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2Fanzine ufficiale di Radio digitale - anno 2 - numero 1 (20)- 2 GENNAIO 2020 - Distribuzione gratuita - info@radiodigitale.net www.radiodigitale.net ascolta Radio Digitale su: RADIO DIGITALE 1
IL PUNTO SUL CAMPIONATO Le partite in programma lasciavano presagire che sarebbe stato un turno decisivo per il fondo classifica ma era difficile aspettarsi una sentenza così netta e per certi versi ab- bastanza definitiva. E invece le formazioni di spicco che erano impegnate con possibili retrocedende hanno sfoggiato grande grinta e una voglia mai repressa di fare risultati anche numericamente rilevanti. La Juventus che vince, ma lo fa sempre soffrendo pa- recchio, ha comunque espugnato Marassi piegando una Samp che si era illusa di poter prendere punti fondamentali per il suo futuro. Risultato giusto ma che aggrava la posi- zione dei genovesi che negli ultimi turni avevano mostrato chiari segni di ripresa grazie alla cura Ranieri. Nulla di trascendentale ovviamente per la Juventus che è obbligata a vincere anche su campi difficili se vuole restare in vetta. Molto sorprendente nei numeri più che nella sostanza la quaterna secca rifilata dalla Roma ad una Fiorentina sempre più in crisi che anche sul proprio campo non riesce a fare punti. La posizione dei viola in classifica diventa di giorno in giorno sempre più precaria e si spera che la sostituzione di Montella regali una risalita veloce. L’organico della Fiorentina non è da retrocessione ma ultimamente i risultati dicono il contrario e conta ciò che si vede in campo. Tutto fin troppo facile, secondo logica, per l’Inter che ha travolto il Genoa a San Siro. Per i nerazzurri un turno di relax e di soddisfazioni personali per i giocatori mentre per i liguri è stato l’ennesimo ko che aggrava una situazione già critica da inizio campionato. Il Genoa ormai è indicato come una delle retrocedende salvo che non faccia il miracolo di trasformarsi sfruttando anche l’imminente apertura del mercato. Ma vengono i brividi a pensare che in 17 partite ha conquistato appena 11 punti ad una media di 0,65 che non eviterebbe sicuramente lo scivolone in serie B. Boccata di ossigeno per il Napoli che a Sassuolo ha vinto anche grazie ad una buona dose di fortuna. L’autogol che gli ha regalato i tre punti in trasferta suggella comunque una buona prestazione, originata forse dalla grinta che il nuovo tecnico Gattuso sa in- fondere e da la spinta necessaria per preparare al meglio il prossimo impegno che vedrà i partenopei ricevere l’Inter al San Paolo. Un esame-verità che potrebbe rilanciarli verso le zone alte della graduatoria o ridimensionarli ancora di più. Da Udine arriva la conferma che il Cagliari-sorpresa non è più tale. I sardi infatti hanno incassato una nuova sconfitta, dopo quella casalinga con la Lazio del turno precedente, aggravando un bilancio generale che nelle ultime cinque giornate ha registrato la con- quista di soli 4 punti. Positiva sterzata invece per l’Udinese che resta a metà classifica spezzando la serie negativa che nei cinque turni precedenti aveva portato appena due punti. Orsolini esulta - Foto Bologna FC Fa acqua il Cagliari e lo imita il Milan che con la mente già in ferie becca una cinquina dall’Ata- lanta che vuole riprendersi il ruolo di protagoni- sta ai massimi livelli italiani. I rossoneri hanno profondamente deluso tifosi e allenatore e non si rendono forse conto che non possono permettersi cadute di questo genere senza rischiare di finire invischiati nella lotta per la salvezza. E’ probabile che tutti siano certi di risalire in fretta anche grazie ai nuovi arrivi dal mercato ma finché i punti non li hai in tasca non è intelligente prendere sottogamba appun- tamenti fondamentali. Giornata particolarmente positiva per la Spal che 2
ha fatto il gran colpo in casa del Torino, un ko che Mazzar- Spogliatoio in festa - Foto Bologna Fc ri ha dichiarato di aspettarsi ma che non va certo sotto- valutato. Il Toro perde punti con le grandi e con avversa- rie quasi dirette per evitare la retrocessione, in questo modo continua a far trabal- lare la propria posizione e quella del suo tecnico; per fortuna rende meno assillan- te quella dei ferraresi che ora hanno lasciato l’ultimo posto in classifica al Genoa. Per la Spal una boccata di ossige- no che andrebbe subito in- crementata il prossimo turno ospitando un Verona che non è fuori portata. Un nuovo successo rinsalderebbe la posizione di Semplici ma non to- glierebbe l’imperativo di operare al meglio nell’imminente mercato di riparazione. Sembrava più abbordabile l’impegno del Brescia a Parma. I lombardi erano reduci dal ko nel recupero col Sassuolo che era stato preceduto però da due successi consecutivi ma anche il Parma vantava due colpi di rilievo a Genova (in casa Samp) ed a Napoli. Il gol di Balotelli nella parte finale dell’incontro ha illuso le rondinelle che hanno commes- so la grave leggerezza di farsi rimontare nel recupero. La situazione del Brescia torna così molto preoccupante e non aiuta l’ennesimo passo falso casalingo del Lecce che finora non è riuscito a vincere una partita in casa. A Lecce si è visto invece un bel Bologna che ha bissato la vittoria ottenuta con l’Atalanta dimostrando di avere ottime chance per ritagliarsi una posizione di estrema sicurezza a centro classifica e forse anche un tantino più su. Essere ottavo con l’infinita serie di traversie che ha dovuto affrontare parla a favore del Bologna che potrebbe addirittura concludere a tutto gas il girone di andata se riuscirà a dare il meglio anche nei prossimi due impegni che lo attendono dopo la sosta natalizia. Il 6 gennaio al Dall’Ara scenderà una Fiorentina che sta tentando di rinascere mentre il 12 sarà a Torino con un Toro che è sicuramente alla portata e che il turno precedente deve superare senza danni la Roma all’Olimpico. Nel Salento si è avuta anche la conferma che la presenza di Mihajlovic in panchina e durante la settimana negli allenamenti è determinante sia perché regala grande grinta ai suoi sia perché consente di fare scelte tecniche immediate quando se ne presenta l’occasione durante la partita. Molto importante anche la facilità con cui i rossoblu sem- brano trovare ora la via della rete anche grazie ai rientri importanti in attacco oltre alla conferma di quanto sia importante il lavoro di Palacio. Una cosa che il tecnico farà rile- vare con parole decise sarà senza dubbio la scarsa tenuta mentale della zona arretrata quando la partita era già vinta sul 3-0. Per ottenere quanto merita il Bologna non può fare scivoloni come quelli di fine partita a Lecce e non c’è dubbio che per la ripresa delle ostilità con la Fiorentina al Dall’Ara, Mihajlovic avrà eliminato questo inconveniente. I nuovi innesti come Dominguez po- trebbero addirittura portare ad un ulteriore salto di qualità ma anche senza un nuovo passo avanti il Bologna visto a Lecce dovrebbe proseguire la stagione regalando più soddisfazioni ai tifosi. Il campionato ora osserverà la sosta natalizia, si tornerà in campo il 5 gennaio 2020. Lazio-Verona che è stata rimandata per la disputa della Supercoppa vinta dalla Lazio sarà recuperata il 5 febbraio 2020. Giuliano Musi 3
Lecce-Bologna 2-3 Il Bologna espugna Lecce Un Bologna super espugna Lecce dopo una grande prestazione, peccato il calo nel finale che poteva costare anche un immeritato pareggio, ma la squadra c’è! Il fatto è che ci credevamo tutti, infatti que- sta euforia era nell’aria, tanto che molti no- stri supporters, per la precisione circa 500 unità, hanno scelto di essere presenti nel settore ospiti in quel di Lecce, il 22 dicem- bre. Anche il nostro Sinisa non ha voluto per- dersi questo appuntamento e, tramite un volo privato, è sceso in campo a fianco dei suoi ragazzi. Nella gara di Lecce era importantissimo continuare la striscia positiva, dopo i tanti punti persi per strada in questo campionato ma, soprattutto, era importante fare un grande regalo di Natale a tutti i nostri meravigliosi e unici tifosi. Certo sono di parte ma non mi sono mai nascosto nel dire che, prima di essere un giornalista, sono un inguari- bile tifoso del Bologna, con l’aggravante di una forte bolognesità, accentuatasi in questi ultimi anni che vivo fuori sede. La partita, come da un copione già scritto, non poteva avere finale diverso che portare a casa i tre punti, in fondo in fondo lo speravamo tutti, ma non pensavamo che la gara prendesse delle dimensioni simili. Il Bologna nel primo tempo è una furia scatenata, ma prima di segnare e di aprire le marcature, è il Lecce che segna all’ 11’ con Babacar, ma il goal viene subito annullato per un netto fuorigioco. Da quel momento la difesa del Lecce lascia delle praterie ai nostri attaccanti, Palacio e Soriano, con la gradita complicità di Orsolini, fanno quello che vogliono, si perde il conto delle azioni da goal che il Bologna si divora, sono circa a occhio e croce almeno 8, compreso un palo dello stesso Orsolini. Poi al 40’ un caso che farà discutere parecchio a Bologna, Medel si infuria per un fallo extra sportivo subito da Tachtsidis, il cileno del Bologna non la manda a dire e sembra cercare la rissa, a questo punto entro di scena per evitargli l’espulsione proprio Sinisa Mihajlovic che, a muso duro, si va a scontrare proprio con il suo giocatore che non gra- disce e rimanda al mittente, ne nasce un siparietto dai toni accesi e decisi, sicuramente si chiariranno a modo loro negli spogliatoi. Finalmente arriva poi anche il momento di mettere a frutto un primo tempo giocato con ritmo spumeggiante dai rossoblu, al 43’ Orsolini (secondo me il migliore in campo oggi) insacca dentro la palla del 1-0 e chiude il primo tempo. I felsinei iniziano il secondo tempo tutt’altro che sazi, la difesa del Lecce balla e non poco, così i nostri ragazzi spingono il gas sull’acceleratore per chiudere definitivamente la partita, e nel giro di poco tempo ecco altri due goal davvero provvidenziali, ma so- prattutto strameritati, visto anche tutte le occasioni create nel primo tempo. Al 56’ Palacio in contropiede innesta Sansone che lancia Soriano solo in porta per il 2-0. Ma non è finita qui, è la giornata di Orsolini, prima con il suo doppio passo al 66’ si beve Calderoni e poi fa partire una sassata in porta che porta il Bologna sul 3-0. A questo punto la partita sembra davvero virtualmente chiusa, le punte del Bologna 4
La prima rete realizzata da Riccardo Orsolini - Foto Bologna Fc 1909. ogni volta che vengono servite in contropiede non affondano più, ma semmai cercano il giro palla, che fa anche scorrere l’orologio che separa dalla vittoria. Il Lecce getta tutto quello che ha sul terreno di gioco, accorcia le distanze all’85’ con un pregevole goal di Babacar, dimenticato con colpa dalla nostra difesa, ma la partita non finisce qui, al 91’ altro goal del Lecce ad opera di Farias, tiro da fuori area che si va insaccare nella nostra porta. A 4 minuti ancora da giocare il Lecce crede nel pareggio, mentre il Bologna ha paura di vanificare la bellissima giornata e lezione di calcio che fino a qui ha inferto ai suoi riva- li, fortunatamente,però, riesce a contenere i padroni di casa e ad espugnare il difficile campo di una avversaria mai doma, per la seconda vittoria consecutiva in campionato che mancava da troppo tempo. Reti: 43′ Orsolini, 56′ Soriano, 66′ Orsolini, 85′ Babacar, 91′ Farias. LECCE (4-3-1-2): Gabriel; Rispoli, Rossettini, Lucioni, Calderoni; Petriccione, Tacht- sidis (46′ Shakhov), Tabanelli (60′ Farias); Mancosu; Falco (81′ La Mantia), Babacar. All. Liverani.. A disp: Vigorito, Bleve, Riccardi, Vera, Donati, Dubickas, Lo Faso, Ma- selli, Dell’Orco. All. Liverani. BOLOGNA (4-3-3): Skorupski; Tomiyasu, Bani, Mbaye, Denswil; Medel, Poli; Orsolini, Soriano (86′ Svanberg), Sansone; Palacio (92′ Santander). A disp: Da Costa, Sarr, Paz, Skov Olsen, Destro, Corbo, Schouten. All. Mihajlovic. Arbitro: Abisso. Ammoniti: Medel, Tachtsidis, Mbaye, Babacar, Calderoni. Danilo Billi 5
IL PUNTO SUL BOLOGNA La sosta per le festività natalizie che durerà fino al 5 gennaio consente di fare un pri- mo bilancio del rendimento del Bologna. Dopo 17 turni i rossoblù sono noni e vantano 22 punti che non sono un bottino esaltante ma consentono comunque di guardare al futuro con tranquillità. Se si analizza infatti incontro per incontro balza evidente che almeno 6-7 punti sono stati gettati al vento. Con maggior attenzione il Bologna sarebbe ora a 28-29 punti, nella parte alta della graduatoria a contatto di gomito con forma- zioni sorpresa come il Cagliari ed altre ritenute grandi che hanno invece deluso come il Napoli. Avrebbe probabilmente ripetuto l’avvio di campionato del torneo 2002-2003 (con Guidolin in panchina) quando si presentò alla sosta natalizia con 27 punti in 17 incontri. Poi, come sempre è capitato alle squadre allenate da Guidolin, il rendimento è calato nettamente nel girone di ritorno, cosa che invece quest’anno dovrebbe essere sventata. Se il Bologna, grazie anche alla piena presenza di Mihajlovic ed agli acquisti che si faranno a gennaio, riuscirà non solo a bissare ma anche a migliorare il bilancio ci si potrebbe trovare a fine stagione con un bottino di 50 punti e qualche soddisfazione che all’andata è sfuggita per sfortuna e disattenzioni. Non c’è dubbio che le 22 lunghezze si possono considerare un vero miracolo (non ri- sultano precedenti analoghi di squadre allenate a distanza con risultati così positivi) se vengono invece “analizzate” considerando che fino a meno di un mese fa il Bologna non ha avuto Mihajlovic presente ogni giorno agli allenamenti e in partita. Non va mai dimenticato poi che il Bologna di fatto non può contare neppure su una presenza assi- dua e quindi produttiva al massimo del suo presidente che, giustamente, è impegnato a guadagnare miliardi in giro per il mondo e, pur con grande impegno può essere solo di rado sotto le Due Torri. Forse l’attenzione che dagli Stati Uniti si sta concentrando sulle nostre formazioni (vedi la Roma) potrebbe spingere Saputo a diventare bolognese adottivo anche per dimo- strare che una città come Bologna non ha nulla da invidiare nel calcio anche a grossi insediamenti come Milan, Torino, Napoli e Roma, che in un quadro ampliato di discipline sportive estive e invernali non sono certamente in grado di esibire vittorie olimpiche, mondiali ed europee pari a quelle che da anni contraddistinguono Bologna. Guardando i numeri della classifica appare evidente che i 22 punti del Bologna sono il frutto di 6 vittorie, 4 pareggi e purtroppo 7 sconfitte che vedono anche il prevalere dei gol subiti, ben 29, contro quelli fatti, fermi a 27. Il totale dei punti rossoblù è stato conquistato in maniera quasi identica tra impegni casalinghi ed esterni. Il girone di andata infatti si chiuderà, dopo il match con la Fio- rentina al Dall’Ara e la trasferta a Torino in casa del Toro, con 9 impegni a Bologna e 8 in trasferta. È evidente che i rossoblù finora si sono comportati meglio lontano dalle mura amiche conquistando 11 punti in otto partite mentre in casa ne hanno fatti altrettanti ma con un match di più. La nota dolente delle trasferte è che la difesa è risultata al contrario più perforabile avendo incassato 16 reti delle 29 totali. La differenza probabilmente è stata causata dalla goleada di Brescia (vittoria per 4-3), dal ko netto di Sassuolo per 3-1 e dal successo di Lecce terminato 2-3. Ciò che più amareggia tifosi e certamente anche dirigenti è la quantità di punti persi a causa di errori evitabilissimi e soprattutto nei finali di partita o addirittura a pochi se- condi dal fischio conclusivo. Già al primo impegno di Verona, contro scaligeri per nulla incontenibili, al vantaggio bolognese di Sansone su rigore ha fatto seguito un recupero facile di Veloso e non si è riusciti poi a sfruttare la superiorità numerica dopo l’espulsione di Dawidowicz avvenuta al tredicesimo minuto. 6
Due campioni si abbracciano: Kennet Andersson e Igor Kolyvanov. Discorso simile nel ko casalingo con la Roma, arrivato al 93’, coi giallorossi in 10 per l’espulsione di Mancini dell’85’. Da dimenticare poi il rigore di Sansone in casa del Ge- noa spedito sulla traversa con un’esecuzione spettacolare che ha fatto infuriare tutti. Se Mihajlovic fosse stato in panchina Sansone avrebbe vissuto momenti molto difficili ma quasi certamente non avrebbe mai pensato di battere così il penalty. Altra nota dolente è relativa alla sconfitta al Dall’Ara con l’Inter che è maturata su rigo- re al 91’ quando tutto faceva presagire un validissimo pareggio. Per fortuna in alcune occasioni la storia si è ripetuta a favore del Bologna, come nell’ultima trasferta a Lecce in cui ha retto all’assalto dei salentini dopo essersi illuso, raggiunto il 3-0 al 66’, di aver vinto senza problemi. E’ un buon punto trovato anche quello di Parma grazie ad un ri- gore di Dzemaili segnato addirittura al 95’. L’apertura della campagna acquisti di gennaio dovrebbe dare solidità e nuove velleità di alta classifica al Bologna che dopo Dominguez, su suggerimento pressante di Miha- jlovic, punta ad una coppia di difensori e ad un attaccante di peso per dare sostegno al miracoloso Palacio che col trascorrere delle giornate potrebbe anche mostrare una tenuta limitata. La cosa più difficile per chi si interesserà di mercato sarà non tanto l’acquisto di nuovi elementi che avendo una discreta dotazione economica a disposizione in qualche modo si trovano quanto la vendita di pezzi costosi “in sonno” a Casteldebole che non danno sicurezze e bloccano di fatto danaro che potrebbe essere impiegato molto meglio su giovani di avvenire o su ritocchi basilari per fare un salto di qualità. Saranno decisivi anche i recuperi di elementi che da mesi sono costretti a svolgere solo lavoro in palestra o differenziato per raggiungere il loro pieno rendimento fisico. Una cosa è certa, nel girone di ritorno si vedrà un Bologna per molti aspetti più forte ed inedito che potrà contare su un Mihajlovic a tempo pieno a capo di uno staff che ha dimostrato già la sua validità (quando Sinisa era relegato in ospedale) ed un organico più forte e mirato ai futuri obiettivi rossoblù che, salvo sorprese, stando a quanto ha sempre detto Saputo, travalicherà i confini nazionali. Giuliano Musi 7
DOMENICA ACCADDE.... Pioggia e neve non fermano i rossoblu Lunedì 6 gennaio è in programma, allo Stadio Renato Dall’Ara, il Derby dell’Appennino. Sfogliando l’album dei ricordi riviviamo l’incontro tra le due formazioni che fu disputato il 5 gennaio 1941 e finito con una girandola di reti. Al Comunale, in una giornata fredda, davanti a soli 6.500 spettatori, su di un campo di giuoco reso pesantissimo dalla pioggia del giorno precedente e dalla neve caduta nella mattinata, il Bologna ha ottenuto una bella vittoria sulla Fiorentina, vittoria che alla fine del primo tempo e agli inizi della ripresa si profilava dovesse essere schiacciante. Infatti dopo 51 minuti di giuoco il Bologna aveva già all’attivo cinque reti contro zero degli avversari. Ma raggiunto questo apice i petroniani si sono alquanto rilasciati permettendo ai fiorentini di diminuire il passivo. Questa la girandola di emozioni. Dopo dieci minuti di gioco l’arbitro Mattea interrompeva il,gioco per fare osservare un minuto di raccogliemmo in memoria dell’arbitro Renato Gianni di Pisa deceduto in settimana. All’undicesimo la prima azione pericolosa della gara. Menti, servito da Baldini, in posizione favorevole, spedisce alto sulla traversa. La risposta del Bologna è immediata e l’area viola è invasa dai rossoblu. Al 26’ la prima rete della giornata. Calcio di punizione battuto da Maini, Reguzzoni raccoglie e spedisce verso la porta viola. Griffanti compie la parata, ma la palla gli sfugge ed entra in rete. Al 29’ seconda rete bolognese: sull’ennesimo calcio d’angolo Puricelli devia, di testa, imparabilmente in rete. Al 39’ azione del duo Sansone-Biavati, quest’ultimo appena giunto al limite dell’area, tira a rete, Griffanti restringe debolmente, sull’accorrente Andreoli che devia il pallone in fondo la rete. Alla fine del primo tempo, completamente dominato dal Bologna, il punteggio è a favore Una formazione del Bologna 1940-41: In piedi: Reguzzoni, Montesanto, Sansone, Ricci, Ferrari P., Marchesi, Ferrai G. - In ginocchio: Pagotto, Puricelli, Biavati, Andreolo. 8
dei rossoblu per 3-0. Anche ad inizio della ripresa la squadra bolognese continua a dominare Al 47’, cross di Biavati, Puricelli ben piazzato al centro dell’area lo devia di testa. Il pallone colpisce in pieno il palo e rimbalza verso lo stesso Puricelli che lo raccoglie prontamente e lo scaraventa in rete. Passano solo quattro minuti e il Bologna realizza la sua quinta rete. Biavati salta facilmente in dribbling prima Poggi poi Piccardi. Entrato in area lascia partire un tiro teso e di rara potenza, che conclude la sua corsa all’interno della rete difesa da Griffanti. Ottenute cinque reti di vantaggio i rossoblu hanno un calo di concen- trazione permettendo ai viola di cominciare a mettere in mostra il loro gioco. Negli ultimi venti minuti la Fiorentina mette a segno ben tre reti, salvando il proprio onore e rendendo meno pesante la sconfitta. Al 70’ il terzino bolognese Pagotto, da fuori area, in un tentativo di allungare il pallone al proprio portiere Ferrari, infila invece la propria rete. Passano solo sei minuti ed il centravanti giglaito Di Benedetti, ricevuto il pallone da Menti II, supera Ricci e segna la seconda rete ospite . Al 86’ Ferrari, in uscita a terra, trattiene per i piedi Valcareggi e all’arbitro Mattea di Torino non rimane che fischiare il giusto calcio di rigore. Lo batte Menti II che realizza. A fine stagione il Bologna conquisterà il suo sesto titolo tricolore, mentre la Fiorentina si piazzerà al terzo posto in classifica, a pari merito con il Milano, a soli cinque punti di distanza dai rossoblu. Il tabellino della partita: BOLOGNA-FIORENTINA 5-3 Reti: Reguzzoni 26’, Puricelli 29’, Andreoli 39’, Puricelli 47’, Biavati 51’, Pagotto (aut.) 70’, Di Benedetti 76’, Menti II (rig.) 86’. BOLOGNA: Ferrari P., Pagotto, Ricci, Maini, Andreolo, Marchese, Biavati, Sansone, Puricelli, Andreoli, Reguzzoni. - All. Felsner. FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi II, Menti II, Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Degano. - All. Galluzzi. Arbitro: Mattea di Torino Lamberto Bertozzi RADIO DIGITALE è pubblicato da RADIO DIGITALE BOLOGNA S.R.L.S. Sede e redazione: Via Andrea Costa 169a - Bologna Articoli di: Lamberto Bertozzi, Giuliano Musi, Danilo Billi, Maurizio Conti, Orfeo Orlando, Carlo Felice Chiesa, Redazione R.D.B., Angela Bernardi, Ellebiv, Redazione Tutto Calcio Giovanile, Stab, Ezio Liporesi, Alberto Borto- lotti, Diego Costa, Andrea Persico. Desktop publishing: Lamberto Bertozzi. Photocredits: se non espressamente scritto sotto ad esse provengono dalla Collezione "Lamberto e Luca Bertozzi". 9
Parliamo di Giovanili Rossoblu PRIMAVERA-1 JUVENTUS-BOLOGNA 3-2 Al centro sportivo “Vinovo” si è giocata la gara tra Juventus e Bologna valida per la tredicesima del Campionato Pri- mavera 1. Il primo tempo termina con un secco 3-0 a favore della squadra bianconera di mister Zauli grazie alle reti segnate dall’ex Palermo Da Graca (terza rete nelle ultime 72 ore contro il Bologna), Portanova e Tongya. I rossoblu’ del tecnico Troise reagiscono solo nel re- cupero cogliendo un palo con un bel destro dal limite di Ruffo Luci. Il Bologna nella ripresa usufruisce e trasforma due rigori entrambi segna- ti dall’ex Chievo Verona Juwara Musa. Negli ultimissimi minuti i felsinei pro- vano ad acciuffare un “clamoroso” 3-3 ma al triplice fischio finale festeggia la Juve col punteggio di 3 2. La Juventus sale ancora in classifica a 21 punti al sesto posto, il Bologna resta a 15. Prossimo turno sabato 11 Juwara Musa gennaio Bologna-Lazio. *** *** *** Le altre formazioni giovanili rossoblu, ferme per le vacanze natalizie, riprenderanno i loro campionati con il seguente calendario: UNDER 17 A-B Prossimo turno, domenica 12 gennaio: Bologna-Hellas Verona. UNDER 16 A-B Prossimo turno, domenica 12 gennaio: Cittadella-Bologna. UNDER 15 A-B Prossimo turno, domenica 12 gennaio, Cittadella-Bologna. Redazione Tutto Calcio Giovanile Via Emilia 26 - San Lazzaro di Savena 10
Polvere di stelle GIANCARLO ANTOGNONI II PUTTO DI FIRENZE Si presentò sulla ribalta accarezzando il pallone con tanta morbida classe da far gridare al miracolo: il grande Rivera, che andava incontro al tramonto, aveva pronto l’erede. Una profezia che Giancarlo Antognoni non onorò mai del tutto, anche se attinse vertici assoluti di arte del pallone. In una cosa eguagliò senza dubbi l’illustre predecessore, e fu il ruolo di eterno discusso. Finché arrivò la conquista dell’alloro mondiale, nel 1982 in Spagna, a tacitare anche le voci contrarie più ostinate, suggellando una grandezza peraltro universalmente già riconosciutagli fuori dei confini. Giancarlo Antognoni era nato il primo di aprile del 1954 e lo scherzo al destino lo aveva fatto lui, divincolandosi alla vita con un fisico perfetto, armonico e potente insieme, nato per esaltare l’arte del pallone. Le prime fortune le trovò in Piemonte, ad Asti, dove proprio il 1° aprile del 1970,al compimento del sedicesimo anno, esordì in D nell’Astimacobi. Fu subito gol e fu subito spettacolo,per la naturalezza della corsa e della battuta, per il lancio pulito e calibrato, per l’esplosiva violenza del calcio, soprattutto su punizione. Un regista nato. Di più: un interno completo. Se lo aggiudicò la Fiorentina,pa gand ouno sproposito per i tempi, e non dovette mai pentirsene per via dell’amore che subito divampò tra il giovane “putto” del pallone e la tifoseria,ricambiato con una fedeltà a prova di bomba. Eletto giocatore simbolo del riscatto viola, rappresentò la ricchezza e il limite del club per lunghe stagioni, durante le quali la resistenza alle sirene miliardarie di grandi come Juventus e Roma fu determinata e incrollabile e pagata al prezzo di una povertà assoluta di conquiste:alla fine non restò in mano all’amatissimo idolo che una Coppa Italia, nel 1975. Poté consolarsi con l’affetto della folla (alla sua passerella d’addio, il 25 aprile 1989,quarantamila tifosi in piedi lo acclamarono commossi) e soprattutto con la maglia della Nazionale, consegnatagli a vent’anni da Fulvio Bernardini, Ct innamorato dei”piedi buoni” e fermamente intenzionato a farne la pietra angolare della ricostruzione azzurra dalle macerie di Germania ‘74. Lunga fu la strada e irta di polemiche, fino al trionfo di Madrid, mancato nell’ultimo atto per l’ennesimo sberleffo della sfortuna, una distorsione alla caviglia rimediata in semifinale contro la Polonia. Il segno di un rapporto tormentato con la sorte. Nel 1978 una fastidiosa tarsalgia gli recise le ali ai Mondiali in Argentina, il22 novembre 1981 un terrificante scontro con un ginocchio del portiere genoano Martina gli frattura la tempia sinistra, per quattro mesi di stop. Il12 febbraio 1984 un contrasto con Luca Pellegrini della Sampdoria gli procura la frattura di tibia e perone:un anno e mezzo di fermo. Chiude la camera in Svizzera, due stagioni al Losanna, prima di tornare all’ovile viola come dirigente-bandiera. Nel suo pedigree,73 partite e 7 gol in azzurro, 57 reti in 341 presenze in Serie A. Carlo Felice Chiesa 11
PRIMO PREMIO RADIO DIGITALE “MAURIZIO CEVENINI” Per ricordare l'amico e grande tifo- so del Bologna Maurizio Cevenini, e onorarne la memoria, Radio Digita- le Bologna ha deciso di istituire il I° premio "Maurizio Cevenini" con il quale intende premiare il gioca- tore del Bologna Football Club che, al termine della stagione calcistica 2019/20, risulti il migliore in asso- luto della rosa della squadra rosso- blu. I punteggi vengono ricavati dai voti, partita per partita, assegnati dal sito web: WWW.CALCIOMER- CATOBOLOGNAFC.IT Mattia Destro "Sei sempre stato e sempre sarai uno di noi.... ci mancherai mitico Cev.... da oggi siamo tutti un po' più soli" GIOCATORE VOTI PRES/VAL MEDIA VOTI SANSONE NICOLA 101,5 17 5,97 SKORUPSKI LUKASZ 100,5 17 5,91 ORSOLINI RICCARDO 100 17 5,88 PALACIO RODRIGO 97,5 16 6,09 POLI ANDREA 89,5 15 5,96 BANI MATTIA 82,5 14 5,89 TOMIYASU TAKEHIRO 70,5 12 5,87 MEDEL GARY 68,5 12 5,70 DENSWIL STEFANO 67,5 12 5,62 SORIANO ROBERTO 65,5 11 5,95 DANILO LARANGEIRA 61 10 6,10 KREJČÍ LADISLAV 59,5 10 5,95 SANTANDER FEDERICO 54,5 9 6,05 DZEMAILI BLERIN 52,5 9 5,83 SKOV OLSEN ANDREAS 52 9 5,77 SVANBERG MATTIAS 46,5 8 5,81 MBAYE IBRAHIMA 38 7 5,42 SCHOUTEN JERDY 28 5 5,60 DIJKS MITCHELL 24,5 4 6,12 DESTRO MATTIA 16 3 5,33 PAZ NEHUEN 6,5 1 6,50 KINGSLEY MICHAEL 6 1 6,00 PRES/VAL = ovvero le presenze che hanno generato un voto. 12
RISULTATI E CLASSIFICHE LECCE-BOLOGNA 2-3 43’ Orsolini, 56’ Soriano, 66’ Orsolini, 85’ Babacar, 90’+1’ Farias. ATALANTA-MILAN 5-0 10’ Gomez, 60’ Pasalic, 62’ Ilicic, 70’ Ilicic, 85’ Muriel. FIORENTINA-ROMA 1-4 19’ Dzeko, 21’ Kolarov, 34’ Badelj, 73’ Pellegrini, 88’ Zaniolo INTER-GENOA 4-0 31’ Lukaku, 33’ Gagliardini, 64’ (rig.) Esposito, 71’ Lukaku. LAZIO-VERONA nd rinviata al 5 febbraio 2020. PARMA-BRESCIA 1-1 72’ Balotelli, 90’+2’ Grassi. SAMP-JUVENTUS 1-2 19’ Dybala, 35’ Caprari, 45’ Ronaldo. SASSUOLO-NAPOLI 1-2 29’ Traore, 57’ Allan, 90’+6’ (aut.) Obiang. TORINO-SPAL 1-2 4’ Rincòn, 42’ Strefezza, 83’ Petagna. UDINESE-CAGLIARI 2-1 39’ De Paul, 84’ Joao Pedro, 85’ Fofana. Recupero: BRESCIA-SASSUOLO 0-2 25’ Traore, 71’ Caputo. CLASSIFICA: MARCATORI: 17 reti: Immobile. 42 punti: Internazionale, Juventus. 12 reti: Lukaku. 36 punti: Lazio*. 11 reti: Joao Pedro. 35 punti: Roma. 9 reti: Muriel, Ronaldo. 31 punti: Atalanta. 8 reti: Berardi, Caputo, Martinez. 29 punti: Cagliari. 7 reti: Belotti, Dseko, Ilicic. 25 punti: Parma. 6 reti: Correa, Milik, Petagna, Zapata. 24 punti: Napoli. 5 reti: Cornelius, Dybala, Gomez, Kolarov, 22 punti: Bologna. Kouame, Mancosu, Palacio, Simeone. 21 punti: Milan, Torino. 19 punti: Sassuolo, Verona*. ...... per il Bologna marcatori 18 punti: Udinese. 5 reti: Palacio. 17 punti: Fiorentina. 4 reti: Orsolini, Sansone. 15 punti: Lecce, Sampdoria. 3 reti: Bani, Soriano. 14 punti: Brescia. 2 reti: Soriano. 12 punti: Spal. 1 rete: Danilo, Dzemail, Krejci, Poli, San- 11 punti: Genoa. tander, Skov Olsen. * Lazio e Verona, una partita in meno. 1 autorete: Faragò, T. Hernandez. www.museobolognacalcio.it 13
Il progetto Bologna si chiama SINISA MIHAJLOVIC Nuovo appuntamento del Director’s Cut con alcuni spunti di riflessione su Mihajlovic, il mercato passato e quello che verrà e sul restyling del Dall’Ara. Il progetto del Bologna, che ricompare ciclicamente dalle proprie ceneri, ha in realtà un solo nome e cognome, e cioè Sinisa Mihajlovic. Sprezzante verso la propria malattia, presa a schiaffi – metaforici – come il malcapitato Medel a Via del Mare, il comandante serbo, ora icona di tutti i buonisti – dopo essere stato vituperato per certe prese di posi- zione del passato un po’ estreme, un po’ ideologiche, un po’ molto jugoslave -, trasvola per diversi giorni, andando a cogliere meritati trionfi in giro per l’Europa, e poi vince a Lecce, in attesa del famoso “serbian food” cucinato dalla mamma a Natale (non è uno sbiscio, lo ha raccontato lui pubblicamente): lo stesso “cibo ignorante” che, mentre era al Sant’Orsola, unico paziente ammesso a questa eccezione, chiedeva a Ivo e Simone del Campione. Più cipolla che zenzero, più aglio che rucola, se stiamo alle mode nostra- ne degli ultimi anni. A lui piace così per sentirsi parte della comunità. E’ vero, come scrivono autorevoli e accomodanti colleghi, che chiedere giocatori a pro- prietà e management e farsi rispondere di no fa parte delle dinamiche del calcio. Però, forse, senza mettere aureole a nessuno, giacché è calcio e non un’opera pia, proprio nell’anno di difficoltà andava tecnicamente accontentato. Se cioè Tanjga e De Leo fossero stati messi più in condizione di essere performanti, con qualche giocatore da A a disposizione oltre a chi già c’è, avrebbero fatto meno la poco piacevole figura di essere degli anestesisti che provano a fare i chirurghi in assenza (forzata) del titolare. E la richiesta di un “collante” aveva e ha un senso, se lo si vuole vedere, anche perché era tutt’altro che scontato che la ripresa fisico-psicologica fosse così rapida. Qui amiamo, con la più assoluta nonchalance, scherzare col fuoco; ma non solo, dopo ci si vanta verso gli odiati “mai goduti” di successi parziali che oltre tutto risentono di situazioni molto particolari. “Il progetto”, appunto. Cioè tenere Mihajlovic ed esporlo come un’icona. Attenzione: il Bologna ha fatto uno sforzo economico importante. Su di lui. Sul resto meno. Basta poi dirlo, è una scelta, non c’è mica niente di male. Fa un po’ tenerezza richiamare costantemente il fatto che abbiamo meno punti di quelli meritati: soprattutto perché non è vero. Ci sono state partite in cui abbiamo tirato su poco, ma anche gare che sono girate al contrario: come sempre, poi. Ed è certo che recuperare Soriano e – quando avverrà – Djiks è fondamentale ma un po’ più di qua- lità in mezzo è indispensabile, se si vuole crescere. Schouten e Svanberg sono troppo friabili, al momento, e Dominguez tutto da decifrare, fuori dall’Argentina (e più adatto a un 4-3-3, in cui farebbe/farà la mezzala destra, come là). Avere fatto tre anni di con- tratto a Medel è…misterioso. Ma non perché battibecca con il mister, quello chi se ne frega. Non se ne intuiscono le doti, per ora. E sì, lo dico perché lo penso, Pulgar era ed è un’altra categoria. Rimpianti? Certo. Parecchi, anche. Venduto a poco e sostituito così, insomma si può far meglio. La sontuosa doppietta di Orsolini nel Salento e la doppia cifra da lui raggiunta nel 2019 lo catapulta inevitabilmente nell’Olimpo del mercato. Il Bologna ha già ben due alter- native, Skov Olsen e Vignato. Peccato che questo frullo continuo di giocatori non abbia giustificazioni economiche né tantomeno tecniche. Si spende sempre più di quello che si incassa e non si cresce. Colpa di Bigon? Anche. Ma pure di Saputo, Fenucci, Di Vaio, tra poco anche Sabatini. “Dagli a quel cane” è uno sport che ho sempre detestato. Se il decollo tarda, le responsabilità sono ben distribuite. Infine, lo stadio. Al Carlino Fenucci ha detto: “Entro la fine di gennaio individueremo 14
il partner commerciale e avviere- mo l’iter per manifestare l’inten- zione al Comune. Avremmo volu- to trovare il partner entro la fine dell’anno, siamo in ritardo di un mese, ma il restyling si farà. Un paio di imprese ci hanno già invia- to la loro valutazioni su costi e la- vori. Altre due le stanno comple- tando. Sono tutte imprese italiane e una di queste sarà il partner”. Non credo si vada molto lontano se si pensa che le concorrenti sia- no i colossi nostrani del settore, ovvero Astaldi, Salini-Impregilo, Pizzarotti, a cui si è recentemente aggiunta Cimolai, specializzata in stadi e arene: Russia, Lussembur- go, Grecia, la Dacia Arena e il Ro- land Garros. Curioso verificare se il costruttore aderirà alla proposta di Saputo di condividere il rischio d’impresa. E come interverrà la municipalità. Speriamo di esserci, finalmente, perché altre zone del- la città, altri enti, come la Fiera, e altri sport, segnatamente il ba- sket, paiono galoppare. Le ritua- lità del calcio prevedono liturgie improgrammabili. E il “progetto”, inteso in senso ingegneristico, va completato e presentato. Alberto Bortolotti (ilpallonegonfiato.com) 15
Bologna-Fiorentina Ribollita Vs Pasta e fagioli PASTA E FAGIOLI I fagioli odierni arrivarono in Europa ed in Italia solo nel 1500, a seguito dei primi ritorni dalle Americhe dei conquistadores spagnoli. La pasta e fagioli viene realizzata in molti modi, la zuppa risulta densa, ma non troppo e la pasta da cuocere non è solo il classico ditalino, ma anche i ritagli di pasta fresca avanzati dalla sfoglia fatta in casa: i cosiddetti maltagliati. Per imprezionire la minestra, è l’aggiunta in fase di cottura di una cotenna di prosciutto. Ingredienti per i fagioli: 3 litri di acqua 300 g di fagioli secchi (ammollati in acqua fredda per 1 notte) o 600 g di fagioli freschi sgranati una cipolla una carota una costa di sedano prezzemolo q.b. sale e pepe q.b. una crosta di grana uno spicchio di aglio e una foglia di alloro racchiusi in una garza una cotica di prosciutto sbollentata o un pezzo di osso di prosciutto ben nettato Ingredienti per il soffritto: 100 g di lardo, pancetta o prosciutto 2 spicchi d’aglio sminuzzati Componete un trito di erbe composto da: 3 foglie di salvia, una manciata di prezzemolo, 2 rametti rosmarino, 5 foglie di basilico 200 g pomodori pelati e passati 3 cucchiai di olio evo Procedimento: In un ampio tegame a bordi alti sistemate i fagioli con tutti gli ingredienti per la loro cottura e l’acqua fredda. Portate lentamente ad ebollizione, schiumate, coprite e pro- seguite la cottura per circa un’ora e mezza/due ore a seconda della qualità dei fagioli, mantenendo un’ebollizione accennata per evitare che si sciupino. Salate solo a fine cottura per evitare di indurire la buccia dei fagioli. Al termine, togliete la garza, le spezie, la cotica o l’osso di prosciutto. Frullate o passate oltre metà dei fagioli con una parte del liquido, mantenendo, a vostra scelta, sedano, carota e cipolla. In un altro tegame fate soffriggere, a fiamma bassa, nell’olio l’aglio, il trito delle erbe, la pancetta, il lardo o il prosciutto battuti e unitevi, una volta rosolati, i pomodori passati. Versatevi i fagioli interi, quelli passati e il liquido di cottura, aggiungendo acqua bollente se necessario. Portate ad ebollizione leggera, versate i maltagliati o i ditalini e portate a cottura, calcolando che rimanendo nel liquido bollente la pasta continua a cuocere, per cui è consigliabile cuocere la pasta al dente. Una volta terminata la cottura servite, versando nel piatto un filo di olio crudo e parmi- giano reggiano a piacere. 16
RIBOLLITA Le origine di questa pietanza risalgono al medioevo quando i nobili erano soliti con- sumare le loro pietanze dentro a dei pani detti “mense”. Una volta terminato il pran- zo, il pane avanzato veniva dato ai servi, che per sfamarsi lo univano alle loro povere verdure e lo facevano bollire, ottenendo una zuppa sostanziosa e saporita, una vera e propria antenata della ribollita. Ancora oggi questa ricetta fa parte della cucina casalinga toscana, conosciuta e ap- prezzata in diverse varianti. Ingredienti per i fagioli: Ingredienti per la zuppa: 350 g Fagioli cannellini secchi 250 g Verza 20 g Olio extravergine d’oliva 300 g Cavolo nero 1 spicchio di Aglio 300 g Bietole 1 rametto di Rosmarino 220 g Pane raffermo 2 litri Acqua 25 g Olio extravergine d’oliva Sale e Pepe q.b. 180 g Pomodori pelati 1 Patata 80 g Cipolle 80 g Carote 100 g Sedano Pepe, Sale, Peperoncino secco, Timo fre- sco q.b. Procedimento: Iniziate con la cottura dei fagioli cannellini, poneteli in ammollo una ciotola colma di acqua almeno per una notte, meglio ancora se per 24 ore. In un tegame ampio dal bordo alto scaldate l’olio di oliva con lo spicchio di aglio e il rametto di rosmarino, poi aggiungete i fagioli scolati dall’acqua di ammollo, coprite con l’acqua e cuocete per un’ora a fuoco medio-basso chiudendoil tegame con un coperchio. A fine cottura pepate e salate. Rimuovete il rametto di rosmarino, prelevate una parte di fagioli e teneteli da parte, dovranno essere aggiunti interi alla fine. Frullate tutto con un mixer ad immersione per ottenere un brodo con il quale porterete a cottura la zuppa. Ora occupiamoci del soffritto: sbucciate la cipolla e tritatela finemente, lavate il sedano e riducete anch’esso ad un trito fine, per finire pelate la carota e riducetela a piccoli cubetti. In un tegame scaldate 25 gr di olio di oliva e fate soffriggere a fuoco moderato cipolla, sedano e carote tritati. Mentre il soffritto appassisce, pelate la patata e riducetela a dadini. Aggiungete i dadini al soffritto e proseguite la cottura, mentre cuoce la patata versate i pelati in una ciotola e schiacciateli con una forchetta, aggiungeteli alle verdure nel tegame. Mentre la cottura prosegue, dedicatevi alle verdure a foglia: dividete a metà la verza, privatela della costola interna più dura, e poi tagliatela a julienne. Lavate e tagliate grossolanamente le bietole e per ultime lavate e tagliate anche le fo- glie di cavolo nero. Aggiungete la verza, le bietole e il cavolo alla zuppa; ora versate il brodo di fagioli che avete frullato, mescolate, coprite con il coperchio e portate al bol- lore. Quando la zuppa bolle, togliete il coperchio e cuocete per altri 45 minuti mescolando di tanto in tanto. Quando la zuppa sarà pronta regolate di sale e pepe, unite i fagioli interi che avete tenuto da parte, mescolate e spegnete il fuoco. segue a pagina 18 17
Le regole non scritte Una cosa bella nel calcio sono da sempre “le regole non scritte”. Così l’ho sempre pensa- ta. Non per fare il rivoluzionario ma per una giustizia molto diretta. Lo scrivo oggi, dopo aver visto il siparietto tra Mihajlovic e Medel. Dio buono lo ha mandato affan.... Mentre il poco avvezzo alle cose del calcio diceva così, mentre il telecronista si aspettava che il cileno fosse punito, strapunito, giustiziato da Sinisa nello spogliatoio... riecco le squadre che entrano in campo, toh c’è pure Medel ! E a Medel la scarica elettrica ha fatto bene perchè lo rivedi Pittbull come ai bei tempi con l’Inter. La sua ripresa è quasi perfetta. Due settimane fa Danilo manda affa Poli? Scandalo! Gli integralisti la leggono: malumo- ri nello spogliatoio. Ignoranti! Non hanno mai fatto sport di squadra, quante volte ci si manda a quel paese e si è più amici di prima? Chiedetelo al mio amico Maurizio Tedeschi, ai bei tempi del Funivia. Lo considero un fratello proprio anche per quella franchezza! Ma aggiungo regole non scritte: giorni fa, Pjanic dà un pestone a Ramirez (partita Samp-Juve). Due minuti e Ramirez non tira indietro la gamba su Pjanic. Commento del telecronista: guarda Pjanic, gli sta dicendo che si è arrabbiato perchè prima aveva preso la botta lui. Errore, caro amico. C’era da dire che Ramirez, alla rimostranza, ha risposto con... la regola non scritta. “Caro Pjanic, mica le ho dettate io le regole, sei sta- to tu a scegliere il piano su cui vuoi metterla. Se tu la vuoi giocare in modo “maschio” sarai ricambiato”. Altra regola non scritta: tanti gli esempi. Se vinci non dileggiare l’av- versario. Altrimenti, aspettati qualche regalino. Ronaldo (brasiliano) che fa il giocoliere con la Lazio già ormai sconfitta in coppa Uefa viene avvisato da Mancini. Non prenderci in giro. Regola non scritta. Ultimo esempio: il tuffatore. Fingi di essere colpito, mi fai ammonire, insomma fai il furbino? Bene, la volta dopo io la stecca te la dò, poi mi piego su di te e mentre l’avveduto telecronista dice che ti sto chiedendo scusa, io invece ti sto dicendo: prima hai finto e non ti avevo neanche toccato? Sei stato per terra 2’ per perdere tempo e poi ti sei rialzato e ti sei messo a correre? Ecco, adesso stai per terra per qualcosa. Regola non scritta. Diego Costa Ribollita Vs Pasta e fagioli continua da pagina 17 Tagliate a fette grossolane il pane raffermo, adagiate alcune fette sul fondo di una ciotola o zuppiera, coprite con un paio di mestoli di zuppa, poi adagiate un altro strato di pane e ri- coprite con altra zuppa, proseguite alternando gli strati fino a terminare gli ingredienti. Lasciate raffreddare a temperatura ambiente e poi ponete in frigorifero coperto con pellicola per almeno due ore. Trascorso questo tempo, riprendete la ribollita, il pane avrà assorbito la zuppa e la ribollita avrà un aspetto semisolido, versatela in un tegame, portatela al bollore, aromatizzatela con peperoncino e foglioline di timo. Ora la ribollita è pronta per essere gustata con un filo di olio a crudo. Angela Bernardi 18
Il Bologna F.C. 1909 visto da STAB RICCARDO ORSOLINI Sono in distribuzione i calendari dedicati al Bologna F. C. per l'anno 2020. Gli interessati possono contattare il numero di cellulare 329.44.82.152. 19
Alla scoperta dei tifosi del BOLOGNA fuori sede Per la rubrica “i fuori sede” eccoci a colloquio da Termoli con Alessio - Ciao Alessio tu non sei bolognese, dove vivi? “Abito a Termoli, provincia di Campobasso, in Molise, città sulla costa molisana, dall’età di 6 anni. Sono nato ad Isernia, sempre in Molise, ma sono originario di Carpinone, un piccolo paesino in provincia di Isernia, ci torno quando posso, avendo ancora due nonni ai quali sono molto legato, mi hanno cresciuto fino all’età di 6 anni, poi mi sono trasferito a Termoli. Mio padre è pensionato, ma ha svolto la professione di operaio metalmeccanico”. - Come è nata la tua fede per il Bologna F.C.? “Sono tifoso del Bologna praticamente dalla nascita, grazie a mio padre che mi ha tra- smesso questa passione infinita. È troppo facile tifare per le pseudo grandi squadre, in cuor nostro sappiamo chi è lo squadrone che tremare il mondo fa. Non abbiamo amici o parenti a Bologna, mio padre è del 1950, quindi ha vissuto lo scudetto ed altro. Mentre giocava a calcio, da piccolo, doveva scegliere se infilarsi la maglia del Bologna, quella del Torino o della Fiorentina. Scelse quella del Bologna perché erano i colori più belli, rimase abbagliato da quella maglia che propagava luce gloriosa e tutto cominciò da lì”. - Come ti trovi nella tua città attuale? “A Termoli mi trovo benissimo, ormai è la mia città, io che sono nato in montagna ades- so vivo sul mare! Svolgo, da 13 anni, la professione di operaio metalmeccanico presso lo stabilimento FCA di Termoli, e tra un motore e un cambio mi sono laureato a Chieti in Sociologia nel 2011. Sono sposato da 4 anni e mezzo, sogno di diventare padre, anche perchè acquisteremmo un tifoso/a in più!”. - Hai mai avuto l’abbonamento in curva? “No non ho mai avuto l’abbonamento in curva, nemmeno in altri settori. Non appartengo a nessun gruppo ultrà, mi piacciono tutti i gruppi. Mi tolgo il cappello a chi fa tanti sacrifici per seguire una fede, infatti quando si perde il mio pensiero va subito a loro. Le sconfitte, a parte il dispiacere e il cambio d’umore, non fanno altro che accrescere il mio amore per il Bologna”. - Come viene vissuto il calcio nella tua città? “A Termoli il calcio è seguito molto, la squadra milita nell’Eccellenza molisana, ma per storia e tifo meriterebbe la serie D. Purtroppo paga le vicende societarie e i continui fallimenti. Mostrarmi tifoso del Bologna è gratificante e orgoglioso. Mi guardano con occhi strani, ma non mi importa, è più bello così, soprattutto quando li battiamo! Il Bologna è una fede, weareone è il mio motto!”. - Come ti sei organizzato per seguire le notizie e le partite del Bfc? “Seguo il Bologna in tutti i modi, su Sky, su Internet, per anni sono stato abbonato a Forza Bologna Magazine, guardavo sempre il Pallone nel 7, ascolto trasmissioni radio- foniche”. Le partite le guardo su Sky o in alternativa ascolto la radio che trovo sempre affascinante”. 20
- Ci sono dei club da te? “Il club più vicino è quello di Sulmona Rossoblu in Abruzzo, purtroppo qui in Molise non c’è nulla”. - Quali sono le squadre di calcio più gettonate da te? “Non ci sono altre squadre di calcio, per me esiste solo il Bologna”. - Da quanto tempo manchi dal Dall’Ara? “Manco dallo stadio dal 2017, ultima giornata di campionato Bologna Juventus. Spero quest’anno di essere presente. Ci sono stato 6 volte, più 3 trasferte”. - Che effetto ti fa essere un fuori sede? “Non mi fa nessun effetto essere un fuori sede, anche perchè non lo sono! Il mio cuo- re è sempre in Curva Bulgarelli a spingere i ragazzi, mi sento tifoso e parte integrante della famiglia rossoblu”. - Hai qualche episodio particolare relativo al tifo da raccontarci? “Mi ricordo quella maledetta retrocessione con il Parma nel 2005 e la semifinale con il Marsiglia, piansi tutta la notte in entrambi i casi. Mio padre mi portò allo stadio, in curva Andrea Costa, la prima volta il 30 aprile 1995, Bologna Leffe 1-0, gol di Morello e promozione in serie B, non potrò mai dimenticarlo, avevo 14 anni. 1 giugno 2008 Bologna Pisa 1-0, con Marazzina su rigore e promozione in A. Nel 2003 mio padre mi regalò tre giorni a Sestola nel ritiro del Bologna, stesso albergo, è stato emozionante fare colazione con Signori, Pagliuca, ecc. Purtroppo la mia timidezza e riservatezza non mi hanno permesso di fare foto ed altro”. - Da quanto segui Radio Digitale Bologna? “Sinceramente seguo Radio Digitale Bologna da poco, ho trovato la fanzine stupenda e ben fatta, lì ho conosciuto la rubrica sui fuori sede”. Danilo Billi 21
Il derby visto da un tifoso biancoblù Vince la Segafredo un derby senza storia. È senza storia il primo derby 2019-2020, la Virtus è totalmente superiore in tutto ad una Effe che fatica a trovare la lucidità per imbastire una difesa o un attacco degni di nota. Manca tutto alla squa- dra di Martino che ad- dirittura chiude senza fare falli il secondo quarto, stona anche qualche tiro preso in meno per cercare ob- bligatoriamente un passaggio sottocane- stro, spesso fine a se stesso che si è quasi sempre risolto in una palla persa. Il solo Sims regge all’urto, ma questa non è la solita Effe... Matteo Fantinelli in azione - Foto Schicchi. Dal canto suo la compagine bianconera mostra tutto il suo repertorio, difesa fisica spesso ai limiti ma efficacissima, attacco che viene guidato in maniera eccellente da Markovic e vede in Gaines e Weems (32 punti finali per lui ed MVP di giornata) i termi- nali ideali per ricevere gli assist del serbo. Teodosic pochi punti ma tanto lavoro per i compagni e quando si mette a disposizione della squadra, con quattordici assist finali, sono dolori per tutti. Buonissima prova di Baldi Rossi su Leunen che limita il Canadese in maniera tangibile mandandolo in totale confusione. Più 20 Virtus all’intervallo. Partenza di terzi quarto ancora sulla falsa riga dei primi due e la Virtus con la difesa costringe i biancoblu a misere percentuali. Piovono assist e schiacciate senza che vi sia la benché minima opposizione difensiva, un antisportivo a Robertson e una chiusura di Mancinelli sul sempre più incisivo Hunter sono le uniche azioni difensive degne di nota. L’ultimo quarto scorre con la Virtus che dilaga fino al +32 finale. Purtroppo per noi arriva nella serata meno indicata la “partita no”, adesso bisogna pron- tamente reagire per mantenere il posto nelle otto ed accedere così alle Final Eight di Coppa Italia. Comunque sempre Forza Fortitudo. Andrea Andy Persico 22
Il derby visto da un tifoso bianconero Derby: solo Virtus! Una partita come le altre, una gara che vale solo due punti, qualcuno continua ancora oggi a sostenerlo, in realtà la maggioranza della città che vive la pallacanestro il derby vorrebbe vincerlo, anche se non assegnasse punti per la classifica. Era l’edizione numero 106, contando solo quelli ufficiali e partendo da quello disputato nel 1966 (i precedenti affondavano le radici nell’anteguerra e, quando non erano amichevoli, si svolgevano nell’ambito di campionati o tornei locali). Un’edizione speciale, la prima disputata il giorno di Natale; la prima nell’arena della fiera, la struttura provvisoria voluta dalla Virtus anche e soprattutto per il derby; la prima dopo più di due anni di assenza, ma soprattutto la prima in serie A dopo un vuoto di un decennio. L’attesa era grande, per una Virtus capolista e per una Fortitudo, fin qui oltre ogni più rosea attesa. I bianconeri reduci da una sconfitta a Sassari, la F da una vittoria contro Brindisi. Tanti i temi: la Virtus a matrice serba, guidata in panchina da Djordjevic, già protagonista di stracittadine in canotta biancoblù, Un derby di tanti anni fa. e in campo da Markovic e dall’asso Teodosic; la Fortitudo con l’ex capitano bianconero Aradori, protagonista di un inizio di campionato da migliore realizzatore italiano, di fronte a uno degli elementi più positivi delle V nere, Weems; la sfida sotto canestro tra Sims, magnifico protagonista nell’ultima uscita, ma orfano dell’influenzato Daniel e la coppia esplosiva bianconera, Gamble e Hunter. In quintetto per le V nere c’è la novità Teodosic, con Markovic, Weems, Ricci e Gamble. Sims segna il primo canestro, ma subito va avanti 6-2 la Bologna bianconera. È una Virtus molto energica, ma qualche spreco di troppo permette ai biancoblù di rimanere attaccati fino all’8-7. Una tripla di Ricci dà il via a un parziale di 8-0, chiuso da un altro tiro pesante di Teodosic, 16-7. Markovic e Teodosic orchestrano il gioco (alla fine dieci assist per entrambi, mai prima due giocatori di una stessa squadra ne avevano prodotti, entrambi, in doppia cifra). Il primo quarto si chiude 22-11 e nel secondo la musica non cambia: dopo aver toccato anche il +22, le V nere chiudono avanti di venti punti la prima metà gara, 45-25. Nel terzo quarto, gli uomini di Djordjevic toccano due volte il +24, ma la Pompea riesce ad aggiudicarsi il parziale per un solo punto, 65-46. Il divario si scava ancora di più negli ultimi dieci minuti. segue a pagina 25 23
FINE ANNO DA SOGNO PER LE V NERE Eravamo rimasti alla conquista del primo posto nel girone di Eurocup. Il campionato è ripreso con la trasferta di Sassari. Djordjevic ha tenuto a riposo Hunter, che lo ha trovato un po’ impreciso nelle ultime due gare, contro Brindisi e a Monaco, al suo posto, ovviamente, Delia. Quintetto bianconero con Markovic, Cournooh, Weems, Ricci e Gamble e avvio, come capita spesso, con il freno a mano tirato, 10-0 per i padroni di casa in poco più di tre minuti. Entra Teodosic e la Virtus rientra a meno quattro, 14-10, ed è sotto 22-17 al 10’. Lo stesso divario si riscontra anche a metà gara, 43-38. in avvio di terzo quarto la Virtus rientra completamente in gara, con cinque punti consecutivi raggiunge i sardi, 43-43. sembra l’inizio di una nuova gara, invece i padroni di casa scappano con un parziale di 27-11 che porta il punteggio sul 70-54. Solo una tripla di Weems riduce il divario all’ultima pausa, 70-57. Quel tiro è però l’avvio di un importante contro parziale delle V nere: con un 6-18 i bianconeri ritornano a meno quattro, 76-72. ormai si va a strappi, stavolta è la squadra allenata da Pozzecco a produrre un’accelerazione, un 13-0, che decide la gara, 89-72. Cambia poco nel finale, 91-77. Inconsueto minutaggio di Teodosic, a lungo unico a non naufragare, per lui 31 minuti. A questo punto c’è da Virtus-Olimpia in un immagine degli anni affrontare il derby di Natale. La Fortitudo '50: Gambini al rimbalzo precede Gamba. ci arriva con una striscia di quattro vittorie nelle ultime cinque gare. In altra parte leggerete il dettaglio di una gara che non c’è mai stata, se non per pochi attimi. La Virtus ha divelto la partita con molte armi: l’energia, la velocità, la regia di Markovic e Teodosic, dieci assist a testa, la scientifica precisione di Weems, 32 punti, implacabile nell’attaccare Aradori. A parte il 2-0 iniziale firmato da Sims, la Virtus ha sempre condotto, in una progressione che non ha mai lasciato scampo agli avversari, dal 22-11 di fine primo quarto, al 45-25 di metà gara fino al più trentadue finale. Poco tempo per festeggiare, poi è in programma l’ultima gara dell’anno 2019, un’altra sfida classica, quella tra le due squadre più titolate d’Italia, ancora alla Segafredo Arena: Virtus-Olimpia. Più trofei per i milanesi ma oggi a guardare dall’alto in basso in campionato sono le V nere. Quintetto Virtus, lo stesso del derby: Markovic, Teodosic, Weems, Ricci e Gamble. Per Milano, invece Cinciarini, Roll, Micov, Scola e Tarczewski. Subito la tripla di Teodosic, poi Milano ricuce ma la Virtus riesce sempre ad allungare ogni volta che viene 24
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