Unità didattica 9.1 I pesci

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Unità didattica 9.1 I pesci
Unità didattica 9.1
                               I pesci

Obiettivi:                   Conoscenze                                      Competenze-abilità

                            • Classifica i pesci.                           • Sa trattare e conservare i pesci in mo-
                            • Conosce le modalità di conservazio-               do igienicamente corretto.
                                ne, le norme igieniche e le principali      •   Esegue le tecniche fondamentali del-
                                caratteristiche merceologiche.                  la lavorazione dei pesci.
                            •   Conosce le principali tecniche              •   Sa realizzare con una certa autonomia
                                di cottura dei pesci.                           operativa alcuni secondi con i pesci.

Il pesce e la pesca                                       Attualmente la pesca è distinta in tre tipi:
                                                          • pesca costiera, che si effettua con piccole imbar-

L
       a varietà della fauna acquatica è elevatissima:      cazioni entro le 50 miglia dalla costa;
       solamente le acque europee forniscono più di       • pesca d’altura, che si effettua con grandi imbarca-
       cento specie commestibili, ma si calcola che         zioni entro le 300 miglia dalla costa;
nel mondo ne esistano oltre 25.000, anche se l’uo-        • grande pesca, che dura parecchi mesi e si effettua
mo ne consuma solo qualche centinaio.                       anche in luoghi molto lontani.
L’introduzione nell’alimentazione umana di nuove          Di tutto il pescato mondiale, 80 milioni di tonnel-
specie ittiche è ostacolata da problemi di ordine tec-    late annue, circa il 30% viene utilizzato per pro-
nologico (antieconomicità del sistema produttivo),        durre mangimi e fertilizzanti. Del rimanente, il
da problemi di ordine igienico (alcuni pesci sono         20% viene consumato fresco, il 23% viene conge-
portatori di tossine micidiali per l’uomo) e da pro-      lato ed il rimanente 27% viene preparato o conser-
blemi di mercato (molte qualità commestibili non          vato con altre tecniche.
incontrano il gusto del consumatore).
Da sempre il pesce ha avuto grande importanza nel-
l’alimentazione umana: lo testimoniano, ad esem-
pio, i graffiti delle caverne di Lorthet (Francia) ed
un mosaico sumero risalente a più di 5.000 anni fa.
Alcuni studiosi fanno risalire la scoperta della pesca
con l’amo e l’esca a 12-15.000 anni prima dell’era
volgare. L’uso delle reti sembra risalga al Neolitico.
Tutti i popoli antichi erano grandi consumatori dei
prodotti della pesca, tant’è che l’impero romano
aveva un regolamento che disciplinava la distribu-
zione e l’igiene di tali prodotti.                         Sistema di pesca per piccole imbarcazioni in bassi fondali.

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Unità didattica 9.1 I pesci
LE RICETTE PRESENTI NELL’U.D.
   AL SALTO         BRASATO          IN LIQUIDO /      ARROSTITO       ALLA GRIGLIA        FRITTO        IN UMIDO
                                       A VAPORE
Filetto di           Filetti di  Trota al bleu       Branzino in      Trancio di      Sogliola        Baccalà alla
nasello              sogliola    con burro           crosta di sale   salmone al      Colbert         vicentina
all’inglese          bonne femme bianco                               burro di
                                                                      crostacei
Scaloppa di          Rombo          * Trancio        Orata            * Sogliola      * Sardine alla Tonno alla
salmone al           brasato        di rombo         all’alloro       grigliata       milanese       siciliana
finocchio            al vino bianco affogato con     con salsa agli   con burro
                                    s. olandese      agrumi           d’acciuga
* Trota alla                        * Spigola alla   * Filetto di     * Coda di      * Filettini di   * Triglie alla
grenoblese                          nage con         sampietro al     rospo alla     persico alla     livornese
                                    salsa alla       cartoccio        griglia con    bordolese
                                    senape           con burro al     legumi stufati
                                                     pomodoro
* Ricette in forma breve

                                  9.1.1 Generalità

                                I pesci sono animali vertebrati che vivono in acqua, che respirano l’aria ivi con-
                                tenuta per mezzo di branchie e che hanno circolazione sanguigna priva di tem-
                                peratura propria.
                                Il loro corpo può avere diverse forme, essendosi adattato al modo di vita e al
                                modo di nutrirsi: i pesci piuttosto statici che vivono nei fondali hanno corpo
                                schiacciato ed espanso, bicolore per poter meglio mimetizzarsi; quelli che vi-
                                vono in torrenti e sono predatori hanno un corpo affusolato, più grosso
                                nell’estremità anteriore, per muoversi più velocemente.
                                La rapidità di spostamento dei pesci è dovuta in prevalenza alla grande mobi-
                                lità della coda, che imprime un particolare movimento alla colonna vertebra-
                                le.
                                Secondo l’ambiente in cui vivono, i pesci sono classificati come:
                                • pesci di mare;
                                • pesci d’acqua dolce;
                                • pesci d’acqua dolce e di mare (pesci migratori).                                      9

PESCI E SECONDI PIATTI                                                                                            307
Unità didattica 9.1 I pesci
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE DEI PESCI
                          TELEOSTEI                          SELACEI                     GANOIDEI
Generalità                 È la categoria più              Pesci predatori; sono i       Intermedi tra i due
                           numerosa e recente.             più primitivi.                precedenti.
Scheletro                  Ossificato con vertebre         Cartilagineo.                 Cartilagineo,
                           divise.                                                       talvolta ossificato.
Vescica natatoria          Presente.                       Assente.                      Presente.
Bocca                      All’apice del muso.             Subterminale o ventrale.      Ventrale.
Branchie                   A pettine opercolate.           5-7 paia di fessure           A pettine
                                                           branchiali.                   opercolate.
Coda                       Omocerca (i due                 Eterocerca (lobo dorsale      Eterocerca.
                           lobi sono uguali).              più lungo del ventrale).
Alcuni esempi              La quasi totalità dei pesci. Palombo, razza.                  Storione.

VALORE NUTRITIVO MEDIO PER 100 G DI PRODOTTO
                  ACQUA PROTEINE LIPIDI            GLUCIDI      KCAL          VITAMINE                 MINERALI
Anguilla            62,8      14,6       19,6        0,7        237
Merluzzo            81,5      17,0        0,3         /          77
Salmone             68,0       8,4       12,0         /         182        A, D, E, gruppo B        iodio, fosforo,
Sogliola            79,5      16,9        1,4        0,8         83                                  fluoro, calcio
Triglia             75,3      15,8        6,2        1,1        123

                           Secondo il contenuto di lipidi, i prodotti della pesca vengono classificati in:
                           • pesci magri: quantità di lipidi inferiore al 3% (es.: merluzzo, nasello, orata, so-
                             gliola);
                           • pesci semimagri: quantità di lipidi tra il 3 e l’8% (es.: dentice, sardina, spigo-
                             la, triglia);
                           • pesci grassi: quantità di lipidi superiore all’8% (es.: anguilla, aringa, salmone,
                             tonno).
                           I lipidi dei pesci sono particolarmente ricchi di acidi grassi polinsaturi, che
                           hanno un effetto benefico sulla circolazione del colesterolo nel sangue, e di
                           lecitine, sostanze molto utili all’organismo umano. Si tratta di lipidi ad alto
                           valore nutrizionale, ma sono facilmente soggetti ad alterazioni, che provocano
                           la formazione di odori e sapori sgraditi.
                           Le proteine sono presenti in buona quantità, con un’ottima composizione in
                           aminoacidi essenziali, tra i quali spicca la lisina.
                           I pesci sono in genere più digeribili della carne, perché hanno una quantità in-
                           feriore di tessuto connettivo. Per tale motivo non devono subire il periodo di
                           frollatura e devono essere cotti per un tempo relativamente breve.

                           Aspetti igienici

                           Se al momento della pesca le carni dei pesci possono essere sterili o poco in-
                           quinate, non altrettanto si può dire per la superficie esterna e le branchie che
                           contengono una quantità di germi direttamente proporzionale all’inquina-
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Unità didattica 9.1 I pesci
mento delle acque. Tale fattore, unito all’inevita-
                                                                     bile manipolazione dell’uomo e all’alta depe-
                                                                         ribilità di tali alimenti, rende il pescato un
                                                                            prodotto fortemente a rischio, che va
                                                                               conservato ed utilizzato con le dovu-
                                                                                te cautele. Tra le infezioni più note
                                                                                 si ricordano quelle da Escherichia
                                                                                  coli, stafilococchi, streptococchi,
                                                                                  Vibrio parahaemolyticus.
                                                                                  Il pesce va pulito prima di essere
                                                                                  posto in frigorifero, per prolunga-
                                                                                 re la conservazione.
                                                                                Durante la lavorazione si deve ope-
                                                                              rare con la massima igienicità: lavarsi
                                                                           le mani frequentemente; tenere i pesci
                                                                        sul banco di lavoro lo stretto tempo ne-
                                                                    cessario per la preparazione, quindi riporli su-
                                                               bito in frigorifero; usare taglieri riservati a loro uso
                                                        esclusivo.
La pulizia del pesce a livello   La conservazione del pescato fresco va fatta in frigorifero tra –2/0 °C e non si
industriale.
                                 deve protrarre per più di tre-cinque giorni, secondo la specie.
                                 Gli alimenti ittici congelati devono essere scongelati lentamente in frigorifero
                                 alla temperatura di 4 °C oppure in acqua corrente ad una temperatura non su-
                                 periore ai 14 °C (tecnica consigliata solamente per pesci di grossa pezzatura
                                 che richiederebbero molto tempo per il normale scongelamento in frigorife-
                                 ro). I prodotti surgelati possono essere scongelati direttamente in cottura.

 LA VALUTAZIONE DELLA FRESCHEZZA
                             STATO DI FRESCHEZZA               CARATTERI             STATO DI ALTERAZIONE
                    Brillante, unita, colori vivi                Pelle               Opaca, lacerata
                             Aderenti, brillanti               Squame                Facilmente staccabili
               Lucente, trasparente, convesso                   Occhio               Smorto, opaco, infossato
                          Umide e rosso-rosee                  Branchie              Asciutte e grigiastre
                                    Ben chiuso                   Ano                 Aperto, prominente
    Rigido, resistente alla pressione, elastico                 Corpo                Molle, flaccido                      9
 Tenue, che ricorda l’ambiente di provenienza                   Odore                Sgradevole, acre, ammoniacale

                                 Per la valutazione della freschezza dei pesci occorre considerare sempre almeno
                                 tre o quattro caratteri contemporaneamente: un solo elemento a favore o con-
                                 tro i canoni esposti non è particolarmente significativo, perché può dipendere
                                 da molteplici fattori (es.: trasporto, errata manipolazione, presenza di ghiaccio).

                                 La conservazione
                                 I metodi usati dall’industria per conservare il pesce sono molti: refrigerazione,
                                 congelazione e surgelazione, salagione a secco o in salamoia, essiccazione al-
                                 l’aria o artificiale, affumicamento, rapido o lento, marinatura, sterilizzazione di
                                 prodotti inscatolati.

PESCI E SECONDI PIATTI                                                                                            309
Unità didattica 9.1 I pesci
In cucina la refrigerazione è senza dubbio il sistema più
                                                              utilizzato. È preferibile porre in frigorifero il pesce già
                                                                 pulito, perché le viscere accelerano i processi di de-
                                                                    composizione e lo sviluppo dei microrganismi
                                                                     nel pesce stesso.
                                                                     Per la refrigerazione prendere un plateau di po-
                                                                     listirolo o di altro materiale che abbia buchi sul
                                                                     fondo, ricoprire il fondo con uno strato di
                                                                    ghiaccio, appoggiarvi sopra il pesce avvolto con
                                                                  un panno e ricoprire ancora con scaglie di ghiac-
                                                               cio. Porre subito in frigorifero alla temperatura di
                                                            –2/0 °C sopra un altro recipiente che raccoglierà l’e-
                                                       ventuale acqua di scongelamento del ghiaccio.
                                              I pesci d’acqua dolce e i pesci di mare con carne tenera sopportano a
L’occhio è uno degli indicatori  fatica la conservazione per più di 1-2 giorni, mentre gli altri pesci possono esse-
più importanti nella             re stoccati per 3-4 giorni.
valutazione della freschezza del
pesce, ma al momento di          Aragoste, astici e molluschi bivalve devono essere utilizzati al più presto, fintan-
scegliere è bene mettere a       to che sono ancora vivi. Gli altri crostacei e molluschi possono essere conservati
confronto almeno tre o quattro per non più di tre giorni.
esemplari contemporaneamente.

                                   Stagionalità ed allevamento

                                   Oggi i pesci di buon valore commerciale sono reperibili tutto l’anno, sia per gli
                                   scambi commerciali con altri Paesi, sia per i numerosi allevamenti che, solo in
                                   Italia, superano il migliaio.
                                   Vi sono varie forme di allevamento: nei laghetti d’acqua dolce (trota, salmone,
                                   storione) oppure in mare aperto, con gabbie o in vasche alimentate con acqua
                                   marina (branzino, orata, dentice).
                                   Tra quelli pescati, alcuni pesci si trovano più abbondantemente e a prezzi più
                                   bassi in certi periodi dell’anno: ad esempio l’inverno e la primavera sono le sta-
                                   gioni del merluzzo, in estate è più abbondante il pesce azzurro. Anche le condi-
                                   zioni climatiche incidono molto sull’abbondanza o meno della pesca.

La riproduzione dei salmoni
presso il Lago Clark, in Alaska.

310                                                                                                   PESCI E SECONDI PIATTI
Unità didattica 9.1 I pesci
LETTURA                  L’epopea degli acciugai

                         Sembra una favola: in un tempo lontano che non ci è dato ancora di riconoscere, ma
                         che si collega alle migrazioni della Catalogna e della Provenza per guerre e perse-
                         cuzioni religiose, e allo stabilirsi e resistere in Val Maira di una civiltà e lingua occi-
                         tana, nacque la gloriosa consorteria degli acciugai. Le acciughe erano nel mare ed
                         il mare era lontano, specie quello di Spagna. Eppure dalle sperdute frazioni della
                         Val Maira, dalle più remote baite poco sotto i 2000 metri, partirono uomini e ragaz-
                         zi e marciarono quasi obbedendo ad un richiamo del sangue, verso i Paesi al di là dei
                         valichi, verso i mari di Occidente, dai quali forse erano venuti i loro antenati.
                         Andarono lontano a prendere acciughe salate in barili e cominciarono a portarle in
                         giro per l’Europa, attuando un sistema di commercio per distribuzione capillare, qua-
                         si a domicilio, che non ebbe uguali per nessun altro genere alimentare.
                         Quando cominciò la loro avventura? Qualcuno ipotizza che la grande spola delle ac-
                         ciughe sia iniziata nel Seicento, ma se si tiene conto della radicata opinione che la
                         bagna caüda esistesse già nell’XI secolo, occorre retrodatare fin a quell’epoca la di-
                         sponibilità di acciughe.
                         Ed ecco come li portavano questi quintali di ottime acciughe rosse di Provenza e di
                         Catalogna fino ad inondare in ogni sua fessura il Piemonte dapprima, ed il resto della
                         pianura padana poi: nei primi secoli il barile era portato a spalle, su un busto assicu-
                         rato da cinghie; più avanti, quando le mulattiere e gli impervi sentieri senza ponti co-
                         minciarono a far posto a strade carrozzabili, subentrò il carretto. Era un carretto tutto
                         particolare, leggero e robusto, la cui caratteristica era la manovrabilità, la capacità di
                         portare anche 2 barilotti da 100 chili con diversi tipi di acciughe e sardine salate.
                         Così gli acciugai partivano per la loro lunga ed aspra stagione; stabilivano sul per-
                         corso dei depositi o magazzini di merce, per tornare a rifornirsi, salivano alle casci-
                         ne più lontane annunciandosi a gran voce. Così andando giunsero a mete impensa-
                         bili; si dice che avessero portato le acciughe a Ferrara al Cardinal d’Este, a Firenze ai
                         Medici, addirittura a Roma al Papa; Milano fu ricolma d’acciughe e lo si vede nella
                         sua gastronomia padana. Ma è la cucina piemontese quella che più di tutte è rima-
                         sta caratterizzata dalla presenza costante e quasi immancabile dell’acciuga sotto
                         sale, usata o come ingrediente o come condimento aromatizzante.

                                            (tratto e adattato da G. Goria, in “L’Accademia italiana della cucina” n. 29/1992)

                          9.1.2 Caratteristiche dei pesci di mare                                                                9
                         Acciuga
                         Descrizione. Pesce economico, comune nei nostri mari. Di forma allungata con
                         testa appiattita, ha il dorso nero-azzurrognolo e il ventre argenteo. Taglia me-
                         dia: cm 10-20.
                         Caratteristiche gastronomiche. Carne bianca, buona, gustosa e non molto grassa.
                         Adatta per cotture alla griglia e per frittura. Si trova anche sotto sale e sott’olio.
Acciuga.
                         Branzino e spigola
                         Descrizione. Pur essendo due pesci leggermente diversi, vengono quasi sempre com-
                         mercializzati indifferentemente sotto uno dei due nomi. Dalla forma slanciata, han-
                         no il dorso colore blu-grigiastro e il ventre argenteo. Vicino alle branchie hanno
                         una macchia scura. La spigola ha colori leggermente più accesi, la pelle maculata di
                         giallo e il muso più tozzo rispetto al branzino. Taglia media: cm 25-70.

PESCI E SECONDI PIATTI                                                                                                  311
Unità didattica 9.1 I pesci
Caratteristiche gastronomiche. Sono tra i pesci più ricer-
                                    cati. Carni ottime, ben sode, molto pregiate: adatte per
                                     cotture alla griglia, al forno, in crosta, affogate.

                                       Cappone
Spigola.                                Descrizione. Di colore variante dal rosso al grigio, ha
                                         testa appuntita, ricoperta da placche ossee. È chia-
                                         mato anche “mazzola”; una specie di cappone che vi-
                                        ve nell’Atlantico è meglio conosciuta col nome di
                                        “rondine di mare”. Taglia media: cm 20-50.
                                       Caratteristiche gastronomiche. Ha carni bianche e sa-
                                      porite, ma scarse in rapporto al peso. Per questo moti-
Cappone.                            vo è molto adatto per tutte le preparazioni in umido, do-
                                ve la cottura estrae sapori dalle lische e dalla testa per do-
                            narli al sugo.

           Cefalo
           Descrizione. Ha forma allungata, dorso grigio scuro e ventre bianco-argenteo.
           Della stessa famiglia del muggine, quest’ultimo si differenzia per il muso più
           breve e la forma più cilindrica. Taglia media: cm 25-50.
           Caratteristiche gastronomiche. Ha carne soda, delicata, dal sapore dolce, ma un
           po’ grassa. Essendo un pesce che vive vicino a riva, il sapore della carne può ve-
           nire notevolmente influenzato da questo habitat. Nel periodo invernale è più
           gustoso. Adatto soprattutto per cotture alla griglia e arrostito.
           Le uova di muggine pressate, leggermente salate e stagionate per alcuni mesi
           formano la bottarga, una specialità sarda: dalla forma allungata e dalla sezione
                                                   rettangolare, viene tagliata a fettine sot-
                                                   tili (servita come antipasto, accompa-
                                                   gnata con fette di pane caldo) o grattu-
                                                   giata (come condimento per minestre,
Cefalo.                                            secondi o insalate).

           Cernia
                      Descrizione. Pesce abbastanza comune anche nei nostri mari, ha di-
                                mensioni piuttosto elevate: di norma sui 2-8 kg di peso, può
                                      arrivare anche ai 60 kg e più. Il colore della pelle varia
                                          dal marrone al grigio – giallastro, dal rossastro al ne-
                                             ro a seconda della specie: cernia marrone, cernia
                                              dorata, cernia bianca, cernia di fondo, cernia
                                               rossa, cernia nera. Taglia media: cm 60-150.
                                               Caratteristiche gastronomiche. Ha carne bianca,
                                              buona, soda, non sempre compatta. Le cernie
                                            migliori sono quelle di stazza media, non troppo
                                          grandi. È adatta per cotture bollite, glassate e ar-
Cernia.                              rostite. Tagliata a tranci può essere cotta alla griglia, in
                               umido e in padella. Durante la pulizia del pesce occorre pre-
                  stare attenzione alle spine, perché le ferite tendono ad infettarsi.

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Unità didattica 9.1 I pesci
Dentice
                                                       Descrizione. Ha corpo ellissoidale, muso allungato,
                                                       spine prominenti, colori molto accesi che variano
                                                       dall’azzurro lucente al rosso chiaro, con ventre bian-
                                                       co – argenteo. Ha due canini sporgenti dalla ma-
                                                       scella. Taglia media: cm 25-80; kg 0,400-4.
                                                       Caratteristiche gastronomiche. Carne bianca, soda,
Dentice.                 squisita, di prima qualità. È adatto per cotture bollite, glassate, arrostite, al car-
                         toccio. Viene presentato anche in filetti.

                         Halibut
                                             Descrizione. L’halibut, o ippoglosso, è il più grande tra i pe-
                                             sci piatti: può raggiungere anche il peso di 200 kg. Ha for-
                                             ma allungata, è di colore bianco nella parte cieca (senza oc-
                                             chi) e variante tra il bruno-olivastro e il nero dall’altra. Vive
                                             nell’Atlantico e nel Pacifico. Taglia media: cm 50-150.
Halibut.
                                             Caratteristiche gastronomiche. Carne bianca e soda, legger-
                                             mente asciutta e dal sapore dolciastro, meno consistente e
                         pregiata di quella del rombo. È adatto per cotture bollite, affogate e al vapore.
                         I filetti vengono cotti in padella. Ha un buon rapporto qualità/prezzo.

                         Merluzzo
                                  Descrizione. Pesce abbondantissimo nei mari del Nord e per questo è
                                           molto commercializzato sia fresco, sia salato (baccalà), sia es-
                                                       siccato (stoccafisso). Ha il corpo allungato, la testa
                                                         piuttosto grossa dalla quale pendono nella parte
Merluzzo.                                               inferiore i caratteristici barbigli. È di colore gri-
                                                        gio-bruno nel dorso e bianco nel ventre. Taglia
                                                       media: cm 40-80.
                         Caratteristiche gastronomiche. Ha carni magre, delicate, ma saporite, alle quali
                         ben si adattano salse dal sapore non troppo marcato. Viene fritto, arrostito, bol-
                         lito, cotto in umido o grigliato; la cottura prolungata rende la carne stopposa.
                         Il baccalà prima dell’uso viene dissalato lasciandolo a bagno in acqua per alme-
                         no due giorni quindi, dopo essere stato spellato e spinato, è approntato alla gri-
                         glia, in umido, mantecato. Allo stesso modo può essere trattato lo stoccafisso.

                         Nasello                                                                                  9
                         Descrizione. Della stessa famiglia del merluzzo, ha corpo affusolato di colore
                         grigio-azzurrognolo. La mascella inferiore è leggermente più lunga di quella
                         superiore. Vive nei mari del Nord e nel Mediterraneo. Taglia media: cm 30-80.
                         Caratteristiche gastronomiche. Ha carni bianche, sode, saporite, facilmente di-
                         geribili, ma un po’ meno pregiate del merluzzo. Viene cotto bollito, al vapore
                         o affogato. I filetti sono fritti o cotti in padella.

                         Nasello.

PESCI E SECONDI PIATTI                                                                                    313
Unità didattica 9.1 I pesci
Orata
                                    Descrizione. Pesce comune nel Mediterraneo, di forma
                                     ovale, appiattita sui fianchi. Ha grossi occhi, larghe
                                      squame e due macchie dorate ai lati del muso. Il dor-
                                   so è azzurro e i fianchi argentati con riflessi dorati. Taglia
                      media: cm 30-60.
                      Caratteristiche gastronomiche. Carne assai pregiata, bianca, dal gusto
Orata.                 fine e saporito. Adatta per cotture glassate o arrostite. Le orate gio-
                            vani possono essere cotte alla griglia. I filetti sono preparati in
                              padella o al cartoccio.

Passera.                          Passera
                                   Descrizione. Pesce piatto, di forma ovale, simile alla so-
                                    gliola, dalla quale si differenzia per la forma più larga e
                                     la testa più appuntita. È di colore brunastro su di un
                                     lato e biancastro sull’altro. I tipi di passera più comuni
                                    sono la passera platessa e la passera pianuzza. Taglia me-
                                  dia: cm 25-50.
           Caratteristiche gastronomiche. La passera platessa ha carni buone, bianche, di me-
           dia consistenza. La passera pianuzza ha carni analoghe, ma forse leggermente su-
           periori per qualità. Vengono preparate come le sogliole.

Pesce
spada.     Pesce spada
           Descrizione. La caratteristica principale di questo pesce è la mascella superiore
           che ha la forma di una spada. Il corpo è rivestito da una pelle molto dura, sen-
           za squame, di colore grigio-azzurrognolo, che vira al grigio chiaro scendendo
           verso il ventre. Vive nel Mediterraneo, ma la maggior parte del pescato pro-
           viene dallo Stretto di Messina. Taglia media: cm 100-300, esclusa la spada.
           Caratteristiche gastronomiche. Pesce pregiatissimo, dalla carne candida, compatta e
           delicata. Una cottura troppo prolungata lo rende stopposo e asciutto. Tagliato a
           tranci, viene preparato alla griglia o in padella. È ottimo anche affumicato.

           Rana pescatrice
           Descrizione. Facilmente riconoscibile per la grossa e mostruosa te-
           sta, è più conosciuta col nome di coda di rospo, perché
           solitamente viene venduta senza capo. Il dorso è
           brunastro, mentre il ventre sfuma in un colore
           più chiaro. Taglia media: cm 30-100.
           Caratteristiche gastronomiche. Ha carne
           bianca, soda, leggermente dolciastra,
           molto fine. Una cottura troppo
           prolungata la rende stopposa.
           Viene cotta alla griglia, al for-
           no, glassata ed è elemento in-
           sostituibile del brodetto.

           Rana pescatrice.

314                                                                            PESCI E SECONDI PIATTI
Unità didattica 9.1 I pesci
Razza chiodata.                                    Razza chiodata
                                                      Descrizione. Pesce dalla forma romboidale, con
                                                         grandi ali a vela. Ha pelle spessa e rugosa, con pic-
                                                            cole protuberanze spinose; la coda è lunga e
                                                              sottile. La pelle è di colore grigio scuro nella
                                                                 parte superiore e grigio biancastro nella
                                                                   parte inferiore. Taglia media: cm 70-150.
                                                                     Caratteristiche gastronomiche. La parte
                                                                     commestibile è costituita dalle ali, for-
                                                                    mate da asticciole di cartilagine semi-
                                                                  trasparente intercalate da strisce di carne
                                                               soda e gelatinosa, molto gustosa. Deve esse-
                                                           re consumata il secondo o terzo giorno dopo
                                                       che è stata pescata, perché cotta subito avrebbe con-
                                                  sistenza cedevole e gusto poco saporito, ma rimanen-
                                               do troppo a lungo in frigorifero accentuerebbe considere-
                         volmente il suo odore caratteristico di ammoniaca. Adatta particolarmente a
                         cotture bollite o affogate, servita con burro nero, o con salse a base di maionese.

                                                    Rombo liscio e rombo chiodato
                                                      Descrizione. Pesce piatto, dalla caratteristica forma
Rombo                                                  squadrata (specialmente nel rombo chiodato), ha
liscio.
                                                         entrambi gli occhi sul lato sinistro, quello scuro. Il
                                                         rombo chiodato ha piccole protuberanze ossee si-
                                                         mili alle teste dei chiodi. Taglia media: cm 30-100.
                                                       Caratteristiche gastronomiche. Carne bianca, soda,
                                                      di sapore eccellente: è uno dei pesci più ricercati,
                                                     specialmente il tipo chiodato. Adatto per cotture
                                                    bollite, al vapore, affogate, brasate, alla griglia. Si pre-
                                                  sta ad essere farcito. I filetti vengono cotti in padella.
                                                 Il rombo liscio è spesso sostituito dal soaso, un pesce di
                                                forma un po’ più allungata e dalla carne meno pregiata.

                         Sampietro o San Pietro
                         Descrizione. È un pesce impropriamente detto piatto, perché in realtà nuota               9
                         verticalmente. Di brutto aspetto, ha una testa enorme e due macchie nere in-
                                          confondibili sui fianchi, che la leggenda vuole siano i segni
                                               lasciati da San Pietro quando tolse la moneta dalla boc-
                                                     ca del pesce per pagare un tributo. Taglia media:
Pesce                                                     cm 25-60.
San Pietro.                                                   Caratteristiche gastronomiche. Carne a fal-
                                                                   de ma compatta, succulenta, molto
                                                                     saporita, leggermente dolciastra. È
                                                                     adatto per la preparazione di zup-
                                                                      pe; viene cotto in umido o bollito.
                                                                      I filetti vengono preparati in pa-
                                                                    della. I ritagli e le lische del sampie-
                                                                 tro sono adatti per la preparazione del
                                                               fumetto e della gelatina di pesce.

PESCI E SECONDI PIATTI                                                                                     315
Sardina
            Descrizione. Di forma snella, dal colore verdognolo con una
            fascia azzurra ai lati e dai fianchi argentati, è molto diffusa
            nei nostri mari. Taglia media: cm 10-12.
Sardina.    Caratteristiche gastronomiche. Pesce economico dalle carni
            molto saporite e piuttosto grasse. In breve tempo si altera. Le
            preparazioni più adatte sono alla griglia, marinate e fritte.

            Scorfano
            Descrizione. Dall’aspetto poco gradevole, ha il corpo allun-
            gato e la testa ricoperta di squame e di spine. A seconda del-
            la specie è di colore rosso-arancio o nero. Taglia media: cm
            25-50.
            Caratteristiche gastronomiche. Carni abbastanza grasse, ma
Scorfano.   gustose. Indispensabile nelle zuppe per il profumo forse
            ineguagliabile che conferisce. Viene cotto in umido, alla gri-
            glia o in forno.

            Sgombro
            Descrizione. Corpo fusiforme, di colore blu-verdastro nel dorso
            e argenteo nel ventre. Il dorso è percorso da linee nere. Vive
            nell’Atlantico e nel Mediterraneo. Taglia media: cm 25-50.
            Caratteristiche gastronomiche. Carne a falde ma compatta,
Sgombro.    leggermente rosata, dal sapore succulento. Essendo un pesce
            abbastanza grasso, in breve tempo si altera e acquista un sapo-
            re amaro. Le cotture più adatte sono alla griglia e in forno.

            Sogliola
            Descrizione. Pesce piatto, di forma ovale piuttosto affusola-
            ta. Ha la pelle bruna leggermente maculata da un lato e la
            pelle bianca dall’altro: grazie a ciò riesce a mimetizzarsi nei
            fondali sabbiosi. Taglia media: cm 20-50. A seconda del pe-
            so viene classificata in tre categorie: grande, media, piccola; la
            taglia media costituisce porzione (200-250 g).
Sogliola.   Caratteristiche gastronomiche. Pesce dalla carne bianca,
            compatta, molto pregiata. Per questi motivi e per la sua taglia
            che costituisce porzione, la sogliola è uno dei pesci più raffi-
            nati e ricercati dell’alta cucina. Viene cotta al vapore, alla mu-
            gnaia, in padella, alla griglia, affogata, fritta. I filetti vengono
            preparati anche ad involtino.

            Tonno
            Descrizione. Pesce tipico del Mediterraneo, di notevoli
            dimensioni, ha corpo affusolato e testa allungata. Il dorso è di
            colore variante tra il blu scuro e il grigio acciaio, mentre il ven-
Tonno.
            tre è argenteo. Taglia media: cm 100-300; peso: fino a kg 150.
            Caratteristiche gastronomiche. È un pesce mediamente grasso,
            con carni di ottimo sapore; la ventresca è la parte più pregiata.
            Adatto per cotture alla griglia, arrostite e in umido. La maggior
            parte del pescato è destinata all’industria conserviera.

316                                                          PESCI E SECONDI PIATTI
Triglia di fango e triglia di scoglio
                                             Descrizione. Ha corpo allungato di colore rosaceo sul dorso e più
                                             chiaro verso il ventre. Sotto il labbro inferiore ha due caratteristici
                                             barbigli. La triglia di scoglio si differenzia dall’altra per la forma
                                             della testa, più allungata, e per la prima pinna dorsale macchiata
                                             di nero. Taglia media: cm 15-30.
                                             Caratteristiche gastronomiche. Carni bianche, saporite, molto fini,
                                             specialmente per la triglia di scoglio. È un pesce delicato, per cui
                                 occorre prestare molta cura quando lo si prepara e lo si cuoce. Nella pulizia
Triglia di scoglio (in alto) e   vengono eliminate solo le budella, perché il fegato è privo di fiele. Si deterio-
Triglia di fango (in basso.      ra in breve tempo, divenendo ancora più fragile di quanto non sia appena pe-
                                 scato. È un pesce adatto ad essere grigliato, cotto al forno, in padella, al car-
                                 toccio. Le triglie più piccole vengono fritte.

                                  9.1.3 Caratteristiche dei pesci d’acqua dolce

                                 Tra i pesci che vivono nelle acque dei laghi e dei fiumi, si considerano anche alcu-
                                 ne specie con caratteristiche miste. Ad esempio, il salmone nasce nei fiumi, migra
                                 verso il mare dove cresce e si sviluppa, risale di nuovo nelle acque dolci per deporre
                                 le uova, con notevole sforzo fisico, perché viaggia controcorrente, e qui, esausto,
                                 muore. L’anguilla può essere un altro esempio, anche se procede in senso inverso.
                                 In linea generale si può affermare che i pesci d’acqua dolce sono meno sapori-
                                 ti rispetto a quelli di mare, ma hanno carni dal gusto più delicato.
                                 Alcuni pesci d’acqua dolce sono in via d’estinzione, sia per l’inquinamento delle ac-
                                 que, che rende difficile la loro sopravvivenza, sia perché già poco diffusi in origine.

                                 Anguilla
                                 Descrizione. Pesce migratore che nasce nel Mar dei Sargassi; dopo due-tre anni rag-
                                 giunge le foci dei fiumi, vive nelle acque dolci o salmastre per altri 8-10 anni, quin-
                                 di ritorna nel luogo in cui è nato per deporre le uova e qui muore. Ha forma al-
                                 lungata e cilindrica; nel momento della migrazione il dorso è bruno chiaro e il ven-
                                 tre argenteo, mentre solitamente il dorso è bruno scuro e il ventre giallastro. Taglia
                                 media: cm 40-50 i maschi; cm 40-100 le femmine.                                           9
                                 Caratteristiche gastronomiche. È un pesce pregiato, dalla carne soda e grassa, dall’a-
                                 roma particolare. Le carni più saporite sono quelle dell’anguilla che inizia la mi-
                                 grazione. È bene acquistare il pesce ancora vivo.
Anguilla.
                                                    La pelle viene generalmente asportata prima della cottura: la si
                                                             sfrega con sale grosso, con cenere o con farina di mais,
                                                                  per eliminare parte della viscosità, poi la si incide
                                                                      sotto la testa; si appende l’anguilla per il capo
                                                                         ad un gancio e si sfila la pelle tirando in di-
                                                                          rezione della coda. La cottura più indica-
                                                                           ta è quella alla griglia, perché il grasso in
                                                                           eccesso cola via, ma è ottima anche in
                                                                           umido. Le piccole anguille, chiamate
                                                                           “cieche”, vengono fritte. In commercio si
                                                                          trova anche l’anguilla affumicata.

PESCI E SECONDI PIATTI                                                                                             317
Carpa
                                          Descrizione. Ha corpo ovale, schiacciato sui lati e
                                              leggermente appuntito a metà dorso. Il colo-
                                                re varia dal verde-bluastro sul dorso al gial-
                                                 lastro sul ventre. Taglia media: cm 25-100.
                                                 Caratteristiche gastronomiche. Carne bian-
                                                ca, soda e grassa, non molto saporita. Le
                                             carpe vissute in acque melmose hanno un sa-
Carpa.                       pore grossolano di fango. Prima della cottura è bene lasciare
           spurgare il pesce in acqua corrente per eliminare tale odore. È adatta per cot-
           ture “al bleu”, brasate, in umido e arrostite.

           Luccio
           Descrizione. Pesce predatore, molto vorace, ha corpo slanciato, di colore scuro,
           leggermente maculato nel dorso e molto chiaro nel ventre. Il muso schiaccia-
           to e i denti acuminati a forma di sega sono le due caratteristiche principali.
           Taglia media: cm 35-100.
           Caratteristiche gastronomiche. Carni buone, saporite, bianche, ma piuttosto
           asciutte. Per questo motivo si presta molto bene alla confezione di farce e que-
           nelle. Adatto a cotture bollite o brasate.

Luccio.

           Persico
                                                           Descrizione. Dalla forma tozza
                                                           simile a quella della carpa, ma
                                                           più allargata, ha la prima pinna
                                                           dorsale formata da aculei pun-
                                                           genti. Il dorso è colore verde
                                                           scuro, mentre il ventre è più
                                                           chiaro; le pinne ventrali e la co-
                                                           da hanno sfumature rosse.
Persico.
                                                           Taglia media: cm 30-45.
           Caratteristiche gastronomiche. Pesce dalla carne molto pregiata, rossastra subito
           sotto la pelle e biancastra nella rimanente parte. È venduto quasi sempre in fi-
           letti che raggiungono anche il chilogrammo di peso. Viene cotto alla griglia, in
           padella al burro e salvia, alla mugnaia, impanato o dorato e fritto.

           Salmone
           Descrizione. Nasce nelle acque dolci dove si ferma due o tre anni, quindi scen-
           de al mare per rimanervi dai due ai cinque anni. Nella stagione autunnale ri-
           sale i fiumi per deporre le uova.
           Ha corpo affusolato, coda larga, pelle dorsale grigiastra con sfumature blu,
           fianchi argentei.

318                                                                         PESCI E SECONDI PIATTI
I salmoni vengono divisi in due gruppi:
                                                          • salmoni del Pacifico, tra i quali: salmone reale o
                                                          chinhook (massiccio, di ottima qualità), red king
                                                          (dalla carne rosso scuro, adatto alla conservazione),
Salmone.
                                                          pink (di taglia molto piccola, con carne dolce e de-
                           licata), coho (di color argenteo, dalla carne piuttosto saporita), chum (carne me-
                           no gustosa, ma le uova molto pregiate);
                         • salmoni dell’Atlantico.
                         I salmoni migliori sono i selvaggi, specialmente quelli dei fiumi della Scozia,
                         dell’Irlanda, del Reno e della Loira (ormai introvabili a causa dell’inquina-
                         mento di questi corsi d’acqua): grazie ai movimenti continui che essi compiono
                         la carne risulta ben compatta e saporita.
                         Esiste un sistema di allevamento che riproduce almeno in parte tale situazione:
                         i salmoni sono posti in vasche nelle quali l’acqua è rimossa artificialmente ed
                         essi, nuotando controcorrente, nel loro ciclo di vita percorrono migliaia di chi-
                         lometri. È una tecnica molto più costosa rispetto al tradizionale allevamento
                         nei fiordi, dove il pesce si muove poco e ingrassa velocemente. Anche il tipo di
                         pesca usato incide sulla qualità: i pesci pescati all’amo (troller) sono di gran
                         lunga più pregiati di quelli pescati con le reti (net), perché questi ultimi nel
                         dibattersi sciupano le loro carni. Taglia media: cm 50-120.
                         Caratteristiche gastronomiche. Pesce molto pregiato, dalla carne delicata e saporita,
                         soda e compatta, piuttosto grassa, specialmente quando inizia la risalita dei fiumi.
                         Durante il viaggio il salmone diventa sempre più magro e le sue carni inscurisco-
                         no, peggiorando da un punto di vista culinario. I salmoni che si trovano in com-
                         mercio provengono quasi esclusivamente da allevamenti; quelli freschi sono pre-
                         valentemente dell’Atlantico, mentre quelli conservati più spesso del Pacifico.
                         Le cotture più indicate sono al vapore, alla griglia, in padella, affogate, brasa-
                         te, arrostite. Molto adatto ad essere sfilettato.

                                                            Storione
                                                            Descrizione. Ha il corpo molto affusolato, lo
                                                            scheletro cartilagineo, la pelle senza squame, il
                                                            muso lungo e appiattito. Segue le stesse migra-
                                                            zioni del salmone. Di colore bruno-verdastro sul
                                                            dorso, ha il ventre biancastro con sfumature gial-
                                                            le. Taglia media: cm 120-600; peso: fino a kg
Storione.
                                                            500.                                                     9
                         Caratteristiche gastronomiche. Ha carni bianche, piuttosto grasse, molto sapori-
                         te, pregiatissime. È adatto per cotture alla griglia, brasate e affogate. Le sue uova
                         forniscono il prezioso caviale, mentre il suo midollo spinale (il vésiga) viene utiliz-
                         zato per il coulibiac (v. par. 4.1.6) e per farce. Lo sterlet, una specie di storione, ha
                         carni e uova ancora più eccellenti, ma è quasi estinto. Lo storione posto in com-
                         mercio proviene da allevamenti. È venduto anche affumicato.

                         Trota
                         Descrizione. Corpo affusolato, dalla pelle viscida, di colore variante dal grigio
                         al rosato, con il ventre più chiaro. Le trote si distinguono in:
                         • trota fario, che vive nei torrenti, in acque fredde e limpide;
                         • trota di mare, molto grande e massiccia, la più somigliante al salmone;
                         • trota di lago, di colore argentato, maculata di nero;
                         • trota iridea o trota arcobaleno, che ha una banda iridata sui fianchi.
PESCI E SECONDI PIATTI                                                                                       319
Costituisce la quasi totalità del venduto.
                          Le trote salmonate (dalla carne rosa come quella del salmone) non appartengo-
                          no ad un’altra varietà di trote, ma devono il colore rosa-arancione della loro car-
                          ne al tipo di nutrimento, basato principalmente su piccoli crostacei. In alleva-
                          mento la stessa colorazione può essere raggiunta somministrando carotenoidi.
                          Taglia media: cm 22-40; alcune trote di mare passano il metro di lunghezza.
                           Caratteristiche gastronomiche. Pesce abbastanza ricercato per le sue carni delica-
                              te e compatte; ha un ottimo rapporto qualità/prezzo. Le migliori sono le tro-
Trota.                            te di fiume e di torrente, seguono quelle di mare e infine quelle di lago e
                                     di allevamento. Se la trota è salmonata (non in modo artificiale), la
                                          qualità è superiore.
                                            È adatta per cotture bollite, al vapore, “al bleu”, alla mugnaia,
                                                in padella e alla griglia. In commercio si trova anche af-
                                                    fumicata.

UTILIZZAZIONE DEI PRINCIPALI PESCI
                   SCARTO PORZIONE   GRIGLIA   ARROSTO     FRITTO   IN UMIDO    AL SALTO   BOLLITO/AFFOGATO
Acquadelle            /    g 150                              *
Alici               25%    g 220        *                    *                      *
Anguilla            30%    g 300        *          *                   *
Branzino            50%    g 300        *          *                               *                *
Capone              55%    g 350                   *                   *
Carpa               50%    g 250                   *                   *                            *
Cefalo              40%    g 250        *          *
Cernia              55%    g 350                   *                                                *
Coda di rospo       20%    g 300        *          *                   *           *                *
Dentice             45%    g 300        *          *                                                *
Halibut             45%    g 300                                                   *                *
Luccio              45%    g 300                                                   *                *
Merluzzo            35%    g 250        *          *         *         *           *                *
Mormora             42%    g 280        *          *
Nasello             35%    g 250                             *         *           *                *
Ombrina             35%    g 280                   *
Orata               45%    g 300        *          *                               *                *
Passera             55%    g 300        *                                          *                *               9
Palombo             35%    g 250                   *                               *
Persico – filetto     /    g 200        *          *                               *
Pesce spada         35%    g 300        *          *
Razza               60%    g 350                                                                    *
Rombo               50%    g 350        *                                          *                *
Salmone             35%    g 250        *          *                               *                *
Sampietro           65%    g 350                   *                   *           *
Sarda               35%    g 220        *          *         *
Scorfano            60%    g 400        *          *                   *
Sgombro             25%    g 250        *          *
Sogliola            55%    g 250        *                    *                     *                *
Storione            35%    g 300        *          *                                                *
Tonno               20%    g 250        *          *                   *
Triglia             40%    g 250        *          *         *                     *
Trota               50%    g 250        *                                          *                *

320                                                                                        PESCI E SECONDI PIATTI
9.1.4 Tecniche di lavorazione

                             Pulizia

                             È la prima operazione da fare: tagliare le pinne, grattare le squame, vuotare il
                             pesce delle interiora, lavarlo e asciugarlo.
                                           Sbarbatura
                                           Con l’aiuto delle forbici da pesce, eliminare tutte le pinne e pa-
                                           reggiare la coda tagliandola in linea dritta. Attenzione a non
                                           pungersi, perché le pinne di certi pesci contengono sostanze ir-
                                           ritanti.

    1
                                           Squamatura
                                           Con l’apposito squamatore o con il dorso di un coltello gratta-
                                           re la pelle del pesce dalla coda verso la testa, facendo attenzione
                                           a non lacerarla.

    2
                                           Eviscerazione
                                           • Per pesci fusiformi: sollevare gli opercoli e cavare le branchie
                                             (foto 3), introdurre le dita, staccare le viscere e asportarle de-
                                             licatamente: se non escono tutte, fare una piccola incisione a
                                             livello anale e togliere le rimanenti, altrimenti tagliare con le
                                             forbici la parte ventrale e svuotare il pesce, che in questo mo-
9                                            do rimarrà però meno compatto. Per la trota e il salmone è           9
                                             quasi sempre necessario procedere in quest’ultimo modo per
                                             poter raschiare bene la lisca centrale con il manico di un cuc-
                                             chiaio (foto 4), in modo da eliminare il sangue coagulato che
    3                                        vi rimane adeso.
                                           • Per pesci piatti: fare un’incisione di qualche centimetro nella
                                             parte ventrale, eliminare le viscere e grattare la parte sangui-
                                             nolenta che si trova alla base della testa.

                                           Lavaggio e asciugatura
                                           Lavare il pesce in acqua fredda corrente, facendo scorrere l’acqua
                                           anche dentro la bocca aperta del pesce. Lasciarlo sgocciolare be-
                                           ne e asciugarlo subito sia internamente che esternamente.
    4

    PESCI E SECONDI PIATTI                                                                                321
Spellatura

      Sogliola
      Con la punta di un’unghia o con uno spelucchino grattare leggermente l’e-
      stremità della coda per staccare la pelle nera per 2-3 cm;
      1. mantenere ferma con una mano la coda della sogliola e con l’altra, facendo
         un movimento deciso, tirare la pelle verso la testa, in modo che si distacchi
         completamente;
      2. girare la sogliola e levare la pelle bianca allo stesso modo.
      Si può ugualmente procedere sollevando la pelle nei pressi della testa e tirandola
      verso la coda. Se la pelle si stacca con difficoltà, significa che il pesce è fresco.

      Anguilla
      1. Con un colpo alla testa tramortire l’anguilla, se è ancora viva;
      2. strofinarla con cenere o farina gialla, per togliere un po’ di viscosità;
      3. incidere la pelle attorno alla testa;
      4. appendere il capo ad un gancio e sfilare la pelle tirando energicamente i
         lembi staccati.
      Per lavorare meglio solitamente ci si aiuta con un guanto o con un panno.

      Filetti di pesce
      1. Appoggiare il filetto sul tagliere dal lato della pelle;
      2. con la punta del coltello per sfilettare (o di una coltella stretta) staccare la
         pelle dalla carne per qualche centimetro nella parte terminale del filetto;
      3. tenere la pelle del filetto ben ferma con la mano sinistra e fare scivolare la lama
         del coltello tra la pelle e la carne, avanzando con un movimento avanti-indietro;
      4. procedere fino al completo distacco della pelle.
      È importante mantenere il coltello ad una giusta inclinazione, perché se è trop-
      po inclinato c’è il rischio di lasciare della carne attaccata alla pelle; se è poco in-
      clinato può succedere di tagliare la pelle prima di aver finito la sfilettatura.

322                                                                       PESCI E SECONDI PIATTI
Pesce cotto
                                                                                     Staccare con delicatezza
                                                                                     la pelle del pesce aiutan-
                                                                                     dosi con uno spelucchi-
                                                                                     no, facendo attenzione
                                                                                     a non scalfire la carne
                                                                                     del pesce.
                                                                                     Questa operazione risul-
                                                                                     ta più facile appena il
                                                                                     pesce è stato tolto dal
                                                                                     liquido di cottura: se la
                                                                                     pelle si secca, si distacca
                                                                                     con più difficoltà.

                         Sfilettatura
                                                       Sogliola
                                                       1. Posare la sogliola spellata sul tagliere;
                                                       2. con il coltello per sfilettare incidere la parte
                                                          esterna dei due filetti, poi lungo la lisca centrale,
                                                          per tutta la sua lunghezza, in direzione testa-co-
                                                          da;
                                                       3. fare scivolare la lama del coltello tra la carne e la
                                                          spina, togliendo così il filetto di sinistra;
                                                       4. ruotare la sogliola portando il filetto di destra
                                                          verso di sé e staccarlo allo stesso modo;
                                                       5. girare il pesce dall’altra parte e procedere nella me-
                                                          desima maniera per ottenere gli altri due filetti.
                                                          Secondo la grandezza, in genere si servono 3-4 fi-
                                                          letti a testa.

                         Rombo
                         Procedere esattamente come per la sogliola, ma levare la pelle solamente dopo
                         aver sfilettato il pesce.                                                                 9

                         Rombo da farcire
                         1. Appoggiare il rombo su di un tagliere, mantenendo in alto la parte con la
                            pelle nera;
                         2. incidere con il coltello per sfilettare la lisca centrale per tutta la sua lun-
                            ghezza;
                         3. far scivolare la lama del coltello tra la carne e la spina, senza staccare il filet-
                            to né dal bordo, né dalla coda, né dalla testa;
                         4. procedere allo stesso modo anche per l’altro filetto;
                         5. tagliare con le forbici la giuntura tra le lische centrali e le piccole lische che
                            contornano il pesce;
                         6. far scivolare ancora la lama del coltello tra la lisca e la carne sottostante per
                            staccarla. Levare la lisca centrale. Il rombo è pronto per essere farcito.

PESCI E SECONDI PIATTI                                                                                     323
Pesci rotondi (es.: salmone, tonno,
                                                                                 trota)
                                                                                 1. Disporre il pesce sul tagliere con la
                                                                                     coda verso di sé e la parte dorsale
                                                                                     a destra;
                                                                                 2. con il coltello per sfilettare incide-
                                                                                     re la carne lungo la lisca centrale,
                                                                                     partendo dalla testa e arrivando fi-
                                                                                     no alla coda;
                                    3. continuare con molta cura questa operazione fino alla separazione del pri-
                                        mo filetto;
                                    4. togliere la lisca centrale e, con l’aiuto di piccole pinzette da filatelico, eli-
                                        minare le eventuali lische rimaste nella carne;
                                    5. se la ricetta lo richiede, spellare i due filetti.
                                    I filetti dei grossi pesci vengono tagliati diagonalmente a scaloppe dello spes-
                                    sore di 1-2 cm, in modo da formare delle porzioni di g 140-180.

                                    Pesci rotondi da farcire
                                    1. Eliminare le viscere del pesce togliendole dalle branchie e dalla bocca;
                                    2. appoggiare il pesce dalla parte del filetto destro su di un tagliere con la co-
                                        da verso di sé;
                                    3. con il coltello per sfilettare incidere la carne del dorso lungo i due lati del-
                                        la lisca centrale, lasciandola però unita sul ventre;
                                    4. tagliare la lisca centrale con le forbici all’altezza della testa e a pochi centi-
                                        metri dalla coda ed eliminarla. Lavare accuratamente il pesce che è pronto
                                        per essere farcito.
                                    In questo modo i due filetti risultano attaccati nella parte ventrale, ai lati del-
                                    la testa e ai lati della coda.

                                    Taglio in tranci
                                    (darne)

                                    È un taglio riservato ai grossi pesci rotondi: vengono tagliati in tranci grossi
                                    circa 2-3 cm, in modo da formare delle fette del peso di 200-250 g l’una. I
                                    pesci più indicati sono: il salmone, il merluzzo, il tonno, l’abadeco, l’ombrina,
                                    il pesce spada. Generalmente i tranci vengono cotti alla griglia o affogati in
                                    court-bouillon.

                                    Taglio in tronconi
                                    (tronçon)

                                    I pesci piatti, come ad esempio il rombo, vengono privati della testa, divisi in
                                    due parti seguendo la lisca centrale, e quindi tagliati trasversalmente, quasi per-
                                    pendicolarmente alla lisca, in tronconi del peso di 300-350 g circa.
                                    I pesci rotondi lunghi e sottili, come ad esempio l’anguilla, vengono tagliati
                                    in pezzi lunghi 5-8 cm; la porzione è di circa 250 g.
Alcuni tagli dei pesci: dall’alto
                                    Le cotture più usuali sono la grigliatura e la cottura in umido.
filetto, bocconcini, scaloppe,
polpa tritata, trancio o darne.

324                                                                                                     PESCI E SECONDI PIATTI
Presentazione dei pesci interi

                                    • Pesci piccoli: solitamente sono cotti alla griglia o fritti. Vengono serviti in
                                      porzione di 150-200 g a persona. Esempi: acciughe, latterini, sardine;
                                    • pesci da porzione: cotti in diversi modi, serviti in porzione di 250-300 g;
                                    • pesci grossi: cotti e serviti interi, la sporzionatura viene fatta davanti al com-
                                      mensale. Le porzioni variano a seconda della conformazione del corpo, del-
                                      la compattezza della carne e del peso della testa.
Orate alla griglia.

                                     9.1.5 Tecniche di cottura e ricette

                                    A completamento di quanto segue, si leggano le tecniche di cottura descritte
                                    nell’U.D. 5.3.

                                    Cottura affogata
                           Pesci    Branzino, cernia, dentice, halibut, merluzzo, nasello, orata, rana pescatrice,
                                    razza, rombo, salmone, sampietro, sogliola, storione, trota.
                Accorgimenti        • Immergere i pesci grossi nel liquido freddo e cuocere a 80-85 °C;
                                    • immergere i pesci piccoli o i tranci in liquido a 85 °C e cuocere a tempera-
                                       tura costante.
                          Liquidi   • Court-bouillon all’aceto: acqua l 9; aceto l 1; sale g 80; mirepoix kg 1,2; gam-
                                       bi di prezzemolo g 50; mazzetto aromatico n. 1; pepe schiacciato. Riunire gli
                                       ingredienti, cuocere 30 minuti e filtrare. Adatto per tutti i pesci e crostacei.
                                    • Court-bouillon al vino: come sopra, ma con 7 litri di acqua e 3 di vino. È più
                                       aromatico e delicato del precedente, adatto per tutti i tipi di pesce da cuocere af-
                                       fogati.
                                    • Court-bouillon al latte: acqua l 8; latte l 2; sale g 120 ; limoni n. 3; pepe schiac-
                                       ciato. Bollire il latte e raffreddarlo; pelare a vivo i limoni e tagliarli a dischi di 3-
                                       4 mm; mescolare a freddo tutti gli ingredienti e utilizzare (la prebollitura del lat-
                                       te serve ad evitare la coagulazione delle proteine per effetto dell’acidità). È parti-
                                       colarmente indicato per i pesci piatti, dalla carne bianca e delicata (es.: rombo).
                         Servizio   Su piatto di portata con tovagliolo. Per preparazioni “alla nage” (GLO): su fiam-
                                    minga calda con un po’ di liquido di cottura e la guarnizione. Guarnire con
                                    rametti di prezzemolo e limoni intagliati. Accompagnare con:                                   9
                                    • salsa olandese o derivata; salsa maionese o derivata;
                                    • patate a vapore e ortaggi bolliti.
                            Note    La temperatura non deve superare i 90 °C. Il tempo di cottura si calcola approssi-
                                    mativamente in 15 minuti per un pesce da un chilo (e 5-6 minu-
                                    ti in più per ogni chilo supplementare) oppure in 8-10 mi-
                                    nuti per ogni 2,5 cm di spessore. Se i pesci vengono ser-
                                    viti freddi calcolare qualche minuto in meno di cot-
                                    tura. Se il tempo di cottura del pesce è inferiore ai 20
                                    minuti, il court-bouillon deve essere cotto in prece-
                                    denza e filtrato; se occorrono più di 20 minuti, gli
                                    elementi aromatici possono essere posti sotto l’ap-
                                    posita griglia e cotti insieme al pesce.

                                    Filetto di rombo affogato farcito con piccole verdure, salsa ai
                                    broccoli.

PESCI E SECONDI PIATTI                                                                                                    325
Trota al bleu con
burro bianco
             Ingredienti    Trote da g 250 n. 1; court-bouillon all’aceto l 1; aceto cl 2; prezzemolo g 10;
          per 1 porzione    burro bianco g 40.
           Competenze       • Court-bouillon all’aceto (S.P.).                        • Pulire le trote (9.1.4).
                            • Cottura affogata al bleu.                               • Burro bianco (6.2.5).
          Procedimento      1. Al momento del servizio ammazzare la trota colpendola dietro la testa; vuo-
                               tarla delle interiora, possibilmente anche delle branchie, e lavarla ra-
                               pidamente senza asportare il limo che la avvolge, responsabile della caratte-
                               ristica colorazione azzurrognola che acquista in cottura;
                            2. irrorare la trota con un po’ di aceto bollente e immergerla in un court-bouil-
                               lon all’aceto quasi bollente; lasciare sobbollire per 6-8 minuti;
                            3. disporla con attenzione in pirofila, irrorarla con un mestolino di liquido e guar-
                               nirla con rametti di prezzemolo e con la guarnizione aromatica del court-bouil-
                               lon (precedentemente tagliata con cura e regolarità);
                            4. servire immediatamente inviando a parte il burro bianco.
                    Note    È una cottura affogata particolare, applicabile esclusivamente a trote e a carpe
                            da porzione ancora vive. Il pesce al bleu si presenta leggermente deformato a
                            causa dello sbalzo di temperatura e del diverso grado di acidità. Le carni del
                            pesce cotto in questo modo si disfano con estrema facilità.

                            Cottura a vapore

                    Pesci   Branzino, cernia, dentice, halibut, merluzzo, nasello, orata, rana pescatrice,
                            razza, rombo, salmone, sogliola, storione, trota.
           Accorgimenti     Per la cottura su griglia in pentola usare come liquido un brodo vegetale.
                Servizio    Su piatto di portata caldo e accom-
                            pagnare con:
                            • salsa olandese o derivata;
                              salsa maionese o deri-
                              vata;
                            • ortaggi a vapore.

                            Filetto di trota a vapore su julienne
                            di verdure, salsa chardonnay.

                            Terrina di dentice e salmone (v. par. 7.1.3).

326                                                                                            PESCI E SECONDI PIATTI
Cottura per arrostimento

                           Pesci    Anguilla, branzino, cefalo, cernia, dentice, merluzzo, mormora, ombrina, orata,
                                    pescatrice, pesce spada, salmone, sarda, scorfano,
                                    sgombro, storione, tonno.
                Accorgimenti        • Nei pesci molto grossi praticare
                                      un’incisione sulla carne per facili-
                                      tare la cottura;
                                    • eventualmente marinarli con
                                      olio di oliva, aglio, prezze-
                                      molo, succo di limone e ti-
                                      mo.
                         Servizio   Su piatto di portata caldo,
                                    lucidare con olio o burro e
                                    accompagnare con:
                                    • sugo ricavato dal fondo di
                                      cottura o salsa a base di olio di
                                      oliva;
                                    • patate a vapore o all’inglese, verdure
                                      al burro o glassate.
                                                                        Filetto di orata arrostita all’alloro con salsa agli agrumi.

 BRANZINO IN CROSTA DI SALE
 Ingredienti per 10 porzioni                 U.M. Peso netto
 Branzini da kg 1,8                           n.      2
 Spicchi d’aglio                              n.      2
 Finocchio selvatico                                 q.b.
 Sale grosso                                         q.b.

                COMPETENZE          • Pulire i branzini (9.1.4).                    • Cottura in crosta di sale (5.3.10).

                     UTENSILI       PROCEDIMENTO
            forbici da pesce        1. Pulire i branzini eliminando le squame, le branchie, le pinne e le interiora
                                                                                                                                       9
                                       ed asciugarli accuratamente;
         tagliere, trinciante       2. schiacciare gli spicchi d’aglio e riporli all’interno dei pesci con rametti di fi-
                                       nocchio selvatico e pepe nero macinato;
                         pirofila   3. ricoprire di sale grosso il fondo di una pirofila di giusta grandezza, siste-
                                       marvi sopra un branzino e coprirlo completamente con sale grosso; ripete-
                                       re l’operazione con l’altro branzino, infornare a 220 °C e lasciare cuocere
                                       per circa 40 minuti; servire subito nel recipiente di cottura.
                           Note     La cottura in crosta di sale esalta il gusto del pesce, perché evita dispersione di
                                    aromi e di sughi ed al tempo stesso lo rende giustamente saporito e colorato.
                                    Ideale completamento di questo piatto è una macinata di pepe e un filo di olio
                                    extravergine di oliva da aggiungere direttamente nel piatto del cliente dopo
                                    che il pesce è stato sporzionato.
                    Contorno        Patate arrostite, verdure al burro, insalata.

PESCI E SECONDI PIATTI                                                                                                         327
Cottura alla griglia
                   Pesci    Alici, anguilla, branzino, cefalo, dentice, merluzzo, mormora, orata, persico,
                            rana pescatrice, pesce spada, rombo, salmone, sarda, scorfano, sgombro, so-
                            gliola, storione, tonno, trota.
           Accorgimenti     • Cuocere prima la parte che va presentata al cliente: per i pesci piatti è quel-
                               la chiara, per i pesci rotondi è il filetto sinistro;
                            • eventualmente marinarli con olio di oliva, aglio, prezzemolo e timo;
                            • pesci grassi: calore medio-alto;
                            • pesci magri: calore medio-basso;
                            • in alcune regioni è d’uso passare i pesci nel pane per gratin (v. par. 5.1.4) pri-
                               ma di porli sulla griglia.
                Servizio    Su piatto di portata caldo, lu-
                            cidare la preparazione con
                            olio o burro e accompa-
                            gnare con:
                            • burro composto
                               (es.: alle acciughe),
                               salsa emulsionata
                               (es.: olandese) o
                               salsa alla senape;
                            • patate a vapore o al-
                               l’inglese, verdure saltate
                               al burro.

                                                       Cefalo alla griglia.
Trancio di salmone alla
griglia con burro di
crostacei
       Ingredienti per 10   Tranci di salmone da g 220 n. 10; olio extravergine di oliva cl 10; limoni n. 1;
                porzioni    aneto g 30; burro di crostacei g 250.
            Competenze      • Pulire il salmone (9.1.4) .                     • Marinata istantanea (5.1.3).
                            •  Cottura   alla griglia (5.3.4).                • Burro di crostacei (5.1.3).
          Procedimento      1. Portare il burro di crostacei a temperatura ambiente e disporlo con cura in
                               una salsiera;
                            2. pelare a vivo il limone e tagliarlo a dischi; unirlo all’olio di oliva e ai ramet-
                               ti di aneto e suddividere la marinata in due parti;
                            3. pulire accuratamente i tranci, asciugarli, ungerli leggermente con una par-
                               te della marinata e porli in diagonale sulla griglia a calore medio;
                            4. ruotare i tranci di circa 90°, poi girarli e formare la quadrettatura anche dal-
                               l’altra parte, eventualmente abbassando la temperatura della griglia;
                            5. sistemare il pesce su piatto di portata, ungerlo leggermente con la marinata
                               tenuta a parte, guarnire con limoni e rametti di prezzemolo e servire in-
                               viando a parte la salsiera col burro di crostacei.
                    Note    Se il trancio di salmone è molto spesso, è conveniente terminare la cottura in
                            forno.
                            I pesci magri (e quindi non il salmone) possono essere messi a marinare per
                            circa un’ora, ma senza l’aggiunta di limone.
               Contorno     Patate prezzemolate, verdure saltate.

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Cottura per frittura

                           Pesci    Alici, acquadelle, merluzzo, nasello, persico, sarda, soglioline, triglie.
               Accorgimenti         • Alcuni pesci sopportano abbastanza bene la sbianchitura a 150 °C: quando
                                       se ne hanno molte varietà da cuocere tale metodo può risultare utile;
                                    • eventualmente marinarli con olio di oliva, aglio, prezzemolo, succo di li-
                                       mone e timo;
                                    • usare una friggitrice esclusivamente per il pesce, perché lascia nel grasso un
                                       odore molto forte.
                         Servizio   Su piatto di portata caldo con carta pizzo e servire immediatamente guarnen-
                                    do con spicchi di limone e rametti di prezzemolo.
                                    Accompagnare con:
                                    • salsa tartara;
                                    • ortaggi fritti o insalata mista.

Sogliola Colbert
          Ingredienti per 10        Sogliole da g 250 n. 10; farina q.b.; uova n. 4; olio di arachidi cl 2; mollica di
                   porzioni         pancarré g 500; olio per friggere q.b.; burro alla maître d’hotel g 250; glace di
                                    carne cl 1; dragoncello tritato g 10; spicchi di limone n. 10; prezzemolo q.b.
                Competenze          • Pulire le sogliole (9.1.4).           • Impanare all’inglese (5.1.4).
                                    •  Cottura   per frittura (5.3.5).      • Burro alla maître d’hotel (5.1.3).
              Procedimento          1. Pulire e spinare le sogliole: sbarbarle, eliminare la pelle grigia e raschiare la
                                       bianca, vuotarle dalle interiora e lavare accuratamente;
                                    2. appoggiare le sogliole sul tagliere con la pelle bianca rivolta verso il basso, in-
                                       cidere lungo la lisca centrale e sollevare i filetti, prima uno poi l’altro, la-
                                       sciandoli attaccati al bordo esterno; incidere la lisca nei pressi della testa e nei
                                       pressi della coda (per facilitare il distacco una volta che il pesce è cotto);
                                    3. impanare all’inglese le sogliole, facendo in modo che i due filetti sollevati ri-
                                       mangano rivoltati su se stessi; battere leggermente le sogliole per eliminare
                                       il pane in eccesso e dare una forma appropriata;
                                    4. portare a temperatura ambiente il burro alla maître d’hotel, aggiungervi la
                                       glace e il dragoncello, amalgamare bene ed inserirlo nella tasca; pulire il
                                       prezzemolo;                                                                            9
                                    5. friggere le sogliole a circa 170-180 °C per 5-6 minuti, finché non sono cot-
                                       te e ben dorate, sgocciolarle, eliminare la lisca centrale e salare leggermente;
                                    6. friggere il prezzemolo per pochi secondi a 180 °C, scolarlo e salarlo legger-
                                       mente;
                                    7. disporre le sogliole su di un piatto di portata con carta goffrata, con la tasca
                                       formare un decoro di burro al posto della lisca, disporre il prezzemolo frit-
                                       to in piccoli mazzetti, sistemare gli spicchi di limone o i limoni a corona e
                                       servire immediatamente.
               Note storiche        Jean Baptiste Colbert fu ministro del tesoro al tempo di Luigi XIV, re di
                                    Francia, e a lui sono state dedicate diverse preparazioni.
                            Note    Per fare aderire i due filetti parzialmente staccati occorre che si bagnino com-
                                    pletamente con l’uovo, ma che non entri del pane nella piegatura: in cottura
                                    l’uovo, coagulando, fissa i due filetti.
                    Contorno        Patate a vapore.

PESCI E SECONDI PIATTI                                                                                                329
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