Contrada della Tartuca - anno XXXVI n 4 Dicembre 2012 direttore responsabile Giovanni Gigli
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2 Murella Cronache
Vinicio: la nostra fiducia
“Gli esami non finiscono mai“ diceva il grande glia di rifarsi e di non mollare la presa era tanta. Si
Eduardo De Filippo, ma il nostro Capitano Vinicio toccava con mano la sicurezza che Vinicio dava alla
Capitani ha superato sicuramente una bella prova. Contrada, nonostante le poche speranze. Lui ed i
Lo scorso anno si era assunto la responsabilità di suoi collaboratori, invece, ci credevano davvero e
guidare la Tartuca sul Campo in sostituzione del si vide sul Campo. Solo una manciata di centimetri
dimissionario Marcello Sbaragli, ben sapendo che ci negò la vittoria, una vittoria voluta da Vinicio in
sarebbe stata un’annata di certo non facile. Vinicio primis. Tittia dimostrò quanto era giusta la fiducia
(scusate la cordialità, ma ad un amico ci sentiamo affidatagli, ma non ce la fece. La Tartuca si ripur-
di rivolgerci chiamandolo per nome…) accettò con gò, come è tradizione quando si perde un Palio in
entusiasmo portandosi dietro due amici e un grup- quella maniera, ma ne uscì con la consapevolezza
po affiatato e collaudato. Per molti dimostrò un co- di essere ancora ai vertici delle tattiche paliesche.
raggio notevole, forse esagerato, ma i grandi uomi- Passano gli anni, passano i Capitani, ma il giallo e
ni si vedono proprio nel momento del bisogno. celeste è sempre lì, pronto a cogliere i frutti di un
“Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a periodo straordinario che non deve finire.
giocare” (J. Beluschi). L’inizio, poi, non è stato si- Veniamo ai giorni nostri. Vinicio è stato confermato
curamente dei migliori. La sorte che si manifestò ancora con maggiori consensi di quanto accadde un
il giorno del sorteggio delle contrade si spense anno fa, a dimostrazione della maturità della nostra
nei giorni del Palio di luglio. Lamagno, il cavallo grande Contrada. Ora, però, lo aspetta l’esame più
assegnatoci, si infortunò, peggio di così non pote- duro. Abbiamo davanti un’annata che sulla carta
va andare, chiunque si sarebbe amareggiato e ne non ci vedrà protagonisti, mentre i nostri avversari
avrebbe avuto tutti i motivi. Lui no, si rimboccò le correranno almeno un Palio. Non sarà facile, ma la
maniche, e dimostrò alla Contrada e a tutta Siena sicurezza di Vinicio sarà importante per tutti.
come si affrontano questi momenti, senza piagni- La sua presenza, anche fisica, in Contrada, ci infon-
stei, senza affibbiare colpe inutilmente quando è de fiducia. Vinicio conosce la Tartuca come pochi.
solo il fato ad avere l’ultima parola. Il suo carattere L’ha vissuta da sempre, da quando bambino prepa-
apparentemente freddo, dette coraggio a tutti e il rava la Festa della Madonna a quando partecipava
momento no si chiuse come si era aperto. attivamente alla vita di Castelsenio.
Ad agosto le cose andarono in apparenza meglio. Uno così non potrà deluderci, è uno di noi, uno che
Arrivò nella stalla Indianos, cavallino che ispirava ha vissuto e vive con le stesse emozioni di un bam-
simpatia ma scarse possibilità di successo. Qui en- bino quel magnifico gioco, metafora della vita come
trarono in gioco il fiuto pochi, che è il Palio.
e le capacità di Vinicio. E poi, come ha detto
Smentendo ogni ipote- qualcuno “il meglio
si degli strateghi palie- deve ancora venire”.
schi, ingaggiò Tittia,
uno dei migliori fantini Antonio Gigli
sulla piazza ma consi-
derato lontano dalle
nostre strategie. La vo-Murella Cronache 3
7cm di esistenza
L
a condizione impre- rivare l’intuizione, guiz-
scindibile per far zo e qualità necessaria,
succedere qualcosa per portare in fondo la
di buono nell’arco della scoperta. Senza uno di
propria vita è una sola: questi presupposti sfuma
provarci. tutto, lasciando il posto
Aldilà della deriva che a tutta una serie di studi
può prendere l’ineluttabi- validi ma inconcludenti.
le nell’esistenza di ognu- Insomma capita a volte
no di noi, nel trascorso nella vita, di andare tanto
terreno di tutti gli esseri tanto vicini a qualcosa di
umani è fondamentale bello. Tanto così dal vin-
fare di tutto perché una cere alla lotteria, tanto
cosa succeda. così da fare il gol della
Un esempio è vincere al vita, tanto così da scopri-
superenalotto. re qualcosa di fondamen-
Si vince solo in un caso: se tale e tanto così da vince-
si gioca. Tutta la serie di re un Palio.
rinterzi che può prendere Una serie di eventi decisi e
una pallina nella cesta delle estrazioni, come voluti ti portano fin lì, privandoti poi casual-
per esempio rimbalzano gli accadimenti per- mente del successo o al contrario, vivaddio,
sonali nel film Sliding Doors grazie a un cla- premiandoti.
moroso effetto domino, sono dovuti all’inerzia Maradona capì molto prima di aver calciato il
iniziale della cesta. Ma potrebbe bastare an- pallone che stava facendo qualcosa di straor-
che un solo rimbalzo diverso che la sestina si dinario: lo stava costruendo, metro dopo me-
trasforma in cinquina. tro. Capita così che molto prima di arrivare
Altro esempio: fare il gol della propria vita. al bandierino capisci che tutto quello che hai
Per fare il gol della vita Diego Armando Mara- costruito è costruito in maniera solida, intelli-
dona dovette partire dalla propria trequarti, gente, capace, strategica. L’esito a volte dipen-
scartare quasi tutta l’Inghilterra, aspettare de da un ciuffo d’erba o da soli 7 centimetri. E
che il dramma della guerra delle Falkland se- non è certo quello che ti rende orgoglioso. Ne
dimentasse sotto forma di rancore degli ar- sei orgoglioso molto prima, prima che il tutto
gentini verso gli inglesi, attendere che l’azio- si compia, in un modo o nell’altro.
ne e il gol avvenissero non in una domenica Morale della favola. Per perdere bisogna esiste-
qualsiasi ma in una semifinale di Coppa del re. Al piano di sotto questo, ancora non l’hanno
Mondo. Il gioco era fatto e soprattutto riusci- capito. Chi non esiste, come voi, non perde mai.
to. Ma sarebbe potuta rimanere l’azione della
vita.
E basta. Nonno Totto
Un altro esempio, lontano anni luce dai pre-
cedenti, è la riuscita di una qualsiasi scoper-
ta scientifica. Requisito fondamentale per la
ricerca è la scolarizzazione e tutta una serie
di studi, lunghi e pesanti. Poi deve ar-4 Murella Cronache
Una dimenticata presidenza di Castelsenio
La breve ma intensa presidenza di Mauro Barni in un sincero resoconto
N
on è facile ricostruire le sommesse vi- movente il ricordo di Giovanni Mazzini e di
cende della Società di Castelsenio ne- Nello Cenni, il regista del gruppo artistico
gli anni cupi del conflitto (1940-1944) “Senio”; un ricordo prezioso per dolcezza,
e nel decennio postbellico, non essendo pos- malinconia, calore, un delicatissimo resocon-
sibile far ricorso a verbali e documenti, che to di “quarant’anni fa” (100 anni di Castelse-
lo stesso Giovanni Gigli ritiene ormai irrepe- nio, 1987):
ribili, anche perché in massima parte svaniti “Castelsenio non aveva mai chiuso i battenti
con il misterioso incendio del 1944 sempre durante la guerra, se non per un breve perio-
– aggiungo – che fossero stati compiutamen- do a cavallo tra il ’43 e il ’44 quando aveva
te redatti e conservati. Se ne rammaricano dovuto accogliere... certi sfollati che dovette-
Giovanni Gi- ro sfollare di
gli (Le nostre nuovo, sfrat-
origini, in tati dal rovi-
100 anni di noso incendio
Castelsenio, dell’inverno
Contrada del- di fine d’an-
la Tartuca, no. Subito
1987) e Gior- dopo inizia-
dano Barba- rono i lavori
rulli (Notizie di recupero
storiche del- del salone,
la Contrada che era rima-
della Tartu- sto indenne,
ca, 2005, p. dell’antica-
337) men- mera e dello
tre Rober- stretto corri-
to Barzanti doio che col-
(Un mondo legava la por-
di vita, in ta d’ingresso
100 anni di al disimpe-
Castelsenio) diffonde la sua appassionata e gno e a sua volta culminante in un «lillipuzia-
puntualissima analisi di periodi d’auge e di no» gabinetto alla turca”.
crisi della Società sul prima e sul dopo, in- Ma Giulio non fa alcun accenno al bar e allo
quadrandoli nel logico contesto delle vicende stato generale dello stanzone principale, scu-
delle SMS senesi sempre orgogliosamente ro, umido e inospitale, divertendosi a descri-
sopravvissute ai subentranti conati di omo- vere gli strampalati e orrendi tavoli da gio-
logazione di matrice prima clericale, poi bor- co... ed io innesto qui (1946) il mio principale
ghese e infine fascista. ricordo assolutamente coincidente col suo
È comunque certo che a ben poco era ridot- prezioso novellare sulle “persone anziane”
ta nei primi anni ‘quaranta, la “presenza” che vi prendevano posto alla sera per gioca-
di Castelsenio, frequentato solo da anziani re a briscola e tressette, con pochi ragazzi
amanti del “tressette”, animato dalla “tom- attorno, silenziosi e timorosi in ascolto delle
bola” e, dopo la liberazione, dai veglioncini e loro invettive ludiche ma soprattutto alle loro
dalle rare cenette nella simpatica e rimpian- storie di contrada e di Palio. Vennero poi le
ta “sala” degli specchi. Il massimo e intran- prime elezioni della dirigenza, e si sviluppò
sigente difensore della Società fu il piccolo la vita societaria... sino alla trionfale assem-
(ma solo di statura) Pietro Tamburi ed è com- blea generale del 10 aprile 1956, nella qualeMurella Cronache 5 fu decisa la realizzazione delle nuove sale: anche Giulio era dissenziente. Eppure sareb- tormentata ma felice e necessaria realizza- be stato subito un clamoroso successo... ma, zione, cui furono immolate la palma del giar- in assemblea mi fu rimproverata l’eccessiva dinetto e purtroppo la sala dei piccoli Rozzi. spesa... e la disinvoltura decisionale. E così Nel racconto di Giulio Pepi, c’è dunque un sentii il dovere di dimettermi dopo pochi “buco” di ben 10 anni ed io, rileggendo il mesi. contributo mi rendo ben conto che l’amne- La Presidenza tornò così agli anziani con la sia del mio grande amico non fu casuale... presenza del grande mediatore Silvio Maria- ma fortemente voluta perché forse gli face- ni... I giovani, che oggi sono vecchi come me, va male rammentare il declino della vecchia ebbero il loro spazio. gestione societaria e del vecchio modo di vi- Ritirandomi non fui certamente coraggioso: vere e di aggregare. E il “fattaccio” che mi e Giulio non me l’ha perdonato! riguarda non è da lui rievocato, forse per una Infine Mauro Bernardoni e Adù Muzzi (negli affettuosa astensione da qualche critica che anni ‘70) e poi il carissimo Pietro Fossi uffi- indubbiamente meritavo. cializzarono e impressero una nuova leader- Ebbene, questa “lacuna” ha stimolato la vo- ship, praticamente concludendo l’ardito salto glia di sincerità at- di una generazione. torno ad un episo- Ma intanto si era af- dio, di cui un po’ mi facciato un nuovo vergogno ma non mi modo di “vedersi” in pento! Società, di viverla, Siamo nel 1954: la di gestirla, di farne Società era (trop- un piccolo e festo- po)gelosamente cu- so centro di cultura, stodita e difesa dai di promozione, di benemeriti anziani, spettacolo, di cenet- come Azeglio Mer- te settimanali e una lotti, Pietro Tambu- meravigliosa sorgen- ri, Giovanni Mazzini te di risorse per la e altri ancora, minu- Contrada. Quel lon- ziosamente ricordati tano 1954 segnò for- da Giordano Barba- se una svolta per Ca- rulli, e i cui volti sor- stelsenio: le famiglie ridono, pallidi, nelle accorrevano per go- foto d’epoca. dersi “Lascia o rad- La loro prudenza doppia” e i ragazzi vi (troppe ne avevano si trovavano sempre viste!) non si adatta- più spesso per pre- va alla rinata esube- parare gli eventi – si ranza dei giovani. E direbbe oggi – piccoli fu nel corso di un’ennesima lamentazione che e grandi della vita di Contrada, nel mentre un gruppo di pericolosi rivoluzionari guidato si diradavano le memorabili briscole della da Giulio, sia pur rispettosi dei prestigiosi sera... senatori ma legittimamente ansiosi di espe- La mia parentesi di Presidente di Castelsenio rienze consone ai tempi decise la mia inopi- si era bruciata alla svolta e Giulio Pepi non nata elezione a Presidente della Società, con me la perdonò mai: non so per la televisione l’impegno collettivo di assistermi, sopraffat- o per le dimissioni... to com’ero dal mio lavoro, dalle esigenze del Ora, finalmente, mi sento molto fiero, nel ve- mio indimenticato Maestro Giuseppe Bian- dere il mio nome nell’albo dei Presidenti, di chini, dalle prove continue (concorsi, libe- essere stato un anello della lunga catena di re docenze, ecc.). Ed accettai, portando in solidarietà e di fratellanza che è uno dei pro- Società la voce dei ragazzi, le premure delle dotti più belli della Contrada. donne, la voglia di cambiare destando così molto entusiasmo ma anche larvati rimpro- veri. Mauro Barni Per farla breve, la più sconvolgente innova- zione fu l’arrivo della bellissima televisione nel vecchio stanzone del bar... e purtroppo
6 Murella Cronache
Centoventicinque anni di Castelsenio
La Società Castelsenio ha degnamente festeggiato i suoi 125 anni nel mese di ottobre con un
doppio appuntamento: il Veglione Straordinario di venerdi 19 agli Orti del Tolomei e il pranzo
celebrativo di domenica 21
C
elebrare il passato per volgersi fidu- tà. Realizzazione, inoltre, tutta in “casa” ad
ciosi al futuro: è senz’altro ciò che ci opera di Cesare Guideri, Francesco Civai,
hanno trasmesso i festeggiamenti per Katiuscia Vaselli con la collaborazione di Lin-
il 125° della Società M.S. Castelsenio. Un ric- da Ciofi, Benedetta Elia e Stefania Pacini e
co programma ha contribuito in maniera per- la parte tecnica affidata a Giacomo Steiner.
fetta a rendere degna celebrazione al luogo Il pranzo si è svolto in un’atmosfera serena,
che più ci è familiare, e con circa 300 presenti
che ormai rappresenta a rendere omaggio allo
un corpo organico con spazio di aggregazio-
la Contrada; venerdì 19 ne per antonomasia,
Ottobre un ricco buffet al punto di ritrovo del
e musica dal vivo han- quotidiano ma anche
no reso l’edizione stra- palcoscenico di raffina-
ordinaria del Veglione te ricorrenze ma, an-
sociale un ottimo “star- che, riferimento per gli
ter” della ricorrenza, aspetti organizzativi di
con una grande parte- piacevoli “imprevisti”.
cipazione di tartuchini Il Consiglio di Castel-
che hanno mostrato ap- senio ha coordinato al
prezzamento per la ri- meglio il tutto abbel-
proposizione autunnale lendo gli spazi, oppor-
del tradizionale appuntamento di Febbraio. tunamente rinfrescati nei toni, con nuove foto
Una serata ben riuscita che ha introdotto poi e omaggiando i partecipanti con dei ricordi
la giornata di domenica 21 Ottobre: foto di celebrativi. Le attività sociali, come sottoline-
rito in Piazzetta Silvio Gigli e pranzo nei locali ato nell’intervento del Priore Simone Ciotti,
di Società. Una data ricca di significato, a 125 sono sempre state integrate con quelle della
anni esatti dalla nascita della prima “Casa di Contrada, coordinamento sancito dalla modi-
Senio”: un lasso temporale che è stato rico- fica statutaria che prevede che il Presidente
struito in un film-documentario, proiettato di società sia Vicario Coordinatore; attività
durante il pranzo, dal titolo “125 volte noi”,
un mosaico moderno di foto, lettere, testimo-
nianze storiche e aneddoti raccolto in un vi- Al centro: Il Presidente Gianni Monti
deo dal forte impatto emotivo, fedele al corso Sotto: i Presidenti degli ultimi mandati al pranzo celebrativo.
degli eventi principali che hanno segnato il Nell’altra pagina: Alcuni momenti del Veglione nel rinnovato
salone degli Orti del Tolomei
passato lontano e recente della nostra Socie-Murella Cronache 7
che scandiscono la vita di tutti i giorni e il za. Celebrare il passato per volgersi fiducio-
sano confronto tra generazioni che permette, si al futuro, dunque: una fiducia ben riposta
sin da giovani, di crescere personalmente. fin quando saranno salvaguardati quei valori
Il Presidente Gianni Monti ha messo in evi- autentici dello stare insieme e del vivere uno
denza questi aspetti, che sono oggetto di un spazio con rispetto verso coloro che lo han-
pensiero condiviso con gli altri Presidenti di no tramandato ricco di significati, e verso le
Società, finalizzato a mantenere questi am- nuove generazioni che lo vivranno in prima
bienti adatti alle loro funzioni sociali e alle linea; ma un rispetto dovuto anche a noi e al
esigenze di tutte le generazioni. In sintesi, nostro presente che aiuti a comprendere la
un programma ben articolato che ha colto fortuna di avere un luogo aggregante che ci
anche due anime della festa: il veglione che fa apprezzare la semplicità di un ritrovo, una
ha permesso una serata spensierata dai ritmi chiacchiera e una serata con gli amici di sem-
più veloci e giovanili, pur mantenendo il clima pre.
elegante, mentre i caratteri istituzionali sono Alessandro Sasso
stati invece lasciati alla giornata di domenica
che ha chiuso i festeggiamenti in maniera uf-
ficiale alla presenza di una platea più ampia
che ha partecipato attivamente alla ricorren-
L’arazzo ritrovato
D omenica 21 ottobre,
durante il pranzo per
i festeggiamenti del 125°
trovare momento migliore
per esporlo a tutti i con-
tradaioli presenti.
compleanno di Castelse- Ovviamente cercheranno
nio, alcuni si saranno resi di riportarlo al suo antico
conto della presenza di un splendore e di proseguire
vecchissimo drappo appe- le loro ricerche per tentare
so proprio per l’occasione di portare alla luce quante
nei locali. più informazioni possibili
Si tratta di un arazzo, con riguardo a questo partico-
colori ormai un po’ sbia- lare tessuto che molto pro-
diti, ma che lascia ancora babilmente è appartenuto
ben intravedere lo stem- a una delle prime “Case di
ma, molto caratteristico Senio”, facendo parte de-
e particolare, della nostra gli iniziali momenti storici
Società dipinto sulla tela. della nostra beneamata
I Delegati al Museo che lo Società.
avevano ritrovato recen-
temente, non potevano G.R.10 Murella Cronache
Un pezzo di storia che ritorna in Tartuca
La famiglia Franchi ha recuperato un giubbetto e uno zucchino risalenti presumibilmente al
1961 e ne ha fatto dono alla Contrada che ne farà bella mostra nel nuovo museo.
O
rmai non manca zucchino che oggi possia-
molto all’inaugu- mo notare e consenten-
razione del nuovo do di vincere alla Torre.
complesso museale, che Un’ulteriore conferma è
per essere quanto più aggiunta da Nanni Pac-
degnamente adornato, chiani che ricorda lo zuc-
sarà allestito in partico- chino tornato in Contrada
lare con i “cimeli” che in in quelle condizioni.
qualche modo serviranno Ma c’è di più: da alcune
a far rifiorire la memoria analisi preliminari fatte
storica e i ricordi legati al nel nostro archivio emer-
nostro decoroso passato gerebbe che lo zucchino
tartuchino, di cui tutti an- sia addirittura lo stesso
diamo orgogliosi. della vittoria del ‘53, quel-
Ecco perché la Contrada la ottenuta con Ranco su
da un po’ di tempo, si sta Tarantella. Ovviamente
adoperando in un pro- seguiranno controlli ed
gramma di recupero di analisi più approfondite.
oggetti rari e preziosi che Il giubbetto è di piccola
hanno fatto parte della misura. Lo stemma è an-
nostra storia. Un compito cora intatto, non cucito so-
non facile, poiché, mentre alcuni di essi sono gen- pra come si usa fare oggi, ma dipinto direttamente
tilmente donati dai protettori, per altri resta più sulla seta che lo compone. Davanti per essere chiu-
difficile trovarli e spesso occorre la mediazione di so, non è dotato di bottoni, ma di trecciolini, come
un contradaiolo che desideri far tornare quei cime- si usava cucirli a quel tempo.
li al loro vero luogo di appartenenza. Grazie dunque alla generosità della famiglia Fran-
Due nostri reperti sono stati rinvenuti recentemen- chi, questi cari oggetti dopo tanto peregrinare sono
te in un modo del tutto curioso: un collezionista di tornati nella Tartuca e presto potranno essere am-
Milano aveva posto su un celebre sito di aste on- mirati nel nuovo Museo, pronti per raccontare un
line, uno zucchino ed un giubbetto di color giallo pezzo di storia del nostro passato.
e turchino. Il nostro Camarlengo Mauro Franchi,
la moglie Patrizia ed i figli Stefano e Silvia, hanno Gabriele Romaldo
deciso di procedere all’acquisto dei due oggetti per
poterli poi donare alla Tartuca contattando imme-
diatamente questo collezionista lombardo che ha
raccontato di averli reperiti in un mercatino d’an-
tiquariato.
Dopo averli accuratamente visionati, un’ammac-
catura presente nello zucchino ha fatto prendere
strada all’ipotesi che i due cimeli potessero risalire
quantomeno al Palio del 16 agosto 1961. In quella
carriera partimmo come favoritissimi, disponendo
della stessa accoppiata vincente di luglio. Tristez-
za fece uscire prima dai canapi Uberta de Mores,
rimanendo al comando fino al terzo S.Martino,
quando una rovinosa caduta gli fece concludere la
corsa, procurando dunque quell’infossatura nelloMurella Cronache 11
L’armonia operosa e l’amore civico
I festeggiamenti per il dono da parte della Prof.ssa Vanna Socini Guelfi del “Mangia d’Oro”
appartenuto al padre, Ing. Luigi Socini Guelfi, al Prof. Mauro Barni
“Un gesto che rimar- per il loro impegno
ca l’amore civico che civico che li ha spinti
due grandi persone, ad agire per la tute-
Luigi e Mauro, han- la di Siena, delle sue
no espresso verso la istituzioni e del suo
nostra città, un episo- patrimonio artistico,
dio che segna il solco economico e cultura-
della continuità nella le.
dedizione a una co- Tutto questo, insieme
munità che vuole con- alla stima che Socini
tinuare a vivere, utile Guelfi aveva sempre
più che mai in un mo- dichiarato per Mau-
mento come quello ro Barni ha spinto
attuale per permet- la signora Vanna a
tere alla nostra città compiere questo ge-
di superare conflitti, sto che lei ha definito
rinascere e rinnovarsi”. Con queste parole il come qualcosa di spontaneo, semplice ma di
Priore Simone Ciotti ha definito il bel gesto grande signicato.
di Vanna Socini Guelfi, figlia di Luigi Soci- Venerdì 30 Novembre, alla presenza della fa-
ni Guelfi, scomparso nel 2008, all’età di 102 miglia Socini Guelfi, del Prof. Francesco Fra-
anni, di donare il Mangia d’Oro conferito al ti Pro-Rettore dell’Università degli Studi di
padre nel 1976 al nostro Mauro Barni, tra le Siena e del Rettore della Nobile Contrada del
altre cose ex Sindaco ed ex Rettore dell’Uni- Bruco Fabio Pacciani, nonchè Rettore del Ma-
versità, rimasto vittima di un furto nel mese gistrato delle Contrade è stato celebrato nei
di luglio nella sua abitazione durante il quale locali della Società M. S. Castelsenio questo
è stato trafugato il Mangia d’Oro che il Conci- dono, suggellato da un commovente abbrac-
storo gli aveva consegnato nel 1974. cio tra Vanna Socini e Mauro Barni; ci piace
Luigi Socini Guelfi, oltre ad essere stato Ca- citare, in conclusione, le parole di Mauro, se-
pitano vittorioso della Contrada del Bruco e condo il quale tutto questo “dimostra la capa-
Rettore del Magistrato delle Contrade, fu l’ul- cità delle contrade di creare coesione e amore
timo Podestà di Siena nel periodo dal 1938 al per le piccole e grandi cose di questa città che
1944, ovvero durante gli anni della seconda è la nostra patria”.
guerra mondiale e del passaggio del fronte; Una coesione, ci sentiamo di aggiungere, di
a lui va il merito di aver salvato il Monte dei cui, in un momento così particolare per la no-
Paschi dalla mossa governativa di Mussolini, stra città come quello attuale, è quanto mai
che durante il periodo della grande depressio- importante essere consapevoli per potervi far
ne stava cercando di nazionalizzare le Banche forza.
più importanti, spostandone le sedi ammini- Silvia Ciofi
strative a Roma. Secondo la professoressa
Vanna Socini, c’è In alto: il Prof.
un filo ideale che Barni durante il
suo saluto ai pre-
unisce suo padre senti.
Luigi con Mauro A sinistra: il nostro
Priore, Mauro,
Barni, che anche il Rettore del
se appartenenti Magistrato delle
a due generazio- Contrade Fabio
Pacciani e la Prof.
ni diverse si sono ssa Vanna Socini
entrambi distinti Guelfi12 Murella Cronache
La bandiera e il pittore: intre
I
l quadretto raffigurante il Paggio della Tartu- to un falso, bensì un altro
ca con la bandiera di rappresentanza (detta bel dipinto originale, nono-
comunemente “bandierone”) che Luigi Mus- stante l’improbabile calza- di Giordano Br
sini dipinse e donò alla Contrada nel 1877 è stato maglia rossa della montura
appeso nella stanzetta adiacente la “sala delle vit- (v. Murella Cronache, giu-
torie” del nostro museo da quando questo è nato, gno 2008). A parte
appena terminata l’ultima guerra. Era collocato, questo dettaglio,
nell’indifferenza di tanti e con la consapevolezza Paggio, bandiera e
artistica di pochi, in prossimità della teca che, stemma sono iden-
sopra un antico cassettone, conteneva proprio la tici nei due quadri
grande bandiera fatta fare nella seconda metà del Mussini.
dell’Ottocento. Per lo più il raffronto fra il dipinto Dell’artista Mussi-
e l’originale ha sempre stimolato frasi del tipo: ni si è scritto molto,
“…mira la bandiera è quasi la stessa”. In effetti ma dell’uomo poco.
le due bandiere differivano solo per lo stemma: Nacque a Berlino
una tartaruga coronata nel dipinto ed una tarta- nel 1813 da geni-
ruga circondata dai nodi e dalle margherite dei tori italiani, Natale
Savoia nella bandiera incorniciata. e Giuliana Sarti,
Come è noto il Mussini dipinse anche un altro qua- che ebbero in tut-
dro, simile a quello nostro ma un po’ più grande. to sette figli. Dopo
Andò a finire all’Accademia di Brera e per tanti un lungo peregri-
anni c’è sembrato come un fantasma che, minac- nare tra Firenze,
cioso per la sua maggiore importanza e colloca- Roma e Parigi dal
zione di prestigio, aleggiava nel nostro museo 1836 al 1851, con
attorno al quadretto più piccolo sminuendone la volontaria mi-
l’importanza. Girava anche la voce che qualcuno litanza per i moti
lo avesse visto, ma in Tartuca si mormorava: “… rivoluzionari del
tanto quello è un falso, perché il Paggio ha la cal- ‘48, Luigi approdò
zamaglia rossa… il quadro vero ci s’ha noi”. C’è a Siena chiamato
voluta la mostra “Nel segno di Ingres” (ottobre in veste di Diretto-
2007 - gennaio 2008) per portare il quadro da re del Regio Istitu-
Milano a Siena (precisamente al Museo Cassioli to delle Belle Arti.
di Asciano) e poter constatare che non era affat- Qui, insegnando,
conobbe nel 1858
una sua promettente e giovane al-
lieva, Luigia Piaggio (nata a Genova
nel 1830), che sposò nell’aprile del
1863 e che gli dette subito due figlie:
Giulietta nel 1864 e Luisina l’anno
dopo. Purtroppo il secondo parto
causò la morte della moglie a soli 35
anni e dopo appena 21 mesi di ma-
trimonio. Giulietta divenne scrittrice
con lo pseudonimo di Sena Julia, Lu-
igina fu scultrice e sposò nel 1893 il
pittore Alessandro Franchi da tem-
po vedovo. Insieme a loro il Mussini
restò a Siena dove continuò a dipin-
gere e ad insegnare lo stile purista
fino al 1888, anno della sua morte,
e per volontà loro il suo corpo venne
ricongiunto a quello dell’amata mo-Murella Cronache 13
eccio di due vicende inedite
glie. Al Cimitero della Mi-
sericordia nella galleria
runo Barbarulli Santa Caterina, a sinistra
dell’obelisco entrando,
si trova infatti la tomba
di Luigia Piaggio
Mussini, fatta fare
proprio dal mari-
to: ha una mode-
sta lapide, ma una
lunga iscrizione
composta succes-
sivamente dal-
le figlie. Lì sono
conservati - quasi
in forma anonima
- anche i resti di
Luigi, artista che
da morto avrebbe
meritato ben altra
visibilità e memo-
ria. Il Mussini non
era di certo della
Tartuca e, che si
sappia, non era di
nessuna Contrada,
ma se passate da- la famosa foto del Lombardi, usata spesso dalla
vanti a quel luogo Contrada come omaggio ai Protettori. In tutte
abbiate comunque queste occasioni il “bandierone” ha una sempli-
un pensiero per ce tartaruga coronata ed una S. Agata di bella
lui, se non fosse al- fattura, mentre quello oggi conservato nella teca
tro per il dono che ha uno stemma moderno ed una immagine di S.
ci ha fatto. Agata diversa. La ragione di questo fatto è che la
Tornando dunque bandiera è stata rimaneggiata in più occasioni.
ai due quadri che il pittore dipinse Nel 1888 lo stemma antico della Contrada, la
nel 1877, ispirandosi per la posa tartaruga coronata appunto, venne cambiato
ad una fotografia che è forse la più con quello nuovo, con i nodi e con le marghe-
antica del suo genere, essi costitu- rite, frutto della concessione dei Savoia, come
iscono una importante raffigurazio- documenta una bella ed unica foto dell’epoca; il
ne a colori di un costume della Tar- nuovo stemma era stato dipinto dal tartuchino
tuca dopo la sostituzione del nero Carlo Merlini.
con l’azzurro del 1859 (v. Murella Dopo il rinnovo dei costumi del 1904 la bandiera
Cronache, maggio 2010) e testimo- di rappresentanza, sostituita prima da altre di
niano in maniera molto dettaglia- tipo diverso e poi da quella dei nuovi costumi
ta la foggia della prima bandiera del 1928, non fu più utilizzata. E fu probabilmen-
di rappresentanza con lo stemma te nel 1948, in occasione della realizzazione e
della Contrada. Appena posteriore dell’arredo delle nuove “sale”, che venne incor-
ai due dipinti è inoltre la stampa
dello stesso Paggio nel libro edito Al centro in alto: La bandiera di rappresentanza allo stato
attuale, prima del restauro. In basso: il Paggio Maggiore in
da Benelli e Gambi in occasione del un’antica fotografia.
rinnovo dei costumi delle Contrade A sinistra: Lo stemma originario di Sant’Agata.
(1878) e di qualche anno più tardi è In alto: Lo stemma sabaudo del bandierone originario14 Murella Cronache
niciata piuttosto malconcia, per essere conserva- nitiva ed idonea collocazione nei nuovi locali e
ta, dopo aver tolto anche l’immagine di S. Agata tornerà di nuovo in compagnia del prezioso qua-
che fu sostituita con un’altra raffigurazione del- dretto del Mussini che lo raffigurò come era.
la Santa di qualità inferiore. Qualche decennio
fa, infine, anche il primo stemma sabaudo, forse
divenuto illeggibile e non recuperabile, è stato
sostituito da un emblema analogo, ma di certo In alto a sinistra: La bandiera di rappresentanza con lo
stemma sabaudo. A destra: Il Paggio Maggiore nella stampa
troppo moderno rispetto alla bandiera. del 1878 (Benelli e Gambi)
Con accortezza le due originarie miniature su In basso a sinistra: La tomba dei Mussini al Cimitero Monu-
seta, rimosse in tempi diversi (lo stemma alla fine mentale della Misericordia. A destra: Luigi Mussini (autori-
tratto, 1887)
dell’Ottocento e la S. Agata nel secolo scorso),
sono state conservate
in piccole e simili cor-
nici di legno dorato.
In occasione dell’al-
lestimento del museo
la Contrada ha deciso
che, con un opportu-
no intervento di re-
stauro, la bandiera
venga riportata al suo
aspetto originario,
quello che appare nei
dipinti e nelle vecchie
fotografie. Il nostro
“bandierone”, ormai
segnato dal tempo,
troverà così una defi-Murella Cronache 15
Silvio Gigli da Siena:
il mito della radio dal multiforme ingegno
U
n omaggio alla vita di un grande senese e canzone italiana,
di un grande tartuchino. Così potremmo de- come Gianni Mo-
finire il volume dedicato da Luca Luchini a randi, Iva Zanic-
Silvio Gigli che è stato presentato il 10 dicembre chi, Orietta Berti,
ultimo scorso nella Sala degli Specchi dell’Accade- Loretta Goggi;
mia Chigiana, con il saluto del direttore generale anche Domenico
di ChiantiBanca Andrea Bianchi, Mauro Barni ex Modugno e Delia
Sindaco di Siena 1979-1983, Simone Ciotti Priore Scala.
della Contrada della Tartuca, Luca Verdone regista, Silvio Gigli ha
sotto l’accorta conduzione del giornalista Mauri- però sempre in
zio Bianchini. L’autore descrive Silvio il tartuchino cima ai suoi pen-
giornalista, conduttore radiofonico, regista, scrit- sieri la sua città
tore e paroliere italiano, nato in via dei Maestri il e la sua Tartuca,
10 agosto 1910 “Un personaggio affascinante, po- profondendo nel
liedrico, capace di cimentarsi in mille attività ed in corso della sua
ogni campo con ottimi risultati”. L’opera ripercor- multiforme vita un serio impegno civico ed un
re con lucida attenzione una vita vivace e ricca di amore viscerale, temi che anche ai tempi moderni
successi in ogni campo, dagli inizi come fondatore devono essere stimolo per le generazioni future,
de “La scopa”, giornale interno alla struttura del sentimenti descritti con poesia nei suoi “100 pen-
manicomio, alle esperienze come cronista de La sieri senesi”: “Sono arrivato stamani a Siena e sono
Nazione, Il Telegrafo ed altre testate fino a ciò che tornato ragazzo. Stasera ripartirò e andrò lontano.
lo rese ancor più famoso, ovvero il caratteristico Domani mattina mi sveglierò di nuovo vecchio”.
timbro di voce che lo rese uno degli speaker più
conosciuti, dal dopoguerra agli anni sessanta. Con
“L’ora del dilettante” scoprì, fra gli altri, Salvatore
Accardo e Corrado. Per Alberto Sordi creò la me-
morabile macchiet-
ta “Mario Pio”.
Lanciò nel 1944,
“Botta e risposta”,
un radio-quiz pre-
zioso diversivo nei
periodi di guerra.
Deve essere rico-
nosciuto a Gigli,
in un seguito pro-
gramma di “voci
nuove”, la scoper-
ta di talenti della
Nomi nella cenere: la storia di Tabarre
N
asce da un’affascinante idea narrativa il storia tartuchina veramente importante e denso
romanzo, quanto mai avvincente, di Gianni di accadimenti, suggellato dal cappotto del 1886,
Manghetti, presentato lo scorso 23 novem- seguito da altre cinque vittorie fino al 1902: sette
bre dal nostro Priore Simone Ciotti: raccontare la vittorie in sedici anni – due palii sono vinti appunto
vita di Francesco Ceppatelli detto Tabarre, il più da Tabarre.
celebre fantino del Palio di Siena L’anello di congiunzione fra l’au-
di fine Ottocento (11 vittorie su 39 tore e la Tartuca è il bisnipote di
palii corsi) attraverso le parole del Tabarre ovvero il tartuchino Mo-
bis nipote Romano, alla ricerca dei reno Ceppatelli, che proprio inda-
soldi guadagnati da Tabarre per le gando sulle vicende personali del
sue vittorie paliesche, ma misterio- suo avo ha iniziato a frequentare la
samente spariti. Contrada. Questo libro rappresen-
Ambientato tra Volterra e Siena, ta un’ulteriore esempio della ma-
il libro ha come filo conduttore il gia del Palio e delle Contrade, la
rapporto di solidarietà e di umanità capacità di legare con sentimenti
che a fine Ottocento, periodo cari- profondi e sinceri le persone al di
co di miserie, ribellioni, complotti là dei limiti fisici in cui il tempo ci
anarchici e attentati sventati, sor- confina, come dimostra il filo che
gevano spontanei fra la gente del ha unito Tabarre con Moreno e con
popolo, e consente di fare un rife- la Tartuca e tutti noi.
rimento diretto a quel periodo di16 Murella Cronache
Siena Capitale Europea della Cultura 2019:
un’occasione da non perdere
La candidatura 2019 è una grande opportuni- Se invece la città sente il progetto come suo,
tà per la città partecipa appassionatamente, contribuisce
In un momento tanto difficile della storia re- con idee e proposte, e anche un po’ con quel
cente di Siena, potrebbe sembrare che una pizzico di follia e di immaginazione che è sem-
candidatura a Capitale Europea della Cultura pre necessario per rendere un progetto cultu-
rappresenti un lusso fuori luogo e tutto som- rale vitale e ricco di energia, questa diventa
mato inutile: a che cosa potrebbe servire qual- una carta vincente che mette la città in pole
che grande evento culturale in più quando la position per una possibile vittoria finale.
città soffre gravi incertezze quanto alle possi- Ma cosa vuol dire concretamente partecipa-
bilità di lavoro, al futuro dei giovani, alla te- zione per la Commissione Europea? Ad esem-
nuta del sistema sociale? In realtà, il progetto pio, creazione di reti di solidarietà che aggre-
della Capitale Europea della Cultura è qual- ghino le comunità locali e le rendano capaci di
cosa di molto diverso da un festival di grandi fronteggiare le crisi aumentando la coesione
eventi culturali, e si propone invece proprio e non disgregandola. Ad esempio, una capaci-
di offrire soluzioni alle città che versano in un tà di produrre spontaneamente una creatività
serio stato di crisi economica e sociale. Più vitale, sentita e autentica. Ad esempio, una
che grandi eventi, la Commissione Europea capacità di mantenere il senso della propria
vuole infatti vedere progetti di rilancio della identità e della propria memoria culturale,
capacità imprenditoriale della città fondati per proiettarlo verso il futuro con intelligenza
sulla cultura, vuole vedere progetti di colla- e speranza. E ancora, la capacità di dare luo-
borazione reale e profonda tra città europee, go a momenti di scambio e di condivisione nei
vuole capire come la cultura contribuisce con- quali non contano tanto le gerarchie sociali
cretamente ad aumentare la coesione sociale, o economiche, quanto piuttosto l’essere par-
a dare nuove opportunità di lavoro ai giovani, te di una esperienza condivisa di senso che
a migliorare la qualità della vita degli anziani, unisce tutti sotto un tetto comune e che di-
dei malati, delle minoranze economiche e so- venta appunto progetto, che coltiva i talenti,
ciali. Ora, se le cose stanno così, tanto meglio, che stimola la cooperazione, che genera emo-
ma anche in questo caso che relazione potreb- zione, senso di appartenenza, disponibilità a
be mai esserci tra la candidatura di Siena e il mettere il proprio tempo e le proprie energie
mondo delle Contrade? Molto più di quanto si a disposizione di una causa comune.
potrebbe pensare a prima vista: vediamo in- Se ci pensiamo bene, tutti questi aspetti sono
sieme perché. tutti attributi molto precisi e riconoscibili del-
la socialità e dell’appartenenza contradaiola:
Le Contrade come modello di partecipazione e non da oggi, bensì da secoli. Possiamo quin-
dal basso di dire che quell’obiettivo che la Commissio-
Per valutare quale città meriti più delle altre ne Europea si propone oggi di perseguire in
il titolo di Capitale Europea della Cultura, tra molte città, a Siena rappresenta, grazie alla
tutte quelle che concorrono per un determi- cultura delle Contrade, un patrimonio comu-
nato paese in un determinato anno (il 2019 è ne che è già presente, e che quindi può offrire
appunto l’anno dell’Italia e della Bulgaria, e ulteriori prospettive di crescita che per coloro
quindi alla fine saranno scelte come Capitali che debbono ancora percorrere la lunga stra-
una città italiana ed una bulgara), la giuria, da dell’educazione alla comunità e alla parte-
che è composta di 7 membri di nomina euro- cipazione sono molto più difficili da raggiun-
pea e, nel nostro caso, di 6 di nomina italiana, gere. L’esistenza stessa delle Contrade crea
valuta più di ogni altra cosa un aspetto che a quindi un presupposto che fa di Siena una
qualcuno potrà sembrare sorprendente: non candidata particolarmente forte e credibile al
il prestigio degli artisti coinvolti o la quantità titolo di Capitale Europea della Cultura.
di risorse economiche messe in campo, ma la
partecipazione dei cittadini. Per quanto bel- Che fare allora?
lo, ambizioso e innovativo può essere il pro- E quindi allora è tutto qui? Basta semplice-
getto preparato per la candidatura, se esso mente mostrare che esistono le Contrade per
cade sulla città dall’alto, senza vincere il titolo? Naturalmente
un reale coinvolgimento, senza no. La cultura contradaiola dà
far partecipare il più possibile alla candidatura una grande
l’intero territorio al processo di credibilità, ma questo è solo un
elaborazione e alla sua trasfor- punto di partenza, c’è molto la-
mazione in iniziative concrete, voro da fare, e le Contrade pos-
per la giuria ciò rappresenta sono anche qui giocare un ruolo
un fattore negativo, che finirà importante. La prima cosa che
per penalizzare la candidatura. occorre capire però è che alleMurella Cronache 17
Contrade non si può né si deve chiedere altro oggi in grande crescita, delle professioni del-
che essere sé stesse, fare cioè ciò che è par- la cultura e della creatività un campo che
te della propria identità, della propria storia, a Siena più che in altre città d’Italia può co-
della propria vocazione: niente di più e niente noscere un grande sviluppo nei prossimi anni
di meno. Ma il punto è che in questa identità, fornendo un’alternativa all’economia centrata
in questa storia e in questa vocazione vi sono sulla banca e sul suo indotto che negli anni a
come si è iniziato a vedere aspetti importan- venire dovrà necessariamente ridimensionar-
tissimi per un progetto come questo. Appro- si. Queste attività potranno essere sviluppate
fondiamo allora questo concetto. anche con l’ausilio dei vari partner di grande
Come si è detto, le candidature vincenti si prestigio che sostengono la nostra candidatu-
fondano su un modello di partecipazione e di ra, tra cui la School of Humanities della Har-
produzione culturale che nasce dal basso. Le vard University che a partire dalla prossima
contrade sono, da sempre, degli straordinari primavera organizzerà a Siena laboratori per
mondi di produzione culturale di tutti i tipi: lo sviluppo delle competenze nell’uso delle
editoria (numeri unici, giornalini di contra- tecnologie digitali, uno dei quali interamente
da, pubblicazioni varie sulla storia della Con- riservato a giovani contradaioli.
trada, sulle memorie dei contradaioli, ecc.),
teatro e spettacolo dal vivo (le tante rappre- Questo è solo l’inizio
sentazioni vernacolari, le feste e gli spettaco- Queste prime proposte e questo primo pro-
li, ecc.), musica (i canti di Contrada), le arti gramma di lavoro vogliono essere soltanto
(la committenza artistica delle Contrade, gli una prima pista da cui partire per sviluppare
oggetti prodotti per le celebrazioni della vit- un lavoro che, se la candidatura andrà avanti,
toria, ecc.), e così via, per non dimenticare potrà tenere la città impegnata nel corso dei
le spesso straordinarie tradizioni gestuali e prossimi anni. Altre idee e altre proposte ver-
artigianali che stanno dietro ranno sicuramente fuori man
ogni aspetto della vita e della mano che si procederà con
ritualità contradaiola, dalla le attività, con gli incontri,
confezione e dal restauro del- con i confronti. Le Contra-
le monture ai gesti degli alfieri de sono un mondo straordi-
e dei tamburini, solo per fare nariamente ricco e saranno
qualche esempio. Un grande senz’altro una grande fucina
progetto che può quindi servi- di creatività che infonderà
re allo stesso tempo tanto a dare corpo alla calore ed energia nel progetto di candidatura.
candidatura di Siena che a venire incontro ai Senza formalismi, con semplicità ed immedia-
desideri di tanti contradaioli è quello di ordi- tezza, con quella schiettezza che a qualcuno
nare, approfondire e mettere in mostra tutto potrà sembrare un po’ ruvida ma che va sem-
questo straordinario patrimonio, anche attra- pre dritta al punto: è questo lo spirito con cui
verso l’utilizzo delle più avanzate tecnologie si vuole lavorare, con quell’umiltà e con quel
digitali. La maggior parte del materiale e del- rispetto che, come in Contrada, fa sì che tutti
la documentazione esistente, compresa quel- si mettano a disposizione quando si tratta di
la in possesso dei singoli contradaioli e spes- spostare delle sedie o di fare dei turni ai ta-
so legata alle proprie esperienze, alle proprie voli. Questo spirito, negli ultimi anni forse un
memorie, ai propri affetti, non è oggi disponi- po’ sopito in alcuni aspetti, è stato e soprat-
bile se non in maniera frammentata e disomo- tutto può tornare ad essere la forza di questa
genea, e non è raro che tra consorelle ci sia città, su cui potremo fare affidamento per im-
spesso una conoscenza relativamente scarsa maginare un nuovo futuro ricco di speranza e
di cosa si sia fatto e di quali materiali si di- di possibilità. Le Contrade possono contribu-
sponga. Un progetto estremamente concreto ire moltissimo al raggiungimento dell’obietti-
in questo senso è allora quello di coinvolgere vo: sono l’anima della città, spero vorranno
i giovani contradaioli più interessati a questi essere anche un’anima di Siena 2019, la città
temi in un insieme di progetti di costruzione del futuro verso cui puntare per rinnovare la
di mostre, archivi, laboratori per rendere più tradizione del ben vivere che è, malgrado le
accessibile e più fruibile questo materiale, e difficoltà contingenti, la radice della storia e
allo stesso tempo per sviluppare competenze dell’identità senese.
innovative nel campo dell’uso delle tecnolo-
gie digitali che potrebbero essere loro utili Pier Luigi Sacco
non soltanto per sviluppare ulteriormente le
attività di contrada (ad esempio nella cura
Pubblichiamo in queste pagine il logo ufficiale nelle sue due
del sito web, nella progettazione e nella re-
declinazioni: a sinistra, il logo per uso istituzionale; in alto, la
alizzazione dei numeri unici, nell’animazione vesrione per uso digitale.
degli appuntamenti culturali di contrada) ma
anche per la loro vita professionale attuale e
futura, che il progetto Siena 2019 proverà a
rendere più ricca di opportunità sul versante,18 Murella Cronache
I versi tartuchini alla Rassegna del Sonetto
V
enerdì 17 Novembre si è svolta la “Ras- sta e chiamata a recuperare i valori più sem-
segna del Sonetto Contradaiolo” ospita- plici, quelli della spensieratezza dei cittini che
ta, come di consueto, dalla Nobile Con- giocano e del Palio delle Contrade. Anche altri
trada del Bruco nei locali della Società l’Al- componimenti hanno avuto ad oggetto questo
ba. La nostra Contrada ha partecipato con un tema quantomai attuale, mentre altro aspetto
sonetto di Fabio Castellani dal titolo “Aria di gettonato è stato quello riguardante la recen-
crisi e spending review”, tema attuale che ha te soppressione della Provincia di Siena, con
richiamato alla necessità di rivedere le spese il conseguente passaggio “sotto Grosseto”.
dovuta alla crisi generale, necessità da esten- La cena è stata ravvivata, inoltre, dall’esibi-
dere anche ai “quattrini” del mondo del Pa- zione del gruppo dei “Fritto Misto”, composto
lio. da vari contradaioli, che hanno sfoggiato un
La serata è stata coordinata con successo da repertorio di stornelli e canti senesi interpre-
Gabriele Castellini, contradaiolo del Bruco che tati con le tecniche e le tonalità degli Alpini,
figura anche tra gli organizzatori del Labo- in una proposta innovativa ma molto apprez-
ratorio del Sonetto che da anni opera zata, e dalla lettura da parte di Francesco
allo scopo di diffondere questa tec- Burroni e altri partecipanti del Laborato-
nica di composizione, con l’uti- rio di alcuni loro componimenti, anche in
lizzo dei colori della lingua: forme letterarie differenti dal sonetto.
dal vernacolo senese, Una serata che ha raccolto un grande
ricco di sarcasmo, successo, figlio di quel piacevole ri-
simpatia e scoprire la vena artistica che scor-
suoni viva- re naturale nei nostri microcosmi,
ci, ai dialetti e che il gioco della parola ben
più disparati; riesce ad esprimere: una linea
un gruppo di estroversa che manifesta un
artisti si ritrova, senso comune di apparte-
quindi, a cadenza nenza, quel divertimento
settimanale, pro- ricorrente nello sdram-
prio nei locali di Via matizzare, oggi più che
del Comune a dar vita mai, anche le vicende
ad esercitazioni in rima cittadine a favore di
e componimenti, sotto la un vero sentimento,
guida e l’indirizzo dei più di un reale interes-
esperti ed in particolare di se per la propria
Francesco Burroni, artista a città, che è in
tutto tondo e abile “giocoliere” realtà sem-
della parola. pre oggetto
La serata, allietata da un ricco delle nostre
convivio, è stata quindi aperta da preoccupazio-
un coro senese che ha riproposto ni. La rassegna ha
canti della tradizione più o meno noti, quindi ben interpreta-
ed è poi proseguita con la lettura dei to l’esigenza di tramandare
sonetti realizzati dalla diciassette Con- un’arte duttile ed eclettica, for-
sorelle, con i lettori che si sono esibiti in se ingiustamente ritenuta distante
rigoroso ordine alfabetico. Al termine della e appannaggio di pochi, e al contempo
rappresentazione ogni lettore ha ricevuto il di essere un’occasione unica per fotografa-
bando della Rassegna del Sonetto, prevista re la realtà, contradaiola, cittadina ed extra
per l’anno venturo, a riprova dell’attenzione e per capire dove migliorarsi, sia nel sonetto
degli organizzatori al coinvolgimento ed alla che nella salvaguardia del nostro mondo con-
partecipazione di artisti contradaioli e non, tradaiolo.
con provenienza da tutte le regioni d’Italia. Il
sonetto di Fabio Castellani, letto da Gabriele Gabriele Romaldo
Romaldo, riguardava, dunque, la ”spending Alessandro Sasso
review” generale, estesa anche alla nostra Fe-Murella Cronache 19
Grande successo del Mirko Di Sevo
Anche quest’anno il Torneo organizzato dal nostro Gruppo Sportivo ha riscontrato un ottimo
gradimento; un modo come un altro per far stare insieme i piccoli contradaioli
C
ome da tradi- Cristofori, Corsini,
zione, all’ini- Sulo, Contu, Mensi-
zio dell’au- ni, Giusti, Cialdini,
tunno si è svolto sul Tanganelli.
campo di Vico Alto il Allenatore: Stefano
torneo giovanile di Angeli.
calcio per Società di Leone: Nesi, Burac-
Contrada dedicato a chi, Ceccatelli, Da-
Mirko di Sevo, il gio- nielli, Trotta, Putzu,
vane tartuchino che Brogi, Franconi, Ma-
ci ha lasciato prema- terozzi. Allenatore:
turamente nove anni Tommaso Fabbiani.
fa, il cui ricordo però Marcatori per il San
è ancora vivo in tutti Marco: Cristofori,
i giovani e meno gio- Tanganelli, Pasqui-
vani della Contrada. nuzzi, Rosati. Mar-
Impeccabile l’orga- catori per il Leone:
nizzazione del tor- Buracchi e Danielli.
neo, a cura della So- I migliori giocatori
cietà Castelsenio e del torneo (Top Se-
del G.S. Senio in collaborazione con l’Uisp, durante ven) sono risultati: Leonardo Mariotti (Trieste),
il quale gli appassionati di calcio hanno potuto as- Jacopo Bicchi (Due Porte), Renzo Verza (Duprè),
sistere a belle partite e gustare i famosi tortellini e Pietro Vigni (Senio), Lorenzo Biagiotti (Pania), Elia
la rosticciana nel fornitissimo stand, il cui odore si Trochei (Barbicone), Marco Ceccatelli (Istrice).
sentiva a distanza. Come già l’anno scorso, anche Infine i capocannonieri: Tommaso Pasquinuzzi (San
quest’anno la vittoria è andata al San Marco, che Marco) e Lapo Crocetta (Duprè) con 9 gol.
ha battuto in finale il Leone per 4-2. Il G.S. Senio è
uscito con onore dal torneo ai quarti di finale con- Mario Ciofi
tro il Barbicone, avendo perso per 5-6 solo dopo i
calci di rigore e dopo avere disputato una grande
partita che ci aveva autorizzato a sognare. Il per- In alto: I nostri ragazzi guidati dai Mister Calvani e Fantozzi.
corso infatti era stato di tutto rispetto nelle qualifi- In basso a sinistra: Il Leone, squadra seconda classificata. A
cazioni: vittoria sulla Pania per 5-3, sconfitta con il destra: La Soc. San Marco, vincitrice dell’edizione 2012
Leone per 2-6 e vittoria sulla Duprè per 4-3. Andrà
meglio il prossimo
anno. Si arrivava
così a suon di gol
alla finale tra San
Marco e Leone,
vinta dal San Mar-
co per 4-3. Queste
le formazioni delle
due squadre finali-
ste.
San Marco: Pu-
patti, Pierini, Ro-
sati, Pasquinuzzi,20 Murella Cronache
Alfieri e tamburini del domani
C
ome ogni anno la Contrada della Torre con zelo e con passione al miglioramento di
ha organizzato il Minimasgalano, ma- ogni dettaglio.
nifestazione dove i piccoli tamburini Un grazie dunque a loro e ai nostri tre baby-
e alfieri di tutti i rioni possono dimostrare le monturati che hanno rappresentato degna-
loro capacità, colti- mente la nostra
vate in mesi e mesi Contrada, traendo
di allenamento. Per quanto di buono
noi rappresenta potesse esserci da
l’ultima occasio- questa esperienza
ne per continuare stimolante e forma-
a veder sventolare tiva. Ma anche i no-
a Sant’Agostino le stri giovani hanno
bandiere di color ben figurato, dimo-
giallo e turchino ac- strando professio-
compagnate dal rul- nalità ed impegno
lo del tamburo, pri- e lasciando intrave-
ma dell’inizio della dere notevoli doti
stagione invernale. che faranno di loro,
L’ evento, giunto se continueranno su
alla 37° edizione, questa strada, un
è stato vinto dalla patrimonio prezio-
contrada sovrana dell’Istrice, che vanta un’ot- so su cui fare affidamento. Quest’anno hanno
tima scuola di tamburo e bandiere: è la con- affiancato il collaudatissimo e virtuosissimo
trada più titolata, che ha raggiunto la terza tamburino Massimo Mazzoni, due nuove leve
vittoria consecutiva. che hanno avuto modo di rompere il ghiaccio
Ma i nostri ragazzi non sono stati da meno, e provare le forti sensazioni che solo l’onore
manifestando il loro impegno e talento, che di indossare una montura e rappresentare la
si spera frutti negli anni a venire. Insieme propria Contrada dà. Alessio Corbini e Dario
al già noto tamburino Massimo Mazzoni, or- Zanda ce l’hanno messa tutta e i prolungati ed
mai sempre più valente, hanno esordito per attenti allenamenti dei mesi scorsi hanno con-
la prima volta Dario Zanda e Alessio Corbini, sentito loro di ben figurare. Adesso, superato
rivelatisi due grandi promesse per la piazza. l’impatto della piazza, avranno modo di perfe-
Sicuramente la strada è lunga, e ci vorranno zionarsi e di ambire senza indugi al successo
impegno e dedizione, ma il trio fa ben sperare nei prossimi anni: la stoffa c’è e si vede!!!
e davanti ad un pubblico numeroso, ha sapu-
to destreggiarsi valorosamente. Il suono del Margherita Bocci
tamburo di Massimo ci ha fatto compagnia per
Francesco Bombesi
mesi, dimostra-
zione che questi
ragazzi si sono
allenati quotidia-
namente e dura-
mente. Ad aiutar- In alto: I nostri
li nell’impresa ci ragazzi con la
Commissione Al-
sono stati illustri fieri e Tamburi e il
maestri, come Vicario Genarale.
Silvano, Giu- A sinistra: Alessio,
Massimo e Dario
seppe, Lorenzo, in cerca della
Simone ed Ales- massima concen-
sandro che fanno trazione prima
della sbandierata
parte della com- in Piazza.
missione alfieri
e tamburini, che
si sono dedicatiPuoi anche leggere