RASSEGNA STAMPA MARATONA ARCHITETTURA È CULTURA E BENE COMUNE - Maggio 2020 - AWN
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Corriere della Sera Venerdì 22 Maggio 2020 37 Cultura Il poeta di strada Ivan Tresoldi offre a «la mento (e 3,99 al mese o 39,99 l’anno con Lettura» una sua opera all’aperto (che una settimana gratis) e si può scaricare ora non c’è più) con un taglio fotografico su App Store e Google Play. Chi si abbona Poesiadistrada: inedito, elaborato graficamente. L’opera è può ricevere la newsletter de «la Lettura», l’operanell’App nell’App del supplemento, mentre nell’in- che oggi si apre con un testo di Maurizio NewsletterconFerrera serto in edicola e nella stessa App Tresoldi dialoga con l’artista Emilio Isgrò, gli archi- L’App è Ferrera sull’Europa. Alla newsletter ci si può iscrivere, anche autonomamente tetti Stefano Boeri e Odile Decq su come disponibile dall’App, su corriere.it/newsletter. ridisegnare le città oggi che dobbiamo per tablet convivere con il Covid. L’App è in abbona- e smartphone Storie L’autrice tenne a lungo segreta la vicenda della piccola nata cent’anni fa. Poi la raccontò in un libro mai uscito in Italia La bambina cancellata Pearl S. Buck, scrittrice Premio Nobel, e Carol, la figlia disabile che non volle con sé di Gian Antonio Stella allora a Nanchino: «La nostra ca- La vita sa era circondata da prati e giar- U dini, un boschetto di bambù e ● Pearl S. (che n giorno «mi capitò di grandi alberi (...) e fattorie e sta- sta per prendere la sua piccola gni di pesce. Era una casa piace- Sydenstricker, mano destra per guidarla vole e salutare per un bimbo. (Ca- il cognome da nello scrivere una parola. rol) era ancora bella come lo sa- nubile della Era bagnata di sudore. Le presi rebbe oggi se dietro i suoi linea- scrittrice) Buck entrambe le mani, le aprii e vidi menti ci fosse la luce della era nata a che erano bagnate. Mi resi conto mente. Penso di essere stata l’ul- Hillsboro, negli che la bambina era sottoposta a tima a percepire che qualcosa Stati Uniti, nel un’intensa tensione, che faceva non andava. Era la mia prima fi- 1892 del suo meglio per compiacermi glia e non avevo paragoni da fare sottomettendosi a cose che non con gli altri». ● Cresciuta in capiva minimamente, col solo Come poteva essersi annidato Cina, dove si desiderio angelico di acconten- tanto dolore in una casa così se- erano trasferiti tarmi. Ma non stava davvero im- rena? «La consapevolezza che i genitori, parando qualcosa». qualcosa non andava cominciò missionari Toglie il fiato, il racconto di co- ad affacciarsi verso i tre anni — della Chiesa me Pearl Buck precipitò nella di- ricostruisce Gabriella La Rovere, presbiteriana, sperata consapevolezza che la fi- autrice del libro di racconti Mi di- tornò negli Usa glioletta Carol aveva un grave ri- spiace, suo figlio è autistico (edi- a 18 anni. Visse tardo mentale. Definitivo. «Avevo zioni Abele) —, a differenza dei ancora in Cina visto da ragazza un solo bambino coetanei, la bambina non parlava e Giappone per difettoso, il piccolo figlio di un e i suoi movimenti erano poco rientrare di missionario, e lui non aveva fatto coordinati. Spaventata, Pearl si nuovo in patria alcuna impressione su di me ol- rifaceva alle storie di amici e vici- nel 1935 tre a quello di amore e pietà», ni di casa i cui figli erano stati scriverà. «Nessuna giovane ma- lenti nel parlare e camminare. Al- ● Il primo dre avrebbe potuto essere meno l’epoca non si sapeva niente della romanzo che la preparata di me». fenilchetonuria da cui era affetta rese celebre a Nata a Hillsboro, nel West Vir- Carol...». Amici e vicini che non livello ginia, nel 1892, figlia di un mis- trovarono il coraggio di dire tut- internazionale sionario presbiteriano, Absalom to: «Ancor oggi non riesco a capi- fu, nel 1931, La Sydenstricker, che nel 1880 si era re la loro ritrosia. Perché per me la verità è tanto più cara di ogni menzogna confortante». Anzi, «migliore è un amico, più deve usare la verità. C’è un valore nella ferita rapida e necessaria. Così mia figlia aveva quasi quattro an- ni quando scoprii da sola che la sua mente aveva smesso di cre- scere». Provò e riprovò per anni, Pearl Buck, ad aiutare la piccola a tirar fuori il meglio che potesse. Quel- la «scatoletta preziosa» che papa Qui sopra, Pearl S. Buck con la figlia Carol. A sinistra, la scrittrice riceve il Nobel dalle mani del re di Svezia nel 1938 Francesco vede nascosta dentro ogni creatura disabile. E lo stra- buona terra, trasferito con la moglie Caroline goglio cresceva mentre parlava- be riuscita solo nel 1950, quindici quale avrebbe via via aggiunto al- zio del fallimento fu tale da iso- premiato con il in Cina, fatti salvi lunghi ma rari no della sua insolita bellezza e anni dopo avere divorziato dal tri sei figli adottivi. Per non dire larla e spingerla a scrivere a Pulitzer l’anno ritorni in patria, Pearl era cre- della intelligenza dei suoi pro- primo marito (del quale avrebbe delle migliaia di cui si occupò un’amica, Emma Edmunds Whi- successivo. sciuta lì, in quel Celeste Impero fondi occhi blu». tenuto il cognome) per sposare il con la sua Fondazione. Prova pro- te: «Non è del tutto una vergo- Buck scrisse ormai agli sgoccioli di una storia Non era proprio così. Ma la suo primo editore, Richard J. vata di quanto avesse patito il gna, ma qualcosa di privato e sa- opere di antichissima. Lì aveva imparato a scrittrice capace di lasciare pagi- Walsh, diciotto dopo il trionfo trauma di quella prima creatura cro, come deve essere il dolore. narrativa, leggere e a scrivere in inglese e in ne indimenticabili in 43 romanzi letterario, venticinque dopo aver imperfetta. Sono dolente al tatto e non posso saggi, biografie cinese, lì aveva conosciuto l’estre- (di cui l’ultimo, Un’eterna mera- adottato una bimba, Janice, alla In quel libro uscito giusto a sopportare neanche il tocco di e teatro. Tra i ma povertà e la grande ricchezza viglia, misteriosamente scom- metà del Novecento col titolo The simpatia. Il silenzio è migliore e suoi romanzi: umana degli abitanti, lì aveva stu- parso, ritrovato e edito da Mon- Child Who Never Grew (la bambi- più facile per me. Suppongo che Stirpe di drago, Figli e Lettera diato prima di tornare in America dadori), 28 saggi, 242 racconti, La richiesta di silenzio na che non crebbe mai o forse la sia perché non sono rassegnata e per frequentare il college e poi di 37 libri per l’infanzia e decine di «Lo sopporto perché bambina che smise di crescere: mai lo sarò. Lo sopporto perché da Pechino nuovo per laurearsi in lettere alla sceneggiature per il teatro, il ci- mai tradotto e mai pubblicato in devo, ma non sono rassegnata. Cornell University di Ithaca, New nema, i musical, non trovò per devo, ma non sono Italia) ricordò quanto fosse stato Perciò non parlare di lei. E rispar- ● Nel 1938 York. tanto tempo il coraggio di rac- rassegnata. Non parlare difficile accettare la realtà: den- miami». Rientrata per sempre in vinse il Nobel La base, però, restò per quasi contare a sé stessa e agli altri la di lei. E risparmiami» tro i grandi occhi blu di Carol America con le due bambine, finì per la quattro decenni la Cina. Dove nel sua tragedia personale. Ci sareb- c’era un buio insondabile. Viveva per accettare il consiglio di medi- Letteratura. È 1917 Pearl sposò John Lossing ci, psicologi e amici. E affidò la fi- morta a Danby, Buck, lui pure missionario, glia a un istituto specializzato, la nel Vermont, esperto di tecniche agricole, con Forum digitale con gli architetti Training School di Vineland, nel La non stop per progettare il domani nel 1973 cui si spostò per motivi di studio New Jersey. Ogni tanto era scossa in regioni lontane per rientrare dai sensi di colpa: «La lasciai tut- ● Nel 2018 è infine a Nanchino. Dove nel mag- ta sola per tre anni e quello, ora lo uscito Pearl gio 1920, esattamente 100 anni fa, so, è stato sbagliato sia per lei sia la scrittrice che col romanzo La per me. Non era mai stata separa- U Buck: una scrittrice buona terra avrebbe vinto nel na non stop di 24 ore per progettare il scientifico (Roberto Cingolani; Mario Cucinella; ta da me prima... Pagavo un’ami- americana in 1932 il premio Pulitzer avviando- mondo di domani. Si intitola Enrico Giovannini; Antonio Navarra; Federico ca per andare a trovarla e lei mi Cina, curato da si a vincere nel 1938 l’ancor più L’architettura è cultura e bene comune la Parolotto; Ferruccio Resta), i contributi faceva una relazione ogni mese Bettina prestigioso Nobel per la lettera- maratona digitale del Consiglio nazionale degli ruoteranno attorno a cinque temi: progettare ma non era la stessa cosa che an- Mottura e Carlo tura, diede alla luce Caroline Gra- architetti con 400 interventi, faccia a faccia e secondo le sfide globali 2030-50; l’Italia, una rete dare io stessa. Ho giurato che sa- Pagetti per ce. Carol. La sua gioia, la sua cro- tavole rotonde per ripensare il Paese post Covid. di Resilient Cities; la sostenibilità dell’abitare; rei andata a trovarla almeno una Tangram ce. Si parte alle 10 di domani e si va avanti fino alle 10 rigenerazione urbana: luoghi pubblici, servizi, volta l’anno». C’è chi dirà: forse Edizioni «Ricordo che aveva tre mesi e di domenica mattina: la piattaforma mobilità e partecipazione; nuovi modelli virtuosi. poteva fare di più… Difficile giu- Scientifiche giaceva nel suo piccolo cestino architettiperilfuturo.it ospiterà il confronto fra La piattaforma — su cui sarà pubblicato il dicare, da fuori. Difficile. Carol sul ponte di una nave — scriverà architetti, pianificatori, paesaggisti, conservatori, manifesto L’architettura è cultura e bene comune sarebbe rimasta laggiù, con la —. L’avevo portata lì per prende- società civile, istituzioni e imprese: per — permetterà di raccogliere fino all’autunno le sua faccia da bambina vecchia, fi- re l’aria del mattino mentre viag- partecipare basta iscriversi sul sito. Oltre agli idee che confluiranno in una proposta articolata no alla morte, nel 1992. E lì è se- giavamo. Le persone che passeg- interventi del presidente del Consiglio degli da sottoporre alle istituzioni. (a. rad.) polta. La madre se n’era andata giavano sul ponte si fermavano architetti Giuseppe Cappochin e del comitato © RIPRODUZIONE RISERVATA quasi vent’anni prima. spesso per guardarla e il mio or- © RIPRODUZIONE RISERVATA
18 LiberoPensiero venerdì 22 maggio 2020 La maratona digitale degli architetti Artisti in campo per le famiglie dei medici ■ Una 24 ore non-stop per ripensare il Paese post Covid-19. Questo lo scopo della maratona ■ C’è tempo fino al 23 maggio per partecipare a #DaiUnSegno, la campagna di raccolta fondi a digitale promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conserva- favore della Protezione Civile destinato alle famiglie degli operatori sanitari deceduti per effetto tori , da un’idea del presidente Giuseppe Cappochin, prevista dalle ore 10 di sabato alle 10 di del Coronavirus, organizzata dall’Accademia Nazionale di San Luca. Hanno donato un’opera domenica su www.architettiperilfuturo.it. Per partecipare è necessaria iscrizione sul sito. più di 280 gli artisti e si può acquistare una quota da 50 euro. Il sorteggio avverrà il 3 giugno. LA RIVOLUZIONE DELLA CULTURA L’arte ha perso tanti soldi, ma ci guadagna L’Istat ha calcolato per i musei statali perdite di 78 milioni. Dopo due mesi riaprono gallerie, giardini, e siti archeologici con ingressi scaglionati: ammirare un’opera senza ressa però non è poi così male NICOLETTA ORLANDI POSTI sposto tutte le misure previste in fun- zione anti-Covid e tese a garantire il ■ A Genova, lunedì, davanti a Palaz- distanziamento sociale». Questo vuo- zo Ducale, prima delle 11 - orario di le dire che Uffizi, così come tutti i mu- apertura -, c’era già la fila. Le persone, sei italiani dovranno rinunciare ai ben distanziate e con le mascherine grandi numeri di visitatori ai quali si calzate sul naso, aspettavano di entra- erano abituati e che garantivano en- re per vedere la mostra «Il secondo trate importanti. L’Istat ha stimato principio di Banksy». A gruppi di 15, che l’emergenza sanitaria e il relativo ogni quarto d’ora, si sono fatte pren- lockdown ha causato, tra marzo e dere la temperatura, hanno seguito il maggio 2020, una mancata affluenza percorso e si sono posizionate su un di quasi 19 milioni di visitatori e un grosso bollo rosso davanti a ciascuna mancato incasso di circa 78 milioni di opera d’arte. Il tempo necessario per euro. Nello stesso trimestre dello scor- apprezzarla al meglio, da sole, senza so anno le strutture museali statali ressa e senza chiasso. Ogni due ore gli avevano registrato oltre 17 milioni di ambienti della mostra vengono sanifi- visitatori, realizzando introiti lordi per cati. Succede a Genova, ma anche in 69 milioni di euro. tutti i musei che hanno potuto aprire Ecco allora che per sopravvivere i le loro porte ai visitatori oltre due me- musei e le gallerie dovranno ripensa- si di chiusura per via del lockdown re all’offerta. Come ha puntualizzato conseguente all’emergenza coronavi- Mario De Simoni, presidente di Ales, rus. Da nord a sud sono stati in molti Scuderie del Quirinale, che si appre- a prenotarsi per visitare un museo, sta a riaprire il 2 giugno la mostra dedi- una galleria o un sito archeologico a cata a Raffaello (entreranno 75 perso- dimostrazione che nonostante le tan- ne all’ora, non 400 e avranno tempo te iniziative virtuali c’è tanta voglia di 80 minuti per visitarla). «Per un paio arte dal vivo: nessuna digitalizzazione d’anni i musei si concentreranno per può sostituire i pensieri, le intuizioni, lo più sulle loro collezioni. E le sedi la bellezza che si sperimanta quando espositive come la nostra sul patrimo- attraversiamo fisicamente un museo, nio artistico più vicino. Poi, le grandi una galleria, un sito archeologico. mostre ripartiranno, ma ci sarà una «C’è stato tanto lavoro dietro tutto Secondo le disposizioni del Dpcm i musei potranno accogliere i visitatori solo se muniti di mascherina (Fotogramma) scrematura: si privilegerà finalmente questo», ha detto il direttore di Palaz- la qualità dei progetti. Il carosello da- zo Ducale Serena Bertolucci, «ma è vanti alle opere feticcio non ha pro- stata una giornata di gioia e di orgo- TUTTO RIMANDATO A FINE AGOSTO AL VIA LA SPERIMENTAZIONE prio senso». Concetto che fa il paio glio. Stiamo provando a pensare a mo- con la riflessione di Schmidt: «Questa di nuovi di godere la cultura riacqui- Il Metropolitan resta chiuso Il Maxxi e l’Ambrosiana ripartono, crisi offre, nel disastro totale, un’occa- stando dopo tanto virtuale il gusto sione da non perdere: quella per ri- dell’esperienza estetica». e lascia il Caravaggio a Bergamo ma solo durante i fine settimana pensare musei e turismo. Le città d’ar- te non possono più reggere il turismo GIARDINO DI BOBOLI ■ Considerato un punto di riferimento tra le istitu- ■ Il Maxxi di Roma, riaprirà da oggi i suoi spazi, ma di massa degli ultimi anni, che segui- zioni culturali di New York, il Metropolitan Museum in maniera graduale, con attenzione alla funzione va i ritmi accelerati delle nostre esi- E tanto orgoglio c’è anche nelle pa- ha fatto slittare la riapertura, prevista il primo luglio, sociale del museo e un grande impegno per garantire stenze e ha cannibalizzato le stesse role di Eike Schmidt, il direttore delle alla seconda metà di agosto «o alcune settimane più una visita nel rispetto delle norme sulla sicurezza. La città d’arte». Francesca Fontana, cura- Gallerie degli Uffizi, che ieri dopo due tardi». In un segnale delle incertezze sull’andamento prima mostra a riaprire negli ultimi due weekend di trice presso Musei del Duomo e Fon- mesi e mezzo ha spalancato i cancelli della pandemia e la difficoltà di riprendere le attività maggio (domani, sabato, domenica e poi dal 29 al 31 dazione Modena Arti Visive, ha spie- del Giardino di Boboli, dando di fatto in piena condizione di sicurezza, il Met ha annuncia- maggio) è «Gio Ponti. Amare l’architettura», dedicata gato al Moco Magazine che loro pun- avvio alle graduali riaperture i musei to anche la cancellazione del programma di eventi al grande e poliedrico architetto, prorogata fino alla teranno sul rapporto diretto con l’ope- di Palazzo Pitti (il 28 maggio con la per tutto il 2020, compreso il gala del Constume Insti- metà di settembre. L’allestimento è immersivo e sce- ra originale. «Oggi si tenta in ogni mo- mostra sulla pittrice seicentesca Gio- tute, che doveva tenersi a maggio e che a New York è nografico e suggerisce l’idea dello spazio del mae- do di avvicinare le opere al pubblico vanna Garzoni) e poi il 3 giugno gli considerata la festa dell’anno. La decisione, secondo stro: fluido, dinamico, colorato. Il visitatore verrà ac- attraverso schermi o proiezioni: ben Uffizi. «Aprire Boboli, il cuore verde di un comunicato del museo, si allinea con le fasi pro- colto da una potente installazione di grandi stendar- vengano nella misura in cui aiutano Firenze è un segnale di rinascita mol- grammate dallo stato di New York per la fine del di, sospesi negli spazi a tutta altezza di Zaha Hadid, ad approfondire e a diffondere la co- to potente», ha detto invitando i visita- lockdown in città. Prima del coronavirus il museo che riproducono facciate stilizzate di grattacieli ed noscenza. Siamo però convinte che il tori ad ammirarlo non solo per i suoi aveva chiuso soltanto l’11 settembre 2001 e nel 2012 evocano lo skyline di una mai vista città pontiana. ruolo di un museo sia quello di educa- tesori botanici ma anche come uno per l’uragano Sandy. In tempi normali il Met conta In fase sperimentale anche la riapertura della Pina- re il pubblico alla comprensione del splendido museo a cielo aperto, con il oltre sette milioni di visitatori all’anno. Una volta ria- coteca Ambrosiana, con i capolavori di Leonardo da patrimonio. Il bello di un museo sta suo patrimonio inestimabile di scultu- perto, il museo opererà con giorni di visita e orari Vinci, di Caravaggio, di Raffaello, del Bramantino, di proprio nel fatto di essere un luogo re antiche, rinascimentali e barocche ridotti. Ma nel frattempo ha deciso di prorogare il Bernardino Luini, di Sandro Botticelli e di molti altri diverso da quelli abitualmente fre- disseminate ovunque». Eike Schmidt prestito de «I musici» di Caravaggio all’Accademia artisti, nei giorni di sabato 30 e domenica 31 maggio, quentati, dove possiamo prenderci il ha spiegato che «anche se eravamo Carrara di Bergamo - che riapre il 22 maggio - fino lunedì 1 e martedì 2 giugno. A seguire, la Pinacoteca tempo di contemplare un’opera e pronti su tutta la linea, abbiamo decli- alla fine dell’estate. Il rientro del capolavoro di Miche- riaprirà soltanto nei weekend di giugno e potranno mettere da parte per un’ora o due la nato queste aperture seguendo rigoro- langelo Merisi, in prestito a Bergamo per la mostra accedere massimo 20 persone per ogni mezz’ora, pre- fretta, il consumo veloce, compulsivo samente le indicazioni del comitato dedicata a Simone Peterzano, era previsto subito do- vio acquisto dei biglietti. e superficiale». La speranza è che dav- tecnico scientifico: prima i musei po la conclusione fissata al 17 maggio. L’esposizione Il 2 giugno si potrà visitare anche a Collezione Peg- vero si apra una nuova stagione dove all’aperto, come Boboli, quindi quelli a causa del Covid è stata però aperta solo 20 giorni e il gy Guggenheim aVenezia, l’ingresso è gratuito, ma le mostre si possano visitare con cal- piccoli, con meno di centomila visita- museo newyorchese ha generosamente prolungato serve la prenotazione. Dopodiché riaprirà nuova- ma, senza ressa e che appaghino di tori all’anno, infine i più grandi, come il prestito. mente solo il sabato e la domenica, dalle 10 alle 18. cultura ciascun visitatore. gli Uffizi. Ovviamente abbiamo predi- © riproduzione riservata
Real Estate Architettura Temi Caldi In edicola con il Sole Sos liquidità Mappa contagi Postcovid Video I numeri utili ABBONATI AC Trova casa su Residenziale Luogo Scegli Tipologia CERCA 21 maggio 2020 ARCHITETTURA Coronavirus Il 23 e 24 maggio una maratona Impara come fare trading Italia Mario Cucinella Architects sull’architettura post Covid Inizia a guadagnare col azioni Roberto Cingolani Due giorni di riflessioni e soluzioni possibili che dovranno tenere Ricevi il nostro corso educativo gratuito e Alessandro Melis conto delle nuove esigenze indotte dalla pandemia. Dall’abitare scopri il mondo delle azioni all’uso temporaneo dei luoghi, dalla mobilità al disegno delle città e tradersacademic.com Salva 0 Commenta dei piccoli centr di Paola Pierotti APRI (AdobeStock) 3' di lettura Al via la maratona digitale promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC): una riflessione corale su come ripensare il Paese post Covid-19. Questo lo scopo di “L’architettura è cultura e bene comune”, in programma dalle ore 10 di sabato 23 maggio alle 10 di domenica 24. Avviata la fase 2, dopo settimane di dibattito, scende in campo il Cnappc con una piattaforma per l’ascolto e il dialogo aperto. Leggi anche Progetti per gli uffici pronti ad adeguarsi allo smartworking In questo tempo di lockdown sono decine gli architetti che hanno già fatto sentire la propria voce e hanno proposto idee, riflessioni e soluzioni possibili che spaziano dallo spazio minimo dell’abitare a quello dell’uso temporaneo dei luoghi, dalla mobilità al disegno delle città e dei piccoli centri. Sono scesi in campo con soluzioni per l’emergenza in ambito sanitario e per gli spazi pubblici; con progetti e linee guida per architetture che dovranno tenere conto delle nuove esigenze e dei mutati comportamenti; e con manifesti per le possibili sfide per il futuro, Il Cnappc dà ora il suo contributo con una maratona digitale, live sulla piattaforma online “architettiperilfuturo” (www.architettiperilfuturo.it), proponendo un confronto partecipativo aperto all’intera comunità degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, cittadini, società civile, decisori, istituzioni e imprese: per partecipare è necessaria iscrizione sul sito. Cinque i grandi temi su cui si dibatterà: progettare secondo le sfide globali 2030/50; l’Italia, una rete di Resilient Cities; la sostenibilità dell’abitare; rigenerazione urbana: luoghi pubblici, servizi, mobilità e partecipazione; nuovi modelli virtuosi. La maratona avvierà un racconto che si andrà arricchendo fino all’autunno, con suggestioni, idee e contributi che confluiranno in una proposta articolata da sottoporre alle istituzioni. «Il Covid-19, oltre ad averci fatto piombare in una profonda crisi sanitaria ed economica, può rappresentare un’opportunità verso il cambiamento, con interventi radicali, in una partita tutta da giocare. Per farlo è necessario elaborare proposte di futuro - spiega Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale - ripensando le città e i territori, agendo sugli stili dell’abitare, sulla mobilità, sull’accesso ai servizi, e su uno sviluppo in forme più distribuite e reticolari». Il comitato scientifico è composto dal fisico Roberto Cingolani, responsabile dell’innovazione tecnologica di Leonardo; Mario Cucinella, fondatore Mario Cucinella Architects, presidente del comitato scientifico; Enrico Giovannini, portavoce di Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile; Antonio Navarra, presidente del Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici (Cmcc); Federico Parolotto, co-founder di MIC Mobility In Chain; Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano. Nel dibattito si affronterà il tema della gestione nel dopo emergenza, dei luoghi dell’abitare e degli spazi pubblici. Ci si interrogherà su come sarà fatta ripartire l’economia, riattivati i cantieri, trasferita una indispensabile spinta propulsiva al mondo delle costruzioni. Quale lezione post-pandemia? Questa campagna di sensibilizzazione muove da un Manifesto che raccoglie spunti e proposte per le città e i territori del futuro e, più in generale, per la rigenerazione urbana e per il rilancio delle periferie, capitalizzando anche il lavoro del Consiglio Nazionale nel corso dell’VIII Congresso Nazionale. Spazio ai temi della professione, nel dialogo con la filiera. Ma attenzione anche a questioni che hanno a che fare con cultura e turismo, capisaldi identitari ed economicamente strategici per l’Italia, con una particolare attenzione ai centri minori e ai borghi delle zone interne, tema caro allo stesso Cucinella avendolo portato al centro del dibattito nell'occasione dell'ultima Biennale di Venezia, con il progetto Arcipelago Italia. E proprio ricordando i temi evidenziati dalla Fondazione la Biennale di Venezia - che in questi giorni ha annunciato lo spostamento della sua prossima Mostra di Architettura dal 2020 al 2021 - torna viva l’intuizione del motto della prossima edizione “how we will live together”, con un progetto curato da Hashim Sarkis e declinato per l’Italia dal curatore del padiglione italiano Alessandro Melis, in questo caso con una particolare attenzione alle comunità resilienti. Su scala internazionale il dibattito è aperto, la ricerca scientifica anima e informa le scelte politiche e strategiche. In Italia sono i Comuni, spesso con assessori all’Urbanistica-architetti o ingegneri, a scommettere su un nuovo disegno della città, mettendo al centro il progetto. Per fare alcuni esempi si ricordano le politiche e le iniziative di città come Bergamo, Verona, Livorno, Prato o Taranto. Buone pratiche locali, in attesa di una legge per l’architettura che l’Italia ancora aspetta, sfide ancora tutte da giocare per i decisori, che dal mondo delle professioni possono trarre idee e proposte, conoscere scenari possibili e innovativi. Riproduzione riservata © Coronavirus Italia Mario Cucinella Architects Roberto Cingolani Alessandro Melis PER SAPERNE DI PIÙ Dai inizio alla discussione 0 Scrivi un commento… Disclaimer COMMENTA Brand connect Loading... Newsletter Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari. ISCRIVITI Video CAPIRE IL MATTONE Caccia agli CAPIRE IL MATTONE Alternativi, un REAL ESTATE Dal portafoglio CASA Dal portafoglio all’app. I hotel di lusso in Italia segmento che spazia dagli all’app. I servizi immobiliari servizi immobiliari trainano la studentati alle cliniche, dagli trainano la crescita crescita asili ai cimiteri In primo piano (Ansa) (foto Ansa) TITOLI DI STATO LAVORO DECRETO RILANCIO I NUMERI DELLA PANDEMIA BTp Italia batte ogni record: Ad aprile oltre 772 milioni di ore Il crollo delle partite Iva: il 60% In Italia 642 nuovi casi (+0,28%) raccolti 22,3 miliardi tra di cassa integrazione - Bonus ha perso almeno un terzo del e 156 decessi (+0,48%) - La istituzionali e retail - Tornerà la 600 euro, Inps: già 1,4 milioni di fatturato - Rischio assalto alla mappa - Così il vaccino anti- fiducia dei fondi esteri? - Chi pagamenti - Professionisti e diligenza - Tutto sui bonus - I 6 Covid è diventato un affare vince il duello tra corporate autonomi: chi ha diritto ai lavori che danno diritto bond e BTp bonus all’ecobonus 110% di Andrea Franceschi di Claudio Tucci di Marco Mobili e Gianni Trovati Gallery CASA Londra aspetta le case di CASA La villa “viola” di Prince CASA La torre Pwc arriva CASA Miami, il “One Thousand Viñoly all’insegna Museum”, il grattacielo ideato da 10 foto Zaha Hadid 8 foto 11 foto 31 foto Loading... 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Sabato 23 maggio 2020 il Giornale 29 » a cura di Andrea Cuomo ATMOSFERE La vite è una cosa CASALINGHE A sinistra l’Antica meravigliosa trattoria del Gallo a Gaggiano in Venusa provincia di La resistenza « « Milano dove hanno già ricevuto cento Di Mazzorbo prenotazioni dalla riapertura, ma sono pronti a recuperare tutte le persone ancora spaventate (foto GENNARO D’IGNAZIO GIANCARLO TAVANI di Lido Vannucchi) Non possiamo La gente ha tornare in poco voglia di stare enissa è l’altra Vene- tempo a essere insieme, più che V zia e Venusa è l’altra « « Venissa. Detta così quelli di prima di mangiare sembra un gioco di parole un po’ lo è davvero. Ma c’è anche altro. Seguiteci. Venissa è un luogo incan- tato e riposto, a poche mi- glia marine dalla città più in- credibile del mondo, eppure pudicamente appartato, nel- la isola di Mazzorbo collega- ta a Burano da un ponte, po- co abitata ma abbastanza grande per contenere il so- gno di Gianluca Bisol, che anni fa decise di recuperare la quasi scomparsa Dorona, vitigno autoctono della Ve- nezia Nativa, andandola a cercare orto per orto, vigna per vigna, casa per casa. Da « « quelle piante è nata una pic- cola e meravigliosa vigna, una delle più incredibili d’Italia, all’ombra di un cam- panile pencolante, in un hor- tus conclusus accerchiato da un muro. Da questo etta- ro a malapena, accanto al PAOLO REINA PASQUALE TORRENTE quale è poi sorto un wine re- È stato un errore Cercheremo sort con il ristorante stellato della brava Chiata Pavan, lamentarsi di dare ancora qualche anno fa iniziò a esse- re prodotto il Venissa, un vi- troppo prima più calore no gioiello dal prezzo da « « amatore. Al quale si affianca della riapertura ai nostri ospiti ora il più abbordabile Venu- sa, una Dorona in purezza che nei giorni del lockdown Matteo Bisol, figlio di Gianlu- ca e responsabile del proget- to, ha presentato alla stam- pa con una degustazione on- line. La prima annata è la 2017, il vino ha una macera- zione più breve rispetto al Venissa, ciò che lo rende più approcciabile anche per un pubblico meno avvezzo ai vi- ni estremi. La caratteristica è la estrema sapidità che de- riva dal fatto che le radici del- le viti affondano in una terra circondata dalla laguna, con l’acqua che non si limita a « « fare da quinta ma alle volte si prende il proscenio come MARATONA ONLINE DALLE 10 DI OGGI PER 24 ORE è accaduto nel novembre scorso: acqua alta, vigna Gli architetti ri-progettano il Paese » sommersa ma non sconfitta, perché chi ha resistito alla Una maratona no stop per 24 ore. É ceschini, per i beni culturali e Paola De storia, alla dimenticanza, al la voce degli architetti sulle città per ri- Micheli, per le Infrastrutture. Interver- rischio di estinzione, mette pensare il Paese dopo la pandemia. Co- ranno il Presidente del consiglio nazio- SERGIO CIRCELLA ANDREA GORI gli stivaloni e va avanti. me ri-modulare gli spazi, come abitarli, nale degli Architetti, Giuseppe Capoc- come vivere sicuri e in salute. Il confron- chin, i membri del Comitato scientifico: Nei primi mesi Un conto è Grande vino, diremmo resi- liente se l’abuso di questa to fra centinaia di progettisti, paesaggi- sti e conservatori si intitola «L’architet- Roberto Cingolani, fisico, Mario Cuci- nella, architetto, Enrico Giovannini, (Al- la fedeltà dei un locale sano, parola non ce l’avesse fatta avere in uggia. tura è cultura e bene comune» ed è de- leanza Italiana per lo Sviluppo Sosteni- clienti sarà l’arma un altro è « « stinato a crescere nei prossimi mesi: le bile),Antonio Navarra, presidente del proposte verranno condivise fino all’au- tunno. Dalle ore 10 di oggi alle 10 di Centro Euromediterraneo per i cambia- menti climatici, Federico Parolotto, fondamentale un locale asettico domani, su www.architettiperilfuturo.it co-founder di MIC Mobility In Chain si potrà seguire il dibattito. Prevista la Ferruccio Resta, rettore del Politecnico partecipazione dei ministri Dario Fran- di Milano.
AGORÀ 21 Sabato 23 maggio 2020. PAMPHLET PAOLO BORGNA I l prologo di Io sono il pote- re. Confessioni di un capo di gabinetto, è un manifesto ideologico. L’incipit, di quelli che si ricordano: «Ogni tanto qual- Il potere “oscuro” cuno mi chiede che mestiere faccio […] Io non faccio qual- cosa, io sono qualcosa. Io sono il volto invisibile del potere. Io sono il capo di gabinetto». Affi- dandosi alla penna brillante, in- dei boiardi di Palazzo È morto cisiva e godibilissima di Giu- seppe Salvaggiulo, l’Anonimo Il singolare libro cos’è un capo di gabinetto». Si salvano pochi grandi politici; di Gianni Letta. All’ex direttore del “Tempo” il libro dedica un perfino il titolo di Eccellenza», insultavano il Palazzo, a comin- Ieri & domani coautore del libro (Feltrinelli, (di una gola che, stando all’Anonimo, si pos- capitolo, “L’importanza di esse- ciare dagli stessi uscieri. Come l’editore profonda) Piero Manni pagine 288, euro 18) racconta nascita, vita, funzione e filoso- sul ruolo sono contare sulle dita di due mani. Primeggiano – ça va sans re Gianni Letta”: un saggio nel saggio, una piccola summa del non pensare agli occhi con cui i capi partigiani, scesi a Roma in Lo scrittore ed Se il mondo fia di quella «cinquantina di per- dire – coloro che hanno l’intel- dover essere del potere. Che va quei giorni, vedevano la Capi- sone che tengono in piedi l’Ita- lia»: i capi di gabinetto. Il vero ministeriale del capogabinetto, ligenza di scegliere un ottimo capo di gabinetto, “il più bravo”, dal come contattare, per un ap- puntamento, la capo segreteria tale? Per loro, la “grande bellez- za” era un’entità estranea: «L’a- editore Piero Manni, giovane potere romano: che tira le fila dietro le quinte; vede in antici- visto come il vero gestore del potere meglio se prelevato dalla prece- dente amministrazione, tanto del “dottore”, la mitica signora Lina (tutti gli uomini di grande spetto di Roma era per loro in- comprensibile e odioso come u- confondatore nel 1984 della casa cancellerà editrice omonima po i problemi per offrirne, ai mi- nistri, la soluzione; rimedia ai E la politica, più se di diverso colore politico. Non c’è da stupirsi, dunque, se potere hanno una segretaria leg- gendaria: il pensiero corre a Vin- na cosa demoniaca», dove «tutto si impantana e perde che ha sede a San Cesario di Lecce, i nostri errori loro errori perché sa leggere soprattutto quella la pietra miliare di queste scel- cenza Enea, segretaria di An- forma o meglio, prende una nel cuore del quegli errori prima che venga- di oggi, ne esce te coraggiose e intelligenti sia, dreotti, immortalata nel film Il forma retorica e perde la pro- Salento, con un no commessi. Un terzo genere, con le ossa rotte per l’Anonimo, il comunista Pal- Divo da Piera degli Esposti; o a pria sostanza», affogato in u- MARIA ROMANA DE GASPERI ricco catalogo di tra politica e burocrazia mini- miro Togliatti che, nominato “Tota Rubiolo”, per un’intera vi- na «città sempre uguale, co- saggistica letteraria N steriale: visti dai burocrati «co- guardasigilli, scelse, come capo ta segretaria di Vittorio Valletta) me uno stagno». E su quello on ma anche di testi di me lo scudo all’invadenza della gnano l’unica vera e necessaria di gabinetto, Gaetano Azzariti, per concludersi con la descri- stagno Parri è «un crisantemo conosciamo impegno civile e politica» e dai ministri «come lo legge: la Finanziaria. E poi le che pochi anni prima aveva pre- zione dell’abilità di Letta nel gui- sopra un letamaio». con certezza la politico–sociale (tra strumento per vincere le resi- grandezze di alcuni antichi po- sieduto il Tribunale della razza dare la riunione preparatoria del L’Anonimo ci scuote da queste misura del tempo perché per gli autori Alex stenze dei burocrati». litici ma, soprattutto, le miserie (e che peraltro dal 1957 al 1961 Consiglio dei ministri. vaghezze sentimentali e ci dice: ognuno esso ha una importanza Zanotelli, Luigi De Gaulle, citando Napoleone, della politica, le piccole ambi- sarà presidente della Corte co- L’Anonimo ricorda che il vero ricordatevi che «dai diamanti diversa: a volte l’attesa di una Ciotti, Pietro Ingrao proclamava: «L’intendenza se- zioni, i tradimenti e le fedeltà, stituzionale). Ai compagni del termometro di quanto si conti non nasce niente, dal letame na- notizia può avere un peso e Nichi Vendola), è guirà». E, dopo di lui, tanti poli- gli stili diversi dei singoli, la pa- Nord che storcevano il naso di davvero è l’intensità della defe- scono i fiori». Il Paese sta in pie- insopportabile, per altri invece morto dopo un tici anche italiani, pur non di- zienza di attendere il momento fronte alla sua scelta, Togliatti ri- renza con cui ti salutano gli u- di grazie ai Gianni Letta, non ai avrà il colore trionfante del sole. breve ricovero in chiarandolo, hanno pensato di propizio per compiere una spose: «Non m’importa. E’ il più scieri dei Palazzi. Il loro «Buon- Ferruccio Parri. I politici di oggi La sua misura cambia a seconda ospedale all’età di far proprio questo motto. Il no- mossa. In tutto questo i politici bravo». Ma anche gli esempi re- giorno, signor capo di gabinet- sono stellarmente diversi dai dell’età di chi lo aspetta, di chi lo 76 anni. stro capo di gabinetto oggi ci di- appaiono come piccole figure, centi, ricordati dall’Anonimo, to» è, ogni mattina, la «burocra- politici del dopoguerra. Ma il cerca, lo teme, ne fa un progetto. ce: noi siamo lo Stato; i politici a cui è bene far credere di con- non sono pochissimi. E questa tica celestiale conferma» del tuo messaggio dell’Anonimo vale Può avere colori diversi, musica e seguiranno. Perché «noi faccia- tare qualcosa, ma che in realtà è, forse, la parte storicamente potere. Come non pensare alle per i politici di tutte le stagioni, assonanze differenti, tempo mo politica. Più e meglio dei po- incidono pochissimo. più interessante (l’unica inco- pagine in cui Carlo Levi in L’O- di tutte le levature. E’ scritto nel- lungo o troppo breve, come litici. Ma senza dichiararlo». Noi Aleggia, dalla prima all’ultima raggiante) del libro. rologio racconta la gioia palpa- le pietre dei Palazzi romani: “E’ sparire in un attimo senza assicuriamo la continuità. Ser- pagina, un’evidente nostalgia Al vertice di questa ammirazio- bile degli uscieri nei giorni del- vero; voi siete unti dal voto po- lasciare la strada per rintracciarlo. viamo governi di diverso colore; per i politici della vecchia scuo- ne per i politici che sanno rico- la caduta del governo Parri? polare. Lo sappiamo. Un tempo Architetti A volte le sue ore non passano non perché siamo trasformisti la: oggi «capita spesso, in quel- noscere le competenze (anche Gioia per la cacciata dai mini- creavate il vostro consenso sul- Nuove idee mai, sono incolori, inutili e prive ma perché siamo indipendenti. la che chiamano orribilmente perché loro stessi son capaci di steri dei barbari portati dal ven- la base di adesioni a ideali e pro- di senso perché non si sa come Tutto il libro è tenacemente fe- Terza Repubblica, che un mini- studiare i dossier) e sono capa- to del Nord. Barbari che, «schi- getti di conservazione o trasfor- per il Paese usarlo. C’è chi lo perde perché si dele alla filosofia del prologo. stro non sappia nemmeno che ci di utilizzarle, spicca la figura vando gli onori» e «rifiutando mazione della società. In passa- “L’architettura è attarda nel sonno, chi non gli da Con qualche richiamo alla sto- to, suscitavate speranze, entu- cultura e bene valore perché immagina ritorni ria, con preciso ancoraggio alla siasmi, che spesso, qui, nei mi- comune” è il titolo come un sogno ripetuto. Chi cronaca politica del passato nisteri da noi governati, dove- della non stop di 24 pensa a gode di una vitalità prossimo e del presente e alcu- vano fare i conti con la vischio- ore organizzata dal ripetitiva e mai perduta, che sia ne ghiotte concessioni al gossip sità del potere. In quel tempo le Consiglio nazionale facile riprenderlo senza pagarne romano, racconta gli snodi del- stratificazioni del consenso era- degli architetti, la via. Niente ritorna con l’abito l’esercizio del potere. La forma- no solide. Oggi raccogliete il pianificatori, dello stesso colore, con la zione del primo governo di una consenso sulla base di emozio- paesaggisti e ricchezza piena appena lasciata, legislatura. Le consultazioni al ni più superficiali, alimentando conservatori dalle con il grido di una vittoria perché Quirinale. L’incarico. La scelta e cavalcando paure, sull’onda di 10 di questa il tempo vuole il suo spazio dei ministri e dei sottosegretari. effimeri leaderismi personali, mattina alle 10 di nuovo ogni volta e il suo ripetere La fiducia. La formazione della con terremoti elettorali che fan- domani. Sono non cancella ciò che ha già squadra. Tutti momenti in cui il no nascere e implodere partiti il previsti 400 fra goduto. La gioventù che oggi capogabinetto (aspirante a ve- cui consenso è tanto impetuo- interventi, interviste corre per le strade ha bisogno di nire confermato) deve essere so quanto scritto sulla sabbia. e tavole rotonde. riprendere l’aria perduta ed è presente senza strafare, senza Ma a voi diciamo: più impetuo- L’idea è quella di un disposta a rischiare il futuro per farsi notare, attentissimo a non samente sale e scende la vostra Manifesto per un grido di vittoria. Niente aveva sbagliare mossa, a parlare solo legittimazione, più il nostro rea- riprogettare il Paese mai nei secoli passati scomposto alle persone giuste, ad avere le potere si consolida. Perché la avviando un lavoro il mondo in tale misura e con tale sponsor forti ma discreti. Poi, politica cambia, i vostri volti di ascolto, dialogo, violenza. Né guerre, né dopo la formazione del gover- cambiano, le vostre idee e le vo- progettazione e rivoluzioni promosse dall’uomo no, il “sangue e arena” del go- stre promesse cambiano. Ma io, riflessione su come come terremoti e violenze del verno reale. L’iter di approva- a nome di tutti gli alti burocra- ripensare l’Italia tempo avevano sconvolto con zione delle leggi con i riti parla- ti, proclamo, tra lo squillo delle dopo il Covid–19. tale forza e veloce cammino la mentari da anni svuotati di so- trombe: io ero, io sono, io sarò La maratona vita dei popoli del mondo. stanza. La preparazione e gli e- sempre». Amen. digitale si può Quando saremo riusciti a fermare stenuanti giochi che accompa- © RIPRODUZIONE RISERVATA vedere live sul sito questo invisibile nemico, il nostro “architetti per mondo sarà costretto a cercare il ilfuturo”. modo di essere diverso da quello MEMORIE La “rivoluzione” in carcere di Maurice Bignami che oggi viviamo. L’umanità dovrà cambiare il giudizio sul proprio modo di vivere, trovare un equilibrio nuovo e sarà ANGELO PICARIELLO Continua Francesco Lorusso. aprì la strada al ravvedimento di Al- so del Partito Radicale del marzo 1987. proprio il mondo giovane a Poi il sequestro Moro, spartiacque an- berto Franceschini, Franco Bonisoli Documento che aprì le porte, in un Pistoia cancellare i nostri errori, a dare B enedetto fu il carcere, per che per Prima linea, gli omicidi piani- e Roberto Ognibene, che avevano i- virtuoso «do ut des», alla legge della un senso più umano, più Maurice Bignami. Fra i fonda- ficati ad accelerare la strada verso u- niziato lo sciopero della fame, e di dissociazione e alla “Gozzini” che per- I Dialoghi condivisibile, più giusto agli anni tori di Prima Linea, seconda na rivoluzione che non arrivava. «Sa- tanti altri. Ma è padre Ruggero Cipol- mise di uscire dal carcere per lavora- in streaming che verranno. Questo vento di organizzazione terroristica degli anni pevamo che il prezzo sarebbe stato al- la, novello Fra Cristoforo, a rompere re. «Con Maurice ci ha unito una pa- dolore che sta attraversando la di piombo. Prima, anzi, per numero tissimo. E non era il carcere, forse nem- il ghiaccio del suo cuore, con la com- rola: amore», dice D’Elia a fotografare Il festival di terra racconta all’uomo il grande di militanti, ma di durata più breve, a- meno la morte la parte peggiore della plicità di Teresa che, con i buoni uffi- il passaggio che li accomunò, dal vor- antropologia del valore della vita che lasciamo vendo trovato presto una via d’uscita faccenda. Era, comunque la mettes- ci del sacerdote, divenne presto sua tice dell’ideologia alla persona. contemporaneo perdere con tanta facilità per lotte comune, tramite la dissociazione ma- simo, il ritrovarsi con l’umano a bran- moglie nonostante le sbarre a divi- Bignami ha avuto così un’altra possi- “Pistoia – Dialoghi inutili, per invidie, per quelle cha turata in carcere. Il suo Addio Rivolu- delli e farci l’abitudine». Ma all’orrore derli. E poi don Mario (Bignami lo bilità, e nella sua famiglia è entrato an- sull’uomo” non chiamiamo ricchezze che zione: Requiem per gli anni Settanta non ci si abitua: «Si può diventare ex chiama “Marione”, trascurando il co- che Amin, il figlio della tata che, quan- lascia solo il suo guardate con il senso di poi sono (Rubbettino, pagine 406, euro 19) è il terroristi, ma mai ex assassini», ha det- gnome) padre Adolfo Bachelet (fra- do Maurice era ancora ancora in se- pubblico. Anche se quei pezzi di pietre colorate di cui racconto di una vita che è stata tante to in più occasioni Bignami. E forse il tello di Vittorio, ucciso dalle Br) che di- milibertà, ha aiutato sua moglie Tere- quest’anno non erano arricchite le maschere dei vite. Dall’infanzia a Parigi, con un pa- libro nasce anche per questo, per il bi- venne, con suor Teresilla Barillà, ze- sa ad accudire i suoi piccoli, venuto in sarà possibile faraoni, le corone dei nostri dre (Torquato) capo partigiano, finito Italia per sottrarlo alla guerra in atto a affollare le piazze e i imperatori medioevali fino alle nei guai (assolto anni dopo) in una ter- Mogadiscio. Ma c’è un altro incontro teatri del capoluogo corone dei nostri ultimi re. La Nell’autobiografia toscano a causa ra, la “rossa” Emilia, in cui si sono gio- che ha segnato, più di recente la vita pietà ha trovato in questi mesi di cati anche i “supplementari” della dell’ex terrorista di Bignami. Giuseppe Fidelibus, do- dell’emergenza dolore un immenso respiro tra gli Guerra di liberazione. Scappato pri- di Prima Linea cente universitario abruzzese rico- sanitaria, intende uomini e le donne che hanno come sempre ma in Cecoslovacchia, per poi stabilirsi la difficile riemersione nobbe Maurice nella foto a corredo di coinvolgere in offerto le proprie mani alla pena in Francia. «Concepito da una parte un’intervista in cui raccontava la sua degli altri. Mai abbiamo visto della cortina di ferro e scodellato nel- dagli Anni di piombo conversione al mensile di Cl “Tracce”. dibattiti e riflessioni. nella storia del mondo tale l’altra. Insomma, una famiglia nor- attraverso alcuni Non credette ai suoi occhi, era proprio Già da inizio marzo quantità di pazienza, di aiuto, di i contributi di alcuni male», dice con graffiante autoironia significativi incontri quel detenuto per il quale aveva pre- relatori sono stati condivisione alla sofferenza degli Bignami. Una vita quasi da predesti- durante la detenzione gato quando era carabiniere di leva a altri come in questi mesi di nato che lo vede rientrare a Bologna Firenze, nel 1982, durante un proces- resi disponibili sui grande e inaspettata pandemia. prima che arrivi il Sessantotto. so. Quella volta, vedendolo andar via canali social. Questo ci fa pensare che qualcosa Gli anni giovanili vissuti «nella fan- sogno insopprimibile di far pace con lante ricercatore nelle carceri italiane pensò che non lo avrebbe più rivisto. Inoltre, da ieri fino a di superiore alle nostre modeste tastica (e pericolosissima) condi- sé stessi, oltre che col mondo. di ex terroristi da riportare sulla retta Invece i due si sono reincontrati dopo domani 24 maggio, forze umane darà il respiro al zione di chi non è più sottoposto al- «Nel febbraio ‘81 fui arrestato anch’io. via. Infine don Luigi Di Liegro, fon- trent’anni e Fidelibus firma la post fa- i tre giorni in cui era nostro mondo finché la vera le vecchie regole e non è ancora as- Finalmente. Non ne potevo più», ri- datore della Caritas romana, che gli zione del libro: «Grazie Maurice, ora prevista la pace, la comprensione, l’aiuto soggettato a quelle nuove». Potere corda. Catturato a Torino durante u- offrì la prima via d’uscita. mio caro fratellone», sono le ultime manifestazione, è faranno parte finalmente di un operaio, Autonomia, i primi scontri na rapina aveva con sé delle granate, Ma il vero compagno d’avventura di parole del libro. Un carcere che ricor- possibile tempo dove si cercherà l’amicizia e il primo “assaggio” di carcere nel ma scelse di non farle esplodere. Co- quegli anni fu un uomo che con la da un po’ il letame dal quale «nasco- partecipare a al posto dell’odio, la tumultuoso 1977: «Mi arrestarono a sì iniziò la lenta risalita: «Non che il Chiesa non c’entrava nulla, il radica- no i fiori» di Fabrizio De André. «Chis- incontri e riconoscenza al posto Milano in casa di Toni Negri, dove a- carcere non fosse la fogna che cono- le Sergio D’Elia, che con lui condusse sà, forse questa segregazione da cui conferenze in dell’invidia. Grazie sorelle vevo messo a punto il menabò di un sciamo», ma furono anni di riflessio- tutto il lavoro a Rebibbia che portò pri- stiamo uscendo poco a poco, a saper- streaming sul tema infermiere, amiche della carità, numero speciale della rivista “Ros- ne interiore e di incontri. Tanti sacer- ma a consegnare le armi al cardinale la valorizzare, ci consentirà finalmen- “I linguaggi creano donne della pazienza e del so” sulle giornate di marzo a Bolo- doti. Don Salvatore Bussu, cappella- Martini e poi alla “resa” vera e propria te di concepire un’idea condivisa di il mondo”, titolo sorriso regalato mentre il cuore gna», in cui fu ucciso negli scontri no di Badu ‘e Carros (Nuoro) che col dell’organizzazione in carcere, con un futuro per il nostro Paese». dell’edizione di piangeva, a voi dobbiamo molto. con gli agenti lo studente di Lotta famoso sciopero della messa di Natale documento ufficiale letto al congres- © RIPRODUZIONE RISERVATA quest’anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
AGENZIE
Design: maratona architetti, ripensare paese post Covid (ANSA) - MILANO, 21 MAG - Una non stop di 24 ore su come ripensare il Paese post Covid-19: inizia il 23 maggio alle 10 la maratona digitale "L'architettura è cultura e bene comune" promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, che sarà live su "architettiperilfuturo" (www.architettiperilfuturo.it), la nuova piattaforma online che ospiterà il confronto partecipativo fra l'intera comunità degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, cittadini, società civile, decisori, istituzioni e imprese: per partecipare è necessaria iscrizione sul sito. La maratona ospiterà 400 designer riuniti attorno a 5 grandi temi: Progettare secondo le sfide globali 2030/50; l'Italia, una rete di Resilient Cities; la sostenibilità dell'Abitare; rigenerazione urbana: luoghi pubblici, servizi, mobilità e partecipazione; nuovi modelli virtuosi. Dal giorno della maratona la piattaforma permetterà di raccogliere e condividere fino all'autunno suggestioni, idee e contributi che confluiranno in una proposta articolata da sottoporre alle Istituzioni. "Il Covid-19, oltre ad averci fatto piombare in una profonda crisi sanitaria ed economica, può rappresentare - spiega Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale - una gigantesca opportunità verso il cambiamento, con interventi radicali, in una partita tutta da giocare senza aver paura di giocarla. Per farlo è necessario elaborare proposte di futuro ripensando le città e i territori, agendo sugli stili dell'abitare, sulla mobilità, sull'accesso ai servizi, e su uno sviluppo in forme più distribuite e reticolari". (ANSA).
ARCHITETTURA: 'CULTURA BENE COMUNE', NO STOP CONSIGLIO NAZIONALE IL 23 E IL 24 MAGGIO = Roma, 22 mag. - (Adnkronos) - Una 24 ore non-stop per dare avvio ad ascolto, dialogo, progettazione, riflessione su come ripensare il Paese post Covid-19. Questo lo scopo di ''L'architettura è cultura e bene comune'', la maratona digitale promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) prevista dalle ore 10 di sabato 23 maggio alle 10 di domenica 24. Sarà live su ''architettiperilfuturo'' (www.architettiperilfuturo.it), la nuova piattaforma online che ospiterà il confronto partecipativo fra l'intera comunità degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, cittadini, società civile, decisori, istituzioni e imprese. Per partecipare è necessaria iscrizione sul sito. Oltre agli interventi del Presidente del Cnappc Giuseppe Cappochin e del Comitato Scientifico (Roberto Cingolani, Fisico, responsabile dell'innovazione tecnologica di Leonardo, Mario Cucinella, Founder Mario Cucinella Architects, presidente del Comitato Scientifico Enrico Giovannini, portavoce di Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Antonio Navarra, presidente del Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici (Cmcc), Federico Parolotto, co-founder di Mic Mobility In Chain, Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano), ''L'architettura è cultura e bene comune'' ne vedrà oltre 400 che ruoteranno attorno a 5 grandi temi. Progettare secondo le sfide globali 2030/50, l'Italia, una rete di Resilient Cities, la sostenibilità dell'Abitare, rigenerazione urbana: luoghi pubblici, servizi, mobilità e partecipazione; nuovi modelli virtuosi. Dal giorno della maratona la piattaforma permetterà di raccogliere e condividere fino all'autunno suggestioni, idee e contributi che confluiranno in una proposta articolata da sottoporre alle Istituzioni. ''Il Covid-19, oltre ad averci fatto piombare in una profonda crisi sanitaria ed economica, può rappresentare una gigantesca opportunità verso il cambiamento, con interventi radicali, in una partita tutta da giocare senza aver paura di giocarla. Per farlo è necessario elaborare proposte di futuro ripensando le città e i territori, agendo sugli stili dell'abitare, sulla mobilità, sull'accesso ai servizi, e su uno sviluppo in forme più distribuite e reticolari - spiega Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale - Abbiamo pensato a una piattaforma perché crediamo nel senso di comunità, nella forza della voce collettiva che condensa, dà spazio e rilievo ai pensieri dei singoli nel mondo dell'architettura''. (segue) (Spe/Adnkronos)
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