La dieta nelle patologie endocrine - Dipartimento di Fisiopatologia Medica Prof.ssa Carla Lubrano

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La dieta nelle patologie endocrine - Dipartimento di Fisiopatologia Medica Prof.ssa Carla Lubrano
La dieta nelle patologie
         endocrine
        Prof.ssa Carla Lubrano

Dipartimento di Fisiopatologia Medica
La dieta nelle patologie endocrine - Dipartimento di Fisiopatologia Medica Prof.ssa Carla Lubrano
“ ... Quando voi potete guarire
 con la dieta , non prescrivete
       nessun rimedio...”

     Rhazés medico arabo
         850-923 d.c.
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Nutrizione ottimale

Un adeguato apporto di alimenti che
permette di:

• Ottimizzare le funzioni fisiologiche di un
Individuo

• Assicurare la salute e il benessere
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LARN
obiettivi:

• Proteggere l’intera popolazione dal rischio di
carenze nutrizionali

• Fornire elementi utili per valutare
l’adeguatezza nutrizionale della dieta media
della popolazione o di gruppi di essa rispetto ai
valori proposti

• Pianificare la politica degli approvvigionamenti
alimentari nazionali nonché l’alimentazione di
comunità
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Fabbisogno energetico

….l’apporto di energia alimentare necessario a
compensare il dispendio energetico di individui
che mantengono un livello di attività fisica
sufficiente a partecipare attivamente alla
vita sociale ed economica e che abbiano
dimensione e composizione corporee
compatibili con un buon stato di salute a lungo
termine……
                                       (LARN 1996)
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Alimentazione equilibrata

Per Alimentazione Equilibrata si intende quel
tipo di alimentazione in grado di soddisfare i
fabbisogni dell’organismo quantitativamente
(calorie), qualitativamente (composizione
bromatologica e varietà degli alimenti) tenendo
conto delle necessità psicologiche e
socioculturali dell’individuo.
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Dieta bilanciata

 Un adeguato insieme di alimenti in grado
di fornire la quantità necessaria di
nutrienti per:

• Supportare la crescita
• Mantenere il peso corporeo
• Prevenire lo sviluppo di malattie
associate a eccessi o carenze alimentari
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BILANCIO ENERGETICO

• Introito o entrata energetica dall’ambiente
all’uomo (alimenti)

• Dispendio o spesa energetica dall’uomo
all’ambiente (attività fisica)

Introito e dispendio definiscono il Bilancio
energetico
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Equilibrio energetico

                        E in = E out

Il peso corporeo si mantiene stabile mentre al prevalere di un
bilancio negativo o positivo corrisponde una riduzione o un
aumento del peso corporeo.
La perdita di un kg di grasso corrisponde circa a 7700 kcal.
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La dieta come terapia:
E’ il primo approccio terapeutico della
maggior parte dei disordini metabolici:

• integrare carenze
• ridurre l’ingestione di metaboliti nocivi
• fornire elementi “protettivi”
• ridurre fattori di rischio
Fa che il cibo sia la tua medicina
             e che la
     medicina sia il tuo cibo

Ippocrate
I principi nutritivi

I principi nutritivi sono sostanze chimiche
 che si trovano più o meno in tutti gli
 alimenti, ma in quantità diverse dall’uno
 all’altro e agiscono nell’organismo
 essenzialmente in tre modi:

• apportando i materiali per la costruzione
 e il mantenimento dei tessuti corporei
 (funzione costruttrice e riparatrice);
I principi nutritivi

• fornendo i combustibili, cioè le sostanze
 che bruciando (ovvero combinandosi con
 l’ossigeno) nell’organismo gli assicurano le
 energie necessarie per lo svolgimento delle
 sue attività (funzione energetica);

• fornendo le sostanze capaci di regolare i
 processi biologici che si svolgono
 nell’organismo (funzione equilibratrice –
 regolatrice – protettiva).
I vari principi nutritivi:

• I glucidi o zuccheri
• Le proteine
• I lipidi o grassi
• Le vitamine
• Minerali
• Acqua
La distribuzione dei macronutrienti
Fabbisogno proteico

• Il fabbisogno proteico nell’adulto è di
circa 1
g/kg/die.

• Chi pratica attività fisica può
aumentare l’apporto fino a 1,5-1,7 g/kg/
die.
Fabbisogno lipidico

• L’apporto lipidico non dovrebbe superare
il 30% delle calorie totali

• Dal punto di vista qualitativo:
– Acidi grassi saturi 7-10%
– Acidi grassi monoinsaturi 12-15%
– Acidi grassi polinsaturi: 7-10%
Fabbisogno glucidico
• Rappresentano circa il 55-60% fino al 65% delle
calorie totali

– 20-30% zuccheri semplici
– 70-80% zuccheri complessi

• Una dieta ricca in glucidi può aumentare il quantitativo
di glicogeno muscolare ed epatico

– migliora una prestazione atletica intensa e di breve
durata

– aumenta la resistenza e ritarda la comparsa dei segni
Gruppo   Alimenti                     Nutrienti forniti

1        carni, pesci, uova           proteine di alta qualità, ferro alcune
                                      vitamine del gruppo B

2        latte e derivati             calcio, proteine di alta qualità alcune
                                      vitamine del gruppo B carboidrati,

3        cereali, tuberi e derivati   proteine di scarsa qualità, vitamine
                                      del
                                      gruppo B

4        legumi
                                      proteine di media qualità, ferro,
                                      alcune vitamine del gruppo B

5        Oli e grassi da condimento
                                      grassi
GRUPPO 1
               CARNE - PESCE - UOVA
    •                           F O R N I S C O N O
          – FERRO,
          – VIT B12,
          – PROTEINE AD ALTO VALORE BIOLOGICO (Nobili)
           –                       GRASSI CONTENUTI
           –         SATURI:                          - INSATURI:
                 CARNE ROSSA UOVO                        POLLO PESCE

•        FUNZIONE: COSTRUZIONE MASSA MUSCOLARE, TESSUTI

        regolarmente           2-3/settimana      1/settimana
    •                          CONSUMI CONSIGLIATI
        Pollo,tacchino          Maiale          salumi
        Pesce magro            Manzo, vitello     Interiora
                               Uova               fritti
                               Pesce grasso
GRUPPO 2
     LATTE - YOGURT - FORMAGGI
 •                         F O R N I S C O N O
     – CALCIO,
     – VITAMINA B,
     – PROTEINE AD ALTO VALORE BIOLOGICO (Nobili)
       PORZIONE MEDIA CONSIGLIATA PER IL FABBISOGNO
                  GIORNALIERO DI CALCIO 250g di latte
• LO YOGURT: L’acidificazione del prodotto avviene da parte di due
   principali ceppi batterici: il lattobacillo Lactobacillus bulgaricus lo
   Streptococcus thermophilus. I batteri lattici vivi assunti con lo yogurt
   realizzano un vero antagonismo biologico verso eventuali germi
   patogeni dell’intestino con conseguente riduzione dei fenomeni
   putrefattivi.
 regolarmente            2-3/settimana                1/settimana
 •                        CONSUMI CONSIGLIATI
 Latte parz.scremato Latte intero                     Panna
Latte scremato          formaggi                   burro
youghurt
GRUPPO 3 CEREALI - PATATE

    •                          F O R N I S C O N O
        –   VITAMINA B,
        –    CARBOIDRATI,
        –   PROTEINE A MEDIO VALORE
        –   F I B R E
    •                               FUNZIONE
•       FONTE DI ENERGIA A LENTO CONSUMO (PANE, PASTA)
•       OTTIMO IL CONSUMO DI PRODOTTI INTEGRALI PER IL
        FABBISOGNO DI FIBRE 35 gr. al giorno
regolarmente
 •                          2-3/settimana
                              CONSUMI CONSIGLIATI1/settimana

Pane integrale              Lieviti biscotti         Pasticceria

Pasta integrale             Pizza                    Patate fritte

cereali                     Pasta all’uovo           castagne
riso
GRUPPO 4 L E G U M I

• FORNISCONO
  – ferro,
  – vitamina b,
  – proteine di origine vegetale
  – fibre solubili/insolubili
      • Galattomannani,pectine,gomme, mucillaggini
      • Cellulosa, emicellulosa, lignine

• POSSONO ESSERE SOSTITUITI ALLA CARNE
• CONSUMI CONSIGLIATI
  – 2 - 3 VOLTE per SETTIMANA
   (Anche in sostituzione di pane, pasta, patate, carne)

• 100 GR. DI LENTICCHIE (IN PROTEINE)
  CORRISPONDONO A:
GRUPPO 5 GRASSI DA CONDIMENTO
 SATURI                                    INSATURI
 Di origine animale                        Di origine vegetale - pesce
 Aumentano il colesterolo                  Diminuiscono il colesterolo
 Aumentano rischio di malattie cardiache   Riducono il rischio di malattie
                                           cardiovascolari

 • F O R N I S C O N O ACIDI GRASSI ESSENZIALI
   (LINOLEICO - LINOLENICO)
 • EVITANO CARENZE NUTRIZIONALI, SONO
   FONDAMENTALI PER LA CRESCITA DELL’UOMO
 • OLIO DI OLIVA E OLIO DI SEMI FORNISCONO 9 KCAL
   PER GRAMMO
   La quota consigliata di olio è 20ml. Pari a 4 cucchiaini al
   giorno
GRUPPO 6 ORTAGGI FRUTTA

    •                             (Fonte di Vitamina A)

•       Si distinguono per il loro colore giallo arancio e verde scuro
•       Forniscono vitamine A e C sali minerali e fibre
•       carote,
•       albicocche,
•       melone,
•       cachi,
•       zucca,
•       peperoni,
•       spinaci,
•       cicoria,
•       lattuga
•       100 gr. di spinaci corrispondono a 400 microgr. di vitamina A
GRUPPO 7 ORTAGGI FRUTTA
    •                               (Fonte di Vitamina C)
    •                       Forniscono vitamine A e C sali minerali e fibre
•       Questo gruppo comprende:
•       frutta acidula
•       agrumi, kiwi
        frutti di bosco
        ananas
•       Ortaggi
•       cavoli, spinaci
        radicchio
        peperoni
•       120 gr. di arance corrispondono a 50 mg. di vitamina C :
         –   mandarini, limoni, mandaranci, 100 gr.
         –   fragole 180 gr.
         –   lattuga, broccoli 180 gr.
         –   lamponi 200 gr.
         –   ananas 500 gr.
         –   cavolini di bruxelles 80 gr.
         –   Peperoni 40 gr.
Distribuzione energetica dei pasti
     nell’arco della giornata.

              Colazione   20%

               Snack      5%

              Pranzo      40%

              Merenda     5%
LA COSCIENZA ALIMENTARE

•Ognuno dovrebbe conoscere il proprio fabbisogno
calorico quotidiano

•Ognuno dovrebbe conoscere il proprio BMI e la
propria % di massa grassa
Approccio dietetico

 Obesità

 Sindrome Metabolica
Body Mass Index (BMI)
Indice di Massa Corporea (IMC)

                           PESO            Kg
               BMI =
                           ALTEZZA2   m2

        Classificazione     BMI (kg/m2)     Rischio di comorbilità

        Normalità            18.5-24.9             medio

        Sovrappeso           ³ 25
        Pre-obesi            25-29.9               Aumentato
        Obesi classe I       30.0-34.9             Moderato
        Obesi classe II      35.0-39.9             Severo
        Obesi classe III     ³40.0                 Molto severo
                                         World Health Organization, 1998
Terapia obesità

 Dieta
 Attività fisica

 Terapia comportamentale
 Supporto sociale e psicologico
 Terapia farmacologica
METABOLIC SYNDROME
                                                 Insulin
                                               resistance

                                    Hyper-
Obesity       Diabetes
                                    tension

                    Dyslipidaemia
                                       Atherosclerosis
                                            risk

                            Reaven GM. Annu Rev Med 1993; 44:121
UNICA STRATEGIA OGGI PROPONIBILE

       Dieta e cambiamenti nello stile di vita

     DIETA significa modificare l’alimentazione

 1) qualitativamente
 2) quantitativamente

Ciò consente di contrastare anche la suscettibilità genetica
Una modesta perdita di peso riduce la
          mortalità e migliora la salute

    La riduzione del 5-10% del peso iniziale è sufficiente a:

•    Ridurre eventi cardiovascolari, mortalità cardica e della mortalità totale in
     pazienti con pregresso IMA

•    Ridurre la mortalità per diabete(>30%) e la mortalità totale(>20%) nei
     diabetici di tipo 2

•    Ridurre (58%) del rischio di sviluppare diabete nei pazienti sovrappeso

Migliorare:    - Ipertensione
            - Dislipidemia
              - Controllo glicemico
              - Danno epatocellulare, infiammazione e fibrosi.
RIDUZIONE DEL PESO:
         QUANTO?
I fase: 5-10% del peso iniziale
        “... una percentuale variabile di
        pazienti trae significativi benefici da
        questa perdita di peso”

II fase: 20% del peso iniziale
        “…questa quota di riduzione del peso
        migliora, in modo rilevante la malattia
        ipertensiva, il diabete e le patologie
        cardiovascolari...”

                                   (Blackburn, 1993)
Terapia dietetica tradizionale

Diete a deficit bilanciato (≥1200 kcal/die)

Diete a basso contenuto calorico
(LCD: 800-1200 kcal/die)

Diete a bassissimo contenuto calorico (VLCD:
< 800 kcal/die)
Indicazioni
                    VLCD

   Necessità di forte decremento ponderale in
 tempi brevi per patologie mediche o chirurgiche

Modalità di esecuzione suggerite
  formule liquide commerciali e/o alimenti
 supplementare con fibre, minerali (sopr.
 potassio), vitamine, acqua (2 litri/die)
VLCD
Avvertenze
 introito calorico minimo: 400 kcal (F) 500 kcal (M)

 proteine ad alto valore biologico, minimo 50 g/die

 indispensabile stretta supervisione medica

 efficacia minima a lungo termine (--> weight
 cycling)

 rischio elevato di colelitiasi se lipidi < 12g/die
VLCDs
Vanno usate sotto stretta supervisione
medica
Inducono un rapido miglioramento del
controllo glicemico e lipidico
Migliorano la sensibilità all’insulina e la
secrezione insulinica
La loro efficacia nel lungo periodo è
ancora controversa
LCD
Indicazioni

 Pazienti con ridotti dispendi energetici
 (es. mobilità fortemente limitata in età avanzata)

 Necessità di decremento ponderale in tempi
 brevi per patologie mediche o chirurgiche
LCD

Modalità di esecuzione suggerite
  3-4 pasti/die
  proteine: 0.8-1.0 g/kg peso ideale
  lipidi:
Dieta a deficit calorico
             bilanciato
Obiettivi
 Ottenere una perdita di peso lenta ma
 progressiva
 (riduzione dell’ 8-10% del peso iniziale in 4-6 mesi)

  Ridurre altri fattori di rischio
 (ipercolesterolemia, ipertensione)

 Acquisire nuove abitudini alimentari
Dieta a deficit calorico
               bilanciato
    Quante calorie?
Valutare il dispendio energetico (LARN)
 Valutare coesistenza di disturbo del comportamento
alimentare
Definire il tempo di raggiungimento degli obiettivi
            Deficit calorico   Perdita di peso
            300-500 kcal     250-500 g/settimana
            500-1000 kcal 500-1000 g/settimana
           1200-1500 kcal/die (donna attiva)
           1500-2000 kcal/die (uomo attivo)
Dieta a deficit calorico bilanciato:
     composizione nutrizionale
 Calorie         500-1000 kcal/die inferiore al dispendio
                 energetico
 Lipidi totali        30% delle calorie totali
                           saturi       8-10%
                           monoinsaturi fino al 15%
                           polinsaturi fino al 10%
 Proteine             15% delle calorie totali
 Carboidrati          55% delle calorie
                      totali
 Fibre                20-30 g/
                      die
 Colesterolo          < 300 mg/
                      die
 Cloruro         non più di 100 mmol/die (circa 2.4g di
 di sodio        sodio o 6 g di cloruro di sodio)
 Calcio               1000-1500 mg/die

                                             (fonte: LiGIO 1999)
La sola restrizione calorica (CR) a lungo termine
      riduce i fattori di rischio cardiovascolare

Un recente studio ha messo a confronto 18 pazienti a regime dietetico
  ipocalorico con 18 pazienti dieta libera per un periodo di 6 anni:

  Soggetti sani di età compresa tra 35 e 82 anni (media 50) di estrazione
   socio-economica diversa reclutati indipendentemente dalla presenza di
                         fattori di rischio preesistenti

CR: 1.112-1.958 Kcal/die
26% Kcal da proteine 28% Kcal da grassi 46% Kcal da carboidrati complessi
Eliminati tutti gli alimenti contenenti acidi grassi saturi e quelli ad alto contenuto di zuccheri

                                                                L. Fontana et Al. PNAS Apr, 27; 2004
CR riduce significativamente tutti i

    BMI                           PA

    TChol                        PCR

     LDL                        IL-6

    HDL                         IL-8

                      L.Fontana et Al. PNAS Apr, 27; 2004
Goals della terapia nutrizionale

     Raggiungere un peso
     ragionevole

     Assicurare un buon controllo
     glicemico

     Normalizzare il profilo lipidico
Vantaggi del calo ponderale
   Miglioramento del controllo glicemico

   Miglioramento della sensibilità insulinica

   Diminuzione della pressione arteriosa

   Miglioramento del profilo lipidico

   Diminuzione dei livelli di PAI-1
DIETA MEDITERRANEA
Ricca di agenti anti-ossidanti:

•   Frutta – Verdura
•   Cereali
•   Olio di oliva

Utilizzata nel trattamento della sindrome
metabolica perchè riduce il rischio di
patologia cardiovascolare
DIETA MEDITERRANEA
DIETA MEDITERRANEA
Dieta mediterranea:
  Piramide alimentare:
La dieta mediterranea

GIORNALMENTE

• - cereali integrali e tuberi: pane e pasta di frumento
integrale, riso, mais, farro, avena, segale, orzo, grano
saraceno, patate, ecc.;
• - legumi secchi e verdi: fagioli, piselli, ceci, lenticchie,
fave, lupini, cicerchie, ecc.;
• - frutta (a polpa e a guscio): mele, pere, arance,
mandarini, albicocche, pesche, uva, fichi, angurie,
meloni, lamponi, fragole, castagne, noci, nocciole,
mandorle, pinoli, pistacchi, ecc.;
• - verdure e ortaggi: rape, ravanelli, carote, insalate,
spinaci, cicorie, crescione, porri, asparagi, finocchi,
La dieta mediterranea

• - condimenti: principalmente olio extravergine
di oliva.

• - erbe aromatiche: basilico, timo, maggiorana,
origano, aglio, ecc.;

• - latte intero di vacca o capra e formaggi;

• - vino.
La dieta mediterranea

UNA-TRE VOLTE A SETTIMANA

• - carne: prevalentemente bianca, quindi di volatili da
cortile come pollo,tacchino, coniglio.

• - pesce: in prevalenza azzurro come acciughe, sardine,
aringhe, aguglie, sgombri, spatole, ecc.;

• - uova: utilizzate anche per la fare la pasta.

CON MINORE FREQUENZA

• - dolci, miele.
DIETA MEDITERRANEA

 La DIETA MEDITERRANEA può essere utilizzata come terapia della
 sindrome metabolica perché:

• Riduce significativamente i markers di infiammazione

• Una dieta ricca di vitamine ed altri antiossidanti migliora la funzione
  endoteliale grazie ad una marcata riduzione delle citochine
  infiammatorie

• L’incremento del contenuto in fibre (da 4,5 g a 16,8/die ) in una dieta
  ricca di carboidrati è associata alla riduzione dei livelli di IL-18

• La dieta programmata secondo questo principio dimostra una
  riduzione dello stress ossidativo associato all’ ingestione dei
  macronutrienti
                                            T. Kim et Al. Jama Vol 292 N 12, Sept 2004
DIETA MEDITERRANEA

  • E’ un tipo di nutrizione funzionale?

  • Ha funzione terapeutica per la Sindrome
    Metabolica

    Razionale per la terapia della Sindrome
                   Metabolica:

• Riduce i markers infiammatori
• Migliora la funzione endoteliale
• Riduce lo stress ossidativo
                               T. Kim et Al. Jama.292; n12, 2004
DIETA MEDITERRANEA

• Ricca di grassi mono/poli insaturi e di fibre

• Alto contenuto di acidi grassi ω-3

• Ridotto contenuto di acidi grassi ω-6

       RIDUCE SIGNIFICATIVAMENTE LA
         PREVALENZA DELLA SINDROME
        METABOLICA E DEL RISCHIO CV
                 ASSOCIATO
                                  K. Esposito et Al. Jama Sept, vol 292 N 12, 2004
ACIDI GRASSI ω-3

• Attivano il PPAR-γ stimolando la sua azione
  immunomodulante

• Migliorano lo stato infiammatorio cronico

                               Harefuoh 2004 Aug, 243(8): 585-91
DIETA MEDITERRANEA e CVD

 Dieta Mediterranea (90 pz):
 • 50-60% carboidrati
 • 15-20% proteine
 • < 30% grassi di cui saturi < 10%
 • Colesterolo < 300 mg/die
 • Almeno 250-300 mg/die tra frutta e verdura
 • 25-50 g/die noci
 •Dieta  libera
    400 g/die    (90 integrali
              cereali pz):
 Informazioni nutrizionali di carattere generale simili alla dieta

IN ENTRAMBI I GRUPPI È STATO INCREMENTATO L’ESERCIZIO FISICO

                               K. Esposito et Al. Jama Sept, vol 292 N 12, 2004
DIETA MEDITERRANEA e CVD

          Risultati dopo due anni:

↓ peso
↓ circonferenza vita
↓ PA
↓ glicemia ed insulinemia
↓ colesterolo e trigliceridi
↓ IL-6 IL-7 IL-8 PCR
↑ HDL
                  K. Esposito et Al. Jama Sept, vol 292 N 12, 2004
Adherence to Mediterranean diet and health
status: meta-analysis

Risk of mortality from cardiovascular diseases associated with two point increase in
adherence score forMediterranean diet. Squares represent effect size; extended lines
show 95% confidence intervals; diamond represents total effect size

                                                                     BMJ 2008;337:a1344
Dieta e diabete:
         Obiettivi clinici della dieta:
•Ottenere e mantenere livelli di glicemia quanto più
possibile vicini alla norma

•Ottenere livelli di lipidemia ottimali

•Garantire un adeguato apporto calorico

•Prevenire, ritardare o trattare fattori di rischio o
complicanze legate alla nutrizione

•Migliorare o mantenere lo stato di salute generale grazie
Dieta e diabete:
Dieta e diabete:
Calorie
  Sufficienti a ottenere e/o mantenere un
  appropriato peso corporeo negli adulti, una
  normale crescita nei bambini e un adeguato
  apporto in gravidanza

Proteine
  10 - 20% delle calorie giornaliere (0,8 - 1,2
  g/kg/die)
  Ridurre in caso di nefropatia diabetica
Dieta e diabete:
Piramide alimentare:
Dieta e diabete:
Grassi

  Individualizzati in base alla valutazione
  dello stato nutrizionale e agli obiettivi
  terapeutici
  Grassi saturi < 10% delle calorie
  giornaliere
  Grassi poliinsaturi fino al 10% delle
  calorie
Dieta e diabete:
Colesterolo
< 300 mg/die

Carboidrati
Individualizzati in base alle abitudini
alimentari del paziente e allo stato
nutrizionale
   La percentuale e la distribuzione variano
   in base alla terapia, intorno al 50-55%
Dieta e diabete:
Dolcificanti

  Il saccarosio non deve superare il 5% delle
  calorie totali e comunque ne è consigliabile l’uso
  nel contesto di pasti misti
  Preferire l’uso dei dolcificanti senza valore
  nutritivo (approvati dalla FDA) che non
  comportano nessun rischio per il paziente

Fibre
Dieta e diabete:
Sodio
< 3000 mg/die come in popolazione generale
   < 2400 mg/die se ipertensione lieve e moderata
   < 2000 mg/die se nefropatia, ipertensione,
   edemi

Alcolici
uso moderato se il diabete è ben controllato

Vitamine/Minerali
Dieta e diabete:
Dieta e osteoporosi
OSTEOPOROSI : condizione di perdita di massa
 ossea e di minor resistenza dello scheletro ad un
 trauma, anche di lieve entità,in grado di
 incrementare il rischio e l’incidenza di fratture
 ossee
OSTEOPOROSI

Primitiva        • donne in menopausa
                 •Sgg anziani
Secondaria       •Terapia corticosteroidea
                 •M di Cushing
                 •Immobilizzazione prolungata
                 •Ipogonadismo
                 •Iperparatiroidismo
                 •IRC
                 •Ipertiroidismo
                 •Artite reumatoide
                 •Alcolismo
Assorbimento del calcio
L’assorbimento del calcio esogeno (a cui si aggiungono
  100-200 mg/die di quello endogeno presente nelle
  secrezioni digestive e nelle cellule della mucosa
  intestinale desquamate) avviene per ~63% nell’ileo
  terminale tramite meccanismi di trasporto attivo
  mediati dalla vitamina D .
L’apporto esogeno di calcio é determinato dal
  contenuto di calcio nella dieta e dalla scelta di
  alimenti ricchi di calcio.
L’assorbimento é inversamente proporzionale
  all’apporto,ogni incremento nell’apporto è associato
  ad un progressivo calo nell’efficienza di
  assorbimento. L’assorbimento é influenzato
  dall’interazione nel lume intestinale del calcio con
Assorbimento del calcio
• sostanze chelanti :fosfati inorganici,acido ossalico
  presenti nel rabarbaro,spinaci e cardi;,acido fitico
  presente nella crusca...;
• Minerali: competizione da parte di magnesio,ferro e
  rame
• Il sale aumenta l’eliminazione di calcio con le urine:
  per 1g di sale ingerito sono eliminati 10 mg di calcio
• Una dieta ricca di proteine aumenta l’eliminazione di
  calcio con le urine :per 1 g di proteine é eliminato 1 mg
  di calcio
• Macronutrienti : gli zuccheri,specie il lattosio, ne
  aumentano l’assorbimento ;gli acidi grassi formano col
  calcio sali insolubili,riducendone l’assorbimento
Fabbisogno giornaliero di calcio

                Fabbisogno di
                calcio (mg/die)

GIOVANI          0 -10 anni        400 -1200 mg/die
                 11 -14 anni       1200 -1500 mg/die
                Premenopausa       1200 mg/die
DONNE
                Gravidanza
                Allattamento       1500 mg/die
                Postmenopausa

                25 -64 anni        1200 mg/die
UOMINI
                > 65 anni          1500 mg/die
Alimenti e calcio
Adeguato apporto di calcio assorbibile è garantito da:

• latte e suoi derivati : prediligere latte scremato ,
  yogurt , formaggi freschi ;
• Acqua :deve contenere almeno 300 mg/l di calcio
• Alcune verdure a foglia verde (con basso contenuto
  di ossalati e da un assorbimento frazionale di calcio
  elevato) :broccoli , verze , cavoli , cavolini di
  Bruxelles...
• Legumi ;soia e prodotti derivati (latte, tofu...)
• Cereali integrali
Indicazioni nutrizionali e comportamentali

                                     Fabbisogno di vitamina D

Fondamentale è la vitamina D       16-50 anni     200 UI/die
  che aumenta l’assorbimento
  intestinale di calcio e la sua
                                   51-70 anni     400 UI/die
  fissazione nelle ossa.           >70 anni       600 UI/die
                                   Soggetti a     800 UI/die
• Esposizione ai raggi solari      rischio
• Corretta alimentazione           Gravidanza /   400 UI/die
  (pesce , cereali , grassi )
                                   allattamento
Indicazioni nutrizionali e comportamentali

• Moderare l’introito di sodio
• Evitare diete iperproteiche
• Consumare non più di 3 tazze di caffè/die (x 150
  mg/die di caffè si perdono 5 mg/die di calcio )
• Non assumere più di 35 g di fibre al giorno
• Evitare alcool
• Evitare fumo
• Svolgere costantemente attività fisica
• Evitare sovrappeso e magrezza
Indicazioni nutrizionali nelle tireopatie
L’elemento fondamentale per la prevenzione e il trattamento
   delle tireopatie è lo IODIO .
L’assunzione raccomandata è 150 ug/die (in gravidanza è 175
   ug/die ;durante l’allattamento è di 200ug/die ).

• utilizzare sale iodato per il condimento dei cibi

Alimenti contenenti iodio sono:
• Pesce,frutti di mare
• Latte
• Uova
• Nella frutta e negli ortaggi la presenza di iodio varia dalla
Indicazioni nutrizionali nelle tireopatie
Alcuni elementi contengono sostanze gozzigene ,
  ovvero inibiscono la captazione dello iodio e ,
  pertanto ,andrebbero evitate :

• Cavolo
• Broccoli
• Verze
• Rapa
• Cipolla
• noci
Indicazioni nutrizionali nelle tireopatie

Oltre a tali indicazioni di carattere generale ,
  nell’ipotiroidismo (soprattutto se associata ad
  incremento ponderale)
é consigliabile una dieta ipocalorica e ipolipidica ,ricca
 di fibre e di alimenti vegetali ,evitando carni
 grasse , formaggi , alcolici ; nell’ipertiroidismo
 (soprattutto se associato a perdita di peso) si
 consiglia una dieta con adeguato apporto di alimenti
 ad alta densità nutrizionale , evitando caffè , tè,
 alcolici , carni e formaggi affumicati , carni grasse e
 limitando l’introito di fibre.
Iperuricemia e gotta

• Iperuricemia : ac.urico >7 mg/dl (U >0.42 mmol/l;D>0.36)

• aumentata produzione (deficit dell’ipoxantina-guanina
  fosforibosil-trasferasi ;aumentata attività della fosforibosil
  trasferasi)
• Aumentato turnover delle nucleo proteine (es anemie
  emolitiche ,linfomi ,leucemie );aumentato indice di
  proliferazione e morte cellulare (es psoriasi)
• Diminuita eliminazione (nefropatie con diminuzione della
  VFG)
Indicazioni nutrizionali nelle iperuricemie e gotta
• Acqua : bere 1.5-2 l/die medio minerale bicarbonato-calcica
  o oligominerale (Sangemini ,Fiuggi ,Chianciano) in quanto ha
  proprietà uricosuriche
•    evitare gli alimenti ricchi di purine : carni grasse ,
    insaccati , molluschi , crostacei , salmone , sgombro ,
    acciughe , aringhe , formaggi , uova , grassi animali , estratti
    di carne , alimenti inscatolati e in salamoia , asparagi , funghi
    secchi , legumi ,secchi ,melanzane , peperoni , piselli , frutta
    secca , cachi , banane , fichi ,marmellate ,burro.
• Evitare alcool,vino,birra : (l’etanolo induce l’aumento del
  catabolismo delle purine e aumento della formazione di
  acido lattico che blocca la secrezione di urati da parte dei
  tubuli renali)
• Ridurre gli alimenti che contngono metilxantine : caffè , tè ,
Indicazioni nutrizionali nelle iperuricemie e
                      gotta

• E’ importante ridurre la quota glucidica in particolare gli
  zuccheri della frutta ,fruttosio , sorbitolo , xilitolo (perché
  correlati con un’aumentata sintesi delle purine )

• E’ fondamentale controllare l’apporto lipidico per le patologie
  spesso associate. per le persone obese o in sovrappeso è
  necessario una perdita di peso graduale (an dimagrimento
  repentino può aumentare l’uricemia )
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