DIETA VEGETARIANA E VEGANA

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DIETA VEGETARIANA E VEGANA
DIETA VEGETARIANA E VEGANA
Parte 2
DIETA VEGETARIANA E VEGANA
PRIMI PASSI
Dopo aver analizzato le eventuali criticità della dieta vegetariana e
vegana vediamo adesso quali possono essere i passi da fare per chi
vuole passare ad uno di questi tipi di alimentazione.
Per poter riassumere in uno schema questo processo ci siamo
avvalsi del materiale pubblicato sul sito
www.scienzavegetariana.it
Dove si utilizza, per questa trasformazione delle abitudini
l’acronimo ASI
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Se un vostro paziente vi chiede di entrare in dieta vegetariana
iniziate a suggerire di individuare nella sua dieta i piatti che
già consuma e che potranno far parte della dieta vegetariana.
Quindi suggeritegli di cominciare ad utilizzarli con maggiore
frequenza facendo attenzione nella procedura di preparazione
di escludere gli ingredienti di diretta origine animale.
Es. il burro al posto dello strutto.
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Tendenzialmente risultano a questo punto nel menu:
- Tutte le verdure
- Tutta la frutta
- Tra i primi pasta con sughi di origine vegetale, minestre
  vegetali, zuppe e minestroni
- Olio di oliva, patate e semi di tutti i tipi
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Sostituire
Adesso è il momento di stimolare la verve creativa
trasformando alcuni piatti con alimenti di origine animale in
piatti vegetariani.
Es. la carne del ragù sostituita con il seitan o con
micropolpette di soia
Gli amburger di carne sostituiti con quelli di soia e sempre la
soia può egregiamente sostituire il petto di pollo impanato.
Attenzione comunque a non eccedere con la soia in quanto
ricchissima di proteine di origine vegetale.
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Imparare
Terzo ed ultimo passo è quello di apprendere.
Oggigiorno non mancano i libri o le possibilità di documentarsi in internet
su ricette di tipo vegetariano. E’ necessario selezionarne una discreta
quantità in modo da costituire un vero e proprio ricettario su cui fare
riferimento.
A questo punto si inizia ad acquisire una vera e propria mentalità vegetariana
o vegana e potremo dire di essere arrivati allo stadio finale della
trasformazione.
Qualora non sia possibile compiere l’intero percorso è pur sempre un
risultato attenersi alla dieta mediterranea con la carne ed il pesce una/due
volte la settimana. I benefici per la salute saranno comunque innegabili
DIETA VEGETARIANA E VEGANA
Ulteriore miglioramento
Un passo ancora può essere fatto con la selezione di ciò che
viene acquistato facendo molta attenzione alla stagionalità
della frutta e della verdura ed al suo reperimento nel territorio
dove si risiede.
Questo va a vantaggio dell’economia locale, della freschezza
del prodotto, dell’assenza di conservanti o eccessivi imballaggi
nonché della conoscenza del luogo dove viviamo.
DIETA VEGETARIANA E VEGANA
La posizione medica su LOV e VEG 1
Dopo avere analizzato la composizione e le caratteristiche di una dieta di tipo
vegetariano o vegano vediamo adesso quale è l’atteggiamento della classe
medica nei confronti di questi tipi di alimentazione.
Per fare questo ci appoggiamo ad un documento pubblicato dalla American
Dietetic Association riguardante proprio questo argomento

1Riferimenti bibliografici: Position of the American Dietetic Association attualmente Academy of Nutrition and Dietetics : vegetarian
diet, Journal ADA 2008; 109:1266-1282
DIETA VEGETARIANA E VEGANA
Sintesi della posizione ufficiale (riportata
integralmente)
È posizione dell’American Dietetic Association che le
diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le
diete vegetariane totali o vegane, sono salutari,
adeguate dal punto di vista nutrizionale e possono
conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel
trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane
ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli
stadi del ciclo vitale, inclusa gravidanza, allattamento,
prima e seconda infanzia, adolescenza, e per gli atleti.
Il mercato
In questi dati è riportata la situazione americana del 2009 ma comunque
sono molto significativi per individuare la tendenza del mercato LOV e VEG.

Circa 5 milioni di persone (2,3%)seguono una dieta priva di qualsiasi tipo di
carne.
L’ 1% della popolazione segue una dieta vegana

Tra gli adolescenti tra 8 e 18 anni il 3% è vegetariano e l’1% vegano
Il mercato
Tale trend di crescita viene confermato dalle seguenti osservazioni di
mercato:
- Nei colleges aumentano i corsi dedicati all’alimentazione LOV e VEG
- Aumentano vertiginosamente i siti di cucina o alimentazione LOV-VEG
- Si affiancano corsi di etica e diritti degli animali
- Molti ristoranti hanno aperto una sezione LOV o VEG nel loro menu
- Il 71% dei cuochi afferma di ricevere regolarmente richieste di piatti
   vegetariani o vegani
- I fast food stanno iniziando a produrre opzioni vegetariane o vegane
Il mercato in Italia
Ogni giorno in Italia «nascono» 1600 vegetariani.
Erano il 6% nel 2013, il 7,1% nel 2014 e l’8% nel 2015.

Incrementi a due cifre percentuali di alimenti sostitutivi come il latte di riso,
il latte di soia, cotolette veg, formaggi vegani.

E’ stato modificato anche il conosciutissimo acronimo VIP (very important
people)con un più attuale significato (Veg Important People) che designa i
personaggi famosi Vegetariani o Vegani
Se siete curiosi di vedere una galleria di VIP vegetariani o vegani

Cliccate qui
I vegetariani nella crescita
Studi comparativi sono stati effettuati su adulti che sono
vegetariani sin dalla nascita ed adulti che lo sono diventati in
un secondo tempo. Non sussistono differenze strutturali tra i
due gruppi.
Nella comparazione tra bambini onnivori e bambini
vegetariani questi ultimi sono risultati più magri e con un
tasso di colesterolo inferiore.
Ripetiamo comunque che in situazione di gravidanza e
nell’infanzia è particolarmente importante essere seguiti da
uno specialista per equilibrare correttamente sia la dieta
vegetariana che la dieta vegana.
Come scegliere una dieta vegetariana o vegana
Quelle che andiamo ad analizzare sono le indicazioni di
massima se volete consigliare o seguire voi stessi una dieta
vegetariana o vegana.
Non sono assolute ma servono a razionalizzare un
cambiamento comportamentale che non è per niente
semplice.
Ricordiamo, a tale proposito, che stiamo parlando di assumere
una dieta nel vero senso della parola. Ossia assumere uno stile
di vita che coinvolgerà tutte le abitudini acquisite.
Allestire una lista.
Preparare una lista della frutta e verdura che preferite
includendo anche ciò che mangiate più raramente.
Da tenere in considerazione il fatto che in una dieta
vegetariana o vegana deve essere fatto uno sforzo per mangiare
anche quei prodotti che «mi piacciono ma non ne vado
matto!»
La lista deve comprendere cereali, frutta, verdura, frutta secca
e semi di vario tipo.
Se vegetariana LOV anche latte latticini e uova.
Riduzione
Indispensabile ridurre l’assunzione di:
Cibi ad elevato contenuto di zuccheri (merendine, biscotti,
caramelle, soft drinks)
Cibi ad elevato contenuto di sodio nonché di sale da cucina
Cibi ad elevato contenuto di grassi saturi (grassi animali),
grassi idrogenati.
Latticini ad alto contenuto di grassi (formggi stagionati o
comunque non freschi)
Scegliere la frutta e la verdura
       La frutta e la verdura devono essere necessariamente
       di stagione in quanto in questo modo si garantisce la
       freschezza, l’assenza di conservanti e la rotazione
       dei tipi di frutta.
       • Ricordiamo che naturalmente le proprietà della
         frutta e della verdura si adeguano alla stagione
         nella quale si sviluppano.
       Esempio il dissetante cocomero d’estate e l’arancia in
       autunno in prevenzione dei raffreddori.
Scegliere la frutta e la verdura
• Nella scelta della frutta e della verdura variare
        costantemente il colore degli alimenti.
•          Partendo dal giallo arancio per arrivare al rosso cupo
                 e viola passando per il verde ed il bianco.
•         In questo modo si assicurerà un elevato e bilanciato
    apporto di nutrienti come le varie classi di antiossidanti o
    precursori di vitamine e vitamine stesse.
Vitamine non presenti
Abbiamo visto che nella diete vegetariane o vegane può essere
carente la vitamina b12 per cui sarà sempre bene assicurarsi di
una sua regolare assunzione.
Inoltre altra vitamina importante è la D per la quale
consigliamo una esposizione quotidiana al sole di mani e viso.
In alternativa scegliere l’integrazione per capsule o gocce
sempre su consiglio medico.
Dieta vegetariana o vegana e malattie croniche
Vediamo adesso quelle che sono le relazioni tra dieta
vegetariana o vegana e malattie croniche.
I dati riportati cono stati tratti da pubblicazioni basate su
evidenze cliniche.
I titoli delle pubblicazioni saranno riportati in bibliografia in
appendice.
Cardiopatia ischemica
I dati sono tratti dal già citato studio multicoorte EPIC.
Vegetariani e vegani sono risultati meno soggetti a rischio
cardiovascolare rispetto agli onnivori.
Nell’assunzione di una dieta vegetariana si ha una naturale
riduzione del BMI ossia indice di massa corporea. La
riduzione di questo valore sembra essere la principale
motivazione di riduzione del rischio.
Anche nei casi in cui questa riduzione del BMI non sia
avvenuta si è comunque misurata una diminuzione del rischio
Lipidi ematici
Una dieta vegetariana o vegana, specie se iniziata presto, porta
ad un livello basso di colesterolo (inferiore a 100). Comunque
anche un passaggio alla dieta VEG o LOV in un secondo tempo
porta ad identico risultato.
I fattori che incidono su questi valori sembrano essere:
- Aumento del consumo di fibre (circa il doppio rispetto ai
  non vegetariani)
- Consumo di frutta secca o soia
- Riduzione delle quantità di acidi grassi saturi
Ipertensione
Da vari studi pubblicati emerge come i vegetariani ed i vegani
hanno una ridotta percentuale di casi di ipertensione.
Dal momento che i parametri variabili sono molti
(alimentazione, attività fisica, tipologia di lavoro, presenza di
tensioni psicologiche) non è quantificabile la relazione tra
composizione della dieta ed ipertensione.
Un fattore determinante sembra essere l’indice di massa
corporea che viene ridotto durante le diete LOV e VEG.
Ipertensione
Uno studio specifico, il DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension)
ha comunque dimostrato i dati da evidenziati dallo studio EPIC.
Ossia che un ridotto apporto di grassi animali accompagnato da un elevato
consumo di frutta e verdura, incidono in maniera determinane sui valori
della pressione arteriosa riducendoli.
Questo sembra essere dovuto ad un aumento dell’introduzione di sali
minerali come magnesio, potassio e calcio.
Stiamo parlando di una dose giornaliera di 5 – 10 porzioni di frutta e
verdura.
Diabete
In uno studio sugli adepti alla Chiesa Avventista del Settimo Giorno
(Adventist Health Study) ed in un studio al femminile (Women’s Health
Study) è stato riportato che i non vegetariani presentavano una
percentuale di diabetici superiore ai vegetariani.
La differenza era circa del doppio dei casi.
E’ stata ipotizzata una relazione tra carne rossa e ipertensione anche in
caso di aggiustamento del BMI.
Anche un incremento di fibre e sali minerali nella dieta non varia questa
tendenza.
Diabete
Una forma di prediabete caratteristica della sindrome metabolica risulta
essere l’INSULINO RESISTENZA.
Si tratta di una condizione in cui l’organismo è meno sensibile all’azione
dell’insulina e quindi necessita di quantità più elevate di questo ormone
per raggiungere i livelli di glucosio ematico desiderati.
Una permanenza di questa situazione può portare a diabete di tipo 2
oppure a ipertensione di tipo arterioso.
Un dieta vegetariana o vegana si è dimostrata efficace sia nella prevenzione
che nel trattamento dell’insulino resistenza. Oltretutto è attiva anche nei
soggetti già insulinoresistenti.
Diabete
Una dieta vegetariana o vegana è costituita principalmente da frutta o
verdura. La presenza di carboidrati a lento assorbimento e di fibra portano
ad una regolazione migliore della glicemia tanto che una dieta di questo tipo
può arrivare a ridurre i trattamenti in pazienti diabetici di tipo 2.
In questi casi il consumo di verdura è risultato determinante rispetto a quello
di frutta proprio per la maggiore presenza di fibra.
Obesità
Sempre nei predetti studi su larga fascia di popolazione è certo che l’indice
di massa corporeo è basso nei soggetti vegetariani o vegani.
Infatti con l’assunzione di una dieta vegetariana o vegana si ha una
immediata conseguente diminuzione del BMI soprattutto per
l’abbassamento dei livelli di grassi saturi ingeriti.
Anche una dieta onnivora con forte riduzione dei cibi di origine animale,
come la Dieta Mediterranea, porta ad una riduzione del BMI.
Il dato è stato confermato anche dallo studio EPIC.
Cancro
Nel già citato Adventis Health Study si è osservato anche l’incidenza della
presenza di tumori in relazione alla dieta.
Nei LOV e VEG si è notato una significativa diminuzione dei tumori del
colon retto e della prostata.
Non sono risultate significative differenze nel rischio di tumore al
polmone, mammella, utero e stomaco. Però l’obesità si è rivelato un
importante cofattore nell’aumento dell’incidenza di questi tipi di tumore.
Cancro
La frutta e la verdura posseggono una grande quantità di fitocomplessi che
concorrono alla protezione dal tumore.
Principalmente sostanze di tipo antiossidante, antiproliferativie e protettive
nei confronti delle cellule cancerogene specie se derivanti da cibo integrale
non raffinato.
Per esempio i componenti della famiglia Allium (aglio e cipolla) risultano
preventivi nel tumore del colon retto mente il licopene del pomodoro ha
azione verso il tumore della prostata.
Purtroppo un consumo elevato di latticini sembra inibire questo tipo di
azione.
Osteoporosi
Nel campo si questa patologia frequente specie nella post menopausa non si
rilevano particolari differenze nella densità ossea tra onnivori e vegetariani
con dieta ben equilibrata.
Risulta invece una diminuzione della densità ossea in soggetti vegani o
vegetariani non equilibrati.
Per cui è necessaria molta attenzione alla dieta per quanto riguarda i cibi
contenenti calcio, vitamina k, potassio, magnesio.
IL COUNSELING ED
IL PAZIENTE VEGETARIANO E VEGANO
Chi ne ha bisogno?
La consulenza personalizzata da parte dello specialista è
molto importante nella decisione di seguire una dieta
vegetariana o vegana.
Spinti dalle eattuali pubblicazioni su carta e sul web, molti
paziente si sentono autorizzati ad effettuare una
pianificazione della propria dieta VEG o LOV in modalità
«fai-da-te»
Sicuramente questo metodo può essere utile per iniziare il
percorso che in genere viene stimolato da una decizione
repentina.
Chi ne ha bisogno?
Il fattore scatenante può essere di varia natura:
- Esternazione di un bisogno legato al proprio stato di salute
ed in questo ha ruolo molto importante il medico di base o lo
specialista che ha suggerito il cambiamento. Qualora sia una
decisione in proprio si rende comunque necessario
l’intervento dello specialista.
- Decisione di natura etica generalmente in seguito ad una
presa di coscienza. La motivazione i questo caso è potente ma
necessita del consiglio di unj medico
Caso 1 : adeguamento per malattia cronica
In questo caso la motivazione iniziale è potente ma, purtroppo efficace solo nel
primo periodo. Le conseguenze di un cambiamento producono variazioni non
rilevabili sensorialmente (diminuzione del colesterolo, aggiustamento della
glicemia, ecc) e l’unica che si può rilevare è l’abbassamento del BMI e quindi
dimagrimento.
Tale dimagrimento è falsato in quanto molto elevato nella prima settimana non
per diminuzione della massa grassa ma per perdita di liquidi. Su questa fase
fanno pernio molte diete-lampo pre estive.
Importante è far comprendere al paziente che la dieta non è limitata a periodi di
tempo ma che ci deve essere un cambiamento radicale di stile di vita.
Il rischio del peggioramento di una eventuale malattia cronica è un buon
movente
Caso due: etica personale (persone sane)
La diffusione dei social network e la conseguente campagna animalista
accompagnata da filmati fortemente ed emotivamente impattanti ha
cambiato in molte persone la percezione che queste hanno per il cibo di cui
si nutrono.
In questo caso la rinuncia alla carne è immediata e totale e la motivazione
elevatissima.
Spesso il passaggio dalla alimentazione onnivora non va per gradi e passa
direttamente all’alimentazione vegana. Assolutamente necessario
l’intervento dello specialista e del proprio medico per equilibrare la dieta in
quanto necessita un lasso di tempo abbastanza lungo perché il paziente
apprenda i «trucchi» di un’alimentazione vegana o vegetariana varia ed
accattivante.
Cambiamento in malattia
Può accadere che la decisione di cambiamento venga dallo
stesso paziente per motivi vari ma che siano presenti una o più
malattie croniche.
In questo caso la terapia iniziata deve continuare e solo il
medico di base o lo specialista possono affiancare
progressivamente la dieta con aggiustamenti terapeutici se
necessario.
E’ frequente che alcune patologie come l’ipertensione con
dieta adeguata regrediscano fino a tornare ai valori normali
abbandonando la terapia. Ma questo deve essere fatto dietro
rigoroso controllo medico.
Casi particolari
E’ indispensabile essere affiancati dallo specialista nei
seguenti casi:
- Gravidanza e allattamento
- Menopausa
- Prima e seconda infanzia
- Età anziana
La prima scelta terapeutica
Ricordiamo che le linee guida internazionali emanate dagli
organi ad esse preposti consigliano in numerose patologie
l’adozione di accorgimenti nutrizionali come prima scelta.
(ipertensione lieve, diabete in fase iniziale,
ipercolesterolemia)
Spesso i tempi strettissimi della visita contrastano con una
corretta informazione. Suggeriamo ai colleghi di preparare
degli stampati con indicazioni generali riguardo
l’alimentazione. Una semplice elencazione a voce delle
caratteristiche generali della dieta spesso o non viene capita
oppure non viene memorizzata.
Personalizzazione della dieta
Un buon consiglio dietetico dovrebbe tener conto di molti fattori anche
esterni alla patologia stessa.
L’età del paziente, la sua condizione sociale, tipo di attività, abilità nella
preparazione del cibo, presenza o meno di familiari che collaborino.
Ecco alcuni consigli per poter aiutare i propri pazienti in dieta vegetariana
o vegana
Focalizzare l’attenzione
Abbiamo visto che alcune nutrienti importanti come la vit.
B12, il calcio, la vitamina K, la vitamina D e gli acidi grassi
omega 3 siano di più difficoltosa reperibilità nelle diete
vegetariane.
E’ bene, in accordo con il paziente, pianificare l’assunzione di
questi nutrienti attraverso sia alimenti specifici che eventuali
integratori.
La dieta
Se possibile indicare pubblicazioni o fornire direttamente
schemi di dieta che riportino una alternanza bilanciata degli
elementi costituenti una dieta vegetariana o vegana.
Nell’immaginario comune una alimentazione di questo tipo
ha una ristrettissima quantità di alimenti ma questa
impressione deriva nell’ottica di escludere dalle proprie
abitudini gli alimenti di origine animale senza considerare
tutte le tipologie di nutrienti che non siamo abituati a
mangiare frequentemente.
Esempio sono il farro, l’orzo, la soia, tutti i semi, tutta la frutta
secca.
Vegetariani vegani ed allergie
Il sanitario deve porre attenzione anche ad intolleranze ed
allergie che possono seriamente compromettere una dieta
vegetariana.
Ad esempio un paziente celiaco dovrà strutturare con
attenzione una eventuale dieta vegetariana utilizzando solo
alimenti privi di glutine. Oggigiorno questa dieta è possibile
ma sarebbe stata irrealizzabile solo pochi anni fa.
Fornire indicazioni di massima sulla
reperibilità di vari cibi
Potrebbe essere necessario fornire al paziente indicazioni circa
la reperibilità di prodotti per una dieta vegetariana con
riferimento alle indicazioni sulla stagionalità e su cibi a
chilometri zero prodotti entro 70 km dalla zone di residenza.
In alcuni casi nella ricerca di cibo non trattato in situazioni di
residenza in zone più isolate può essere comodo l’utilizzo
della vendita on-line oppure via posta.
Ricordiamoci, comunque, di previlegiare sempre le risorse del
territorio.
Coinvolgimento familiare
La collaborazione dei membri del nucleo familiare risulta
importantissima in quanto non è consigliabile considerare un membro
della famiglia che segue una dieta vegetariana come un caso a sé stante
con menu dedicati.
Anzi, l’attenzione all’alimentazione può essere uno stimolo positivo nei
confronti degli altri membri per allargare le conoscenze dei nutrienti
spostandosi verso un’alimentazione a maggiore variabilità di
componenti assimilabile alla attuale alimentazione mediterranea.
Non cercare di contrastare una tendenza
Un paziente che per motivi etici personali ha deciso di seguire
una dieta vegetariana o vegana deve essere rispettato nella sua
scelta e non contrastato.
Il sanitario che ritenga di non possedere le conoscenze adatte
a rivestire il ruolo di counselor vegetariano deve avere dei
riferimenti di colleghi che non lo devono sostituire, ma
piuttosto affiancare nell’educazione alimentare del proprio
paziente.
Ricordiamo che psicologicamente un ostracismo verso una
simile scelta porta ad una riposta di chiusura da parte del
paziente.
Conoscere ciò che si mangia
Ultima considerazione in questo percorso di counseling è quella di
spingere il paziente a conoscere ciò che mangia. Senza costringerlo
ad una sessione di studio in scienza dell’alimentazione si può
indurlo a diventare curioso su ciò che assume.
La conoscenza dei nutrienti contenuti negli alimenti faciliterà la
scelta di una dieta variata e completa.
E’ stato infatti dimostrato che un paziente in dieta vegetariana,
vegana o anche mediterranea acquista una consapevolezza di ciò
che mangia .
Qualità che manca, in genere, nella alimentazione onnivora che si
lascia trascinare da convinzioni più di tipo pubblicitario che
salutistico.
L’ecologia secondo VEG
Una scelta vegetariana o vegana ha una componente ecologica elevatissima.
Principalmente perché l’alimentazione onnivora necessita di allevamenti intensivi
che:
- Hanno bisogno, per la loro alimentazione di vegetali che occupano grandi
  superfici che potrebbero produrre cereali o altre forme di vegetali per uso
  umano. Il 90 % della soya ed il 50% dei cereali prodotti nel mondo sono
  destinati come mangime per animali. (Dati FAO)
- Degradono del suolo per inquinamento chimico derivato da prodotti che
  servono a stimolare la crescita di cereali che poi contengono tali sostanze ed
  inquinano la carne dell’animale che di queste si nutre.
- Provocono in taluni casi deforestazione per destinare pascoli alle mandrie
- Producono di quantità eccessiva di anidride carbonica
Conclusioni
Le diete vegetariane (e vegane n.d.r.) ben pianificate si sono dimostrate
salutari, nutrizionalmente adeguate, e possono conferire benefici nella
prevenzione e nel trattamento di alcune patologie.
Le diete vegetariane sono appropriate per tutte le fasi del ciclo vitale. Sono
molte le ragioni del crescente interesse nei confronti del vegetarismo. Il
numero dei vegetariani negli USA è stimato in crescita nella prossima
decade. I professionisti della nutrizione dovrebbero essere in grado di
assistere i clienti vegetariani fornendo loro informazioni aggiornate e
accurate sulla nutrizione vegetariana, sui vari alimenti e su come reperirli.
«Position of American Dietetic Association:Vegetarian Diet»
Appendice al modulo e autorizzazioni
  In allegato alla presentazione troverete il documento integrale
  riguardante quanto fin qui esposto. Il documento è distribuibile e
  riproducibile secondo quanto dall’ADA stessa dichiarato.

La Posizione dell’ADA è stata adottata dal Leadership Team della House of
Delegates il 18 ottobre 1987, e riconfermata il 12 settembre 1992, il 6 settembre 1996,
il 22 giugno 2000 e l’11 giugno 2006. L’ADA autorizza la riproduzione di questo
documento nella sua integrità, purché le sia riconosciuto pieno ed esclusivo credito.
I lettori sono autorizzati a copiare e distribuire questo documento, purché tale
distribuzione non venga utilizzata per fornire indicazioni a sostegno di prodotti o
servizi. La sua distribuzione per scopi commerciali non è invece permessa senza
l’approvazione dell’ADA. Richieste di utilizzo di parte di questo documento devono
essere indirizzate a ADA Headquarters 800/877-1600, ext 4835, o
ppapers@eatright.org.
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