LA SCALA - Teatro alla Scala

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LA SCALA - Teatro alla Scala
LA SCALA
  MAGAZINE

   GIUGNO / LUGLIO 2021
LA SCALA - Teatro alla Scala
LA SCALA - Teatro alla Scala
Il Teatro riapre le porte al pubblico,      nel frattempo abbiamo parlato con
                                         presenta i progetti futuri, ritrova la      Luca Micheletti, che debutta alla Scala
                                         Città. I mesi di giugno e luglio vedono     nella parte di Figaro dopo essersi af-
                                         gli spettatori tornare prima nei palchi e   fermato come attore e regista di prosa.
                                         nelle gallerie, poi anche nelle poltrone    Il Ballo torna protagonista con due
                                         di platea liberate dalla pedana che nei     mesi ricchi di novità: con la Serata
                                         mesi scorsi aveva consentito all’or-        Quattro Coreografi a giugno e la Se-
                                         chestra di suonare distanziata. Su que-     rata Contemporanea a luglio il diret-
                                         sta atmosfera di ritrovata fiducia si è     tore Manuel Legris porta la Compa-
                                         abbattuta, inattesa, la notizia della       gnia a contatto con stili e linguaggi
                                         scomparsa di Carla Fracci, che ha mo-       diversi e offre al pubblico l’occasione
                                         bilitato l’intera città in un moto di af-   di gettare uno sguardo curioso su al-
                                         fetto e di commozione e che ricor-          cune delle principali tendenze della
                                         diamo in questo numero con un               danza del nostro tempo.
                                         approfondimento a cura di Marinella         L’orchestra è impegnata in concerto
                                         Guatterini.                                 ma anche in registrazione: Riccardo
                                         La campagna abbonamenti che si è ap-        Chailly ha inciso con la Filarmonica un
                                         pena aperta presenta numerose nuove         nuovo album per Decca dedicato al
                                         proposte: abbiamo deciso qui di rica-       rapporto di Mozart, Schubert e Men-
                                         pitolare l’attività dell’autunno e con-     delssohn con l’Italia e la musica ita-
                                         centrarci sul calendario dei concerti,      liana. Dopo il ritorno in concerto di
                                         in cui spiccano i nuovi cicli dedicati      Maurizio Pollini il 25 giugno, la più au-
                                         alle orchestre internazionali, che af-      torevole tra i giovani pianisti italiani,
                                         fiancano la tradizionale Stagione Sin-      Beatrice Rana, è protagonista dell’ul-
                                         fonica ai grandi pianisti e alla musica     timo appuntamento sinfonico prima
                                         da camera nel Ridotto dei Palchi. Altre     della pausa estiva, il 3 luglio, con il
                                         novità riguardano l’offerta per i più       Primo concerto di Brahms diretto da
                                         giovani. Abbiamo intervistato Pietro        Manfred Honeck.
                                         Mianiti sulla Cenerentola per i bam-        Infine professori d’Orchestra, artisti
                                         bini e il suo lavoro con l’Orchestra del-   del Coro e ballerini saluteranno il pub-
                                         l’Accademia.                                blico prima dell’estate con una serie di
SOMMARIO                                 Il ritorno dell’opera in sala con l’or-     concerti in diverse zone di Milano, dal
                                         chestra in buca è anche l’apertura delle    centro alla periferia: eventi gratuiti e
L’ÉTOILE CHE DANZAVA CON LA MENTE    2   celebrazioni per il centenario di Gior-     aperti a tutti per condividere di nuovo
E PENSAVA CON IL CORPO
                                         gio Strehler, con Le nozze di Figaro ri-    musica, spettacolo e la voglia di abitare
LA SCALA VERSO IL 2022:              6   prese da Marina Bianchi e dirette da        insieme la nostra Città.
OPERA, BALLETTO E NON SOLO               Daniel Harding: a Strehler dediche-
UN FIGARO BRECHTIANO                10   remo il numero speciale dell’estate ma                               Paolo Besana
COME VOLEVA STREHLER

THE RITE OF SUMMER                  14
VOLTI NUOVI DELLA DANZA             18
GLI ITALIANI MENDELSSOHN            20
E SCHUBERT, IL MILANESE MOZART

LA MATURITÀ DI BEATRICE RANA        22
LA SCALA VA IN CITTÀ                24
POLLINI OGGI:                       26
CHIAREZZA E IMPREVEDIBILITÀ

ROSSINIANI A TUTTE LE ETÀ,          28
GRAZIE ALL’ACCADEMIA

FOYER. GIUSEPPE FAINA               31
SCALIGERI. MARCO BRESCIA            32

                                                                                                                            1
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L’étoile che danzava
con la mente
 e pensava con il corpo

     Carla Fracci è stata più che una danzatrice:
     è stata una persona danzante.
     E con la Scala ha sempre avuto un rapporto privilegiato

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Foto Erio Piccagliani
    Carla Fracci in Giselle, 1973

I gnoravo che il suo ultimo perso-        una sincopata taranta con il volto che      giungere, con Jean-Luc Nancy, che il
naggio davvero danzato sette anni or-     da tragico si allargava nel suo radioso     corpo, in specie quello danzante, è la
sono - all’età appena compiuta di 77      sorriso, l’Eterna Ragazza, sul sagrato      pelle rivolta all’esterno, al mondo cui
anni - fosse stato quello di Artemisia    della magnifica cattedrale di Oria,         si espone, “quel mondo intessuto
Gentileschi. Quando, di recente, l’ho     alle porte del Salento, ottenne un vero     della contingenza dei corpi in cui è
scoperto, non mi sono stupita. Forse      trionfo da quel pubblico “normale”          gettato ogni moi-dehors”. Rileggere
solo Carla Fracci avrebbe potuto ac-      che prediligeva.                            La danzatrice stanca di Eugenio
cettare il copione di Federica Tor-       Prima di disegnare uno schizzo scali-       Montale, scritta per lei nel 1969,
nese, la coreografia di Toni Cande-       gero dell’icona e vanto dell’italianità     quand’era ancora incinta del figlio
loro, amico e tante volte danzatore       danzante nel mondo, quale è diven-          Francesco, serve a rafforzare il pen-
negli spettacoli confezionati da          tata ancora in vita “la Carlina”, oc-       siero del filosofo francese, ma anche
Beppe Menegatti, qui ancora una           corrono alcune, preliminari, conside-       per ricordare che all’epoca nessuna
volta regista. In Artemisia. Le ultime    razioni. Fracci non ha mai vissuto          danzatrice osava sciupare il proprio
tele. Reminiscenze e fantasmi, Carla      rinchiusa solo nella boccia di pur ma-      corpo da vestale coreutica con una
si calò nei mémoires di una grande        gnifici pesci rossi del balletto. Amava     gravidanza. Viceversa per il corpo
pittrice di scuola caravaggesca, che      istruirsi, accrescere la propria cultura,   della Fracci quella nascita fu un dono
dopo stupri, violenze, accuse di ogni     circondarsi di poeti, pittori, scrittori,   voluto e divino: la cinghia che la
tipo seppe imporre, in quel tracotante    scultori, drammaturghi che poco alla        stringeva ancora di più agli affetti fa-
‘600 maschilista in cui visse, la sua     volta le sono diventati inseparabili        miliari, vivi e scomparsi, grande
arte e il suo talento, uscendone vinci-   amici e le hanno donato la loro arte        perno, sostegno e asse d’equilibrio
trice. Dopo una lunga e congrua pre-      per accrescere la sua. Non si diventa       della sua vita. Come la zia Emma
parazione per affrontare (ancora!)        grandi artisti senza respirare nel          dalla quale, ancora bimbetta delle ele-
passi a due e pas d’action e persino      mondo dell’arte: tutta. Potremmo ag-        mentari, sfollata da Milano a causa

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della guerra, sentiva ripetere mille       spettacoli a Sassuolo e a Budrio e in      tuato cou de pied, finì per additarla
volte, in frasi in dialetto, la parola     tutti i piccoli paesi con tre galline e    alle compagne come esempio da se-
“cultura”, non solo sinonimo di libri,     quattro gatti. La gente di quei vil-       guire perché “la Fraccina” sapeva be-
dipinti e sculture, ma anche di cura       laggi non ci credeva, finché non mi        nissimo ciò che voleva: i commenti
delle acque dei fiumi da tenere pulite,    vedeva arrivare, diceva: la Fracci         inutili le entravano da un orecchio e le
crescita dei pomodori, amore per la        non arriverà mai! E perché mai do-         uscivano dall’altro per arrivare sem-
natura. E duro impegno nel lavoro.         vrebbe? Ha la Scala, i maggiori tea-       pre all’obiettivo che aveva in mente.
Con quelle sane radici popolane e          tri del mondo e viene a Budrio? Eb-        Quanto poi Carla abbia lavorato sul
anti-fasciste, mai sconfessate; quella     bene io passavo dal Metropolitan di        suo corpo, sulle sue fragilità, è cosa
libertà di correre dietro le oche, di      New York a Budrio. Mi sono sempre          nota. Perfezionista allo stremo, e
saltare nelle campagne cremonesi,          lasciata portare con fiducia ovunque.      spronata a esserlo anche in tarda età
Carla è cresciuta diventando più che       Allora mi accusavano di essere una         dall’inseparabile Beppe, compagno
una danzatrice, una persona dan-           vera pazza. Ora però se ne vedono i        d’arte e di vita, ha scoperto, e proprio
zante, con opinioni proprie, una           frutti”.                                   alla Scala, di avere un carisma che in
schiettezza nell’esporle con genti-        Esatta e preveggente “Carlina”: quei       scena la trasformava in pura e radiosa
lezza, oppure veemenza, a seconda          frutti li abbiamo osservati all’indo-      luce, “in una fata che genera altri
dei casi, e con una volontà inflessi-      mani della sua scomparsa nella ca-         tempi e vola via come una canzone”
bile. E ancora c’è chi si domanda          mera ardente allestita nel foyer della     come ebbe a scrivere Alda Merini,
come abbia acquisito quella natura-                                                   sua amata amica poetessa. Tutto ciò
lezza nello stare in scena più unica                                                  non fa che confermare che sin dagli
che rara. Se non l’avete conosciuta, se           Carla Fracci                        anni della formazione la Fracci ha
non avete camminato con lei, ri-             elargiva petali di rosa                  danzato con la mente e pensato con il
schiando di fermarvi a ogni passo per                                                 corpo. Reincarnare il sogno dei Ro-
gli autografi di persone qualunque,             sui palcoscenici                      mantici “Sturm und Drang” e suc-
se non le avete mangiato accanto, in               del mondo,                         cessivi, in La Sylphide, La Péri e so-
serate allegre, confortate dalla sua                                                  prattutto in Giselle, il suo signature
prediletta pastasciutta, se non l’avete             ed è bello                        piece, non è stato certo casuale, esat-
ascoltata in mille occasioni pubbli-              che l’ultimo                        tamente come portare il balletto in
che e private - la mia fortuna - o ac-                                                ogni sperduta località italiana, con tre
compagnata in quei piccoli concorsi             l’abbia riservato                     galline e quattro gatti.
chissadove, cui nessuna diva col naso               alla Scala                        La “regia” di Beppe in entrambi i
all’insù si sarebbe mai neppure avvi-                                                 progetti è stata impeccabile. Dopo
cinata, allora è meglio riascoltare        Scala, e ai funerali nella Chiesa di       aver danzato di tutto alla Scala, an-
dalla sua voce ciò che ci disse già, nel   San Marco, dove la “fredda” Milano         cora da Solista, incluso quel Romeo e
1985, poco prima dei festeggiamenti        si è riscoperta “con il cuore in mano”     Giulietta di John Cranko che debuttò,
scaligeri per i suoi trent’anni di         e dolente per non poter che dare, dal-     nel 1958, al veneziano Teatro Verde
danza. “Fuori della scena sono una         l’esterno, l’ultimo saluto all’artista     dell’Isola di San Giorgio, e molti
persona normalissima, non ho il pa-        tanto amata. Una folla immensa, con        pezzi di George Balanchine, di cui
raocchi, non mi nutro di petali di         quel picchetto di tranvieri strappa-       lei ha sempre lamentato la dimenti-
rosa; quando sono a casa mia mi            cuore giunti a ricordare il padre Luigi,   canza almeno da parte dei critici di al-
piace anche lucidare le maniglie”.         che come dice la storia, ormai leg-        lora, il primo volo a New York nel
Esterrefatta, ma memore di un com-         genda, scampanellava tre volte alla        1967 significò l’incontro con il suo
mento di Mario Pistoni che affer-          guida del suo tram allorché passava        partner prediletto, il danese Eric
mava: “Carla non ha mai perso              davanti alla Scala per far sentire la      Bruhn. Ma anche il proseguo di una
tempo a guardare la luna”, ancor           sua vicinanza alla sua bimbetta e poi      puntigliosa costruzione pratica e teo-
prima di confezionarle addosso e dan-      adolescente alla sbarra. Sarà stato un     rica di un’effigie danzante tipica-
zare con lei il balletto La strada         suono che solo Carla poteva ricono-        mente romantica. Quante volte ab-
(1966, ma io lo vidi nell’84), sotto gli   scere, forse, non so, non c’ero. As-       biamo pianto alla fine del primo atto
occhi di Federico Fellini, Giulietta       sente anche agli esordi della Fracci.      di Giselle, quando lei contadinella
Masina e naturalmente Nino Rota, il        Tuttavia è noto che persino Esmée          che aveva un modo tutto suo di guar-
musicista, incalzai. Signora lei è un      Bulnes, sua prima insegnante alla          darsi attorno, di esprimere stupore e
mito! Risposta secca: “Se sono un          Scuola di Ballo scaligera, che certo       incanto, e poi un esplosivo dolore per
mito me lo sono costruito addosso          per tutto il percorso didattico non po-    quell’amore inaspettatamente tradito,
già quindici anni orsono; prendendo        teva aver apprezzato la debolezza          gettandosi tra le braccia della madre,
le mie valigine e andando a fare gli       delle sue gambe e il suo poco accen-       prima di soccombere a terra. Sino a

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LA SCALA - Teatro alla Scala
Foto Lelli e Masotti
                                                                                                            Carla Fracci e Massimo Murru
                                                                                                            in Chéri, 1996

                                                                                                            Tat’jana con Rex Harrington nel-
                                                                                                            l’Onegin di John Cranko (1993) e an-
                                                                                                            cora nell’intensa veste della corti-
                                                                                                            giana Lea, in Chéri di Roland Petit,
                                                                                                            accanto a Massimo Murru (1996).
                                                                                                            Infine non posso tacere sui suoi sogni,
                                                                                                            più volte ripetuti: creare una Compa-
                                                                                                            gnia nazionale che portasse il meglio
                                                                                                            dell’Italia danzante nel mondo; diri-
                                                                                                            gere il Balletto della Scala e invece le
                                                                                                            toccò il Teatro di San Carlo di Napoli
                                                                                                            (1989) e per dieci anni il Balletto del
                                                                                                            Teatro dell’Opera di Roma (2000-
                                                                                                            2010), grande avventura che, oltre ad
                                                                                                            accrescere la tenuta del Corpo di
                                                                                                            Ballo soprattutto femminile, la portò
                                                                                                            a organizzare con Beppe complete
                                                                                                            stagioni Ballets Russes, quali nessun
                                                                                                            altro teatro istituzionale ha saputo
                                                                                                            sino a oggi mostrare, anche con bal-
                                                                                                            letti come La Chatte di Balanchine
                                                                                                            (1927), ignorati dal pubblico, ma pure
                                                                                                            dalla maggior parte dei direttori del
                                                                                                            ballo. Un ringraziamento speciale va
                                                                                                            senz’altro a Manuel Legris per aver
                                                                                                            preannunciato una grande serata a lei
                       ora nessuna pur grande ballerina ci ha     il non scontato traguardo dei 54 anni,    dedicata nella prossima Stagione sca-
                       fatto versare lacrime nella famosa         credo di aver amato soprattutto Vla-      ligera, e prima ancora per averle of-
                       scena cosiddetta “della pazzia”. E         dimir Vasil'ev, accanto a lei nell’83 e   ferto quel paio di masterclass su Gi-
                       ahimè, nessuna ancora ci è parsa tra-      ‘84. Con Carla che lo additava “bello     selle con i suoi danzatori scaligeri che
                       sformare il suo corpo in un non-corpo      come un angelo operaio e del quale        certo avranno lasciato un prezioso in-
                       fantasmatico nel secondo atto di Gi-       bisognava osservare le mani”, in-         segnamento. Lei, già ammalata del
                       selle. Questione di infinitesimi detta-    trecciò appunto un dialogo di mani        brutto male che se l’è portata via, non
                       gli, per i quali il lirismo tout court     alate, e di grande sentimento. A dif-     si è risparmiata, come si è potuto con-
                       non è sufficiente, come sollevare il       ferenza di Rudy, Volodia era un tra-      statare in streaming. Anche la discre-
                       tutu nei momenti opportuni, avvol-         ditore subito pentito: un signore della   zione, la strenua difesa della propria
                       gersi nel tulle per esprimere l’incon-     scena elegante ma umile, perfetto ma      privacy, erano un tratto distintivo di
                       sistenza di una musa eterea che quasi      non ansioso di apparire tale. Dunque      Carla, pure grande attrice dalla voce
                       non dovrebbe toccare terra. Dolenti e      assai diverso dall’arrogante Albrecht     vellutata - in molti la ricorderanno
                       impalpabili, infatti, i suoi appoggi al    di Nureyev che in questo ruolo la-        come strepitosa Giuseppina Strepponi
                       partner, di magica leggiadria nei pur      sciava trapelare quel pizzico di nar-     nel lontano Verdi televisivo - ripeteva:
                       necessari lifts, e di un dolore an-        cisismo in più che forse solo Dame        “il corpo nell’arte è un tutt’uno: brac-
                       ch’esso extraterrestre quando si ac-       Margot Fonteyn, l’esempio di balle-       cia, gambe, muscoli, emissione vo-
                       costa al traditore pentito a terra per     rina che Carla voleva emulare, sa-        cale”. Lei che danzava con la mente
                       spronarlo a continuare a danzare. In-      peva tenere a freno. Sul rapporto tra     e pensava con il corpo, aveva anche
                       fine, risucchiata dalle Villi, lei se ne   Fracci e Nureyev si potrebbero scri-      appreso ben presto che quest’ultimo,
                       torna sotto terra, avendo creato nel       vere pagine. Non posso dimenticare,       in scena, non è certo un corpo quoti-
                       pubblico una straordinaria mancanza,       però, quanto Carla fosse anche gran-      diano, ma è altro da sé. Non man-
                       non solo nel partner. Quale partner?       dissima e versatile tragédienne; la ri-   giava petali di rosa - una frase che
                       Tra gli ospiti scaligeri che ricordiamo,   cordo nel 1991 in Fall River Legend       torna spesso nei miei ricordi: li elar-
                       ma solo a partire dagli anni Ottanta:      di Agnes De Mille, quando interpretò      giva sui palcoscenici del mondo, ed è
                       da Rudolf Nureyev, a Gheorghe              quel dance-drama davvero esistito,        bello che l’ultimo petalo l’abbia ri-
                       Iancu, da Patrick Dupond ad Andris         vestendo i panni di Lizzie Borden, la     servato alla Scala, il suo Teatro.
                       Liepa, sino all’ultimo Zoltán Soly-        pluriomicida di padre e matrigna; l’ho
                       mosi, nel 1990, quando Carla toccava       ammirata come struggente e resoluta                      Marinella Guatterini

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LA SCALA - Teatro alla Scala
La Scala verso il 2022:
    Opera, Balletto
  e non solo

    Dopo la presentazione della prossima Stagione,
    uno sguardo più approfondito sui nuovi cicli
    di concerti e i nuovi programmi per i bambini.
    E in autunno arriva un trittico di opere buffe di Rossini
    e per la prima volta La Calisto e Madina

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LA SCALA - Teatro alla Scala
Foto Giovanni Hänninen
L   o scorso 31 maggio nella sala del      diano diretto dal Maestro Chailly con       da altre compagnie, seguono classici
Piermarini il Presidente della Fonda-      la regia di Davide Livermore e Anna         come Onegin interpretato da Roberto
zione Giuseppe Sala, il Sovrintendente     Netrebko, Luca Salsi e Francesco            Bolle, Jewels, Giselle e Sylvia, ma non
e Direttore artistico Dominique Meyer,     Meli, presenta 13 allestimenti d’opera,     mancano nuove creazioni e grandi
il Direttore Musicale Riccardo Chailly     dei quali uno solo è stato già visto dal    nomi della danza di oggi, da Philippe
e il Direttore del Ballo Manuel Legris     pubblico milanese. Accanto al Diret-        Kratz a David Dawson, da Jiří Kylián
hanno presentato la Stagione               tore Musicale Riccardo Chailly nel          a Wayne McGregor cui è dedicata una
2021/2022. Durante i mesi della pan-       prossimo anno saranno alla Scala            serata nel segno di Igor’ Stravinskij.
demia il Teatro ha ripensato se stesso     grandi Maestri ma anche giovani di ta-
e le sue strategie provando ad affron-     lento come Lorenzo Viotti e Michele         Accanto a Opera e Balletto, tuttavia,
tare non solo i problemi del presente      Gamba e molti debutti. I cast sono una      vale la pena di volgere uno sguardo
ma le sfide del futuro in uno sforzo di    sfilata di grandi voci, da Anna Ne-         più approfondito all’attività concerti-
programmazione che investe l’area ar-      trebko e Sonya Yoncheva a Lisette           stica alla Scala che dal 2022 si fa an-
tistica ma anche quella organizzativa e    Oropesa, Marina Rebeka, Asmik Gri-          cora più ricca, e alle nuove iniziative
strutturale. In particolare la Scala si    gorian, Anita Rachvelishvili, Roberto       per i più piccoli.
presenterà alla ripresa dopo l’estate      Alagna, Francesco Meli, Luca Salsi e        La Stagione Sinfonica presenta sette
con una squadra stabile per costruire il   Ludovic Tézier, ma in ogni produ-           appuntamenti replicati ciascuno per
progetto artistico dei prossimi anni: al   zione si ascolteranno anche nuovi ta-       tre serate. Esa-Pekka Salonen, di ri-
rinnovo dell’impegno del Direttore         lenti. Tra i registi oltre a Davide Li-     torno dopo alcuni anni di assenza in
Musicale Riccardo Chailly e alla no-       vermore torna per due produzioni            cui è rimasto nel cuore dei milanesi,
mina del Direttore del Ballo Manuel        Mario Martone, mentre debuttano             inaugura la Stagione il 25 novembre
Legris si aggiungono la nomina del         Marco Arturo Marelli, Adrian Noble e        con Strauss e Bruckner, mentre il Mae-
Maestro del Coro Alberto Malazzi,          Olivier Py. La Stagione di Balletto, la     stro Chailly dirige tre concerti, ripren-
che raccoglie il testimone di Bruno        prima del nuovo Direttore del Ballo         dendo i percorsi dedicati a Beethoven
Casoni, e i concorsi per riportare a       Manuel Legris, si muove sullo stesso        e Mahler (da non perdere il 30 marzo
pienezza di organico Coro e Corpo di       equilibrio tra novità e tradizione. Inau-   la Sinfonia n. 2 “Resurrezione”) cui si
Ballo.                                     gura La bayadère di Rudolf Nureyev          aggiunge una serata verdiana. Lorenzo
La nuova Stagione, che si apre il 7 di-    con Svetlana Zakharova, creata per          Viotti, il cui concerto in streaming ha
cembre con l’attesissimo Macbeth ver-      l’Opéra di Parigi e mai eseguita finora     ottenuto un record di ascolti nel 2021,

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LA SCALA - Teatro alla Scala
torna con Rachmaninov dal 24 feb-           cembre 2021 al 13 novembre 2022             nello storico allestimento di Jean-
braio 2022, e Speranza Scappucci, la        danno vita a 10 concerti da camera          Pierre Ponnelle diretto da Ottavio
prima direttrice italiana alla Scala, de-   nel Ridotto dei Palchi ‘Arturo Tosca-       Dantone, seguito dal 30 settembre dal
butta dal 2 maggio con Schubert, Mo-        nini’. Lo spazio più raccolto della sala    nuovo allestimento scaligero de Il bar-
zart e Mendelssohn. Conclude la Sta-        del Piermarini permette di valorizzare      biere di Siviglia con il Direttore Mu-
gione Tugan Sokhiev con un                  al meglio le diverse famiglie di stru-      sicale Riccardo Chailly sul podio, la
programma russo e il pianista Hao-          menti impegnate in un repertorio che        regia intelligente e poetica di Leo Mu-
chen Zhang. I sette concerti di canto       dalla classicità viennese spazia fino al    scato che debutta nel nostro Teatro, e
sono altrettanti incontri con le più        contemporaneo.                              Mattia Olivieri e Cecilia Molinari pro-
grandi voci del nostro tempo: Ildar Ab-     L’offerta per i bambini ripropone per il    tagonisti. Completa il trittico dal 13 ot-
drazakov, Waltraud Meier con Gün-           ciclo Grandi Opere per Piccoli 21 rap-      tobre Il turco in Italia, con la regia di
ther Groissböck, Ekaterina Semen-           presentazioni tra il 10 ottobre 2021 e il   Roberto Andò e diretto da Diego Fa-
chuk, Ferruccio Furlanetto, Juan Diego      4 aprile 2022 de La Cenerentola per i       solis, rappresentato per una sola re-
Flórez, Anna Netrebko e Asmik Gri-          bambini, riduzione ormai attesa e fe-       cita prima del lockdown; Rosa Feola è
gorian. I concerti straordinari inclu-      steggiata del capolavoro buffo di Ros-      di nuovo protagonista. Dal 1 ottobre
dono il 2 dicembre una serata con Plá-      sini. Cambiano volto invece i cicli di      va in scena un progetto ambizioso e in-
cido Domingo e Roberta Mantegna             concerti, ripensati da Mario Acampa,        novativo che ha unito il compositore
diretti da Marco Armiliato, il Te Deum                                                  Fabio Vacchi, il coreografo Mauro Bi-
di Berlioz diretto da Alain Altinoglu                                                   gonzetti e la scrittrice Emmanuelle de
per il Concerto di Natale e le Sonate                Meyer,                             Villepin: Madina, diretta da Michele
per violino e pianoforte di Mozart con          Chailly e Legris                        Gamba e interpretata da Roberto Bolle
Anne-Sophie Mutter e Lambert Orkis.                                                     e Antonella Albano, è una riflessione
A questi appuntamenti ormai tradizio-          hanno presentato                         sul terrorismo internazionale che usa i
nali si aggiungono ben tre nuovi cicli        una nuova Stagione                        linguaggi della danza, del teatro, della
di concerti. Il primo è dedicato ai                                                     musica. Una novità per la Scala, anche
Grandi pianisti, con Lang Lang, Da-             che si muove in                         se è del 1651, è La Calisto di France-
niel Barenboim, Daniil Trifonov e Ser-        equilibrio tra novità                     sco Cavalli che dal 30 ottobre arriva in
gei Babayan, Maurizio Pollini e Yuja                                                    un nuovo allestimento firmato da Da-
Wang.                                             e tradizione                          vid McVicar con la direzione di Chri-
Nasce anche la serie delle Orchestre                                                    stophe Rousset: non è solo un titolo o
Ospiti: in tutto sette serate imperdi-      attore, regista e autore di programmi       un compositore ad aggiungersi al re-
bili, con Daniel Barenboim, già Diret-      per l’infanzia. I concerti della dome-      pertorio scaligero ma un’intera scuola,
tore Musicale del nostro Teatro, che di-    nica pomeriggio saranno destinati ai        quella dell’opera veneziana, che no-
rige la Staatskapelle di Berlino            più piccoli e diventeranno autentici        nostante la sua irresistibile vis teatrale
nell’integrale delle Sinfonie di Brahms     spettacoli con un filo narrativo conti-     è tuttora una rarità sui palcoscenici
il 3 e 4 novembre 2021 e la West-Ea-        nuo affidato alla mediazione di due         italiani. Ultimo titolo d’opera del pros-
stern Divan Orchestra in Ma Vlást il 6      personaggi che torneranno in tutti gli      simo autunno sarebbe la ripresa dal 9
maggio; Valery Gergiev alla testa del-      appuntamenti, Lalla e Skali. I lunedì       novembre dell’Elisir d’amore diretto
l’Orchestra del Mariinskij in un pro-       saranno invece dedicati ai più grandi,      da Michele Gamba, ma tra i concerti
gramma dedicato a Čajkovskij il 14          con un’introduzione più dettagliata         straordinari spiccano anche il 18 no-
febbraio, Esa-Pekka Salonen con l’Or-       sulla musica e un’impostazione espli-       vembre la Cappella Mediterranea di-
chestre de Paris tra Ravel, Bartók e        citamente informativa e didattica.          retta da Leonardo García Alarcón con
Berlioz il 29 aprile e Christian Thiele-    Il calendario della ripresa d’autunno,      la voce di Sonya Yoncheva e il 20 no-
mann che dirige la Staatskapelle di         prima dell’inizio della nuova Stagione,     vembre l’oratorio Theodora di Händel
Dresda l’8 e 9 settembre.                   si apre con la disincantata allegria di     eseguito da orchestra e coro “Il pomo
Nuovo impegno per solisti e gruppi          tre capolavori buffi di Rossini. Apre       d’oro” con Lisette Oropesa, Joyce Di
dell’Orchestra scaligera che dal 19 di-     dal 10 settembre L’italiana in Algeri       Donato e Michael Spyres protagonisti.

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Un Figaro brechtiano
 come voleva Strehler

      Attore, regista e anche baritono:
      Luca Micheletti debutta alla Scala nelle
      Nozze di Figaro di Strehler

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Non è frequente che un giovane at-          scerò permeare dalla visione della re-       rezione di Riccardo Muti nel 2019,
tore e regista di prosa con una carriera    gia e dalla direzione del Maestro Har-       cosa accomuna servo e padrone?
di tutto rispetto scelga il canto quale     ding.                                        Il destino di questi personaggi, sotto-
terreno d’elezione. Ancor meno che si                                                    posti a continui cambi di maschera, in-
riveli un baritono fra i più promettenti    Con Le nozze di Figaro Mozart e Da           veste, in senso metateatrale, quello pri-
della sua generazione, profondo di          Ponte inscenano un gioco sorpren-            mario dell’interprete, che deve essere
voce e spontaneamente carismatico.          dente di scambi di persona, travesti-        sempre pronto a cambiare pelle. Così
Vincitore di un premio Ubu nel 2011         menti, inganni ed equivoci. Eppure,          capita, come nel mio caso, che si fini-
con Arturo Ui di Brecht, il 35enne bre-     di fatto, non accade nessuna ingiu-          sca sulle sponde opposte della barri-
sciano Luca Micheletti ha già colle-        stizia, nessuna grave violazione delle       cata. Può darsi che Figaro e il Conte
zionato una serie di successi, soprat-      leggi umane che impedisca la realiz-         rappresentino due facce della stessa
tutto con ruoli verdiani, in importanti     zazione dell’armonia finale. Come è          medaglia, di certo hanno uno sbalzo
teatri d’opera. Il 26 giugno lo attende     possibile?                                   drammatico così tridimensionale, ve-
però il debutto più atteso, quello scali-   Nel labirinto di eventi delle Nozze,         rosimile, ridicolo e al contempo toc-
gero come Figaro nelle leggendarie          dove i personaggi subiscono continue         cante, che restituirne i tratti è un’espe-
Nozze mozartiane firmate da Giorgio         metamorfosi rincorrendo una verità           rienza avvincente.
Strehler al Piermarini nel 1981 e ri-       che sempre sfugge, viene sospeso qua-
prese da Marina Bianchi nel centenario      lunque giudizio morale. Questa uma-          Nello specifico, che tipo sarà il suo
della nascita del grande regista.           nità febbrilmente persa nel suo sogno        factotum?
                                            d’appagamento raggiunge esiti spas-          Figaro impersona l’antica funzione
Cosa prova a misurarsi con questa           sosi e irresistibili. Laddove il caos sem-   della commedia come teatro del
pietra miliare dell’opera moderna?          bra governare le vite di tutti, domina       mondo: mentre crede di squarciare il
Sono davvero grato di far parte di una      invece un’atmosfera stregata, quasi di       velo dell’apparenza si inganna più che
simile occasione celebrativa, in grado      sortilegio, che grazie alla levità del-      mai, poiché Susanna contraddice l’in-
di rileggere questa scintillante mac-       l’ordito comico trasforma questa ‘folle      segnamento scontato e superficiale che
china novecentesca. Quando si fre-          journée’ in ordinaria follia.                impartisce al pubblico maschile, ov-
quentano grandi produzioni del pas-                                                      vero che «il fidarsi a donna è ognor fol-
sato non si rende solo omaggio a una        Quando sono soli, Figaro e Alma-             lia». È il ‘regista’ di una trama che lo
tradizione, ma si interpreta il presente    viva cantano di onore oltraggiato, di        intrappola, come un ragno catturato
attraverso il loro prisma. Scoprire cosa    desiderio di vendetta, di piacere del        dalla sua stessa ragnatela. Ma è proprio
un’edizione storica, vista più volte sul    dominio. Sembrano mossi dalle                quando le redini gli sfuggono che è
palcoscenico eppure mai agée, riesca a      stesse energie, nonostante siano an-         costretto a liberarsi dalla sua maschera
conservare ancora oggi della sua po-        titetici. Per un baritono che ha già         di zanni furbo e navigato per tornare
tenza è davvero affascinante. Mi la-        vestito i panni del Conte sotto la di-       uomo.

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Foto Brescia-Amisano
Le nozze di Figaro, regia di Giorgio Strehler, 2012
Come si è preparato vocalmente a             verse del reale. Il teatro mostra con-       una predilezione per le opere di autori
questo ruolo?                                temporaneamente più verità per illu-         politicamente segnati, da Brecht a Kol-
Si deve cantare sempre con la propria        minare percorsi imprevisti agli occhi        tès. Se mi venisse offerto di mettere in
voce, eppure ogni personaggio è di-          dello spettatore e dell’interprete. Con      scena questo straordinario titolo, pun-
verso. L’assoluta nitidezza del lin-         Orsini ho condiviso una lunga tournée        terei sull’affresco della grande com-
guaggio musicale di Mozart richiede          di oltre 200 recite in giro per l’Italia e   media umana della rivoluzione. Al di là
altrettanta pulizia sul piano esecutivo.     per il mondo. È stato un onore lavorare      del contenuto sovversivo che la pièce
Ma il gesto vocale funziona anche            al fianco di un protagonista assoluto        originaria di Beaumarchais si porta die-
come termometro effimero delle emo-          della storia del nostro teatro, che ha       tro (la rivolta delle classi inferiori con-
zioni: matura a seconda del repertorio       attraversato quasi tutto il Novecento        tro la nobiltà moralmente corrotta),
che si affronta, dell’età e della propria    grazie a una sapienza fatta di intui-        nelle Nozze l’intenzione rivoluzionaria
evoluzione personale e spirituale.           zione e artigianato. Proprio durante         si manifesta in senso più filosofico,
                                             una replica dell’Arturo Ui di Brecht,        come libertà da qualunque oppressione
Prima di diventare baritono, si è af-        Bellocchio mi conobbe e in seguito mi        e forma di snaturamento della dignità
fermato brillantemente come attore,                                                       umana. La musica di Mozart non solo
regista e drammaturgo. Cosa l’ha                                                          fa sì che i personaggi si ritrovino ad
spinta a passare dalla prosa alla li-                   Quando                            agire ognuno secondo la propria incli-
rica?                                                                                     nazione, ma li rende anche consapevoli
È un’avventura imprevista e al con-                si frequentano                         di ciò. In fondo, che cos’è il teatro se
tempo predestinata quella che mi ha              grandi produzioni                        non una delle possibili rivoluzioni del
portato a varcare la soglia dei palco-                                                    mondo, in pari misura assimilato e an-
scenici lirici. Per tradizione di fami-               del passato                         nullato, prima di rigenerarsi alla suc-
glia, sono cresciuto nella compagnia              non si rende solo                       cessiva alzata di sipario?
dei Guitti, che ha una storia pluriseco-
lare di teatro di strada e itinerante. Fin             omaggio                                                Valentina Crosetto
da piccolo, ero affascinato dal mestiere          a una tradizione,
dell’attore. Naturalmente, di qui a de-
cidere di diventare baritono il passo              ma si interpreta                       26 giugno - 1 luglio, ore 20
non è breve. Questo nuovo percorso è           il presente attraverso
stato possibile grazie a una serie di in-
contri, in particolare quello con Cri-              il loro prisma                        Wolfgang Amadeus Mozart
stina Mazzavillani Muti, che mi ha
                                                                                          Le nozze di Figaro
molto motivato, portandomi al debutto        coinvolse nel corto Pagliacci, un pro-       Daniel Harding, direttore
operistico al Ravenna Festival nel           getto nato nell’ambito del suo labora-       Giorgio Strehler, regia
2018. Poi, per merito dei consensi ot-       torio di alta formazione cinematogra-        Marina Bianchi, ripresa della regia
tenuti, ho assecondato le varie propo-       fica di Bobbio e presentato alla             Ezio Frigerio, scene
ste che generosamente mi sono arri-          73esima Mostra del Cinema di Vene-           Franca Squarciapino, costumi
vate. Oggi posso dire che sia diventata      zia. Qui, mentre si svolgono le prove        Marco Filibeck, luci
questa la mia strada elettiva, anche se      del melodramma di Leoncavallo in un
non intendo smettere, all’occasione,         teatro di paese, si consuma una trage-       Orchestra
di scrivere, fare regia, recitare.           dia familiare che entra in cortocircuito     del Teatro alla Scala
                                             con la messinscena. Un’occasione dav-
Alla sua formazione artistica hanno          vero fortunata, che mi ha permesso di        con Simon Keenlyside
contribuito altri grandi nomi: Ron-          unire le mie due vocazioni, il teatro e il   Julia Kleiter
coni, Orsini, Bellocchio. Quali inse-        canto.                                       Rosa Feola
gnamenti ha ricevuto da questi mae-                                                       Luca Micheletti
stri?                                        Di recente, si è cimentato anche nella       Svetlina Stoyanova
Ronconi aveva un rapporto molto lu-          regia d’opera, prima con Carmen al           Anna-Doris Capitelli
cido e spietato con il palcoscenico. Ho      Ravenna Festival nel 2019, poi con il        Andrea Concetti
tentato di far mio il suo giudizio critico   dittico La serva padrona/Trouble in          Matteo Falcier
verso l’univocità del messaggio tea-         Tahiti al Carlo Felice lo scorso feb-        Paolo Nevi
trale: l’unica via per poter cogliere ciò    braio. Se ne avesse l’occasione, come        Caterina Sala
che si nasconde dietro la finzione sce-      immaginerebbe le sue Nozze?                  Carlo Cigni
nica è nell’integrazione di letture di-      Da regista di prosa ho sempre avuto

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The Rite
        of Summer

        Ritualità e mistero hanno guidato
        il debutto alla Scala
        di Jiří Bubeníček e András Lukács

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Foto Brescia-Amisano
 Una scena da Movements to Stravinsky, 2021

Tradizione vuole che giugno sia il            volto: l’espressività del viso è la prima      testo è fondamentale anche per la
mese della magia: in particolare i giorni     cosa che il pubblico nota, esattamente         danza, perché sia viva e perché in ogni
intorno al solstizio d’estate sono uno        come me quando scelgo il corpo di              passo si riesca a percepire l’umanità, la
scrigno di usanze antichissime che an-        ballo per una nuova creazione. Mi piace        sensibilità di chi lo esegue”. In Canon
cora rivivono in alcuni luoghi d’Italia e     circondarmi di ballerini carismatici e         in D Major il coreografo ha tessuto una
d’Europa con feste e riti propiziatori        dalla forte personalità”. Bubeníček nei        storia personale molto toccante: i geni-
per donare al Sole la forza di far cre-       danzatori vuole vedere il fascino e la ca-     tori di Jiří e del fratello gemello Otto
scere il raccolto, per purificare gli animi   pacità di attrarre, caratteristiche che lo     erano acrobati, professione che li te-
e per assicurarsi un anno fruttuoso. Una      conquistano dal primo istante e che re-        neva lontani da casa per lunghi mesi,
singolare coincidenza fa sì che proprio       puta fondamentali per procedere nel la-        per questo entrambi trascorsero buona
questo mese la serata di balletto sia in-     voro in sala. Nella sua danza la cifra sti-    parte dell’infanzia e dell’adolescenza
trisa di magia. Per la prima volta in         listica è molto riconoscibile, creando i       insieme alla nonna: “Quando venne a
cartellone alla Scala, Jiří Bubeníček e       passi direttamente sui corpi dei ballerini     mancare i nostri genitori non vollero
András Lukács hanno presentato due            riesce a esaltarne la vitalità e la specia-    dircelo perché avremmo avuto un de-
lavori connessi ad antichi rituali e tra-     lità di ciascuno, mantenendo sempre            butto di lì a poco; questo ha fatto sì che
dizioni: riti di passaggio e celebrazione     uno stile univoco che esalta l’eleganza        lo scoprissi molto tempo dopo, senza la
del femminile nel caso di Bubeníček, ri-      e la bellezza dei movimenti in un equi-        possibilità di salutarla. Per molto tempo
mandi all’universo misterioso e grotte-       librio perfetto fra balletto classico e        ho elaborato la perdita fino a quando,
sco della commedia dell’arte in Lu-           contemporaneo. “A un giovane danza-            nel 2007, ho deciso di dirle addio dedi-
kács. I due autori hanno condiviso la         tore consiglierei di correre liberamente       candole Le Souffle de l’Esprit. In parti-
“Serata Quattro Coreografi” al fianco         rischi, di lanciarsi in avventure nuove        colare l’ultima parte di questo lavoro,
del Direttore del Corpo di Ballo scali-       senza paura di sbagliare, di farsi ispirare    ovvero quella che presento in Scala,
gero Manuel Legris e di Alexei Rat-           da tutto, dal lavoro di altri artisti ma an-   per me significa molto: probabilmente
mansky, con tre repliche consecutive          che dalla vita di ogni giorno. Di que-         nessuno che non conosca questa storia
aperte al pubblico.                           st’ultima consiglierei di avere cura: vi-      lo potrà notare, io tuttavia in questo
“Prima di tutto - afferma Bubeníček - in      vere la vita al meglio, divertirsi e stare     passo a tre maschile vedo tre angeli
un danzatore osservo gli occhi e il           bene con se stessi e con il proprio con-       che accompagnano mia nonna in un

                                                                                                                                    15
luogo altro, dove può stare bene. Que-       grande compositore, in particolare la        scorso al Frankfurt Ballet: “Forsythe
sta coreografia è contemporaneamente         Suite tratta da Pulcinella: “Quando creo     più di tutti mi ispira continuamente, an-
un saluto a lei e una celebrazione della     la prima cosa che mi ispira è la musica      che inconsapevolmente: nella mia
donna in generale come potenza crea-         - racconta Lukács -, in questo caso il       danza adoro il minimalismo, le linee
trice che dona la vita, ispirazione che ho   gusto rinascimentale della composi-          nette e spingere il corpo oltre i limiti.
avuto dai dipinti di donne di Leonardo       zione mi ha trasportato in un mondo          Ho uno stile che mescola tante cose di-
da Vinci. Per la messa in scena ho scelto    lontano, i suoni e la melodia mi riman-      verse: adoro le punte, l’eleganza del
tre ballerini molto forti: Nicola Del        dano alla commedia dell’arte: proprio a      neoclassico ma anche i grandi affondi
Freo, Gioacchino Starace e Mattia            quest’ultima mi sono ispirato per la         tipici della danza moderna. A volte la-
Semperboni”.                                 creazione dei costumi, i danzatori           voro anche al pavimento: ho danzato in
Otto e Jiří hanno una storia singolare,      hanno dei collari enormi che mi ricor-       contesti fra loro diversissimi che mi
sono fratelli gemelli identici uniti da                                                   hanno reso un danzatore versatile, mi
una carriera comune: entrambi studiano                                                    porto dietro un bagaglio di stili varie-
all’Hamburg Ballet - John Neumeier,            Bubeníček e Lukács                         gato dal quale attingo quando creo un
diventano poi importanti danzatori e
collaborano attivamente nelle creazioni
                                                 hanno presentato                         nuovo lavoro”. Da un anno Lukács ha
                                                                                          smesso di danzare per dedicarsi total-
personali, in particolare all’interno de        due lavori connessi                       mente alla direzione artistica del Györ
“Les Ballets Bubeníček”, la compagnia             ad antichi rituali                      National Ballet e alla coreografia: “È
che hanno fondato. “Io e Otto siamo                                                       difficile questo cambio di ruolo, io sarò
molto vicini, ci capiamo subito e pos-
                                                     e tradizioni:                        per sempre un danzatore, è strano es-
siamo supportarci nei momenti difficili.          riti di passaggio,                      sere passato dall’altra parte. Però sono
Mi piace lavorare con lui, quando trovo           celebrazione del                        molto felice, voglio far crescere la mia
un tema che mi ispira per uno spetta-                                                     Compagnia come ho visto fare a Ma-
colo lo approfondisco moltissimo (a            femminile e rimandi                        nuel Legris nei dieci anni di direzione
volte anche per due o tre anni!), voglio      alla commedia dell’arte                     a Vienna: lui è un artista incredibile, rie-
sempre imparare cose nuove nel mio la-                                                    sce a innalzare il livello dei suoi dan-
voro: condivido con Otto ogni fase           dano le vesti di Pulcinella. Voglio sem-     zatori ogni giorno, sono sicuro che farà
della creazione, lui mi dà preziosi con-     pre curare tutto nelle mie creazioni, di-    un grande lavoro anche in Scala. Qui
sigli soprattutto sulla scena creando una    segno i costumi, mi immagino il set e le     mi sono trovato benissimo, i danzatori
enorme quantità di render dei futuri set,    luci, delineo come prima cosa ogni           sono preparati e disponibili”. E per il fu-
poi è un grande compositore, inventa e       aspetto visivo dello spettacolo, solo alla   turo? “Ho un sogno nel cassetto: non ho
compone musiche bellissime per i no-         fine arrivo ai passi”. Lukács si forma       mai voluto approcciare i classici del
stri spettacoli; è davvero stimolante la-    come ballerino alla Hungarian Dance          balletto nella mia carriera, ora però
vorare insieme”. Canon in D Major è          University, entrando poco dopo nell’         forse è arrivato il momento: vorrei pro-
un estratto che unisce fortemente i due      Hungarian National Ballet e avviando,        porre una mia versione del Lago dei ci-
fratelli, sia sul piano personale per via    parallelamente, la carriera autoriale che    gni, l’atto bianco in particolare mi ispira
della drammaturgia, sia su quello arti-      annovera oggi oltre sessanta creazioni:      tantissimo. Mi sono già messo al la-
stico trattandosi di una collaborazione.     sul podio dei suoi autori di riferimento     voro: per ora ho realizzato il white pas
Un lavoro molto diverso da quello che        troviamo William Forsythe, Mats Ek e         des deux ma non vedo l’ora di cimen-
ha presentato invece András Lukács,          Jiří Kylián, con i quali negli anni ha       tarmi nello spettacolo intero”.
Movements to Stravinsky, una crea-           avuto modo di collaborare personal-
zione astratta ispirata alla musica del      mente, in particolare nel periodo tra-                                  Giada Vailati

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in alto Jirˇí Bubeníček in prova,
                             in basso András Lukács in prova
      Foto Brescia-Amisano

                                                                  9, 10, 11 giugno, ore 19

                                                                  Serata Quattro Coreografi
                                                                  Legris / Lukács /
                                                                  Bubeníček / Ratmansky
                                                                  Verdi Suite
                                                                  Coreografia Manuel Legris
                                                                  Musica Giuseppe Verdi
                                                                  Scene e costumi Luisa Spinatelli
                                                                  Luci Andrea Giretti
                                                                  Nuova produzione Teatro alla Scala

                                                                  Movements to Stravinsky
                                                                  Coreografia, scene, costumi e luci
                                                                  András Lukács
                                                                  Musica Igor’ Stravinskij
                                                                  Davide Cabassi, pianoforte
                                                                  Sandro Laffranchini, violoncello
                                                                  Nuova produzione Teatro alla Scala
                                                                  Costumi dalla produzione
                                                                  del Wiener Staatsballett, 2017

                                                                  Canon in D Major
Foto Brescia-Amisano

                                                                  Coreografia Jiří Bubeníček
                                                                  Musica Otto Bubeníček
                                                                  e Johann Pachelbel
                                                                  Scene e costumi Otto Bubeníček
                                                                  Luci e video Jiří Bubeníček
                                                                  Nuova produzione Teatro alla Scala

                                                                  Concerto DSCH
                                                                  Coreografia Alexei Ratmansky
                                                                  Ripresa da Laura Contardi
                                                                  Assistente coreografo Tatiana Ratmansky
                                                                  Musica Dmitrij Šostakovič
                                                                  Davide Cabassi, pianoforte
                                                                  Costumi Holly Hynes
                                                                  Luci Mark Stanley
                                                                  Produzione Teatro alla Scala

                                                                  Direttore
                                                                  Kevin Rhodes
                                                                  Corpo di Ballo e Orchestra
                                                                  del Teatro alla Scala

                                                                                                       17
Volti nuovi della danza
Con la Serata Contemporanea il 7 e 8 luglio Manuel Legris presenta
cinque debutti scaligeri e una prima assoluta insieme al ritorno di Forsythe

Il Corpo di Ballo del Teatro conti-       pezzi storici - la ripresa del trio con-   vecento e si distingue per originalità,
nua una stagione da protagonista          clusivo di SENTieri di Philippe            sensibilità e gusto musicale. Natalia
della programmazione scaligera. Il        Kratz, che firmerà nella prossima          Horecna, danzatrice con Hamburg
2021 ha visto susseguirsi eventi in       Stagione una nuova creazione per il        Ballett, Nederlands Dance Theatre,
streaming, il successo oltre ogni         Corpo di Ballo, e con cinque autori        Scapino Ballet e ora coreografa free
aspettativa della docuserie “Corpo        che mai prima d’ora hanno portato          lance, si è già messa in luce nel pa-
di Ballo” su Raiplay e Rai5 e il ri-                                                 norama internazionale. A lei è affi-
torno del pubblico in sala con la Se-                                                data la creazione - in prima assoluta
rata Quattro Coreografi, che il 9, 10
e 11 giugno ha accostato coreogra-
                                           Sette nomi di rilievo                     per la Compagnia scaligera - Birds
                                                                                     walking on water, di cui firma anche
fie di Manuel Legris e Alexei Rat-           della coreografia                       scene e costumi. Assoli e passi a due
mansky ai debutti di András Lukács
e Jiří Bubeníček. Una nuova ondata
                                              contemporanea                          di grande impatto si alternano nelle
                                                                                     altre firme di questa Serata: con il
di debutti è attesa il 7 e 8 luglio con       internazionale,                        passo a due Tristan and Isolde dalla
Serata Contemporanea, con il pub-
blico anche in platea offrendo agli
                                               cinque debutti                        sua produzione Tristan Krzysztof
                                                                                     Pastor, acclamata personalità nel
appassionati uno sguardo su alcuni         scaligeri e una nuova                     mondo della danza e direttore del
dei più interessanti protagonisti
della danza di oggi.
                                            creazione in prima                       Polish National Ballet, porta in
                                                                                     scena la passione e l’intensità tragica
Sette nomi di rilievo della coreo-                assoluta                           di una storia d’amore, esaltata dalla
grafia contemporanea internazio-                                                     musica di Wagner; David Dawson
nale, cinque debutti scaligeri e una      sul nostro palcoscenico la loro firma      crea nel 2007 A sweet spell of obli-
nuova creazione in prima assoluta si      e i loro lavori: Krzysztof Pastor, Da-     vion su una selezione di preludi da Il
uniscono nella nuova serata, con il       vid Dawson, Patrick de Bana, Nata-         clavicembalo ben temperato di Jo-
grande ritorno di William Forsythe        lia Horecna e Simone Valastro uniti        hann Sebastian Bach. Alla Scala
- per la prima volta il Balletto della    nel segno di un linguaggio contem-         questo passo a due mostrerà per la
Scala presenterà The Vertiginous          poraneo che trae le sue radici dal         prima volta la cifra stilistica del plu-
Thrill of Exactitude, uno dei suoi        classico e dai grandi maestri del No-      ripremiato coreografo britannico che

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Foto Willem van den Heuvel
  Natalia Horecna

nella nuova stagione sarà tra i pro-
tagonisti, con Anima Animus, della      7, 8 luglio, ore 19
serata-trittico “Dawson/Kratz/Ky-
lián”. Il fascino della musica ba-      Serata Contemporanea
rocca permea anche The labirinth of
solitude, assolo di grande forza                                             Birds walking on water
espressiva creato per Ivan Vasiliev
                                        Sentieri
                                        Trio                                 Coreografia Natalia Horecna
nel 2011 sulla Ciaccona in sol mi-
nore di Tomaso Antonio Vitali da        Coreografia Philippe Kratz           Musica Arvo Pärt, Jean Sibelius,
Patrick de Bana, tra i più interes-     Musica Fryderyk Chopin               Vladimir Martynov
santi autori del panorama contem-       Marcelo Spaccarotella, pianoforte    Nuova produzione Teatro alla Scala
                                        Produzione Teatro alla Scala         Prima rappresentazione assoluta
poraneo, personalità unica ed eclet-
tica come il suo background. Nuova                                           Tristan and Isolde
linfa coreografica del nostro tempo,    Árbakkinn
                                        Coreografia Simone Valastro          Pas de Deux
che porta per la prima volta alla
Scala il talento di Simone Valastro     Musica Ólafur Arnalds                Coreografia Krzysztof Pastor
con Árbakkinn, passo a due creato       Nuova produzione Teatro alla Scala   Musica Richard Wagner
                                                                             Nuova produzione Teatro alla Scala
nel 2019 sulla omonima composi-
zione di Ólafur Arnalds. Milanese,      A sweet spell of oblivion
                                        Coreografia David Dawson             The vertiginous thrill
diplomato alla Scuola di Ballo del                                           of exactitude
Teatro la Scala, già danzatore al-      Musica Johann Sebastian Bach
l’Opéra de Paris, la sua carriera co-   Nuova produzione Teatro alla Scala   Coreografia William Forsythe
reografica lo ha visto all’Opéra Ba-                                         Musica Franz Schubert
stille, Opéra Garnier, Ravello          The labyrinth of solitude            Nuova produzione Teatro alla Scala
                                        Coreografia Patrick de Bana          Costumi dalla produzione del Wiener
Festival, Granada Festival, nel 2020                                         Staatsballett, 2010
al Teatro Bol’šoj, con una creazione    Musica Tomaso Antonio Vitali         Prima rappresentazione 20 gennaio 1996,
in prima mondiale e all’Opera di        Nuova produzione Teatro alla Scala   Ballett Frankfurt, Oper Frankfurt
Roma nel 2021.

                                                                                                                   19
Gli italiani Mendelssohn
e Schubert, il milanese Mozart
Riccardo Chailly esplora i legami dei tre grandi compositori
con la Penisola in un nuovo album con la Filarmonica

Il Maestro entra in sala, sorride, e     nelle gallerie concordano sull’uni-      zioni per Decca, che seguono quelle
prima di avvicinarsi ai professori       cità dell’esperienza acustica: una co-   di arie d’opera realizzate a maggio
d’orchestra rivolge qualche parola       lonna di suono compatto eppure per-      con Anna Netrebko per Deutsche
ai fotografi, raccomandando di ri-       fettamente trasparente e articolato.     Grammophon, sono tra le ultime at-
prendere l’orchestra dall’alto in        Paradossi di un assetto anomalo che      tività a svolgersi sulla grande pedana
modo che si veda l’ampia pedana          sfida il virtuosismo di musicisti abi-   che sarà smantellata a metà giugno. Il
che copre la platea permettendo ai       tuati a suonare spalla a spalla e ri-    25 il pubblico che verrà ad ascoltare
musicisti di suonare distanziati.                                                 Maurizio Pollini potrà ritrovare posto
Dalla fine di novembre alla Scala si
è suonato così, occupando lo spazio
                                                  Sui leggii                      nelle poltrone di platea.
                                                                                  Sui leggii della Filarmonica, tra i mi-
destinato a un pubblico cui la pan-         della Filarmonica,                    crofoni della Decca, lo sguardo sul-
demia impediva l’accesso e creando
le condizioni per far musica comun-
                                               tra i microfoni                    l’Italia, Milano e lo stile italiano di
                                                                                  tre grandi compositori. Il primo
que, a uso delle televisioni, degli             della Decca,                      brano è la Sinfonia “Italiana”, pro-
streaming e più di recente, da
quando le normative lo consentono,
                                          lo sguardo sull’Italia,                 babilmente la pagina più popolare di
                                                                                  Mendelssohn insieme al Concerto
anche a un certo numero di spetta-            Milano e lo stile                   per violino e alla musica di scena per
tori. Condizioni comunque difficili
per gli interpreti. Il momento più im-
                                           italiano di tre grandi                 il Sogno di una notte di mezza estate,
                                                                                  nella versione rivista del 1834. I ma-
pegnativo è stato forse Salome di Ri-            compositori                      teriali della Sinfonia prendono forma
chard Strauss in diretta Rai lo scorso                                            nel corso del viaggio che tra il 1829
febbraio: un’orchestra vastissima e      chiede ulteriore cura al direttore, ma   e il 1931 porta il compositore in di-
distanziata, Riccardo Chailly su un      regala anche risonanze inattese rive-    versi Paesi d’Europa; nel 1832 una
podio rialzato perché tutti potessero    landosi eccellente spazio di registra-   commissione della Royal Philhar-
vedere il suo gesto, i cantanti lonta-   zione, in attesa della nuova sala per    monic Society spinge Mendelssohn a
nissimi tra le scene oniriche di Paolo   prove e incisioni che troverà posto      dar forma compiuta al lavoro, che
Fantin per lo spettacolo di Damiano      nella nuova torre progettata da Mario    viene presentato a Londra sotto la
Michieletto. Eppure i critici ammessi    Botta. Ma proprio queste registra-       sua direzione nel 1833. Quella di

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Foto Brescia-Amisano
Londra è a tutt’oggi la versione cor-     rappresentazione dell’opera insieme       lescente e al Parini la “festa teatrale”
rente, ma alla prova del pubblico non     ad alcuni amici che si profusero in       Ascanio in Alba per le nozze del-
suscita l’entusiasmo sperato, e co-       lodi della Sinfonia. Lodi così spro-      l’arciduca Ferdinando, quattordice-
munque l’autore non ne è soddi-           positate da indurlo a scommettere         simo figlio di Maria Teresa; minor
sfatto, tanto che l’Italiana viene data   che avrebbe potuto in breve tempo         fortuna avrà nel 1772 l’opera Lucio
alle stampe solo postuma, nel 1847.       comporre un paio di sinfonie simili:      Silla, anche perché la prima rappre-
Nel 1834 Mendelssohn, convinto del        nacquero così le “Ouverture in stile      sentazione era iniziata con tre ore di
valore dell’opera ma scontento della      italiano” D590 e D591. Vero o no          ritardo dovendosi attendere il mede-
sua forma provvisoria, rivede gli ul-     che sia l’aneddoto del biografo, i due    simo Ferdinando.
timi tre movimenti provvedendo in         gustosi calchi rossiniani sono una        Con questa incisione che testimonia
particolare a una nuova, più ampia        brillante testimonianza della popo-       il ruolo dell’Italia e della musica ita-
articolazione del Saltarello finale:      larità del Pesarese, e in generale del-   liana nel percorso di tre grandi com-
questa versione, circolata in facsi-      l’opera italiana, nella Vienna del        positori d’oltralpe, Riccardo Chailly
mile dalla fine degli anni ’90, è in-     primo Ottocento.                          prosegue l’attività discografica con
clusa nell’edizione critica curata da     Mozart era venuto in Italia nel corso     la Filarmonica che negli anni ha toc-
Christopher Hogwood ed è stata in-        di tre viaggi tra il 1770 e il 1773,      cato capisaldi del repertorio e nuovi
cisa per la prima volta da John Eliot     spendendo approssimativamente un          territori, sempre con uno sguardo
Gardiner nel 2018.                        anno a Milano dove godeva della           preferenziale alle occasioni d’ascolto
Anche Schubert si era ispirato allo       protezione del conte Firmian e aveva      insolito o alle scoperte critiche ed
“stile italiano”, benché in circostanze   incontrato Giuseppe Parini. A Mi-         editoriali. Da Verdi a Cherubini, Re-
molto differenti e senza lasciare la      lano Mozart si cimenta per la prima       spighi e Rota, il Maestro e la Filar-
città di Vienna. Heinrich Kreissle,       volta con un’opera seria, all’età di 14   monica hanno tenuto in evidenza
primo biografo del compositore, rac-      anni: Mitridate, re di Ponto su li-       storia e tradizione della produzione
conta l’irrefrenabile entusiasmo dei      bretto del Parini da Racine va in         orchestrale dei compositori italiani e
viennesi per Tancredi di Rossini. Se-     scena al Regio Ducal Teatro nel di-       ora ne indagano gli intrecci con la
condo Kreissle, nel 1817 Schubert         cembre 1770. Il successo è tale da        scena internazionale nell’Europa tra
(che aveva allora 20 anni, mentre         indurre il Firmian l’anno seguente a      la fine del XVIII e i primi decenni
Rossini ne compiva 25) assisté a una      commissionare al compositore ado-         del XIX secolo.

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La maturità di Beatrice Rana
Non ancora trentenne, la pianista di Copertino
propone il Primo concerto di Brahms con Manfred Honeck

B   eatrice Rana, non ancora tren-       blico è conquistato dalle qualità tec-   sonalità e volume per sovrastare
tenne, è diventata in pochi anni un      niche quanto dalla simpatia della gio-   l’esuberante scrittura orchestrale. Di
punto di riferimento per il panorama     vane speranza della musica italiana,     nuovo Beethoven, questa volta il
pianistico italiano, imponendosi tra i   seria e lontana da ogni divismo. Sulle   Quarto Concerto, la riporta al Pier-
fenomeni più interessanti anche a li-    sue qualità tecniche fa certo affida-    marini nel gennaio 2020 con Fabio
vello internazionale. Nata a Coper-                                               Luisi, poche settimane prima della
tino, in provincia di Lecce, ha fre-                                              chiusura dei Teatri. E a luglio dello
quentato il Conservatorio di                    È dal 2015                        stesso anno, dopo i mesi del lock-
Monopoli e si è messa in luce come
la più giovane vincitrice del Con-
                                              che l’intesa tra                    down, è ancora sul palcoscenico del
                                                                                  Piermarini per i concerti della ripresa,
corso di Montréal, prima di piazzarsi        Beatrice Rana e                      splendida solista nella trascrizione
seconda (ma aggiudicandosi il pre-
mio del pubblico) al Van Cliburn.
                                         l’Orchestra della Scala                  pianistica de La valse di Ravel, ma
                                                                                  anche complice di Mischa Maisky e
Sono seguiti i dischi per Warner               è immediata,                       solida accompagnatrice di Simone
Classics e via via i debutti nelle
grandi sale nel mondo, le copertine
                                               e il pubblico                      Piazzola accorso a sostituire all’ul-
                                                                                  timo momento Luca Salsi. Il concerto
dei periodici internazionali, le tour-         è conquistato                      del 3 luglio è un passo ulteriore in
née: nel 2022 sarà in Europa con la
London Symphony diretta da Gia-
                                          dalle qualità tecniche                  questo percorso di vicinanza e colla-
                                                                                  borazione perché si suona un colosso
nandrea Noseda e con l’orchestra del       e dalla sua simpatia                   del repertorio, il Primo concerto di
Bayerischer Rundfunk diretta da                                                   Brahms. Eseguito per la prima volta
Yannick Nézet-Seguin.                    mento Carlo Boccadoro nel comporre       ad Hannover nel 1859 con al piano-
Alla Scala Beatrice Rana arriva nel      il suo Concerto per pianoforte, in       forte l’autore appena ventiseienne, il
2015, in una serata della Stagione       prima assoluta ancora nella Stagione     Concerto fu un clamoroso insuccesso
della Filarmonica in cui Marc Al-        della Filarmonica nel gennaio 2017 e     per la soverchiante ricchezza del ma-
brecht la dirige nel Primo concerto di   diretto con complice entusiasmo da       teriale musicale che sgomentò un
Beethoven, programma ripetuto po-        Riccardo Chailly: una pagina che         pubblico che dalla forma del concerto
chi mesi dopo in un concerto riser-      esplode di gioia musicale in una con-    si attendeva brillantezza ed eleganza.
vato diretto da Fabio Luisi. L’intesa    tinua cascata di riferimenti che ri-     Brahms vi aveva riunito, consiglieri
con l’orchestra è immediata, il pub-     chiedono a chi suona precisione, per-    Clara Schumann e Joseph Joachim,

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