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2Fanzine ufficiale di Radio digitale - anno 2 - numero 1 (20)- 2 GENNAIO 2020 - Distribuzione gratuita - info@radiodigitale.net

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IL PUNTO SUL
                                                             CAMPIONATO
                                    Le partite in programma lasciavano presagire che sarebbe stato un turno decisivo per il
                                    fondo classifica ma era difficile aspettarsi una sentenza così netta e per certi versi ab-
                                    bastanza definitiva. E invece le formazioni di spicco che erano impegnate con possibili
                                    retrocedende hanno sfoggiato grande grinta e una voglia mai repressa di fare risultati
                                    anche numericamente rilevanti. La Juventus che vince, ma lo fa sempre soffrendo pa-
                                    recchio, ha comunque espugnato Marassi piegando una Samp che si era illusa di poter
                                    prendere punti fondamentali per il suo futuro. Risultato giusto ma che aggrava la posi-
                                    zione dei genovesi che negli ultimi turni avevano mostrato chiari segni di ripresa grazie
                                    alla cura Ranieri. Nulla di trascendentale ovviamente per la Juventus che è obbligata a
                                    vincere anche su campi difficili se vuole restare in vetta.
                                    Molto sorprendente nei numeri più che nella sostanza la quaterna secca rifilata dalla
                                    Roma ad una Fiorentina sempre più in crisi che anche sul proprio campo non riesce a
                                    fare punti. La posizione dei viola in classifica diventa di giorno in giorno sempre più
                                    precaria e si spera che la sostituzione di Montella regali una risalita veloce. L’organico
                                    della Fiorentina non è da retrocessione ma ultimamente i risultati dicono il contrario e
                                    conta ciò che si vede in campo.
                                    Tutto fin troppo facile, secondo logica, per l’Inter che ha travolto il Genoa a San Siro.
                                    Per i nerazzurri un turno di relax e di soddisfazioni personali per i giocatori mentre per i
                                    liguri è stato l’ennesimo ko che aggrava una situazione già critica da inizio campionato.
                                    Il Genoa ormai è indicato come una delle retrocedende salvo che non faccia il miracolo
                                    di trasformarsi sfruttando anche l’imminente apertura del mercato. Ma vengono i brividi
                                    a pensare che in 17 partite ha conquistato appena 11 punti ad una media di 0,65 che
                                    non eviterebbe sicuramente lo scivolone in serie B.
                                    Boccata di ossigeno per il Napoli che a Sassuolo ha vinto anche grazie ad una buona
                                    dose di fortuna. L’autogol che gli ha regalato i tre punti in trasferta suggella comunque
                                    una buona prestazione, originata forse dalla grinta che il nuovo tecnico Gattuso sa in-
                                    fondere e da la spinta necessaria per preparare al meglio il prossimo impegno che vedrà
                                    i partenopei ricevere l’Inter al San Paolo. Un esame-verità che potrebbe rilanciarli verso
                                    le zone alte della graduatoria o ridimensionarli ancora di più.
                                    Da Udine arriva la conferma che il Cagliari-sorpresa non è più tale. I sardi infatti hanno
                                    incassato una nuova sconfitta, dopo quella casalinga con la Lazio del turno precedente,
                                    aggravando un bilancio generale che nelle ultime cinque giornate ha registrato la con-
                                    quista di soli 4 punti. Positiva sterzata invece per l’Udinese che resta a metà classifica
                                                                              spezzando la serie negativa che nei cinque turni
                                                                              precedenti aveva portato appena due punti.
Orsolini esulta - Foto Bologna FC

                                                                              Fa acqua il Cagliari e lo imita il Milan che con la
                                                                              mente già in ferie becca una cinquina dall’Ata-
                                                                              lanta che vuole riprendersi il ruolo di protagoni-
                                                                              sta ai massimi livelli italiani.
                                                                              I rossoneri hanno profondamente deluso tifosi e
                                                                              allenatore e non si rendono forse conto che non
                                                                              possono permettersi cadute di questo genere
                                                                              senza rischiare di finire invischiati nella lotta per
                                                                              la salvezza. E’ probabile che tutti siano certi di
                                                                              risalire in fretta anche grazie ai nuovi arrivi dal
                                                                              mercato ma finché i punti non li hai in tasca
                                                                              non è intelligente prendere sottogamba appun-
                                                                              tamenti fondamentali.
                                                                              Giornata particolarmente positiva per la Spal che

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ha fatto il gran colpo in casa
del Torino, un ko che Mazzar-

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ri ha dichiarato di aspettarsi
ma che non va certo sotto-
valutato. Il Toro perde punti
con le grandi e con avversa-
rie quasi dirette per evitare
la retrocessione, in questo
modo continua a far trabal-
lare la propria posizione e
quella del suo tecnico; per
fortuna rende meno assillan-
te quella dei ferraresi che ora
hanno lasciato l’ultimo posto
in classifica al Genoa. Per la
Spal una boccata di ossige-
no che andrebbe subito in-
crementata il prossimo turno
ospitando un Verona che non
è fuori portata. Un nuovo successo rinsalderebbe la posizione di Semplici ma non to-
glierebbe l’imperativo di operare al meglio nell’imminente mercato di riparazione.
Sembrava più abbordabile l’impegno del Brescia a Parma. I lombardi erano reduci dal
ko nel recupero col Sassuolo che era stato preceduto però da due successi consecutivi
ma anche il Parma vantava due colpi di rilievo a Genova (in casa Samp) ed a Napoli. Il
gol di Balotelli nella parte finale dell’incontro ha illuso le rondinelle che hanno commes-
so la grave leggerezza di farsi rimontare nel recupero. La situazione del Brescia torna
così molto preoccupante e non aiuta l’ennesimo passo falso casalingo del Lecce che
finora non è riuscito a vincere una partita in casa.
A Lecce si è visto invece un bel Bologna che ha bissato la vittoria ottenuta con l’Atalanta
dimostrando di avere ottime chance per ritagliarsi una posizione di estrema sicurezza
a centro classifica e forse anche un tantino più su. Essere ottavo con l’infinita serie di
traversie che ha dovuto affrontare parla a favore del Bologna che potrebbe addirittura
concludere a tutto gas il girone di andata se riuscirà a dare il meglio anche nei prossimi
due impegni che lo attendono dopo la sosta natalizia. Il 6 gennaio al Dall’Ara scenderà
una Fiorentina che sta tentando di rinascere mentre il 12 sarà a Torino con un Toro che
è sicuramente alla portata e che il turno precedente deve superare senza danni la Roma
all’Olimpico.
Nel Salento si è avuta anche la conferma che la presenza di Mihajlovic in panchina e
durante la settimana negli allenamenti è determinante sia perché regala grande grinta
ai suoi sia perché consente di fare scelte tecniche immediate quando se ne presenta
l’occasione durante la partita. Molto importante anche la facilità con cui i rossoblu sem-
brano trovare ora la via della rete anche grazie ai rientri importanti in attacco oltre alla
conferma di quanto sia importante il lavoro di Palacio. Una cosa che il tecnico farà rile-
vare con parole decise sarà senza dubbio la scarsa tenuta mentale della zona arretrata
quando la partita era già vinta sul 3-0.
Per ottenere quanto merita il Bologna non può fare scivoloni come quelli di fine partita
a Lecce e non c’è dubbio che per la ripresa delle ostilità con la Fiorentina al Dall’Ara,
Mihajlovic avrà eliminato questo inconveniente. I nuovi innesti come Dominguez po-
trebbero addirittura portare ad un ulteriore salto di qualità ma anche senza un nuovo
passo avanti il Bologna visto a Lecce dovrebbe proseguire la stagione regalando più
soddisfazioni ai tifosi.
Il campionato ora osserverà la sosta natalizia, si tornerà in campo il 5 gennaio 2020.
Lazio-Verona che è stata rimandata per la disputa della Supercoppa vinta dalla Lazio
sarà recuperata il 5 febbraio 2020.

                                      Giuliano Musi
                                                                                           3
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Lecce-Bologna 2-3
               Il Bologna espugna Lecce
Un Bologna super espugna Lecce dopo una grande prestazione, peccato il calo
nel finale che poteva costare anche un immeritato pareggio, ma la squadra c’è!

Il fatto è che ci credevamo tutti, infatti que-
sta euforia era nell’aria, tanto che molti no-
stri supporters, per la precisione circa 500
unità, hanno scelto di essere presenti nel
settore ospiti in quel di Lecce, il 22 dicem-
bre.
Anche il nostro Sinisa non ha voluto per-
dersi questo appuntamento e, tramite un
volo privato, è sceso in campo a fianco dei
suoi ragazzi.
Nella gara di Lecce era importantissimo
continuare la striscia positiva, dopo i tanti
punti persi per strada in questo campionato ma, soprattutto, era importante fare un
grande regalo di Natale a tutti i nostri meravigliosi e unici tifosi. Certo sono di parte ma
non mi sono mai nascosto nel dire che, prima di essere un giornalista, sono un inguari-
bile tifoso del Bologna, con l’aggravante di una forte bolognesità, accentuatasi in questi
ultimi anni che vivo fuori sede.
La partita, come da un copione già scritto, non poteva avere finale diverso che portare
a casa i tre punti, in fondo in fondo lo speravamo tutti, ma non pensavamo che la gara
prendesse delle dimensioni simili.
Il Bologna nel primo tempo è una furia scatenata, ma prima di segnare e di aprire le
marcature, è il Lecce che segna all’ 11’ con Babacar, ma il goal viene subito annullato
per un netto fuorigioco.
Da quel momento la difesa del Lecce lascia delle praterie ai nostri attaccanti, Palacio
e Soriano, con la gradita complicità di Orsolini, fanno quello che vogliono, si perde il
conto delle azioni da goal che il Bologna si divora, sono circa a occhio e croce almeno
8, compreso un palo dello stesso Orsolini.
Poi al 40’ un caso che farà discutere parecchio a Bologna, Medel si infuria per un fallo
extra sportivo subito da Tachtsidis, il cileno del Bologna non la manda a dire e sembra
cercare la rissa, a questo punto entro di scena per evitargli l’espulsione proprio Sinisa
Mihajlovic che, a muso duro, si va a scontrare proprio con il suo giocatore che non gra-
disce e rimanda al mittente, ne nasce un siparietto dai toni accesi e decisi, sicuramente
si chiariranno a modo loro negli spogliatoi.
Finalmente arriva poi anche il momento di mettere a frutto un primo tempo giocato con
ritmo spumeggiante dai rossoblu, al 43’ Orsolini (secondo me il migliore in campo oggi)
insacca dentro la palla del 1-0 e chiude il primo tempo.
I felsinei iniziano il secondo tempo tutt’altro che sazi, la difesa del Lecce balla e non
poco, così i nostri ragazzi spingono il gas sull’acceleratore per chiudere definitivamente
la partita, e nel giro di poco tempo ecco altri due goal davvero provvidenziali, ma so-
prattutto strameritati, visto anche tutte le occasioni create nel primo tempo.
Al 56’ Palacio in contropiede innesta Sansone che lancia Soriano solo in porta per il 2-0.
Ma non è finita qui, è la giornata di Orsolini, prima con il suo doppio passo al 66’ si beve
Calderoni e poi fa partire una sassata in porta che porta il Bologna sul 3-0.
A questo punto la partita sembra davvero virtualmente chiusa, le punte del Bologna

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La prima rete realizzata da Riccardo Orsolini - Foto Bologna Fc 1909.

ogni volta che vengono servite in contropiede non affondano più, ma semmai cercano
il giro palla, che fa anche scorrere l’orologio che separa dalla vittoria.
Il Lecce getta tutto quello che ha sul terreno di gioco, accorcia le distanze all’85’ con
un pregevole goal di Babacar, dimenticato con colpa dalla nostra difesa, ma la partita
non finisce qui, al 91’ altro goal del Lecce ad opera di Farias, tiro da fuori area che si va
insaccare nella nostra porta.
A 4 minuti ancora da giocare il Lecce crede nel pareggio, mentre il Bologna ha paura di
vanificare la bellissima giornata e lezione di calcio che fino a qui ha inferto ai suoi riva-
li, fortunatamente,però, riesce a contenere i padroni di casa e ad espugnare il difficile
campo di una avversaria mai doma, per la seconda vittoria consecutiva in campionato
che mancava da troppo tempo.

Reti: 43′ Orsolini, 56′ Soriano, 66′ Orsolini, 85′ Babacar, 91′ Farias.
LECCE (4-3-1-2): Gabriel; Rispoli, Rossettini, Lucioni, Calderoni; Petriccione, Tacht-
sidis (46′ Shakhov), Tabanelli (60′ Farias); Mancosu; Falco (81′ La Mantia), Babacar.
All. Liverani.. A disp: Vigorito, Bleve, Riccardi, Vera, Donati, Dubickas, Lo Faso, Ma-
selli, Dell’Orco. All. Liverani.
BOLOGNA (4-3-3): Skorupski; Tomiyasu, Bani, Mbaye, Denswil; Medel, Poli; Orsolini,
Soriano (86′ Svanberg), Sansone; Palacio (92′ Santander). A disp: Da Costa, Sarr,
Paz, Skov Olsen, Destro, Corbo, Schouten. All. Mihajlovic.
Arbitro: Abisso.
Ammoniti: Medel, Tachtsidis, Mbaye, Babacar, Calderoni.

                                        Danilo Billi
                                                                                            5
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IL PUNTO SUL
                          BOLOGNA
La sosta per le festività natalizie che durerà fino al 5 gennaio consente di fare un pri-
mo bilancio del rendimento del Bologna. Dopo 17 turni i rossoblù sono noni e vantano
22 punti che non sono un bottino esaltante ma consentono comunque di guardare al
futuro con tranquillità. Se si analizza infatti incontro per incontro balza evidente che
almeno 6-7 punti sono stati gettati al vento. Con maggior attenzione il Bologna sarebbe
ora a 28-29 punti, nella parte alta della graduatoria a contatto di gomito con forma-
zioni sorpresa come il Cagliari ed altre ritenute grandi che hanno invece deluso come
il Napoli. Avrebbe probabilmente ripetuto l’avvio di campionato del torneo 2002-2003
(con Guidolin in panchina) quando si presentò alla sosta natalizia con 27 punti in 17
incontri. Poi, come sempre è capitato alle squadre allenate da Guidolin, il rendimento
è calato nettamente nel girone di ritorno, cosa che invece quest’anno dovrebbe essere
sventata. Se il Bologna, grazie anche alla piena presenza di Mihajlovic ed agli acquisti
che si faranno a gennaio, riuscirà non solo a bissare ma anche a migliorare il bilancio
ci si potrebbe trovare a fine stagione con un bottino di 50 punti e qualche soddisfazione
che all’andata è sfuggita per sfortuna e disattenzioni.
Non c’è dubbio che le 22 lunghezze si possono considerare un vero miracolo (non ri-
sultano precedenti analoghi di squadre allenate a distanza con risultati così positivi)
se vengono invece “analizzate” considerando che fino a meno di un mese fa il Bologna
non ha avuto Mihajlovic presente ogni giorno agli allenamenti e in partita. Non va mai
dimenticato poi che il Bologna di fatto non può contare neppure su una presenza assi-
dua e quindi produttiva al massimo del suo presidente che, giustamente, è impegnato
a guadagnare miliardi in giro per il mondo e, pur con grande impegno può essere solo
di rado sotto le Due Torri.
Forse l’attenzione che dagli Stati Uniti si sta concentrando sulle nostre formazioni (vedi
la Roma) potrebbe spingere Saputo a diventare bolognese adottivo anche per dimo-
strare che una città come Bologna non ha nulla da invidiare nel calcio anche a grossi
insediamenti come Milan, Torino, Napoli e Roma, che in un quadro ampliato di discipline
sportive estive e invernali non sono certamente in grado di esibire vittorie olimpiche,
mondiali ed europee pari a quelle che da anni contraddistinguono Bologna.
Guardando i numeri della classifica appare evidente che i 22 punti del Bologna sono il
frutto di 6 vittorie, 4 pareggi e purtroppo 7 sconfitte che vedono anche il prevalere dei
gol subiti, ben 29, contro quelli fatti, fermi a 27.
Il totale dei punti rossoblù è stato conquistato in maniera quasi identica tra impegni
casalinghi ed esterni. Il girone di andata infatti si chiuderà, dopo il match con la Fio-
rentina al Dall’Ara e la trasferta a Torino in casa del Toro, con 9 impegni a Bologna e 8
in trasferta.
È evidente che i rossoblù finora si sono comportati meglio lontano dalle mura amiche
conquistando 11 punti in otto partite mentre in casa ne hanno fatti altrettanti ma con
un match di più. La nota dolente delle trasferte è che la difesa è risultata al contrario
più perforabile avendo incassato 16 reti delle 29 totali.
La differenza probabilmente è stata causata dalla goleada di Brescia (vittoria per 4-3),
dal ko netto di Sassuolo per 3-1 e dal successo di Lecce terminato 2-3.
Ciò che più amareggia tifosi e certamente anche dirigenti è la quantità di punti persi a
causa di errori evitabilissimi e soprattutto nei finali di partita o addirittura a pochi se-
condi dal fischio conclusivo.
Già al primo impegno di Verona, contro scaligeri per nulla incontenibili, al vantaggio
bolognese di Sansone su rigore ha fatto seguito un recupero facile di Veloso e non si è
riusciti poi a sfruttare la superiorità numerica dopo l’espulsione di Dawidowicz avvenuta
al tredicesimo minuto.

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Due campioni si abbracciano: Kennet Andersson e Igor Kolyvanov.

Discorso simile nel ko casalingo con la Roma, arrivato al 93’, coi giallorossi in 10 per
l’espulsione di Mancini dell’85’. Da dimenticare poi il rigore di Sansone in casa del Ge-
noa spedito sulla traversa con un’esecuzione spettacolare che ha fatto infuriare tutti.
Se Mihajlovic fosse stato in panchina Sansone avrebbe vissuto momenti molto difficili
ma quasi certamente non avrebbe mai pensato di battere così il penalty.
Altra nota dolente è relativa alla sconfitta al Dall’Ara con l’Inter che è maturata su rigo-
re al 91’ quando tutto faceva presagire un validissimo pareggio. Per fortuna in alcune
occasioni la storia si è ripetuta a favore del Bologna, come nell’ultima trasferta a Lecce
in cui ha retto all’assalto dei salentini dopo essersi illuso, raggiunto il 3-0 al 66’, di aver
vinto senza problemi. E’ un buon punto trovato anche quello di Parma grazie ad un ri-
gore di Dzemaili segnato addirittura al 95’.
L’apertura della campagna acquisti di gennaio dovrebbe dare solidità e nuove velleità
di alta classifica al Bologna che dopo Dominguez, su suggerimento pressante di Miha-
jlovic, punta ad una coppia di difensori e ad un attaccante di peso per dare sostegno
al miracoloso Palacio che col trascorrere delle giornate potrebbe anche mostrare una
tenuta limitata.
La cosa più difficile per chi si interesserà di mercato sarà non tanto l’acquisto di nuovi
elementi che avendo una discreta dotazione economica a disposizione in qualche modo
si trovano quanto la vendita di pezzi costosi “in sonno” a Casteldebole che non danno
sicurezze e bloccano di fatto danaro che potrebbe essere impiegato molto meglio su
giovani di avvenire o su ritocchi basilari per fare un salto di qualità. Saranno decisivi
anche i recuperi di elementi che da mesi sono costretti a svolgere solo lavoro in palestra
o differenziato per raggiungere il loro pieno rendimento fisico.
Una cosa è certa, nel girone di ritorno si vedrà un Bologna per molti aspetti più forte
ed inedito che potrà contare su un Mihajlovic a tempo pieno a capo di uno staff che ha
dimostrato già la sua validità (quando Sinisa era relegato in ospedale) ed un organico
più forte e mirato ai futuri obiettivi rossoblù che, salvo sorprese, stando a quanto ha
sempre detto Saputo, travalicherà i confini nazionali.

                                       Giuliano Musi
                                                                                              7
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DOMENICA ACCADDE....
                         Pioggia e neve non
                         fermano i rossoblu
Lunedì 6 gennaio è in programma, allo Stadio Renato Dall’Ara, il Derby dell’Appennino.
Sfogliando l’album dei ricordi riviviamo l’incontro tra le due formazioni che fu disputato
il 5 gennaio 1941 e finito con una girandola di reti.
Al Comunale, in una giornata fredda, davanti a soli 6.500 spettatori, su di un campo di
giuoco reso pesantissimo dalla pioggia del giorno precedente e dalla neve caduta nella
mattinata, il Bologna ha ottenuto una bella vittoria sulla Fiorentina, vittoria che alla fine
del primo tempo e agli inizi della ripresa si profilava dovesse essere schiacciante. Infatti
dopo 51 minuti di giuoco il Bologna aveva già all’attivo cinque reti contro zero degli
avversari. Ma raggiunto questo apice i petroniani si sono alquanto rilasciati permettendo
ai fiorentini di diminuire il passivo.
Questa la girandola di emozioni.
Dopo dieci minuti di gioco l’arbitro Mattea interrompeva il,gioco per fare osservare
un minuto di raccogliemmo in memoria dell’arbitro Renato Gianni di Pisa deceduto
in settimana. All’undicesimo la prima azione pericolosa della gara. Menti, servito da
Baldini, in posizione favorevole, spedisce alto sulla traversa. La risposta del Bologna
è immediata e l’area viola è invasa dai rossoblu. Al 26’ la prima rete della giornata.
Calcio di punizione battuto da Maini, Reguzzoni raccoglie e spedisce verso la porta
viola. Griffanti compie la parata, ma la palla gli sfugge ed entra in rete. Al 29’ seconda
rete bolognese: sull’ennesimo calcio d’angolo Puricelli devia, di testa, imparabilmente
in rete. Al 39’ azione del duo Sansone-Biavati, quest’ultimo appena giunto al limite
dell’area, tira a rete, Griffanti restringe debolmente, sull’accorrente Andreoli che devia
il pallone in fondo la rete.
Alla fine del primo tempo, completamente dominato dal Bologna, il punteggio è a favore

Una formazione del Bologna 1940-41: In piedi: Reguzzoni, Montesanto, Sansone, Ricci,
Ferrari P., Marchesi, Ferrai G. - In ginocchio: Pagotto, Puricelli, Biavati, Andreolo.
8
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dei rossoblu per 3-0. Anche ad inizio
della ripresa la squadra bolognese
continua a dominare
Al 47’, cross di Biavati, Puricelli ben
piazzato al centro dell’area lo devia
di testa. Il pallone colpisce in pieno
il palo e rimbalza verso lo stesso
Puricelli che lo raccoglie prontamente
e lo scaraventa in rete. Passano solo
quattro minuti e il Bologna realizza la
sua quinta rete. Biavati salta facilmente
in dribbling prima Poggi poi Piccardi.
Entrato in area lascia partire un tiro
teso e di rara potenza, che conclude la
sua corsa all’interno della rete difesa
da Griffanti.
Ottenute cinque reti di vantaggio i
rossoblu hanno un calo di concen-
trazione permettendo ai viola di
cominciare a mettere in mostra il
loro gioco. Negli ultimi venti minuti la
Fiorentina mette a segno ben tre reti,
salvando il proprio onore e rendendo
meno pesante la sconfitta. Al 70’ il
terzino bolognese Pagotto, da fuori
area, in un tentativo di allungare il
pallone al proprio portiere Ferrari,
infila invece la propria rete. Passano
solo sei minuti ed il centravanti giglaito
Di Benedetti, ricevuto il pallone da Menti II, supera Ricci e segna la seconda rete ospite
. Al 86’ Ferrari, in uscita a terra, trattiene per i piedi Valcareggi e all’arbitro Mattea di
Torino non rimane che fischiare il giusto calcio di rigore. Lo batte Menti II che realizza.
A fine stagione il Bologna conquisterà il suo sesto titolo tricolore, mentre la Fiorentina
si piazzerà al terzo posto in classifica, a pari merito con il Milano, a soli cinque punti di
distanza dai rossoblu.

Il tabellino della partita:
BOLOGNA-FIORENTINA 5-3
Reti: Reguzzoni 26’, Puricelli 29’, Andreoli 39’, Puricelli 47’, Biavati 51’, Pagotto (aut.)
70’, Di Benedetti 76’, Menti II (rig.) 86’.
BOLOGNA: Ferrari P., Pagotto, Ricci, Maini, Andreolo, Marchese, Biavati, Sansone,
Puricelli, Andreoli, Reguzzoni. - All. Felsner.
FIORENTINA: Griffanti, Geigerle, Piccardi, Ellena, Bigogno, Poggi II, Menti II,
Valcareggi, Di Benedetti, Baldini, Degano. - All. Galluzzi.
Arbitro: Mattea di Torino

                                            Lamberto Bertozzi
                                     RADIO DIGITALE è pubblicato da RADIO DIGITALE BOLOGNA S.R.L.S.
                                                 Sede e redazione: Via Andrea Costa 169a - Bologna
                 Articoli di: Lamberto Bertozzi, Giuliano Musi, Danilo Billi, Maurizio Conti, Orfeo Orlando, Carlo Felice Chiesa,
                 Redazione R.D.B., Angela Bernardi, Ellebiv, Redazione Tutto Calcio Giovanile, Stab, Ezio Liporesi, Alberto Borto-
                 lotti, Diego Costa, Andrea Persico.
                 Desktop publishing: Lamberto Bertozzi.
                 Photocredits: se non espressamente scritto sotto ad esse provengono dalla Collezione "Lamberto e Luca Bertozzi".

                                                                                                                                     9
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Parliamo di
                         Giovanili Rossoblu
                                        PRIMAVERA-1
      JUVENTUS-BOLOGNA 3-2
Al centro sportivo “Vinovo” si è giocata
la gara tra Juventus e Bologna valida
per la tredicesima del Campionato Pri-
mavera 1.
Il primo tempo termina con un secco
3-0 a favore della squadra bianconera
di mister Zauli grazie alle reti segnate
dall’ex Palermo Da Graca (terza rete
nelle ultime 72 ore contro il Bologna),
Portanova e Tongya. I rossoblu’ del
tecnico Troise reagiscono solo nel re-
cupero cogliendo un palo con un bel
destro dal limite di Ruffo Luci.
Il Bologna nella ripresa usufruisce e
trasforma due rigori entrambi segna-
ti dall’ex Chievo Verona Juwara Musa.
Negli ultimissimi minuti i felsinei pro-
vano ad acciuffare un “clamoroso” 3-3
ma al triplice fischio finale festeggia la
Juve col punteggio di 3 2.
La Juventus sale ancora in classifica
a 21 punti al sesto posto, il Bologna
resta a 15. Prossimo turno sabato 11                                     Juwara Musa
gennaio Bologna-Lazio.

						                                  *** *** ***

Le altre formazioni giovanili rossoblu, ferme per le vacanze natalizie, riprenderanno i
loro campionati con il seguente calendario:
UNDER 17 A-B Prossimo turno, domenica 12 gennaio: Bologna-Hellas Verona.
UNDER 16 A-B Prossimo turno, domenica 12 gennaio: Cittadella-Bologna.
UNDER 15 A-B Prossimo turno, domenica 12 gennaio, Cittadella-Bologna.

                           Redazione Tutto Calcio Giovanile

                                 Via Emilia 26 - San Lazzaro di Savena

10
Polvere di stelle
                 GIANCARLO ANTOGNONI
                                    II PUTTO DI FIRENZE
Si presentò sulla ribalta accarezzando
il pallone con tanta morbida classe
da far gridare al miracolo: il grande
Rivera, che andava incontro al
tramonto, aveva pronto l’erede. Una
profezia che Giancarlo Antognoni non
onorò mai del tutto, anche se attinse
vertici assoluti di arte del pallone. In
una cosa eguagliò senza dubbi l’illustre
predecessore, e fu il ruolo di eterno
discusso. Finché arrivò la conquista
dell’alloro mondiale, nel 1982 in
Spagna, a tacitare anche le voci
contrarie più ostinate, suggellando una
grandezza peraltro universalmente già
riconosciutagli fuori dei confini. Giancarlo Antognoni era nato il primo di aprile del 1954
e lo scherzo al destino lo aveva fatto lui, divincolandosi alla vita con un fisico perfetto,
armonico e potente insieme, nato per esaltare l’arte del pallone. Le prime fortune
le trovò in Piemonte, ad Asti, dove proprio il 1° aprile del 1970,al compimento del
sedicesimo anno, esordì in D nell’Astimacobi. Fu subito gol e fu subito spettacolo,per
la naturalezza della corsa e della battuta, per il lancio pulito e calibrato, per l’esplosiva
violenza del calcio, soprattutto su punizione. Un regista nato. Di più: un interno completo.
Se lo aggiudicò la Fiorentina,pa gand ouno sproposito per i tempi, e non dovette mai
pentirsene per via dell’amore che subito divampò tra il giovane “putto” del pallone e
la tifoseria,ricambiato con una fedeltà a prova di bomba. Eletto giocatore simbolo del
riscatto viola, rappresentò la ricchezza e il limite del club per lunghe stagioni, durante le
quali la resistenza alle sirene miliardarie di grandi come Juventus e Roma fu determinata
                            e incrollabile e pagata al prezzo di una povertà assoluta di
                            conquiste:alla fine non restò in mano all’amatissimo idolo che
                            una Coppa Italia, nel 1975. Poté consolarsi con l’affetto della
                            folla (alla sua passerella d’addio, il 25 aprile 1989,quarantamila
                            tifosi in piedi lo acclamarono commossi) e soprattutto con la
                            maglia della Nazionale, consegnatagli a vent’anni da Fulvio
                            Bernardini, Ct innamorato dei”piedi buoni” e fermamente
                            intenzionato a farne la pietra angolare della ricostruzione
                            azzurra dalle macerie di Germania ‘74. Lunga fu la strada e
                            irta di polemiche, fino al trionfo di Madrid, mancato nell’ultimo
                            atto per l’ennesimo sberleffo della sfortuna, una distorsione
                            alla caviglia rimediata in semifinale contro la Polonia. Il segno
                            di un rapporto tormentato con la sorte. Nel 1978 una fastidiosa
                            tarsalgia gli recise le ali ai Mondiali in Argentina, il22 novembre
1981 un terrificante scontro con un ginocchio del portiere genoano Martina gli frattura
la tempia sinistra, per quattro mesi di stop. Il12 febbraio 1984 un contrasto con Luca
Pellegrini della Sampdoria gli procura la frattura di tibia e perone:un anno e mezzo di
fermo. Chiude la camera in Svizzera, due stagioni al Losanna, prima di tornare all’ovile
viola come dirigente-bandiera. Nel suo pedigree,73 partite e 7 gol in azzurro, 57 reti in
341 presenze in Serie A.
                                      Carlo Felice Chiesa
                                                                                              11
PRIMO PREMIO RADIO DIGITALE

              “MAURIZIO CEVENINI”
Per ricordare l'amico e grande tifo-
so del Bologna Maurizio Cevenini, e
onorarne la memoria, Radio Digita-
le Bologna ha deciso di istituire il
I° premio "Maurizio Cevenini" con
il quale intende premiare il gioca-
tore del Bologna Football Club che,
al termine della stagione calcistica
2019/20, risulti il migliore in asso-
luto della rosa della squadra rosso-
blu.
I punteggi vengono ricavati dai
voti, partita per partita, assegnati
dal sito web: WWW.CALCIOMER-
CATOBOLOGNAFC.IT                                  Mattia Destro
"Sei sempre stato e sempre sarai uno di noi.... ci mancherai mitico Cev.... da
oggi siamo tutti un po' più soli"

GIOCATORE		              VOTI		   PRES/VAL    MEDIA VOTI
SANSONE NICOLA 			        101,5		     17			        5,97
SKORUPSKI LUKASZ		        100,5		     17			        5,91
ORSOLINI RICCARDO		       100			      17			        5,88
PALACIO RODRIGO			        97,5			     16			        6,09
POLI ANDREA				           89,5			     15			        5,96
BANI MATTIA				           82,5			     14			        5,89
TOMIYASU TAKEHIRO		       70,5			     12			        5,87
MEDEL GARY				            68,5			     12			        5,70
DENSWIL STEFANO			        67,5			     12			        5,62
SORIANO ROBERTO 		        65,5			     11			        5,95
DANILO LARANGEIRA		       61			       10			        6,10
KREJČÍ LADISLAV			        59,5			     10			        5,95
SANTANDER FEDERICO		      54,5			     9			         6,05
DZEMAILI BLERIN			        52,5			     9			         5,83
SKOV OLSEN ANDREAS		      52			       9			         5,77
SVANBERG MATTIAS		        46,5			     8			         5,81
MBAYE IBRAHIMA			         38			       7			         5,42
SCHOUTEN JERDY			         28			       5			         5,60
DIJKS MITCHELL			         24,5			     4			         6,12
DESTRO MATTIA			          16			       3			         5,33
PAZ NEHUEN				            6,5			      1			         6,50
KINGSLEY MICHAEL			       6			        1			         6,00
 PRES/VAL = ovvero le presenze che hanno generato un voto.
12
RISULTATI E CLASSIFICHE

LECCE-BOLOGNA    2-3         43’ Orsolini, 56’ Soriano, 66’ Orsolini, 85’ Babacar,
					                        90’+1’ Farias.
ATALANTA-MILAN		 5-0         10’ Gomez, 60’ Pasalic, 62’ Ilicic, 70’ Ilicic, 85’ Muriel.
FIORENTINA-ROMA  1-4         19’ Dzeko, 21’ Kolarov, 34’ Badelj, 73’ Pellegrini,
					                        88’ Zaniolo
INTER-GENOA		    4-0         31’ Lukaku, 33’ Gagliardini, 64’ (rig.) Esposito,
					                        71’ Lukaku.
LAZIO-VERONA		   nd          rinviata al 5 febbraio 2020.
PARMA-BRESCIA		  1-1         72’ Balotelli, 90’+2’ Grassi.
SAMP-JUVENTUS		  1-2         19’ Dybala, 35’ Caprari, 45’ Ronaldo.
SASSUOLO-NAPOLI  1-2         29’ Traore, 57’ Allan, 90’+6’ (aut.) Obiang.
TORINO-SPAL		    1-2         4’ Rincòn, 42’ Strefezza, 83’ Petagna.
UDINESE-CAGLIARI 2-1         39’ De Paul, 84’ Joao Pedro, 85’ Fofana.

Recupero:
BRESCIA-SASSUOLO       0-2   25’ Traore, 71’ Caputo.
          CLASSIFICA:                                         MARCATORI:
                                            17   reti: Immobile.
42 punti: Internazionale, Juventus.         12   reti: Lukaku.
36 punti: Lazio*.                           11   reti: Joao Pedro.
35 punti: Roma.                              9   reti: Muriel, Ronaldo.
31 punti: Atalanta.                          8   reti: Berardi, Caputo, Martinez.
29 punti: Cagliari.                          7   reti: Belotti, Dseko, Ilicic.
25 punti: Parma.                             6   reti: Correa, Milik, Petagna, Zapata.
24 punti: Napoli.                            5   reti: Cornelius, Dybala, Gomez, Kolarov,
22 punti: Bologna.                                  Kouame, Mancosu, Palacio, Simeone.
21 punti: Milan, Torino.
19 punti: Sassuolo, Verona*.                ...... per il Bologna marcatori
18 punti: Udinese.                          5 reti: Palacio.
17 punti: Fiorentina.                       4 reti: Orsolini, Sansone.
15 punti: Lecce, Sampdoria.                 3 reti: Bani, Soriano.
14 punti: Brescia.                          2 reti: Soriano.
12 punti: Spal.                             1 rete: Danilo, Dzemail, Krejci, Poli, San-
11 punti: Genoa.                                     tander, Skov Olsen.
* Lazio e Verona, una partita in meno.      1 autorete: Faragò, T. Hernandez.

                                 www.museobolognacalcio.it

                                                                                          13
Il progetto Bologna si chiama
               SINISA MIHAJLOVIC
Nuovo appuntamento del Director’s Cut con alcuni spunti di riflessione su
Mihajlovic, il mercato passato e quello che verrà e sul restyling del Dall’Ara.

Il progetto del Bologna, che ricompare ciclicamente dalle proprie ceneri, ha in realtà un
solo nome e cognome, e cioè Sinisa Mihajlovic. Sprezzante verso la propria malattia,
presa a schiaffi – metaforici – come il malcapitato Medel a Via del Mare, il comandante
serbo, ora icona di tutti i buonisti – dopo essere stato vituperato per certe prese di posi-
zione del passato un po’ estreme, un po’ ideologiche, un po’ molto jugoslave -, trasvola
per diversi giorni, andando a cogliere meritati trionfi in giro per l’Europa, e poi vince a
Lecce, in attesa del famoso “serbian food” cucinato dalla mamma a Natale (non è uno
sbiscio, lo ha raccontato lui pubblicamente): lo stesso “cibo ignorante” che, mentre era
al Sant’Orsola, unico paziente ammesso a questa eccezione, chiedeva a Ivo e Simone
del Campione. Più cipolla che zenzero, più aglio che rucola, se stiamo alle mode nostra-
ne degli ultimi anni. A lui piace così per sentirsi parte della comunità.
E’ vero, come scrivono autorevoli e accomodanti colleghi, che chiedere giocatori a pro-
prietà e management e farsi rispondere di no fa parte delle dinamiche del calcio. Però,
forse, senza mettere aureole a nessuno, giacché è calcio e non un’opera pia, proprio
nell’anno di difficoltà andava tecnicamente accontentato.
Se cioè Tanjga e De Leo fossero stati messi più in condizione di essere performanti, con
qualche giocatore da A a disposizione oltre a chi già c’è, avrebbero fatto meno la poco
piacevole figura di essere degli anestesisti che provano a fare i chirurghi in assenza
(forzata) del titolare. E la richiesta di un “collante” aveva e ha un senso, se lo si vuole
vedere, anche perché era tutt’altro che scontato che la ripresa fisico-psicologica fosse
così rapida. Qui amiamo, con la più assoluta nonchalance, scherzare col fuoco; ma non
solo, dopo ci si vanta verso gli odiati “mai goduti” di successi parziali che oltre tutto
risentono di situazioni molto particolari. “Il progetto”, appunto.
Cioè tenere Mihajlovic ed esporlo come un’icona. Attenzione: il Bologna ha fatto uno
sforzo economico importante. Su di lui. Sul resto meno. Basta poi dirlo, è una scelta,
non c’è mica niente di male.
Fa un po’ tenerezza richiamare costantemente il fatto che abbiamo meno punti di quelli
meritati: soprattutto perché non è vero. Ci sono state partite in cui abbiamo tirato su
poco, ma anche gare che sono girate al contrario: come sempre, poi. Ed è certo che
recuperare Soriano e – quando avverrà – Djiks è fondamentale ma un po’ più di qua-
lità in mezzo è indispensabile, se si vuole crescere. Schouten e Svanberg sono troppo
friabili, al momento, e Dominguez tutto da decifrare, fuori dall’Argentina (e più adatto
a un 4-3-3, in cui farebbe/farà la mezzala destra, come là). Avere fatto tre anni di con-
tratto a Medel è…misterioso. Ma non perché battibecca con il mister, quello chi se ne
frega. Non se ne intuiscono le doti, per ora. E sì, lo dico perché lo penso, Pulgar era ed
è un’altra categoria.
Rimpianti? Certo. Parecchi, anche. Venduto a poco e sostituito così, insomma si può far
meglio.
La sontuosa doppietta di Orsolini nel Salento e la doppia cifra da lui raggiunta nel 2019
lo catapulta inevitabilmente nell’Olimpo del mercato. Il Bologna ha già ben due alter-
native, Skov Olsen e Vignato. Peccato che questo frullo continuo di giocatori non abbia
giustificazioni economiche né tantomeno tecniche. Si spende sempre più di quello che
si incassa e non si cresce. Colpa di Bigon? Anche. Ma pure di Saputo, Fenucci, Di Vaio,
tra poco anche Sabatini. “Dagli a quel cane” è uno sport che ho sempre detestato. Se il
decollo tarda, le responsabilità sono ben distribuite.
Infine, lo stadio. Al Carlino Fenucci ha detto: “Entro la fine di gennaio individueremo

14
il partner commerciale e avviere-
mo l’iter per manifestare l’inten-
zione al Comune. Avremmo volu-
to trovare il partner entro la fine
dell’anno, siamo in ritardo di un
mese, ma il restyling si farà. Un
paio di imprese ci hanno già invia-
to la loro valutazioni su costi e la-
vori. Altre due le stanno comple-
tando. Sono tutte imprese italiane
e una di queste sarà il partner”.
Non credo si vada molto lontano
se si pensa che le concorrenti sia-
no i colossi nostrani del settore,
ovvero Astaldi, Salini-Impregilo,
Pizzarotti, a cui si è recentemente
aggiunta Cimolai, specializzata in
stadi e arene: Russia, Lussembur-
go, Grecia, la Dacia Arena e il Ro-
land Garros. Curioso verificare se
il costruttore aderirà alla proposta
di Saputo di condividere il rischio
d’impresa. E come interverrà la
municipalità. Speriamo di esserci,
finalmente, perché altre zone del-
la città, altri enti, come la Fiera,
e altri sport, segnatamente il ba-
sket, paiono galoppare. Le ritua-
lità del calcio prevedono liturgie
improgrammabili. E il “progetto”,
inteso in senso ingegneristico, va
completato e presentato.

        Alberto Bortolotti
    (ilpallonegonfiato.com)

                                        15
Bologna-Fiorentina
                                Ribollita Vs
                               Pasta e fagioli
                                PASTA E FAGIOLI
I fagioli odierni arrivarono in Europa ed in Italia solo nel 1500, a seguito dei primi ritorni
dalle Americhe dei conquistadores spagnoli.
La pasta e fagioli viene realizzata in molti modi, la zuppa risulta densa, ma non troppo
e la pasta da cuocere non è solo il classico ditalino, ma anche i ritagli di pasta fresca
avanzati dalla sfoglia fatta in casa: i cosiddetti maltagliati. Per imprezionire la minestra,
è l’aggiunta in fase di cottura di una cotenna di prosciutto.

Ingredienti per i fagioli:
3 litri di acqua
300 g di fagioli secchi (ammollati in acqua fredda per 1 notte) o 600 g di fagioli freschi sgranati
una cipolla
una carota
una costa di sedano
prezzemolo q.b.
sale e pepe q.b.
una crosta di grana
uno spicchio di aglio e una foglia di alloro racchiusi in una garza
una cotica di prosciutto sbollentata o un pezzo di osso di prosciutto ben nettato

Ingredienti per il soffritto:
100 g di lardo, pancetta o prosciutto
2 spicchi d’aglio sminuzzati
Componete un trito di erbe composto da: 3 foglie di salvia,
una manciata di prezzemolo, 2 rametti rosmarino,
5 foglie di basilico
200 g pomodori pelati e passati
3 cucchiai di olio evo

Procedimento:
In un ampio tegame a bordi alti sistemate i fagioli con tutti gli ingredienti per la loro
cottura e l’acqua fredda. Portate lentamente ad ebollizione, schiumate, coprite e pro-
seguite la cottura per circa un’ora e mezza/due ore a seconda della qualità dei fagioli,
mantenendo un’ebollizione accennata per evitare che si sciupino.
Salate solo a fine cottura per evitare di indurire la buccia dei fagioli. Al termine, togliete
la garza, le spezie, la cotica o l’osso di prosciutto.
Frullate o passate oltre metà dei fagioli con una parte del liquido, mantenendo, a vostra
scelta, sedano, carota e cipolla.
In un altro tegame fate soffriggere, a fiamma bassa, nell’olio l’aglio, il trito delle erbe, la
pancetta, il lardo o il prosciutto battuti e unitevi, una volta rosolati, i pomodori passati.
Versatevi i fagioli interi, quelli passati e il liquido di cottura, aggiungendo acqua bollente
se necessario. Portate ad ebollizione leggera, versate i maltagliati o i ditalini e portate a
cottura, calcolando che rimanendo nel liquido bollente la pasta continua a cuocere, per
cui è consigliabile cuocere la pasta al dente.
Una volta terminata la cottura servite, versando nel piatto un filo di olio crudo e parmi-
giano reggiano a piacere.
16
RIBOLLITA
Le origine di questa pietanza risalgono al medioevo quando i nobili erano soliti con-
sumare le loro pietanze dentro a dei pani detti “mense”. Una volta terminato il pran-
zo, il pane avanzato veniva dato ai servi, che per sfamarsi lo univano alle loro povere
verdure e lo facevano bollire, ottenendo una zuppa sostanziosa e saporita, una vera e
propria antenata della ribollita.
Ancora oggi questa ricetta fa parte della cucina casalinga toscana, conosciuta e ap-
prezzata in diverse varianti.

Ingredienti per i fagioli:                     Ingredienti per la zuppa:
350 g Fagioli cannellini secchi                250 g Verza
20 g Olio extravergine d’oliva                 300 g Cavolo nero
1 spicchio di Aglio                            300 g Bietole
1 rametto di Rosmarino                         220 g Pane raffermo
2 litri Acqua                                  25 g Olio extravergine d’oliva
Sale e Pepe q.b.                               180 g Pomodori pelati
                                               1 Patata
                                               80 g Cipolle
                                               80 g Carote
                                               100 g Sedano
                                               Pepe, Sale, Peperoncino secco, Timo fre-
                                               sco q.b.
Procedimento:
Iniziate con la cottura dei fagioli cannellini, poneteli in ammollo una ciotola colma di
acqua almeno per una notte, meglio ancora se per 24 ore.
In un tegame ampio dal bordo alto scaldate l’olio di oliva con lo spicchio di aglio e il
rametto di rosmarino, poi aggiungete i fagioli scolati dall’acqua di ammollo, coprite con
l’acqua e cuocete per un’ora a fuoco medio-basso chiudendoil tegame con un coperchio.
A fine cottura pepate e salate. Rimuovete il rametto di rosmarino, prelevate una parte
di fagioli e teneteli da parte, dovranno essere aggiunti interi alla fine. Frullate tutto con
un mixer ad immersione per ottenere un brodo con il quale porterete a cottura la zuppa.
Ora occupiamoci del soffritto: sbucciate la cipolla e tritatela finemente, lavate il sedano
e riducete anch’esso ad un trito fine, per finire pelate la carota e riducetela a piccoli
cubetti.
In un tegame scaldate 25 gr di olio di oliva e fate soffriggere a fuoco moderato cipolla,
sedano e carote tritati. Mentre il soffritto appassisce, pelate la patata e riducetela a
dadini.
Aggiungete i dadini al soffritto e proseguite la cottura, mentre cuoce la patata versate
i pelati in una ciotola e schiacciateli con una forchetta, aggiungeteli alle verdure nel
tegame.
Mentre la cottura prosegue, dedicatevi alle verdure a foglia: dividete a metà la verza,
privatela della costola interna più dura, e poi tagliatela a julienne.
Lavate e tagliate grossolanamente le bietole e per ultime lavate e tagliate anche le fo-
glie di cavolo nero. Aggiungete la verza, le bietole e il cavolo alla zuppa; ora versate il
brodo di fagioli che avete frullato, mescolate, coprite con il coperchio e portate al bol-
lore.
Quando la zuppa bolle, togliete il coperchio e cuocete per altri 45 minuti mescolando di
tanto in tanto. Quando la zuppa sarà pronta regolate di sale e pepe, unite i fagioli interi
che avete tenuto da parte, mescolate e spegnete il fuoco.
                                                                      segue a pagina 18
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Le regole non scritte
Una cosa bella nel calcio sono da sempre “le regole non scritte”. Così l’ho sempre pensa-
ta. Non per fare il rivoluzionario ma per una giustizia molto diretta. Lo scrivo oggi, dopo
aver visto il siparietto tra Mihajlovic e Medel. Dio buono lo ha mandato affan.... Mentre
il poco avvezzo alle cose del calcio diceva così, mentre il telecronista si aspettava che il
cileno fosse punito, strapunito, giustiziato da Sinisa nello spogliatoio... riecco le squadre
che entrano in campo, toh c’è pure Medel ! E a Medel la scarica elettrica ha fatto bene
perchè lo rivedi Pittbull come ai bei tempi con l’Inter. La sua ripresa è quasi perfetta.
Due settimane fa Danilo manda affa Poli? Scandalo! Gli integralisti la leggono: malumo-
ri nello spogliatoio. Ignoranti! Non hanno mai fatto sport di squadra, quante volte ci si
manda a quel paese e si è più amici di prima? Chiedetelo al mio amico Maurizio Tedeschi,
ai bei tempi del Funivia. Lo considero un fratello proprio anche per quella franchezza!
Ma aggiungo regole non scritte: giorni fa, Pjanic dà un pestone a Ramirez (partita
Samp-Juve). Due minuti e Ramirez non tira indietro la gamba su Pjanic. Commento
del telecronista: guarda Pjanic, gli sta dicendo che si è arrabbiato perchè prima aveva
preso la botta lui. Errore, caro amico. C’era da dire che Ramirez, alla rimostranza, ha
risposto con... la regola non scritta. “Caro Pjanic, mica le ho dettate io le regole, sei sta-
to tu a scegliere il piano su cui vuoi metterla. Se tu la vuoi giocare in modo “maschio”
sarai ricambiato”. Altra regola non scritta: tanti gli esempi. Se vinci non dileggiare l’av-
versario. Altrimenti, aspettati qualche regalino. Ronaldo (brasiliano) che fa il giocoliere
con la Lazio già ormai sconfitta in coppa Uefa viene avvisato da Mancini. Non prenderci
in giro. Regola non scritta. Ultimo esempio: il tuffatore. Fingi di essere colpito, mi fai
ammonire, insomma fai il furbino? Bene, la volta dopo io la stecca te la dò, poi mi piego
su di te e mentre l’avveduto telecronista dice che ti sto chiedendo scusa, io invece ti
sto dicendo: prima hai finto e non ti avevo neanche toccato? Sei stato per terra 2’ per
perdere tempo e poi ti sei rialzato e ti sei messo a correre? Ecco, adesso stai per terra
per qualcosa. Regola non scritta.

                                       Diego Costa

               Ribollita Vs Pasta e fagioli
                                                                  continua da pagina 17

Tagliate a fette grossolane il pane raffermo, adagiate alcune
fette sul fondo di una ciotola o zuppiera, coprite con un paio
di mestoli di zuppa, poi adagiate un altro strato di pane e ri-
coprite con altra zuppa, proseguite alternando gli strati fino a
terminare gli ingredienti. Lasciate raffreddare a temperatura
ambiente e poi ponete in frigorifero coperto con pellicola per
almeno due ore.
Trascorso questo tempo, riprendete la ribollita, il pane avrà
assorbito la zuppa e la ribollita avrà un aspetto semisolido,
versatela in un tegame, portatela al bollore, aromatizzatela con peperoncino e foglioline
di timo.
Ora la ribollita è pronta per essere gustata con un filo di olio a crudo.

                                     Angela Bernardi

18
Il Bologna F.C. 1909
                visto da STAB

            RICCARDO ORSOLINI

Sono in distribuzione i calendari dedicati al
      Bologna F. C. per l'anno 2020.

Gli interessati possono contattare il numero
         di cellulare 329.44.82.152.
                                                19
Alla scoperta dei tifosi del
                    BOLOGNA fuori sede
Per la rubrica “i fuori sede” eccoci a colloquio da Termoli con Alessio

 - Ciao Alessio tu non sei bolognese, dove vivi?
 “Abito a Termoli, provincia di Campobasso, in Molise, città sulla costa molisana, dall’età
di 6 anni. Sono nato ad Isernia, sempre in Molise, ma sono originario di Carpinone,
un piccolo paesino in provincia di Isernia, ci torno quando posso, avendo ancora due
nonni ai quali sono molto legato, mi hanno cresciuto fino all’età di 6 anni, poi mi sono
trasferito a Termoli. Mio padre è pensionato, ma ha svolto la professione di operaio
metalmeccanico”.

 - Come è nata la tua fede per il Bologna F.C.?
“Sono tifoso del Bologna praticamente dalla nascita, grazie a mio padre che mi ha tra-
smesso questa passione infinita. È troppo facile tifare per le pseudo grandi squadre, in
cuor nostro sappiamo chi è lo squadrone che tremare il mondo fa. Non abbiamo amici
o parenti a Bologna, mio padre è del 1950, quindi ha vissuto lo scudetto ed altro.
Mentre giocava a calcio, da piccolo, doveva scegliere se infilarsi la maglia del Bologna,
quella del Torino o della Fiorentina. Scelse quella del Bologna perché erano i colori più
belli, rimase abbagliato da quella maglia che propagava luce gloriosa e tutto cominciò
da lì”.

 - Come ti trovi nella tua città attuale?
“A Termoli mi trovo benissimo, ormai è la mia città, io che sono nato in montagna ades-
so vivo sul mare! Svolgo, da 13 anni, la professione di operaio metalmeccanico presso
lo stabilimento FCA di Termoli, e tra un motore e un cambio mi sono laureato a Chieti in
Sociologia nel 2011. Sono sposato da 4 anni e mezzo, sogno di diventare padre, anche
perchè acquisteremmo un tifoso/a in più!”.

 - Hai mai avuto l’abbonamento in curva?
 “No non ho mai avuto l’abbonamento in curva, nemmeno in altri settori.
Non appartengo a nessun gruppo ultrà, mi piacciono tutti i gruppi. Mi tolgo il cappello
a chi fa tanti sacrifici per seguire una fede, infatti quando si perde il mio pensiero va
subito a loro. Le sconfitte, a parte il dispiacere e il cambio d’umore, non fanno altro che
accrescere il mio amore per il Bologna”.

 - Come viene vissuto il calcio nella tua città?
 “A Termoli il calcio è seguito molto, la squadra milita nell’Eccellenza molisana, ma per
storia e tifo meriterebbe la serie D.
Purtroppo paga le vicende societarie e i continui fallimenti.
Mostrarmi tifoso del Bologna è gratificante e orgoglioso. Mi guardano con occhi strani,
ma non mi importa, è più bello così, soprattutto quando li battiamo! Il Bologna è una
fede, weareone è il mio motto!”.

 - Come ti sei organizzato per seguire le notizie e le partite del Bfc?
“Seguo il Bologna in tutti i modi, su Sky, su Internet, per anni sono stato abbonato a
Forza Bologna Magazine, guardavo sempre il Pallone nel 7, ascolto trasmissioni radio-
foniche”. Le partite le guardo su Sky o in alternativa ascolto la radio che trovo sempre
affascinante”.

20
- Ci sono dei club da te?
“Il club più vicino è quello di Sulmona Rossoblu in Abruzzo, purtroppo qui in Molise non
c’è nulla”.

- Quali sono le squadre di calcio più gettonate da te?
“Non ci sono altre squadre di calcio, per me esiste solo il Bologna”.

 - Da quanto tempo manchi dal Dall’Ara?
“Manco dallo stadio dal 2017, ultima giornata di campionato Bologna Juventus. Spero
quest’anno di essere presente. Ci sono stato 6 volte, più 3 trasferte”.

 - Che effetto ti fa essere un fuori sede?
 “Non mi fa nessun effetto essere un fuori sede, anche perchè non lo sono! Il mio cuo-
re è sempre in Curva Bulgarelli a spingere i ragazzi, mi sento tifoso e parte integrante
della famiglia rossoblu”.

 - Hai qualche episodio particolare relativo al tifo da raccontarci?
 “Mi ricordo quella maledetta retrocessione con il Parma nel 2005 e la semifinale con il
Marsiglia, piansi tutta la notte in entrambi i casi.
Mio padre mi portò allo stadio, in curva Andrea Costa, la prima volta il 30 aprile 1995,
Bologna Leffe 1-0, gol di Morello e promozione in serie B, non potrò mai dimenticarlo,
avevo 14 anni. 1 giugno 2008 Bologna Pisa 1-0, con Marazzina su rigore e promozione
in A. Nel 2003 mio padre mi regalò tre giorni a Sestola nel ritiro del Bologna, stesso
albergo, è stato emozionante fare colazione con Signori, Pagliuca, ecc.
Purtroppo la mia timidezza e riservatezza non mi hanno permesso di fare foto ed altro”.

 - Da quanto segui Radio Digitale Bologna?
“Sinceramente seguo Radio Digitale Bologna da poco, ho trovato la fanzine stupenda e
ben fatta, lì ho conosciuto la rubrica sui fuori sede”.

                                     Danilo Billi
                                                                                      21
Il derby visto da un
                        tifoso biancoblù
                Vince la Segafredo un derby senza storia.
È senza storia il primo
derby 2019-2020, la
Virtus è totalmente
superiore in tutto ad
una Effe che fatica a
trovare la lucidità per
imbastire una difesa
o un attacco degni di
nota.
Manca tutto alla squa-
dra di Martino che ad-
dirittura chiude senza
fare falli il secondo
quarto, stona anche
qualche tiro preso in
meno per cercare ob-
bligatoriamente      un
passaggio sottocane-
stro, spesso fine a se
stesso che si è quasi
sempre risolto in una
palla persa. Il solo
Sims regge all’urto,
ma questa non è la
solita Effe...                      Matteo Fantinelli in azione - Foto Schicchi.
Dal canto suo la compagine bianconera mostra tutto il suo repertorio, difesa fisica
spesso ai limiti ma efficacissima, attacco che viene guidato in maniera eccellente da
Markovic e vede in Gaines e Weems (32 punti finali per lui ed MVP di giornata) i termi-
nali ideali per ricevere gli assist del serbo. Teodosic pochi punti ma tanto lavoro per i
compagni e quando si mette a disposizione della squadra, con quattordici assist finali,
sono dolori per tutti.
Buonissima prova di Baldi Rossi su Leunen che limita il Canadese in maniera tangibile
mandandolo in totale confusione.
Più 20 Virtus all’intervallo.
Partenza di terzi quarto ancora sulla falsa riga dei primi due e la Virtus con la difesa
costringe i biancoblu a misere percentuali. Piovono assist e schiacciate senza che vi sia
la benché minima opposizione difensiva, un antisportivo a Robertson e una chiusura di
Mancinelli sul sempre più incisivo Hunter sono le uniche azioni difensive degne di nota.
L’ultimo quarto scorre con la Virtus che dilaga fino al +32 finale.
Purtroppo per noi arriva nella serata meno indicata la “partita no”, adesso bisogna pron-
tamente reagire per mantenere il posto nelle otto ed accedere così alle Final Eight di
Coppa Italia.
Comunque sempre Forza Fortitudo.

                                Andrea Andy Persico

22
Il derby visto da un
                       tifoso bianconero
                                Derby: solo Virtus!
Una partita come le altre, una gara
che vale solo due punti, qualcuno
continua ancora oggi a sostenerlo, in
realtà la maggioranza della città che
vive la pallacanestro il derby vorrebbe
vincerlo, anche se non assegnasse
punti per la classifica. Era l’edizione
numero 106, contando solo quelli
ufficiali e partendo da quello disputato
nel 1966 (i precedenti affondavano
le radici nell’anteguerra e, quando
non erano amichevoli, si svolgevano
nell’ambito di campionati o tornei
locali). Un’edizione speciale, la prima
disputata il giorno di Natale; la prima
nell’arena della fiera, la struttura
provvisoria voluta dalla Virtus anche
e soprattutto per il derby; la prima
dopo più di due anni di assenza, ma
soprattutto la prima in serie A dopo
un vuoto di un decennio. L’attesa era
grande, per una Virtus capolista e per
una Fortitudo, fin qui oltre ogni più
rosea attesa. I bianconeri reduci da una
sconfitta a Sassari, la F da una vittoria
contro Brindisi. Tanti i temi: la Virtus
a matrice serba, guidata in panchina
da Djordjevic, già protagonista di
stracittadine in canotta biancoblù,                   Un derby di tanti anni fa.
e in campo da Markovic e dall’asso
Teodosic; la Fortitudo con l’ex capitano bianconero Aradori, protagonista di un inizio di
campionato da migliore realizzatore italiano, di fronte a uno degli elementi più positivi
delle V nere, Weems; la sfida sotto canestro tra Sims, magnifico protagonista nell’ultima
uscita, ma orfano dell’influenzato Daniel e la coppia esplosiva bianconera, Gamble e
Hunter. In quintetto per le V nere c’è la novità Teodosic, con Markovic, Weems, Ricci e
Gamble. Sims segna il primo canestro, ma subito va avanti 6-2 la Bologna bianconera.
È una Virtus molto energica, ma qualche spreco di troppo permette ai biancoblù di
rimanere attaccati fino all’8-7. Una tripla di Ricci dà il via a un parziale di 8-0, chiuso
da un altro tiro pesante di Teodosic, 16-7. Markovic e Teodosic orchestrano il gioco (alla
fine dieci assist per entrambi, mai prima due giocatori di una stessa squadra ne avevano
prodotti, entrambi, in doppia cifra). Il primo quarto si chiude 22-11 e nel secondo la
musica non cambia: dopo aver toccato anche il +22, le V nere chiudono avanti di venti
punti la prima metà gara, 45-25. Nel terzo quarto, gli uomini di Djordjevic toccano due
volte il +24, ma la Pompea riesce ad aggiudicarsi il parziale per un solo punto, 65-46.
Il divario si scava ancora di più negli ultimi dieci minuti.
                                                                     segue a pagina 25
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FINE ANNO DA SOGNO
                     PER LE V NERE
Eravamo rimasti alla conquista del primo
posto nel girone di Eurocup. Il campionato è
ripreso con la trasferta di Sassari. Djordjevic
ha tenuto a riposo Hunter, che lo ha trovato
un po’ impreciso nelle ultime due gare,
contro Brindisi e a Monaco, al suo posto,
ovviamente, Delia. Quintetto bianconero
con Markovic, Cournooh, Weems, Ricci e
Gamble e avvio, come capita spesso, con
il freno a mano tirato, 10-0 per i padroni
di casa in poco più di tre minuti. Entra
Teodosic e la Virtus rientra a meno quattro,
14-10, ed è sotto 22-17 al 10’. Lo stesso
divario si riscontra anche a metà gara,
43-38. in avvio di terzo quarto la Virtus
rientra completamente in gara, con cinque
punti consecutivi raggiunge i sardi, 43-43.
sembra l’inizio di una nuova gara, invece i
padroni di casa scappano con un parziale
di 27-11 che porta il punteggio sul 70-54.
Solo una tripla di Weems riduce il divario
all’ultima pausa, 70-57. Quel tiro è però
l’avvio di un importante contro parziale delle
V nere: con un 6-18 i bianconeri ritornano a
meno quattro, 76-72. ormai si va a strappi,
stavolta è la squadra allenata da Pozzecco
a produrre un’accelerazione, un 13-0, che
decide la gara, 89-72. Cambia poco nel
finale, 91-77. Inconsueto minutaggio di
Teodosic, a lungo unico a non naufragare,
per lui 31 minuti. A questo punto c’è da
                                                Virtus-Olimpia in un immagine degli anni
affrontare il derby di Natale. La Fortitudo '50: Gambini al rimbalzo precede Gamba.
ci arriva con una striscia di quattro vittorie
nelle ultime cinque gare.
In altra parte leggerete il dettaglio di una gara che non c’è mai stata, se non per pochi
attimi. La Virtus ha divelto la partita con molte armi: l’energia, la velocità, la regia di
Markovic e Teodosic, dieci assist a testa, la scientifica precisione di Weems, 32 punti,
implacabile nell’attaccare Aradori. A parte il 2-0 iniziale firmato da Sims, la Virtus ha
sempre condotto, in una progressione che non ha mai lasciato scampo agli avversari,
dal 22-11 di fine primo quarto, al 45-25 di metà gara fino al più trentadue finale. Poco
tempo per festeggiare, poi è in programma l’ultima gara dell’anno 2019, un’altra sfida
classica, quella tra le due squadre più titolate d’Italia, ancora alla Segafredo Arena:
Virtus-Olimpia.
Più trofei per i milanesi ma oggi a guardare dall’alto in basso in campionato sono
le V nere. Quintetto Virtus, lo stesso del derby: Markovic, Teodosic, Weems, Ricci e
Gamble. Per Milano, invece Cinciarini, Roll, Micov, Scola e Tarczewski. Subito la tripla di
Teodosic, poi Milano ricuce ma la Virtus riesce sempre ad allungare ogni volta che viene

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