Vegetariani e vegani - attualità e prospettive scientifiche - Laura De Gara Università Campus Bio-Medico di Roma - Onb

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Vegetariani e vegani - attualità e prospettive scientifiche - Laura De Gara Università Campus Bio-Medico di Roma - Onb
Vegetariani e vegani - attualità
  e prospettive scientifiche
              Laura De Gara
    Università Campus Bio-Medico di
                  Roma

            Milano 28 Giugno 2015
Vegetariani e vegani - attualità e prospettive scientifiche - Laura De Gara Università Campus Bio-Medico di Roma - Onb
Overview
• Alimentazione Vegetariana e Vegana:
  uno sguardo d’insieme
• Diete Macrobiotiche e Diabete di
  Tipo 2
• Alimenti di origine vegetale: spunti
  per la valorizzazione
Vegetariani e vegani - attualità e prospettive scientifiche - Laura De Gara Università Campus Bio-Medico di Roma - Onb
Overview
• Alimentazione Vegetariana e Vegana:
  uno sguardo d’insieme
• Diete Macrobiotiche e Diabete di
  Tipo 2
• Alimenti di origine vegetale: spunti
  per la valorizzazione
Vegetariani e vegani - attualità e prospettive scientifiche - Laura De Gara Università Campus Bio-Medico di Roma - Onb
Classificazione degli stili alimentari

Lap Tai Le and Joan Sabaté: Beyond Meatless, the Health Effects of Vegan Diets: Findings from the
Adventist Cohorts Nutrients 2014, 6, 2131-2147.
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Alcuni numeri
Dati Eurispes: % dei vegetariani e vegani in Italia

•   2011 Vegetariani 6,3% -           Vegani 0,4%             Tot. 6,7%
•   2012 Vegetariani 3% -             Vegani 0,1%             Tot. 3,1%
•   2013 Vegetariani 4,9% -           Vegani 1,1%             Tot. 6,0%
•   2014 Vegetariani 6,5% -           Vegani 0,6%             Tot. 7,1%
•   2015 Vegetariani 5,7% -           Vegani 0,2%             Tot. 5,9%

               http://www.leurispes.it/vegetariani-vegani-alimentazione-futuro/
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Esiste un corretto bilanciamento
nutrizionale in una alimentazione
      vegetariana o vegana?
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Position Statement ADA*
• Le diete vegetariane correttamente pianificate,
  comprese le diete vegane, sono salutari,
  adeguate dal punto di vista nutrizionale, e
  possono conferire benefici per la salute nella
  prevenzione e nel trattamento di alcune
  patologie.
• Le diete vegetariane ben pianificate sono
  appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo
  vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e
  seconda infanzia e adolescenza, e per gli atleti.
• J Am Diet Assoc. 2009; 109: 1266-1282.
* Academcy of Nutrition and Dietetics ex American Dietetic Association (ADA)
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Caratteristiche di una dieta vegetariana
Composizione della dieta              Vantaggi
Ridotto contenuto di grassi         • Minori livelli di colesterolo
saturi e di colesterolo               ematico
Elevate quantità di:                • Ridotto rischio di cardiopatia
• fibre                             • Ridotti livelli di pressione
                                      arteriosa
• magnesio
                                    • Ridotto rischio di
• potassio
                                      ipertensione e di diabete
• vitamina C                          mellito di tipo 2
• folati                            • Minor BMI
• carotenoidi                       • Ridotta incidenza di tutti i tipi
• flavonoidi e altri fitocomposti     di cancro.
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Dieta vegetariana verso dieta onnivora
• Minore intake calorico
• Maggiore rischio di intake inadeguato di vitamine e
  minerali
Dieta vegetariana:
• minor intake di vitamina B-12, ferro e zinco,
• maggior intake in fibre e vitamine A, C, E
• NB: molti vegetariani hanno carenze in vitamine A, C, E
  soprattutto per i vegetariani a regime dietetico con
  intake calorico inferiore di 500 kcal rispetto all’ottimale
                     Am. J. Clin Nutr. 2014, doi 10.3945/acjn,113.071308
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Svantaggi della dieta vegana
Ulteriori rischi di carenze nei vegani:
•   vitamina B12
•   calcio
•   vitamina D
•   ferro
•   zinco
•   acidi grassi omega-3
Prevalenze della carenza di vitamina B12
         in vegetariani/vegani
Classi di         Metanalisi su 40 Metanalisi su 18
popolazione       studi ^             studi §
Infanti            0 – 45 %
Bambini            0 – 33 %           22 – 86 %
Adolescenti        0 – 33 %           21 – 41 %
Gestanti          17 – 39 %           62 %
Adulti             0 – 86 %
Anziani            0 – 86 %           11 – 90 %
Maggiori carenze nei vegani che nei vegetariani
  ^ Eur. J. Clin. Nutr. 2014, 68: 541-548;   § Nutr. Rev. 2013, 71, 110-117
Alimentazione vegetariana e prevenzione
     delle patologie cardio-vascolari
• Vegetariani hanno un profilo migliore degli onnivori
  per i classici marcatori di patologie cardiovascolari
  (pressione sanguinea, profilo lipidico e concentrazione
  di glucosio nel sangue, peso) ma la maggior parte degli
  studi non evidenzia un chiaro effetto protettivo dalle
  malattie cardiovascolari e quelli che lo riportano
  evidenziano solo effetti modesti.

• Carenze di vitamina B12 e concentrazioni > 10mmol/L
  omocisteina (32 studi su 34 analizzati) annulla gli effetti
  positivi di una maggiore assunzione di fitochimici
  Am. J. Prev. Med 2015, 48: e11-e26
Dieta vegetariana/vegana e menopausa
Evidenze preliminari suggeriscono che:
• Dieta vegetariana (come fumo, esercizio fisico
  intenso, consumo elevato di caffeina) anticipano
  la menopausa naturale (NM)
• Uso di anticoncezionali farmacologici, moderato
  uso di alcol ed etnia giapponese ritardano la NM
• Ritardo e anticipo di NM sono collegati a fattori di
  rischio diversi (anticipo: malattie cardiovascolari e
  osteoporosi; ritardo: tumore al seno e all’utero)
  J. Midlife Health 2014, 5 3-5
Overview
• Alimentazione Vegetariana e Vegana:
  uno sguardo d’insieme
• Diete Macrobiotiche e Diabete di
  Tipo 2
• Alimenti di origine vegetale: spunti
  per la valorizzazione
OBIETTIVI del TRATTAMENTO DIETETICO
• Ottenere e mantenere livelli di
  glicemia quanto più possibile      La dieta deve essere
  vicini alla norma.                     personalizzata
• Ottenere livelli di lipidemia      • Gusti
  ottimali.
                                     • Tradizioni/Abitudini
• Garantire       un     adeguato
                                     • Credenze
  apporto calorico per portare il
  paziente al raggiungimento di
  un peso ragionevole.
• Prevenire, ritardare o trattare
  fattori di rischio o complicanze
  legate alla nutrizione.
• Migliorare o mantenere lo
  stato di salute generale grazie
  ad una nutrizione ottimale.
There is not a “one-size-fits-all” eating pattern
         for individuals with diabetes.
Diabete e alimentazione

CONCLUSION: Low-carbohydrate, low-GI, Mediterranean, and high-protein
diets are effective in improving various markers of cardiovascular risks in
people with diabetes and should be considered in the overall strategy of
diabetes management.
Diabete di tipo 2 e diete macrobiotiche
                                                                                           MEDICC Review, 2009

Ma-Pi 2 Macrobiotic Diet Intervention in Adults with Type 2 Diabetes
Mellitus
                                                                                                      Journal of Nutrition and Metabolism
Carmen Porrata,Julio Sánchez,Violeta Correa, Alfredo Abuín, Manuel Hernández-Triana, Raúl Vilá Dacosta-Calheiros,
María Elena Díaz,Mayelín Mirabal, Eduardo Cabrera, Concepción Campa, Mario Pianesi                                           Volume 2012
                                             Medium- and Short-Term Interventions with Ma-Pi 2
                                             Macrobiotic Diet in Type 2 Diabetic Adults of Bauta, Havana
                                              Carmen Porrata,Julio Sánchez,Violeta Correa, Alfredo Abuín, Manuel Hernández-Triana, Raúl Vilá
                                             Dacosta-Calheiros, María Elena Díaz,Mayelín Mirabal, Eduardo Cabrera, Concepción Campa, Mario
                                             Pianesi

        LIMITI
• Ridotto numero di studi per valutare l’efficacia scientifica della dieta
  macrobiotica
• I campioni esaminati sono stati esigui
• Gli studi sono stati condotti senza mettere a confronto i risultati
  ottenuti con altri interventi dietetici
STUDIO MADIAB
                            OBIETTIVO

Studiare l’efficacia della dieta macrobiotica Ma-Pi 2 rispetto ad una
                 dieta standard per pazienti diabetici.
                                   Miglioramento del profilo glicemico:

      End-Point Primario             HbA1c
                                     Glicemia
                                     Homa index

                                   Miglioramento del profilo lipidico
      End-Point Secondari
                                   Miglioramento degli indicatori
                                    antropometrici
Dieta Macrobiotica
• Macrobiotica significa «lunga vita».
• È un approccio di origine orientale
  diffuso in Occidente da Georges
  Ohsawa nel XX secolo.
• Si fonda sui principi della medicina
  tradizionale cinese dello Yin e dello
  Yang, le due forze vitali contrapposte
  che quando equilibrate garantiscono
  lo stato di salute, mentre se non
  sono in equilibrio sono causa di
  malattia.
   Ogni alimento viene classificato in Yin o Yang   equilibrio dell’organismo
                                                                          22
Diete MA-PI
5 diete MA-PI con diversa % e distribuzione dei nutrienti.

Per il paziente diabetico si consiglia una dieta MA-PI 2, composta da:
• Cereali integrali: Riso integrale, miglio, orzo.
• Verdure di stagione cotte e crude es. cipolla, carota, cavolo verza,
  prezzemolo, cicoria, ravanello e cavolo cappuccio.
• Legumi: ceci, lenticchie, fagioli neri e fagioli azuki.
• Alghe Wakame, Nori, Hijiki, Kombu e sale marino integrale.
• Salse di soia, sesamo, sale marino integrale, etc.
• Tè verde (Beicha).                   Ripartizione nutrienti MA-PI
                                    70% carboidrati

                                    18% grassi

                                    12% proteine vegetali

                                    30-35 g fibre/1000 Kcal
5. Durata del
                  4. Soggiorno HOTEL
                                              trattamento
                  S. FELICE CIRCEO O
                       TERRACINA              dietetico 21
                                                  giorni

                         3. Randomizzazione
                               Pazienti

2. Visita di screening

1. Campus Bio-Medico
Parametri iniziali dei 2 gruppi
      MEDIANA             Ma-Pi      CTRL
      [CL 95%]           (n = 25)   (n = 26)    p
         ETA’              67         65       0.213
       HBA1C               6.7        6.8      0.197
  GLICEMIA A DIGIUNO       118        127      0.888
     HOMA INDEX            3.1        3.3      0.91
  COLESTEROLO TOTALE       176       180.5     0.865
   COLESTEROLO LDL         102       101.5     0.749
   COLESTEROLO HDL         46        48.5      0.428
COLESTEROLO TOTALE/HDL      4         3.5      0.194

 COLESTEROLO LDL/HDL       2.4         2       0.243

     TRIGLICERIDI          114        119      0.644
         BMI              31.3        32       0.486
        PESO              81.1        87       0.731
  CIRCONFERENZA VITA      107.6      105.2     0.963

CIRCONFERENZA FIANCHI     108.7      109.7     0.821
Sviluppo dello studio
• Setting: permanenza residenziale
  in 2 strutture alberghiere.
• Durata: 21 giorni
• Al tempo 0 e al tempo 21 d.:
  • Misurazioni antropometriche:
     Peso, Altezza, Circonferenza vita e fianchi
     Circonferenza polso radiale.
  • 2. Analisi biochimiche del sangue a digiuno di 12 ore:
     glicemia, insulinemia,           emoglobina glicosilata,
     colesterolo totale, colesterolo HDL, colesterolo LDL,
     trigliceridi.
• Monitoraggio: profili glicemici su sangue capillare a
  digiuno, pre-pranzo e 2 ore dopo, pre-cena e 2 ore
  dopo cena.
                                                            26
Dieta consigliata per DM2
COMPONENTI       QUANTITÀ CONSIGLIATA                    PROPRIETÀ
   DIETA
CARBOIDRATI          45-60% kcal totali                 - Basso IG
(COMPLESSI)                                         - Maggiore sazietà
                                                 - Densità energetica bassa
   FIBRE      > 40 g/die (o 20 g/1000kcal/die)    - Effetto ipolipemizzante
 (SOLUBILI)                                      - Aumento della peristalsi
                                                   - Riduzione del carico
                                                           glicemico
 PROTEINE            10-20% kcal totali           - Aumento della risposta
                                                        - insulinica
                                                   - Aumento della sazietà
  GRASSI              35% kcal totali               - Antiinfiammatorie
                      (saturi < 7-8%;                 - Antiaggreganti
                      MUFA 10-20%;                     - Antiossidanti
                        PUFA < 10%).
                    Evitare grassi trans.
                   Colesterolo < 200 mg
Le due diete a confronto
  Entrambi i gruppi hanno ricevuto una dieta di pari calorie:
  1700 kcal/die per le donne e 1900 kcal/die per gli uomini.

    Ripartizione % dei                            Ripartizione % dei
   macronutrienti Ma-Pi 2                    macronutrienti dieta controllo

        18%                                           30%
   12%
                                                                  50%
                   70%                                 20%

Carboidrati    Proteine        Grassi       Carboidrati      Proteine     Grassi
     Fibre 30-35 g/1000 Kcal                      Fibre 15-20 g/1000 Kcal

                          ATTIVITA’ FISICA: 1 h/die
  Educazione terapeutica                              Lezioni di cucina
End Point primario
  % - CAPILLARY BLOOD GLUCOSE REDUCTION

        p < 0,073>           p < 0,035

        FASTING          POST- PRANDIAL

• Dieta Ma-Pi 2        Dieta Controllo
End Point primario (2)
            % riduzione HbA1c

                           p < 0,02

  Ma-Pi 2              Controllo
End Point secondari
  % - Riduzione della lipidemia T0 vs T21
                          p< 0,001
                                     < p<
                                       0p
End Point secondari (2)
% riduzione dei parametri antropometrici

                                                  MaPi
                                                  Control

  BMI       Peso     Circ. Vita   Circ. Fianchi
Follow-up a 6 mesi:
• 18 soggetti gruppo MA-PI 2 età 64.4±10
• 25 soggetti gruppo di controllo età 63.6±9

• HbA1c Non si sono notate differenze significative
• Gruppo MAPI Tempo 0 - 6.4%±0.9% vs 5.9%±0.9% a 6 mesi (p
Lo Studio Madiab - conclusioni
• Confermata l’importanza della dieta e dello stile di vita sano nel trattare il
  DM2.
• Entrambe le diete, Ma-Pi e Controllo, hanno migliorato significativamente
  il controllo glicemico, l’assetto lipidico e le variabili antropometriche.
• La dieta macrobiotica ha mostrato effetti significativamente superiori
  rispetto alla dieta convenzionale su quasi tutti i parametri metabolici.
• strumento terapeutico valido per ottenere un rapido controllo
    metabolico in pazienti con diabete di tipo 2 e/o sindrome metabolica.
• Dieta funzionale?
• Sono necessari ulteriori studi per confermare quanto emerso.
Criticità
• Compliance
• Costi
• Patologie che richiedono ridotta assunzione di fibre
Overview
• Alimentazione Vegetariana e Vegana:
  uno sguardo d’insieme
• Diete Macrobiotiche e Diabete di
  Tipo 2
• Alimenti di origine vegetale: spunti
  per la valorizzazione
Dieta MA-PI2
• Cereali integrali: Riso integrale, miglio, orzo.
• Verdure di stagione cotte e crude es. cipolla,
  carota, cavolo verza, prezzemolo, cicoria,
  ravanello e cavolo cappuccio.
• Legumi: ceci, lenticchie, fagioli neri e fagioli azuki.
• Alghe Wakame, Nori, Hijiki, Kombu e sale marino
  integrale.
• Salse di soia, sesamo, sale marino integrale, etc.
• Tè verde (Beicha).
Cereali integrali
Alimenti ricca in fibra
β-glucani:
• Polisaccaridi lineari costituiti da molecole di glucosio unite
   da legami glicosidici β(1-3) e β(1-4).
• Maggiori componenti della frazione solubile della fibra
   alimentare (riso e orzo integrali particolarmente ricchi).

Funzioni:
• Rallentamento dello svuotamento gastrico
• Incremento della peristalsi intestinale
• Numerose evidenze sperimentali hanno evidenziato il ruolo
  dei β-glucani dell’orzo nel contenimento del livello di
  colesterolo e di glucosio ematico nell’uomo e in animali da
  laboratorio .
Effetto prebiotico e immunomodulante.

Russo P1, López P, Capozzi V, de Palencia PF, Dueñas MT, Spano G, Fiocco D. Beta-glucans improve growth, viability
and colonization of probiotic microorganisms. Int J Mol Sci. 2012;13(5):6026-39.
Arena MP, Caggianiello G, Fiocco D, Russo P, Torelli M, Spano G, Capozzi V. Barley β-glucans-containing food
enhances probiotic performances of beneficial bacteria. Int J Mol Sci. 2014 Feb 20;15(2):3025-39.
Miglio
 Ricco in polifenoli (alimento funzionale?)
 IG miglio decorticato = 50
 Risposta glicemica più bassa in seguito ad assunzione
  probabilmente dovuta alla presenza di fattori antinutrizionali che
  limitano l’assorbimento.
 Secondo l’ADA le popolazioni che consumano miglio hanno una
  più bassa incidenza di diabete.

                                        Ugare R, Chimmad B, Naik R, Bharati P, Itagi S. Glycemic
                                        index and significance of barnyard millet (Echinochloa
                                        frumentacae) in type II diabetics. J Food Sci Technol. 2014
                                        Feb;51(2):392-5.

                                        American Diabetes Association. 2005. Diagnosis and
                                        classification of diabetes mellitus. Diabet Care 28:37–42.
Legumi
    Il consumo raccomandato da:
    • Linee Guida Dietetiche USA.
    • Dieta DASH (Dietary Approaches to Stop
       Hypertension) - National Heart, Lung, and
       Blood Institute
    • Componenti essenziali della dieta
       Mediterranea.
•United State Department of Agriculture, Center for Nutrition Policy and Promotion. Dietary Guidelines for Americans 2010.
Chapter 4. Foods and nutrients to increase. ; What Is the DASH Eating Plan? National Heart Lung and Blood Institute. 2012.
health-topics/topics/dash/ (accessed December 2013). ; Willett WC, Sacks F, Trichopoulou A et al. Mediterranean diet
pyramid: a cultural model for healthy eating. Am J Clin Nutr 1995; 61: 1402S–06S.
Contenuto in polifenoli
Acidi grassi a catena corta (SCFAs)
• La fermentazione delle fibre e dell’amido
  resistente dei legumi produce acido butirrico,
  che migliora la permeabilità e l'integrità della
  mucosa colica, con effetti antinfiammatori ed
  anticancerogeni.
Risposta glicemica

• > quantità di amilosio vs. amilopectina = innalzamento
  lento glicemia dovuto ad una maggiore difficoltà dell’α-
  amilasi a scindere l’amilosio, (catena lineare
  maggiormente stabilizzata da legami idrogeno)
• > quantità di fibre = sazietà
• > quantità di proteine = sazietà
Semi di Sesamo
Ricchi di acido linoleico (omega 6), molecole con
attività fisiologiche benefiche:
• modulazione del metabolismo degli acidi grassi,
• l’inibizione dell’assorbimento del colesterolo,
• effetti ROS-scavenger, ipotensivi e «anti-aging».
• proprietà antinfiammatorie.

•   Namiki M. Nutraceutical functions of sesame: a review. Crit Rev Food Sci Nutr. 2007;47(7):651-73.
•    Alipoor B1, Haghighian MK, Sadat BE, Asghari M. Effect of sesame seed on lipid profile and redox
    status in hyperlipidemic patients. Int J Food Sci Nutr. 2012 Sep;63(6):674-8.

•
Alghe
• Ricche in composti bioattivi, molti poco studiati
  (aminoacidi non proteici, polifenoli e polisaccaridi).

• Fonte alternativa di fibra dietetica.

• Molti polisaccaridi solforati (azione antipertensiva).

• Ricche in omega 3.

•   Brown EM, Allsopp PJ, Magee PJ, Gill CI, Nitecki S, Strain CR, McSorley EM. Seaweed
    and human health. Nutr Rev. 2014 Feb 22.
•   Jiménez-Escrig A, Gómez-Ordóñez E, Rupérez P Seaweed as a source of novel
    nutraceuticals: sulfated polysaccharides and peptides. Adv Food Nutr Res.
    2011;64:325-37.
Tè Bancha
Particolarmente ricco in Flavonoidi:
• epigallocatechina, epicatechina -3-gallato,
  epigallocatechina 3- gallato (Proprietà ROS
  scavenger)

• Riduzione della glicemia in diabetici (tipo 2).

•   Kai Liu, Rui Zhou, Bin Wang, Ka Chen, Lin-Ying Shi, Jun-Dong Zhu, and Man-Tian Mi Effect of green
    tea on glucose control and insulin sensitivity: a meta-analysis of 17 randomized controlled trials.
    Am J Clin Nutr August 2013 98: 340-348;
Uso di germogli
Specie utilizzate

CEREALI                   Frumento, segale, riso, quinoa, amaranto, mais, orzo,
                          grano saraceno, ragi (miglio rosso), bajra (miglio nero),
                          avena, farro

LEGUMI                    Ceci, lenticchie, soia verde, soia rossa, piselli, fagioli mung

SEMI                      Girasole, sesamo, lino, zucca, carote, fieno greco,
                          ravanello, coriandolo, melone

ALTRE SPECIE VEGETALI     Alfa-alfa, trifoglio, aglio, broccolo, crescione
Variazione del profilo nutrizionale
                        in seguito a germinazione
                                      Variazioni medie in % nei germogli
Contenuto energetico (kcal)                                      Diminuisce (10-35%)
Carboidrati totali                                               Diminuiscono (10-40%)
Materia secca totale e amido                                     Diminuiscono
Zuccheri                                                         Aumentano
Proteine disponibili                                             Aumentano (25-35%)
Profilo amminoacidico                                            Cambia
Lipidi totali                                                    Aumentano
Fibra                                                            Aumenta
Fattori anti-nutrizionali                                        Diminuiscono
Polifenoli                                                       Aumentano
Attività «antiossidante»                                         Aumenta
Lorenz, Cereal sprouts: composition, nutritive value, food applications, 1980, CRC Critical Reviews In Food Science and Nutrition
Chavan, Nutritional improvement of cereals by sprouting, 1989, CRC Critical Reviews in Food Science and Nutrition
Variazioni del contenuto di alcuni micronutrienti in
                   seguito a germinazione
                          Variazioni medie in % nei germogli
Calcio                                      Aumenta (35-40%)
Potassio                                    Aumenta (70-80%)
Sodio                                       Aumenta (500-700%)
Ferro                                       Aumenta (35-45%)
Fosforo                                     Aumenta (45-55%)
Vitamina A                                  Aumenta (250-300%)
Tiamina (B1)                                Aumenta (200%)
Riboflavina (B2)                            Aumenta (400-500%)
Niacina (B3)                                Aumenta (200-300%)
Acido ascorbico (Vit C)                     Aumenta (100-200%)

Le variazioni dipendono anche dal contenuto di acqua nel germoglio post germinazione.
In generale, le vitamine dei germogli aumentano fino al 100% rispetto al seme, e fino al
1400% rispetto tessuti adulti.
Cinetica dell’aumento di vitamina C in
      germogli di Vigna radiata
          (fagiolo mungo verde)

                             Guo et al. Effect of Germination on
                             Phytochemical Profiles and Antioxidant
                             Activity of Mung Bean Sprouts (Vigna
                             radiata) J. Agric. Food Chem. 2012, 60,
                             11050−11055
Variazione del
    contenuto
  fenolico sulla
  base del peso
   fresco e del
   peso secco

Shohag et al J. Agric. Food Chem. 2012, 60, 9137−9143
Variazione del contenuto in quercitina

Guo et al. Effect of Germination on Phytochemical Profiles and Antioxidant Activity of Mung Bean Sprouts (Vigna radiata)
J. Agric. Food Chem. 2012, 60, 11050−11055
Contenuto totale di folati in legumi

Shohag et al J. Agric. Food Chem. 2012, 60, 9137−9143
Variazione di
    Vitamina C in
       legumi

Shohag et al J. Agric. Food Chem. 2012, 60, 9137−9143
Variazioni contenuto di Vitamina B in
                               Brassicaceae

                                        Riboflavina (Vit. B2)
     Tiamina (Vit. B1)

Zielinski et al. Eur Food Res Technol
(2005) 221:78–83
Take home messages
• Dieta vegetariana/vegana o dieta onnivora (??)
• Sbilanciare l’alimentazione verso il consumo di
  vegetali (!!)
• In situazioni patologiche saper accompagnare il
  paziente
• Aumentare la biodiversità alimentare
• Saper integrare alimenti tradizionali con nuovi
  alimenti
Unità di Scienze degli Alimenti e della Nutrizione
            Wanda Rizza

Unità di Endocrinologia
           Paolo Pozzilli
           Manon Khazrai
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