Gesù Risorto. pagnano la presenza di Dio nella no- sto in noi; ci rafforza nella fede e ci Non dobbiamo essere sordi all’ap- stra esistenza! rende capaci di vivere la carità. pello dello Spirito che ci invita ad Terminato il tempo liturgico della I doni dello Spirito Santo abitano in annunciare la buona notizia della ri- Pasqua con la solennità della Pente- ciascuno di noi, portano frutti di bene surrezione di Gesù. coste, inizia il tempo ‘ordinario’. É che arricchiscono le nostre famiglie e Non mancano le difficoltà e le prove il tempo della ‘Mistagogia’: ciò che le nostre comunità. ma non dobbiamo abbatterci, è anco- abbiamo vissuto e celebrato nei sa- La Carità come dono dello Spirito ra lo Spirito che ci ricorda le parole cramenti deve diventare linfa vitale è l’anima delle nostre azioni: siamo di Gesù: ‘Io ho vinto il mondo’. ● per la nostra quotidianità. cristiani non per le nostre opere buo- 3
CORPUS DOMINI Fonte e culmine di tutta la vita cristiana, essa racchiude tutto il bene spirituale L’Eucarestia Riflessioni, testimonianze e pensieri DON MARCO ISTITUZIONE DELL’EUCARE- STIA - ULTIMA CENA Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la bene- dizione, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: “Prendete e man- giate, questo è il mio corpo”. Poi pre- se il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: “Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. Io vi dico che I MARTIRI DI ABITENE le si riceve Cristo, l’anima viene da ora non berrò più di questo frutto Abitene era una città della provin- ricolmata di grazia e viene dato il della vite fino al giorno in cui lo ber- cia romana dell’odierna Tunisia. Nel pegno della vita eterna. (Compendio rò nuovo con voi nel regno del Padre 303 d.C. l’imperatore Diocleziano C.C.C.n 271) mio” (Mt 26,26-29) scatena una violenta persecuzione contro i cristiani bruciando testi sacri CHE COSA RAPPRESENTA LA PRIMA COMUNITÀ e divine Scritture; si dovevano abbat- L’EUCARESTIA NELLA VITA CRISTIANA DI GERUSALEMME tere le basiliche del Signore; si dove- DELLA CHIESA? Erano assidui nell’ ascoltare l’inse- vano proibire i sacri riti. Ad Abitene È fonte e culmine di tutta la vita gnamento degli apostoli e nell’Unio- un gruppo di cristiani, contravve- cristiana. Nell’Eucarestia toccano ne fraterna, nella frazione del pane e nendo agli ordini dell’Imperatore, si il loro vertice l’azione santificante nelle preghiere. Un senso di timore riunisce settimanalmente in casa per di Dio verso di noi e il nostro culto era in tutti e prodigi e segni avveni- celebrare l’Eucarestia domenicale. verso di Lui. Essa racchiude tutto il vano per opera degli apostoli (Atti Sorpresi durante una loro riunione bene spirituale della Chiesa: lo stesso 2,42-43) vengono arrestati e interrogati. “Per- Cristo, nostra Pasqua. La comunione ché hai accolto nella tua casa i cri- della vita divina e l’unità del Popo- DA PIÙ DI DUEMILA ANNI LA stiani, contravvenendo così alle di- lo di Dio sono espresse e prodotte COMUNITÀ CRISTIANA sposizioni imperiali?”. Egli rispose: dall’Eucarestia. Mediante la cele- CELEBRA L’EUCARESTIA “Sine dominico non possumus”, non brazione eucaristica ci uniamo già DOMENICALE possiamo né essere né tantomeno alla liturgia del Cielo e anticipiamo Proveniente dalla tradizione ebraica vivere da cristiani senza riunirci la la vita eterna (Compendio C.C.C. N che aveva nel sabato il giorno consa- domenica per celebrare l’Eucarestia. 274) crato al riposo e alla lode di Yahvé, “Ricordati del giorno di sabato per OGGI...quale frequenza…eppure COME GESÙ È PRESENTE santificarlo: sei giorni faticherai e non mancano le S.Messe... NELL’EUCARESTIA? farai ogni tuo lavoro; ma il settimo Gesù Cristo è presente nell’Eucare- giorno è il sabato in onore del Signo- CHE COS’È L’EUCARESTIA? stia in modo unico e incomparabile. re, tuo Dio: non farai alcun lavoro È il sacrificio stesso del Corpo e del È presente infatti in modo vero, rea- “(Es 20,8-10) Sangue del Signore Gesù, istituito le, sostanziale: con il suo Corpo ed La comunità cristiana assume nella per perpetuare nei secoli, fino al suo il suo Sangue, con la sua Anima e la sua tradizione la consacrazione di un ritorno, il sacrificio della Croce, affi- sua Divinità. In essa è quindi presen- giorno speciale, l’ottavo giorno, il dando così alla sua Chiesa il memo- te in modo sacramentale, e cioè sotto “Dies Domini”, il giorno del Signore riale della sua Morte e Risurrezione. le specie eucaristiche del pane e del come giorno della nuova creazione e È il segno dell’unità, il vincolo della vino, Cristo tutto intero: Dio e uomo. della risurrezione. carità, il convito pasquale, nel qua- (Compendio C.C.C. n 282) 4 IN CAMMINO
CORPUS DOMINI SACRAMENTUM CARITATIS: manifestata qualche incomprensione con l’esistenza quotidiana. Ancora L’AUTENTICA PARTECIPAZIONE sul senso di questa partecipazione. pienamente valida è la raccomanda- Il Concilio Vaticano II aveva posto Con tale parola non si intende una zione della Costituzione conciliare giustamente una particolare enfasi semplice attività esterna durante la Sacrosantum Concilium, che esorta- sulla partecipazione attiva, piena e celebrazione. In realtà, l’attiva par- va i fedeli: “a non assistere alla litur- fruttuosa del Popolo di Dio alla Ce- tecipazione auspicata dal Concilio gia eucaristica come estranei o muti lebrazione eucaristica. Certamente, il deve essere compresa in termini più spettatori, ma a partecipare all’azio- rinnovamento attuato in questi anni sostanziali, a partire da una più gran- ne sacra consapevolmente, piamente ha favorito notevoli progressi in que- de consapevolezza del mistero che e attivamente “. (52) ● sta direzione. Tuttavia, a volte si è viene celebrato e del suo rapporto L’Eucarestia e i Santi San Tommaso d’Acquino San Tommaso parlando del Sacramenti, si sofferma in modo particolare sul Ministero dell’Eucarestia, per il quale ebbe una grandissima devozione, al punto che era solito accostare il suo capo al Tabernacolo, come per sentire palpitare il Cuore divino e umano di Gesù. In una sua opera San Tommaso scrive: “Essendo l’Eucarestia il sacramento della Passione di nostro Signore, con- tiene in sé Gesù Cristo che patì per noi. Pertanto tutto ciò che è effetto della Passione di nostro Signore, è anche effetto di questo sacramento, non essendo esso altro che l’applicazione in noi della Passione del Signore “. Comprendiamo bene perché San Tomma- so e altri santi abbiano celebrato la Santa Messa versando lacrime di compassione per il Signore, che si offre in sacrificio per noi, lacrime di gioia e di gratitudine. (Papa Benedetto XVI) Adoro Te devotamente, oh Dio nascosto, Oh Gesù, che velato ora ammiro, Sotto queste apparenze Ti celi veramente Prego che avvenga ciò che tanto bramo, A te tutto il mio cuore si abbandona, Che, contemplandoTi col volto rivelato, Perché, contemplandoTi, tutto vien meno. A tal visione io sia beato della Tua gloria. Amen S.Pio da Pietralcina L’ambasciatore di Francia, negli anni cinquanta assistette ad una Messa di Padre Pio: “Mai nella mia vita ho assistito ad una Messa tanto impressionante. E tanto semplice. Padre Pio compiva solo i riti tradizionali. Recitava i testi litur- gici con tale chiarezza e convinzione, metteva nelle invocazioni una tale intensità, e i suoi gesti, nell’ essere sobri, avevano una tale grandezza che la Messa arrivava ad essere ciò che era in realtà, e che ci siamo spesso dimenticati, un atto assolutamente soprannaturale. Elevata l’ostia, alzato il calice, Padre Pio si immobilizzava nel- la sua contemplazione... dieci, dodici minuti...in mezzo a così tanta gente, si sentiva solo il bisbiglio della sua preghiera. Vera- mente lui era l’intermediario fra Dio e gli uomini. 5
CORPUS DOMINI La preghiera di Padre Pio dopo la Comunione RESTA con me Signore, perché è necessario averTi presente un nido d’amore. per non dimenticarTi. Tu sai con quanta facilità Ti abbando- RESTA con me Signore, perché quando arriva la no. morte, voglio stare unito a Te, se non realmente per RESTA con me Signore, perché sono debole ed io ho bisogno la Santa Comunione, almeno per la grazia e per l’a- della Tua fortezza per non cadere tante volte. more. RESTA con me Signore, perché Tu sei la mia vita e senza di Te RESTA con me Signore, Te solo cerco, il Tuo amore, vengo meno nel fervore. la Tua grazia, la Tua volontà, il Tuo cuore, il Tuo RESTA con me Signore, perché desidero amarTi ed essere spirito, perché Ti amo e non chiedo altra ricompen- sempre in Tua compagnia. sa che aumento di amore. Amore solido, pratico. RESTA con me Signore, se vuoi che Ti sia fedele. AmarTi con tutto il mio cuore sulla terra, per se- RESTA con me Gesù, perché quantunque la mia anima sia as- guire amandoTi con perfezione per tutta l’eternità. sai povera, desidera essere per Te un luogo di consolazione, Così sia. Charles de Foucauld: innamorato di Gesù É dichiarato beato in San Pietro nel 2005, a 89 anni dalla mor- te, ucciso da un predone Tuareg. L’Eucarestia, ha marcato concretamente la sua conversione, diventa il centro della sua preghiera. Poco per volta matura in lui la vocazione sacerdotale, per poter offrire questo divino banchetto...agli zoppi, ai ciechi, ai poveri, cioè alle anime che mancano di sacerdoti. Passa lunghe ore in adorazione davanti all’Eucarestia, in com- pagnia di Gesù nel silenzio e nella solitudine del deserto. La parola di Dio diventa per lui la goccia che, a forza di cadere sulla pietra, la scava. Gesù diventa il suo modello unico, con Lui va al Padre. La sua morte fu strana. La sua casa, sempre aperta a tutti, viene saccheggiata da predoni e lui viene ucciso. Il cadavere fu ritrovato presso l’ostensorio. Fratel Carlo non muore come - Dovunque c’è l’Ostia Santa, c’è il Dio vivente, c’è martire ma come testimone appassionato dell’amore che si dà il tuo Salvatore così realmente com’è adesso in cie- fino alla fine. lo. Alcuni suoi pensieri: - Non perdere mai una comunione per colpa tua: una - Lo scopo di ogni vita umana dovrebbe essere l’adorazione comunione è più della vita, più di tutti i beni del della Santa Ostia. mondo, più dell’intero universo, è Dio stesso, sono - L’Eucarestia è Dio con noi, è Dio in noi, che si dà perenne- Io, Gesù. mente a noi, da amare e adorare,. Santa Madre Teresa di Calcutta “La nostra congregazione decise di fare Adorazione un’ora ogni giorno. Da quel momento il nostro amore per Gesù è diventato più intimo, il nostro amore reciproco più comprensivo, il nostro amore per i poveri più misericordioso, e abbiamo visto raddoppiare il nu- mero delle vocazioni. È questa una grande sorpresa per me: siamo, infatti, molto occupa- te; abbiamo tante cose da fare per la nostra gente. Quest’ora di ado- razione trascorsa davanti a Gesù non toglie nulla al nostro servizio. Ci ha avvicinate le une alle altre, ha intensificato il nostro amore verso i poveri, ha reso la presenza di Cristo più viva, più reale, qual- cosa che veramente ci unisce”. “Quando osservi il crocifisso puoi comprendere quanto Gesù ti ab- bia amato. Quando guardi la Sacra Ostia capisci quanto Gesù ti ami in questo momento “. 6 IN CAMMINO
CORPUS DOMINI La Santa Messa Papa Francesco Papa Benedetto XVI Perché andare a Messa? Senza Cristo siamo condannati “Cari fratelli e sorelle, alla scuola dei santi, innamoria- ad essere dominati dalla stanchezza del quotidiano, con moci di questo Sacramento! Partecipiamo alla Santa le sue preoccupazioni, e dalla paura del domani. L’in- Messa con raccoglimento, per ottenerne i frutti spiritua- contro domenicale con il Signore ci dà la forza di vive- li, nutriamoci del Corpo e del Sangue del Signore, per re l’oggi con fiducia e coraggio e di andare avanti con essere incessantemente alimentati dalla Grazia divina! speranza. Per questo noi cristiani andiamo ad incontrare Intratteniamoci volentieri e frequentemente, a tu per tu, il Signore la domenica, nella celebrazione eucaristica. in compagnia del Santissimo Sacramento!” La Comunione eucaristica con Gesù, Risorto e Vivente in eterno, anticipa la domenica senza tramonto, quando non ci sarà più fatica né dolore né lutto né lacrime, ma solo la gioia di vivere pienamente e per sempre con il Signore. Cosa possiamo rispondere a chi dice che non serve an- dare a Messa perché l’importante è vivere bene, amare il prossimo? È vero che come ha detto Gesù: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri “(Gv 13,35); ma come possiamo pra- ticare il Vangelo senza attingere l’energia necessaria per farlo, una domenica dopo l’altra, alla fonte inesauribile dell’Eucarestia? Non andiamo a Messa per dare qual- cosa a Dio, ma per ricevere da Lui ciò di cui abbiamo Dopo le confessioni dei bambini di IV elementare, davvero bisogno. c’era del tempo e ho parlato dei Santi esposti in cap- Noi cristiani abbiamo bisogno di partecipare alla Messa pella... infine ho chiesto che santo c’è lì indicando il domenicale, non solo perché è un precetto, ma perché tabernacolo...i bambini hanno risposto: “Non c’è un solo con la grazia di Gesù, con la sua presenza viva in santo, c’è Gesù”. Prima di uscire, uno alla volta han- noi e tra di noi, possiamo mettere in pratica il suo co- no accarezzato la porticina del tabernacolo facendo il mandamento, e così essere suoi testimoni credibili. segno della croce, quanta devozione! Pensavo anche a una Santa Messa in Libano dove il sacerdote, dopo le comunioni, mette sulla testa dei bambini che ancora non hanno ricevuto Gesù sacramentalmente la pisside. ● Preghiera di S. Ignazio Anima di Cristo, santificami. Non permettere ch’io mi separi da te. Corpo di Cristo, salvami. Dal nemico maligno difendimi. Sangue di Cristo, inebriami. Nell’ora della morte chiamami. Acqua del costato di Cristo, lavami. E comanda che io venga a te. Passione di Cristo, confortami. Affinché ti Lodi con i tuoi santi nei secoli eterni. O buon Gesù, esaudiscimi. Così sia. Fra le tue piaghe nascondimi. 7
CORPUS DOMINI Giornate Eucaristiche 2021 Solennità del Corpus Domini Giovedì 3 giugno 2021 Ore 20.00 - Chiesa di Toscolano: S. Messa solenne di apertura Attualmente non è possibile svolgere la Processione Eucaristica, se la normativa dovesse cambiare aggiorneremo quanto prima. Venerdì 4 giugno 2021 Ore 8.30 - Parrocchia di Fasano Ore 15.00 - Parrocchia di Toscolano S. Messa e a seguire Adorazione Eucaristica Esposizione e Adorazione Eucaristica fino alle ore 11.30. fino alla Messa delle ore 18.00. Ore 9.00 - Parrocchia di Maderno Ore 15.00 - Parrocchia di Cecina S. Messa e a seguire Adorazione Eucaristica Esposizione e Adorazione Eucaristica fino alle ore 18.00. fino alle ore 12.00. Segue Santa Messa. Ore 9.30 - Chiesa di S. Sebastiano in Gaino Ore 15.00 - Parrocchia di Montemaderno Esposizione e Adorazione Eucaristica Esposizione e Adorazione Eucaristica fino alle ore 18.00. fino alle ore 11.30. Segue S. Messa. Sabato 5 giugno 2021 Ore 7.30 - Chiesa di S. Giuseppe in Toscolano Ore 15.00 - Chiesa di S. Sebastiano in Gaino S. Messa e a seguire Adorazione Eucaristica Esposizione e Adorazione Eucaristica fino alle ore 11.30. fino alla Messa delle ore 16.30. Ore 9.00 - Parrocchia di Maderno Ore 15.00 - Parrocchia di Fasano S. Messa e a seguire Adorazione Eucaristica fino alle Esposizione e Adorazione Eucaristica ore 12.00. Presenza del Confessore. fino alla S. Messa delle ore 18.00. Ore 9.00 - Parrocchia di Cecina Ore 15.00 - Parrocchia di Montemaderno Esposizione e Adorazione Eucaristica Esposizione e Adorazione Eucaristica fino alle ore 11.30. fino alla S. Messa delle ore 19.00. Domenica 6 giugno 2021 Messe Solenni nella Solennità del Corpus Domini ad orario festivo Ore 16.30 - Parrocchia di Toscolano Esposizione e Adorazione Eucaristica fino alla S. Messa delle ore 18.00. Ore 17.00 - Parrocchia di Maderno Esposizione e Adorazione Eucaristica. Ore 18.00 - Parrocchia di Maderno Santi Vespri con Benedizione Eucaristica. 8 IN CAMMINO
L’ I M P E G N O D E I L A I C I L’impegno dei fedeli laici, uomini e donne, come fedeltà al mandato di Cristo e volontà di vivere e annunciare il Vangelo Carismi e ministeri Papa Francesco ha recentemente scritto una lettera al Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede in cui spiega i motivi per cui desidera che i ministeri di Lettore ed Accolito possano essere conferiti sia a uomini che a donne. Essendo una scelta importante per la vita della Chiesa riportiamo un estratto della lettera del Santo Padre. “ Lo Spirito Santo, relazione d’A- della Chiesa, spesso per un lungo pe- more tra il Padre e il Figlio, co- riodo e con grande efficacia, senza struisce la comunione dell’intero che sia previsto un rito particolare popolo di Dio, suscitando in esso per il conferimento dell’incarico. molteplici e diversi doni e carismi. Mediante i sacramenti del Battesi- Nella linea del Concilio Vaticano II, mo, della Confermazione e dell’Eu- il Sommo Pontefice San Paolo VI caristia, i membri del Corpo di Cristo ha configurato due uffici (compiti), ricevono dallo Spirito del Risorto, quello del Lettore e quello dell’Ac- in varia misura e con diversità di colito, il primo strettamente connes- espressioni, quei doni che permet- so al ministero della Parola, il secon- tono loro di dare il necessario con- do al ministero dell’Altare. tributo all’edificazione della Chiesa il Vangelo trasmesso dagli Apostoli e all’annuncio del Vangelo ad ogni L’impegno dei fedeli laici, che «sono e affidato alla Chiesa perché sia re- creatura. semplicemente l’immensa maggio- ligiosamente ascoltato, santamente ranza del popolo di Dio», non può e custodito, fedelmente annunciato. L’Apostolo Paolo distingue a questo non deve certo esaurirsi nell’eserci- Offrire ai laici di entrambi i sessi la proposito tra doni di grazia (carismi) zio dei ministeri non ordinati, ma una possibilità di accedere al ministero e servizi (ministeri). Secondo la tra- loro migliore configurazione e un più dell’Accolitato e del Lettorato, in dizione della Chiesa vengono chia- preciso riferimento alla responsabili- virtù della loro partecipazione al sa- mati ministeri le diverse forme che i tà che nasce, per ogni cristiano, dal cerdozio battesimale, incrementerà il carismi assumono quando sono pub- Battesimo e dalla Confermazione, riconoscimento, anche attraverso un blicamente riconosciuti e sono messi potrà aiutare la Chiesa a riscoprire il atto liturgico (istituzione), del contri- a disposizione della comunità e della senso della comunione che la caratte- buto prezioso che da tempo moltis- sua missione in forma stabile. rizza e ad avviare un rinnovato impe- simi laici, anche donne, offrono alla gno nella catechesi e nella Liturgia. vita e alla missione della Chiesa. In alcuni casi il ministero ha la sua Per tali motivi, ho ritenuto opportu- origine in uno specifico sacramento, Se rispetto ai ministeri ordinati la no stabilire che possano essere isti- l’Ordine sacro: si tratta dei ministeri Chiesa «non ha in alcun modo la fa- tuti come Lettori o Accoliti non solo “ordinati”, del vescovo, del presbite- coltà di conferire alle donne l’ordina- uomini ma anche donne, nei quali e ro, del diacono. In altri casi il mini- zione sacerdotale» (cf. San Giovanni nelle quali, attraverso il discernimen- stero è affidato, con un atto liturgico Paolo II, Lettera apostolica Ordinatio to dei pastori e dopo una adeguata del vescovo, a una persona che ha sacerdotalis, 22 maggio 1994), per i preparazione, la Chiesa riconosce «la ricevuto il Battesimo e la Confer- ministeri non ordinati è possibile, e ferma volontà di servire fedelmente mazione e nella quale vengono rico- oggi appare opportuno, superare tale Dio e il popolo cristiano» in forza nosciuti specifici carismi, dopo un riserva. Questa riserva ha avuto un del sacramento del Battesimo e della adeguato cammino di preparazione: suo senso in un determinato contesto Confermazione.” si parla allora di ministeri “istituiti”. ma può essere ripensata in contesti Molti altri servizi ecclesiali o uffici nuovi, avendo però sempre come cri- Dal Vaticano, 10 gennaio 2021, vengono esercitati di fatto da tanti terio la fedeltà al mandato di Cristo e Festa del Battesimo del Signore. membri della comunità, per il bene la volontà di vivere e di annunciare Papa Francesco. ● 9
L’ I M P E G N O D E I L A I C I La parola ai laici Non basta soltanto occupare gli spazi La vocazione dei laici è nella piena corresponsabilità con la stessa missione della Chiesa FRANCO MIANO, EX PRESIDENTE NAZIONALE AZIONE CATTOLICA N ella vita della Chiesa c’è un non fa riferimento al dovere o al ser- rischio sempre incomben- vizio, ma alla relazione da cui tutte La fede è autentica te di ordine funzionalistico. le altre dimensioni scaturiscono. La se diventa vita, Tale rischio appare evidente, in parti- responsabilità va vista, innanzitutto, colare, ogni volta che si parla dei lai- come una risposta all’appello che se si mette alla prova ci. Ruolo spesso identificato esclusi- viene dal Signore. E, allo stesso tem- nella pluralità vamente con i compiti e i servizi che po, alle provocazioni che derivano dei campi possibili essi devono o possono svolgere. La dalla vita quotidiana, dalla vita degli dell’esistenza umana dimensione del servizio è decisiva altri e dalle sollecitazioni della co- in relazione alla fede e alla sua testi- munità. Ecco, allora, il primato della monianza, ed è sempre decisiva per prospettiva relazionale al cui interno re, non semplice collaborazione pri- e nella vita della Chiesa. La fede è riscoprire il senso stesso della ricerca mariamente operativa e funzionale; autentica se diventa vita, esperienza della propria vocazione e, quindi, del corresponsabilità tra laici, presbiteri, vissuta, se si mette alla prova nel- servizio che si è chiamati a rendere religiosi e religiose, nel rispetto del- la pluralità dei tanti campi possibili e del “dovere” che avvertiamo di la vocazione di ciascuno, per l’unico dell’esistenza umana. E anche dei di- renderci disponibili, dedicarci a una grande fine: l’annuncio del Vangelo versi ambiti della vita ecclesiale. peculiare missione, occuparci degli del Signore Gesù, che oltrepassa bar- Ma un ruolo qualificato dei laici nel- altri e averne cura. riere e confini. Anche la correspon- la Chiesa non può corrispondere alla La responsabilità dei laici non riguar- sabilità esige un cambiamento di semplice occupazione di spazi, con- da, allora, solo chi ricopre un incari- mentalità. È, anzitutto, una dimen- quistati o concessi, al numero di ore co, chi svolge un compito, ma ogni sione spirituale e viene dal cuore, da trascorse in parrocchia o ad atteggia- credente che sa aprire il suo cuore quel lungo tirocinio relazionale che menti clericali spesso più clericali all’ascolto della voce di Dio e delle prende la nostra vita e mi fa avere a dello stesso clero. La dimensione del voci dei fratelli. E da quest’ascolto cuore le vite di tutti, soprattutto di servizio e dei compiti affidati o da si lascia mettere in gioco, leggendo chi è più fragile, più debole e meno affidare ai laici può smarrire così la sempre insieme la parola di Dio e le garantito. sua fondamentale prospettiva di sen- parole degli altri, le parole del tempo La scommessa del concilio Vaticano so che va, invece, mantenuta sempre storico e il tempo della vita comune. II - che papa Francesco sta cercando viva, riscoprendo in modo nuovo il fortemente di portare avanti – è stata profondo valore di ordine vocaziona- La responsabilità così intesa non quella di sognare che ogni battezza- le della loro responsabilità, che trova può non farsi corresponsabilità, to potesse essere sempre più consa- nel battesimo la fonte primaria cui fraternità, azione comune, apertura pevole della propria fede in Gesù attingere. all’insieme. Corresponsabilità con la Cristo e sempre più impegnato nella Da questo punto di vista il senso ori- missione della Chiesa; corresponsa- testimonianza di questa fede e nell’a- ginario della parola responsabilità bilità con il suo essere e il suo agi- more alla Chiesa e al proprio tempo. Una scommessa “formativa” dove formazione dice vocazione, preghie- ra, discernimento, dedizione, cura, cultura… E dove formazione va con missione. Su questo andrebbe “misu- rato” il contributo personale dei laici e la pluralità di vocazioni e carismi laicali, servizi e ministeri, di gruppi, associazioni e movimenti. ● 10 IN CAMMINO
L’ A C C O L I TAT O D I A L B E R T O Amatevi l’un l’altro, come io ho amato voi Parteciperete in modo particolare L’istituzione a ministro accolito: un dono prezioso per camminare verso il Signore e per il Signore ALBERTO I l vescovo Pierantonio ha accolto la mia domanda per essere istituito ministro accolito e così, venerdì 7 maggio 2021, presso la chiesa di S. Bartolomeo a Brescia, parrocchia di cui territorialmente fa parte il Semi- nario, io e due miei compagni, Davi- de e Francesco, siamo stati istituiti, per le mani del vicario generale del- la diocesi, mons. Gaetano Fontana, ministri accoliti. Insieme a noi c’era anche Andrea, un nostro compagno di terza teologia, che è stato istituito ministro lettore. Quello dell’accolitato è un ulteriore passaggio del cammino che, se Dio vorrà e se il vescovo, su indicazio- ne degli educatori che mi accompa- gnano, riterrà opportuno, mi porterà all’ordinazione diaconale e poi a quella presbiterale. Ma è più di un omelia, qualcosa di definitivo, sarò partecipato a questo bel momento di semplice passaggio è, come ha det- accolito per sempre. È un dono pre- Chiesa, anche chi lo ha voluto fare to il vicario generale nella sua bella zioso in sé stesso e non in vista di semplicemente facendosi vicino con qualcosa di maggiore. la preghiera. Il rito si è svolto, come di consueto, L’immagine che io e miei compagni all’interno della celebrazione euca- abbiamo scelto a ricordo di questo ristica, punto più alto e insuperabile giorno è quella dei discepoli sulla della preghiera cristiana, vale la pena strada di Emmaus insieme a Gesù. sempre ricordarlo, incontro con Gesù Questo episodio del vangelo di Luca, parola vivente e corpo donato per infatti, dice in modo eccellente tutto noi. quello che è la celebrazione eucari- Fortunatamente, a differenza dello stica. scorso anno in cui venivo istituito Gesù si accosta ai discepoli, li ac- ministro lettore, quest’anno l’emer- compagna nella loro fatica a com- genza sanitaria dovuta alla pande- prendere ciò che è accaduto, parla mia, per ora un po’ meno cruenta, loro di sé attraverso le Scritture e poi, ci ha permesso di avere vicino a noi giunti ad Emmaus, spezza il pane alcuni famigliari, qualche sacerdote, con e per loro. Dunque un episodio anche se non tutti quelli che avrei vo- che dice bene anche tutto quello che luto invitare, e qualche amico che ha i ministeri che abbiamo ricevuto si- condiviso con me questo momento, gnificano. anche qui a ranghi ridotti per le que- Come sempre la Chiesa usa parole stioni legate a quello che ancora stia- chiare e importanti per farci com- mo vivendo. Ringrazio tutti per aver prendere cosa intende fare con i suoi 11
L’ A C C O L I TAT O D I A L B E R T O riti. Il vicario generale prima di re- citare su di noi la preghiera di bene- dizione ci ha rivolto un’esortazione prevista dal rito da cui voglio trarre alcune parole che mi sembrano mol- to importanti: “Voi parteciperete in modo particolare al ministero della Chiesa”. Serve chiarire subito che, ovviamen- te, non è una dichiarazione di sem- plice distinzione “di ruolo” tra chi ha ricevuto il ministero rispetto a chi non lo ha ricevuto, anzi, piuttosto è una sottolineatura della responsabi- lità crescente che ci viene chiesta. Con il ministero dell’accolitato, che consiste nell’aiutare i sacerdoti e i diaconi nelle celebrazioni liturgiche e nella distribuzione dell’Eucare- stia ai fedeli, anche infermi, ci viene chiesto di prendere coscienza di cosa significhi avere un così stretto rap- porto con il Signore e con il miste- ro del suo sacrificio e di impegnarci a conformarci sempre di più a lui. Dunque, questo modo di partecipa- re al ministero della Chiesa, è una particolarità impegnativa da vivere con serietà. Forse io, per il semplice fatto di aver fatto ormai cinque anni di seminario, posso dire di essermi finalmente conformato a Cristo? No. Forse posso dire che il mio modo di vivere la carità e la fede, ha raggiun- to livelli invidiabili? No. Piuttosto devo ogni giorno di più fare tutto il possibile per tendere continuamente a questa conformazione e la grazia del Signore è necessaria a questo la celebrazione, nell’incontro con il scopo. Per fare tutto questo ho bi- suo corpo che è la Chiesa, ossia con i sogno della costante invocazione fratelli. L’esortazione rivoltaci termi- dello Spirito Santo perché mi assista nava così: “amate di amore sincero in questo mio camminare. A voi che il corpo mistico del Cristo, che è il leggete chiedo dunque questo: con la popolo di Dio, soprattutto i poveri e vostra preghiera e la vostra vicinan- gli infermi. Attuerete così il coman- za, che so sempre presente anche se damento nuovo che Gesù diede agli fisicamente lontani, chiedete al Si- Apostoli nell’ultima cena: Amatevi gnore di rendermi sempre chiaro che l’un l’altro, come io ho amato voi”. uno stretto rapporto con il corpo di Ecco questo vorrei essere capace di Cristo nell’Eucarestia esige saperlo fare e, con il vostro aiuto, lo chiedo portare poi con sé anche fuori del- al Signore. ● 12 IN CAMMINO
V I TA I N O R AT O R I O Tante domande, qualche dubbio e la necessità di scegliere… Avanti! DON DANIEL R iguardo ai nostri oratori ci sono tante domande, in cir- colo. Quando e come riparti- ranno le attività? Quando si tornerà a fare feste e tornei? Riusciremo a riqualificare l’oratorio di Toscolano, vittima di atti vandalici nell’indiffe- renza generale? E molte altre. Sicuramente dovremo iniziare un percorso che ci porterà a dare delle risposte, ma credo che sia necessario anche chiederci se siano le domande cativo a livello umano e religioso, un perché presto i curati non esisteran- giuste e le più importanti. cammino di crescita dei bambini e no più (io potrei essere l’ultimo qui Io aggiungerei almeno due gruppi di dei ragazzi. e questo chiede diversi nell’UP) o perché il don cambia e la questioni. strumenti e attività. Se perdiamo la comunità resta. Anche, ma non solo: Innanzitutto: qual è l’obbiettivo, lo nostra vera identità di comunità cri- è la comunità che ha al suo interno i scopo delle attività degli oratori? stiana che vive ed opera per amore carismi e i doni dello Spirito dati per Cos’è che vogliamo costruire e otte- di Gesù Cristo, e per portare a Gesù il bene di tutti. Il curato può essere nere? Qual è la nostra identità? Se il Cristo, diventiamo semplicemen- più o meno bravo, ma la comunità ha fine è tenere aperti dei bar ed orga- te uno dei tanti erogatori di servizi in sé tutto il necessario se ognuno dà nizzare delle manifestazioni le cose sociali. E a quel punto, non essendo il suo contributo. si possono gestire in un certo modo, all’altezza degli standard generali, So bene che sarà un cammino lungo mentre se c’è un di più le cose cam- siamo destinati a svanire. Se invece e che chiederà tanto impegno di chi biano. Dovrebbe esserci un fine edu- fondiamo il nostro essere oratorio già c’è e di chi pian piano si lasce- sulla roccia che è Cristo, nulla potrà rà coinvolgere, ma dobbiamo avere farci crollare. Questo chiede delle il coraggio di dircelo. O la comunità “Oratorio”, termine scelte coraggiose e vere. cristiana inizia a rendersi conto che antico, nato intorno In secondo luogo, ma non per impor- ognuno è chiamato a dare il suo con- al 1550, grazie tanza, dobbiamo chiederci: chi è che tributo (dalla preghiera, al tempo, deve occuparsi della pastorale giova- alle capacità professionali, alla pre- all’intelligenza e al cuore nile e degli oratori? Chi è il soggetto senza, ecc…) per il bene di tutti o la di San Filippo Neri, che che si prende a cuore i ragazzi? Mi è comunità è destinata a spegnersi. vedeva in questo, una stato detto chiaramente da qualcuno: La situazione attuale è frutto di seco- comunità di religiosi e laici “il curato sei tu, devi occupartene tu”. li di storia e di problemi più recenti, che – assieme – potessero Ecco mi permetto di non essere d’ac- ma abbiamo la possibilità di cam- vivere sui “passi” degli cordo. Nella Chiesa mai e per nessun biare in meglio grazie alla potenza apostoli. motivo un ambito è affidato ad un dello Spirito Santo, alla vicinanza di Su questa idea, a fine singolo. È sempre e solo la comu- Cristo e alla Misericordia del Padre. ‘800 nacque l’opera di nità cristiana, il Corpo di Cristo, ad Lasciamoci coinvolgere e Lui ci farà un altro santo, Giovanni agire assistita dallo Spirito. L’abbia- ripartire alla grande perché “Lui sa la Bosco, che in una mo ascoltato tutti i giorni del Tempo via, Lui vede più lontano di noi. Non chiesetta del torinese, di Pasqua negli Atti degli Apostoli. vogliamo sapere i perché: Lui sa la intitolata a San Francesco Certo ognuno mette a disposizione se via”. C’è sempre Speranza (in maiu- stesso e i propri doni. Certo ci sono scolo perché intendo la virtù teolo- d’Assisi, inaugurò un ciclo dei ruoli. Ma l’intera comunità è gale, dono di Dio) per chi si lascia di incontri fra ragazzi per chiamata a prendersi cura dei ragaz- guidare da Dio: ecco perché c’è quel poter parlare del Vangelo. zi. Non solo perché il sacerdote non bellissimo arcobaleno sopra uno dei può arrivare dappertutto, non solo nostri oratori. Avanti! ● 13
MEMENTO Le stelle brillano dalle loro vedette e gioiscono; egli le chiama e rispondono: «Eccoci!» e brillano di gioia per colui che le ha create. Egli è il nostro Dio. dal libro del profeta Baruk Don Amato Bombardieri “L’Eucarestia sia il vostro grazie senza fine” (Giovanni Paolo II) “ Voglio rendere grazie al Signore, cantare per sempre la sua bontà” A te, o Signore, Trinità Santissima, non occorrono da parte mia elenchi, per i doni da Te ricevuti, per quanto di bene ho potuto fare, per i numerosi segni della mia fragilità. “Tutto è chiaro ai tuoi occhi! Da sempre mi conosci e mi ami!” Tutto ciò che sono ed ho, tutto è Tuo dono. Gli istanti della mia vita Tu li hai contati e vegliati con amore. Tua creatura e Tuo figlio per grazia, sacerdote per un Tuo misterioso disegno, sono ora chiamato ad essere “partecipe delle sofferenze di Cristo, a bene della Chiesa che è il suo Corpo” (San Paolo). Al compiersi, per me, del 50° anno di sacerdozio, salgano a Te la mia invocazione di perdono e il mio rendimento di grazie. Grazie o Signore: per la famiglia in cui sono nato e che oggi mi accompagna, nel Tuo nome, con amore premuroso; per la Comunità di Maderno in cui è A tutti voglio dire: “Dio vi ricompensi!”. sbocciata la mia vocazione; dove, 50 anni orsono, “Fa, Signore, che io venga a Te!”. È questo l’anelito più ho celebrato la Prima Messa e dove trascorro questo profondo del cuore umano. Dacci, o Signore della vita, supplemento di vita, impegnato nel “ministero della di prenderne coscienza e fai che accogliamo con amore Croce” che mi hai assegnato. la Tua Volontà… assaporando come un dono. Ricco di Grazie o Signore, per le Comunità Cristiane in cui promesse, ogni stagione della vita. (Giovanni Paolo II) mi hai posto, per essere, nel Tuo nome e con il Tuo Il Signore ci benedica, ci protegga e ci dia pace. aiuto, segno e strumento della Tua Misericordia, in una indimenticabile esperienza di fraternità cristiana e Vostro aff.mo don Amato sacerdotale. Vobarno, Toscolano, Tremosine, Gargnano nella Domenica delle Palme, 20 marzo 2005 e infine Roè Volciano, un lungo cammino, nel desiderio di fare della mia vita un’”esistenza salvata, consacrata, donata” (Giovanni Paolo II) Comunità e persone, tutti porto scolpiti nel mio “cuore dilatato” e per tutti ho un amore che non conosce limiti e che trova espressione forte nella preghiera e nell’offerta dei disagi di salute. Vogliamo ricordare Don Amato con le sue stesse parole in occasione del suo 50° anniversario di ordinazione sacerdotale, la sua mitezza, il suo affidarsi completamente al Signore. Preghiamo, perché ora che l’incontro atteso e desiderato è compiuto, continui a vegliare sulla sua grande famiglia. 14 IN CAMMINO
MESE MARIANO È terminato da poco il mese mariano e nonostante le limitazioni ancora in vigore siamo riusciti a viverlo nella Comunità pastorale con devozione e impegno Maggio mese mariano: la preghiera del Rosario Perché il rosario? Per mantenere vivo il valore di questa preghiera sempre, e non legata ad un solo periodo dell’anno, riscopriamo il suo valore affidandoci alla Lettera apostolica ‘’Rosarium Virginis Mariae’’ di S. Giovanni Paolo II, attraverso la sintesi di Maria Marcellina Pedico, insegnante presso la Facoltà teologica “Marianum” (Roma) U no dei documenti più signi- prattutto sotto la croce; inoltre, sarà stile di vita di Cristo, il maestro per ficativi del filiale amore di uno sguardo radioso per la gioia del- eccellenza; è sostenuto dall’inter- Giovanni Paolo II verso la la risurrezione, oppure uno sguardo cessione materna di Maria a «sup- Madre di Dio è certamente la lettera ardente per l’effusione dello Spirito plicare» Cristo, «la Via della nostra apostolica Rosarium Virginis Ma- nel giorno di Pentecoste. La pre- preghiera»; è chiamato, infine, ad riae pubblicata nel 2002. Un’attenta ghiera del Rosario, proprio a partire «annunciare» Cristo con Maria, in lettura della lettera aiuta a cogliere la dall’esperienza di Maria, si qualifica un percorso di evangelizzazione e di preziosa lezione di spiritualità maria- come preghiera privilegiata di con- approfondimento, quale significativa na offerta da Giovanni Paolo II al po- templazione. Al riguardo Giovanni opportunità catechetica. polo cristiano. Il linguaggio semplice Paolo II presenta cinque dimensioni e brillante e l’indole autobiografica che definiscono meglio questo carat- IL ROSARIO, fanno di questo documento una delle tere contemplativo. Il popolo cristia- SCUOLA DI PREGHIERA pagine più ispirate del suo magistero. no, ripercorrendo con la preghiera EVANGELICA del Rosario le tappe della vita terrena Alla contemplazione del volto di IL ROSARIO, di Gesù, si abitua innanzitutto a «ri- Gesù segue, nel secondo capitolo in- VIA PRIVILEGIATA cordare» gli eventi di salvezza opera- titolato «I misteri di Cristo. Misteri DI CONTEMPLAZIONE ti da Cristo con lo sguardo e il cuore della Madre», il richiamo alla strut- Nel primo capitolo, «Contempla- della Vergine; viene inoltre introdot- tura portante del Rosario, e cioè la re Cristo con Maria», il papa parla to da Maria a «imparare» Cristo con «meditazione» dei misteri della vita dell’importanza della contempla- una penetrazione più profonda del e dell’opera di Cristo. Ai tradizionali zione, e invita a volgere lo sguardo suo mistero; è sollecitato dalla ser- misteri della gioia, del dolore e della al volto di Cristo con «gli occhi del va del Signore a «conformarsi» allo gloria, Giovanni Paolo II ha creduto cuore» di Maria. Fissare gli occhi sul volto di Cristo è il compito di ogni discepolo di Gesù. Questo atteggia- mento trova in Maria un modello in- superabile: nessuno come lei e più di lei si è dedicato alla contemplazione di suo Figlio. Da quando i suoi oc- chi hanno fissato teneramente Gesù nella mangiatoia di Betlemme, il suo sguardo non si stacca più da lui, come il suo cuore diviene scrigno di ogni sua parola. Lo sguardo di Ma- ria su Gesù sarà talora uno sguardo interrogativo, come nell’episodio dello smarrimento nel tempio; a volte sarà uno sguardo penetrante, come alle nozze di Cana; altre vol- te sarà uno sguardo addolorato, so- 15
MESE MARIANO opportuno aggiungerne altri cinque, che si soffermano su altrettanti mo- menti significativi della vita pubblica Santa Maria, vergine della notte, di Gesù: 1. Il battesimo al Giordano; Noi t’imploriamo di starci vicino 2. Le nozze di Cana, 3. l’annuncio quando incombe il dolore del Regno con l’invito alla conver- e irrompe la prova e sibila il vento della sione; 4. La trasfigurazione; 5. L’i- disperazione, stituzione dell’eucaristia. Questi misteri vengono felicemente definiti e sovrastano sulla nostra esistenza il cielo nero «misteri della luce». La luce tende a degli affanni, o il freddo delle delusioni rischiarare ciò che è immerso nelle o l’ala severa della morte. tenebre ed è necessaria per la vita. Alleggerisci con carezze di madre La luce e la vita sono strettamente la sofferenza dei malati, legate tra loro, come lo sono nel ver- conforta chi ha perso la fiducia nella vita. sante opposto le tenebre e la morte. Non ci lasciare soli nella notte Ora la vita e la missione pubblica di Gesù sono le sorgenti della luce a salmodiare le nostre paure. per il mondo: rivelano il suo essere Anzi, se nei momenti dell’oscurità Uomo-Dio. La luce di Cristo è luce ti metterai vicino a noi divina, «luce candida». Gesù stesso e ci sussurrerai che anche tu, vergine appare nell’Apocalisse di Giovanni dell’Avvento, come «la stella radiosa del mattino». stai aspettando la luce, Secondo il Vangelo di Luca, quan- do Gesù tornerà alla fine dei tempi, le sorgenti del pianto si disseccheranno sarà come un lampo che «brilla da sul nostro volto, e sveglieremo insieme l’aurora. un capo all’altro del cielo»; allora in quel tempo anche «i giusti splende- Don Tonino Bello ranno come il sole nel regno del Pa- dre loro». Giovanni Paolo II applica questa grande teologia della luce al un’espressione di amore verso la do contemplativo sul mistero: «La ri- Rosario, aiutandoci ad apprezzarlo Vergine ed esprime il desiderio di scoperta del valore del silenzio è uno quale preghiera luminosa. Questa una sempre più piena conformazio- dei segreti per la pratica della con- opportuna integrazione, che colma il ne a Cristo, vero «programma» di templazione e della meditazione». vuoto esistente tra il ritrovamento di vita cristiana. San Paolo ha espresso Oltre alle preghiere del Padre nostro, Gesù al tempio e la sua agonia nel questo programma con parole in- delle Ave Maria e del Gloria al Pa- Getsemani, da una parte, conferma il fuocate: «Per me infatti il vivere è dre - quest’ultima preghiera ritenuta Rosario come «compendio del Van- Cristo e il morire un guadagno». E il culmine della contemplazione - an- gelo» e, dall’altra, lo arricchisce di ancora: «Non vivo più io, ma Cristo che la stessa «corona» può dare, con contenuto spirituale, quale «vera in- vive in me». il Rosario aiuta a cre- il suo simbolismo, un ulteriore spes- troduzione alla profondità del Cuore scere in questa conformazione fino sore alla contemplazione. Essa infatti di Cristo, abisso di gioia e di luce, di al traguardo della santità. Perché il parte e arriva al Crocifisso, «che apre dolore e di gloria». Rosario possa raggiungere questo e chiude il cammino stesso dell’ora- obiettivo, il papa propone alcuni sug- zione. In Cristo è centrata la vita e la IL ROSARIO, gerimenti. Anzitutto l’enunciazione preghiera dei credenti». Quale stru- VIA DI CONFORMAZIONE A del mistero può essere accompagna- mento di conteggio evoca l’incessan- CRISTO FINO ALLA SANTITÀ ta dalla contemplazione di un’icona te cammino della contemplazione e Il terzo capitolo: «Per me vivere è che lo raffiguri. Inoltre, è bene pro- della perfezione cristiana; richiama Cristo» presenta alcuni principi cen- clamare il brano biblico che ne rivela infine il vincolo di comunione e di trali per l’assimilazione dei misteri di il mistero e che, rivolto all’orante, si fraternità che tutti ci lega in Cristo. Cristo e a tale scopo offre opportuni presenta con una straordinaria effi- Preghiera dei semplici come degli suggerimenti sul metodo del Rosa- cacia di grazia. Dopo l’enunciazione intellettuali, di chi si sente povero rio, basato sulla ripetizione. Ciò vale del mistero e la proclamazione della peccatore, il Rosario aiuta a spargere soprattutto per l’Ave Maria, ripetuta Parola, è conveniente, dice il papa, sulle strade del mondo intero semi di per ben dieci volte a ogni mistero. che si osservi qualche momento di speranza e di amore. ● La ripetizione delle Ave costituisce silenzio per meglio fissare lo sguar- 16 IN CAMMINO
SACRAMENTI Cresime e Prime Comunioni L e scorse settimane sono state la dalla seconda elementare, forse è caratterizzate dalla tanto atte- stato come assistere ad un incontro, Vieni, Santo Spirito, sa celebrazione dei sacramenti e questa volta è stato particolarmente manda a noi dal Cielo presso le parrocchie della nostra uni- atteso. un raggio della tua luce. tà pastorale. La preparazione non è Le nozioni ricevute dai ragazzi nel stata semplice, considerando tutti gli percorso catechistico, sono impor- accorgimenti che quest’anno sono tanti, anzi fondamentali per evitare Vieni, padre dei poveri, stati adottati a causa dell’emergenza. l’immagine di un Dio inesistente, il vieni, datore dei doni, C’è stata molta attesa, forse è stata “Dio a modo mio”; Ma solo le no- vieni, luce dei cuori. quest’ attesa ad aver caratterizzato zioni non servono, quello che noi il modo con il quale i ragazzi, e non catechisti cercavamo di scrutare du- Consolatore perfetto, solo, hanno vissuto questi sacramen- rante queste celebrazioni era il modo ti. L’attesa struttura il desiderio, lo con cui i ragazzi si sono accostati a ospite dolce dell’anima, forma, lo sostanzializza, i nostri ra- questo incontro, il modo con il quale dolcissimo sollievo. gazzi hanno bisogno di conoscere il hanno risposto al Signore, la disposi- desiderio, hanno bisogno di viverlo, zione d’animo, la docilità, l’apertu- Nella fatica, riposo, questa è la base perché diventino in ra, l’accoglienza, il desiderio di farsi nella calura, riparo, futuro uomini e donne capaci di de- plasmare da un Dio che usa l’amore siderare il nostro Signore. Non era per dar forma alla sua volontà. nel pianto, conforto. scontato che riuscissimo a celebrar- E’ stata una grazia sussurrare nelle li, non era scontato che riuscissimo menti, ma soprattutto nei cuori dei O luce beatissima, a vivere una celebrazione così coin- nostri ragazzi lo scopo di questa vita, invadi nell’intimo volgente, noi e loro ci siamo ricordati per loro questo primo incontro (mi il cuore dei tuoi fedeli. che nulla nella vita è scontato, non lo riferisco all’Eucarestia), è una nuova è la vita stessa. modalità per vivere una bellissima e Fatico a descrivere come ho vissuto reale storia d’amore destinata a dura- Senza la tua forza, queste celebrazioni, avendo coinvol- re per l’eternità. nulla è nell’uomo, to i ragazzi che seguo con Gabriel- Francesco Auriemma nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen. TOSCOLANO 17
SACRAMENTI C e l’abbiamo fatta! Che bello, dopo un po’ di tempo, poter dire così invece che “ce la fa- remo”! Nonostante le necessarie limitazioni, alcuni disagi, il tempo un po’ dispet- toso e anche tanta emozione anche nella Parrocchia di Maderno abbia- mo potuto vivere le Cresime e le Pri- me Comunioni. E non ci siamo fatti mancare nulla! Abbiamo pregato, cantato, ci siamo sentiti vicini (anche se distanziati) tra noi e soprattutto al Signore. E lo Spi- rito Santo è sceso sui nostri ragazzi per accompagnarli per tutta la vita. Il Corpo di Cristo li ha poi uniti alla MADERNO comunione della Chiesa. È stato strano vedere don Roberto avvicinarsi ai ragazzi per cresimarli e comunicarli, invece che essere loro ad andare verso l’Altare. Però è stato un bel segno, dato dalla Provviden- za: è Dio che si avvicina a noi, che si fa prossimo, che ci affianca nel cam- mino della vita. Questo è il messag- gio che ci resta da queste Cresime in tempo di difficoltà: Dio ci è vicino. L’augurio, invece, lo fa la catechista Gigliola: “Cari ragazzi, alla luce del Vangelo e con la forza dell’amore di Gesù cercate di scoprire il disegno che siete stati chiamati ad essere. Poi metteteci tutta la passione per realiz- zarlo nella vostra vita. Pace e bene!” D omenica 9 maggio, il giorno della festa della mamma, è arrivato il mo- mento tanto atteso dal gruppo Em- maus di Fasano: la celebrazione eucaristica con il doppio rito della Cresima e della Prima Comunione. Dopo quattro anni di cammino insieme, compiuto attraverso il catechismo, alcune videolezioni e molte altre esperienze condivise in oratorio e in parrocchia, final- mente ci siamo! Una giornata splendida- mente limpida e luminosa ci ha svegliato al mattino e ci ha accompagnato fino al pome- riggio, momento della celebrazione. Questo è il mio augurio per Anna, Ilaria, Livien, No- emi, Mario e Thomas: che lo Spirito Santo, disceso oggi su di voi, vi aiuti ad essere forti, coraggiosi e saggi nell’affrontare le scelte e FASANO le prove della vita. 18 IN CAMMINO
SACRAMENTI Prime Confessioni LA GIOIA DEL PERDONO A spettavamo questo momento ma ora ce l’abbiamo fatta! Finalmente, domenica 18 aprile, i bambini e le bambine del gruppo “4 Maderno Gerusalemme” hanno potuto vivere la significativa e importantissima esperienza della Prima Confessione. La situazione di pandemia ci ha regalato, si fa per dire, un po’ di ansia e di insicu- rezza sui tempi e sulle possibilità di re- alizzazione. Infatti aspettavamo questo momento già lo scorso anno, ma ora ce l’abbiamo fatta! La cerimonia in chiesa, a Toscolano, sotto lo sguardo di Gesù del Celesti è stata stupenda, profonda, rac- colta. È stato bello partecipare con tanti genitori, con tanti nonni, in un periodo in cui le pur necessarie misure di sicurezza ci hanno allontanato fisicamente, facen- doci rimpiangere la possibilità di relazio- ni interpersonali più vive ed efficaci. Un “GRAZIE” riconoscente esprimiamo ai nostri Sacerdoti, al Parroco Don Roberto, a Don Daniel e a Don Marco, accoglien- ti e “tranquillizzanti” (detto dai bimbi). Le piccole ansie, da mettere in conto, si sono presto dissolte come neve al sole, in un’armonia creatasi anche per l’accom- pagnamento musicale, davvero piacevole e suggestivo, che ha caratterizzato con bei canti la spiritualità e i contenuti di Fede dell’evento. I protagonisti sono stati i nostri bambini! Noi catechiste li ringraziamo di cuore: non dimenticheremo la loro immagine, seduti tranquilli, motivati, col visetto se- rio ma sereno e, soprattutto, consapevoli della profondità del momento che avreb- bero vissuto, non solo di essere nel Sacro della Casa di Dio. Non c’è stato alcun bisogno di riprendere qualcuno. Bambi- ni…10 e Lode! Per quanto riguarda me, Anna Maria, non mi stancherò mai di im- parare quanto viene donato dai piccoli. E di ringraziare Dio per questo. Le catechiste, Anna Maria e Miriam 19
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