CAMMINO in - Unità Pastorale San Francesco d'Assisi

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CAMMINO in - Unità Pastorale San Francesco d'Assisi
in CAMMINO
PERIODICO DELL'UNITÀ PASTORALE SAN FRANCESCO D’ASSISI

                                            CORPUS DOMINI
                                                        3/2021
CAMMINO in - Unità Pastorale San Francesco d'Assisi
SOMMARIO                                                                         CORPUS DOMINI ● 3/2021

 EDITORIALE                                                         MESE MARIANO

3 | Avrete forza dallo Spirito Santo                               15 |   Maggio mese mariano:
                                                                          la preghiera del Rosario
 CORPUS DOMINI

                                                                    SACRAMENTI
4 |    L’Eucaristia
                                                                   17 | Cresime e Prime Comunioni
8 | Giornate Eucaristiche 2021
       Solennità del Corpus Domini                                 19 | Prime Confessioni

 L’IMPEGNO DEI LAICI
                                                                    STORIA

9 |    Carismi e ministeri                                         22 |   La chiesa di San Nicola di Bari
10 |   Non basta soltanto occupare gli spazi                              in Cecina

 L’ACCOLITATO DI ALBERTO

11 |   Parteciperete in modo particolare

 VITA IN ORATORIO

13 |   Avanti!

 MEMENTO

14 |   Don Amato Bombardieri

PERIODICO DELLE PARROCCHIE                  DIRETTORE                                   N.B. A tutti i corrispondenti
DELL’U.P. SAN FRANCESCO:                    Rongoni Don Roberto                         la redazione ricorda che si riserva
“S. Andrea Apostolo” in Maderno,                                                        la facoltà di scegliere e utilizzare
“SS. Faustino e Giovita” in Montemaderno,   REDAZIONE                                   a sua esclusiva discrezione
“SS. Pietro e Paolo” in Toscolano,          Fracassoli Chiara, Tavernini Susanna
                                                                                        gli scritti pervenuti.
“S. Michele” in Gaino,                      Sattin Elisabetta, Chimini Silvia
                                                                                        Gli articoli dovranno essere
“S. Nicola” in Cecina,                                                                  consegnati alla nostra redazione
“SS. Faustino e Giovita” in Fasano.         DIRETTORE RESPONSABILE
                                            Filippini Don Gabriele                      entro il 30.06.2021
Autorizzazione del Tribunale                (Via Tosio, 1 - 25100 Brescia)
di Brescia n. 7/1998 del 9.2.98
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EDITORIALE

Solennità della Pentecoste: lo Spirito Santo ci aiuta a contemplare
le meraviglie che Dio compie in noi

Avrete forza dallo Spirito Santo
Quanti sono i segni che accompagnano la presenza di Dio nella nostra esistenza!
Lo Spirito guida la Chiesa e suscita in essa doni e carismi
DON ROBERTO

P
       rima di tornare al Padre, Gesù     É quanto abbiamo insegnato ai no-
       fa una promessa ai suoi disce-     stri ragazzi che hanno celebrato i Sa-     Siamo cristiani
       poli: ‘Non vi lascerò soli’. Noi   cramenti della Iniziazione cristiana       perchè la nostra
non siamo soli: lo Spirito Santo ci       - Cresima e Eucarestia-: “Ti è stato
aiuta a contemplare le meraviglie che     donato lo Spirito Santo e ti sei nutrito   “vita buona”
Dio compie in noi.                        al Corpo e Sangue di Cristo, ora devi      trova la sua fonte
Ci guardiamo attorno e spesso, con        vivere ciò che hai celebrato”.             in Cristo Risorto
le parole del salmista, vediamo ‘mor-     Lo Spirito guida la Chiesa e suscita
te e distruzione’. Poi ci sforziamo di    in essa doni e carismi. É bello vede-
‘guardare’ con occhi diversi e vedia-     re lo Spirito all’opera. Certo ci vo-      ne ma perchè la nostra ‘vita buona’
mo che la nostra vita è nelle mani di     gliono occhi speciali, gli occhi della     trova la sua fonte nella comunione
Dio. Quanti sono i segni che accom-       fede! Lo Spirito rende presente Cri-       con Gesù Risorto.
pagnano la presenza di Dio nella no-      sto in noi; ci rafforza nella fede e ci    Non dobbiamo essere sordi all’ap-
stra esistenza!                           rende capaci di vivere la carità.          pello dello Spirito che ci invita ad
Terminato il tempo liturgico della        I doni dello Spirito Santo abitano in      annunciare la buona notizia della ri-
Pasqua con la solennità della Pente-      ciascuno di noi, portano frutti di bene    surrezione di Gesù.
coste, inizia il tempo ‘ordinario’. É     che arricchiscono le nostre famiglie e     Non mancano le difficoltà e le prove
il tempo della ‘Mistagogia’: ciò che      le nostre comunità.                        ma non dobbiamo abbatterci, è anco-
abbiamo vissuto e celebrato nei sa-       La Carità come dono dello Spirito          ra lo Spirito che ci ricorda le parole
cramenti deve diventare linfa vitale      è l’anima delle nostre azioni: siamo       di Gesù: ‘Io ho vinto il mondo’. ●
per la nostra quotidianità.               cristiani non per le nostre opere buo-

                                                                                                                              3
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CORPUS DOMINI

    Fonte e culmine di tutta la vita cristiana, essa racchiude tutto il bene spirituale

    L’Eucarestia
    Riflessioni, testimonianze e pensieri
    DON MARCO

    ISTITUZIONE DELL’EUCARE-
    STIA - ULTIMA CENA
    Ora, mentre essi mangiavano, Gesù
    prese il pane e, pronunziata la bene-
    dizione, lo spezzò e lo diede ai suoi
    discepoli dicendo: “Prendete e man-
    giate, questo è il mio corpo”. Poi pre-
    se il calice e, dopo aver reso grazie,
    lo diede loro, dicendo: “Bevetene
    tutti, perché questo è il mio sangue
    dell’alleanza, versato per molti, in
    remissione dei peccati. Io vi dico che     I MARTIRI DI ABITENE                        le si riceve Cristo, l’anima viene
    da ora non berrò più di questo frutto      Abitene era una città della provin-         ricolmata di grazia e viene dato il
    della vite fino al giorno in cui lo ber-   cia romana dell’odierna Tunisia. Nel        pegno della vita eterna. (Compendio
    rò nuovo con voi nel regno del Padre       303 d.C. l’imperatore Diocleziano           C.C.C.n 271)
    mio” (Mt 26,26-29)                         scatena una violenta persecuzione
                                               contro i cristiani bruciando testi sacri    CHE COSA RAPPRESENTA
    LA PRIMA COMUNITÀ                          e divine Scritture; si dovevano abbat-      L’EUCARESTIA NELLA VITA
    CRISTIANA DI GERUSALEMME                   tere le basiliche del Signore; si dove-     DELLA CHIESA?
    Erano assidui nell’ ascoltare l’inse-      vano proibire i sacri riti. Ad Abitene      È fonte e culmine di tutta la vita
    gnamento degli apostoli e nell’Unio-       un gruppo di cristiani, contravve-          cristiana. Nell’Eucarestia toccano
    ne fraterna, nella frazione del pane e     nendo agli ordini dell’Imperatore, si       il loro vertice l’azione santificante
    nelle preghiere. Un senso di timore        riunisce settimanalmente in casa per        di Dio verso di noi e il nostro culto
    era in tutti e prodigi e segni avveni-     celebrare l’Eucarestia domenicale.          verso di Lui. Essa racchiude tutto il
    vano per opera degli apostoli (Atti        Sorpresi durante una loro riunione          bene spirituale della Chiesa: lo stesso
    2,42-43)                                   vengono arrestati e interrogati. “Per-      Cristo, nostra Pasqua. La comunione
                                               ché hai accolto nella tua casa i cri-       della vita divina e l’unità del Popo-
    DA PIÙ DI DUEMILA ANNI LA                  stiani, contravvenendo così alle di-        lo di Dio sono espresse e prodotte
    COMUNITÀ CRISTIANA                         sposizioni imperiali?”. Egli rispose:       dall’Eucarestia. Mediante la cele-
    CELEBRA L’EUCARESTIA                       “Sine dominico non possumus”, non           brazione eucaristica ci uniamo già
    DOMENICALE                                 possiamo né essere né tantomeno             alla liturgia del Cielo e anticipiamo
    Proveniente dalla tradizione ebraica       vivere da cristiani senza riunirci la       la vita eterna (Compendio C.C.C. N
    che aveva nel sabato il giorno consa-      domenica per celebrare l’Eucarestia.        274)
    crato al riposo e alla lode di Yahvé,
    “Ricordati del giorno di sabato per        OGGI...quale    frequenza…eppure            COME GESÙ È PRESENTE
    santificarlo: sei giorni faticherai e      non mancano le S.Messe...                   NELL’EUCARESTIA?
    farai ogni tuo lavoro; ma il settimo                                                   Gesù Cristo è presente nell’Eucare-
    giorno è il sabato in onore del Signo-     CHE COS’È L’EUCARESTIA?                     stia in modo unico e incomparabile.
    re, tuo Dio: non farai alcun lavoro        È il sacrificio stesso del Corpo e del      È presente infatti in modo vero, rea-
    “(Es 20,8-10)                              Sangue del Signore Gesù, istituito          le, sostanziale: con il suo Corpo ed
    La comunità cristiana assume nella         per perpetuare nei secoli, fino al suo      il suo Sangue, con la sua Anima e la
    sua tradizione la consacrazione di un      ritorno, il sacrificio della Croce, affi-   sua Divinità. In essa è quindi presen-
    giorno speciale, l’ottavo giorno, il       dando così alla sua Chiesa il memo-         te in modo sacramentale, e cioè sotto
    “Dies Domini”, il giorno del Signore       riale della sua Morte e Risurrezione.       le specie eucaristiche del pane e del
    come giorno della nuova creazione e        È il segno dell’unità, il vincolo della     vino, Cristo tutto intero: Dio e uomo.
    della risurrezione.                        carità, il convito pasquale, nel qua-       (Compendio C.C.C. n 282)

4   IN CAMMINO
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CORPUS DOMINI

SACRAMENTUM CARITATIS:                   manifestata qualche incomprensione        con l’esistenza quotidiana. Ancora
L’AUTENTICA PARTECIPAZIONE               sul senso di questa partecipazione.       pienamente valida è la raccomanda-
Il Concilio Vaticano II aveva posto      Con tale parola non si intende una        zione della Costituzione conciliare
giustamente una particolare enfasi       semplice attività esterna durante la      Sacrosantum Concilium, che esorta-
sulla partecipazione attiva, piena e     celebrazione. In realtà, l’attiva par-    va i fedeli: “a non assistere alla litur-
fruttuosa del Popolo di Dio alla Ce-     tecipazione auspicata dal Concilio        gia eucaristica come estranei o muti
lebrazione eucaristica. Certamente, il   deve essere compresa in termini più       spettatori, ma a partecipare all’azio-
rinnovamento attuato in questi anni      sostanziali, a partire da una più gran-   ne sacra consapevolmente, piamente
ha favorito notevoli progressi in que-   de consapevolezza del mistero che         e attivamente “. (52) ●
sta direzione. Tuttavia, a volte si è    viene celebrato e del suo rapporto

L’Eucarestia e i Santi
San Tommaso d’Acquino
San Tommaso parlando del Sacramenti, si sofferma in modo
particolare sul Ministero dell’Eucarestia, per il quale ebbe una
grandissima devozione, al punto che era solito accostare il suo
capo al Tabernacolo, come per sentire palpitare il Cuore divino e
umano di Gesù. In una sua opera San Tommaso scrive: “Essendo
l’Eucarestia il sacramento della Passione di nostro Signore, con-
tiene in sé Gesù Cristo che patì per noi. Pertanto tutto ciò che è
effetto della Passione di nostro Signore, è anche effetto di questo
sacramento, non essendo esso altro che l’applicazione in noi della
Passione del Signore “. Comprendiamo bene perché San Tomma-
so e altri santi abbiano celebrato la Santa Messa versando lacrime
di compassione per il Signore, che si offre in sacrificio per noi,
lacrime di gioia e di gratitudine. (Papa Benedetto XVI)

Adoro Te devotamente, oh Dio nascosto,
Oh Gesù, che velato ora ammiro,
Sotto queste apparenze
Ti celi veramente
Prego che avvenga ciò che tanto bramo,
A te tutto il mio cuore si abbandona,
Che, contemplandoTi col volto rivelato,
Perché, contemplandoTi, tutto vien meno.
A tal visione io sia beato della Tua gloria. Amen

                                                       S.Pio da Pietralcina
                                                       L’ambasciatore di Francia, negli anni cinquanta assistette ad
                                                       una Messa di Padre Pio: “Mai nella mia vita ho assistito ad una
                                                       Messa tanto impressionante. E tanto semplice.
                                                       Padre Pio compiva solo i riti tradizionali. Recitava i testi litur-
                                                       gici con tale chiarezza e convinzione, metteva nelle invocazioni
                                                       una tale intensità, e i suoi gesti, nell’ essere sobri, avevano una
                                                       tale grandezza che la Messa arrivava ad essere ciò che era in
                                                       realtà, e che ci siamo spesso dimenticati, un atto assolutamente
                                                       soprannaturale.
                                                       Elevata l’ostia, alzato il calice, Padre Pio si immobilizzava nel-
                                                       la sua contemplazione... dieci, dodici minuti...in mezzo a così
                                                       tanta gente, si sentiva solo il bisbiglio della sua preghiera. Vera-
                                                       mente lui era l’intermediario fra Dio e gli uomini.

                                                                                                                               5
CAMMINO in - Unità Pastorale San Francesco d'Assisi
CORPUS DOMINI

    La preghiera di Padre Pio dopo la Comunione
    RESTA con me Signore, perché è necessario averTi presente           un nido d’amore.
    per non dimenticarTi. Tu sai con quanta facilità Ti abbando-        RESTA con me Signore, perché quando arriva la
    no.                                                                 morte, voglio stare unito a Te, se non realmente per
    RESTA con me Signore, perché sono debole ed io ho bisogno           la Santa Comunione, almeno per la grazia e per l’a-
    della Tua fortezza per non cadere tante volte.                      more.
    RESTA con me Signore, perché Tu sei la mia vita e senza di Te       RESTA con me Signore, Te solo cerco, il Tuo amore,
    vengo meno nel fervore.                                             la Tua grazia, la Tua volontà, il Tuo cuore, il Tuo
    RESTA con me Signore, perché desidero amarTi ed essere              spirito, perché Ti amo e non chiedo altra ricompen-
    sempre in Tua compagnia.                                            sa che aumento di amore. Amore solido, pratico.
    RESTA con me Signore, se vuoi che Ti sia fedele.                    AmarTi con tutto il mio cuore sulla terra, per se-
    RESTA con me Gesù, perché quantunque la mia anima sia as-           guire amandoTi con perfezione per tutta l’eternità.
    sai povera, desidera essere per Te un luogo di consolazione,        Così sia.

    Charles de Foucauld: innamorato di Gesù
    É dichiarato beato in San Pietro nel 2005, a 89 anni dalla mor-
    te, ucciso da un predone Tuareg.
    L’Eucarestia, ha marcato concretamente la sua conversione,
    diventa il centro della sua preghiera. Poco per volta matura
    in lui la vocazione sacerdotale, per poter offrire questo divino
    banchetto...agli zoppi, ai ciechi, ai poveri, cioè alle anime che
    mancano di sacerdoti.
    Passa lunghe ore in adorazione davanti all’Eucarestia, in com-
    pagnia di Gesù nel silenzio e nella solitudine del deserto. La
    parola di Dio diventa per lui la goccia che, a forza di cadere
    sulla pietra, la scava. Gesù diventa il suo modello unico, con
    Lui va al Padre.
    La sua morte fu strana. La sua casa, sempre aperta a tutti,
    viene saccheggiata da predoni e lui viene ucciso. Il cadavere
    fu ritrovato presso l’ostensorio. Fratel Carlo non muore come       - Dovunque c’è l’Ostia Santa, c’è il Dio vivente, c’è
    martire ma come testimone appassionato dell’amore che si dà         il tuo Salvatore così realmente com’è adesso in cie-
    fino alla fine.                                                     lo.
    Alcuni suoi pensieri:                                               - Non perdere mai una comunione per colpa tua: una
    - Lo scopo di ogni vita umana dovrebbe essere l’adorazione          comunione è più della vita, più di tutti i beni del
    della Santa Ostia.                                                  mondo, più dell’intero universo, è Dio stesso, sono
    - L’Eucarestia è Dio con noi, è Dio in noi, che si dà perenne-      Io, Gesù.
    mente a noi, da amare e adorare,.

                                                       Santa Madre Teresa di Calcutta
                                                       “La nostra congregazione decise di fare Adorazione un’ora ogni
                                                       giorno. Da quel momento il nostro amore per Gesù è diventato più
                                                       intimo, il nostro amore reciproco più comprensivo, il nostro amore
                                                       per i poveri più misericordioso, e abbiamo visto raddoppiare il nu-
                                                       mero delle vocazioni.
                                                       È questa una grande sorpresa per me: siamo, infatti, molto occupa-
                                                       te; abbiamo tante cose da fare per la nostra gente. Quest’ora di ado-
                                                       razione trascorsa davanti a Gesù non toglie nulla al nostro servizio.
                                                       Ci ha avvicinate le une alle altre, ha intensificato il nostro amore
                                                       verso i poveri, ha reso la presenza di Cristo più viva, più reale, qual-
                                                       cosa che veramente ci unisce”.
                                                       “Quando osservi il crocifisso puoi comprendere quanto Gesù ti ab-
                                                       bia amato. Quando guardi la Sacra Ostia capisci quanto Gesù ti ami
                                                       in questo momento “.

6   IN CAMMINO
CAMMINO in - Unità Pastorale San Francesco d'Assisi
CORPUS DOMINI

La Santa Messa
Papa Francesco                                               Papa Benedetto XVI
Perché andare a Messa? Senza Cristo siamo condannati         “Cari fratelli e sorelle, alla scuola dei santi, innamoria-
ad essere dominati dalla stanchezza del quotidiano, con      moci di questo Sacramento! Partecipiamo alla Santa
le sue preoccupazioni, e dalla paura del domani. L’in-       Messa con raccoglimento, per ottenerne i frutti spiritua-
contro domenicale con il Signore ci dà la forza di vive-     li, nutriamoci del Corpo e del Sangue del Signore, per
re l’oggi con fiducia e coraggio e di andare avanti con      essere incessantemente alimentati dalla Grazia divina!
speranza. Per questo noi cristiani andiamo ad incontrare     Intratteniamoci volentieri e frequentemente, a tu per tu,
il Signore la domenica, nella celebrazione eucaristica.      in compagnia del Santissimo Sacramento!”
La Comunione eucaristica con Gesù, Risorto e Vivente
in eterno, anticipa la domenica senza tramonto, quando
non ci sarà più fatica né dolore né lutto né lacrime, ma
solo la gioia di vivere pienamente e per sempre con il
Signore.
Cosa possiamo rispondere a chi dice che non serve an-
dare a Messa perché l’importante è vivere bene, amare
il prossimo? È vero che come ha detto Gesù: “Da questo
tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore
gli uni per gli altri “(Gv 13,35); ma come possiamo pra-
ticare il Vangelo senza attingere l’energia necessaria per
farlo, una domenica dopo l’altra, alla fonte inesauribile
dell’Eucarestia? Non andiamo a Messa per dare qual-
cosa a Dio, ma per ricevere da Lui ciò di cui abbiamo        Dopo le confessioni dei bambini di IV elementare,
davvero bisogno.                                             c’era del tempo e ho parlato dei Santi esposti in cap-
Noi cristiani abbiamo bisogno di partecipare alla Messa      pella... infine ho chiesto che santo c’è lì indicando il
domenicale, non solo perché è un precetto, ma perché         tabernacolo...i bambini hanno risposto: “Non c’è un
solo con la grazia di Gesù, con la sua presenza viva in      santo, c’è Gesù”. Prima di uscire, uno alla volta han-
noi e tra di noi, possiamo mettere in pratica il suo co-     no accarezzato la porticina del tabernacolo facendo il
mandamento, e così essere suoi testimoni credibili.          segno della croce, quanta devozione! Pensavo anche
                                                             a una Santa Messa in Libano dove il sacerdote, dopo
                                                             le comunioni, mette sulla testa dei bambini che ancora
                                                             non hanno ricevuto Gesù sacramentalmente la pisside. ●

                                                                  Preghiera di S. Ignazio
                                                                  Anima di Cristo, santificami.
                                                                  Non permettere ch’io mi separi da te.
                                                                  Corpo di Cristo, salvami.
                                                                  Dal nemico maligno difendimi.
                                                                  Sangue di Cristo, inebriami.
                                                                  Nell’ora della morte chiamami.
                                                                  Acqua del costato di Cristo, lavami.
                                                                  E comanda che io venga a te.
                                                                  Passione di Cristo, confortami.
                                                                  Affinché ti Lodi con i tuoi santi
                                                                  nei secoli eterni.
                                                                  O buon Gesù, esaudiscimi.
                                                                  Così sia.
                                                                  Fra le tue piaghe nascondimi.

                                                                                                                           7
CAMMINO in - Unità Pastorale San Francesco d'Assisi
CORPUS DOMINI

    Giornate Eucaristiche 2021
    Solennità del Corpus Domini
    Giovedì 3 giugno 2021
    Ore 20.00 - Chiesa di Toscolano: S. Messa solenne di apertura
    Attualmente non è possibile svolgere la Processione Eucaristica,
    se la normativa dovesse cambiare aggiorneremo quanto prima.

    Venerdì 4 giugno 2021
    Ore 8.30 - Parrocchia di Fasano                          Ore 15.00 - Parrocchia di Toscolano
    S. Messa e a seguire Adorazione Eucaristica              Esposizione e Adorazione Eucaristica
    fino alle ore 11.30.                                     fino alla Messa delle ore 18.00.

    Ore 9.00 - Parrocchia di Maderno                         Ore 15.00 - Parrocchia di Cecina
    S. Messa e a seguire Adorazione Eucaristica              Esposizione e Adorazione Eucaristica fino alle ore 18.00.
    fino alle ore 12.00.                                     Segue Santa Messa.

    Ore 9.30 - Chiesa di S. Sebastiano in Gaino              Ore 15.00 - Parrocchia di Montemaderno
    Esposizione e Adorazione Eucaristica                     Esposizione e Adorazione Eucaristica fino alle ore 18.00.
    fino alle ore 11.30.                                     Segue S. Messa.

    Sabato 5 giugno 2021
    Ore 7.30 - Chiesa di S. Giuseppe in Toscolano            Ore 15.00 - Chiesa di S. Sebastiano in Gaino
    S. Messa e a seguire Adorazione Eucaristica              Esposizione e Adorazione Eucaristica
    fino alle ore 11.30.                                     fino alla Messa delle ore 16.30.

    Ore 9.00 - Parrocchia di Maderno                         Ore 15.00 - Parrocchia di Fasano
    S. Messa e a seguire Adorazione Eucaristica fino alle    Esposizione e Adorazione Eucaristica
    ore 12.00. Presenza del Confessore.                      fino alla S. Messa delle ore 18.00.

    Ore 9.00 - Parrocchia di Cecina                          Ore 15.00 - Parrocchia di Montemaderno
    Esposizione e Adorazione Eucaristica                     Esposizione e Adorazione Eucaristica
    fino alle ore 11.30.                                     fino alla S. Messa delle ore 19.00.

    Domenica 6 giugno 2021
    Messe Solenni nella Solennità del Corpus Domini ad orario festivo

    Ore 16.30 - Parrocchia di Toscolano
    Esposizione e Adorazione Eucaristica fino alla S. Messa delle ore 18.00.

    Ore 17.00 - Parrocchia di Maderno
    Esposizione e Adorazione Eucaristica.

    Ore 18.00 - Parrocchia di Maderno
    Santi Vespri con Benedizione Eucaristica.

8   IN CAMMINO
CAMMINO in - Unità Pastorale San Francesco d'Assisi
L’ I M P E G N O D E I L A I C I

L’impegno dei fedeli laici, uomini e donne, come fedeltà al mandato di Cristo
e volontà di vivere e annunciare il Vangelo

Carismi e ministeri
Papa Francesco ha recentemente scritto una lettera al Prefetto della Congregazione
per la Dottrina della Fede in cui spiega i motivi per cui desidera che i ministeri di
Lettore ed Accolito possano essere conferiti sia a uomini che a donne.
Essendo una scelta importante per la vita della Chiesa riportiamo un estratto della
lettera del Santo Padre.

“
    Lo Spirito Santo, relazione d’A-        della Chiesa, spesso per un lungo pe-
    more tra il Padre e il Figlio, co-      riodo e con grande efficacia, senza
    struisce la comunione dell’intero       che sia previsto un rito particolare
popolo di Dio, suscitando in esso           per il conferimento dell’incarico.
molteplici e diversi doni e carismi.
Mediante i sacramenti del Battesi-          Nella linea del Concilio Vaticano II,
mo, della Confermazione e dell’Eu-          il Sommo Pontefice San Paolo VI
caristia, i membri del Corpo di Cristo      ha configurato due uffici (compiti),
ricevono dallo Spirito del Risorto,         quello del Lettore e quello dell’Ac-
in varia misura e con diversità di          colito, il primo strettamente connes-
espressioni, quei doni che permet-          so al ministero della Parola, il secon-
tono loro di dare il necessario con-        do al ministero dell’Altare.
tributo all’edificazione della Chiesa                                                 il Vangelo trasmesso dagli Apostoli
e all’annuncio del Vangelo ad ogni          L’impegno dei fedeli laici, che «sono     e affidato alla Chiesa perché sia re-
creatura.                                   semplicemente l’immensa maggio-           ligiosamente ascoltato, santamente
                                            ranza del popolo di Dio», non può e       custodito, fedelmente annunciato.
L’Apostolo Paolo distingue a questo         non deve certo esaurirsi nell’eserci-     Offrire ai laici di entrambi i sessi la
proposito tra doni di grazia (carismi)      zio dei ministeri non ordinati, ma una    possibilità di accedere al ministero
e servizi (ministeri). Secondo la tra-      loro migliore configurazione e un più     dell’Accolitato e del Lettorato, in
dizione della Chiesa vengono chia-          preciso riferimento alla responsabili-    virtù della loro partecipazione al sa-
mati ministeri le diverse forme che i       tà che nasce, per ogni cristiano, dal     cerdozio battesimale, incrementerà il
carismi assumono quando sono pub-           Battesimo e dalla Confermazione,          riconoscimento, anche attraverso un
blicamente riconosciuti e sono messi        potrà aiutare la Chiesa a riscoprire il   atto liturgico (istituzione), del contri-
a disposizione della comunità e della       senso della comunione che la caratte-     buto prezioso che da tempo moltis-
sua missione in forma stabile.              rizza e ad avviare un rinnovato impe-     simi laici, anche donne, offrono alla
                                            gno nella catechesi e nella Liturgia.     vita e alla missione della Chiesa.
In alcuni casi il ministero ha la sua                                                 Per tali motivi, ho ritenuto opportu-
origine in uno specifico sacramento,        Se rispetto ai ministeri ordinati la      no stabilire che possano essere isti-
l’Ordine sacro: si tratta dei ministeri     Chiesa «non ha in alcun modo la fa-       tuti come Lettori o Accoliti non solo
“ordinati”, del vescovo, del presbite-      coltà di conferire alle donne l’ordina-   uomini ma anche donne, nei quali e
ro, del diacono. In altri casi il mini-     zione sacerdotale» (cf. San Giovanni      nelle quali, attraverso il discernimen-
stero è affidato, con un atto liturgico     Paolo II, Lettera apostolica Ordinatio    to dei pastori e dopo una adeguata
del vescovo, a una persona che ha           sacerdotalis, 22 maggio 1994), per i      preparazione, la Chiesa riconosce «la
ricevuto il Battesimo e la Confer-          ministeri non ordinati è possibile, e     ferma volontà di servire fedelmente
mazione e nella quale vengono rico-         oggi appare opportuno, superare tale      Dio e il popolo cristiano» in forza
nosciuti specifici carismi, dopo un         riserva. Questa riserva ha avuto un       del sacramento del Battesimo e della
adeguato cammino di preparazione:           suo senso in un determinato contesto      Confermazione.”
si parla allora di ministeri “istituiti”.   ma può essere ripensata in contesti
Molti altri servizi ecclesiali o uffici     nuovi, avendo però sempre come cri-       Dal Vaticano, 10 gennaio 2021,
vengono esercitati di fatto da tanti        terio la fedeltà al mandato di Cristo e   Festa del Battesimo del Signore.
membri della comunità, per il bene          la volontà di vivere e di annunciare      Papa Francesco. ●

                                                                                                                                     9
CAMMINO in - Unità Pastorale San Francesco d'Assisi
L’ I M P E G N O D E I L A I C I

    La parola ai laici

    Non basta soltanto occupare gli spazi
    La vocazione dei laici è nella piena corresponsabilità
    con la stessa missione della Chiesa
    FRANCO MIANO, EX PRESIDENTE NAZIONALE AZIONE CATTOLICA

   N
            ella vita della Chiesa c’è un      non fa riferimento al dovere o al ser-
            rischio sempre incomben-           vizio, ma alla relazione da cui tutte      La fede è autentica
            te di ordine funzionalistico.      le altre dimensioni scaturiscono. La       se diventa vita,
    Tale rischio appare evidente, in parti-    responsabilità va vista, innanzitutto,
    colare, ogni volta che si parla dei lai-   come una risposta all’appello che          se si mette alla prova
    ci. Ruolo spesso identificato esclusi-     viene dal Signore. E, allo stesso tem-     nella pluralità
    vamente con i compiti e i servizi che      po, alle provocazioni che derivano         dei campi possibili
    essi devono o possono svolgere. La         dalla vita quotidiana, dalla vita degli    dell’esistenza umana
    dimensione del servizio è decisiva         altri e dalle sollecitazioni della co-
    in relazione alla fede e alla sua testi-   munità. Ecco, allora, il primato della
    monianza, ed è sempre decisiva per         prospettiva relazionale al cui interno     re, non semplice collaborazione pri-
    e nella vita della Chiesa. La fede è       riscoprire il senso stesso della ricerca   mariamente operativa e funzionale;
    autentica se diventa vita, esperienza      della propria vocazione e, quindi, del     corresponsabilità tra laici, presbiteri,
    vissuta, se si mette alla prova nel-       servizio che si è chiamati a rendere       religiosi e religiose, nel rispetto del-
    la pluralità dei tanti campi possibili     e del “dovere” che avvertiamo di           la vocazione di ciascuno, per l’unico
    dell’esistenza umana. E anche dei di-      renderci disponibili, dedicarci a una      grande fine: l’annuncio del Vangelo
    versi ambiti della vita ecclesiale.        peculiare missione, occuparci degli        del Signore Gesù, che oltrepassa bar-
    Ma un ruolo qualificato dei laici nel-     altri e averne cura.                       riere e confini. Anche la correspon-
    la Chiesa non può corrispondere alla       La responsabilità dei laici non riguar-    sabilità esige un cambiamento di
    semplice occupazione di spazi, con-        da, allora, solo chi ricopre un incari-    mentalità. È, anzitutto, una dimen-
    quistati o concessi, al numero di ore      co, chi svolge un compito, ma ogni         sione spirituale e viene dal cuore, da
    trascorse in parrocchia o ad atteggia-     credente che sa aprire il suo cuore        quel lungo tirocinio relazionale che
    menti clericali spesso più clericali       all’ascolto della voce di Dio e delle      prende la nostra vita e mi fa avere a
    dello stesso clero. La dimensione del      voci dei fratelli. E da quest’ascolto      cuore le vite di tutti, soprattutto di
    servizio e dei compiti affidati o da       si lascia mettere in gioco, leggendo       chi è più fragile, più debole e meno
    affidare ai laici può smarrire così la     sempre insieme la parola di Dio e le       garantito.
    sua fondamentale prospettiva di sen-       parole degli altri, le parole del tempo    La scommessa del concilio Vaticano
    so che va, invece, mantenuta sempre        storico e il tempo della vita comune.      II - che papa Francesco sta cercando
    viva, riscoprendo in modo nuovo il                                                    fortemente di portare avanti – è stata
    profondo valore di ordine vocaziona-       La responsabilità così intesa non          quella di sognare che ogni battezza-
    le della loro responsabilità, che trova    può non farsi corresponsabilità,           to potesse essere sempre più consa-
    nel battesimo la fonte primaria cui        fraternità, azione comune, apertura        pevole della propria fede in Gesù
    attingere.                                 all’insieme. Corresponsabilità con la      Cristo e sempre più impegnato nella
    Da questo punto di vista il senso ori-     missione della Chiesa; corresponsa-        testimonianza di questa fede e nell’a-
    ginario della parola responsabilità        bilità con il suo essere e il suo agi-     more alla Chiesa e al proprio tempo.
                                                                                          Una scommessa “formativa” dove
                                                                                          formazione dice vocazione, preghie-
                                                                                          ra, discernimento, dedizione, cura,
                                                                                          cultura… E dove formazione va con
                                                                                          missione. Su questo andrebbe “misu-
                                                                                          rato” il contributo personale dei laici
                                                                                          e la pluralità di vocazioni e carismi
                                                                                          laicali, servizi e ministeri, di gruppi,
                                                                                          associazioni e movimenti. ●

10 IN CAMMINO
L’ A C C O L I TAT O D I A L B E R T O

Amatevi l’un l’altro, come io ho amato voi

Parteciperete in modo particolare
L’istituzione a ministro accolito:
un dono prezioso per camminare verso il Signore e per il Signore
ALBERTO

I
  l vescovo Pierantonio ha accolto
  la mia domanda per essere istituito
  ministro accolito e così, venerdì 7
maggio 2021, presso la chiesa di S.
Bartolomeo a Brescia, parrocchia di
cui territorialmente fa parte il Semi-
nario, io e due miei compagni, Davi-
de e Francesco, siamo stati istituiti,
per le mani del vicario generale del-
la diocesi, mons. Gaetano Fontana,
ministri accoliti. Insieme a noi c’era
anche Andrea, un nostro compagno
di terza teologia, che è stato istituito
ministro lettore.
Quello dell’accolitato è un ulteriore
passaggio del cammino che, se Dio
vorrà e se il vescovo, su indicazio-
ne degli educatori che mi accompa-
gnano, riterrà opportuno, mi porterà
all’ordinazione diaconale e poi a
quella presbiterale. Ma è più di un        omelia, qualcosa di definitivo, sarò      partecipato a questo bel momento di
semplice passaggio è, come ha det-         accolito per sempre. È un dono pre-       Chiesa, anche chi lo ha voluto fare
to il vicario generale nella sua bella     zioso in sé stesso e non in vista di      semplicemente facendosi vicino con
                                           qualcosa di maggiore.                     la preghiera.
                                           Il rito si è svolto, come di consueto,    L’immagine che io e miei compagni
                                           all’interno della celebrazione euca-      abbiamo scelto a ricordo di questo
                                           ristica, punto più alto e insuperabile    giorno è quella dei discepoli sulla
                                           della preghiera cristiana, vale la pena   strada di Emmaus insieme a Gesù.
                                           sempre ricordarlo, incontro con Gesù      Questo episodio del vangelo di Luca,
                                           parola vivente e corpo donato per         infatti, dice in modo eccellente tutto
                                           noi.                                      quello che è la celebrazione eucari-
                                           Fortunatamente, a differenza dello        stica.
                                           scorso anno in cui venivo istituito       Gesù si accosta ai discepoli, li ac-
                                           ministro lettore, quest’anno l’emer-      compagna nella loro fatica a com-
                                           genza sanitaria dovuta alla pande-        prendere ciò che è accaduto, parla
                                           mia, per ora un po’ meno cruenta,         loro di sé attraverso le Scritture e poi,
                                           ci ha permesso di avere vicino a noi      giunti ad Emmaus, spezza il pane
                                           alcuni famigliari, qualche sacerdote,     con e per loro. Dunque un episodio
                                           anche se non tutti quelli che avrei vo-   che dice bene anche tutto quello che
                                           luto invitare, e qualche amico che ha     i ministeri che abbiamo ricevuto si-
                                           condiviso con me questo momento,          gnificano.
                                           anche qui a ranghi ridotti per le que-    Come sempre la Chiesa usa parole
                                           stioni legate a quello che ancora stia-   chiare e importanti per farci com-
                                           mo vivendo. Ringrazio tutti per aver      prendere cosa intende fare con i suoi

                                                                                                                                  11
L’ A C C O L I TAT O D I A L B E R T O

   riti. Il vicario generale prima di re-
   citare su di noi la preghiera di bene-
   dizione ci ha rivolto un’esortazione
   prevista dal rito da cui voglio trarre
   alcune parole che mi sembrano mol-
   to importanti: “Voi parteciperete in
   modo particolare al ministero della
   Chiesa”.
   Serve chiarire subito che, ovviamen-
   te, non è una dichiarazione di sem-
   plice distinzione “di ruolo” tra chi
   ha ricevuto il ministero rispetto a chi
   non lo ha ricevuto, anzi, piuttosto è
   una sottolineatura della responsabi-
   lità crescente che ci viene chiesta.
   Con il ministero dell’accolitato, che
   consiste nell’aiutare i sacerdoti e i
   diaconi nelle celebrazioni liturgiche
   e nella distribuzione dell’Eucare-
   stia ai fedeli, anche infermi, ci viene
   chiesto di prendere coscienza di cosa
   significhi avere un così stretto rap-
   porto con il Signore e con il miste-
   ro del suo sacrificio e di impegnarci
   a conformarci sempre di più a lui.
   Dunque, questo modo di partecipa-
   re al ministero della Chiesa, è una
   particolarità impegnativa da vivere
   con serietà. Forse io, per il semplice
   fatto di aver fatto ormai cinque anni
   di seminario, posso dire di essermi
   finalmente conformato a Cristo? No.
   Forse posso dire che il mio modo di
   vivere la carità e la fede, ha raggiun-
   to livelli invidiabili? No. Piuttosto
   devo ogni giorno di più fare tutto il
   possibile per tendere continuamente
   a questa conformazione e la grazia

                                             del Signore è necessaria a questo       la celebrazione, nell’incontro con il
                                             scopo. Per fare tutto questo ho bi-     suo corpo che è la Chiesa, ossia con i
                                             sogno della costante invocazione        fratelli. L’esortazione rivoltaci termi-
                                             dello Spirito Santo perché mi assista   nava così: “amate di amore sincero
                                             in questo mio camminare. A voi che      il corpo mistico del Cristo, che è il
                                             leggete chiedo dunque questo: con la    popolo di Dio, soprattutto i poveri e
                                             vostra preghiera e la vostra vicinan-   gli infermi. Attuerete così il coman-
                                             za, che so sempre presente anche se     damento nuovo che Gesù diede agli
                                             fisicamente lontani, chiedete al Si-    Apostoli nell’ultima cena: Amatevi
                                             gnore di rendermi sempre chiaro che     l’un l’altro, come io ho amato voi”.
                                             uno stretto rapporto con il corpo di    Ecco questo vorrei essere capace di
                                             Cristo nell’Eucarestia esige saperlo    fare e, con il vostro aiuto, lo chiedo
                                             portare poi con sé anche fuori del-     al Signore. ●

12 IN CAMMINO
V I TA I N O R AT O R I O

Tante domande, qualche dubbio e la necessità di scegliere…

Avanti!
DON DANIEL

R
       iguardo ai nostri oratori ci
       sono tante domande, in cir-
       colo. Quando e come riparti-
ranno le attività? Quando si tornerà
a fare feste e tornei? Riusciremo a
riqualificare l’oratorio di Toscolano,
vittima di atti vandalici nell’indiffe-
renza generale? E molte altre.
Sicuramente dovremo iniziare un
percorso che ci porterà a dare delle
risposte, ma credo che sia necessario
anche chiederci se siano le domande       cativo a livello umano e religioso, un     perché presto i curati non esisteran-
giuste e le più importanti.               cammino di crescita dei bambini e          no più (io potrei essere l’ultimo qui
Io aggiungerei almeno due gruppi di       dei ragazzi. e questo chiede diversi       nell’UP) o perché il don cambia e la
questioni.                                strumenti e attività. Se perdiamo la       comunità resta. Anche, ma non solo:
Innanzitutto: qual è l’obbiettivo, lo     nostra vera identità di comunità cri-      è la comunità che ha al suo interno i
scopo delle attività degli oratori?       stiana che vive ed opera per amore         carismi e i doni dello Spirito dati per
Cos’è che vogliamo costruire e otte-      di Gesù Cristo, e per portare a Gesù       il bene di tutti. Il curato può essere
nere? Qual è la nostra identità? Se il    Cristo, diventiamo semplicemen-            più o meno bravo, ma la comunità ha
fine è tenere aperti dei bar ed orga-     te uno dei tanti erogatori di servizi      in sé tutto il necessario se ognuno dà
nizzare delle manifestazioni le cose      sociali. E a quel punto, non essendo       il suo contributo.
si possono gestire in un certo modo,      all’altezza degli standard generali,       So bene che sarà un cammino lungo
mentre se c’è un di più le cose cam-      siamo destinati a svanire. Se invece       e che chiederà tanto impegno di chi
biano. Dovrebbe esserci un fine edu-      fondiamo il nostro essere oratorio         già c’è e di chi pian piano si lasce-
                                          sulla roccia che è Cristo, nulla potrà     rà coinvolgere, ma dobbiamo avere
                                          farci crollare. Questo chiede delle        il coraggio di dircelo. O la comunità
“Oratorio”, termine                       scelte coraggiose e vere.                  cristiana inizia a rendersi conto che
antico, nato intorno                      In secondo luogo, ma non per impor-        ognuno è chiamato a dare il suo con-
al 1550, grazie                           tanza, dobbiamo chiederci: chi è che       tributo (dalla preghiera, al tempo,
                                          deve occuparsi della pastorale giova-      alle capacità professionali, alla pre-
all’intelligenza e al cuore
                                          nile e degli oratori? Chi è il soggetto    senza, ecc…) per il bene di tutti o la
di San Filippo Neri, che
                                          che si prende a cuore i ragazzi? Mi è      comunità è destinata a spegnersi.
vedeva in questo, una                     stato detto chiaramente da qualcuno:       La situazione attuale è frutto di seco-
comunità di religiosi e laici             “il curato sei tu, devi occupartene tu”.   li di storia e di problemi più recenti,
che – assieme – potessero                 Ecco mi permetto di non essere d’ac-       ma abbiamo la possibilità di cam-
vivere sui “passi” degli                  cordo. Nella Chiesa mai e per nessun       biare in meglio grazie alla potenza
apostoli.                                 motivo un ambito è affidato ad un          dello Spirito Santo, alla vicinanza di
Su questa idea, a fine                    singolo. È sempre e solo la comu-          Cristo e alla Misericordia del Padre.
‘800 nacque l’opera di                    nità cristiana, il Corpo di Cristo, ad     Lasciamoci coinvolgere e Lui ci farà
un altro santo, Giovanni                  agire assistita dallo Spirito. L’abbia-    ripartire alla grande perché “Lui sa la
Bosco, che in una                         mo ascoltato tutti i giorni del Tempo      via, Lui vede più lontano di noi. Non
chiesetta del torinese,                   di Pasqua negli Atti degli Apostoli.       vogliamo sapere i perché: Lui sa la
intitolata a San Francesco                Certo ognuno mette a disposizione se       via”. C’è sempre Speranza (in maiu-
                                          stesso e i propri doni. Certo ci sono      scolo perché intendo la virtù teolo-
d’Assisi, inaugurò un ciclo
                                          dei ruoli. Ma l’intera comunità è          gale, dono di Dio) per chi si lascia
di incontri fra ragazzi per
                                          chiamata a prendersi cura dei ragaz-       guidare da Dio: ecco perché c’è quel
poter parlare del Vangelo.                zi. Non solo perché il sacerdote non       bellissimo arcobaleno sopra uno dei
                                          può arrivare dappertutto, non solo         nostri oratori. Avanti! ●
                                                                                                                               13
MEMENTO

  Le stelle brillano dalle loro vedette
  e gioiscono;
  egli le chiama e rispondono: «Eccoci!»
  e brillano di gioia per colui che le ha create. Egli è il nostro Dio.
  dal libro del profeta Baruk

  Don Amato Bombardieri
  “L’Eucarestia sia il vostro grazie senza fine” (Giovanni Paolo II)

  “    Voglio rendere grazie al Signore, cantare per sempre la
       sua bontà”
       A te, o Signore, Trinità Santissima, non occorrono
  da parte mia elenchi, per i doni da Te ricevuti, per
  quanto di bene ho potuto fare, per i numerosi segni
  della mia fragilità. “Tutto è chiaro ai tuoi occhi! Da
  sempre mi conosci e mi ami!”
  Tutto ciò che sono ed ho, tutto è Tuo dono. Gli istanti
  della mia vita Tu li hai contati e vegliati con amore.
  Tua creatura e Tuo figlio per grazia, sacerdote per un
  Tuo misterioso disegno, sono ora chiamato ad essere
  “partecipe delle sofferenze di Cristo, a bene della
  Chiesa che è il suo Corpo” (San Paolo).
  Al compiersi, per me, del 50° anno di sacerdozio,
  salgano a Te la mia invocazione di perdono e il mio
  rendimento di grazie.
  Grazie o Signore: per la famiglia in cui sono nato e
  che oggi mi accompagna, nel Tuo nome, con amore
  premuroso; per la Comunità di Maderno in cui è                 A tutti voglio dire: “Dio vi ricompensi!”.
  sbocciata la mia vocazione; dove, 50 anni orsono,              “Fa, Signore, che io venga a Te!”. È questo l’anelito più
  ho celebrato la Prima Messa e dove trascorro questo            profondo del cuore umano. Dacci, o Signore della vita,
  supplemento di vita, impegnato nel “ministero della            di prenderne coscienza e fai che accogliamo con amore
  Croce” che mi hai assegnato.                                   la Tua Volontà… assaporando come un dono. Ricco di
  Grazie o Signore, per le Comunità Cristiane in cui             promesse, ogni stagione della vita. (Giovanni Paolo II)
  mi hai posto, per essere, nel Tuo nome e con il Tuo            Il Signore ci benedica, ci protegga e ci dia pace.
  aiuto, segno e strumento della Tua Misericordia, in
  una indimenticabile esperienza di fraternità cristiana e                                    Vostro aff.mo don Amato
  sacerdotale. Vobarno, Toscolano, Tremosine, Gargnano                      nella Domenica delle Palme, 20 marzo 2005
  e infine Roè Volciano, un lungo cammino, nel desiderio
  di fare della mia vita un’”esistenza salvata, consacrata,
  donata” (Giovanni Paolo II)
  Comunità e persone, tutti porto scolpiti nel mio “cuore
  dilatato” e per tutti ho un amore che non conosce limiti e
  che trova espressione forte nella preghiera e nell’offerta
  dei disagi di salute.

  Vogliamo ricordare Don Amato con le sue stesse parole
  in occasione del suo 50° anniversario di ordinazione sacerdotale,
  la sua mitezza, il suo affidarsi completamente al Signore.
  Preghiamo, perché ora che l’incontro atteso e desiderato è compiuto,
  continui a vegliare sulla sua grande famiglia.

14 IN CAMMINO
MESE MARIANO

È terminato da poco il mese mariano e nonostante le limitazioni ancora in vigore
siamo riusciti a viverlo nella Comunità pastorale con devozione e impegno

Maggio mese mariano:
la preghiera del Rosario
Perché il rosario? Per mantenere vivo il valore di questa preghiera sempre, e non
legata ad un solo periodo dell’anno, riscopriamo il suo valore affidandoci alla Lettera
apostolica ‘’Rosarium Virginis Mariae’’ di S. Giovanni Paolo II, attraverso la sintesi di
Maria Marcellina Pedico, insegnante presso la Facoltà teologica “Marianum” (Roma)

U
        no dei documenti più signi-         prattutto sotto la croce; inoltre, sarà   stile di vita di Cristo, il maestro per
        ficativi del filiale amore di       uno sguardo radioso per la gioia del-     eccellenza; è sostenuto dall’inter-
        Giovanni Paolo II verso la          la risurrezione, oppure uno sguardo       cessione materna di Maria a «sup-
Madre di Dio è certamente la lettera        ardente per l’effusione dello Spirito     plicare» Cristo, «la Via della nostra
apostolica Rosarium Virginis Ma-            nel giorno di Pentecoste. La pre-         preghiera»; è chiamato, infine, ad
riae pubblicata nel 2002. Un’attenta        ghiera del Rosario, proprio a partire     «annunciare» Cristo con Maria, in
lettura della lettera aiuta a cogliere la   dall’esperienza di Maria, si qualifica    un percorso di evangelizzazione e di
preziosa lezione di spiritualità maria-     come preghiera privilegiata di con-       approfondimento, quale significativa
na offerta da Giovanni Paolo II al po-      templazione. Al riguardo Giovanni         opportunità catechetica.
polo cristiano. Il linguaggio semplice      Paolo II presenta cinque dimensioni
e brillante e l’indole autobiografica       che definiscono meglio questo carat-      IL ROSARIO,
fanno di questo documento una delle         tere contemplativo. Il popolo cristia-    SCUOLA DI PREGHIERA
pagine più ispirate del suo magistero.      no, ripercorrendo con la preghiera        EVANGELICA
                                            del Rosario le tappe della vita terrena   Alla contemplazione del volto di
IL ROSARIO,                                 di Gesù, si abitua innanzitutto a «ri-    Gesù segue, nel secondo capitolo in-
VIA PRIVILEGIATA                            cordare» gli eventi di salvezza opera-    titolato «I misteri di Cristo. Misteri
DI CONTEMPLAZIONE                           ti da Cristo con lo sguardo e il cuore    della Madre», il richiamo alla strut-
Nel primo capitolo, «Contempla-             della Vergine; viene inoltre introdot-    tura portante del Rosario, e cioè la
re Cristo con Maria», il papa parla         to da Maria a «imparare» Cristo con       «meditazione» dei misteri della vita
dell’importanza della contempla-            una penetrazione più profonda del         e dell’opera di Cristo. Ai tradizionali
zione, e invita a volgere lo sguardo        suo mistero; è sollecitato dalla ser-     misteri della gioia, del dolore e della
al volto di Cristo con «gli occhi del       va del Signore a «conformarsi» allo       gloria, Giovanni Paolo II ha creduto
cuore» di Maria. Fissare gli occhi sul
volto di Cristo è il compito di ogni
discepolo di Gesù. Questo atteggia-
mento trova in Maria un modello in-
superabile: nessuno come lei e più di
lei si è dedicato alla contemplazione
di suo Figlio. Da quando i suoi oc-
chi hanno fissato teneramente Gesù
nella mangiatoia di Betlemme, il
suo sguardo non si stacca più da lui,
come il suo cuore diviene scrigno di
ogni sua parola. Lo sguardo di Ma-
ria su Gesù sarà talora uno sguardo
interrogativo, come nell’episodio
dello smarrimento nel tempio; a
volte sarà uno sguardo penetrante,
come alle nozze di Cana; altre vol-
te sarà uno sguardo addolorato, so-

                                                                                                                                15
MESE MARIANO

  opportuno aggiungerne altri cinque,
  che si soffermano su altrettanti mo-
  menti significativi della vita pubblica        Santa Maria, vergine della notte,
  di Gesù: 1. Il battesimo al Giordano;          Noi t’imploriamo di starci vicino
  2. Le nozze di Cana, 3. l’annuncio             quando incombe il dolore
  del Regno con l’invito alla conver-            e irrompe la prova e sibila il vento della
  sione; 4. La trasfigurazione; 5. L’i-          disperazione,
  stituzione dell’eucaristia. Questi
  misteri vengono felicemente definiti
                                                 e sovrastano sulla nostra esistenza il cielo nero
  «misteri della luce». La luce tende a          degli affanni, o il freddo delle delusioni
  rischiarare ciò che è immerso nelle            o l’ala severa della morte.
  tenebre ed è necessaria per la vita.           Alleggerisci con carezze di madre
  La luce e la vita sono strettamente            la sofferenza dei malati,
  legate tra loro, come lo sono nel ver-         conforta chi ha perso la fiducia nella vita.
  sante opposto le tenebre e la morte.
                                                 Non ci lasciare soli nella notte
  Ora la vita e la missione pubblica
  di Gesù sono le sorgenti della luce            a salmodiare le nostre paure.
  per il mondo: rivelano il suo essere           Anzi, se nei momenti dell’oscurità
  Uomo-Dio. La luce di Cristo è luce             ti metterai vicino a noi
  divina, «luce candida». Gesù stesso            e ci sussurrerai che anche tu, vergine
  appare nell’Apocalisse di Giovanni             dell’Avvento,
  come «la stella radiosa del mattino».          stai aspettando la luce,
  Secondo il Vangelo di Luca, quan-
  do Gesù tornerà alla fine dei tempi,
                                                 le sorgenti del pianto si disseccheranno
  sarà come un lampo che «brilla da              sul nostro volto, e sveglieremo insieme l’aurora.
  un capo all’altro del cielo»; allora in
  quel tempo anche «i giusti splende-                                                            Don Tonino Bello
  ranno come il sole nel regno del Pa-
  dre loro». Giovanni Paolo II applica
  questa grande teologia della luce al       un’espressione di amore verso la           do contemplativo sul mistero: «La ri-
  Rosario, aiutandoci ad apprezzarlo         Vergine ed esprime il desiderio di         scoperta del valore del silenzio è uno
  quale preghiera luminosa. Questa           una sempre più piena conformazio-          dei segreti per la pratica della con-
  opportuna integrazione, che colma il       ne a Cristo, vero «programma» di           templazione e della meditazione».
  vuoto esistente tra il ritrovamento di     vita cristiana. San Paolo ha espresso      Oltre alle preghiere del Padre nostro,
  Gesù al tempio e la sua agonia nel         questo programma con parole in-            delle Ave Maria e del Gloria al Pa-
  Getsemani, da una parte, conferma il       fuocate: «Per me infatti il vivere è       dre - quest’ultima preghiera ritenuta
  Rosario come «compendio del Van-           Cristo e il morire un guadagno». E         il culmine della contemplazione - an-
  gelo» e, dall’altra, lo arricchisce di     ancora: «Non vivo più io, ma Cristo        che la stessa «corona» può dare, con
  contenuto spirituale, quale «vera in-      vive in me». il Rosario aiuta a cre-       il suo simbolismo, un ulteriore spes-
  troduzione alla profondità del Cuore       scere in questa conformazione fino         sore alla contemplazione. Essa infatti
  di Cristo, abisso di gioia e di luce, di   al traguardo della santità. Perché il      parte e arriva al Crocifisso, «che apre
  dolore e di gloria».                       Rosario possa raggiungere questo           e chiude il cammino stesso dell’ora-
                                             obiettivo, il papa propone alcuni sug-     zione. In Cristo è centrata la vita e la
  IL ROSARIO,                                gerimenti. Anzitutto l’enunciazione        preghiera dei credenti». Quale stru-
  VIA DI CONFORMAZIONE A                     del mistero può essere accompagna-         mento di conteggio evoca l’incessan-
  CRISTO FINO ALLA SANTITÀ                   ta dalla contemplazione di un’icona        te cammino della contemplazione e
  Il terzo capitolo: «Per me vivere è        che lo raffiguri. Inoltre, è bene pro-     della perfezione cristiana; richiama
  Cristo» presenta alcuni principi cen-      clamare il brano biblico che ne rivela     infine il vincolo di comunione e di
  trali per l’assimilazione dei misteri di   il mistero e che, rivolto all’orante, si   fraternità che tutti ci lega in Cristo.
  Cristo e a tale scopo offre opportuni      presenta con una straordinaria effi-       Preghiera dei semplici come degli
  suggerimenti sul metodo del Rosa-          cacia di grazia. Dopo l’enunciazione       intellettuali, di chi si sente povero
  rio, basato sulla ripetizione. Ciò vale    del mistero e la proclamazione della       peccatore, il Rosario aiuta a spargere
  soprattutto per l’Ave Maria, ripetuta      Parola, è conveniente, dice il papa,       sulle strade del mondo intero semi di
  per ben dieci volte a ogni mistero.        che si osservi qualche momento di          speranza e di amore. ●
  La ripetizione delle Ave costituisce       silenzio per meglio fissare lo sguar-

16 IN CAMMINO
SACRAMENTI

Cresime e Prime Comunioni
                            L
                                  e scorse settimane sono state       la dalla seconda elementare, forse è
                                  caratterizzate dalla tanto atte-    stato come assistere ad un incontro,
Vieni, Santo Spirito,             sa celebrazione dei sacramenti      e questa volta è stato particolarmente
manda a noi dal Cielo       presso le parrocchie della nostra uni-    atteso.
un raggio della tua luce.   tà pastorale. La preparazione non è       Le nozioni ricevute dai ragazzi nel
                            stata semplice, considerando tutti gli    percorso catechistico, sono impor-
                            accorgimenti che quest’anno sono          tanti, anzi fondamentali per evitare
Vieni, padre dei poveri,    stati adottati a causa dell’emergenza.    l’immagine di un Dio inesistente, il
vieni, datore dei doni,     C’è stata molta attesa, forse è stata     “Dio a modo mio”; Ma solo le no-
vieni, luce dei cuori.      quest’ attesa ad aver caratterizzato      zioni non servono, quello che noi
                            il modo con il quale i ragazzi, e non     catechisti cercavamo di scrutare du-
Consolatore perfetto,       solo, hanno vissuto questi sacramen-      rante queste celebrazioni era il modo
                            ti. L’attesa struttura il desiderio, lo   con cui i ragazzi si sono accostati a
ospite dolce dell’anima,
                            forma, lo sostanzializza, i nostri ra-    questo incontro, il modo con il quale
dolcissimo sollievo.        gazzi hanno bisogno di conoscere il       hanno risposto al Signore, la disposi-
                            desiderio, hanno bisogno di viverlo,      zione d’animo, la docilità, l’apertu-
Nella fatica, riposo,       questa è la base perché diventino in      ra, l’accoglienza, il desiderio di farsi
nella calura, riparo,       futuro uomini e donne capaci di de-       plasmare da un Dio che usa l’amore
                            siderare il nostro Signore. Non era       per dar forma alla sua volontà.
nel pianto, conforto.
                            scontato che riuscissimo a celebrar-      E’ stata una grazia sussurrare nelle
                            li, non era scontato che riuscissimo      menti, ma soprattutto nei cuori dei
O luce beatissima,          a vivere una celebrazione così coin-      nostri ragazzi lo scopo di questa vita,
invadi nell’intimo          volgente, noi e loro ci siamo ricordati   per loro questo primo incontro (mi
il cuore dei tuoi fedeli.   che nulla nella vita è scontato, non lo   riferisco all’Eucarestia), è una nuova
                            è la vita stessa.                         modalità per vivere una bellissima e
                            Fatico a descrivere come ho vissuto       reale storia d’amore destinata a dura-
Senza la tua forza,         queste celebrazioni, avendo coinvol-      re per l’eternità.
nulla è nell’uomo,          to i ragazzi che seguo con Gabriel-                        Francesco Auriemma
nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.

Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.
Amen.                                                                                TOSCOLANO

                                                                                                                 17
SACRAMENTI

                                                      C
                                                              e l’abbiamo fatta! Che bello,
                                                              dopo un po’ di tempo, poter
                                                              dire così invece che “ce la fa-
                                                      remo”!
                                                      Nonostante le necessarie limitazioni,
                                                      alcuni disagi, il tempo un po’ dispet-
                                                      toso e anche tanta emozione anche
                                                      nella Parrocchia di Maderno abbia-
                                                      mo potuto vivere le Cresime e le Pri-
                                                      me Comunioni. E non ci siamo fatti
                                                      mancare nulla!
                                                      Abbiamo pregato, cantato, ci siamo
                                                      sentiti vicini (anche se distanziati) tra
                                                      noi e soprattutto al Signore. E lo Spi-
                                                      rito Santo è sceso sui nostri ragazzi
                                                      per accompagnarli per tutta la vita.
                                                      Il Corpo di Cristo li ha poi uniti alla
MADERNO                                               comunione della Chiesa.
                                                      È stato strano vedere don Roberto
                                                      avvicinarsi ai ragazzi per cresimarli
                                                      e comunicarli, invece che essere loro
                                                      ad andare verso l’Altare. Però è stato
                                                      un bel segno, dato dalla Provviden-
                                                      za: è Dio che si avvicina a noi, che si
                                                      fa prossimo, che ci affianca nel cam-
                                                      mino della vita. Questo è il messag-
                                                      gio che ci resta da queste Cresime in
                                                      tempo di difficoltà: Dio ci è vicino.

                                                      L’augurio, invece, lo fa la catechista
                                                      Gigliola: “Cari ragazzi, alla luce del
                                                      Vangelo e con la forza dell’amore di
                                                      Gesù cercate di scoprire il disegno
                                                      che siete stati chiamati ad essere. Poi
                                                      metteteci tutta la passione per realiz-
                                                      zarlo nella vostra vita. Pace e bene!”

  D
          omenica 9 maggio, il giorno della
          festa della mamma, è arrivato il mo-
          mento tanto atteso dal gruppo Em-
  maus di Fasano: la celebrazione eucaristica
  con il doppio rito della Cresima e della Prima
  Comunione. Dopo quattro anni di cammino
  insieme, compiuto attraverso il catechismo,
  alcune videolezioni e molte altre esperienze
  condivise in oratorio e in parrocchia, final-
  mente ci siamo! Una giornata splendida-
  mente limpida e luminosa ci ha svegliato al
  mattino e ci ha accompagnato fino al pome-
  riggio, momento della celebrazione. Questo
  è il mio augurio per Anna, Ilaria, Livien, No-
  emi, Mario e Thomas: che lo Spirito Santo,
  disceso oggi su di voi, vi aiuti ad essere forti,
  coraggiosi e saggi nell’affrontare le scelte e
                                                                              FASANO
  le prove della vita.

18 IN CAMMINO
SACRAMENTI

Prime Confessioni
LA GIOIA DEL PERDONO

A
        spettavamo questo momento ma
        ora ce l’abbiamo fatta!
        Finalmente, domenica 18 aprile,
i bambini e le bambine del gruppo “4
Maderno Gerusalemme” hanno potuto
vivere la significativa e importantissima
esperienza della Prima Confessione. La
situazione di pandemia ci ha regalato, si
fa per dire, un po’ di ansia e di insicu-
rezza sui tempi e sulle possibilità di re-
alizzazione. Infatti aspettavamo questo
momento già lo scorso anno, ma ora ce
l’abbiamo fatta! La cerimonia in chiesa,
a Toscolano, sotto lo sguardo di Gesù del
Celesti è stata stupenda, profonda, rac-
colta. È stato bello partecipare con tanti
genitori, con tanti nonni, in un periodo in
cui le pur necessarie misure di sicurezza
ci hanno allontanato fisicamente, facen-
doci rimpiangere la possibilità di relazio-
ni interpersonali più vive ed efficaci. Un
“GRAZIE” riconoscente esprimiamo ai
nostri Sacerdoti, al Parroco Don Roberto,
a Don Daniel e a Don Marco, accoglien-
ti e “tranquillizzanti” (detto dai bimbi).
Le piccole ansie, da mettere in conto, si
sono presto dissolte come neve al sole, in
un’armonia creatasi anche per l’accom-
pagnamento musicale, davvero piacevole
e suggestivo, che ha caratterizzato con
bei canti la spiritualità e i contenuti di
Fede dell’evento.
I protagonisti sono stati i nostri bambini!
Noi catechiste li ringraziamo di cuore:
non dimenticheremo la loro immagine,
seduti tranquilli, motivati, col visetto se-
rio ma sereno e, soprattutto, consapevoli
della profondità del momento che avreb-
bero vissuto, non solo di essere nel Sacro
della Casa di Dio. Non c’è stato alcun
bisogno di riprendere qualcuno. Bambi-
ni…10 e Lode! Per quanto riguarda me,
Anna Maria, non mi stancherò mai di im-
parare quanto viene donato dai piccoli. E
di ringraziare Dio per questo.
     Le catechiste, Anna Maria e Miriam

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