Dimagrire mangiando in Un post a tavola
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Dimagrire mangiando - Donna - Libero News 24/05/10 20.07 Dimagrire mangiando in Un post a tavola Le diete da fame non servono a nulla. Fanno perdere peso velocemente ma altrettanto velocemente lo fanno riguadagnare. È sbagliato eliminare alimenti come la pasta, il pane, le patate e i dolci. Ecco le 15 regole d'oro Niente tristi piatti di verdurine scondite, nessuna rinuncia alimentare e neppure sedute massacranti di palestra. Per acquistare una linea invidiabile e mantenersi in salute l’unico alleato efficace è il buon senso e un po' di esercizio fisico, da fare costantemente. Parola dell’Associazione nazionale dietisti (Andid), che detta i 15 comandamenti della dieta del buon senso. L’errore più frequente, come spiega la presidente Giovanna Cecchetto, è che quando si vuole dimagrire si eliminano, insieme a fritti e dolci, anche alcuni gruppo di alimenti necessari, le tre “p” in primis: pane, pasta e patate. Un regime alimentare così severo ha influenze anche sulla vita sociale, poiché ci impedisce di andare a mangiare al ristorante o da amici. Il pasto non è più un momento da gustare e condividere con gli altri, ma un momento in cui si reprimono gusti ed emozioni. Il tutto per cercare di perdere più chili nel minor tempo possibile . Imprese del genere danno sì risultati immediati, ma anche poco duraturi. Infatti, come prosegue la Cecchetto, «Una volta abbandonata la dieta si tende a ritornare alle vecchie abitudini e cedere alle voglie, con il risultato che i chili persi vengono poi recuperati, superando spesso il peso iniziale e avviando un pericoloso circolo vizioso che porta il peso a continui su e giù e innesca fastidiosi conflitti interiori con il cibo». La vera sfida quindi è quella di riuscire a mantenere il peso forma in modo duraturo, senza rinunciare ai piaceri della tavola. Ecco le regole d’oro da seguire: 1) Non saltare mai i pasti, a partire dalla colazione. Il digiuno riduce la capacità di concentrazione e non incide sulla riduzione del peso, ma anzi rischia di affamarvi tanto da indurvi a mangiare di più al momento del pasto successivo. 2) Inserire in ogni pasto una porzione di carboidrati, privilegiando quelli di tipo integrale e a scarso contenuto in grassi. I carboidrati integrali sono preferibili perché contengono fibre, che aumentano il senso di sazietà e migliorano le funzionalità intestinali. 3) Inserire in ogni pasto principale una buona porzione di verdura. Contengono antiossidanti, vitamine, minerali e proteggono dall’insorgere di malattie come diabete, infarto, cancro e obesità. Meglio però consumare quelle di stagione coltivate localmente e non dall’altra parte del mondo. Fate attenzione perciò alla provenienza. 4) Negli spuntini (massimo due al giorno) preferire la frutta. Se si lasciano passare troppe ore tra un pasto e l’altro, insorgono gli attacchi di fame. Sì perciò agli spuntini, purché equilibrati e non ipercalorici. La frutta va benissimo. 5) Limitare la frequenza dei formaggi a 2-3 volte a settimana. I formaggi contengono proteine, calcio, fosforo e vitamina A, ma anche un elevato contenuto di grassi (che varia a secondo del tipo). Mangiarli sì ma con moderazione. 6) Consumare il pesce almeno 2 volte a settimana. Il consumo regolare del pesce è un toccasana. È ricco di fosforo, proteine nobili, vitamine e Omega 3. 7) Inserire almeno 2-3 volte a settimana, in uno dei pasti principali, piatti unici come zuppa di legumi e cereali accompagnati da un contorno di verdura; insalatona con uovo, prosciutto cotto magro o mozzarella o tonno, accompagnata da una porzione di pane; pasta o riso freddo condito con verdure. Sono tutti piatti saporiti e fantasiosi, con un rapporto equilibrato tra gli alimenti. 8) Preferire per i primi piatti i condimenti vegetali, come per esempio pomodoro, zucchine, melanzane, broccoletti, asparagi, pomodorini freschi, spinaci. Sono leggeri e ricchi di vitamine. 9) Limitare i sughi più ricchi (tipo quelli a base di ragù, pancetta, panna) a 1-2 volte a settimana, e farli seguire al massimo da un contorno di verdure, senza aggiunta di un secondo. Non bisogna abusare di piatti gustosi ma ricchi di calorie. Imparate qui come si fa un soffritto light ma gustoso 10) Evitare la somma, nello stesso pasto, di alimenti con uguale funzione nutritiva (per esempio carne + formaggio, pane + pasta, patate + pane) 11) Utilizzare metodi di cottura sani come bolliti, al vapore, in umido, alla griglia, brasati. Non si vuole demonizzare la frittura, ma è meglio gustarla solo occasionalmente. 12) Per ridurre al minimo i condimenti grassi utilizzare per ingredienti verdure, acqua o brodo vegetale, vino, salsa di pomodoro ed erbe aromatiche. Anche col sale è meglio andarci piano: troppo fa aumentare la pressione e inoltre aumenta la ritenzione idrica, provocando gonfiore e cellulite. 13) Privilegiare l'olio extravergine d'oliva in minima quantità in cottura, aggiungendolo a crudo a fine cottura. La cottura infatti modifica i grassi rendendoli meno salutari 14) Limitare il consumo di dolci preferibilmente a fine pasto o a colazione, piuttosto che fuori pasto, preferibilmente al posto e non oltre altri alimenti, quali pane o sostituti, pasta e simili. 15) Bere almeno un litro e mezzo-2 litri di liquidi al giorno, prevalentemente acqua o bevande non zuccherate, che aiutano l’organismo a depurarsi eliminando le tossine. Libero News
Mamme Domani | Attenzione alle diete sbagliate: portano sempre alle grandi abbuffate 24/05/10 20.09 MAMME DOMANI - Alimentazione Attenzione alle diete sbagliate: portano sempre alle grandi abbuffate Benessere - Alimentazione Scritto da Angela Messina Lunedì 24 Maggio 2010 10:43 I modelli estetici che ci vengono ogni giorno mostrati portano molte adolescenti ad iniziare una dieta che non finisce mai: l'allarme è stato lanciato dagli esperti riuniti al XXII Congresso Nazionale dell’Associazione Nazionale Dietisti (ANDID), che ha definito "dieting" questo stato di dipendenza che sfocia sempre più spesso in grandi abbuffate. Il 70% delle adolescenti è sempre a dieta: una dieta che viene iniziata ma seguita in modo scorretto, creando l'effetto yo-yo cioè il perdere peso in maniera discontinua, alternando momenti di magra alle incontrollabili ed incontrollate abbuffate, dannose per il mantenimento del peso. Un meccanismo pericoloso che per gli esperti può creare un circolo vizioso. La dieta drastica è basata sulla rinuncia e sulla classificazione dei cibi in permessi e proibiti. Situazione sopportabile per poco tempo anche perché questa rinuncia spesso si espande a un'ampia gamma di alimenti necessari, come pane e pasta, e il risultato è quello di avere sempre fame e al conseguente senso di colpa e ansia che portano alle abbuffate compensatorie. Come suggeriscono i più grandi esperti in alimentazione, per superare la dipendenza non si deve essere legati al grammo o allo schema fisso, ma puntare sul risultato a medio-lungo termine, acquisendo capacità di gestire voglie, tentazioni e situazioni difficili, come occasioni sociali e impegni di lavoro, con consapevolezza e strategie vincenti e semplici da attuare nella quotidianità. La dieta deve essere pertanto basata sul singolo individuo e personalizzata il più possibile. http://www.mammedomani.it/benessere/alimentazione/1011-attenzio…ndi-abbuffate.html?tmpl=component&print=1&layout=default&page= Pagina 1 di 2
La dieta? Il difficile è smettere! http://www.milanoweb.com/notizie/salute-e-bellezza/9385_la... Venerdì, 21 Mag 2010 - 00:13 METEO MILANO TMIN 10 C - TMAX 25 C Cerca Home Page Notizie I Raccomandati Eventi Lettere al Direttore Cinema Meteo Oroscopo Video Attualità Cronaca Politica Economia e Finanza Estero Sport Motori Musica Cinema Spettacolo Arte Cultura Moda Design Traffico Speciale Elezioni SALUTE E BELLEZZA La dieta? Il difficile è smettere! Si chiama "dieting" lo stato di dieta perenne, che sfocia nelle abbuffate dannose 20/05/2010 - 17:36 Indietro Invia Scrivi alla redazione La continua imitazione di modelli estetici, proposti dalla società odierna, spinge sempre di più le adolescenti ad una dieta (dimagrante) perenne e spesso incontrollata che, secondo l'Associazione nazionale dietisti, può diventare una vera e propria dipendenza, chiamata “dieting”. L'altro difetto di questo sistema è il cosiddetto effetto yo-yo, cioè il perdere peso in maniera discontinua, alternando momenti di “magra” alle incontrollabili ed incontrollate "abbuffate", dannose per il mantenimento del peso. Partendo dalla premessa che la perdita di peso non è un imperativo categorico, ma è legata alla reale massa grassa di ogni singola persona e al suo stile di vita, una dieta che funzioni deve essere piacevole e sostenibile, senza diventare motivo di stress né un'ossessione, senza comportare la divisione in cibi si e cibi no, escludendo così un'ampia gamma di alimenti "necessari". “Per superare la dipendenza” - spiega Giovanna Cecchetto, presidente dell'Andid - “non si deve essere legati al grammo o allo schema fisso, ma puntare sul risultato a medio-lungo termine”. Il problema infatti è l'orientamento al risultato immediato. Bisogna imparare a gestire l'appetito e le voglie, educando il nostro corpo a mangiare correttamente sempre. Per tale motivo, è meglio dimenticare le diete fai-da-te per affidarsi all'intervento personalizzato di un vero esperto. Intervista al regista (e leader dei Tiromancino) che ci ha presentato il suo atteso film horror "Shadow" 1 di 2 21/05/10 00:14 12/05/2010 - Il 14 Maggio esce, dopo una lunga attesa e Autore: Marzia Bianchi preceduto dal plauso della critica mondiale, "Shadow", la [...]
Allarme "Dieting": la dieta come una droga - Newsfood.com 24/05/10 20.06 Puoi ritrovare quest'articolo alla pagina: http://www.newsfood.com/q/91c43b80/i/ SALUTE Mettersi a dieta? meglio mangiare tutto correttamente Allarme "Dieting": la dieta come una droga "Aspettando l'EXPO. Nutrire il Pianeta… Come?" - Hotel Marriott: 22° Congresso Nazionale ANDID, dietisti e medici specializzati in Scienza dell'Alimentazione e Dietetica, Medicina Interna, Igiene degli alimenti e della Nutrizione, Pediatria, Cardiologia e Psichiatria © NEWSFOOD.com - 21/05/2010 22° Congresso Nazionale ANDID "Nuovi orizzonti professionali del Dietista: tra ambiente, salute pubblica, percorsi assistenziali integrati e interprofessionalità"- Milano, 20-22 maggio 2010 Centro Congressi Hotel Marriott Ha inaugurato a Milano il 22° Congresso Nazionale ANDID (associazione nazionale dietisti), che si svolgerà dal 20 al 22 maggio nel Centro Congressi dell'Hotel Marriott, che ha per titolo "Nuovi orizzonti professionali del Dietista: tra ambiente, salute pubblica, percorsi assistenziali integrati e interprofessionalità" e al quale parteciperanno numerosi dietisti e medici specializzati in Scienza dell'Alimentazione e Dietetica, Medicina Interna, Igiene degli alimenti e della Nutrizione, Pediatria, Cardiologia e Psichiatria. L'evento è organizzato dall'ANDID, associazione fondata nel 1985, che oggi ha oltre 1000 associati, con lo scopo principale di tutelare e promuovere la figura professionale del dietista, ed è patrocinato dal Ministero della Salute, dalla Regione Lombardia, dall'Università degli Studi di Milano e dalle principali associazioni dei medici e dietisti italiani. Nei 3 giorni full immersion si articoleranno diversi gruppi di lavoro, a seconda dei temi e delle specializzazioni affrontate, verranno assegnati diversi crediti ECM (educazione Continua in Medicina), 10 per la professione del Dietista, 9 per quella del Medico e saranno riconosciuti 4 punti ASDD (Associazione Svizzera dei Dietisti), i contributi scientifici (sono previsti due premi riservati ai Dietisti per contributi scientifici giudicati dal Comitato Tecnico Scientifico dell'ANDID) e un premio ANDID alla miglior tesi di laurea in dietista, che verrà consegnata durante una cena di gala il 21 maggio 2010. Durante tutto il periodo del congresso sarà allestita nel salone Le Baron dell'Hotel Marriott un' interessante mostra commerciale con tutte le novità in tema di prodotti alimentari dietetici ed integratori specifici, presentati dagli esperti delle principali aziende italiane e multinazionali operanti nel settore. (II) Allarme "Dieting": la dieta come una droga, incapaci di smettere a causa del fai-da-te Gli esperti ANDID preoccupati "Il 70% delle adolescenti è perennemente a dieta, in modo spesso scorretto e per questo non riesce a smettere". No ai troppi divieti, sì ad una alimentazione sostenibile e piacevole, attenta alle emozioni e al gusto. Essere sempre a dieta senza riuscire a smettere, fino a rischiare crisi di astinenza e senza perdere peso in modo corretto e duraturo. E' questo il nuovo volto della dipendenza moderna, soprattutto degli adolescenti, ma non solo. In termini tecnici si chiama "dieting" ed è strettamente legato alla purtroppo famosa "sindrome da yo-yo", frutto spesso del fai-da-te, in cui si perde peso con una dieta restrittiva, ma se ne riprende (e anche di più) durante la fase di "disinibizione", al punto di creare un circolo vizioso continuo, che sfocia in una vera e propria dipendenza. L'allarme proviene dagli esperti riuniti al 22° Congresso Nazionale dell'Associazione Nazionale Dietisti (ANDID), che mettono in guardia: il 70% delle ragazze è a dieta, ma non sempre la segue in modo corretto, rischiando di trasformare un leggero sovrappeso in livello di peso più gravi e contribuendo ad incrementare i casi di obesità, che in Italia toccano il 33,4% della popolazione (3° Rapporto per l'Obesità in Italia) e costa 11 miliardi di euro l'anno allo Stato. Ma soprattutto rimane la frustrazione: il fisico si adatta alla condizione di ristrettezza bruciando meno calorie, non si arriva mai al risultato auspicato, perché si punta al risultato immediato. Una dieta che funziona, al contrario di quanto si pensa, invece, non deve essere austera, ma "sostenibile e piacevole", attenta anche al lato emotivo e alla gratificazione, così come raccomandato dall'American Dietetic Association. "Il dieting - spiega Giovanna Cecchetto, Presidente ANDID - è la tendenza a sentirsi costantemente in obbligo di stare a dieta, spesso frutto del fai-da- te, senza buon senso, che porta a diete iniziate e mai finite, incostanti e mal strutturate, che creano la sindrome da yo-yo, causa numero uno della dipendenza. La dieta drastica è basata sulla rinuncia e sulla classificazione dei cibi in ‘permessi' e ‘proibiti' e in quanto tale è supportabile per poco tempo. Spesso infatti la rinuncia si espande a un'ampia gamma di alimenti necessari, come il pane e la pasta, il risultato è quello di ‘affamarsi', con una voglia incontrollata dei cibi più temuti e la difficoltà a contenerne la quantità. Da queste perdite di controllo dipendono circoli viziosi emotivi come sensi di colpa, ansia e scarsa stima di sé, che portano alla ricerca del cibo e alla rottura della dieta, col risultato di riprendere peso e rimettersi a dieta." "Una dieta ultrarigida - precisa Giorgio Bedogni, coordinatore dell'Unità di Epidemiologia clinica al Centro Studi Fegato di Trieste - non è sostenibile e viene abbandonata presto. Spesso ci si indirizza verso alimenti che non saziano, eliminando invece il pane o la pasta, niente di più sbagliato. Si http://newsfood.com/q/91c43b80/allarme-dieting-la-dieta-come-una-droga/ Pagina 1 di 2
Allarme "Dieting": la dieta come una droga - Newsfood.com 24/05/10 20.06 Spesso ci si indirizza verso alimenti che non saziano, eliminando invece il pane o la pasta, niente di più sbagliato. Si deve imparare a mangiare e a fare attività fisica, come muoversi e camminare ogni giorno. Così si può mangiare di più e si perde peso". "Non si deve togliere - afferma Ambra Morelli, responsabile ANDID Lombardia e dietista alla clinica San Carlo di Paderno Dugnano (Milano) - ma piuttosto inserire nella dieta alimenti in modo corretto, equilibrato e vario. Non si deve ovviamente mangiare tutto insieme, ma saper scegliere come alimentarsi senza escludere nulla." "Per superare la dipendenza - conclude Giovanna Cecchetto - non si deve essere legati al grammo e allo schema fisso, ma puntare sul risultato a medio-lungo termine, acquisendo capacità di gestire voglie, tentazioni e situazioni difficili, come occasioni sociali e impegni di lavoro, con consapevolezza e strategie vincenti da attuare nella quotidianità. Meglio affidarsi ad un professionista esperto, che sappia valutare abitudini alimentari e di vita scorretti, ma anche gusti, preferenze e gli aspetti emotivi legati al significato che il cibo ha per ognuno di noi". Mascia Maluta Newsfood.com (Riportiamo il Comunicato stampa): 20 maggio "Aspettando l'Expo. Nutrire il pianeta… come?" "L'UTILIZZO RAZIONALE DELLE RISORSE CI SALVERÀ" IL CONGRESSO DEI DIETISTI SI APRE AL PUBBLICO Marriott Hotel - Viale Washington - ore 10/13 Milano - I dietisti, per primi tra i professionisti impegnati nel campo della nutrizione e della dietetica, partecipano con il proprio contributo professionale alle esperienze avanzate verso l'utilizzo razionale delle risorse alimentari e la tutela dell'ambiente. E di progetti ce ne sono davvero molti. Per esempio il ‘progetto italiano della canapa', cioè la valorizzazione di una materia prima pulita e disponibile per molti usi, dai tessuti alla carta; o quello per trasformare i rifiuti in risorsa energetica, o, ancora, quello per dimostrare che la salute in cucina non dipende solo dal cibo ma anche dagli strumenti con cui si cucina. Poi troveremo la sicurezza alimentare, la ristorazione scolastica, l'ospedale a misura di bambino in collaborazione con l'azienda ospedaliera Meyer di Firenze, la qualità del cibo biologico, e l'incontro "cucinando s'impara". Sono questi gli argomenti che terranno banco ad "Aspettando l'EXPO. Nutrire il Pianeta… Come?", il convegno di apertura, dedicato ai cittadini, nell'ambito del XXII Congresso Nazionale dell'Associazione Nazionale Dietisti (ANDID). La sessione vedrà la partecipazione di enti locali, istituzioni pubbliche ed aziende attualmente impegnate, in collaborazione con ANDID, nella tutela della salute e del benessere dei cittadini con l'obiettivo di rendere sempre più visibile la professione del Dietista e le sue competenze nella prevenzione e tutela della salute. L'appuntamento è per la mattina del 20 maggio, a partire dalle 10 al centro congressi dell'Hotel Marriot. L'ingresso è libero. "Quando abbiamo organizzato questo nostro ventiduesimo congresso - dichiara la presidente, Giovanna Cecchetto - avevamo già chiara la convinzione che fosse necessario aprirne una parte ai cittadini. Crediamo infatti che il compito dell'Associazione Nazionale Dietisti, ma anche di tutti i professionisti della salute, sia quello di sostenere e facilitare l'adozione di stili di vita orientati al benessere nel suo significato più ampio, attraverso il recupero di un atteggiamento di ‘cura' verso l'alimentazione, di attenzione verso i cibi, attuabile mediante una riflessione consapevole sulla loro origine, sul loro percorso e sul loro, perché no, destino: dal campo alla tavola, o meglio, troppo spesso, al bidone della spazzatura. L'uso razionale delle risorse e dei cibi è infatti fondamentale". Uno degli appuntamenti più curiosi per i bambini sarà quello della ‘fattoria didattica' e delle ‘cene giocose', in cui l'azienda vincitrice dell'Oscar Green 2009 per lo sviluppo locale (Oasi Agrituristica di Baugiano), presenterà i suoi progetti per recuperare le tradizioni e le buone prassi delle nostre radici contadine, riavvicinando i bambini e le famiglie alla campagna che è all'origine dei prodotti che consumiamo ogni giorno. Inoltre, grazie alla collaborazione con Ballarini, si dimostrerà che la salute in cucina non dipende solo dal cibo ma anche da utensili ecologicamente buoni. Verrà inoltre presentato "cucinando s'impara", programma, con altri, legato al progetto di cultura alimentare per l'infanzia, fondamentale per valorizzare i temi della corretta alimentazione e dell'eco-sostenibilità ambientale. Il programma vedrà l'intervento di: •Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer, Firenze •Ballarini •CNSA Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare •Comitato Regionale Lombardo, Unione Nazionale Consumatori •Italgraf-RaggioVerde •Novamont •Oasi Agrituristica Baugiano •Ufficio Diritto allo Studio, Comune di Quarrata Testata giornalistica - n. 638 del 23/02/2010 - Registro stampa Trib. Alessandria - Direttore responsabile: Giuseppe Danielli © 2005 Editrice Taro - P.IVA 01873460065 - 15100 Alessandria [Contatti] powered by http://newsfood.com/q/91c43b80/allarme-dieting-la-dieta-come-una-droga/ Pagina 2 di 2
Tgcom - Stampa http://www.tgcom.mediaset.it/res/html/popup/stampapopup.s... 21/5/2010 Prova costume: dieta con buon senso Oltre alle calorie, anche l'umore pesa La prova costume incombe, rimettersi in forma ormai è un imperativo categorico. Il nemico però non è solo l'ago della bilancia, quanto la necessità di mantenere la forma conquistata a caro prezzo. Questo obiettivo si può raggiungere solo se si dimagrisce con buon senso, senza mortificazioni e troppo stress. La formula, lo sappiamo tutti, è una sola: bisogna mangiare meno e fare ginnastica. Eppure, sottolineano gli esperti, anche il buon umore ha, letteralmente, il suo peso: per questo occorre mantenere un atteggiamento equilibrato, che si raggiunge seguendo 15 regole d'oro. "Quando si vuole dimagrire - spiega la presidente Andid, Giovanna Cecchetto - ci si sente in obbligo di eliminare non solo i cibi particolarmente sfiziosi, ma anche grandi gruppi di alimenti necessari, per esempio pane o pasta, e di evitare inviti a cena e altre occasioni di "tentazione". Insomma si finisce per astrarsi dalla vita reale, e ci si costringe a soffocare gusti ed emozioni strettamente connessi ai significati profondi che il cibo ha per ognuno di noi sul piano emotivo, psicologico e sociale. Tutto per perdere più chili nel minor tempo possibile". Il risultato di questi comportamenti, però, è uno solo: imprese di questo tipo non possono che avere breve durata e, anche se danno nell'immediato risultati soddisfacenti, appena si torna alla normalità e si ritorna alle vecchie abitudini, le lunghe mortificazioni a cui ci si è sottoposti spingono a cedere più facilmente a nuove tentazioni. Il risultato è che i chili persi vengono subito recuperati, superando spesso il peso iniziale. Si innesca così anche un pericoloso circolo vizioso che porta il peso a continui su e giù e scatena fastidiosi conflitti interiori con il cibo. Secondo l'Andid, quindi, la vera sfida è "riuscire a mantenere e/o perdere peso in modo duraturo, salvaguardando la serenità e un sano piacere nei confronti del cibo, anche attraverso il rispetto e l'ascolto del nostro corpo". Per ottenere questi risultati i dietisti hanno compilato una serie di consigli alimentari in 15 punti. 1) Non saltare mai i pasti, a partire dalla colazione; 2) Inserire in ogni pasto una porzione di carboidrati, privilegiando quelli di tipo integrale e a scarso contenuto in grassi; 3) Inserire in ogni pasto principale una buona porzione di verdura; 4) Negli spuntini (massimo 2 al giorno) preferire la frutta; 5) Limitare la frequenza dei formaggi a 2-3 volte a settimana; 6) Consumare il pesce almeno 2 volte a settimana; 7) Inserire almeno 2-3 volte a settimana, in uno dei pasti principali, piatti unici come zuppa di legumi e cereali accompagnati da un contorno di verdura; ad esempio insalatona con uovo, prosciutto cotto magro o mozzarella o tonno, accompagnata da una porzione di pane; pasta o riso freddo condito con verdure. 8) Preferire per i primi piatti i condimenti vegetali, come per esempio pomodoro, zucchine, melanzane, broccoletti; 1 di 2 21/05/10 13:23
Tgcom - Stampa http://www.tgcom.mediaset.it/res/html/popup/stampapopup.s... 9) Limitare i sughi più ricchi (tipo quelli a base di ragù, pancetta, panna a 1-2 volte a settimana, e farli seguire al massimo da un contorno di verdure, senza aggiunta di un secondo; 10) Evitare la somma, nello stesso pasto, di alimenti con uguale funzione nutritiva (per esempio carne + formaggio, pane + pasta, patate + pane); 11) Utilizzare metodi di cottura sani come bolliti, al vapore, in umido, alla griglia, brasati; 12) Per ridurre al minimo i condimenti grassi utilizzare per ingredienti verdure, acqua o brodo vegetale, vino, salsa di pomodoro ed erbe aromatiche; 13) Privilegiare l'olio extravergine d'oliva in minima quantità in cottura, aggiungendolo a crudo a fine cottura; 14) Limitare il consumo di dolci preferibilmente a fine pasto o a colazione, piuttosto che fuori pasto, preferibilmente al posto e non oltre altri alimenti, quali pane o sostituti, pasta e simili; 15) Bere almeno un litro e mezzo-2 litri di liquidi al giorno, prevalentemente acqua o bevande non zuccherate. 2 di 2 21/05/10 13:23
Salute: 'Allarme Dieting', Per Gli Esperti La Dieta Yo-Yo Da'... http://it.notizie.yahoo.com/19/20100519/tit-salute-allarme-die... Pubblicità Salute: 'Allarme Dieting', Per Gli Esperti La Dieta Yo-Yo Da' Dipendenza Ieri - 17.38 (ASCA) - Roma, 19 mag - Essere sempre a dieta senza riuscire a smettere fino a rischiare crisi di astinenza. E senza perdere peso in modo corretto e duraturo: in termini tecnici si chiama ''dieting'' ed e' strettamente legato alla purtroppo famosa ''sindrome da yo-yo'', frutto spesso del fai-da-te, in cui si perde peso con una dieta restrittiva ma se ne riprende - anche piu' - durante la fase di ''disinibizione'', al punto da creare un circolo vizioso continuo che sfocia in una vera e propria dipendenza. E' questo il nuovo volto della dipendenza moderna, soprattutto degli adolescenti. L'allarme proviene dagli esperti riuniti al XXII Congresso Nazionale dell'Associazione Nazionale Dietisti (ANDID). ''Il dieting e' la tendenza a sentirsi costantemente in obbligo di stare a dieta, spesso frutto del fai-da-te, che porta a diete iniziate e mai finite, incostanti e mal strutturate, che creano la sindrome da yo-yo, causa numero uno della dipendenza - spiega Giovanna Cecchetto, Presidente ANDID -. Lo yo-yo, infatti, e' il continuo su e giu' del peso, conseguente ai periodi di dieta severa alternati a un'alimentazione disordinata e al consumo incontrollato dei cibi piu' graditi e golosi e del cosiddetto junk-food (cibo spazzatura). La dieta drastica e' basata sulla rinuncia e sulla classificazione dei cibi in 'permessi' e 'proibiti'. In quanto tale e' sopportabile per poco tempo. Spesso, infatti, la rinuncia si espande ad un'ampia gamma di alimenti necessari, come il pane e la pasta, e il risultato e' quello di 'affamarsi'. Serve, invece, equilibrio, perche' solo in questo modo le diete hanno effetto nel tempo. ''Per superare la dipendenza - conclude Giovanna Cecchetto - non si deve essere legati al grammo o allo schema fisso, ma puntare sul risultato a medio-lungo termine, acquisendo capacita' di gestire voglie, tentazioni e situazioni difficili, come occasioni sociali e impegni di lavoro, con consapevolezza e strategie vincenti e semplici da attuare nella quotidianita'. Piu' l'intervento e' personalizzato, piu' e' efficace. Meglio allora affidarsi a un professionista esperto che sappia tenere nella giusta considerazione abitudini alimentari e di vita scorrette, ma anche i gusti, le preferenze e gli aspetti emotivi legati al significato che il cibo ha per ognuno di noi''. Invia questo articolo Condividi Versione stampabile Copyright ©2010 Yahoo! Tutti i diritti riservati 1 di 1 20/05/10 06:58
Salute: l'allarme, dieta come una droga e' difficile smettere Roma, 19 mag. (Adnkronos Salute) - Dire addio ai chili di troppo può diventare un'ossessione. Così si finisce per essere sempre a dieta senza riuscire a smettere, tanto da rischiare addirittura crisi di astinenza. Il tutto senza perdere peso in modo corretto e soprattutto duraturo. A tratteggiare il nuovo volto di questa dipendenza moderna, che miete vittime soprattutto fra gli adolescenti, sono esperti riuniti a Milano in occasione della presentazione del XXII Congresso nazionale dell'Associazione nazionale dietisti (Andid), dal 20 al 22 maggio nella città lombarda. Il fenomeno si chiama 'dieting' ed è strettamente legato alla 'sindrome da yo-yo': un'alternanza di peso frutto spesso del fai-da-te, in cui si dimagrisce rapidamente con una dieta restrittiva, ma si ingrassa di nuovo (e anche più) durante la fase di 'disinibizione', al punto da creare un circolo vizioso continuo che sfocia in una vera e propria dipendenza. Gli specialisti mettono in guardia: il 70% delle ragazze è a dieta, ma non sempre la segue in modo corretto, rischiando di trasformare un leggero sovrappeso in livelli di peso più gravi e contribuendo ad incrementare i casi di obesità che in Italia tocca il 33,4% della popolazione (III Rapporto obesità) e costa 11 miliardi di euro l'anno allo Stato. Ma, soprattutto, rimane la frustrazione: il fisico si adatta alla condizione di ristrettezza bruciando meno calorie e così non si arriva mai al risultato tanto auspicato. Il problema è, spiegano gli esperti, che si punta a un risultato immediato. Al contrario di quanto si pensi, invece, una dieta che funziona non deve essere rigida e austera, ma sostenibile e piacevole, attenta anche al lato emotivo e alla gratificazione, così come raccomandato dall'American Dietetic Association. "Il dieting - spiega Giovanna Cecchetto, Presidente Adid - è la tendenza a sentirsi costantemente in obbligo di stare a dieta, spesso frutto del fai-da-te senza buon senso, che porta a diete iniziate e mai finite, incostanti e mal strutturate, che creano la sindrome da yo-yo, causa numero uno della dipendenza". "Lo yo-yo, infatti, è il continuo su e giù del peso, conseguente ai periodi di dieta severa alternati ad un'alimentazione disordinata e al consumo incontrollato dei cibi più graditi e golosi e di junk-food. La dieta drastica - continua la presidente Andid - è basata sulla rinuncia e sulla classificazione dei cibi in 'permessi' e 'proibiti'. In quanto tale, però, è sopportabile per poco tempo. Spesso, infatti, la rinuncia si espande ad un'ampia gamma di alimenti necessari (quali ad esempio il pane e la pasta) e il risultato è quello di 'affamarsi'". Un "eccessivo rigore" che scatena "la voglia incontrollata dei cibi più temuti ed ansiogeni, e la difficoltà a controllarne la quantità. Da queste perdite di controllo dipendono circoli viziosi di tipo emotivo quali sensi di colpa, ansia e scarsa stima di sé, che a loro volta portano alla ricerca del cibo e alla rottura della dieta. Con il risultato di riprendere peso - dice Cecchetto - e di rimettersi a dieta". Serve invece equilibrio, perché solo in questo modo le diete hanno effetto nel tempo. "Una dieta ultrarigida - precisa Giorgio Bedogni, coordinatore dell'Unità di epidemiologia clinica al Centro studi fegato di Trieste - non è 'sostenibile' e viene abbandonata presto. Inoltre, spesso ci si indirizza verso alimenti che non saziano, eliminando il pane o la pasta. Niente di più sbagliato. Alimenti come, per esempio, il parmigiano, hanno lo stesso potere calorico di un piatto di pasta senza, però, saziare". Si deve quindi "imparare a mangiare e, soprattutto, svolgere attività fisica, spesso sottovalutata. Il che non significa dover obbligatoriamente andare in palestra, ma muoversi ogni giorno, concedendosi una camminata per esempio. Lo stile di vita, insomma, è importante - aggiunge Bedogni - ancora di più delle diete. E' un investimento nella salute. E se ci si muove, si può mangiare di più e si perde peso". L'errore è iniziale: "Non si deve 'togliere' - afferma Ambra Morelli, responsabile Andid Lombardia e dietista alla clinica San Carlo di Paderno Dugnano (Milano) – piuttosto 'inserire' nella dieta alimenti in modo corretto, equilibrato e vario". Non si deve ovviamente "mangiare tutto insieme, ma saper scegliere - prosegue Morelli - come alimentarsi senza escludere nulla. Le 'diete del divieto' a schema rigido e austero sono fallite e non hanno più senso. Non ci sono alimenti che fanno male, si deve saper scegliere con libertà cosa mangiare con più frequenza. Questa è sicuramente una dieta 'piacevole', attenta al lato emotivo perché dà gratificazione e il piacere del cibo". "Per superare la dipendenza - conclude Cecchetto - non si deve essere legati al grammo o allo schema fisso, ma puntare sul risultato a medio-lungo termine, acquisendo capacità di gestire voglie, tentazioni e situazioni difficili, come occasioni sociali e impegni di lavoro, con consapevolezza e strategie vincenti e semplici da attuare nella quotidianità. Più l'intervento è personalizzato, più - assicura - è efficace. Meglio allora affidarsi ad un professionista esperto che sappia tenere nella giusta considerazione abitudini alimentari e di vita scorrette, ma anche i gusti, le preferenze e gli aspetti emotivi legati al significato che il cibo ha per ognuno di noi".
Puoi anche leggere