I GIORNI DELLA RIVOLTA - GUERRA, RIVOLUZIONE E RISCATTO XXII FESTIVAL DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO - Tertio Millennio Film Fest

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I GIORNI DELLA RIVOLTA - GUERRA, RIVOLUZIONE E RISCATTO XXII FESTIVAL DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO - Tertio Millennio Film Fest
2018

I GIORNI
DELLA
RIVOLTA
GUERRA,            XXII FESTIVAL
RIVOLUZIONE        DEL DIALOGO
E RISCATTO      INTERRELIGIOSO
                            ROMA
              11 - 15 dicembre 2018
I GIORNI DELLA RIVOLTA - GUERRA, RIVOLUZIONE E RISCATTO XXII FESTIVAL DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO - Tertio Millennio Film Fest
I GIORNI DELLA RIVOLTA - GUERRA, RIVOLUZIONE E RISCATTO XXII FESTIVAL DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO - Tertio Millennio Film Fest
Film Fest
      2018
     2018

I GIORNI
DELLA
RIVOLTA
GUERRA,             XXII FESTIVAL
RIVOLUZIONE         DEL DIALOGO
E RISCATTO       INTERRELIGIOSO
                                      ROMA
                                      ROMA
              1111- 15
                    - 15dicembre
                         dicembre2018
                                 2018
                           CINEMA TREVI
                     Vicolo del Puttarello, 25 - Roma

                 FILMOTECA VATICANA
                                   Palazzo San Carlo
                                   Città del Vaticano
                     (ingresso P.zza del Sant’Uffizio)
I GIORNI DELLA RIVOLTA - GUERRA, RIVOLUZIONE E RISCATTO XXII FESTIVAL DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO - Tertio Millennio Film Fest
Film Fest
                                                                  2018

Fondazione Ente dello Spettacolo   Tertio Millennio Film Fest             Comitato Interreligioso            Catalogo
                                                                          Delegati Comunità cattolica,       Alessandra Orlacchio
                                                                          protestante, ebraica, musulmana,
                                                                                                             Grafica
                                                                          ortodossa
                                      Film Fest
                                          2018                                                               Marco Micci
                                                                          Paolo Ruffini                      Studio grafico Migual
                                                                          Prefetto Dicastero per la
Presidente                         Roma 11-15 dicembre 2018                                                  Sottotitoli
                                                                          Comunicazione della Santa Sede
Mons. Davide Milani                Cinema Trevi - Cineteca Nazionale                                         Luca Persiani
                                   Filmoteca Vaticana                     Card. Gianfranco Ravasi
Consiglio di amministrazione                                                                                 Sito ufficiale
                                                                          Presidente Pontificio
Mons. Davide Milani                Presidente                                                                www.tertiomillenniofilmfest.org
                                                                          Consiglio della Cultura
Presidente                         Mons. Davide Milani                                                       Antonio Vaiano
Antonio Ammirati                                                          Fabrizio Capanni                   Livia Fiorentino
                                   Direzione artistica
Paolo Buzzonetti                                                          Delegato Pontificio
                                   Marina Sanna                                                              Traduzioni
Nicola Claudio                                                            Consiglio della Cultura
                                   Gianluca Arnone                                                           Laura Frantellizzi
Elisabetta Soglio                                                         Claudia Di Giovanni
                                   Organizzazione                                                            Fotografo
Collegio revisori conti                                                   Delegato Filmoteca Vaticana
                                   Caterina Cabra                                                            Karen Di Paola
Paolo Forti                                                               don Ivan Maffeis
Presidente                         Contest                                                                   Ufficio Stampa
                                                                          Direttore dell’Ufficio Nazionale
Luigi Felli                        Noi ci siamo - Giovani,                                                   Gian Luca Pisacane
                                                                          per le comunicazioni sociali
Italo Arturo Muci                  voglia di partecipazione                                                  Digital media communication
                                                                          della CEI
                                   e ricerca di senso                                                        Fabrizio Caligiuri
                                   Giacomo d’Alelio                       Gianna Urizio
                                                                          Presidente INTERFILM Italia        Progetto grafico
                                   Premio Opera Prima                                                        e immagine coordinata
                                   Federico Pontiggia                     Luca Baratto
                                                                                                             Adriano Attus e Marco Mezzadra
                                   Valerio Sammarco                       Delegato Associazione
                                   Giacomo d’Alelio                       Protestante Cinema                 Segreteria
                                                                          “Roberto Sbaffi”                   Maria D’Amico
                                   Coordinamento RdC Awards
                                   Valerio Sammarco                       Ambra Tedeschi                     Supporto progettuale
                                                                          Direttore Il Pitigliani            e organizzativo
                                                                          Centro Ebraico Italiano            Valeria Buzzonetti
                                                                                                             Mariaroberta Cioce
                                                                          Sira Fatucci
                                                                          Delegato Il Pitigliani             Amministrazione
                                                                          Centro Ebraico Italiano e UCEI     Mauro Notari
                                                                                                             Franco Leggiero
                                                                          Lafram Yassine
                                                                          Presidente UCOII                   Sponsor
                                                                                                             Massimo Meoni
                                                                          Yahya Sergio Yahe Pallavicini
                                                                          Presidente COREIS
                                                                          Yahya Abd al-Ahad Zanolo
                                                                          Delegato COREIS
                                                                          Leonide Ebralidze
                                                                          Delegato Chiesa
                                                                          ortodossa georgiana
                                                                          Alexey Maksimov
                                                                          Delegato Chiesa ortodossa russa

                                                                   2
I GIORNI DELLA RIVOLTA - GUERRA, RIVOLUZIONE E RISCATTO XXII FESTIVAL DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO - Tertio Millennio Film Fest
Film Fest
                                                                2018

GIURIA TERTIO MILLENNIO                                                 GIURIA CONTEST NOI CI SIAMO - GIOVANI,
                                                                        VOGLIA DI PARTECIPAZIONE E RICERCA DI SENSO
Claudia Di Giovanni
Delegato Filmoteca Vaticana                                             Costanza Quatriglio
Presidente                                                              Regista
                                                                        Presidente
Ali Ben Mohamed
Delegato UCOII - Unione delle Comunità Islamiche d’Italia               Jacopo Balliana
                                                                        Takoua Ben Mohamed
Sira Fatucci                                                            Andrea Bencivenga
Delegato Il Pitigliani - Centro Ebraico Italiano                        Francesca Romana Bianchini
e UCEI - Unione delle Comunità Ebraiche Italiane                        Valeria Milano
                                                                        Mustafa Martino Roma
Elena Ribet                                                             Delegati Comunità cattolica, protestante, ebraica, musulmana
Delegato Associazione Protestante Cinema “Roberto Sbaffi”

Filippo Riva
Delegato Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede

Yahya Abd al-Ahad Zanolo
Delegato COREIS - Comunità Religiosa Islamica Italiana

Pavel Zelinski
Delegato Chiesa ortodossa

                                                                 3
I GIORNI DELLA RIVOLTA - GUERRA, RIVOLUZIONE E RISCATTO XXII FESTIVAL DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO - Tertio Millennio Film Fest
Film Fest
                                                      2018

                     Alla XXII edizione del Tertio Millennio Film Fest è stata conferita la
                                Medaglia del Presidente della Repubblica

Con il patrocinio

                                     DICASTERIUM
                                 PRO COMMUNICATIONE

Con il sostegno di

Media partner

Partner culturali e tecnici

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I GIORNI DELLA RIVOLTA - GUERRA, RIVOLUZIONE E RISCATTO XXII FESTIVAL DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO - Tertio Millennio Film Fest
Film Fest
                                       2018

Un ringraziamento speciale a
Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede
Pontificio Consiglio della Cultura
Filmoteca Vaticana
Conferenza Episcopale Italiana - Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali
Chiesa ortodossa russa
Chiesa ortodossa georgiana
Il Pitigliani - Centro Ebraico Italiano
UCEI - Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
COREIS - Comunità Religiosa Islamica Italiana
UCOII - Unione delle Comunità Islamiche d’Italia
Associazione Internazionale Protestante Cinema INTERFILM
Associazione Protestante Cinema “Roberto Sbaffi”
Regione Lazio
Comune di Roma, Assessorato alla Crescita culturale
Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale
Centro Nazionale del Cortometraggio
Rai Cinema
Avvenire
TV2000
SIR
Sapienza Università di Roma - Dipartimento di Lettere e Culture Moderne
Sapienza Università di Roma - Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali
Università Carlo IV di Praga
Università Comenius di Bratislava
Istituto slovacco a Roma
Centro Ceco di Milano
Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma
Ambasciata della Repubblica Slovacca in Italia
Istituto Giapponese di Cultura
I Wonder Pictures
Popoli e Religioni – Terni Film Festival
Religion Today Film Festival
Fabio Falzone
Pedram Mohammadi
Giovanni Raspini
Med Store
Harry’s Bar Trevi

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I GIORNI DELLA RIVOLTA - GUERRA, RIVOLUZIONE E RISCATTO XXII FESTIVAL DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO - Tertio Millennio Film Fest
Film Fest
    2018

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I GIORNI DELLA RIVOLTA - GUERRA, RIVOLUZIONE E RISCATTO XXII FESTIVAL DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO - Tertio Millennio Film Fest
Film Fest
                                              2018

I giorni della rivolta, come recita il sottotitolo che abbiamo scelto per la 22ma edizione
del Tertio Millennio Film Fest, sono tutto per noi fuorché giorni tribolati. Mai come
quest’anno ci apprestiamo a vivere quest’appuntamento con l’eccitazione di chi sa di
aver cucinato un piatto ambizioso e non vede l’ora di farlo assaggiare ai commensali.
Il piatto è un programma di film di altissimo livello, tutti inediti in Italia, provenienti dai
cinque continenti. Nove film in concorso (di cui tre prime mondiali, tre internazionali,
due europee e una italiana), dieci tra opere prime e seconde, tre proiezioni evento in
Vaticano, due grandi firme d’autore per l’apertura e la chiusura del festival (Shinya
Tsukamoto e Olivier Assayas), un gioiellino che se non è un inedito poco ci manca: il
quasi invisibile La cotta di Ermanno Olmi.

Film di finzione e documentari, opere d’autore e di genere. Raccontano di forme di
resistenza in un tempo ostile (Mother Fortress e In the Claws of a Century Wanting),
di occasioni di riscatto (A Blubird in My Heart, Doubtful e Kairos), di sconvolgimenti
esistenziali e morali (Dayan), di rapporti di convivenza difficili (Heaven Without People),
di esperienze di educazione tormentate (Lysis) o addirittura tragicamente fallite (Fatwa).

Eventi speciali, come Burning Bush di Agnieszka Holland, con la regista polacca che
terrà una masterclass tra cinema e storia sul 50° della Primavera di Praga e la figura di
Jan Palach; o come la serata dedicata a Sergio Leone, che il prossimo anno sarà oggetto
di diverse celebrazioni per i 90 anni della nascita e i 30 anni della morte. Noi proponiamo
in anteprima italiana il documentario spagnolo Sad Hill Unearthed, ambientato nelle
location de Il buono, il brutto, il cattivo, con interviste a Ennio Morricone, Clint Eastwood,
Joe Dante. A ricordarlo ci sarà Carlo Verdone.

E poi incontri, che partono dal film per allargare lo sguardo sull’attualità: Alganesh di
Lia e Marianna Beltrami sull’italo-eritrea Alganesh Fessaha, 62 anni, che ha deciso di
dedicare la sua vita a salvare i migranti; Il fattore umano, lo spirito del lavoro di Giacomo
Gatti, un viaggio in una quindicina di eccellenze italiane, diversissime per storia e
settore ma unite da un filo invisibile, quello della responsabilità; Il mondo addosso di
Costanza Quatriglio, che proprio qui a Tertio venne presentato in anteprima dieci anni
fa e che costituisce l’esperienza umana e creativa alla base del suo ultimo bellissimo
lungometraggio, Sembra mio figlio.

Costanza Quatriglio è anche presidente di giuria del contest Noi ci siamo - Giovani,
voglia di partecipazione e ricerca di senso, un concorso di cortometraggi promosso
dalla Fondazione Ente dello Spettacolo in collaborazione con le Comunità religiose che
aderiscono al Tertio Millennio Film Fest. Da quest’anno la famiglia si è allargata: UCOII,
UCEI, la Chiesa ortodossa russa e georgiana, hanno voluto intraprendere il nostro stesso
cammino. La rivolta è iniziata. Piccola, silenziosa, nascosta. Come un seme di speranza.

                                                                      Mons. Davide Milani
                                                Presidente Fondazione Ente dello Spettacolo

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I GIORNI DELLA RIVOLTA - GUERRA, RIVOLUZIONE E RISCATTO XXII FESTIVAL DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO - Tertio Millennio Film Fest
2018

  Drammatico
  Giappone; 2018
  DCP; col.
  80’
  V.O. con sottotitoli in italiano

ZAN (KILLING)                                                                                                                   EVENTO SPECIALE
                                                                                                                                          FILM D’APERTURA
di Shinya Tsukamoto
                                                                                                                                             con il patrocinio
                                                                                                                         dell’Istituto Giapponese di Cultura

  INTERPRETI: Sosuke Ikematsu Mokunoshin, Yu Aoi Yu, Tatsuya Nakamura Genda, Shinya Tsukamoto Sawamura | SCENEGGIATURA: Shinya Tsukamoto
  | FOTOGRAFIA: Shinya Tsukamoto, Satoshi Hayashi | MONTAGGIO: Shinya Tsukamoto | MUSICA: Chu Ishikawa | SUONO: Masaya Kitada | COSTUMI: Harue Miyamoto
  | PRODUZIONE: Shinya Tsukamoto per Kaijyu Theater

SINOSSI
Giappone, metà del XIX secolo. Dopo                 in subbuglio per via dei disordini civili           guirlo per andare a combattere. L’arrivo
circa 250 anni di pace, i guerrieri samurai         scatenati dalla presenza di un ufficiale            di un gruppo di fuorilegge capeggiati
si sono impoveriti e molti hanno lasciato           statunitense, giunto nel Paese del Sol              dal terribile Sezaemon Genda, spingerà
i loro padroni per diventare ronin erranti.         Levante per stimolare il commercio con              Ichisuke a sfidarli cambiando drastica-
Mokunoshin Tsuzuki è uno di questi che,             gli Stati Uniti, e Yu è preoccupata per-            mente la vita di tutti.
per sopravvivere, aiuta i contadini di un           ché sente che presto Mokunoshin par-
villaggio. E si allena quotidianamente              tirà per combattere. I timori della ragaz-          Un film di samurai pacifista. Mai visto
con Ichisuke, che ha una sorella, Yu, se-           za sembrano avverarsi quando in paese               prima.
gretamente attratta dal samurai. La vita            giunge Jirozaemon Sawamura, un ronin
agricola è tranquilla, ma il Giappone è             che offre a Mokunoshin e Ichisuke di se-

                                                                         8
2018

NOTE DI REGIA                                                                 SHINYA
Un giovane ronin che fissa con ardore la propria spada.
Era questo il germe di un’idea che mi era venuta anni fa.
                                                                              TSUKAMOTO
Come ucciderò un’altra persona con questa spada? Come posso farlo?
Qualche samurai deve averlo pensato.                                          Regista, sceneggiatore, attore, direttore
Anche se me lo ordina il mio padrone, come posso arrivare a tanto?            della fotografia, montatore e scenografo
Non lo avrà forse pensato qualcuno di loro?                                   della maggior parte dei suoi lavori. Ha ini-
In Nobi avevo esplorato l’orrore assoluto della guerra, pertanto questa       ziato a fare film quando era ancora un gio-
volta volevo che il mio film affrontasse un tema completamente diverso.       vane studente e dopo la laurea ha trovato
Quindi, quel verso che rimuginavo in testa è diventato il nucleo del film.    lavoro presso una società di produzione di
Man mano che cresceva dentro di me l’inquietudine per la situazione del       spot pubblicitari per la TV. Nello stesso pe-
mondo, sentivo l’urgenza di esprimerla come fosse un urlo. Quel singolo       riodo ha avuto inizio la sua attività in tea-
verso è cresciuto fino a diventare una storia con un incredibile cast di      tro, dove è entrato in contatto con molte
                                                                              delle persone che in seguito hanno fatto
interpreti e una troupe fidata. Viaggiare indietro nel tempo, rispetto agli
                                                                              parte del cast e della troupe del suo pri-
anni Quaranta in cui è ambientato Nobi, e condensare tutte le armi da         mo lungometraggio, Tetsuo (1989). Il film
fuoco in una sola spada mi ha riavvicinato all’essenza dell’uomo.             lo ha posto subito al centro dell’attenzio-
                                                                              ne della scena cinematografica interna-
                                                                              zionale come regista dalla visione e dallo
                                                                              stile originali, guadagnando diversi premi
                                                                              e riconoscimenti per le sue opere, molte
                                                                              delle quali presentate alla Mostra Interna-
                                                                              zionale d’Arte Cinematografica di Venezia:
                                                                              nel 2002 ha vinto il Premio Speciale della
                                                                              Giuria con A Snake of June, nel 2004 Vital
                                                                              è stato presentato in concorso nella sezio-
                                                                              ne Orizzonti, nel 2011 ha ottenuto il Premio
                                                                              Orizzonti per il film Kotoko, nel 2014 ha
                                                                              presentato nella Selezione Ufficiale Nobi
                                                                              e nel 2018, sempre in concorso, Zan. Tra
                                                                              i suoi crediti come attore figura anche la
                                                                              partecipazione al film Silence (2016) di
                                                                              Martin Scorsese.

                                                                              FILMOGRAFIA SELEZIONATA
                                                                              Tetsuo (1989); Tetsuo II: Body Hammer (1992);
                                                                              Tokyo Fist (1995); Bullet Ballet (1998); Gemini (1999);
                                                                              A Snake Of June (2002); Tokage (Lizard, 2003);
                                                                              Vital (2004); Tamamushi (Jewel Beetle, 2005);
                                                                              Haze - Il Muro (Haze, 2005);
                                                                              Akumu tantei (Nightmare Detective, 2006);
                                                                              Akumu tantei 2 (Nightmare Detective 2, 2008);
                                                                              Tetsuo: the Bullet Man (2009);
                                                                              Hazakura to mateki (The Wistle, 2010); Kotoko (2011);
                                                                              Nobi (Fires on the Plain, 2014); Zan (Killing, 2018).

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2018

  Commedia
  Francia, 2018
  DCP; col.
  100’
  V.O. con sottotitoli in italiano

NON FICTION (DOUBLES VIES)                                                                                                                   EVENTO SPECIALE
                                                                                                                                                       FILM DI CHIUSURA
di Olivier Assayas

  INTERPRETI: Guillaume Canet Alain, Juliette Binoche Selena, Vincent Macaigne Léonard, Nora Hamzawi Valérie, Christa Théret Laure, Pascal Greggory
  Marc-Antoine | SCENEGGIATURA: Olivier Assayas | FOTOGRAFIA: Yorick Le Saux | MONTAGGIO: Simon Jacquet | SUONO: Nicolas Cantin, Daniel Sobrino, Aude Baudassé |
  SCENOGRAFIA: François-Renaud Labarthe | COSTUMI: Jürgen Döring | PRODUZIONE: Charles Gillibert per CG Cinéma; in coproduzione con Vortex Sutra, ARTE France Cinéma,
  Playtime, ARTE France, CANAL+, CINE+, CINECAPITAL, Cineventure 3, Cofinova 14, Indéfilms 6, La Banque Postale, Image 11, Manon 8, SOFITVCINE | DISTRIBUZIONE: I Wonder
  Pictures

SINOSSI
Alain, un editore parigino di successo,                  una celebrità minore – Alain non può                       Il pluripremiato regista Olivier Assayas
e Leonard, uno dei suoi autori storici,                  che confessare all’amico ciò che pensa                     (Irma Vep, Sils Maria, Personal Shopper),
sono riluttanti a comprendere appieno                    del libro: che è un’opera troppo datata e                  per la prima volta alle prese con una
e ad abbracciare il mondo dell’editoria                  banale e non può pubblicarla. Ma la mo-                    commedia, racconta con sguardo leg-
contemporanea, fatta di e-book e shop                    glie di Alain, Selena, è invece convinta                   gero e ironico il mondo che cambia e il
online. Quando si incontrano per discu-                  che si tratti di un vero e proprio capo-                   modo in cui riusciamo (o non riusciamo)
tere del nuovo manoscritto di Leonard                    lavoro, sicuramente il miglior libro che                   a reagire a questi cambiamenti.
– l’ennesimo romanzo autobiografico                      Leonard abbia mai scritto.
incentrato sulla sua storia d’amore con

                                                                                10
2018

NOTE DI REGIA                                                                    OLIVIER
Il mondo nel quale viviamo è sempre stato e continua a essere in costante
cambiamento. La sfida riguarda la nostra capacità di tenere d’occhio
                                                                                 ASSAYAS
questa mutazione continua, capire che cosa è realmente in gioco, e
successivamente adattarvisi o meno. Dopo tutto, questo è l’elemento              Il regista e sceneggiatore Olivier Assayas
fondante della politica e delle opinioni. La digitalizzazione del mondo          ha mosso i primi passi come pittore e
e la sua riduzione ad algoritmi rappresenta il vettore moderno di un             graphic designer. Ha iniziato a realizzare
cambiamento che ci confonde e travolge incessantemente. L’economia               cortometraggi seguendo il suo interesse
digitale infrange le regole e, spesso, anche le leggi. Inoltre, mette in         per la cultura globale e la tecnologia come
dubbio tutto ciò che di più stabile e solido sembra esistere nella società       critico dei Cahiers du Cinéma (1980-1985).
e nella realtà circostante, per poi dissolversi nell’istante in cui ne veniamo   Sin dal suo primo lungometraggio Désordre
in contatto. Non Fiction non mira a sondare le dinamiche della new               (Il disordine, 1986), selezionato nella Setti-
economy. Piuttosto, il suo più modesto intento è osservare in che modo le        mana Internazionale della Critica alla Mo-
                                                                                 stra del Cinema di Venezia, ha realizzato
suddette questioni ci assillano personalmente, emotivamente e, talvolta,
                                                                                 un corpus di opere ampio e diversificato
comicamente.                                                                     che gli sono valse il riconoscimento in-
                                                                                 ternazionale. L’heure d’été (2008) è stato
                                                                                 definito dal «New York Times» “il miglior
                                                                                 film del XXI secolo (finora)”. Ha inoltre al
                                                                                 suo attivo diverse pubblicazioni, tra cui
                                                                                 una raccolta di saggi cinematografici, una
                                                                                 biografia su Kenneth Anger e una serie di
                                                                                 conversazioni con Ingmar Bergman.

                                                                                 FILMOGRAFIA
                                                                                 Scopitone (cm, 1978); Nuit féline (cm, 1979);
                                                                                 Copyright (cm, 1979);
                                                                                 Rectangle - Deux chansons de Jacno (cm/doc, 1981);
                                                                                 Laissé inachevé à Tokyo (cm, 1982);
                                                                                 Winston Tong en studio (cm/doc, 1984);
                                                                                 Il disordine (Désordre/Disorder, 1986);
                                                                                 Il bambino d’inverno (L’enfant de l’hiver/Winter’s Child, 1989);
                                                                                 Contro il destino (Paris s’éveille/Paris Awakens, 1991);
                                                                                 Une nouvelle vie (A New Life, 1993);
                                                                                 L’eau froide (Cold Water, 1994); Irma Vep (1996);
                                                                                 HHH: Ritratto di Hou Hsiao Hsien (HHH - Portrait de Hou
                                                                                 Hsiao Hsien/HHH – A portrait of Hou Hsiao-Hsien,
                                                                                 doc, 1997);
                                                                                 Fin août, début septembre
                                                                                 (Late August, Early September, 1999);
                                                                                 Les destinées sentimentales (2000); Demonlover (2002);
                                                                                 Clean (2004); Noise (doc, 2005);
                                                                                 Paris, je t’aime (ep. Quartier des Enfants Rouges, 2006);
                                                                                 Boarding Gate (2007);
                                                                                 Chacun son cinéma (ep. Recrudescence, 2007);
                                                                                 L’heure d’été (Summer Hours, 2008);
                                                                                 Eldorado (TV doc, 2008); Carlos (2010);
                                                                                 Qualcosa nell’aria (Après mai/Something in the Air, 2012);
                                                                                 Sils Maria (Clouds of Sils Maria, 2014);
                                                                                 Personal Shopper (2016); Non-Fiction (Doubles vies, 2018).

                                                                  11
2018

  Dramma biografico
  Repubblica Ceca; 2013
  col.
  234’
  V.O. con sottotitoli in italiano

BURNING BUSH (HOŘÍCÍ KEŘ/IL ROVETO ARDENTE)
di Agnieszka Holland                                                                                                                     EVENTO SPECIALE
                                        Proiezione realizzata in collaborazione con il Seminario di cinema “Eva Rosenbaumová” 2018, Sapienza Università di Roma;
                                                     con il supporto delle università di Praga e Bratislava, dell’Istituto slovacco a Roma, del Centro Ceco di Milano,
                                                               dell’Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma e dell’Ambasciata della Repubblica Slovacca in Italia

  INTERPRETI: Tatiana Pauhofová, Ivan Trojan, Martin Huba, Vojtěch Kotek, Jaroslava Pokorná, Igor Bareš, Jan Budař, Adrian Jastraban, Miroslav Krobot,
  Ondřej Malý, Tat’jana Medvecká, David Novotný, Petr Stach | SCENEGGIATURA: Štěpán Hulík | FOTOGRAFIA: Rafal Paradowski, Martin Štrba | MONTAGGIO: Pavel
  Hrdlička | MUSICA: Antoni Komasa Łazarkiewicz | SUONO: Petr Cechak | SCENOGRAFIA: Milan Býček | COSTUMI: Katarína Hollá | PRODUZIONE: HBO Europe

SINOSSI
Il film racconta il gesto drammati-                  matiche narrate nel film sono basate                      della morte di Palach nel 1989 ha ispi-
co compiuto da Jan Palach, che nel                   su avvenimenti realmente accaduti                         rato proteste che hanno portato infine
1969 si diede fuoco per protesta con                 e anche i personaggi rappresentati                        alla caduta del comunismo in Ceco-
l’occupazione della Cecoslovacchia e                 sono persone reali. La storia di Jan e                    slovacchia, mentre crollava la cortina
contro il regime totalitario. L’avvocato             quella dell’avvocato Dagmar racconta                      di ferro in Europa. Dagmar Burešová,
Dagmar Burešová assume la difesa                     valori umani fondamentali, come la                        che per tutta la vita ha difeso i rappre-
della sua famiglia nel processo contro               verità, l’onore, la giustizia e il corag-                 sentanti dell’opposizione perseguitati
il deputato comunista che ha scredita-               gio. La lotta per la libertà, per i princi-               dal regime, è stata il primo ministro
to il sacrificio di Jan per la libertà.              pi morali, il sacrificio e la capacità di                 della giustizia nominato nella Cecoslo-
                                                     resistere in un’epoca disperata hanno                     vacchia democratica.
Il film in tre parti è stato girato per la           unito le persone nel Paese occupato.
HBO dalla celebre regista polacca                    Vent’anni dopo il regime totalitario è
Agnieszka Holland. Le vicende dram-                  stato spazzato via. Il 20° anniversario

                                                                            12
2018

       AGNIESZKA
       HOLLAND
       Regista e sceneggiatrice, nata a Varsavia nel 1948. Dopo
       la laurea alla FAMU, l’Accademia di Arti performative di
       Praga, nel 1971, Agnieszka Holland è tornata in Polonia.
       Ha cominciato la sua carriera nel cinema collaborando
       con Krzysztof Zanussi come assistente alla regia e po-
       tendo contare su Andrzej Wajda come guida e mentore.
       Il suo debutto televisivo fu Wieczór u Abdona (Una sera-
       ta da Abdon, 1975) e il suo primo lungometraggio Aktor-
       zy provincjonalni (Attori di provincia, 1978), fra i film più
       rappresentativi del cosiddetto “cinema dell’inquietudine
       morale”, vincitore del Premio Internazionale della Critica
       al Festival di Cannes nel 1980. Nel 1981, quando in Polonia
       fu introdotta la legge marziale, Agnieszka Holland emigrò
       in Francia.
       In Occidente ha diretto numerosi film, fra cui Europa Eu-
       ropa (1990), che le è valso una nomination all’Oscar per
       la migliore sceneggiatura. Agnieszka Holland ha ricevuto
       nomination all’Oscar per il miglior film straniero anche nel
       1985 e nel 2012, con Bittere Ernte (Raccolto amaro) e In
       Darkness.
       Ha collaborato con l’amico Krzysztof Kieslowski alla sce-
       neggiatura della trilogia Tre colori (1993). Fra i film di
       Agnieszka Holland si possono menzionare To Kill a Priest
       (Un prete da uccidere), Bittere Ernte (Raccolto amaro), Eu-
       ropa Europa, Olivier Olivier (1992), The Secret Garden (Il
       giardino segreto, 1993), Total Eclipse (Eclissi totale, 1995),
       Washington Square (Washington Square – L’ereditiera,
       1997), Third Miracle (Il terzo miracolo, 1999), la produzio-
       ne televisiva HBO Shot in the Heart (2001), Julia Walking
       Home (2001), Copying Beethoven (Io e Beethoven, 2006)
       e In Darkness (2011).
       Ha costruito e diretto numerosi episodi di alcune importan-
       ti serie televisive statunitensi, come The Wire, Treme, The
       Killing, House of Cards. Ha diretto la miniserie Burning Bush
       (Il roveto ardente, 2013), un film drammatico in tre parti per
       la HBO Europe ispirato al gesto di Jan Palach. Ha diretto
       inoltre Rosemary’s Baby, una miniserie televisiva andata
       in onda sulla NBC nel maggio 2014. Il suo ultimo lungome-
       traggio è Pokot (Spoor, 2017), basato sul romanzo di Olga
       Tokarczuk Guida il tuo carro sulle ossa dei morti (in Italia nel
       2012). Al 67° Festival Internazionale del Cinema di Berlino
       (2017) Pokot è stato premiato con l’Orso d’argento per “aver
       aperto prospettive nuove all’arte cinematografica”.
       Gli ultimi progetti di Agnieszka Holland – la serie televisiva
       1983 per Netflix e il lungometraggio Gareth Jones sono in
       uscita nei prossimi mesi.
       Agnieszka Holland ha inoltre scritto sceneggiature anche
       per altri registi e collaborato con la televisione polacca.

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2018

NOTE SUL FILM
Il film drammatico in tre parti Hořící keř (Il roveto ardente,    schiacciata dalla paura e dalle persecuzioni che andaro-
distribuito anche come Burning Bush e, in una versione            no aumentando.
ridotta trasmessa dalla RAI nel 2014, come Il fuoco di
Praga), diretto dalla regista polacca Agnieszka Holland,          La sceneggiatura di Štěpán Hulík racconta le conseguenze
è il progetto più impegnativo, per dimensioni e costi, che        del sacrifico di Palach. La protagonista è l’avvocato Dagmar
la HBO Europe abbia realizzato finora. Riflette una fase          Burešová, una persona realmente esistente (Tatiana Pauho-
della storia cecoslovacca alla quale il cinema ceco non           fová), che rappresentò in tribunale i parenti di Palach, la ma-
ha dedicato particolare attenzione, quella della cosid-           dre Libuše (Jaroslava Pokorná) e il fratello Jiří (Petr Stach), in
detta “normalizzazione“ del regime totalitario, successi-         un processo apparentemente senza speranza. La denuncia
va all’occupazione militare del Paese nell’agosto 1968. Si        dei parenti dello studente morto fu provocata dalle scanda-
apre con la ricostruzione dell’inquietante gesto di Jan Pa-       lose dichiarazioni del deputato Vilém Novotný (Martin Huba),
lach, studente a Praga, alla facoltà di Lettere e Filosofia,      volte a screditare Palach, pronunciate durante un’assemblea
il quale il 16 gennaio 1969 si diede fuoco in piazza Vence-       del Partito Comunista: secondo le parole menzognere di
slao in segno di protesta contro l’occupazione sovietica e        Nový, lo studente credulone e ignaro si era lasciato coinvol-
tre giorni dopo morì per le ferite riportate. Narra la storia     gere in un orrendo complotto. Il film ricorda anche il gesto
della coraggiosa avvocato Dagmar Burešová, che difese il          di Jan Zajíc, che si arse vivo nel febbraio 1969, suscitando
retaggio di Palach in un processo perso in partenza, mo-          ormai minore eco nell’opinione pubblica sempre più para-
strando così le trasformazioni della società cecoslovac-          lizzata. Mostra le attività di opposizione degli studenti che
ca dopo l’invasione militare subita da parte degli eserciti       protestarono pubblicamente contro il regime che sistema-
di cinque Paesi del Patto di Varsavia. Illustra da un lato        ticamente smantellava le riforme della Primavera di Praga;
come cechi e slovacchi si opposero inizialmente all’occu-         le attività di spionaggio e delazione promosse dalla polizia
pazione, fino a organizzare l’imponente manifestazione            di Stato nel tentativo di cancellare il retaggio di Palach dalla
svoltasi in occasione dei funerali di Palach; dall’altro la       memoria collettiva, punendo duramente ogni manifestazio-
graduale rassegnazione della maggioranza della nazione            ne di dissenso rispetto al predominio sovietico.

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                                                                           HULÍK
                                                                           Štěpán Hulík è originario di Uherské Hra-
                                                                           diště, nella Moravia meridionale. Si è laurea-
                                                                           to in teoria del cinema presso la Facoltà di
                                                                           Lettere e Filosofia dell’Università Carolina
                                                                           e in sceneggiatura e drammaturgia presso
                                                                           l’Accademia di Cinema di Praga.
                                                                           Nel 2013 ha debuttato come sceneggia-
                                                                           tore con la miniserie in tre parti Hořícíkeř/
                                                                           Burning Bush di Agnieszka Holland (pro-
                                                                           dotta per la HBO). Per questa sceneggia-
                                                                           tura ha ottenuto tre premi: Czech Film Cri-
                                                                           tics’ Award per la migliore sceneggiatura e
                                                                           per la rivelazione dell’anno; Českýlev (Le-
                                                                           one Ceco) per la migliore sceneggiatura.
                                                                           Nel 2016 ha completato, sempre per la
                                                                           HBO, la serie drammatica Pustina/Waste-
                                                                           land, premiata con il Czech Film Critics’
                                                                           Award nella categoria “Fuori del cinema” e
                                                                           con il Leone Ceco per la miglior serie tele-
                                                                           visiva del 2016; presentata inoltre al Toron-
                                                                           to Film Festival.
                                                                           Oltre che alla sceneggiatura, Štěpán Hulík
È una storia di coraggio individuale, ma anche di manipo-                  si è dedicato anche alla storia del cinema,
lazione politica e cedimento morale, elementi purtroppo                    ha pubblicato il volume La cinematografia
presenti anche nelle società democratiche. Sottolinea il                   dell’oblio (2011), dedicato al periodo della
ruolo del singolo, che rischia la vita o addirittura la sacrifica          cosiddetta normalizzazione (1969-1989)
per motivi di coscienza e per ideali apparentemente irrag-                 nel cinema cecoslovacco. Il libro ha otte-
giungibili. È una testimonianza preziosa per la compren-                   nuto il premio Magnesia Litera e il Premio
                                                                           speciale della giuria dell’Associazione
sione della storia cecoslovacca degli ultimi cinquant’anni.
                                                                           cinematografica e televisiva ceca FITES.
                                                                           Hulík ha inoltre collaborato alla serie Gli
Il film presenta una serie di aspetti che lo rendono unico.                anni difficili del cinema cecoslovacco
Vi si ricostruisce l’ambiente di fine anni Sessanta grazie a               (Česká televize, 2013), sempre sul tema
elevate competenze tecniche. La sequenza iniziale del rogo                 della normalizzazione.
di Palach, che nella realtà ebbe luogo in piazza Venceslao, è
stata girata in un deposito dei tram e perfezionata grazie a
effetti speciali. La ricostruzione dell’ambiente mostra anche
altri luoghi, a Praga e fuori città (compresa l’autentica casa
della famiglia Palach a Všetaty); l’abbigliamento, le tecnolo-
gie mediche o televisive, la quotidianità dell’epoca. Nel film
vengono impiegati anche materiali autentici, ad esempio
alcune riprese dei funerali di Palach. La realizzazione della
maschera funebre di Palach è raccontata in una sequen-
za memorabile, in cui si riprende l’opera originale, fornita
dall’autore stesso, lo scultore Olbram Zoubek. Il film conta
inoltre sull’interpretazione di alcuni fra i più affermati attori
cechi e slovacchi.

                                                                    15
2018

  Documentario
  Spagna; 2017
  DCP; col.
  88’
  V.O. con sottotitoli in italiano

SAD HILL UNEARTHED                                                                                                                 EVENTO SPECIALE
di Guillermo de Oliveira

  INTERPRETI: Team del 1966 Ennio Morricone, Clint Eastwood, Carlo Leva, Eugenio Alabiso, Sergio Salvati; Le star del sogno David Alba, Diego Montero,
  Sergio García, Joseba del Valle; I fan James Hetfield, Joe Dante, Álex de la Iglesia; Gli esperti Peter J. Henley, Sir Christopher Frayling, Stephen Leigh
  | SCENEGGIATURA: Guillermo de Oliveira | FOTOGRAFIA: Lenny Gómez | MONTAGGIO: Guillermo de Oliveira, Javier Duch | MUSICA: Zeltia Montes | SUONO: Javier
  Duch | PRODUZIONE: Luisa Cowell, Guillermo de Oliveira per Zapruder Pictures; in associazione con Sadhill Desenterrado A.I.E.

SINOSSI
Nell’ottobre 2015, un gruppo di fan del              ché il gruppo ha messo in moto una                     struzione. Sad Hill Unearthed esplora
film Il buono, il brutto e il cattivo (1966)         iniziativa per riportare alla luce l’iconi-            i sogni dei fan e le loro motivazioni,
di Sergio Leone, è andato a visitare la              co cimitero di “Sad Hill”. La notizia si               ma anche come l’arte, la musica e la
location della sequenza finale del film              è sparsa velocemente tanto che ogni                    cultura possono influire sulle persone
a Burgos (Spagna). Il sito, ricoperto                fine settimana, persone provenienti da                 trasformandosi in una trascendente
dalla vegetazione, è rimasto in totale               tutta Europa hanno iniziato ad andare                  esperienza di ricerca.
stato di abbandono per 49 anni fin-                  sul posto per partecipare alla sua rico-

                                                                           16
2018

                                                                                           GUILLERMO
                                                                                           DE OLIVEIRA
                                                                                           Guillermo de Oliveira (Vigo, Spagna; 1986)
                                                                                           è produttore e regista cinematografico ol-
                                                                                           tre che realizzatore di spot pubblicitari. Ha
                                                                                           esordito dietro la macchina da presa con
                                                                                           l’adattamento di videogiochi in cortome-
                                                                                           traggi di finzione, tra cui figurano Max Pay-
                                                                                           ne: Valhalla (2012) e Seth’s Gold (2015). Il
                                                                                           documentario Sad Hill Unearthed segna il
                                                                                           suo debutto nella regia di lungometraggi.

                                                                                           FILMOGRAFIA
                                                                                           Max Payne: Valhalla (cm, 2012);
                                                                                           Modern Warfare: Sunrise (cm, 2013);
                                                                                           Seth’s Gold (cm, 2015);

SOTTO IL SEGNO DI LEONE                                                                    Mad Max Payne (cm, 2015);
                                                                                           Sad Hill Unearthed (doc, 2017).

Con la prima italiana di questo documentario straordina-
rio e la testimonianza di un suo celebre allievo, Carlo Ver-
done, Tertio Millennio rende omaggio a uno dei giganti
del cinema mondiale, anticipando le celebrazioni per il
90° della nascita e il 30° della morte del prossimo anno.
                                                                                             © Archivio fotografico - Cineteca Nazionale,

Spettacolo, mito, favola. Sono queste le principali dimen-
sioni all’interno delle quali la produzione filmica di Sergio
Leone è stata tradizionalmente collocata. Le sue prodigio-
                                                                                             autore: Angelo Novi

se doti di metteur en scène, unite a una capacità tutta
personale di creare opere popolari in grado di porre in re-
lazione l’immaginario europeo con quello americano, ne
hanno fatto uno dei registi più influenti rispetto all’orizzon-
te del cinema contemporaneo e postmoderno (si vedano
i suoi influssi su Spielberg, Coppola, Cimino, Scorsese,           SERGIO & CARLO
Eastwood, Woo, Tarantino...).
Dietro a quest’impianto cinematografico fondato sul ri-            Ci sono incontri che finiscono per determinare profonda-
spetto dei grandi autori della storia del cinema, sul gusto        mente la vita di una persona. Per Carlo Verdone, quello
«raffinatamente “alessandrino”» di assumere «quale refe-           è stato l’incontro con Sergio Leone. Già amico fraterno
rente principale la produzione artistica precedente eserci-        del padre Mario, Leone fu il mentore di Verdone avendolo
tando una continua funzione citazionale», e al contempo            iniziato ai trucchi del mestiere sin dai tempi di Un sacco
sulla puntuale rottura di tutti i codici tradizionali, in primis   bello, prodotto da Sergio Leone. Come racconta lo stesso
quello del genere western, è possibile, anzi necessario,           Carlo nel documentario Sky di Simone Del Vecchio Verdo-
evidenziare una corposa dimensione politica.                       ne racconta Leone, il padre dello spaghetti western fu un
(Christian Uva, Sergio Leone - Il cinema come favola po-           maestro severissimo, ma vitale. Leone produsse anche il
litica, Edizioni Fondazione Ente dello Spettacolo, Roma            successivo lavoro di Verdone, Bianco, Rosso e Verdone e
2013)                                                              fu tra gli autori della sceneggiatura di Troppo forte.

                                                                    17
2018

  Documentario
  Etiopia, Italia; 2018
  HD (16:9); col.
  60’

ALGANESH - ALL’ORIZZONTE UNA SPERANZA
di Lia e Marianna Beltrami                                                                                                                        EVENTO SPECIALE
  INTERPRETI: Dott.ssa Alganesh Fessaha, Mons. Musie Ghebreghiorghis (OFM Eparca di Embibir Etiopia), Ezekiel Channe | SCENEGGIATURA: Lia e Marianna
  Beltrami | FOTOGRAFIA: Ferran Paredes Rubio | MONTAGGIO: Lia Beltrami | MUSICA: Alberto Beltrami | PRODUZIONE: Andrea Morghen per Aurora Vision; Realizzato con la
  collaborazione di: Arcidiocesi di Trento - Centro Missionario, Provincia Autonoma di Trento, Ghandi onlus, Sulle Strade del Mondo onlus | DISTRIBUZIONE: IndieRights Movies

SINOSSI
“Non ci ho creduto finché non l’ho                         traverso quattro campi rifugiati per                        alla disperazione, ci racconterà le sue
visto”. Un cartello su un muro recita                      eritrei in Etiopia, in mezzo a bambini                      speranze all’orizzonte.
queste parole, mentre cento rifugia-                       non accompagnati, Kunama perse-
ti eritrei arrivano al centro di smista-                   guitati, anziani; c’è chi è nei campi da                    Menzione speciale all’ultimo Siloe Film
mento di Endabaguna, nella regione                         17 anni e non vede una via d’uscita. Il                     Festival: “il documentario – si legge
etiope del Tigray, dopo quattro giorni                     nostro viaggio seguirà la dottoressa                        nella motivazione – testimonia con
di viaggio senza cibo, acqua e stipati                     Alganesh Fessaha e il suo lavoro e im-                      forza e nitore uno dei capitoli più do-
in un camion senz’aria. Perché le per-                     pegno nella protezione dei diritti dei                      lorosi e misconosciuti del fenomeno
sone scappano? Cosa accade prima                           rifugiati, e la liberazione di quelli rapi-                 migratorio attuale: la rotta e la tratta
delle immagini degli sbarchi che ci                        ti e torturati nel deserto del Sinai. Tre                   degli eritrei tra Etiopia e Sinai. Nel rea-
vengono mostrate quotidianamen-                            protagonisti: i rifugiati; Etiopia, terra                   lismo della tragedia, Alganesh trova le
te sui media? Un viaggio intenso at-                       accogliente; Alganesh che, in mezzo                         tracce della speranza”.

                                                                                   18
2018

NOTE DI REGIA                                                                  LIA
Il cinema ci aiuta a rendere concreta la speranza, perché ci aiuta a
interrogare le persone, e innesca delle reazioni. Se qualcuno all’uscita dal
                                                                               BELTRAMI
cinema compie anche solo un piccolissimo gesto – che può essere una
presa di posizione o la condivisione di un post – è già un successo, poiché    Lia Beltrami, vincitrice del Leone d’oro
una qualsiasi azione può diventare un’azione politica.                         per la Pace 2017, ha diretto oltre 40 docu-
                                                                               mentari in tutto il mondo, vincendo diversi
                                                                               premi per i suoi lavori. È rappresentante di
                                                                               Religions for Peace presso la FAO, ONU. È
                                                                               stata direttrice artistica del Padiglione del-
                                                                               la Santa Sede a EXPO Milano 2015, che ha
                                                                               vinto il premio come miglior sviluppo del
                                                                               tema, e ha curato la direzione artistica del-
                                                                               la mostra fotografica a EXPO Astana 2017.
                                                                               Nel 1997 ha fondato il Religion Today Film
                                                                               Festival, il primo festival dedicato al dia-
                                                                               logo interreligioso. Ha fondato il gruppo
                                                                               Donne di Fede per la Pace a Gerusalemme.
                                                                               È autrice di cinque libri. È presidente della
                                                                               casa di produzione Aurora Vision, advisor
                                                                               per il Dhaka Film Festival in Bangladesh e
                                                                               membro onorario della House of Wisdom
                                                                               a Grenada.

                                                                               MARIANNA
                                                                               BELTRAMI
                                                                               Marianna Beltrami è la figlia di Lia e sua
                                                                               assistente dall’età di 17 anni. Ha girato
                                                                               documentari in Giappone, Israele e
                                                                               Palestina, Italia. È attiva nel gruppo
                                                                               Women of Faith for Peace. Ha scritto un
                                                                               libro sulla storia del free climbing, Zanzara
                                                                               e Labbradoro. Ha recitato in diversi
                                                                               musical in Gran Bretagna, dove vive.
                                                                               Questa è la sua prima opera come regista.

                                                                               FILMOGRAFIA SELEZIONATA
                                                                               Zanzara e Labbradoro (2015);
                                                                               I giganti del bene (Heroes Without Capes, 2016);
                                                                               Le Maroc, incrocio di culture e religioni (2016);
                                                                               Ukon il samurai (2016);
                                                                               A Passo d’oro (The Golden Trail, 2017);
                                                                               Wonderful Tapestry of Life (2017);
                                                                               Alganesh (2018);
                                                                               ¡Viva Kino! (2018).

                                                                19
2018

  Documentario
  Italia; 2018
  4K ultra HD; col.
  60’

IL FATTORE UMANO, LO SPIRITO DEL LAVORO
(THE HUMAN FACTOR, SPIRIT OF WORK) EVENTO SPECIALE
di Giacomo Gatti

  INTERPRETI: Ali Reza Arabnia, Mauro Boselli, Marcello D’Amelio, Antonio Loffredo, Roberto Moncalvo, Gianni Schisa, Maurizio Sella | SCENEGGIATURA:
  Giacomo Gatti, Elia Gonella | FOTOGRAFIA: Marco Sgorbati | MONTAGGIO: Omar Cristalli | MUSICA: Cristiano Arcelli | SUONO: Daniel Covi, Ivan Mosconi, Giampiero Musio
  (presa diretta); Michele Benedetti, Roberto Natale (sound designer) | PRODUZIONE: INAZ srl a cura di Linda Gilli; Con il patrocinio della Federazione Nazionale Dei Cavalieri Del
  Lavoro; in collaborazione con: Fondazione Ente Spettacolo, Fondazione Cinema per Roma, Festa del Cinema di Roma 2018; Coordinatrice di produzione Inaz: Alessandra Gioini; Delegati
  di produzione: Stefano Slocovich, William (Billy) Santero, Lara Ghilardoni

SINOSSI
Il fattore umano, lo spirito del lavoro                       d’impresa, ovvero dell’essere umano                            nanza e le nuove tecnologie sembrano
raccoglie l’esigenza di Inaz, società                         e della sua centralità nel mondo del                           scalzarlo dal centro dell’economia, l’uo-
specializzata in servizi e soluzioni per                      lavoro: dai viticoltori del Trentino agli                      mo in questo documentario appassio-
le risorse umane, di lasciare una te-                         operai delle catene di montaggio, dalle                        nante diretto da Giacomo Gatti, resta il
stimonianza della sua settantennale                           famiglie di tradizione imprenditoriale ai                      fine di aziende responsabili, diverse per
esperienza imprenditoriale al fianco                          giovani sviluppatori di start-up, dai chi-                     storia, settore e territorio, che cercano
di aziende italiane piccole e grandi, di                      rurghi che testano mani bio-robotiche                          di costruire sviluppo, cultura e creativi-
diversi settori. Cuore di questa testi-                       al sacerdote che crea posti di lavoro                          tà, modellando senza paura il proprio
monianza è il tema della responsabilità                       nel Rione Sanità. In un’epoca in cui la fi-                    futuro.

                                                                                      20
2018

NOTE DI REGIA                                                                     GIACOMO
Il fattore umano, lo spirito del lavoro è un piccolo viaggio alla ricerca
di storie positive legate al mondo del lavoro italiano. In un’epoca in cui
                                                                                  GATTI
la finanza e le nuove tecnologie sembrano scalzare l’uomo dal centro
dell’economia dove software automatici comprano e vendono titoli di               Vive e lavora a Milano come regista, docen-
borsa, mentre i robot e le intelligenze artificiali minacciano di sostituire le   te e giornalista. Per Sky Italia, Sky Arts UK e
persone in impieghi sempre nuovi, abbiamo cercato delle realtà concrete,          Sky Deutschland, ha diretto la docufiction
in cui ci sono ancora uomini e donne capaci di fare la differenza. Realtà         Michelangelo, il cuore e la pietra interpre-
dove l’uomo è al centro di imprese responsabili, diverse per storia, settore      tata da Rutger Hauer e Giancarlo Giannini
e territorio, che cercano con passione di costruire sviluppo, cultura e           con cui è stato inaugurato il canale tv Sky
creatività, artefici del proprio futuro, senza paura.                             Arte HD. Ha diretto fiction, documentari,
                                                                                  promo e spot pubblicitari. Dal 2006 ha col-
                                                                                  laborato ai documentari diretti dal regista
                                                                                  Ermanno Olmi Terra Madre, Rupi del vino,
                                                                                  Il pianeta che ci ospita, Vedete, sono uno
                                                                                  di voi. Ha organizzato rassegne, condotto
                                                                                  trasmissioni radio e tenuto corsi di regia.
                                                                                  Insegna al Politecnico di Milano nella Fa-
                                                                                  coltà Design degli Interni.

                                                                                  FILMOGRAFIA SELEZIONATA
                                                                                  170 anni Istituto dei Ciechi di Milano (doc, 2010);
                                                                                  Michelangelo, il cuore e la pietra (doc, 2012);
                                                                                  Il Fattore Umano, lo Spirito del Lavoro (doc, 2018);
                                                                                  I palazzi del potere - Palladio, l’architetto del mondo
                                                                                  (doc, 2018).

                                                                   21
2018

  Documentario
  Italia; 2006
  Digital (1.1:85); col.
  90’

IL MONDO ADDOSSO                                                                                                                                             EVENTO SPECIALE
(THE WORLD ON THEIR SHOULDER)
di Costanza Quatriglio

  INTERPRETI: Mohammad Jan, Cosmin, Inga, Josif | SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Costanza Quatriglio | FOTOGRAFIA: Vladan Radovic | MONTAGGIO: Giovanni
  Ballantini | MUSICA: Vladimir Denissenkov | SUONO: François Waledisch | PRODUZIONE: Rean Mazzone e Costanza Quatriglio per Dream Film, Ila Palma; con il sostegno di UNICEF;
  con il patrocinio di: UNHCR - The UN Refugee Agency, Save the Children, OIM Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, Ministero degli Affari Esteri. Assessorato politiche Sociali
  e promozione della Salute del Comune di Roma, Assessorato alle politiche Culturali della Provincia di Roma

SINOSSI
Arrivano da lontano, non hanno ancora                           Inga e Josif si intrecciano nell’incertez-                       quando ancora non erano questione,
diciotto anni e sono soli. La loro casa                         za dell’oggi e nella fatica di costruirsi                        “adattando” il linguaggio della realtà
era in Afghanistan, in Romania, in Mol-                         un futuro.                                                       al mondo interiore di quattro ragazzi
davia. Per alcuni i legami familiari sono                                                                                        immigrati, abbandonati, colti nel deli-
stati spezzati dalla guerra, da altri le fa-                    Un documentario col dono della pre-                              cato passaggio all’età adulta. Quattro
miglie attendono un aiuto finanziario.                          veggenza: già nel 2006 Costanza Qua-                             testimoni dell’inferno di fuori, quattro
Le storie di Mohammad Jan, Cosmin,                              triglio affrontava la questione migranti                         intime sberle alla nostra indifferenza.

                                                                                         22
2018

NOTE DI REGIA                                                                                             COSTANZA
Volevo fare un film sui giovanissimi migranti arrivati soli a Roma
dall’Afghanistan e dai paesi dell’est Europa e mi sono ritrovata a
                                                                                                          QUATRIGLIO
raccontare l’invisibilità.
La prima cosa che ho dovuto capire è come rappresentare ciò che
                                                                                                          Costanza Quatriglio, regista e sceneggiatrice.
non potevo mostrare: quel carico di dolore, di paura, di smarrimento                                      Nata a Palermo, esordisce con L’isola, presen-
e di necessità di riscatto prima ancora che di affetto, che molti dei                                     tato al 56° Festival di Cannes alla Quinzaine des
giovanissimi incontrati portavano con sé ma soprattutto come                                              Réalisateurs nel 2003 (Premio CICAE). Dopo es-
restituire il sorprendente percorso dalla non esistenza e quindi                                          ser stato nei più importanti festival del mondo
dalla privazione di ogni diritto, all’esistenza riconosciuta, quando                                      (Pusan, Los Angeles, Chicago, Philadelphia, Kiev,
l’attribuzione di voce, volto, pensiero, volontà, dipende da quanto il                                    Montreal, Rotterdam, Gijón, Bratislava e numero-
paese in cui ti trovi riesce ad accoglierti, da quanto è organizzato, da                                  si altri) – Nastro d’Argento per le musiche di Pa-
quante persone riesce a stipendiare.                                                                      olo Fresu – L’isola è uscito nelle sale in Francia e
                                                                                                          nei paesi dell’America Latina di lingua spagnola.
Frequentando per mesi le strade, le stazioni e le strutture di
                                                                                                          È dello stesso anno Racconti per L’isola, making
accoglienza, ho seguito le storie di Mohammad Jan, Josif, Cosmin
                                                                                                          of che svela il metodo utilizzato con gli attori non
e Inga, e ancora dei giovani testimoni della guerra, partiti dai loro                                     professionisti nel film L’isola, presentato nella se-
paesi ancora bambini o appena adolescenti.                                                                zione Nuovi Territori della 60ma Mostra Interna-
Ognuno di loro compie insieme alla macchina da presa un viaggio                                           zionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
dentro percorsi concreti di riscatto ma anche di solitudini e scelte,                                     L’amore per il cinema del reale e per la mescolan-
fino a quando la maggiore età non incombe e ancora una volta la                                           za di realtà e finzione è già chiaro fin dai suoi film
legge della selezione è più forte e la macchina da presa non può che                                      precedenti (tra questi Ècosaimale?, premiato al
restare, laddove ancora un abbandono e un altro viaggio ricomincia,                                       Festival di Torino nel 2000, e L’insonnia di Devi,
per un altro paese, un altro tentativo di essere a questo mondo.                                          coprodotto da Tele + nel 2001), tanto che dopo
                                                                                                          L’isola sceglie di proseguire la strada del docu-
                                                                                                          mentario.
                                                                                                          Tra i suoi film documentari: la miniserie per Rai
                                                                                                          Tre del 2004 Raìz; Il mondo addosso, presentato
                                                                                                          alla Festa del Cinema di Roma nel 2006; Il mio
                                                                                                          cuore umano, Evento Speciale al Festival di Lo-
                                                                                                          carno del 2009.
                                                                                                          I suoi film più recenti evidenziano la continua
                                                                                                          ricerca personale nel segno della commistione
                                                                                                          dei generi: Nastro d’Argento per il Miglior Docu-
                                                                                                          mentario 2013, Terramatta; è stato presentato
                                                                                                          alle Giornate degli Autori nel 2012, designato
                                                                                                          Film della Critica da parte del Sindacato Nazio-
                                                                                                          nale Critici Cinematografici, ha ottenuto rico-
FILMOGRAFIA SELEZIONATA                                                                                   noscimenti in diversi festival; Con il fiato sospe-
Rewind (cm/video, 1995);                                   Racconti per l’Isola (cm/doc, 2003);           so, presentato alla 70ma Mostra Internazionale
Lettera a Monsieur Cinema (cm/video, 1995);                Raìz. Radici a Capo Verde (miniserie, 2004);   d’Arte Cinematografica di Venezia (Selezione
Rubinetti raccordi (cm/video, 1996);                       Comandare. Una Storia Zen (doc, 2005);         Ufficiale Fuori Concorso), vincitore del Premio
L’albero (cm, 1997); Anna! (cm, 1998);                     Il mondo addosso (doc, 2006);                  Gillo Pontecorvo per il Miglior Film in lingua lati-
Il giorno che ho ucciso il mio amico soldato (cm, 1999);   Il mio cuore umano (doc, 2009);                na e segnalato ai Nastri d’Argento per il gioco di
Una sera (cm, 2000);                                       Terramatta (doc, 2012);                        commistione tra finzione e documentario; Trian-
106 nonna Caterina (doc, 2000);                            Con il fiato sospeso (cm, 2013);               gle, Nastro d’Argento per il Miglior Documenta-
Il bambino Gioacchino (doc, 2001);                         Triangle (doc, 2014);                          rio nel 2015, vincitore del Premio Cipputi come
Ècosaimale? (doc, 2000);                                   LampeduSani (doc, 2014);                       Miglior Film sul mondo del lavoro al 32° Torino
La Borsa di Helene (doc, 2002);                            9x10 Novanta (ep. Girotondo, 2014);            Film Festival; 87 ore, nella categoria Documen-
L’Insonnia di Devi - Viaggio attraverso                    The Zero Hunger Challenge (cm, 2015);          tari, Premio Speciale 2016 ai Nastri d’Argento;
le adozioni internazionali (doc, 2001);                    87 ore (doc, 2015);                            Sembra mio figlio, presentato Fuori Concorso al
L’Isola (2003);                                            Sembra Mio Figlio (2018).                      71mo Festival di Locarno.

                                                                                        23
2018

  Drammatico
  Italia; 1967
  35 mm; b/n
  50’

LA COTTA (THE CRUSH)
di Ermanno Olmi

  INTERPRETI: Luciano Piergiovanni Andrea,
  Giovanna Claudia Mongino Jeanine | SOGGETTO:
  Ermanno Olmi | SCENEGGIATURA: Ermanno Olmi |
  FOTOGRAFIA: Idelmo Simonelli | MONTAGGIO:
  Carla Colombo | MUSICA: Elvio Favilla | SUONO:
  Attilio Torricelli | PRODUZIONE: Gaspare Palumbo
  (Solproduzioni) per Rai - Radiotelevisione Italiana |
  DISTRIBUZIONE: Indipendenti Regionali

SINOSSI
Episodio del film Racconti di giovani amori, è
la storia di un ragazzo che si prende una cot-
ta per una ragazza più grande di lui, la quale
cerca di fargli capire che non si tratta di vero
amore, ma di un’infatuazione.

«Fra gli amori finiti ci sono quelli che in realtà
non finiranno mai: continuiamo ad amare le
persone che abbiamo amato.»
                                (Ermanno Olmi)

                         EVENTO SPECIALE
   in collaborazione con Sapienza Università di Roma
          Dipartimento di Lettere e Culture Moderne

                                                          24
2018

       ERMANNO
       OLMI
       Ermanno Olmi (1931-2018). Regista e sce-
       neggiatore, dopo aver raccontato con i
       suoi primi lavori l’Italia umile degli anni
       Cinquanta, si è consacrato come cantore
       della civiltà contadina, indagata nel suo
       più profondo passato e nelle sue tradizioni,
       tra interessi antropologici e rituali arcaici.
       Una poetica magistralmente racchiusa ne
       L’albero degli zoccoli, Palma d’oro a Can-
       nes nel 1978 e ancora oggi considerato il
       suo capolavoro.
       Negli anni ha allargato i propri interessi sul
       piano storico, letterario e religioso, man-
       tenendo sempre un approccio sobrio e ri-
       goroso, ma non per questo meno poetico,
       alla materia trattata.
       Tra le sue opere più significative Il posto
       (premio OCIC e Premio della Critica a Ve-
       nezia), Lunga vita alla Signora! (Leone d’ar-
       gento a Venezia), La leggenda del Santo
       Bevitore (Leone d’Oro a Venezia),
       Il mestiere delle armi (vincitore di 9 David
       di Donatello), Centochiodi (2007) e Terra
       Madre (2009).

       FILMOGRAFIA SELEZIONATA
       Il tempo si è fermato (1959); Il posto (1961);
       I fidanzati (1963); E venne un uomo (1965);
       Racconti di giovani amori (1967); Un certo giorno (1968);
       Durante l’estate (1971); I recuperanti (1972);
       La circostanza (1973); L’albero degli zoccoli (1978);
       Camminacammina (1983); Lunga vita alla signora (1987);
       La leggenda del Santo Bevitore (1988);
       Il segreto del bosco vecchio (1993);
       Genesi. La Creazione e il Diluvio (1994);
       Il mestiere delle armi (2001);
       Cantando dietro i paraventi (2003);
       Tickets (2005, firmato con Abbas Kiarostami e Paul Laverty);
       Centochiodi (2007);
       Terra Madre (2009); Rupi del vino (2009);
       Il villaggio di cartone (2011); Torneranno i prati (2014);
       Vedete, sono uno di voi (2017).

25
2018

  Drammatico
  Belgio, Francia; 2018
  DCP; col.
  85’
  V.O. con sottotitoli in italiano

A BLUEBIRD IN MY HEART (TU NE TUERAS POINT)
di Jérémie Guez

 INTERPRETI: Roland Møller Danny, Veerle Baetens Laurence, Lola Le Lann Clara, Lubna Azabal Nadia | SOGGETTO: dal romanzo The Dishwasher di Dannie M. Martin
 | SCENEGGIATURA: Jérémie Guez | FOTOGRAFIA: Dimitri Karakatsanis | MONTAGGIO: Dieter Diependaele | MUSICA: Séverin Favriau | SUONO: Guilhem Donzel, Matthieu
 Michaux, Fabien Devillers | SCENOGRAFIA: Geert Paredis | PRODUZIONE: Aimée Buidine, Julien Madon, Julien Leclercq, Jérémie Guez per Atchafalaya Films, Labyrinthe Films
 | COPRODUZIONE: Umedia, Emotions films UK

                                                                                26
2018

SINOSSI                                                                                    JÉRÉMIE
Belgio. Appena rilasciato dalla galera
con il braccialetto elettronico alla ca-
                                              Storia non nuova, ma attraversata da
                                              un’emozione autentica e diretta con
                                                                                           GUEZ
viglia, un uomo, intenzionato d’ora in        piglio sicuro da questo esordiente.
avanti a rigare dritto, si affeziona alla     Jérémie Guez – attualmente sul set per
                                                                                           Nonostante la giovane età, il 29enne
giovane figlia della proprietaria del mo-     dirigere un altro crime, The Sound of        Jérémie Guez è scrittore pluripremiato,
tel di cui è ospite. La ragazza, che in lui   Philadelphia, con Matthias Schoenaer-        sceneggiatore e regista. Ha pubblicato il
vede il padre che non ha mai avuto, fi-       ts – sa costruire una bella tensione tra i   suo primo libro all’età di 21 anni e da allo-
nisce nelle grinfie di uno spacciatore e      personaggi, tutti ottimamente interpre-      ra ha scritto quattro romanzi polizieschi
toccherà al galeotto rimettere le cose a      tati (a partire dallo straordinario Roland   acclamati dalla critica, che gli sono valsi
posto. Suo malgrado.                          Møller), e lavora bene anche sulle rifra-    l’amicizia e le lodi di James Ellroy, il quale
                                              zioni ambientali creando l’atmosfera         descrive i suoi libri come «una miscela chi-
                                              giusta. Dal Belgio un’altra opera prima      mica di Napalm, virus dell’AIDS e crack».
                                              da non perdere.                              Nel 2014 ha collaborato alla sceneggia-
                                                                                           tura del biopic Yves Saint-Laurent (diret-
                                                                                           to da Jalil Lespert) e da allora ha scritto e
                                                                                           co-sceneggiato diversi script tra cui In the
                                                                                           Shadow of Iris (2016), Sparring (2017), The
                                                                                           Night Eats the World (2018), Carnivores
                                                                                           (2018). Nel 2016 ha diretto un documen-
                                                                                           tario sui quartieri settentrionali poveri di
                                                                                           Marsiglia, rinomati per essere zone a ri-
                                                                                           schio, che ha ricevuto gli elogi della stam-
                                                                                           pa. Il suo secondo romanzo, Burn Out è
                                                                                           stato adattato per lo schermo nel 2017 da
                                                                                           Yann Gozlan, mentre lui nello stesso anno
                                                                                           ha diretto il suo primo lungometraggio Tu
                                                                                           ne tueras point (A Bluebird in My Heart).

                                                                                           FILMOGRAFIA SELEZIONATA
                                                                                           En face (cm, 2016);
                                                                                           Tu ne tueras point (A Bluebird in My Heart, 2018).

NOTE DI REGIA
Quando ero ancora adolescente, mi sono imbattuto                  film, convinto che la trasposizione europea gli avrebbe
casualmente nel libro The Dishwasher, un romanzo                  dato quella potenza che nella sua ambientazione originale
californiano underground scritto da un ex detenuto,               americana sarebbe potuta venire a mancare.
condannato più volte a diversi anni di carcere.                   Ho deciso di calare questa astrazione letteraria dentro una
A colpirmi sono state l’autenticità e la forza di quella storia   realtà sociale europea. Il titolo fa riferimento a un poema
– quella di un individuo in cerca di redenzione –, perché         di Bukowski, sull’impossibilità di essere vulnerabile, su un
tutto sembra così semplice e vero.                                tipo tosto che cerca di non soccombere a quell’emozione
Sono rimasto affascinato dal senso di dignità mostrato da         che lo farebbe soffrire, distruggendolo.
persone che spesso hanno dovuto combattere contro le              È diventata così una storia di amore e redenzione, non
ombre oscure celate nel loro animo, che minacciavano              solo un film di genere. È la storia di un uomo in cammino
costantemente di emergere. Circa quindici anni dopo, ho           che, involontariamente, sistema le vite di chi lo circonda
scelto di adattare quel romanzo per realizzare il mio primo       mentre scatena una spirale di violenza intorno a sé.

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2018

  Drammatico
  Iran; 2018
  DCP; col.
  81’
  V.O. con sottotitoli in italiano

DAYAN
di Behrouz Noorani Pour

 INTERPRETI: Naser Babayian, Abdolah Zawareh, Bahareh Sharifi Moghadam | SCENEGGIATURA: Behrouz Noorani Pour | FOTOGRAFIA: Saman Lotfian
 | MONTAGGIO: Sajad Pahlevanzadeh | MUSICA: Mohsen Sekhavatdoost | SUONO: Behnam Sheykhahmadi | COSTUMI: Alireza Arayesh | PRODUZIONE: Behrouz Noorani
 Pour per Soureh Cinema Organization

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2018

SINOSSI                                                                                         BEHROUZ
Ambientato nel giorno dopo l’inizio
della guerra in Siria, è la storia di qua-
                                               con le vittime rischia spesso di fago-
                                               citare l’equilibrio compositivo. È un ri-
                                                                                                NOORANI POUR
si 4000 rifugiati che non hanno mai            schio comprensibile. D’altra parte, sen-
potuto raggiungere le loro famiglie a          za quest’immersione nell’orrore priva di
                                                                                                Regista, produttore, sceneggiatore e mon-
causa dei confini stabiliti dai gruppi ter-    protezioni avremmo avuto un altro film,          tatore, Behrouz Noorani Pour è nato a Sa-
roristici. Molti di loro hanno dovuto fare     meno potente e inchiodante. L’iraniano           nandaj, capoluogo della provincia iraniana
sacrifici e scelte difficili per sopravvive-   Behrouz Noorani Pour, che proviene               del Kurdistan. Ha iniziato la sua carriera
re, nella speranza di un futuro migliore.      dal documentario, sceglie sì la stra-            artistica e cinematografica nel 1999 pres-
                                               da del realismo ma astratto e a tratti           so l’Iranian Young Cinema Society. I suoi
La lotta per la sopravvivenza di una           simbolico, deformando quasi imper-               cortometraggi sono stati selezionati in nu-
enclave di profughi curdi nel corridoio        cettibilmente il quadro oggettivo per            merosi festival cinematografici nazionali e
montuoso al confine tra Turchia, Siria e       svelarne il profilo maligno. Il risultato è      internazionali. Ha inoltre diretto importanti
Kurdistan iracheno. Violenze, privazioni       un’evocazione terrificante dell’inferno          documentari, tra cui A157 (2015) che si è
                                                                                                aggiudicato diversi premi e riconoscimenti.
e traffici indicibili scandiscono i giorni     in terra, dove le soglie territoriali e vitali
di questi dannati mentre la neve scen-         sono vertiginosamente mobili. Diffici-
de sulle miserie e le devastazioni della       lissimo orientarsi, mantenere un ordine
guerra coprendo tutto con un silenzio          diegetico, un punto di vista affidabile.
irreale. Con Dayan siamo dalle parti           La cifra è quella di un progressivo ot-
                                                                                                FILMOGRAFIA SELEZIONATA
dell’instant-movie: la denuncia della          tenebramento prospettico e morale,               Khoda Eshtebah Nemikonad
disperata situazione curda è più che           che solleva il montaggio dal ruolo di            (God Doesn’t Make a Mistake; cm/doc; 2013);
mai attuale (qui siamo nel 2014, in pie-       collante narrativo per utilizzarlo come          Melodihaye Sarzameen-e Madari
no conflitto con l’Isis, ma la realtà dei      sintomo, reagente discorsivo accanto             (Melodies From My Homeland; doc; 2013);
curdi non è meno difficile oggi, dopo          ai volti, ai corpi e ai riverberi di spazi       A157 (doc; 2015);
che l’Occidente li ha abbandonati al           sconvolti. Costrittivi non perché chiusi         Dayan (2018).
loro destino) e la prossimità emotiva          ma perché sinistramente indefiniti.

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