Contrada della Tartuca - anno XXXVI n 4 Dicembre 2012 direttore responsabile Giovanni Gigli

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Contrada della Tartuca - anno XXXVI n 4 Dicembre 2012 direttore responsabile Giovanni Gigli
Contrada della Tartuca
anno XXXVI n°4 Dicembre 2012
direttore responsabile Giovanni Gigli
Contrada della Tartuca - anno XXXVI n 4 Dicembre 2012 direttore responsabile Giovanni Gigli
2    Murella Cronache

    Vinicio: la nostra fiducia

    “Gli esami non finiscono mai“ diceva il grande            glia di rifarsi e di non mollare la presa era tanta. Si
    Eduardo De Filippo, ma il nostro Capitano Vinicio         toccava con mano la sicurezza che Vinicio dava alla
    Capitani ha superato sicuramente una bella prova.         Contrada, nonostante le poche speranze. Lui ed i
    Lo scorso anno si era assunto la responsabilità di        suoi collaboratori, invece, ci credevano davvero e
    guidare la Tartuca sul Campo in sostituzione del          si vide sul Campo. Solo una manciata di centimetri
    dimissionario Marcello Sbaragli, ben sapendo che          ci negò la vittoria, una vittoria voluta da Vinicio in
    sarebbe stata un’annata di certo non facile. Vinicio      primis. Tittia dimostrò quanto era giusta la fiducia
    (scusate la cordialità, ma ad un amico ci sentiamo        affidatagli, ma non ce la fece. La Tartuca si ripur-
    di rivolgerci chiamandolo per nome…) accettò con          gò, come è tradizione quando si perde un Palio in
    entusiasmo portandosi dietro due amici e un grup-         quella maniera, ma ne uscì con la consapevolezza
    po affiatato e collaudato. Per molti dimostrò un co-      di essere ancora ai vertici delle tattiche paliesche.
    raggio notevole, forse esagerato, ma i grandi uomi-       Passano gli anni, passano i Capitani, ma il giallo e
    ni si vedono proprio nel momento del bisogno.             celeste è sempre lì, pronto a cogliere i frutti di un
    “Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a          periodo straordinario che non deve finire.
    giocare” (J. Beluschi). L’inizio, poi, non è stato si-    Veniamo ai giorni nostri. Vinicio è stato confermato
    curamente dei migliori. La sorte che si manifestò         ancora con maggiori consensi di quanto accadde un
    il giorno del sorteggio delle contrade si spense          anno fa, a dimostrazione della maturità della nostra
    nei giorni del Palio di luglio. Lamagno, il cavallo       grande Contrada. Ora, però, lo aspetta l’esame più
    assegnatoci, si infortunò, peggio di così non pote-       duro. Abbiamo davanti un’annata che sulla carta
    va andare, chiunque si sarebbe amareggiato e ne           non ci vedrà protagonisti, mentre i nostri avversari
    avrebbe avuto tutti i motivi. Lui no, si rimboccò le      correranno almeno un Palio. Non sarà facile, ma la
    maniche, e dimostrò alla Contrada e a tutta Siena         sicurezza di Vinicio sarà importante per tutti.
    come si affrontano questi momenti, senza piagni-          La sua presenza, anche fisica, in Contrada, ci infon-
    stei, senza affibbiare colpe inutilmente quando è         de fiducia. Vinicio conosce la Tartuca come pochi.
    solo il fato ad avere l’ultima parola. Il suo carattere   L’ha vissuta da sempre, da quando bambino prepa-
    apparentemente freddo, dette coraggio a tutti e il        rava la Festa della Madonna a quando partecipava
    momento no si chiuse come si era aperto.                  attivamente alla vita di Castelsenio.
    Ad agosto le cose andarono in apparenza meglio.           Uno così non potrà deluderci, è uno di noi, uno che
    Arrivò nella stalla Indianos, cavallino che ispirava      ha vissuto e vive con le stesse emozioni di un bam-
    simpatia ma scarse possibilità di successo. Qui en-       bino quel magnifico gioco, metafora della vita come
    trarono in gioco il fiuto                                                                pochi, che è il Palio.
    e le capacità di Vinicio.                                                                E poi, come ha detto
    Smentendo ogni ipote-                                                                    qualcuno “il meglio
    si degli strateghi palie-                                                                deve ancora venire”.
    schi, ingaggiò Tittia,
    uno dei migliori fantini                                                                         Antonio Gigli
    sulla piazza ma consi-
    derato lontano dalle
    nostre strategie. La vo-
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Murella Cronache   3

7cm di esistenza

L
      a condizione impre-                                                rivare l’intuizione, guiz-
      scindibile per far                                                  zo e qualità necessaria,
      succedere qualcosa                                                  per portare in fondo la
di buono nell’arco della                                                  scoperta. Senza uno di
propria vita è una sola:                                                  questi presupposti sfuma
provarci.                                                                 tutto, lasciando il posto
Aldilà della deriva che                                                   a tutta una serie di studi
può prendere l’ineluttabi-                                                validi ma inconcludenti.
le nell’esistenza di ognu-                                                Insomma capita a volte
no di noi, nel trascorso                                                  nella vita, di andare tanto
terreno di tutti gli esseri                                               tanto vicini a qualcosa di
umani è fondamentale                                                      bello. Tanto così dal vin-
fare di tutto perché una                                                  cere alla lotteria, tanto
cosa succeda.                                                             così da fare il gol della
Un esempio è vincere al                                                   vita, tanto così da scopri-
superenalotto.                                                            re qualcosa di fondamen-
Si vince solo in un caso: se                                              tale e tanto così da vince-
si gioca. Tutta la serie di                                               re un Palio.
rinterzi che può prendere                                               Una serie di eventi decisi e
una pallina nella cesta delle estrazioni, come     voluti ti portano fin lì, privandoti poi casual-
per esempio rimbalzano gli accadimenti per-        mente del successo o al contrario, vivaddio,
sonali nel film Sliding Doors grazie a un cla-     premiandoti.
moroso effetto domino, sono dovuti all’inerzia     Maradona capì molto prima di aver calciato il
iniziale della cesta. Ma potrebbe bastare an-      pallone che stava facendo qualcosa di straor-
che un solo rimbalzo diverso che la sestina si     dinario: lo stava costruendo, metro dopo me-
trasforma in cinquina.                             tro. Capita così che molto prima di arrivare
Altro esempio: fare il gol della propria vita.     al bandierino capisci che tutto quello che hai
Per fare il gol della vita Diego Armando Mara-     costruito è costruito in maniera solida, intelli-
dona dovette partire dalla propria trequarti,      gente, capace, strategica. L’esito a volte dipen-
scartare quasi tutta l’Inghilterra, aspettare      de da un ciuffo d’erba o da soli 7 centimetri. E
che il dramma della guerra delle Falkland se-      non è certo quello che ti rende orgoglioso. Ne
dimentasse sotto forma di rancore degli ar-        sei orgoglioso molto prima, prima che il tutto
gentini verso gli inglesi, attendere che l’azio-   si compia, in un modo o nell’altro.
ne e il gol avvenissero non in una domenica        Morale della favola. Per perdere bisogna esiste-
qualsiasi ma in una semifinale di Coppa del        re. Al piano di sotto questo, ancora non l’hanno
Mondo. Il gioco era fatto e soprattutto riusci-    capito. Chi non esiste, come voi, non perde mai.
to. Ma sarebbe potuta rimanere l’azione della
vita.
E basta.                                                                             Nonno Totto
Un altro esempio, lontano anni luce dai pre-
cedenti, è la riuscita di una qualsiasi scoper-
ta scientifica. Requisito fondamentale per la
ricerca è la scolarizzazione e tutta una serie
di studi, lunghi e pesanti. Poi deve ar-
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4    Murella Cronache

    Una dimenticata presidenza di Castelsenio

    La breve ma intensa presidenza di Mauro Barni in un sincero resoconto

    N
             on è facile ricostruire le sommesse vi-   movente il ricordo di Giovanni Mazzini e di
             cende della Società di Castelsenio ne-    Nello Cenni, il regista del gruppo artistico
             gli anni cupi del conflitto (1940-1944)   “Senio”; un ricordo prezioso per dolcezza,
    e nel decennio postbellico, non essendo pos-       malinconia, calore, un delicatissimo resocon-
    sibile far ricorso a verbali e documenti, che      to di “quarant’anni fa” (100 anni di Castelse-
    lo stesso Giovanni Gigli ritiene ormai irrepe-     nio, 1987):
    ribili, anche perché in massima parte svaniti      “Castelsenio non aveva mai chiuso i battenti
    con il misterioso incendio del 1944 sempre         durante la guerra, se non per un breve perio-
    – aggiungo – che fossero stati compiutamen-        do a cavallo tra il ’43 e il ’44 quando aveva
    te redatti e conservati. Se ne rammaricano         dovuto accogliere... certi sfollati che dovette-
    Giovanni Gi-                                                                          ro sfollare di
    gli (Le nostre                                                                        nuovo, sfrat-
    origini,      in                                                                      tati dal rovi-
    100 anni di                                                                           noso incendio
    Castelsenio,                                                                          dell’inverno
    Contrada del-                                                                         di fine d’an-
    la    Tartuca,                                                                        no.     Subito
    1987) e Gior-                                                                         dopo inizia-
    dano Barba-                                                                           rono i lavori
    rulli (Notizie                                                                        di recupero
    storiche del-                                                                         del    salone,
    la Contrada                                                                           che era rima-
    della Tartu-                                                                          sto indenne,
    ca, 2005, p.                                                                          dell’antica-
    337)      men-                                                                        mera e dello
    tre     Rober-                                                                        stretto corri-
    to Barzanti                                                                           doio che col-
    (Un mondo                                                                             legava la por-
    di vita, in                                                                           ta d’ingresso
    100 anni di                                                                           al   disimpe-
    Castelsenio) diffonde la sua appassionata e        gno e a sua volta culminante in un «lillipuzia-
    puntualissima analisi di periodi d’auge e di       no» gabinetto alla turca”.
    crisi della Società sul prima e sul dopo, in-      Ma Giulio non fa alcun accenno al bar e allo
    quadrandoli nel logico contesto delle vicende      stato generale dello stanzone principale, scu-
    delle SMS senesi sempre orgogliosamente            ro, umido e inospitale, divertendosi a descri-
    sopravvissute ai subentranti conati di omo-        vere gli strampalati e orrendi tavoli da gio-
    logazione di matrice prima clericale, poi bor-     co... ed io innesto qui (1946) il mio principale
    ghese e infine fascista.                           ricordo assolutamente coincidente col suo
    È comunque certo che a ben poco era ridot-         prezioso novellare sulle “persone anziane”
    ta nei primi anni ‘quaranta, la “presenza”         che vi prendevano posto alla sera per gioca-
    di Castelsenio, frequentato solo da anziani        re a briscola e tressette, con pochi ragazzi
    amanti del “tressette”, animato dalla “tom-        attorno, silenziosi e timorosi in ascolto delle
    bola” e, dopo la liberazione, dai veglioncini e    loro invettive ludiche ma soprattutto alle loro
    dalle rare cenette nella simpatica e rimpian-      storie di contrada e di Palio. Vennero poi le
    ta “sala” degli specchi. Il massimo e intran-      prime elezioni della dirigenza, e si sviluppò
    sigente difensore della Società fu il piccolo      la vita societaria... sino alla trionfale assem-
    (ma solo di statura) Pietro Tamburi ed è com-      blea generale del 10 aprile 1956, nella quale
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fu decisa la realizzazione delle nuove sale:     anche Giulio era dissenziente. Eppure sareb-
tormentata ma felice e necessaria realizza-      be stato subito un clamoroso successo... ma,
zione, cui furono immolate la palma del giar-    in assemblea mi fu rimproverata l’eccessiva
dinetto e purtroppo la sala dei piccoli Rozzi.   spesa... e la disinvoltura decisionale. E così
Nel racconto di Giulio Pepi, c’è dunque un       sentii il dovere di dimettermi dopo pochi
“buco” di ben 10 anni ed io, rileggendo il       mesi.
contributo mi rendo ben conto che l’amne-        La Presidenza tornò così agli anziani con la
sia del mio grande amico non fu casuale...       presenza del grande mediatore Silvio Maria-
ma fortemente voluta perché forse gli face-      ni... I giovani, che oggi sono vecchi come me,
va male rammentare il declino della vecchia      ebbero il loro spazio.
gestione societaria e del vecchio modo di vi-    Ritirandomi non fui certamente coraggioso:
vere e di aggregare. E il “fattaccio” che mi     e Giulio non me l’ha perdonato!
riguarda non è da lui rievocato, forse per una   Infine Mauro Bernardoni e Adù Muzzi (negli
affettuosa astensione da qualche critica che     anni ‘70) e poi il carissimo Pietro Fossi uffi-
indubbiamente meritavo.                          cializzarono e impressero una nuova leader-
Ebbene, questa “lacuna” ha stimolato la vo-      ship, praticamente concludendo l’ardito salto
glia di sincerità at-                                                      di una generazione.
torno ad un episo-                                                         Ma intanto si era af-
dio, di cui un po’ mi                                                      facciato un nuovo
vergogno ma non mi                                                         modo di “vedersi” in
pento!                                                                     Società, di viverla,
Siamo nel 1954: la                                                         di gestirla, di farne
Società era (trop-                                                         un piccolo e festo-
po)gelosamente cu-                                                         so centro di cultura,
stodita e difesa dai                                                       di promozione, di
benemeriti anziani,                                                        spettacolo, di cenet-
come Azeglio Mer-                                                          te settimanali e una
lotti, Pietro Tambu-                                                       meravigliosa sorgen-
ri, Giovanni Mazzini                                                       te di risorse per la
e altri ancora, minu-                                                      Contrada. Quel lon-
ziosamente ricordati                                                       tano 1954 segnò for-
da Giordano Barba-                                                         se una svolta per Ca-
rulli, e i cui volti sor-                                                  stelsenio: le famiglie
ridono, pallidi, nelle                                                     accorrevano per go-
foto d’epoca.                                                              dersi “Lascia o rad-
La loro prudenza                                                           doppia” e i ragazzi vi
(troppe ne avevano                                                         si trovavano sempre
viste!) non si adatta-                                                     più spesso per pre-
va alla rinata esube-                                                      parare gli eventi – si
ranza dei giovani. E                                                       direbbe oggi – piccoli
fu nel corso di un’ennesima lamentazione che     e grandi della vita di Contrada, nel mentre
un gruppo di pericolosi rivoluzionari guidato    si diradavano le memorabili briscole della
da Giulio, sia pur rispettosi dei prestigiosi    sera...
senatori ma legittimamente ansiosi di espe-      La mia parentesi di Presidente di Castelsenio
rienze consone ai tempi decise la mia inopi-     si era bruciata alla svolta e Giulio Pepi non
nata elezione a Presidente della Società, con    me la perdonò mai: non so per la televisione
l’impegno collettivo di assistermi, sopraffat-   o per le dimissioni...
to com’ero dal mio lavoro, dalle esigenze del    Ora, finalmente, mi sento molto fiero, nel ve-
mio indimenticato Maestro Giuseppe Bian-         dere il mio nome nell’albo dei Presidenti, di
chini, dalle prove continue (concorsi, libe-     essere stato un anello della lunga catena di
re docenze, ecc.). Ed accettai, portando in      solidarietà e di fratellanza che è uno dei pro-
Società la voce dei ragazzi, le premure delle    dotti più belli della Contrada.
donne, la voglia di cambiare destando così
molto entusiasmo ma anche larvati rimpro-
veri.                                                                            Mauro Barni
Per farla breve, la più sconvolgente innova-
zione fu l’arrivo della bellissima televisione
nel vecchio stanzone del bar... e purtroppo
Contrada della Tartuca - anno XXXVI n 4 Dicembre 2012 direttore responsabile Giovanni Gigli
6    Murella Cronache

    Centoventicinque anni di Castelsenio
    La Società Castelsenio ha degnamente festeggiato i suoi 125 anni nel mese di ottobre con un
    doppio appuntamento: il Veglione Straordinario di venerdi 19 agli Orti del Tolomei e il pranzo
    celebrativo di domenica 21

    C
            elebrare il passato per volgersi fidu-       tà. Realizzazione, inoltre, tutta in “casa” ad
            ciosi al futuro: è senz’altro ciò che ci     opera di Cesare Guideri, Francesco Civai,
            hanno trasmesso i festeggiamenti per         Katiuscia Vaselli con la collaborazione di Lin-
    il 125° della Società M.S. Castelsenio. Un ric-      da Ciofi, Benedetta Elia e Stefania Pacini e
    co programma ha contribuito in maniera per-          la parte tecnica affidata a Giacomo Steiner.
    fetta a rendere degna celebrazione al luogo          Il pranzo si è svolto in un’atmosfera serena,
    che più ci è familiare, e                                                    con circa 300 presenti
    che ormai rappresenta                                                         a rendere omaggio allo
    un corpo organico con                                                         spazio di aggregazio-
    la Contrada; venerdì 19                                                       ne per antonomasia,
    Ottobre un ricco buffet                                                       al punto di ritrovo del
    e musica dal vivo han-                                                        quotidiano ma anche
    no reso l’edizione stra-                                                      palcoscenico di raffina-
    ordinaria del Veglione                                                        te ricorrenze ma, an-
    sociale un ottimo “star-                                                      che, riferimento per gli
    ter” della ricorrenza,                                                        aspetti organizzativi di
    con una grande parte-                                                         piacevoli “imprevisti”.
    cipazione di tartuchini                                                       Il Consiglio di Castel-
    che hanno mostrato ap-                                                        senio ha coordinato al
    prezzamento per la ri-                                                        meglio il tutto abbel-
    proposizione autunnale                                                        lendo gli spazi, oppor-
    del tradizionale appuntamento di Febbraio.           tunamente rinfrescati nei toni, con nuove foto
    Una serata ben riuscita che ha introdotto poi        e omaggiando i partecipanti con dei ricordi
    la giornata di domenica 21 Ottobre: foto di          celebrativi. Le attività sociali, come sottoline-
    rito in Piazzetta Silvio Gigli e pranzo nei locali   ato nell’intervento del Priore Simone Ciotti,
    di Società. Una data ricca di significato, a 125     sono sempre state integrate con quelle della
    anni esatti dalla nascita della prima “Casa di       Contrada, coordinamento sancito dalla modi-
    Senio”: un lasso temporale che è stato rico-         fica statutaria che prevede che il Presidente
    struito in un film-documentario, proiettato          di società sia Vicario Coordinatore; attività
    durante il pranzo, dal titolo “125 volte noi”,
    un mosaico moderno di foto, lettere, testimo-
    nianze storiche e aneddoti raccolto in un vi-        Al centro: Il Presidente Gianni Monti
    deo dal forte impatto emotivo, fedele al corso       Sotto: i Presidenti degli ultimi mandati al pranzo celebrativo.
    degli eventi principali che hanno segnato il         Nell’altra pagina: Alcuni momenti del Veglione nel rinnovato
                                                         salone degli Orti del Tolomei
    passato lontano e recente della nostra Socie-
Contrada della Tartuca - anno XXXVI n 4 Dicembre 2012 direttore responsabile Giovanni Gigli
Murella Cronache   7

che scandiscono la vita di tutti i giorni e il    za. Celebrare il passato per volgersi fiducio-
sano confronto tra generazioni che permette,      si al futuro, dunque: una fiducia ben riposta
sin da giovani, di crescere personalmente.        fin quando saranno salvaguardati quei valori
Il Presidente Gianni Monti ha messo in evi-       autentici dello stare insieme e del vivere uno
denza questi aspetti, che sono oggetto di un      spazio con rispetto verso coloro che lo han-
pensiero condiviso con gli altri Presidenti di    no tramandato ricco di significati, e verso le
Società, finalizzato a mantenere questi am-       nuove generazioni che lo vivranno in prima
bienti adatti alle loro funzioni sociali e alle   linea; ma un rispetto dovuto anche a noi e al
esigenze di tutte le generazioni. In sintesi,     nostro presente che aiuti a comprendere la
un programma ben articolato che ha colto          fortuna di avere un luogo aggregante che ci
anche due anime della festa: il veglione che      fa apprezzare la semplicità di un ritrovo, una
ha permesso una serata spensierata dai ritmi      chiacchiera e una serata con gli amici di sem-
più veloci e giovanili, pur mantenendo il clima   pre.
elegante, mentre i caratteri istituzionali sono                                Alessandro Sasso
stati invece lasciati alla giornata di domenica
che ha chiuso i festeggiamenti in maniera uf-
ficiale alla presenza di una platea più ampia
che ha partecipato attivamente alla ricorren-

                                L’arazzo ritrovato

  D    omenica 21 ottobre,
       durante il pranzo per
  i festeggiamenti del 125°
                                                                  trovare momento migliore
                                                                  per esporlo a tutti i con-
                                                                  tradaioli presenti.
  compleanno di Castelse-                                         Ovviamente cercheranno
  nio, alcuni si saranno resi                                     di riportarlo al suo antico
  conto della presenza di un                                      splendore e di proseguire
  vecchissimo drappo appe-                                        le loro ricerche per tentare
  so proprio per l’occasione                                      di portare alla luce quante
  nei locali.                                                     più informazioni possibili
  Si tratta di un arazzo, con                                     riguardo a questo partico-
  colori ormai un po’ sbia-                                       lare tessuto che molto pro-
  diti, ma che lascia ancora                                      babilmente è appartenuto
  ben intravedere lo stem-                                        a una delle prime “Case di
  ma, molto caratteristico                                        Senio”, facendo parte de-
  e particolare, della nostra                                     gli iniziali momenti storici
  Società dipinto sulla tela.                                     della nostra beneamata
  I Delegati al Museo che lo                                      Società.
  avevano ritrovato recen-
  temente, non potevano                                                                   G.R.
Contrada della Tartuca - anno XXXVI n 4 Dicembre 2012 direttore responsabile Giovanni Gigli
21 Ottobre 2012
Contrada della Tartuca - anno XXXVI n 4 Dicembre 2012 direttore responsabile Giovanni Gigli
Contrada della Tartuca - anno XXXVI n 4 Dicembre 2012 direttore responsabile Giovanni Gigli
10    Murella Cronache

     Un pezzo di storia che ritorna in Tartuca
     La famiglia Franchi ha recuperato un giubbetto e uno zucchino risalenti presumibilmente al
     1961 e ne ha fatto dono alla Contrada che ne farà bella mostra nel nuovo museo.

     O
              rmai non manca                                                             zucchino che oggi possia-
              molto all’inaugu-                                                          mo notare e consenten-
              razione del nuovo                                                          do di vincere alla Torre.
     complesso museale, che                                                              Un’ulteriore conferma è
     per essere quanto più                                                               aggiunta da Nanni Pac-
     degnamente        adornato,                                                         chiani che ricorda lo zuc-
     sarà allestito in partico-                                                          chino tornato in Contrada
     lare con i “cimeli” che in                                                          in quelle condizioni.
     qualche modo serviranno                                                             Ma c’è di più: da alcune
     a far rifiorire la memoria                                                          analisi preliminari fatte
     storica e i ricordi legati al                                                       nel nostro archivio emer-
     nostro decoroso passato                                                             gerebbe che lo zucchino
     tartuchino, di cui tutti an-                                                        sia addirittura lo stesso
     diamo orgogliosi.                                                                   della vittoria del ‘53, quel-
     Ecco perché la Contrada                                                             la ottenuta con Ranco su
     da un po’ di tempo, si sta                                                          Tarantella. Ovviamente
     adoperando in un pro-                                                               seguiranno controlli ed
     gramma di recupero di                                                               analisi più approfondite.
     oggetti rari e preziosi che                                                         Il giubbetto è di piccola
     hanno fatto parte della                                                             misura. Lo stemma è an-
     nostra storia. Un compito                                                          cora intatto, non cucito so-
     non facile, poiché, mentre alcuni di essi sono gen-      pra come si usa fare oggi, ma dipinto direttamente
     tilmente donati dai protettori, per altri resta più      sulla seta che lo compone. Davanti per essere chiu-
     difficile trovarli e spesso occorre la mediazione di     so, non è dotato di bottoni, ma di trecciolini, come
     un contradaiolo che desideri far tornare quei cime-      si usava cucirli a quel tempo.
     li al loro vero luogo di appartenenza.                   Grazie dunque alla generosità della famiglia Fran-
     Due nostri reperti sono stati rinvenuti recentemen-      chi, questi cari oggetti dopo tanto peregrinare sono
     te in un modo del tutto curioso: un collezionista di     tornati nella Tartuca e presto potranno essere am-
     Milano aveva posto su un celebre sito di aste on-        mirati nel nuovo Museo, pronti per raccontare un
     line, uno zucchino ed un giubbetto di color giallo       pezzo di storia del nostro passato.
     e turchino. Il nostro Camarlengo Mauro Franchi,
     la moglie Patrizia ed i figli Stefano e Silvia, hanno                                      Gabriele Romaldo
     deciso di procedere all’acquisto dei due oggetti per
     poterli poi donare alla Tartuca contattando imme-
     diatamente questo collezionista lombardo che ha
     raccontato di averli reperiti in un mercatino d’an-
     tiquariato.
     Dopo averli accuratamente visionati, un’ammac-
     catura presente nello zucchino ha fatto prendere
     strada all’ipotesi che i due cimeli potessero risalire
     quantomeno al Palio del 16 agosto 1961. In quella
     carriera partimmo come favoritissimi, disponendo
     della stessa accoppiata vincente di luglio. Tristez-
     za fece uscire prima dai canapi Uberta de Mores,
     rimanendo al comando fino al terzo S.Martino,
     quando una rovinosa caduta gli fece concludere la
     corsa, procurando dunque quell’infossatura nello
Murella Cronache       11

L’armonia operosa e l’amore civico
I festeggiamenti per il dono da parte della Prof.ssa Vanna Socini Guelfi del “Mangia d’Oro”
appartenuto al padre, Ing. Luigi Socini Guelfi, al Prof. Mauro Barni

“Un gesto che rimar-                                                        per il loro impegno
ca l’amore civico che                                                       civico che li ha spinti
due grandi persone,                                                         ad agire per la tute-
Luigi e Mauro, han-                                                         la di Siena, delle sue
no espresso verso la                                                        istituzioni e del suo
nostra città, un episo-                                                     patrimonio artistico,
dio che segna il solco                                                      economico e cultura-
della continuità nella                                                      le.
dedizione a una co-                                                         Tutto questo, insieme
munità che vuole con-                                                       alla stima che Socini
tinuare a vivere, utile                                                     Guelfi aveva sempre
più che mai in un mo-                                                       dichiarato per Mau-
mento come quello                                                           ro Barni ha spinto
attuale per permet-                                                         la signora Vanna a
tere alla nostra città                                                      compiere questo ge-
di superare conflitti,                                                      sto che lei ha definito
rinascere e rinnovarsi”. Con queste parole il     come qualcosa di spontaneo, semplice ma di
Priore Simone Ciotti ha definito il bel gesto     grande signicato.
di Vanna Socini Guelfi, figlia di Luigi Soci-     Venerdì 30 Novembre, alla presenza della fa-
ni Guelfi, scomparso nel 2008, all’età di 102     miglia Socini Guelfi, del Prof. Francesco Fra-
anni, di donare il Mangia d’Oro conferito al      ti Pro-Rettore dell’Università degli Studi di
padre nel 1976 al nostro Mauro Barni, tra le      Siena e del Rettore della Nobile Contrada del
altre cose ex Sindaco ed ex Rettore dell’Uni-     Bruco Fabio Pacciani, nonchè Rettore del Ma-
versità, rimasto vittima di un furto nel mese     gistrato delle Contrade è stato celebrato nei
di luglio nella sua abitazione durante il quale   locali della Società M. S. Castelsenio questo
è stato trafugato il Mangia d’Oro che il Conci-   dono, suggellato da un commovente abbrac-
storo gli aveva consegnato nel 1974.              cio tra Vanna Socini e Mauro Barni; ci piace
Luigi Socini Guelfi, oltre ad essere stato Ca-    citare, in conclusione, le parole di Mauro, se-
pitano vittorioso della Contrada del Bruco e      condo il quale tutto questo “dimostra la capa-
Rettore del Magistrato delle Contrade, fu l’ul-   cità delle contrade di creare coesione e amore
timo Podestà di Siena nel periodo dal 1938 al     per le piccole e grandi cose di questa città che
1944, ovvero durante gli anni della seconda       è la nostra patria”.
guerra mondiale e del passaggio del fronte;       Una coesione, ci sentiamo di aggiungere, di
a lui va il merito di aver salvato il Monte dei   cui, in un momento così particolare per la no-
Paschi dalla mossa governativa di Mussolini,      stra città come quello attuale, è quanto mai
che durante il periodo della grande depressio-    importante essere consapevoli per potervi far
ne stava cercando di nazionalizzare le Banche     forza.
più importanti, spostandone le sedi ammini-                                             Silvia Ciofi
strative a Roma. Secondo la professoressa
Vanna Socini, c’è                                                                   In alto: il Prof.
un filo ideale che                                                                  Barni durante il
                                                                                    suo saluto ai pre-
unisce suo padre                                                                    senti.
Luigi con Mauro                                                                     A sinistra: il nostro
                                                                                    Priore, Mauro,
Barni, che anche                                                                    il Rettore del
se appartenenti                                                                     Magistrato delle
a due generazio-                                                                    Contrade Fabio
                                                                                    Pacciani e la Prof.
ni diverse si sono                                                                  ssa Vanna Socini
entrambi distinti                                                                   Guelfi
12     Murella Cronache

                                               La bandiera e il pittore: intre
     I
         l quadretto raffigurante il Paggio della Tartu-      to un falso, bensì un altro
         ca con la bandiera di rappresentanza (detta          bel dipinto originale, nono-
         comunemente “bandierone”) che Luigi Mus-             stante l’improbabile calza-               di Giordano Br
     sini dipinse e donò alla Contrada nel 1877 è stato       maglia rossa della montura
     appeso nella stanzetta adiacente la “sala delle vit-     (v. Murella Cronache, giu-
     torie” del nostro museo da quando questo è nato,         gno 2008). A parte
     appena terminata l’ultima guerra. Era collocato,         questo dettaglio,
     nell’indifferenza di tanti e con la consapevolezza       Paggio, bandiera e
     artistica di pochi, in prossimità della teca che,        stemma sono iden-
     sopra un antico cassettone, conteneva proprio la         tici nei due quadri
     grande bandiera fatta fare nella seconda metà            del Mussini.
     dell’Ottocento. Per lo più il raffronto fra il dipinto   Dell’artista Mussi-
     e l’originale ha sempre stimolato frasi del tipo:        ni si è scritto molto,
     “…mira la bandiera è quasi la stessa”. In effetti        ma dell’uomo poco.
     le due bandiere differivano solo per lo stemma:          Nacque a Berlino
     una tartaruga coronata nel dipinto ed una tarta-         nel 1813 da geni-
     ruga circondata dai nodi e dalle margherite dei          tori italiani, Natale
     Savoia nella bandiera incorniciata.                      e Giuliana Sarti,
     Come è noto il Mussini dipinse anche un altro qua-       che ebbero in tut-
     dro, simile a quello nostro ma un po’ più grande.        to sette figli. Dopo
     Andò a finire all’Accademia di Brera e per tanti         un lungo peregri-
     anni c’è sembrato come un fantasma che, minac-           nare tra Firenze,
     cioso per la sua maggiore importanza e colloca-          Roma e Parigi dal
     zione di prestigio, aleggiava nel nostro museo           1836 al 1851, con
     attorno al quadretto più piccolo sminuendone             la volontaria mi-
     l’importanza. Girava anche la voce che qualcuno          litanza per i moti
     lo avesse visto, ma in Tartuca si mormorava: “…          rivoluzionari     del
     tanto quello è un falso, perché il Paggio ha la cal-     ‘48, Luigi approdò
     zamaglia rossa… il quadro vero ci s’ha noi”. C’è         a Siena chiamato
     voluta la mostra “Nel segno di Ingres” (ottobre          in veste di Diretto-
     2007 - gennaio 2008) per portare il quadro da            re del Regio Istitu-
     Milano a Siena (precisamente al Museo Cassioli           to delle Belle Arti.
     di Asciano) e poter constatare che non era affat-        Qui, insegnando,
                                                              conobbe nel 1858
                                                              una sua promettente e giovane al-
                                                              lieva, Luigia Piaggio (nata a Genova
                                                              nel 1830), che sposò nell’aprile del
                                                              1863 e che gli dette subito due figlie:
                                                              Giulietta nel 1864 e Luisina l’anno
                                                              dopo. Purtroppo il secondo parto
                                                              causò la morte della moglie a soli 35
                                                              anni e dopo appena 21 mesi di ma-
                                                              trimonio. Giulietta divenne scrittrice
                                                              con lo pseudonimo di Sena Julia, Lu-
                                                              igina fu scultrice e sposò nel 1893 il
                                                              pittore Alessandro Franchi da tem-
                                                              po vedovo. Insieme a loro il Mussini
                                                              restò a Siena dove continuò a dipin-
                                                              gere e ad insegnare lo stile purista
                                                              fino al 1888, anno della sua morte,
                                                              e per volontà loro il suo corpo venne
                                                              ricongiunto a quello dell’amata mo-
Murella Cronache   13

eccio di due vicende inedite
                            glie. Al Cimitero della Mi-
                            sericordia nella galleria
runo Barbarulli             Santa Caterina, a sinistra
                            dell’obelisco     entrando,
                            si trova infatti la tomba
                                    di Luigia Piaggio
                                    Mussini, fatta fare
                                    proprio dal mari-
                                    to: ha una mode-
                                    sta lapide, ma una
                                    lunga      iscrizione
                                    composta succes-
                                    sivamente         dal-
                                    le figlie. Lì sono
                                    conservati - quasi
                                    in forma anonima
                                    - anche i resti di
                                    Luigi, artista che
                                    da morto avrebbe
                                    meritato ben altra
                                    visibilità e memo-
                                    ria. Il Mussini non
                                    era di certo della
                                    Tartuca e, che si
                                    sappia, non era di
                                    nessuna Contrada,
                                    ma se passate da-        la famosa foto del Lombardi, usata spesso dalla
                                    vanti a quel luogo       Contrada come omaggio ai Protettori. In tutte
                                    abbiate comunque         queste occasioni il “bandierone” ha una sempli-
                                    un pensiero per          ce tartaruga coronata ed una S. Agata di bella
                                    lui, se non fosse al-    fattura, mentre quello oggi conservato nella teca
                                    tro per il dono che      ha uno stemma moderno ed una immagine di S.
                                    ci ha fatto.             Agata diversa. La ragione di questo fatto è che la
                                    Tornando dunque          bandiera è stata rimaneggiata in più occasioni.
                  ai due quadri che il pittore dipinse       Nel 1888 lo stemma antico della Contrada, la
                  nel 1877, ispirandosi per la posa          tartaruga coronata appunto, venne cambiato
                  ad una fotografia che è forse la più       con quello nuovo, con i nodi e con le marghe-
                  antica del suo genere, essi costitu-       rite, frutto della concessione dei Savoia, come
                  iscono una importante raffigurazio-        documenta una bella ed unica foto dell’epoca; il
                  ne a colori di un costume della Tar-       nuovo stemma era stato dipinto dal tartuchino
                  tuca dopo la sostituzione del nero         Carlo Merlini.
                  con l’azzurro del 1859 (v. Murella         Dopo il rinnovo dei costumi del 1904 la bandiera
                  Cronache, maggio 2010) e testimo-          di rappresentanza, sostituita prima da altre di
                  niano in maniera molto dettaglia-          tipo diverso e poi da quella dei nuovi costumi
                  ta la foggia della prima bandiera          del 1928, non fu più utilizzata. E fu probabilmen-
                  di rappresentanza con lo stemma            te nel 1948, in occasione della realizzazione e
                  della Contrada. Appena posteriore          dell’arredo delle nuove “sale”, che venne incor-
                  ai due dipinti è inoltre la stampa
                  dello stesso Paggio nel libro edito        Al centro in alto: La bandiera di rappresentanza allo stato
                                                             attuale, prima del restauro. In basso: il Paggio Maggiore in
                  da Benelli e Gambi in occasione del        un’antica fotografia.
                  rinnovo dei costumi delle Contrade         A sinistra: Lo stemma originario di Sant’Agata.
                  (1878) e di qualche anno più tardi è       In alto: Lo stemma sabaudo del bandierone originario
14    Murella Cronache

     niciata piuttosto malconcia, per essere conserva-       nitiva ed idonea collocazione nei nuovi locali e
     ta, dopo aver tolto anche l’immagine di S. Agata        tornerà di nuovo in compagnia del prezioso qua-
     che fu sostituita con un’altra raffigurazione del-      dretto del Mussini che lo raffigurò come era.
     la Santa di qualità inferiore. Qualche decennio
     fa, infine, anche il primo stemma sabaudo, forse
     divenuto illeggibile e non recuperabile, è stato
     sostituito da un emblema analogo, ma di certo           In alto a sinistra: La bandiera di rappresentanza con lo
                                                             stemma sabaudo. A destra: Il Paggio Maggiore nella stampa
     troppo moderno rispetto alla bandiera.                  del 1878 (Benelli e Gambi)
     Con accortezza le due originarie miniature su           In basso a sinistra: La tomba dei Mussini al Cimitero Monu-
     seta, rimosse in tempi diversi (lo stemma alla fine     mentale della Misericordia. A destra: Luigi Mussini (autori-
                                                             tratto, 1887)
     dell’Ottocento e la S. Agata nel secolo scorso),
                                  sono state conservate
                                  in piccole e simili cor-
                                  nici di legno dorato.
                                  In occasione dell’al-
                                  lestimento del museo
                                  la Contrada ha deciso
                                  che, con un opportu-
                                  no intervento di re-
                                  stauro, la bandiera
                                  venga riportata al suo
                                  aspetto     originario,
                                  quello che appare nei
                                  dipinti e nelle vecchie
                                  fotografie. Il nostro
                                  “bandierone”, ormai
                                  segnato dal tempo,
                                  troverà così una defi-
Murella Cronache    15

Silvio Gigli da Siena:
il mito della radio dal multiforme ingegno
U
        n omaggio alla vita di un grande senese e         canzone italiana,
        di un grande tartuchino. Così potremmo de-        come Gianni Mo-
        finire il volume dedicato da Luca Luchini a       randi, Iva Zanic-
Silvio Gigli che è stato presentato il 10 dicembre        chi, Orietta Berti,
ultimo scorso nella Sala degli Specchi dell’Accade-       Loretta     Goggi;
mia Chigiana, con il saluto del direttore generale        anche Domenico
di ChiantiBanca Andrea Bianchi, Mauro Barni ex            Modugno e Delia
Sindaco di Siena 1979-1983, Simone Ciotti Priore          Scala.
della Contrada della Tartuca, Luca Verdone regista,       Silvio Gigli ha
sotto l’accorta conduzione del giornalista Mauri-         però sempre in
zio Bianchini. L’autore descrive Silvio il tartuchino     cima ai suoi pen-
giornalista, conduttore radiofonico, regista, scrit-      sieri la sua città
tore e paroliere italiano, nato in via dei Maestri il     e la sua Tartuca,
10 agosto 1910 “Un personaggio affascinante, po-          profondendo nel
liedrico, capace di cimentarsi in mille attività ed in    corso della sua
ogni campo con ottimi risultati”. L’opera ripercor-       multiforme vita un serio impegno civico ed un
re con lucida attenzione una vita vivace e ricca di       amore viscerale, temi che anche ai tempi moderni
successi in ogni campo, dagli inizi come fondatore        devono essere stimolo per le generazioni future,
de “La scopa”, giornale interno alla struttura del        sentimenti descritti con poesia nei suoi “100 pen-
manicomio, alle esperienze come cronista de La            sieri senesi”: “Sono arrivato stamani a Siena e sono
Nazione, Il Telegrafo ed altre testate fino a ciò che     tornato ragazzo. Stasera ripartirò e andrò lontano.
lo rese ancor più famoso, ovvero il caratteristico        Domani mattina mi sveglierò di nuovo vecchio”.
timbro di voce che lo rese uno degli speaker più
conosciuti, dal dopoguerra agli anni sessanta. Con
“L’ora del dilettante” scoprì, fra gli altri, Salvatore
Accardo e Corrado. Per Alberto Sordi creò la me-
                                 morabile macchiet-
                                 ta “Mario Pio”.
                                 Lanciò nel 1944,
                                 “Botta e risposta”,
                                 un radio-quiz pre-
                                 zioso diversivo nei
                                 periodi di guerra.
                                 Deve essere rico-
                                 nosciuto a Gigli,
                                 in un seguito pro-
                                 gramma di “voci
                                 nuove”, la scoper-
                                 ta di talenti della

Nomi nella cenere: la storia di Tabarre

N
        asce da un’affascinante idea narrativa il         storia tartuchina veramente importante e denso
        romanzo, quanto mai avvincente, di Gianni         di accadimenti, suggellato dal cappotto del 1886,
        Manghetti, presentato lo scorso 23 novem-         seguito da altre cinque vittorie fino al 1902: sette
bre dal nostro Priore Simone Ciotti: raccontare la        vittorie in sedici anni – due palii sono vinti appunto
vita di Francesco Ceppatelli detto Tabarre, il più        da Tabarre.
celebre fantino del Palio di Siena                                         L’anello di congiunzione fra l’au-
di fine Ottocento (11 vittorie su 39                                       tore e la Tartuca è il bisnipote di
palii corsi) attraverso le parole del                                      Tabarre ovvero il tartuchino Mo-
bis nipote Romano, alla ricerca dei                                        reno Ceppatelli, che proprio inda-
soldi guadagnati da Tabarre per le                                         gando sulle vicende personali del
sue vittorie paliesche, ma misterio-                                       suo avo ha iniziato a frequentare la
samente spariti.                                                           Contrada. Questo libro rappresen-
Ambientato tra Volterra e Siena,                                           ta un’ulteriore esempio della ma-
il libro ha come filo conduttore il                                        gia del Palio e delle Contrade, la
rapporto di solidarietà e di umanità                                       capacità di legare con sentimenti
che a fine Ottocento, periodo cari-                                        profondi e sinceri le persone al di
co di miserie, ribellioni, complotti                                       là dei limiti fisici in cui il tempo ci
anarchici e attentati sventati, sor-                                       confina, come dimostra il filo che
gevano spontanei fra la gente del                                          ha unito Tabarre con Moreno e con
popolo, e consente di fare un rife-                                        la Tartuca e tutti noi.
rimento diretto a quel periodo di
16    Murella Cronache

     Siena Capitale Europea della Cultura 2019:
     un’occasione da non perdere
     La candidatura 2019 è una grande opportuni-          Se invece la città sente il progetto come suo,
     tà per la città                                      partecipa appassionatamente, contribuisce
     In un momento tanto difficile della storia re-       con idee e proposte, e anche un po’ con quel
     cente di Siena, potrebbe sembrare che una            pizzico di follia e di immaginazione che è sem-
     candidatura a Capitale Europea della Cultura         pre necessario per rendere un progetto cultu-
     rappresenti un lusso fuori luogo e tutto som-        rale vitale e ricco di energia, questa diventa
     mato inutile: a che cosa potrebbe servire qual-      una carta vincente che mette la città in pole
     che grande evento culturale in più quando la         position per una possibile vittoria finale.
     città soffre gravi incertezze quanto alle possi-     Ma cosa vuol dire concretamente partecipa-
     bilità di lavoro, al futuro dei giovani, alla te-    zione per la Commissione Europea? Ad esem-
     nuta del sistema sociale? In realtà, il progetto     pio, creazione di reti di solidarietà che aggre-
     della Capitale Europea della Cultura è qual-         ghino le comunità locali e le rendano capaci di
     cosa di molto diverso da un festival di grandi       fronteggiare le crisi aumentando la coesione
     eventi culturali, e si propone invece proprio        e non disgregandola. Ad esempio, una capaci-
     di offrire soluzioni alle città che versano in un    tà di produrre spontaneamente una creatività
     serio stato di crisi economica e sociale. Più        vitale, sentita e autentica. Ad esempio, una
     che grandi eventi, la Commissione Europea            capacità di mantenere il senso della propria
     vuole infatti vedere progetti di rilancio della      identità e della propria memoria culturale,
     capacità imprenditoriale della città fondati         per proiettarlo verso il futuro con intelligenza
     sulla cultura, vuole vedere progetti di colla-       e speranza. E ancora, la capacità di dare luo-
     borazione reale e profonda tra città europee,        go a momenti di scambio e di condivisione nei
     vuole capire come la cultura contribuisce con-       quali non contano tanto le gerarchie sociali
     cretamente ad aumentare la coesione sociale,         o economiche, quanto piuttosto l’essere par-
     a dare nuove opportunità di lavoro ai giovani,       te di una esperienza condivisa di senso che
     a migliorare la qualità della vita degli anziani,    unisce tutti sotto un tetto comune e che di-
     dei malati, delle minoranze economiche e so-         venta appunto progetto, che coltiva i talenti,
     ciali. Ora, se le cose stanno così, tanto meglio,    che stimola la cooperazione, che genera emo-
     ma anche in questo caso che relazione potreb-        zione, senso di appartenenza, disponibilità a
     be mai esserci tra la candidatura di Siena e il      mettere il proprio tempo e le proprie energie
     mondo delle Contrade? Molto più di quanto si         a disposizione di una causa comune.
     potrebbe pensare a prima vista: vediamo in-          Se ci pensiamo bene, tutti questi aspetti sono
     sieme perché.                                        tutti attributi molto precisi e riconoscibili del-
                                                          la socialità e dell’appartenenza contradaiola:
     Le Contrade come modello di partecipazione           e non da oggi, bensì da secoli. Possiamo quin-
     dal basso                                            di dire che quell’obiettivo che la Commissio-
     Per valutare quale città meriti più delle altre      ne Europea si propone oggi di perseguire in
     il titolo di Capitale Europea della Cultura, tra     molte città, a Siena rappresenta, grazie alla
     tutte quelle che concorrono per un determi-          cultura delle Contrade, un patrimonio comu-
     nato paese in un determinato anno (il 2019 è         ne che è già presente, e che quindi può offrire
     appunto l’anno dell’Italia e della Bulgaria, e       ulteriori prospettive di crescita che per coloro
     quindi alla fine saranno scelte come Capitali        che debbono ancora percorrere la lunga stra-
     una città italiana ed una bulgara), la giuria,       da dell’educazione alla comunità e alla parte-
     che è composta di 7 membri di nomina euro-           cipazione sono molto più difficili da raggiun-
     pea e, nel nostro caso, di 6 di nomina italiana,     gere. L’esistenza stessa delle Contrade crea
     valuta più di ogni altra cosa un aspetto che a       quindi un presupposto che fa di Siena una
     qualcuno potrà sembrare sorprendente: non            candidata particolarmente forte e credibile al
     il prestigio degli artisti coinvolti o la quantità   titolo di Capitale Europea della Cultura.
     di risorse economiche messe in campo, ma la
     partecipazione dei cittadini. Per quanto bel-        Che fare allora?
     lo, ambizioso e innovativo può essere il pro-        E quindi allora è tutto qui? Basta semplice-
     getto preparato per la candidatura, se esso          mente mostrare che esistono le Contrade per
     cade sulla città dall’alto, senza                                  vincere il titolo? Naturalmente
     un reale coinvolgimento, senza                                     no. La cultura contradaiola dà
     far partecipare il più possibile                                   alla candidatura una grande
     l’intero territorio al processo di                                 credibilità, ma questo è solo un
     elaborazione e alla sua trasfor-                                   punto di partenza, c’è molto la-
     mazione in iniziative concrete,                                    voro da fare, e le Contrade pos-
     per la giuria ciò rappresenta                                      sono anche qui giocare un ruolo
     un fattore negativo, che finirà                                    importante. La prima cosa che
     per penalizzare la candidatura.                                    occorre capire però è che alle
Murella Cronache      17

Contrade non si può né si deve chiedere altro      oggi in grande crescita, delle professioni del-
che essere sé stesse, fare cioè ciò che è par-     la cultura e della creatività – un campo che
te della propria identità, della propria storia,   a Siena più che in altre città d’Italia può co-
della propria vocazione: niente di più e niente    noscere un grande sviluppo nei prossimi anni
di meno. Ma il punto è che in questa identità,     fornendo un’alternativa all’economia centrata
in questa storia e in questa vocazione vi sono     sulla banca e sul suo indotto che negli anni a
come si è iniziato a vedere aspetti importan-      venire dovrà necessariamente ridimensionar-
tissimi per un progetto come questo. Appro-        si. Queste attività potranno essere sviluppate
fondiamo allora questo concetto.                   anche con l’ausilio dei vari partner di grande
Come si è detto, le candidature vincenti si        prestigio che sostengono la nostra candidatu-
fondano su un modello di partecipazione e di       ra, tra cui la School of Humanities della Har-
produzione culturale che nasce dal basso. Le       vard University che a partire dalla prossima
contrade sono, da sempre, degli straordinari       primavera organizzerà a Siena laboratori per
mondi di produzione culturale di tutti i tipi:     lo sviluppo delle competenze nell’uso delle
editoria (numeri unici, giornalini di contra-      tecnologie digitali, uno dei quali interamente
da, pubblicazioni varie sulla storia della Con-    riservato a giovani contradaioli.
trada, sulle memorie dei contradaioli, ecc.),
teatro e spettacolo dal vivo (le tante rappre-     Questo è solo l’inizio
sentazioni vernacolari, le feste e gli spettaco-   Queste prime proposte e questo primo pro-
li, ecc.), musica (i canti di Contrada), le arti   gramma di lavoro vogliono essere soltanto
(la committenza artistica delle Contrade, gli      una prima pista da cui partire per sviluppare
oggetti prodotti per le celebrazioni della vit-    un lavoro che, se la candidatura andrà avanti,
toria, ecc.), e così via, per non dimenticare      potrà tenere la città impegnata nel corso dei
le spesso straordinarie tradizioni gestuali e      prossimi anni. Altre idee e altre proposte ver-
artigianali che stanno dietro                                        ranno sicuramente fuori man
ogni aspetto della vita e della                                       mano che si procederà con
ritualità contradaiola, dalla                                         le attività, con gli incontri,
confezione e dal restauro del-                                        con i confronti. Le Contra-
le monture ai gesti degli alfieri                                     de sono un mondo straordi-
e dei tamburini, solo per fare                                        nariamente ricco e saranno
qualche esempio. Un grande                                            senz’altro una grande fucina
progetto che può quindi servi-                                       di creatività che infonderà
re allo stesso tempo tanto a dare corpo alla       calore ed energia nel progetto di candidatura.
candidatura di Siena che a venire incontro ai      Senza formalismi, con semplicità ed immedia-
desideri di tanti contradaioli è quello di ordi-   tezza, con quella schiettezza che a qualcuno
nare, approfondire e mettere in mostra tutto       potrà sembrare un po’ ruvida ma che va sem-
questo straordinario patrimonio, anche attra-      pre dritta al punto: è questo lo spirito con cui
verso l’utilizzo delle più avanzate tecnologie     si vuole lavorare, con quell’umiltà e con quel
digitali. La maggior parte del materiale e del-    rispetto che, come in Contrada, fa sì che tutti
la documentazione esistente, compresa quel-        si mettano a disposizione quando si tratta di
la in possesso dei singoli contradaioli e spes-    spostare delle sedie o di fare dei turni ai ta-
so legata alle proprie esperienze, alle proprie    voli. Questo spirito, negli ultimi anni forse un
memorie, ai propri affetti, non è oggi disponi-    po’ sopito in alcuni aspetti, è stato e soprat-
bile se non in maniera frammentata e disomo-       tutto può tornare ad essere la forza di questa
genea, e non è raro che tra consorelle ci sia      città, su cui potremo fare affidamento per im-
spesso una conoscenza relativamente scarsa         maginare un nuovo futuro ricco di speranza e
di cosa si sia fatto e di quali materiali si di-   di possibilità. Le Contrade possono contribu-
sponga. Un progetto estremamente concreto          ire moltissimo al raggiungimento dell’obietti-
in questo senso è allora quello di coinvolgere     vo: sono l’anima della città, spero vorranno
i giovani contradaioli più interessati a questi    essere anche un’anima di Siena 2019, la città
temi in un insieme di progetti di costruzione      del futuro verso cui puntare per rinnovare la
di mostre, archivi, laboratori per rendere più     tradizione del ben vivere che è, malgrado le
accessibile e più fruibile questo materiale, e     difficoltà contingenti, la radice della storia e
allo stesso tempo per sviluppare competenze        dell’identità senese.
innovative nel campo dell’uso delle tecnolo-
gie digitali che potrebbero essere loro utili                                                  Pier Luigi Sacco
non soltanto per sviluppare ulteriormente le
attività di contrada (ad esempio nella cura
                                                   Pubblichiamo in queste pagine il logo ufficiale nelle sue due
del sito web, nella progettazione e nella re-
                                                   declinazioni: a sinistra, il logo per uso istituzionale; in alto, la
alizzazione dei numeri unici, nell’animazione      vesrione per uso digitale.
degli appuntamenti culturali di contrada) ma
anche per la loro vita professionale attuale e
futura, che il progetto Siena 2019 proverà a
rendere più ricca di opportunità sul versante,
18    Murella Cronache

     I versi tartuchini alla Rassegna del Sonetto

     V
            enerdì 17 Novembre si è svolta la “Ras-     sta e chiamata a recuperare i valori più sem-
            segna del Sonetto Contradaiolo” ospita-     plici, quelli della spensieratezza dei cittini che
            ta, come di consueto, dalla Nobile Con-     giocano e del Palio delle Contrade. Anche altri
     trada del Bruco nei locali della Società l’Al-     componimenti hanno avuto ad oggetto questo
     ba. La nostra Contrada ha partecipato con un       tema quantomai attuale, mentre altro aspetto
     sonetto di Fabio Castellani dal titolo “Aria di    gettonato è stato quello riguardante la recen-
     crisi e spending review”, tema attuale che ha      te soppressione della Provincia di Siena, con
     richiamato alla necessità di rivedere le spese     il conseguente passaggio “sotto Grosseto”.
     dovuta alla crisi generale, necessità da esten-    La cena è stata ravvivata, inoltre, dall’esibi-
     dere anche ai “quattrini” del mondo del Pa-        zione del gruppo dei “Fritto Misto”, composto
     lio.                                               da vari contradaioli, che hanno sfoggiato un
     La serata è stata coordinata con successo da       repertorio di stornelli e canti senesi interpre-
     Gabriele Castellini, contradaiolo del Bruco che    tati con le tecniche e le tonalità degli Alpini,
     figura anche tra gli organizzatori del Labo-         in una proposta innovativa ma molto apprez-
     ratorio del Sonetto che da anni opera                 zata, e dalla lettura da parte di Francesco
     allo scopo di diffondere questa tec-                    Burroni e altri partecipanti del Laborato-
     nica di composizione, con l’uti-                          rio di alcuni loro componimenti, anche in
     lizzo dei colori della lingua:                             forme letterarie differenti dal sonetto.
     dal vernacolo senese,                                        Una serata che ha raccolto un grande
     ricco di sarcasmo,                                            successo, figlio di quel piacevole ri-
     simpatia       e                                                scoprire la vena artistica che scor-
     suoni      viva-                                                  re naturale nei nostri microcosmi,
     ci, ai dialetti                                                    e che il gioco della parola ben
     più disparati;                                                       riesce ad esprimere: una linea
     un gruppo di                                                           estroversa che manifesta un
     artisti si ritrova,                                                     senso comune di apparte-
     quindi, a cadenza                                                         nenza, quel divertimento
     settimanale,      pro-                                                     ricorrente nello sdram-
     prio nei locali di Via                                                       matizzare, oggi più che
     del Comune a dar vita                                                         mai, anche le vicende
     ad esercitazioni in rima                                                        cittadine a favore di
     e componimenti, sotto la                                                          un vero sentimento,
     guida e l’indirizzo dei più                                                        di un reale interes-
     esperti ed in particolare di                                                         se per la propria
     Francesco Burroni, artista a                                                          città, che è in
     tutto tondo e abile “giocoliere”                                                        realtà    sem-
     della parola.                                                                            pre oggetto
     La serata, allietata da un ricco                                                         delle nostre
     convivio, è stata quindi aperta da                                                      preoccupazio-
     un coro senese che ha riproposto                                                   ni. La rassegna ha
     canti della tradizione più o meno noti,                                       quindi ben interpreta-
     ed è poi proseguita con la lettura dei                                   to l’esigenza di tramandare
     sonetti realizzati dalla diciassette Con-                            un’arte duttile ed eclettica, for-
     sorelle, con i lettori che si sono esibiti in                  se ingiustamente ritenuta distante
     rigoroso ordine alfabetico. Al termine della               e appannaggio di pochi, e al contempo
     rappresentazione ogni lettore ha ricevuto il          di essere un’occasione unica per fotografa-
     bando della Rassegna del Sonetto, prevista         re la realtà, contradaiola, cittadina ed extra
     per l’anno venturo, a riprova dell’attenzione      e per capire dove migliorarsi, sia nel sonetto
     degli organizzatori al coinvolgimento ed alla      che nella salvaguardia del nostro mondo con-
     partecipazione di artisti contradaioli e non,      tradaiolo.
     con provenienza da tutte le regioni d’Italia. Il
     sonetto di Fabio Castellani, letto da Gabriele                                    Gabriele Romaldo
     Romaldo, riguardava, dunque, la ”spending                                         Alessandro Sasso
     review” generale, estesa anche alla nostra Fe-
Murella Cronache     19

Grande successo del Mirko Di Sevo
Anche quest’anno il Torneo organizzato dal nostro Gruppo Sportivo ha riscontrato un ottimo
gradimento; un modo come un altro per far stare insieme i piccoli contradaioli

C
        ome da tradi-                                                                    Cristofori, Corsini,
        zione, all’ini-                                                                  Sulo, Contu, Mensi-
        zio     dell’au-                                                                 ni, Giusti, Cialdini,
tunno si è svolto sul                                                                    Tanganelli.
campo di Vico Alto il                                                                    Allenatore: Stefano
torneo giovanile di                                                                      Angeli.
calcio per Società di                                                                    Leone: Nesi, Burac-
Contrada dedicato a                                                                      chi, Ceccatelli, Da-
Mirko di Sevo, il gio-                                                                   nielli, Trotta, Putzu,
vane tartuchino che                                                                      Brogi, Franconi, Ma-
ci ha lasciato prema-                                                                    terozzi. Allenatore:
turamente nove anni                                                                      Tommaso Fabbiani.
fa, il cui ricordo però                                                                  Marcatori per il San
è ancora vivo in tutti                                                                   Marco: Cristofori,
i giovani e meno gio-                                                                    Tanganelli, Pasqui-
vani della Contrada.                                                                     nuzzi, Rosati. Mar-
Impeccabile l’orga-                                                                      catori per il Leone:
nizzazione del tor-                                                                      Buracchi e Danielli.
neo, a cura della So-                                                                    I migliori giocatori
cietà Castelsenio e                                                                      del torneo (Top Se-
del G.S. Senio in collaborazione con l’Uisp, durante       ven) sono risultati: Leonardo Mariotti (Trieste),
il quale gli appassionati di calcio hanno potuto as-       Jacopo Bicchi (Due Porte), Renzo Verza (Duprè),
sistere a belle partite e gustare i famosi tortellini e    Pietro Vigni (Senio), Lorenzo Biagiotti (Pania), Elia
la rosticciana nel fornitissimo stand, il cui odore si     Trochei (Barbicone), Marco Ceccatelli (Istrice).
sentiva a distanza. Come già l’anno scorso, anche          Infine i capocannonieri: Tommaso Pasquinuzzi (San
quest’anno la vittoria è andata al San Marco, che          Marco) e Lapo Crocetta (Duprè) con 9 gol.
ha battuto in finale il Leone per 4-2. Il G.S. Senio è
uscito con onore dal torneo ai quarti di finale con-                                                      Mario Ciofi
tro il Barbicone, avendo perso per 5-6 solo dopo i
calci di rigore e dopo avere disputato una grande
partita che ci aveva autorizzato a sognare. Il per-        In alto: I nostri ragazzi guidati dai Mister Calvani e Fantozzi.
corso infatti era stato di tutto rispetto nelle qualifi-   In basso a sinistra: Il Leone, squadra seconda classificata. A
cazioni: vittoria sulla Pania per 5-3, sconfitta con il    destra: La Soc. San Marco, vincitrice dell’edizione 2012

Leone per 2-6 e vittoria sulla Duprè per 4-3. Andrà
                                   meglio il prossimo
                                   anno. Si arrivava
                                   così a suon di gol
                                   alla finale tra San
                                   Marco e Leone,
                                   vinta dal San Mar-
                                   co per 4-3. Queste
                                   le formazioni delle
                                   due squadre finali-
                                   ste.
                                   San Marco: Pu-
                                   patti, Pierini, Ro-
                                   sati, Pasquinuzzi,
20    Murella Cronache

     Alfieri e tamburini del domani

     C
             ome ogni anno la Contrada della Torre      con zelo e con passione al miglioramento di
             ha organizzato il Minimasgalano, ma-       ogni dettaglio.
             nifestazione dove i piccoli tamburini      Un grazie dunque a loro e ai nostri tre baby-
     e alfieri di tutti i rioni possono dimostrare le   monturati che hanno rappresentato degna-
     loro capacità, colti-                                                         mente la nostra
     vate in mesi e mesi                                                           Contrada, traendo
     di allenamento. Per                                                           quanto di buono
     noi      rappresenta                                                          potesse esserci da
     l’ultima      occasio-                                                        questa esperienza
     ne per continuare                                                             stimolante e forma-
     a veder sventolare                                                            tiva. Ma anche i no-
     a Sant’Agostino le                                                            stri giovani hanno
     bandiere di color                                                             ben figurato, dimo-
     giallo e turchino ac-                                                         strando professio-
     compagnate dal rul-                                                           nalità ed impegno
     lo del tamburo, pri-                                                          e lasciando intrave-
     ma dell’inizio della                                                          dere notevoli doti
     stagione invernale.                                                           che faranno di loro,
     L’ evento, giunto                                                             se continueranno su
     alla 37° edizione,                                                            questa strada, un
     è stato vinto dalla                                                           patrimonio prezio-
     contrada sovrana dell’Istrice, che vanta un’ot-    so su cui fare affidamento. Quest’anno hanno
     tima scuola di tamburo e bandiere: è la con-       affiancato il collaudatissimo e virtuosissimo
     trada più titolata, che ha raggiunto la terza      tamburino Massimo Mazzoni, due nuove leve
     vittoria consecutiva.                              che hanno avuto modo di rompere il ghiaccio
     Ma i nostri ragazzi non sono stati da meno,        e provare le forti sensazioni che solo l’onore
     manifestando il loro impegno e talento, che        di indossare una montura e rappresentare la
     si spera frutti negli anni a venire. Insieme       propria Contrada dà. Alessio Corbini e Dario
     al già noto tamburino Massimo Mazzoni, or-         Zanda ce l’hanno messa tutta e i prolungati ed
     mai sempre più valente, hanno esordito per         attenti allenamenti dei mesi scorsi hanno con-
     la prima volta Dario Zanda e Alessio Corbini,      sentito loro di ben figurare. Adesso, superato
     rivelatisi due grandi promesse per la piazza.      l’impatto della piazza, avranno modo di perfe-
     Sicuramente la strada è lunga, e ci vorranno       zionarsi e di ambire senza indugi al successo
     impegno e dedizione, ma il trio fa ben sperare     nei prossimi anni: la stoffa c’è e si vede!!!
     e davanti ad un pubblico numeroso, ha sapu-
     to destreggiarsi valorosamente. Il suono del                                 Margherita Bocci
     tamburo di Massimo ci ha fatto compagnia per
                                                                                Francesco Bombesi
     mesi,     dimostra-
     zione che questi
     ragazzi si sono
     allenati quotidia-
     namente e dura-
     mente. Ad aiutar-                                                                  In alto: I nostri
     li nell’impresa ci                                                                 ragazzi con la
                                                                                        Commissione Al-
     sono stati illustri                                                                fieri e Tamburi e il
     maestri,      come                                                                 Vicario Genarale.
     Silvano,       Giu-                                                                A sinistra: Alessio,
                                                                                        Massimo e Dario
     seppe, Lorenzo,                                                                    in cerca della
     Simone ed Ales-                                                                    massima concen-
     sandro che fanno                                                                   trazione prima
                                                                                        della sbandierata
     parte della com-                                                                   in Piazza.
     missione alfieri
     e tamburini, che
     si sono dedicati
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