List Port: abbattere il rumore dei porti - Messaggero Marittimo

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List Port: abbattere il rumore dei porti - Messaggero Marittimo
9 Luglio 2019 -

List Port: abbattere il rumore dei
porti

OLBIA – Si chiama List Port, acronimo di “Limitazione inquinamento sonoro da
traffico nei porti commerciali”, il progetto europeo, che rientra nell’ambito
del programma Interreg-Italia, Francia Marittimo, presentato questa mattina
nella sala congressi della stazione marittima di Olbia-Isola Bianca.

L’obiettivo è quello della riduzione del rumore prodotto dal traffico
veicolare da, e verso i porti per una migliore qualità della vita delle
comunità locali ed una efficace organizzazione dell’operatività in banchina.

L’iniziativa ha come capofila l’università di Cagliari ed un elenco di
partner che comprende il comune di Olbia, l’ateneo di Pisa, l’Anci Toscana e
Liguria, l’Accademia di Nizza e la Camera di commercio di Bastia. Gruppo di
lavoro consistente che vede anche l’apporto diretto dell’Autorità di Sistema

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portuale del Mare di Sardegna, in campo grazie ad apposita convenzione
siglata con il Comune olbiese.

In dettaglio, List Port prevede il monitoraggio dei livelli di traffico e di
rumore nei porti e nelle principali arterie stradali, per poi passare ad un
vero e proprio modello virtuale di simulazione in grado di individuare nuovi
scenari che possano arrecare, proprio attraverso lo studio di alternative a
basso impatto acustico, maggior beneficio alle comunità locali.
E, allo stesso tempo, proprio grazie ad una vera e propria riorganizzazione
del traffico, migliorare l’operatività in banchina nelle fasi di imbarco e
sbarco dei mezzi.

“Come noto -ha spiegato Massimo Deiana, presidente dell’AdSp del Mare di
Sardegna- quello del rumore prodotto dagli scali marittimi e, più in
dettaglio, dalle navi, delle auto in imbarco e sbarco, dalle imbarcazioni da
diporto, dai mezzi pesanti e meccanici, è un problema che accomuna gran parte
degli scali del mondo. In particolare quelli il cui limite portuale urbano
confina (e spesso sconfina) nell’ambito cittadino. Un comune denominatore dei
nostri porti sardi, attorno ai quali, nel corso della storia, si sono
sviluppate intere città, pensiamo a Cagliari e ad Olbia, a Golfo Aranci,
Santa Teresa e Porto Torres”.

Una convivenza, quella fra porto ed aree abitate che, alla luce di una sempre
maggiore sensibilità sulle tematiche ambientali, negli anni si è fatta sempre
più difficile, qualche volta sfociando nello scontro.
“Il List Port -ha continuato Deiana- è quindi un progetto di particolare
importanza che avrà, non solo direttamente sullo scalo di Olbia, ma in
generale per la portualità sarda, l’obiettivo di studiare e prospettare
soluzioni per la riduzione del rumore generato dai porti, in particolare,
quello derivante dal traffico veicolare che, specialmente nella stagione
turistica, congestiona le arterie stradali cittadine, con evidente impatto di
emissioni e di rumore sull’ambito urbano”.

Una sfida nella quale, come lo stesso presidente ha ricordato, l’Ente crede
profondamente, accettando con entusiasmo la richiesta di collaborazione del
Comune di Olbia, partner del progetto.

“Una sensibilità -ha tenuto ad evidenziare Deiana- che l’Autorità di Sistema
portuale del Mare di Sardegna ha manifestato cogliendo l’invito a partecipare

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e a destinare importanti risorse, sia economiche che professionali, a ben 14
progetti europei, gran parte inerenti ai temi ambientali ed in particolare al
Mon Acumen e al Rumble in tema di inquinamento acustico, così come, in
materia di dragaggi ed impatto ambientale, ha avviato una collaborazione con
la Regione Sardegna, Assessorato ai Trasporti, per i progetti Sedriport e
Sediterra, e per lo studio sulla qualità delle acque nei porti è stato scelto
il programma Geremia.
È, quindi, evidente lo sforzo della nostra AdSp per affrontare in maniera
consapevole e responsabile tutte le tematiche ambientali connesse alle
attività portuali, al fine di ridurre, quanto più possibile, l’impatto delle
stesse sull’ambiente e migliorare la qualità della vita delle comunità
locali”.

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Assarmatori su ponte Morandi:
abbattere i tempi della burocrazia

GENOVA – Assarmatori, per voce del suo presidente Stefano Messina, scende in
campo sul rischio Genova lanciando una proposta articolata di intervento che
si basa sul varo di norme di emergenza ma che prevede anche misure specifiche
per l’autotrasporto, un potenziamento del personale delle istituzioni
pubbliche operanti in porto e un utilizzo dell’area ex Ilva come polmone

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delle attività portuali.

Immediata apertura -chiede Assarmatori- presso il ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti di un tavolo interministeriale dotato di
poteri straordinari in grado di bypassare le normative vigenti e rendere
immediatamente appaltabili i lavori infrastrutturali, in primis il ponte
Morandi.

“Deve essere chiaro a tutti – afferma Stefano Messina – che, se Genova va in
crisi, è l’intero sistema Paese a pagarne le conseguenze in termini di
competitività del sistema economico nazionale, costi dei prodotti, perdita di
efficienza e di gettito fiscale. Per questo chiediamo e auspichiamo un quadro
normativo che consenta di abbattere i tempi della burocrazia. Uno stato di
emergenza come questo si affronta con metodi di emergenza. Il Governo e il
Paese non si possono permettere il lusso di attendere”.

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Ministero Economia e Finanze: ad
Agosto avanzo di 1,3 miliardi

ROMA – Nel mese di Agosto 2018, fa sapere il ministero dell’Economia e delle
Finanze, il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un
avanzo di 1.300 milioni di euro, in miglioramento di circa 2.400 milioni
rispetto al corrispondente mese dello scorso anno, quando si era registrato
un fabbisogno di 1.111 milioni. Nei primi otto mesi dell’anno in corso il

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fabbisogno del settore statale si è attestato sui 29.500 milioni, con una
flessione di 11.760 milioni rispetto a quello registrato nel periodo Gennaio-
Agosto 2017.
Sul sito del Dipartimento della ragioneria generale dello stato è disponibile
il dato definitivo del saldo del settore statale del mese di Luglio 2018.

Per agevolare il confronto con il risultato del mese di Agosto 2017, spiega
il ministero dell’economia, si evidenzia che lo scorso anno furono erogati
circa 3.900 milioni per la sottoscrizione dell’aumento di capitale di Monte
dei Paschi di Siena ed era stata incassata la prima rata della definizione
agevolata delle cartelle fiscali.

Nel mese di Agosto dell’anno in corso è stata incassata la quarta rata della
cosiddetta “prima rottamazione”, nonché la prima rata della cosiddetta
“rottamazione bis”, che ha esteso la possibilità di usufruire dei vantaggi
della definizione agevolata anche ai debiti affidati in riscossione dal 1°
Gennaio al 30 Settembre 2017.

Sempre sul fronte delle entrate fiscali, il gettito dell’F24 è risultato in
moderato aumento rispetto a quello registrato nel corrispondente mese del
2017, nonostante gli effetti di riduzione sul mese di Agosto conseguenti al
posticipo dei versamenti rateali delle imposte in autoliquidazione per i
titolari di partita IVA, stimati in circa 1.700 milioni, che saranno
riassorbiti nei mesi da Settembre a Novembre.

Sul fronte della spesa, al netto della citata operazione di
ricapitalizzazione di Mps effettuata ad Agosto 2017, si evidenzia una
riduzione complessiva di circa 400 milioni, anche a causa di una diversa
calendarizzazione di alcuni pagamenti delle Amministrazioni centrali rispetto
al corrispondente mese del 2017.
Nei primi otto mesi dell’anno in corso, conclude il ministero, il fabbisogno
del settore statale, al netto delle operazione legate alla tutela del settore
creditizio che nel 2017 avevano pesato sul saldo per 8.900 milioni, ha
evidenziato una riduzione di circa 2.900 milioni.

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Immatricolazioni Agosto: più di 90
mila auto nuove

ROMA – Con una nota del 3 Settembre, il ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti pubblica i dati delle immatricolazioni della Motorizzazione nel
mese appena concluso.
Sono 91.551 autovetture, con una variazione di +9,46% rispetto ad Agosto
2017, durante il quale ne furono immatricolate 83.638.
Nel mese di Luglio 2018 sono state invece immatricolate 152.779 autovetture,
con una variazione di +4,68% rispetto allo stesso mese dello scorso anno,
durante il quale ne furono immatricolate invece 145.942.

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Nello stesso periodo di Agosto 2018 sono stati registrati 260.485
trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -4,57%
rispetto ad Agosto 2017, durante il quale ne furono registrati 272.950 (a
Luglio 2018 sono stati invece registrati 384.318 trasferimenti di proprietà
di auto usate, con una variazione di +1,43% rispetto a Luglio 2017, durante
il quale ne furono registrati 378.884).

Il volume globale delle vendite, 352.036 autovetture, ha dunque interessato
per il 26,01% auto nuove e per il 73,99% auto usate.
Le immatricolazioni rappresentano le risultanze dell’Archivio nazionale dei
veicoli al 31 Agosto 2018, mentre i dati relativi ai trasferimenti di
proprietà si riferiscono alle certificazioni di avvenuto trasferimento di
proprietà rilasciate dagli Uffici provinciali della Motorizzazione nel mese
di Agosto 2018 e rappresentano le risultanze dell’Archivio nazionale dei
veicoli alla data del 31 Agosto ’18.

Nel periodo Gennaio-Agosto 2018 la Motorizzazione ha in totale immatricolato
1.365.947 autovetture, con una variazione di -0,07% rispetto allo stesso
periodo di un anno fa, durante il quale ne furono immatricolate 1.366.881,
mentre sono stati registrati 2.952.574 trasferimenti di proprietà di auto
usate, con una variazione di -2,93% rispetto a Gennaio-Agosto 2017, durante
il quale ne furono registrati 3.041.611.

Tutti i dati sulle immatricolazioni, i modelli più venduti e i dettagli sono
disponibili sul sito del MIT.

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Milano XL 2018, ”Mostra – Dimostra”

MILANO – Milano XL dal dal 12 al 24 settembre. Un progetto organizzato da
Confindustria, Comune di Milano, ICE e Ministero dello Sviluppo Economico,
con la direzione artistica di Luca Stoppini, che animerà le piazze milanesi,
in concomitanza con la settimana della moda.

Tra le figure letterarie più suggestive create da Jorge Luis Borges ci sono i
cartografi di un immaginario e immenso impero, talmente precisi e
appassionati che le mappe frutto del loro lavoro sono grandi esattamente
quanto i luoghi ai quali si riferiscono e perdono quindi la loro funzione,
che sarebbe quella, come per ogni mappa o carta geografica, di orientare e
orientarsi.

Un paradosso contenuto nel racconto “Del rigore della scienza” che ben si
adatta a Milano XL.

Lo scopo del progetto è restituire a quante più persone possibile un’idea,
un’immagine, una mappa, appunto, del sistema moda del nostro Paese.

E già la definizione sistema moda è riduttiva: parliamo di una filiera che va
dai tessuti fino al prodotto finito che vediamo nei negozi o durante le
sfilate, una filiera senza eguali al mondo, per completezza e qualità e che
abbraccia tessile, abbigliamento, calzature, pelletteria, oreficeria,

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conceria, occhiali e cosmetica. Presa nel suo insieme, la filiera “allargata”
di quello che alcuni chiamano non Made in Italy, bensì “bello e ben fatto in
Italia”, è il secondo settore manifatturiero del nostro Paese: ciò che si
vede a Milano durante le fashion week donna e uomo organizzate dalla Camera
Nazionale della Moda Italiana è solo la punta dell’iceberg.

Torniamo al paradosso di Borges: impossibile fare una mappa dettagliata dove
trovino spazio le circa 67mila imprese che compongono il sistema. Da qui la
scelta di puntare sull’evocazione e le suggestioni, più che su elenchi,
spiegazioni, semplici dati.

I sei “cubi” che compongono Milano XL hanno questo scopo.

Come ognuno di noi può testimoniare, numeri e persino immagini si possono
dimenticare, quasi impossibile è non ricordare un’emozione. Grazie a un
accordo di sistema, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Comune di
Milano e Confindustria, con la preziosa collaborazione e il supporto di
Agenzia ICE, hanno dato concretezza e attuazione a un progetto, Milano XL
appunto, che renderà la città il palcoscenico dei racconti delle filiere
produttive di eccellenza e delle storie che rendono unico nel mondo il Made
in Italy.

Il sottotitolo di Milano XL è però MOSTRA-DIMOSTRA.

Perché? Semplice: i cubi, oltre a mostrare e raccontare per immagini e suoni,
lasciano spazio anche alla concretezza e, per chi vorrà, alla riflessione. È
il tema della sostenibilità infatti il fil rouge che attraversa i sei cubi e
che soprattutto lega ogni singola azienda di ogni singolo settore del sistema
moda italiano.

Due i motivi della centralità della sostenibilità: il primo è che tutelare il
pianeta, le persone, i territori riguarda tutti noi. Ora, adesso. Non solo
per chi ha a cuore le generazioni future: i cambiamenti climatici e le
incertezze sociali hanno effetti immediati e ognuno di noi può ritagliarsi un
piccolo (grande) ruolo per fare una differenza positiva.

Il secondo motivo, forse ancora più importante, è che la sfida della
sostenibilità si vince solo cogliendola tutti insieme. La prima edizione di
Milano XL, nel settembre 2017, si svolse a pochi mesi dalla nascita di

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Confindustria Moda, operativa dal gennaio di quest’anno. La seconda edizione,
che vede anche la collaborazione di Assolombarda Confindustria Milano, Monza
e Brianza, Lodi, nasce sotto questo grande ombrello, esempio abbastanza
inedito, nel nostro Paese, della volontà di fare squadra.

Impegno di sistema confermato dalla continuità tra   il progetto Milano XL e i
Green Carpet Fashion Awards della Camera Nazionale   della Moda Italiana,
l’associazione che rappresenta idealmente l’ultimo   anello della filiera, i
grandi marchi e le aziende che tutti conoscono per   nome.

I premi dedicati alla sostenibilità saranno consegnati al Teatro alla Scala
in occasione della serata che segnerà anche l’ultimo giorno di fruibilità
delle sei installazioni, i cubi, di Milano XL.

Ma fino a quel momento il cubo allestito proprio in Piazza della Scala,
quello che abbraccia molti temi, oltre alla sostenibilità, servirà anche da
introduzione ai Green Carpet Fashion Awards. Le suggestioni che offre il
sesto cubo sono affidate alle interviste di Alan Friedman.

I restanti cinque cubi sono il caleidoscopio di altrettanti settori e
rimandano a loro volta a quelli contigui: Federorafi (gioielli), Anfao
(occhiali), Cosmetica Italia, Unic (concerie italiane) e Milano Unica
(tessuti) si raccontano grazie a immagini, suoni, citazioni, brani di
interviste e, certo, qualche numero. Ogni cubo ha una sua personalità, è
spettacolo a sé e allo stesso tempo parte di un percorso che ogni visitatore,
entrando e uscendo liberamente in pochi minuti, può costruirsi.

L’auspicio è che tutte le persone che li attraverseranno dal 12 al 24
settembre restino colpiti, magari impressionati, da quello che non
conoscevano – o sapevano solo in parte – della moda italiana. Ma soprattutto
ci auguriamo che portino con sé l’emozione e l’idea che le migliori
esperienze umane, e persino, non sembri fuori luogo, economiche, sono quelle
che nascono da trasparenza e condivisione.

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“Grazie a questa seconda edizione di Milano XL – spiega il Sindaco di Milano
Giuseppe Sala – diamo la possibilità a tutti i cittadini, agli amanti della
moda e ai semplici curiosi di scoprire, durante la più importante fashion
week dell‘anno, la bellezza e l’eccellenza del saper fare italiano: dalla
moda alla cosmesi, dall’occhialeria al gioiello, passando dal tessile alla
calzatura sino al mondo degli accessori grazie ad un racconto che mette
insieme tutti gli attori del mondo del Made in Italy.

Un appuntamento reso possibile grazie a un grande gioco di squadra che vede
insieme pubblico, privato e associazioni con l’unico obiettivo di promuovere
in modo concreto e creativo l’immagine dell’Italia e del suo sistema moda nel
mondo.

Un sistema che vede coinvolte oltre 67 mila imprese e 600 mila addetti che
ogni giorno, coniugando creatività, sapere artigiano e ricerca, realizzano il
bello e il ben fatto che tutti ci invidiano”.

“Qualità, creatività, artigianalità e ricerca sono fattori qualificanti del
nostro Made in Italy, che trova in Milano la sua miglior vetrina. Milano XL
condensa al meglio tutto questo rivolgendosi non solo ai cittadini milanesi
ma al mondo”, spiega l’Assessore al Commercio, Attività Produttive Moda e
Design Cristina Tajani. “Come Amministrazione abbiamo creduto, sin dalla
prima edizione, in questo progetto creativo che è anche un progetto di
sistema: abbiamo bisogno infatti della massima collaborazione tra le
istituzioni e gli operatori per sostenere la competitività dei settori
produttivi, con le migliaia di lavoratori e le centinaia di imprese, che a
partire dalla moda per arrivare al design rappresentano il Made in Italy”.

“Dato il grande interesse suscitato dalla prima edizione di Milano XL, anche
quest’anno l’ICE ha deciso di sostenere l’iniziativa”, afferma il Presidente
Michele Scannavini. “Promuovere la filiera italiana della moda a livello

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internazionale è sempre stato un nostro obiettivo ed è per questo che, oltre
ad aiutare le principali fiere dei settori coinvolti, cerchiamo di aumentare
la visibilità di progetti innovativi come Milano XL o i Green Carpet Fashion
Awards, accomunati da un tema a noi molto caro: la sostenibilità nelle sue
diverse declinazioni”.

“La seconda edizione di Milano XL conferma il successo del lavoro di squadra
intrapreso dal Tavolo della Moda che rappresenta una best practice di
collaborazione pubblico – privato”, ha commentato Licia Mattioli, Vice
Presidente Confindustria per l’internazionalizzazione. “Sarà l’occasione per
valorizzare le eccellenze della filiera della moda, dei comparti della
cosmetica, gioielleria, occhialeria, pelletteria e tessuti attraverso cinque
installazioni tematiche posizionate nei luoghi più significativi della città
di Milano.

Il filo conduttore della manifestazione sarà la sostenibilità, tema centrale
per le imprese, che Confindustria sta sviluppando con un percorso di attività
e azioni mirate”.

“La creatività è una caratteristica distintiva delle nostre imprese e
coinvolge tutti i settori della manifattura: risalta nell’eccellenza dei
prodotti come nell’innovazione dei processi”, ha dichiarato Alessandro Spada,
Vicepresidente Vicario di Assolombarda. “Milano rappresenta il luogo ideale
per raccontare questa bellezza. Moda e design rappresentano un assoluto punto
di forza per questa città che, in questi ambiti, supera sia Madrid sia
Barcellona sia Berlino.

Basti pensare che il fatturato della filiera quest’anno raggiunge l’1,5% del
totale economia dell’area metropolitana. Senza contare che Milano è senza
dubbio tra le città più attrattive da un punto di vista culturale e artistico
per il ricco palinsesto di mostre e spettacoli che offre durante tutto
l’anno”.

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Federagenti: senza crociere a Venezia
a rischio 4000 posti

VENEZIA – Positivo che il governo manifesti con forza l’intenzione di
occuparsi del caso Venezia nella ricerca di una soluzione che compenetri le
esigenze di tutela della città con quelle di una filiera che garantisce
occupazione a oltre 4000 addetti (occupazione, come sottolineato dal vice-
premier Matteo Salvini, che non può essere persa) e che comunque rappresenta
la chiave di volta del mercato crocieristico in tutta la portualità dell’alto
Adriatico.

Dalla lettura della nota del MIT e delle parole del ministro Toninelli,
arrivano indicazioni che riconfermano, se necessario, che il traffico
crocieristico può essere gestito nella laguna di Venezia grazie a impatti
ambientali marginali anche in termini di moto ondoso e di sicurezza della

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navigazione.

A sottolineare l’importanza di questa svolta, rimarcata in particolare
dall’intervento di Salvini, è, per voce del suo presidente Alessandro Santi,
l’Associazione agenti raccomandatari e mediatori marittimi del Veneto, che
interviene oggi sul caso grandi navi a Venezia.

“L’attenzione si è spostata – afferma Alessandro Santi – dall’analisi
dell’impatto tecnico, ambientale e di sicurezza della navigazione alla
sostenibilità turistica che, secondo il ministero, sarebbe la vera
motivazione per bandire le grandi navi da crociera da Venezia, restringendo
ulteriormente le modalità di accesso alla stazione marittima della città. E
ciò per noi è in definitiva un segnale positivo, perché siamo in grado, dati
alla mano, di rassicurare il ministero che il traffico dei crocieristi incide
meno del 5% sul totale dei turisti (30 milioni di visitatori all’anno) che
invadono quotidianamente la città e peraltro con capacità di spesa superiori
alla media”.

“Per contro, un’ipotesi folle di azzeramento delle crociere su Venezia –
sottolinea Santi – rischia di innescare un effetto domino devastante con la
perdita di più di 4000 posti di lavoro nella sola città di Venezia, ma anche
con effetti paralleli sugli altri porti dell’alto Adriatico, considerando che
la reale motivazione per cui le grandi compagnie da crociera lo risalgono ha
un nome preciso: Venezia”.

Per Federagenti, proprio alla luce delle ultime indicazioni del ministero,
che ha sgombrato il campo da falsi miti sull’impatto ambientale, sulla
sicurezza e sul moto ondoso, è ora indispensabile la messa a punto di un
piano Venezia che contenga indicazioni precise sulla conservazione del
traffico crocieristico in città.

“Venezia, è il caso di ricordarlo – conclude Gian Enzo Duci presidente
nazionale di Federagenti – trae la sua ragione storica di esistere dal fatto
di essersi sviluppata come una città porto, come un emporio delle genti.
Negare l’esistenza di questo codice genetico portuale e marittimo, significa
condannare la città a un ruolo passivo di città museo”.

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Avviso ai naviganti

Per il secondo anno, Granducato Tv e la Guardia Costiera di Livorno,
presentano la rubrica “Avviso ai Naviganti” in collaborazione con Grimaldi
Lines, Il Messaggero Marittimo.it e TDT. Un servizio utile a tutti coloro che
viaggiano per mare.

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A35 Brebemi e il trasporto elettrico
delle merci su strada

BRESCIA – Presentati oggi, 31 agosto, alla Fiera Regionale di Orzinuovi (BS)
i contenuti e i relatori del Convegno “Il futuro del trasporto elettrico
delle merci su strada” a cura di A35 Brebemi, che si terrà sabato 8 settembre
a Castenedolo (BS) nell’ambito dell’European Truck Festival.
Francesco Bettoni, Presidente di A35 Brebemi, Marco Bosi, CEO Siemens
Mobility e Giancarlo Perlini, Responsabile Marketing di Italscania hanno
spiegato le motivazioni e i temi al centro di una riflessione già diventata
progetto per A35 Brebemi, contenuti oggetto di approfonditamente trattati nel
convegno interamente dedicato al trasporto delle merci sostenibile, ovvero
con l’ausilio dei migliori sistemi elettrici coordinati da tecnologia. La
presentazione della giornata dell’8 settembre ha innescato un interesse
straordinario, un punto di partenza e di confronto utile ad A35 Brebemi ma

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anche possibile modello a cui ispirarsi per il rilancio infrastrutturale del
Paese. Un sistema teso al futuro della mobilità sostenibile, in particolare
al tema strategico delle merci su strada. L’evento di Castenedolo riunirà
nello stesso luogo Istituzioni, Associazioni ed Imprese interessate a
discutere e prendere impegni precisi in un momento particolare in cui le
infrastrutture sono al centro dell’attenzione, sotto diversi punti di vista.
Per quanto riguarda la A35 Brebemi, autostrada tra le più moderne d’Europa e
ideale per una proiezione verso il futuro, il progetto a cui si sta lavorando
prevede una prima fase di “studio pilota” in cui l’elettrificazione abbia una
estensione massima utile a mettere a regime e tarare il sistema, nella tratta
centrale della A35. In seguito a questo, una volta verificate efficienza,
efficacia e sostenibilità economica della soluzione in oggetto nonché
stabilita una chiara programmazione sovra-nazionale che vada nella direzione
della soluzione medesima, si potrà procedere ad una seconda fase che prevede
l’elettrificazione della A35, congiuntamente alla commercializzazione dei
veicoli e dei relativi dispositivi per l’utilizzo della linea elettrificata.

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Crippa sul mercato libero: pieno
rispetto delle regole

ROMA – Il sottosegretario allo Sviluppo Economico Davide Crippa è intervenuto
sul tema del mercato libero e del passaggio da quello tutelato: ”Anche
l’Antitrust è d’accordo che il passaggio dal mercato tutelato a quello libero
dell’energia dovrà avvenire nel pieno rispetto delle regole, consentendo ai
diversi attori di ottenere i meritati benefici sia in termini di riduzione

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del prezzo dell’energia che di servizi aggiuntivi come pure di un corretto
posizionamento di mercato delle aziende coinvolte”.

”L’ Antitrust, sulla base delle dichiarazioni del segretario generale Filippo
Arena, oltre a vigilare sull’applicazione delle norme, ha in programma di
pubblicare a breve un vademecum con una serie di suggerimenti rivolti ai
consumatori interessati al mercato libero, per orientarli e proteggerli dalle
pratiche commerciali scorrette”.

Lo spostamento al mese di Luglio 2020, previsto dall’emendamento approvato in
commissione Affari Istituzionali del Senato al decreto Milleproroghe va in
questa direzione, dice ancora il sottosegretario.

“Bisogna fare in modo che i cittadini possano beneficiare di prezzi migliori,
sicurezza e tranquillità e di una maggiore chiarezza e trasparenza quando
vanno a stipulare un contratto di luce o gas. D’altra parte, è necessario
garantire una corretta competizione fra le imprese evitando abusi di
posizione dominante.

Tutto questo – conclude il sottosegretario – non può essere raggiunto senza
regole chiare e condivise fra i diversi soggetti coinvolti nella partita.
Abbiamo bisogno di un po’ più di tempo per evitare di avviare un cambiamento
non democratico e che non tenga contro dei diversi bisogni dei soggetti
interessati. Il mercato dell’energia è molto complesso e vogliamo evitare di
generare instabilità che potrebbero diventare irrecuperabili. Per tale motivo
c’è bisogno di un continuo confronto con Arera, Agcm, operatori del settore e
consumatori e di una serie di strumenti normativi, regolamentari e di
monitoraggio che aiutino ad evitare una riforma imperfetta”.

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Industria manifatturiera modenese:
trend positivo

MODENA – Resta favorevole anche se meno brillante del trimestre precedente la
dinamica dell’industria manifatturiera modenese. La rilevazione congiunturale
sul secondo trimestre 2018, realizzata dalla Camera di Commercio, in
collaborazione con Cna Modena e Confindustria Emilia, evidenzia infatti un
leggero rallentamento della crescita, che rimane tuttavia positiva.

La produzione in quantità è aumentata del +6,4% rispetto al secondo trimestre
del 2017 mentre il fatturato ha mostrato un incremento del +3,3% sempre su
base tendenziale.

Gli ordini dal mercato interno crescono del +2,1% mentre rallenta ma rimane
positivo il trend di quelli dall’estero: +1,3%.

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L’espansione dei mercati stranieri è apparsa quindi leggermente più debole di
quella del mercato interno, anche se è aumentata la quota di fatturato
derivante dall’export dichiarata dalle imprese, che sfiora in media il 40%,
confermando la spiccata propensione all’internazionalizzazione che
caratterizza le imprese modenesi.

La lieve decelerazione della spinta propulsiva dell’industria manifatturiera
è confermata anche dalle attese a breve termine espresse dagli imprenditori
intervistati. Per quanto riguarda la produzione industriale, si riduce al 23%
la quota di imprese che prevede una prosecuzione della crescita, mentre nel
primo trimestre tale quota superava il 50%.
Di conseguenza aumentano parecchio coloro che prospettano stabilità (70%)
mentre soltanto una parte marginale (7%) indica un possibile calo.

Le aspettative sull’occupazione permangono molto caute: il 92% delle imprese
prevede infatti di mantenere stabile l’organico, mentre soltanto 3 su 100
prospettano un aumento e le restanti 5 una diminuzione.
Anche nel periodo aprile-giugno 2018 l’occupazione delle imprese è rimasta
pressochè stazionaria: -0,2%.

Produzione, fatturato, ordini interni e esteri dell’industria manifatturiera
in provincia di Modena – Variazioni % tendenziali

L’andamento dei settori manifatturieri nel secondo trimestre 2018

L’industria alimentare ha mostrato una produzione quasi stazionaria sui
livelli dello scorso anno (+0,4%), mentre il fatturato è aumentato del +2,6%.
Stagnante la raccolta ordini nel mercato interno (-1,5%) mentre in ripresa
dopo tre trimestri di calo appaiono i mercati esteri (+4,8%).

La maglieria ha visto, in questo secondo trimestre 2018, un aumento soltanto

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per la produzione in quantità (+5,2%), mentre sono crollati il fatturato
(-17,9%) e soprattutto gli ordini dall’estero: -31,3%. In lieve calo anche
quelli dal mercato domestico (-0,9%).

Stagnazione nel settore abbigliamento dove si registrano variazioni
leggermente negative per la produzione (-0,2%), il fatturato (-0,6%) e gli
ordini esteri (-1,6%). Pressoché stabili gli ordini interni (+0,3).

Nel settore ceramico la produzione ha mostrato un decremento (-1,1%) mentre
il fatturato è cresciuto del +3,6%. Gli ordini evidenziano andamenti
contrapposti: mentre il mercato interno è in flessione (-8%) quello estero
presenta un aumento del 4,2%. Il settore è tra quelli più rivolti ai mercati
internazionali; nel secondo trimestre 2018 la quota di fatturato proveniente
dall’export è ulteriormente aumentata raggiungendo il 63%.

Tutti in positivo gli indicatori del settore prodotti in metallo nel secondo
trimestre 2018 con incrementi per produzione (+4,3%) e fatturato (+6%). Pure
nella raccolta ordini la dinamica è sostenuta, sia per quelli interni (+6,9)
sia per quelli dai mercati internazionali (+6,6%).

Si conferma favorevole anche la situazione del settore macchine e apparecchi
meccanici dove la produzione si è incrementata del +14,1%, il fatturato del
+9,2%, gli ordini dall’interno del +9%. Unica nota in controtendenza riguarda
gli ordini esteri, in flessione del -4,6%. La quota di fatturato realizzata
sui mercati internazionali resta tuttavia elevata, attestandosi sul 52%.

Buoni risultati anche nel settore macchine e apparecchiature elettriche e
elettroniche dove la produzione si è incrementata del +2,8% mentre il
fatturato è cresciuto del +9,1%. Particolarmente dinamica anche raccolta
ordini, in particolare nei mercati internazionali (+31,1%), ma anche in
quello domestico (+15,2%).

Il comparto del meccanico che produce mezzi di trasporto e relativi
componenti ha mostrato una produzione molto dinamica (+21%) e un fatturato in
calo del -10,1%. Gli ordini sono in aumento del +1,9% nel mercato Italia e
del +4,6% all’estero.

Il biomedicale, infine, ha evidenziato dati negativi sia per quanto concerne
la produzione (-6,6%) sia il fatturato (-4,5%). Anche la raccolta ordini ha

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subito una battuta d’arresto in particolare sui mercati esteri (-7,2%) mentre
un segnale positivo proviene dagli ordini interni (+5,4%). La quota export
sul fatturato è la più alta tra i diversi settori ed aumenta ulteriormente
attestandosi sul 70%.

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