L'elfo NUMERO 13 DA FEBBRAIO A GIUGNO 2020 - Elfo Puccini
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ELFO PUCCINI Abbiamo cominciato molto giovani a sognare buon compleanno C.SO BUENOS AIRES 33 il nostro teatro d’arte. Avevamo tra i 19 MILANO e i 22 anni ed era il 1973. Il lavoro è stato MM1 LIMA ELFO.ORG tanto, la strada lunga e grande l’esperienza accumulata. Siamo arrivati a conquistarci lo strumento principale del nostro progetto dieci anni fa: un teatro vero, costruito dalla città di Milano INFORMAZIONI BIGLIETTI ma progettato da noi stessi fin nei minimi PRENOTAZIONI E ACQUISTI TELEFONICI intero € 33 particolari, con tre sale e tutto quello che gli convenzioni € 29 coop € 25 artisti desiderano per fare bene il loro lavoro. il botteghino del teatro anziani > 65 anni € 17,50 lun/sab 10.30/19.00 giovani < 25 anni € 17,50 Il 6 marzo 2010, con la maratona di Angels elfo puccini tel. 02.00.66.06.06 in America, abbiamo inaugurato l’Elfo Puccini. giovani < 18 anni € 13,50 biglietteria@elfo.org scuole € 12,00 Già nei giorni seguenti abbiamo programmato orario ridotto dal 25/5 al 7/6 Progetto grafico PLUM plumdesign.it e dal 22/6 al 3/7 online a partire da € 16,50 quattrocento provini per giovani attrici e lun/sab 15.00/18.30 Generico utilité attori, selezionandone diciotto per le nuove chiusura estiva dal 4 luglio Nuove storie intero € 22 produzioni. Nel 2011 otto di loro hanno vinto il negozio online: biglietti.elfo.org il premio Ubu per il miglior attore under 35, Esplora la stagione con il tuo smartphone, trova le promozioni assegnato individualmente e collettivamente esclusive e acquista i biglietti al prezzo ORARI SPETTACOLI agli History Boys: era la prima volta che più basso. Non serve stampare, ricevi biglietti e abbonamenti direttamente SALA SHAKESPEARE accadeva. feriali 20.30 / dom 16.00 sul telefono! Da allora molti continuano a lavorare con SALA FASSBINDER al telefono feriali 21.00 / dom 16.30 noi e tanti altri sono stati accolti in questa I biglietti si possono acquistare SALA BAUSCH nostra comunità di artisti e spettatori che anche telefonicamente con carta feriali 19.30 / dom 15.30 di credito chiamando la biglietteria EASY TO REMEMBER cresce grazie al fatto di avere una casa, un (tel. 02.00.66.06.06) e ritirare feriali 22.00 / dom 17.30 luogo dove il patrimonio della nostra storia entro 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo (servizio senza AQUADUEO vive, si confronta, si evolve in accordo con i feriali 21.00 costi aggiuntivi). tempi, senza ripieghi museali. Mutiamo forma pur restando noi stessi, imparando a declinare un’idea di teatro Il programma può subire variazioni. d’arte sempre a stretto contatto con la vita Aggiornamenti sul sito elfo.org sociale della città e del mondo intero. L’Elfo è un teatro cosmopolita, ma al tempo stesso urbano. Non è una nostra invenzione, i grandi teatri d’arte sono glocal da sempre, lo erano già prima che si inventasse la parola.
11 FEBBRAIO/1 MARZO SALA FASSBINDER La storia di un uomo che non ha paura di compiere un mar-sab 21.00 / dom 16.30 viaggio terribile, una spietata indagine poliziesca che, passo dopo passo, guida il protagonista verso un abisso dove ad attenderlo trova l’inesorabile evidenza della sua colpa. Una favola nera, dove un trovatello dai piedi feriti sconfigge un mostro, sposa una regina e diventa re per assistere sgomento allo svelamento degli orrendi delitti Verso Tebe di cui si è inconsapevolmente macchiato. Un cammino verso la coscienza di sé conseguita anche a prezzo di una catastrofe. Il coraggio di confrontarsi con forze cieche che sfuggono alla nostra comprensione, che governano un destino che nessuna volontà umana è in grado di mutare. variazioni La storia di Edipo attraverso i secoli diviene lo specchio in cui si riflettono le inquietudini di chi l’ha riletta. Seneca, John Dryden e Nathaniel Lee, Hugo von Hoffmasthal e ancora Mann, Cocteau, Dürrenmatt, su Edipo Berkoff: sono alcuni degli autori che ci accompagnano in questa prima tappa verso la messa in scena del testo di Sofocle, che è all’origine di cento variazioni. Verso Tebe è un concerto di voci, un viaggio attraverso un mito che ci interroga da più di duemila anni. La tragedia sembra inattuale nel nostro patinato mondo occidentale, dove la luce della razionalità, il ghigno dell’ironia, lo sbadiglio del benessere hanno da tempo domato le belve dalla paura trasformandole in ansia, depressione, stress. Ma se spingiamo lo sguardo al di là dei nostri sempre più scricchiolanti confini, appena fuori dalle nostre rassicuranti certezze, il respiro gelido e antico della tragedia ci ricorda quanta poca parte del mondo ci appartenga davvero, quanto fragili siano le nostre vite, quanto debole lo scafo che affronta le tempeste di un mare nemico. Per questo, dopo vent’anni, vogliamo tornare al mito, dopo Oreste, Fedra, Alcesti, dopo Eschilo e Euripide, partiamo per questo viaggio verso una terra oscura e per noi ancora sconosciuta : «il luogo mitico, primario, DI immaginale (...) la città di Tebe, il posto maledetto FERDINANDO BRUNI e patologizzato», secondo la definizione di James FRANCESCO FRONGIA Hillmann, uno dei nostri compagni di viaggio. TEATRO DELL’ELFO Quattro attori personaggi e coro – interpretati da EDOARDO BARBONE, FERDINANDO BRUNI, MAURO LAMANTIA e VALENTINO MANNIAS – e la musica. Uno spazio di ... SALUTE A TE, rappresentazione libero, il punto di congiunzione di EDIPO! TU CHE tre strade, l’incrocio verso Delfi, uno spazio in cui gli spettatori si vedano fra loro, lo spazio di una comunità. SOGNI I PROFONDI Partiamo alla ricerca di un linguaggio perduto, partiamo SOGNI seguendo il bagliore di una stella che forse è morta migliaia di anni fa, ma la cui luce arriva ancora potente HUGO VON HOFFMANSTHAL fino a noi. Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
11/23 FEBBRAIO SALA SHAKESPEARE 11/16 FEBBRAIO SALA BAUSCH mar-sab 20.30 / dom 16.00 mar-sab 19.30 / dom 15.30 SOSPETTI DI BARRIE KEEFFE Trascendi REGIA BRUNO FORNASARI DI E CON ALESSANDRO BERGONZONI TEATRO FILODRAMMATICI (SUS) DI MILANO REGIA e sali ALESSANDRO BERGONZONI RICCARDO RODOLFI ALLIBITO SRL 1979, Inghilterra. Due agenti di turno in una caserma della periferia di Londra, nella notte che porterà alla vittoria della Thatcher, scommettono su quale sarà il partito vincitore. Nel Regno Unito sono in vigore le leggi SUS (Suspect Under Trascendi e sali, ultimo successo di Suspicion), in italiano ‘sospetti da sospettare’, che consentono legalmente alla ALESSANDRO BERGONZONI, è un consiglio, polizia di fermare e perquisire chiunque, solo sulla base di un sospetto. Viene ma anche un comando. O forse una prelevato un uomo di colore. Gli agenti lo fanno infuriare, convinti che possa constatazione dovuta a un’esperienza essere carne fresca per il governo entrante, entusiasta all’idea di mostrare i vissuta o solo un pensiero da sviluppare muscoli attraverso legge e ordine. o da racchiudere all'interno di un Lo spettacolo, che esplora con lucidità e sarcasmo il potere come forma di concetto più complesso. Perché, in fin abuso, è andato in scena per la prima volta nel 2011 al Teatro Filodrammatici. dei conti, Bergonzoni in tutto il suo Il testo di Keeffe, ancora attuale e necessario, torna dunque alla ribalta percorso artistico, che in questi anni nell'acuta regia di BRUNO FORNASARI con TOMMASO AMADIO, EMANUELE ARRIGAZZI l'ha portato nei teatri, nei cinema e in e UMBERTO TERRUSO. radio, nelle pinacoteche, nelle carceri, nelle corsie degli ospedali, nelle scuole e nelle università, sulle pagine dei giornali, nelle gallerie d'arte e nelle 18/23 FEBBRAIO S A L A B AUSCH piazze grandi e piccole, è diventato mar-sab 19.30 / dom 15.30 un ‘sistema artistico’ complesso che produce e realizza le sue idee in svariate discipline, per metabolizzare tutto Paolo Borsellino. Essendo Stato e ripartire da un’altra parte. E tutto questo aggiunge un’ulteriore, ovvia, complessità a un autore che, anche in questo suo quindicesimo spettacolo, non ha rinunciato alla matrice comica, mai SCRITTO Proprio su via D’Amelio, o meglio sull’ultimo secondo di vita di satirica. E INTERPRETATO DA Paolo Borsellino il 19 luglio del 1992, si concentra il testo di RUGGERO RUGGERO CAPPUCCIO Trascendi e sali come vettore artistico CAPPUCCIO che dilata questo singolare residuo di tempo in un intenso TEATRO SEGRETO monologo. Il giudice disteso sull’asfalto dubita di essere già morto di tolleranza e pace, colmo di visioni che, magari, riusciranno a scatenare e dubita di essere ancora vivo. In questa dimensione di lucidità le forze positive esistenti nel nostro entrano i sogni, l’infanzia, la giovinezza, l’amore di Borsellino per la essere. Piuttosto che in avanti potrebbe sua Sicilia aspra e luminosa, per la sua famiglia e per chi ha cercato essere, artisticamente, un salto di lato di proteggerlo e sta morendo con lui. Ma c’è anche l’amico Giovanni a dimostrazione che a volte per una Falcone, dall’adolescenza fino all’ultimo abbraccio nel giorno di progressione non è sempre necessario Capaci. E c’è la denuncia della solitudine in cui i due magistrati sono seguire una linea retta. Dove la carta stati lasciati, perché esiste una parte deviata dello Stato che vuole diventa forbice per trasformarsi in sasso, controllare la piaga rappresentata dalla mafia, ma non guarirla: di dove il comico si interroga per confessare quell’infezione ha infatti bisogno, anche per mettere a morte le parti e chiedere e tornare a indicare quello che sane del suo corpo che desidera siano messe a morte. evidentemente lui vede prima degli altri. SULLA ‘PENSOSTRUTTURA’ La nascita del testo fu accompagnata dall’entusiasmo di Agnese Forse dall’alto delle sue scenografie o nella CON BERGONZONI, Borsellino che nel 2004 dichiarò pubblicamente come nelle parole regia condivisa con Riccardo Rodolfi. VETTORE ARTISTICO dell’autore si concretizzasse la resurrezione spirituale di suo marito. Forse. Sicuramente. Sicuramente forse. DI TOLLERANZA E PACE Per questo Essendo Stato da quindici anni attraversa i teatri italiani.
25 FEBBRAIO/1 MARZO SALA SHAKESPEARE Andrea Chiodi, già apprezzato regista di Una bestia sulla luna, torna a dirigere l’immenso mar-sab 20.30 / dom 16.00 talento di Elisabetta Pozzi, qui affiancata da un cast di ottimi attori come Alberto Fasoli, Elisabetta Pozzi: Christian La Rosa, Francesca Porrini Trudi, resa dei conti Martina Sammarco. in famiglia «Trovarsi davanti a questa serata in famiglia che si trasforma in una sorta di resa dei conti della vita di tutti è stato come trovarsi davanti a un Cechov contemporaneo», racconta il regista, «per tematiche, ma soprattutto per la costruzione dei rapporti tra i personaggi e delle scene tra di essi. Ho voluto immaginarmi una casa come luogo privilegiato ed esclusivo, chiuso e nascosto, dentro cui si muovono i pensieri, gli sguardi, le difese e gli scontri di tutti. Il testo di Campbell, così perfettamente orchestrato, con un ritmo serratissimo e un plot molto chiaro, ci ha permesso di cercare di lavorare sui ritmi e sui silenzi quali momenti privilegiati per la riflessione e il pensiero. APOLOGIA In una serata succede tutto, si riaprono ferite, si rivivono ricordi. Si spalancano le grandi domande che ci hanno interrogato per tutto il lavoro: il possibile fallimento delle rivolte studentesche del ‘68, l’imborghesimento di chi ne faceva parte e poi ancora domande sul consumismo e sulla fede, sui rapporti umani, sul coltivare i propri talenti e sulla relazione tra genitori e figli, cosa si è lasciato loro in eredità di quel periodo. Peter e Simon sono le due facce di una stessa medaglia: è così che la figura del figlio prende valore nello spettacolo, interpretata a sere alterne dai due attori o dallo stesso attore in un vero gioco teatrale, non fine a se stesso, ma DI capace di raccontare in maniera sorprendente ALEXI KAYE CAMPBELL diversità e similitudini dei due ragazzi, feriti TRADUZIONE in modo diverso e uguale. MONICA CAPUANI Dentro queste grandi tematiche abbiamo REGIA dovuto muoverci e dar vita a una situazione ANDREA CHIODI privata, con il desiderio di renderla universale, senza dare delle risposte ma raccontando CENTRO TEATRALE BRESCIANO l’eccezionalità che è l’umano quando si mette TEATRO STABILE DI CATANIA in ricerca. Tutto questo passando da Giotto, quale vero artista rivoluzionario, che offre a noi l’occasione di riguardare ai grandi del passato per capire meglio come essere artisti oggi, ripartendo dalle esigenze reali e importanti che ci muovono».
25 FEBBRAIO/15 MARZO S A L A B AUSCH 3/8 MARZO S A L A FA S S B I N D ER mar–sab 19.30 / dom 15.30 mar–sab 21.00 / dom 16.30 Due monologhi Destinatario sconosciuto di Alan Bennett UN PROGETTO DI E CON LUCA TORACCA LUCA TORACCA prosegue la sua ricognizione del teatro di Alan Bennett. Dopo i successi di Una patatina nello zucchero (debutto del 2017) e 25 FEBBRAIO/1 MARZO OLOCAUSTO Aspettando il telegramma (del 2018), l’attore ASPETTANDO DI UN'AMICIZIA propone un nuovo dittico che accosta a questo IL TELEGRAMMA secondo testo un nuovo intenso monologo: Un letto fra le lenticchie. 3/15 M A R ZO In scena due personaggi femminili distanti, UN LETTO ma ugualmente indimenticabili. Aspettando il FRA LE LENTICCHIE telegramma vede protagonista Violet, un’anziana novantacinquenne che vive in una casa di riposo, con i suoi ricordi, le sue emozioni i suoi rimpianti. Luca Toracca «commuove tutta la platea con la sua bravura», ha scritto la testata romana di cultura Il terzo news. Di temperamento diverso è invece Susan, la protagonista di Un letto fra le lenticchie. «Voglio Torna lo spettacolo che ha commosso molti spettatori nella vivere la vita come voglio senza condizionamento scorsa stagione, interpretato dal regista ROSARIO TEDESCO e alcuno» potrebbe essere il suo manifesto. da NICOLA BORTOLOTTI, con la partecipazione del Coro di voci Susan intende vivere al di là di quello che le bianche “F. Gaffurio” del Conservatorio di musica Giuseppe convenzioni sociali le imporrebbero in quanto Verdi di Milano, diretto da Edoardo Cazzaniga. Il giovane coro moglie di un vicario della chiesa anglicana. esegue brani da Mozart, Hindemith e Weber, perché la musica Afferma le sue convinzioni sociali e religiose può raccontare meglio di mille parole ciò che resta ‘indicibile’. combattendo contro i bacchettoni che la DI circondano, portando avanti le sue istanze e il suo Un progetto che ha replicato il successo del Vicario, firmato KATHERINE dal regista più di 10 anni fa, portando nuovamente sul palco modo di concepire la vita. KRESSMANN-TAYLOR i fatti che hanno travagliato l'Europa durante il nazismo. Il testo, come del resto i precedenti Qui l'attenzione si è rivolta alla fase che precede la Seconda monologhi, gode della magistrale scrittura ADATTAMENTO E REGIA ROSARIO TEDESCO guerra mondiale quando, con l'ascesa di Hitler, le ombre si di Alan Bennett che con leggerezza estendevano su un'intera nazione. tratteggia personaggi ed ambiente creando TEATRO DELL’ELFO un imprevedibile divertissement, lontano da «Ho scelto questo romanzo breve di K. Kressmann-Taylor, qualsiasi esito superficiale o volgare. Una Destinatario Sconosciuto, forse per il suo carattere privato, scrittura acuminata, ironica e al tempo stesso dapprima intimo e poi morboso. La grande amicizia che lega commovente che offre a Luca Toracca la i due protagonisti e il suo progressivo disfarsi, come sintomo possibilità di mostrarsi al pubblico in versioni di una trasformazione – discesa agli inferi – dell’idea stessa di nettamente diverse, nel suo modo d’essere umanità, valori, cultura. Ed è sorprendente come un testo breve attore e nella sua capacità di identificarsi nei riesca così bene a illuminare e dissolvere gli enigmi della Storia. personaggi. Con quest’ultimo lavoro vuole Fin dalla prima lettura ho voluto che la ‘partita a scacchi’ in qualche modo omaggiare la donna, che in che si gioca tra i due protagonisti avesse un contrappunto questi tempi di oscurantismo è sempre più musicale – non un accompagnamento, ma una struttura che si frequentemente oggetto di violenze e soprusi. intrecci al testo stesso».
10/15 MARZO S A L A FA S S B I N D ER 17/29 MARZO S A L A B AUSCH mar-sab 21.00 / dom 16.30 mar-sab 19.30 / dom 15.30 Cercivento L’ultima notte di due condannati DI CARLO TOLAZZI a morte UNO SPETTACOLO DI RICCARDO MARANZANA Due alpini della Grande Guerra, E MASSIMO SOMAGLINO incriminati sotto la disonorevole TEATRO DELL’ELFO accusa di insubordinazione agli ordini, sono rinchiusi nella sagrestia di una chiesa tristemente riconvertita in prigione, sospesi nell’attesa Farfalle del proprio destino che di lì ad un’ora sarà di morte. ALESSANDRO MAIONE e FILIPPO QUEZEL sono i nuovi interpreti di questo delicato intrecciarsi di sentimenti – rabbia, paura, ricordi, umiliazione, Una favola nera Un gioco divertente, ironico e crudele. Un legame che non può essere spezzato. Una madre suicida da lasciarsi alle spalle. disperazione, speranza – in un’altalena di umana pietà. Un padre assente che appare solo per creare problemi. Due esistenze destinate a essere Un matrimonio combinato «perché è una cosa vintage». cancellate dall’insensatezza e La lontananza. Le scoperte. Diventare adulte. dall’ottusità della guerra e dei Due sorelle ormai lontane che raccontano la loro storia: suoi macabri profeti, militari «Io e mia sorella non siamo cretine come le nostre coetanee. incompetenti e ubriachi solo Tutte sciacquette fatte con lo stampino che si credono di retorica. TESTO E REGIA speciali. Se parlate con loro vi diranno che sono complicate, EMANUELE Lo spunto riprende imprevedibili e un po’ matte, sensibili ma anche un po’ stronze, ALDROVANDI liberamente la storica condanna estroverse ma introverse, simpatiche ma snob, tenere, bizzarre, che portò a decine di anni di sensibili e stravaganti, in ogni caso diverse da come ve le ASSOCIAZIONE reclusione molti alpini del 109° TEATRALE AUTORI VIVI, eravate immaginate, con un carattere particolare, difficili da Battaglione Monte Arvenis e, per ERT - EMILA ROMAGNA conoscere davvero, uniche...». quattro di essi, all’esemplarità TEATRO FONDAZIONE, BRUNA ROSSI e GIORGIA SENESI danno vita alle inquietanti dell’esecuzione capitale per TEATRO DELL’ELFO protagoniste di questa favola surreale che si dipana fra Milano, fucilazione il 1° luglio 1916, Palermo e New York. Farfalle ha vinto nel 2015 il Premio dietro il cimitero di Cercivento Hystrio (ed è stato pubblicato sulla rivista omonima) per la sua È uno spazio metaforico, delimitato da piccoli oggetti – in Friuli. Rei tutti di ‘rivolta in tessitura drammaturgica «capace di mantenere alta l’attenzione, candele, statuette votive della madonna, scarponi, fotografie, presenza del nemico’ quando ma anche di emozionare con barlumi di poesia. Per la bellezza di lettere, libriccini di preghiere, borracce e bottiglie – povero invece il rifiuto a conquistare la due personaggi femminili credibili, a tuttotondo, sapientemente riassunto di una vita e dei suoi affetti. All’interno Basilio e cima est della Creta di Collinetta tratteggiati con gusto contemporaneo. Ma anche per un realismo Angelo rivivono nella loro ultima disperata notte l’episodio che era motivato soltanto dalla un po’ magico che lo trasforma in una curiosa favola nera». li ha condannati. lucida consapevolezza che quello Nel 2016 si è aggiudicato anche il Mario Fratti Award. sarebbe stato un inutile suicidio MARIO BRANDOLIN Premi tutti meritati da EMANUELE ALDROVANDI, giovane Messaggero Veneto e che altre vie – ben note a e talentuoso autore che qui si mette alla prova anche come quei militari esperti di monti – regista. avrebbero potuto essere tentate.
13 MARZO/9 APRILE SALA SHAKESPEARE Il generale Dietrich von Choltitz, governatore di Parigi durante mar-sab 20.30 / dom 16.00 l’occupazione nazista e il console svedese Raoul Nordling, nella notte tra il 24 e il 25 agosto 1944 si fronteggiano in uno scontro verbale senza esclusione di colpi. Il militare tedesco ha ricevuto da Hitler l’ordine perentorio di radere al suolo la città e sterminare i suoi abitanti prima della ritirata e il console usa tutta la sua capacità dialettica e astuzia diplomatica per convincerlo a disobbedire all’ordine del führer. Sono due ruoli perfetti per ELIO DE CAPITANI e FERDINANDO BRUNI – rispettivamente nei panni del generale e del diplomatico svedese – che tornano a ‘sfidarsi’ sul palco, dopo il confronto/scontro che li aveva BRUNI VS DE CAPITANI visti protagonisti di Frost/Nixon e dopo quello del Vizio dell’arte. Con PER SALVARE PARIGI loro in scena anche Michele Radice, Diplomazia Alessandro Savarese, Simon Waldvogel. Diplomatie ha debuttato nel 2011 al Théâtre de la Madeleine di Parigi, interpretato da Niels Arestrup e André Dussollier, ed è stato poi portato sugli schermi nel 2014 dal regista Volker Schlöndorff e dagli stessi due formidabili attori. Il film ha vinto il premio César 2015 per il miglior adattamento cinematografico e il premio come miglior sceneggiatura al Festival di Shanghai. Il testo del drammaturgo francese Ciril Gely (1968) delinea due bellissimi personaggi teatrali e offre ai registi DI dell’Elfo Elio De Capitani e FRANCESCO CYRIL GELY FRONGIA la materia viva per un nuovo TRADUZIONE affondo nella storia del ‘secolo MONICA CAPUANI breve’. Sarà un’ulteriore verifica delle potenzialità del teatro che sa rendere UNO SPETTACOLO DI palpitante il nostro passato recente, ELIO DE CAPITANI trasformando la Storia in un racconto E FRANCESCO FRONGIA epico ed emozionante nel quale TEATRO DELL’ELFO affondano le radici della nostra società. LAC LUGANO ARTE E CULTURA Libertà, destino e responsabilità TEATRO STABILE DI CATANIA individuali: grandi temi di ieri e di oggi che sul palcoscenico s’illuminano di tutta la loro attualità.
20 MARZO/9 APRILE SALA FASSBINDER Joyce Carol Oates è una scrittrice americana conosciuta in Italia per i romanzi e i racconti, ma ancora poco nota mar-sab 21.00 / dom 16.30 come drammaturga. FRANCESCO FRONGIA ha diretto il suo Dissonanze nel 2010 e L’eclisse nel 2016, spettacolo che torna quest’anno in scena con lo stesso incisivo cast del debutto: IDA MARINELLI ed ELENA GHIAUROV nei ruoli principali, insieme a CINZIA SPANÒ e OSVALDO ROLDAN. «Un testo commovente, caustico e divertente», spiega il regista, «che racconta di una madre e di una figlia LECLISSE ’ che imparano quanto è difficile vivere insieme. Le due donne si affrontano e si sfidano, divise dalle differenze generazionali e dalle scelte personali». Già dal loro apparire in scena, al ritorno dalla spesa, rivelano una quotidianità segnata da tensioni e inquietanti zone d’ombra. Muriel è una stravagante e un po’ sinistra ex professoressa di scienze e Stephanie, sua figlia, un’attivista che lotta per la formazione di un partito politico femminile. Madre e figlia: «In questo contesto segnato da percezioni divergenti così vicine, si muove L’eclisse», prosegue Frongia, «per raccontare il passaggio dalla luce all’ombra nella mente umana. Muriel così lontane e Stephanie vengono travolte dal destino che le lega l’una all’altra in un rapporto vittima-carnefice creato dalla dipendenza affettiva. E ogni battuta del testo diventa duplice: attrazione/repulsione, buio/luce, amore/odio, panico/serenità». Francesco Frongia, nella sua rilettura, è bravo a cogliere l’ambiguità di fondo. Evita le scorciatoie, la struttura protetta del thriller, e si concentra, con obiettività e sospendendo il giudizio, su quanto è più difficile da raccontare, il rapporto quotidiano tra le protagoniste. Ma, allo stesso tempo, lasciando intendere che qualcosa, dietro le parole, stride. Con la metafora del pugilato, il salotto-ring, sospeso nel vuoto. Le note del pianoforte che scendono a commentare i momenti topici, le epifanie; la calibratura attenta dei pieni e dei vuoti, i silenzi; il vago oscillare tra il buio e la luce, i quadri di Ferdinando Bruni alle pareti, che rappresentano l’eclisse. Piccoli segni che non invadono il campo e mai intaccano la sostanza umana di cui è intessuta la pièce, piuttosto aiutando a darle un senso ‘altro’, un respiro maggiore, una direzione. DI Antitetiche all’apparenza, sole e fragili, profondamente JOYCE CAROL OATES contraddittorie, col sentimento del passato che incombe e una mai nascosta speranza nel futuro, meravigliosamente REGIA interpretate dalle due attrici, le due donne acquistano, così, la FRANCESCO FRONGIA statura di icone di una condizione umana. Personaggi a tutto TEATRO DELL’ELFO tondo in cui è nascosta una scommessa, una verità. Cui noi ci affezioniamo e che osserviamo piano, in punta di piedi e senza fare rumore, dal buco della serratura evocato dalla scenografia. ROBERTO RIZZENTE Hystrio
14/30 APRILE SALA SHAKESPEARE Dal celebre romanzo di Mark Haddon mar–sab 20.30 / dom 16.00 all’intelligente riscrittura per il teatro di Simon Stephens: questo successo si è rinnovato anche sulle scene italiane grazie all’allestimento di FERDINANDO BRUNI ed ELIO DE CAPITANI. E grazie a uno splendido gruppo di interpreti: DANIELE FEDELI, Davide Lorino, Elena Russo Arman, Ginestra Paladino, Corinna Agustoni, Cristina Crippa, Marco Bonadei, Alessandro Mor, Nicola Stravalaci, Debora Zuin. UN ECCEZIONALE Lo spettacolo più visto nella storia dell’Elfo PROTAGONISTA, (oltre 20.000 presenze) torna in scena per UNA SPECIE raccontare la storia di Christopher, un quindicenne che decide di indagare sulla morte DI PINOCCHIO di Wellington, il cane della vicina. Il protagonista DEL 2000 capisce subito di trovarsi davanti a uno di quei misteri che il suo eroe Sherlock Holmes saprebbe risolvere, perciò incomincia a scrivere un libro mettendo insieme gli indizi del caso dal suo punto di vista. E il suo punto di vista è davvero speciale. Perché Christopher ha un disturbo dello spettro autistico che rende complicato il suo rapporto con il mondo. Odia essere toccato, odia il giallo e il marrone, si arrabbia se i mobili di casa vengono spostati, non riesce a interpretare l'espressione del viso degli altri... Scrivendo il suo libro, Christopher inizia a far luce su un mistero ben più importante di quello del cane. Come è morta sua Lo strano caso madre? Perché suo padre non vuole che lui faccia troppe domande ai vicini? Poiché queste sue gesta sono ricostruite attraverso del cane ucciso il resoconto che è stato invitato a scrivere da una sua insegnante, il tema delle pagine, dei fogli bianchi che si riempiono delle sue fantasie è il filo conduttore a mezzanotte dell’intero allestimento. Nella scena di Andrea Taddei, dove tutto è chiaro, privo di colore, spicca solo la felpa rossa del protagonista, l’unica presenza concreta in un mondo irreale. Ad accentuare questo sfondo dolcemente visionario ci sono i bellissimi disegni - proiettati su tre schermi - di Ferdinando Bruni, le DI video animazioni di Francesco Frongia, le maschere SIMON STEPHENS spettrali che trasformano tutti i personaggi del viaggio DAL ROMANZO DI londinese in creature oniriche. Ma a rendere credibile MARK HADDON e appassionante la proposta è in special modo il TRADUZIONE magnifico exploit attorale del giovane Daniele Fedeli, EMANUELE ALDROVANDI che, al centro di un’interpretazione corale, crea un impressionante ordito di piccoli gesti sconnessi, di REGIA FERDINANDO BRUNI intonazioni stralunate, di atteggiamenti maniacali. Ha E ELIO DE CAPITANI ventiquattro anni, ma è difficile non scambiarlo per un vero adolescente disturbato. TEATRO DELL’ELFO RENATO PALAZZI TEATRO STABILE DI TORINO Il sole 24 ore
28 APRILE/17 MAGGIO SALA FASSBINDER mar-sab 21.00 / dom 16.30 ‘La musica è cambiata’ non è solo un modo di dire. Il mondo è cambiato, così come il mercato. Ma sono cambiati anche gli uomini, sono cambiati i loro bisogni di esprimersi attraverso Robert l’arte, la poesia, la musica. Cosa determina il bisogno vitale di un artista di esprimersi? Intorno a questa domanda FRANCESCO FRONGIA ha chiesto a Emanuele e Patti Aldrovandi di interrogarsi e di scrivere un testo su misura per IDA MARINELLI, ANGELO DI GENIO e LORIS FABIANI. «Robert e Patti – spiega il regista – racconta il percorso di un’artista che non ha conosciuto il successo ma che non riesce a rinunciare alla sua arte e al ricordo del suo amore. I personaggi hanno lo stesso nome di Robert Mapplethorpe e Patti Smith, hanno sfiorato le stesse persone, vissuto negli stessi luoghi, ma non sono DI riusciti a diventare altrettanto famosi. E poi: EMANUELE ALDROVANDI cosa significa diventare famosi? Famosi per chi, quanto bisogna essere famosi per essere UNO SPETTACOLO DI famosi davvero? Andy Warhol prediceva che FRANCESCO FRONGIA nel futuro tutti avremmo avuto quindici minuti di notorietà. Nello spettacolo l’agente musicale TEATRO DELL'ELFO vende questa notorietà surrogata e cerca di convincere la nostra Patti ad esibirsi in club improbabili imitando Patti Smith. Ma l’anima di una vera artista non è mai in vendita, anche se naturalmente ha bisogno di qualcuno che la ascolti, perché gli artisti dialogano con la nostra coscienza, cercando di ricreare un mondo costruito sulla bellezza, sulla verità e non sul denaro. Robert e Patti ci trascina in un vortice di sentimenti, un viaggio nel mondo della musica alternativa in compagnia degli ultimi sognatori ‘duri e puri’ per cui ‘essere’ è più importante che LA MUSICA ‘apparire’. Una lezione di vita, oltre che di storia È CAMBIATA contemporanea, in cui la New York degli anni Settanta si confronta con il mondo di oggi. Uno spettacolo rock nel suo impianto scenico che ci trasporta in uno scalcinato loft newyorchese che diventa la porta per un’altra dimensione di spazio e di tempo. La musica oggi ha smesso di funzionare come ‘agente predittivo’ di cambiamenti più ampi. Perché? Cosa è cambiato? Davvero non esiste nessuna alternativa a questo modello di società? E se fosse l’arte che può aiutarci a cambiare il mondo?».
5/10 MAGGIO SALA SHAKESPEARE Uno spettacolo ispirato ai testi di Eraclito, Omero, Eschilo, Sofocle ed Euripide, all’Antico e mar-sab 20.30 / dom 16.00 Nuovo Testamento, a Friedrich Nietzsche, René Girard, Giuseppe Fornari, per indagare sull’uso della violenza, sia a livello macroscopico sia nel microcosmo familiare. «Nella sua continua evoluzione tecnologica e scientifica la nostra specie non ha mai fatto a meno delle guerre, del sangue, della sopraffazione. Perché?», si chiede il regista CARMELO RIFICI. «Ancora oggi gli uomini cedono alla violenza, non trovano altro modo per combatterla se non usandola a loro volta, sempre in nome di un padre da vendicare, di un territorio da difendere, di un Dio da obbedire. Un simposio In una sala prove, attori e pubblico insieme ad tra attori, un regista e ad una drammaturga riprendono il Mito tecnici e degli Atridi, partendo dal testo di Euripide, Ifigenia in Aulide. In realtà è solo un pretesto per portare alla spettatori luce l’intuizione segreta di Euripide: l’eroe greco non è colpevole, colpevole è la folla che ha bisogno di un colpevole. Schiacciata dal volere paterno, contagiata dalla follia della folla, Ifigenia sembra non poter uscire da un destino senza speranza in cui solo il sangue di un innocente può placare la violenza del IFIGENIA, LIB ERATA popolo. Sul modello del simposio platonico, attori, tecnici e spettatori si ritrovano a discutere sul sacrificio, portando differenti teorie, tentativi di analisi». L’autentico nucleo dello spettacolo è una labirintica discesa nell’universo oscuro del sacrifico umano, del capro espiatorio quale emblema di un bisogno primordiale della folla di essere placata attraverso un tributo di sangue. A questo punto i due autori hanno intrapreso un denso percorso che spazia da Eraclito e Platone all’Antico Testamento, da Nietzsche a René Girard e al suo studioso italiano Giuseppe Fornari. Quella che ne è venuta fuori è una sorta di messinscena in divenire, una costruzione teatrale ‘a vista’ dove spezzoni dell’antico mito diventano strumenti di indagine e pretesti per il confronto delle idee. RENATO PALAZZI Sole 24 ore PROGETTO E DRAMMATURGIA DI Disegnando attraverso l’interpretazione del testo una ANGELA DEMATTÈ sorta di polifonico monologo interiore della tragedia – uno E CARMELO RIFICI dei possibili – Rifici rende la fluidità e la complessità del pensiero mettendo in scena, con inventiva, una prova REGIA CARMELO RIFICI dello spettacolo, con il regista dalla dolce intransigenza di Tindaro Granata e la puntuta drammaturga di Mariangela LUGANOINSCENA Granelli che intervengono, pongono domande, sollevano IN COPRODUZIONE CON dubbi. LAC LUGANO ARTE E CULTURA PICCOLO TEATRO DI MILANO – TEATRO D’EUROPA MAGDA POLI AZIMUT Corriere della Sera
teatro 11/23 FEBBRAIO ALESSANDRO BERGONZONI Trascendi e sali 13 MARZO/9 APRILE FERDINANDO BRUNI ELIO DE CAPITANI 12/17 MAGGIO DANIELE RUSSO Fronte del porto elfo 11/16 FEBBRAIO Diplomazia DI CYRIL GELY DI BUDD SCHULBERG REGIA ALESSANDRO GASSMANN puccini TOMMASO AMADIO Sospetti (sus) REGIA DE CAPITANI/FRONGIA 17/29 MARZO 19/24 MAGGIO ANNA GUALDO DI BARRIE KEEFFE LILIANA LAERA REGIA BRUNO FORNASARI Cercivento DI RICCARDO MARANZANA Easy to remember 11 FEBBRAIO/1 MARZO MASSIMO SOMAGLINO DI RICCI/FORTE FERDINANDO BRUNI 20 MARZO/9 APRILE 19/24 MAGGIO Verso Tebe IDA MARINELLI MILVIA MARIGLIANO variazioni su Edipo ELENA GHIAUROV REGIA BRUNI/FRONGIA CINZIA SPANÒ Alda. Diario L’eclisse di una diversa 18/23 FEBBRAIO DI JOYCE CAROL OATES DA ALDA MERINI RUGGERO CAPPUCCIO REGIA FRANCESCO FRONGIA REGIA GIORGIO GALLIONE Paolo Borsellino. 14/30 APRILE Essendo Stato DANIELE FEDELI 19/24 MAGGIO COMPAGNIA OYES ELENA RUSSO ARMAN 22 E 29 FEBBRAIO Lo strano caso Vania UMBERTO PETRANCA DA ANTON ČECHOV Generico utilité del cane ucciso REGIA CHIARA CALLEGARI a mezzanotte 3/7 GIUGNO DI SIMON STEPHENS FATTORIA VITTADINI 25 FEBBRAIO/1 MARZO REGIA BRUNI/DE CAPITANI iLove+Omòs ELISABETTA POZZI 14/19 APRILE Apologia GABRIELLA GREISON 5/21 GIUGNO ELENA RUSSO ARMAN DI ALEXI KAYE CAMPBELL REGIA ANDREA CHIODI Einstein & me Harper Regan REGIA CINZIA SPANÒ Due giorni nella vita di una donna 25 FEBBRAIO/15 MARZO DI SIMON STEPHENS LUCA TORACCA 28 APRILE/17 MAGGIO REGIA ELIO DE CAPITANI IDA MARINELLI Aspettando il telegramma ANGELO DI GENIO LORIS FABIANI 8/12 GIUGNO (25 FEB/1 MAR) BANDA OSIRIS, TELMO PIEVANI Un letto fra le lenticchie Robert e Patti Aquadueo (3/15 MARZO) DI EMANUELE ALDROVANDI DI ALAN BENNETT REGIA FRANCESCO FRONGIA 16/19 GIUGNO ATIR 3/8 MARZO 5/10 MAGGIO Destinatario sconosciuto Ifigenia, liberata Italia anni dieci DI EDOARDO ERBA DI KATHERINE KRESSMANN-TAYLOR DI ANGELA DEMATTÈ REGIA SERENA SINIGAGLIA REGIA ROSARIO TEDESCO CARMELO RIFICI REGIA CARMELO RIFICI FEBBR AIO - GIUGNO 16/20 GIUGNO 10/15 MARZO CORRADO ACCORDINO 5/10 MAGGIO Farfalle Munch DI EMANUELE ALDROVANDI L’incidente è chiuso MENOVENTI
La cronaca è il tentativo di raccontare un fatto accaduto secondo la successione cronologica, cercando di non dare un’interpretazione critica degli eventi. Ma la realtà, parafrasando Wilde, raramente è pura e non è mai semplice. A teatro il tentativo di descrivere i fatti porta a risultati imprevisti. Ci si può trovare in fondo a un pozzo alla cui fine non troviamo un coniglio bianco ma un bambino intrappolato. E Nuove storie 2020 parte da qui: Alfredino - l’Italia in fondo al pozzo racconta il momento preciso in cui i mezzi di informazione italiani sono cambiati e ci hanno trasformati da normali spettatori a morbosi voyeur. Un evento è significativo perché ci permette di avviare una riflessione su cosa siamo diventati. Guardare dentro il buco nero dell’informazione, riflettere sui meccanismi che ci spingono a discutere ossessivamente di vite che non sono le nostre, ricercare informazioni che ci servono per conoscere la realtà, ma da cui non riusciamo a ottenere risposte, sono i motivi della scelta dei titoli dell’edizione 2020. Viviamo in un mondo in cui il percepito è più forte del reale. La realtà si trasforma attraverso quello che ci viene raccontato o attraverso come ci viene raccontato? Quando un fatto di cronaca viene usato dai mezzi di informazione a fini spettacolari possiamo dire di rimanere obiettivi? A volte esprimiamo giudizi su vicende che non conosciamo fino in fondo e in questo modo partecipiamo al rumore di fondo creato ad hoc per non farci capire. Dimentichiamo che dietro al fatto di cronaca ci sono delle persone reali, delle storie e dei dolori che appartengono a degli esseri feriti. Nuove storie 2020 non tratterà i fatti di cronaca con modellini e ricostruzioni ossessive aumentando quel sovraccarico di informazione tipico della nostra epoca. Vogliamo provare a ricostruire un volto, a restituire l’umanità rimasta celata dietro quelle storie e attraverso queste trovare una pacificazione. La cronaca diventa uno studio sulle tragedie che avvengono nel mondo e il teatro, con i suoi spettatori, diventa il coro, la comunità che comprende il senso della tragedia e partecipa alla cura delle ferite.
31 MARZO/5 APRILE S A L A B AUSCH 12/17 MAGGIO S A L A B AUSCH mar-sab 19.30 / dom 15.30 mar-sab 19.30 / dom 15.30 ALFREDINO L’EFFETTO CHE FA L’ITALIA IN FONDO A UN POZZO SCRITTO E DIRETTO DA GIOVANNI FRANCI CON VALERIO DI BENEDETTO Giovanni Franci porta in scena uno dei casi di cronaca più spaventosi degli ultimi anni: l’omicidio Varani. Manuel è un ragazzo di 29 anni, studente fuoricorso DI E CON FABIO BANFO Uno spettacolo che è al contempo narrazione e RICCARDO PIERETTI di giurisprudenza. Marco è un ragazzo di 30 anni, REGIA SERENA PIAZZA rappresentazione, cronaca giornalistica e poesia. È lo FABIO VASCO laureato con master all’estero. Nell’appartamento di EFFETTO MORGANA specchio dell’Italia degli anni ’80 ma soprattutto è il ricordo FONDAMENTA TEATRO E TEATRI Manuel, nella periferia romana, i carabinieri trovano il CENTRO TEATRALE MAMIMÒ commosso di un bambino che tutti sono stati convinti fino corpo massacrato di un ragazzo di 23 anni, Luca. all’ultimo si sarebbe salvato. Alfredino racconta la tragica Manuel e Marco dichiarano di aver attirato la vicenda del piccolo Alfredo Rampi, precipitato il 10 giugno vittima in quell’appartamento promettendogli soldi 1981 in un pozzo artesiano di 80 metri nelle campagne di e cocaina in cambio di prestazioni sessuali. Manuel Vermicino, e dei disperati tentativi di salvarlo nei tre e Marco dichiarano di aver attirato la vittima in giorni successivi. quell’appartamento perché avevano intenzione di Una storia che ha sconvolto l’intero Paese con la prima fare del male a qualcuno. Manuel e Marco dichiarano diretta televisiva non stop a reti unificate a coprire un di aver torturato Luca fino alla morte, sopraggiunta caso di cronaca, un evento mediatico che avrebbe dovuto soltanto dopo due ore di sevizie indicibili, documentare una storia a lieto fine e che alla fine si è semplicemente perché avevano voglia di vedere trasformato in uno shock collettivo nazionale. l’effetto che fa. 21/26 APRILE S A L A B AUSCH 26/31 MAGGIO S A L A B AUSCH mar-sab 19.30 / dom 15.30 mar-sab 19.30 / dom 15.30 SCRITTO E DIRETTO LIFE Due storie che hanno segnato l’immaginario CIRCEO, IL MASSACRO DI ELISA CASSERI E FILIPPO RENDA Il 29 settembre 1975 il ventenne di buona famiglia DA EMILIANO BRIOSCHI collettivo di un’epoca. Sono stati anni di REGIA FILIPPO RENDA Angelo Izzo, insieme ad Andrea Ghira e Gianni Guido, CON EMILIANO BRIOSCHI grandi ideali gli anni in cui hanno vissuto CON MICHELE DI GIACOMO sequestra due coetanee e le sevizia, rendendosi E CINZIA SPANÒ Ulrike Meinhof e Roberto Peci. Anni che ALICE SPISA, ARIANNA PRIMAVERA protagonista del famigerato massacro del Circeo: un TEATRO STABILE DELL’UMBRIA hanno generato movimenti, sogni, delusioni LUCA MAMMOLI crimine che scuote l’opinione pubblica e scatena una PRIMA NAZIONALE e infine, enormi violenze. Ulrike Meinhof TEATRO DELLE DONNE /IDIOT SAVANT delle prime decise reazioni del movimento femminista. è tra i fondatori della RAF – Rote Armee Il caso pone le basi affinché lo stupro si trasformi da Fraktion – gruppo terroristico responsabile reato contro la morale a reato contro la persona. dei più eclatanti attacchi allo stato tedesco. Renda sceglie di non portare in scena i fatti Roberto Peci viene sequestrato, imprigionato e ma di evocarli attraverso un’altra storia: “Circeo condannato a morte dalle Brigate Rosse. La sua ci mostra in modo efficace come i meccanismi condanna a morte è la prima, in Italia, a essere della violenza crescano nelle crepe delle tensioni ripresa da una telecamera. relazionali, si nutrano dei rapporti di forza che tutti Life vuole soffermarsi sulla sorte di un noi instauriamo più o meno consapevolmente nella uomo e di una donna. Vuole dirci chi erano, nostra quotidianità, e capovolgano spesso la nostra cosa volevano e in che modo sono state straziate definizione di vittima. E ci ricorda, soprattutto, come le loro esistenze. Vuole raccontarci, soprattutto, gli ingranaggi del massacro prevedano sempre un gli ultimi istanti della loro vita. complice-spettatore”.
8/11 GIUGNO S A L A B AUSCH 14/19 APRILE SALA BAUSCH mar-sab 19.30 / dom 15.30 mar-sab 19.30 / dom 15.30 SONO SOLO NELLA EINSTEIN & ME DI E CON GABRIELLA GREISON REGIA CINZIA SPANÒ DRAMMATURGIA STANZA ACCANTO GABRIELLA GREISON è una fisica e una scrittrice. Pubblica romanzi che spesso diventano monologhi teatrali: Einstein e io, edito da Salani nel 2018, è diventato uno spettacolo nel quale la Greison veste i panni di Mileva Maric, fisica anche lei e prima moglie di Albert Einstein. Il 23 febbraio 2018 il diciassettenne Michele Ruffino si getta TOBIA ROSSI da un ponte nei pressi di Torino. Il ragazzo, affetto da una lieve «La storia delle donne nella scienza non è stata ancora scritta», ha detto Vera Rubin, REGIA disabilità fisica, veniva definito dai compagni di scuola ‘storpio’, una delle più grandi scienziate contemporanee. «Perché le donne non hanno ancora GIACOMO FERRAÙ ‘zoppo’, ‘sfigato’. Le umiliazioni, le continue vessazioni, le imparato ad apprezzare le loro lotte, non sanno festeggiare la loro forza, e quindi CON EDOARDO BARBONE torture psicologiche hanno alimentato le fiamme del palazzo comprendere il loro dolore». E EUGENIO FEA della sua esistenza, fino a renderlo invivibile. La Greison di questa frase ha fatto un prezioso insegnamento: è arrivato il momento di COMPAGNIA CATERPILLAR capire quale è stato il percorso delle donne nella fisica. Ed è con questo spirito che ha deciso CON IL SOSTEGNO DI Lo spettacolo indaga le reazioni di una comunità di ECO DI FONDO adolescenti, una classe di una scuola superiore sconvolta di dare voce a Mileva Maric, una figura che, a suo avviso, non è stata restituita dagli studiosi PRIMA NAZIONALE dalla notizia di una morte così brutale e improvvisa. Come e dai biografi con sufficiente onestà e rispetto. Studentessa modello, è la quinta donna a impatta questa perdita sui ragazzi, come sono vissute colpe frequentare il Politecnico di Zurigo (la Svizzera è l’unico paese che accetta le donne negli e responsabilità e soprattutto come influisce una morte atenei). Qui conosce Einstein, inizialmente compagno di studi e di ricerca e poi marito nel scioccante sulle dinamiche di bullismo ancora (per sempre?) 1903. Un nuovo punto di vista quindi con il quale guardare anche alla vita del premio Nobel in corso. Due attori in scena danno vita a una moltitudine di con cui Mileva ha condiviso vita privata e professionale. personaggi, l’affresco complesso e variopinto del reticolo di relazioni tra un gruppo di giovani adulti impegnati a capire cosa accade dentro e fuori di loro e a cercare risposte e spiegazioni, tra slanci vitali e indicibili terrori. 5/10 MAGGIO S A L A B AUSCH Un racconto dolceamaro non solo sulla piaga sociale del mar-sab 19.30 / dom 15.30 bullismo, ma su rischi e pericoli del nostro presente. MARTEDÌ 24 MARZO L’incidente è chiuso ore 18.30 TRATTO DA IL DEFUNTO La compagnia romagnola Menoventi (GIANNI FARINA e CONSUELO ODIAVA I PETTEGOLEZZI BATTISTON) si misura con l’universo del grande poeta e scrittore Presentazione Nuove storie: DI SERENA VITALE REGIA, SUONO, LUCI russo Vladimir Majakóvskij attraverso un percorso teatrale che parte da questo primo studio dal titolo L’incidente è DIRITTO DI CRONACA GIANNI FARINA chiuso e prosegue con la messa in scena de Il defunto odiava i MENOVENTI/ pettegolezzi. E-PRODUCTION, OPERAESTATE In questo primo capitolo si torna alla mattina del 14 aprile Ingresso libero Francesco Frongia e gli artisti incontrano FESTIVAL VENETO 1930 quando un colpo di pistola risuona all’improvviso dalla prenotazione obbligatoria il pubblico e la stampa stanza di Majakovskij. Il poeta si è ucciso. Perché lo ha fatto? biglietteria@elfo.org Brevi show case degli spettacoli È vittima di un complotto? Di una delusione d’amore? Del fallimento di Banja? Quale fantasma ha guidato la canna della pistola verso il cuore? Un giallo fantastico che utilizza la ripetizione e il time- Orari degli spettacoli Posto unico € 22 shift per riprodurre le molteplici prospettive delle numerose di Nuove storie: Carnet 5 ingressi € 65 testimonianze legate al mistero della morte di Majakovskij. mar-sab ore 19.30 Sono validi gli abbonamenti Questo primo capitolo si focalizza sull’ossessione di dom ore 15.30 e le carte dell’Elfo Puccini Majakovskij per il viaggio nel tempo, manifestazione di una profonda fascinazione verso l’incipiente teoria della relatività.
12/17 MAGGIO SALA SHAKESPEARE Dopo il successo di Qualcuno volò sul nido del mar–sab 20.30 / dom 16.00 cuculo, ALESSANDRO GASSMANN dirige di nuovo DANIELE RUSSO nella riscrittura di una storia Fronte del porto cinematografica: l’adattamento teatrale del capolavoro di Elia Kazan Fronte del porto. Il regista, con la sua cifra inconfondibile, costruisce uno spettacolo che ci trascina nella Napoli di quasi 40 anni fa: i colori della moda sono sgargianti, la sonorità è quella dei film dell’epoca e un cast di dodici attori straordinari porta in scena una storia corale dalla forte carica emotiva e sociale, fatta di relazioni intense e rabbiose e di atmosfere cariche di suspance. «Credo che in questo momento in questo paese non ci sia storia più urgente da raccontare di Fronte del Porto», racconta con convinzione Alessandro Gassmann. «Una comunità di onesti lavoratori sottopagati e vessati dalla malavita organizzata, trova attraverso il coraggio di un uomo, la forza di rialzare la testa e fare un passo verso la legalità, la giustizia, la libertà. Ho chiesto a ENRICO IANNIELLO un adattamento che sposta l’azione originariamente ambientata negli Stati Uniti degli anni 50, in SFIDA una Napoli degli anni 80, dove la camorra era organizzata e presente tra gli operai del porto ALLA industriale. (...) Mi piace continuare il mio lavoro di CAMORRA regista con Daniele Russo, nel quale ho trovato un interprete ideale e credibile per raccontare i limiti ed i difetti umani di protagonisti imperfetti, ma proprio per questo emozionanti». Come è bravo Daniele Russo nel suo ottuso vivere da gregario. E come è commovente quando il suo personaggio scopre e si scopre, vittima di piccoli sogni di grandiosità miserabile e protagonista di una incosciente ribellione, necessaria e provvida come un riscatto che nemmeno sa di stare organizzando per sé e per i suoi. È un uomo giovane il suo Gargiulo, ma sembra già spento, incosciente, offeso ed umiliato troppo, e innamorato un poco, a spalancare gli occhi su un universo bieco che DI sfrutta e taglieggia chi ha bisogno di lavorare, ed uccide BUDD SCHULBERG chi non ci vuole stare perché sogna una vita nemmeno ricca, ma almeno decente. UNO SPETTACOLO DI (...) Alessandro Gassmann firma non soltanto l’attenta ALESSANDRO GASSMANN e serrata regia ma anche una scena mobile di grande bellezza e d’intelligenza contemporanea adoperando, FONDAZIONE TEATRO DI NAPOLI - TEATRO BELLINI per dare forza al suo progetto, opportune videografie TEATRO STABILE DI CATANIA di Marco Schiavone, luci eccellenti di Marco Palmieri, musiche che sanno ferire firmate da Pivio e Aldo De Scalzi. GIULIO BAFFI la Repubblica
19/24 MAGGIO SALA SHAKESPEARE Partendo dall’opera poetica di ALDA MERINI, una mar-sab 20.30 / dom 16.00 SONO I TREMENDI delle più significative e riconosciute voci del ‘900, lo spettacolo di GIORGIO GALLIONE esplora gli infiniti ELETTROSHOCK intrecci tra poesia, follia e teatro danza. La biografia CUI TI SOTTOPONE della Merini è in questo senso emblematica, segnata come è da una lunga e dolorosa degenza LA POESIA manicomiale, causata probabilmente da una ALDA MERINI patologia definita ‘sindrome bipolare’. Ed è proprio intorno all’esperienza del manicomio che la Merini produce le sue opere più significative e sconvolgenti; testi che non sono solo testimonianza o documenti critici, ma pura creazione fatta di storie brevi, poesie, rime, nenie, canzoni, epifanie, aforismi e deliri che disegnano una vita tragica, ma nelle sue infinite ramificazioni «più bella della poesia». Uno spettacolo costruito come una visione, un lucido delirio che attraversa tutta l’opera di questa straordinaria poetessa. Un universo di contrasti forti, dove «l’estate esplode all’improvviso in mezzo ai rami gelati dell’inverno», caratterizzato da continui slittamenti emotivi, poetici e stilistici tipici di un’artista che più volte è stata sbattuta ai margini Alda del destino, ma che è sempre miracolosamente ‘resuscitata’ grazie al potere taumaturgico, quasi magico, della parola poetica. Protagonista una bravissima MILVIA MARIGLIANO, Diario di una affiancata da un gruppo di danzatori che, in una creazione vicina alle modalità del teatro/danza, danno vita ad un universo mentale abitato di ricordi, fantasmi, deliri, amori e follia. diversa Alda, diario di una diversa è un attraversamento che il regista Giorgio Gallione ha fatto della vita e dell’opera di Alda Merini. Un robusto lavoro di drammaturgia, con le scene di Marcello Chiarenza e, al centro, una attrice di rara qualità, Milvia Marigliano. La seguiamo da tempo, è forse una delle maggiori interpreti del nostro teatro. (...) si avverte quella capacità rara di esser se stessi attraverso il personaggio, di mantenere viva una propria identità pur dando – o evocando? – il personaggio. In Milvia Marigliano c’è questa innegabile capacità di attingere a un proprio bagaglio di sentimenti, sensazioni, a un carico DA di umanità unico e straordinario. E di Alda Merini, allora, ALDA MERINI l’attrice dà un ritratto amaro, dolente, segnato: la toglie dall’icona dell’amour fou in cui troppe semplicistiche DRAMMATURGIA E REGIA interpretazioni hanno relegato la poetessa, e ne fa GIORGIO GALLIONE intellettuale raffinata ma anche madre disagiata, donna CON incompresa, solitudine disperata al di là di ogni retorica MILVIA MARIGLIANO sulla follia. ANDREA PORCHEDDU TEATRO NAZIONALE DI GENOVA glistatigenerali.com
19/24 MAGGIO S A L A FA S S B I N D ER mar-sab 22.00 / dom 17.30 EASY TO REMEMBER DRAMMATURGIA Punto di partenza e accesa ispirazione di questo lavoro è la lirica pura RICCI/FORTE di una delle più grandi poetesse russe, MARINA CVETAEVA, figura che REGIA ben si incastona nell’universo visionario di RICCI/FORTE. In Easy to STEFANO RICCI remember, il corpo e la parola aprono un varco poetico sulla libertà individuale e le catene collettive proprie della società dei consumi. RICCI/FORTE ©2017 Nello spettacolo Easy to remember, la vicenda esistenziale di Cvetaeva diventa una sorta di radiografia di un’anima che è quella di chi ha sacrificato la sua vita alle pulsioni dell’arte piuttosto che a quelle del vivere, diventando forestiero a se stesso. Due donne, le brave Anna Gualdo e Liliana Laera, una carrozzina, l’altra gelida infermiera, in una grande scatola scenica di allucinato chiarore dove da una bara di legno chiaro spuntano batuffoli gialli a disegnare un riquadro di natura, ovviamente di plastica, affidano a liberi flussi di coscienza frammenti di una storia personale segnata nel profondo dalla solitudine. E se nei primi quadri il gioco tra le due è quello della vittima e del carnefice, del rinfacciarsi, un rincorrere fantasmi a scapito dell’autenticità e del calore dell’esistere, nell’evolversi dello spettacolo che si segnala per un rigore formale di superba raffinatezza, il rapporto, smesse AMA LA CULTURA. le maschere, si trasforma in giocosa complicità fino a diventare una persona sola nel valzer che conclude lo spettacolo. Uno spettacolo di un algore quasi geometrico che inchioda lo spettatore a una partecipazione che più che alla ratio chiede di abbandonarsi alle suggestioni, tante e tutte gravide di senso, di cui lo spettacolo vive. MARIO BRANDOLIN Messaggero Veneto Cvetaeva e il suo doppio Per tutti i Soci Coop al Teatro Elfo Puccini biglietti a prezzi ridotti.
19/24 MAGGIO SALA BAUSCH mar-sab 19.30 / dom 15.30 Vania IDEAZIONE E REGIA Dopo aver esplorato le conseguenze dell’abbandono in Va Tutto STEFANO CORDELLA Bene, la COMPAGNIA OYES porta avanti la sua ricerca tra le crepe DRAMMATURGIA e le contraddizioni dell’animo umano. Vania racconta le paure, COMPAGNIA OYES le frustrazioni e il senso di vuoto dei nostri tempi attraverso una PRODUZIONE OYES drammaturgia originale costruita a partire dai temi e dai personaggi NEXT - LABORATORIO DELLE IDEE PER principali di Zio Vanja, uno dei capolavori di Anton Cechov. «Tutti, LA PROMOZIONE finché siamo giovani, cinguettiamo come passeri sopra un mucchio di E LA DISTRIBUZIONE letame. A vent'anni possiamo tutto, ci buttiamo in qualsiasi impresa. DELLO SPETTACOLO DAL VIVO 2016/2017 E verso i trenta siamo già stanchi, è come dopo una sbornia. A quarant'anni poi siamo già vecchi e pensiamo alla morte. Ma che razza di eroi siamo? Io vorrei solo dire alla gente, in tutta onestà, guardate come vivete male, in che maniera noiosa. E se lo comprenderanno inventeranno sicuramente una vita diversa, una vita migliore, una vita che io non so immaginare». Così scriveva Anton Cechov in una delle sue lettere. Ed è proprio dalla stessa pervasiva sensazione di stagnamento e immobilismo che è nata la necessità di questo nuovo lavoro della compagnia. 3/7 GIUGNO S A L A B AUSCH mar–sab 19.30/dom 15.30 iLove + Omós DI E CON CESARE BENEDETTI E RICCARDO OLIVIER FATTORIA VITTADINI Due pezzi al maschile per FATTORIA VITTADINI. iLove è un duetto autobiografico che parla d’amore. Dell’amore di due personaggi, Cesare e Riccardo, che si incontrano in uno stesso spazio condiviso: si studiano, si presentano, provano a esporsi, si riconoscono nel semplice vestire una tuta da jogging. Questo vestito è in realtà indossato soltanto per metà, per metà pare indossato da sempre, come un'identità in parte biologica e in parte scelta, creata vivendola. Omós è una sovrascrittura di tre percorsi differenti: testo video-proiettato, scrittura coreografica e partitura musicale che intendono comporre la polifonia complessa dello stare conflittuale di Riccardo Oliver di fronte alla parola omossessuale. Il percorso coreografico perlustra tra le molte ombre personali e sociali di un corpo che si esprime per essere, che agisce dunque è.
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