PRIMA DEGLI OROLOGI Gli antichi misuratori del tempo - DELLA SCRITTURA - Comune di San Miniato
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MUSEO DELLA SCRITTURA PRIMA DEGLI OROLOGI Gli antichi misuratori del tempo A cura di Rossella Giuntoli
MUSEO DELLA SCRITTURA PRIMA DEGLI OROLOGI Gli antichi misuratori del tempo A cura di Rossella Giuntoli
INDICE Presentazione di Raffaella Grana pag. 4 Alcuni strumenti usati nell’antichità per misurare le ore 6 I principali aspetti delle misurazioni del tempo 7 Lo gnomone 11 La meridiana 12 Il merkhet 13 La clessidra ad acqua 14 Lo scafos e la misurazione di Eratostene 15 La clessidra a sabbia 16 Orologio da torre di Andrea Corti 17 I calendari nelle diverse civiltà 18 Gli oggetti museali e la loro utilizzazione nei percorsi 23 scolastici: l’esempio della sezione sulle misurazioni del tempo del Museo della Scrittura di San Miniato Museo della Scrittura di Roberto Cerri Via De Amicis, 34 – 56028 San Miniato Basso (Pisa) Per informazioni o prenotazioni telefonare allo 0571/42598 oppure mandare un’e-mail ai seguenti indirizzi: museo.scrittura@comune.san-miniato.pi.it oppure a ufficiomusei@comune.san-miniato.pi.it. Sito Internet: www.comune.san-miniato.pi.it/ospiti/scrittura/home.htm. © Comune di San Miniato, 2008 Idea, progettazione e coordinamento: Roberto Cerri e Rossella Giuntoli. Allestimento: Rossella Giuntoli. Realizzazione degli oggetti presenti nella sezione: Standhall di Michele Vannelli e C. s.a.s.; Federico Biancalani e Falegnameria Ceccatelli. Grafica: Titivillus Mostre Editoria. Realizzazione pannelli esplicativi: Tipografia Stilgrafica, Ponte a Egola (PI). Le foto relative alle schede degli oggetti sono a cura di Luca Lupi; le foto con i visitatori sono a cura di Lucia Moni. Disegni originali: Sabrina Andreuccetti. Si ringraziano la Regione Toscana per il contributo finanziario concesso per la realizzazione della sezione e la provincia di Pisa. Si ringrazia inoltre il maestro orologiaio Andrea Corti, titolare del laboratorio presso il negozio “La Clessidra” di Empoli, che gentilmente ci ha offerto in prestito il meccanismo di orologio settecentesco. Dove non diversamente indicato i testi sono a cura di Rossella Giuntoli e le schede tecniche relative agli strumenti di misurazione del tempo di Gabriele e Michele Vannelli.
Presentazione non costituiscono fenomeni “educa- tivi” minori. Certo, non sono la scuo- no oggetti e situazioni verosimili. Si simula il passaggio del sole sopra alcuni oggetti in periodi specifici dell’anno per di Raffaella Grana (Assessore al sapere) la. Non rilasciano attestati o titolo di dar modo ai ragazzi (ma anche agli adulti) di comprendere studio. Non intendono in alcun modo come l’uomo ha costruito le prime misurazioni del tempo e sostituirsi alla scuola. Però sono o pos- come ha preso coscienza di questo concetto strategico eppu- sono essere (qui dipende anche dagli re impalpabile e sfuggente. insegnanti) uno strumento della scuo- L’idea è quella di riprodurre le nozioni di base, scientifi- la. E certamente costituiscono un’oc- che, collegate con il significato del tempo e con gli elementi casione per approfondire, incuriosire, concettuali essenziali di questa “dimensione” e di trasforma- appassionare i ragazzi a temi e argo- re questi concetti in qualcosa di “oggettuale” e manipolabi- menti a cui è difficile avvicinarsi spon- le, che possa stimolare la comprensione e l’apprendimento taneamente ed il cui apprendimento in di nozioni complesse, storicamente stratificate ed intrecciate. classe a volte risulta faticoso e niente Attraverso la simulazione, la verosimiglianza, la riproduzio- Il Museo della scrittura cresce, allunga il suo percorso esposi- affatto scontato, se è vero ad esempio ne laboratoriale. Ma senza che tutto questo assuma tuttavia tivo e, seguendo una scelta discussa all’interno dell’Ammini- che in alcune materie scientifiche un la veste di un esperimento scientifico con la E maiuscola. I strazione comunale, si decentra. All’inizio del 2008 (secon- ragazzo italiano su tre oggi non rag- musei di solito non sono laboratori scientifici dove si diven- do la cronologia del calendario Gregoriano) entra dentro al giunge la sufficienza. ta (o si dovrebbe diventare) scienziati. Semmai sono luoghi to. La collaborazione degli insegnan- centro storico di San Miniato. Si innesta nel Sistema Museale Le tecniche e le modalità del raccon- dove si gioca con la scienza, in maniera esplicita, senza ba- ti ed il loro ruolo è fondamentale per urbano e costruisce una nuova sezione dedicata alle misure to di questa sezione del Museo (come rare, naturalmente. Il che non toglie che uno degli obiettivi sfruttarne al massimo le capacità e le del tempo nell’antichità, allestendola, per un certo periodo, delle sezioni allestite a San Miniato Bas- che anche il Museo della Scrittura e le sue sezioni intendono potenzialità. La mediazione e la par- in quel magnifico contenitore che è la Via Angelica ed utiliz- so) si combinano con quelle del fare e realizzare sia quello di dare una mano a contenere il feno- tecipazione dei docenti al progetto zando, in particolare, la stupenda cappella di San Pietro. del manipolare. Ma non perché credia- meno di “analfabetismo scientifico” di cui oggi molti parla- farà come sempre la differenza. Ma Del resto viviamo in un’epoca virtuale. Viviamo nel tempo mo in una presunta superiorità del fare no, purtroppo non a sproposito. Ma questo avvicinamento su questo punto non c’è altro da dire. delle “reti” e dei “sistemi”. E allora trasferire un pezzo del del rispetto all’apprendimento astratto dei ragazzi al pensiero scientifico, come sostenuto anche Il percorso è attivato ed aspetta i suoi Museo della Scrittura dentro un contenitore storico forse non e allo studio concettuale che utilizza i li- dal progetto “Pianeta Galileo” realizzato dalla Regione To- visitatori. può neppure sorprendere. Semmai può aggiungere curiosità bri e si svolge in classe. Semplicemente scana, avviene anche attraverso stimoli, curiosità, occasioni Il progetto di questa nuova sezio- e stupore all’evento. Può rendere la nuova proposta esposi- perché il gioco genera coinvolgimento di riflessioni, verosimiglianze, riproduzioni anche aneddo- ne del Museo della Scrittura nasce da tiva ancora più ricca. e benessere fisico e mentale, producen- tiche di situazioni e oggetti antichi, ripeto, senza sostituirsi un’idea di Roberto Cerri, sviluppata do stati emozionali che, come è noto, alla scuola, ma interagendo con la scuola. ed arricchita in diretta collaborazio- La nuova sezione, come si è già detto, è dedicata alle favoriscono l’apprendimento e sveglia- Nella sezione dedicata alle misurazioni nel tempo c’è ne con Rossella Giuntoli, che aveva misure del tempo nell’antichità. Questo tema si innesta sul no il cervello, oltre che mantenere in questo e anche di più, come dimostra il catalogo curato da già curato la sezione della divertente percorso che il Museo aveva avviato con la storia dei numeri esercizio le mani. Tutto qui. Rossella Giuntoli. storia dei numeri. Ad entrambi va il nelle civiltà mediterranee. Ma certamente lo allarga. L’onda Anche in questo caso si ricostruisco- L’esposizione è pensata per i ragazzi della fascia 6-14 ringraziamento dell’Amministrazione comunicativa che nel 1998 era partita con le tecniche della anni, ma, come scrive Cerri, può essere utilizzata anche dal- comunale. scrittura e nel 2005 aveva dato vita ad un divertente percor- la scuola dell’infanzia e dal primo biennio delle superiori. Un ringraziamento speciale va alla so sulle origini e l’evoluzione dei numeri si espande verso La lettura e la manipolazione degli oggetti possono avvenire Regione Toscana ed al Servizio regio- un territorio di confine, ma strettamente imparentato con la a più livelli e raggiungere gradi diversi di approfondimen- nale che si occupa di politiche museali matematica: quello delle misurazioni. Scrivere, contare, mi- e da anni segue e sostiene in partico- surare, sono tutte abilità di base, su cui si sono costruite e lare le attività didattiche del nostro si- continuano a crescere tutte le civiltà umane. stema museale. Dietro questo allargamento tematico, c’è il desiderio di Un ringraziamento infine alla par- continuare a progettare un percorso museale per ragazzi, rocchia di San Jacopo e Lucia che ha insegnanti e famiglie, al cui interno i visitatori possano svol- messo a disposizione la sede delle via gere attività di intrattenimento e di formazione con temi di Angelica e alla Cooperativa Caesar solito tenuti ai margini delle attività “ricreative” e ludiche. che collabora, con il suo personale, Almeno a livello di massa. L’obiettivo è quello di offrire, con alla realizzazione e alla gestione del- garbo e leggerezza, ma senza sciatteria ed evitando il pres- l’intero evento. sappochismo, una formazione “informale”, come si dice Un ringraziamento speciale agli in- oggi, che non è affatto poco importante o da sottovalutare. segnanti e ai loro ragazzi che da dieci Tutt’altro. anni continuano a frequentare il Museo Percorsi museali come quelli costruiti dal Museo della della Scrittura e le sue sezioni e con i Scrittura di San Miniato Basso, che ogni anno coinvolgono loro suggerimenti e le loro critiche uti- alcune migliaia di ragazzi e qualche centinaio di insegnanti lissime ci stimolano ad andare avanti provenienti da tutta la Toscana e da alcune regioni vicine, e, si spera, a fare sempre meglio. 4 5
ALCUNI STRUMENTI USATI NELL’ANTICHITÀ I PRINCIPALI ASPETTI DELLE MISURAZIONI DEL TEMPO PER MISURARE LE ORE L’uomo primitivo molto probabilmente utilizzava la propria L’uomo primitivo aveva la necessità di conoscere la durata a 365,25 giorni (un anno), e che ombra come strumento di misurazione del tempo: questo era della notte per sapere quanto tempo doveva aspettare prima avviene secondo una traiettoria di lo ‘gnomone umano’. Anche solo un bastone infisso nel ter- di riprendere l’attività alla luce del giorno. Se doveva uscire forma ellittica che lo porta ad una reno aveva la stessa funzione, visto che il Sole compie un per una battuta di caccia sentiva il bisogno di capire quan- distanza variabile da un massimo movimento che corrisponde ad un semicerchio, nascendo ad do fare rientro prima di essere sorpreso dal buio oppure di 152 milioni di km (afelio) e ad un Est, innalzandosi alto nel cielo a mezzogiorno, per poi ini- quando da cacciatore divenne agricoltore, aveva l’esigenza minimo di 147 milioni di km (perie- ziare la sua ridiscesa ad Ovest e tramontare. Di conseguen- di conoscere l’alternanza delle stagioni. lio). za l’ombra dello gnomone si accorcia a partire dal mattino, Le uniche certezze provenivano dai fenomeni astronomici e per poi allungarsi di nuovo al pomeriggio. Lo stesso prin- la prima considerazione fu che ad un periodo di luce segui- Per la scienza moderna, che ha biso- cipio è stato poi usato da molte popolazioni dell’antichità: va inevitabilmente un periodo di buio. gno di una precisione maggiore rispet- gli obelischi monumentali degli antichi Egizi ne costituiscono Questa misurazione bastò fino a quando l’uomo non divenne to a quanto è necessario per la vita un esempio. Nella nuova sezione del Museo della Scrittura sedentario e capì che senza riuscire a predire i cambiamenti comune, l’unità fisica fondamentale di sarà possibile osservare il funzionamento dello gnomone, stagionali era impossibile seminare e ottenere buoni raccolti. misura del tempo nel Sistema Interna- della meridiana, dello scafos, del merkhet e della clessidra, Ma come sapere quando sarebbe avvenuto il passaggio fra zionale è il secondo, non più legato a polvere e ad acqua, tutti riprodotti fedelmente rispetto agli due stagioni e quanto queste sarebbero durate? Un modo ai moti irregolari della Terra rispetto originali e dotati di meccanismi di illuminazione, che simula- era quello di tenere il conto dei giorni trascorsi, ma non era al Sole. Indicato nel 1820 come la no il moto del sole e consentono quindi di leggere l’ora. certo quello più pratico. 86.400-esima parte del giorno solare Ci sono tuttavia dei limiti tecnici e teorici nelle riproduzioni L’uomo si accorse invece che la Luna scandiva il passare del medio, nel 1960 fu definito come la esposte in questa sezione del Museo (dettate dalle finalità tempo con altrettanta regolarità dell’alternarsi della luce e 31.556.925,9747-esima parte del- prevalentemente didattiche dell’esposizione), ma le scelte del buio. La Luna divenne così la chiave del primo sviluppo l’anno tropico 1900, e nel 1972 il compiute sembrano risultare valide. Va detto che sono stati di molti calendari, anche se non seguiva perfettamente l’al- secondo è stato agganciato alle oscil- tanti gli oggetti creati dall’uomo per cercare di misurare il ternanza della stagioni. Si scrutarono così anche gli agglo- lazioni atomiche. È descritto come “la fluire del tempo dalle origini fino all’invenzione dell’orologio merati di stelle, i pianeti e sopratutto il Sole. durata di 9.192.631.770 cicli di ra- meccanico nel Medioevo. Perché però non esiste una misurazione del tempo unica per diazione corrispondenti alla transizio- Ovviamente gli strumenti qui riprodotti sono quelli che ci tutti i popoli ed invece molte civiltà hanno sviluppato una ne fra due livelli iperfini dello stato di sono sembrati maggiormente più adatti al pubblico del Mu- specifica soluzione? base dell’atomo di Cesio 133”. seo costituito soprattutto dagli studenti della scuola primaria Forse perché gli astri hanno moti diversi e quindi di durata e secondaria inferiore, con un occhio rivolto anche a quelli variabile, non tutte le popolazioni hanno preso come punto Il giorno (dal latino diurnum, che si- del biennio della scuola secondaria superiore. La scelta rea- di riferimento lo stesso corpo celeste, e inoltre i pianeti utiliz- gnifica “che appartiene alla luce”) lizzata è basata proprio sulla semplice riproducibilità e sulla zati come strumento di misura hanno tempi che non coinci- è l’unità di misura fondamentale del fruibilità degli oggetti da parte degli studenti che visiteranno dono fra di loro. tempo derivante dal moto di rotazione l’esposizione, con l’aiuto di spiegazioni essenziali ed imme- della Terra intorno al proprio asse, che diate da parte degli operatori didattici. I cicli naturali fondamentali sui quali si è iniziato a misurare provoca il succedersi di luce e buio. La Gli strumenti presentati sono stati usati in Mesopotamia, in il tempo sono l’alternanza del giorno e della notte (ogni gior- superficie terrestre sarà quindi di volta Grecia, nell’antico Egitto ed anche a Roma, ovvero presso no), la lunazione (ogni mese) e il succedersi delle stagioni in volta illuminata per un 50% e per la civiltà e popolazioni di cui è stata analizzata la storia della (ogni anno). Osservando questi cicli periodici l’uomo ha de- restante parte immersa nel buio. Nel scrittura e la storia dei numeri nelle altre sezioni del Museo finito una serie di intervalli sia per suddividere il giorno (ore, valutare questa caratteristica, bisogna della Scrittura. minuti e secondi) che per raggruppare i giorni (settimane e considerare anche l’inclinazione del- Questa sezione vuole quindi essere un ulteriore ampliamen- decadi) e gli anni (lustri, decenni, secoli e millenni). l’asse terrestre ed il fatto che esso si to e approfondimento sull’analisi di queste civiltà, oltre che mantenga sempre parallelo a se stes- una finestra su un aspetto importante della vita quotidiana. La Terra non è statica, ma compie moti fondamentali per la so durante l’intero moto di rivoluzione. Sarà possibile quindi, visitando questa nuova sezione, far misurazione del tempo: Ogni parallelo della Terra verrà infatti scattare nei ragazzi la curiosità per quello che si preannun- tagliato dalla linea del terminatore (la cia un viaggio nella misurazione del tempo presso le antiche 1) Moto di rotazione – porta la Terra a girare su se stessa retta che separa il giorno dalla notte) civiltà, affrontando anche il tema del movimento dei pianeti, in senso antiorario (da Ovest verso Est), attorno ad un in maniera diversa a seconda del pe- ovvero del moto che determina la durata del giorno e della asse inclinato di 23,5° che passa per i poli Nord e Sud. riodo dell’anno, e quindi della posi- notte e scandisce il trascorrere delle stagioni. Da questo movimento deriva l’alternanza del giorno e del- zione orbitale, e della latitudine. la notte. Un giorno dura circa 24 ore. A Michele 2) Moto di rivoluzione – il moto orbitale che il nostro Sorgendo ad oriente e tramontando pianeta compie attorno al Sole in un arco di tempo pari ad occidente, il Sole descriverà un 6 7
moto apparente diurno caratterizzato da archi di ampiez- Per la gestione delle attività il giorno è stato fin dall’antichità col passare del tempo si accumulerà e za differente che intersecheranno a loro volta l’orizzonte in diviso in parti dette ore, contate inizialmente dal tramonto costringerà a riformulare o a modifica- punti diversi a seconda dei mesi. Per cui quando la Terra si del Sole. In seguito le ore furono divise in minuti e secondi, re il calendario. troverà agli equinozi, questi corrisponderanno esattamente e vennero contate da mezzogiorno e poi da mezzanotte. ai punti cardinali Est ed Ovest, mentre al solstizio d’inverno Mentre il tempo solare vero non ha una durata uniforme, Oggi si usa il giorno solare medio, ed al solstizio d’estate, essi risulteranno spostati di 23,5° l’ora solare media equivale alla 24° parte del giorno so- che si basa su un Sole fittizio che si do- rispettivamente verso Sud e verso Nord. lare medio ed è divisa in 60 minuti primi, i quali sono a loro vrebbe muovere sull’Equatore Celeste volta divisi in 60 minuti secondi. Naturalmente l’ora solare a velocità costante, in modo che coin- Essendo l’arco descritto al solstizio d’estate più ampio, ne è locale, perché il passaggio del Sole sul meridiano dipen- cida con la posizione del Sole vero conseguirà che il Sole rimarrà sopra l’orizzonte per un tem- de dalla longitudine. Se un tempo il cambio dell’ora non agli equinozi e ai Solstizi. po maggiore e dunque che le ore di luce saranno maggiori di primavera non è fisso, ma si sposta era un problema grave, vista la lentezza degli spostamenti, Il giorno sidereo invece è ancora usa- di quelle notturne. Naturalmente la situazione si presenterà all’indietro accorciando l’anno solare oggi il fatto di dover aggiornare continuamente l’orologio la to in Astronomia. invertita al solstizio d’inverno, mentre agli equinozi, dove di oltre 20 minuti. L’anno civile, ne- renderebbe inadatta a regolare la vita civile. Per avere un Per quanto riguarda la durata dell’an- l’arco diurno è pari a quello notturno, le rispettive durate del cessaria approssimazione dell’anno riferimento comune è stato fissato come tempo universale no, si può considerare l’anno side- giorno e della notte risulteranno uguali. solare per regolare le attività civili, è (T.U.) l’ora relativa al meridiano di Greenwich (che passa vi- rale, cioè il tempo impiegato dalla invece costituito di 365 giorni, equi- cino a Londra) e la Terra è stata divisa in fusi orari estesi 15° Terra per fare un giro intorno al Sole, Nel suo cammino apparente il Sole si sposta sempre in di- valenti a 31.536.000 secondi. L’an- in longitudine. All’interno di ogni fuso orario si ha la stessa oppure l’anno tropico. Quest’ultimo rezione oraria sorgendo ad est e tramontando ad ovest. Si no bisestile contiene 366 giorni e fu ora civile, che corrisponde all’ora locale del meridiano di segue meglio l’alternarsi delle stagio- definisce giorno solare l’intervallo di tempo che trascorre introdotto nel calendario Giuliano per riferimento del fuso e che differisce dal quella di Greenwich ni, ed è il tempo che la Terra impiega tra due passaggi del Sole sullo stesso meridiano (di solito si recuperare le frazioni di giorno perse per un numero intero di ore. per attraversare due volte consecutive prende il meridiano verticale che passa per il punto Sud, al annualmente. la linea degli equinozi. mezzogiorno) ed ha una durata di circa 24 ore, anche se in Il mese (dalla radice indoeuropea ME, estate è leggermente più corto che in inverno. Il giorno so- che significa “misurare”) è un’unità di Il fenomeno delle stagioni è causato lare medio è la media costante dei giorni solari di un anno, misura del tempo derivante dal moto di dall’inclinazione dell’asse terrestre e ed è stata presa come unità di misura fondamentale per la rivoluzione della Luna intorno alla Ter- dal moto di rivoluzione del nostro pia- vita civile. A causa della rotazione terrestre anche le stelle ra, che provoca il succedersi delle fasi neta attorno al Sole. La Terra infatti, compiono un moto apparente intorno ad un punto molto vici- lunari. Il mese sinodico è l’intervallo orbitando secondo una traiettoria di no alla Stella Polare, e si chiama giorno siderale l’intervallo di tempo tra due noviluni consecutivi forma ellittica, descrive un piano che di tempo compreso tra due passaggi di una stella allo stesso (lunazione), che in media dura 29 gior- a sua volta viene chiamato eclittica. meridiano. Il giorno siderale ha una durata costante di 23 ni, 12 ore, 44 minuti e 3 secondi. Pren- Durante questo tragitto essa mantiene ore, 56 minuti e 4 secondi: il motivo per cui il giorno solare dendo come riferimento le stelle fisse, l’asse di rotazione sempre parallelo è più lungo deriva dal moto annuo di rivoluzione della Terra, il mese siderale corrisponde all’inter- a se stesso, toccando in determinati dato che il Sole deve recuperare i 4 minuti che nel suo moto vallo tra due passaggi consecutivi della periodi dell’anno quei quattro punti apparente annuo perde ogni giorno rispetto alle stelle fisse. Luna per lo stesso punto della sfera ce- fondamentali che segnano il principio leste, ed ha una durata di 27 giorni, 7 di ciascuna stagione, e che perciò cor- L’anno (dalla radice indoeuropea AT, che significa “ruota- ore, 43 minuti e 11 secondi. risponderanno ad altrettanti punti del re”) è un’unità di misura del tempo derivante dal moto di percorso solare apparente essendo rivoluzione della Terra intorno al Sole, che provoca il succe- questo la proiezione celeste dell’orbi- dersi delle stagioni. Nel suo cammino apparente il Sole ogni ta terrestre. giorno si sposta di circa quattro minuti in direzione antiora- ria. Si definisce anno tropico (o anno solare) l’intervallo Inoltre il giorno solare e quello sidereo non coincidono per- di tempo tra due passaggi consecutivi del Sole all’equinozio chè gli astri a cui si riferiscono hanno, nel loro movimento, di primavera ed ha una durata di 365 giorni 5 ore 48 mi- direzioni diverse. Infatti tutto il sistema, comprese le stelle, nuti e 46 secondi. Se si prendono come riferimento le stelle ha un moto apparente che và da Est verso Ovest, mentre il fisse si ha l’anno siderale, che corrisponde all’intervallo tra moto reale del Sole va da Ovest verso Est: se il Sole e una due passaggi consecutivi del Sole per lo stesso punto della stella passano contemporaneamente nella volta celeste, que- sfera celeste (le cui coordinate sono riferite alle stelle fisse), st’ultima avrà sempre 4 minuti circa di anticipo. e che ha una durata di 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 Quindi sia che si consideri il giorno solare o quello sidereo secondi. La differenza deriva dal moto di precessione de- si avrà sempre un conteggio errato che, anche se di poco, gli equinozi, per cui il punto corrispondente all’equinozio 8 9
LO GNOMONE • Equinozio di Primavera – 21 marzo Lo gnomone (in greco ‘colui che giudica’), è probabilmente per mezzo di un semicerchio graduato Inizia la primavera nell’emisfero boreale e l’autunno in il più antico strumento di misurazione del tempo. È costituito tracciato al suolo nella zona dell’Ara quello australe. da un’asta verticale, la cui ombra si proietta su una superfi- Pacis. Si trattava di un’ampia superfi- Al polo Sud inizia la notte polare, mentre al polo Nord il cie piana. Visto che la lunghezza e la direzione dell’ombra cie di circa 110 m x 60 m pavimenta- giorno polare. cambiano nel corso della giornata, è possibile considerare ta con lastre di marmo, che indicava La durata del giorno e quella della notte sono uguali. queste variazioni per determinare la suddivisione temporale. le ore per mezzo di un semicerchio Il Sole sorge e tramonta rispettivamente ad Est e ad In origine l’uomo si è servito certamente della propria ombra graduato. Dal 1794 l’obelisco decora Ovest. per misurare il tempo nei vari momenti del giorno. Con dei Piazza Montecitorio, dove fu collocato • Solstizio d’Estate – 21 giugno sassi delimitava l’ombra e successivamente, ponendo i piedi su ordine di Pio VI. Inizia l’estate nell’emisfero boreale e l’inverno in quello uno davanti all’altro, misurava quanti passi fosse lunga e australe. così sapeva quanto tempo lo separava dal tramonto. Teneva Al polo Nord il Sole rimane sopra l’orizzonte per sei mesi, conto però che a parità di ora l’ombra variava di lunghezza mentre al polo Sud ne rimane sotto per altrettanto. a seconda delle stagioni. Il giorno in cui a mezzogiorno si La durata del giorno è massima nell’emisfero boreale e proiettava l’ombra più lunga corrispondeva al solstizio d’in- minima in quello australe. verno (intorno al 21 dicembre). Il solstizio d’estate, invece, Le giornate iniziano a decrescere nell’emisfero boreale e era caratterizzato dalla proiezione più corta. a crescere in quello australe. Il Sole sorge a Nord-Est e tramonta a Nord-Ovest. Secondo lo scrittore greco Diogene Laerzio l’inventore dello • Equinozio d’Autunno – 23 settembre gnomone sarebbe stato il filosofo greco Anassimandro (610- Inizia l’autunno nell’emisfero boreale e la primavera in 546 a. C.), che per primo ne avrebbe fatto uso in Grecia. quello australe. Secondo altri il merito della scoperta spetterebbe ad Anas- Al polo Nord inizia la notte polare, mentre al polo Sud il simene (586-528 a. C.), suo discepolo. A detta di Erodoto giorno polare. invece sarebbero stati i Babilonesi, i Caldei o gli Egizi ad La durata del giorno e quella della notte sono uguali. usarlo per primi. Il Sole sorge e tramonta rispettivamente ad Est e ad Antiche leggende cinesi tra- Ovest. mandano che lo gnomone • Solstizio d’Inverno – 21 dicembre fosse già in uso sotto l’impe- Inizia l’inverno nell’emisfero boreale e l’estate in quello ratore Yao (2400 a. C.). australe. Si ipotizza che a Stonehenge Al polo Sud il Sole rimane sopra l’orizzonte per sei mesi, gli antichi Britanni si serviva- viceversa al polo Nord ne rimane sotto per altrettanto. no invece delle pietre vertica- La durata del giorno è massima nell’emisfero australe e li per prevedere i movimenti minima in quello boreale. del Sole e della Luna in rela- Scheda tecnica Le giornate iniziano a decrescere nel primo e a crescere zione alla Terra: è certo però È un obelisco di marmo fissato su di un piano graduato simulante una piazza, serve nell’altro. che oggi tra le pietre di quel per determinare l’ora mediante l’ombra Il Sole sorge a Sud-Est e tramonta a Sud-Ovest. luogo è possibile cogliere proiettata. Quando la stessa coincide con la particolari fenomeni celesti, linea meridiana passante per il piede, l’ora Gli equinozi corrispondono a quei due punti della sfera ce- Il maggior riscaldamento del nostro come l’alba, il tramonto, il segnata indica mezzogiorno (12) durante il leste dove il Sole transita per l’equatore celeste, ovvero alle pianeta nella stagione estiva non di- sorgere e tramontare della solstizio d’estate (21 giugno). In questo caso pende dalla distanza, ma dall’angolo l’asta che sorregge il corpo illuminante si intersezioni di questo con l’eclittica. Luna al solstizio d’inverno e trova perpendicolare all’obelisco. Man mano d’incidenza con cui i raggi solari col- d’estate. Quando Ottaviano Augusto conquistò l’Egitto, gli che l’asta è spostata a sinistra o a destra, I solstizi rappresentano i punti dell’orbita terrestre di massima piscono la superficie e che ammonta in obelischi (dal greco ‘obeliskos’, diminutivo in senso scher- simulando la rotazione terrestre attorno al distanza dall’equatore celeste, ovvero quelli del percorso ap- estate a circa 70° e d’inverno a circa zoso della parola ‘obelòs’, spiedo), consacrati al dio Sole, proprio asse, si andranno a toccare i vari parente del Sole in cui questo inverte la direzione di marcia: 23°. Conseguentemente, a causa del- cominciarono a lasciare la Valle del Nilo e ad abbellire le settori che simboleggiano lo scorrere delle l’asse terrestre che si mantiene inclina- ore. • Solstizio d’Estate – quello situato più a Sud, nei cui pressi piazze di Roma. Dai racconti di Plinio il Vecchio sappia- Portando a fine corsa il pomello, posto sul si trova anche il punto di massima distanza della Terra dal to e parallelo a se stesso, la Terra vol- mo che intorno al 510 a. C. un obelisco monumentale fu lato destro dell’asta illuminante, si otterrà Sole (afelio); gerà verso il Sole, al solstizio d’estate condotto fino al Campo Marzio per servire da meridiana. un’inclinazione della stessa atta a simulare • Solstizio d’Inverno – il punto più a Nord dall’equatore ce- il polo Nord, e dunque l’emisfero bo- Questo monolite di 22 metri di altezza, che arrivò a Roma lo scorrere delle stagioni sino a raggiungere leste, nelle cui vicinanze si trova anche il punto di minima reale, ed al solstizio d’inverno il polo da Eliopoli (era stato eretto da Psamnetico II nel VII secolo il solstizio d’inverno (21 dicembre) anch’esso Sud, e dunque l’emisfero australe. graduato sul piano. distanza dal Sole (perielio). a. C.), su ordine di Augusto, nel 10 a.C., indicava le ore 10 11
LA MERIDIANA IL MERKHET Le meridiane più antiche si basano sulla variazione dell’altezza del sistema universalmente conosciuto come Gli antichi Egizi calcolavano il tempo in riferimento al ciclo Sole e perciò sono chiamate quadranti ad altezza o altimetrici (mi- italico o italiano, fissava la fine del giorno annuale dei lavori agricoli; il giorno era diviso in 24 parti, surazione dell’ombra e determinazione dell’altezza del Sole). Lo e l’inizio del giorno seguente al tramonto 12 per le ore di luce ed altrettante per la notte. Per gli Egizi strumento più antico, in uso probabilmente in Egitto intorno al 3500 del sole. Quando il sole tramontava era il giorno aveva inizio al tramonto. La notte, intesa come as- a.C., era in realtà una meridiana rudimentale e sfruttava l’ombra infatti l’ora 24esima. senza del sole, veniva chiamata gereh ed il giorno, inteso proiettata da uno stilo o da un obelisco con funzione di gnomone. Meridiana ad ore francesi. La meridiana come presenza del sole, si chiamava heru. La durata delle Una delle prime meridiane utilizzate in Grecia sarebbe opera di Anas- ad ore francesi è quella che è possibile simandro (filosofo greco, 610-546 a. C.). La prima meridiana emisfe- trovare prevalentemente affrescata sulle ore variava secondo le stagioni: le ore diurne si ampliavano rica fu descritta nel III secolo a.C. dall’astronomo caldeo Berossus. pareti esterne delle case e delle chiese. Il con l’allungarsi delle giornate in estate, in inverno succede- Un esempio di meridiana è quella costruita dall’arcivescovo Al- conteggio delle ore inizia dalle 24, a mez- va il contrario. phège all’inizio dell’ XI secolo. Si tratta di una targa di avorio zanotte, quindi il culminare del Sole nell’ar- Per calcolare le ore diurne, gli Egizi utilizzavano un orologio scoperta nel chiostro di Canterbury, che veniva utilizzata come co diurno segna le ore 12. Le ore francesi solare portatile costituito da un pilastrino applicato ad ango- meridiana verticale. sono chiamate anche astronomiche. lo retto su una base orizzontale con graduazione oraria. Gli ‘orologi del pastore’ conosciuti a partire dal XVI secolo, si ba- Le ore notturne venivano calcolate con il riferimento al culmi- savano su questo stesso principio. Erano costituiti da meridiane nare di determinate stelle. cilindriche e presentavano uno stilo reclinabile per consentirne il Un altro strumento analogo trasporto. Per leggere le ore bastava all’orologio solare portatile posizionare la meridiana in vertica- era il merkhet, risalente al le e osservare l’ombra dello stilo. Il termine meridiana viene utilizzato di 1500 a. C. circa. Aveva la forma di una ‘T’ o di una Scheda tecnica solito per gli orologi solari verticali: Strumento che fornisce l’ora del giorno, è questa denominazione si riferisce a ‘L‘ e, nella scrittura gerogli- composto di due barre di legno disposte in quei semplici dispositivi nei quali è fica, esprimeva il concetto forma di T e poggiato su di un piano orizzon- riportata solamente la linea oraria di ‘ora’. Questo strumento tale direzionabile sulle direttrici sud-est nord- centrale, verticale, corrispondente al dava però indicazioni mol- ovest e sud-ovest nord-est così da simulare lo mezzogiorno. Il quadrante solare, ol- to approssimative. Per risol- scorrere della rotazione terrestre sul proprio tre ad avere la linea oraria del mez- asse in riferimento alla posizione del sole. vere questo inconveniente, L’asta piccola proietta la sua ombra sull’asta zogiorno (meridiana), dispone anche circa dieci secoli dopo, grande che reca una graduazione con rilievi delle linee che si riferiscono ad altre in Egitto fu realizzato uno raffiguranti le ore. Partiamo posizionando lo ore del giorno, sia prima che dopo il strumento portatile più ela- strumento con l’estremità esterna verso sini- mezzogiorno (linee orarie), rappresentate con linee rette. Può even- stra rispetto al punto di manovra dei pomelli tualmente essere completato da linee diurne, che segnano la data borato, sul modello degli e l’asta che sorregge il corpo illuminante al- ed i segni zodiacali, tutte curve tranne la linea equinoziale. Oggi, Scheda tecnica Ziggurat mesopotamici. l’estrema destra; man mano che l’asta viene Strumento che fornisce l’ora del giorno in L’ombra in questo caso ve- per convenzione, il nuovo giorno inizia e termina con la mezzanot- spostata da destra (sud-est nord-ovest) verso base alla posizione dell’ombra proiettata da niva proiettata da un cubetto posto su un piano orizzontale, te mentre nel passato, per convenzione, terminava ed iniziava con sinistra (sud-ovest nord-est), si andrà a proiet- uno stilo di ferro che è disposto parallela- il sorgere del sole oppure con il tramonto. mente all’asse terrestre su di un piano verti- su cui erano tracciate le misure orarie con particolare riferi- tare l’ombra sui vari rilievi graduati. Come al Le linee diurne indicano: la linea solstiziale invernale, posta in mento alle ore centrali della giornata. La valutazione delle mattino, l’ombra si presenta molto allungata cale detto quadrante; normalmente costruito alto, di forma iperbolica, che segnala la minima altezza raggiunta per ridursi gradualmente fino a raggiunge- secondo la latitudine del luogo, è costituito ore iniziali e finali veniva fatta con l’ombra di una delle strut- re la minima lunghezza a mezzodì. A que- dal Sole nel suo percorso annuale; la linea equinoziale, posta tra- da una superficie piana su cui sono traccia- ture laterali dello strumento, che si proiettava su una scaletta sto punto si deve riposizionare lo strumento sversalmente al centro del quadrante, divide l’arco annuale in due te semirette corrispondenti alle ore. Quando a gradini. con direttrice opposta ovvero con l’estremi- parti; ogni parte comprende due stagioni, autunno-inverno e pri- l’ombra dello stilo coincide con la linea meri- tà esterna verso destra rispetto al punto di mavere-estate; la linea solstiziale estiva, posta in basso, sempre di diana perpendicolare ad esso, l’ora segnata Nel IV secolo a. C. veniva apportato un ulteriore migliora- manovra dei pomelli (sud-ovest nord-est) per forma iperbolica, segnala la massima altezza prevista dal Sole. è mezzogiorno (12). In questo caso l’asta riprendere a manovrare l’asta del corpo il- Le linee orarie possono essere disposte variamente, in base al- che sorregge il corpo illuminante, si trova mento al merkhet: in quest’ultima variante l’ombra interes- luminante gradualmente verso sinistra allun- perpendicolare allo stilo. Man mano che sava un piano inclinato su cui erano segnate le linee orarie l’evoluzione storica degli stessi orologi solari. gando l’ombra sino al tramonto. Portando a l’asta è spostata a sinistra o a destra simulan- opportunamente distanziate, ma non parallele tra loro. Era fine corsa il pomello, posto sul lato destro do la rotazione terrestre attorno al proprio Esistono vari modi di misurare il giorno e segnare le ore: asse, si andranno a toccare le varie meri- il primo strumento che considera la variazione mensile della dell’asta illuminante, si otterrà un’inclinazio- Meridiane a sistema babilonese. L’inizio e la fine del giorno non declinazione solare: le linee verticali infatti dividevano l’ar- ne della stessa atta a simulare lo scorrere diane che simboleggiano lo scorrere delle delle stagioni sino a raggiungere il solstizio è considerata né la mezzanotte, né il tramonto del sole, ma il suo ore. Principale svantaggio di questi strumenti co annuale in sette e permettevano il riferimento al periodo d’inverno (21 dicembre) anch’esso graduato sorgere (ora 0). Quando l’ombra dello stilo tocca la linea contras- è che sono in grado di mostrare l’ora sola- mensile. sul piano. segnata dal numero 6, significa che sono passate sei ore dall’al- mente per il periodo dell’anno e del giorno ba. Le meridiane babilonesi, oggi in disuso, sono molto rare. in cui l’ideale muro è direttamente illuminato Meridiana ad ore italiche. Per molto tempo nel mondo cristiano dal sole quindi non è possibile simulare lo scorrere delle stagioni. è stato usato un sistema orario molto diverso dall’attuale. Tale 12 13
LA CLESSIDRA AD ACQUA LO SCAFOS E LA MISURAZIONE DI ERATOSTENE Oltre che dello gnomone, strumento diurno per eccellenza, il meccanismo dell’orologio ad acqua Probabilmente fu Beroso (prete ed astronomo caldeo nato a vera che corrisponde a circa 40.000 gli antichi Egizi si servivano di orologi ad acqua chiamati e fu uno dei primi ad inserirvi dei pic- Babilonia nel 330 a. C.) l’inventore dello scafos, che venne Km. In questo caso lo gnomone è sta- clessidre, che venivano utilizzati sia di giorno che di notte. coli automatismi. Secondo la testimo- utilizzato in particolare a Roma, come documenta uno sca- to utilizzato non per conoscere l’ora, La clessidra ad acqua più antica, ritrovata tra le rovine di nianza di Vitruvio, nella sua opera De fos ritrovato nei dintorni della città, a Civita Lavinia. ma per determinare la latitudine di un Karnak, risale al XIV secolo a. C.: sarebbe stata fabbricata Architectura, in epoca romana furono È famoso l’esperimento realizzato da Eratostene (276-195 a. luogo. per il faraone Amenophi III (1390-1353 a. C.). Un’iscrizione messe a punto clessidre con galleg- C.) per determinare la lunghezza del meridiano terrestre. Secondo l’astronomo arabo al-Battoni della XVIII dinastia conferma che già in quell’epoca veniva- giante. Gli strumenti utilizzati dai Gre- Eratostene procedette alla misura della lunghezza dell’arco (858-929) lo scafos era ancora in uso no utilizzati orologi di questo tipo. Erano costituiti da una ci e dai Romani furono poi adottati da- di meridiano compresa tra Siene (l’attuale Assuan) ed Ales- nei paesi musulmani durante il X se- bacinella riempita d’acqua, da una scala oraria interna e da gli Arabi, che inventarono le clessidre sandria, ottenendo una misura di 5.000 stadi, pari a circa colo. un’apertura sul fondo per consentire all’acqua di fluire. automatiche. Al Jazari, della scuola di 800 Km. L’invenzione della clessidra viene attribuita ad un astronomo Baghdad, divenne famoso per la crea- Per determinare la differenza di latitudine tra le due loca- di nome Amenemhet, contemporaneo del faraone Amenophi zione di orologi di grande pregio e lità, Eratostene misurò l’angolo impiegando due strumenti I (inizio XVIII dinastia). Per garantire uno scorrimento costan- per la stesura del Trattato degli auto- semisferici, denominati scafi, al centro dei quali stava siste- te del liquido, indipendentemente dalla variazione del livello matismi, nel XIII secolo. mata un’asta con funzione di stilo o gnomone: tali strumenti, dell’acqua all’interno del recipiente, la clessidra presentava Le clessidre ad acqua si diffusero nel- chiamati anche orologi, vennero posti uno a Siene, l’altro una forma svasata verso l’alto. I matematici egizi però non l’Occidente cristiano e, insieme alle ad Alessandria. Lo strumento collocato a Siene, al mezzo- riuscirono a correggere con sufficiente precisione la dimi- meridiane, ebbero un ruolo importan- giorno del solstizio d’estate non segnava ombra, essendo nuzione del flusso dovuta all’abbassamento di pressione. A te nei monasteri, scandendo le pre- sistemato sul tropico; lo gnomone dello strumento posto in poco a poco e dopo diversi tentativi, le pareti delle clessidre ghiere dei monaci fino alla fine del XIII Alessandria proiettava un’ombra lunga 1/50 di angolo furono inclinate di circa 70° per tener conto della pressione secolo, quando fu introdotto l’orologio giro (7° 12’), corrispondente alla distanza angolare tra le esercitata dal liquido e della sua viscosità. Le ore però risul- meccanico. due località. Scheda tecnica tavano disuguali a seconda delle stagioni, a causa della di- Eratostene ottenne perciò la lunghezza della circonferenza È costituito da una semisfera cava di terracot- visione del giorno e della notte in dodici parti uguali (le ore Scheda tecnica terrestre moltiplicando 5000 stadi, cioè 1/50 dell’intera cir- ta sovrastata da un filo a piombo che punta presentavano quindi una variazione stagionale, visto che in conferenza moltiplicato per 50; il risultato di 250.000 stadi esattamente al centro della stessa; il piombo Lo strumento serve principalmente per se- sospeso rimane allo stesso livello del bordo estate erano più lunghe che in inverno). Alcune iscrizioni gnare una porzione di tempo limitato che in equivale a 39.400 Km, una misura molto vicina a quella dello strumento e serve a proiettare la sua incise all’interno del recipiente tenevano conto, quindi, delle ogni modo garantisce tempi costanti; è costi- ombra sulle 2 linee in rilievo graduate all’in- variazioni stagionali della scala oraria. L’uso delle clessidre tuito da un recipiente aperto superiormente terno della semisfera, segnando le ore del e graduato, contenente 14 centimetri d’ac- ad acqua si diffuse rapidamente in Grecia (secondo alcuni qua, dal quale il liquido fluisce lentamente giorno contate a partire dall’alba fino al tra- introdotto da Platone nel 400 a. C.), nell’impero romano monto. Una linea passa esattamente al cen- attraverso un forellino praticato alla base. I tro tagliando tutto il fondo dello scafos, essa ed in tutto l’Occidente. Ad Atene e a Roma la clessidra era successivi livelli dell’acqua segnano le ore indica il solstizio d’estate, che corrisponde al utilizzata soprattutto per limitare gli oratori troppo prolissi. Il sull’asta graduata. S’inizia riempiendo il re- momento in cui il sole raggiunge il momento problema della taratura fu risolto da Ktesibios, nel II secolo cipiente con l’apposita pompa elettrica; una più alto nel cielo. Un’altra linea orizzontale, volta raggiunto il livello massimo la pompa a. C., sulla base dei principi dell’idraulica e della mecca- deve essere spenta. Immediatamente il fluido più prossima al bordo, indica il solstizio d’in- nica. Quest’ultimo inoltre dotò le clessidre di meridiane ed verno (che coincide con il momento in cui il inizia a defluire in un deposito stagno posto sole compare nel punto più basso del cielo). aghi. Anche Erone di Alessandria (I secolo d. C.) perfezionò all’interno del tavolo espositore. Per rendere Anche in questo caso si dovrà manovrare più veloce e semplice l’osservazione, ogni 2 l’asta con il corpo illuminante da sinistra a (due) minuti, il livello scenderà di un centime- destra e viceversa. Quando la luce arrive- tro che equivarrà ad un’ora trascorsa sino rà perpendicolare sul piombo, l’ora segnata allo svuotamento totale che si avrà dopo 28- sarà mezzogiorno ( 12 ) durante il solstizio 29 minuti circa. Di seguito riportiamo i tempi d’estate (21 giugno); man mano che l’asta esatti di deflusso dell’acqua: è spostata a sinistra o a destra simulando la Livello dell’acqua Tempo-minuti Ore corrispondenti rotazione terrestre attorno al proprio asse, si in centimetri andranno a toccare i vari punti che simbo- leggiano lo scorrere delle ore. 14 0 0 Portando a fine corsa il pomello, posto sul 13 2 1 lato destro dell’asta illuminante, si otterrà 12 4 2 una lettura delle ore durante il solstizio d’in- 11 6 3 verno (21 dicembre) anch’esso graduato sul 10 8 4 fondo tramite una seconda linea in rilievo. 9 10 5 8 12 6 7 14 7 14 15
LA CLESSIDRA A SABBIA OROLOGIO DA TORRE La clessidra a sabbia è composta da due ampolle di vetro, L’orologio fu originariamente montato sulla torre campanaria un martello che batteva su una delle separate da un collo stretto, contenenti sabbia o polvere di di Camaggiore, che faceva parte della pieve di S. Giovanni campane, azionato da una cordicella marmo. In passato per riempire le ampolle sono state uti- Decollato. La chiesa era collocata nei pressi della frazione attaccata a una leva sollecitata dal ta- lizzate anche polveri di calcare (da gusci di uovo o marmi di Coniale e venne riedificata nel 1684 (l’agglomerato di statore della ruota di carica. polverizzati). case riuniva il piviere di una estesa comunità montana del Ventola interna al telaio, per regolare Alcuni studiosi ritengono che gli antichi Egizi conoscessero comune di Firenzuola, nella valle del Santerno sul confine la velocità della suoneria, composta già l’uso di questo strumento, mentre altri affermano che la nord della provincia e ultima parrocchia della diocesi di Fi- da 4 palette di lamiera. clessidra a sabbia non esistesse nell’antichità, e che sia ap- renze). parsa solo nel XIV secolo e diffusa poi nei due secoli succes- sivi. Gli inventari di Carlo V, re di Francia (intorno al 1380) Macchina e castello dell’orologio sono stati completamente e di Margherita d’Austria (nel 1524) segnalano l’esistenza eseguiti in ferro battuto forgiato a mano, presumibilmente di una clessidra a sabbia, che inizialmente fu chiamata orlo- nella prima metà del XVIII secolo da autore ignoto.Tutto l’in- ge ed in un secondo tempo prese il nome di reloge, horloge sieme ha un peso di Kg 90. à sablon ed infine, nel XVIII secolo, sablier (da sable che in Il castello è composto da 4 colonne a sezione quadrata con francese significa ‘sabbia’). La clessidra a sabbia appare cimette a pomello, unite da traverse con incastri e viti. Non è anche in un affresco italiano del 1338, opera di Ambrogio smontabile in quanto i ritti sono forati e ribaditi a fuoco. Lorenzetti, che decora il Su due lati del telaio si trova un montante, fissato con zeppe Palazzo pubblico di Sie- di ferro, dove sono imperniati i cilindri e le ruote. na, per simboleggiare la Due tamburi di carica in asse con fusto di legno, su cui scor- misura e la temperanza. rono funi di canapa con attaccati i relativi pesi, forniscono la Prima del perfezionamen- forza per far funzionare tutto to dell’orologio a pendo- l’ingranaggio. lo, la clessidra a sabbia Le ruote collegate ai tamburi era l’unico strumento af- di carica sono fornite di un fidabile per la misura del cric di tenuta che lavora su tempo sulle navi e si sup- ¼ del diametro della ruota pone che il suo impiego stessa. in questo contesto possa I pesi originali dovevano es- essere iniziato nel XII se- sere costituiti da pietre sago- colo. mate e forate per l’aggancio Durante il viaggio di Fer- delle corde (la zona è ricca dinando Magellano (1480-1521) attorno al globo, su ogni di pietra serena). nave della flotta erano utilizzate 18 clessidre, ed uno dei Ogni cilindro mette in mo- compiti dell’equipaggio era di capovolgerle al momento Scheda tecnica vimento 3 ruote di ferro in giusto. La sincronizzazione delle clessidre era fatta fino a La sabbia fluisce con regolarità dal bulbo asse. mezzogiorno, cioè nel momento in cui il Sole raggiunge la superiore a quello inferiore in un tempo pre- Le ruote sono state realizza- sua massima altezza sull’orizzonte. ciso per la forza di gravità, il più delle volte, te con il metodo della “bolli- attraverso una piastra di metallo forata. Al All’inizio dell’epoca industriale le clessidre furono utilizzate tura” e tagliate a mano, forse con l’ausilio di un divisore e termine è sufficiente capovolgere lo strumen- nelle fabbriche per misurare il tempo. Anche il clero ne fece to per iniziare un altro periodo. La durata del rifinite a lima. largo uso. Nei monasteri, infatti, esse sostituirono le clessi- ciclo dipende dalla quantità e qualità di sab- Le 5 viti sono una diversa dall’altra in quanto venivano co- dre ad acqua, mentre i predicatori, su suggerimento dello bia, dalla dimensione del collo e dalla forma struite e poi a caldo veniva ricavata la sede nella struttura. stesso Lutero, le adoperarono per limitare la durata dei loro dei bulbi: l’esempio di clessidra esposto ha Nei ritti di supporto (platine) sono praticati i fori di alloggia- la durata di un’ora. sermoni. mento degli alberi, alcuni sono stati rimboccolati con bocco- le di ottone. Il movimento è regolato da uno scappamento a caviglie i Amand (orologiaio francese) con ruota a pironi di ferro. Il restauro è stato effettuato, seguendo i ca- Ruota partitoria esterna di ferro con 10 tacche che regola noni, dal maestro orologiaio Andrea Corti una suoneria “alla romana”, suonante di 6 ore in 6 ore con titolare del laboratorio di orologeria presso il negozio “La Clessidra” di Empoli. replica collegata ad una campana. Le ore erano scandite da 16 17
I CALENDARI NELLE DIVERSE CIVILTÀ Il calendario è un sistema convenzionale di misurazione l’inizio del III millennio a.C. fu redatto perato inserendo 7 mesi ogni 19 anni. I mesi iniziavano alla ogni ora è suddivisa in 1080 parti. Le del tempo in unità di durata fissa (giorni, mesi, anni), in base un calendario solare dal quale de- prima falce dopo il novilunio ed avevano i seguenti nomi: feste religiose principali sono la Pesah a calcoli fondati sull’osservazione di fenomeni astronomici riva il nostro calendario: l’anno civile Nisanu, Airu, Simannu, Duzu, Abu, Ululu, Tishruitu, Arach- (Pasqua), il Kippur (ricevimento delle come i cicli solari e le lunazioni. Per misurare lo scorrere del durava 365 giorni raggruppati in 12 samma, Kislimu, ebitu, Sabatu, Adaru. Ogni giorno iniziava Tavole), Quasir (Pentecoste) e Sukkot tempo l’uomo ha utilizzato l’osservazione dei moti del Sole mesi da 30 giorni ciascuno, con altri 5 al sorgere del sole ed era diviso in 12 ore. (fuga dall’Egitto). e degli astri, e poiché il fenomeno più frequente e rilevante giorni supplementari. I nomi dei mesi è l’alternanza della luce del giorno e della notte, la base di erano: Thoth, Phaopi, Athir, Choiak, tutti i calendari è il giorno. Il problema di ogni calendario è Tybi, Mechir, Phamenoth, Pharmuthi, L’antico Calendario cinese, che se- la concordanza del giorno con il ciclo mensile della Luna (in Pachons, Payni, Epiphi, Mesore. Il condo la tradizione fu inventato nel media 29 giorni 12 ore e 44 minuti) e con il ciclo annuale giorno era suddiviso in 24 ore, 10 ore 2637 a.C., è un calendario lunisola- che lega il movimento della Terra con quello del Sole (anno di luce, 2 di crepuscolo, 12 di buio, re ed è composto da anni comuni tropico = 365 giorni 5 ore 48 minuti. Un calendario ideale con una diversa durata nel corso del- di 353, 354 o 355 giorni suddivisi deve mantenere la concordanza tra il cosiddetto anno civile l’anno. in 12 mesi e da anni embolismi- (formato da un numero intero di giorni) e le stagioni (che di- ci, di 383, 384 o 385 giorni suddi- pendono dal passaggio del Sole agli equinozi e ai solstizi). visi in 13 mesi. Ad ogni anno, che I calendari solari sono fondati sull’anno tropico, i calendari fa parte di un ciclo di 60 anni e che lunari sono basati sulla lunazione, mentre i calendari luni- Frammento di un prisma d’avorio con cui si calcolava la durata delle ore veniva contato dall’ascesa al trono solari sono una combinazione dei due precedenti. in ogni momento dell’anno, VIII secolo a. C. (British Museum, Londra). dell’imperatore, è assegnato un nome I calendari attualmente più utilizzati sono il calendario Gre- composto da due parti: una radice goriano e quello Musulmano. Affiancati al Gregoriano sono Il Calendario ebraico tuttora in vigore è un calendario celeste non traducibile (jia, yi, bing, ancora in uso i calendari tradizionali ebraico, cinese e giu- lunisolare adottato nel IV secolo d.C. e composto da anni ding, wu, ji, geng, xin, ren, gui) e un liano nelle chiese ortodosse. comuni di 353, 354 o 355 giorni suddivisi in 12 mesi ramo terrestre con uno dei seguenti lunari e da anni embolismici, di 383, 384 o 385 giorni 12 termini: zi (topo), chou (bue), yin durata suddivisi in 13 mesi lunari. Gli Ebrei contano gli anni dalla (tigre), mao (coniglio), chen (drago), calendario tipo ciclo media del- prima luna nuova dell’anno della creazione del mondo se- si (serpente), wu (cavallo), wei (peco- l’anno civile condo la Bibbia (verso mezzanotte del 6 ottobre 3761 a.C. ra), shen (scimmia), you (gallo), xu Cinese luni-solare 60 anni di 354 giorni del calendario giuliano), dal quale iniziano i cicli di 19 anni (cane), hai (maiale). L’inizio di ogni 353/354/355 formato da 12 anni comuni e 7 embolistici, equivalenti a 19 mese avviene con la luna nuova sulle giorni anni solari (ciclo di Metone). I mesi durano 29 o 30 giorni coste orientali della Cina e ogni mese Ebraico lunare 30 anni di 354,37 giorni e i loro nomi sono: Tishri, Heshvan, Kislev, Tevet, Shevat, è determinato da un numero che cor- 354/355 Adar, Nisan, Iyar, Sivan, Tammuz, Av, Elul; gli anni emboli- risponde al termine principale (che giorni smici aggiungono un mese chiamato Ve-adar prima del Ni- parte da 0 e aumenta di 1 per ogni Giuliano solare 4 anni di 365,25 giorni san. I giorni sono raggruppati in settimane e il giorno di spostamento del Sole di 30°; 2 corri- 365/366 riposo è il Sabbat. Il giorno ebraico inizia con il tramonto sponde all’equinozio di primavera e giorni Kom Ombo, calendario delle festività, secondo vestibolo del Tempio di Sobek del sole (convenzionalmente le ore 18 di Gerusalemme) e 11 al solstizio d’inverno). Se tra un Gregoriano solare 400 anni di 365,2425 e Haroeri; epoca tolemaica, 70 ca a. C.; solstizio d’inverno e il successivo ci 365/366 giorni arenaria. sono 13 lune piene l’anno seguente giorni diventa di 13 mesi. Il capodanno ci- Musulmano luni-solare 19 anni di 365,2468 Anche i Sumeri già all’inizio del III nese (Hsin Nien) dura quattro giorni 12/13 mesi giorni millennio a.C. dividevano l’anno in 12 e cade quando inizia il mese numero mesi ed i mesi in 30 giorni. Allo stesso 1, in coincidenza con la prima luna La prima civiltà ad approntare un calendario fu quella de- modo dividevano il giorno in 12 parti, nuova dopo l’entrata del Sole nel se- gli Egiziani. La levata eliaca (ovvero il sorgere ad oriente ciascuna delle quali era divisa in 30 gno dell’Acquario, e si verifica quindi prima del Sole dopo mesi di invisibilità) di Sothis (oggi nota parti, sia per motivi religiosi che per tra il 21 gennaio e il 19 febbraio del come Sirio) annunciava la piena del Nilo ed apriva l’anno, motivi pratici (infatti sia il 12 che il 30 calendario gregoriano. formato da tre stagioni: Akhet (inondazione), Peret (emer- sono divisibili in numeri interi senza genza) e Shomu (raccolto). Il calendario era originariamente dare resto). I Babilonesi, grandi stu- L’astronomo: miniatura di un lunare e durava 12 mesi costituiti a loro volta da 29 e 30 diosi della volta celeste, adottarono il manoscritto ebraico italiano, giorni che iniziavano con la luna nuova. L’anno durava 354 calendario lunare fondato su 12 mesi raccolta di favole in rima giorni e si doveva aggiungere un mese ogni tre anni. Al- di 30 giorni ed il ritardo venne recu- del 1470-1480. 18 19
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