Per i traghetti scatta il conto alla rovescia

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Per i traghetti scatta il conto alla rovescia
12 Febbraio 2021 -

Per i traghetti scatta il conto alla
rovescia

GENOVA -”Per i traghetti siamo vicini al punto di non ritorno. Devono essere
necessariamente prese le misure d’emergenza che gli armatori stanno
richiedendo urgentemente oppure non ci sarà altra alternativa al blocco dei
collegamenti nazionali operati dai traghetti. Non una serrata ma
l’inevitabile approdo del collasso generale di quella che finora rappresenta
un’eccellenza mondiale nel nostro Paese.

L’Italia con 350 navi ha la più grande flotta di navi ro-ro pax al mondo, ma

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da quando è esplosa l’epidemia Covid-19 la situazione si è fatta
insostenibile”.

Secondo il presidente di AssArmatori, Stefano Messina, non è più il tempo
della diplomazia. “Non è il momento di nascondersi dietro le parole perché
forse non a tutti è chiara la drammaticità della situazione”.

“Facendo i raffronti con i risultati delle medie degli ultimi anni – spiega
Messina – le compagnie armatoriali operanti in questo settore nell’ultimo
mese hanno incassato circa cinquanta volte di meno (non un quinto, ma proprio
50 volte di meno).

Per effetto delle restrizioni alla mobilità, infatti, i traghetti non possono
più imbarcare passeggeri se non per limitatissimi casi di comprovata urgenza,
ma l’incertezza sul futuro ha completamente azzerato anche le prenotazioni,
da questi giorni sino ai prossimi mesi, quelle che in primavera e soprattutto
in estate assicurano il flusso di cassa indispensabile alla tenuta dei conti
e alla continuità aziendale,

Le aziende che garantiscono il trasporto passeggeri, infatti, continua la
nota di Stefano Messina, hanno strutturalmente un margine operativo lordo
negativo da Ottobre a Marzo, poi tra la primavera e l’estate incassano quanto
serve per riportare i conti in equilibrio.

Con il fatturato e gli incassi vicini allo zero ed incidendo sui costi
comunque non è possibile sopravvivere e se si vuole evitare che le Autostrade
del Mare interrompano ogni servizio, che le isole maggiori e minori, dove
vive un quinto della popolazione italiana perdano il contatto con il resto
del Paese, che il trasporto di merci vitali si blocchi, che decine di
migliaia di marittimi perdano il lavoro, bisogna permettere a queste aziende
di sopravvivere.

Bisogna quindi attivare anche per il settore marittimo tutte le misure
conseguenti a partire dalla immediata parificazione dei servizi di
collegamento con le isole a quelli aerei considerati di servizio pubblico,
con l’estensione ai primi dei benefici garantiti ai secondi dall’articolo 79
del decreto Cura Italia.

Occorrerà poi garantire alle nostre imprese l’accesso ai meccanismi di

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garanzia previsti dall’art. 57 dello stesso decreto, vigilando affinché gli
istituti di credito adottino – con altrettanta urgenza – le procedure volte
alla erogazione dei finanziamenti”.

“Anche questa misura, però, da sola non può bastare – ha proseguito Messina –
c’è anche bisogno di istituire un fondo di compensazione per i danni subiti
dalle aziende che esercitano servizi marittimi di trasporto di cabotaggio e
di collegamento con le isole e di integrare con capitali pubblici il fondo
Solimare che ha finora garantito, con il solo finanziamento diretto delle
imprese e dei lavoratori, il sostegno ai marittimi senza lavoro, ma le cui
risorse sono adesso insufficienti per sostenere un’emergenza di tale
portata”.

“Persino la Grecia, Paese che ancora non è uscito del tutto dal grave default
che lo ha colpito dieci anni fa, ha deciso di destinare al settore marittimo
una parte rilevante delle risorse messe in campo contro l’epidemia. L’Italia
– conclude Messina – non faccia l’errore fatale di non capire la gravità del
momento”.

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Cma Cgm vende otto terminal portuali

MARSIGLIA – Il gruppo Cma Cgm annuncia oggi la prima chiusura dell’accordo
con China Merchants Port (Cmp), con la vendita delle sue quote in otto
terminal portuali a Terminal Link. La joint venture Terminal Link è stata
creata nel 2013 ed è partecipata al 51% da Cma Cgm e al 49% da Cmp.

In linea con i termini e le condizioni dell’accordo annunciato il 20 Dicembre
2019, per questa prima transazione sarà pagato un corrispettivo di 815
milioni di dollari Usa in contanti. L’acquisizione consentirà a Terminal Link
di espandere la sua presenza nel mondo ed il suo network globale, migliorando
così le sue prospettive di sviluppo.

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Questi gli otto terminal coinvolti nell’operazione: Odessa Terminal; Lion
Terminal CMA CGM PSA (CPLT), Singapore; Kingston Freeport Terminal; Rotterdam
World Gateway; Qingdao Qianwan United Advance Container Terminal; Vietnam
International Container Terminal, Ho Chi Minh City; Laem Chabang
International Terminal e Umm Qasr Terminal.

La vendita degli ultimi due terminal che rientrano nell’accordo tra Cma Cgm e
Cmp dovrebbe essere completata entro la fine del primo semestre 2020 per un
corrispettivo, sempre in contanti, di oltre 150 milioni di dollari, che resta
in attesa dell’approvazione da parte delle competenti Autorità di
regolamentazione della concorrenza.

Il gruppo riduce il proprio debito

Con questa transazione, la compagnia francese procede nel suo piano di
liquidità di 2,1 miliardi di dollari annunciato il 25 Novembre 2019. Questo
piano, tra l’altro, riduce il debito consolidato di Cma Cgm di oltre 1,3
miliardi di dollari entro la fine del primo semestre 2020.

Il presidente Rodolphe Saadé, ha dichiarato che “questa transazione,
rappresenta un passo importante nel piano di liquidità da 2,1 miliardi di
dollari e consentirà al Gruppo di rafforzare il bilancio. Tra l’elevata
incertezza creata dalla crisi sanitaria Covid-19, la chiusura di questa
transazione, come precedentemente annunciato, dimostra la flessibilità del
gruppo Cma Cgm”.

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Wärtsilä progetta due navi per P&O

HELSINKI – Il gruppo Wärtsilä è stato selezionato da P&O Maritime Logistics
di Dubai per la progettazione di due nuove navi, una portarinfuse ed una
porta container che saranno costruite dal cantiere navale cinese Fujian
Mawei.

Le navi da 5400 DWT e lunghe 90 metri, avranno una capacità nominale di 229
container. La consegna della prima nave è prevista per il terzo trimestre del
2021.

L’ordine è stato commissionato a Wärtsilä a Gennaio di quest’anno, con
l’opzione per una terza nave con le stesse caratteristiche.

Lo speciale design personalizzato, tiene in considerazione le specifiche
condizioni operative delle nuove unità. Costruite per navigare sul fiume Fly,

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il secondo per lunghezza della Nuova Guinea, e le aree costiere vicino a Port
Moresby in Papua Nuova Guinea, le navi dovranno essere in grado di manovrare
in acque strette e poco profonde, ma al tempo stesso, massimizzato la
capacità di carico e il tonnellaggio di portata lorda.

“La nostra esperienza nella fornitura di progetti efficienti e personalizzati
è stata estremamente importante per l’aggiudicazione di questo
contratto. Inoltre, il fatto che in precedenza abbiamo progettato una nave
per P&O che affronta con successo le stesse sfide operative in Papua Nuova
Guinea, ha giocato a nostro favore “, afferma Tomaz Nabergoj, direttore dello
Ship Design di Wärtsilä Marine.

“È stato un piacere collaborare con Wärtsilä alla progettazione della nave
per questo progetto. La loro collaborazione ci ha permesso di valutare e
selezionare la migliore soluzione, tenendo conto delle dimensioni e della
propulsione. Il design personalizzato selezionato soddisfa pienamente le
nostre esigenze e aspettative “, ha dichiarato John Connor, Head of Australia
e PNG di P&O Maritime Logistics.

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Assocostieri e Assopetroli scrivono al
Governo

ROMA – Assocostieri e Assopetroli-Assoenergia a firma dei rispettivi
presidenti Marika Venturi e Andrea Rossetti, hanno inviato una nota ai
ministri Gualtieri, Minenna e Ruffini. In essa si evidenziano alcune
questioni in un momento in cui l’emergenza sanitaria che l’intero Paese sta
attraversando, sta avendo un pesante impatto sulle imprese che operano nel

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loro settore.

”Alla luce dell’estensione a tutto il territorio nazionale delle limitazioni
agli spostamenti delle persone fisiche e allo svolgimento di determinate
attività, che stanno avendo pesanti ricadute sul tessuto economico da noi
rappresentato, riteniamo necessario, si legge, che il Governo prenda in
considerazione l’esigenza di adottare i seguenti provvedimenti a tutela del
settore.
:
1. Proroga versamenti accisa ed imposta di consumo sui prodotti energetici
.
In merito alle accise, in particolare, la necessità di rinviare le scadenze
per il versamento, è sottesa alle difficoltà dei clienti finali di onorare le
scadenze delle fatture emesse dai depositi fiscali che operano sulle
estrazioni quali sostituti di imposta, liquidando l’accisa entro il 16 del
mese successivo.

La Direzione Accise dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha disposto,
come noto, che i versamenti relativi all’accisa sui prodotti immessi in
consumo nel mese precedente – art. 3, comma 4, del D. Lgs. n. 504/1995 – e il
versamento della rata di acconto mensile ed eventuale conguaglio a debito
dell’accisa sull’energia elettrica – art. 56, comma 1, del D. Lgs. n.
504/1995 – in scadenza al 16 Marzo, sono prorogati al 20 Marzo 2020.

A parere della scrivente, una mini-proroga di 4 giorni (sino al 20 Marzo
2020) dei versamenti relativi alle accise non si inserisce appieno in una
politica fiscale “di respiro”, in grado di consentire al tessuto
imprenditoriale di riferimento di ricevere una boccata d’ossigeno dalle
scadenze fiscali.

Giova ricordare, in questa sede, che già il decreto-legge n. 193/2016
“recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di
esigenze indifferibili” (Collegato alla Legge di Stabilità 2017), convertito
nella Legge 1 Dicembre 2016, n. 225, ha modificato il Testo Unico Accise (T.
U. A.), introducendo l’art. 3, comma 4-bis.

In base a tale modifica, il titolare del deposito fiscale di prodotti
energetici che si trovi in condizioni oggettive e temporanee di difficoltà
economica può presentare all’Agenzia delle dogane e dei monopoli, entro la

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scadenza fissata per il pagamento delle accise, istanza di rateizzazione del
debito d’imposta relativo alle immissioni in consumo effettuate nel mese
precedente alla predetta scadenza.

Permanendo le medesime condizioni, possono essere presentate istanze di
rateizzazione relative ad un massimo di altre due scadenze di pagamento
successive.

Con decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze sarebbero dovute
essere individuate le condizioni e le modalità di applicazione del comma 4-
bis. Le aziende da noi rappresentate, continua il testo di Assocostieri e
Assopetroli, hanno valide ragioni per credere che le presenti circostanze
emergenziali rendano necessaria una proroga dei termini per il versamento
dell’accisa dal 20 Marzo 2020 al 16 Giugno 2020.

Si richiede, in subordine, che venga considerata la possibilità di applicare
l’art. 3, comma 4-bis del T. U. A. attraverso una rateizzazione del debito
d’imposta, anche in assenza del citato Decreto ministeriale attuativo, in
quanto nel TU delle Accise la norma in questione pare connotata da carattere
di autosufficienza, tale da permettere agli Uffici locali di riconoscere le
oggettive difficoltà finanziarie degli operatori impegnati, quali elementi
della filiera logistica primaria, nella produzione, nell’importazione o nella
commercializzazione di prodotti gravati da accisa.

Analoghe richieste vengono rappresentate per il versamento dell’imposta di
consumo sui prodotti energetici che, ad oggi, non ha beneficiato di alcuna
proroga. A tale riguardo siamo a richiedere una proroga al 15 Giugno 2020 del
termine per il versamento dell’imposta di consumo sui prodotti energetici in
scadenza a marzo 2020.

2. IVA e contributi previdenziali

Il decreto “Cura Italia”, per fronteggiare l’emergenza Covid-19, ha previsto,
come noto, un pacchetto fiscale di sostegno alle imprese, disponendo la
sospensione, fino al 30 Aprile 2020, dei versamenti delle ritenute, dei
contributi previdenziali e assistenziali e disponendo, inoltre, la
sospensione dei termini dei versamenti relativi all’imposta sul valore
aggiunto, in scadenza nel mese di Marzo 2020.

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Per i contribuenti con volume d’affari 2019 non superiori a 2 milioni di
euro, i versamenti delle ritenute da lavoro dipendente ed assimilati,
dell’Iva e dei contributi previdenziali ed assistenziali nonché dell’Inail,
con scadenza tra il 16 Marzo 2020 e il 31 Marzo 2020, andranno effettuati
entro il 31 Maggio 2020, con possibile rateazione in 5 rate mensili a
decorrere dal mese di Maggio 2020.

In questa fase di piena emergenza, Assocostieri e Assopetroli-Assoenergia
ritengono necessario assicurare la massima liquidità alle imprese che erogano
servizi pubblici essenziali per il Paese, come lo stoccaggio, il trasporto di
prodotti petroliferi e la distribuzione dei carburanti e dei combustibili,
per garantire la prosecuzione di quelle attività indispensabili per il Paese
stesso.

Alla luce di tali premesse, le scriventi chiedono la sospensione di tutti i
versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei
termini dei versamenti relativi all’imposta sul valore aggiunto, per tutto il
periodo fino al 15 Giugno 2020.

3. Riconoscimento dei crediti Iva e fast track per le procedure di rimborso
ed estensione del cap per la compensazione.

Come noto, ai sensi delle disposizioni di cui agli artt. 30 e 38 bis del DPR
633/1972, i contribuenti che hanno realizzato nel periodo di riferimento –
annuale o, più spesso, trimestrale – un’eccedenza di imposta detraibile
possono, a determinate condizioni, chiedere in tutto o in parte il rimborso
di questa somma o l’utilizzo della stessa in compensazione per pagare anche
altri tributi, contributi e premi, presentando apposita istanza che può
essere effettuata anche direttamente in dichiarazione, per le richieste
annuali, oppure con un modello apposito predisposto dall’Agenzia delle
Entrate, per quelle trimestrali.

Assocostieri e Assopetroli-Assoenergia, conclude la nota, rilevano tuttavia
che, se da un lato la procedura di rimborso si presenta particolarmente
complessa e sostanzialmente garantita per l’Erario, i tempi di rimborso del
credito risultante dalla dichiarazione Iva sono spesso un’incognita, sebbene
la norma di cui al predetto art. 38bis del DPR 633/72 ne fissi il termine in
soli mesi tre.

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Data l’assoluta necessità, già argomentata sopra, di garantire liquidità alle
nostre aziende, le scriventi chiedono in proposito un intervento urgente, che
si sostanzi rapidamente in tre misure:
A. Previsione di un regime di rimborso periodico dei crediti Iva che abbia
carattere mensile e non trimestrale;
B. Realizzazione di un ”fast track” per l’analisi accelerata delle istanze di
rimborso;
C. Rimozione del tetto di 700mila euro previsto per la compensazione dei
crediti Iva”..

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Cma Cgm lancia Seapriority Go

MARSIGLIA – Il gruppo Cma Cgm lancia Seapriority Go, un nuovo servizio
progettato per soddisfare le esigenze dei caricatori.

Seapriority Go sarà offerto per tutte le spedizioni sulle principali
operazioni gestite da Cma Cgm a partire da domani 27 Marzo 2020. E sarà
disponibile online su My Cma Cgm ( www.cma-cgm.com ) a partire dalla stessa
data.

Questa nuova soluzione offre un trattamento esclusivo. Gli operatori che la
sceglieranno avranno la priorità sia sull’assegnazione del container che sul
caricamento a bordo.
L’armamento francese ritiene che questa nuova soluzione aiuterà i suoi
clienti ad espandere la loro attività, anche quando la domanda è alta,
offrendo maggior agilità, flessibilità e protezione.
Grazie ad una gamma completa di prodotti e servizi, il Gruppo armatoriale è
in grado di fornire soluzioni personalizzate per soddisfare tutte le maggiori
esigenze dei clienti: sia che desiderino proteggere il loro carico, sia che
vogliano far crescere il loro business.

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Ultimi italiani dalla Spagna su nave
Grimaldi

ROMA – Gli ultimi italiani ancora in Spagna partiranno tra stasera e domani
notte da Bercellona a bordo di una nave della compagnia Grimaldi
Lines diretta a Civitavecchia.

Nel porto laziale sbarcheranno quindi gli ultimi 360 cittadini italiani che
attualmente sono ancora a Barcellona.

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A causa della pandemia da Coronavirus, questi, al momento, saranno gli ultimi
due collegamenti navali per passeggeri a viaggiare tra Barcellona e
Civitavecchia.
Da venerdì 27 Marzo il collegamento infatti sarà sospeso e dedicato al solo
traffico merci.
Ad organizzare le operazioni di rientro dei cittadini italiani nel porto di
Civitavecchia, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti in
collaborazione con il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione
internazionale.
Rientrati in Italia, i passeggeri dovranno allontanarsi dal porto con mezzi
privati o con eventuali navette dedicate messe a disposizione dalla
Capitaneria e dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centro
settentrionale.

I passeggeri entreranno in quarantena appena sbarcati e inoltre, così come
disposto dai decreti ministeriali, avranno l’obbligo di comunicare
tempestivamente il proprio ingresso e sottoporsi alla sorveglianza sanitaria
e all’isolamento fiduciario per 14 giorni.

Già nei giorni scorsi, altri 600 connazionali erano sbarcati a Civitavecchia
dal traghetto del Gruppo Grimaldi proveniente da Barcellona. In quella
occasione, il personale operativo dell’Autorità di Sistema portuale del Mar
Tirreno centro settentrionale, della PAS, le forze di polizia, l’USMAF, hanno
assicurato che lo sbarco avvenisse in modo regolare e in osservanza delle
disposizioni in materia di contenimento dell’emergenza Covid-19.

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Stato di calamità per i trasporti
marittimi

GENOVA – Stato di calamità per i trasporti marittimi è quello che chiede
AssArmatori al Governo.
”Anche nel comparto dei trasporti marittimi al pari di quello aereo,
l’epidemia da Covid-19 eve essere riconosciuta come calamità naturale ed
evento eccezionale, ai sensi dell’articolo 107, comma 2, lettera b), del
Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”.

Difronte a una crisi che è ormai strutturale, AssArmatori si è rivolta

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direttamente al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ai ministri delle
Infrastrutture e Trasporti, dello Sviluppo Economico, dell’Economia e dei
Beni Culturali, oltre che ai presidenti delle Regioni Liguria, Toscana,
Lazio, Sardegna, Campania, Calabria, Sicilia, Puglia, Marche, Emilia Romagna,
Veneto e Friuli Venezia Giulia.

L’associazione che raggruppa i principali gruppi armatoriali italiani e con
interessi prevalenti nel nostro Paese ha chiesto quindi con forza che il
Governo “estenda alle aziende del comparto marittimo oggi non rientranti tra
quelle beneficiarie dei dispositivi previsti dall’art. 57 del Dpcm 17 Marzo
2020 ma comunque colpite dall’emergenza epidemiologica, le misure di supporto
alla liquidità mediante i meccanismi di garanzia previsti dallo stesso art.
57 del Dpcm 17 Marzo 2020, n. 18, vigilando affinché´ gli istituti di credito
adottino – con altrettanta urgenza – le procedure volte all’effettiva
erogazione degli strumenti finanziari ivi contemplati e necessari a
supportare la continuità` operativa delle medesime, prevedendo le opportune
moratorie relativamente ai rapporti finanziari in essere affinché´ il ricorso
alle nuove necessitate linee di credito non determinino inadempienza degli
impegni contrattuali assunti in precedenza”.

“Non c’è tempo da perdere – incalza il presidente di AssArmatori, Stefano
Messina -senza interventi compensativi in tempi brevi, è a rischio la
sopravvivenza stessa delle aziende di navigazione italiane operanti sul
cabotaggio, le Autostrade del Mare e nei collegamenti con le isole”.

Nella lettera inviata alle massime Istituzioni del Paese, AssArmatori, che
aderisce a Conftrasporto-Confcommercio sottolinea come, dopo i provvedimenti
assunti da Governo e Regioni per impedire il contagio fra i cittadini
italiani, il segmento passeggeri del trasporto marittimo abbia di fatto
azzerato i suoi ricavi ma continui a garantire i collegamenti per non
interrompere gli approvvigionamenti di merci vitali.

“Ma proprio l’effetto combinato della caduta verticale, attuale e
prospettica, dei traffici e quindi dei ricavi con il doveroso mantenimento
dei servizi, sta facendo scivolare tutte le compagnie del settore verso il
punto di non ritorno. E da queste compagnie non si può pretendere a lungo che
l’onere di garanzia dei servizi sia sostenuto senza un adeguato aiuto dello
Stato”.

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Come detto, il Governo con il Decreto Cura Italia, all’art. 79 ha istituito
un Fondo per gli interventi specifici per il trasporto aereo. Misure e
meccanismi analoghi dovrebbero essere previsti anche per il comparto
marittimo “tenendo conto che è l’intero attuale coacervo dei servizi di
cabotaggio e di collegamento con le isole ad essere a questo fine, per le
ragioni sopra declinate, considerato di servizio pubblico nella sua
interezza, posto che solo con il funzionamento integrale del sistema può`
oggi darsi continuità` al sistema logistico e distributivo e, superata la
crisi, consentire lo sviluppo della ripresa, in particolare nel settore
turistico di cui detto sistema costituisce elemento essenziale”.

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Ue proroga “Consortia Block Exemption”

BRUXELLES – La Commissione europea ha prorogato per altri quattro anni il
“Consortia Block Exemption Regulation”, il regolamento che detta le
condizioni in base alle quali i consorzi tra compagnie di navigazione di
linea possono fornire servizi comuni senza violare le norme antitrust
dell’Ue.

Il “Consortia Block Exemption Regulation” è quindi esteso fino al 25 Aprile
2024.

Come noto, i consorzi sono accordi tra compagnie di navigazione per la
gestione congiunta di servizi di trasporto e di determinati tipi di
cooperazione operativa che portino a economie di scala ed a un migliore
utilizzo degli spazi a bordo delle navi.

Il diritto dell’Ue vieta generalmente gli accordi tra imprese che limitano la
concorrenza. Tuttavia, il Consortia Block Exemption Regulation consente, a
determinate condizioni, agli operatori marittimi di linea con una quota di
mercato combinata inferiore al 30%, di stipulare accordi di cooperazione per
fornire servizi di trasporto marittimo di linea congiunti (noti come
“consortia”). Tali accordi, tuttavia, non possono includere di fissare i
prezzi o la loro ripartizione.

L’attuale Consortia Block Exemption Regulation è stato adottato nel 2009 e
prorogato nel 2014 di cinque anni e scadrà il 25 Aprile 2020.

Risultati della consultazione

Nel Settembre 2018 la Commissione ha avviato una consultazione pubblica e ha
condotto una valutazione del Consortia Block Exemption Regulation, con
un’ampia consultazione di stakeholders nella catena di approvvigionamento del
trasporto marittimo. I risultati della valutazione hanno dimostrato che,
nonostante le evoluzioni del mercato, il Consortia Block è ancora valido.

Più specificamente, la Commissione ha constatato che il regolamento si
traduce in efficienze per i vettori che possono utilizzare meglio la capacità

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delle navi e offrire più collegamenti. L’esenzione si applica solo ai
consorzi con una quota di mercato non superiore al 30% e i cui membri sono
liberi di stabilire prezzi in modo indipendente. In tale contesto, queste
efficienze comportano prezzi più bassi e una migliore qualità del servizio
per i consumatori. In particolare, la valutazione ha dimostrato che negli
ultimi anni sia i costi per i vettori che i prezzi per i clienti per teu sono
diminuiti di circa il 30% e la qualità del servizio è rimasta stabile.

La Commissione ha quindi deciso di prolungare la validità del regolamento per
altri quattro anni.

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12 Febbraio 2021 -

Royal Caribbean prolunga sospensione
crociere

MILANO – Alla luce delle attuali condizioni in tema di salute pubblica, Royal
Caribbean Cruises Ltd. ha deciso di prolungare la sospensione delle crociere
della flotta a livello globale.

La compagnia, inoltre, fa sapere che in questi giorni sta lavorando per
comunicare ai propri clienti questa interruzione delle loro vacanze e si
dichiara sinceramente dispiaciuta per il disagio.

Inoltre precisa di continuare a lavorare con gli equipaggi delle sue navi per
risolvere i problemi che questa decisione presenta per loro.

Oltre alla decisione di procedere alla sospensione delle crociere, Royal
Caribbean Cruises, annuncia anche la previsione di tornare in servizio il 12
Maggio 2020. A causa delle chiusure annunciate per alcuni porti, prevede
inoltre di tornare in servizio sulle le rotte in Alaska, Canada e New England
il prossimo primo Luglio.

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                                   2021 -
12 Febbraio 2021 -

Ispezioni da remoto sulle navi

GENOVA – Ispezioni da remoto sulle navi per contrastare la diffusione del
Covid-19 l’amministrazione di bandiera della Liberia e l’armatore d’Amico
scelgono la tecnologia Rina..

In una nota del Rina si legge che ”Il Registro navale della Liberia (Liberian
International Ship & Corporate Registry, noto anche come Liscr), secondo al
mondo per grandezza, ha dato il via libera all’uso degli strumenti pensati da
Rina per effettuare controlli e ispezioni da remoto sulle navi battenti
bandiera liberiana. In un’operazione pilota, sarà d’Amico a sfruttare i
vantaggi di questa tecnologia sulla sua flotta.

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L’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19, che ha portato
molti governi a limitare la libertà di circolazione delle persone, ha spinto
il settore marittimo ad adottare nuove soluzioni, comprese le ispezioni
navali eseguite a distanza. La scelta del Liscr di autorizzare l’utilizzo
delle remote inspection potrebbe essere presto adottata anche da altre
Autorità di bandiera.

Alfonso Castillero, di Liscr ha dichiarato, “Il settore dello shipping sta
affrontando una sfida senza precedenti e sente su di sé la responsabilità di
garantire il normale andamento del commercio internazionale anche durante
questa crisi.

Per assicurare la continuità delle operazioni, proteggere il personale dal
rischio di esporsi al virus e migliorare l’efficienza delle ispezioni sulle
navi, è vitale essere flessibili e adattare le procedure alla situazione. La
tecnologia Rina, ben rodata e affidabile, facilita le normali operazioni
sulla nostra flotta, rendendo accessibili le navi quando lo spostamento dei
surveyor è quasi impossibile.

Con il 12% dell’intera flotta mondiale, il Liscr è sempre alla ricerca di
tecnologie per innovare, aumentare la sicurezza e l’efficienza del settore e
semplificare le attività dei nostri clienti”.

Salvatore d’Amico, Fleet director di d’Amico società di navigazione e Console
onorario della Repubblica di Liberia, ha commentato: “Per il Gruppo d’Amico,
la sicurezza degli equipaggi, del personale di terra e dell’operatività delle
navi è una priorità. Gli armatori e tutti gli operatori del settore si
trovano, oggi, a fronteggiare una sfida senza precedenti che potranno vincere
solo restando uniti e trovando insieme soluzioni tecnologicamente avanzate
per proteggere la vita umana e per assicurare la continuità delle operazioni
in maniera efficiente.

Ormai da anni, il Gruppo d’Amico collabora con Rina per applicare
all’industria dello shipping la tecnologia, che in questo momento più che
mai, si rivela indispensabile per ispezionare le navi a distanza quando la
possibilità dei tecnici di andare a bordo è estremamente limitata. Siamo
molto soddisfatti di questo accordo fra Rina e Liscr e fra i più importanti
Registri al mondo e con cui come Gruppo d’Amico collaboriamo da tempo. ”

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Rina ha iniziato a sperimentare le ispezioni da remoto nel Maggio 2019,
nell’ambito di un più ampio progetto di digitalizzazione dell’azienda. Le
soluzioni digitali comprendono ispezioni, registri bordo elettronici,
training con la realtà virtuale e, in generale, tecniche di verifica da
remoto

Dal Maggio 2019 al Febbraio 2020 Rina ha effettuato circa 300 ispezioni da
remoto, mentre per il Marzo 2020 ci si attende un deciso aumento delle
richieste, con più di 60 ispezioni in programma. Il settore dello shipping in
passato è stato poco propenso ad adottare nuovi metodi; tuttavia, ora che le
ispezioni da remoto sono state approvate dal Liscr, anche le altre Autorità
di bandiera potrebbero ripensare l’obbligo della presenza fisica del surveyor
a bordo.

In futuro, l’uso di strumenti tecnologici per effettuare ispezioni da remoto
potrebbe diventare una pratica comune. Ha sottolineato Nello Sulfaro, Ceo di
Rina Services, “Oltre agli strumenti per la remote inspection come droni e
Rov, utilizziamo anche un sofisticato set con telecamera da applicare su un
casco protettivo e una nuova app per lo smartphone. Quest’ultima è molto
apprezzata, perché una volta scaricata sul cellulare gli ispettori del Rina
possono prendere il controllo del dispositivo e ispezionare la nave
attraverso un ingegnere del posto”.

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