LA SCALA - Teatro alla Scala
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Il Teatro riapre le porte al pubblico, nel frattempo abbiamo parlato con presenta i progetti futuri, ritrova la Luca Micheletti, che debutta alla Scala Città. I mesi di giugno e luglio vedono nella parte di Figaro dopo essersi af- gli spettatori tornare prima nei palchi e fermato come attore e regista di prosa. nelle gallerie, poi anche nelle poltrone Il Ballo torna protagonista con due di platea liberate dalla pedana che nei mesi ricchi di novità: con la Serata mesi scorsi aveva consentito all’or- Quattro Coreografi a giugno e la Se- chestra di suonare distanziata. Su que- rata Contemporanea a luglio il diret- sta atmosfera di ritrovata fiducia si è tore Manuel Legris porta la Compa- abbattuta, inattesa, la notizia della gnia a contatto con stili e linguaggi scomparsa di Carla Fracci, che ha mo- diversi e offre al pubblico l’occasione bilitato l’intera città in un moto di af- di gettare uno sguardo curioso su al- fetto e di commozione e che ricor- cune delle principali tendenze della diamo in questo numero con un danza del nostro tempo. approfondimento a cura di Marinella L’orchestra è impegnata in concerto Guatterini. ma anche in registrazione: Riccardo La campagna abbonamenti che si è ap- Chailly ha inciso con la Filarmonica un pena aperta presenta numerose nuove nuovo album per Decca dedicato al proposte: abbiamo deciso qui di rica- rapporto di Mozart, Schubert e Men- pitolare l’attività dell’autunno e con- delssohn con l’Italia e la musica ita- centrarci sul calendario dei concerti, liana. Dopo il ritorno in concerto di in cui spiccano i nuovi cicli dedicati Maurizio Pollini il 25 giugno, la più au- alle orchestre internazionali, che af- torevole tra i giovani pianisti italiani, fiancano la tradizionale Stagione Sin- Beatrice Rana, è protagonista dell’ul- fonica ai grandi pianisti e alla musica timo appuntamento sinfonico prima da camera nel Ridotto dei Palchi. Altre della pausa estiva, il 3 luglio, con il novità riguardano l’offerta per i più Primo concerto di Brahms diretto da giovani. Abbiamo intervistato Pietro Manfred Honeck. Mianiti sulla Cenerentola per i bam- Infine professori d’Orchestra, artisti bini e il suo lavoro con l’Orchestra del- del Coro e ballerini saluteranno il pub- l’Accademia. blico prima dell’estate con una serie di SOMMARIO Il ritorno dell’opera in sala con l’or- concerti in diverse zone di Milano, dal chestra in buca è anche l’apertura delle centro alla periferia: eventi gratuiti e L’ÉTOILE CHE DANZAVA CON LA MENTE 2 celebrazioni per il centenario di Gior- aperti a tutti per condividere di nuovo E PENSAVA CON IL CORPO gio Strehler, con Le nozze di Figaro ri- musica, spettacolo e la voglia di abitare LA SCALA VERSO IL 2022: 6 prese da Marina Bianchi e dirette da insieme la nostra Città. OPERA, BALLETTO E NON SOLO Daniel Harding: a Strehler dediche- UN FIGARO BRECHTIANO 10 remo il numero speciale dell’estate ma Paolo Besana COME VOLEVA STREHLER THE RITE OF SUMMER 14 VOLTI NUOVI DELLA DANZA 18 GLI ITALIANI MENDELSSOHN 20 E SCHUBERT, IL MILANESE MOZART LA MATURITÀ DI BEATRICE RANA 22 LA SCALA VA IN CITTÀ 24 POLLINI OGGI: 26 CHIAREZZA E IMPREVEDIBILITÀ ROSSINIANI A TUTTE LE ETÀ, 28 GRAZIE ALL’ACCADEMIA FOYER. GIUSEPPE FAINA 31 SCALIGERI. MARCO BRESCIA 32 1
L’étoile che danzava con la mente e pensava con il corpo Carla Fracci è stata più che una danzatrice: è stata una persona danzante. E con la Scala ha sempre avuto un rapporto privilegiato 2
Foto Erio Piccagliani Carla Fracci in Giselle, 1973 I gnoravo che il suo ultimo perso- una sincopata taranta con il volto che giungere, con Jean-Luc Nancy, che il naggio davvero danzato sette anni or- da tragico si allargava nel suo radioso corpo, in specie quello danzante, è la sono - all’età appena compiuta di 77 sorriso, l’Eterna Ragazza, sul sagrato pelle rivolta all’esterno, al mondo cui anni - fosse stato quello di Artemisia della magnifica cattedrale di Oria, si espone, “quel mondo intessuto Gentileschi. Quando, di recente, l’ho alle porte del Salento, ottenne un vero della contingenza dei corpi in cui è scoperto, non mi sono stupita. Forse trionfo da quel pubblico “normale” gettato ogni moi-dehors”. Rileggere solo Carla Fracci avrebbe potuto ac- che prediligeva. La danzatrice stanca di Eugenio cettare il copione di Federica Tor- Prima di disegnare uno schizzo scali- Montale, scritta per lei nel 1969, nese, la coreografia di Toni Cande- gero dell’icona e vanto dell’italianità quand’era ancora incinta del figlio loro, amico e tante volte danzatore danzante nel mondo, quale è diven- Francesco, serve a rafforzare il pen- negli spettacoli confezionati da tata ancora in vita “la Carlina”, oc- siero del filosofo francese, ma anche Beppe Menegatti, qui ancora una corrono alcune, preliminari, conside- per ricordare che all’epoca nessuna volta regista. In Artemisia. Le ultime razioni. Fracci non ha mai vissuto danzatrice osava sciupare il proprio tele. Reminiscenze e fantasmi, Carla rinchiusa solo nella boccia di pur ma- corpo da vestale coreutica con una si calò nei mémoires di una grande gnifici pesci rossi del balletto. Amava gravidanza. Viceversa per il corpo pittrice di scuola caravaggesca, che istruirsi, accrescere la propria cultura, della Fracci quella nascita fu un dono dopo stupri, violenze, accuse di ogni circondarsi di poeti, pittori, scrittori, voluto e divino: la cinghia che la tipo seppe imporre, in quel tracotante scultori, drammaturghi che poco alla stringeva ancora di più agli affetti fa- ‘600 maschilista in cui visse, la sua volta le sono diventati inseparabili miliari, vivi e scomparsi, grande arte e il suo talento, uscendone vinci- amici e le hanno donato la loro arte perno, sostegno e asse d’equilibrio trice. Dopo una lunga e congrua pre- per accrescere la sua. Non si diventa della sua vita. Come la zia Emma parazione per affrontare (ancora!) grandi artisti senza respirare nel dalla quale, ancora bimbetta delle ele- passi a due e pas d’action e persino mondo dell’arte: tutta. Potremmo ag- mentari, sfollata da Milano a causa 3
della guerra, sentiva ripetere mille spettacoli a Sassuolo e a Budrio e in tuato cou de pied, finì per additarla volte, in frasi in dialetto, la parola tutti i piccoli paesi con tre galline e alle compagne come esempio da se- “cultura”, non solo sinonimo di libri, quattro gatti. La gente di quei vil- guire perché “la Fraccina” sapeva be- dipinti e sculture, ma anche di cura laggi non ci credeva, finché non mi nissimo ciò che voleva: i commenti delle acque dei fiumi da tenere pulite, vedeva arrivare, diceva: la Fracci inutili le entravano da un orecchio e le crescita dei pomodori, amore per la non arriverà mai! E perché mai do- uscivano dall’altro per arrivare sem- natura. E duro impegno nel lavoro. vrebbe? Ha la Scala, i maggiori tea- pre all’obiettivo che aveva in mente. Con quelle sane radici popolane e tri del mondo e viene a Budrio? Eb- Quanto poi Carla abbia lavorato sul anti-fasciste, mai sconfessate; quella bene io passavo dal Metropolitan di suo corpo, sulle sue fragilità, è cosa libertà di correre dietro le oche, di New York a Budrio. Mi sono sempre nota. Perfezionista allo stremo, e saltare nelle campagne cremonesi, lasciata portare con fiducia ovunque. spronata a esserlo anche in tarda età Carla è cresciuta diventando più che Allora mi accusavano di essere una dall’inseparabile Beppe, compagno una danzatrice, una persona dan- vera pazza. Ora però se ne vedono i d’arte e di vita, ha scoperto, e proprio zante, con opinioni proprie, una frutti”. alla Scala, di avere un carisma che in schiettezza nell’esporle con genti- Esatta e preveggente “Carlina”: quei scena la trasformava in pura e radiosa lezza, oppure veemenza, a seconda frutti li abbiamo osservati all’indo- luce, “in una fata che genera altri dei casi, e con una volontà inflessi- mani della sua scomparsa nella ca- tempi e vola via come una canzone” bile. E ancora c’è chi si domanda mera ardente allestita nel foyer della come ebbe a scrivere Alda Merini, come abbia acquisito quella natura- sua amata amica poetessa. Tutto ciò lezza nello stare in scena più unica non fa che confermare che sin dagli che rara. Se non l’avete conosciuta, se Carla Fracci anni della formazione la Fracci ha non avete camminato con lei, ri- elargiva petali di rosa danzato con la mente e pensato con il schiando di fermarvi a ogni passo per corpo. Reincarnare il sogno dei Ro- gli autografi di persone qualunque, sui palcoscenici mantici “Sturm und Drang” e suc- se non le avete mangiato accanto, in del mondo, cessivi, in La Sylphide, La Péri e so- serate allegre, confortate dalla sua prattutto in Giselle, il suo signature prediletta pastasciutta, se non l’avete ed è bello piece, non è stato certo casuale, esat- ascoltata in mille occasioni pubbli- che l’ultimo tamente come portare il balletto in che e private - la mia fortuna - o ac- ogni sperduta località italiana, con tre compagnata in quei piccoli concorsi l’abbia riservato galline e quattro gatti. chissadove, cui nessuna diva col naso alla Scala La “regia” di Beppe in entrambi i all’insù si sarebbe mai neppure avvi- progetti è stata impeccabile. Dopo cinata, allora è meglio riascoltare Scala, e ai funerali nella Chiesa di aver danzato di tutto alla Scala, an- dalla sua voce ciò che ci disse già, nel San Marco, dove la “fredda” Milano cora da Solista, incluso quel Romeo e 1985, poco prima dei festeggiamenti si è riscoperta “con il cuore in mano” Giulietta di John Cranko che debuttò, scaligeri per i suoi trent’anni di e dolente per non poter che dare, dal- nel 1958, al veneziano Teatro Verde danza. “Fuori della scena sono una l’esterno, l’ultimo saluto all’artista dell’Isola di San Giorgio, e molti persona normalissima, non ho il pa- tanto amata. Una folla immensa, con pezzi di George Balanchine, di cui raocchi, non mi nutro di petali di quel picchetto di tranvieri strappa- lei ha sempre lamentato la dimenti- rosa; quando sono a casa mia mi cuore giunti a ricordare il padre Luigi, canza almeno da parte dei critici di al- piace anche lucidare le maniglie”. che come dice la storia, ormai leg- lora, il primo volo a New York nel Esterrefatta, ma memore di un com- genda, scampanellava tre volte alla 1967 significò l’incontro con il suo mento di Mario Pistoni che affer- guida del suo tram allorché passava partner prediletto, il danese Eric mava: “Carla non ha mai perso davanti alla Scala per far sentire la Bruhn. Ma anche il proseguo di una tempo a guardare la luna”, ancor sua vicinanza alla sua bimbetta e poi puntigliosa costruzione pratica e teo- prima di confezionarle addosso e dan- adolescente alla sbarra. Sarà stato un rica di un’effigie danzante tipica- zare con lei il balletto La strada suono che solo Carla poteva ricono- mente romantica. Quante volte ab- (1966, ma io lo vidi nell’84), sotto gli scere, forse, non so, non c’ero. As- biamo pianto alla fine del primo atto occhi di Federico Fellini, Giulietta sente anche agli esordi della Fracci. di Giselle, quando lei contadinella Masina e naturalmente Nino Rota, il Tuttavia è noto che persino Esmée che aveva un modo tutto suo di guar- musicista, incalzai. Signora lei è un Bulnes, sua prima insegnante alla darsi attorno, di esprimere stupore e mito! Risposta secca: “Se sono un Scuola di Ballo scaligera, che certo incanto, e poi un esplosivo dolore per mito me lo sono costruito addosso per tutto il percorso didattico non po- quell’amore inaspettatamente tradito, già quindici anni orsono; prendendo teva aver apprezzato la debolezza gettandosi tra le braccia della madre, le mie valigine e andando a fare gli delle sue gambe e il suo poco accen- prima di soccombere a terra. Sino a 4
Foto Lelli e Masotti Carla Fracci e Massimo Murru in Chéri, 1996 Tat’jana con Rex Harrington nel- l’Onegin di John Cranko (1993) e an- cora nell’intensa veste della corti- giana Lea, in Chéri di Roland Petit, accanto a Massimo Murru (1996). Infine non posso tacere sui suoi sogni, più volte ripetuti: creare una Compa- gnia nazionale che portasse il meglio dell’Italia danzante nel mondo; diri- gere il Balletto della Scala e invece le toccò il Teatro di San Carlo di Napoli (1989) e per dieci anni il Balletto del Teatro dell’Opera di Roma (2000- 2010), grande avventura che, oltre ad accrescere la tenuta del Corpo di Ballo soprattutto femminile, la portò a organizzare con Beppe complete stagioni Ballets Russes, quali nessun altro teatro istituzionale ha saputo sino a oggi mostrare, anche con bal- letti come La Chatte di Balanchine (1927), ignorati dal pubblico, ma pure dalla maggior parte dei direttori del ballo. Un ringraziamento speciale va senz’altro a Manuel Legris per aver preannunciato una grande serata a lei ora nessuna pur grande ballerina ci ha il non scontato traguardo dei 54 anni, dedicata nella prossima Stagione sca- fatto versare lacrime nella famosa credo di aver amato soprattutto Vla- ligera, e prima ancora per averle of- scena cosiddetta “della pazzia”. E dimir Vasil'ev, accanto a lei nell’83 e ferto quel paio di masterclass su Gi- ahimè, nessuna ancora ci è parsa tra- ‘84. Con Carla che lo additava “bello selle con i suoi danzatori scaligeri che sformare il suo corpo in un non-corpo come un angelo operaio e del quale certo avranno lasciato un prezioso in- fantasmatico nel secondo atto di Gi- bisognava osservare le mani”, in- segnamento. Lei, già ammalata del selle. Questione di infinitesimi detta- trecciò appunto un dialogo di mani brutto male che se l’è portata via, non gli, per i quali il lirismo tout court alate, e di grande sentimento. A dif- si è risparmiata, come si è potuto con- non è sufficiente, come sollevare il ferenza di Rudy, Volodia era un tra- statare in streaming. Anche la discre- tutu nei momenti opportuni, avvol- ditore subito pentito: un signore della zione, la strenua difesa della propria gersi nel tulle per esprimere l’incon- scena elegante ma umile, perfetto ma privacy, erano un tratto distintivo di sistenza di una musa eterea che quasi non ansioso di apparire tale. Dunque Carla, pure grande attrice dalla voce non dovrebbe toccare terra. Dolenti e assai diverso dall’arrogante Albrecht vellutata - in molti la ricorderanno impalpabili, infatti, i suoi appoggi al di Nureyev che in questo ruolo la- come strepitosa Giuseppina Strepponi partner, di magica leggiadria nei pur sciava trapelare quel pizzico di nar- nel lontano Verdi televisivo - ripeteva: necessari lifts, e di un dolore an- cisismo in più che forse solo Dame “il corpo nell’arte è un tutt’uno: brac- ch’esso extraterrestre quando si ac- Margot Fonteyn, l’esempio di balle- cia, gambe, muscoli, emissione vo- costa al traditore pentito a terra per rina che Carla voleva emulare, sa- cale”. Lei che danzava con la mente spronarlo a continuare a danzare. In- peva tenere a freno. Sul rapporto tra e pensava con il corpo, aveva anche fine, risucchiata dalle Villi, lei se ne Fracci e Nureyev si potrebbero scri- appreso ben presto che quest’ultimo, torna sotto terra, avendo creato nel vere pagine. Non posso dimenticare, in scena, non è certo un corpo quoti- pubblico una straordinaria mancanza, però, quanto Carla fosse anche gran- diano, ma è altro da sé. Non man- non solo nel partner. Quale partner? dissima e versatile tragédienne; la ri- giava petali di rosa - una frase che Tra gli ospiti scaligeri che ricordiamo, cordo nel 1991 in Fall River Legend torna spesso nei miei ricordi: li elar- ma solo a partire dagli anni Ottanta: di Agnes De Mille, quando interpretò giva sui palcoscenici del mondo, ed è da Rudolf Nureyev, a Gheorghe quel dance-drama davvero esistito, bello che l’ultimo petalo l’abbia ri- Iancu, da Patrick Dupond ad Andris vestendo i panni di Lizzie Borden, la servato alla Scala, il suo Teatro. Liepa, sino all’ultimo Zoltán Soly- pluriomicida di padre e matrigna; l’ho mosi, nel 1990, quando Carla toccava ammirata come struggente e resoluta Marinella Guatterini 5
La Scala verso il 2022: Opera, Balletto e non solo Dopo la presentazione della prossima Stagione, uno sguardo più approfondito sui nuovi cicli di concerti e i nuovi programmi per i bambini. E in autunno arriva un trittico di opere buffe di Rossini e per la prima volta La Calisto e Madina 6
Foto Giovanni Hänninen L o scorso 31 maggio nella sala del diano diretto dal Maestro Chailly con da altre compagnie, seguono classici Piermarini il Presidente della Fonda- la regia di Davide Livermore e Anna come Onegin interpretato da Roberto zione Giuseppe Sala, il Sovrintendente Netrebko, Luca Salsi e Francesco Bolle, Jewels, Giselle e Sylvia, ma non e Direttore artistico Dominique Meyer, Meli, presenta 13 allestimenti d’opera, mancano nuove creazioni e grandi il Direttore Musicale Riccardo Chailly dei quali uno solo è stato già visto dal nomi della danza di oggi, da Philippe e il Direttore del Ballo Manuel Legris pubblico milanese. Accanto al Diret- Kratz a David Dawson, da Jiří Kylián hanno presentato la Stagione tore Musicale Riccardo Chailly nel a Wayne McGregor cui è dedicata una 2021/2022. Durante i mesi della pan- prossimo anno saranno alla Scala serata nel segno di Igor’ Stravinskij. demia il Teatro ha ripensato se stesso grandi Maestri ma anche giovani di ta- e le sue strategie provando ad affron- lento come Lorenzo Viotti e Michele Accanto a Opera e Balletto, tuttavia, tare non solo i problemi del presente Gamba e molti debutti. I cast sono una vale la pena di volgere uno sguardo ma le sfide del futuro in uno sforzo di sfilata di grandi voci, da Anna Ne- più approfondito all’attività concerti- programmazione che investe l’area ar- trebko e Sonya Yoncheva a Lisette stica alla Scala che dal 2022 si fa an- tistica ma anche quella organizzativa e Oropesa, Marina Rebeka, Asmik Gri- cora più ricca, e alle nuove iniziative strutturale. In particolare la Scala si gorian, Anita Rachvelishvili, Roberto per i più piccoli. presenterà alla ripresa dopo l’estate Alagna, Francesco Meli, Luca Salsi e La Stagione Sinfonica presenta sette con una squadra stabile per costruire il Ludovic Tézier, ma in ogni produ- appuntamenti replicati ciascuno per progetto artistico dei prossimi anni: al zione si ascolteranno anche nuovi ta- tre serate. Esa-Pekka Salonen, di ri- rinnovo dell’impegno del Direttore lenti. Tra i registi oltre a Davide Li- torno dopo alcuni anni di assenza in Musicale Riccardo Chailly e alla no- vermore torna per due produzioni cui è rimasto nel cuore dei milanesi, mina del Direttore del Ballo Manuel Mario Martone, mentre debuttano inaugura la Stagione il 25 novembre Legris si aggiungono la nomina del Marco Arturo Marelli, Adrian Noble e con Strauss e Bruckner, mentre il Mae- Maestro del Coro Alberto Malazzi, Olivier Py. La Stagione di Balletto, la stro Chailly dirige tre concerti, ripren- che raccoglie il testimone di Bruno prima del nuovo Direttore del Ballo dendo i percorsi dedicati a Beethoven Casoni, e i concorsi per riportare a Manuel Legris, si muove sullo stesso e Mahler (da non perdere il 30 marzo pienezza di organico Coro e Corpo di equilibrio tra novità e tradizione. Inau- la Sinfonia n. 2 “Resurrezione”) cui si Ballo. gura La bayadère di Rudolf Nureyev aggiunge una serata verdiana. Lorenzo La nuova Stagione, che si apre il 7 di- con Svetlana Zakharova, creata per Viotti, il cui concerto in streaming ha cembre con l’attesissimo Macbeth ver- l’Opéra di Parigi e mai eseguita finora ottenuto un record di ascolti nel 2021, 7
torna con Rachmaninov dal 24 feb- cembre 2021 al 13 novembre 2022 nello storico allestimento di Jean- braio 2022, e Speranza Scappucci, la danno vita a 10 concerti da camera Pierre Ponnelle diretto da Ottavio prima direttrice italiana alla Scala, de- nel Ridotto dei Palchi ‘Arturo Tosca- Dantone, seguito dal 30 settembre dal butta dal 2 maggio con Schubert, Mo- nini’. Lo spazio più raccolto della sala nuovo allestimento scaligero de Il bar- zart e Mendelssohn. Conclude la Sta- del Piermarini permette di valorizzare biere di Siviglia con il Direttore Mu- gione Tugan Sokhiev con un al meglio le diverse famiglie di stru- sicale Riccardo Chailly sul podio, la programma russo e il pianista Hao- menti impegnate in un repertorio che regia intelligente e poetica di Leo Mu- chen Zhang. I sette concerti di canto dalla classicità viennese spazia fino al scato che debutta nel nostro Teatro, e sono altrettanti incontri con le più contemporaneo. Mattia Olivieri e Cecilia Molinari pro- grandi voci del nostro tempo: Ildar Ab- L’offerta per i bambini ripropone per il tagonisti. Completa il trittico dal 13 ot- drazakov, Waltraud Meier con Gün- ciclo Grandi Opere per Piccoli 21 rap- tobre Il turco in Italia, con la regia di ther Groissböck, Ekaterina Semen- presentazioni tra il 10 ottobre 2021 e il Roberto Andò e diretto da Diego Fa- chuk, Ferruccio Furlanetto, Juan Diego 4 aprile 2022 de La Cenerentola per i solis, rappresentato per una sola re- Flórez, Anna Netrebko e Asmik Gri- bambini, riduzione ormai attesa e fe- cita prima del lockdown; Rosa Feola è gorian. I concerti straordinari inclu- steggiata del capolavoro buffo di Ros- di nuovo protagonista. Dal 1 ottobre dono il 2 dicembre una serata con Plá- sini. Cambiano volto invece i cicli di va in scena un progetto ambizioso e in- cido Domingo e Roberta Mantegna concerti, ripensati da Mario Acampa, novativo che ha unito il compositore diretti da Marco Armiliato, il Te Deum Fabio Vacchi, il coreografo Mauro Bi- di Berlioz diretto da Alain Altinoglu gonzetti e la scrittrice Emmanuelle de per il Concerto di Natale e le Sonate Meyer, Villepin: Madina, diretta da Michele per violino e pianoforte di Mozart con Chailly e Legris Gamba e interpretata da Roberto Bolle Anne-Sophie Mutter e Lambert Orkis. e Antonella Albano, è una riflessione A questi appuntamenti ormai tradizio- hanno presentato sul terrorismo internazionale che usa i nali si aggiungono ben tre nuovi cicli una nuova Stagione linguaggi della danza, del teatro, della di concerti. Il primo è dedicato ai musica. Una novità per la Scala, anche Grandi pianisti, con Lang Lang, Da- che si muove in se è del 1651, è La Calisto di France- niel Barenboim, Daniil Trifonov e Ser- equilibrio tra novità sco Cavalli che dal 30 ottobre arriva in gei Babayan, Maurizio Pollini e Yuja un nuovo allestimento firmato da Da- Wang. e tradizione vid McVicar con la direzione di Chri- Nasce anche la serie delle Orchestre stophe Rousset: non è solo un titolo o Ospiti: in tutto sette serate imperdi- attore, regista e autore di programmi un compositore ad aggiungersi al re- bili, con Daniel Barenboim, già Diret- per l’infanzia. I concerti della dome- pertorio scaligero ma un’intera scuola, tore Musicale del nostro Teatro, che di- nica pomeriggio saranno destinati ai quella dell’opera veneziana, che no- rige la Staatskapelle di Berlino più piccoli e diventeranno autentici nostante la sua irresistibile vis teatrale nell’integrale delle Sinfonie di Brahms spettacoli con un filo narrativo conti- è tuttora una rarità sui palcoscenici il 3 e 4 novembre 2021 e la West-Ea- nuo affidato alla mediazione di due italiani. Ultimo titolo d’opera del pros- stern Divan Orchestra in Ma Vlást il 6 personaggi che torneranno in tutti gli simo autunno sarebbe la ripresa dal 9 maggio; Valery Gergiev alla testa del- appuntamenti, Lalla e Skali. I lunedì novembre dell’Elisir d’amore diretto l’Orchestra del Mariinskij in un pro- saranno invece dedicati ai più grandi, da Michele Gamba, ma tra i concerti gramma dedicato a Čajkovskij il 14 con un’introduzione più dettagliata straordinari spiccano anche il 18 no- febbraio, Esa-Pekka Salonen con l’Or- sulla musica e un’impostazione espli- vembre la Cappella Mediterranea di- chestre de Paris tra Ravel, Bartók e citamente informativa e didattica. retta da Leonardo García Alarcón con Berlioz il 29 aprile e Christian Thiele- Il calendario della ripresa d’autunno, la voce di Sonya Yoncheva e il 20 no- mann che dirige la Staatskapelle di prima dell’inizio della nuova Stagione, vembre l’oratorio Theodora di Händel Dresda l’8 e 9 settembre. si apre con la disincantata allegria di eseguito da orchestra e coro “Il pomo Nuovo impegno per solisti e gruppi tre capolavori buffi di Rossini. Apre d’oro” con Lisette Oropesa, Joyce Di dell’Orchestra scaligera che dal 19 di- dal 10 settembre L’italiana in Algeri Donato e Michael Spyres protagonisti. 8
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Un Figaro brechtiano come voleva Strehler Attore, regista e anche baritono: Luca Micheletti debutta alla Scala nelle Nozze di Figaro di Strehler 10
Non è frequente che un giovane at- scerò permeare dalla visione della re- rezione di Riccardo Muti nel 2019, tore e regista di prosa con una carriera gia e dalla direzione del Maestro Har- cosa accomuna servo e padrone? di tutto rispetto scelga il canto quale ding. Il destino di questi personaggi, sotto- terreno d’elezione. Ancor meno che si posti a continui cambi di maschera, in- riveli un baritono fra i più promettenti Con Le nozze di Figaro Mozart e Da veste, in senso metateatrale, quello pri- della sua generazione, profondo di Ponte inscenano un gioco sorpren- mario dell’interprete, che deve essere voce e spontaneamente carismatico. dente di scambi di persona, travesti- sempre pronto a cambiare pelle. Così Vincitore di un premio Ubu nel 2011 menti, inganni ed equivoci. Eppure, capita, come nel mio caso, che si fini- con Arturo Ui di Brecht, il 35enne bre- di fatto, non accade nessuna ingiu- sca sulle sponde opposte della barri- sciano Luca Micheletti ha già colle- stizia, nessuna grave violazione delle cata. Può darsi che Figaro e il Conte zionato una serie di successi, soprat- leggi umane che impedisca la realiz- rappresentino due facce della stessa tutto con ruoli verdiani, in importanti zazione dell’armonia finale. Come è medaglia, di certo hanno uno sbalzo teatri d’opera. Il 26 giugno lo attende possibile? drammatico così tridimensionale, ve- però il debutto più atteso, quello scali- Nel labirinto di eventi delle Nozze, rosimile, ridicolo e al contempo toc- gero come Figaro nelle leggendarie dove i personaggi subiscono continue cante, che restituirne i tratti è un’espe- Nozze mozartiane firmate da Giorgio metamorfosi rincorrendo una verità rienza avvincente. Strehler al Piermarini nel 1981 e ri- che sempre sfugge, viene sospeso qua- prese da Marina Bianchi nel centenario lunque giudizio morale. Questa uma- Nello specifico, che tipo sarà il suo della nascita del grande regista. nità febbrilmente persa nel suo sogno factotum? d’appagamento raggiunge esiti spas- Figaro impersona l’antica funzione Cosa prova a misurarsi con questa sosi e irresistibili. Laddove il caos sem- della commedia come teatro del pietra miliare dell’opera moderna? bra governare le vite di tutti, domina mondo: mentre crede di squarciare il Sono davvero grato di far parte di una invece un’atmosfera stregata, quasi di velo dell’apparenza si inganna più che simile occasione celebrativa, in grado sortilegio, che grazie alla levità del- mai, poiché Susanna contraddice l’in- di rileggere questa scintillante mac- l’ordito comico trasforma questa ‘folle segnamento scontato e superficiale che china novecentesca. Quando si fre- journée’ in ordinaria follia. impartisce al pubblico maschile, ov- quentano grandi produzioni del pas- vero che «il fidarsi a donna è ognor fol- sato non si rende solo omaggio a una Quando sono soli, Figaro e Alma- lia». È il ‘regista’ di una trama che lo tradizione, ma si interpreta il presente viva cantano di onore oltraggiato, di intrappola, come un ragno catturato attraverso il loro prisma. Scoprire cosa desiderio di vendetta, di piacere del dalla sua stessa ragnatela. Ma è proprio un’edizione storica, vista più volte sul dominio. Sembrano mossi dalle quando le redini gli sfuggono che è palcoscenico eppure mai agée, riesca a stesse energie, nonostante siano an- costretto a liberarsi dalla sua maschera conservare ancora oggi della sua po- titetici. Per un baritono che ha già di zanni furbo e navigato per tornare tenza è davvero affascinante. Mi la- vestito i panni del Conte sotto la di- uomo. 11
Foto Brescia-Amisano Le nozze di Figaro, regia di Giorgio Strehler, 2012
Come si è preparato vocalmente a verse del reale. Il teatro mostra con- una predilezione per le opere di autori questo ruolo? temporaneamente più verità per illu- politicamente segnati, da Brecht a Kol- Si deve cantare sempre con la propria minare percorsi imprevisti agli occhi tès. Se mi venisse offerto di mettere in voce, eppure ogni personaggio è di- dello spettatore e dell’interprete. Con scena questo straordinario titolo, pun- verso. L’assoluta nitidezza del lin- Orsini ho condiviso una lunga tournée terei sull’affresco della grande com- guaggio musicale di Mozart richiede di oltre 200 recite in giro per l’Italia e media umana della rivoluzione. Al di là altrettanta pulizia sul piano esecutivo. per il mondo. È stato un onore lavorare del contenuto sovversivo che la pièce Ma il gesto vocale funziona anche al fianco di un protagonista assoluto originaria di Beaumarchais si porta die- come termometro effimero delle emo- della storia del nostro teatro, che ha tro (la rivolta delle classi inferiori con- zioni: matura a seconda del repertorio attraversato quasi tutto il Novecento tro la nobiltà moralmente corrotta), che si affronta, dell’età e della propria grazie a una sapienza fatta di intui- nelle Nozze l’intenzione rivoluzionaria evoluzione personale e spirituale. zione e artigianato. Proprio durante si manifesta in senso più filosofico, una replica dell’Arturo Ui di Brecht, come libertà da qualunque oppressione Prima di diventare baritono, si è af- Bellocchio mi conobbe e in seguito mi e forma di snaturamento della dignità fermato brillantemente come attore, umana. La musica di Mozart non solo regista e drammaturgo. Cosa l’ha fa sì che i personaggi si ritrovino ad spinta a passare dalla prosa alla li- Quando agire ognuno secondo la propria incli- rica? nazione, ma li rende anche consapevoli È un’avventura imprevista e al con- si frequentano di ciò. In fondo, che cos’è il teatro se tempo predestinata quella che mi ha grandi produzioni non una delle possibili rivoluzioni del portato a varcare la soglia dei palco- mondo, in pari misura assimilato e an- scenici lirici. Per tradizione di fami- del passato nullato, prima di rigenerarsi alla suc- glia, sono cresciuto nella compagnia non si rende solo cessiva alzata di sipario? dei Guitti, che ha una storia pluriseco- lare di teatro di strada e itinerante. Fin omaggio Valentina Crosetto da piccolo, ero affascinato dal mestiere a una tradizione, dell’attore. Naturalmente, di qui a de- cidere di diventare baritono il passo ma si interpreta 26 giugno - 1 luglio, ore 20 non è breve. Questo nuovo percorso è il presente attraverso stato possibile grazie a una serie di in- contri, in particolare quello con Cri- il loro prisma Wolfgang Amadeus Mozart stina Mazzavillani Muti, che mi ha Le nozze di Figaro molto motivato, portandomi al debutto coinvolse nel corto Pagliacci, un pro- Daniel Harding, direttore operistico al Ravenna Festival nel getto nato nell’ambito del suo labora- Giorgio Strehler, regia 2018. Poi, per merito dei consensi ot- torio di alta formazione cinematogra- Marina Bianchi, ripresa della regia tenuti, ho assecondato le varie propo- fica di Bobbio e presentato alla Ezio Frigerio, scene ste che generosamente mi sono arri- 73esima Mostra del Cinema di Vene- Franca Squarciapino, costumi vate. Oggi posso dire che sia diventata zia. Qui, mentre si svolgono le prove Marco Filibeck, luci questa la mia strada elettiva, anche se del melodramma di Leoncavallo in un non intendo smettere, all’occasione, teatro di paese, si consuma una trage- Orchestra di scrivere, fare regia, recitare. dia familiare che entra in cortocircuito del Teatro alla Scala con la messinscena. Un’occasione dav- Alla sua formazione artistica hanno vero fortunata, che mi ha permesso di con Simon Keenlyside contribuito altri grandi nomi: Ron- unire le mie due vocazioni, il teatro e il Julia Kleiter coni, Orsini, Bellocchio. Quali inse- canto. Rosa Feola gnamenti ha ricevuto da questi mae- Luca Micheletti stri? Di recente, si è cimentato anche nella Svetlina Stoyanova Ronconi aveva un rapporto molto lu- regia d’opera, prima con Carmen al Anna-Doris Capitelli cido e spietato con il palcoscenico. Ho Ravenna Festival nel 2019, poi con il Andrea Concetti tentato di far mio il suo giudizio critico dittico La serva padrona/Trouble in Matteo Falcier verso l’univocità del messaggio tea- Tahiti al Carlo Felice lo scorso feb- Paolo Nevi trale: l’unica via per poter cogliere ciò braio. Se ne avesse l’occasione, come Caterina Sala che si nasconde dietro la finzione sce- immaginerebbe le sue Nozze? Carlo Cigni nica è nell’integrazione di letture di- Da regista di prosa ho sempre avuto 13
The Rite of Summer Ritualità e mistero hanno guidato il debutto alla Scala di Jiří Bubeníček e András Lukács 14
Foto Brescia-Amisano Una scena da Movements to Stravinsky, 2021 Tradizione vuole che giugno sia il volto: l’espressività del viso è la prima testo è fondamentale anche per la mese della magia: in particolare i giorni cosa che il pubblico nota, esattamente danza, perché sia viva e perché in ogni intorno al solstizio d’estate sono uno come me quando scelgo il corpo di passo si riesca a percepire l’umanità, la scrigno di usanze antichissime che an- ballo per una nuova creazione. Mi piace sensibilità di chi lo esegue”. In Canon cora rivivono in alcuni luoghi d’Italia e circondarmi di ballerini carismatici e in D Major il coreografo ha tessuto una d’Europa con feste e riti propiziatori dalla forte personalità”. Bubeníček nei storia personale molto toccante: i geni- per donare al Sole la forza di far cre- danzatori vuole vedere il fascino e la ca- tori di Jiří e del fratello gemello Otto scere il raccolto, per purificare gli animi pacità di attrarre, caratteristiche che lo erano acrobati, professione che li te- e per assicurarsi un anno fruttuoso. Una conquistano dal primo istante e che re- neva lontani da casa per lunghi mesi, singolare coincidenza fa sì che proprio puta fondamentali per procedere nel la- per questo entrambi trascorsero buona questo mese la serata di balletto sia in- voro in sala. Nella sua danza la cifra sti- parte dell’infanzia e dell’adolescenza trisa di magia. Per la prima volta in listica è molto riconoscibile, creando i insieme alla nonna: “Quando venne a cartellone alla Scala, Jiří Bubeníček e passi direttamente sui corpi dei ballerini mancare i nostri genitori non vollero András Lukács hanno presentato due riesce a esaltarne la vitalità e la specia- dircelo perché avremmo avuto un de- lavori connessi ad antichi rituali e tra- lità di ciascuno, mantenendo sempre butto di lì a poco; questo ha fatto sì che dizioni: riti di passaggio e celebrazione uno stile univoco che esalta l’eleganza lo scoprissi molto tempo dopo, senza la del femminile nel caso di Bubeníček, ri- e la bellezza dei movimenti in un equi- possibilità di salutarla. Per molto tempo mandi all’universo misterioso e grotte- librio perfetto fra balletto classico e ho elaborato la perdita fino a quando, sco della commedia dell’arte in Lu- contemporaneo. “A un giovane danza- nel 2007, ho deciso di dirle addio dedi- kács. I due autori hanno condiviso la tore consiglierei di correre liberamente candole Le Souffle de l’Esprit. In parti- “Serata Quattro Coreografi” al fianco rischi, di lanciarsi in avventure nuove colare l’ultima parte di questo lavoro, del Direttore del Corpo di Ballo scali- senza paura di sbagliare, di farsi ispirare ovvero quella che presento in Scala, gero Manuel Legris e di Alexei Rat- da tutto, dal lavoro di altri artisti ma an- per me significa molto: probabilmente mansky, con tre repliche consecutive che dalla vita di ogni giorno. Di que- nessuno che non conosca questa storia aperte al pubblico. st’ultima consiglierei di avere cura: vi- lo potrà notare, io tuttavia in questo “Prima di tutto - afferma Bubeníček - in vere la vita al meglio, divertirsi e stare passo a tre maschile vedo tre angeli un danzatore osservo gli occhi e il bene con se stessi e con il proprio con- che accompagnano mia nonna in un 15
luogo altro, dove può stare bene. Que- grande compositore, in particolare la scorso al Frankfurt Ballet: “Forsythe sta coreografia è contemporaneamente Suite tratta da Pulcinella: “Quando creo più di tutti mi ispira continuamente, an- un saluto a lei e una celebrazione della la prima cosa che mi ispira è la musica che inconsapevolmente: nella mia donna in generale come potenza crea- - racconta Lukács -, in questo caso il danza adoro il minimalismo, le linee trice che dona la vita, ispirazione che ho gusto rinascimentale della composi- nette e spingere il corpo oltre i limiti. avuto dai dipinti di donne di Leonardo zione mi ha trasportato in un mondo Ho uno stile che mescola tante cose di- da Vinci. Per la messa in scena ho scelto lontano, i suoni e la melodia mi riman- verse: adoro le punte, l’eleganza del tre ballerini molto forti: Nicola Del dano alla commedia dell’arte: proprio a neoclassico ma anche i grandi affondi Freo, Gioacchino Starace e Mattia quest’ultima mi sono ispirato per la tipici della danza moderna. A volte la- Semperboni”. creazione dei costumi, i danzatori voro anche al pavimento: ho danzato in Otto e Jiří hanno una storia singolare, hanno dei collari enormi che mi ricor- contesti fra loro diversissimi che mi sono fratelli gemelli identici uniti da hanno reso un danzatore versatile, mi una carriera comune: entrambi studiano porto dietro un bagaglio di stili varie- all’Hamburg Ballet - John Neumeier, Bubeníček e Lukács gato dal quale attingo quando creo un diventano poi importanti danzatori e collaborano attivamente nelle creazioni hanno presentato nuovo lavoro”. Da un anno Lukács ha smesso di danzare per dedicarsi total- personali, in particolare all’interno de due lavori connessi mente alla direzione artistica del Györ “Les Ballets Bubeníček”, la compagnia ad antichi rituali National Ballet e alla coreografia: “È che hanno fondato. “Io e Otto siamo difficile questo cambio di ruolo, io sarò molto vicini, ci capiamo subito e pos- e tradizioni: per sempre un danzatore, è strano es- siamo supportarci nei momenti difficili. riti di passaggio, sere passato dall’altra parte. Però sono Mi piace lavorare con lui, quando trovo celebrazione del molto felice, voglio far crescere la mia un tema che mi ispira per uno spetta- Compagnia come ho visto fare a Ma- colo lo approfondisco moltissimo (a femminile e rimandi nuel Legris nei dieci anni di direzione volte anche per due o tre anni!), voglio alla commedia dell’arte a Vienna: lui è un artista incredibile, rie- sempre imparare cose nuove nel mio la- sce a innalzare il livello dei suoi dan- voro: condivido con Otto ogni fase dano le vesti di Pulcinella. Voglio sem- zatori ogni giorno, sono sicuro che farà della creazione, lui mi dà preziosi con- pre curare tutto nelle mie creazioni, di- un grande lavoro anche in Scala. Qui sigli soprattutto sulla scena creando una segno i costumi, mi immagino il set e le mi sono trovato benissimo, i danzatori enorme quantità di render dei futuri set, luci, delineo come prima cosa ogni sono preparati e disponibili”. E per il fu- poi è un grande compositore, inventa e aspetto visivo dello spettacolo, solo alla turo? “Ho un sogno nel cassetto: non ho compone musiche bellissime per i no- fine arrivo ai passi”. Lukács si forma mai voluto approcciare i classici del stri spettacoli; è davvero stimolante la- come ballerino alla Hungarian Dance balletto nella mia carriera, ora però vorare insieme”. Canon in D Major è University, entrando poco dopo nell’ forse è arrivato il momento: vorrei pro- un estratto che unisce fortemente i due Hungarian National Ballet e avviando, porre una mia versione del Lago dei ci- fratelli, sia sul piano personale per via parallelamente, la carriera autoriale che gni, l’atto bianco in particolare mi ispira della drammaturgia, sia su quello arti- annovera oggi oltre sessanta creazioni: tantissimo. Mi sono già messo al la- stico trattandosi di una collaborazione. sul podio dei suoi autori di riferimento voro: per ora ho realizzato il white pas Un lavoro molto diverso da quello che troviamo William Forsythe, Mats Ek e des deux ma non vedo l’ora di cimen- ha presentato invece András Lukács, Jiří Kylián, con i quali negli anni ha tarmi nello spettacolo intero”. Movements to Stravinsky, una crea- avuto modo di collaborare personal- zione astratta ispirata alla musica del mente, in particolare nel periodo tra- Giada Vailati 16
in alto Jirˇí Bubeníček in prova, in basso András Lukács in prova Foto Brescia-Amisano 9, 10, 11 giugno, ore 19 Serata Quattro Coreografi Legris / Lukács / Bubeníček / Ratmansky Verdi Suite Coreografia Manuel Legris Musica Giuseppe Verdi Scene e costumi Luisa Spinatelli Luci Andrea Giretti Nuova produzione Teatro alla Scala Movements to Stravinsky Coreografia, scene, costumi e luci András Lukács Musica Igor’ Stravinskij Davide Cabassi, pianoforte Sandro Laffranchini, violoncello Nuova produzione Teatro alla Scala Costumi dalla produzione del Wiener Staatsballett, 2017 Canon in D Major Foto Brescia-Amisano Coreografia Jiří Bubeníček Musica Otto Bubeníček e Johann Pachelbel Scene e costumi Otto Bubeníček Luci e video Jiří Bubeníček Nuova produzione Teatro alla Scala Concerto DSCH Coreografia Alexei Ratmansky Ripresa da Laura Contardi Assistente coreografo Tatiana Ratmansky Musica Dmitrij Šostakovič Davide Cabassi, pianoforte Costumi Holly Hynes Luci Mark Stanley Produzione Teatro alla Scala Direttore Kevin Rhodes Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro alla Scala 17
Volti nuovi della danza Con la Serata Contemporanea il 7 e 8 luglio Manuel Legris presenta cinque debutti scaligeri e una prima assoluta insieme al ritorno di Forsythe Il Corpo di Ballo del Teatro conti- pezzi storici - la ripresa del trio con- vecento e si distingue per originalità, nua una stagione da protagonista clusivo di SENTieri di Philippe sensibilità e gusto musicale. Natalia della programmazione scaligera. Il Kratz, che firmerà nella prossima Horecna, danzatrice con Hamburg 2021 ha visto susseguirsi eventi in Stagione una nuova creazione per il Ballett, Nederlands Dance Theatre, streaming, il successo oltre ogni Corpo di Ballo, e con cinque autori Scapino Ballet e ora coreografa free aspettativa della docuserie “Corpo che mai prima d’ora hanno portato lance, si è già messa in luce nel pa- di Ballo” su Raiplay e Rai5 e il ri- norama internazionale. A lei è affi- torno del pubblico in sala con la Se- data la creazione - in prima assoluta rata Quattro Coreografi, che il 9, 10 e 11 giugno ha accostato coreogra- Sette nomi di rilievo per la Compagnia scaligera - Birds walking on water, di cui firma anche fie di Manuel Legris e Alexei Rat- della coreografia scene e costumi. Assoli e passi a due mansky ai debutti di András Lukács e Jiří Bubeníček. Una nuova ondata contemporanea di grande impatto si alternano nelle altre firme di questa Serata: con il di debutti è attesa il 7 e 8 luglio con internazionale, passo a due Tristan and Isolde dalla Serata Contemporanea, con il pub- blico anche in platea offrendo agli cinque debutti sua produzione Tristan Krzysztof Pastor, acclamata personalità nel appassionati uno sguardo su alcuni scaligeri e una nuova mondo della danza e direttore del dei più interessanti protagonisti della danza di oggi. creazione in prima Polish National Ballet, porta in scena la passione e l’intensità tragica Sette nomi di rilievo della coreo- assoluta di una storia d’amore, esaltata dalla grafia contemporanea internazio- musica di Wagner; David Dawson nale, cinque debutti scaligeri e una sul nostro palcoscenico la loro firma crea nel 2007 A sweet spell of obli- nuova creazione in prima assoluta si e i loro lavori: Krzysztof Pastor, Da- vion su una selezione di preludi da Il uniscono nella nuova serata, con il vid Dawson, Patrick de Bana, Nata- clavicembalo ben temperato di Jo- grande ritorno di William Forsythe lia Horecna e Simone Valastro uniti hann Sebastian Bach. Alla Scala - per la prima volta il Balletto della nel segno di un linguaggio contem- questo passo a due mostrerà per la Scala presenterà The Vertiginous poraneo che trae le sue radici dal prima volta la cifra stilistica del plu- Thrill of Exactitude, uno dei suoi classico e dai grandi maestri del No- ripremiato coreografo britannico che 18
Foto Willem van den Heuvel Natalia Horecna nella nuova stagione sarà tra i pro- tagonisti, con Anima Animus, della 7, 8 luglio, ore 19 serata-trittico “Dawson/Kratz/Ky- lián”. Il fascino della musica ba- Serata Contemporanea rocca permea anche The labirinth of solitude, assolo di grande forza Birds walking on water espressiva creato per Ivan Vasiliev Sentieri Trio Coreografia Natalia Horecna nel 2011 sulla Ciaccona in sol mi- nore di Tomaso Antonio Vitali da Coreografia Philippe Kratz Musica Arvo Pärt, Jean Sibelius, Patrick de Bana, tra i più interes- Musica Fryderyk Chopin Vladimir Martynov santi autori del panorama contem- Marcelo Spaccarotella, pianoforte Nuova produzione Teatro alla Scala Produzione Teatro alla Scala Prima rappresentazione assoluta poraneo, personalità unica ed eclet- tica come il suo background. Nuova Tristan and Isolde linfa coreografica del nostro tempo, Árbakkinn Coreografia Simone Valastro Pas de Deux che porta per la prima volta alla Scala il talento di Simone Valastro Musica Ólafur Arnalds Coreografia Krzysztof Pastor con Árbakkinn, passo a due creato Nuova produzione Teatro alla Scala Musica Richard Wagner Nuova produzione Teatro alla Scala nel 2019 sulla omonima composi- zione di Ólafur Arnalds. Milanese, A sweet spell of oblivion Coreografia David Dawson The vertiginous thrill diplomato alla Scuola di Ballo del of exactitude Teatro la Scala, già danzatore al- Musica Johann Sebastian Bach l’Opéra de Paris, la sua carriera co- Nuova produzione Teatro alla Scala Coreografia William Forsythe reografica lo ha visto all’Opéra Ba- Musica Franz Schubert stille, Opéra Garnier, Ravello The labyrinth of solitude Nuova produzione Teatro alla Scala Coreografia Patrick de Bana Costumi dalla produzione del Wiener Festival, Granada Festival, nel 2020 Staatsballett, 2010 al Teatro Bol’šoj, con una creazione Musica Tomaso Antonio Vitali Prima rappresentazione 20 gennaio 1996, in prima mondiale e all’Opera di Nuova produzione Teatro alla Scala Ballett Frankfurt, Oper Frankfurt Roma nel 2021. 19
Gli italiani Mendelssohn e Schubert, il milanese Mozart Riccardo Chailly esplora i legami dei tre grandi compositori con la Penisola in un nuovo album con la Filarmonica Il Maestro entra in sala, sorride, e nelle gallerie concordano sull’uni- zioni per Decca, che seguono quelle prima di avvicinarsi ai professori cità dell’esperienza acustica: una co- di arie d’opera realizzate a maggio d’orchestra rivolge qualche parola lonna di suono compatto eppure per- con Anna Netrebko per Deutsche ai fotografi, raccomandando di ri- fettamente trasparente e articolato. Grammophon, sono tra le ultime at- prendere l’orchestra dall’alto in Paradossi di un assetto anomalo che tività a svolgersi sulla grande pedana modo che si veda l’ampia pedana sfida il virtuosismo di musicisti abi- che sarà smantellata a metà giugno. Il che copre la platea permettendo ai tuati a suonare spalla a spalla e ri- 25 il pubblico che verrà ad ascoltare musicisti di suonare distanziati. Maurizio Pollini potrà ritrovare posto Dalla fine di novembre alla Scala si è suonato così, occupando lo spazio Sui leggii nelle poltrone di platea. Sui leggii della Filarmonica, tra i mi- destinato a un pubblico cui la pan- della Filarmonica, crofoni della Decca, lo sguardo sul- demia impediva l’accesso e creando le condizioni per far musica comun- tra i microfoni l’Italia, Milano e lo stile italiano di tre grandi compositori. Il primo que, a uso delle televisioni, degli della Decca, brano è la Sinfonia “Italiana”, pro- streaming e più di recente, da quando le normative lo consentono, lo sguardo sull’Italia, babilmente la pagina più popolare di Mendelssohn insieme al Concerto anche a un certo numero di spetta- Milano e lo stile per violino e alla musica di scena per tori. Condizioni comunque difficili per gli interpreti. Il momento più im- italiano di tre grandi il Sogno di una notte di mezza estate, nella versione rivista del 1834. I ma- pegnativo è stato forse Salome di Ri- compositori teriali della Sinfonia prendono forma chard Strauss in diretta Rai lo scorso nel corso del viaggio che tra il 1829 febbraio: un’orchestra vastissima e chiede ulteriore cura al direttore, ma e il 1931 porta il compositore in di- distanziata, Riccardo Chailly su un regala anche risonanze inattese rive- versi Paesi d’Europa; nel 1832 una podio rialzato perché tutti potessero landosi eccellente spazio di registra- commissione della Royal Philhar- vedere il suo gesto, i cantanti lonta- zione, in attesa della nuova sala per monic Society spinge Mendelssohn a nissimi tra le scene oniriche di Paolo prove e incisioni che troverà posto dar forma compiuta al lavoro, che Fantin per lo spettacolo di Damiano nella nuova torre progettata da Mario viene presentato a Londra sotto la Michieletto. Eppure i critici ammessi Botta. Ma proprio queste registra- sua direzione nel 1833. Quella di 20
Foto Brescia-Amisano Londra è a tutt’oggi la versione cor- rappresentazione dell’opera insieme lescente e al Parini la “festa teatrale” rente, ma alla prova del pubblico non ad alcuni amici che si profusero in Ascanio in Alba per le nozze del- suscita l’entusiasmo sperato, e co- lodi della Sinfonia. Lodi così spro- l’arciduca Ferdinando, quattordice- munque l’autore non ne è soddi- positate da indurlo a scommettere simo figlio di Maria Teresa; minor sfatto, tanto che l’Italiana viene data che avrebbe potuto in breve tempo fortuna avrà nel 1772 l’opera Lucio alle stampe solo postuma, nel 1847. comporre un paio di sinfonie simili: Silla, anche perché la prima rappre- Nel 1834 Mendelssohn, convinto del nacquero così le “Ouverture in stile sentazione era iniziata con tre ore di valore dell’opera ma scontento della italiano” D590 e D591. Vero o no ritardo dovendosi attendere il mede- sua forma provvisoria, rivede gli ul- che sia l’aneddoto del biografo, i due simo Ferdinando. timi tre movimenti provvedendo in gustosi calchi rossiniani sono una Con questa incisione che testimonia particolare a una nuova, più ampia brillante testimonianza della popo- il ruolo dell’Italia e della musica ita- articolazione del Saltarello finale: larità del Pesarese, e in generale del- liana nel percorso di tre grandi com- questa versione, circolata in facsi- l’opera italiana, nella Vienna del positori d’oltralpe, Riccardo Chailly mile dalla fine degli anni ’90, è in- primo Ottocento. prosegue l’attività discografica con clusa nell’edizione critica curata da Mozart era venuto in Italia nel corso la Filarmonica che negli anni ha toc- Christopher Hogwood ed è stata in- di tre viaggi tra il 1770 e il 1773, cato capisaldi del repertorio e nuovi cisa per la prima volta da John Eliot spendendo approssimativamente un territori, sempre con uno sguardo Gardiner nel 2018. anno a Milano dove godeva della preferenziale alle occasioni d’ascolto Anche Schubert si era ispirato allo protezione del conte Firmian e aveva insolito o alle scoperte critiche ed “stile italiano”, benché in circostanze incontrato Giuseppe Parini. A Mi- editoriali. Da Verdi a Cherubini, Re- molto differenti e senza lasciare la lano Mozart si cimenta per la prima spighi e Rota, il Maestro e la Filar- città di Vienna. Heinrich Kreissle, volta con un’opera seria, all’età di 14 monica hanno tenuto in evidenza primo biografo del compositore, rac- anni: Mitridate, re di Ponto su li- storia e tradizione della produzione conta l’irrefrenabile entusiasmo dei bretto del Parini da Racine va in orchestrale dei compositori italiani e viennesi per Tancredi di Rossini. Se- scena al Regio Ducal Teatro nel di- ora ne indagano gli intrecci con la condo Kreissle, nel 1817 Schubert cembre 1770. Il successo è tale da scena internazionale nell’Europa tra (che aveva allora 20 anni, mentre indurre il Firmian l’anno seguente a la fine del XVIII e i primi decenni Rossini ne compiva 25) assisté a una commissionare al compositore ado- del XIX secolo. 21
La maturità di Beatrice Rana Non ancora trentenne, la pianista di Copertino propone il Primo concerto di Brahms con Manfred Honeck B eatrice Rana, non ancora tren- blico è conquistato dalle qualità tec- sonalità e volume per sovrastare tenne, è diventata in pochi anni un niche quanto dalla simpatia della gio- l’esuberante scrittura orchestrale. Di punto di riferimento per il panorama vane speranza della musica italiana, nuovo Beethoven, questa volta il pianistico italiano, imponendosi tra i seria e lontana da ogni divismo. Sulle Quarto Concerto, la riporta al Pier- fenomeni più interessanti anche a li- sue qualità tecniche fa certo affida- marini nel gennaio 2020 con Fabio vello internazionale. Nata a Coper- Luisi, poche settimane prima della tino, in provincia di Lecce, ha fre- chiusura dei Teatri. E a luglio dello quentato il Conservatorio di È dal 2015 stesso anno, dopo i mesi del lock- Monopoli e si è messa in luce come la più giovane vincitrice del Con- che l’intesa tra down, è ancora sul palcoscenico del Piermarini per i concerti della ripresa, corso di Montréal, prima di piazzarsi Beatrice Rana e splendida solista nella trascrizione seconda (ma aggiudicandosi il pre- mio del pubblico) al Van Cliburn. l’Orchestra della Scala pianistica de La valse di Ravel, ma anche complice di Mischa Maisky e Sono seguiti i dischi per Warner è immediata, solida accompagnatrice di Simone Classics e via via i debutti nelle grandi sale nel mondo, le copertine e il pubblico Piazzola accorso a sostituire all’ul- timo momento Luca Salsi. Il concerto dei periodici internazionali, le tour- è conquistato del 3 luglio è un passo ulteriore in née: nel 2022 sarà in Europa con la London Symphony diretta da Gia- dalle qualità tecniche questo percorso di vicinanza e colla- borazione perché si suona un colosso nandrea Noseda e con l’orchestra del e dalla sua simpatia del repertorio, il Primo concerto di Bayerischer Rundfunk diretta da Brahms. Eseguito per la prima volta Yannick Nézet-Seguin. mento Carlo Boccadoro nel comporre ad Hannover nel 1859 con al piano- Alla Scala Beatrice Rana arriva nel il suo Concerto per pianoforte, in forte l’autore appena ventiseienne, il 2015, in una serata della Stagione prima assoluta ancora nella Stagione Concerto fu un clamoroso insuccesso della Filarmonica in cui Marc Al- della Filarmonica nel gennaio 2017 e per la soverchiante ricchezza del ma- brecht la dirige nel Primo concerto di diretto con complice entusiasmo da teriale musicale che sgomentò un Beethoven, programma ripetuto po- Riccardo Chailly: una pagina che pubblico che dalla forma del concerto chi mesi dopo in un concerto riser- esplode di gioia musicale in una con- si attendeva brillantezza ed eleganza. vato diretto da Fabio Luisi. L’intesa tinua cascata di riferimenti che ri- Brahms vi aveva riunito, consiglieri con l’orchestra è immediata, il pub- chiedono a chi suona precisione, per- Clara Schumann e Joseph Joachim, 22
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