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Vegetariani e vegani - attualità e prospettive scientifiche Laura De Gara Università Campus Bio-Medico di Roma Milano 28 Giugno 2015
Overview • Alimentazione Vegetariana e Vegana: uno sguardo d’insieme • Diete Macrobiotiche e Diabete di Tipo 2 • Alimenti di origine vegetale: spunti per la valorizzazione
Overview • Alimentazione Vegetariana e Vegana: uno sguardo d’insieme • Diete Macrobiotiche e Diabete di Tipo 2 • Alimenti di origine vegetale: spunti per la valorizzazione
Classificazione degli stili alimentari Lap Tai Le and Joan Sabaté: Beyond Meatless, the Health Effects of Vegan Diets: Findings from the Adventist Cohorts Nutrients 2014, 6, 2131-2147.
Alcuni numeri Dati Eurispes: % dei vegetariani e vegani in Italia • 2011 Vegetariani 6,3% - Vegani 0,4% Tot. 6,7% • 2012 Vegetariani 3% - Vegani 0,1% Tot. 3,1% • 2013 Vegetariani 4,9% - Vegani 1,1% Tot. 6,0% • 2014 Vegetariani 6,5% - Vegani 0,6% Tot. 7,1% • 2015 Vegetariani 5,7% - Vegani 0,2% Tot. 5,9% http://www.leurispes.it/vegetariani-vegani-alimentazione-futuro/
Position Statement ADA* • Le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. • Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza, e per gli atleti. • J Am Diet Assoc. 2009; 109: 1266-1282. * Academcy of Nutrition and Dietetics ex American Dietetic Association (ADA)
Caratteristiche di una dieta vegetariana Composizione della dieta Vantaggi Ridotto contenuto di grassi • Minori livelli di colesterolo saturi e di colesterolo ematico Elevate quantità di: • Ridotto rischio di cardiopatia • fibre • Ridotti livelli di pressione arteriosa • magnesio • Ridotto rischio di • potassio ipertensione e di diabete • vitamina C mellito di tipo 2 • folati • Minor BMI • carotenoidi • Ridotta incidenza di tutti i tipi • flavonoidi e altri fitocomposti di cancro.
Dieta vegetariana verso dieta onnivora • Minore intake calorico • Maggiore rischio di intake inadeguato di vitamine e minerali Dieta vegetariana: • minor intake di vitamina B-12, ferro e zinco, • maggior intake in fibre e vitamine A, C, E • NB: molti vegetariani hanno carenze in vitamine A, C, E soprattutto per i vegetariani a regime dietetico con intake calorico inferiore di 500 kcal rispetto all’ottimale Am. J. Clin Nutr. 2014, doi 10.3945/acjn,113.071308
Svantaggi della dieta vegana Ulteriori rischi di carenze nei vegani: • vitamina B12 • calcio • vitamina D • ferro • zinco • acidi grassi omega-3
Prevalenze della carenza di vitamina B12 in vegetariani/vegani Classi di Metanalisi su 40 Metanalisi su 18 popolazione studi ^ studi § Infanti 0 – 45 % Bambini 0 – 33 % 22 – 86 % Adolescenti 0 – 33 % 21 – 41 % Gestanti 17 – 39 % 62 % Adulti 0 – 86 % Anziani 0 – 86 % 11 – 90 % Maggiori carenze nei vegani che nei vegetariani ^ Eur. J. Clin. Nutr. 2014, 68: 541-548; § Nutr. Rev. 2013, 71, 110-117
Alimentazione vegetariana e prevenzione delle patologie cardio-vascolari • Vegetariani hanno un profilo migliore degli onnivori per i classici marcatori di patologie cardiovascolari (pressione sanguinea, profilo lipidico e concentrazione di glucosio nel sangue, peso) ma la maggior parte degli studi non evidenzia un chiaro effetto protettivo dalle malattie cardiovascolari e quelli che lo riportano evidenziano solo effetti modesti. • Carenze di vitamina B12 e concentrazioni > 10mmol/L omocisteina (32 studi su 34 analizzati) annulla gli effetti positivi di una maggiore assunzione di fitochimici Am. J. Prev. Med 2015, 48: e11-e26
Dieta vegetariana/vegana e menopausa Evidenze preliminari suggeriscono che: • Dieta vegetariana (come fumo, esercizio fisico intenso, consumo elevato di caffeina) anticipano la menopausa naturale (NM) • Uso di anticoncezionali farmacologici, moderato uso di alcol ed etnia giapponese ritardano la NM • Ritardo e anticipo di NM sono collegati a fattori di rischio diversi (anticipo: malattie cardiovascolari e osteoporosi; ritardo: tumore al seno e all’utero) J. Midlife Health 2014, 5 3-5
Overview • Alimentazione Vegetariana e Vegana: uno sguardo d’insieme • Diete Macrobiotiche e Diabete di Tipo 2 • Alimenti di origine vegetale: spunti per la valorizzazione
OBIETTIVI del TRATTAMENTO DIETETICO • Ottenere e mantenere livelli di glicemia quanto più possibile La dieta deve essere vicini alla norma. personalizzata • Ottenere livelli di lipidemia • Gusti ottimali. • Tradizioni/Abitudini • Garantire un adeguato • Credenze apporto calorico per portare il paziente al raggiungimento di un peso ragionevole. • Prevenire, ritardare o trattare fattori di rischio o complicanze legate alla nutrizione. • Migliorare o mantenere lo stato di salute generale grazie ad una nutrizione ottimale.
There is not a “one-size-fits-all” eating pattern for individuals with diabetes.
Diabete e alimentazione CONCLUSION: Low-carbohydrate, low-GI, Mediterranean, and high-protein diets are effective in improving various markers of cardiovascular risks in people with diabetes and should be considered in the overall strategy of diabetes management.
Diabete di tipo 2 e diete macrobiotiche MEDICC Review, 2009 Ma-Pi 2 Macrobiotic Diet Intervention in Adults with Type 2 Diabetes Mellitus Journal of Nutrition and Metabolism Carmen Porrata,Julio Sánchez,Violeta Correa, Alfredo Abuín, Manuel Hernández-Triana, Raúl Vilá Dacosta-Calheiros, María Elena Díaz,Mayelín Mirabal, Eduardo Cabrera, Concepción Campa, Mario Pianesi Volume 2012 Medium- and Short-Term Interventions with Ma-Pi 2 Macrobiotic Diet in Type 2 Diabetic Adults of Bauta, Havana Carmen Porrata,Julio Sánchez,Violeta Correa, Alfredo Abuín, Manuel Hernández-Triana, Raúl Vilá Dacosta-Calheiros, María Elena Díaz,Mayelín Mirabal, Eduardo Cabrera, Concepción Campa, Mario Pianesi LIMITI • Ridotto numero di studi per valutare l’efficacia scientifica della dieta macrobiotica • I campioni esaminati sono stati esigui • Gli studi sono stati condotti senza mettere a confronto i risultati ottenuti con altri interventi dietetici
STUDIO MADIAB OBIETTIVO Studiare l’efficacia della dieta macrobiotica Ma-Pi 2 rispetto ad una dieta standard per pazienti diabetici. Miglioramento del profilo glicemico: End-Point Primario HbA1c Glicemia Homa index Miglioramento del profilo lipidico End-Point Secondari Miglioramento degli indicatori antropometrici
Dieta Macrobiotica • Macrobiotica significa «lunga vita». • È un approccio di origine orientale diffuso in Occidente da Georges Ohsawa nel XX secolo. • Si fonda sui principi della medicina tradizionale cinese dello Yin e dello Yang, le due forze vitali contrapposte che quando equilibrate garantiscono lo stato di salute, mentre se non sono in equilibrio sono causa di malattia. Ogni alimento viene classificato in Yin o Yang equilibrio dell’organismo 22
Diete MA-PI 5 diete MA-PI con diversa % e distribuzione dei nutrienti. Per il paziente diabetico si consiglia una dieta MA-PI 2, composta da: • Cereali integrali: Riso integrale, miglio, orzo. • Verdure di stagione cotte e crude es. cipolla, carota, cavolo verza, prezzemolo, cicoria, ravanello e cavolo cappuccio. • Legumi: ceci, lenticchie, fagioli neri e fagioli azuki. • Alghe Wakame, Nori, Hijiki, Kombu e sale marino integrale. • Salse di soia, sesamo, sale marino integrale, etc. • Tè verde (Beicha). Ripartizione nutrienti MA-PI 70% carboidrati 18% grassi 12% proteine vegetali 30-35 g fibre/1000 Kcal
5. Durata del 4. Soggiorno HOTEL trattamento S. FELICE CIRCEO O TERRACINA dietetico 21 giorni 3. Randomizzazione Pazienti 2. Visita di screening 1. Campus Bio-Medico
Parametri iniziali dei 2 gruppi MEDIANA Ma-Pi CTRL [CL 95%] (n = 25) (n = 26) p ETA’ 67 65 0.213 HBA1C 6.7 6.8 0.197 GLICEMIA A DIGIUNO 118 127 0.888 HOMA INDEX 3.1 3.3 0.91 COLESTEROLO TOTALE 176 180.5 0.865 COLESTEROLO LDL 102 101.5 0.749 COLESTEROLO HDL 46 48.5 0.428 COLESTEROLO TOTALE/HDL 4 3.5 0.194 COLESTEROLO LDL/HDL 2.4 2 0.243 TRIGLICERIDI 114 119 0.644 BMI 31.3 32 0.486 PESO 81.1 87 0.731 CIRCONFERENZA VITA 107.6 105.2 0.963 CIRCONFERENZA FIANCHI 108.7 109.7 0.821
Sviluppo dello studio • Setting: permanenza residenziale in 2 strutture alberghiere. • Durata: 21 giorni • Al tempo 0 e al tempo 21 d.: • Misurazioni antropometriche: Peso, Altezza, Circonferenza vita e fianchi Circonferenza polso radiale. • 2. Analisi biochimiche del sangue a digiuno di 12 ore: glicemia, insulinemia, emoglobina glicosilata, colesterolo totale, colesterolo HDL, colesterolo LDL, trigliceridi. • Monitoraggio: profili glicemici su sangue capillare a digiuno, pre-pranzo e 2 ore dopo, pre-cena e 2 ore dopo cena. 26
Dieta consigliata per DM2 COMPONENTI QUANTITÀ CONSIGLIATA PROPRIETÀ DIETA CARBOIDRATI 45-60% kcal totali - Basso IG (COMPLESSI) - Maggiore sazietà - Densità energetica bassa FIBRE > 40 g/die (o 20 g/1000kcal/die) - Effetto ipolipemizzante (SOLUBILI) - Aumento della peristalsi - Riduzione del carico glicemico PROTEINE 10-20% kcal totali - Aumento della risposta - insulinica - Aumento della sazietà GRASSI 35% kcal totali - Antiinfiammatorie (saturi < 7-8%; - Antiaggreganti MUFA 10-20%; - Antiossidanti PUFA < 10%). Evitare grassi trans. Colesterolo < 200 mg
Le due diete a confronto Entrambi i gruppi hanno ricevuto una dieta di pari calorie: 1700 kcal/die per le donne e 1900 kcal/die per gli uomini. Ripartizione % dei Ripartizione % dei macronutrienti Ma-Pi 2 macronutrienti dieta controllo 18% 30% 12% 50% 70% 20% Carboidrati Proteine Grassi Carboidrati Proteine Grassi Fibre 30-35 g/1000 Kcal Fibre 15-20 g/1000 Kcal ATTIVITA’ FISICA: 1 h/die Educazione terapeutica Lezioni di cucina
End Point primario % - CAPILLARY BLOOD GLUCOSE REDUCTION p < 0,073> p < 0,035 FASTING POST- PRANDIAL • Dieta Ma-Pi 2 Dieta Controllo
End Point primario (2) % riduzione HbA1c p < 0,02 Ma-Pi 2 Controllo
End Point secondari % - Riduzione della lipidemia T0 vs T21 p< 0,001 < p< 0p
End Point secondari (2) % riduzione dei parametri antropometrici MaPi Control BMI Peso Circ. Vita Circ. Fianchi
Follow-up a 6 mesi: • 18 soggetti gruppo MA-PI 2 età 64.4±10 • 25 soggetti gruppo di controllo età 63.6±9 • HbA1c Non si sono notate differenze significative • Gruppo MAPI Tempo 0 - 6.4%±0.9% vs 5.9%±0.9% a 6 mesi (p
Lo Studio Madiab - conclusioni • Confermata l’importanza della dieta e dello stile di vita sano nel trattare il DM2. • Entrambe le diete, Ma-Pi e Controllo, hanno migliorato significativamente il controllo glicemico, l’assetto lipidico e le variabili antropometriche. • La dieta macrobiotica ha mostrato effetti significativamente superiori rispetto alla dieta convenzionale su quasi tutti i parametri metabolici. • strumento terapeutico valido per ottenere un rapido controllo metabolico in pazienti con diabete di tipo 2 e/o sindrome metabolica. • Dieta funzionale? • Sono necessari ulteriori studi per confermare quanto emerso. Criticità • Compliance • Costi • Patologie che richiedono ridotta assunzione di fibre
Overview • Alimentazione Vegetariana e Vegana: uno sguardo d’insieme • Diete Macrobiotiche e Diabete di Tipo 2 • Alimenti di origine vegetale: spunti per la valorizzazione
Dieta MA-PI2 • Cereali integrali: Riso integrale, miglio, orzo. • Verdure di stagione cotte e crude es. cipolla, carota, cavolo verza, prezzemolo, cicoria, ravanello e cavolo cappuccio. • Legumi: ceci, lenticchie, fagioli neri e fagioli azuki. • Alghe Wakame, Nori, Hijiki, Kombu e sale marino integrale. • Salse di soia, sesamo, sale marino integrale, etc. • Tè verde (Beicha).
Cereali integrali
Alimenti ricca in fibra β-glucani: • Polisaccaridi lineari costituiti da molecole di glucosio unite da legami glicosidici β(1-3) e β(1-4). • Maggiori componenti della frazione solubile della fibra alimentare (riso e orzo integrali particolarmente ricchi). Funzioni: • Rallentamento dello svuotamento gastrico • Incremento della peristalsi intestinale • Numerose evidenze sperimentali hanno evidenziato il ruolo dei β-glucani dell’orzo nel contenimento del livello di colesterolo e di glucosio ematico nell’uomo e in animali da laboratorio .
Effetto prebiotico e immunomodulante. Russo P1, López P, Capozzi V, de Palencia PF, Dueñas MT, Spano G, Fiocco D. Beta-glucans improve growth, viability and colonization of probiotic microorganisms. Int J Mol Sci. 2012;13(5):6026-39. Arena MP, Caggianiello G, Fiocco D, Russo P, Torelli M, Spano G, Capozzi V. Barley β-glucans-containing food enhances probiotic performances of beneficial bacteria. Int J Mol Sci. 2014 Feb 20;15(2):3025-39.
Miglio Ricco in polifenoli (alimento funzionale?) IG miglio decorticato = 50 Risposta glicemica più bassa in seguito ad assunzione probabilmente dovuta alla presenza di fattori antinutrizionali che limitano l’assorbimento. Secondo l’ADA le popolazioni che consumano miglio hanno una più bassa incidenza di diabete. Ugare R, Chimmad B, Naik R, Bharati P, Itagi S. Glycemic index and significance of barnyard millet (Echinochloa frumentacae) in type II diabetics. J Food Sci Technol. 2014 Feb;51(2):392-5. American Diabetes Association. 2005. Diagnosis and classification of diabetes mellitus. Diabet Care 28:37–42.
Legumi Il consumo raccomandato da: • Linee Guida Dietetiche USA. • Dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension) - National Heart, Lung, and Blood Institute • Componenti essenziali della dieta Mediterranea. •United State Department of Agriculture, Center for Nutrition Policy and Promotion. Dietary Guidelines for Americans 2010. Chapter 4. Foods and nutrients to increase. ; What Is the DASH Eating Plan? National Heart Lung and Blood Institute. 2012. health-topics/topics/dash/ (accessed December 2013). ; Willett WC, Sacks F, Trichopoulou A et al. Mediterranean diet pyramid: a cultural model for healthy eating. Am J Clin Nutr 1995; 61: 1402S–06S.
Contenuto in polifenoli
Acidi grassi a catena corta (SCFAs) • La fermentazione delle fibre e dell’amido resistente dei legumi produce acido butirrico, che migliora la permeabilità e l'integrità della mucosa colica, con effetti antinfiammatori ed anticancerogeni.
Risposta glicemica • > quantità di amilosio vs. amilopectina = innalzamento lento glicemia dovuto ad una maggiore difficoltà dell’α- amilasi a scindere l’amilosio, (catena lineare maggiormente stabilizzata da legami idrogeno) • > quantità di fibre = sazietà • > quantità di proteine = sazietà
Semi di Sesamo Ricchi di acido linoleico (omega 6), molecole con attività fisiologiche benefiche: • modulazione del metabolismo degli acidi grassi, • l’inibizione dell’assorbimento del colesterolo, • effetti ROS-scavenger, ipotensivi e «anti-aging». • proprietà antinfiammatorie. • Namiki M. Nutraceutical functions of sesame: a review. Crit Rev Food Sci Nutr. 2007;47(7):651-73. • Alipoor B1, Haghighian MK, Sadat BE, Asghari M. Effect of sesame seed on lipid profile and redox status in hyperlipidemic patients. Int J Food Sci Nutr. 2012 Sep;63(6):674-8. •
Alghe • Ricche in composti bioattivi, molti poco studiati (aminoacidi non proteici, polifenoli e polisaccaridi). • Fonte alternativa di fibra dietetica. • Molti polisaccaridi solforati (azione antipertensiva). • Ricche in omega 3. • Brown EM, Allsopp PJ, Magee PJ, Gill CI, Nitecki S, Strain CR, McSorley EM. Seaweed and human health. Nutr Rev. 2014 Feb 22. • Jiménez-Escrig A, Gómez-Ordóñez E, Rupérez P Seaweed as a source of novel nutraceuticals: sulfated polysaccharides and peptides. Adv Food Nutr Res. 2011;64:325-37.
Tè Bancha Particolarmente ricco in Flavonoidi: • epigallocatechina, epicatechina -3-gallato, epigallocatechina 3- gallato (Proprietà ROS scavenger) • Riduzione della glicemia in diabetici (tipo 2). • Kai Liu, Rui Zhou, Bin Wang, Ka Chen, Lin-Ying Shi, Jun-Dong Zhu, and Man-Tian Mi Effect of green tea on glucose control and insulin sensitivity: a meta-analysis of 17 randomized controlled trials. Am J Clin Nutr August 2013 98: 340-348;
Uso di germogli
Specie utilizzate CEREALI Frumento, segale, riso, quinoa, amaranto, mais, orzo, grano saraceno, ragi (miglio rosso), bajra (miglio nero), avena, farro LEGUMI Ceci, lenticchie, soia verde, soia rossa, piselli, fagioli mung SEMI Girasole, sesamo, lino, zucca, carote, fieno greco, ravanello, coriandolo, melone ALTRE SPECIE VEGETALI Alfa-alfa, trifoglio, aglio, broccolo, crescione
Variazione del profilo nutrizionale in seguito a germinazione Variazioni medie in % nei germogli Contenuto energetico (kcal) Diminuisce (10-35%) Carboidrati totali Diminuiscono (10-40%) Materia secca totale e amido Diminuiscono Zuccheri Aumentano Proteine disponibili Aumentano (25-35%) Profilo amminoacidico Cambia Lipidi totali Aumentano Fibra Aumenta Fattori anti-nutrizionali Diminuiscono Polifenoli Aumentano Attività «antiossidante» Aumenta Lorenz, Cereal sprouts: composition, nutritive value, food applications, 1980, CRC Critical Reviews In Food Science and Nutrition Chavan, Nutritional improvement of cereals by sprouting, 1989, CRC Critical Reviews in Food Science and Nutrition
Variazioni del contenuto di alcuni micronutrienti in seguito a germinazione Variazioni medie in % nei germogli Calcio Aumenta (35-40%) Potassio Aumenta (70-80%) Sodio Aumenta (500-700%) Ferro Aumenta (35-45%) Fosforo Aumenta (45-55%) Vitamina A Aumenta (250-300%) Tiamina (B1) Aumenta (200%) Riboflavina (B2) Aumenta (400-500%) Niacina (B3) Aumenta (200-300%) Acido ascorbico (Vit C) Aumenta (100-200%) Le variazioni dipendono anche dal contenuto di acqua nel germoglio post germinazione. In generale, le vitamine dei germogli aumentano fino al 100% rispetto al seme, e fino al 1400% rispetto tessuti adulti.
Cinetica dell’aumento di vitamina C in germogli di Vigna radiata (fagiolo mungo verde) Guo et al. Effect of Germination on Phytochemical Profiles and Antioxidant Activity of Mung Bean Sprouts (Vigna radiata) J. Agric. Food Chem. 2012, 60, 11050−11055
Variazione del contenuto fenolico sulla base del peso fresco e del peso secco Shohag et al J. Agric. Food Chem. 2012, 60, 9137−9143
Variazione del contenuto in quercitina Guo et al. Effect of Germination on Phytochemical Profiles and Antioxidant Activity of Mung Bean Sprouts (Vigna radiata) J. Agric. Food Chem. 2012, 60, 11050−11055
Contenuto totale di folati in legumi Shohag et al J. Agric. Food Chem. 2012, 60, 9137−9143
Variazione di Vitamina C in legumi Shohag et al J. Agric. Food Chem. 2012, 60, 9137−9143
Variazioni contenuto di Vitamina B in Brassicaceae Riboflavina (Vit. B2) Tiamina (Vit. B1) Zielinski et al. Eur Food Res Technol (2005) 221:78–83
Take home messages • Dieta vegetariana/vegana o dieta onnivora (??) • Sbilanciare l’alimentazione verso il consumo di vegetali (!!) • In situazioni patologiche saper accompagnare il paziente • Aumentare la biodiversità alimentare • Saper integrare alimenti tradizionali con nuovi alimenti
Unità di Scienze degli Alimenti e della Nutrizione Wanda Rizza Unità di Endocrinologia Paolo Pozzilli Manon Khazrai
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