Stagione Teatrale 2018-2019 - Cartellone spettacoli Teatro Garibaldi - Santa Maria Capua Vetere (CE) - Comune Di Santa Maria Capua Vetere

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Stagione Teatrale 2018-2019 - Cartellone spettacoli Teatro Garibaldi - Santa Maria Capua Vetere (CE) - Comune Di Santa Maria Capua Vetere
Cartellone spettacoli Teatro Garibaldi - Santa Maria Capua Vetere (CE)

                                           Stagione Teatrale 2018-2019

COMICISSIMI FRATELLI DEBUTTO NAZIONALE
Venerdi 16 Novembre 2018 ALLE ORE 21:00

di Gianfranco Gallo
con Gianfranco Gallo, Massimiliano Gallo
regia Gianfranco Gallo
produzione Città Mediterranee

                                      La trama ruota intorno alle vicende di due fratelli attori in un piccolo teatro partenopeo degli inizi
                                      del '900, uno dei quali abbandona l'altro per scritturarsi nella compagnia di Eduardo Scarpetta,
                                      tradendo dunque , dal punto di vista dell'altro, il Teatro di Tradizione in un suo momento di calo.
                                      Il primo tempo si basa sulla rappresentazione di "Ti ho sposato per ignoranza", la mia versione
                                      originale di un'antica farsa di Pasquale Petito, il secondo nella recita di "Una comicissima
                                      Tragedia" testo che anni fa scrissi ispirandomi a Francesca da Rimini di Antonio Petito. Le storie
                                      dei due fratelli che s'intrecciano con le due messe in scena, sono il divertente e significativo Trait
                                      d'Union di due ore iferimento temporale se non quello molto indefinito del passaggio dal Teatro
                                      popolare a quello borghese. In più ho di proposito mischiato le carte, presentando come
                                      successiva la farsa del secondo tempo, che invece è precedente a quella del primo. Tutto deve
                                      essere solo al servizio del gioco, della trama, del divertimento. In scena con me e mio fratello
                                      Massimiliano , per rinforzare, semmai ce ne fosse bisogno, il discorso del Teatro delle Famiglie
                                      d'Arte, anche nostro nipote cast la bella e brava Yulija Mayarchuck e due altri attori di grande
                                      efficacia ed esperienza.

 CON TUTTO IL CUORE
 Martedì 27 Novembre 2018 alle ore 21:00
 Mercoledì 28 novembre 2018 alle ore 18:00

 di Vincenzo Salemme
 con Vincenzo Salemme
 regia Vincenzo Salemme
 produzione Diana OR.I.S.

                                     Vincenzo Salemme torna con una sua nuova divertentissima commedia "CON TUTTO IL
                                     CUORE". Il mio nuovo spettacolo sarà ancora una commedia. Nel senso più scolastico della
                                     parola. Perché anche stavolta, come nella mia precedente "Una festa esagerata", vorrei che il
                                     pubblico si divertisse molto. E perché anche stavolta al centro della vicenda c'è un piccolo
                                     uomo, il mite insegnante di lettere antiche Ottavio Camaldoli, che subisce un trapianto di cuore,
                                     ma non sa che il cuore gli è stato dato in dono, è quello di un feroce delinquente, Pasquale
                                     Mangiacarne, morto ucciso, il quale prima di morire ha sussurrato alla mamma, feroce quanto
                                     lui, le ultime volontà: che il proprio cuore possa continuare a pulsare anche dopo la sua morte,
                                     affinché colui che lo riceverà in dono (Ottavio appunto), possa vendicarlo. Il povero Ottavio però,
                                     pur avendo effettivamente cambiato il cuore, non ha modificato il suo carattere. E non ha
                                     nessuna intenzione di trasformarsi in assassino. Lui che già subisce le angherie di una ex
                                     moglie e del suo nuovo compagno, lui che è troppo remissivo con la figlia ventenne che vive in
                                     casa con lui. Lui che si fa abbindolare da un finto infermiere e da una finta governante indiana,
                                     lui che ha paura persino del gangster nano tutto chiacchiere e minacce da sbruffone, lui che
                                     rispetta ed ha sempre rispettato la legge, questo uomo dal temperamento quasi vile, dovrà
                                     sottostare alla prepotenza della Signora Carmela (mamma di Mangiacarne) e sarà costretto col
                                     passare dei giorni a diventare un duro. Un cinico. Un uomo capace di rendere il proprio cuore
 chiuso come la pietra. Forse tutto questo per dimostrare che in ognuno di noi ci sono tutte le sfumature e tutti i colori dell'animo
 umano. E che è sempre l'occasione che ci costringe a fare delle scelte. E in quelle scelte si capisce davvero qual è la nostra natura
 più profonda.

                         Teatro Garibaldi – Corso Garibaldi – Santa Maria Capua Vetere
                                      Telefono Botteghino: 0823 799612
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COLPO DI SCENA
Sabato 15 Dicembre 2018 alle ore 21:00
Domenica 16 Dicembre 2018 alle ore 18:30

di Carlo Buccirosso
con Carlo Buccirosso
regia Carlo Buccirosso
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
                                              In un classico commissariato di provincia, il vice questore Armando Piscitelli, conduce da
                                              sempre il proprio lavoro nel rispetto del più integerrimo rigore, con la consapevolezza di
                                              svolgere le mansioni di garante dell'ordine pubblico e difesa della sicurezza del cittadino
                                              con la tenacia e la fede di un missionario, inviato dal cielo esclusivamente per ripulire la
                                              terra dalle nefandezze degli uomini scellerati che minacciano la gente cristiana che
                                              vorrebbe condurre in pace una vita serena... Nell'ufficio del paladino Armando, si
                                              barcamenano una serie di fidi scudieri nel tentativo di debellare le barbarie di tutti i santi
                                              giorni dall'inossidabile tartassato ispettore Murolo, ai giovani agenti rampanti Varriale, Di
                                              Nardo e Farina, all'esperta rassicurante sovrintendente Signorelli una sorta di cavalieri della
                                              tavola rotonda, attorno alla quale si aggirano le insidie quotidiane della delinquenza
                                              spicciola, lontana sì dagli echi mortali del terrorismo mondiale, ma angosciosamente vicina
                                              al respiro del singolo cittadino, a difesa del quale il vice questore si vedrà costretto
                                              all'inevitabile sacrificio di un capro espiatorio a lui tristemente noto, tale Michele
                                              Donnarumma, vittima predestinata, agnello feroce dall'aspetto inquietante, che sconvolgerà
                                              la salda religione di Piscitelli, come il più spietato e barbaro dei saraceni! Solo allora, il
                                              paladino Armando per la prima volta nella sua vita, cercherà conforto nel tepore degli affetti
                                              familiari, trovando così rifugio tra le mura sicure della propria casa di montagna, dove ad
attenderlo con ansia ci saranno suo padre Marcello, ex colonnello dell'esercito affetto da Alzheimer, Gina la sua bisbetica badante
rumena, e la suadente professoressa Cuccurullo, che con stravagante follia, degna della più classica struttura psichiatrica,
contribuiranno a far vacillare definitivamente le sicurezze ed i sacri comandamenti di Piscitelli! E come nella più classica e scontata
sceneggiatura di una trama thriller, neppure il tepore di un sicuro nascondiglio di montagna potrà sottrarre lo spettatore, ed il povero
vice questore, dal più classico, ma si spera imprevedibile, colpo di scena finale...

COSI' PARLO' BELLAVISTA
Mercoledì 9 Gennaio 2018 alle ore 21:00

di Geppy Gleijeses
con Geppy Gleijeses, Marisa Laurito, Benedetto Casillo
regia Geppy Gleijeses
produzione Gitiesse Artisti Riuniti - Best Live

                                           In occasione del 90° compleanno di Luciano De Crescenzo, Alessandro Siani e Geppy
                                           Gleijeses adattano per il teatro il film di culto e il romanzo "Così parlò Bellavista". E' un
                                           omaggio doveroso, ma vivo e teatralissimo all'opera principale di Luciano. Grande affresco
                                           corale sugli uomini d'amore e gli uomini di libertà, lo spettacolo tenderà a riproporre le scene
                                           più esilaranti del film come il cavalluccio rosso,la lavastoviglie", " il Banco Lotto", "la '500
                                           tappezzata di giornali" e naturalmente il mitico contrasto tra il professor Bellavista e il
                                           direttore dell'Alfasud Cazzaniga. Ma anche con inserti di grande filosofia di vita di De
                                           Crescenzo, che nel cenacolo snocciolerà deliziando i suoi discepoli. Con uno dei più grandi
                                           attori napoletani Geppy Gleijeses nel ruolo di Bellavista, e tanti altri attori di prestigio tra cui
                                           Marisa Laurito e Nunzia Schiano. La scenografia riprodurrà la facciata del grande palazzo di
                                           via Foria dove fu girato il film, con scale praticabili dall'interno e vari elementi carrellati
                                           subentranti dai lati e raffiguranti il tavolo dei pomodori, il negozio di arredi sacri, l'ascensore,
                                           il cenacolo (questi ultimi due scenderanno dall'alto), ecc. Con le musiche originali di Claudio
                                           Mattone e ricordando sempre lo storico coautore di quel film: Riccardo Pazzaglia. La regia è
                                           di Geppy Gleijeses, protagonista giovane del film, diventato poi l'artista che tutti conosciamo.
Prevediamo la presenza in alcune recite di "cammei" interpretati da ALESSANDRO SIANI.

                           Teatro Garibaldi – Corso Garibaldi – Santa Maria Capua Vetere
                                        Telefono Botteghino: 0823 799612
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GIOCANDO CON ORLANDO
Mercoledì 23 gennaio 2019 alle ore 21:00

di Ludovico Ariosto
con Stefano Accorsi
regia Marco Baliani
produzione Nuovo Teatro

                                               Attore, regista e drammaturgo, Marco Baliani ha trasformato i 38.746 versi dell'Orlando
                                               Furioso e le donne i cavalier, l'arme, gli amori Giocando con Orlando, un'inedita ballata in
                                               ariostesche rime e una singolar tenzone per il palcoscenico da condursi corpo a corpo, rima
                                               dopo rima con Stefano Accorsi. Coincidenze, occasioni e imprevisti hanno generato questa
                                               nuova avventura, che parte dal successo dell'edizione di Furioso Orlando e raccoglie la
                                               necessità e la rinnovata sfida di provare a esplorare il testo in una direzione ancor più
                                               radicale dove l'arte sublime del giullare e dell'improvvisazione fa risuonare i corpi in scena
                                               attraversati da rime, versi, suoni, rumori trasformandoli in uno e in tutti i personaggi e nei
                                               mostri e nelle creature magiche del celebre cantare. Lo scorso luglio ero ad Asti racconta
                                               Baliani per la regia della stagione estiva del Furioso Orlando ma quel giorno l'attrice Nina
                                               Savary non è riuscita a prendere l'aereo, le scenografie non sono partite da Napoli e
                                               c'erano più di ottocento prenotazioni. Il produttore Marco Balsamo e gli organizzatori erano
                                               disperati, con Stefano Accorsi ci siamo messi a tavolino: siamo andati in scena così, senza
                                               costumi e luci, improvvisando. Io, che non conoscevo a memoria il testo, ho recitato le parti
                                               femminili e ho riprodotto con il suono della voce tutti i rumori di scena. Lì è nata l'idea di
                                               creare una nuova messinscena, con soltanto noi due attori in scena, tornando un po' al
                                               fondamentalismo del mio Kohlhaas. È un nuovo esperimento, una nuova tappa di lavoro.
                                               Stefano Accorsi sarà ancora il paladino Orlando, ma anche il cantore che aggancia i vari
                                               episodi nel flusso della storia, Marco Baliani sarà invece un fool, un regista in scena, pronto
ad essere spalla e comprimario, a tendere trappole e inventare strofe. Lo spettacolo parte sempre dalle due storie d'amore principali: il
paladino Orlando che insegue la bella Angelica e la guerriera cristiana Bradamante innamorata di Ruggiero, cavaliere saraceno destinato
alla conversione, per poi moltiplicare i personaggi, creandone altri intorno, mostri compresi, per condurli a giocare sulla corrispondenza
delle rime infilate in un ritmo galoppante, con molta improvvisazione verbale, con rime difficili da trovare, con gesti difficili da compiere.
Mimmo Paladino con i suoi celebri cavalli, realizza la giostra per i duelli, gli amori, gli scontri e gli incontri dei cavalieri che appaiono e
scompaiono nel girotondo che il gioco impone. In un impianto scenico firmato da Daniele Spisa si muovono i costumi di Alessandro Lai
nel disegno luci di Luca Barbati.

  IL GABBIANO
  Mercoledì 6 febbraio 2019 alle ore 21:00

  di Anton Cechov
  con Massimo Ranieri
  regia Giancarlo Sepe
  produzione Rama International

                                                   Un affascinante incontro fra due protagonisti assoluti del teatro italiano, Massimo Ranieri e
                                                   Giancarlo Sepe, che per la prima volta insieme metteranno in scena uno dei testi teatrali
                                                   tra i più noti e rappresentati di sempre: Il Gabbiano di Anton Cechov. Una grande
                                                   produzione, un allestimento imponente, 11 attori di ottimo livello recitativo, in un nuovo e
                                                   rivoluzionario adattamento di Giancarlo Sepe. La storia di Treplev, scrittore incompreso,
                                                   del suo amore per Nina, il suo rapporto di odio/amore con la madre Irina, un'anziana e
                                                   famosa attrice, e poi tutti gli altri splendidi personaggi con le loro intense storie scritte
                                                   magistralmente dal giovane Cechov, rivivranno in questo originale spettacolo. Una pietra
                                                   miliare del Teatro mondiale in un'inedita grande edizione! Alla prima uscita de IL
                                                   GABBIANO l'insuccesso fu pieno. L'autore già reduce da un altro tonfo alla prima di
                                                   IVANOV (che si tramutò in un successo in un'altra città), era incredulo, stentava a capire
                                                   cosa fosse successo. La sua precoce affermazione con i suoi racconti (amati da Tolstoj)
                                                   pubblicati in riviste letterarie e no gli aveva alienato le simpatie della critica che lo tacciava
                                                   di arroganza e iattanza: Anton faceva una vita ritirata, non frequentava i salotti e faceva il
                                                   medico, aiutando la povera gente. Amava più di ogni altra cosa la sua solitudine, arrivò a
                                                   dire: vorrei incontrare una donna nella mia vita, bella come la luna, e come la luna che si
                                                   affacci di tanto in tanto, anzi sarebbe meglio che vivesse in un'altra città. Cechov voleva
  capire il perché dell'insuccesso de IL GABBIANO e chiama l'unica persona affidabile, un critico musicale di origine francese che non
  aveva di che essere geloso e rivendicativo, un uomo dalla cultura imperante nella Russia del secolo, la cultura francese, un uomo che
  conosceva l'eterna armonia dei sentimenti, anche di quelli apparentemente contrastanti, Marcel, questo il suo nome, legge davanti a
  Cechov il suo testo e alla fine si sprigiona in un'esegesi, un'analisi spregiudicata del testo e la messinscena parte come una emanazione
  spontanea dalle sue parole che diventano battute del testo e frasi di canzoni meravigliose di cui lui solo ne possiede il segreto
  interpretativo. Musica e Cechov un connubio che sa di favola e di miracolo, la commedia arriva a toccare il suo cuore come quando
  l'aveva scritta.

                             Teatro Garibaldi – Corso Garibaldi – Santa Maria Capua Vetere
                                          Telefono Botteghino: 0823 799612
Stagione Teatrale 2018-2019 - Cartellone spettacoli Teatro Garibaldi - Santa Maria Capua Vetere (CE) - Comune Di Santa Maria Capua Vetere
MISANTROPO
Mercoledì 20 Febbraio 2019 alle ore 21:00

di Moliere
con Giulio Scarpati, Valeria Solarino
regia Nora Venturini
produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo

                                                 Il Misantropo è la storia di un uomo che vuole avere un incontro decisivo con la donna che
                                                 ama e che alla fine di un'intera giornata non ci è ancora riuscito. Le parole con cui Louis
                                                 Jouvet riassumeva il capolavoro di Molière, quando le ho lette per la prima volta, mi hanno
                                                 fatto sorridere, interpretandole come una battuta ironica del grande uomo di teatro. In realtà
                                                 colgono un elemento niente affatto riduttivo e spesso trascurato o messo in ombra a favore
                                                 del tema politico dell'uomo onesto e sincero in lotta contro la corruzione e l'ipocrisia della
                                                 società. L'aspetto privato, in questo capolavoro che si muove sempre in equilibrio tra
                                                 commedia e tragedia, è altrettanto importante dal punto di vista teatrale, di quello sociale,
                                                 perché ne evidenzia il fattore umano, e dalla corte del re Sole lo porta dritto a noi. Nella sua
                                                 urgenza di parlare con Célimène, che gli sfugge e evita il confronto, nel suo bisogno di
                                                 chiarirsi, di fare piazza pulita di ogni ambiguità, Alceste è un personaggio estremamente
                                                 moderno. È un uomo che in modo vagamente masochista si ostina ad amare la donna
                                                 sbagliata, quella che è il suo opposto in tutto, nello stile di vita, nella visione etica, nel senso
                                                 dell'amicizia e dei rapporti sociali. E lo stesso vale per Celimene nei confronti di Alceste,
                                                 quando dichiara di preferirlo agli altri pretendenti. È proprio la loro differenza la molla che li
                                                 spinge uno verso l'altra: signora dei salotti lei, mondanamente attorniata dalla sua corte,
                                                 intellettuale duro e puro lui, rigido negli scontri filosofici con l?amico Filinte, così assoluto da
                                                 apparire eroico, e nello stesso tempo ridicolo. Attorno a loro, a raccontarci il mondo che
                                                 Alceste detesta e Celimene padroneggia, un carosello di prototipi umani, parodie
attualissime dei vizi e dei difetti dell'alta società. Allora se Alceste è nostro contemporaneo nella sua indignazione impotente e
donchisciottesca contro la falsità e la corruzione, sono nostri contemporanei, tragici e comici insieme, anche Alceste e Celimene come
coppia sentimentalmente impossibile: non si capiscono ma si amano, si sfuggono ma si cercano, si detestano ma si desiderano. Sono un
uomo e una donna di oggi, con torti e ragioni equamente distribuiti, protervi nel non cedere alle richieste dell'altro, non disposti a
rinunciare alle proprie scelte di vita, in perenne conflitto tra loro. Nei loro difetti possiamo a turno ritrovarci e riconoscerci; e ne ridiamo,
guardandoci allo specchio. Due protagonisti di una commedia amara in cui non è previsto l'happy end.

I FIORI DEL LATTE
Venerdi 15 Marzo 2019 alle ore 21:00

di Edoardo Tartaglia
con Biagio Izzo
regia Giuseppe Miale Di Mauro
produzione Enfi Teatro
scene Luigi Ferrigno

                                                  "I Fiori del latte" è il nome di un caseificio campano di prossima apertura scelto tra un
                                                  inconsapevole rimando baudelairiano e un più probabile errore di declinazione (Ma esisterà
                                                  mai il plurale del fiordilatte? E allora le mozzarelle, le provole, le ricotte, le scamorze??). Un
                                                  nome che è tutto un programma per quello che sarà ?? il fior fiore dei fiori all'occhiello di
                                                  Casaldisotto Scalo!?? Un caseificio modernissimo, in linea con le nuove tendenze
                                                  ecologiche, una sorta di vera e propria oasi biologica. Tutti prodotti assolutamente naturali,
                                                  genuini, puri. Bufale allevate secondo rigorosissimi metodi naturali; di mangimi animali
                                                  neanche l'ombra; pascoli incontaminati? Questo il progetto, nuovo ed antico, di Aniello
                                                  Scapece: anni di sacrifici, impegni, fatiche, aspirazioni che, finalmente, sembrano vedere la
                                                  luce. Ma Un bidone arrugginito! Inopinatamente dissepolto da un cane fin troppo vivace,
                                                  proprio lì, vicino al recinto delle bufale. Sospetto. Molto sospetto. Troppo! Che fare??
                                                  Approfondire? Denunciare? Verificare? Andare fino in fondo? Col rischio di veder
                                                  naufragare il desiderio di una vita? Oppure sottrarsi a quell'imperativo morale che seppur
                                                  non categorico, ma solo sonnecchiante, pur sempre alberga nel più profondo del cuore di
                                                  ognuno. Quando il desiderio legittimo cessa di essere una aspirazione sana e trascolora
                                                  verso le cupe tinte della cupidigia, della ambizione, della bramosia. Quando la capacità di
                                                  far tacere la propria coscienza per il raggiungimento di posizioni di potere, siano esse
                                                  economiche, politiche o sociali (ove mai esistesse ancora in una società plutocratica una
                                                  possibilità di distinguo) Ecco che la commedia rischia di trasformarsi in Tragedia. Per
ritornare a tratti addirittura Farsa, laddove si lasci al personaggio medesimo, lo spazio per far venire fuori tutta la sua inadeguatezza a
fronteggiare un destino più grande di lui. Tra il Joe Keller di "Erano tutti figli miei" di Arthur Miller (anche qui, forse, la sua yùbis rischierà di
ricadere su di un figlio come ineluttabile nemesi) ed il Peppino Lo Turco de "La banda degli Onesti" (la cui irresistibile e goffa cialtroneria
ce lo rende commovente), Aniello Scapece viene a rendere testimonianza di come, oggi più che mai, il vero eroe per caso rimarrebbe chi,
lontano da ogni retorica ribalta, si opponesse in silenziosa solitudine alle lusinghe ed al miraggio di un qualsivoglia potere, con rinunce
tanto più meritevoli e dolorose quanto meno ostentate ed esibite. In omaggio al monito di Giovenale: "Nessun uomo colpevole potrà
sottrarsi mai al tribunale della sua coscienza".

                            Teatro Garibaldi – Corso Garibaldi – Santa Maria Capua Vetere
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CAVALLI DI RITORNO 2.0
Sabato 30 Marzo 2019 alle ore 21:00

di Cassini, Verde, Rivieccio, Puca
con Gino Rivieccio
regia Gino Rivieccio
produzione Luscar Produzioni teatrali srl

                                      Cosa accadrebbe se a un attore venisse rubata la sua identità? E come vi comportereste
                                      se il delinquente entrando nella vostra privacy si vantasse di avervi incastrato e vi
                                      obbligasse a fare quello che lui vuole? E' quello che succede in teatro a Gino Rivieccio la
                                      cui vita viene presa di mira on line da un fan che si impadronisce dei suoi dati e del suo
                                      profilo per sbeffeggiarlo e ricattarlo davanti agli occhi di tutti. E il nostro protagonista non
                                      può neppure ribellarsi, perché altrimenti il ladro minaccia di farlo sparire dal web e da tutto
                                      quello che si può gestire attraverso la rete: ovverossia l'universo. Sono questi ed altri
                                      ancora gli ingredienti del nuovo spettacolo di Gino Rivieccio scritto dalla coppia Riccardo
                                      Cassini e Gustavo Verde con la collaborazione di Gianni Puca e dello stesso Rivieccio che
                                      ne firma anche la regia. Insomma dopo i cavalli di razza, i cavalli dei pantaloni, i cavalli di
                                      Troia e i cavalli di battaglia è il momento di ridere e divertirsi con i "Cavalli di ritorno".

                     Teatro Garibaldi – Corso Garibaldi – Santa Maria Capua Vetere
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