I GIORNI DELLA RIVOLTA - GUERRA, RIVOLUZIONE E RISCATTO XXII FESTIVAL DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO - Tertio Millennio Film Fest
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2018 I GIORNI DELLA RIVOLTA GUERRA, XXII FESTIVAL RIVOLUZIONE DEL DIALOGO E RISCATTO INTERRELIGIOSO ROMA 11 - 15 dicembre 2018
Film Fest 2018 2018 I GIORNI DELLA RIVOLTA GUERRA, XXII FESTIVAL RIVOLUZIONE DEL DIALOGO E RISCATTO INTERRELIGIOSO ROMA ROMA 1111- 15 - 15dicembre dicembre2018 2018 CINEMA TREVI Vicolo del Puttarello, 25 - Roma FILMOTECA VATICANA Palazzo San Carlo Città del Vaticano (ingresso P.zza del Sant’Uffizio)
Film Fest 2018 Fondazione Ente dello Spettacolo Tertio Millennio Film Fest Comitato Interreligioso Catalogo Delegati Comunità cattolica, Alessandra Orlacchio protestante, ebraica, musulmana, Grafica ortodossa Film Fest 2018 Marco Micci Paolo Ruffini Studio grafico Migual Prefetto Dicastero per la Presidente Roma 11-15 dicembre 2018 Sottotitoli Comunicazione della Santa Sede Mons. Davide Milani Cinema Trevi - Cineteca Nazionale Luca Persiani Filmoteca Vaticana Card. Gianfranco Ravasi Consiglio di amministrazione Sito ufficiale Presidente Pontificio Mons. Davide Milani Presidente www.tertiomillenniofilmfest.org Consiglio della Cultura Presidente Mons. Davide Milani Antonio Vaiano Antonio Ammirati Fabrizio Capanni Livia Fiorentino Direzione artistica Paolo Buzzonetti Delegato Pontificio Marina Sanna Traduzioni Nicola Claudio Consiglio della Cultura Gianluca Arnone Laura Frantellizzi Elisabetta Soglio Claudia Di Giovanni Organizzazione Fotografo Collegio revisori conti Delegato Filmoteca Vaticana Caterina Cabra Karen Di Paola Paolo Forti don Ivan Maffeis Presidente Contest Ufficio Stampa Direttore dell’Ufficio Nazionale Luigi Felli Noi ci siamo - Giovani, Gian Luca Pisacane per le comunicazioni sociali Italo Arturo Muci voglia di partecipazione Digital media communication della CEI e ricerca di senso Fabrizio Caligiuri Giacomo d’Alelio Gianna Urizio Presidente INTERFILM Italia Progetto grafico Premio Opera Prima e immagine coordinata Federico Pontiggia Luca Baratto Adriano Attus e Marco Mezzadra Valerio Sammarco Delegato Associazione Giacomo d’Alelio Protestante Cinema Segreteria “Roberto Sbaffi” Maria D’Amico Coordinamento RdC Awards Valerio Sammarco Ambra Tedeschi Supporto progettuale Direttore Il Pitigliani e organizzativo Centro Ebraico Italiano Valeria Buzzonetti Mariaroberta Cioce Sira Fatucci Delegato Il Pitigliani Amministrazione Centro Ebraico Italiano e UCEI Mauro Notari Franco Leggiero Lafram Yassine Presidente UCOII Sponsor Massimo Meoni Yahya Sergio Yahe Pallavicini Presidente COREIS Yahya Abd al-Ahad Zanolo Delegato COREIS Leonide Ebralidze Delegato Chiesa ortodossa georgiana Alexey Maksimov Delegato Chiesa ortodossa russa 2
Film Fest 2018 GIURIA TERTIO MILLENNIO GIURIA CONTEST NOI CI SIAMO - GIOVANI, VOGLIA DI PARTECIPAZIONE E RICERCA DI SENSO Claudia Di Giovanni Delegato Filmoteca Vaticana Costanza Quatriglio Presidente Regista Presidente Ali Ben Mohamed Delegato UCOII - Unione delle Comunità Islamiche d’Italia Jacopo Balliana Takoua Ben Mohamed Sira Fatucci Andrea Bencivenga Delegato Il Pitigliani - Centro Ebraico Italiano Francesca Romana Bianchini e UCEI - Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Valeria Milano Mustafa Martino Roma Elena Ribet Delegati Comunità cattolica, protestante, ebraica, musulmana Delegato Associazione Protestante Cinema “Roberto Sbaffi” Filippo Riva Delegato Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede Yahya Abd al-Ahad Zanolo Delegato COREIS - Comunità Religiosa Islamica Italiana Pavel Zelinski Delegato Chiesa ortodossa 3
Film Fest 2018 Alla XXII edizione del Tertio Millennio Film Fest è stata conferita la Medaglia del Presidente della Repubblica Con il patrocinio DICASTERIUM PRO COMMUNICATIONE Con il sostegno di Media partner Partner culturali e tecnici 4
Film Fest 2018 Un ringraziamento speciale a Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede Pontificio Consiglio della Cultura Filmoteca Vaticana Conferenza Episcopale Italiana - Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali Chiesa ortodossa russa Chiesa ortodossa georgiana Il Pitigliani - Centro Ebraico Italiano UCEI - Unione delle Comunità Ebraiche Italiane COREIS - Comunità Religiosa Islamica Italiana UCOII - Unione delle Comunità Islamiche d’Italia Associazione Internazionale Protestante Cinema INTERFILM Associazione Protestante Cinema “Roberto Sbaffi” Regione Lazio Comune di Roma, Assessorato alla Crescita culturale Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale Centro Nazionale del Cortometraggio Rai Cinema Avvenire TV2000 SIR Sapienza Università di Roma - Dipartimento di Lettere e Culture Moderne Sapienza Università di Roma - Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali Università Carlo IV di Praga Università Comenius di Bratislava Istituto slovacco a Roma Centro Ceco di Milano Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma Ambasciata della Repubblica Slovacca in Italia Istituto Giapponese di Cultura I Wonder Pictures Popoli e Religioni – Terni Film Festival Religion Today Film Festival Fabio Falzone Pedram Mohammadi Giovanni Raspini Med Store Harry’s Bar Trevi 5
Film Fest 2018 I giorni della rivolta, come recita il sottotitolo che abbiamo scelto per la 22ma edizione del Tertio Millennio Film Fest, sono tutto per noi fuorché giorni tribolati. Mai come quest’anno ci apprestiamo a vivere quest’appuntamento con l’eccitazione di chi sa di aver cucinato un piatto ambizioso e non vede l’ora di farlo assaggiare ai commensali. Il piatto è un programma di film di altissimo livello, tutti inediti in Italia, provenienti dai cinque continenti. Nove film in concorso (di cui tre prime mondiali, tre internazionali, due europee e una italiana), dieci tra opere prime e seconde, tre proiezioni evento in Vaticano, due grandi firme d’autore per l’apertura e la chiusura del festival (Shinya Tsukamoto e Olivier Assayas), un gioiellino che se non è un inedito poco ci manca: il quasi invisibile La cotta di Ermanno Olmi. Film di finzione e documentari, opere d’autore e di genere. Raccontano di forme di resistenza in un tempo ostile (Mother Fortress e In the Claws of a Century Wanting), di occasioni di riscatto (A Blubird in My Heart, Doubtful e Kairos), di sconvolgimenti esistenziali e morali (Dayan), di rapporti di convivenza difficili (Heaven Without People), di esperienze di educazione tormentate (Lysis) o addirittura tragicamente fallite (Fatwa). Eventi speciali, come Burning Bush di Agnieszka Holland, con la regista polacca che terrà una masterclass tra cinema e storia sul 50° della Primavera di Praga e la figura di Jan Palach; o come la serata dedicata a Sergio Leone, che il prossimo anno sarà oggetto di diverse celebrazioni per i 90 anni della nascita e i 30 anni della morte. Noi proponiamo in anteprima italiana il documentario spagnolo Sad Hill Unearthed, ambientato nelle location de Il buono, il brutto, il cattivo, con interviste a Ennio Morricone, Clint Eastwood, Joe Dante. A ricordarlo ci sarà Carlo Verdone. E poi incontri, che partono dal film per allargare lo sguardo sull’attualità: Alganesh di Lia e Marianna Beltrami sull’italo-eritrea Alganesh Fessaha, 62 anni, che ha deciso di dedicare la sua vita a salvare i migranti; Il fattore umano, lo spirito del lavoro di Giacomo Gatti, un viaggio in una quindicina di eccellenze italiane, diversissime per storia e settore ma unite da un filo invisibile, quello della responsabilità; Il mondo addosso di Costanza Quatriglio, che proprio qui a Tertio venne presentato in anteprima dieci anni fa e che costituisce l’esperienza umana e creativa alla base del suo ultimo bellissimo lungometraggio, Sembra mio figlio. Costanza Quatriglio è anche presidente di giuria del contest Noi ci siamo - Giovani, voglia di partecipazione e ricerca di senso, un concorso di cortometraggi promosso dalla Fondazione Ente dello Spettacolo in collaborazione con le Comunità religiose che aderiscono al Tertio Millennio Film Fest. Da quest’anno la famiglia si è allargata: UCOII, UCEI, la Chiesa ortodossa russa e georgiana, hanno voluto intraprendere il nostro stesso cammino. La rivolta è iniziata. Piccola, silenziosa, nascosta. Come un seme di speranza. Mons. Davide Milani Presidente Fondazione Ente dello Spettacolo 7
2018 Drammatico Giappone; 2018 DCP; col. 80’ V.O. con sottotitoli in italiano ZAN (KILLING) EVENTO SPECIALE FILM D’APERTURA di Shinya Tsukamoto con il patrocinio dell’Istituto Giapponese di Cultura INTERPRETI: Sosuke Ikematsu Mokunoshin, Yu Aoi Yu, Tatsuya Nakamura Genda, Shinya Tsukamoto Sawamura | SCENEGGIATURA: Shinya Tsukamoto | FOTOGRAFIA: Shinya Tsukamoto, Satoshi Hayashi | MONTAGGIO: Shinya Tsukamoto | MUSICA: Chu Ishikawa | SUONO: Masaya Kitada | COSTUMI: Harue Miyamoto | PRODUZIONE: Shinya Tsukamoto per Kaijyu Theater SINOSSI Giappone, metà del XIX secolo. Dopo in subbuglio per via dei disordini civili guirlo per andare a combattere. L’arrivo circa 250 anni di pace, i guerrieri samurai scatenati dalla presenza di un ufficiale di un gruppo di fuorilegge capeggiati si sono impoveriti e molti hanno lasciato statunitense, giunto nel Paese del Sol dal terribile Sezaemon Genda, spingerà i loro padroni per diventare ronin erranti. Levante per stimolare il commercio con Ichisuke a sfidarli cambiando drastica- Mokunoshin Tsuzuki è uno di questi che, gli Stati Uniti, e Yu è preoccupata per- mente la vita di tutti. per sopravvivere, aiuta i contadini di un ché sente che presto Mokunoshin par- villaggio. E si allena quotidianamente tirà per combattere. I timori della ragaz- Un film di samurai pacifista. Mai visto con Ichisuke, che ha una sorella, Yu, se- za sembrano avverarsi quando in paese prima. gretamente attratta dal samurai. La vita giunge Jirozaemon Sawamura, un ronin agricola è tranquilla, ma il Giappone è che offre a Mokunoshin e Ichisuke di se- 8
2018 NOTE DI REGIA SHINYA Un giovane ronin che fissa con ardore la propria spada. Era questo il germe di un’idea che mi era venuta anni fa. TSUKAMOTO Come ucciderò un’altra persona con questa spada? Come posso farlo? Qualche samurai deve averlo pensato. Regista, sceneggiatore, attore, direttore Anche se me lo ordina il mio padrone, come posso arrivare a tanto? della fotografia, montatore e scenografo Non lo avrà forse pensato qualcuno di loro? della maggior parte dei suoi lavori. Ha ini- In Nobi avevo esplorato l’orrore assoluto della guerra, pertanto questa ziato a fare film quando era ancora un gio- volta volevo che il mio film affrontasse un tema completamente diverso. vane studente e dopo la laurea ha trovato Quindi, quel verso che rimuginavo in testa è diventato il nucleo del film. lavoro presso una società di produzione di Man mano che cresceva dentro di me l’inquietudine per la situazione del spot pubblicitari per la TV. Nello stesso pe- mondo, sentivo l’urgenza di esprimerla come fosse un urlo. Quel singolo riodo ha avuto inizio la sua attività in tea- verso è cresciuto fino a diventare una storia con un incredibile cast di tro, dove è entrato in contatto con molte delle persone che in seguito hanno fatto interpreti e una troupe fidata. Viaggiare indietro nel tempo, rispetto agli parte del cast e della troupe del suo pri- anni Quaranta in cui è ambientato Nobi, e condensare tutte le armi da mo lungometraggio, Tetsuo (1989). Il film fuoco in una sola spada mi ha riavvicinato all’essenza dell’uomo. lo ha posto subito al centro dell’attenzio- ne della scena cinematografica interna- zionale come regista dalla visione e dallo stile originali, guadagnando diversi premi e riconoscimenti per le sue opere, molte delle quali presentate alla Mostra Interna- zionale d’Arte Cinematografica di Venezia: nel 2002 ha vinto il Premio Speciale della Giuria con A Snake of June, nel 2004 Vital è stato presentato in concorso nella sezio- ne Orizzonti, nel 2011 ha ottenuto il Premio Orizzonti per il film Kotoko, nel 2014 ha presentato nella Selezione Ufficiale Nobi e nel 2018, sempre in concorso, Zan. Tra i suoi crediti come attore figura anche la partecipazione al film Silence (2016) di Martin Scorsese. FILMOGRAFIA SELEZIONATA Tetsuo (1989); Tetsuo II: Body Hammer (1992); Tokyo Fist (1995); Bullet Ballet (1998); Gemini (1999); A Snake Of June (2002); Tokage (Lizard, 2003); Vital (2004); Tamamushi (Jewel Beetle, 2005); Haze - Il Muro (Haze, 2005); Akumu tantei (Nightmare Detective, 2006); Akumu tantei 2 (Nightmare Detective 2, 2008); Tetsuo: the Bullet Man (2009); Hazakura to mateki (The Wistle, 2010); Kotoko (2011); Nobi (Fires on the Plain, 2014); Zan (Killing, 2018). 9
2018 Commedia Francia, 2018 DCP; col. 100’ V.O. con sottotitoli in italiano NON FICTION (DOUBLES VIES) EVENTO SPECIALE FILM DI CHIUSURA di Olivier Assayas INTERPRETI: Guillaume Canet Alain, Juliette Binoche Selena, Vincent Macaigne Léonard, Nora Hamzawi Valérie, Christa Théret Laure, Pascal Greggory Marc-Antoine | SCENEGGIATURA: Olivier Assayas | FOTOGRAFIA: Yorick Le Saux | MONTAGGIO: Simon Jacquet | SUONO: Nicolas Cantin, Daniel Sobrino, Aude Baudassé | SCENOGRAFIA: François-Renaud Labarthe | COSTUMI: Jürgen Döring | PRODUZIONE: Charles Gillibert per CG Cinéma; in coproduzione con Vortex Sutra, ARTE France Cinéma, Playtime, ARTE France, CANAL+, CINE+, CINECAPITAL, Cineventure 3, Cofinova 14, Indéfilms 6, La Banque Postale, Image 11, Manon 8, SOFITVCINE | DISTRIBUZIONE: I Wonder Pictures SINOSSI Alain, un editore parigino di successo, una celebrità minore – Alain non può Il pluripremiato regista Olivier Assayas e Leonard, uno dei suoi autori storici, che confessare all’amico ciò che pensa (Irma Vep, Sils Maria, Personal Shopper), sono riluttanti a comprendere appieno del libro: che è un’opera troppo datata e per la prima volta alle prese con una e ad abbracciare il mondo dell’editoria banale e non può pubblicarla. Ma la mo- commedia, racconta con sguardo leg- contemporanea, fatta di e-book e shop glie di Alain, Selena, è invece convinta gero e ironico il mondo che cambia e il online. Quando si incontrano per discu- che si tratti di un vero e proprio capo- modo in cui riusciamo (o non riusciamo) tere del nuovo manoscritto di Leonard lavoro, sicuramente il miglior libro che a reagire a questi cambiamenti. – l’ennesimo romanzo autobiografico Leonard abbia mai scritto. incentrato sulla sua storia d’amore con 10
2018 NOTE DI REGIA OLIVIER Il mondo nel quale viviamo è sempre stato e continua a essere in costante cambiamento. La sfida riguarda la nostra capacità di tenere d’occhio ASSAYAS questa mutazione continua, capire che cosa è realmente in gioco, e successivamente adattarvisi o meno. Dopo tutto, questo è l’elemento Il regista e sceneggiatore Olivier Assayas fondante della politica e delle opinioni. La digitalizzazione del mondo ha mosso i primi passi come pittore e e la sua riduzione ad algoritmi rappresenta il vettore moderno di un graphic designer. Ha iniziato a realizzare cambiamento che ci confonde e travolge incessantemente. L’economia cortometraggi seguendo il suo interesse digitale infrange le regole e, spesso, anche le leggi. Inoltre, mette in per la cultura globale e la tecnologia come dubbio tutto ciò che di più stabile e solido sembra esistere nella società critico dei Cahiers du Cinéma (1980-1985). e nella realtà circostante, per poi dissolversi nell’istante in cui ne veniamo Sin dal suo primo lungometraggio Désordre in contatto. Non Fiction non mira a sondare le dinamiche della new (Il disordine, 1986), selezionato nella Setti- economy. Piuttosto, il suo più modesto intento è osservare in che modo le mana Internazionale della Critica alla Mo- stra del Cinema di Venezia, ha realizzato suddette questioni ci assillano personalmente, emotivamente e, talvolta, un corpus di opere ampio e diversificato comicamente. che gli sono valse il riconoscimento in- ternazionale. L’heure d’été (2008) è stato definito dal «New York Times» “il miglior film del XXI secolo (finora)”. Ha inoltre al suo attivo diverse pubblicazioni, tra cui una raccolta di saggi cinematografici, una biografia su Kenneth Anger e una serie di conversazioni con Ingmar Bergman. FILMOGRAFIA Scopitone (cm, 1978); Nuit féline (cm, 1979); Copyright (cm, 1979); Rectangle - Deux chansons de Jacno (cm/doc, 1981); Laissé inachevé à Tokyo (cm, 1982); Winston Tong en studio (cm/doc, 1984); Il disordine (Désordre/Disorder, 1986); Il bambino d’inverno (L’enfant de l’hiver/Winter’s Child, 1989); Contro il destino (Paris s’éveille/Paris Awakens, 1991); Une nouvelle vie (A New Life, 1993); L’eau froide (Cold Water, 1994); Irma Vep (1996); HHH: Ritratto di Hou Hsiao Hsien (HHH - Portrait de Hou Hsiao Hsien/HHH – A portrait of Hou Hsiao-Hsien, doc, 1997); Fin août, début septembre (Late August, Early September, 1999); Les destinées sentimentales (2000); Demonlover (2002); Clean (2004); Noise (doc, 2005); Paris, je t’aime (ep. Quartier des Enfants Rouges, 2006); Boarding Gate (2007); Chacun son cinéma (ep. Recrudescence, 2007); L’heure d’été (Summer Hours, 2008); Eldorado (TV doc, 2008); Carlos (2010); Qualcosa nell’aria (Après mai/Something in the Air, 2012); Sils Maria (Clouds of Sils Maria, 2014); Personal Shopper (2016); Non-Fiction (Doubles vies, 2018). 11
2018 Dramma biografico Repubblica Ceca; 2013 col. 234’ V.O. con sottotitoli in italiano BURNING BUSH (HOŘÍCÍ KEŘ/IL ROVETO ARDENTE) di Agnieszka Holland EVENTO SPECIALE Proiezione realizzata in collaborazione con il Seminario di cinema “Eva Rosenbaumová” 2018, Sapienza Università di Roma; con il supporto delle università di Praga e Bratislava, dell’Istituto slovacco a Roma, del Centro Ceco di Milano, dell’Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma e dell’Ambasciata della Repubblica Slovacca in Italia INTERPRETI: Tatiana Pauhofová, Ivan Trojan, Martin Huba, Vojtěch Kotek, Jaroslava Pokorná, Igor Bareš, Jan Budař, Adrian Jastraban, Miroslav Krobot, Ondřej Malý, Tat’jana Medvecká, David Novotný, Petr Stach | SCENEGGIATURA: Štěpán Hulík | FOTOGRAFIA: Rafal Paradowski, Martin Štrba | MONTAGGIO: Pavel Hrdlička | MUSICA: Antoni Komasa Łazarkiewicz | SUONO: Petr Cechak | SCENOGRAFIA: Milan Býček | COSTUMI: Katarína Hollá | PRODUZIONE: HBO Europe SINOSSI Il film racconta il gesto drammati- matiche narrate nel film sono basate della morte di Palach nel 1989 ha ispi- co compiuto da Jan Palach, che nel su avvenimenti realmente accaduti rato proteste che hanno portato infine 1969 si diede fuoco per protesta con e anche i personaggi rappresentati alla caduta del comunismo in Ceco- l’occupazione della Cecoslovacchia e sono persone reali. La storia di Jan e slovacchia, mentre crollava la cortina contro il regime totalitario. L’avvocato quella dell’avvocato Dagmar racconta di ferro in Europa. Dagmar Burešová, Dagmar Burešová assume la difesa valori umani fondamentali, come la che per tutta la vita ha difeso i rappre- della sua famiglia nel processo contro verità, l’onore, la giustizia e il corag- sentanti dell’opposizione perseguitati il deputato comunista che ha scredita- gio. La lotta per la libertà, per i princi- dal regime, è stata il primo ministro to il sacrificio di Jan per la libertà. pi morali, il sacrificio e la capacità di della giustizia nominato nella Cecoslo- resistere in un’epoca disperata hanno vacchia democratica. Il film in tre parti è stato girato per la unito le persone nel Paese occupato. HBO dalla celebre regista polacca Vent’anni dopo il regime totalitario è Agnieszka Holland. Le vicende dram- stato spazzato via. Il 20° anniversario 12
2018 AGNIESZKA HOLLAND Regista e sceneggiatrice, nata a Varsavia nel 1948. Dopo la laurea alla FAMU, l’Accademia di Arti performative di Praga, nel 1971, Agnieszka Holland è tornata in Polonia. Ha cominciato la sua carriera nel cinema collaborando con Krzysztof Zanussi come assistente alla regia e po- tendo contare su Andrzej Wajda come guida e mentore. Il suo debutto televisivo fu Wieczór u Abdona (Una sera- ta da Abdon, 1975) e il suo primo lungometraggio Aktor- zy provincjonalni (Attori di provincia, 1978), fra i film più rappresentativi del cosiddetto “cinema dell’inquietudine morale”, vincitore del Premio Internazionale della Critica al Festival di Cannes nel 1980. Nel 1981, quando in Polonia fu introdotta la legge marziale, Agnieszka Holland emigrò in Francia. In Occidente ha diretto numerosi film, fra cui Europa Eu- ropa (1990), che le è valso una nomination all’Oscar per la migliore sceneggiatura. Agnieszka Holland ha ricevuto nomination all’Oscar per il miglior film straniero anche nel 1985 e nel 2012, con Bittere Ernte (Raccolto amaro) e In Darkness. Ha collaborato con l’amico Krzysztof Kieslowski alla sce- neggiatura della trilogia Tre colori (1993). Fra i film di Agnieszka Holland si possono menzionare To Kill a Priest (Un prete da uccidere), Bittere Ernte (Raccolto amaro), Eu- ropa Europa, Olivier Olivier (1992), The Secret Garden (Il giardino segreto, 1993), Total Eclipse (Eclissi totale, 1995), Washington Square (Washington Square – L’ereditiera, 1997), Third Miracle (Il terzo miracolo, 1999), la produzio- ne televisiva HBO Shot in the Heart (2001), Julia Walking Home (2001), Copying Beethoven (Io e Beethoven, 2006) e In Darkness (2011). Ha costruito e diretto numerosi episodi di alcune importan- ti serie televisive statunitensi, come The Wire, Treme, The Killing, House of Cards. Ha diretto la miniserie Burning Bush (Il roveto ardente, 2013), un film drammatico in tre parti per la HBO Europe ispirato al gesto di Jan Palach. Ha diretto inoltre Rosemary’s Baby, una miniserie televisiva andata in onda sulla NBC nel maggio 2014. Il suo ultimo lungome- traggio è Pokot (Spoor, 2017), basato sul romanzo di Olga Tokarczuk Guida il tuo carro sulle ossa dei morti (in Italia nel 2012). Al 67° Festival Internazionale del Cinema di Berlino (2017) Pokot è stato premiato con l’Orso d’argento per “aver aperto prospettive nuove all’arte cinematografica”. Gli ultimi progetti di Agnieszka Holland – la serie televisiva 1983 per Netflix e il lungometraggio Gareth Jones sono in uscita nei prossimi mesi. Agnieszka Holland ha inoltre scritto sceneggiature anche per altri registi e collaborato con la televisione polacca. 13
2018 NOTE SUL FILM Il film drammatico in tre parti Hořící keř (Il roveto ardente, schiacciata dalla paura e dalle persecuzioni che andaro- distribuito anche come Burning Bush e, in una versione no aumentando. ridotta trasmessa dalla RAI nel 2014, come Il fuoco di Praga), diretto dalla regista polacca Agnieszka Holland, La sceneggiatura di Štěpán Hulík racconta le conseguenze è il progetto più impegnativo, per dimensioni e costi, che del sacrifico di Palach. La protagonista è l’avvocato Dagmar la HBO Europe abbia realizzato finora. Riflette una fase Burešová, una persona realmente esistente (Tatiana Pauho- della storia cecoslovacca alla quale il cinema ceco non fová), che rappresentò in tribunale i parenti di Palach, la ma- ha dedicato particolare attenzione, quella della cosid- dre Libuše (Jaroslava Pokorná) e il fratello Jiří (Petr Stach), in detta “normalizzazione“ del regime totalitario, successi- un processo apparentemente senza speranza. La denuncia va all’occupazione militare del Paese nell’agosto 1968. Si dei parenti dello studente morto fu provocata dalle scanda- apre con la ricostruzione dell’inquietante gesto di Jan Pa- lose dichiarazioni del deputato Vilém Novotný (Martin Huba), lach, studente a Praga, alla facoltà di Lettere e Filosofia, volte a screditare Palach, pronunciate durante un’assemblea il quale il 16 gennaio 1969 si diede fuoco in piazza Vence- del Partito Comunista: secondo le parole menzognere di slao in segno di protesta contro l’occupazione sovietica e Nový, lo studente credulone e ignaro si era lasciato coinvol- tre giorni dopo morì per le ferite riportate. Narra la storia gere in un orrendo complotto. Il film ricorda anche il gesto della coraggiosa avvocato Dagmar Burešová, che difese il di Jan Zajíc, che si arse vivo nel febbraio 1969, suscitando retaggio di Palach in un processo perso in partenza, mo- ormai minore eco nell’opinione pubblica sempre più para- strando così le trasformazioni della società cecoslovac- lizzata. Mostra le attività di opposizione degli studenti che ca dopo l’invasione militare subita da parte degli eserciti protestarono pubblicamente contro il regime che sistema- di cinque Paesi del Patto di Varsavia. Illustra da un lato ticamente smantellava le riforme della Primavera di Praga; come cechi e slovacchi si opposero inizialmente all’occu- le attività di spionaggio e delazione promosse dalla polizia pazione, fino a organizzare l’imponente manifestazione di Stato nel tentativo di cancellare il retaggio di Palach dalla svoltasi in occasione dei funerali di Palach; dall’altro la memoria collettiva, punendo duramente ogni manifestazio- graduale rassegnazione della maggioranza della nazione ne di dissenso rispetto al predominio sovietico. 14
2018 ŠTĚPÁN HULÍK Štěpán Hulík è originario di Uherské Hra- diště, nella Moravia meridionale. Si è laurea- to in teoria del cinema presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Carolina e in sceneggiatura e drammaturgia presso l’Accademia di Cinema di Praga. Nel 2013 ha debuttato come sceneggia- tore con la miniserie in tre parti Hořícíkeř/ Burning Bush di Agnieszka Holland (pro- dotta per la HBO). Per questa sceneggia- tura ha ottenuto tre premi: Czech Film Cri- tics’ Award per la migliore sceneggiatura e per la rivelazione dell’anno; Českýlev (Le- one Ceco) per la migliore sceneggiatura. Nel 2016 ha completato, sempre per la HBO, la serie drammatica Pustina/Waste- land, premiata con il Czech Film Critics’ Award nella categoria “Fuori del cinema” e con il Leone Ceco per la miglior serie tele- visiva del 2016; presentata inoltre al Toron- to Film Festival. Oltre che alla sceneggiatura, Štěpán Hulík È una storia di coraggio individuale, ma anche di manipo- si è dedicato anche alla storia del cinema, lazione politica e cedimento morale, elementi purtroppo ha pubblicato il volume La cinematografia presenti anche nelle società democratiche. Sottolinea il dell’oblio (2011), dedicato al periodo della ruolo del singolo, che rischia la vita o addirittura la sacrifica cosiddetta normalizzazione (1969-1989) per motivi di coscienza e per ideali apparentemente irrag- nel cinema cecoslovacco. Il libro ha otte- giungibili. È una testimonianza preziosa per la compren- nuto il premio Magnesia Litera e il Premio speciale della giuria dell’Associazione sione della storia cecoslovacca degli ultimi cinquant’anni. cinematografica e televisiva ceca FITES. Hulík ha inoltre collaborato alla serie Gli Il film presenta una serie di aspetti che lo rendono unico. anni difficili del cinema cecoslovacco Vi si ricostruisce l’ambiente di fine anni Sessanta grazie a (Česká televize, 2013), sempre sul tema elevate competenze tecniche. La sequenza iniziale del rogo della normalizzazione. di Palach, che nella realtà ebbe luogo in piazza Venceslao, è stata girata in un deposito dei tram e perfezionata grazie a effetti speciali. La ricostruzione dell’ambiente mostra anche altri luoghi, a Praga e fuori città (compresa l’autentica casa della famiglia Palach a Všetaty); l’abbigliamento, le tecnolo- gie mediche o televisive, la quotidianità dell’epoca. Nel film vengono impiegati anche materiali autentici, ad esempio alcune riprese dei funerali di Palach. La realizzazione della maschera funebre di Palach è raccontata in una sequen- za memorabile, in cui si riprende l’opera originale, fornita dall’autore stesso, lo scultore Olbram Zoubek. Il film conta inoltre sull’interpretazione di alcuni fra i più affermati attori cechi e slovacchi. 15
2018 Documentario Spagna; 2017 DCP; col. 88’ V.O. con sottotitoli in italiano SAD HILL UNEARTHED EVENTO SPECIALE di Guillermo de Oliveira INTERPRETI: Team del 1966 Ennio Morricone, Clint Eastwood, Carlo Leva, Eugenio Alabiso, Sergio Salvati; Le star del sogno David Alba, Diego Montero, Sergio García, Joseba del Valle; I fan James Hetfield, Joe Dante, Álex de la Iglesia; Gli esperti Peter J. Henley, Sir Christopher Frayling, Stephen Leigh | SCENEGGIATURA: Guillermo de Oliveira | FOTOGRAFIA: Lenny Gómez | MONTAGGIO: Guillermo de Oliveira, Javier Duch | MUSICA: Zeltia Montes | SUONO: Javier Duch | PRODUZIONE: Luisa Cowell, Guillermo de Oliveira per Zapruder Pictures; in associazione con Sadhill Desenterrado A.I.E. SINOSSI Nell’ottobre 2015, un gruppo di fan del ché il gruppo ha messo in moto una struzione. Sad Hill Unearthed esplora film Il buono, il brutto e il cattivo (1966) iniziativa per riportare alla luce l’iconi- i sogni dei fan e le loro motivazioni, di Sergio Leone, è andato a visitare la co cimitero di “Sad Hill”. La notizia si ma anche come l’arte, la musica e la location della sequenza finale del film è sparsa velocemente tanto che ogni cultura possono influire sulle persone a Burgos (Spagna). Il sito, ricoperto fine settimana, persone provenienti da trasformandosi in una trascendente dalla vegetazione, è rimasto in totale tutta Europa hanno iniziato ad andare esperienza di ricerca. stato di abbandono per 49 anni fin- sul posto per partecipare alla sua rico- 16
2018 GUILLERMO DE OLIVEIRA Guillermo de Oliveira (Vigo, Spagna; 1986) è produttore e regista cinematografico ol- tre che realizzatore di spot pubblicitari. Ha esordito dietro la macchina da presa con l’adattamento di videogiochi in cortome- traggi di finzione, tra cui figurano Max Pay- ne: Valhalla (2012) e Seth’s Gold (2015). Il documentario Sad Hill Unearthed segna il suo debutto nella regia di lungometraggi. FILMOGRAFIA Max Payne: Valhalla (cm, 2012); Modern Warfare: Sunrise (cm, 2013); Seth’s Gold (cm, 2015); SOTTO IL SEGNO DI LEONE Mad Max Payne (cm, 2015); Sad Hill Unearthed (doc, 2017). Con la prima italiana di questo documentario straordina- rio e la testimonianza di un suo celebre allievo, Carlo Ver- done, Tertio Millennio rende omaggio a uno dei giganti del cinema mondiale, anticipando le celebrazioni per il 90° della nascita e il 30° della morte del prossimo anno. © Archivio fotografico - Cineteca Nazionale, Spettacolo, mito, favola. Sono queste le principali dimen- sioni all’interno delle quali la produzione filmica di Sergio Leone è stata tradizionalmente collocata. Le sue prodigio- autore: Angelo Novi se doti di metteur en scène, unite a una capacità tutta personale di creare opere popolari in grado di porre in re- lazione l’immaginario europeo con quello americano, ne hanno fatto uno dei registi più influenti rispetto all’orizzon- te del cinema contemporaneo e postmoderno (si vedano i suoi influssi su Spielberg, Coppola, Cimino, Scorsese, SERGIO & CARLO Eastwood, Woo, Tarantino...). Dietro a quest’impianto cinematografico fondato sul ri- Ci sono incontri che finiscono per determinare profonda- spetto dei grandi autori della storia del cinema, sul gusto mente la vita di una persona. Per Carlo Verdone, quello «raffinatamente “alessandrino”» di assumere «quale refe- è stato l’incontro con Sergio Leone. Già amico fraterno rente principale la produzione artistica precedente eserci- del padre Mario, Leone fu il mentore di Verdone avendolo tando una continua funzione citazionale», e al contempo iniziato ai trucchi del mestiere sin dai tempi di Un sacco sulla puntuale rottura di tutti i codici tradizionali, in primis bello, prodotto da Sergio Leone. Come racconta lo stesso quello del genere western, è possibile, anzi necessario, Carlo nel documentario Sky di Simone Del Vecchio Verdo- evidenziare una corposa dimensione politica. ne racconta Leone, il padre dello spaghetti western fu un (Christian Uva, Sergio Leone - Il cinema come favola po- maestro severissimo, ma vitale. Leone produsse anche il litica, Edizioni Fondazione Ente dello Spettacolo, Roma successivo lavoro di Verdone, Bianco, Rosso e Verdone e 2013) fu tra gli autori della sceneggiatura di Troppo forte. 17
2018 Documentario Etiopia, Italia; 2018 HD (16:9); col. 60’ ALGANESH - ALL’ORIZZONTE UNA SPERANZA di Lia e Marianna Beltrami EVENTO SPECIALE INTERPRETI: Dott.ssa Alganesh Fessaha, Mons. Musie Ghebreghiorghis (OFM Eparca di Embibir Etiopia), Ezekiel Channe | SCENEGGIATURA: Lia e Marianna Beltrami | FOTOGRAFIA: Ferran Paredes Rubio | MONTAGGIO: Lia Beltrami | MUSICA: Alberto Beltrami | PRODUZIONE: Andrea Morghen per Aurora Vision; Realizzato con la collaborazione di: Arcidiocesi di Trento - Centro Missionario, Provincia Autonoma di Trento, Ghandi onlus, Sulle Strade del Mondo onlus | DISTRIBUZIONE: IndieRights Movies SINOSSI “Non ci ho creduto finché non l’ho traverso quattro campi rifugiati per alla disperazione, ci racconterà le sue visto”. Un cartello su un muro recita eritrei in Etiopia, in mezzo a bambini speranze all’orizzonte. queste parole, mentre cento rifugia- non accompagnati, Kunama perse- ti eritrei arrivano al centro di smista- guitati, anziani; c’è chi è nei campi da Menzione speciale all’ultimo Siloe Film mento di Endabaguna, nella regione 17 anni e non vede una via d’uscita. Il Festival: “il documentario – si legge etiope del Tigray, dopo quattro giorni nostro viaggio seguirà la dottoressa nella motivazione – testimonia con di viaggio senza cibo, acqua e stipati Alganesh Fessaha e il suo lavoro e im- forza e nitore uno dei capitoli più do- in un camion senz’aria. Perché le per- pegno nella protezione dei diritti dei lorosi e misconosciuti del fenomeno sone scappano? Cosa accade prima rifugiati, e la liberazione di quelli rapi- migratorio attuale: la rotta e la tratta delle immagini degli sbarchi che ci ti e torturati nel deserto del Sinai. Tre degli eritrei tra Etiopia e Sinai. Nel rea- vengono mostrate quotidianamen- protagonisti: i rifugiati; Etiopia, terra lismo della tragedia, Alganesh trova le te sui media? Un viaggio intenso at- accogliente; Alganesh che, in mezzo tracce della speranza”. 18
2018 NOTE DI REGIA LIA Il cinema ci aiuta a rendere concreta la speranza, perché ci aiuta a interrogare le persone, e innesca delle reazioni. Se qualcuno all’uscita dal BELTRAMI cinema compie anche solo un piccolissimo gesto – che può essere una presa di posizione o la condivisione di un post – è già un successo, poiché Lia Beltrami, vincitrice del Leone d’oro una qualsiasi azione può diventare un’azione politica. per la Pace 2017, ha diretto oltre 40 docu- mentari in tutto il mondo, vincendo diversi premi per i suoi lavori. È rappresentante di Religions for Peace presso la FAO, ONU. È stata direttrice artistica del Padiglione del- la Santa Sede a EXPO Milano 2015, che ha vinto il premio come miglior sviluppo del tema, e ha curato la direzione artistica del- la mostra fotografica a EXPO Astana 2017. Nel 1997 ha fondato il Religion Today Film Festival, il primo festival dedicato al dia- logo interreligioso. Ha fondato il gruppo Donne di Fede per la Pace a Gerusalemme. È autrice di cinque libri. È presidente della casa di produzione Aurora Vision, advisor per il Dhaka Film Festival in Bangladesh e membro onorario della House of Wisdom a Grenada. MARIANNA BELTRAMI Marianna Beltrami è la figlia di Lia e sua assistente dall’età di 17 anni. Ha girato documentari in Giappone, Israele e Palestina, Italia. È attiva nel gruppo Women of Faith for Peace. Ha scritto un libro sulla storia del free climbing, Zanzara e Labbradoro. Ha recitato in diversi musical in Gran Bretagna, dove vive. Questa è la sua prima opera come regista. FILMOGRAFIA SELEZIONATA Zanzara e Labbradoro (2015); I giganti del bene (Heroes Without Capes, 2016); Le Maroc, incrocio di culture e religioni (2016); Ukon il samurai (2016); A Passo d’oro (The Golden Trail, 2017); Wonderful Tapestry of Life (2017); Alganesh (2018); ¡Viva Kino! (2018). 19
2018 Documentario Italia; 2018 4K ultra HD; col. 60’ IL FATTORE UMANO, LO SPIRITO DEL LAVORO (THE HUMAN FACTOR, SPIRIT OF WORK) EVENTO SPECIALE di Giacomo Gatti INTERPRETI: Ali Reza Arabnia, Mauro Boselli, Marcello D’Amelio, Antonio Loffredo, Roberto Moncalvo, Gianni Schisa, Maurizio Sella | SCENEGGIATURA: Giacomo Gatti, Elia Gonella | FOTOGRAFIA: Marco Sgorbati | MONTAGGIO: Omar Cristalli | MUSICA: Cristiano Arcelli | SUONO: Daniel Covi, Ivan Mosconi, Giampiero Musio (presa diretta); Michele Benedetti, Roberto Natale (sound designer) | PRODUZIONE: INAZ srl a cura di Linda Gilli; Con il patrocinio della Federazione Nazionale Dei Cavalieri Del Lavoro; in collaborazione con: Fondazione Ente Spettacolo, Fondazione Cinema per Roma, Festa del Cinema di Roma 2018; Coordinatrice di produzione Inaz: Alessandra Gioini; Delegati di produzione: Stefano Slocovich, William (Billy) Santero, Lara Ghilardoni SINOSSI Il fattore umano, lo spirito del lavoro d’impresa, ovvero dell’essere umano nanza e le nuove tecnologie sembrano raccoglie l’esigenza di Inaz, società e della sua centralità nel mondo del scalzarlo dal centro dell’economia, l’uo- specializzata in servizi e soluzioni per lavoro: dai viticoltori del Trentino agli mo in questo documentario appassio- le risorse umane, di lasciare una te- operai delle catene di montaggio, dalle nante diretto da Giacomo Gatti, resta il stimonianza della sua settantennale famiglie di tradizione imprenditoriale ai fine di aziende responsabili, diverse per esperienza imprenditoriale al fianco giovani sviluppatori di start-up, dai chi- storia, settore e territorio, che cercano di aziende italiane piccole e grandi, di rurghi che testano mani bio-robotiche di costruire sviluppo, cultura e creativi- diversi settori. Cuore di questa testi- al sacerdote che crea posti di lavoro tà, modellando senza paura il proprio monianza è il tema della responsabilità nel Rione Sanità. In un’epoca in cui la fi- futuro. 20
2018 NOTE DI REGIA GIACOMO Il fattore umano, lo spirito del lavoro è un piccolo viaggio alla ricerca di storie positive legate al mondo del lavoro italiano. In un’epoca in cui GATTI la finanza e le nuove tecnologie sembrano scalzare l’uomo dal centro dell’economia dove software automatici comprano e vendono titoli di Vive e lavora a Milano come regista, docen- borsa, mentre i robot e le intelligenze artificiali minacciano di sostituire le te e giornalista. Per Sky Italia, Sky Arts UK e persone in impieghi sempre nuovi, abbiamo cercato delle realtà concrete, Sky Deutschland, ha diretto la docufiction in cui ci sono ancora uomini e donne capaci di fare la differenza. Realtà Michelangelo, il cuore e la pietra interpre- dove l’uomo è al centro di imprese responsabili, diverse per storia, settore tata da Rutger Hauer e Giancarlo Giannini e territorio, che cercano con passione di costruire sviluppo, cultura e con cui è stato inaugurato il canale tv Sky creatività, artefici del proprio futuro, senza paura. Arte HD. Ha diretto fiction, documentari, promo e spot pubblicitari. Dal 2006 ha col- laborato ai documentari diretti dal regista Ermanno Olmi Terra Madre, Rupi del vino, Il pianeta che ci ospita, Vedete, sono uno di voi. Ha organizzato rassegne, condotto trasmissioni radio e tenuto corsi di regia. Insegna al Politecnico di Milano nella Fa- coltà Design degli Interni. FILMOGRAFIA SELEZIONATA 170 anni Istituto dei Ciechi di Milano (doc, 2010); Michelangelo, il cuore e la pietra (doc, 2012); Il Fattore Umano, lo Spirito del Lavoro (doc, 2018); I palazzi del potere - Palladio, l’architetto del mondo (doc, 2018). 21
2018 Documentario Italia; 2006 Digital (1.1:85); col. 90’ IL MONDO ADDOSSO EVENTO SPECIALE (THE WORLD ON THEIR SHOULDER) di Costanza Quatriglio INTERPRETI: Mohammad Jan, Cosmin, Inga, Josif | SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Costanza Quatriglio | FOTOGRAFIA: Vladan Radovic | MONTAGGIO: Giovanni Ballantini | MUSICA: Vladimir Denissenkov | SUONO: François Waledisch | PRODUZIONE: Rean Mazzone e Costanza Quatriglio per Dream Film, Ila Palma; con il sostegno di UNICEF; con il patrocinio di: UNHCR - The UN Refugee Agency, Save the Children, OIM Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, Ministero degli Affari Esteri. Assessorato politiche Sociali e promozione della Salute del Comune di Roma, Assessorato alle politiche Culturali della Provincia di Roma SINOSSI Arrivano da lontano, non hanno ancora Inga e Josif si intrecciano nell’incertez- quando ancora non erano questione, diciotto anni e sono soli. La loro casa za dell’oggi e nella fatica di costruirsi “adattando” il linguaggio della realtà era in Afghanistan, in Romania, in Mol- un futuro. al mondo interiore di quattro ragazzi davia. Per alcuni i legami familiari sono immigrati, abbandonati, colti nel deli- stati spezzati dalla guerra, da altri le fa- Un documentario col dono della pre- cato passaggio all’età adulta. Quattro miglie attendono un aiuto finanziario. veggenza: già nel 2006 Costanza Qua- testimoni dell’inferno di fuori, quattro Le storie di Mohammad Jan, Cosmin, triglio affrontava la questione migranti intime sberle alla nostra indifferenza. 22
2018 NOTE DI REGIA COSTANZA Volevo fare un film sui giovanissimi migranti arrivati soli a Roma dall’Afghanistan e dai paesi dell’est Europa e mi sono ritrovata a QUATRIGLIO raccontare l’invisibilità. La prima cosa che ho dovuto capire è come rappresentare ciò che Costanza Quatriglio, regista e sceneggiatrice. non potevo mostrare: quel carico di dolore, di paura, di smarrimento Nata a Palermo, esordisce con L’isola, presen- e di necessità di riscatto prima ancora che di affetto, che molti dei tato al 56° Festival di Cannes alla Quinzaine des giovanissimi incontrati portavano con sé ma soprattutto come Réalisateurs nel 2003 (Premio CICAE). Dopo es- restituire il sorprendente percorso dalla non esistenza e quindi ser stato nei più importanti festival del mondo dalla privazione di ogni diritto, all’esistenza riconosciuta, quando (Pusan, Los Angeles, Chicago, Philadelphia, Kiev, l’attribuzione di voce, volto, pensiero, volontà, dipende da quanto il Montreal, Rotterdam, Gijón, Bratislava e numero- paese in cui ti trovi riesce ad accoglierti, da quanto è organizzato, da si altri) – Nastro d’Argento per le musiche di Pa- quante persone riesce a stipendiare. olo Fresu – L’isola è uscito nelle sale in Francia e nei paesi dell’America Latina di lingua spagnola. Frequentando per mesi le strade, le stazioni e le strutture di È dello stesso anno Racconti per L’isola, making accoglienza, ho seguito le storie di Mohammad Jan, Josif, Cosmin of che svela il metodo utilizzato con gli attori non e Inga, e ancora dei giovani testimoni della guerra, partiti dai loro professionisti nel film L’isola, presentato nella se- paesi ancora bambini o appena adolescenti. zione Nuovi Territori della 60ma Mostra Interna- Ognuno di loro compie insieme alla macchina da presa un viaggio zionale d’Arte Cinematografica di Venezia. dentro percorsi concreti di riscatto ma anche di solitudini e scelte, L’amore per il cinema del reale e per la mescolan- fino a quando la maggiore età non incombe e ancora una volta la za di realtà e finzione è già chiaro fin dai suoi film legge della selezione è più forte e la macchina da presa non può che precedenti (tra questi Ècosaimale?, premiato al restare, laddove ancora un abbandono e un altro viaggio ricomincia, Festival di Torino nel 2000, e L’insonnia di Devi, per un altro paese, un altro tentativo di essere a questo mondo. coprodotto da Tele + nel 2001), tanto che dopo L’isola sceglie di proseguire la strada del docu- mentario. Tra i suoi film documentari: la miniserie per Rai Tre del 2004 Raìz; Il mondo addosso, presentato alla Festa del Cinema di Roma nel 2006; Il mio cuore umano, Evento Speciale al Festival di Lo- carno del 2009. I suoi film più recenti evidenziano la continua ricerca personale nel segno della commistione dei generi: Nastro d’Argento per il Miglior Docu- mentario 2013, Terramatta; è stato presentato alle Giornate degli Autori nel 2012, designato Film della Critica da parte del Sindacato Nazio- nale Critici Cinematografici, ha ottenuto rico- FILMOGRAFIA SELEZIONATA noscimenti in diversi festival; Con il fiato sospe- Rewind (cm/video, 1995); Racconti per l’Isola (cm/doc, 2003); so, presentato alla 70ma Mostra Internazionale Lettera a Monsieur Cinema (cm/video, 1995); Raìz. Radici a Capo Verde (miniserie, 2004); d’Arte Cinematografica di Venezia (Selezione Rubinetti raccordi (cm/video, 1996); Comandare. Una Storia Zen (doc, 2005); Ufficiale Fuori Concorso), vincitore del Premio L’albero (cm, 1997); Anna! (cm, 1998); Il mondo addosso (doc, 2006); Gillo Pontecorvo per il Miglior Film in lingua lati- Il giorno che ho ucciso il mio amico soldato (cm, 1999); Il mio cuore umano (doc, 2009); na e segnalato ai Nastri d’Argento per il gioco di Una sera (cm, 2000); Terramatta (doc, 2012); commistione tra finzione e documentario; Trian- 106 nonna Caterina (doc, 2000); Con il fiato sospeso (cm, 2013); gle, Nastro d’Argento per il Miglior Documenta- Il bambino Gioacchino (doc, 2001); Triangle (doc, 2014); rio nel 2015, vincitore del Premio Cipputi come Ècosaimale? (doc, 2000); LampeduSani (doc, 2014); Miglior Film sul mondo del lavoro al 32° Torino La Borsa di Helene (doc, 2002); 9x10 Novanta (ep. Girotondo, 2014); Film Festival; 87 ore, nella categoria Documen- L’Insonnia di Devi - Viaggio attraverso The Zero Hunger Challenge (cm, 2015); tari, Premio Speciale 2016 ai Nastri d’Argento; le adozioni internazionali (doc, 2001); 87 ore (doc, 2015); Sembra mio figlio, presentato Fuori Concorso al L’Isola (2003); Sembra Mio Figlio (2018). 71mo Festival di Locarno. 23
2018 Drammatico Italia; 1967 35 mm; b/n 50’ LA COTTA (THE CRUSH) di Ermanno Olmi INTERPRETI: Luciano Piergiovanni Andrea, Giovanna Claudia Mongino Jeanine | SOGGETTO: Ermanno Olmi | SCENEGGIATURA: Ermanno Olmi | FOTOGRAFIA: Idelmo Simonelli | MONTAGGIO: Carla Colombo | MUSICA: Elvio Favilla | SUONO: Attilio Torricelli | PRODUZIONE: Gaspare Palumbo (Solproduzioni) per Rai - Radiotelevisione Italiana | DISTRIBUZIONE: Indipendenti Regionali SINOSSI Episodio del film Racconti di giovani amori, è la storia di un ragazzo che si prende una cot- ta per una ragazza più grande di lui, la quale cerca di fargli capire che non si tratta di vero amore, ma di un’infatuazione. «Fra gli amori finiti ci sono quelli che in realtà non finiranno mai: continuiamo ad amare le persone che abbiamo amato.» (Ermanno Olmi) EVENTO SPECIALE in collaborazione con Sapienza Università di Roma Dipartimento di Lettere e Culture Moderne 24
2018 ERMANNO OLMI Ermanno Olmi (1931-2018). Regista e sce- neggiatore, dopo aver raccontato con i suoi primi lavori l’Italia umile degli anni Cinquanta, si è consacrato come cantore della civiltà contadina, indagata nel suo più profondo passato e nelle sue tradizioni, tra interessi antropologici e rituali arcaici. Una poetica magistralmente racchiusa ne L’albero degli zoccoli, Palma d’oro a Can- nes nel 1978 e ancora oggi considerato il suo capolavoro. Negli anni ha allargato i propri interessi sul piano storico, letterario e religioso, man- tenendo sempre un approccio sobrio e ri- goroso, ma non per questo meno poetico, alla materia trattata. Tra le sue opere più significative Il posto (premio OCIC e Premio della Critica a Ve- nezia), Lunga vita alla Signora! (Leone d’ar- gento a Venezia), La leggenda del Santo Bevitore (Leone d’Oro a Venezia), Il mestiere delle armi (vincitore di 9 David di Donatello), Centochiodi (2007) e Terra Madre (2009). FILMOGRAFIA SELEZIONATA Il tempo si è fermato (1959); Il posto (1961); I fidanzati (1963); E venne un uomo (1965); Racconti di giovani amori (1967); Un certo giorno (1968); Durante l’estate (1971); I recuperanti (1972); La circostanza (1973); L’albero degli zoccoli (1978); Camminacammina (1983); Lunga vita alla signora (1987); La leggenda del Santo Bevitore (1988); Il segreto del bosco vecchio (1993); Genesi. La Creazione e il Diluvio (1994); Il mestiere delle armi (2001); Cantando dietro i paraventi (2003); Tickets (2005, firmato con Abbas Kiarostami e Paul Laverty); Centochiodi (2007); Terra Madre (2009); Rupi del vino (2009); Il villaggio di cartone (2011); Torneranno i prati (2014); Vedete, sono uno di voi (2017). 25
2018 Drammatico Belgio, Francia; 2018 DCP; col. 85’ V.O. con sottotitoli in italiano A BLUEBIRD IN MY HEART (TU NE TUERAS POINT) di Jérémie Guez INTERPRETI: Roland Møller Danny, Veerle Baetens Laurence, Lola Le Lann Clara, Lubna Azabal Nadia | SOGGETTO: dal romanzo The Dishwasher di Dannie M. Martin | SCENEGGIATURA: Jérémie Guez | FOTOGRAFIA: Dimitri Karakatsanis | MONTAGGIO: Dieter Diependaele | MUSICA: Séverin Favriau | SUONO: Guilhem Donzel, Matthieu Michaux, Fabien Devillers | SCENOGRAFIA: Geert Paredis | PRODUZIONE: Aimée Buidine, Julien Madon, Julien Leclercq, Jérémie Guez per Atchafalaya Films, Labyrinthe Films | COPRODUZIONE: Umedia, Emotions films UK 26
2018 SINOSSI JÉRÉMIE Belgio. Appena rilasciato dalla galera con il braccialetto elettronico alla ca- Storia non nuova, ma attraversata da un’emozione autentica e diretta con GUEZ viglia, un uomo, intenzionato d’ora in piglio sicuro da questo esordiente. avanti a rigare dritto, si affeziona alla Jérémie Guez – attualmente sul set per Nonostante la giovane età, il 29enne giovane figlia della proprietaria del mo- dirigere un altro crime, The Sound of Jérémie Guez è scrittore pluripremiato, tel di cui è ospite. La ragazza, che in lui Philadelphia, con Matthias Schoenaer- sceneggiatore e regista. Ha pubblicato il vede il padre che non ha mai avuto, fi- ts – sa costruire una bella tensione tra i suo primo libro all’età di 21 anni e da allo- nisce nelle grinfie di uno spacciatore e personaggi, tutti ottimamente interpre- ra ha scritto quattro romanzi polizieschi toccherà al galeotto rimettere le cose a tati (a partire dallo straordinario Roland acclamati dalla critica, che gli sono valsi posto. Suo malgrado. Møller), e lavora bene anche sulle rifra- l’amicizia e le lodi di James Ellroy, il quale zioni ambientali creando l’atmosfera descrive i suoi libri come «una miscela chi- giusta. Dal Belgio un’altra opera prima mica di Napalm, virus dell’AIDS e crack». da non perdere. Nel 2014 ha collaborato alla sceneggia- tura del biopic Yves Saint-Laurent (diret- to da Jalil Lespert) e da allora ha scritto e co-sceneggiato diversi script tra cui In the Shadow of Iris (2016), Sparring (2017), The Night Eats the World (2018), Carnivores (2018). Nel 2016 ha diretto un documen- tario sui quartieri settentrionali poveri di Marsiglia, rinomati per essere zone a ri- schio, che ha ricevuto gli elogi della stam- pa. Il suo secondo romanzo, Burn Out è stato adattato per lo schermo nel 2017 da Yann Gozlan, mentre lui nello stesso anno ha diretto il suo primo lungometraggio Tu ne tueras point (A Bluebird in My Heart). FILMOGRAFIA SELEZIONATA En face (cm, 2016); Tu ne tueras point (A Bluebird in My Heart, 2018). NOTE DI REGIA Quando ero ancora adolescente, mi sono imbattuto film, convinto che la trasposizione europea gli avrebbe casualmente nel libro The Dishwasher, un romanzo dato quella potenza che nella sua ambientazione originale californiano underground scritto da un ex detenuto, americana sarebbe potuta venire a mancare. condannato più volte a diversi anni di carcere. Ho deciso di calare questa astrazione letteraria dentro una A colpirmi sono state l’autenticità e la forza di quella storia realtà sociale europea. Il titolo fa riferimento a un poema – quella di un individuo in cerca di redenzione –, perché di Bukowski, sull’impossibilità di essere vulnerabile, su un tutto sembra così semplice e vero. tipo tosto che cerca di non soccombere a quell’emozione Sono rimasto affascinato dal senso di dignità mostrato da che lo farebbe soffrire, distruggendolo. persone che spesso hanno dovuto combattere contro le È diventata così una storia di amore e redenzione, non ombre oscure celate nel loro animo, che minacciavano solo un film di genere. È la storia di un uomo in cammino costantemente di emergere. Circa quindici anni dopo, ho che, involontariamente, sistema le vite di chi lo circonda scelto di adattare quel romanzo per realizzare il mio primo mentre scatena una spirale di violenza intorno a sé. 27
2018 Drammatico Iran; 2018 DCP; col. 81’ V.O. con sottotitoli in italiano DAYAN di Behrouz Noorani Pour INTERPRETI: Naser Babayian, Abdolah Zawareh, Bahareh Sharifi Moghadam | SCENEGGIATURA: Behrouz Noorani Pour | FOTOGRAFIA: Saman Lotfian | MONTAGGIO: Sajad Pahlevanzadeh | MUSICA: Mohsen Sekhavatdoost | SUONO: Behnam Sheykhahmadi | COSTUMI: Alireza Arayesh | PRODUZIONE: Behrouz Noorani Pour per Soureh Cinema Organization 28
2018 SINOSSI BEHROUZ Ambientato nel giorno dopo l’inizio della guerra in Siria, è la storia di qua- con le vittime rischia spesso di fago- citare l’equilibrio compositivo. È un ri- NOORANI POUR si 4000 rifugiati che non hanno mai schio comprensibile. D’altra parte, sen- potuto raggiungere le loro famiglie a za quest’immersione nell’orrore priva di Regista, produttore, sceneggiatore e mon- causa dei confini stabiliti dai gruppi ter- protezioni avremmo avuto un altro film, tatore, Behrouz Noorani Pour è nato a Sa- roristici. Molti di loro hanno dovuto fare meno potente e inchiodante. L’iraniano nandaj, capoluogo della provincia iraniana sacrifici e scelte difficili per sopravvive- Behrouz Noorani Pour, che proviene del Kurdistan. Ha iniziato la sua carriera re, nella speranza di un futuro migliore. dal documentario, sceglie sì la stra- artistica e cinematografica nel 1999 pres- da del realismo ma astratto e a tratti so l’Iranian Young Cinema Society. I suoi La lotta per la sopravvivenza di una simbolico, deformando quasi imper- cortometraggi sono stati selezionati in nu- enclave di profughi curdi nel corridoio cettibilmente il quadro oggettivo per merosi festival cinematografici nazionali e montuoso al confine tra Turchia, Siria e svelarne il profilo maligno. Il risultato è internazionali. Ha inoltre diretto importanti Kurdistan iracheno. Violenze, privazioni un’evocazione terrificante dell’inferno documentari, tra cui A157 (2015) che si è aggiudicato diversi premi e riconoscimenti. e traffici indicibili scandiscono i giorni in terra, dove le soglie territoriali e vitali di questi dannati mentre la neve scen- sono vertiginosamente mobili. Diffici- de sulle miserie e le devastazioni della lissimo orientarsi, mantenere un ordine guerra coprendo tutto con un silenzio diegetico, un punto di vista affidabile. irreale. Con Dayan siamo dalle parti La cifra è quella di un progressivo ot- FILMOGRAFIA SELEZIONATA dell’instant-movie: la denuncia della tenebramento prospettico e morale, Khoda Eshtebah Nemikonad disperata situazione curda è più che che solleva il montaggio dal ruolo di (God Doesn’t Make a Mistake; cm/doc; 2013); mai attuale (qui siamo nel 2014, in pie- collante narrativo per utilizzarlo come Melodihaye Sarzameen-e Madari no conflitto con l’Isis, ma la realtà dei sintomo, reagente discorsivo accanto (Melodies From My Homeland; doc; 2013); curdi non è meno difficile oggi, dopo ai volti, ai corpi e ai riverberi di spazi A157 (doc; 2015); che l’Occidente li ha abbandonati al sconvolti. Costrittivi non perché chiusi Dayan (2018). loro destino) e la prossimità emotiva ma perché sinistramente indefiniti. 29
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