ACQUARIO DI GENOVA: LA GALLERIA D'ARTE DEI PESCI

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ACQUARIO DI GENOVA: LA GALLERIA D'ARTE DEI PESCI
ACQUARIO DI GENOVA:
              LA GALLERIA D'ARTE DEI PESCI

                           Alex Panno - III Q

Conosco bene l'Acquario di Genova, ci sono stato tre volte tra il 2006 e il
2012, di cui due con il Liceo Colonna. Le mie impressioni sono sempre
molto positive, ci ho potuto osservare specie ittiche difficili da trovare
nei negozi di acquariofilia. All'Acquario di Genova non ci sono solo
pesci, ma anche altre specie marine, come le meduse, i pinguini, i delfini,
le piante, i crostacei. Ci ho potuto osservare bene i comportamenti dei
pesci, ad esempio il comportamento in branco dei barracuda, che si
trovano solo in particolari zone di mare aperto.

Questo acquario io l'ho percepito proprio come una "galleria d'arte", cioè
una "galleria dei pesci", perché ci sono singole nicchie con grandi vasche
a tema. Questo per tutto il percorso, dall'entrata alla fine. Il visitatore si
ferma, guarda i pesci e li analizza. L'ambiente è buio, per concentrare
l'attenzione sulla luce delle vasche. È l'acquario più grande di Italia e il
nono nel mondo, con una superficie di quasi 10.000 mq e 61 vasche che
ospitano 6000 esemplari di 600 specie marine. E' stato progettato
dall'architetto Renzo Piano e inaugurato nel 1992.

L'acquario è stato disegnato per accogliere migliaia di persone e, per
questo, ha una struttura con corridoi a serpentina per facilitare la viabilità
all'interno dell'acquario. Questo ha forse limitato lo spazio per le nicchie,
dato che le vasche non sono grandissime e sono circondate dai passaggi
per i visitatori.

Il percorso di visita dura almeno due ore e trenta, ed è spesso rinnovato
nel tempo. Entrando nell'Acquario, c'è una grande vasca murale che
rappresenta il biotopo di un porto mediterraneo, dove vi sono diverse
specie di pesci (cefalo comune, donzella, castagnola), e un planisfero
gigante che dà informazioni generali sugli oceani. Quindi, si passa in una
sala sempre descrittiva del Mediterraneo, con due vasche, una cilindrica
che parte dal pavimento e arriva al soffitto dove ci sono le murene e una
grande vasca a muro con altre specie di pesci. Nella sala successiva c'è la
vasca degli squali dove vi sono più di cinque specie di squali e un branco
di barracuda. Dopo vari passaggi, vi è la sala dei grandi animali del Rio
delle Amazzoni, come il lamantino e l'arapaima. Successivamente vi è la
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sala delle meduse, quindi quella dei pinguini e poi quella dei delfini.

L'Acquario è stato ampliato con lo scafo della Nave Blu, una diversa
sezione dell'acquario situata all'interno di una nave, dove vi sono degli
ambienti interattivi, come la vasca tattile. La vasca tattile è una vasca
posta al centro della sala e contiene delle razze "addomesticate" che ti
permettono di toccarle. Purtroppo durante la nostra visita di quest'anno,

questa sezione era chiusa.

Io amo tantissimo le sale dei pesci rari:
 La sala artica: ci sono pesci veramente difficili da vedere in un
   acquario, perché le condizioni ambientali devono essere molto
   specifiche e non si tratta di pesci particolarmente belli da vedere. A
   Genova hanno rappresentato bene l'ambiente facendo le parete
   bianche e inserendo i pesci in apposite vasche raffreddate.
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   La vasca dei pesci arciere: sono pesci lunghi attorno ai 30 cm, presenti
    all'interno del Rio delle Amazzoni, che si cibano di insetti cacciandoli
    con una interessante tecnica. Lanciano un getto d'acqua abbastanza
    potente da far cadere l'insetto in acqua. Questo getto arriva fino a 3

    metri di altezza!

   Il biotopo amazzonico: è il mio ambiente naturale preferito perché
    ricco di vegetazione acquatica e di fauna particolare. Infatti, per
    sopravvivere hanno dovuto assumere forme e colori interessanti e
    inusuali, e tenere comportamenti particolari. Qui ci sono i pesci
    scalari, di forma triangolare e belli da vedere per le grandi pinne
    caudali colorate. A Genova c'è una vera foresta amazzonica, dove vi
    sono due diverse specie di colibrì che volano liberamente. Io consiglio
    vivamente di visitarla perché è emozionante vedersi sfrecciare un
    colibrì accanto, è velocissimo, batte le ali più velocemente di ogni
    altro uccello e anche se piccolo, arriva a 70 km/orari!

L'Acquario di Genova è quindi molto ricco ma, secondo me, è un po'
dispersivo, e il visitatore a un certo punto si perde e non capisce perché,
confuso dalle tante diverse informazioni. Ad esempio, in questa ultima
visita, a circa metà percorso ho notato che abbiamo perso interesse perché
sembrava solo una monotona rassegna di pesci. Questa struttura a galleria
credo che dopo un po' stanchi il visitatore. Succede anche a me che sono
amante di questi temi, avrei avuto bisogno di cose diverse, dove essere

più coinvolto.

Ad esempio, ho trovato meno dispersivo e più coinvolgente l'Aquaria
Vattenmuseum, l'Acquario di Stoccolma, che ho visitato lo scorso luglio.
Pur essendo piccolo e meno ricco, è completamente interattivo, cioè
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mette il visitatore nell'ambiente dove stanno realmente le specie marine.
Addirittura, la cassa è formata da un acquario che sembra vuoto, ma
mentre paghi scopri che hai una razza vicino, nell'acqua...
L'Acquario è sul Mar Baltico è c'è una scaletta che i salmoni risalgono
ogni autunno per la riproduzione. C'è il laghetto dei pesci arcieri, ma, a
Stoccolma è interrato e ci sono delle telecamere per mostrare cosa
avviene in acqua durante la caccia. Infine, il Percorso Amazzonico
consiste nell'entrare in una vera giungla e non guardarla da un vetro, con
una serie di laghetti connessi da dei rigagnoli e dove il visitatore passa. Il
tutto circondato da piante amazzoniche e impostato in modo che il
visitatore capisca come si comportano realmente i pesci e perché. Inoltre
l'intero ambiente è dotato di un ciclo giorno-notte dove la luce si azzera,
se è notte, e, se fa giorno, si riaccende.

Soprattutto, nell'acquario di Stoccolma, mi ha molto interessato una
mostra sull'inquinamento acquatico dove il visitatore entrava in una
fogna, scendendo dalle scalette di un tombino. Nella fogna, sui muri vi
erano degli acquari che dimostravano le conseguenze di questo
inquinamento:
 Uno aveva l'acqua molto torbida e di colore marrone, dove vi erano
   pesci malati, attivi ma con le pinne rotte e delle chiazze addosso.
 Un altro era infestato da alghe e i pesci erano fermi, statici.
 L'ultimo aveva l'acqua limpida ma tinta di colore bluastro che
   simulava l'eccessiva presenza di concimi chimici che ci sono in
   agricoltura. Qui i pesci perdevano le squame.

Un altro esempio interattivo è l'Acquario di Berlino, che ho visitato nel
2011, di dimensioni più piccole ma con più specie di quello di Genova. In
particolare, ho apprezzato una grande vasca a 180 gradi, quasi a forma di
ciambella, con uno spazio per il visitatore nel centro, che permetteva di
osservare meglio i pesci.

In conclusione, secondo me l'acquario di Genova è perfetto per studiare i
pesci, osservarli e apprezzarli. Visitandolo si riesce a capire i dettagli, le
differenze anche piccole. Ma non fa vedere l'habitat dove abitano, cosa
molte volte, affascinante. Secondo me, serve anche questa concezione
interattiva di acquario, perché attira i visitatori molto di più, e li introduce
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nell'habitat dove vivono i pesci, stimolandoli ad appassionarsi alla natura

e quindi pensare anche più ecologicamente.
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